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EPISODIO DI PREON, AFFI, 27.03.1945
Nome del Compilatore: PIETRO PASETTO
I.STORIA
Località Comune Provincia Regione
Preon Affi Verona Veneto
Data iniziale: 27 marzo 1945
Data finale:
Vittime decedute:
Totale U Bam
bini
(0-
11)
Ragaz
zi (12-
16)
Adult
i (17-
55)
Anzia
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Di cui
Civili Partigiani Renitenti Disertori Carabinieri Militari Sbandati
/ / / 4 / / /
Prigionieri di guerra Antifascisti Sacerdoti e religiosi Ebrei Legati a partigiani Indefinito
/ / / / / /
Elenco delle vittime decedute
1. Bianchini Bruno Vittorio, nato il 21.12.1924 a Molinetto di Mazzano, Brescia, ivi residente, caporale
geniere pioniere;
2. Cordara Roberto Angelo, nato a Cozzo Lomellina (PV) l’8.4.1925, residente a Dorno (Pavia), geniere
pioniere;
3. Mazzotti Santo Enrico, nato a Chiari (Brescia) il 14.7.1925, ivi residente, geniere pioniere;
4. Zanardini Giacomo, nato Riva di Solto (Bergamo) il 20.3.1925, ivi residente, geniere pioniere.
Altre note sulle vittime:
/
Partigiani uccisi in combattimento contestualmente all’episodio:
No
Descrizione sintetica
I fucilati erano militari di leva, arruolati dalla Repubblica di Salò e inseriti nel II° Battaglione Genio Pionieri
di stanza a Cavaion Veronese. Inizialmente, il contingente di Cavaion era formato da circa 70 uomini, che
erano impiegati alle dipendenze della Wehrmacht per riparare i danni causati alle linee elettriche e
telefoniche, alle strade e alle ferrovie dai bombardamenti alleati nella vicina Val d’Adige. Nel marzo del
1945, tuttavia, il loro numero era calato drasticamente; per via delle fughe e delle diserzioni, ne erano
rimasti soltanto 42.
Nel clima di disorientamento dell’ultimo mese di guerra, con i bombardamenti che si intensificavano nella
zona, il movimento di opposizione al nazifascismo e le diserzioni che crescevano, i 42 uomini
organizzarono la fuga, fingendo una marcia di trasferimento e sperando di passare inosservati. Iniziò
invece un rastrellamento alla loro ricerca e furono bloccati nei pressi di Peschiera. La sentenza fu poi
emessa dal Tribunale militare di Verona, composto da ufficiali tedeschi e da alcuni fascisti repubblicani. In
base alla sentenza di decimazione, furono sorteggiati quattro uomini. Il 27 marzo 1945, di pomeriggio, le
vittime furono scortate dai soldati tedeschi fuori dal paese in località Preon, monte S. Michele territorio
del comune di Affi. Qui furono presi in consegna da un plotone di Brigate Nere che procedettero in modo
brutale alla fucilazione, abbandonando sul posto i corpi degli uccisi.
Modalità dell’episodio:
Fucilazione
Violenze connesse all’episodio:
No
Tipologia:
Punitiva
Esposizione di cadaveri X
Occultamento/distruzione cadaveri □
II. RESPONSABILI O PRESUNTI RESPONSABILI
TEDESCHI
Reparto
Tribunale militare “Gericht des Generals der Wehrmachtordunug Struppen b.O.B. Sudwest” (Okdo. D. HGr.
C.) di Verona.
Nomi:
Non conosciuti
ITALIANI
Ruolo e reparto
Brigate Nere stanziate a Garda (Vr)
Nomi:
Non conosciuti
Note sui presunti responsabili:
I militi delle Brigate nere responsabili dell’eccidio, al termine della guerra, si sono resi irreperibili. Il CNL
decise di far giudicare alla popolazione di Cavaion quattro altri ‘repubblichini’ catturati, come risarcimento
per quello che era successo nel paese. L’assemblea popolare rifiutò la vendetta e riconsegnò illesi i quattro
al CNL.
Estremi e Note sui procedimenti:
III. MEMORIA
Monumenti/Cippi/Lapidi:
Una lapide è stata collocata sul luogo dell’eccidio il 27.3.1946 dagli abitanti di Cavaion.
Un lapide commemorativa con i ritratti in bronzo dei quattro fucilati si trova anche a Cavaion in via
Belvedere.
A ricordare l’episodio, Cavaion ha dedicato una via del paese, Via 27 marzo 1945.
A Roberto Cordara è dedicata una via nel paese di Dorno. A Santo Mazzotti è intitolato il parco degli alpini
a Chiari. Una lapide ricorda, a Riva di Solto, la fucilazione di Giacomo Zanardini, cui è dedicato il parco
verde attrezzato.
Musei e/o luoghi della memoria:
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Onorificenze
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Commemorazioni
Ogni 5 anni si svolge a Cavaion una solenne cerimonia di commemorazione con la partecipazione dei
rappresentanti dei Comuni interessati: Cavaion Veronese, Chiari e Molinetto di Mazzano per la provincia di
Brescia, Affi (VR), Riva di Solto (BG) e Dorno (Pavia).
Note sulla memoria
IV. STRUMENTI
Bibliografia:
Rino Pio Accordini, I quattro fucilati di Cavaion Veronese, Nuova Grafica Cierre, Verona, 1990.
Fonti archivistiche:
Sitografia e multimedia:
Altro:
V. ANNOTAZIONI
Si è scelto di barrare la voce “esposizione dei cadaveri” perché la fonte bibliografica a nostra disposizione
precisa che la gente di Cavaion andò a recuperare e seppellire i corpi dei quatto fucilati, noncuranti delle
minacce dei nazifascisti. Dunque, pensiamo che questi ultimi avessero ingiunto alla gente del posto di non
toccare i cadaveri, abbandonati lungo una strada poco distante dal campo di viti in cui era avvenuta la
fucilazione.
VI. CREDITS
Anagrafe del Comune di Chiari (Bs)
Anagrafe del Comune di Dorno (Pv)
Anagrafe del Comune di Mazzano (Bs)
Anagrafe del Comune di Riva del Solto (Bg)