Era accusato di rapina Assolto un 31enne del Fatebenefratelli ...quale era schizzato il sangue,...

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redazione di BENEVENTO: tel. 0824.482326/ fax 800.897474 / email: [email protected] ATTUALITÀ 4 GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2012 TRIBUNALE Il giovane era stato arrestato per un episodio accaduto nel 2010 Era accusato di rapina Assolto un 31enne Era accusato di rapina, ma è stato assolto per non aver com- messo il fatto. E’ la sentenza pronunciata dal Tribunale al ter- mine del processo a carico di Mario Papa (avvocato Angelo Leone), 31 anni, di Tocco Caudio, che i carabinieri della locale Stazione avevano arre- stato il 18 giugno del 2010. Il giovane, rimasto alcuni mesi in stato di detenzione (in carcere e ai domiciliari), era ritenuto responsabile di un episodio accaduto il 12 aprile del 2010 nel centro di Montesarchio, del quale era rimasto vittima un 63enne.Tocco Caudio. Secondo l’accusa, Papa gli avrebbe dapprima portato via, spintonandolo e facendolo cadere, i 250 euro appena ritira- ti con il bancomat presso un istituto di credito; poi, utiliz- zando la card del 63enne, avrebbe prelevato una somma dello stesso importo e si sareb- be allontanato. Il pm Maria Aversano aveva chiesto la con- danna dell’imputato a 4 anni. POLIZIA MUNICIPALE «Rifiuti ospedalieri del Fatebenefratelli nella differenziata» Rifiuti ospedalieri nei sacchetti della differen- ziata. Lo denuncia il Comune di Benevento che ha dato notizia ieri di un episodio davvero increscioso verificatosi al nosocomio cittadino ‘Fatebenefratelli’. Secondo quanto rife- rito da Palazzo Mosti, “gli agenti del Nucleo di Polizia Ambientale, edilizia ed esposti della Polizia municipale (diretti dal tenente Francesco Casale) sono intervenuti stamani (ieri, ndr) presso l’o- spedale Fatebenefratelli dove, nel corso di un controllo, è stato rinve- nuto un notevole quan- titativo di rifiuti ospe- dalieri all’interno dei sacchetti destinati alla raccolta differenziata”. “Gli agenti – aggiun- ge il Comune - hanno quindi proceduto al sequestro dei sacchetti e alla denuncia dei responsabili della strut- tura ospedaliera”. Palazzo Mosti rivela inoltre che “un’apposi- ta informativa è stata infine inoltrata alla Procura della Repubblica di Benevento”. CARABINIERI Colpo in un’abitazione di Amorosi Due arresti ed un obbligo di firma Sono accusati di un furto commesso ad Amorosi nell’agosto dello scorso anno. Per questo i carabinieri della Stazione di Amorosi hanno arresta- to due cittadini rumeni. Si tratta di Aleksandar Dmitrovic, 20 anni, e Sava Stevic, che di anni ne ha 19, entrambi già noti alle forze dell’ordine, entrambi residenti a Santa Maria Capua Vetere. I due sono destinatari di un’or- dinanza di custodia caute- lare emessa anche nei con- fronti di Gabriele Busico, 19 anni, della provincia di Caserta, sottoposto, inve- ce, all’obbligo di firma. Le indagini erano state avviate la sera del 15 ago- sto scorso quando, secon- do l’accusa, i rumeni, accompagnati in auto dal 19enne, avevano raggiun- to Amorosi e rubato 16mila euro, gioielli e un televisore dall’abitazione di una coppia di professio- nisti. In quell’occasione, un residente della zona, aveva notato un’auto par- cheggiata nei pressi della casa finita nel mirino, e per questo aveva provve- duto a segnalare il numero di targa ai militari che avevano raccolto la denuncia delle vittime. Martedì mattina, al ter- mine di un inseguimento, i carabinieri di Amorosi e dei Nuclei operativi di Cerreto Sannita e della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, hanno bloccato e condotto in carcere Stevic e Dmitrovic. ISTITUTI PENITENZIARI / LO ANNUNCIA IL PRESIDENTE NAZIONALE DELL’E.I.P. ITALIA, TANTUCCI Prestigioso incarico alla collega Teresa Lombardo “Il Consiglio direttivo nazionale E.I.P. per l’Italia nomina per un triennio 2012-2014 la dr. Teresa Lombardo quale Delegato regionale dell’Associazione in Campania, per il coordinamento delle attività culturali e formative nelle istituzioni carcerarie della regione”. E’ il prestigioso riconoscimento che giunge alla collega Teresa Lombardo. Il mittente è: il presidente nazionale dell’E.I.P. Italia, preside prof. Anna Paola Tantucci che, nel conferire la nomina, ha sottolineato: “Tale incarico viene attribuito alla dr. Lombardo a con- ferma del più vivo apprezzamento per il costante impegno nell’attività di volontariato svolta per la diffusione della cultura dei diritti umani tra i reclu- si che è testimoniato anche dal volu- me, di cui è coautrice ‘Lo sguardo corto - Storia di vite nelle case di pena - Ed Formez’. Tale opera, che le è valsa l’assegnazione del Premio Ecole Instrument de Paix Italia 2011 ‘Un libro per i diritti umani’, approfondisce le relazioni tra carcere e territorio, le poli- tiche di mediazione penale e di reinse- rimento nella vita sociale e lavorativa, con l’obiettivo di ripensare il sistema carcere come luogo di ‘opportunità’, inclusione sociale e cammino di speranza. Tale designazione prevede il compito di coordinare le attività e le ini- ziative e i progetti per la materia e di rappresentare l’Associazione a livello territoriale presso le istitu- zioni locali e nelle manifestazioni ufficiali”. LA DENUNCIA Incasso fraudolento di un assegno Un 44enne di Benevento ha denunciato l’incasso fraudolento di un assegno 1.725 euro a lui intestato e che invece è finito nelle mani di qualcuno che l’ha incassato probabilmente utilizzando documenti falsi. CORTE D’ASSISE DI APPELLO Uccise il marito a colpi di mannaia Condanna ridotta ad un’anziana (r.c.) Sei anni, contro i 6 anni ed 8 mesi decisi in primo grado. Ridotta dalla Corte di Assise di Appello, che le ha concesso le atte- nuanti generiche, la condanna per Paolina Bellucci (avvocato Vincenzo Regardi), 76 anni, di Benevento, arrestata dalla Mobile nella notte tra il 29 ed il 30 ottobre del 2009 con l’accusa di aver ucciso il marito, Benito Vittorio Lombardi, 72 anni. La pena iniziale, come si ricorderà, era stata stabilita con rito abbreviato, nel marzo dello scorso ano, dal gup Roberto Melone, che aveva riconosciuto alla signora, attualmente ai ‘domiciliari pres- so alcuni familiari, l’attenuante della provo- cazione e la seminfermità mentale. Il dramma si era consumato in un’abitazio- ne di via Masseria del Ponte: secondo una prima ricostruzione, tra i coniugi i rapporti erano da tempo tesi, la sera precedente il delitto c’era stata una nuova lite per motivi di gelosia. Paolina era convinta che il marito la trascurasse e dedicasse le sue attenzioni ad altre donne, probabilmente straniere. La signora aveva spiegato che l’ennesima discus- sione era stata scatenata dal ritrovamento di un fazzoletto con alcuni capelli e di un foglietto sul quale erano riportati alcuni numeri di telefono che non conosceva. Aveva chiesto di chi fossero, lui si era arrabbiato, era andato a dormire in un’altra stanza e da quel momento in poi non le aveva rivolto più la parola. L’allora 73enne aveva aggiunto che il giorno dopo il marito era rincasato, aveva mangiato ed aveva continuato a stare in silen- zio. Una volta terminato il pranzo, si era sedu- to dinanzi alla tv per il telegiornale. Lei – aveva proseguito - aveva cercato di far pace, ottenendo, però, il suo rifiuto, accompagnato dall’invito ad andarsene. Era stato allora che aveva raggiunto un deposito sul retro dell’a- bitazione e, prelevata una mannaia da macel- laio, l’aveva usata contro di lui. Almeno una decina – il dato era emerso dall’autopsia ese- guita dalla dottoressa Monica Fonzo – i colpi inferti alla testa, alla guancia destra, al volto ed alle mani della vittima. L’anziana aveva precisato di aver lavato la mannaia ed il pavimento, poi, dopo aver cer- cato di fare altrettanto anche con il muro sul quale era schizzato il sangue, aveva disteso il coniuge sul divano e gli aveva sistemato addosso delle coperte. Infine, dopo aver riflet- tuto a lungo, era prima andata da una vicina per chiederle il numero dei carabinieri, quindi era tornata sulla scena dell’omicidio. E solo verso le 18.30 aveva chiamato un vicino, invitandolo a raggiungere subito casa sua. Una volta sul posto, l’uomo le aveva doman- dato dove fosse ‘zi Vittorio’, lei gli aveva risposto che l’aveva ‘cacciata’, aggiungendo poi che era sul divano. A quel punto, lo stesso vicino era entrato e si era trovato di fronte una scena agghiacciante.

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  • redazione di BENEVENTO: tel. 0824.482326/ fax 800.897474 / email: [email protected]

    ATTUALITÀ4GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2012

    TRIBUNALE Il giovane era stato arrestato per un episodio accaduto nel 2010

    Era accusato di rapinaAssolto un 31enne

    Era accusato di rapina, ma èstato assolto per non aver com-messo il fatto. E’ la sentenzapronunciata dal Tribunale al ter-mine del processo a carico diMario Papa (avvocato AngeloLeone), 31 anni, di ToccoCaudio, che i carabinieri dellalocale Stazione avevano arre-stato il 18 giugno del 2010. Ilgiovane, rimasto alcuni mesi instato di detenzione (in carcere eai domiciliari), era ritenutoresponsabile di un episodioaccaduto il 12 aprile del 2010

    nel centro di Montesarchio, delquale era rimasto vittima un63enne.Tocco Caudio.Secondo l’accusa, Papa gliavrebbe dapprima portato via,spintonandolo e facendolocadere, i 250 euro appena ritira-ti con il bancomat presso unistituto di credito; poi, utiliz-zando la card del 63enne,avrebbe prelevato una sommadello stesso importo e si sareb-be allontanato. Il pm MariaAversano aveva chiesto la con-danna dell’imputato a 4 anni.

    POLIZIA MUNICIPALE

    «Rifiuti ospedalieridel Fatebenefratellinella differenziata»

    Rifiuti ospedalieri neisacchetti della differen-ziata. Lo denuncia ilComune di Beneventoche ha dato notizia ieridi un episodio davveroincrescioso verificatosial nosocomio cittadino‘Fatebenefratelli’.

    Secondo quanto rife-rito da Palazzo Mosti,“gli agenti del Nucleodi Polizia Ambientale,edilizia ed esposti dellaPolizia municipale(diretti dal tenenteFrancesco Casale) sonointervenuti stamani(ieri, ndr) presso l’o-spedale Fatebenefratellidove, nel corso di uncontrollo, è stato rinve-nuto un notevole quan-titativo di rifiuti ospe-dalieri all’interno dei

    sacchetti destinati allaraccolta differenziata”.

    “Gli agenti – aggiun-ge il Comune - hannoquindi proceduto alsequestro dei sacchettie alla denuncia deiresponsabili della strut-

    tura ospedaliera”.Palazzo Mosti rivelainoltre che “un’apposi-ta informativa è statainfine inoltrata allaProcura dellaRepubblica diBenevento”.

    CARABINIERI

    Colpo in un’abitazione di AmorosiDue arresti ed un obbligo di firma

    Sono accusati di unfurto commesso adAmorosi nell’agosto delloscorso anno. Per questo icarabinieri della Stazionedi Amorosi hanno arresta-to due cittadini rumeni. Sitratta di AleksandarDmitrovic, 20 anni, eSava Stevic, che di annine ha 19, entrambi già notialle forze dell’ordine,entrambi residenti a SantaMaria Capua Vetere. I duesono destinatari di un’or-dinanza di custodia caute-lare emessa anche nei con-

    fronti di Gabriele Busico,19 anni, della provincia diCaserta, sottoposto, inve-ce, all’obbligo di firma.

    Le indagini erano stateavviate la sera del 15 ago-sto scorso quando, secon-do l’accusa, i rumeni,accompagnati in auto dal19enne, avevano raggiun-to Amorosi e rubato16mila euro, gioielli e untelevisore dall’abitazionedi una coppia di professio-nisti. In quell’occasione,un residente della zona,aveva notato un’auto par-

    cheggiata nei pressi dellacasa finita nel mirino, eper questo aveva provve-duto a segnalare il numerodi targa ai militari cheavevano raccolto ladenuncia delle vittime.

    Martedì mattina, al ter-mine di un inseguimento, icarabinieri di Amorosi edei Nuclei operativi diCerreto Sannita e dellaCompagnia di SantaMaria Capua Vetere,hanno bloccato e condottoin carcere Stevic eDmitrovic.

    ISTITUTI PENITENZIARI / LO ANNUNCIA IL PRESIDENTE NAZIONALE DELL’E.I.P. ITALIA, TANTUCCI

    Prestigioso incaricoalla collega Teresa Lombardo

    “Il Consiglio direttivo nazionaleE.I.P. per l’Italia nomina per un triennio2012-2014 la dr. Teresa Lombardoquale Delegato regionaledell’Associazione in Campania, per ilcoordinamento delle attività culturali eformative nelle istituzioni carcerariedella regione”.

    E’ il prestigioso riconoscimento chegiunge alla collega Teresa Lombardo. Ilmittente è: il presidente nazionaledell’E.I.P. Italia, preside prof. Anna Paola Tantucciche, nel conferire la nomina, ha sottolineato: “Taleincarico viene attribuito alla dr. Lombardo a con-ferma del più vivo apprezzamento per il costanteimpegno nell’attività di volontariato svolta per ladiffusione della cultura dei diritti umani tra i reclu-

    si che è testimoniato anche dal volu-me, di cui è coautrice ‘Lo sguardo corto- Storia di vite nelle case di pena - EdFormez’. Tale opera, che le è valsal’assegnazione del Premio EcoleInstrument de Paix Italia 2011 ‘Un libroper i diritti umani’, approfondisce lerelazioni tra carcere e territorio, le poli-tiche di mediazione penale e di reinse-rimento nella vita sociale e lavorativa,con l’obiettivo di ripensare il sistema

    carcere come luogo di ‘opportunità’, inclusionesociale e cammino di speranza. Tale designazioneprevede il compito di coordinare le attività e le ini-ziative e i progetti per la materia e di rappresentarel’Associazione a livello territoriale presso le istitu-zioni locali e nelle manifestazioni ufficiali”.

    LA DENUNCIA

    Incasso fraudolento di un assegno

    Un 44enne di Benevento ha denunciato l’incasso fraudolento di un assegno1.725 euro a lui intestato e che invece è finito nelle mani di qualcuno che l’haincassato probabilmente utilizzando documenti falsi.

    CORTE D’ASSISE DI APPELLO

    Uccise il marito a colpi di mannaia Condanna ridotta ad un’anziana

    (r.c.) Sei anni, contro i 6 anni ed 8 mesidecisi in primo grado. Ridotta dalla Corte diAssise di Appello, che le ha concesso le atte-nuanti generiche, la condanna per PaolinaBellucci (avvocato Vincenzo Regardi), 76anni, di Benevento, arrestata dalla Mobilenella notte tra il 29 ed il 30 ottobre del 2009con l’accusa di aver ucciso il marito, BenitoVittorio Lombardi, 72 anni. La pena iniziale,come si ricorderà, era stata stabilita con ritoabbreviato, nel marzo dello scorso ano, dalgup Roberto Melone, che aveva riconosciutoalla signora, attualmente ai ‘domiciliari pres-so alcuni familiari, l’attenuante della provo-cazione e la seminfermità mentale.

    Il dramma si era consumato in un’abitazio-ne di via Masseria del Ponte: secondo unaprima ricostruzione, tra i coniugi i rapportierano da tempo tesi, la sera precedente ildelitto c’era stata una nuova lite per motivi digelosia. Paolina era convinta che il marito la

    trascurasse e dedicasse le sue attenzioni adaltre donne, probabilmente straniere. Lasignora aveva spiegato che l’ennesima discus-sione era stata scatenata dal ritrovamento diun fazzoletto con alcuni capelli e di unfoglietto sul quale erano riportati alcuninumeri di telefono che non conosceva. Avevachiesto di chi fossero, lui si era arrabbiato, eraandato a dormire in un’altra stanza e da quelmomento in poi non le aveva rivolto più laparola. L’allora 73enne aveva aggiunto che ilgiorno dopo il marito era rincasato, avevamangiato ed aveva continuato a stare in silen-zio. Una volta terminato il pranzo, si era sedu-to dinanzi alla tv per il telegiornale. Lei –aveva proseguito - aveva cercato di far pace,ottenendo, però, il suo rifiuto, accompagnatodall’invito ad andarsene. Era stato allora cheaveva raggiunto un deposito sul retro dell’a-bitazione e, prelevata una mannaia da macel-laio, l’aveva usata contro di lui. Almeno una

    decina – il dato era emerso dall’autopsia ese-guita dalla dottoressa Monica Fonzo – i colpiinferti alla testa, alla guancia destra, al voltoed alle mani della vittima.

    L’anziana aveva precisato di aver lavato lamannaia ed il pavimento, poi, dopo aver cer-cato di fare altrettanto anche con il muro sulquale era schizzato il sangue, aveva disteso ilconiuge sul divano e gli aveva sistematoaddosso delle coperte. Infine, dopo aver riflet-tuto a lungo, era prima andata da una vicinaper chiederle il numero dei carabinieri, quindiera tornata sulla scena dell’omicidio. E soloverso le 18.30 aveva chiamato un vicino,invitandolo a raggiungere subito casa sua.Una volta sul posto, l’uomo le aveva doman-dato dove fosse ‘zi Vittorio’, lei gli avevarisposto che l’aveva ‘cacciata’, aggiungendopoi che era sul divano. A quel punto, lo stessovicino era entrato e si era trovato di fronte unascena agghiacciante.