EPILESSIA E DONNE - AICE Liguria · Rinnovo della patente, in terapia e senza crisi, per un periodo...

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EPILESSIAE DONNE

EPILESSIAE DONNE

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GLI IMPEGNI DELL’AICE

1. Tutela del diritto all’educazione ed alla salute per gli alunniche abbiano la necessità di assumere farmaci in orarioscolastico (obiettivo raggiunto).

2. Far decadere le limitazioni imposte dal precedente sta-to patologico e l’obbligo di dichiararlo quando la gua-rigione venga certificata dallo specialista.

3. Obbligatorietà, nel caso di provvedimenti che limitano idiritti personali a causa di disturbi neurologici, presentio passati, della certificazione specialistica che li attesti.

4. Revisione delle percentuali d’invalidità, riconoscen-do comunque il 46% d’invalidità a chi ha crisi con per-dita di contatto con l’ambiente, pur essendo in terapia.

5. Attribuzione delle agevolazioni connesse alla conno-tazione di gravità, c. 3 art. 3 L. 104/92, alle personeaffette da epilessia che, pur essendo in terapia, manife-stano crisi con perdita di contatto con l’ambiente.

6. Rinnovo della patente, in terapia e senza crisi, per unperiodo pari a quello dell’assenza di crisi, comunquenon superiore ai cinque anni e non ad oneri relativa-mente superiori ai costi del rinnovo ordinario; per-messi annuali per chi ha crisi durante il sonno.

TESTI A CURA DI

dott. Giancarlo Conti DIRIGENTE MEDICO PRESSO IL DIPARTIMENTO

DI SCIENZE NEUROLOGICHE DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO, FONDAZIONE IRCCS, OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO,MANGIAGALLI, REGINA ELENA

dott. Giovanni Battista Pesce PRESIDENTE NAZIONALE AICE

ILLUSTRAZIONI

Giorgio Sommacal

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“LA METÀ DEL CIELO!”

L’epilessia è una patologia che interessa circacinquecentomila cittadini italiani.Le varie manifestazione cliniche che si rac-colgono sotto questo nome presentano al-l’incirca la stessa incidenza nei due sessi.

Se “la pari opportunità” è un dato di fatto,diversamente da altre situazioni sociali, eco-nomiche e anche sanitarie, ciò non toglie chevi sia una specificità nell’essere donna affet-ta da epilessia.

Tale specificità non si manifesta quindi nel-l’incidenza di particolari sindromi rispetto adaltre o nelle modalità con cui le crisi si mani-festano, ma essere una donna con l’epilessiavuol dire imparare a confrontarsi con unevento indesiderato e imprevisto, e con tuttele conseguenti azioni di cura che possonointeragire con la sua sessualità.

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COLTE DI SORPRESA!

Epilessia, dal greco “essere colti di sorpresa”,è una definizione che raggruppa numerosi edistinti quadri patologici che hanno in comu-ne una condizione cronica, non occasionale,di esagerata eccitabilità della corteccia cere-brale, che avvolge la parte più primitiva edistintuale del nostro cervello – bulbo olfatti-vo, corteccia limbica, amigdala, ippocampo etalamo. La corteccia cerebrale è ripiegata incirconvoluzioni e suddivisa in aree chesovrintendono i movimenti, i sensi o le asso-ciazioni tra questi.

L’attivazione di queste imprevedibili crisi diparte o di tutto il cervello si riflette sulle cor-rispondenti parti del corpo.

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La manifestazioni cliniche di una crisi comi-ziale possono essere molto diverse tra loro.Quelle più note sono caratterizzate dallaperdita di coscienza con caduta a terra asso-ciata a convulsioni. Esistono anche manife-stazioni più focali che possono determinaresintomatologie peculiari: muovere o perce-pire in modo incontrollato e strano un latodel proprio corpo; compiere azioni involon-tarie o credere di rivivere esperienze cheinvece non sono mai state fatte.

Queste esperienze, involontarie e improvvi-se, che possono occasionalmente, ma nonnecessariamente, essere precedute da sen-sazioni ed emozioni che le preannunciano(aura), per lo più non lasciano la benchéminima consapevolezza o memoria.

Le cause che determinano queste manifesta-zioni sono altrettanto numerose e per lo piùriconducibili a:

v malformazioni o degenerazioni di alcunecellule cerebrali o del loro insieme;

v scompensi metabolici che interferisconocon l’attività degli oltre 1000 miliardi dineuroni;

v alterazioni del sistema vascolare del cer-vello.

La loro origine può essere congenita (eredi-taria o determinatasi nello sviluppo embrio-nale) o acquisita (per una sofferenza cere-

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brale dovuta a una malattia o a un traumasuccessivo alla nascita).Le cause non vanno quindi ricercate nelmondo delle superstizioni: bisogna rivolger-si a medici competenti in materia.

ECCO LA CRISI!

Anche durante le crisi più evidenti, la perso-na che le vive non sente dolore. Le cose da fare sono semplici, sia per ledonne sia per gli uomini, e sono anche simi-li per tutti i tipi di crisi:

v mantenere la calma e lasciare che la crisievolva;

v preservare la persona, durante la crisi, dapossibili pericoli o traumi;

v agevolare la ripresa di contatto con l’am-biente e, se il caso, favorire l’igiene perso-nale, aiutare a recuperare la propria auto-nomia e fornire l’informazione su come sisia manifestata la crisi;

v chiamare il 118 se la crisi si prolunga oltrei tre minuti, o qualora comparissero piùcrisi successive.

Porre domande quando la persona haperso il contatto con l’ambiente o lo starecuperando, è inutile e può creare ulterio-re confusione.

Al termine della crisi generalmente la perso-na riprende la sua piena autonomia e indi-

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pendenza e, se non si è trattato di una“prima crisi”, il contatto con la struttura sani-taria potrebbe non essere immediatamentenecessario.

Crisi con caduta a terra

Non è possibile evitarle a meno che noninsorga l’aura (sensazione premonitrice dellacrisi). È importante tenere sollevata la testa daterra con un oggetto morbido o semplice-mente con la mano.

Dal momento che la saliva non vienedeglutita si può evitare che interferisca conle vie respiratorie, ruotando la persona suun fianco. Durante una crisi non bisogna tentare diaprire la bocca al soggetto. Meglio rimuovere gli occhiali e gli oggettiche possono causare un pericolo per la per-sona.

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Crisi con automatismi

Se la persona cammina verso una fonte dipericolo si può da dietro alle spalle e con ilpalmo delle mani indirizzarla altrove.

Bloccare i movimenti che potrebbero indur-re reazioni involontarie e istintive.

È inoltre opportuno, se si è affetti da epiles-sia, portare sempre con sé, tra i documenti diidentità, un foglio informativo sulle propriecondizioni, sulle terapie assunte e sui recapi-ti dei parenti e dei referenti medici.

Crisi con assenza

Aspettare che la persona riprenda il contattocon l’ambiente e, se è il caso, favorire la ri-presa delle attività interrotte.

CURARSI SI PUÒ!

La diagnosi di epilessia non è una condanna. Grazie ai progressi della ricerca scientifica,l’80% delle persone che soffre di una delletante sindromi epilettiche controlla comple-tamente le crisi e una parte di queste perso-ne, che varia a seconda della sindrome, gua-risce completamente.

Se il 5% della popolazione vive l’esperienzadi una singola crisi, la manifestazione croni-ca di questa patologia ne interessa l’1%.Una crisi epilettica non è necessariamente

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“epilessia”, megliocomunque con-sultare uno spe-cialista in neurop-sichiatria per i ra-gazzi/e in età evo-lutiva e un neuro-logo per gli adulti.

La guarigione nonè solo una certifi-cazione medica,ma deve trovareriscontro anche nella legislazione facendofronte a situazioni ancora discriminanti.

La certificazione di questa malattia permetteil riconoscimento di un’eventuale invalidità eattiva un percorso di agevolazioni per l’inte-grazione sociale.

L’obiettivo della cura è quello di consentirealla persona la migliore qualità di vita.

Per favorire questo obiettivo è importanteche, in caso di trattamento farmacologico,s’informino tutti gli eventuali altri medicispecialistici che si prendono cura della no-stra salute.

In particolare, per la salute della donna, ciòrisulta ancora più importante sia durante losviluppo, sia in un’eventuale gravidanza eallattamento, sia in menopausa.

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PUBERTÀ

La comparsa del ciclo mestruale può, nelvasto articolato e complesso mondo delleepilessie, avere una certa influenza in rela-zione alla manifestazione o scomparsa dellecrisi, alla loro frequenza o modalità di insor-genza.Al mutare del quadro ormonale nella donna,alla comparsa e alla ciclicità delle mestrua-zioni, è possibile che si verifichi la compar-sa/scomparsa di alcune forme di epilessia.Il variare degli equilibri degli ormoni nellafase dello sviluppo sessuale può influenzarela salute di una persona.Se questo è evidente nel caso di alcune sin-dromi epilettiche soprattutto negli adole-scenti in relazione al loro sviluppo sessuale,può risultare parimenti evidente, per alcunedonne, in relazione alle fasi del ciclomestruale.

In molti casi le crisi possono essere influen-zate dalle mestruazioni. Alcune crisi presen-tano una maggior frequenza prima o subitodopo la comparsa del ciclo, altre durante l’o-vulazione.In quest’ultima fase, infatti, viene prodottauna maggior quantità di estrogeni mentreprima delle mestruazioni si determina unariduzione nella produzione di progesterone.

Se risulta importante essere vicini alla pro-pria figlia nel momento della maturazione

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sessuale, ciò risulta ancora più necessario selo “sviluppo” si intreccia con l’epilessia.

Il suggerimento è di tenere un diario. Sequesto strumento è importante per tutte lepersone che manifestano crisi epilettiche, amaggior ragione lo è per le donne.

Il diario serve per annotare, oltre ai dati dellesingole crisi e dei cicli mestruali, anche lesensazioni fisiche ed emozionali che posso-no precedere le crisi e che sembrano ripre-sentarsi ciclicamente. Parimenti vanno anno-tati anche quelli che sembrano essere effetticollaterali legati all’uso di farmaci. Questeinformazioni saranno molto utili al medicosia per comprendere meglio la sintomatolo-gia, sia per predisporre una terapia il piùpossibile personalizzata.

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MATERNITÀ: UNA SCELTA

Diventare madre è una scelta consapevole,che deve essere libera. Non è un obbligo,un’imposizione o un destino.

Questo risulta essere uno dei momenti in cuimaggiormente ci si confronta con la propriapersona e con il proprio futuro.

Tutti i metodi contraccettivi, sia naturali siaartificiali, possono essere utilizzati dalledonne con epilessia.La pillola anticoncezionale non presenta inalcun modo la possibilità di incrementare ilrischio di crisi epilettiche. Al contrario, svol-gendo un’azione di regolazione delle flut-tuazioni ormonali può contribuire a un loromaggiore controllo.Piuttosto alcuni farmaci antiepilettici posso-no ridurre l’effetto contraccettivo della pillo-

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la determinando minor affidabilità del con-traccettivo orale.Ciò impone che, nel caso in cui si voglia uti-lizzare questo metodo contraccettivo, ci siconfronti con i propri medici – epilettologi eginecologi – per valutare l’uso di una pillolaa dosaggio ormonale maggiore o affiancan-dolo o sostituendolo con altro mezzo anti-concezionale.

Se un sesto della popolazione in generale haproblemi di concepimento, molto raramentequesti sono determinati da problemi con-nessi all’epilessia o all’assunzione di farmaciantiepilettici.

Diventare madre rimane quindi una sceltapossibile, con le dovute attenzioni che lapatologia e le conseguenti terapie richiedono.

In alcuni casi i trattamenti ormonali peraumentare la fertilità possono aumentare,peraltro lievemente, la frequenza delle crisi.

DIVENTARE MADRE!

Quando si vuole generare un figlio, se l’epi-lessia è presente nella vita di uno dei duegenitori, diventa spontaneo chiedersi se l’e-pilessia avrà effetti negativi sulla salute dellamadre e del nascituro.Il 90% dei bambini nati da donne con epi-lessia sono perfettamente sani.

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Sicuramente questa percentuale sarebbeancora maggiore se i futuri genitori nel pro-grammare una gravidanza si avvalesserocon un buon anticipo del supporto, oltre chedel proprio medico di famiglia e del gineco-logo, anche del neurologo.

Assieme a loro verranno definite una serie diazioni per determinare le migliori condizionisia per il periodo precedente la gestazione,sia durante la gestazione come pure per ilparto e il periodo successivo.

Dal neurologo si potranno acquisire infor-mazioni sulla possibile ereditarietà e sullapercentuale di possibili malformazioni per ilnascituro, che è tuttora doppia rispetto allapopolazione generale.

Nel caso di gravidanze non programmate èimportante informare subito il neurologo eprocedere alle necessarie azioni di verifica eaggiustamento terapeutico.l rischi dovuti al parto naturale e spontaneosono sovrapponibili a quelli delle donnesenza epilessia.

In presenza di frequenti crisi la donna può,assieme al ginecologo e al neurologo, valu-tare la programmazione di un parto cesareo.

Dopo la nascita del bambino, oltre alle azio-ni mediche previste, bisognerà programma-re l’allattamento, garantendo alla madre un

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corretto rapporto di sonno e veglia e al neo-nato azioni di cura che lo salvaguardino incaso di crisi.Bisognerà predisporre il fasciatoio in modoche, in caso di crisi della madre, il bimbo noncorra pericoli.Predisporre ulteriore sicurezza nel lavare ilbambino evitando comunque l’uso dellavasca.

DIVENTARE NONNA!

Quando si diventa nonne la gioia è doppia ealla gioia del proprio figlio si somma, qualeconferma di una positiva scelta, quella delnipote.

Con nipote o senza, all’avanzare dell’etàgiungono la menopausa e la terapia ormo-nale. Nel caso di donna affetta da epilessiaè opportuno che prima di intraprenderetale terapia ci si confronti con il proprioneurologo.

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AICE Onlus SEDE NAZIONALE Via Tommaso Marino, 7 20121 MILANO [email protected]. 02/809299 - Tel./Fax 02/809799c/c postale 15160203

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QUESTA GUIDA È STATA REALIZZATA SU INIZIATIVA DI

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