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1 Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “L.EINAUDI” Via F.lli Sirani n°.1 - 25032Chiari (BS) Tel.030/711244 -030/7000242 -Fax.030/7001934 Codice Fiscale: 82001490174 Codice Meccanografico: BSIS03800X mail:[email protected] PEC: [email protected] ESAME DI STATO Anno scolastico 2017-2018 DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE del Consiglio di Classe Classe V^ “A.F.M. SERALE”

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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “L.EINAUDI” Via F.lli Sirani n°.1 - 25032Chiari (BS)

Tel.030/711244 -030/7000242 -Fax.030/7001934

Codice Fiscale: 82001490174 Codice Meccanografico: BSIS03800X

mail:[email protected] PEC: [email protected]

ESAME DI STATO

Anno scolastico 2017-2018

DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE

del Consiglio di Classe

Classe V^ “A.F.M. SERALE”

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SOMMARIO

PARTE PRIMA: il profilo professionale

Descrizione del profilo professionale previsto dall’indirizzo di studi A.F.M. …………………

PARTE SECONDA: la classe ed il Consiglio di Classe

Composizione e descrizione della classe …………………………………………………………

Composizione del Consiglio di Classe ………………………………..……………………………

Programmazione pluridisciplinare ed elementi didattici comuni …………………………….

PARTE TERZA: programmazioni disciplinari

Programmazione disciplinare di ITALIANO

Programmazione disciplinare di STORIA

Programmazione disciplinare di INGLESE

Programmazione disciplinare di MATEMATICA

Programmazione disciplinare di FRANCESE

Programmazione disciplinare di ECONOMIA AZIENDALE

Programmazione disciplinare di DIRITTO

Programmazione disciplinare di ECONOMIA POLITICA

PARTE QUARTA: attività extracurricolari ed integrative

Attività curricolari, extracurricolari ed integrative ………………………………………………

PARTE QUINTA: la valutazione

La griglia di valutazione ………………………………………………………………………………

PARTE SESTA: valutazione

Considerazioni finali del Consiglio di Classe ……………………………………………………...

PARTE SETTIMA: le griglie di valutazione delle simulazioni

Griglia per la correzione/valutazione della prima prova scritta: Italiano

Griglia per la correzione/valutazione della seconda prova scritta: Economia Aziendale

Griglia per la correzione/valutazione della terza prova scritta: Prova multidisciplinare

Griglia per la valutazione del colloquio

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Il

ragioniere, esperto in problemi di economia aziendale, oltre a possedere una buona cultura generale accompagnata da buone capacità comunicative e logico-interpretative, avrà conoscenze ampie e sistematiche dei processi che caratterizzano la gestione aziendale sotto il profilo economico, giuridico, contabile. In particolare egli dovrà essere in grado di utilizzare conoscenze integrate nello svolgimento dei compiti richiesti dai diversi settori lavorativi. CONOSCENZE Buona cultura generale accompagnata da capacità comunicative e logico-interpretative; conoscenze ampie e sistematiche dei processi che caratterizzano la gestione aziendale sotto il profilo economico, giuridico e contabile; buona conoscenza della matematica come strumento da utilizzare nella rappresentazione dei fatti aziendali; buona preparazione informatica finalizzata all'uso di software gestionali; conoscenza dei rapporti fra azienda e l'ambiente in cui opera per proporre soluzioni a problemi specifici. COMPETENZE Saper utilizzare metodi, strumenti tecniche contabili ed extra-contabili per una corretta rilevazione degli accadimenti gestionali; leggere, redigere ed interpretare i documenti aziendali; utilizzare il sistema informativo aziendale anche automatizzato; elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire i diversi processi decisionali; cogliere gli aspetti organizzativi delle varie funzioni aziendali per renderli coerenti con gli obiettivi del sistema azienda. CAPACITA' Essere in grado di documentare adeguatamente il proprio lavoro; comunicare efficacemente utilizzando appropriati linguaggi tecnici; analizzare situazioni e rappresentarle con strumenti idonei ai problemi da risolvere; interpretare i fenomeni aziendali nell'aspetto finanziario, patrimoniale ed economico; effettuare scelte e prendere decisioni ricercando ed assumendo le opportune informazioni; valutare l'efficacia delle soluzioni adottate ed individuare gli interventi necessari; partecipare al lavoro organizzativo, individualmente o in gruppo, accettando ed esercitando il coordinamento; affrontare i cambiamenti aggiornandosi e ristrutturando le proprie conoscenze.

PARTE PRIMA: descrizione del profilo professionale previsto dall'indirizzo di

studi INDIRIZZO AFM SERALE

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PARTE SECONDA: il profilo della classe, la programm azione pluridisciplinare del Consiglio di Classe La classe, rispetto all’anno scolastico precedente, ha visto l’ingresso di nuovi alunni provenienti da diverse

esperienze formative raggiungendo il numero complessivo di 38 discenti. Nel corso dell’anno scolastico

si sono ritirati 2 studenti.

Nella classe sin dall’inizio dell’anno scolastico si sono evidenziate disomogeneità relative alle

conoscenze, competenze e abilità richieste per lo svolgimento dei contenuti nelle diverse discipline. Tali

disomogeneità erano dovute al fatto che non tutti gli alunni provenivano dalla stessa classe ma da realtà

scolastiche diverse, in quanto un gruppo sostanzioso della classe proviene da un CFP della zona.

Dalle prime attività didattiche svolte nelle varie discipline è emerso che la maggior parte degli alunni

presentava fin da subito diffuse e gravi lacune nei contenuti in quasi tutte le discipline, in particolare in

economia aziendale e in matematica, nelle quali gli studenti hanno evidenziato dal punto di vista logico-

deduttivo di non possedere capacità di studio autonomo, spesso a seguito di un metodo di studio

eccessivamente mnemonico.

La classe, durante l’intero anno scolastico, ha mostrato nel complesso un interesse appena sufficiente

per le materie, ed un buon coinvolgimento per quegli argomenti d’immediato riscontro pratico.

Diversi alunni hanno comunque messo in mostra un atteggiamento positivo che ha di fatto permesso di

superare le naturali difficoltà di un corso serale destinato principalmente a studenti lavoratori. Da

considerare anche ulteriori difficoltà: l’eterogeneità sul piano della formazione culturale e dell’età nonché

gli ostacoli derivanti dalla stanchezza e dai turni di lavoro anche serali e/o notturni che, per qualcuno

hanno significato ritardi o assenze giustificate.

E’ quindi comprensibile che il rendimento del gruppo classe sia improntato a variabilità ed eterogeneità

in conseguenza dell’impossibilità oggettiva di esprimere un impegno e una partecipazione assidua alle

lezioni.

La programmazione dei diversi docenti ha tenuto conto di tutto ciò ed è stata finalizzata, innanzitutto a

fornire agli alunni un metodo di studio adeguato, a renderli autonomi nel processo logico-deduttivo e al

recupero delle lacune pregresse, degli argomenti principali, per poter affrontare in maniera più adeguata

il corso di studi.

Una tale situazione ha portato a dover operare una selezione dei contenuti previsti dai programmi

ministeriali quasi in tutte le discipline in maniera tale che una minor quantità di argomenti possa,

comunque, permettere lo sviluppo di abilità spendibili in futuro. Per un gruppo di alunni permangono

lacune nei contenuti, nelle applicazioni, nella proprietà di linguaggio e in generale nella fase espositiva

dovute a un impegno nello studio non sempre adeguato ed a gravi lacune pregresse.

L’impegno profuso dai docenti al fine di favorire e ottimizzare sia il consolidamento di buoni rapporti

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interpersonali tra studenti e tra studenti e docenti nonché di trovare una strategia didattica utile ad

evitare una possibile dispersione scolastica, ha avuto l’effetto positivo di ridurre la perdita di alunni nel

corso dell’anno scolastico a pochi elementi.

In tutte le materie, nonostante le difficoltà derivanti dall’aumento del numero di studenti, dalla eterogeneità

della preparazione di base e dal significativo numero di assenze di alcuni alunni per motivi di lavoro, i

docenti sono riusciti a svolgere quasi interamente i loro programmi ottenendo mediamente risultati

appena sufficienti.

In definitiva il risultato finale, al mese di maggio del 2018, è quello di una classe formata da 32 alunni

frequentanti e 4 non frequentanti (di cui 24 femmine e 12 maschi), tra i quali alcuni manifestano ancora

posizioni fragili che richiedono un impegno finale molto sostanzioso.

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PARTE SECONDA: la classe e il consiglio di classe Composizione e descrizione della classe

La classe è composta dai seguenti 36 alunni di cui cinque attualmente non frequentanti:

1. AMAR MOUHAMADOU BAMBA 2. ATITIENEI MIHAELA ELENA 3. ATTANASIO BENITO MANUEL 4. BERTOCCHI FEDERICA 5. BYTYQI VETON 6. CENAJ SABINA 7. DI BENIGNO MARIBETH STEFANIA 8. DIMA FEDERICA 9. DIOP MAME MOR 10. DISHA ANGJELA 11. FAUSTI VALENTINA 12. IACOVONE FRANCESCO 13. IORE AMALIA 14. KAUR KAMALPREET 15. LLANI VALENTINA 16. MARZOLI CHIARA 17. MASSERDOTTI PAOLA 18. MAZZOTTI GIADA 19. MINELLI SONIA 20. MORAN ASTUQUILLCA JUAN DOMINGO SEGUNDO 21. MUCA TRENDAFILE 22. MUSTAFI AJTEN 23. ONESTI ELEONORA 24. PAROLARI CHIARA 25. PASINELLI MICHELLE 26. PASOLINI PIETRO PAOLO 27. SADIKU FANOLI 28. SATA KORIN 29. SHEHI ORNELA 30. SUARDI ANDREA 31. SULEJMANI VALERIA 32. THIOUNE MAGATT 33. TIMIS MARIA RAMONA 34. ZAGAMI ANGELA 35. ZAMBELLI PAOLO 36. ZERBINI ANGELO MARCO

Composizione del Consiglio di classe

MATERIE DOCENTI

Italiano Mattia Barucco

Storia Mattia Barucco

Inglese Silvia Uberti

Matematica Angela Maria Scarantino

Francese Stella Procaccio

Economia aziendale Antonio Gardoni

Economia aziendale (potenziamento) Nicola Mongelli

Diritto Maurizio Di Rocco

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Economia politica Maurizio Di Rocco

Programmazione pluridisciplinare ed elementi didattici comuni:

Il Consiglio di classe, nell’ambito del progetto didattico, ha individuato i seguenti obiettivi trasversali:

- consolidamento di un metodo di studio efficace e personalizzato; - acquisizione ed utilizzazione del linguaggio tecnico specifico di ciascuna disciplina; - sviluppo delle capacità di fare confronti e collegamenti interdisciplinari; - applicazione delle tecniche del problem-solving utilizzando le conoscenze acquisite - potenziamento delle capacità di comunicare e confrontarsi con correttezza nei rapporti

interpersonali.

Attività di recupero:

- utilizzo dello sportello Help per interventi di recupero individualizzato - attività di recupero in itinere.

Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati si sono utilizzate le seguenti metodologie didattiche: lezione frontale, gruppi di lavoro spontaneo e non, problem solving ed insegnamento individualizzato. Ci si è avvalsi dei seguenti strumenti: libri di testo, Codice Civile, testi autentici, materiali multimediale, dizionari ed internet. SIMULAZIONE DELLE PROVE E TIPOLOGIA DELLE PROVE COM UNI

Il giorno 27 marzo 2018 gli alunni hanno svolto una simulazione della prima prova dell’Esame di Stato e il 2 maggio è stata effettuata una seconda simulazione della prima prova dell’Esame di Stato. Il giorno 16 aprile 2018 gli alunni hanno svolto una simulazione della seconda prova in economia aziendale con uso consentito del codice civile. In data 10 maggio 2018 è stata effettuata una seconda simulazione della seconda prova in economia aziendale. Il giorno 11 aprile 2018 gli alunni hanno svolto una simulazione della terza prova dell’esame di Stato, allegata al presente documento; in data 07 Maggio è stata effettuata una seconda simulazione della terza prova; il Consiglio di classe ha già deliberato scegliendo come tipologia di prova la mista B ossia 4 quesiti a risposta multipla di storia, diritto, inglese e scienza delle finanze, le materie possibili tra cui scegliere per la prova, da svolgersi in due ore. La prova sarà valutata attribuendo per singola materia il voto in quindicesimi secondo la griglia di valutazione di seguito allegata.

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PRIMA SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA

PROVA DI ITALIANO Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Vittorio Sereni, La spiaggia, Gli strumenti umani, Einaudi, Torino 1965.

Sono andati via tutti – blaterava la voce dentro il ricevitore. E poi, saputa: - Non torneranno più –. Ma oggi

1) su questo tratto di spiaggia mai prima visitato quelle toppe solari... Segnali di loro che partiti non erano affatto? E zitti quelli al tuo voltarti, come niente fosse. I morti non è quel che di giorno

a) in giorno va sprecato, ma quelle toppe di inesistenza, calce o cenere pronte a farsi movimento e luce. Non dubitare, - m'investe della sua forza il mare –

15 parleranno. Vittorio Sereni (Luino, 27 luglio 1913 – Milano, 10 febbraio 1983) è stato un poeta e scrittore italiano. La spiaggia conclude la raccolta Gli strumenti umani del 1965, che affronta il difficile dopoguerra del poeta, reduce dai campi di prigionia dell'Algeria e del Marocco. 1. Comprensione del testo 1.1. Ricostruisci la situazione presentata dalla poesia. 1.2. Descrivi la struttura metrica della poesia, mettendo in evidenza l’eventuale presenza di versi regolari, di rime o di

assonanze. 2. Analisi del testo 2.1. Analizza la struttura del periodo delle singole strofe. 2.2. Definisci il tipo di lessico usato nelle singole strofe, facendo precisi riferimenti testuali. 2.3. Alcuni termini si ripetono all’interno della poesia. Quale significato può avere questa ripetizione? 2.4. A che cosa si contrappone l’“oggi” del verso 4? Il riferimento è implicito o esplicito? 2.5. Individua e commenta il significato di qualche enjambement. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Sulla base dell’analisi condotta, sviluppa un commento sul significato complessivo della poesia, a partire dagli elementi formali per giungere alle tematiche espresse. Approfondisci poi l’interpretazione del testo, facendo opportuni collegamenti ad altri testi poetici del Novecento italiani e stranieri. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” Scegli uno dei quattro ambiti proposti e sviluppa il relativo argomento in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.

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Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO ARGOMENTO: L’amicizia.

Briton RIVIÈRE – Il suo unico amico (1871),

Il grande amico

Un grande amico che sorga alto su me e tutto porti me nella sua luce, che largo rida ove io sorrida appena e forte ami ove io accenni a invaghirmi…

- Ma volano gli anni, e solo calmo è l’occhio che antivede perdente al suo riapparire

lo scafo che passava primo al ponte. Conosce i messaggeri della sorte, può chiamarli per nome. È il soldato presago.

10 Non pareva il mattino nato ad altro? E l’ala dei tigli e l’erta (1) che improvvisa in verde ombría (2) si smarriva non portavano ad altro? Ma in terra di colpo nemica al punto atteso

15 si arroventa la quota. Come lo scolaro attardato (3)

– né piú dalla minaccia della porta sbarrata fiori e ali lo divagano – io lo seguo, sono nella sua ombra.

20 Un disincantato soldato.

Uno spaurito scolaro.

Vittorio SERENI, Gli strumenti umani, (in Appuntamento a ora insolita), Einaudi, Torino 1965 Salita; (2) ombríare = far ombra; (3) probabile riferimento allo scolaro François Seurel, personaggio del romanzo di Alain-Fournier Le grand Meaulnes (Il grande amico), che - fisicamente impedito - non può seguire l’amico. «Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. Nella mia classe non c’era nessuno che potesse rispondere all’idea romantica che avevo dell’amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei volentieri dato la vita. […] Erano ragazzi simpatici e io andavo abbastanza d’accordo con tutti. Ma così come non ero animato da particolari simpatie nei confronti di nessuno, nemmeno loro sembravano attratti da me. Non andavo mai a casa loro né loro venivano mai a trovare me. Un altro motivo della mia freddezza, forse, era che avevano tutti una mentalità estremamente pratica e sapevano già cosa avrebbero fatto nella vita, chi l’avvocato, chi l’ufficiale, chi l’insegnante, chi il pastore, chi il banchiere. Io, invece, non avevo alcuna idea di ciò che sarei diventato, solo sogni vaghi e delle aspirazioni ancora più fumose. Volevo viaggiare, questo era certo, e un giorno sarei stato un grande poeta.

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Ho esitato un po’ prima di scrivere che “avrei dato volentieri la vita per un amico”, ma anche ora, a trent’anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un’esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l’avrei fatto quasi con gioia. […] I giovani tra i sedici e i diciotto anni uniscono in sé un’innocenza soffusa di ingenuità, una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata. Si tratta di una fase di breve durata che, tuttavia, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita.»

Fred UHLMAN, L’amico ritrovato, Feltrinelli, Milano 1986 «“Che cos’è un amico? È qualcuno che conosciamo a fondo e a cui vogliamo bene comunque”. […] Ma l’amicizia non è soltanto completa conoscenza dell’altro. Occorre necessariamente, per lo sviluppo e la costruzione di questo sentimento, una parte importante di rispetto e ammirazione. Tali qualità risaltano in maniera tanto più autentica in quanto non sono distorte dal gioco della seduzione. All’inizio del rapporto amoroso, la voglia di piacere e di sedurre porta inevitabilmente a qualche menzogna, se pur piccola. Menzogne verbali per rendere più bella la realtà, o menzogne fisiche, sempre per rendere più bella la realtà: ci si pettina, ci si profuma, si fa uno sforzo per apparire migliori. C’è una trasformazione momentanea e non destinata a durare nel tempo, come un pavone che per fare la corte si incollasse addosso magnifiche piume; piume destinate a volar via col vento. Ma i vostri amici non hanno mai visto le vostre piume artificiali: tutto quello che hanno visto, amano, ammirano in voi è reale. C’è una forma di autenticità unica, possente, rassicurante. Non esiste doppio gioco. C’è un essere umano, completo, che è come voi lo vedete. Ed è questa verità assoluta che contribuirà a creare il legame di amicizia. Poiché in fondo, è di amore che parliamo.»

Joël DICKER, La verità, soltanto la verità, sull’amicizia, «Corriere della Sera - la Lettura»,18 settembre 2016 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: La società di fronte al fenomeno del cyberbullismo: responsabilità e spazi di intervento.

DOCUMENTI Legge 29 maggio 2017, n. 71. “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbulismo”.

Art. 1 � La presente legge si pone l'obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni

a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l'attuazione degli interventi senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche.

� Ai fini della presente legge, per «cyberbullismo» si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo. […]

Gazzetta Ufficiale del 3 giugno 2017, n. 127 «Ma l’elemento determinante, potenzialmente in grado di condurre a esiti drammatici, suicidio compreso, sembra essere la visibilità senza confini offerta dalla rete. Un atto di bullismo, per compiersi, richiede una vittima, un persecutore e la presenza di spettatori, che possono inconsapevolmente alimentare l’intensità della violenza attraverso una presenza silenziosa o, ancor peggio, riprendendo la scena e caricando il video in rete. Sempre gli spettatori potrebbero far cessare l’atto di bullismo non solo intervenendo in modo concreto per favorirne l’interruzione, ma anche semplicemente voltando le spalle alla scena. […] Il web, per sua stessa natura, rappresenta un non luogo, ovvero uno spazio astratto che ha però ripercussioni concrete e da dove non è possibile fuggire. Nel web la visibilità non è più prigioniera dello spazio e quindi non ha senso cambiare classe, scuola o città. Svincolata dalla presenza fisica dell’altro, la visibilità sul web occupa ogni spazio disponibile; di conseguenza, è impossibile sottrarvisi.»

Federico TONIONI, Cyberbullismo. Come aiutare le vittime e i persecutori, Mondadori, Milano 2014 «La maggior parte degli attacchi di cyberbullismo avviene su Internet. Allo stesso tempo, Internet è uno dei primi luoghi dove le persone coinvolte in questo tipo di episodi cercano informazioni, aiuto, suggerimenti e contatti utili. Mentre i casi più tragici arrivano alle prime pagine dei giornali, in Internet anche le esperienze meno estreme e sensazionali trovano uno spazio dove poter essere condivise. Raven Days è un esempio di sito Internet volto alla prevenzione di bullismo e cyberbullismo e al supporto delle vittime. Il sito riporta un impressionante numero di storie personali, in cui le vittime di bullismo e cyberbullismo raccontano le loro esperienze, e condividono le loro emozioni.»

Giulia MURA, Davide DIAMANTINI , Il cyberbullismo, Guerrini e Associati, Milano 2012

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«Gli studenti, anche i più giovani, rappresentano spesso l’avanguardia tecnologica all’interno della scuola, grazie alla loro capacità di utilizzare le opportunità offerte da smartphone, tablet e altri strumenti che consentono la connessione in rete. Tuttavia alla capacità tecnologica non corrisponde spesso eguale maturità nel comprendere la necessità di difendere i propri diritti e quelli di altre persone, a partire dagli stessi compagni di studio. I giovani devono essere consapevoli che le proprie azioni in rete possono produrre effetti negativi anche nella vita reale e per un tempo indefinito.»

Garante per la protezione dei dati personali, La scuola a prova di privacy, http://www.garanteprivacy.it/

3. AMBITO STORICO - POLITICO ARGOMENTO: Razzismo.

DOCUMENTI razzismo s. m. [der. di razza, sull’esempio del fr. racisme]. – Ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razze umane biologicamente e storicamente «superiori», destinate al comando, e di altre «inferiori», destinate alla sottomissione, e intesa, con discriminazioni e persecuzioni contro di queste, e persino con il genocidio, a conservare la «purezza» e ad assicurare il predominio assoluto della pretesa razza superiore: il r . nazista, la dottrina e la prassi della superiorità razziale ariana e in partic. germanica, elaborata in funzione prevalentemente antisemita; il r . della Repubblica Sudafricana, basato sulla discriminazione razziale sancita a livello legislativo e istituzionale (v. apartheid); il r . statunitense, riguardo a gruppi etnici di colore, o anche a minoranze diverse dalla maggioranza egemone. Più genericam., complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizi sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori: episodi di r. contro gli extracomunitari.

http://www.treccani.it/vocabolario/razzismo/ «Il razzismo classico, biologico, seguiva una logica di gerarchizzazione e di ispirazione universalista […]. Questo razzismo dava vita a categorie basate principalmente sui tratti somatici degli individui e destinate a creare una gerarchia tra i diversi gruppi umani. Tale gerarchia diveniva una solida base per lo sfruttamento dei gruppi razzializzati. Il razzismo culturale, invece, segue un principio di differenziazione che tende a rifiutare ogni contatto con il gruppo razzializzato e presuppone un’assenza di spazi comuni dove instaurare una pur minima relazione, ed elabora categorie analoghe – gerarchiche e finalizzate anch’esse alla distinzione e all’esclusione – ma fondate sui tratti culturali. Entrambe le logiche finiscono per diventare spinte alla discriminazione, che pretendono di spiegare se non addirittura di prevedere le attitudini, le disposizioni e gli atteggiamenti delle persone o dei gruppi, ma mentre il razzismo biologico tendeva a sottomettere, quello culturale tende ad allontanare, a separare.»

Marco AIME, Si dice cultura, si pensa razza, in M. Aime, G. Barbujani, C. Bartoli e F. Faloppa, Contro il razzismo. Quattro ragionamenti, Einaudi, Torino 2016

«Ma il razzismo in quanto visione del mondo non fu una prerogativa del pensiero e dell’azione di Hitler. […] Hitler in realtà si giovò di un vantaggio comune a tutti i seguaci del razzismo, sia che ponessero l’accento sulle forze spirituali, sia che tentassero di collegarlo con la scienza. I miti razzisti non solo spiegavano il passato e aprivano a una speranza per il futuro, ma dando rilievo agli stereotipi rendevano concreto ciò che era astratto. Gli stereotipi razzisti fecero sì che la teoria diventasse, in maniera semplice e diretta, qualcosa di vivo. […] Il paragone tra il tipo dell’uomo virile, ellenistico e quello dell’uomo malvagio e deforme, e la contrapposizione tra l’ariano dalle proporzioni greche e il malproporzionato ebreo fecero del razzismo un’ideologia incentrata sui fattori visivi; e questa insistenza sull’elemento visivo, a sua volta, rese più facile alla gente comprendere la critica violenta dell’ideologia.»

George L. MOSSE, Il razzismo in Europa. Dalle origini all’Olocausto, Editori Laterza, Roma-Bari 1992 «- Chiedi alla maestra di discutere del problema in classe. Sai, bambina mia, è soprattutto con i bambini che si può intervenire per correggere il modo di comportarsi. Con le persone grandi, è più difficile. - Perché, babbo? - Perché un bambino non nasce con il razzismo nella testa. Per lo più un bambino ripete quello che dicono i suoi parenti, più

o meno prossimi. Con assoluta naturalezza un bambino gioca con gli altri bambini. Non si pone il problema se quel bambino africano è inferiore o superiore a lui. Per lui è prima di tutto un compagno di giochi. Possono andare d’accordo o litigare. E’ normale. Ma non ha niente a che vedere con il colore della pelle. Per contro, se i suoi genitori lo mettono in guardia contro i bambini di colore, allora, forse, si comporterà in un altro modo.»

Tahar BEN JELLOUN, Il razzismo spiegato a mia figlia, Mondadori, Milano 1999 4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

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ARGOMENTO: I limiti della rete globale: privacy, trasparenza, censura.

DOCUMENTI «Ty aveva ideato il sistema iniziale, l’Unified Operating System, che combinava tutte le cose online fino ad allora rimaste divise e abborracciate: profili di utenti dei social media, i loro metodi di pagamento, le loro varie password, i loro account e-mail, username, preferenze, fino all’ultimo strumento e manifestazione d’interesse. Il vecchio metodo – una nuova transazione, un nuovo sistema per ogni sito, per ogni acquisto – era come prendere una macchina diversa per sbrigare ogni tipo di commissione. “Non era necessario avere ottantasette macchine diverse” aveva dichiarato dopo che il suo sistema aveva stupito la Rete e il mondo. Lui, invece, aveva messo tutto insieme, tutti i bisogni e tutti gli strumenti di ogni utente, in un unico calderone, e aveva inventato TruYou: un account, un’identità, una password, un sistema di pagamento, per ogni persona. Non c’erano altre password, né multiple identità. I tuoi dispositivi sapevano chi eri, e la tua unica identità – la TruYou, inconfondibile e immodificabile – era la persona che pagava, firmava, rispondeva, visionava e revisionava, vedeva ed era vista. Dovevi usare il tuo vero nome, e questo era legato alle tue carte di credito, alla tua banca, e così pagare per ogni cosa era semplice. Un solo pulsante per il resto della tua vita online.»

Dave EGGERS, Il cerchio, Mondadori, Milano 2014 «Una nuova consapevolezza critica emerge in rapporto alla comprensione del ruolo che ogni medium – cioè ogni artefatto, ogni idea, ogni forma di innovazione – ha nel rimodulare l’ambiente umano, e trasformare così il modo di pensare, sentire, agire.»

Paolo GRANATA, Elena LAMBERTI, Per un’ecologia dei media, «Il Sole 24 Ore - Nòva» 19 ottobre 2016 «Alla folla di chi ti segue si mescola quella di chi ti minaccia. Ogni parola detta con le intenzioni migliori può diventare un cappio - magari cucito da sostenitori volubili, umorali, diffidenti. Al capo della comunicazione scappa per errore un tweet inopportuno? Un minuto dopo è già tardi per rimediare. Per sbaglio viene pubblicata l’indicazione a non usare le foto del politico che incontra il disabile? Valanga di insulti. Non fai in tempo a spiegare che l’intento non era discriminatorio, e che era quello di evitare strumentalizzazioni: la corrente di disprezzo ti ha già travolto.»

Paolo DI PAOLO, Divi e politici l’addio alla rete è cambiato, «La Repubblica», 12 novembre 2016 TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO Il documento che segue è tratto dalla lettera di dimissioni dall’incarico universitario dello storico e politico Gaetano Salvemini. Nella lettera emergono alcuni tratti dell’opposizione al regime fascista di una parte del mondo intellettuale italiano. Illustra, anche a partire da quanto presente nel documento proposto, i caratteri salienti dell’opposizione intellettuale e politica al regime fascista. Dalla lettera al Rettore dell’Università di Firenze del 5 novembre 1925 da Londra. «Signor Rettore, la dittatura fascista ha soppresso, oramai, completamente, nel nostro paese, quelle condizioni di libertà, mancando le quali l’insegnamento universitario della Storia - quale io lo intendo - perde ogni dignità, perché deve cessare di essere strumento di libera educazione civile e ridursi a servile adulazione del partito dominante, oppure a mere esercitazioni erudite, estranee alla coscienza morale del maestro e degli alunni. Sono costretto perciò a dividermi dai miei giovani e dai miei colleghi, con dolore profondo, ma con la coscienza sicura di compiere un dovere di lealtà verso di essi, prima che di coerenza e di rispetto verso me stesso. Ritornerò a servire il paese nella scuola, quando avremo riacquistato un governo civile.»

Gaetano SALVEMINI, Memorie di un fuoruscito, Feltrinelli, Milano 1973

L’illustre storico Gaetano Salvemini (1873-1957) è stato uno dei più importanti intellettuali e politici italiani della prima metà del Novecento. Figura eminente nel panorama politico e culturale del primo ventennio del secolo, si schierò apertamente contro il fascismo e Mussolini. Fu fondatore nel gennaio 1925 del giornale antifascista clandestino “Non mollare” e nello stesso anno firmò il Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Per la sua opposizione al regime fascista, l’8 giugno 1925 fu arrestato; uscito dal carcere il 31 luglio a seguito di amnistia, espatriò clandestinamente nell’agosto dello stesso anno. Nel 1926 fu privato della cittadinanza italiana assieme ad altri fuoriusciti. Dall’estero (Francia, Inghilterra, Stati Uniti) continuò la sua battaglia politico-culturale contro il fascismo. Nel 1929 fu tra gli ispiratori di Giustizia e Libertà. Ritornò definitivamente in Italia nel 1949 e gli fu restituita la cattedra all’Università di Firenze. Più volte aveva precisato di aver tentato di vivere secondo il precetto “Fa’ quello che devi, avvenga quello che può”.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

Competizione sociale e gioco d’azzardo.

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«Se parole come valutazione, classifica, selezione, merito, prevalgono nel discorso pubblico, indirizzano i programmi politici, improntano il lessico dell’economia, è perché il modello competitivo ha un successo incontrastato. La competizione viene vissuta come la modalità prima di relazione, con se stessi e con gli altri, quasi fosse una legge primordiale. Non c’è più quasi lembo di vita che si sottragga al modello della gara. […] Il paradigma agonistico ha un’estensione e una profondità tali da poter essere considerato uno dei tratti peculiari della nostra epoca. […] Dietro questa fiducia nel calcolo si cela la terribile convinzione che la vita possa essere ridotta a una gara. L’assunzione di questo agonismo, che porta con sé l’obbligo di vincere, ha conseguenze devastanti. Che ne è, infatti, di chi perde? Disagio, depressione, «passioni tristi», come le chiamava Spinoza, scandiscono questa tarda modernità. Ma qui non deve sfuggire un altro fenomeno correlato: il gioco d’azzardo. Chi si sente escluso, avviato alla sconfitta, tenta la mossa estrema. Il «rischia tutto!», messaggio reiterato dalla pubblicità, viene preso alla lettera: si mettono in gioco non solo i soldi, gli averi, ma il tempo, i legami affettivi, la dignità, la vita stessa. Da un lato il gioco d’azzardo appare la rivolta esterna all’agonismo, la scorciatoia per aggirare tutte le gare vincendo d’un colpo, dall’altro ne è solo la versione parossistica che porta quasi sempre alla rovina.»

Donatella DI CESARE, Il boomerang dell’agonismo, «Corriere della Sera - la Lettura», 13 marzo 2016

Linee orientative. Sulla base delle tue conoscenze di studio e di quelle apprese dall’attualità, potrai sviluppare, se vuoi, il tuo elaborato riflettendo:

- sul significato da attribuire al c.d. «modello competitivo» che viene oggi imputato alla nostra società, adducendo esemplificazioni in cui – nel contesto sociale – esso si rivela e si rende effettivo;

� se sia fondato l’assunto che questo «modello competitivo» interferisce con le relazioni interpersonali e – in caso affermativo – sulle modalità con cui tale interferenza si manifesta;

� sull’eventuale relazione fra insuccesso nella competizione e pulsione della «mossa estrema»;

� sulle forme del disagio sociale e sulle altre «passioni tristi» che colpiscono i c.d. perdenti, adducendo – se lo ritieni – eventuali esemplificazioni;

� sul fenomeno del gioco d’azzardo, sulle sue cause, sui suoi effetti, sulle responsabilità, sul ruolo della pubblicità.

I tuoi commenti personali potranno certamente conferire più originalità e maggior completezza all’elaborato.

Infine, se lo ritieni, potrai concludere lo svolgimento con un tuo personale approfondimento sugli interessi, occulti e/o palesi, connessi al fenomeno del gioco d’azzardo e sugli interventi che risulterebbero necessari per contrastarlo.

___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

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SECONDA SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA

ESAMI DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

PROVA DI ITALIANO

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Giovanni Pascoli, Nella Nebbia, da Primi Poemetti, Zanichelli, Bologna, 1926.

E guardai nella valle: era sparito tutto! Sommerso! Era un gran mare piano, grigio, senz’onde, senza lidi, unito.

E c’era appena, qua e là, lo strano

2) vocìo di gridi piccoli e selvaggi: uccelli spersi per quel mondo vano.

E alto, in cielo, scheletri di faggi, come sospesi, e sogni di rovine e di silenziosi eremitaggi.

b) Ed un cane uggiolava senza fine, né

seppi donde, forse a certe péste* che sentii, né lontane né vicine;

eco di péste né tarde né preste, alterne, eterne. E io laggiù guardai:

- nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste.

Chiesero i sogni di rovine: – Mai non giungerà? – Gli scheletri di piante chiesero: – E tu chi sei, che sempre vai?

Io, forse, un’ombra vidi, un’ombra errante

20 con sopra il capo un largo fascio. Vidi, e più non vidi, nello stesso istante.

Sentii soltanto gl’inquieti gridi d’uccelli spersi, l’uggiolar del cane, e, per il mar senz’onde e senza lidi,

2.1 le péste né vicine né lontane.

� Comprensione del testo Dopo un’attenta lettura, presenta in sintesi il contenuto della lirica. 2. Analisi del testo

Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel 1855, quarto di dieci figli. Il poeta è segnato dolorosamente da un’infanzia e un’adolescenza costellate da lutti familiari e sciagure, prima fra tutte l’assassinio del padre. Dopo alcuni anni di insegnamento nei licei, inizia la carriera universitaria, che lo porterà a succedere a Carducci all’Università di Bologna. Muore a Bologna nel 1912, accudito dalla sorella Mariù, con la quale aveva cercato tutta la vita di ricostituire il ‘nido’ distrutto. Le raccolte poetiche di Pascoli presentano un’organizzazione che non corrisponde alla reale sequenza cronologica dei testi, in quanto l’autore lavora contemporaneamente a contenuti e generi diversi. La lirica Nella Nebbia, tratta dai Primi poemetti, presenta molti dei motivi, delle immagini e dei simboli che caratterizzano la produzione poetica pascoliana. *péste: orme, impronte, quindi passi

2.1 Analizza il testo dal punto di vista stilistico, con riferimento alla metrica, alla presenza di figure retoriche, alle scelte lessicali. 2.2 Spiega il significato simbolico dell’immagine del “mar senz’onde e senza lidi” presente nella prima e nell’ultima strofa del testo. 2.3 Spiega a che cosa può alludere l’espressione ‘un’ombra errante’ al v. 19. 2.4 Soffermati sulle modalità descrittive dell’ambiente naturale, evidenziando l’uso dei diversi piani sensoriali e il particolare effetto di sospensione degli elementi di riferimento spazio-temporali. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Sulla base dell’analisi condotta, proponi una tua interpretazione complessiva della poesia, ricostruendone simboli e temi. Approfondisci l’interpretazione con opportuni collegamenti ad altri testi di Pascoli e/o di altri autori a te noti, in cui il rapporto con l’ambiente naturale diventa esperienza dell’insondabilità del reale e percezione del mistero dell’esistenza.

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TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” Scegli uno dei quattro ambiti proposti e sviluppa il relativo argomento in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. - AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO

ARGOMENTO: Il tema della gelosia nella letteratura e nell’arte.

Edvard Munch, Gelosia, 1895, Bergen Kunstmuseum La figura maschile sulla destra del quadro mostra una sfumatura verdastra negli occhi e nel viso ed ha lo sguardo allucinato; evidentemente la sua sofferenza nasce dalla scena che si svolge in secondo piano, dove un uomo sta offrendo dei fiori rossi ad una donna seminuda rappresentata nell’atto di cogliere un frutto da un albero.

«Quand'aveva la barba era veramente un bell'uomo; alto di statura, ferrigno. Ma ora, tutto raso per obbedire alla moda, con quel mento troppo piccolo e quel naso troppo grosso, dire che fosse bello, via, non si poteva più dire, soprattutto perché pareva che lui lo pretendesse, anche così con la barba rasa, anzi appunto perché se l'era rasa. - La gelosia, del resto, - sentenziò, - non dipende tanto dalla poca stima che l'uomo ha della donna, o viceversa, quanto dalla poca stima che abbiamo di noi stessi. E allora... Ma guardandosi per caso le unghie, perdette il filo del discorso, e fissò donna Giannetta, come se avesse parlato lei e non lui. Donna Giannetta, che se ne stava ancora alla specchiera, con le spalle voltate, lo vide nello specchio, e con una mossetta degli occhi gli domandò: - E allora... che cosa? - Ma sì, è proprio questo! Nasce da questo! - riprese lui, con rabbia. - Da questa poca stima di noi, che ci fa credere, o meglio, temere di non bastare a riempire il cuore o la mente, a soddisfare i gusti o i capricci di chi amiamo; ecco!»

Luigi PIRANDELLO, La fedeltà del cane, Novelle per un anno, CDE, Milano, 1987 «Fra i poteri della gelosia c’è quello di rivelarci quanto la realtà dei fatti esteriori e i sentimenti dell’animo siano qualcosa di sconosciuto che si presta a mille supposizioni. Crediamo di sapere esattamente le cose e quel che pensa la gente per la semplice ragione che non ce ne importa. Ma non appena abbiamo, come hanno i gelosi, il desiderio di sapere, davanti a noi c’è un caleidoscopio vertiginoso nel quale non distinguiamo più niente.»

Marcel PROUST, Alla ricerca del tempo perduto, Albertine scomparsa, trad. G. Raboni, Mondadori, Milano, 1993 «La cucina è spenta, non preparo la cena, non apparecchio i piatti, niente vino. Siedo con il foglio del conto aperto e aspetto. Lei ritorna, saluta, vede e si mette a sedere. Quanto siamo rimasti zitti, poi che parole mandate allo sbaraglio nel campo dei centimetri che le nostre mani non potevano attraversare: ho scordato. Deve avermi detto di non fare così, ma io non so più di che materia fosse quel così, se bruciava o era spento. Ora che è vita andata, recito l’atto di dolore: mi pento e mi dolgo, mi dolgo e mi pento di averle presentato il conto. La presunzione di avere diritto mi gonfiava la vena della fronte. Avanzavo il mio rauco reclamo e più sacrosanto era, più era goffo: le chiedevo conto, e mai si deve tra chi sta in amore. Non esiste il tradito, il traditore, il giusto e l’empio, esiste l’amore finché dura e la città finché non crolla.»

Erri DE LUCA, Il conto, Il contrario di uno, Feltrinelli, Milano, 2009

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2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: Emoji ed emoticon: una forma di comunicazione sempre più diffusa.

DOCUMENTI «L'uso di emoji ed emoticon può modificare la percezione che gli altri hanno di noi e influire sulle nostre relazioni sociali. A indicarlo è un lavoro pubblicato su Trends in Cognitive Science, dalla 'cyberpsicologa’ Linda Kaye, dell'università britannica di Edge Hill, che indica come questa forma di comunicazione fornisca indicazioni sulla personalità di chi la usa. Oggi oltre il 90% degli utenti della Rete è solito usare emoticon ed emoji in testi scritti ed email. E non è solo un fatto generazionale, assicurano gli esperti. Un'indagine condotta nel 2014 su mille americani ha indicato che soltanto il 54% di chi usa le faccine ha dai 18 ai 34 anni. Tutti gli altri, quasi la metà, sono adulti fatti e finiti se non addirittura anziani. Segno che, spiegano le autrici del paper, questa forma di comunicazione è più collegata alla personalità che all'età. Durante un'interazione faccia a faccia, che sia dal vivo o attraverso video chiamate su Skype o FaceTime, usiamo non solo un linguaggio verbale ma anche una comunicazione veicolata ad esempio dal movimento delle mani, la postura o le espressioni facciali. Quando scriviamo tutto questo 'non detto' scompare ma l'uso delle emoji ed emoticon nelle chat va a creare un linguaggio che in qualche modo sostituisce la comunicazione non verbale. "Il più delle volte - ha detto Kaye - usiamo gli emoji come i gesti, come un modo di valorizzare le espressioni emotive. Ci sono molte peculiarità nel modo con cui gesticoliamo e le emoji sono qualcosa di simile, soprattutto nei differenti modi sul come e perché le usiamo". […] "Le persone formulano giudizi su di noi in base a come usiamo gli emoji", ha precisato Kaye. "Bisogna essere consapevoli - ha concluso - che questi giudizi possono differire a seconda del dove o con chi si usa quell'emoji, se ad esempio con persone di lavoro o con la famiglia o gli amici".»

Altro che gesti, gli emoticon raccontano come siamo, «La Repubblica», 17.1.2017

«Non sembra ci sia molto da ridere, di questi tempi. Eppure è l’emoji più popolare sul pianeta. I francesi — chi altro? — preferiscono però , secondo nella classifica internazionale. Al terzo posto assoluto l’affettuoso , seguito dal tenero e dal classico . Non c’è che dire: il mondo, quando comunica, è felice. Oppure, nascosto dietro un disegno, finge di esserlo. A questi risultati sono giunti i ricercatori della University of Michigan e della università di Pechino. Hanno analizzato 427 milioni di messaggi usciti da 4 milioni di smartphone in 212 Paesi. I francesi sono risultati gli utilizzatori più appassionati — un messaggio su cinque contiene un emoji — seguiti a distanza da russi e americani (i messaggi illustrati, negli USA e in Russia, sono uno su dieci). Il primato degli emoji negativi va a Messico, Colombia, Perù e Israele. L’interpretazione dei ricercatori: sono società dove i legami tra le persone sono più stretti e le emozioni scorrono più liberamente. […] Gli emoji hanno arricchito la comunicazione scritta, personale e immediata, iniziata venticinque anni fa con i testi brevi (sms), continuata con i messaggi social e le app dedicate (WhatsApp in testa). I neo-disegnini rispondono a una salutare domanda di sintesi; offrono originalità di massa; e consentono di combinare espressività e cautela. […] Domanda: quanto durerà il gioco? L’impressione è che alcuni tra noi stiano cominciando a chiedersi: le vecchie parole non sono più adatte per portare le emozioni? Dietro «Sai che ti voglio bene?» si intuisce un sentimento. Dietro si comincia a sentire il profumo dell’emozione preconfezionata.»

Beppe SEVERGNINI, Il senso del mondo è una faccia che ride, «Corriere della Sera», 5.1.2017 «L’uso di emoji è efficace sul piano comunicativo quando riesce a produrre un testo che è ironico e diretto. L’essenzialità della forma e la condensazione dei contenuti alleggeriscono il lavoro psichico alla base della ricezione del messaggio e producono un effetto distensivo che facilita il contatto, predispone alla comunicazione. L’ironia si accorda bene con questo meccanismo, che funziona nella sua stessa direzione, e aggiunge il proprio lavoro. Sospende, senza abolire, la censura di sentimenti repressi e di pensieri rimossi (incompatibili con la correttezza formale della relazione tra i comunicanti) e rende l’espressione dei sentimenti più immediata e sincera. La comunicazione ironica con gli emoji, consente di sostare tra il dire e il non dire, dove le cose dette, pur essendo dirette, non sono pietre che pesano. Si giova della libertà e della discrezione che alloggiano nell’allusione e trasforma l’immediatezza in prossimità. Tuttavia, la scrittura emoji stenta in modo evidente quando è usata per rappresentare emozioni e pensieri complessi. La rappresentazione per immagini stilizzate manca della ricchezza di connessioni e della plasticità della costruzione del discorso che offrono il testo scritto o l’opera pittorica. Di conseguenza irrigidisce il movimento/espansione del gesto psicocorporeo di apertura al mondo, che è all’origine di ogni nostra espressione. Si trova a disagio nell’area dell’incertezza tra ciò che riusciamo a sentire e ciò che ci sfugge, sentimenti che assumiamo e sentimenti in cui facciamo fatica a riconoscerci. Non riuscendo ad afferrare la potenzialità del nostro sentire, la scrittura emoji mente quando si cimenta con l’espressione del nostro modo di essere.»

Sarantis THANOPULOS, Sentire, pensare e dire con gli emoji, «Il Manifesto», 30.5.2015

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È AMBITO STORICO -

POLITICO ARGOMENTO: Il

colonialismo italiano.

DOCUMENTI «Chi, in Italia, non ha sentito almeno una volta alla radio o in televisione esecuzioni di canzonette del periodo coloniale come Faccetta nera o Tripoli bel suol d’amore? Ma quanti sarebbero in grado di precisare quali domini coloniali l’Italia liberale e l’Italia fascista stabilirono, in quali anni, per quale motivo e con quali risultati? In quasi tutte le città della Penisola permane il ricordo toponomastico delle imprese coloniali dell’Italia unita: una piazza Adua, un corso Tripoli o una via Mogadiscio, o simili, fanno ancora mostra di sé negli elenchi stradali italiani. Ma quanti - soprattutto tra i giovani - sanno spiegarsi il perché di quei nomi a fronte dell’assenza di quelli di altre città africane, forse anche più importanti ma che non furono dominio italiano?»

Nicola LABANCA, Oltremare. Storia dell’espansione coloniale italiana, Il Mulino, Bologna, 2002

«Si deve a singoli episodi se, in modo sporadico e irregolare, l’Italia uscita dal fascismo e dalla guerra ha ricordato e ricorda il passato coloniale. La nostalgia ha cancellato le colpe dai libri di testo e i sensi di colpa dalle coscienze; l’oblio ha appannato i sentimenti e gli interessi. Eppure il colonialismo, benché in parte fuori tempo e pieno di manchevolezze, è parte integrante della storia d’Italia e della sua stessa formazione come nazione e Stato unitario. La lunga frequentazione con l’Africa autorizza i documenti del ministero degli Esteri o il dibattito politico ordinario a parlare pudicamente di legami storici e culturali, ma l’attenzione è scarsa, superficiale, inficiata da preconcetti e luoghi comuni.»

Gian Paolo CALCHI NOVATI, L’Africa d’Italia. Una storia coloniale e postcoloniale, Carocci, Roma, 2011

«… lo scopo di questi tentativi coloniali è quello appunto di convertire questi vasti territorii in larghi mercati e centri novelli di consumazione. Quando in quelle ora deserte contrade il contatto di colonie italiane verrà mutando usanze e tenore di vita, e vi saranno introdotte le istituzioni e le abitudini dell’Europa, gl’indigeni, invece di cibarsi malamente di un po’ di dura [cereali], e di coprirsi di pochi cenci, cominceranno a sentire novelli bisogni, e diverranno consumatori utili dei prodotti europei, per le esigenze create dal sole della civiltà. D’altronde, dovunque l’uomo incivilito porta con sé in mezzo a popoli di civiltà inferiore capacità intellettuali, cognizioni tecniche, capitali, e lavoro, è impossibile economicamente, che non produca e non accresca valori e ricchezze.»

Giorgio ROCHAT, da Dichiarazioni del Ministro degli Esteri, Mancini, alla Camera dei deputati sulla politica italiana nel Mar Rosso (27 gennaio 1885) – in Giorgio ROCHAT, Il colonialismo italiano, Loescher,

Torino, 1973 «La grande Proletaria si è mossa. Prima ella mandava altrove i suoi lavoratori che in Patria erano troppi e dovevano lavorare per troppo poco. […] Il mondo li aveva presi a opra i lavoratori d’Italia; e più ne aveva bisogno, meno mostrava di averne, e li pagava poco e li trattava male e li stranomava. […] Ma la grande Proletaria ha trovato luogo per loro: una vasta regione bagnata dal nostro mare, verso la quale guardano, come sentinelle avanzate, piccole isole nostre; verso la quale si protende impaziente la nostra isola grande; una vasta regione che già per opera dei nostri progenitori fu abbondevole d’acque e di messi, e verdeggiante d’alberi e giardini; e ora, da un pezzo, per l’inerzia di popolazioni nomadi e neghittose, è per gran parte un deserto. […] Vivranno liberi e sereni su quella terra che sarà una continuazione della terra nativa, con frapposta la strada vicinale del mare. Troveranno, come in Patria, a ogni tratto le vestigia dei grandi antenati. Anche là è Roma. […] Ora l’Italia, la grande martire delle nazioni, dopo solo cinquant’anni ch’ella rivive, si è presentata al suo dovere di contribuire per la sua parte all’umanamento e incivilimento dei popoli; al suo diritto di non essere soffocata e bloccata nei suoi mari; al suo materno ufficio di provvedere ai suoi figli volonterosi quel che sol vogliono, lavoro ...»

Giovanni PASCOLI, La grande Proletaria si è mossa, discorso pronunciato a Barga il 26.11.1911 per celebrare la guerra per la conquista della Libia – in Giovanni PASCOLI, Prose I. Pensieri di varia umanità,

Mondadori, Milano, 1971

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4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO

ARGOMENTO: L’attività umana e la sfida globale dei cambiamenti climatici: responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future.

DOCUMENTI «[…] il cambiamento climatico è arrivato ad uno stadio avanzato, ma non ancora incontrollabile. La sua origine è l’attività umana e, proprio per questo, l’uomo può ancora intervenire per limitarne gli impatti più disastrosi. Per riuscirci, serve un cambiamento radicale nei nostri sistemi energetici, nelle nostre abitudini di consumo, nei modi di produrre. In altre parole, serve un nuovo modello di sviluppo, una transizione – inevitabilmente lenta, ma da guidare con mano sicura – verso un’economia sostenibile. Serve anche collaborazione internazionale, soprattutto a favore dei Paesi in via di sviluppo, spesso i più vulnerabili ai cambiamenti climatici. E servono politiche chiare e lungimiranti nei Paesi sviluppati. […] Abbiamo visto come il tema dei cambiamenti climatici sia strettamente legato a quelli dell’uguaglianza sociale e dello sviluppo economico. Abbiamo parlato di economia, di salute e di equilibri sociali usando metriche oggettive, basandoci sui risultati della ricerca scientifica, sia per quanto riguarda l’analisi delle cause, sia per gli scenari futuri e le vie d’uscita. Abbiamo parlato di benessere, di opportunità, di convenienza. […] Servono una nuova strategia ed un nuovo sforzo economico nella ricerca – simile a quello fatto anni fa per la ricerca spaziale – per individuare quelle tecnologie che, da un lato, ci possano permettere di produrre energia a basso costo e senza impatti sul clima e sull’ambiente, dall’altro migliorino la nostra capacità di conservare l’energia prodotta ed, infine, ci aiutino a rimuovere dall’atmosfera i gas serra che abbiamo immesso in questi ultimi decenni. […] La strada da percorrere non dipende solo dalle istituzioni: ogni individuo, ogni impresa, ogni comunità può decidere di intraprendere fin da oggi scelte coerenti nei consumi, nelle modalità di spostamento, nelle risorse utilizzate, nell’organizzazione della produzione, nei servizi, nella tipologia delle abitazioni, ecc.»

Carlo CARRARO, Alessandra MAZZAI , Il clima che cambia, Il Mulino, Bologna, 2015

«La Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura riunitasi a Parigi dal 21 ottobre al 12 novembre 1997 nella sua 29a sessione. […] Constatando che la sorte delle future generazioni dipende in gran parte dalle decisioni e misure prese oggi e che i problemi attuali, tra i quali la povertà, l’insufficiente attrezzamento materiale e tecnologico, la disoccupazione, l’esclusione, la discriminazione e le minacce all’ambiente devono essere risolti nell’interesse delle generazioni presenti e future. […] Proclama solennemente in questo dodicesimo giorno di novembre 1997 la presente Dichiarazione sulle responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future. […] Articolo 5. Protezione dell’ambiente 1. Affinché le generazioni future possano beneficiare della ricchezza offerta dagli ecosistemi della Terra, le generazioni presenti dovrebbero agire per uno sviluppo durevole e preservare le condizioni della vita e in particolare la qualità e l’integrità dell’ambiente.»

Dichiarazione sulle responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future adottata dalla Conferenza generale dell’Unesco, in Codice di diritto internazionale dell’ambiente e dei diritti umani a

cura di M. Déjeant-Pons, M. Pallemaerts, S. Fioravanti Sapere 2000, Roma, 2003

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO Le leggi razziali del ’38. «Con l’espressione «leggi razziali» si fa riferimento a uno specifico episodio nella storia dell’Italia contemporanea: l’insieme di norme e provvedimenti legislativi emanati sotto il regime fascista nel corso del 1938 al fine di discriminare gli ebrei. Allo stesso tempo essa sta anche a indicare un altro fenomeno: l’affiorare non improvviso, né solo circostanziale, di tendenze razziste e antisemite radicate nel Paese e la loro acquisita visibilità pubblica alla vigilia della seconda guerra mondiale.»

Paola DI CORI, Le leggi razziali, in I luoghi della memoria (a cura di Mario Isnenghi), Editori Laterza, Bari, 1996

Linee orientative. Per lo svolgimento del tuo elaborato potrai, se vuoi, fare riferimento ad alcuni tra i seguenti argomenti: • al contesto storico in cui vengono emanate le «leggi razziali»; • ad alcune misure discriminatorie previste in queste leggi; • ai concetti di “identità”, di “razza”, di “appartenenza a una confessione religiosa”;

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• alle origini storiche dello stereotipo antisemita; • al modo in cui queste «leggi razziali» furono applicate; • a eventuali fonti storiche, letterarie e/o cinematografiche che conosci. Potrai, infine, concludere il tuo elaborato, se vuoi, con riflessioni e argomentazioni personali. Se lo ritieni, potrai aggiungere una tua riflessione sulla valenza che le tendenze razziste assumono quando la loro visibilità pubblica è «acquisita».

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE Globalizzazione e vulnerabilità sociale. «Negli ultimi cinquant’anni il vertiginoso aumento della popolazione e la necessità di incrementare la produzione agricola e industriale hanno comportato l’ampliamento delle aree urbanizzate e un maggior consumo di suolo. «Megacittà» di milioni di abitanti hanno raggiunto anche aree potenzialmente pericolose per l’uomo, dove un tempo non si sarebbe costruito per le cattive caratteristiche geomorfologiche o climatiche. Di fatto, si è determinata una maggiore esposizione al rischio delle nostre società: siamo più numerosi e più vulnerabili agli eventi naturali, anche e soprattutto in considerazione del fatto che la globalizzazione crea condizioni di sempre maggiore interdipendenza tra i Paesi.»

Silvia PEPPOLONI, La terra uccide ma possiamo limitare i danni – in: «Corriere della Sera – la Lettura», 11 settembre 2016

Linee orientative. Sulla base delle tue conoscenze di studio e di quelle apprese dall’attualità, potrai sviluppare, se vuoi, il tuo elaborato riflettendo: • sul fenomeno del «vertiginoso aumento della popolazione», con riferimento alle aree del mondo in cui tale

fenomeno si rende più evidente; • su ciò che si intende per «consumo di suolo»; • sullo sfruttamento agricolo e industriale dei territori e sul fenomeno dell’antropizzazione delle aree a rischio; • sul fenomeno del cambiamento climatico, sull’emergenza alimentare e sulla preziosità dell’acqua; • su ciò che si intende per «globalizzazione» e per «interdipendenza tra i Paesi». Potrai concludere il tuo elaborato con riflessioni sul concetto di vulnerabilità in relazione ai fenomeni appena trattati. I tuoi commenti personali potranno certamente conferire più originalità e maggior completezza all’elaborato. ___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

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SIMULAZIONE DEGLI ESAMI DI STATO SECONDA PROVA

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SIMULAZIONE DEGLI ESAMI DI STATO SECONDA PROVA

Nominativo Classe 5 SIR DATA 10.05.2018 Votazione

SECONDA SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA DI ESAME DI STATO 2017/2018

TEMA IN ECONOMIA AZIENDALE Il candidato deve valutare il calcolo fiscale, la liquidazione delle imposte con relative scritture in p.d. di una Spa industriale che a livello di SP presenta ad inizio anno i seguenti valori: arredamento € 18.000, automezzi € 50.000, macchinari € 90.000, impianti € 140.000, fabbricati € 400.000 di cui € 100.000 riferiti al terreno. Ammortamenti nella successiva situazione economica svolti a livello civilistico. Al 31.12 il fondo rischi crediti ammonta ad € 3.000, i crediti commerciali ad € 145.000. Si valuta il rischio generico di perdita su crediti a manifestazione futura di € 4.350. L’utile ante imposte quello desumibile del prospetto:

SITUAZIONE ECONOMICA

Interessi Passivi 16.475,00 Interessi attivi bancari 2.762,50 Esistenze iniziali di prodotti 50.000,00 Rimanenze finali materie 40.000,00 Merci c/acquisti 489.000,00 Merci c/vendita 972.050,00 Costo del lavoro 210.000,00 Rimanenze finali prodotti 73.000,00 Manutenzioni e riparazioni 45.750,00 Costi per servizi 69.000,00 Esistenze iniziali di materie 30.000,00 Svalutazione crediti 4.350,00 Oneri fiscali diversi 1.250,00 Ammortamento fabbricati 15.000,00 Ammortamento impianti 16.800,00 Ammortamento macchinari 26.000,00 Ammortamento automezzi 17.500,00 Ammortamento arredamento 2.700,00 TOTALE 99.825,00 Utile al lordo delle imposte 93.987,30 Totale a pareggio 1.087.812,50 Totale 1.087.812,50

1) Il candidato presenti il calcolo della base imponibile IRES ed IRAP indicando gli importi da versare per le due imposte effettuando tutte le relative scritture in partita doppia , sapendo che:

• Costo del lavoro deducibile per entrambe le imposte,

• Acconti versati: IRAP € 3.500, IRES € 22.000. IRAP deducibile € 7.552,

• Rimanenze fiscali coincidenti con quelle civilistiche,

• IMU versata per gli immobili di proprietà di € 1.250 risulta deducibile ai fini IRES solo

per il 20%,

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• Tra i costi per servizi figurano compensi per collaborazioni coordinate e continuative

per le prestazioni degli amministratori che ammontano ad € 8.000,

• Coefficienti fiscali di ammortamenti: arredamento 12%, automezzi 20%, macchinari

14%, fabbricati 5%, impianti 10%.

2) Si effettuino gli opportuni calcoli su adeguato foglio lavoro e si inseriscano le variazioni fiscali effettuate nel conto economico in formato europeo ai sensi dell’articolo 2425 codice civile 3) Si riclassifichi il conto economico a valore aggiunto evidenziando l’EBITDA, l’EBIT, ed i principali indici di bilancio.

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SIMULAZIONE DEGLI ESAMI DI STATO

TERZA PROVA Prima Simulazione (11 aprile 2018)

MATERIE:

• INGLESE

• STORIA

• DIRITTO

• ECONOMIA POLITICA

DURATA: 2 ore

INGLESE

Nome e Cognome:

1- How are multinationals structured? What are the advantages and disadvantages of

this type of organization?

/5 2- What is ethical banking? How does it work? Can you make examples of ethical

banking?

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/5

3- Explain what kind of production is possible, and what rules it has to follow.

/5

Punteggio totale: /15; Voto: /10

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STORIA

Nome e Cognome:

1- Illustra le caratteristiche essenziali del periodo storico denominato Biennio

rosso.

/5 2- Illustra le caratteristiche essenziali dei provvedimenti legislativi noti come

Leggi fascistissime.

/5 3- In riferimento all’epoca fascista, cosa si intende con il termine “autarchia”?

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/5

Punteggio totale: /15; Voto: /10

DIRITTO

Nome e Cognome:

1. I Sistemi elettorali maggioritario e proporzionale: illustrazione di massima, vantaggi e svantaggi di entrambi. (massimo 10 righe)

/5 2. Quali sono le funzioni principali dei partiti? (massimo 10 righe)

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/5 3. Illustra brevemente le principali caratteristiche della Costituzione repubblicana e le differenze con lo Statuto Albertino. (massimo 10 righe)

/5

Punteggio totale: /15; Voto: /10

MATERIA: ECONOMIA POLITICA

Nome: Cognome:

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28

1. Individua le principali differenze tra imposte, tasse e contributi. (massimo 10 righe)

/5

2. Ritieni che attualmente in Italia il debito pubblico sia troppo elevato? Indica da quanti

anni è iniziata la sua diminuzione? (massimo 10 righe)

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/5

3. Dopo anni di spending review, indica in quale settore e perché ritieni possibile e

auspicabile un ulteriore taglio alla spesa pubblica. (massimo 10 righe)

/5

Punteggio totale: /15; Voto: /10

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SIMULAZIONE DEGLI ESAMI DI STATO

TERZA PROVA Seconda Simulazione ( 7 maggio 2018)

MATERIE:

• INGLESE

• STORIA

• DIRITTO

• ECONOMIA POLITICA

DURATA: 2 ore CLASSE: 5 AFM serale SIMULAZIONE TERZA PROVA – TIPOLOGIA B

MATERIA: INGLESE

Nome:

Cognome:

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TIPOLOGIA B (Quesiti a risposta breve, max 10 righe) 1. Describe the recycling process.

2. What are the most important renewable energies? Why are they important nowadays?

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3. What is marketing? How does it work?

Punteggio totale: /15; Voto: /10

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

CLASSE 5^ A.F.M. Serale – CORSO AMMINISTRAZIONE FINANZE E MARKETING

2 ̂SIMULAZIONE TERZA PROVA – TIPOLOGIA B - MATERIA: DIRITTO

Nome:

Cognome:

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TIPOLOGIA B 1. Indica quali sono gli elementi costitutivi di uno Stato ed analizza in modo sintetico uno di questi a tua scelta. (massimo 10 righe)

2. Sintetizza sull’importanza del diritto di voto e sulle possibili ragioni dell’astensione? (massimo 10 righe)

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3. Illustra brevemente la differenza tra voto di fiducia e mozione di sfiducia nonché le ragioni

che inducono a chiedere il voto di fiducia e le possibili conseguenze che derivano da tale

richiesta. (massimo 10 righe)

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

CLASSE 5^ A.F.M. Serale – CORSO AMMINISTRAZIONE FINANZE E MARKETING

2 ̂ SIMULAZIONE TERZA PROVA – TIPOLOGIA B

MATERIA: ECONOMIA POLITICA

Nome:

Cognome:

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TIPOLOGIA B

1. Dopo aver definito l’imposta indica la differenza tra imposte dirette e indirette nonché tra

imposte reali e personali indicando per ciascuna categoria un esempio . (massimo 10 righe)

2. Quale strumento ritieni che possa essere il più efficace nella lotta all’evasione fiscale?

(massimo 10 righe)

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3. Sintetizza in ordine alla spesa per la previdenza e l’assistenza indicandone il peso

nell’ambito della spesa pubblica complessiva. (massimo 10 righe)

CLASSE: 5 AFM serale SIMULAZIONE TERZA PROVA – TIPOLOGIA B

MATERIA: STORIA

Nome:

Cognome:

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TIPOLOGIA B (Quesiti a risposta breve, max 10 righe) 1. Illustra la teoria dello spazio vitale esposta nel libro Mein Kampf.

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2. Adolf Hitler divenne cancelliere grazie al consenso di una parte consistente del popolo tedesco; quali sono le cause storico-sociali che giustificano tale consenso?

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3. Nel 1933 Hitler introdusse le leggi eccezionali. Quale fu il pretesto per la loro

introduzione e quale il contenuto di tali provvedimenti?

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Punteggio totale: /15; Voto: /10

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PARTE TERZA: programmazioni disciplinari

Programmazione disciplinare di ITALIANO

LINGUA E LETTERATURA ITALIANA – STORIA

Prof. Mattia Barucco

5 A SIR A.S. 2017/18

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE Nello svolgimento dei programmi di Italiano e Storia si è tenuto conto della specificità della classe composta da studenti con esperienze scolastiche diverse e spesso impegnati dal punto di vista familiare e lavorativo; per questo, nello studio a casa, si è evitato di assegnare alla classe letture e parti del programma da svolgere autonomamente e, per quanto riguarda il lavoro svolto in classe, si è data preminenza agli aspetti concettuali e non nozionistici degli argomenti affrontati. Ciò ha comportato un’inevitabile revisione della programmazione iniziale, operazione resa ancor più necessaria dall’esigenza di consentire un lavoro di consolidamento delle conoscenze acquisite, particolarmente utile in previsione dell’esame finale. Gli studenti della classe 5 A AFM serale hanno seguito con interesse le lezioni di letteratura italiana e storia, partecipando attivamente con interventi e richieste di approfondimento. Le lezioni hanno quindi seguito tanto i ritmi della lezione frontale (integrate con materiale audiovisivo), quanto quelli della lezione partecipata. La frequenza è stata nella maggior parte dei casi assidua, anche se alcuni studenti hanno frequentato in modo piuttosto irregolare; ciò non ha comunque comportato particolari difficoltà nella programmazione e nella realizzazione di verifiche orali e scritte. Per quanto riguarda i risultati scolastici raggiunti si rileva che solo un gruppo ristretto di studenti ha mostrato capacità, impegno costante e assiduità nella frequenza raggiungendo obiettivi ottimali. La maggior parte degli studenti ha mostrato limiti, soprattutto nell’esposizione orale e scritta, che però non hanno impedito alla classe di raggiungere un livello complessivo più che sufficiente. Le verifiche scritte di Italiano sono state predisposte al fine sia di valutare le abilità di scrittura degli studenti, sia di fornire loro un’adeguata preparazione e un’utile esercitazione in vista dell’esame di Stato. Per questo sono state somministrate esclusivamente prove che contengono tracce di temi tratte delle prove ministeriali degli ultimi anni. In particolare, per quanto riguarda le simulazioni della Prima prova scritta dell’Esame di Stato, si fa presente che le verifiche assegnate sono identiche alle prove somministrate durante le sessioni straordinaria e suppletiva del 2017. Le verifiche scritte di storia somministrate durante l’anno, in previsione di un eventuale inserimento della materia nella terza prova dell’esame di Stato, contenevano tre domande a risposta breve (tipologia B).

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RISULTATI DI APPRENDIMENTO

(secondo il Pecup degli Istituti Tecnici tracciato dal D.P.R. n. 88 del 15 marzo 2010 – All. A)

L’insegnamento della Lingua e della Letteratura italiana e della Storia, nell’ambito dell’Area di istruzione generale, nel corso del Quinto anno, a conclusione del percorso di studio degli istituti tecnici, ha perseguito l’obiettivo di sviluppare negli studenti le capacità di:

• agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a parti

re dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali;

• padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze

comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;

• riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, e

orientarsi agevolmente tra testi e autori fondamentali.

LINGUA E LETTERATURA ITALIANA

Conoscenze Lingua Strumenti e metodi di documentazione per approfondimenti letterari e tecnici. Tecniche compositive per diverse tipologie di produzione scritta (Tipologie A, B, C e D). Processo storico e tendenze evolutive della lingua italiana dall’Unità nazionale ad oggi. Letteratura Elementi e principali movimenti culturali della tradizione letteraria dall’Unità d’Italia ad oggi con riferimenti alle letterature di altri paesi. Autori e testi significativi della tradizione culturale italiana e di altri popoli. Metodi e strumenti per l’analisi e l’interpretazione dei testi letterari. Abilità Lingua Identificare momenti e fasi evolutive della lingua italiana con particolare riferimento al Novecento. Individuare aspetti linguistici, stilistici e culturali dei/nei testi letterari più rappresentativi. Letteratura Contestualizzare l’evoluzione della civiltà artistica e letteraria italiana dall’Unità d’Italia ad oggi in rapporto ai principali processi sociali, culturali, politici e scientifici di riferimento. Identificare e analizzare temi, argomenti e idee sviluppate dai principali autori della letteratura italiana e di altre letterature. Cogliere, in prospettiva interculturale, gli elementi di identità e di diversità tra la cultura italiana e le culture di altri Paesi. Collegare i testi letterari con altri ambiti disciplinari. Contenuti

Giovanni Verga La vita e le opere. Positivismo, Naturalismo e Verismo. Il Ciclo dei vinti. L’Ideale dell’ostrica. I Malavoglia: la religione della famiglia.

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Mastro Don Gesualdo: la religione della roba. Lettura e commento della novella La roba. Lettura e commento del primo capitolo de I Malavoglia. Giovanni Pascoli La vita e le opere. Il Decadentismo. La poetica del Fanciullino. I temi della poesia pascoliana. Sperimentalismo, simbolismo e plurilinguismo. Lettura e commento delle seguenti liriche: Temporale, Il lampo, Il tuono, X agosto, Lavandare, La mia sera, Novembre, Il gelsomino notturno. Gabriele D’Annunzio La vita e le opere. Il Decadentismo in D’Annunzio: il concetto di superuomo. Il Panismo. Lettura e commento della lirica La pioggia nel pineto. Luigi Pirandello La vita e le opere. L’umorismo e il comico. Il contrasto tra forma e vita. Il relativismo conoscitivo. Il metateatro. Lettura e commento della novelle Il treno ha fischiato e La carriola. Trama e analisi dei drammi Così è, se vi pare e Sei personaggi in cerca d’autore. Trama e analisi dei romanzi Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno e centomila. Italo Svevo La vita e le opere. Il concetto di inetto. La psicanalisi. Trama e analisi dei romanzi Una vita, Senilità e La coscienza di Zeno. Lettura dei seguenti brani tratti dal romanzo La coscienza di Zeno: Una proposta di matrimonio e Una catastrofe inaudita. Metodologie didattiche

Lezioni frontali dialogate, arricchite da domande-stimolo e di comprensione, volte all’individuazione dei nuclei fondanti delle linee evolutive della letteratura italiana del Novecento e dei collegamenti intertestuali e interdisciplinari.

Analisi del testo, negli aspetti contenutistici, metrico-stilistici e interpretativi, guidata dalla docente e arricchita dalla partecipazione attiva degli studenti, mediante domande-stimolo e di coinvolgimento personale nei temi trattati.

Valutazione

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Gli aspetti oggetto di valutazione nelle verifiche orali sono stati, oltre alle conoscenze contenutistiche, la proprietà di linguaggio, la chiarezza espositiva e la capacità di cogliere analogie o differenze tra fenomeni letterari, storico-sociali e culturali.

Nelle verifiche di produzione scritta in lingua italiana in preparazione alla Prima prova dell’Esame di Stato (Tipologie A, B, C e D), gli aspetti oggetto di valutazione sono stati riferiti alla pertinenza, coerenza, coesione, correttezza formale, originalità degli elaborati.

I criteri di valutazione applicati sono stati coerenti con i criteri contenuti nel PTOF dell’Istituto.

Strumenti

Testo in adozione (P. Cataldi, E. Angioloni, S. Panichi, LetteraturaMondo, volume 3, Palumbo Editore), integrato dagli appunti forniti dall’insegnante.

STORIA

Conoscenze Principali persistenze e processi di trasformazione tra la fine del secolo XIX e il secolo XXI, in Italia, in Europa e nel mondo. Aspetti caratterizzanti la storia del Novecento ed il mondo attuale (quali in particolare: industrializzazione e società post-industriale; limiti dello sviluppo; violazioni e conquiste dei diritti fondamentali; nuovi soggetti e movimenti; Stato sociale e sua crisi; globalizzazione). Modelli culturali a confronto: conflitti, scambi e dialogo interculturale. Innovazioni scientifiche e tecnologiche e relativo impatto su modelli e mezzi di comunicazione, condizioni socioeconomiche e assetti politico-istituzionali. Problematiche sociali ed etiche caratterizzanti l’evoluzione dei settori produttivi e del mondo del lavoro. Categorie, lessico, strumenti e metodi della ricerca storica. Radici storiche della Costituzione italiana. Abilità Riconoscere nella storia del Novecento e nel mondo attuale le radici storiche del passato, cogliendo gli elementi di continuità e discontinuità. Analizzare problematiche significative del periodo considerato. Riconoscere la varietà e lo sviluppo storico dei sistemi economici e politici e individuarne i nessi con i contesti internazionali e alcune variabili ambientali, demografiche, sociali e culturali. Effettuare confronti tra diversi modelli/tradizioni culturali in un’ottica interculturale. Riconoscere le relazioni fra evoluzione scientifica e tecnologica (con particolare riferimento ai settori produttivi e agli indirizzi di studio) e contesti ambientali, demografici, socioeconomici, politici e culturali. Analizzare storicamente campi e profili professionali, anche in funzione dell’orientamento. Contenuti Caratteri generali della Seconda rivoluzione industriale e dell’imperialismo di fine Ottocento. Il Regno d’Italia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: le strutture politiche, il ritardo nello sviluppo economico e i confini territoriali. Il “decennio felice” dopo la crisi di fine secolo: l’età giolittiana. I sistemi di alleanza internazionale all’inizio del Novecento: Triplice Alleanza e Triplice Intesa. L’attentato di Sarajevo e lo scoppio della Grande Guerra.

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Le cause economiche e politiche della Prima guerra mondiale. L’Italia tra neutralità ed intervento: il nazionalismo, l’irredentismo, cattolici e socialisti. Il Patto di Londra: l’Italia in guerra. La guerra di posizione, le trincee e la decimazione: l’inferno della guerra. L’entrata in guerra degli U.S.A. Il collasso economico e militare degli Imperi Centrali. I trattati di pace, la Società delle Nazioni e la nuova carta geopolitica europea. La rivoluzione di febbraio e la caduta del regime zarista in Russia. Il governo provvisorio e le tesi di aprile di Lenin. La rivoluzione di ottobre: le caratteristiche della società comunista. La dittatura sovietica: i piani quinquennali, le purghe staliniane e i Gulag. Il Biennio rosso in Italia: scioperi e conflitti sociali. Le origini del fascismo, la sua base sociale e sua funzione storica. Le camicie nere e la complicità di magistrati e forze dell’ordine. Il fascismo al potere: la marcia su Roma. Dalla fase legalitaria alla dittatura: il delitto Matteotti. Le leggi fascistissime e la nascita dello Stato autoritario. Caratteristiche della dittatura fascista. La società fascista: il conformismo e il ruolo sociale della donna. La politica economica del fascismo: l’abbandono del liberismo, l’autarchia e la battaglia per il grano. La politica estera del fascismo: l’allontanamento dalla Gran Bretagna, la Guerra d’Etiopia e l’alleanza con la Germania. Patto d’acciaio e leggi razziali. Gli U.S.A. negli anni Venti: lo sviluppo economico e il primato mondiale americano. La crisi di sovrapproduzione e il crollo borsistico di Wall Street. La presidenza democratica di Roosevelt: il New Deal. La Repubblica di Weimar: il difficile compito della socialdemocrazia tedesca. I fondamenti ideologici del nazismo. Il razzismo, la Grande Germania e la teoria dello spazio vitale. La crisi della socialdemocrazia tedesca e il nazismo al potere. In data 2 maggio 2018 i seguenti argomenti non sono ancora stati affrontati, ma si prevede che la loro trattazione sarà completata entro la fine dell’anno scolastico. Le caratteristiche del totalitarismo hitleriano. L’aggressiva politica estera di Hitler e le incertezze di Francia e Gran Bretagna. Il patto Molotov – Von Ribbentrop. L’invasione tedesca della Polonia e l’inizio della Seconda guerra mondiale. La guerra lampo: il crollo della Francia e la nascita della Repubblica di Vichy. La battaglia d’Inghilterra e l’importanza del messaggio di Churchill. L’Italia dalla “non belligeranza” al fallimento della “guerra parallela”. L’operazione Barbarossa e l’attacco giapponese a Pearl Harbor. Stalingrado e Guadalcanal; la vittoria degli alleati. Le conferenze di pace. La crisi del fascismo: lo sbarco in Sicilia e i bombardamenti angloamericani. L’ordine del giorno Grandi, il governo Badoglio el’armistizio con gli angloamericani. La Resistenza e la Repubblica di Salò. Il crollo delle potenze nazifasciste in Europa e nel mondo. Hiroshima e Nagasaky. La “cortina di ferro”: USA e URSS dalla collaborazione alla Guerra fredda. Metodologie didattiche

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Lezioni frontali dialogate, arricchite da domande-stimolo e di comprensione, volte all’individuazione dei nuclei fondanti delle linee evolutive della storia italiana, europea e mondiale del Novecento e dei collegamenti tra fenomeni, fatti e personaggi storici, sociali, economici, culturali e tecnologici.

Valutazione

Gli aspetti oggetto di valutazione orale, formativa e sommativa, sono stati, oltre alle conoscenze contenutistiche, la proprietà di linguaggio, la chiarezza espositiva e la capacità di cogliere analogie o differenze tra fenomeni letterari, storico-sociali e culturali.

I criteri di valutazione applicati sono stati coerenti con i criteri contenuti nel PTOF dell’Istituto.

Strumenti

Testo in adozione V. Calvani, Una storia per il futuro. Il Novecento e oggi, A. Mondadori

Scuola

Chiari, 2 maggio 2018 Prof. Mattia Barucco

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Programmazione disciplinare di INGLESE

LINGUA E CIVILTÀ INGLESE

PROF.SSA SILVIA UBERTI 5 A SIR

A.S. 2017/18

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

La classe è formata in parte da studenti-lavoratori e in parte da casi di abbandono scolastico che tentano un rientro nei percorsi formativi. Il gruppo classe risulta estremamente eterogeneo in quanto a percorso scolastico, età ed attività lavorativa svolta e per questo motivo sono presenti diversi livelli di conoscenza dovuti a carenze pregresse. Una parte gli alunni ha mostrato interesse e volontà di migliorare le proprie competenze, assumendo un atteggiamento partecipe e maturo durante le lezioni, e si è rivelata capace di conciliare gli impegni diurni e le lezioni serali limitando notevolmente assenze e ritardi, un’altra parte ha seguito in modo discontinuo e con scarsa motivazione. Tuttavia, essendo il tempo a disposizione molto limitato, si è messa in atto una didattica di tipo modulare con unità di apprendimento particolarmente concise, che non necessitassero un lavoro eccesivo di rielaborazione individuale, e contemporaneamente sono state messe in atto attività di rinforzo grammaticale ove si sono riscontrate carenze. Il tentativo di coinvolgere la classe nell’esposizione in lingua ha dato buoni risultati, e si sono notati miglioramenti notevoli per quanto riguarda una parte degli studenti. Permangono alcune lacune, sia nella produzione scritta sia in quella orale, ma nel suo insieme la classe ha raggiunto un buon risultato.

RISULTATI DI APPRENDIMENTO

(secondo il Pecup degli Istituti Tecnici tracciato dal D.P.R. n. 88 del 15 marzo 2010 – All. A)

L’insegnamento della Lingua e Civiltà Inglese, nel corso del Quinto anno, a conclusione del percorso di studio degli istituti tecnici, ha perseguito l’obiettivo di sviluppare negli studenti le capacità di: � utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per

interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro; � stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in

una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro; � individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale,

anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;

� utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare; saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo.

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LINGUA E CIVILTÀ INGLESE

Conoscenze Organizzazione del discorso nelle principali tipologie testuali, comprese quelle tecnico-professionali. Modalità di produzione di testi comunicativi scritti e orali. Strategie d’interazione in contesti di studio e di lavoro, anche formali. Strategie di comprensione di testi riguardanti argomenti socio-culturali, in particolare il settore di indirizzo. Strutture morfosintattiche adeguate alle tipologie testuali e ai contesti d’uso, in particolare professionali. Lessico e fraseologia convenzionale per affrontare situazioni sociali e di lavoro. Aspetti socio-culturali dei Paesi anglofoni, riferiti in particolare al settore d’indirizzo. Abilità Comprendere idee principali, dettagli e punto di vista in testi orali in lingua standard, riguardanti argomenti noti d’attualità, di studio e di lavoro. Comprendere idee principali, dettagli e punto di vista in testi scritti riguardanti argomenti di attualità, di studio e di lavoro. Produrre testi scritti e orali, anche tecnico professionali, riguardanti esperienze, situazioni e processi relativi al proprio settore di indirizzo. Utilizzare il lessico di settore. Trasporre in lingua italiana brevi testi scritti in inglese relativi all’ambito di studio e di lavoro e viceversa. Contenuti (programma svolto) Grammatica Confronto fra Present Simple e Present Continuous Present Perfect con already, just, yet. Confronto fra Present Perfect e Past Simple Esprimere il futuro: will –to be going to – present continuous – present simple Business theory and communication 1. Business background Production

Commerce

2. Globalisation What is globalisation?

A digital world Global companies Multinational relocations

3. Responsible business A fragile world

Renewable energy Recycling Green business

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Fair trade Ethical banking

4. Marketing The marketing concept

The marketing process Situation analysis: market research The marketing mix Marketing services Digital marketing Advertising

Metodologie didattiche Lezioni frontali partecipate, lavoro a coppie o gruppi, lettura davanti alla classe, quindi

apprendimento tecniche di scanning del testo. Produzione verbale in seguito a domande di natura

tecnica o culturale. Produzione scritta: individuazione di argomenti trattati in classe e riproduzione

guidata con traccia.

Valutazione Gli aspetti oggetto di valutazione nelle verifiche orali sono stati principalmente la fluidità dell’eloquio

e la validità dei contenuti, e solo in seconda battuta la correttezza dell’esposizione.

Nelle verifiche di produzione scritta (anche in relazione alla terza prova dell’Esame di Stato) sono

stati oggetto di valutazione la correttezza formale e grammaticale, e la capacità di produrre in

autonomia degli elaborati originali.

I criteri di valutazione applicati sono stati coerenti con i criteri contenuti nel PTOF dell’Istituto.

Strumenti Testo in adozione: Philippa Bowen – Margherita Cumino, “Business Plan, Student’s Book” – Petrini -

DeA Scuola.

Prof.ssa Silvia Uberti

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Programmazione disciplinare di FRANCESE

LINGUA E CIVILTÀ FRANCESE

PROF.SSA STELLA PROCACCIO

5 A SIR A.S. 2017/18

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

La classe è formata in parte da studenti-lavoratori ed in parte da casi di abbandono scolastico che tentano un rientro nei percorsi formativi. Il gruppo classe, pur risultando estremamente eterogeneo in quanto a percorso scolastico, età ed attività lavorativa svolta, è piuttosto omogeneo nel mostrare attenzione e impegno, anche se sono presenti diversi livelli di conoscenza dovuti a carenze pregresse. La maggior parte degli alunni ha mostrato interesse e volontà di migliorare le proprie competenze, assumendo un atteggiamento partecipe e maturo durante le lezioni. Un piccolo gruppo non ha mostrato interesse verso la disciplina. Gli alunni sono stati inoltre capaci di conciliare gli impegni diurni e le lezioni serali limitando notevolmente assenze e ritardi. Tuttavia, essendo il tempo a disposizione molto limitato, si è messa in atto una didattica di tipo modulare con unità di apprendimento particolarmente concise, che non necessitassero un lavoro eccessivo di rielaborazione individuale. Per permettere a tutto il gruppo classe di acquisire le competenze per poi affrontare la microlingua settoriale, si è reso necessario prevedere unità di apprendimento riguardanti le strutture grammaticali basilari ed intermedie, lessico su argomenti di vita quotidiana, corretta pronuncia di un repertorio di parole e frasi di uso comune. Il tentativo di coinvolgere la classe nell’esposizione in lingua ha dato buoni risultati, e si sono notati miglioramenti notevoli da parte di quasi tutta la classe. Permangono alcune lacune, sia nella produzione scritta sia in quella orale, ma nel suo insieme la classe ha raggiunto un buon risultato.

RISULTATI DI APPRENDIMENTO

(secondo il Pecup degli Istituti Tecnici tracciato dal D.P.R. n. 88 del 15 marzo 2010 – All. A)

L’insegnamento della Lingua e Civiltà Francese, nel corso del Quinto anno, a conclusione del percorso di studio degli istituti tecnici, ha perseguito l’obiettivo di sviluppare negli studenti le capacità di: ➢ utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per

interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;

➢ stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;

➢ individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;

➢ utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare; saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo.

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LINGUA E CIVILTÀ FRANCESE

Competenze − cogliere i punti essenziali di conversazioni semplici, quando viene utilizzato un

linguaggio standard e chiaro e si trattano argomenti noti − capire i punti principali di testi di vario tipo (lettere personali, messaggi elettronici,

testi specifici culturali, lettere formali commerciali) dal contenuto chiaro e diretto − gestire scambi verbali riguardanti argomenti noti (fornire, chiedere indicazioni

stradali, invitare o declinare un invito, descrivere la propria routine o le vacanze) per chiedere/dare informazioni e consigli

− raccontare un fatto accaduto, descrivere in modo chiaro e coerente circostanze e luoghi, esprimere la propria opinione

− scrivere testi di esigua complessità, ma completi e coerenti su argomenti familiari; scrivere temi, lettere o dialoghi simulati per descrivere luoghi, raccontare fatti, chiedere e dare informazioni o consigli, esprimere la propria opinione.

− acquisire la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e saperlo contestualizzare.

− riconoscere il lessico specifico sapendolo organizzare e riutilizzare secondo le norme di un'altra nazione.

− riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale risolvere problemi − affrontare situazioni problematiche e contribuire a risolverle individuare collegamenti

e relazioni − afferrare connessioni fra le parti, saper selezionare l’essenziale dal superfluo − acquisire e interpretare l’informazione interpretare criticamente l’informazione acquisita e

valutarne l’attendibilità, distinguere fatti e opinioni

Conoscenze − strategie per la comprensione globale e dettagliata di brevi testi semplici, scritti o orali

relativi alla vita di tutti i giorni e all’ambito di indirizzo

− lessico e fraseologia idiomatica frequenti, relativi ad argomenti di vita quotidiana

− corretta pronuncia del repertorio lessicale

− corretta struttura della frase.

− grammatica basilare ed intermedia

− criteri comunicativi di base dell’interazione e della produzione orale in funzione del contesto

e degli interlocutori

− caratteristiche delle diverse tipologie di testi brevi, quali lettere, descrizioni, narrazioni,

dialoghi simulati.

− pragmatica per affrontare situazioni sociali e di lavoro.

− semplici elementi socio-culturali relativi alla Francia e in particolare al settore di indirizzo

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Abilità − utilizzare appropriate strategie per reperire informazioni e comprendere i punti essenziali in

messaggi chiari, di breve estensione, scritti e orali, su argomenti di interesse personale o

relative all’ambito di indirizzo e lavorativo

− utilizzare un repertorio lessicale ed espressioni di base per descrivere esperienze di tipo

personale o familiare e relativi all’ambito di indirizzo

− utilizzare i dizionari bilingui, compresi quelli multimediali

− utilizzare in modo adeguato le strutture grammaticali di base

− interagire in conversazioni brevi e chiare su argomenti di interesse personale o quotidiano

− descrivere in maniera semplice esperienze, impressioni ed eventi, relativi all’ambito

personale o familiare e dell’ambito lavorativo

− produrre testi di breve estensione, semplici e coerenti su tematiche note e di interesse

personale o relative all’ambito di indirizzo

− cogliere la portata interculturale della lingua e della cultura francese

Contenuti (programma svolto) Grammatica

− Les 3 groupes de verbes: le premier groupe (-er) et les auxiliaires à l’indicatif, les verbes du deuxième groupe (-ir) et les verbes en -er: cas particuliers

− l’impératif

− il faut

− les pronoms personnels

− compléments d’objet indirect (COI)

− les ordinaux

− la préposition chez

− des locutions prépositives de lieu

− l’article partitif et les adverbes de quantité

− Le passé composé

− Il y a et c’est

Funzioni comunicative − Demander et dire quelle heure il est

− Parler de sa routine et indiquer la fréquence d'une action

− Dire ce qu'on aime et ce qu'on n'aime pas

− inviter et proposer à un(e) ami(e) de faire quelque chose ensemble et répondre

− prendre rendez-vous

− demander et indiquer le chemin

− vendre ou acheter un article / un produit

− demander et dire le prix

− proposer ou demander quelque chose à manger ou à boire

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− dire ce qu’on a fait hier, la semaine dernière...

− décrire le lieu où on habite

− parler d’un événement passé

− rédiger une lettre

− demander, accorder ou refuser la permission

− dire ce qui est permis ou défendu

− indiquer le chemin

− demander et dire le temps qu’il faisait

− décrire une ville / un quartier

− exprimer son opinion

Le commerce

− La lettre formelle

− Les formules de politesse

− Introduire une proposition

− La lettre commerciale

Metodologie didattiche La didattica si è svolta utilizzando un approccio comunicativo realizzato attraverso lezione frontale alternata

stimolazione continua a una partecipazione attiva delle attività proposte, si è inoltre privilegiato l’utilizzo di

materiali autentici o multimediali per motivare gli alunni. Lezioni frontali partecipate sono state alternate

a lavoro individuale, a coppie o gruppi.

Valutazione Le competenze, abilità e conoscenze sono state valutate tramite verifiche scritte e orali per ottenere una

valutazione di carattere sommativo. La modalità della verifica è stata adatta alle esigenze della

programmazione,inoltre ampia rilevanza è stata data alla valutazione in itinere attraverso un’attenta

osservazione dei comportamenti messi in atto nelle diverse fasi dell’apprendimento.

La valutazione finale tiene dunque comunque conto sia del raggiungimento degli obiettivi proposti, che del

livello di interesse e partecipazione alle attività proposte, del miglioramento rispetto alla situazione di partenza

e dell’impegno.

Gli aspetti oggetto di valutazione nelle verifiche orali sono stati concentrati principalmente nella

comprensione delle nozioni interamente in lingua, trattandosi di un gruppo classe con molti

principianti, secondariamente la fluidità dell’eloquio e la validità dei contenuti, in ultimo la

correttezza dell’esposizione.

I criteri di valutazione applicati sono stati coerenti con i criteri contenuti nel PTOF dell’Istituto.

Strumenti Testi in adozione:

− Multipalmarès vol.1di G.B. Westphal e P. Ghezzi ed. Pearson,

− Inoltre sono stati utilizzati sussidi audiovisivi, siti internet con esercizi interattivi messi a

disposizione dalla sottoscritta.

Chiari, 8 maggio 2018 Prof.ssa Stella Procaccio.

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Programmazione disciplinare di MATEMATICA

MATEMATICA APLICATA PROF.SSA SCARANTINO ANGELA MARIA

SITUAZIONE DELLA CLASSE

La classe presentava all’inizio dell’anno scolastico delle disomogeneità relative alle conoscenze, competenze e

abilità richieste per lo svolgimento dei contenuti della disciplina. Tali disomogeneità erano dovute al fatto che

non tutti gli alunni provenivano dalla stessa classe ma da realtà scolastiche diverse.

Dalle prime attività didattiche svolte in classe, dalle domande effettuate dal posto, dagli interventi alla lavagna è

emerso che la maggior parte degli alunni presentava diffuse e gravi lacune nei contenuti minimi della disciplina.

Dal punto di vista logico-deduttivo non possedevano autonomia. Il loro metodo di studio, spesso mnemonico,

non li agevolava nella fase delle applicazioni dove incontravano molte difficoltà. La programmazione ha tenuto

conto di tutto ciò ed è stata finalizzata, innanzitutto a fornire agli alunni un metodo di studio adeguato, a renderli

autonomi nel processo logico-deduttivo e al recupero delle lacune pregresse, degli argomenti principali, per

poter affrontare le problematiche di calcolo, fondamentali per lo svolgimento dell’attività professionale, al

termine del corso di studi. Una tale situazione mi ha portato a dover operare una selezione dei contenuti previsti

dai programmi ministeriali con la certezza, che una minor quantità di argomenti potrà, comunque, permettere lo

sviluppo di abilità spendibili in futuro per l’acquisizione anche di conoscenze non note. Per un gruppo di alunni

permangono lacune nei contenuti, nelle applicazioni, nella proprietà di linguaggio e in generale nella fase

espositiva dovute a scarsissimo impegno nello studio mentre per qualche studente l’insufficienza è dovuta a

gravi lacune pregresse.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO.

Standard minimi in termini di conoscenza e di abilità. Sugli obiettivi minimi in termini di conoscenza, comprensione, applicazione, capacità di espressione si fa

riferimento alla griglia valutativa stabilita dal collegio dei docenti. In particolare nella comprensione si valuterà

soprattutto la capacità di analisi e l’elaborazione personale, nell’applicazione il calcolo numerico, la risoluzione

dei problemi e la conoscenza delle regole, nella capacità di espressione scritta orale e grafico-pratica,

l’organizzazione del lavoro (che dovrà essere “pulito” chiaro e ben organizzato) e l’uso del linguaggio specifico.

Obiettivi didattici e disciplinari:

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1) possedere le nozioni e i procedimenti indicati e padroneggiare l’organizzazione complessiva, soprattutto sotto l’aspetto concettuale;

2) utilizzo consapevole delle procedure di calcolo; 3) costruzione del grafico di semplici funzioni; 4) trattazione sintetica di un argomento; 5) risoluzione di problemi che non richiedono calcoli complessi; 6) effettuare scelte e prendere decisioni, valutando l’efficacia delle soluzioni adottate. 7) aver assimilato il metodo deduttivo ed aver recepito il significato di sistema

assiomatico; 8) aver capito il valore dei procedimenti induttivi e la loro portata nella risoluzione dei

problemi reali; 9) rappresentazione in modo formalizzato di problemi economici attraverso il ricorso a modelli

matematici

10) aver compreso il valore strumentale della matematica per lo studio di altre discipline; 11) saper affrontare a livello critico situazioni problematiche di varia natura scegliendo in

modo flessibile e personalizzato le strategie di approccio; 12) essere in grado di organizzare razionalmente il proprio lavoro e di valutarne i risultati.

Obiettivi trasversali e ruolo specifico della disciplina per il loro raggiungimento.

a) Comportamentali:

1) Responsabilità nei confronti dell’attività scolastica; 2) Rispetto delle norme esistenti; 3) Atteggiamento corretto e rispettoso nei confronti degli insegnanti, del personale non docente, dei compagni; 4) capacità di dialogo e atteggiamento democratico, specie nelle decisioni che

riguardano la classe.

b) Cognitivi:

1) perseguire la padronanza dei mezzi linguistici e cioè migliorare la comunicazione

del proprio pensiero e delle conoscenze acquisite; 2) potenziare la capacità di analisi, di riflessione critica e di rielaborazione personale; 3) sviluppare una personalità di base intesa come:

• capacità di analizzare le situazioni, di rappresentarle con opportuni modelli e risolverle con strumenti adeguati;

• capacità di autonomia e di organizzazione funzionale del lavoro; • capacità di autovalutazione.

METODOLOGIE DIDATTICHE E ATTIVITA’ DI RECUPERO E SO STEGNO ATTIVATE PER

COLMARE LE LACUNE RILEVATE

Il metodo d’insegnamento utilizzato è stato prevalentemente quello frontale, in genere partendo

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dalla spiegazione teorica, per giungere poi ad affrontare e risolvere problemi.

A volte è stato possibile il cammino inverso.

La lezione teorica è sempre stata seguita da numerose esemplificazioni ed esercitazioni alla lavagna e quindi

dalla lezione partecipata, in modo da permettere agli allievi di esporre i loro dubbi e di chiarirli.

La strategia di recupero è stata prevalentemente quella in itinere, gli alunni che lo hanno ritenuto

opportuno hanno potuto usufruire anche dello sportello didattico.

Durante l’anno scolastico è stato necessario soffermarsi più volte sui concetti non bene acquisiti dalla classe e

sostenere, dal punto di vista logico-deduttivo, gli alunni che non avevano raggiunto i livelli minimi di autonomia

o che presentavano difficoltà di organizzazione logica.

Molto tempo è stato dedicato per abituare gli allievi ad usare un corretto linguaggio matematico, e spiegare i

procedimenti utilizzati.

VALUTAZIONE

Gli aspetti prevalentemente valutati sono stati, oltre alle conoscenze e alle competenze, anche la

proprietà di linguaggio, la chiarezza espositiva e la capacità di cogliere analogie o differenze tra

le varie situazioni proposte.

I criteri di valutazione sono stati esplicitati agli alunni, e prevedono l’assegnazione di un punteggio ad ogni

esercizio o domanda in modo da coprire la scala dei voti da 1 a 10, nel rispetto dei criteri di misurazione adottati

dal nostro Istituto.

STRUMENTI DI LAVORO

Testo in adozione: MultiMath.rosso moduli: 3-4-5 (per il triennio degli istituti tecnici commerciali A.F.M)

Autori: P. Baroncini – R. Manfredi. Ghisetti & Corvi Editori.

Hanno costituito supporto anche alcuni concetti dettati, fotocopie ed esercizi forniti dalla docente.

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PROGRAMMA SVOLTO

MATEMATICA FINANZIARIA

Concetti generali e leggi di capitalizzazione.

Capitalizzazione semplice e composta.

Principio di equivalenza finanziaria.

Operazioni e problemi finanziarie.

Le rendite.

Cenni alla costituzione di un capitale

FUNZIONI REALI DI UNA VARIABILE REALE Definizione. Terminologia. Funzione costante e identità. Funzioni uguali. Classificazione delle funzioni. Rappresentazioni di una funzione (rappresentazione tabulare, analitica, grafica). Proprietà specifiche di alcune funzioni (funzioni pari o dispari). Grafici di funzioni elementari (funzione di primo grado, funzione di secondo grado, diagramma della proporzionalità inversa, funzione esponenziale). Determinazione dell’insieme di esistenza di una funzione. LIMITI E CONTINUITA’ DI FUNZIONI REALI Funzione reale di una variabile reale. Dominio. Intorni. Limite finito di una funzione per x tendente a un valore finito. Limite infinito di una funzione per x tendente a un valore finito. Limite destro e limite sinistro. Limite finito di una funzione per x tendente all’infinito. Limite infinito di una funzione per x tendente all’infinito. Teoremi sui limiti. Teorema del limite di una costante. Teorema del limite della funzione identità. Teorema del limite della somma di due funzioni. Teorema del limite del prodotto di due funzioni. Teorema del limite della funzione reciproca. Teorema del limite del quoziente di due funzioni. Funzioni continue e le loro proprietà (continuità delle funzioni elementari).

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Calcolo di limiti Forme simboliche di indeterminazione. NEL MESE DI MAGGIO E FINO ALLA FINE DELLE ATTIVITA ’ DIDATTICHE SI PREVEDE DI SVOLGERE I SEGUENTI ARGOMENTI Punti di discontinuità. Il numero e.

DERIVATE DI FUNZIONI Considerazioni introduttive. Significato geometrico di derivata. (Cenni) Definizione di derivata. Significato geometrico di derivata. Derivate di funzioni elementari. Teoremi sulla derivazione Derivate di ordine superiore. Teoremi di Rolle, Lagrange, de L’Hộpital.

STUDIO E RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI FUNZIONI REALI Andamento di una funzione reale. Funzioni crescenti e decrescenti. Massimi e minimi relativi. Massimi e minimi assoluti. Teorema di Weierstrass Teorema di Darboux Teorema degli zeri Concavità, convessità e flessi. Asintoti. Grafici di funzioni.

RICERCA OPERATIVA (CENNI) Chiari, 28/04/2018 Angela Maria Scarantino

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Programmazione disciplinare di ECONOMIA AZIENDALE

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE DI ECONOMIA AZIENDALE

PROGRAMMA DI ECONOMIA AZIENDALE CLASSE 5A AFM SERALE DOCENTI : PROF. GARDONI ANTONIO / MONGELLI NICOLA TESTO UTILIZZATO: “ENTRIAMO IN AZIENDA OGGI 3” AUTORE: ASFOLFI, BARALE & RICCI; CASA EDITRICE: TRAMONTANA APPUNTI E DISPENSE PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

La classe 5A SIR è costituita da 38 studenti (di cui due ritirati nel corso dell’anno), 12 maschi e 24 femmine, di varia provenienza; la struttura formativa e le relative conoscenze hanno natura eterogenea. All’interno della classe si è evidenziato sin dalle prime lezioni un livello di preparazione ragionieristico di base mediamente molto limitato per affrontare l’ultimo anno. Molti studenti presentavano lacune pregresse sia nella parte relativa al terzo anno ed alla struttura della partita doppia, sia nei fondamenti del programma del quarto anno. Scarse le conoscenze inerenti la struttura del bilancio europeo. Pochi gli studenti dotati di adeguate basi. Lo svolgimento delle lezioni non è sempre stato agevole anche per il numero molto elevato degli studenti e per il numero esiguo di ore a disposizione oltre al livello di partecipazione non sempre adeguato alla materia. Chiaramente tali lacune hanno mi hanno costretto a svolgere un lavoro di copertura in modo tale da poter affrontare in modo più solido il lavoro del quinto anno. Importante il ruolo svolto dal collega di potenziamento, prof. Nicola Mongelli mirato al recupero dei diversi casi non sufficienti. Comunque al termine del primo quadrimestre si sono riscontrate parecchie posizioni insufficienti. Riguardo le carenze formative del 1° quadrimestre, si sono presentati 15 casi dei quali 8 hanno recuperato integralmente. Nel secondo quadrimestre l’impegno e la partecipazione di alcuni allievi si è fatta più regolare con risultati migliori rispetto al primo quadrimestre. Nel complesso la preparazione media non si può comunque ritenere soddisfacente.

CONOSCENZE

- Correlazioni, calcolo, analisi relative al fabbisogno finanziario e alle connesse fonti di

finanziamento nelle diverse forme giuridiche di impresa;

- Normative tecniche di redazione del sistema di bilancio in relazione alla forma

giuridica e alla tipologia di azienda;

- Analisi di bilancio per indici e per flussi. Norme e procedure di revisione e controllo dei

bilanci;

- Normativa in materia di imposte sul reddito d’impresa;

- Prodotti finanziari e loro utilizzo strategico da parte dell’impresa.

ABILITA’

- Interpretare l’andamento della gestione aziendale attraverso l’analisi di bilancio per

indici e per flussi e comparare bilanci di aziende diverse;

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- Riconoscere gli elementi di positività e criticità espressi nella certificazione di

revisione;

- Delineare il processo di pianificazione, programmazione e controllo individuandone i

tipici strumenti e il loro utilizzo;

- Individuare le fonti e analizzare i contenuti dei principi contabili;

- Comparare e commentare gli indici ricavati dall’analisi dei dati.

COMPETENZE

- Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali;

- Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del controllo di gestione,

analizzandone i risultati;

- Individuare la normativa, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività

aziendali.

METODOLOGIE DIDATTICHE

Lezioni frontali dialogate, arricchite da domande-stimolo, di comprensione e collegamenti interdisciplinari.

VALUTAZIONE

Gli aspetti oggetto di valutazione nelle verifiche orali sono stati, oltre alle conoscenze contenutistiche, la proprietà di linguaggio tecnico e la chiarezza espositiva.

PROGRAMMA SVOLTO

TOMO 1 – CONTABILITA’ GENERALE - Le immobilizzazioni

- La locazione e il leasing finanziario

- Il personale dipendente: la quota di TFR annua

- Gli acquisti e le vendite

- Le scritture di assestamento e le valutazioni di fine esercizio

- La situazione contabile finale

- Le scritture di epilogo e chiusura

BILANCI AZIENDALI E REVISIONE LEGALE DEI CONTI - Il Bilancio d’esercizio

- Il sistema informativo di Bilancio

- La normativa sul Bilancio

- Le componenti del Bilancio d’esercizio civilistico (Stato Patrimoniale, Conto

Economico, Nota Integrativa e la relazione sulla gestione).

- I criteri di valutazione

- I principi contabili

- La revisione legale

- Cenni sulle attività di revisione legale

- La relazione e il giudizio sul Bilancio.

ANALISI PER INDICI

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- L’interpretazione del Bilancio

- Lo Stato Patrimoniale riclassificato

- I margini della struttura patrimoniale

- Il Conto Economico riclassificato

- Gli indici di Bilancio

- L’analisi della redditività

- L’analisi della produttività

- L’analisi patrimoniale

- L’analisi finanziaria

BILANCIO D’ESERCIZIO - Stato Patrimoniale

- Conto Economico

- Nota integrativa

ANALISI PER FLUSSI - I flussi finanziari e i flussi economici

- Le fonti e gli impieghi

- Il rendiconto finanziario

- Le variazioni del patrimonio circolante netto

- Il rendiconto finanziario delle variazioni del patrimonio circolante netto

- Il rendiconto finanziario delle variazioni della disponibilità monetaria netta.

TOMO 2 – CONTABILITA’ GESTIONALE - Il sistema informativo direzionale e la contabilità gestionale

- L’oggetto di misurazione

- La classificazione dei costi

- La contabilità a costi diretti (directcosting)

- La contabilità a costi pieni (full costing).

PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE - Il budget

- La relazione del budget

- I costi standard

- Il budget economico

- Il budget degli investimenti fissi

- Il budget finanziario

- Il controllo budgetario

- L’analisi degli scostamenti

- Il reporting.

Chiari, 08 maggio 2018

Prof.ssa GARDONI ANTONIO

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Programmazione disciplinare di DIRITTO ED ECONOMIA

Materie: Diritto e Scienza delle finanze

Classe: V A AFM Serale

Anno scolastico 2017/2018

Prof. DI ROCCO MAURIZIO

La prima parte del programma di diritto è stata dedicata al richiamo di

alcune nozioni di carattere generale che erano state inserite e trattate nelle

programmazioni precedenti in diritto e in economia politica. Tale attività,

da considerarsi propedeutica per lo svolgimento dei programmi di diritto

pubblico e di scienza delle finanze, ha avuto come obiettivo parallelo

quello di valutare il livello di partenza della classe anche rispetto a quelle

tematiche già affrontate durante gli anni precedenti nel commento

successivo alla lettura del quotidiano in classe.

Successivamente si è passati all'analisi degli argomenti propri del diritto

pubblico e della scienza delle finanze. Per ciò che concerne il diritto

pubblico gli argomenti che saranno trattati entro la fine dell’anno

scolastico sono:

• Lo Stato: concetto di Stato; elementi dello Stato.

• La nascita e le diverse forme dello Stato.

• Cenni sulle vicende dello Stato italiano dallo Stato liberale allo

Stato democratico.

• Origine, caratteri e struttura della Costituzione.

• Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana.

• Il corpo elettorale..

• Le elezioni. Sistemi elettorali.

• Il Parlamento.

• Il Governo

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• Il Presidente della Repubblica.

• La Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda Scienza delle finanze gli argomenti che saranno

trattati entro la fine dell’anno scolastico sono:

• L’intervento dello Stato in economia.

• Il bilancio dello Stato.

• Il concetto di tributo.

• I principi Costituzionali.

• Le caratteristiche economiche dei tributi.

• Il debito pubblico.

• Le caratteristiche generali della spesa pubblica.

• I programmi di spesa.

• Gli elementi essenziali dell’imposta.

• Cenni generali sui tributi più importanti.

La classe ha, durante il corso dell'intero anno scolastico, mostrato

sufficiente interesse per le materie ed in particolare per quegli argomenti

d’immediato riscontro pratico.

L’atteggiamento positivo degli alunni ha di fatto permesso di superare le

naturali difficoltà di un corso serale destinato principalmente agli studenti

lavoratori ovvero l’eterogeneità sul piano della formazione culturale e

dell’età nonché gli ostacoli derivanti dalla stanchezza e dai turni di lavoro

anche serali e/o notturni che, per qualcuno hanno significato ritardi o

assenze ampiamente giustificate.

La parte teorica è stata dal punto di vista didattico-metodologico,

costantemente integrata con esempi e spunti dalla realtà esterna al fine di

stimolare le capacità critico-rielaborative.

Peraltro la classe in questo è stata facilitata dall'adesione all'iniziativa "Il

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quotidiano in classe": un'ora la settimana è stata destinata proprio agli

approfondimenti su tematiche in campo giuridico ed economico,

derivanti dall’analisi di fatti reali.

La classe, tenuto conto per quanto concerne scienza delle finanze che si

trattava di una materia nuova, non ha particolarmente sofferto il periodo

iniziale d’adattamento sia sul piano meramente didattico e sia sul piano

più squisitamente contenutistico. Gli alunni, trovato il giusto ritmo hanno

migliorato lo standard di rendimento riuscendo a raggiungere un profitto

globalmente sufficiente ed in alcuni casi di miglior livello.

La valutazione è avvenuta principalmente attraverso esercitazioni

collettive anche scritte nonché tenendo conto degli interventi e della

partecipazione attiva alle lezioni. I discenti sono stati valutati facendo

riferimento oltre che all'analisi e sintesi dei contenuti proposti ed all'uso

terminologico, anche allo sviluppo d’adeguate capacità rielaborative.

La classe non ha creato particolari problemi disciplinari mostrando una

buona propensione all'attività di socializzazione.

Strumenti Testi in adozione:

− Iuris Tantum di Paolo Monti – ed. Zanichelli

− Economia pubblica moderna di Anna Righi Bellotti e Claudia Selmi – ed. Zanichelli

Chiari, lì 09 maggio 2018

Prof. Maurizio Di Rocco

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PARTE QUARTA: attività extracurricolari ed integrative

Attività curricolari, extracurricolari ed integrative:

Per quanto riguarda le attività di carattere disciplinare, durante l’anno è stata offerta agli

alunni la possibilità di usufruire di un volontario servizio di “sportello Help” durante l’orario

delle lezioni, con l’obiettivo di consentire l’accesso a forme mirate di recupero e

consolidamento attraverso percorsi di insegnamento/apprendimento individualizzati.

PARTE QUINTA: la valutazione

La griglia di valutazione

Il Consiglio di classe osserva che ai fini della valutazione globale concorre tutta una serie di

osservazioni che vanno dall'esame dei livelli di ascolto, interesse, partecipazione ed

impegno, ai risultati delle prove scritte, grafiche, pratiche e orali. Si guarda altresì alla

progressione nel rendimento e al grado di elaborazione autonoma dei contenuti.

Strumenti utilizzati: test oggettivi, interrogazioni, composizioni scritte, prove pratiche.

TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA VOTI NUMERICI E LIVELLI DI APPRENDIMENTO

LIVELLO

ACQUISIZIONE

CONOSCENZE

APPLICAZIONE

CONOSCENZE

RIELABORAZIONE

CONOSCENZE

ABILITA’ ESPOSITIVE

CON RIFERIMEMTO AI

LINGUAGGI DISCIPLINARI

A Assolutamente

Insufficiente

Voto 1 - 2

Non esegue compiti

anche semplici; presenta

gravissime lacune anche

di base; non fa progressi

La capacità di

applicazione delle

conoscenze è nulla

o quasi nulla

La capacità di rielaborare

le conoscenze possedute

è nulla o quasi nulla

Non produce comunicazioni

comprensibili

B Gravemente

Insufficiente

Voto 3

Possiede conoscenze

assai limitate e

disorganiche

Applica le conoscenze

commettendo frequenti

e gravi errori

Non sa rielaborare le

proprie conoscenze

quasi mai

Produce comunicazioni

confuse ed inefficaci

C Decisamente

Insufficiente

Voto 4

Possiede conoscenze

frammentarie e

superficiali

Applica le conoscenze

commettendo

gravi errori

Rielabora le proprie

conoscenze con notevole

difficoltà

Produce comunicazioni di

difficile comprensione con

numerosi errori

D Insufficiente

Voto 5

Possiede conoscenze

lacunose e/o

approssimative

Applica le conoscenze

commettendo errori

non gravi ma frequenti

La rielaborazione delle

conoscenze è limitata e

poco autonoma

Produce comunicazioni

imprecise con qualcheerrore

E Sufficiente

Voto 6

Possiede conoscenze

essenziali

Applica le conoscenze

possedute senza

commettere errori

gravi e/o frequenti

Rielabora in modo

autonomo le conoscenze

possedute

Produce comunicazioni

sostanzialmente chiare

e corrette

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F Discreto

Voto 7

Possiede conoscenze

appropriate

Applica adeguatamente

le conoscenze possedute

Rielabora in modo

autonomo le conoscenze

possedute

Produce comunicazioni

chiare e corrette

G Buono

Voto 8

Possiede conoscenze

approfondite ed ampie

Applica efficacemente

le conoscenze possedute

Rielabora in modo

autonomo ed efficace

le conoscenze possedute

Produce comunicazioni

chiare e corrette

H Ottimo

Voto 9

Possiede conoscenze

complete ed approfondite

Applica le conoscenze

possedute con efficacia

e in ogni circostanza

Elabora le conoscenze

possedute con sicura

autonomia ed apprezzabile

efficacia

Produce comunicazioni

efficaci e ben organizzate

I Eccellente

Voto 10

Possiede conoscenze

complete ed approfondite,

arricchite da solidi

apporti personali

Applica sempre le

conoscenze possedute

con grande efficacia

ed originalità

Elabora le conoscenze

possedute con sicura

autonomia ed apprezzabile

efficacia anche in

situazioni particolarmente

complesse

Produce comunicazioni

molto efficaci e di

estrema proprietà

Credito scolastico. In relazione alla TABELLA A (art.11, comma 2), i punti a disposizione per ogni fascia relativa

alla media dei voti vanno assegnati in base all'assiduità della frequenza e in base

all'interesse e alla partecipazione al dialogo educativo.

Credito formativo In seguito alla valutazione del credito formativo il Consiglio di classe attribuirà l’eventuale o

gli eventuali punti a disposizione. Si prenderanno in considerazione le esperienze qualificate

e debitamente documentate da cui derivino competenze coerenti con l’indirizzo di studi.

ALLEGATO A : CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO IN CONDOTTA per gli alunni del corso Sirio. DEFINIZIONE DEI CREDITI che concorrono a determinar e il voto di condotta

a) Frequenza assidua

b) Puntualità in classe senza ritardi o uscite anticipate (se non per cause indipendenti

dallo studente)

c) Attenzione costante durante le lezioni

d) Tenacia nel voler migliorare la propria preparazione

e) Puntuale rispetto delle scadenze

f) Uso di un linguaggio adeguato alle situazioni

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g) Atteggiamento autonomo e responsabile nel fare quanto richiesto dai docenti e/o dalle

circostanze

DEFINIZIONE DELLE INFRAZIONI DISCIPLINARI che concorrono a determinare il voto di condotta (Nota bene: tutte le voci seguenti fanno riferimento agli artt. 67/82 del Regolamento d’Istituto vigente)

1) Astensione in massa dalle lezioni non connessa con scioperi a carattere nazionale o

territoriale indetti da organismi riconosciuti

2) Frequenti ritardi arbitrari ed uscite anticipate

3) Allontanamento volontario dalla scuola in orario di lezione o di altra attività scolastica

senza autorizzazione

4) Rientro in classe in ritardo dopo il suono della campanella

5) Disturbo delle attività scolastiche

6) Impegno irregolare

7) Mancato rispetto delle scadenze

8) Uso del telefono cellulare durante le attività didattiche

9) Uso non didattico del computer nei laboratori di informatica

10) Qualunque altra infrazione annotata sul registro di classe

La tabella che segue esprime la corrispondenza tra voto numerico e comportamenti che ne

determinano l’attribuzione. E’ opportuno chiarire che al singolo studente va attribuito il voto di

condotta corrispondente al profilo che meglio ne descrive il quadro comportamentale. Per

assegnare un determinato voto, dunque, non occorre che siano verificati tutti i descrittori

elencati nel profilo corrispondente; è vero piuttosto che il voto che si assegna costituisce la

“media” – non aritmetica – dei voti corrispondenti ai descrittori specifici del comportamento

tenuto dallo studente da valutare.

Deve comunque valere il principio che l’applicazione dei criteri valutativi generali previsti dalla

tabella, cui tutti i consigli di classe devono sentirsi vincolati, non deve essere meccanica, ma

piuttosto interpretare la specificità di ogni singola situazione.

COMPORTAMENTO INDICATIVO VOTO

- Nessuna nota sul registro di classe - Frequenza assidua, puntualità in classe - Partecipazione molto attiva e collaborativa alle lezioni e alle attività proposte in

orario curricolare e impegno costante - Puntuale rispetto delle scadenze - Risposta responsabile e matura alle critiche ed ai consigli - Ruolo costruttivo per il miglioramento del vissuto scolastico

10 (dieci)

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- Nessuna nota sul registro di classe - Frequenza assidua, puntualità in classe - Partecipazione collaborativa alle lezioni ed alle attività proposte in orario

curricolare e impegno generalmente costante - Puntuale rispetto delle scadenze - Risposta responsabile e matura alle critiche e ai consigli

9 (nove)

- Nessuna nota sul registro di classe - Frequenza e puntualità quasi costanti - Partecipazione abbastanza attiva alle lezioni e alle attività proposte in orario

curricolare, con qualche episodio di distrazione - Rispetto non sempre puntuale delle scadenze - Risposta positiva alle critiche e ai consigli

8 (otto)

- Presenza di pochissime note sul registro di classe - Frequenza e puntualità poco regolari - Partecipazione e attenzione limitate in alcune discipline - Inadempienze nel rispetto delle scadenze - Occasionale uso non conforme alle finalità proprie delle strutture scolastiche - Risposta non sempre positiva alle critiche e ai consigli e atteggiamenti scorretti

e irrispettosi

7 (sette)

- Presenza di note sul registro di classe - Frequenti assenze, ritardi e/o uscite anticipate senza regolare giustificazione - Frequenti richiami orali durante le lezioni - Attenzione, partecipazione e interesse superficiali nei confronti di quasi tutte le

discipline - Utilizzo improprio di spazi, attrezzature, strumenti elettronici e informatici e

cellulari - Frequenti inadempienze nel rispetto delle scadenze - Controllo a volte inadeguato di reazioni ed emozioni

6 (sei)

- Presenza di numerose e gravi infrazioni disciplinari annotate sul registro di classe

- Sospensione dalle lezioni per qualsiasi motivo comminata dall’organo competente, superiore a due giorni

- Infrazioni che violino la dignità umana - Assiduo disturbo delle lezioni - Forte disinteresse per varie discipline - Frequenti inadempienze nel rispetto delle scadenze - Mancanza di rispetto nei confronti delle strutture, degli arredi e delle dotazioni

scolastiche - Atteggiamento immotivatamente conflittuale con gli insegnanti e con i

compagni.

5 (cinque)

(*) Per i profili comportamentali che corrispondono ai voti dal 4 all’1 si fa riferimento alla stessa griglia utilizzata per il corso diurno.

PARTE SESTA: valutazione

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Considerazioni finali del Consiglio di Classe

Il gruppo classe, di ben 36 studenti, ai fini dell’esame di maturità, come un blocco che ha

mostrato un impegno non sempre sufficiente ed un livello appena accettabile di partecipazione

in ordine ai contenuti ed alle attività proposte nelle singole discipline.

Pertanto, la classe mediamente, non può ritenersi del tutto idonea per il raggiungimento di un

risultato di piena positività per quello che riguarda tutti i suoi componenti. Appare evidente, e

non potrebbe essere diversamente, che non tutti gli alunni partono con la stessa preparazione

e con lo stesso profitto avendo alcuni raggiunto risultati positivi in tutte le materie, altri nelle

materie a profilo umanistico o giuridico mentre altri ancora nelle materie di più specifico

contenuto tecnico scientifico. Dal punto di vista del significativo numero di assenze di alcuni

alunni, il Consiglio di Classe, non può far altro che segnalare che gli alunni interessati dal

fenomeno sono stati chiamati a produrre certificazione medica o del datore di lavoro idonea a

giustificare l’alto numero di assenze e a tale richiesta alcuni hanno ottemperato. Si auspica

che nell’ultimo scorcio dell’anno scolastico gli alunni responsabilmente intensifichino il loro

impegno in vista degli ormai imminenti esami di maturità.

PARTE SETTIMA: le griglie di valutazione delle simulazioni

Griglia per la correzione/valutazione della prima prova scritta: Italiano

G R I G L I A D I V A L U T A Z I O N E D E L L A P R I M A P R O V A S C R I T TA

(utilizzata per la simulazione)

INDICATORI DESCRITTORI VALUTAZIONE P

1.Competenze linguistiche

Punteggiatura Ortografia Morfologia e sintassi

Le strutture linguistiche sono: − scorrette − lacunose − sufficientemente corrette − corrette e fluide

0 1 2 3

Proprietà lessicale Il lessico risulta: - improprio - approssimativo - sufficientemente adeguato - appropriato e ricco

0 1

1,5 2

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ALUNNO………………………………………………………… CLASSE……………DATA……………

VOTO /15

EVENTUALI OSSERVAZIONI: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Voto in decimi

1-2

3

4

5

6

7

8

9

10

Voto in

quindicesimi

1-3

4-5

6-7

8-9

10

11-12

13

14

15

VOTO IN DECIMI_____________

Griglia per la correzione/valutazione della seconda prova scritta: ECONOMIA AZIENDALE

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA

2.Conoscenze relative all’argomento

Le conoscenze sono: - imprecise - limitate - sufficienti - precise - complete e approfondite

1 2 3 4 5

3.Capacità elaborative (logico-critiche-creative)

Coerenza e organicità del testo

L’elaborato risulta: - disorganico - sufficientemente organizzato - discretamente coerente - approfondito e ben articolato

1 2

2,5 3

Elaborazione personale e originalità

Gli apporti personali sono: - limitati - sufficientemente elaborati - apprezzabili

1

1,5 2

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cognome nome _____________________________________________

INDICATORI ESITI/PUNTEGGIO

Ottimale Adeguato Parzialmente

adeguato Inadeguato

Punteggio attribuito

Aderenza alle richieste della traccia

4 3 2 1

Completezza dello svolgimento

4 3 2 1

Organicità della trattazione e precisione di eventuali dati e calcoli

4 3 2 1

Uso del linguaggio tecnico

3 2 1 0

tot.punti attribuiti /15

Griglia per la correzione/valutazione della terza prova scritta:

GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA TERZA PROVA MULTIDISCIPLINARE

• Quesiti a risposta aperta singola (Tipologia B):

Indicatori Articolazione punteggio attribuibile Punti Quesito

n. 1

Punti Quesito

n. 2

Punti Quesito

n. 3

Conoscenza dei saperi

1) mancante 0 0 0 2) conosce solo in parte il contenuto richiesto 0,5 0,5 0,5

3) conosce il contenuto richiesto, argomenta le affermazioni. 1 1 1

4) conosce il contenuto richiesto in modo organico e ampio e costruisce un discorso con capacità di analisi e di sintesi.

1,5 1,5 1,5

Competenza: interpretare, argomentare, stabilire interrelazioni utilizzando i

1) mancante 0 0 0 2) carente, non applica le metodologie disciplinari specifiche 0,5 0,5 0,5

3) sufficiente, usa lessico e metodologia disciplinare in modo semplice e pressoché corretto

1 1 1

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linguaggi specifici delle varie discipline

4) buono, applica metodologie e conoscenze in modo corretto, specifico e critico

1,5 1,5 1,5

Capacità: di critica, di sintesi, di collegamento fra i saperi e di rielaborazione personale

1) mancante 0 0 0 2) insufficiente, impreciso nell’analisi, nella sintesi e nell’interpretazione 0,5 0,5 0,5

3) sufficiente: analizza, sintetizza e argomenta le conoscenze negli aspetti essenziali

1 1 1

4) buono, possiede padronanza delle conoscenze e le organizza in modo adeguato

1,5 1,5 1,5

5) ottimo, possiede padronanza delle conoscenze e le organizza in modo critico ed autonomo

2 2 2

P U N T E G G I O T O T A L E ………/ 15

(TALE DATO, IN MEDIA CON I RISPETTIVI ESITI DELLE ALTRE MATERIE OGGETTO DI TERZA PROVA, COSTITUIRA’ L’ESITO FINALE CONSEGUITO ED ESPRESSO IN QUINDICESIMI, SECONDO QUANTO ESPRESSO DALLA NORMATIVA. TALI CRITERI SONO STATI DELIBERATI ALL’UNANIMITA’ DALLA COMMISSI ONE)

Chiari, lì 15.05.2018