Eritrea ONU

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pri mo piano  VENERDÌ 28 AGOSTO2015 ILSECOLO XIX  3  VENERDÌ 28 AGOSTO2015 ILSECOLO XIX  3 «Abbiamoapertolanaveconleasce Icorpieranoinacquaatestaingi ù» I ra cco nti dei socc orri tor i del bar con e: 52 cada ve ri nel la stiv a LATRAGEDIADI PALERMO no invece finiti in un contai- nerfrigoriferosullanavesve- des e Pos eidon.Glialtri ,i viv i, si sono sistemati a poppa del Poseid on e non hanno più spiccicato parola. Un’ennesima strage, dun- que. Gli svedesi, inseriti nel dispositivo europeo Frontex che da qualche mese pattu- gliail Medit erraneo cent rale, hannocapitosubitocheleco- se nonandavan o bene.Erano arrivati a tutta forza, su indi- cazione della sala operativa itali ana, ma quand o hann o avvicinatoilbarconeelancia- to una passerella, a bordo c’era il panico. Da sotto pre- mevano per uscire. Si senti- vano urla. Ma c’era troppa gentepuresopracoperta,tut- ti stretti come sardine, e la presenza di quelli di sopra impedivafisicamentel’uscita a quell i di sotto . Lent amen te, comunque,conlapauranegli occh i, con la disper azione sulle labbra, la folla dei nau- fraghihacominciatoascorre- re. Epperò il barcone degli scafisti non si svuotava mai. Appena si creava uno spazio, immediatamenteerariempi- to da quelli di sotto che pre- mevano. Soltanto quando i vivi era- no finalmente tutti a bordo delPoseidon,ederanoin450, i socco rrito ri sono riusciti a scendere nella stiva, hanno capito: nella pancia del bar- cone, uno spazio angusto e chiuso, alto 1 metro e mezzo nel punto massimo, figurarsi neipuntipiùbassi,nellanotte di luned  ì gli scafisti avevano inzep pato più di duecen to person e. Li aveva no stipa ti comesifaconlesardine.Tutti maschi: giovanottoni africa- nie picco lipakistani,magris- simi egiziani e snelli somali, uno stret to all’a ltro, spalla cont ro spalla , acco vacc iati perché non c’era modo di al- zarsiinpiedi,equandolospa- zio è finito hanno chiuso il portelloneehannocomincia- toafarsalirequellidelsecon- dolivel lo,i for tunati, sifa per dire,che avre bberoviaggia to all’aperto. Quando finalmente il bar- coneèpartito,chieraabordo si è rac comand at o alsuo Dio . Era marted  ì mattina. C’è vo- lutoungiornoeunanotteper perco rrere40 migli a di mare, finch é hann o chia matoRoma con un telef ono satellita re per chied eresoccorso. Senz’aria, fra escrementi Dentro quella stiva, intanto, montava l’inferno del caldo, dellapuzza,dell’urinae degli escrementichenonc’eramo- do di but tar e fuo ri,delleesa- lazioniprovenientidaimoto- ri. Inesorabilmente l’ossige- no ha cominciato a scarseg- giare e l’asfissia ha fatto le prime vittime. Non c’è nulla dafare,però, seil tuocompa- gno di sventura sviene, ha le convu lsioni , muore, e non puoinemmenoscosta rtiper- ché lo spazio non c’è. Erano partiti spalla contro spalla e cos  ì sonorimastifino all’u lti- mo. Negli occhi la morte del vicino, nel cuore la convin- zionedi nonfarcela. Uno dopo l’altro, in 52 non cel’hannofatta.Eppureilbar- cone andava avanti, nessuno da sopra rispondeva alle im- plorazioni di quelli di sotto, mac’è anc heda dir e cheera- no talmente tanti che non avrebbero saputo come fare percreareunpo’dispazioagli sventurati. Ent rav a pure acq ua. Gli svedes i hanno trovat o una pompadi senti nacollegat a al motor e, ma insuff icien te.Per farepresto,con leasce hann o diveltounabuonapartedella coperta,hannomessoinazio- ne una pompasuppleme nta- re, si sono precipitati a tirare fuoriquellichegalleggiavano nell’oscurità. Ma per i 52 di- sgraz iatiormai eratardi. La nav e Pose idon  ANSA SECO NDOI DA TI DEL VIMINALE I MIGRANTI PROVENIENTI DAL L’EXCOLONIASONO LA MAGGIORANZA «E ri tr ei in Italia, fu g a da lle ca rc er i- la ger » L ’ult imo dos sier (d imen tic at o) dell ’On u: il re gime tor tura e spara anc he ai bamb ini MATTEOINDICE A SETTEMBRE dell’anno scorso 13ragazzini(«settemaschiesei femmine») «vengono abbattuti da militari al confine con il Su- dan,nellazonadiKarora».Pochi mesi prima «quaranta persone sonouccise a fuci latenel tenta - tivo di raggiungere di nuovo il Sudan: del gruppo sopravvivo- no,eriesconoascappare,insei... Unsoldatoasuavoltarifugiatosi inEtiopiaracconta:“Glialtiuffi- ciali, che agiscono su mandato direttodelpresidente , ci hanno datolafacoltàdisparareaibam- bini,sesiritienechestianoten- tando di lasciare il Paese”». C’è unrapportodell’Onucheinpo- chissimisisonopresilabrigadi leggere,nelleultimesettimane. Nemmeno quelli che d’immi- grati e profughi (stra)p arlan o spesso,magariperchésenede- vonooccuparegovernandocit- tà,regioniopartiti. DaAsmaraa Ve ntimi glia Èundossierdi484pagineredat- todoponovemesid’inchiestada quattroframembrieconsulenti del Consiglio per i diritti umani delleNazioniUnite:MikeSmith (Au strali a), Vic tor Dan kwa (Ghana), Sheila B. Keetharurth (Isol e Maur itius) : lo hannoillu- strato a Ginevra a fine giugno, maèfinitoinfrettaneldimenti- catoio.Eppureèlaprimaindagi- neadampiospettrodiun’istitu- zione internazionale - dopo i tentativi di “Amnesty Interna- tional” - sulla dittatura in Eri- trea, ex colonia italiana del- l’Africaorientaledacuiproviene lamaggioranzadiuominiedon- nesbarcatinel2015sullenostre costeetalvoltadirottativersola Liguria. I dati del Viminale ag- giorn ati all’altro ieri parl ano chiar o: su 111.35 4 migra nti giuntidalprimogennaio,lagran parte sono eritrei (29.019), poi nig eri ani (13 .788 ), somali (8.559),sudanesi(6.745)esiria- ra»:noncisonomaistateelezio- ni, nel ‘97 doveva essere pro- mulgata una costituzione ma non è accaduto, i ministri svol- gonounruolopocopiùchesim- bolicoeilveropotereèdetenuto dai generali che riferiscono di- rettamente al capo dello Stato. Lasicurezzainternaè un’oss es- sione; ma mentre a polizia ed eserc ito è dele gatala bassama- novalanza, e i soldati sono am- massati al confine con l’Etiopia nel delir antetimore d’unanuo- vaguerrachenoncisaràmai,lo «strapotere»èdel NationalSecu- rityOffice ,squadrapoliticaden- trocuisononateleforzespeciali Unit72,allequalièconcessotut- to.Vige«unaleggedifatto»,igiu- dici sono confinati «a mansioni burocratiche» ed è stata creata una SpecialCourt «cheincludein prevalenzamilitarienonperso- ne esper te di dirit to».Avvengo - no «omicidi extragiudiziali», gli arresti «sono spesso arbitrari e noncomunicatiaifamiliari»,ba- satisulsemplicesospettodidis- sidenza.Ilsistemadispionaggio è«capillare».Epoichélascarsità difondietecnologiainibiscepa- recchio le intercettazioni, si ar- ruolano miglia di adolescenti cheoriglianoepedinano. «Tut ti spian o tutti» Nessuno rifiuta di fare la spia, «altrimenti si può essere arre- stati, torturati o uccisi... Tutti controlla no tutti - preci sano quindi Smith, Dankwa e Keeta- ruth, citando letteralmente de- cine di resoconti personali -: nellefamiglieifiglinonsifidano deipadriodeifratelli». Sono censite 95prigioni,«do- vecondizioniigienichespaven- tosepossonoportarea malat tie dilungadurataoallamorte».Siè detenuti perlopiù «in dieci o venti nei container all’aperto o interrati».Dueleformeditortu- ra prati cateper estor cereinfor- mazioni o confe ssioni false: «L’incaprettamento e la “posi- zionedell’elicottero”».«Hovisto un mio commilitone -racconta unsoldatopoiriparatoall’estero -cuisonostatescuoiatelemani poiché aveva tentato di andar- sene.Lohannomostratoalresto del latrupp a conun car telloap- peso al collo: “Io ho provato a scapp are” ». Ed è propr io per questo che lo fanno comunque. Basterebbe studiare un po’, per comprenderlo, anziché parlare a vanvera di storie  e posti che nonsi conoscono. [email protected] ©RIPRODUZIONERISERVATA ni (6.324 ). Niger ia, Soma lia,Su- dan e Siria sono straziati da guerre civili e terrorismo. L’Eri- trea no. Ma allora perché in 5.000 ogni mese fuggono, ri- schiando d’essere falciati dal- l’esercito, e consapevoli che «il 25-30%» di quelli che dribblano le pallottole morirà  comunque attraversandoinSinaioilMedi- terraneo?Larispostaèinquesto dossier,scritto avalledi550in- terv istea ex carcerieri o vitti me delregimedelsedicentemarxi- sta Isaias Afewerki, l’uomo che havintolaguerrad’indipenden- zadall’Etiopianel1991ehapro- gressivamente trasformato la sua nazione in un lager a cielo aperto, con l’economia paraliz- zata. Dove la leva obbligatoria iniziaa14anniehaduratainde- finita, le donne-soldato sono sotto messe e viol entat e daica- pi, gli oppositori politici incar- cerati e tortu rati, si comme tto- no «so spet ti crimini con tro l’umanità»; dovenonc’èlavoro, speranza, nulla. E ad attraver- sarlaunpo’sirimanesenzafiato perchél’Eritreaè(anche)unrot- tame d’Italia,con leinseg ne dei cinema in italiano, i pochi bar che sanno fare il cappuccino e i cannelloni, i camion Iveco vec- chidioltremezzosecolo anco ra inmarcia. Gliaguzzin i dell’ Uni 72 GliispettoriOnuspieganosubi- tochel’Eritreanonhapermesso di entrare. E i colloqui sono av- venut ineglistatidovea migli aia hanno cercato la salvezza(357 mila i rifugiati alla primavera scorsa suddivisi fra una decina dinazioninelmondo,parial10% della popo lazione resid ente) oppure«insegreto», frachièri- masto, grazie a intermediari. Il gove rno Afew erki, che pure mantiene buoni rapporti con Romae vari e azien de itali ane,è definito un «regime della pau- IL CASO LA PRIGI ONE di MaiSerwa, nelle vicinanze della capitale Asmara. Nell’immagine satellitare(ri- salen teal 25 maggio scorso)alle- gataal rap- porto Onu, sono eviden- ziat i grup pi di containe r al solenei quali sono detenuti e tort urati de- cinedi pres unti oppo sito ri o disertori:nel paeseci sono 95 carceri Poliz ia in piazz a nellacapita le Asmara  FORNETTI  SISTEMADEL TERRORE I super ioridicevano che chiu nque sca ppi può ess ere abbat tut oa fuci late EX MILITARE interrogato dagli ispettori Onu I GENERALI STUPRANO Ilmio ca po mi viole nta va, non  potevo dirlo: sarei stat a emarg inat a EX DONNASOLDA TO interrogata dagli ispettori Onu UN BARC ONEcon cir ca 200 migr ant i a bor do è aff onda- toal lar godi Zuwara , in Li- bia. I mor ti sonoalmeno 10. Losi apprendedal laguardi a cost ieralibica. In tardasera- taeranostatitrat ti in sal vo solo20-30 migran ti.

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Articolo del Secolo XIX sul dramma Eritreo

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7/17/2019 Eritrea ONU

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primopiano   VENERDÌ28AGOSTO2015ILSECOLOXIX   3

 VENERDÌ28AGOSTO2015ILSECOLOXIX   3

«AbbiamoapertolanaveconleasceIcorpieranoinacquaatestaingiù»I raccontideisoccorritoridelbarcone:52cadaverinellastiva

LATRAGEDIADI PALERMO

no invece finiti in un contai-nerfrigoriferosullanavesve-dese Poseidon.Glialtri, i vivi,si sono sistemati a poppa delPoseidon e non hanno piùspiccicato parola.

Un’ennesima strage, dun-que. Gli svedesi, inseriti neldispositivo europeo Frontexche da qualche mese pattu-gliail Mediterraneo centrale,

hannocapitosubitocheleco-se nonandavano bene.Eranoarrivati a tutta forza, su indi-cazione della sala operativaitaliana, ma quando hannoavvicinatoilbarconeelancia-to una passerella, a bordoc’era il panico. Da sotto pre-mevano per uscire. Si senti-vano urla. Ma c’era troppagentepuresopracoperta,tut-ti stretti come sardine, e lapresenza di quelli di sopraimpedivafisicamentel’uscitaa quelli di sotto. Lentamente,comunque,conlapauranegliocchi, con la disperazionesulle labbra, la folla dei nau-fraghihacominciatoascorre-

re. Epperò il barcone degliscafisti non si svuotava mai.Appena si creava uno spazio,immediatamenteerariempi-to da quelli di sotto che pre-mevano.

Soltanto quando i vivi era-no finalmente tutti a bordodelPoseidon,ederanoin450,i soccorritori sono riusciti ascendere nella stiva, hannocapito: nella pancia del bar-cone, uno spazio angusto e

chiuso, alto 1 metro e mezzonel punto massimo, figurarsineipuntipiùbassi,nellanottedi luned ì gli scafisti avevanoinzeppato più di duecentopersone. Li avevano stipaticomesifaconlesardine.Tuttimaschi: giovanottoni africa-nie piccoli pakistani,magris-simi egiziani e snelli somali,uno stretto all’altro, spallacontro spalla, accovacciatiperché non c’era modo di al-zarsiinpiedi,equandolospa-zio è finito hanno chiuso ilportelloneehannocomincia-toafarsalirequellidelsecon-dolivello,i fortunati, sifa perdire,che avrebberoviaggiato

all’aperto.Quando finalmente il bar-coneèpartito,chieraabordosi è raccomandato alsuo Dio.Era marted ì mattina. C’è vo-lutoungiornoeunanotteperpercorrere40 miglia di mare,finché hanno chiamatoRomacon un telefono satellitareper chiederesoccorso.

Senz’aria, fra escrementiDentro quella stiva, intanto,

montava l’inferno del caldo,dellapuzza,dell’urinae degliescrementichenonc’eramo-do di buttare fuori,delleesa-lazioniprovenientidaimoto-ri. Inesorabilmente l’ossige-no ha cominciato a scarseg-

giare e l’asfissia ha fatto leprime vittime. Non c’è nulladafare,però, seil tuocompa-gno di sventura sviene, ha leconvulsioni, muore, e nonpuoinemmenoscostartiper-ché lo spazio non c’è. Eranopartiti spalla contro spalla ecos ì sonorimastifino all’ulti-mo. Negli occhi la morte delvicino, nel cuore la convin-zionedi nonfarcela.

Uno dopo l’altro, in 52 noncel’hannofatta.Eppureilbar-cone andava avanti, nessunoda sopra rispondeva alle im-plorazioni di quelli di sotto,mac’è ancheda dire cheera-no talmente tanti che nonavrebbero saputo come farepercreareunpo’dispazioagli

sventurati.Entrava pure acqua. Glisvedesi hanno trovato unapompadi sentinacollegata almotore, ma insufficiente.Perfarepresto,con leasce hannodiveltounabuonapartedellacoperta,hannomessoinazio-ne una pompasupplementa-re, si sono precipitati a tirarefuoriquellichegalleggiavanonell’oscurità. Ma per i 52 di-sgraziatiormai eratardi.

LanavePoseidon   ANSA

SECONDOIDATIDELVIMINALEIMIGRANTIPROVENIENTIDALL’EXCOLONIASONOLAMAGGIORANZA

«Eritrei inItalia, fugadalle carceri-lager»L’ultimodossier(dimenticato)dell’Onu:il regimetorturaesparaancheaibambini

MATTEOINDICE

A SETTEMBRE dell’anno scorso13ragazzini(«settemaschieseifemmine») «vengono abbattutida militari al confine con il Su-dan,nellazonadiKarora».Pochimesi prima «quaranta personesonouccise a fucilatenel tenta-tivo di raggiungere di nuovo ilSudan: del gruppo sopravvivo-no,eriesconoascappare,insei...Unsoldatoasuavoltarifugiatosi

inEtiopiaracconta:“Glialtiuffi-ciali, che agiscono su mandatodiretto del presidente, ci hannodatolafacoltàdisparareaibam-bini,sesiritienechestianoten-tando di lasciare il Paese”». C’èunrapportodell’Onucheinpo-chissimisisonopresilabrigadileggere,nelleultimesettimane.

Nemmeno quelli che d’immi-grati e profughi (stra)parlanospesso,magariperchésenede-vonooccuparegovernandocit-tà,regioniopartiti.

DaAsmaraa VentimigliaÈundossierdi484pagineredat-todoponovemesid’inchiestadaquattroframembrieconsulentidel Consiglio per i diritti umanidelleNazioniUnite:MikeSmith(Australia), Victor Dankwa(Ghana), Sheila B. Keetharurth(Isole Mauritius): lo hannoillu-strato a Ginevra a fine giugno,maèfinitoinfrettaneldimenti-

catoio.Eppureèlaprimaindagi-neadampiospettrodiun’istitu-zione internazionale - dopo itentativi di “Amnesty Interna-tional” - sulla dittatura in Eri-trea, ex colonia italiana del-l’Africaorientaledacuiprovienelamaggioranzadiuominiedon-nesbarcatinel2015sullenostre

costeetalvoltadirottativersolaLiguria. I dati del Viminale ag-giornati all’altro ieri parlanochiaro: su 111.354 migrantigiuntidalprimogennaio,lagranparte sono eritrei (29.019), poinigeriani (13.788), somali(8.559),sudanesi(6.745)esiria-

ra»:noncisonomaistateelezio-ni, nel ‘97 doveva essere pro-mulgata una costituzione manon è accaduto, i ministri svol-gonounruolopocopiùchesim-bolicoeilveropotereèdetenutodai generali che riferiscono di-rettamente al capo dello Stato.Lasicurezzainternaè un’osses-sione; ma mentre a polizia edesercito è delegatala bassama-novalanza, e i soldati sono am-massati al confine con l’Etiopianel delirantetimore d’unanuo-vaguerrachenoncisaràmai,lo«strapotere»èdel NationalSecu-rityOffice ,squadrapoliticaden-

trocuisononateleforzespecialiUnit72,allequalièconcessotut-to.Vige«unaleggedifatto»,igiu-dici sono confinati «a mansioniburocratiche» ed è stata creataunaSpecialCourt «cheincludeinprevalenzamilitarienonperso-ne esperte di diritto».Avvengo-no «omicidi extragiudiziali», gliarresti «sono spesso arbitrari enoncomunicatiaifamiliari»,ba-satisulsemplicesospettodidis-sidenza.Ilsistemadispionaggioè«capillare».Epoichélascarsitàdifondietecnologiainibiscepa-recchio le intercettazioni, si ar-ruolano miglia di adolescenticheoriglianoepedinano.

«Tutti spiano tutti»Nessuno rifiuta di fare la spia,

«altrimenti si può essere arre-stati, torturati o uccisi... Tutticontrollano tutti - precisanoquindi Smith, Dankwa e Keeta-ruth, citando letteralmente de-cine di resoconti personali -:nellefamiglieifiglinonsifidanodeipadriodeifratelli».

Sono censite 95prigioni,«do-vecondizioniigienichespaven-tosepossonoportarea malattiedilungadurataoallamorte».Sièdetenuti perlopiù «in dieci oventi nei container all’aperto ointerrati».Dueleformeditortu-ra praticateper estorcereinfor-mazioni o confessioni false:«L’incaprettamento e la “posi-zionedell’elicottero”».«Hovistoun mio commilitone -raccontaunsoldatopoiriparatoall’estero

-cuisonostatescuoiatelemanipoiché aveva tentato di andar-sene.Lohannomostratoalrestodellatruppa conun cartelloap-peso al collo: “Io ho provato ascappare”». Ed è proprio perquesto che lo fanno comunque.Basterebbe studiare un po’, percomprenderlo, anziché parlarea vanvera di storie e posti chenonsi [email protected]

©RIPRODUZIONERISERVATA

ni (6.324). Nigeria, Somalia,Su-dan e Siria sono straziati daguerre civili e terrorismo. L’Eri-trea no. Ma allora perché in5.000 ogni mese fuggono, ri-schiando d’essere falciati dal-l’esercito, e consapevoli che «il25-30%» di quelli che dribblanole pallottole morirà   comunqueattraversandoinSinaioilMedi-terraneo?Larispostaèinquestodossier,scritto avalledi550in-tervistea ex carcerieri o vittimedelregimedelsedicentemarxi-sta Isaias Afewerki, l’uomo chehavintolaguerrad’indipenden-zadall’Etiopianel1991ehapro-gressivamente trasformato lasua nazione in un lager a cieloaperto, con l’economia paraliz-

zata. Dove la leva obbligatoriainiziaa14anniehaduratainde-finita, le donne-soldato sonosottomesse e violentate daica-pi, gli oppositori politici incar-cerati e torturati, si commetto-no «sospetti crimini control’umanità»; dovenonc’èlavoro,speranza, nulla. E ad attraver-sarlaunpo’sirimanesenzafiatoperchél’Eritreaè(anche)unrot-tame d’Italia,con leinsegne deicinema in italiano, i pochi barche sanno fare il cappuccino e icannelloni, i camion Iveco vec-chidi oltremezzosecolo ancorainmarcia.

Gliaguzzini dell’Unità72GliispettoriOnuspieganosubi-tochel’Eritreanonhapermesso

di entrare. E i colloqui sono av-venutineglistatidovea migliaiahanno cercato la salvezza(357mila i rifugiati alla primaverascorsa suddivisi fra una decinadinazioninelmondo,parial10%della popolazione residente)oppure«insegreto», frachièri-masto, grazie a intermediari. Ilgoverno Afewerki, che puremantiene buoni rapporti conRomae varie aziende italiane,èdefinito un «regime della pau-

ILCASO

LAPRIGIONEdiMaiSerwa,nellevicinanzedellacapitaleAsmara.Nell’immaginesatellitare(ri-salenteal 25maggioscorso)alle-gataal rap-portoOnu,sonoeviden-ziati gruppidicontainer alsoleneiqualisonodetenutie torturatide-cinedi presuntioppositori odisertori:nelpaeseci sono95carceri

Polizia inpiazzanellacapitaleAsmara   FORNETTI

 SISTEMADEL TERRORE

I superiori dicevanoche chiunquescappipuòessereabbattuto a fucilate

EXMILITARE

interrogato dagli ispettori Onu

I GENERALI STUPRANO

Ilmio capomiviolentava, non potevodirlo: sareistata emarginata

EXDONNASOLDATOinterrogata dagli ispettori Onu

UNBARCONEcon circa 200migranti a bordo è affonda-toal largodi Zuwara, in Li-bia. I morti sono almeno 10.Losi apprende dallaguardiacostieralibica. In tardasera-taeranostatitratti in salvosolo20-30migranti.