Enrico Ghinato - Riflessi sull'auto italiana del Mito

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ENRICO GHINATO Riflessi sull’auto italiana del Mito

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Estratto del catalogo edito da Peruzzo Editoriale per il comune di Pietrasanta in occasione della mostra organizzata da Contini Galleria d'Arte con la partecipazione di Fiat Group Automobiles, Museo Alfa Romeo, Galleria Ferrari

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ENRICO GHINATO

Riflessi sull’autoitaliana del Mito

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E D I T O R I A L EComune di Pietrasanta

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ENRICO GHINATO

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Riflessi sull’ auto italiana del Mito

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Ente Promotore Comune di Pietrasanta Massimo Mallegni, Sindaco Daniele Spina, Assessore alla Cultura

Coordinamento Generale Antonella Buglianie Organizzazione Sergio Tedeschi Valentina Fogher

Segreteria e Logistica Maria Dina Albiani Vanna Fortini Massimo Pierotti

Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura Alessia Lupoli

Progetto allestimento mostra Arch. Enrico Cosci Studio Lapis, Forte dei Marmi

Catalogo a cura di Enrico Ghinato - Marisa Livan

Testi critici Paolo Fontanesi

Coordinamento editoriale Cristian Contini

Referenze fotografiche Alessandro Ghinato Tommaso Malfanti [foto in Chiesa]

Fotografia delle Opere Alessandro Ghinato

Prestampa, stampa e rilegatura Peruzzo Industrie Grafiche Spa, Mestrino (PD)

Trasporti Amitrans Trasporti SAS, Torino Autotrasporti Seardo, Pietrasanta Menabue Eventi e Trasporti, Modena

Allestimento Ditta Dandoli Srl, Pontasserchio (PI) Ditta FIG di Giovanni Gherarducci, Pietrasanta Print House, Pietrasanta E.M.I., Pietrasanta Ditta Marchetti Lodovico, Camaiore Simes s.p.a., Corte Franca (BS)

Centro Culturale “Luigi Russo” - Via S.Agostino, 1 – Pietrasantatel. 0584/795500 – www.museodeibozzetti.it

@ 2009 GALLERIA CONTINI @ 2009 Enrico Ghinato

In copertina: ALFA ROMEO F1 159 alfetta 120x140 olio su tela (2009)

con la cortese collaborazione di Contini Galleria d’Arte

Si ringrazianoFIAT Group Automobiles S.p.A., Automobilismo Storico

Museo Alfa Romeo, Galleria Ferrari per la loro partecipazione

EnRiCO GhinATORiflessi sull’ auto italiana del Mito

[email protected]

Chiesa di Sant’Agostino - Pietrasanta12 settembre - 13 dicembre 2009

Si ringraziano le ditte Dandoli srl, Simes spa e Autotrasporti Seardo, sponsor tecnici

E D I T O R I A L E

Comune di PietrasantaCittà d’Arte - Città Nobile dal 1841AssessorAto AllA CulturA

PiETRASAnTA - LUCCAPOnTASSERChiO - PiSA CORTE FRAnCA - BRESCiA

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ai miei figli Alessandro e Paola

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BIT 2009 Fieramilano

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QuANDO L’ARTE INCONTRA L’AuTO…

Quando l’arte incontra l’auto…si accende la passione. Il rombo dei motori, il brivido della velocità, l’eleganza delle

forme, lo scintillio delle cromature. un universo di emozioni, tra culto e storia, in questo evento espositivo che il

Comune di Pietrasanta promuove in collaborazione con il gruppo FIAT Auto Storiche e la Galleria Contini.

una mostra-evento per celebrare l’eccellenza dell’auto italiana nel mondo, filtrata dall’emozione del pennello

dell’artista veneto Enrico Ghinato. Non è un caso che “Riflessi sull’auto italiana del mito” sia ospitata a Pietrasanta.

Nella nostra città è nato Padre Eugenio Barsanti, lo scienziato scolopio inventore del motore a scoppio, in un certo

senso il padre di tutti i motori. Di fronte al Museo che ne ricorda i natali e l’invenzione, nell’antico complesso di

Sant’Agostino, in cui lo stesso Barsanti compì i suoi primi studi, irrompe un appassionato dialogo tra le opere di

Ghinato e le sue speciali modelle, splendide auto d’epoca, icone di un passato che rivive nell’immaginario collettivo

come culto. Modelli storici di Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Maserati e Ferrari, diventano vere e proprie opere d’arte,

esposte nella chiesa di Sant’Agostino in un autentico percorso da brivido.

E’ dunque con immenso piacere che saluto l’apertura di quest’evento espositivo. Da tempo conosco ed ammiro

l’opera pittorica del maestro Ghinato; sono dunque onorato di accogliere la sua espressione artistica in questo

originale allestimento che vedrà susseguirsi tele ed auto storiche. una mostra che certamente saprà sedurre il

pubblico, ritagliandosi uno spazio di grande richiamo e visibilità.

Il Sindaco Massimo Mallegni

AssessorAto AllA CulturA

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L’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA

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Noi affermiamo che la magnificenza del mondosi è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità.Una automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi

simili a serpenti dall’alito esplosivo…una automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia,

è più bello della Vittoria di Samotracia”.

Filippo Tommaso Marinetti, 1909

«Nell’affollata galassia dei miti riscontrabili nella società contemporanea, il mito dell’automobile ha una posizione centrale. Centrale, nel

senso di dominante. La verità è che il mito dell’automobile sovrasta tutti quelli che, in un modo o nell’altro, condizionano il nostro

attuale stile di vita. Senza escludere quelli sviluppatisi, negli ultimi tempi, intorno al computer, alla tecnologia digitale e alla telefonia

mobile. Sebbene questi miti emergenti esercitino un’influenza sempre maggiore, non pare che essi possano infirmare seriamente

l’egemonia simbolica dell’automobile». Così scriveva Tomas Maldonado nel 2006, nel suo libro Mitomacchina. Il design dell’automobile:

storia, tecnologia e futuro. un testo che consiglio di leggere a tutti coloro che si stanno per avvicinare all’arte, o meglio alla nuova pittura

di Enrico Ghinato. Anche fosse soltanto per sfogliare il presente catalogo, perché vi trovereste di fronte a delle opere da sentire, prima

ancora che da vedere. Nella pittura, come nella musica, ancor più che nell’arte tridimensionale della scultura, prima di sentire si deve

sapere, conoscere, comprendere, un messaggio, che se non viene decifrato, anzi, decodificato, può risultare dannoso, controproducente,

per l’osservatore. Prima ancora che per il disegnatore di concetti, di simboli, di immagini. Ovvero l’artista. Che, come nel caso di Ghinato,

spazia da anni, per non dire da sempre cioè da quando l’artista è salito alla ribalta delle cronache per il suo stile inconfondibile, all’interno

di un cosmo motorizzato di rara bellezza. La passione dell’artista, ci racconta Elena zardini, nasce fin dall’infanzia nell’officina del padre,

poi cresce e si rinvigorisce con la frequentazione di rinomate competizioni dedicate proprio alle fuoriserie d’epoca. Popolato unicamente

da automobili, da bolidi lussureggianti, che al contrario del vero, non sfrecciano davanti a noi, ma si immobilizzano come per incanto

sulla tela davanti all’occhio dello spettatore, presentandosi come modelli o modelle su di una passerella virtuale. I suoi quadri delle auto

d’epoca, ma ora anche contemporanee, è il caso delle Ferrari California di recente commissione, diventano così l’icona di un passato

rivisitato a favore di un immaginario che è patrimonio comune. un’operazione culturale storica, di ricerca, quella che fa Ghinato coi suoi

dipinti, che raggiunge una perfezione quasi maniacale di stampo archeologico, verso una vera e propria catalogazione di soggetti e di

macchine, di stampo rinascimentale. Anche chi già conosce i suoi soggetti o chi le possiede, come in molto casi fanno i suoi collezionisti

di questa arte, delle automobili per intenderci, li riconosce sulla tela attraverso un altro occhio, da un altro punto di vista personalizzato.

ENRICO GHINATO: PER I MOTORI

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I particolari delle tele di Ghinato sono la sua maggiore forza espressiva. Il suo punto di slancio, verso uno spazio che va oltre il visibile,

che si apre verso un nuovo mondo fatto anche d’immaginazione e di successo estetico. E’ soltanto attraverso i particolari, dei fanali, delle

lamiere luccicanti, dei colori primari delle carrozzerie il più delle volte infuocate da una luce metafisica, che l’osservatore può fuggire dal

realistico voluto dall’artista, in favore di una immaginazione di stampo fiammingo. Provate a porvi di fronte ad uno dei tanti bolidi

immortalati frontalmente da Ghinato, per esempio alla celebre versione della 356 C verde, del 2004, e vi si aprirà davanti un secondo

spazio, che è frontale al vostro punto di vista, ma nascosto. uno spazio che sta nello “specchio” della carrozzeria, come fosse “un quadro

nel quadro”. un concetto caro ai fiamminghi, quello dello specchio, basti ricordare il celebre dipinto di Jan Van Eyck, Ritratto dei coniugi

Arnolfini, del 1434, o ancora nell’ Autoritratto allo specchio, del Parmigianino, del 1524. In entrambi i dipinti, grazie al tema dello “specchio”,

l’osservatore è in grado di navigare anche in uno spazio che va oltre la tela. Che è esattamente ciò che Ghinato ci ripropone inconsciamente

nelle sue riproduzioni meccaniche. Dove lo “specchio” fisico dei fiamminghi, viene surrogato dai cofani rilucenti delle auto. L’automobile

difatti, è sempre stata nella storia del ‘900, l’icona della modernità. Il tema del viaggio in automobile ha permesso una nuova percezione

del paesaggio molto diversa da prima dell’epoca dei motori. Autori storici come Boccioni e Carrà, hanno dipinto molti veicoli. Giacomo

Balla ha eseguito più di cento opere che hanno come soggetto l’automobile, dove la corsa è rappresentata dalle ruote sdoppiate, da

tracciati a spirale che danno l’idea della progressione del moto, in una convulsa fuga di linee in rotazione che deformano l’immagine in

movimento e la proiettano nello spazio al quale viene assimilata. Da quasi un secolo l’automobile è l’icona più potente della

contemporaneità, uno degli elementi fondamentali che hanno inciso sul cambiamento dei costumi, dello stile di vita, dei rapporti e dei

comportamenti umani. Ma anche dell’ambiente urbano, delle tipologie architettoniche. Sul concetto dell’automobile come soggetto

artistico, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha invece affermato che «l’automobile ha una differenza immediata rispetto ad un quadro. È vero

che entrambi possono stare in un museo, ma l’automobile per suo stesso nome deve essere mobile quindi in movimento. L’ automobile

d’epoca –continua Sgarbi-va portata a passeggio come si porta a spasso il cane, con una bella giornata, dopo averlo spazzolato e

rifocillato, quindi l’automobile diventa oggetto d’arte quando perde il suo scopo di mezzo di trasporto ordinario». Vero è anche il

contrario, perché l’operazione culturale prodotta dalle opere di Ghinato, è quella di far rivivere prima sulla tela, poi, ove possibile tramite

la tecnologia, sulla strada queste auto d’epoca. Muovendo attorno a se tutto un mercato di collezionisti d’arte e di motori, pronti ad

attendere in lista anche un paio d’anni, per il ritratto della propria vettura. Ma quale tecnica, messa a punto dall’artista, è capace di

supportare i concetti succitati? Il primo parallelo ci porta ad un confronto con la fotografia. Con un’altra macchina tecnologica che ha

cambiato il nostro modo di guardare e di percepire l’ambiente a noi circostante. Avrete forse notato che lo stesso Ghinato, si è fatto in

più occasioni, ritrarre nei suoi cataloghi con una macchina fotografica in mano. una provocazione forse, chissà, ma sta di fatto che quello

è indubbiamente un “mezzo” a lui innocuo per il suo lavoro. Anzi, sicuramente proficuo. «Fu attraverso il confronto con la fotografia che

l’arte andò via distaccandosi, per differenziarsi, dal concetto classico della mimesi, e si costituì in proprio una morfologia e un lessico

senza radici naturalistiche. Ma la divisione di campo non durò, la fotografia invase anche quel dominio: si presentò come operazione più

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mentale che tecnica, potenzialmente creativa come e più dell’arte», scriveva Giulio Carlo Argan, nel 1989. Diamo oggi per scontato,

grazie all’azione profondamente innovativa operata sul linguaggio visivo dalle avanguardie artistiche del ‘900, il concetto che la fotografia

non debba necessariamente essere fedele al reale e che, come tutte le forme d’arte visiva, copra un ruolo essenzialmente interpretativo.

Ma che possa anche esprimere in un suo modo unico e diverso per ciascuno, una visione del mondo, con la possibilità di personalizzare

il risultato allo stesso livello di quanto accade in pittura, o in grafica. Proprio dalle differenze con il reale, derivate da una scelta personale

anche nell’utilizzo delle opzioni offerte dalla tecnologia, una foto trae il suo significato e la sua specificità, mentre si configura come un

valore aggiunto, cioè il fatto che la rappresentazione fotografica sia l’immagine più vicina al reale che conosciamo e addirittura possa

perfezionare ed integrare la nostra capacità di vedere il mondo che ci circonda, rendendo visibili fenomeni oggettivi che in condizioni

normali sfuggono alla percezione della vista e del suo strumento ottico naturale, l’occhio umano. Ghinato certamente prima di mettersi

al cavalletto, fotografa. Quanto poi questo incida sul risultato del suo lavoro pittorico, non lo possiamo sapere. Ciò che a noi interessa

di vedere, è che comunque sia, l’artista ci porta nei suoi quadri, ad un compromesso capace di spiazzare la fedeltà d’immagine propria

della pellicola, e catturare il nostro sguardo con la mescolanza di colori, luci e specchi, di notevole qualità estetica. Lungo il corso del

‘900 il confine tra pittura e fotografia si è fatto talmente labile che viene da chiedersi se il “realismo”, nell’accezione più comune del

termine, competa più alla fotografia o alla pittura, viste le numerose sperimentazioni, in campo pittorico, di stampo eminentemente

fotografico, come testimoniano molti movimenti europei ed americani quali l’Impressionismo, il Realismo, l’Iperrealismo, e il

Postmoderno. Il fatto che pittura e fotografia costituiscano oggi un complesso inestricabile legato da un saldo rapporto osmotico non

impedisce tuttavia il protrarsi di un reciproco confronto vivacemente dialettico, al quale hanno apportato prezioso contributo le riflessioni

teoriche di artisti, fotografi, esperti ed intellettuali quali Rosalind Krauss, Henry Van Lier, Philippe Dubois, Ando Gilardi, Franco Vaccari e

oggi anche Enrico Ghinato, aprendo innumerevoli canali di comunicazione tra le due discipline, che hanno, indubbiamente, larga base

comune.

Paolo Fontanesi

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We can affirm that a new beauty has been addedto the splendour of the world: the beauty of speed.

A racing car, adorned with great pipeslike serpents of explosive breath… a roaring automobile,

that seems to run on quick fire,is more beautiful than the Victory of Samothrace

Filippo Tommaso Marinetti, 1909

“In the crowded galaxy of legends found in today’s society, that of the automobile holds a central place. Central, meaning dominant. The

truth is that the automobile legend overpowers all others which in one way or another condition our present lifestyle. Not to mention

new developments in recent years based on digital and computer technology and mobile phones. Even though these emerging legends

are becoming increasingly influential, they don’t seem to seriously alter the symbolic hegemony of the automobile”, quote taken from the

book, Mitomacchina. Il design dell’automobile: storia, tecnologia e futuro (Car Legend. The Automobile Design: History, Technology and Future)

written in 2006 by Tomas Maldonado and a text I consider well worth reading by anyone planning to approach art or…the new art style of

Enrico Ghinato. Even if only leafing through the present catalogue you would find yourself looking at works which even before being seen,

are instinctively felt. In painting - just as in music - and even more in tri-dimensional sculptural art, before having instinctive feelings

one must first be knowledgeable and comprehend the message, which if not deciphered or decoded can be damaging and counter-

productive to the observer and even more so towards that designer of concepts, symbols and images, or more precisely, the artist . As in

the case of Ghinato who over the years - and ever since he has been in the limelight for his unmistakeable style - has moved freely within

a motorized cosmos of rare beauty. His passion, as described by Elena zardini, which began as a child in his father’s mechanic shop,

was nurtured and invigorated by his love for important racing competitions - particularly classic cars – which he attended regularly. His

work, uniquely populated by automobiles - by luxury racing cars - which contrary to reality are not flashing by in front of us, but in the

eyes of the observer are immobile on canvas as if spellbound; they present themselves as models on a virtual runway. His paintings of

classic cars are also to be considered contemporary, as in the case of the recently commissioned California Ferraris, and become icons of

a past revisited in favour of an imaginary one shared by all. Ghinato presents a culturally historic operation of research in his paintings,

that reach a near maniacal archaeological perfection; a true Renaissance-type categorization of subjects and cars. Even those already

familiar with his subjects or those who already own a work (there are many collectors of this art style) see them on canvas in a different

way - through a personalized viewpoint. The details in Ghinato’s canvases are the strongest points of expression; an impulse towards

ENRICO GHINATO: FOR MOTORS

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infinity that goes beyond what is visible, that opens towards a new world consisting also of imagination and aesthetic achievements. It

is only through these details - headlights, shiny steel, the primary colours of car bodies often blazing with a metaphysical light - that the

observer can escape from reality at the artist’s request, in favour of a Flemish-type imagination. Take a look at one of the many racing cars

immortalized in a frontal view by Ghinato, for example the notable 356C Verde (2004). A second space appears, frontal to the observer,

but hidden, mirrored in the car body as if it were a painting in a painting; the concept of mirror images which delighted the Flemish

and recalls to mind the famous painting of Jan Van Eyck, The Arnolfini Portrait (1434) or again Self Portrait in a Convex Mirror (1524) by

Parmigianino. In both cases, thanks to the mirror theme, the viewer is capable of interpreting what lies beyond the spaces on canvas by

standing in front of the painting; the exact effect unwittingly achieved by Ghinato in his canvases where the physical and material mirror

of the Flemish is substituted by automobile hoods.

The automobile has always been a part of 20th century history, an icon of modernity. Travel by car has given us a new perception of

landscapes, different from the time before the age of motors. Renowned painters – Boccioni and Carrà – created many works with images

of cars. Giacomo Balla realized more than a hundred works in which the principal subject is the automobile, where the race is represented

by halved wheels, spirals that outline the progression of the motorcycle, in a convulsive break-away of rotating lines that deform the

movement of the image and project it into space where it is then assimilated.

For nearly a century, the automobile has been the most powerful contemporary icon, one of the fundamental elements that has influenced

changes in habit, lifestyle, relationships and human behaviour, also urbanistically and in architectonic typology. On the concept of

automobiles as an artistic subject, the art critic Vittorio Sgarbi affirms that “the automobile differs immediately in respect to a painting.

While it’s true that both can be exhibited in a museum, the automobile even by its own name must be mobile, therefore moving. The

classic car is used for leisure drives just as one takes a dog for a walk on a beautiful day after having brushed and nurtured it; the

automobile becomes an objet d’art when it loses its function of being a means of ordinary transportation”. The contrary is also true,

because the cultural operation produced by Ghinato’s works is first a revival of these autos on canvas, then where possible through

technology, on the road. He has surrounded himself by an entire group of collectors – art and motor vehicles – ready to wait in line even a

couple of years for a portrait painting of their own car. What technique, developed by the artist, can assert the above-mentioned concepts?

The first parallel brings us to a confrontation with photography, another technological machine that has changed our way of seeing and

perceiving our surroundings. Perhaps you have noticed in his catalogues that Ghinato in more than one occasion includes a portrait of

himself holding a camera. A provocation perhaps, but that camera is to him without a doubt an unobjectionable tool for his work. Or

rather, it’s quite useful. In 1989 Giulio Carlo Argan wrote, “It was through this confrontation with photography that art detached itself to

differentiate from the classic concept of imitation, becoming a morphology and vocabulary with no natural roots. But the division didn’t

last – photography invaded that realm as well presenting itself as more of a mental rather than technical operation, potentially just as

creative if not even more so than art”. Today, thanks to significant 20th century innovative achievements in Avant-garde visual artistic

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expression, the concept of photography is not necessarily faithful to reality and as in all forms of visual art, it maintains an essentially

interpretive role. But each art form also expresses a unique and diverse visual mode, with the possibility of personalizing the result at the

same level as that which occurs in a painting or in graphics. A photo takes its significance and its specificity precisely by differing from

reality, which can be derived from a personal choice even in the use of options offered by technology and adapted as added values; in

other words, the photographic representation is the truest image known which can actually perfect and integrate the ability of seeing our

surroundings, rendering more visible objective phenomenons which in normal conditions would escape both our perception of sight and

the natural optical instrument, the human eye.

Ghinato of course before working at his easel, photographs. We cannot be certain how much this influences his painting. What we are

interested in seeing is that no matter what, the artist brings us to a compromise in his paintings, capable of confusing the faithfulness of

a photo image and capturing our glance with an elevated aesthetic mixture of colours, lights and mirrors. During the 1900’s the boundary

between painting and photography was so short-lived that one might ask if Realism in its true sense competed more with photography

or with painting, given the numerous experiments in the pictorial field and in photographic printing as many European and American

movements such as Impressionism, Realism, Hyper-Realism and Post-Modernism can testify to. The knowledge that painting and

photography today constitute a whole complex, inextricably bound by a strong osmotic rapport, does not impede us from prolonging a

reciprocal active dialectical confrontation. Precious contributions have been made by the theoretical reflections of artists, photographers,

experts and scholars such as Rosalind Krauss, Henry Van Lier, Philippe Dubois, Ando Gilardi, Franco Vaccari and now today, Enrico

Ghinato, opening innumerable channels of communication between the two disciplines both of which share a large common base.

Text by Paolo Fontanesi

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CRUSCOTTO FERRARi 340

olio su tela / oil on canvas, 2006

cm 80 x 160

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dino 246 & Giulia GT Scalino (dittico)

olio su tela / oil on canvas, 2006

cm 60 x 240

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250 SWB n°28 (trittico)

olio su tela / oil on canvas, 2006

cm 100 x 300

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MASERATi 250-7 diA

olio su tela / oil on canvas, 2006

cm 45 x 350

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EnZO_MUGELLO

olio su tela / oil on canvas, 2007

cm 120 x 160

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ALFA 6c 2500 1939_CAREnATURA

olio su tela / oil on canvas, 2007

cm 100 x 100

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430 SCUdERiA

olio su tela / oil on canvas, 2007

cm 130 x 140

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268 SP_Steering wheel

olio su tela /

oil on canvas, 2008

cm 150 x 150

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330 P4 - Ferrari 60 Relay

olio su tela / oil on canvas, 2008

cm 120 x 240

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BB 512 EG

olio su tela / oil on canvas, 2008

cm 120 x 200

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OVER-ThE-TOP

olio su tela / oil on canvas, 2008

cm 80 x 160

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SidELinE

olio su tela / oil on canvas, 2008

cm 100 x 150

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bibLiografia / BIBLIOGRAPHY

PUBBLICAZIONI / PUBLICATIONS2003 - exibition catalogue “oPEra PriMa” galleria Contini, text by Paolo rizzi

2005 - exibition catalogue “aUToMobiLi, CHE PaSSioNE!” text by Elena Zardini

2006 - exibition catalogue “aUToriTraTTE” text by Elena Zardini

2007 - broCHUrE - HELSiNN HEaLTHCarE S.a.

2008 - exibition catalogue “CaLiforNia” text by beatrice buscaroli

2008 - iMago arT gaLLErY - London - 1906-2008 oNE CENTUrY of iTaLiaN arT

2009 - broCHUrE - HELSiNN HEaLTHCarE S.a.

2009 - exibition catalogue “riflessi sull’auto italiana del Mito” text by Paolo fontanesi

RIVISTE / MAGAZINESCara CorTiNa - Estate 2003 “gli oggetti del desiderio” di beatrice gigli

arTE a CorTiNa - Estate 2003 ”Trittico alchemico” di Enzo Di Martino

aUTo DigEST - Settembre 2004 su Editoriale “amiamo la Cultura”

aUTo DigEST - ottobre 2004 “auto e arte” di alessandro Carcano

aUTo D’ EPoCa - ottobre 2004 - “Enrico ghinato” su il baule app. con l’arte Costume Società autostoriche

PLaTiNUM - 2005 - Stefano Contini “Una passione d’arte” di Claudia Peroni

arTE - febbraio 2005 - Enrico ghinato “riflessi del mondo” di anna Caterina bellati

arTE a CorTiNa - Estate 2005 “riflessioni sulle automobili” di Elena Zardini

arT STYLE - inverno 2005 “ghinato valica le Dolomiti” di Elena Zardini

aUTo DigEST - n° 24 2006 “L’auto nell’immaginario” (DriVE - gaM bologna ) di giulia Cacopardo

aUTo D’EPoCa - Nov. 2006 “Le automobili di Enrico ghinato” su il baule app. con l’arte Costume Società autostoriche

ggDb golden goose Deluxe brand - Summer 2007 - Enrico ghinato

arT STYLE - Estate 2008 “Enrico ghinato a Maranello” di andrea ferrazzi

aUTo DigEST n° 47 - 2008 California nell’arte in galleria ferrari

PorTo LoTTi n° 6 - 2008 La ferrari dipinta da ghinato

THE offiCiaL fErrari MagaZiNE N°1 - 2008 California: the name of revolution words antonio ghini

THE offiCiaL fErrari MagaZiNE N°2 - 2008 The quiet gENiUS words antonio ghini

THE offiCiaL fErrari MagaZiNE N°3 - 2008 art events at galleria ferrari

THE offiCiaL fErrari MagaZiNE N°4 - 2009 Sleeping giaNTS words antonio ghini and Jason barlow

THE offiCiaL fErrari MagaZiNE N°5 - 2009 WELL DoNE JEaN! words antonio ghini

MaXiM n° 5 - 2009 boLiDi a CoLori text by andrea Contardo

arT STYLE - Estate 2009 “ riflessi sull’auto italiana del Mito” text by Chiara Casarin

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ESPoSiZioNi / ExHIBITIONS

ESPOSIZIONI PERSONALI / SOLO ExhIBITIONS

2003 agosto - galleria D’arte Contini, Cortina d’ampezzo (bL) “opera Prima”

2005 agosto - galleria D’arte Contini, Cortina d’ampezzo (bL) “aUToMobiLi, CHE PaSSioNE ! ”

2005 ottobre - Museo di Sant’apollonia, Venezia “aUToMobiLi, CHE PaSSioNE ! ”

2006 aprile - Lendinara “aUToriTraTTE“

2007 giugno - Maranello “fErrari 60 relay”

2008 ottobre - Maranello galleria ferrari “CaLiforNia”

2009 settembre - Pietrasanta “riflessi sull’auto italiana del Mito”

ESPOSIZIONI COLLETTIVE / GrOUP ExhIBITIONS

2005 maggio - luglio - roma galleria delle Esposizioni

2005 dicembre - bologna gaM “DriVE. aUToMobiLi NELL’arTE CoNTEMPoraNEa”

2007 maggio - roma Collocazioni domestiche “MoTori E CoLori“ Show-room SMiT di roma

galleria Contini Cortina d’ampezzo: dicembre 2003 / aprile 2004

galleria Contini Cortina d’ampezzo: agosto / settembre 2004

galleria Contini Cortina d’ampezzo: dicembre 2004 / aprile 2005

galleria Contini Venezia: maggio / giugno 2004

galleria Contini Venezia: settembre / novembre 2004

arte fiera, boLogNa 2004 - 2005 - 2006 - 2008 - 2009

Miart, MiLaNo 2004 - 2005 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009

artVerona, VEroNa 2006 - 2007 - 2009

arte Padova, PaDoVa 2004 - 2005 - 2006 - 2007

art Paris, 2006 - 2009

Miami art fair, gennnaio 2007

Palm beach art fair, gennnaio 2007

Miami art fair, dicembre 2007 - 2009

iMago arT gaLLErY - London - oNE CENTUrY of iTaLiaN arT - 2008

arT HK09 -- Hong Kong international art fair 2009

COLLABORAZIONI / COLLABOrATIONS

Esposizione Concessionaria ferrari Maserati, MoTor - ParMa 2006 - febbraio

Esposizione Concessionaria ferrari Maserati, roSSoCorSa - MiLaNo 2006 - maggio

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