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esco allo scoperto 24 agosto chiesa di santa Maria 6 settembre dello Spasimo 2017 Palermo

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esco allo scoperto24 agosto chiesa di santa Maria — 6 settembre dello Spasimo2017 Palermo

esco allo scoperto24 agosto chiesa di santa Maria — 6 settembre dello Spasimo2017 Palermo

ingresso libero fino a esaurimento posti tutti i film cominciano alle 21.15

Il presente programma potrebbe subire variazioni per cause di forza maggiore indipendenti dalla volontà degli organizzatori. Si invita pertanto a verificare gli eventuali aggiornamenti consultando la nostra pagina facebook, il nostro profilo twitter e il sito www.sudtitles.com

organizzato da Sudtitles con il sostegno di Siae con il supporto di Città di Palermo - Assessorato alla cultura con il patrocinio di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo — Direzione generale per il cinema Regione siciliana — Assessorato turismo sport e spettacolo — Ufficio speciale per il cinema e l’audiovisivo Sicilia film commission, nell’ambito del progetto “Sensi contemporanei” sponsor Birrificio Ballarak sponsor tecnico Print and go

direzione artistica Andrea Inzerillo programmazione Giorgio Lisciandrello organizzazione Tatiana Lo Iacono, Simona Marino supporto organizzativo Andrea Anastasi, Chiara Bonanno, Ambra Cascio, Valeria Cicilese, Marco Crisci, Vittoria De Stefani, Francesca Ernandes, Federica Fiandaca, Francesca Genduso, Flavia Guadagnino, Nicoletta Scapparrone, Chiara Volpes ufficio stampa Giovannella Brancato assistente ufficio stampa Eleonora Giammanco comunicazione social Mariachiara Caldarella foto Simona Mazzara, Angelo De Stefani design Donato Faruolo

ringraziamenti Mavi Abebeh, Maria Concetta Adamo, Lucia Albegiani, Marco Altamore, Simona Amato, Alessandro Aronadio, Fulvio Baglivi, Cosma Bonasia, Umberto Cantone, Caterina Caracausi, Jonas Carpignano, Michele Catalano, Pietro Cavallaro, Paola Ciccarelli, Rosalba Colla, Danila Confalonieri, Andrea Cusumano, Alessio Cutrò, Giuseppe Davì, Valentina Del Buono, Angelo De Stefani, Edoardo De Stefani, Francesco Della Sala, Giuseppe Di Franco, Gianpiero Di Silvestre, Samantha Faccio, Agostino Ferrente, Danilo Flachi, Sergio Forcieri, Pier Anna Gargano, Simone Gattoni, Fabio Grassadonia, Enrico Grifò, Davide Guadagna, Claudio Gulli, Francesco Guttuso, Silvia Jop, Marco Lanza, Onofrio Lo Galbo, Giovanni Lo Monaco, Tiziana Mangia, Franco Maresco, Franco Marineo, Giuseppe Marsala, Claudia Martino, Andrea Marzulli, Angelo Mattatresa, Angelo Milano, Raffaella Milazzo, Francesca Moino, Andrea Peraro, Antonio Piazza, Ignazio Plaja, Ugo Ugo Posacenere, Andrea Purgatori, Antonella Purpura, Isabella Ragonese, Alessandro Rais, Eugenio Ricca, Rossana Rossanda, Salvatore Schillizzi, Claudio Storani, Ludovica Tortora de Falco, Carlo Trombino, Elisabetta Zelanda

per Animaphix selezione artistica Rosalba Colla con la collaborazione di Caterina Bevilacqua

Per il terzo anno consecutivo allo Spasimo, e per il quarto anno dall’inizio di questa esperienza, Su-dtitles torna a proporre con Esco (allo scoperto) due set-timane di focus sul cinema italiano. L’esigenza rimane sempre la stessa: provare a vedere di cosa parla il nostro cinema, se è o può ancora essere spunto di riflessione per gli spettatori e per la loro vita, quale paese racconta, quali sono le inquietudini che lo animano e le gioie che lo ispirano. La rassegna attraversa forme e generi cinema-tografici diversi, per una proposta che crediamo possa interessare un pubblico ampio e che parte, necessaria-mente, dal contesto in cui viviamo.

Era impossibile – per quello che siamo: «io amo del cinema ciò che mi ha “fatto”», scriveva Serge Daney – non rendere omaggio in apertura a una figura fondamentale per il cinema italiano degli ultimi 50 anni come quella di Paolo Villaggio, scomparso a inizio luglio. E sulla stessa linea ci muoviamo quando ricordiamo nel quarantennale della morte Roberto Rossellini, cui dedi-chiamo l’omaggio di chiusura della rassegna. Sono an-cora attuali le sue parole quando, intervistato da Adriano Aprà e Maurizio Ponzi nel 1965, afferma che «se l’ar-tista non ha una certa funzione chiarificatrice, non ha una certa funzione di bussola, di compasso, se non ha la capacità di tirare le coordinate e dire: “Oggi, in questo momento della storia, dello spazio, ci troviamo chiusi in quest’orizzonte”, beh, la funzione dell’artista scompare; che l’artista sia artista per conto suo è una cosa che ci può fare grandissimo piacere ma che da un punto di vi-sta sociale non ci interessa assolutamente».

Alla ricerca di artisti e di sguardi che possano segnare il nostro tempo, siamo mossi nello stesso tem-po dalla voglia di cercare vicino a noi tracce di intelligenza e di resistenza all’inedia e alla rassegnazione, e crediamo nella necessità di unire le forze per provare a pensare qualcosa di nuovo, contro un narcisismo sempre più mi-naccioso. Dopo l’omaggio dello scorso anno al cinema di Simone Massi, e nella convinzione che il cinema d’a-nimazione italiano di questi anni sia un mondo ancora tutto da esplorare, abbiamo chiesto allora a una giovane e interessante realtà come il festival Animaphix di Ba-

Esco (allo scoperto) edizione 2017 — editoriale

gheria di collaborare con noi per proporre una selezione di cortometraggi di animazione che introdurranno ogni sera la visione dei lungometraggi. Un’antologia che pre-senterà i lavori di alcuni tra i più importanti artisti dell’a-nimazione italiana, da Gianluigi Toccafondo a Virgilio Vil-loresi, da Michele Bernardi al bagherese Nico Bonomolo.

Nel giro di pochi anni questa piccola rassegna è riuscita a ritagliarsi uno spazio nel cuore degli spetta-tori palermitani. L’abbiamo pensata sin dall’inizio come un momento di festa e di condivisione di una passione vitale che attraversa manifestazioni diverse durante tutto l’anno, dal Sicilia Queer filmfest al Festival Teatro Bastardo passando per molti altri singoli eventi. Insieme ad altri compagni di strada lavoriamo perché tutti questi appuntamenti costituiscano una costellazione, un gran-de progetto stabile ed esteso di promozione della cultu-ra cinematografica che guardi lontano e costruisca basi solide per il futuro. Esiste una chiara vocazione della cit-tà a diventare un polo importante per la promozione del cinema in Italia, ma senza una vera presa di posizione e un effettivo sforzo della politica saremo sempre costret-ti a navigare un po’ a vista, rischiando anno dopo anno di perdere pezzi di ciò che è stato costruito. Il pubblico degli spettatori più giovani creatosi grazie alle rassegne, i cineforum, i festival è il risultato di questo sforzo e rap-presenta una risorsa enorme per il futuro di una città che continua a credere nella necessità di mantenersi aperta e accogliente. Congratularsi con le tante eccellenze che questo territorio esprime quando vincono premi nei fe-stival di tutto il mondo non è sufficiente, se non si pren-de atto di questa realtà e non si organizza un sistema organico di tutela, promozione e diffusione della cultura cinematografica, a partire dall’infanzia.

L’edizione 2017 di Esco conclude un sostegno triennale da parte di Siae, che ha permesso di realizzare una manifestazione di cui la città sentiva la mancanza dopo le importanti esperienze degli anni ’90 e dei primi anni 2000. L’impegno di Siae aveva l’obiettivo di aiutare questa manifestazione a crescere per farla camminare sulle proprie gambe. È ora di dimostrare che la città non vuole tornare indietro.

« L’esigenza rimane sempre la stessa: provare a vedere di cosa parla il nostro cinema, se è o può ancora essere spunto di riflessione per gli spettatori e per la loro vita, quale paese racconta, quali sono le inquietudini che lo animano e le gioie che lo ispirano. »

ESCO GIOVEDÌ 24 AGOSTO 2017

Il racconto di Collodi, reso scarno ed essenziale da Toccafondo, ripercorre i momenti più feroci, interrotti da alcuni istanti di pura poesia visiva.

Gianluigi ToccafondoPittore, illustratore, cineasta, Toccafondo (San Marino, 1965) è un artista a tutto tondo, innamorato dell’arte grafica, del cinema e delle rispettive ibridazioni e trasformazioni. La Piccola Russia, premiato ai festival di Ottawa, Ljubljana, Tallin e Torino, segna il vertice della sua produzione più personale e intimistica, alla quale si affianca un altro filone dall’ispirazione più legata al mondo del cinema (Le criminel), della letteratura (Pinocchio), e della cultura in genere (Essere morti o essere vivi è la stessa cosa, ispirato alla figura di Pier Paolo Pasolini).

Pinocchiodi Gianluigi ToccafondoItalia 1999 / 6’ / animazione

Nato dalla penna di Paolo Villaggio già alla fine degli anni Sessanta, Fantozzi è rapidamente diventato qualcosa di più che un film (e poi una serie) di successo: il suo mondo è entrato sin da subito nell’immaginario collettivo e nel cuore della maggioranza degli italiani con la sua goffaggine, il suo servilismo, l’obbedienza tragica di chi è vittima del potere in ogni sua forma, per quanto modesta. Fantozzi è un apologo sulla mediocrità umana, un ritratto ferocemente comico della meschineria picco-lo borghese che caratterizza le abitudini degli italiani di ogni classe sociale e cultura. Il ragionier Fantozzi Ugo, sua moglie Pina, la figlia Mariangela e i colleghi di lavoro (dal ragionier Filini alla signorina Silvani, dal geometra Calboni al megadirettore galattico) sono diventati personaggi fa-miliari per intere generazioni.

Il primo Fantozzi, diretto da Luciano Salce, è forse anche quello che più risente dell’atmosfera politica del tempo, pur costituendosi come una maschera senza tempo: il mondo impiegatizio diventa metafora dell’uma-nità succube e in cerca di riscatto. Un riscatto tragicomi-camente impossibile.

Luciano SalceNato a Roma nel 1922, dopo aver frequentato l’Accademia nazionale d’arte drammatica esordisce al cinema come attore nel 1946 in Un americano in vacanza di Luigi Zampa. Gira i suoi primi due film da regista in Brasile, tra il 1953 e il 1954, ma negli stessi anni continua a lavorare in teatro, spesso con l’amico Vittorio Gassman. La nascita della televisione lo vede collaborare con la Rai insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari per il programma Le ragioni di tutti. Diventa noto al grande pubblico dirigendo il film Il federale nel 1961, scritto da Castellano e Pipolo, interpretato da Ugo Tognazzi ed esordio nelle musiche per Ennio Morricone. Nel frattempo continua la sua carriera, partecipando anche a Studio Uno insieme a Lelio Luttazzi, e dirigendo molti altri film, spesso commedie di costume. Tra le più celebri Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, interpretato da Alberto Sordi, e poi l’incontro con Paolo Villaggio, con cui collaborerà per cinque film, tra cui Fantozzi e Il secondo tragico Fantozzi. In tutti questi anni non smetterà di apparire come attore in film di molti amici, da Steno a Lizzani, da Corbucci a Brunello Rondi. Muore a Roma nel 1989 in seguito a un attacco cardiaco.

Fantozzidi Luciano SalceItalia 1975 / 104’ / commedia

ESCO VENERDÌ 25 AGOSTO 2017

Un viaggio attraverso alcuni lavori di Pasolini (La terra vista dalla luna, Che cosa sono le nuvole?, Uccellacci e uccellini) alla ricerca delle movenze di una comicità fisica, quasi giullaresca: i gesti di Totò, gli occhi ridenti di Ninetto Davoli, la fisicità della Mangano.

Gianluigi ToccafondoPittore, illustratore, cineasta, Toccafondo (San Marino, 1965) è un artista a tutto tondo, innamorato dell’arte grafica, del cinema e delle rispettive ibridazioni e trasformazioni. La Piccola Russia, premiato ai festival di Ottawa, Ljubljana, Tallin e Torino, segna il vertice della sua produzione più personale e intimistica, alla quale si affianca un altro filone dall’ispirazione più legata al mondo del cinema (Le criminel), della letteratura (Pinocchio), e della cultura in genere (Essere morti o essere vivi è la stessa cosa, ispirato alla figura di Pier Paolo Pasolini).

Essere morti o essere vivi è la stessa cosa di Gianluigi ToccafondoItalia 2000 / 3’27’’ / animazione

Padre Cataldo è un noto prete esorcista paler-mitano dalle straordinarie virtù carismatiche.

Ogni settimana Anna, Gloria, Enrico e Giulia, in-sieme a una moltitudine di fedeli che giungono da ogni parte della Sicilia, si affidano a lui e alle sue “messe di li-berazione” nella speranza di essere salvati dai mali da cui sono afflitti e a cui null’altro nome sanno dare se non non quello di “possessione demoniaca”.

Un viaggio a tratti drammatico, a tratti ironico, attraverso le storie dei suoi personaggi, che diventa spa-zio di ricerca e di riflessione sul crescente sviluppo di pra-tiche esorcistiche nell’Italia dei nostri giorni.

Lungi dallo scadere negli stilemi classici del ci-nema horror, Federica di Giacomo ci immerge in uno spac-cato di quotidianità in cui sacro e profano si compenetra-no l’uno nell’altro, procedendo attraverso una narrazione asciutta e diretta che non lascia scampo allo spettatore. Un documentario antropologico non sulla religione, ma su come essa viene vissuta.

Federica Di GiacomoNata a La Spezia, dopo una laurea in Antropologia all’Università di Firenze fonda il Collettivo teatrale Tutti, lavorando per alcuni anni nel teatrodanza con il gruppo russo Derevo.Nel 1999 frequenta un master a Barcellona e collabora come aiuto sceneggiatrice in Monos como Becky di Joaquín Jordá e in En costruccion di José Louis Guerin.Nel 2000 realizza la sua opera prima, il documentario Los colores de la trance, cui fanno seguito alcuni documentari e video per Raisat Cinema e i cortometraggi Close Up e Suicidio perfetto.È regista, autrice e produttrice de Il lato grottesco della vita del 2006, per cui riceve numerosi premi, tra cui il premio Cipputi e il premio Avati al Torino Film Festival del 2006. Segue Housing (2009) che racconta la disperata ricerca di un alloggio popolare a Bari.È del 2016 il suo Liberami, documentario corale sulle sempre più diffuse pratiche esorcistiche nel mondo contemporaneo, che ha riscontrato eccezionali consensi di critica e pubblico, e per il quale si è aggiudicata il premio della sezione Orizzonti alla 73. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Liberamidi Federica Di GiacomoItalia-Francia 2016 / 89’ / documentario

ESCO SABATO 26 AGOSTO 2017

La piccola Russiadi Gianluigi ToccafondoItalia 2004 / 16’ / animazione

Orecchie di Alessandro AronadioItalia 2016 / 90’ / commedia

Alessandro AronadioNato a Roma nel 1975, Aronadio si laurea nel 2001 in Psicologia a Palermo con una tesi sul Doppio nel cinema di David Cronenberg. Nello stesso anno è vincitore della borsa di studio Fulbright Sergio Corbucci per un master in regia cinematografica presso una scuola americana di cinema. Si specializza in regia presso la Los Angeles Film School di Hollywood alla fine del 2002. Aiuto regista per Il manoscritto del principe di Roberto Andò, Maléna di Giuseppe Tornatore e Sud Side Stori di Roberta Torre, debutta nel lungometraggio nel 2010 con Due vite per caso. Orecchie è il suo secondo lungometraggio.

Un uomo si sveglia con un fastidioso fischio all’orecchio. Come se non bastasse, sul frigorifero trova un biglietto lasciato dalla fidanzata che recita: «È mor-to il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina». La giornata del protagonista passa così girovagando per la città alla ricerca di un rimedio per il fastidio all’orecchio, ma soprattutto nel tentativo di ricordare chi possa es-sere il misterioso e defunto Luigi. Il suo vagabondaggio lo porterà a incontrare una serie di bizzarri e curiosi per-sonaggi che lo metteranno di fronte alla stranezza della vita e degli altri.

Orecchie è un’originale commedia piena di di-vertenti incontri e fraintendimenti, un film che, oltre ad affidarsi alla surreale interpretazione di Daniele Parisi, regala gli esilaranti cammei di Pamela Villoresi, Piera De-gli Esposti, Milena Vukotic, Rocco Papaleo e Andrea Pur-gatori, i quali contribuiscono a mettere lo spettatore di fronte al grottesco che governa il nostro quotidiano.

Il giovane assassino, il babbo coniglio, la mamma lunare, la cagnetta ballerina, la donna lumaca, le suore poli-ziotto… i personaggi e i fatti di questo film sono immagina-ri; i luoghi esistono e appartengono a quella zona del Cen-troest dell’Italia, tra le Marche e la Romagna, l’Appennino e il mare Adriatico, denominata «la piccola Russia»

Gianluigi ToccafondoPittore, illustratore, cineasta, Toccafondo (San Marino, 1965) è un artista a tutto tondo, innamorato dell’arte grafica, del cinema e delle rispettive ibridazioni e trasformazioni. La Piccola Russia, premiato ai festival di Ottawa, Ljubljana, Tallin e Torino, segna il vertice della sua produzione più personale e intimistica, alla quale si affianca un altro filone dall’ispirazione più legata al mondo del cinema (Le criminel), della letteratura (Pinocchio), e della cultura in genere (Essere morti o essere vivi è la stessa cosa, ispirato alla figura di Pier Paolo Pasolini).

ESCO DOMENICA 27 AGOSTO 2017

Nella campagna dei dintorni di Rimini, due bri-ganti cercano di derubare una coppia di contadini. Ma que-sti, stanchi di essere sempre raggirati, decidono di vendi-carsi architettando un piano diabolico…

Gianluigi ToccafondoPittore, illustratore, cineasta, Toccafondo (San Marino, 1965) è un artista a tutto tondo, innamorato dell’arte grafica, del cinema e delle rispettive ibridazioni e trasformazioni. La Piccola Russia, premiato ai festival di Ottawa, Ljubljana, Tallin e Torino, segna il vertice della sua produzione più personale e intimistica, alla quale si affianca un altro filone dall’ispirazione più legata al mondo del cinema (Le criminel), della letteratura (Pinocchio), e della cultura in genere (Essere morti o essere vivi è la stessa cosa, ispirato alla figura di Pier Paolo Pasolini).

Briganti Senza Leggendadi Gianluigi ToccafondoItalia 2012 / 14’37’’ / animazione

Giornalista, intellettuale, partigiana e deputata, Rossana Rossanda venne radiata dal Partito Comunista Italiano nel 1969 insieme ad Aldo Natoli, Luigi Pintor e Lu-cio Magri. Con loro aveva dato vita alla rivista il manifesto, trasformata in seguito nel quotidiano comunista ancora oggi nelle edicole di (quasi) tutta Italia.

«Volevo il comunismo, la fine dell’ingiustizia, la differenza tra chi può molto e chi niente». La “ragazza del secolo scorso” Rossana Rossanda ha oggi 93 anni, vive a Parigi, e si racconta in questo documentario che fonde im-magini di repertorio con dei faccia a faccia con l’ex ministro Fabrizio Barca, lo storico dell’arte Philippe Daverio, l’autore televisivo Carlo Freccero, la scrittrice Nadia Fusini e l’attore Sandro Lombardi. Dialoghi in cui i momenti più importanti della vita politica del Novecento emergono tramite il vis-suto della fondatrice de “il manifesto”, in un ritratto sincero e commovente.

Mara ChiarettiNata a Roma nel 1935, si è da sempre occupata di arte contemporanea collaborando con riviste e quotidiani. Dal 1967 al 1972 ha diretto la Galleria d’Arte Iolas-Galatea a Roma, città in cui ha fondato un proprio studio dove ha lavorato fino al 1982. Dal 1992 è stata assistente alla regia di Federico Tiezzi della Compagnia teatrale I Magazzini. Nel 1997 ha diretto il documentario Swing Heil!, che l’anno seguente le è valso il Premio Sacher d’Argento al Sacher Festival di Roma. Nel 2000 la giuria del Festival Arcipelago le ha conferito una menzione speciale per il suo Em Shakulà del 1999. Nel 2001 ha diretto Davai bistrè! Avanti presto!, prodotto da Nanni Moretti e Angelo Barbagallo per la serie “I diari della Sacher”, e presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 2001 ha scritto e diretto il cortometraggio Vestito da sposa, presentato al Torino Film Festival. Del 2006 è invece Siluro Rosso. La straordinaria storia di Rubén Gallego, documentario biografico che ripercorre la vita tormentata dello scrittore russo autore di Bianco su nero. Essere Rossana Rossanda è del 2016.

Essere Rossana Rossandadi Mara ChiarettiItalia 2016 / 60’ / documentario

Isidoro, detto Easy, ha 35 anni, molti chili di troppo e una bella depressione: vive con la madre e passa il tempo davanti alla Playstation. Giornate lente, immobili, spese ingozzandosi di psicofarmaci e medi-tando (più o meno convintamente) il suicidio. Poi, però, qualcosa cambia: il fratello gli chiede di riportare a casa lo sfortunato operaio Taras, morto per un incidente sul lavoro, trasportando la sua bara fino in Ucraina. Niente di complicato, sulla carta, ma Isidoro è Isidoro e un lungo viaggio attraverso i Carpazi può rivelarsi davvero insidio-so. Soprattutto alla guida di un carro funebre!

Dalla selezione ufficiale dell’ultimo Festival di Locarno, il film di Andrea Magnani distribuito dalla Tucker, nelle migliori sale dal 31 agosto, è presentato in anteprima siciliana per Esco 2017.

Andrea MagnaniÈ nato nel 1971 a Rimini e vive tra Roma, Trieste, e qualche altra parte del mondo. Finalista al Premio Solinas nel 2002, e selezionato alla prima edizione del Berlinale Talent Campus, scrive per il cinema e la televisione (tra le altre cose è tra gli sceneggiatori della serie televisiva L’Ispettore Coliandro). Ha diretto diversi documentari e cortometraggi (Basta Guardarmi è stato selezionato tra gli altri al World Film Fund di Montreal e al Giffoni Film Festival). È sceneggiatore e regista, insieme a Davide Del Degan, di Paradise, co-produzione tra Italia e Slovenia, al cinema nel 2018. Easy. Un viaggio facile facile è il suo primo lungometraggio.

Easy. Un viaggio facile faciledi Andrea MagnaniUcraina, Italia 2017 / 91’ / commedia / anteprima regionale

ESCO DOMENICA 27 AGOSTO 2017

< continua

ESCO LUNEDÌ 28 AGOSTO 2017

La Funamboladi Roberto CataniItalia 2002 / 6’ / animazione

Giuseppe, un ragazzino di dodici anni, scompare. La sua compagna di classe Luna, perdutamente innamora-ta di lui, si ribella al silenzio che avvolge la sua sparizione e decide di volerlo trovare a ogni costo, perché in cuor suo sa che il suo primo amore è vivo da qualche parte.

Liberamente ispirato al racconto Un cavaliere bianco di Marco Mancassola edito da Einaudi nel volume Non saremo confusi per sempre, Sicilian Ghost Story è prima di tutto, come recita il titolo, una storia siciliana e una storia di fantasmi. Basato su eventi realmente accaduti – il rapi-mento e la prigionia del figlio del pentito Santino di Matteo che dopo 779 giorni verrà disciolto nell’acido – è una storia efferata di mafia che incrocia diversi generi, fondendo rea-le e fantastico, la tenerezza di un amore adolescenziale ed elementi di favola nera in stile fratelli Grimm.

L’innamoramento, il matrimonio e la maternità, percepiti da una giovane donna come un sogno dentro cui rifugiarsi. Le immagini di una vita corrono dietro i suoi occhi chiusi mentre lei, ferma davanti al mare, sente un bisogno di leggerezza.

Fabio Grassadonia e Antonio PiazzaSono sceneggiatori e registi palermitani. Si conoscono a Torino durante gli studi e decidono di trasferirsi a Roma, dove inizia la loro carriera insieme. Dopo aver esordito con il cortometraggio Rita nel 2009, il loro primo lungometraggio Salvo viene presentato al Festival di Cannes 2013 e accolto con grandissimo favore dalla critica internazionale, vincendo entrambi i premi della Semaine de la Critique: Grand Prix e Prix Révélation. Dopo il successo di Salvo cominciano a lavorare al loro secondo lungometraggio, Sicilian Ghost Story. La sceneggiatura viene selezionata al Sundance January Screenwriters Lab e vince il prestigioso premio Sundance Institute Global Filmmaking Award per l’originalità, il talento e la visione lungimirante nel quadro del cinema internazionale. Il film ha aperto la 56a edizione della Semaine de la Critique al Festival di Cannes 2017, prima volta nella storia per un film italiano.

Roberto CataniNato a Jesi nel1965, è illustratore e animatore. Dal 1989 è docente di Disegno animato presso l’Istituto statale d’arte di Urbino. Collabora con la rivista Lo straniero diretta da Goffredo Fofi; realizza illustrazioni per Fatatrac, ed. e Zoolibri. I suoi film di animazione La sagra (1998), La Funambola (2002) sono stati premiati ai maggiori festival del cinema d’animazione tra cui Espinho, New York, Zagabria, Annecy 2000, Hiroshima 2002, Nastro D’Argento 2003, nomination per il Cartoon d’Or nel 2002. La testa tra le nuvole (2013) ha ricevuto il gran premio della giuria ad Animateka (Lubiana) e la Menzione Speciale della Giuria ad Annecy.

Sicilian Ghost Storydi Fabio Grassadonia e Antonio PiazzaItalia 2017 / 122’ / drammatico/ o.v. sub. eng.

ESCO MARTEDÌ 29 AGOSTO 2017

Un bambino sogna a occhi aperti durante la le-zione a scuola ma viene interrotto bruscamente dal mae-stro che lo minaccia di recidergli un orecchio per stimolare la concentrazione e impedirgli ulteriori fughe dentro la sua immaginazione.

Roberto CataniNato a Jesi nel1965, è illustratore e animatore. Dal 1989 è docente di Disegno animato presso l’Istituto statale d’arte di Urbino. Collabora con la rivista Lo straniero diretta da Goffredo Fofi; realizza illustrazioni per Fatatrac, ed. e Zoolibri. I suoi film di animazione La sagra (1998), La Funambola (2002) sono stati premiati ai maggiori festival del cinema d’animazione tra cui Espinho, New York, Zagabria, Annecy 2000, Hiroshima 2002, Nastro D’Argento 2003, nomination per il Cartoon d’Or nel 2002. La testa tra le nuvole (2013) ha ricevuto il gran premio della giuria ad Animateka (Lubiana) e la Menzione Speciale della Giuria ad Annecy.

La testa tra le nuvoledi Roberto CataniItalia 2013 / 7’44’’ / animazione

Fabrizio, Dante e Roberto hanno 14 anni. Abitano nel quartiere Zen di Palermo. Tra pari, senza adulti, di cosa è fatto il loro universo? Le dure leggi non scritte del quar-tiere si traducono per loro in solitudine, deprivazione e spa-esamento. L’affetto che li lega è la loro forza tenera, il loro naturale riparo. Il loro piccolo mondo intimo è nascosto e rivelato, nutrito di emozioni e di corpi. Il corpo: punto di par-tenza e di ritorno, unico riferimento certo. Quando Fabrizio rimane solo con Aurora, scopre la sua prima adolescenza. Poi le scuole medie finiscono, e bisogna inventare, ancora una volta da soli, una strada da percorrere.

A noi ci dicono è un dolce ritratto dell’adolescen-za che ci svela come questa sia fatta delle stesse cose, a qualsiasi latitudine: le canzoni, lo smartphone, le emozioni, l’amicizia e l’amore.

Ludovica Tortora de FalcoDopo gli studi universitari a Roma e Parigi, nel 2008 frequenta gli Ateliers Varan e fonda la società di produzione Arapan Cinema Documentario. Realizza i film documentari: Esquisse, L’ isola in me: in viaggio con Vincenzo Consolo e Antiracket. A noi ci dicono è stato realizzato nel 2015 grazie al sostegno dell’Apq Sensi Contemporanei Regione Siciliana. Il film è stato selezionato nella sezione Competizione internazionale al DocLisboa 2016 e nella sezione Competizione italiana al Visioni Fuori Raccordo a Roma, dove ha ottenuto il Berta Film Distribution Award e il Cinema del Reale Award. Nel 2017 ha partecipato in competizione nazionale al Salina Doc e al Festival Cinema del Reale.

A noi ci dicono di Ludovica Tortora de FalcoItalia 2016 / 65’ / documentario

Via Curiel 8di Mara Cerri e Magda GuidiItalia 1998 / 2’40’’ / animazione

ESCO MERCOLEDÌ 30 AGOSTO 2017

Si peròdi Magda GuidiItalia 2002 / 2’ / animazione

La dolorosa separazione tra Emma e Dario crea una distanza troppo grande per essere colmata. Non re-sta che provare a distorcere la memoria immaginando un incontro forse mai avvenuto.

Mara CerriNasce a Pesaro nel 1978. Si diploma all’Istituto statale d’arte di Urbino, nella sezione Cinema d’animazione e poi frequenta il Biennio di perfezionamento in cinema d’animazione. Nel 2003 inizia a lavorare come illustratrice, collaborando con diverse case editrici (Orecchio Acerbo, Fabbri, El, Emme ,Carthusia, Fatatrac, Grimm Press, Milan). Nel 2008 inizia a lavorare a Via Curiel 8 di cui è autrice unica e che trasformerà in animazione in collaborazione con Magda Guidi vincendo il Premio della Giuria e il Premio Arte France al prestigioso Festival d’Animazione di Annecy (Francia). e la sezione Corti Italia del Torino Film Festival nel 2011.

Magda Guidi Nasce a Pesaro nel 1979. Si diploma all’Istituto statale d’arte di Urbino e frequenta successivamente il Biennio di perfezionamento in cinema d’animazione. Realizza i cortometraggi animati Sì, però (2000) Nuova identità (2003), videoclip per la band italiana Tre allegri ragazzi morti, Ecco, è ora (del 2004). Nel 2005 collabora alla realizzazione di Il nano più alto del mondo. Nel 2010 realizza I miracoli di San Laszlo parte I. In collaborazione con Mara Cerri realizza il cortometraggio d’animazione Via Curiel 8 (2011), tratto dall’omonimo libro, vincitore del Torino Film festival 2011 Sezione Corti. Nel 2014 realizza San Laszlo contro Santa Maria egiziaca. Tra gli ultimi suoi lavori Guardami o non guardarmi (2014), Dalila (2015), La curva del bambino (2016).

Magda Guidi Nasce a Pesaro nel 1979. Si diploma all’Istituto statale d’arte di Urbino e frequenta successivamente il Biennio di perfezionamento in cinema d’animazione. Realizza i cortometraggi animati Sì, però (2000) Nuova identità (2003), videoclip per la band italiana Tre allegri ragazzi morti, Ecco, è ora (del 2004). Nel 2005 collabora alla realizzazione di Il nano più alto del mondo. Nel 2010 realizza I miracoli di San Laszlo parte I. In collaborazione con Mara Cerri realizza il cortometraggio d’animazione Via Curiel 8 (2011), tratto dall’omonimo libro, vincitore del Torino Film festival 2011 Sezione Corti. Nel 2014 realizza San Laszlo contro Santa Maria egiziaca. Tra gli ultimi suoi lavori Guardami o non guardarmi (2014), Dalila (2015), La curva del bambino (2016).

Una ragazza suona il tasto di un piano, e tutto intorno cambia.

Il padre d’Italiadi Fabio MolloItalia 2017 / 93’ / drammatico

Perché sono un genio! Lorenza Mazzettidi Francesco Frisari e Steve Della CasaItalia 2016 / 62’ / documentario

Paolo e Mia non potrebbero essere più diversi: Paolo, commesso in un negozio di arredamento, ha appe-na interrotto una lunga relazione con il compagno Mario, è introverso e alla ricerca dell’amore; Mia è una cantante esuberante, fuori dalle righe e incinta. L’incontro dei due in un locale segna l’inizio di un viaggio on the road da Torino al sud dell’Italia, quel sud in cui, secondo Mia, «non c’è niente». Paolo si farà carico di Mia, dei suoi problemi e cercherà di portarla a casa, fisicamente e metaforicamente, in un viag-gio che è anche una scoperta di sentimenti, emozioni e di un nuovo modo di intendere la felicità.

Quella di Mollo non è solo una storia di omoses-sualità e genitorialità nell’Italia dei nostri giorni: con Il padre d’Italia delinea il profilo di tutta una generazione divisa tra il bisogno di accettarsi e sentirsi accettata e la paura del do-mani, attraverso il racconto di un’avventura di pochi giorni capace di stravolgere delle vite.

Fabio MolloNato nel 1980 a Reggio Calabria, studia a Londra e poi in Italia, dove viene ammesso al corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma grazie al suo primo cortometraggio, Troppo vento. Concluso il percorso di studi inizia a lavorare come aiuto regista per il cinema e la televisione. Il suo primo lungometraggio, Il sud è niente (2013), vince il premio Camera d’Oro Taodue al Festival Internazionale del Film di Roma 2013, e viene presentato in diversi festival internazionali, tra cui il 64o Festival di Berlino. La sua produzione comprende anche dei documentari: nel 2015 dirige Vincenzo da Crosia, presentato al Festival di Torino e finalista ai Nastri d’Argento 2016; nel 2016, realizza insieme ad altri registi gli episodi di Artists in Love per Sky Arte HD; nello stesso anno lavora al documentario The Young Pope – A tale of Filmmaking, backstage della serie televisiva della quale aveva seguito la lavorazione. Non solo cineasta, Mollo è anche docente di regia cinematografica presso la Rome University of Fine Arts (Rufa) e dal 2015 è curatore del Filmmaking Lab. Il padre d’Italia è il suo secondo lungometraggio, vincitore di un Globo d’Oro con Isabella Ragonese come migliore attrice.

Steve Della CasaCritico cinematografico, è tra i fondatori del Torino Film Festival (1982), di cui cura la direzione artistica dal 1999 al 2002. È poi direttore artistico del Roma Fiction Fest (2007- 2013), presidente dell’European Coordination of Film Festivals (1998-2002) e della Film Commission Torino Piemonte (2006-2013). Dal 1994 è autore e voce del programma radiofonico Hollywood Party di Rai Radio3. Ha curato la regia di trasmissioni televisive e documentari di approfondimento cinematografico.

Francesco FrisariLaureato in filosofia a Roma, ha conseguito un dottorato di ricerca in Estetica a Palermo con una tesi sul pensiero di Stanley Cavell. Autore radiofonico e televisivo, per Rai Radio3 ha collaborato con i programmi Fahrenheit e Hollywood Party e realizzato numerosi radio documentari. Per Rai3 ha lavorato al programma Pane Quotidiano e collabora attualmente con Quante storie. Nel 2011 ha realizzato il documentario Il viaggio della Sises – Mondiali in Brasile1950.

ESCO MERCOLEDÌ 30 AGOSTO 2017

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Adottata da bambina dalla famiglia Einstein, che verrà poi uccisa dalle SS davanti ai suoi occhi, nei primi anni ‘50 Lorenza va a Londra per dimenticare la tragedia. Riesce a entrare nella celebre Slade School of Fine Art chiedendo di essere ammessa «Perché sono un genio!» - non sapeva che altro dire... Ruba una cinepresa, si inventa regista e gira K, un film sulla persona cui si sentiva più vicina, Kafka. Con Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson rivolu-ziona il cinema inglese fondando il Free Cinema.

In Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti si rac-conta con la leggerezza e la libertà dell’infanzia, mentre ci accompagna nei luoghi del suo passato e nella vita di oggi, insieme alla gemella Paola e al suo mondo fat-to di incontri e ricordi. Con la partecipazione degli amici Bernardo Bertolucci, Malcolm McDowell e David Grie-co, attraverso le immagini dei suoi film, di quelli del Free Cinema e le animazioni dei suoi quadri, Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti racconta una vita che è un’unica, personale opera d’arte.

ESCO GIOVEDÌ 31 AGOSTO 2017

Ecco è oradi Magda GuidiItalia 2004 / 3’23’’ / animazione

Una ragazza pattina, un amico la guarda. Im-provvisamente arriva il vento, portando via con sé una stagione della loro vita.

Magda Guidi Nasce a Pesaro nel 1979. Si diploma all’Istituto statale d’arte di Urbino e frequenta successivamente il Biennio di perfezionamento in cinema d’animazione. Realizza i cortometraggi animati Sì, però (2000) Nuova identità (2003), videoclip per la band italiana Tre allegri ragazzi morti, Ecco, è ora (del 2004). Nel 2005 collabora alla realizzazione di Il nano più alto del mondo. Nel 2010 realizza I miracoli di San Laszlo parte I. In collaborazione con Mara Cerri realizza il cortometraggio d’animazione Via Curiel 8 (2011), tratto dall’omonimo libro, vincitore del Torino Film festival 2011 Sezione Corti. Nel 2014 realizza San Laszlo contro Santa Maria egiziaca. Tra gli ultimi suoi lavori Guardami o non guardarmi (2014), Dalila (2015), La curva del bambino (2016).

Daliladi Magda GuidiItalia 2015 / 5’20’’ / animazione

Una ragazza nuota. Nel buio denso in cui è im-mersa affiorano delle immagini. Una bambina è in chiesa, nel giorno della sua prima comunione. Per un momento, Dalila adulta e Dalila bambina riescono a vedersi.

Magda Guidi Nasce a Pesaro nel 1979. Si diploma all’Istituto statale d’arte di Urbino e frequenta successivamente il Biennio di perfezionamento in cinema d’animazione. Realizza i cortometraggi animati Sì, però (2000) Nuova identità (2003), videoclip per la band italiana Tre allegri ragazzi morti, Ecco, è ora (del 2004). Nel 2005 collabora alla realizzazione di Il nano più alto del mondo. Nel 2010 realizza I miracoli di San Laszlo parte I. In collaborazione con Mara Cerri realizza il cortometraggio d’animazione Via Curiel 8 (2011), tratto dall’omonimo libro, vincitore del Torino Film festival 2011 Sezione Corti. Nel 2014 realizza San Laszlo contro Santa Maria egiziaca. Tra gli ultimi suoi lavori Guardami o non guardarmi (2014), Dalila (2015), La curva del bambino (2016).

ESCO GIOVEDÌ 31 AGOSTO 2017

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La tenerezzadi Gianni AmelioItalia 2017 / 103’ / drammatico

Lorenzo, anziano avvocato sopravvissuto a un infarto, vive solo a Napoli da quando la moglie è morta e ha interrotto i rapporti con i figli Elena e Saverio. Tornato dall’ospedale, Lorenzo incontra Michela, la sua nuova vi-cina rimasta chiusa fuori di casa, che aiuta a fare rientra-re tramite il cortile sul retro. Michela e la sua famiglia – il marito Fabio e i figli Bianca e Davide – entrano nella vita di Lorenzo con sorprendente rapidità, eppure questo nuovo equilibrio è destinato a essere rivoluzionato da un evento ancora più inaspettato.

La tenerezza è stato definito come un film “pe-ripatetico”, in cui tutto si muove lungo corridoi, tunnel, navate e vicoli di Napoli. I personaggi parlano attraverso dialoghi delicati e sospesi, in cui non tutto ciò che si pensa viene detto e dalle cui parole trapela un profondo deside-rio di tenerezza.

Gianni AmelioNato nel 1945 a San Pietro di Magisano, in Calabria, muove i primi passi nel cinema con Colpire al cuore (1983), film che affronta con lucidità il tema del terrorismo senza troppe retoriche o luoghi comuni. È però con Porte aperte (1990), tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, che Amelio s’impone a livello internazionale e si aggiudica una nomination all’Oscar. Una delle sue ambizioni più grandi è quella di riuscire a raccontare una storia fatta di persone e non di personaggi, rimanendo sempre fedele alla sua terra d’origine, dalla quale ricava un’inesauribile fonte di ispirazione. Terra di migrazione, di ritorni e di attraversamento, come quello del carabiniere de Il ladro di bambini (1992), col quale Amelio ottiene un premio speciale al Festival di Cannes. Tra i suoi maggiori successi si annoverano anche Così ridevano (2008), Le chiavi di casa (2004) La stella che non c’è (in concorso a Venezia nel 2006), Il primo uomo (2011), L’intrepido (2013) e Felice chi è diverso (2014). Grande appassionato di cinema nella sua interezza, ha confessato di possedere un’immensa videoteca che gli consente di liberarsi dall’ansia di perdersi anche un solo film.

ESCO VENERDÌ 1 SETTEMBRE 2017

Virgilio Villoresi Classe 1979, nasce a Fiesole, Firenze. È un giovane regista italiano che ha realizzato importanti spot pubblicitari come quelli per l’Onu e video musicali anche di artisti internazionali come John Mayer. Le sue prime ispirazioni includono i disegnatori polacchi come Jan Lenica e Zibnew Rybzinski, gli esperimenti del cinema europeo, la cultura underground americana, l’avanguardia teatrale, l’arte e la letteratura, una vera e propria contaminazione a tutto tondo.

Submarine test January 1967di Virgilio VilloresiItalia 2013 / 5’10’’ / animazione

Romantica favola blues dedicata a quell’uomo chiamato Walt Grace, che se ne andò a zonzo per il mon-do a bordo di un sottomarino fatto in casa.

Un racconto in soggettiva che svela tutta la ma-gia del cinema d’animazione, nei gesti segreti, nelle tec-niche antiche, nella sapiente, paziente, lievissima ritualità delle mani, tra il segno e la carta.

Gianfranco CabidduÈ nato a Cagliari e vive a Roma. Si forma come musicista nel capoluogo isolano, tra gli studi di musica classica e i gruppi di Jazz dei primi anni Settanta. Numerose le collaborazioni teatrali, con Eduardo ha una collaborazione stabile come assistente e realizza la registrazione audio de La tempesta di Shakespeare. Esordisce come regista e sceneggiatore con Disamistade (1989) con Joaquim DeAlmeida e Laura del Sol, a cui seguono Sonos ’e Memoria (1995), evento speciale alla 52. Mostra d’arte cinematografica di Venezia, e Il figlio di Bakunin (1997) tratto dall’omonimo romanzo di Sergio Atzeni e prodotto da Giuseppe Tornatore. Con Passaggi di tempo (2005) realizza il suo primo film musicale. Tra i documentari ricordiamo Cagliari (1990), S’Ardia (1994), Scritto sulla Pietra (1998), Efis, martiri gloriosu (1999), Jazz Time in Berchidda (1999), In faccia al Vento (2000), Montevecchio (2004), Passaparola (2006), Il sapere delle mani (2012), L’Innesto-Padre e Figlio (2012). Nel 2015, il suo documentario Faber in Sardegna, uscito assieme a L’ultimo concerto di Fabrizio De André, ottiene un grande successo di pubblico e di critica, conquistando e commuovendo i fan del grande cantautore ligure.

La stoffa dei sognidi Gianfranco CabidduItalia 2015 / 103’ / commedia

Come in una stoffa, s’intrecciano le trame e i fili dei destini. Camorristi in fuga e attori in cerca di riconosci-mento si ritrovano dopo un naufragio su un’isola-carcere e si mescolano. Sotto lo sguardo indagatore del direttore del carcere che ha imposto ai naufraghi la messa in scena de La tempesta convinto di smascherare i camorristi/nau-fraghi; all’amore tra l’inquieta figlia del direttore e il figlio del boss, alla figura dolorosa di Calibano, unico abitante superstite di un’isola “occupata” dal carcere, per assonan-ze e similitudini con il testo shakespeariano, procede la vi-cenda umana dei personaggi, nella sottile linea che divide il vero dal verosimile nel palcoscenico della vita. Il teatro diventerà la zona franca in cui ciascuno potrà ritrovare se non il proprio ruolo sociale, la propria umanità. Qualcuno anche l’amore. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fon-dono in una commedia picaresca piena di colpi di scena.

ESCO SABATO 2 SETTEMBRE 2017

Miche BernardiOriginario di Finale Emilia, negli anni ‘80 collabora alla realizzazione di serie televisive animate, tra i quali La pimpa di Altan e La Linea di Osvaldo Cavandoli; prosegue con la realizzazione di sigle televisive di animazione per aziende quali Barilla, Ikea e Pomellato; negli anni ‘90 inizia a confrontarsi con i cambiamenti tecnologici e a sperimentare nuove modalità di rappresentazione, realizzando videoclip per artisti contemporanei come Le Luci della Centrale Elettrica, Colapesce, Punkreas, 24 Grana, Prozac, The Zen Circus e altri ancora, iniziando anche una feconda collaborazione con Davide Toffolo, frontman della band dei Tre allegri ragazzi morti.

Miche BernardiOriginario di Finale Emilia, negli anni ‘80 collabora alla realizzazione di serie televisive animate, tra i quali La pimpa di Altan e La Linea di Osvaldo Cavandoli; prosegue con la realizzazione di sigle televisive di animazione per aziende quali Barilla, Ikea e Pomellato; negli anni ‘90 inizia a confrontarsi con i cambiamenti tecnologici e a sperimentare nuove modalità di rappresentazione, realizzando videoclip per artisti contemporanei come Le Luci della Centrale Elettrica, Colapesce, Punkreas, 24 Grana, Prozac, The Zen Circus e altri ancora, iniziando anche una feconda collaborazione con Davide Toffolo, frontman della band dei Tre allegri ragazzi morti.

For Pinadi Michele BernardiItalia 2015 / 5’ / animazione

For Pina è un tributo ad un’artista incredibilmen-te dolce. Un’opera intimamente legata alla musica pro-fonda e sensuale di Luca D’Alberto.

Venditori ambulantidi Michele BernardiItalia 2015 / 5’ / animazione

Il musicista siciliano Alfio Antico vive profonda-mente il legame con la sua terra, le tradizioni e i riti dolo-rosi e crudeli. Le immagini della terra, del vento e i sogni si fondono con una musica ripetitiva e tantrica che riecheg-gia la voce dei venditori ambulanti siculi.

ESCO SABATO 2 SETTEMBRE 2017

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Upwelling. La risalita delle acque profondedi Pietro Pasquetti e Silvia JopItalia 2016 / 77’ / documentario/ o.v. sub. eng.

Tra i frammenti di una città ricostruita sopra le macerie di un disastro, nell’eco di una catastrofe che non si è mai del tutto consumata, Upwelling, un’onda che nasce dal fondo del mare, porta gli abissi in superficie. In un’apparizione continua di personaggi, che si muovono come satelliti di un universo vivo e inaspettato, si rac-colgono i tentativi di resistenza e di rivitalizzazione che sfuggono alle consuetudini storiche di Messina, una città deteriorata e immobile. È qui che gli autori del film hanno vissuto per due anni, provando a stabilire un’intesa pro-fonda con le persone, diventate poi personaggi di questo film. In Upwelling è costante la ricerca di una relazione tra il concetto di catastrofe e quello di risalita.

Pietro PasquettiNel 2006 consegue il diploma di Regia del documentario presso l’Accademia del cinema e della televisione di Roma a Cinecittà. Frequenta il master in Filmmaker “Il documentario come sguardo” a Venezia. Firma la suo opera prima con il documentario Roma Residence, in concorso al Torino Film Festival nel 2007 e in numerosi altri festival. Il Vangelo secondo Maria, documentario su una famiglia Rom aristocratica divenuta sedentaria ed evangelista, viene presentato al Torino Film Festival nel 2009 e ottiene la qualifica di film d’essai da parte del Mibact.

Silvia Jop Laureata in Antropologia culturale ed etnologia all’Università di Siena, nel 2013 ha curato il libro Com’è bella l’imprudenza, cartografia dell’Italia dei teatri occupati. Nel 2016 ha realizzato, insieme a Pietro Pasquetti, il documentario Upwelling. La risalita delle acque profonde. Nel 2017 ha curato la realizzazione del film documentario Lievito Madre di Concita De Gregorio e Esmeralda Calabria, nato dal progetto, di cui è stata coordinatrice, Cosa pensano le ragazze, realizzato in collaborazione con repubblica.it. Oggi è responsabile comunicazione presso Filmmaker Festival e cura il programma culturale Isola Edipo 2017, che si terrà in occasione della 74. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Daniele Gaglianone È nato ad Ancona nel 1966, si è laureato in Storia e critica del cinema presso l’Università di Torino. Dai primi anni Novanta collabora all’Archivio nazionale cinematografico della resistenza (Ancr), nel 2000 esordisce nel lungometraggio con I nostri anni, selezionato alla Quinzaine del Festival di Cannes 2001. Nel 2004 il suo secondo lungometraggio Nemmeno il destino partecipa nella sezione Giornate degli autori alla Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia, dove vince il premio della giuria dei giovani e il premio Lino Miccichè come Miglior Film Italiano. Seguiranno Rata nece biti. La guerra non ci sarà (2008), Pietro (2009), Ruggine (2011), La mia classe (2013) e Qui (2014), documentario sulle lotte in val di Susa contro il Tav Torino Lione.

Alfie Nze Di origine nigeriana è un naturalizzato italiano. Autore, attore, direttore di teatro e regista. Ha lavorato con il Teatro del ‘900 di Milano dal 1999 al 2005. Ha lavorato in teatro, televisione e cinema con registi come Squizzato, Reali, Martinelli, Azzola e molti altri.Ha fatto il suo debutto principale come un regista con lo spettacolo Verdilizzante al Teatro Arsenale di Milano nel 2010 che si trasformò poi nel suo primo mediometraggio, vincitore di alcuni premi, Il diavolo arriva a Koko nel 2015. Ha presentato molti spettacoli sia in Italia che in Nigeria.Granma, co-diretto con Daniele Gaglianone, è il suo secondo mediometraggio.

Granmadi Daniele Gaglianone e Alfie NzeItalia 2017 / 35’ / drammatico

Jonathan è un giovane cantante hip-hop di La-gos. Un giorno, mentre sta registrando una nuova canzo-ne nello studio di registrazione, riceve una telefonata: il cugino Momo, che aveva tentato la traversata verso l’Eu-ropa, è morto in mare. Jonathan non ha scelta. Deve ac-compagnare sua nonna a portare la notizia alla sorella, la nonna di Momo, che vive in un villaggio nel cuore del sud-est della Nigeria... Il viaggio sarà occasione di confronto e crescita per i due.

Girato interamente in Nigeria, fra Lagos e il vil-laggio di Badagry con troupe e cast nigeriani, il film nasce da un’idea di Gianni Amelio ed è prodotto dall’agenzia di comunicazione Horace per conto dell’Oim, Organizzazio-ne Internazionale per le Migrazioni, con il finanziamento del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, ed è parte integrante del progetto Aware Migrants, una campagna nata per sensibilizzare i migranti sui rischi del viaggio e fornire loro le informazioni utili a prendere decisioni libere e consapevoli.

Detoursdi Nico BonomoloItalia 2015 / 3’ / animazione

Una comune palla da biliardo, guidata dalla as-surde leggi del caso, attraversa luoghi remoti, storie, per-sone, in una dimensione onirica accentuata dall’animazio-ne grezza della pittura.

Nico BonomoloÈ nato a Palermo nel 1974. Dopo la laurea in Giurisprudenza, si dedica da autodidatta alla pittura e alla grafica e, dal 2008, ancora da autodidatta, al cinema animato d’autore. Ha all’attivo diverse collaborazioni con produzioni cinematografiche e pubblicitarie, mentre i suoi quattro cortometraggi, Lorenzo Vacirca (2008), Fur Hat (2012), Detours (2015) e Confino (2016) sono stati selezionati nei principali festival cinematografici in tutto il mondo, ottenendo importanti riconoscimenti: il New Italian Cinema Award al Festival di Taormina per Lorenzo Vacirca, una Menzione speciale ai Nastri d’Argento per Detours, una Nomination ai Globi d’Oro e il Bruce Corwin Award al Miglior cortometraggio di animazione al Festival di Santa Barbara per Confino, grazie al quale ha ottenuto la qualificazione agli Oscar 2018. Vive e lavora a Bagheria.

Nico BonomoloÈ nato a Palermo nel 1974. Dopo la laurea in Giurisprudenza, si dedica da autodidatta alla pittura e alla grafica e, dal 2008, ancora da autodidatta, al cinema animato d’autore. Ha all’attivo diverse collaborazioni con produzioni cinematografiche e pubblicitarie, mentre i suoi quattro cortometraggi, Lorenzo Vacirca (2008), Fur Hat (2012), Detours (2015) e Confino (2016) sono stati selezionati nei principali festival cinematografici in tutto il mondo, ottenendo importanti riconoscimenti: il New Italian Cinema Award al Festival di Taormina per Lorenzo Vacirca, una Menzione speciale ai Nastri d’Argento per Detours, una Nomination ai Globi d’Oro e il Bruce Corwin Award al Miglior cortometraggio di animazione al Festival di Santa Barbara per Confino, grazie al quale ha ottenuto la qualificazione agli Oscar 2018. Vive e lavora a Bagheria.

ESCO DOMENICA 3 SETTEMBRE 2017

Confinodi Nico BonomoloItalia 2016 / 11’ / animazione

Sicilia, periodo fascista. Un artista di ombre ci-nesi viene confinato su un’isola in cui sorge un faro, si è permesso di deridere Mussolini durante uno spettacolo. Un evento fortuito lo riscatterà dalla solitudine e dalla pri-gionia attraverso la sua arte.

ESCO DOMENICA 3 SETTEMBRE 2017

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Marco BellocchioÈ uno dei più importanti registi italiani viventi. Dopo la sua prima formazione registica al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, continua i suoi studi a Londra e nel 1965 debutta nel lungometraggio con I pugni in tasca, manifesto ribelle pre-sessantottino. Nel 1967 dirige La Cina è vicina, vincitore quell’anno del Gran premio della giuria alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ha diretto i più importanti attori del panorama cinematografico mondiale: Amore e rabbia (1969), film a episodi girato in collaborazione con Pasolini, Bertolucci, Godard e Lizzani; Diavolo in corpo (1986), tratto dal libro di Raymond Radiguet e La visione del sabba (1987). Nel 1991 vince l’Orso D’Argento Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino con La condanna. Nel 1999 torna ad adattare Luigi Pirandello sul grande schermo con La balia. Nel 2002 vince il Nastro d’Argento con L’ora di religione e l’anno successivo si misura con l’omicidio Moro nel film Buongiorno, notte. Nel 2009 gira Vincere, film su Ida Dalser, l’amante abbandonata da Mussolini, e nel 2012 dirige Bella addormentata, film che si confronta con il tema del fine-vita in seguito alle vicende di Eluana Englaro. Nel 1995 dà vita al Bobbio film festival, una manifestazione che prevede corsi di regia e proiezioni cinematografiche.

Enrico IVdi Marco BellocchioItalia 1984 / 95’ / drammatico

Durante una festa mascherata, un giovane cade da cavallo disarcionato dal suo rivale in amore, Belcredi. Il trauma provocato dalla caduta susciterà in lui un tale scompiglio mentale che lo porterà a credersi Enrico IV di Germania, imperatore del Sacro Romano Impero. Con-vinto della sua nuova identità si ritirerà in un castello con un gruppo di servitori recitando la parte dell’imperatore umiliato dalla scomunica di Gregorio VII. Vent’anni dopo, la donna amata dall’uomo, Belcredi, la loro figlia e uno psichiatra si recano al castello per provare a far rinsavire l’uomo dalla follia, ma il tentativo riserverà alla brigata nu-merose sorprese.

Enrico IV di Bellocchio è il primo confronto con l’opera pirandelliana nella carriera filmica del regista pia-centino. Bellocchio declina i temi della follia e dell’identi-tà attraverso il suo universo poetico e la sua visione del mondo.

ESCO LUNEDÌ 4 SETTEMBRE 2017

Rino Stefano Tagliafierro Nato nel 1980 a Piacenza, vive e lavora a Milano. Regista e animatore di video sperimentali, si è laureato all’Isia d’Urbino e allo Ied-European Institute of Design di Milano. Ha partecipato a numerosi festival e concorsi, tra i quali: Bug Festival al NFT di Londra, Cracow Film Festival, Sonar, Festival del Cinema di Venezia, Resfest, Annecy, ESMI Awards at FIC -Buenos Aires, Animanima, Anim’est, Ottawa Animation International Festival. Ha realizzato videoclip per importanti artisti, come Four Tet, M+A, Mobbing, Digitalism, Cansei Der Ser Sexy, Eva, Fabri Fibra, Big Fish, Vittorio Cosma. Tra le sue più importanti collaborazioni in campo commerciale, invece, troviamo Lancia, BMW, Adidas, Antonio Marras, Kenzo.

Rino Stefano Tagliafierro Nato nel 1980 a Piacenza, vive e lavora a Milano. Regista e animatore di video sperimentali, si è laureato all’Isia d’Urbino e allo Ied-European Institute of Design di Milano. Ha partecipato a numerosi festival e concorsi, tra i quali: Bug Festival al NFT di Londra, Cracow Film Festival, Sonar, Festival del Cinema di Venezia, Resfest, Annecy, ESMI Awards at FIC -Buenos Aires, Animanima, Anim’est, Ottawa Animation International Festival. Ha realizzato videoclip per importanti artisti, come Four Tet, M+A, Mobbing, Digitalism, Cansei Der Ser Sexy, Eva, Fabri Fibra, Big Fish, Vittorio Cosma. Tra le sue più importanti collaborazioni in campo commerciale, invece, troviamo Lancia, BMW, Adidas, Antonio Marras, Kenzo.

Beautydi Rino Stefano TagliafierroItalia 2014 / 9’49’’ / animazione

I capolavori della storia dell’arte prendono vita con lentezza, tra tenere carezze, scene erotiche o cruen-te, cieli squarciati dai lampi e mari agitati da onde schiu-mose, attraverso un viaggio poetico e onirico.

Peep Showdi Rino Stefano TagliafierroItalia 2016 / 7’46’’ / animazione

Peep Show è un viaggio privato nel mondo dell’erotismo. Lo spettatore, come se spiasse dal buco della serratura, assiste ad uno spettacolo personale in cui l’arte è l’oggetto del desiderio. Le più belle icone ero-tiche del periodo classico ammiccano e si mostrano in un’atmosfera carica di tensione sessuale, riuscendo con la loro potenza eterna a trasformare il voyeurismo in un atto sublime.

ESCO LUNEDÌ 4 SETTEMBRE 2017

< continua

Davide Barletti e Lorenzo Conte Fondano nel 1995 il Collettivo Fluid Video Crew, dal cui nasce in seguito la Fluid Produzioni, che vede i due registi impegnati nella realizzazione di varie opere sia in collaborazione che da soli. Dopo una lunga serie di lavori presentati in numerosi festival, nel 2008 realizzano Fine pena mai, film sulla malavita salentina interpretato da Claudio Santamaria. Nel 2010 realizzano Non c’era nessuna signora a quel tavolo, film dedicato alla regista Cecilia Mangini, mentre nel 2011 dirigono il documentario Un Ritratto di Ettore Scola. Il loro ultimo lavoro, La guerra dei cafoni, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo D’Amicis, ha vinto la XVII edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi.

La guerra dei cafoni di Davide Barletti e Lorenzo ConteItalia 2017 / 100’ / commedia

Cafoni e signori sono da sempre contrapposti in una guerra che vede questi ultimi voler affermare la propria superiorità con prepotenza e violenza. Anche i ragazzini vivono questa odiosa contrapposizione orga-nizzando ogni estate a Torrematta una guerra tra bande rivali. Da una parte Francisco Marinho, il capo dei signori, porta avanti il progetto di imporsi sui cafoni capeggiati da Scaleno: l’amore, le rivalità, i desideri metteranno in discussione questa eterna guerra. L’arrivo di Cugino, uno strano cafone che risponde con violenza e audacia alle azioni dei signori, porterà scompiglio nelle dinamiche di lotta tra i due gruppi.

A metà tra un film per ragazzi e una commedia allegorica, La guerra dei cafoni racconta il conflitto e la lotta di classe sullo sfondo di una Puglia assolata e metafisica.

ESCO MARTEDÌ 5 SETTEMBRE 2017

Mauro CarraroNato nel 1984, è diplomato di arti applicate, graphic design, fotografia e laureato in design visivo al Politecnico di Milano. Ha realizzato diversi cortometraggi, tra cui Muzorama (2009), Matatoro (2011) e Hasta Santiago (2013), Aubade (2014). Il suo ultimo cortometraggio 59secondes ha vinto il Pardino d’Argento della 70o edizione del festival di Locarno.

Hasta Santiagodi Mauro CarraroItalia 2013 / 12’ / animazione

Il percorso di Mapo sul cammino di Santiago di Compostela. Durante questo mitico pellegrinaggio attra-verserà delle città e incrocerà degli altri viaggiatori che non necessariamente portano con loro soltanto il loro zaino…

Sole Cuore Amoredi Daniele VicariItalia 2016 / 113’ / drammatico

Eli ha poco più di trent’anni, fa la barista e si sveglia ogni giorno alle 4 del mattino, mentre il marito disoccupato e i quattro figli ancora dormono; Vale è una performer, ha un rapporto difficile con la madre e un’at-trazione non corrisposta per la compagna di danza, che cerca di salvare dall’amore malato del fidanzato violento. Due vite comuni unite da un legame indissolubile, quasi fossero due sorelle.

Tra il tintinnio delle stoviglie e i passi di danza a suon di musica jazz, Daniele Vicari racconta le protagoni-ste di quest’avventura con la stessa semplicità del verso della canzone che ha ispirato il titolo del film, affrontando la tragicità di un’epoca come la nostra in cui disoccupazio-ne, precariato e vite soffocate dal lavoro rischiano di far prevalere l’impossibilità di sopravvivere ai ritmi di una gri-gia e frenetica quotidianità. In questo ritratto sincero di un pezzo dell’Italia contemporanea si prova a dar voce a chi cerca di riemergere giorno dopo giorno da una silenziosa e soffocata disperazione.

Daniele VicariNato a Collegiove nel 1967, è regista e sceneggiatore. Dopo la laurea in Storia e critica del cinema presso l’Università di Roma La Sapienza, collabora come critico cinematografico con le riviste Cinema Nuovo e Cinema 60. Alla passione civile e politica che caratterizza i suoi primi lavori (da Mari del Sud a Partigiani, da Non mi basta mai a Morto che parla) accosta una capacità di indagine della realtà che esplora sin dal suo primo lungometraggio di finzione, Velocità massima, con cui partecipa in concorso alla 59. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e vince, nel 2003, il David di Donatello come miglior regista esordiente. Tra i suoi film più importanti negli anni seguenti figurano L’orizzonte degli eventi (2005), Il mio paese (2007), Il passato è una terra straniera (2008), Diaz. Don’t Clean Up This Blood (2012) e La nave dolce (2012). Dal 2011 è il direttore artistico della Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté a Roma.

ESCO MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE 2017

Journal animèdi Donato SansoneItalia, Francia 2015 / 15’ / animazione

Donato Sansone decostruisce, giorno dopo giorno, le foto stampate del quotidiano francese Libérat-ion. Da questa riappropriazione artistica dell’attualità emerge una visione ironica e anticonformista del nostro mondo.. cos’è che non quadra?

Donato SansoneDonato Sansone, dopo la laurea presso l’Accademia di belle arti di Napoli, ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino. Ha realizzato videoclip, cortometraggi, spot televisivi. Il suo ultimo lavoro, Videogioco, è stato selezionato a numerosi festival di cinema (Annecy Animation Film Festival, Anima Mundi Festival Brasil, Hiroshima animazione). Lavora come freelance in agenzie di pubblicità e per le etichette musicali in Italia di vari artisti e brand (Afterhours, Subsonica, Verdena, Francesco de Gregori, Ferrari, Samsung).

Viaggio in Italiadi Roberto RosselliniItalia-Francia 1954 / 85’ / drammatico

Alex e Katherine Joyce sono in viaggio a Napoli per vendere un immobile recentemente ereditato. I due sono una coppia sposata già da diversi anni e il viaggio nella città partenopea si rivela essere l’occasione per met-terli intimamente l’uno di fronte all’altra in un confronto che evidenzia le crepe del loro matrimonio. Alex prova a rifugiarsi dalla tensione raggiungendo degli amici a Capri tentando di iniziare una relazione extra coniugale, mentre la moglie decide di andare in giro cercando di distrarsi tra le bellezze della città.

Viaggio in Italia è uno dei film più celebri del regi-sta romano, mette in scena il viaggio interiore e intimo di una coppia nelle loro difficoltà di relazione in un racconto quasi autobiografico, deliziosamente interpretato dall’al-lora moglie del regista, Ingrid Bergman.

Roberto RosselliniÈ stato uno dei più importanti registi della storia del cinema mondiale. Comincia la sua attività da regista già nel 1936 con alcuni cortometraggi. Il suo esordio al lungometraggio avviene nel 1941 con La nave bianca, prima opera della cosiddetta trilogia fascista, seguita da Un pilota ritorna (1942) e L’uomo della croce (1943). Nel 1945 con Roma città aperta, a pochi mesi dalla fine della guerra, realizza una delle opere più importanti del cinema italiano che dà il via al Neorealismo italiano. A completamento della trilogia anti-fascista realizzerà Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Gli anni ’50 sono segnati dalle relazioni amorose con Anna Magnani e Ingrid Bergman e dallo stretto rapporto con i registi della Nouvelle Vague francese. Realizza in quegli anni opere fondamentali per lo sviluppo della storia del cinema: Stromboli (Terra di Dio) (1950), Francesco, giullare di Dio (1950), Europa ‘51 (1952), Viaggio in Italia (1953). Nel 1959 realizza Il generale Della Rovere con il quale vincerà quell’anno il Leone d’oro al Festival di Venezia in ex-aequo con La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, dando di fatto il via a una rinascita del filone “resistenziale” all’interno del cinema italiano. Dopo numerose pellicole di grande successo, decide di girare diverse opere televisive dedicate a varie figure storiche con un rinnovato spirito didattico: Socrate (1970), Blaise Pascal (1971), Agostino d’Ippona (1972), Cartesius (1974). Tra i suoi ultimi lavori cinematografici un film sulla figura di Gesù, Il Messia (1975).

ESCO MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE 2017

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Nei tre anni trascorsi a Palermo, Furio Jesi af-fascinò profondamente il ceto intellettuale cittadino e animò le occupazioni universitarie della fine degli anni Settanta a fianco degli studenti. In occasione di questo omaggio, curato dall’Associazione Culturale Onisco, ri-percorreremo quel periodo grazie al ricordo delle persone che lo hanno conosciuto. Verranno proiettati alcuni spez-zoni dei materiali filmati negli anni di ricerche che Carlo Trombino e Claudia Martino hanno impiegato per la rea-lizzazione del documentario Furio Jesi - Man from Utopia, prossimamente nelle sale di tutta Italia.

FURIO JESINasce a Torino nel 1941, a 6 anni impara il latino e già a 14 anni pubblica i primi saggi di egittologia. Abbandona il liceo per compiere viaggi e studi in giro per il Mediterraneo e l’Europa. A 20 anni comincia a lavorare con riviste e case editrici come traduttore, giornalista, enciclopedista. Nel 1976 vince la cattedra di letteratura tedesca all’Università di Palermo per chiara fama, visto che non aveva mai conseguito neanche il diploma. Muore nel 1980 a Genova, ad appena 39 anni. Ha scritto almeno una dozzine di libri di particolare rilievo, tra cui Cultura di Destra, Mito, La festa.

Omaggio a Furio Jesia cura di Associazione Culturale Onisco

Giovedì 24 agostoPinocchio di Gianluigi Toccafondo Italia 1999 / 6’ / animazioneFantozzi di Luciano Salce Italia 1975 / 104’ / commedia / versione restaurata

Venerdì 25 agostoEssere morti o essere vivi è la stessa cosa di Gianluigi Toccafondo Italia 2000 / 4’ / animazioneLiberami di Federica Di Giacomo Italia-Francia 2016 / 89’ / documentario

Sabato 26 agostoLa piccola Russia di Gianluigi Toccafondo Italia 2004 / 16’ / animazioneOrecchie di Alessandro Aronadio Italia 2016 / 90’ / commedia sarà presente il regista

Domenica 27 agostoBriganti senza leggenda di Gianluigi Toccafondo Italia 2012 / 15’ / animazioneEssere Rossana Rossanda di Mara Chiaretti Italia 2017 / 60’ / documentario Easy. Un viaggio facile facile di Andrea Magnani Ucraina-Italia 2017 / 91’ / commedia / anteprima regionale

Lunedì 28 agostoLa funambola di Roberto Catani Italia 2002 / 6’ / animazioneLa sagra di Roberto Catani Italia 1998 / 3’ / animazioneSicilian Ghost Story di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia Italia 2017 / 122’ / drammatico / o.v. sub. eng. saranno presenti i registi e il cast

Martedì 29 agostoLa testa tra le nuvole di Roberto Catani Italia 2013 / 8’ / animazioneA noi ci dicono di Ludovica Tortora De Falco Italia 2016 / 67’ / documentario saranno presenti la regista e il cast

Mercoledì 30 agostoVia Curiel 8 di Mara Cerri e Magda Guidi Italia 2011 / 10’ / animazioneSì, però… di Magda Guidi Italia 2000 / 3’ / animazionePerché sono un genio! Lorenza Mazzetti di Steve Della Casa e Francesco Frisari Italia 2016 / 62’ / documentarioIl padre d’Italia di Fabio Mollo Italia 2017 / 93’ / drammatico

Giovedì 31 agostoEcco è ora di Magda Guidi Italia 2004 / 4’ / animazioneDalila di Magda Guidi Italia 2015 / 6’ / animazioneLa tenerezza di Gianni Amelio Italia 2017 / 103’ / drammatico

Venerdì 1 settembreSubmarine Test January 1967 di Virgilio Villoresi Italia 2013 / 6’ / animazioneLa stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu Italia 2015 / 101’ / commedia

Sabato 2 settembreFor Pina di Michele Bernardi Italia 2015 / 5’ / animazioneVenditori ambulanti di Michele Bernardi Italia 2015 / 5’ / animazioneUpwelling di Pietro Pasquetti e Silvia Jop Italia 2016 / 77’ / documentario sarà presente il regista Pietro PasquettiGranma di Daniele Gaglianone e Alfie Nze Italia 2017 / 35’ / drammatico / anteprima regionale

Domenica 3 settembreDetours di Nico Bonomolo Italia 2015 / 3’ / animazioneConfino di Nico Bonomolo Italia 2016 / 11’ / animazione

omaggio a Luigi PirandelloEnrico IV di Marco Bellocchio Italia 1984 / 95’ / drammatico introduce il film Umberto Cantone

Lunedì 4 settembreBeauty di Rino Stefano Tagliafierro Italia 2014 / 10’ / animazionePeep Show di Rino Stefano Tagliafierro Italia 2016 / 8’ / animazioneLa guerra dei cafoni di Davide Barletti e Lorenzo Conte Italia 2016 / 91’ / commedia

Martedì 5 settembreHasta Santiago di Mauro Carraro Italia 2013 / 12’ / animazioneSole Cuore Amore di Daniele Vicari Italia 2016 / 113’ / drammatico

Mercoledì 6 settembreJournal animé di Donato Sansone Italia 2015 / 4’ / animazione

omaggio a Furio Jesi a cura di Associazione Culturale OniscoViaggio in Italia di Roberto Rossellini Italia-Francia 1954 / 85’ / drammatico

ESCO PROGRAMMA

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