EQUIPèCO 27

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EQUIPèCO trimestrale di ricerca e documentazione artistica e culturale_anno VIII n.27 - 2011 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - DCB - Roma ITALIA . 10,00 - PTE CONT. - E. .12,0 - UK 12,50£ TERRE VULNERABILI Stefano Arienti e Christiane Löhr Remo Salvadori MILANO - HANGAR BICOCCA

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Carmine Mario Muliere Editore

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EQUIPèCOtrimestrale di ricerca e documentazione artistica e culturale_anno VIII n.27 - 2011

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TERRE VULNERABILI

Stefano Arienti e Christiane Löhr

Remo Salvadori

MILANO - HANGAR BICOCCA

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Questo libro l’ho ricevuto in dono da Remo Croce. Vogliocondividere alcune pagine con voi per suggerirvi la

bella edizione della UTET e per ricordare un Amico che hadedicato molta attenzione alla Cultura nella storica libreriache tuttora è attiva in Roma con il suo nome:Antica Libreria Croce.

I received this book as a gift from Remo Croce. I want toshare some pages with you to suggest the beautiful edition

of UTET and to remember a Friend who has devoted muchattention to culture in the historic library wich is still active inRome with his name: Antica Libreria Croce.

Un dono gradito_A welcome giftCarmine Mario Muliere

Miniatura del Livre des Merveilles, Parigi, Bibliothèque Nationale.

Pagina sinistra_Left page: Paesaggio con architetture e scene di trasporto fluviale durante la dinastia Sung, dalla Raccolta storica della vita degli Imperatori cinesi (sec.XVIII). Incisione colorata, Parigi, Bibliothèque Nationale.

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1. Tabernacolo buddhista o taoista.2. Biblioteca girevole per canoni e classici.

Pagina destra_Right page: Due esempi di piscine per far galleggiarei calici.

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18 EQUIPèCO n.27 - 2011 - ArtE | Art

Lucio Fontana, Concetto spaziale (Il Golgotha; Crocifissione), Olio, tecnica mista e vetri su trucciolato, 176×125 cm, 1956.

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ArtE | Art - n.27 - 2011 EQUIPèCO 19

MUSEO DEL 900:La Contemporaneità della Storia1900 Museum: The Contemporary History

Luca Maffeo

T he only way to understandthe quality of the 1900 Mu-

seum is to «Rovesciare i propriocchi» (to throw back one’s eyes).This Museum could suggest thefact that we maybe have alreadyascertained a tradition in which weactually still live. This collection ismoreover related to the artistic lifeof Milan, belonging to the vital Eu-ropean tradition.The inauguration was fixed for 6December 2010. Nobody be-lieved the Museum could provideto the public something really orig-inal, therefore everybody imag-ined to see rhetorical images,almost known. Anyway it would beuseless and impossible to readwithout contemporary eyes whatfor the Art is the last effort of anongoing tradition. This is whatModernity has left us as an her-itage.

In fact, from the very beginning, the Futurists such as Umberto Boccioni(1882-1916), Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo and Carlo Carràreferred to their first motorized era. They introduced in their works flyingmachines and words that were never even thought before such as simul-taneity, velocity, agility.Umberto Boccioni is the protagonist of an entire room where we couldadmire from the Ritratto della signora Virginia (1905) to the Forme unichedella continuità nello spazio (1913) and Dinamismo plastico-cavallo +caseggiato (1915). The reason of such a celebration is due to his abilityin trespassing the Divisionism. Therefore, he was so attracted by his con-temporary vital society that, after his stay in France in 1911, he happilyjoined the highest European avant-garde practiced by Picasso and Léger.The working class, painted in the Quarto Stato (1898-1902) by GiuseppePellizza da Volpedo, opens the door to the real aesthetics of the factory,paradoxically belonging to the right. Thus, it opens up to the authenticItalian contemporary society, that has never been afraid to poetize a fu-ture already existing, even if in a visionary way.

«Rovesciare i propri occhi» solocosì si può leggere l’attualità di

un museo che, per la verità, correvail rischio di anestetizzare la peculia-rità del recente passato di una cittàcome Milano, inserita ora a spizzichie bocconi nella lunga e vitale storiaartistica del Novecento. All’aper-tura, avvenuta il 6 dicembre 2010,la paura era quella di ritrovarsi da-vanti alla solita solfa, immaginandola retorica ripetizione di forme giàviste, o per lo meno note al grandepubblico. Sta di fatto che sarebbeinutile e probabilmente anche im-possibile non leggere con gli occhidi oggi quella che per l’arte, e nonsolo per essa, è l’ultimo atto di unatradizione tutt’altro che finita. Que-sto l’insegnamento che gli antichi-moderni lasciano ai posteri, sindagli albori di quel Futurismo cheha visto Umberto Boccioni (1882-1916) – seguito da Giacomo Balla,Gino Severini, Luigi Russolo e Carlo Carrà – rapportarsi con la prima con-temporaneità motorizzata, pronta ad introdurre nel lessico pittorico edella scultura macchine volanti e vocaboli che mai prima si erano pensati,quali simultaneità, velocità ed elasticità. Dal Ritratto della signora Virginia(1905), alla celebre Forme uniche della continuità nello spazio (1913) eal Dinamismo plastico-cavallo+caseggiato (1915), la sua persona è pro-tagonista di un’intera sala, poiché in grado di travalicare le impronte so-ciali divisioniste e, dopo il soggiorno francese del 1911, di allearsi senzaremore alla più alta avanguardia europea come quella di Picasso e diLéger, attratto com’era dalla vitale società del suo tempo. La fiumana la-voratrice, dipinta nel Quarto Stato (1898-1902) da Giuseppe Pellizza daVolpedo, lascia spazio alla vera estetica della fabbrica, paradossalmentedi destra, e apre le porte alla autentica contemporaneità italiana che, perquanto folle e visionaria, non ha mai avuto paura di poetizzare un futuroall’epoca già presente.Gradualmente il mondo cambia, l’euforia della guerra finisce e molti degliavanguardisti italiani di prima generazione sono morti. All’interventismo

Jannis Kounellis, Senza titolo (Rosa nera)Smalto su tela, 223×260 cm, 1966

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22 EQUIPèCO n.27 - 2011 - MODERNITà E CAMPO DELL’ARTE | MODERNITy AND ART FIELD

Quanti respiria scandire il tempo.Frenesia dell’uomobatticuore insano.Attesa strana.Saggezza folledi ambizioni.Amore distrattoda timore e scuse.Notte insonne,tormentosa.

Carmine Mario Muliere,Un giorno, attimo per attimo,24 ore di completa solitudine

Prima della Modernità gli uo-mini erano innanzi tutto fedeli,

devoti, parti di una comunità re-ligiosa basata sui diritti di sanguee sulle appartenenze di classe. Alivello identitario questa condi-zione semplificava il processod’acquisizione di un’identità sta-bile e duratura: la religione infatticon i suoi contenuti dava un sensoed un indirizzo alla vita; i diritti disangue, invece, garantivano l’ap-partenenza ad un determinatogruppo sociale e culturale. Con laModernità e successivamente conl’avvento dell’industrializzazione,della repubblica e della democra-zia lo scenario cambia notevol-mente: in un mondo laicizzato,infatti, non c’è più posto per il fe-dele ma solo per l’individuo coni suoi diritti civili e successiva-mente sociali.Nella contemporaneità, infatti, la società buona tanto cara ai funzionalistied agli strutturalisti ha lasciato il posto ad opportunistici network socialibasati sulla possibilità di connettersi e sconnettersi in base ai propri inte-ressi ed alle circostanze del momento. Questo opportunismo, declinatoanche come flessibilità, si traduce a livello identitario in una sorta di giocobasato sulla combinazione di frammenti identitari e culturali che all’occa-sione possiamo comporre, scomporre e ricomporre magari anche inmodo contraddittorio. Lavoro, famiglia, amici, fidanzato, nazione, sesso:non c’è più nulla di certo e stabile. Tutto scorre in nome di una presuntalibertà che più che rassicurare acuisce piuttosto un generale senso d’insi-curezza, spaesamento e sradicamento che come dice Bauman «assomigliaalla sensazione che potrebbero provare i passeggeri di un aereo nelloscoprire che la cabina di pilotaggio è vuota, che la voce rassicurante delcapitano era solo la ripetizione di un messaggio registrato molto tempoprima». Emblematica da questo punto di vista la ricerca artistica di Ge-orges Adéagbo che assembla in curiose installazioni il materiale che re-cupera in giro per il mondo raccontando in modo del tutto originale

So many breathesto beat time.Human craze

insane heartthrob.Strange wait.Wisdom avidof ambitions.Love distract

from fear and excuses.Nagging

sleepless night.

Carmine Mario Muliere,Un giorno, attimo per attimo,24 ore di completa solitudine

Before Modernity the menwere in the first place faithful,

devout, part of a religious com-munity based on blood ties andclass belonging. From an identi-tary viewpoint this condition sim-plified the process of acquisitionof a stable and long-lasting iden-tity: the religion in fact with itscontents gave a sense and an ad-dress to the life; the blood rights,instead, guaranteed the belong-ings to a determined social andcultural group. With Modernityand successively with the adventof the industrialization, the re-public and the democracy thescene changes remarkably: in alaicized world, in fact, there is nomore place for the faithful butonly for the individual with hiscivil and successively social rights.

Present-day, in fact, the good society much beloved to Funzionalists andStructuralists has left the place to some opportunistic social networksbased on the possibility to log in or log out according to the interestsand the circumstances of the moment. This opportunism, known also asflexibility, is translate to the identitary level in a kind of game based onthe combination of identitary and cultural fragments that to the occasionwe can even compose, decompose and recompose also in conflictingway. Job, family, friends, fiancée, nation, sex: nothing is certain and stable.All runs in the name of a presumed freedom that than to reassure it sharp-ens a general sense of insecurity, confusion and uprooting that as Baumansays: «is akin to the feeling the passengers of a plane may experiencewhen they discover that the pilot’s cabin is empty – that the friendly cap-tain’s voice was merely a replay of an old recorded message». Emblematicfrom this point of view the artistic practice of Georges Adéagbo who as-sembles in curious installations the material that he recovers travelling theworld telling in an original way wars and democracy, report and religion,West and East, recalling in his narrations the contemporary tendency tocompose and to decompose different cultural and identitary fragments.

Raffaele Quattrone

Modernità e campo dell’arte:la riflessione sulle persone

Modernity and Art Field:a reflection on the people

Marina Fulgeri (2008), Algofobia -paura del dolore - (dalla serie The unlimited prestigeof security), stampa fotografica, 90×130 cm.Courtesy Galleria Continua, San Gimignano, Beijing, Le Moulin

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MODERNITà E CAMPO DELL’ARTE | MODERNITy AND ART FIELD - n.27 - 2011 EQUIPèCO 23

Georges Adéagbo (2007)Black fabric and mask (Box n.47)assemblaggio in bacheca ligneacm 150×92×20© Georges AdéagboCourtesy Frittelli ArteContemporanea, Firenze

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k a t A R -Nila Shabnam Bonetti

Mi alzo alle sette e anche prima,ho tanta voglia di dipingere che non riesco mai a smettere.

Lavoro per 10 ore al giorno e anche più.Ma è un lavoro questo? Il tempo passa senza che io me ne accorga,

e viaggio lontano, oltre gli orizzonti del mio mondo immaginario,che forse ha del miracoloso, ma nel quale sto bene.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis

Qualche sera fa ho avuto il piacere di venire guidata da Alessandro Giampaoli(Pesaro, 1972) nella sua mostra personale Deiwo, presso MC2 Gallery. Con-

siderato che vorrei parlare prevalentemente di Mikalojus Konstantinas Čiurlionis(Varėna, 22 settembre 1875 – Pustelnik, 10 aprile 1911) c’è da chiedersi comenasce l’associazione tra un artista che nel 2011 ha presentato un progetto foto-grafico in bianco e nero e un maestro lituano del colore dei primi del Novecento.Deiwo è un lavoro sul tentativo e sul raggiungimento del contatto tra l’uomo el’Assoluto, che si manifesta dirompente come luce sacra inondando tutta la su-perficie, avvolgendo le figure, rese piccole al cospetto di tale forza. Credo cheoggi sempre più artisti giovani si stiano confrontando con il misticismo percepen-

I wake up at 7am, even before, I so much desire to paint that I can not stop.

I work about 10 hours a day, and more. But, is this a job? Time goes on and I do not even realize,

and I travel far away, beyond the horizons of my imaginary world, maybe a miracle, but in which I’m fine.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis

S ome evening ago I was very pleased to be guided by Alessandro Giampaoli(Pesaro, 1972) through his personal Art Exhibition Deiwo, at mc2 gallery. Bear-

ing in I’d like to speak about Mikalojus Konstantinas Čiurlionis (Varėna, 22 Sep-tember 1875 – Pustelnik, 10 April 1911), you can ask how it can arise anassociation between an artist that in 2011 presented a white and black photoproject and a 20th century Lithuanian master of colour. Deiwo is a work about theattempt and the reaching of the contact between the Man and the Absolute, thatshow up itself sensational like a sacred light flooding all the surface, envelopingthe figures that become small in front of such strength. I think that nowadays alot of young artists are meeting with the mysticism perceiving it like a new stimulus

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis

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dolo come nuovo stimolo per se stessi e la collettività. Mi spiego, superata l’epo-pea del Pop e l’estenuante, nonché stucchevole, speculazione della sua fase Post,la parodizzazione alla Paul McCarthy ha fatto il suo tempo e il mondo intero èsenza dubbio pronto a ricevere altro dall’arte contemporanea. L’indebolimentodello spirito a favore della materia, l’avere al posto dell’essere, il nulla dilagante,l’incapacità delle istituzioni religiose di fornire risposte, tutto concorre a gettarel’uomo nello sconforto. Gli artisti percepiscono questo senso di precarietà e l’ap-proccio al tema muove tra esperienza individuale, ricerca antropologica e sug-gestione popolare. Una delle mostre che ho trovato più apprezzabili ed’ispirazione per i giovani artisti alle prese con tali tematiche è proprio quella diČiurlionis, pittore e compositore lituano che visse una breve ma intensa vita a ca-vallo tra Otto e Novecento. Si tratta di una pittura simbolista, assonante con quellamagia che già troviamo in William Blake, dal tratto similmente vivo e vibrante, macon atmosfere pacate, senza tempo che trovano ispirazione in Arnold Böcklin enella pittura romantica. Čiurlionis amava perdersi nei boschi come Caspar DavidFriedrich, ascoltando il canto della natura, luogo privilegiato d’ispirazione. E c’èun’affinità con alcuni suoi contemporanei come Maurice Denis, Segantini e Pre-viati. La poesia pittorica del disciogliersi delle forme, che filamentose sfumavanoverso l’assoluto, faranno da scuola alla pittura astratta e a quell’approccio al colorecome veicolo trascendentale, dal primo Mondrian a Rothko, per intenderci. L’ar-tista lavora a pastello e tempera su piccole tele dense di movimento, leggerissimegrazie alla scelta di colori dai toni bassi, prediligendo gli equilibri ai contrasti cro-matici. L’approccio di Čiurlionis è volto a mostrare e condividere un’interiorità ingrado di cogliere la magia presente nel paesaggio e nella natura, Gabriella diMilia, curatrice della mostra e studiosa dell’artista, scrive: «In lui vediamo coesi-

for themselves and the society. I’ll try to explain. After the epic of Pop and theexhausting and sickly speculation of its Post phase, the Paul McCarthy parody hasfinished and there is no doubt that the world is ready to receive Other from thecontemporary Art. The weakening of the Spirit for the Matter, the having insteadof being, the widespread Nothingness, the incapacity of the religious institutesto answer, everything contributes to plunge Man into despair. The artists perceivethis sense of insecurity and they approach to the theme is between the individualexperience, anthropological search and popular suggestion. I think that Čiurlionisexhibition is the significant one. It may be an inspiration for the young artists in-terested in such themes. Čiurlionis, painter and Lithuanian composer lived a shortbut intense life between the 19th and 20th Century. It is a symbolist painting, as-sonant with the magic you can find in William Blake, with the brush stroke vividand vibrating, but with a calm and timeless atmosphere that draw inspiration fromArnold Böcklin and the Romantic painting. Čiurlionis of the dissolving of filamen-tous shapes that softened towards the Absolute, will have a great influence onthe abstract paintings loved got lost in the woods like Caspar David Friedrich, lis-tening to the song of nature, privileged place to seek inspiration. There is alsoaffinity with some of his days painters such as Maurice Denis, Segantini, and Pre-viati. The pictorial poetry of the dissolving of filamentous shapes that softenedtowards the Absolute, will have a great influence on the abstract painting and inthe use of colour as a transcendental vehicle, from the first Mondrian to Rothko,just to give you an idea. The artist paint with pastel and tempera on small canvasfull of movement, very light thanks to the choice of subtle tones, having a prefer-ence for the equilibrium to the chromatic contrast. The approach of Čiurlionisshows and share an inwardness that can catch the magic in the landscape and in

Alessandro Giampaoli, Deiwo VStampa a pigmenti su carta cotone da negativo, 2009 (esemplare unico)

Pagina sinistra_Left page: Mikolaius Konstantinas Čiurlionis, Calma, 1903-1904Pastello su carta, 42,2×72,7 cm. Museo Nazionale d’Arte di Kaunas. Courtesy Fondazione Mazzotta

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Secondo quarto del progetto di mostra in divenire, Terre Vulnerabili,di Chiara Bertola curato con Andrea Lissoni, presso Hangar Bicocca di

Milano. La mostra, come anticipato nel precedente numero di Equipèco,continua a crescere e ridisegnarsi nel suo aspetto complessivo attraversol’intervento di nuovi artisti e l’evoluzione di alcune delle opere prece-denti, vedendo i protagonisti ancora impegnati in un’indagine sul temadella vulnerabilità. Tra le opere particolarmente degne di nota, l’inter-vento della coreana Kimsooja, che presenta 13 fotografie della spiaggialimitrofa alla centrale nucleare di yeong Gwang, mostrando la dolorosavulnerabilità della natura, soggetta all’azione deturpante dell’uomo. L’ideadi instabilità e continua trasformazione si manifesta pienamente nellagrotta di cera di Invernomuto, destinata lentamente a sciogliersi. Ricorrenei lavori di Bruna Esposito e yona Friedman una ricerca di raccoglimento

S econd Fourth of the project of the growing exhibition, VulnerableLands, of Chiara Bertola, supervised with Andrea Lissoni, at Hangar

Bicocca, Milan. The exhibition, as announced in the previous number ofEquipèco, continues to grow and redraw in its general aspect through theintervention of new artists and the evolution of some previous works,seeing the protagonists still involved in a search about the theme of thevulnerability. Among the most interesting works, the participation of Ko-rean Kimsooja, that presents 13 photos of the yeong Gwang beach neigh-bouring the nuclear power station, showing the painful vulnerability ofthe Nature, subjected to the destroying action of man. The idea of theunstableness and endless transformation manifest itself fully in the Inver-nomuto’s wax cave, destined to dissolve.In Bruna Esposito’s and yona Friedman’s works recurs religious, a search

Terre vulnerabiliNila Shabnam Bonetti

Bruna Esposito, Carlos Garaicoa, Invernomuto, KimsoojaMargherita Morgantin, Adele Prosdocimi, Remo Salvadori, Nico Vascellari

Interrogare ciò che ha smesso per sempre di stupirciGeorge Perec

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e intimità quasi religiose. La prima crea un angolo votivo con candele ecuscini intorno a un video centrale, piccoli oggetti evocativi, destinati alricordo dei sotto terra, vivi o morti che siano, dimenticati dalla società.Mentre Friedman erige un labirinto in cartone, luogo nel luogo, per ospi-tare gli interventi degli altri artisti (attualmente il video di MargheritaMorgantin), ma inevitabilmente destinato all’esperienza del perdersi, di-sorientando per far ri-orientare il visitatore, permettendogli così di ac-quisire una nuova percezione di se stesso nello spazio, in un ambienteche diventa simbolico e interiore. Interessante l’evoluzione dell’opera diChristiane Löhr che si sposta modificandosi in un altro punto dell’Hangar,mentre nella precedente sede interviene Stefano Arienti, accostando lasua italietta a pezzi a una colata di cemento che segue il perimetro del-l’opera precedente. Una mostra che va seguita nelle sue mutazioni quo-tidiane, con pazienza e attenzione, aspettando che si riveli nel solennesilenzio dell’Hangar.

Milano, Hangar Bicocca. Terre Vulnerabili - 2/4Dal 2 febbraio 2011

of concentration and privacy. Bruna Esposito creates a votive corner withcandles and cushions around a central video, small evocative objects, des-tined to the memory of underground and buried, alive or dead, neg-lected by society. While Friedman builds a cardboard maze, place in theplace, to contain the intervention of other artists (now Margherita Mor-gantin’s video), but inevitably destined to the experience of losing, dis-orientating in order to ri-orientate again the visitor, so he can have newparticipation of himself in the space, in an environment that becomessymbolic and interior. The evolution of Christiane Löhr’s work is interest-ing: it shifts modifying in another point of the Hangar, while in the previ-ous venue Stefano Arienti intervenes, putting mean his little Italy in piecesof cement that follows the perimeter of the previous work. An exhibitionthat you have to follow in its daily changes, with patient and attention,waiting for the solemn silence of the Hangar reveals.

(Translated by Tina Lorenzani)

Carlos Garaicoa, The Dark RoomInstallazione, giornali, inchiostro, legno, metallo, 2010-2011

Pagina sinistra_Left page:Bruna Esposito, Sotto Terra Vulnerabili Terre Moti, 2011

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Arienti

Merz

Accardi

Cattelan

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Following the 2011 budget cuts to cultural activities, AMACI is promotinga campaign to raise public awareness in support of contemporary artthrough eleven posters created by eleven Italian artists. Carla Accardi,Stefano Arienti, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Marisa Merz, Luigi On-tani, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Paola Piviand Francesco Vezzoli have responded to this invitation, offering theircreations to support the art of our era.

COSA VOSTRA. The art of the present is the soul of the future: let’s nour-ish it.

The title chosen for the campaign promoted by AMACI, through whichmember museums want to underscore to the general public the commu-nity nature of Italy’s heritage and artistic production, emphasises a keyconcept, as Cosa Vostra means your thing. Contemporary art is the soul

AMACI, alla luce dei tagli alla cultura previsti dalla Finanziaria 2011, pro-muove una campagna di sensibilizzazione pubblica a sostegno dell’artecontemporanea attraverso la realizzazione di undici manifesti propostida undici artisti italiani. Carla Accardi, Stefano Arienti, Maurizio Cattelan,Enzo Cucchi, Marisa Merz, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Mimmo Paladino,Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi e Francesco Vezzoli hanno risposto al-l’invito mettendo le loro creazioni a sostegno dell’arte del nostro tempo.

COSA VOSTRA. L’arte del presente è l’anima del futuro: nutriamola.

Questo è il titolo scelto per la campagna promossa dall’AMACI con laquale i musei associati hanno voluto ribadire al pubblico la natura collet-tiva del patrimonio e della produzione artistica nazionale. L’arte contem-poranea è l’anima del futuro perché, con la sua capacità di offrire nuoviscenari e nuove prospettive, rappresenta uno stimolo costante alla crea-

COSA VOSTRAL’arte del presente è l’anima del futuro: nutriamolaThe art of the present is the soul of the future: let’s nourish it

Rd

Cucchi

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Paolini

Paladino

Pistoletto

Pivi

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of the future because, with its ability to offer new scenarios and perspec-tives, it is a constant stimulus to the creativity of Italians and to social andeconomic innovation. It is a means through which, thanks also to relationsestablished with leading international museums, Italy offers the world animage that is not built on stereotypes, but is composed of creative anddynamic intelligences. Contemporary art is one of the engines of oureconomy, because its activity is founded on a chain of value constitutedby researchers, conservators, craftsmen, local and national publishers, in-surance agents, haulers, architects and professionals, as well as the systemof restaurateurs, hoteliers and shop owners who, even in the smallest set-tings, benefit from the induced business and tourism generated by mu-seums. This collective heritage of works, relations, image, knowledge andthe incentive to innovate brings added value to the public investmentssupporting it. The decrease in public funding is part of a general policyof cutbacks that have been made over the past few years, in a scenarioof public allocations to culture that are far lower than those of other Eu-ropean countries. Consequently, AMACI wants to make people aware ofthe key role of contemporary art in Italy’s cultural, social and economicdevelopment.Bergamo, December 31, 2010

tività degli italiani e all’innovazione sociale ed economica. L’arte contem-poranea è un modo attraverso il quale, anche grazie alle relazioni co-struite con i più importanti musei internazionali, il nostro Paese consegnaall’estero un’immagine di sé fatta non di stereotipi bensì di intelligenzecreative e dinamiche. L’arte contemporanea è motore attivo della nostraeconomia, poiché fonda la propria attività su una catena del valore che ècostituita da ricercatori, conservatori, piccoli artigiani, editori locali e na-zionali, restauratori, assicuratori, trasportatori, architetti, professionisti,nonché dal sistema di ristoratori, albergatori, commercianti, che, anchenelle realtà più piccole, beneficiano dell’indotto economico e turisticogenerato dalle realtà museali. Un patrimonio collettivo di opere, di rela-zioni, di immagine, di sapere e di stimolo all’innovazione, portatore di unvalore aggiunto agli investimenti pubblici che lo sostengono. Di frontealla riduzione dei finanziamenti pubblici, che si inserisce in una politicagenerale di decurtazioni già registrate negli ultimi anni e in un contestodi stanziamenti pubblici alla cultura considerevolmente inferiore rispettoagli altri Stati europei, AMACI vuole sensibilizzare l’opinione pubblica ri-spetto alla centralità che l’arte del nostro tempo assume per lo sviluppoculturale, sociale ed economico del nostro Paese.Bergamo, 31 dicembre 2010Immagini, courtesy AMACI

I MUSEI DELLA RETE AMACI_AMACI MUSEUMS Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea (Rivoli - Torino) Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro e Urbino) Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato)CeSAC - Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee Caraglio (Cuneo) Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento (Trento)Fondazione Torino Musei - GAM, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (Torino) Galleria Civica di Modena (Modena) GC.AC - Galleria Comunale d’ArteContemporanea di Monfalcone (Monfalcone - Gorizia) GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (Bergamo) Galleria d’Arte Moderna PalazzoForti, (Verona) GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (Roma) MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Roma) MAGA - Museo Arte Gallarate(Gallarate - Varese) MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna (Bologna) MAN - Museo d’Arte Provincia di Nuoro (Nuoro) Mart - Museo di Arte Moderna e Contem-poranea di Trento e Rovereto (Rovereto - Trento) MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo (Roma) Merano arte (Merano - Bolzano) MUSEION - Museo d’ArteModerna e Contemporanea (Bolzano) Museo del Novecento (Milano) Museo Marino Marini (Firenze) PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea (Milano) Palazzo Fabroni/ Arti Visive Contemporanee (Pistoia) PAN - Palazzo Arti Napoli (Napoli) SMS Contemporanea (Siena) Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Et-noantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli (Castel Sant’Elmo - Napoli) Villa Giulia - CRAA Centro Ricerca Arte Attuale (Verbania)

Comunicazione AMACI e Ufficio Stampa: Lara Facco – T. +39 035270272. CLP Relazioni Pubbliche - T. +39 02433403AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani – Via San Tomaso, 53 – 24121 Bergamo. T. +39 035 270272 – www.amaci.org

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