ENERGIA e DINTORNI - miretti.com · UNI/TS in una serie di allegati nazionali che, per ogni singola...
Transcript of ENERGIA e DINTORNI - miretti.com · UNI/TS in una serie di allegati nazionali che, per ogni singola...
Termotecnica Industriale
Efficienza e risparmio energetico • Ambiente • Impianti • Edificio • Rinnovabili • Combustibili
Media partner di
ENERGIA DINTORNIeIL CTI INFORMA
Rivista del Comitato Termotecnico Italiano – Energia e Ambiente
• Dossier CTI: CSS
• Materiali isolanti nel progetto e nell’opera Il Convegno CTI 2016
• Newsletter RePublic_ZEB Ultimo appuntamento del progetto europeo
NOVEMBREDICEMBRE 2016
Copertina Petrolchimico.indd 1 02/09/16 17:07
Analizzatori professionali MRU MRU - da oltre
30 anni gli specialisti nell'analisi
dei gas
MRU Italia S.r.l. Via Poletti, 32 - Fraz. S. Giorgio di Perlena 36030 Fara Vicentino (VI)Tel. 04 45 -8513 92 • Fax 04 45 - 85 19 07www.mru.it • e-mail: [email protected]
170 x 240 mm
Una gamma completa di soluzioni portatili e fisse per: - controllo della combustione su impianti temici civili ed industriali- regolazione di bruciatori, turbine e motori di cogenerazione - verifica delle emissioni in atmosfera - analisi della composizione di biogas e di syngas
Direttore responsabileAlessio Rampini
Coordinamento tecnicoComitato Termotecnico ItalianoEnergia e Ambiente
RedazioneDario Tortora (Coordinamento)Lucilla LuppinoNadia Brioschi (Segreteria)
Hanno collaborato a questo numeroMichela BernasconiGiovanni CiceriDaniele GizziAnna MartinoMattia MerliniGiovanni MuranoRoberto NidasioGiuseppe Pinna
Direzione, pubblicità, redazione e amministrazioneEIOMCentro Direzionale Milanofiori Strada 1, Palazzo F1, Milanofiori20090 Assago (MI)Tel. 02 55181842Fax 02 55184161
Sommario
Editoriale 5Cambiamenti in vista per il nuovo anno in materia di certificazione energetica degli edifici?
News e attualità 6Il Winter Package - Energia pulita per tutti gli europei
APE - Piano di controllo
Camini metallici - Inchiesta pubblica UNI 11278
Dossier CTI 8CSS• La normazione riparte da Tokyo• Classificazione e specifiche• Campionamento• Prove chimiche e contenuto di biomassa• La plenaria dell’ISO/TC 300• Aggiornamento dal territorio
Prodotti e Soluzioni 14EPLAN SOFTWARE & SERVICEMIRETTI
Attività CTI 16Materiali isolanti nel progetto e nell’opera - Il Convegno CTI 2016
Allegato 3 D.Lgs 28: riproviamociPer la definizione di un’alternativa all’attuale formulazione
Prestazioni termiche di porte e finestreNuovi metodi di prova in laboratorio
Chiusure oscuranti e veneziane esterneDeterminazione della resistenza in condizioni di gelo
Prodotti isolanti riflettenti - Determinazione delle proprietà termiche
BACS - Pubblicata la nuova norma
Newsletter RePublic_ZEB - Ultimo appuntamento del progetto europeo
Attività normativa del CTI 32
3
Via Scarlatti, 2920124 MilanoTel. 02 2662651Fax 02 [email protected]
Il Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI), ente federato all’UNI per il settore termotecnico, elabora norme tecniche e altri documenti prenormativi (guide e raccomandazioni) a supporto della legislazione e del mercato grazie alla collaborazione di associazioni, singole imprese, enti ed organi pubblici.
www.mcter.com/energy_storage
1edizione
1.000 operatori previsti
+100 aziende rappresentate
4 convegni plenari
+20 workshop
Crowne Plaza Hotel - San Donato Milanese (MI)19 aprile 2017
In concomitanza con
Registrazione gratuita per gli operatori professionali
Organizzato da Partner ufficiale
Soluzioni e Tecnologie per lo Stoccaggio dell’Energia
mcTER Energy Storage è il nuovo evento dedicato allo stoccaggio / immagazzinamento di energia. A mcTER Energy Storage i produttori, gli istituti di ricerca, le università hanno la possibilità di presentare soluzioni e prodotti per l’immagazzinamento di energia e lo stato dell’arte della ricerca, a un pubblico qualificato di progettisti, impiantisti, ingegneri, responsabili tecnici, energy manager, utilizzatori di energia dall’industria, dal terziario e dai servizi.
Il programma prevede:✔ quattro sessioni plenarie in contemporanea✔ una parte espositiva con più di cento aziende partecipanti✔ workshop, seminari, corsi di formazione✔ coffee-break e buffet offerti dagli sponsor ✔ in esclusiva gratuitamente tutti i contenuti in PDF
Supported byEnergy StorageTermotecnica IndustrialePompe di Calore
Bio-GasTermotecnica IndustrialePompe di Calore
Termotecnica IndustrialeTermotecnica IndustrialePompe di Calore
CogenerazioneTermotecnica IndustrialePompe di Calore
Cambiamenti in vista per il nuovo anno in materia di certificazione energetica degli edifici?
Direzione CTI
EditorialeIL CTI INFORMA 5
Sotto l’albero di Natale varie Commissioni Tecniche CTI hanno già scorto le versioni finali, al Formal Vote, delle circa 40 norme elaborate per rispondere al mandato M/480 della Commissione Europea in materia di prestazioni energetiche degli edifici. A queste si aggiungono altrettanti Rapporti Tecnici a supporto.
Al di là del notevole lavoro di analisi che si sta conducendo e che si chiuderà nelle prime settimane del 2017 per formu-lare una posizione nazionale ragionata su ogni singolo documento, è probabilmente utile sottolineare cosa accadrà nel breve/medio termine sul fronte della certificazione energetica degli edifici.
Indicativamente nulla, almeno per l’anno che sta per iniziare.
Il castello legislativo nazionale, consolidato da ultimo con i decreti del giugno 2015, considera la serie 11300 come l’attuale strumento nazionale di riferimento necessario per raccordare le norme EN alle necessità del Paese. Questo porta a stimare un 2017 tendenzialmente impiegato a lavorare per trasferire parte del know-how maturato proprio con le UNI/TS in una serie di allegati nazionali che, per ogni singola norma delle 40 citate, introduce le “scelte” di parametri, algoritmi, soluzioni che costituiranno il futuro della certificazione energetica degli edifici nel lungo termine. Nelle more della pubblicazione di tali allegati quindi il sistema nazionale può procedere nella direzione già individuata da tempo. Si cercherà comunque di non introdurre cambiamenti epocali, anche nell’eventualità di scelte complesse che riguardano, ad esempio, metodi orari e/o metodi dinamici. Ma ne riparleremo tra un anno, almeno.
Nel frattempo il pacchetto di proposte della Commissione Europea per la revisione delle direttive EPBD ed EED in primis è arrivato e le parole chiave sono “Smart, Simple, Supportive”, ma anche “Metering, Monitor, Financing”.
Ciò è in linea con quanto si sta portando avanti in CTI ed è stimolo per proseguire nella direzione individuata da tempo.
News e attualità6
Il Winter PackageEnergia pulita per tutti gli europei
Il giorno 30 novembre 2016 la Commissione Euro-pea ha presentato un pacchetto di misure volte a mantenere l’Unione europea competitiva in questa fase di transizione all’energia pulita che sta trasfor-mando i mercati mondiali dell’energia. La Commis-sione intende impegnarsi affinché l’UE non soltanto si adatti alla transizione ma la guidi. Per questo motivo, l’Unione europea ha assunto l’impegno di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030, modernizzando allo stesso tempo la propria economia e creando posti di lavoro e crescita per tutti i cittadini europei. Le proposte hanno tre obiet-tivi principali: privilegiare l’efficienza energetica, conquistare la leadership a livello mondiale nelle energie rinnovabili e garantire condizioni eque ai consumatori. I consumatori europei saranno protagonisti centrali sui mercati dell’energia del futuro. In tutta l’UE i con-sumatori disporranno in futuro di una migliore scelta di fonti di approvvigionamento, potranno accedere a strumenti affidabili per il confronto dei prezzi dell’energia e avranno la possibilità di produrre e vendere energia autonomamente. Più trasparenza e una migliore regolamentazione offrono alla società civile maggiori opportunità di partecipare al sistema dell’energia e di rispondere ai segnali del prezzo. Il pacchetto comprende anche una serie di misure vol-te a tutelare i consumatori più vulnerabili.Le proposte della Commissione nell’ambito dell’a-zione “Energia pulita per tutti gli europei” sono concepite per mostrare che la transizione all’energia pulita è il settore in crescita del futuro: è lì che si
crea ricchezza in modo intelligente. Nel 2015 le energie pulite hanno attratto più di 300 miliardi di euro di investimenti mondiali. L’UE è nella posizione ideale per sfruttare le sue politiche di ricerca, svilup-po e innovazione per trasformare la transizione in una reale opportunità industriale. Mobilitando fino a 177 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati ogni anno a partire dal 2021, questo pacchetto può produrre un aumento dell’1% del PIL nell’arco del prossimo decennio, oltre a creare 900 000 nuovi posti di lavoro.Le proposte legislative del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” riguardano l’efficienza ener-getica, le energie rinnovabili, l’assetto del mercato dell’energia elettrica, la sicurezza dell’approvvigio-namento elettrico e le norme sulla governance per l’Unione dell’energia. La Commissione propone un cambiamento di rotta per l’ecodesign e una strate-gia per la mobilità connessa e automatizzata. Il pacchetto comprende anche azioni volte ad acce-lerare l’innovazione dell’energia pulita e a favorire le ristrutturazioni edilizie in Europa. Contiene inoltre misure per incoraggiare gli investimenti pubblici e privati, per promuovere la competitività delle impre-se UE e per ridurre l’impatto della transizione all’e-nergia pulita sulla società.
Fonte: European Commission – Press Release Database
Roberto Nidasio [email protected]
APE - Piano di controlloCome prevede la Legge Regione Lombardia 5 agosto 2014, n.24, Infrastrutture Lombardia S.p.A. (ILSPA) deve predisporre annualmente un Piano di controllo
relativo alla conformità degli Attestati di Prestazione Energetica degli edifici, un resoconto delle informazio-ni da essi ricavate e delle sanzioni irrogate. Il 13 set-
News e attualitàIL CTI INFORMA 7
tembre 2016 ILSPA ha presentato alla u.o. regionale competente la sua proposta di Piano dei controlli, che è stato ritenuto meritevole di approvazione e pubbli-cato sul BURL dicembre 2016. La nuova procedura di verifica contenuta nel Piano di controllo 2016 è stata aggiornata in accordo alle modifiche della procedura di calcolo del motore Cened+ 2.0. Le verifiche sugli APE rilasciati ai sensi della procedura approvata con decreto 6480/2015 e con decreto 224/2016 verranno effettuate con tre livelli di approfondimento: accertamenti di ammissibilità e ragionevolezza, accer-tamenti documentali e accertamenti sull’edificio. Gli accertamenti di primo livello permettono un controllo totale sugli Attestati prodotti attraverso il motore di
calcolo Cened+ 2 poiché avvengono contestualmente alla fase di inserimento dati nell’applicativo rilevando l’immissione di informazioni anomale. Questa proce-dura permette di raggiungere la quota minima del 2% di verifiche sugli APE consegnati prevista dal Decreto Interministeriale del 26 giugno 2015. Per quanto riguarda i più complessi accertamenti di secondo e terzo livello, è stata fissata una soglia mini-ma di 500 (verifiche documentali) e 135 (verifiche sul campo) controlli da effettuare entro la fine del 2017.
Michela Bernasconi [email protected]
Camini metallici - Inchiesta pubblica UNI 11278
Il 15 dicembre scorso è stato posto in inchiesta pub-blica UNI il progetto di norma UNI 11278 “Sistemi metallici di evacuazione dei prodotti della combu-stione asserviti ad apparecchi e generatori a combu-stibile liquido o solido - Criteri di scelta in funzione del tipo di applicazione e relativa designazione del prodotto” (codice progetto: UNI1602194), revisione della UNI/TS 11278:2008.Il progetto, sviluppato dal gruppo di lavoro GL1 “Camini metallici” della Commissione Tecnica 258 “Canne fumarie” del CTI, rispetto alla UNI/TS 11278:2008 attualmente in vigore, tratta esclusi-vamente i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione di apparecchi alimentati a combustibile solido e liquido, e non include più il caso degli appa-recchi a gas, che sono di pertinenza della UNI 7129-3:2015. Inoltre in occasione di questa revisione, il documento sarà convertito da specifica tecnica (UNI/TS) in Norma UNI.La norma, indirizzata prevalentemente agli installatori di impianti fumari, fornisce i criteri di scelta dei siste-mi metallici di evacuazione fumi sulla base dell’abbi-namento all’apparecchio utilizzatore e della tipologia di installazione, in conformità alla UNI EN 1443 (Camini – Requisiti generali) e alle norme europee di
prodotto applicabili. Rientrano pertanto nel campo di applicazione camini, canali da fumo, condotti di sca-rico fumi, condotti coassiali, collettori e condotti per intubamento metallici asserviti, come detto, ad appa-recchi a combustibile solido o liquido, e conformi alle norme di prodotto UNI EN 1856-1 e UNI EN 1856-2 (“Camini - Requisiti per camini metallici - Parte 1: Pro-dotti per sistemi camino / Parte 2: Condotti interni e canali da fumo metallici”). Con l’obiettivo di fornire all’installatore uno strumento utile per la scelta e l’ab-binamento dei prodotti del sistema fumario, la norma definisce i requisiti minimi del sistema di evacuazione fumi, trattando, per ciascun caso, i requisiti di classe di temperatura, di pressione, di resistenza alla con-densa, alla corrosione e al fuoco della fuliggine e relativa distanza dai materiali combustibili.L’inchiesta terminerà il 13/02/2017. Il documento è disponibile sul sito UNI. Eventuali commenti con osservazioni o proposte di modifica devono essere trasmessi per via telematica entro la scadenza indi-cata compilando l’apposita scheda disponibile nella pagina del progetto sul sito UNI.
Giuseppe Pinna [email protected]
LA NORMAZIONE RIPARTE DA TOKYO
Mattia Merlini – [email protected]
Il Giappone è un paese di 127 milioni di abitanti che nel 2014 ha prodotto 44,3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (346 kg pro capite contro i circa 500 kg pro capite dell’Italia), destinando solo l’1,3% dell’intera produzione, che conta anche i rifiuti indu-striali, allo smaltimento in discarica. Di questi 44,3 milioni di tonnellate di rifiuti, la quasi totalità viene utilizzata per produrre energia nei 1162 impianti di incenerimento dislocati su tutto il territorio, sulla base di un principio molto semplice: ciascuna municipalità gestisce i rifiuti prodotti all’interno della propria circo-scrizione. Gli impianti per la gestione di tali quanti-tativi, come spiega Yoshinori Suga vice direttore del dipartimento per la gestione dei rifiuti del Ministero dell’Ambiente, sono di piccola taglia (700 tonnellate/anno) e se in Italia il combustibile da rifiuto viene pro-dotto e utilizzato sotto forma di fluff, in Giappone il combustibile subisce un processo di pellettizzazione. Nello specifico, il combustibile utilizzato negli im-pianti giapponesi si chiama ‘Refused Paper & Plastic Fuel’ (RPF) che altro non è che un combustibile solido ottenuto, a valle della raccolta differenziata, da rifiuti industriali quali principalmente la carta e la plastica con un alto contenuto calorifico, che di fatto lo rende un’ottima alternativa al carbone.L’esperienza giapponese è stata spiegata e appro-fondita nel corso dei primi incontri tenutosi a Tokyo lo scorso novembre, nell’ambito della nuova com-missione tecnica ISO (ISO/TC 300 ‘Solid Recovered Fuels’) che normerà a livello internazionale i CSS (Combustibili Solidi Secondari). Per perseguire i suoi obiettivi, l’ISO/TC 300 è stato strutturato in sei gruppi di lavoro (GL): GL1 - Terminologia e gestione per la qualità; GL2 - Specifiche e classi; GL3 - Campiona-mento e riduzione del campione; GL4 - Prove fisiche e meccaniche; GL5 - Prove chimiche e determinazione
del contenuto di biomassa; GL6 - Sicurezza dei CSS. In particolare, le attività del GL 5 sono coordinate dall’Italia, il dott. Giovanni Ciceri dell’RSE nel ruolo di convenor è supportato dal dott. Mattia Merlini del CTI. I paesi coinvolti in questa specifica attività ISO – uno su tutti il già citato Giappone che ha ospitato la riunione plenaria dell’ISO/TC 300 e tutti gli incontri dei rispettivi GL – stanno già fornendo nuovi elementi che direttamente o indirettamente potrebbero cam-biare significativamente lo status normativo, infatti grazie al Vienna Agreement, ovvero la cooperazione tra ISO e CEN, le future norme tecniche sui CSS diventeranno un riferimento per il mercato mondiale e di conseguenza anche per il mercato italiano. Alla luce di uno scenario futuro ancora tutto da decifrare e che vedrà il CTI in prima linea nei prossimi anni, la normazione dei CSS non può essere lasciata a terzi e per tale ragione si auspica un maggior coinvolgimen-to degli stakeholder nazionali, con l’obiettivo di con-solidare ulteriormente l’esperienza italiana sui tavoli internazionali. Ulteriori aggiornamenti futuri saranno disponibili sia sulla homepage del CTI, sia sulla pagi-na twitter @CTInorme.
CLASSIFICAZIONE E SPECIFICHE
Giovanni Ciceri – Convenor ISOTC 300/WG5 ‘Chemical test and determination of biomass content’
Italia, Giappone, Svezia, Finlandia, Germania, Olan-da e Regno Unito sono i paesi che hanno partecipato alla riunione del GL 2 ‘Specifiche e classi’, in cui sono stati approfonditi e discussi due progetti di norma: il rapporto tecnico ISO/NP TR 21916, come linea guida per le specifiche e la classificazione di determinate tipologie di CSS (in seguito chiamati anche SRF) e l’ISO/NP 21640, norma di riferimento per specifiche e classi.Per quanto concerne l’ISO/NP TR 21916, progetto di
CSS
Dossier CTI8
9IL CTI INFORMA Dossier CTI
norma proposto proprio dall’Italia, Ciceri ha esposto i contenuti essenziali, ponendo l’attenzione sul con-testo normativo vigente in cui tale norma andrebbe ad inserirsi. Nel dettaglio, gli usi specifici proposti per tali materiali includono l’uso in cementeria, il co-incinerimento in centrali elettriche a carbone e la gassificazione e la pirolisi. A tal proposito Ciceri ha fornito un quadro generale sulla situazione italiana – caratterizzata da un nutrito corpus legislativo, dal Decreto Ministeriale 5 febbraio 1998 al Decreto Mini-steriale 14 febbraio 2013 n.22 – che in estrema sinte-si prevede diversi criteri di specificazione in funzione dell’utilizzo del CSS: - specifiche per la co-combustione in centrali elettri-che di potenza termica >50 MW;
- specifiche per forni di cementeria di capacità mag-giore di 500 ton/giorno di Clinker;
- specifiche dei CSS in impianti di combustione.
Nel corso dell’incontro è stato chiesto agli esperti del GL2 di integrare le informazioni di carattere legisla-tivo e normativo inerenti il proprio Paese, in modo da avere un quadro completo. A seguito di un lungo confronto tra le parti è stato concordato, e successiva-mente approvato nel corso della plenaria dell’ISO/TC 300 del 25 novembre, il titolo dell’ISO/NP TR 21916: Solid recovered fuels – Guidance for specification of solid recovered fuels (SRF) for selected uses. Lo scopo del rapporto tecnico è quello di fornire dei valori di riferimento per le specifiche di determinate tipologie di CSS, in relazione al loro specifico utilizzo. Tale do-cumento – che dovrà necessariamente essere in con-formità con la ISO 21640, norma di cui parleremo a breve – è destinato a produttori, utilizzatori e altri
potenziali stakeholder; project leader dell’ISO/TR NP 21916 sarà Giovanna Martignon dell’RSE.In merito alla suddetta ISO/NP 21640 “Specifiche e classi”, il convenor Inge Johansson ha presentato le proposte ricevute da varie delegazioni. La delegazio-ne giapponese ha illustrato un interessante documen-to di sintesi sulla produzione ed uso dei CSS in Giap-pone, o meglio dei ‘Refused Paper & Plastic Fuel’ (RPF), che include anche un sistema di classificazione in tre classi sulla base del potere calorifico superiore, del contenuto di umidità, di ceneri e di cloro.Per completezza d’informazione è stato richiesto alla delegazione italiana di presentare una sintesi della situazione in Europa riguardo i SRF, presentazione effettuata a cura di Ciceri, che ha anche illustrato quanto richiesto dal Decreto Ministeriale 14 febbraio 2013 n.22 – Regole sula cessazione dello stato di rifiuto per certe tipologie di CSS.La delegazione danese, pur non essendo presente al meeting, ha inviato alcune osservazioni puntualizzan-do che in dipendenza dalla modalità di produzione i SRF possono essere contaminati da composti ed ele-menti diversi, in particolare metalli pesanti. Ad esem-pio il SRF preparato da legno trattato e verniciato può contenere arsenico, piombo e zinco, oltre che oli minerali, nichel e vanadio. Non è invece comune una contaminazione da mercurio che è tuttavia uno dei parametri di classificazione, suggerendo di sostituire questo parametro nella futura norma ISO con uno più generale correlato al contenuto di metalli pesanti.La delegazione francese, anch’essa non presente al meeting, propone un nuovo criterio di classificazione riassunto nella seguente tabella:Infine ECOS (Associazione dei cittadini europei per
la standardizzazione) propone di inserire nella classi-ficazione, a fianco del mercurio, anche cadmio e tal-lio, di stabilire il livello massimo del contenuto di clo-ro al 3% e di riconsiderare l’abolizione della classe 5 dell’attuale classificazione in accordo alla EN 15359, che prevede un potere calorifico molto basso che può influire sulle emissioni di particolari inquinanti.La discussione è poi proseguita con la definizione di una serie di parametri che potrebbero ricadere nelle tre categorie di classificazione (tecnologica, ambien-te e salute, economica), al fine di avere una visione il più possibile completa per la predisposizione di nuovi criteri di classificazione.
CAMPIONAMENTO
Giovanni Ciceri – Convenor ISOTC 300/WG5 ‘Chemical test and determination of biomass content’
Le attività relative al GL 3 ‘Campionamento e ridu-zione del campione’ sono state seguite dall’Italia, oltre che dal Giappone, Svezia, Finlandia, Germania,
Olanda e Regno Unito.È stata avanzata la richiesta di spostare la EN 15440 “Solid recovered fuels - Methods for the determination of biomass content” (ISO/PWI 21644) nel GL 5 “Prove chimiche e determinazione del contenuto di biomas-sa”. A tal proposito, come confermato nel corso della plenaria dell’ISO/TC 300, sarà aperto un nuovo workitem per l’attivazione del progetto di norma. Dopo la presentazio-ne dello stato dell’arte nell’ambito del CEN/TC 343, il convenor Jaap Hooijmans ha pre-sentato i “Preliminary Work Items” (PWI) che dovranno essere attivati. In particolare la norma sul campionamento, la ISO/PWI 21645 (ovvero la EN 15442), verrà gestita come new work item proposal (NWIP) con Hooijmans Project Leader. Inoltre, a seguito di una lunga discussione sul tema relativo alla preparazione del campione, Ciceri – convenor del GL5, in accordo ai convenor
del GL3 e del GL4 “Prove fisiche e meccaniche” – ha suggerito, nell’ambito delle attività del GL 5 svoltesi il giorno seguente, di trasferire la ISO/PWI 21674 (EN 15413) nel GL 3. A tal proposito ulteriori dettagli ver-ranno forniti nella successiva relazione. Per quanto concerne la ISO/PWI TR 21642 “Solid recovered fuels -- Guidelines on occupational health aspects (CEN/TR 15441:2006)”, questa verrà sposta-ta nel GL 6 “Sicurezza dei CSS”. I Paesi partecipanti hanno fornito il loro contributo in diversa misura. Il Giappone, a fronte di un corpus normativo nazionale particolarmente sviluppato, si è impegnato a fornire elementi utili e a supporto delle attività future, come anche l’Austria, che per giustificati motivi non ha po-tuto partecipare al ciclo di riunioni sui CSS. Il Regno Unito ha fatto presente come il legno di recupero, classificato come rifiuto, rappresenta una particolare tipologia in termini di campionamento e sarebbe quindi auspicabile inserire un riferimento specifico nelle nuove norme ISO. A margine della riunione, i convenor del GL5 e del GL3 hanno concordato sulla necessità di spostare la ISO/PWI 21652 (EN 15590) “Solid recovered fuels - Determination of the current
Dossier CTI10
11IL CTI INFORMA Dossier CTI
rate of aerobic microbial activity using the real dyna-mic respiration index”, dal GL3 al GL5.
PROVE CHIMICHE E CONTENUTO DI BIOMASSA
Mattia Merlini – [email protected]
I lavori nell’ambito del GL5, coordinato dall’Italia, sono stati avviati dal convenor Ciceri che ha illustrato ai Paesi partecipanti (Germania, Svezia, Giappone, Olanda e Regno Unito) lo stato dell’arte in materia di prove chimiche, rappresentato in gran parte dalle norme afferenti al GL5 del CEN/TC 343.In accordo con i convenor del GL3 “Campionamento e riduzione del campione” e del GL4 “Prove fisiche e meccaniche”, il GL5 ha deciso all’unanimità di trasferire la ISO/PWI 21674 (EN 15413) nel GL 3. In tal modo la ISO/PWI 21646 (EN 15443) verrà fusa con la ISO/PWI 21674 (EN 15413) con l’obiettivo di avere un unico riferimento che dovrà individuare in maniera chiara e univoca il punto di consegna del campione risultante dalla procedura proposta. Gli aspetti tecnici riguardanti specifici requisiti funzionali alle procedure analitiche sviluppate dal GL 5, saran-no inclusi in uno specifico paragrafo degli standard riguardanti i metodi chimici e fisici. Alla luce anche di quanto successivamente deciso nel corso della plenaria dell’ISO/TC 300, vengono effettuate diverse riallocazione come illustrato nell’im-magine seguente:
Ne consegue che la revisione della ISO/PWI 21644, ovvero la EN 15440 concernente i metodi per la determinazione del contenuto di biomassa, verrà avviata in seno al GL 5 e il project leader sarà Marco Achilli del CESI.Inoltre viene concordato di mettere in revisione la ISO/PWI 21663 (EN 15407) con l’aggiunta del-la determinazione dello zolfo. Il titolo della norma proposta viene per questa ragione modificato come segue: “Methods for the determination of carbon (C), hydrogen (H), nitrogen (N) and sulphur (S) by the in-strumental method”.Oltre a quanto suddetto, viene concordato all’unani-mità di avviare tre nuovi work item: - ISO/PWI 21664 “Solid recovered fuels - Methods for the determination of sulphur (S), chlorine (Cl), fluorine (F) and bromine (Br) content (EN 15408)”. Il GL5 si riserva di attendere l’esito del voto rela-tivo alla ISO/NP 22105 “Solid recovered fuels Determination of the total Sulphur content using a high temperature tube furnace combustion method - IR-detection”, in scadenza il 9 gennaio 2017;
- ISO/PWI 21665 “Solid recovered fuels - Methods for the determination of the content of major elemen-ts (Al, Ca, Fe, K, Mg, P, Si, Ti) (EN 15410)”
- ISO/PWI 21666 “Solid recovered fuels - Methods for the determination of the content of trace elemen-ts (As, Ba, Be, Cd, Co, Cr, Cu, Hg, Mo, Mn, Ni, Pb, Sb, Se, TI, V, and Zn) (EN 15411)”.
Il prossimo meeting si potrebbe tenere a Milano nella prossima primavera in concomitanza con gli incontri in programmazione del GL 1, GL 2 e GL 6.
LA PLENARIA DELL’ISO/TC 300
Mattia Merlini – [email protected]
Nel corso della plenaria tenutasi il 25 novembre, oltre a quanto notificato nelle relazioni precedenti, è stato confermato il titolo della commissione tecnica ISO/TC 300: Solid Recovered Fuels. Lo scopo del TC è stato definito come segue: “Standardization
RIALLOCAZIONEWORKITEM
DalGL3alGL5ISO/PWI21644 Method for the determination of biomass content
ISO/PWI21641 Report on relative difference between biodegradable andbiogenic fractions of SRF
ISO/PWITR21643 Determination of the biomass based on the 14C method
DalGL5alGL3ISO/NP21944 Collection of representative analytical samples from
heterogeneous materials of low bulk density using thepressing-drill method and the determination of the water-soluble content of chloride, sodium and potassium using theliquid obtained by the press method
ISO/PWI21674 Methods for the preparation of the test sample from thelaboratory sample
1
ISO/TC 300/WG5
Dossier CTI12
of solid recovered fuels, from point of acceptance of material to be recovered to point of delivery, prepa-red from non-hazardous waste to be used for energy purposes, excluding fuels that are included in the scope of ISO/TC 238 and ISO/TC 28”. In tal sen-so, il GL 1 “Terminologia e gestione per la qualità” giocherà un ruolo fondamentale nel definire il “point of acceptance”, il “point of delivery” e il “non-hazar-dous waste”.Sempre nell’ambito del GL 1, è stata approvata come NWIP la ISO/PWI 21637 “Terminology, definitions and descriptions (EN 15357)” e su tale norma sarà fondamentale avere un esperto italiano che dovrà monitorare l’evolversi della terminologia. Verrà inol-tre fatto circolare un questionario per comprendere, chiedendo direttamente ai Paesi coinvolti dal GL 1, se c’è una evidente necessità di una norma sulla ge-stione per la qualità e che tipologia di norma o linea guida richiede il mercato. Sempre come NWIP, sono stati approvati in seno al GL 4 “Prove fisiche e meccaniche” le seguenti norme: - I SO/PWI 21654 “Solid recovered fuels - Determina-tion of calorific value (EN 15400)”;
- ISO/PWI 22167 “Solid recovered fuels - Determina-tion of content of volatile matter (EN 15402)”;
- ISO/PWI 21656 “Solid recovered fuels - Determina-tion of ash content (EN 15403)”;
- ISO/PWI 21660-3 “Solid recovered fuels - Deter-mination of moisture content using the oven dry method - Part 3: Moisture in general analysis sample (EN 15414-3)”.
Infine per quanto concerne il GL 6 “Sicurezza dei CSS”, la determinazione dell’autocom-bustione (ISO/NP 21911) e la movimentazione e stoccaggio in sicurezza dei CSS (ISO/NP 21912) erano già stati ap-provati nel corso della prima plenaria dell’ISO/TC 300, pertanto i lavori stanno pro-cedendo.
AGGIORNAMENTO DAL TERRITORIO
Daniele Gizzi – Esperto CT 283 ‘Energia dai rifiuti’
Il pacchetto dell’Economia Circolare in discussione a Bruxelles (revisione di 6 direttive sui rifiuti), fortemente sostenuto dal nostro Paese, prevede obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti molto ambiziosi e il quasi totale azzeramento dello smaltimento in discarica ridotto al 10%.Nel nostro Paese, dove lo smaltimento in discarica sembra essere ancora la forma di gestione prevalen-te dei rifiuti urbani (45 %) ma non solo, le aziende del settore “rifiuti” stanno investendo in tecnologie sui processi per valorizzare al meglio gli output dei propri impianti, con l’obiettivo di aprire nuovi mercati per nuovi materiali sia a livello nazionale che interna-zionale. Sull’intero territorio nazionale si rileva per-tanto un aumento delle autorizzazioni rilasciate agli impianti di pretrattamento rifiuti per la produzione dei CSS classificati sia come rifiuti speciali non pericolosi che End of Waste (di seguito non verrà fatta alcuna distinzione). Sul lato “domanda CSS” e quindi utilizzo finale, registriamo ancora oggi nel 2016 opposizioni molto forti a livello locale. Dal Nord al Sud, gli iter tecni-co-amministrativi per il rilascio della Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) per l’utilizzo dei CSS, sono spesso tempestati da opposizioni di comitati,
13IL CTI INFORMA Dossier CTI
rinvii, ricorsi al TAR, etc. Ad oggi sono in itinere (in sospeso per quanto sopra riportato) procedure di AIA per l’utilizzo di circa 250.000 t/anno di CSS nelle cementerie italiane. Nonostante ciò i dati AITEC mostrano come la sostitu-zione calorica dei combustibili fossili con CSS e altri alternativi nei forni da cemento in Italia, sia in lento ma costante aumento dal 2002.Tale lento ma costante aumento è dovuto essenzial-mente a 2 fattori: la chiusura degli impianti meno efficienti e la conseguente riduzione del consumo termico totale (GJ/anno) e il lento e costante aumento dei quantitativi di combustibili alternativi utilizzati. Ad oggi si tratta per la quasi totalità di recupero di energia da combustibili classi-ficati come rifiuti speciali non pericolosi.Ad un aumento dell’utilizzo di CSS e di combustibili alterna-tivi, si registra un calo impor-tante delle emissioni specifiche di ossidi di azoto, ossidi di zolfo e delle polveri. Tali pre-stazioni sono dovute anche,
all’investimento in tecnologie di abbattimento degli inquinanti proseguito anche durante gli ultimi anni di crisi durissima del mercato dell’edilizia (dal 2008 ad oggi si è perso il 60 % della produzione nazionale di cemento). I dati riportati sono presi dal “Rapporto di sostenibilità AITEC 2014”. Di certo l’industria del cemento italiana, tra i primi posti in Europa come volumi di cemento prodotti, è ancora lontana dai livelli di sostituzione termica dei propri concorrenti europei.
Fonte: www.aitec-ambiente.org
Fonte dati: www.wbcsdcement.org/index.php/key-issues/climate-protection/gnr-database
Prodotti & Soluzioni14
EPLAN Software & Service sviluppa soluzioni CAE e forni-sce consulenze sull’ottimizzazione dei processi ingegneri-stici aziendali, offrendo ai clienti una maggiore efficienza nel processo di sviluppo dei prodotti tramite procedure standardizzate, sequenze automatizzate e flussi di lavoro coerenti. EPLAN non è un semplice CAD ma è un am-biente di progettazione multidisciplinare (elettrica, fluidica, impiantistica, armadi e quadri 3D e harness design) che si basa su database.“EPLAN Platform” è il cuore di questa tecnologia e rende questa soluzione unica sul mercato. Un unico dato comu-ne a tutte le discipline consente una maggiore velocità di esecuzione, dati sempre aggiornati e documentazione di qualità. EPLAN Experience è invece l’ approccio metodo-logico e modulare per aumentare l’efficienza e l’ottimiz-zazione dei progetti. Nasce da 30 anni di esperienza in ambito progettazione elettrica, elettromeccanica e fluidica ed è applicabile a qualsiasi azienda, indipendentemente da dimensione, ubicazione o settore. EPLAN Experience è totalmente integrato nella Piattaforma EPLAN, è fortemente modulare, adatto a qualsiasi dimensione aziendale, ed è imperniato su otto ambiti di applicazione. IT Infrastructure: Prevede la completa integrazione del software EPLAN nell’ambiente informatico della vostra azienda. Product Structure: Offre un metodo chiaro per la struttu-razione di macchine e sistemi. Fornisce le metodologie per una progettazione strutturata intesa come principio cardine volto all’utilizzo di metodologie di automazione progettuale e collaborazione interdisciplinare.Platform Setup: Vi consentirà di creare la configurazione
migliore per le vostre necessità, in modo da operare in un ambiente di lavoro ideale. Codes & Standards: Fornisce una serie di linee guida per impostazioni ottimali e per l’utilizzo efficiente di ottimiz-zerà i vostri dispositivi e i dati tecnici relativi. Inoltre, è conforme a tutte le norme internazionali in materia di do-cumentazione e produzione, fra cui la nuova IEC 81346, le norme ISO 1219, IEC 61355, NFPA/JIC e molte altre.Design Methods: È l’opzione giusta per selezionare e implementare le metodologie di progettazione più efficienti per i le vostre necessità. Applicando le vostre specifiche metodologie progettuali per la tecnologia dell’automazio-ne, potrete ridurre considerevolmente il lavoro ingegneristi-co e i tempi di progettazione.Workflow: È un approccio step by step alla valutazione e automazione delle vostre procedure ingegneristiche, attra-verso l’impiego di scripting, API o uno specifico sviluppo aggiuntivo. In questo modo, potrete accelerare il processo ingegneristico, integrarlo con altre applicazioni e assicura-re coerenza alla vostra progettazione.Process Integration: Consente di integrare dati e flussi di lavoro progettuali nei vostri processi aziendali. Tutto ciò è possibile valorizzando appieno lo straordinario potenziale della piattaforma Eplan e integrandolo con sistemi ERP e PDM.Project Management: Vi aiuterà a raggiungere l’obiettivo di massimizzare la produttività nel più breve tempo possi-bile e a delineare un processo di progettazione completo, basato tecnologie di implementazione standardizzate.
EPLAN SOFTWARE & SERVICESoluzioni nel segno di una maggiore efficienza
EPLAN SOFTWARE & SERVICEwww.eplan.it
Prodotti & Soluzioni 15
MIRETTI - Affidabilità, Qualità e Innovazione nelle Trasformazioni Antideflagranti
MIRETTIwww.miretti.org
Explosion Proof Protections“Da oltre 40 anni il nostro lavoro è orien-tato a garantire la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente”. Dal 1973 Miretti è leader nelle trasformazioni antideflagranti di equi-paggiamenti e di mezzi destinati ad operare in atmosfere a rischio esplosione e nei sistemi di controllo emissioni nocive.Per l’estrema affidabilità delle Soluzioni Mi-retti, customizzate e realizzate in conformità con le regolamentazioni locali dei singoli paesi, l’azienda è il riferimento internazio-nale dell’antideflagrante per i più importanti OEMs. La costante ricerca orientata alle nuove tec-nologie e alle soluzioni più innovative, le certificazioni mondiali, l’eccellenza di inge-gneri e di tecnici specializzati e l’avanzato know-how permettono all’azienda di operare in svariati settori: Industriale, Oil&Gas, Equipaggiamenti, Carrelli, Mac-chine Movimento Terra, Miniere e Gallerie. L’azienda, certificata ISO 9001 e ISO 14001, ga-rantisce prodotti certificati secondo le direttive ATEX, IECEx, CNEx, NEC anche grazie a sedi produttive di-slocate in Europa, USA e Cina oltre a numerose filiali commerciali in tutto il mondo.Più di 700 veicoli elettrici e diesel, più di 300 fra motori e custodie EX, oltre 200 veicoli per miniere e gallerie trasformati in modo antideflagrante: sono solo alcuni numeri che fanno della Miretti il fornitore dai principali costruttori fra cui MTU, Cummins, Ca-terpillar, Volvo, Perkins, JCB, FPT, Iveco/Astra, Atlas Copco, Deutz, Man, Doosan, Still, Toyota, Hyster&Ya-le, Jungheinrich.In Miretti l’attenzione per la Ricerca risulta essere un elemento chiave per garantire sempre elevati standard di sicurezza. A questo si aggiungono due leve fonda-mentali in ottica di qualità per il cliente: un affidabile servizio post vendita e momenti di training volti ad
educare il personale al prodotto e al suo utilizzo.Fra le ultime soluzioni innovative, c’è il Miretti FilterEx uno scambiatore spegni-fiamma catalitico autopulen-te. Il sistema, brevettato e certificato ATEX 2014/34/EU, IECEx, NEC 500, consente al motore diesel in Zona 2 di operare fino a 1000 ore prima che lo scambiatore sia controllato. Il prolungamento del tempo di attività da 20 a 1000 ore ha un radicale e positivo impatto sui costi operativi, di manutenzione e sui tempi di fermo macchina. Si tratta di un sistema alternativo che riduce i costi in totale sicurezza. Può essere fornito per diverse tipologie di motore: inferiore a 110 kw; da 60 a 120 kw; da 121 a 250 kw; da 251 a 500 kw; superiore a 500 kw.
Attività CTI16
Si è svolto anche quest’anno, il 24 ottobre 2016, a Milano presso la sede di UNI, l’appuntamento con la giornata di studio organizzata dalla Commissione Tecnica del CTI 201 “Isolanti e isolamento termico – Materiali” dal titolo “Materiali isolanti, come usarli nel progetto e in opera?”. A dare il saluto ai partecipanti e a introdurre i lavori è stato il professor Giuliano Dall’O’, presidente del Sottocomitato (SC) 1, il quale ha subito rammentato ai presenti che è già trascorso più di un anno dalla pubblicazione dei tre decreti interministeriali “D.M. 26 giugno 2015” i quali introducono, con il D.M. “Requisiti minimi” gli edifici ad energia quasi zero. Dall’O’ ha poi specificato che in Lombardia l’obbligo della progettazione di edifici a energia quasi zero in caso di nuova costruzione o ristrutturazioni importanti è già formalmente in vigore dal 1° gennaio 2016. La Lom-bardia farà dunque da tester per le altre regioni. C’è quindi un grande fermento nel mondo delle costru-zioni: il nuovo target nZEB a breve non sarà solamente una sigla che incuriosisce, ma diventerà qualcosa di concreto. Se da una parte la legislazione ha defini-to i requisiti minimi che deve possedere l’edificio ad energia quasi zero, dall’altra vi è la necessità di avere in supporto una normativa tecnica di riferimento che garantisca che materiali, prodotti e sistemi presenti sul mercato posseggano caratteristiche di affidabilità, che i sistemi impiegati rispondano pienamente ai requisiti di abbattimento dei consumi energetici e che questi mantengano nel tempo le loro proprietà termiche e
termoigrometriche. Dal comparto dei materiali isolanti ci si attende quindi molto, già nel breve periodo, sia in termini di prestazioni che di rapporto costo/benefici con riferimento all’intero parco edilizio. Ma basteranno queste buone intenzioni per assicurare che la realizza-zione di edifici ad energia a quasi zero si svolga rispet-tando i criteri qualitativi? La disponibilità di normativa all’avanguardia infatti non garantisce che i lavori siano realizzati a regola d’arte e che i relativi collaudi siano efficaci. Potrebbe esserci il rischio dunque che le pre-messe esposte diventino delle promesse.Giovanni Murano, project Leader CT 201 del CTI, termi-nati i saluti iniziali, ha presentato “La normativa in fase di elaborazione su prodotti e sistemi isolanti termici”. Murano ha esordito sottolineando che la CT 201 è una delle commissioni più attive del CTI in termini di produzione normativa a livello ISO, CEN e nazionale. Essa infatti è il Comitato Mirror nazionale dell’ISO/TC 163 “Thermal performance and energy use in the built environment” ed in particolare del SC “Thermal insulation products”. Le norme pubblicate, di diretta responsabilità dell’ISO/TC 163/SC 3 sono 23, mentre lo stesso ha in lavorazione 12 norme tecniche. Il CEN/TC 88 ha pubblicato 95 norme e ne ha in elaborazione altre 15, poi ci sono il CEN/TC 350 e il CEN/TC 351, che non sono di stretta competenza del CTI, ma che ri-guardano i requisiti essenziali del Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) e quindi anch’essi sono connessi direttamente al settore dei prodotti isolanti termici. A li-vello nazionale invece sono in fase di elaborazione due progetti di norma: - Il primo fornisce le indicazioni di base per la proget-tazione e la corretta posa del sistema ETICS in rela-zione a tutte le sue componenti, tenendo conto delle norme specifiche (ETAG e CEN) dei singoli prodotti presenti.
- Il secondo, concernente le attività professionali non regolamentate, è relativo alle figure professionali che eseguono la posa dei sistemi compositi di isolamento
Materiali isolanti nel progetto e nell’operaIl Convegno CTI 2016
IL CTI INFORMA Attività CTI 17
termico per esterno (ETICS) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza.
Per l’elaborazione del primo progetto di norma la Commissione Tecnica 201 ha deliberato la creazione di un apposito gruppo di lavoro coordinato dall’ing. Federico Tedeschi. Il progetto di norma è a circa al 50% del suo sviluppo complessivo. Murano ha spiegato che, ad oggi, dal dibattito rimangono ancora aperti alcuni punti sui quali ancora non si è arrivati ad una decisione consolidata; questi saranno affrontati nelle riunioni successive e riguardano la presenza nel progetto di norma anche di eventuali requisiti e/o indicazioni per i supporti leggeri come quelli in legno e la presenza nel documento dei requisiti generali riferiti a tutti i prodotti isolanti o solamente ai prodotti coperti dalla marcatura CE. I lavori relativi al secondo progetto di norma, invece, attendendo la finalizzazione del primo documento, si prevede partano nella metà del prossimo anno.Parallelamente ai progetti di norma nazionale, come ha sottolineato Murano, la CT 201 è impegnata sui progetti di norma in corso di sviluppo dal CEN/TC 88, di cui si riportano di seguito i principali riferimenti e qualche nota a proposito. - prEN 16809. Prodotti di perle di polistirene espanso (EPS) sfuso e prodotti legati di perle di polistirene espanso realizzati in situ. Parte 1: Specifiche per i prodotti legati e sfusi prima dell’installazione; Parte 2: Specifiche per i prodotti legati e sfusi dopo l’installazione. Tale nor-ma è sotto il mandato M/103 della Commissione Europea ed è can-didata ad essere citata nella GUE;
- prEN 16783. Regole di categoria dei prodotti (PCR) relative a isolan-ti termici ottenuti in sito e in fab-brica. Preparazione della dichia-razione ambientale di prodotto di tipo III (EPD). Tale norma rappre-senta un notevole passo in avanti per quanto riguarda la salvaguar-dia dell’ambiente e l’impiego so-
stenibile delle risorse naturali (sesto e settimo requisito di base delle opere di costruzione del Regolamento 305/2011); essa stabilisce infatti, congiuntamente alla UNI EN 15804:2014+A1, le regole da adottare per la redazione di LCA ed EPD comparabili tra loro per la categoria degli isolanti termici prodotti in fabbrica o formati in situ. Come auspicato dal Regolamento n. 305/2011, infatti, ai fini della valutazione dell’uso sostenibile delle risorse e dell’impatto delle opere di costruzione, si dovrebbe fare uso delle dichiarazioni ambientali di prodotto, ove disponibili. Il progetto di norma specifica l’unità dichiarata da utilizzare, definisce i limiti predefiniti di sistema per i prodotti isolanti termici e descrive scenari e regole predefinite per gli scenari di riferimento relativi alla valutazione del LCA - moduli informativi e fornisce una guida per la determinazione della durata di vita di riferimento (RSL) per prodotti isolanti termici (Per approfondire è possibile consultare l’articolo pubblicato nel mese di febbraio 2016);
- Prodotti per l’isolamento termico composti da fibre ve-getali (VFBP): il progetto di norma riguarda i prodotti isolanti (rotoli, feltri, pannelli, lastre, …) a base di fibre vegetali con o senza rivestimenti, con o senza rinfor-zo integrale, utilizzati per l’isolamento termico degli edifici. La norma si applica a tutti i prodotti per l’iso-lamento termico realizzati con almeno il 70% di fibre
Resistenzameccanicaestabilità
Sicurezzaincasodiincendio
Igiene,saluteeambiente
Sicurezzaeaccessibilitànell'uso
Protezionecontroilrumore
Risparmioenergetico
eritenzionedelcalore
Usosostenibile
dellerisorsenaturali
REQUISITIDIBASEDELLEOPEREDI
COSTRUZIONE
REGOLAMENTO(UE)N.305/2011del9marzo2011
MandatoM/103alCEN/CENELECconcernentele
normearmonizzatesuiprodottiisolanti
termici
Attività CTI18
vegetali, con o senza aggiunta di collanti, leganti, ad-ditivi e che non rientrano nell’ambito di applicazione della norma EN 13171. Tale norma è sotto il mandato M/103 della Commissione Europea ed è candidata ad essere citata nella GUE. Per tale progetto di nor-ma, nella “Call for experts di gennaio 2016” si stanno cercando esperti che partecipino ai lavori in sede CEN oltre a quelli nominati dai paesi Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania e UK.
Dalla comunicazione “Tabella di marcia per un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse” e dai titoli delle norme citate, ha spiegato Murano emerge come, in me-rito alla ristrutturazione e alla costruzione degli edifici, la Commissione Europea stia indirizzando le proprie politiche verso strategie che considerino gli impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita. È prevedibile dunque che, in un futuro non troppo distante, le carat-teristiche di prodotto dei materiali comprenderanno dati sulle prestazioni ambientali degli edifici (igiene, salute e ambiente) e dunque, nella scelta dei materiali, si dovrà far riferimento a tali caratteristiche (per esempio: Total primary energy consumption in kWh/m2, Operational and embodied GWP in kgCO2eq/m2, total mains drin-king water consumption in m3 person / year, pollution emission, ecc.).Il CTI, oltre all’attività tipicamente normativa, come ha ricordato Murano, dedica parte delle proprie risorse a varie attività di ricerca, sia in ambito nazionale che
internazionale. Attualmente esso è impegnato in due importanti progetti i quali hanno ricadute pratiche sull’attività della CT 201: - RePublic_ZEB - Refurbishment of the Public Building Stock Towards nZEB: progetto focalizzato sulla formu-lazione di linee politiche e strategie economicamente sostenibili per realizzare la ristrutturazione degli edifi-ci pubblici secondo il modello degli edifici ad energia quasi zero (nZEB). Gli obiettivi principali del progetto sono quelli di supportare i Paesi del Sud-Est Europa nelle attività di promozione sul mercato locale di una serie di soluzioni tecniche avanzate, che consentano di ottenere edifici di tipo nZEB attraverso la ristruttura-zione di edifici pubblici esistenti e di realizzare azioni necessarie a velocizzarne il processo di riqualificazio-ne e rinnovo (Informazioni più dettagliate sono dispo-nibili nell’area “Ricerca” del sito CTI);
- Build Up Skills BRICKS - Building Refurbishment wi-th Increased Competence, Knowledge and Skills: progetto che prevede lo sviluppo di strumenti e metodologie necessarie per mettere a punto sistemi di formazione finalizzati ad accrescere conoscenze, competenze e capacità delle figure professionali operanti nel settore della ristrutturazione degli edi-fici. Lo scopo è quello di rafforzare l’introduzione di fonti energetiche rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti così come dei nuovi, per il raggiungimento dell’obiettivo relativo agli edi-fici ad energia quasi zero (nZEB) fissato al 2020 (In-
formazioni più dettagliate sono disponibili nell’area “Ricerca” del sito CTI).
Murano ha poi brevemente riassunto le attività che il CTI svolge, attraverso i propri gruppi consultivi (GC), a supporto della legislazione e del mercato: - il GC “Legge 90” fornisce, ove
richiesto, supporto tecnico al MiSE elabo-rando, insieme ad ENEA, FAQ a chiari-mento dei D.M. 26/06/2016 in merito ai quesiti tecnici che i professionisti del settore presentano con maggior frequenza. (La Raccolta delle faq sono disponibili sul sito del CTI al seguente Link);
ISOLANTITERMICI- Organizzazionedell’attivitànormativaelivelli
ISO/TC163Thermalperformanceandenergyuseinthebuiltenvironment
ISO/TC163- SC01Testandmeasurement methods
ISO/TC163- SC02Calculation methods
ISO/TC163- SC03Thermal insulation products
CEN/TC88Thermalinsulatingmaterialsand
products
CEN/TC350Sustainabilityofconstruction
works
CEN/TC351ConstructionProducts-AssessmentofReleaseofDangerousSubstances
CEN/TC89Thermalperformanceofbuildings
andbuildingcomponents
CT201Isolantieisolamentotermico–
Materiali
CT202Isolantieisolamento- Metodidi
calcoloediprova(UNI/TS11300-1)
IL CTI INFORMA Attività CTI 19
- Il GC “Software House”, con la collaborazione di al-cune Regioni, ha elaborato una proposta di standard xml per lo scambio dati di input/output delle nuove at-testazioni delle prestazioni energetiche (i due formati di standard XML ridotto ed esteso, sono disponibili sul sito del CTI al seguente Link).
Valeria Erba (ANIT), coordinatrice della CT 201 e del CT 202/GL 08, nel suo intervento, ha fatto chiarezza sulle procedure di reperimento dei dati per le valuta-zioni energetiche e termoigrometriche dell’involucro del fabbricato edilizio. Ella ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo da parte dei professionisti di informazioni corrette ed affidabili circa le proprietà dei prodotti isolanti termici, sia nella fase di progettazione che nella fase di esercizio, al fine di garantire durante la vita utile degli edifici ad energia quasi zero (nZEB), la costanza di prestazione. A tal proposito, oltre a fornire una pa-noramica legislativa sui requisiti legislativi degli nZEB, ha esposto un resoconto sulla normativa tecnica di rife-rimento per i relativi valori di progetto. La UNI 10351, pubblicata nel 2015, fornisce il metodo per il reperimento dei valori di riferimento per condutti-vità termica, resistenza al passaggio del vapore e calo-re specifico dei materiali da costruzione in base all’epo-ca di installazione. Tale documento completa la UNI EN ISO 10456:2008 con particolare riferimento ai prodotti isolanti termici precisando i campi di applicazione e i differenti metodi di valutazione dei valori di conduttività termica, di resistenza al passaggio del vapore e delle correzioni dei parametri termici da utilizzare in base all’epoca di installazione dei materiali. Ad integrazione di tali dati, la UNI 10351 riporta nel Prospetto A1 la vecchia tabella di riferimento per i materiali da costruzione (già presente nella versione del 1994) e un nuovo prospetto con valori di condutti-vità termica dei materiali isolanti marcati CE presenti in commercio da utilizzare nei calcoli preliminari di progetto.La UNI EN ISO 10456 e la UNI 10351 sono dunque le due norme di riferimento per la valutazione della conduttività termica di progetto che il professionista è tenuto ad utilizzare per il calcolo dei valori di resistenza termica.
La UNI EN ISO 10456 specifica i metodi per la deter-minazione dei valori termici dichiarati e di progetto per materiali e prodotti per l’edilizia termicamente omoge-nei, oltre a contenere valori tabulati di alcune caratte-ristiche termoigrometriche dei materiali da costruzione.Erba ha poi sottolineato che i valori riportati nella UNI 10351, non possono essere sempre utilizzati così come riportati ma è necessario operare una correzione con maggiorazione in funzione dell’uso. La norma specifica, in relazione al percorso utilizzato per il reperimento dei dati di conduttività, i rispettivi parametri da utilizzare. Ad esempio: - per i riferimenti al Prospetto A1, i valori da utilizzare per la conduttività sono quelli già maggiorati presenti nell’ultima colonna del prospetto stesso (che presen-tano maggiorazioni per tenere conto delle condizioni reali in opera del materiale);
- per i valori riportati nei prospetti della UNI EN ISO 10456, i valori di conduttività vanno eventualmente corretti con i metodi riportati nel capitolo 7 della UNI EN ISO 10456:2008;
- per le correzioni del valore del “lambda d” relativi alla marcatura CE le maggiorazioni sono eventuali e non obbligatorie; esse sono infatti previste per con-dizioni di umidità e temperatura differenti da quelle standard.
Erba in fine, in relazione ai materiali che non sono marcati CE, ha fatto un breve cenno al D.M. del 2 aprile 1998 (ancora vigente) relativo alle modalità che i produttori devono seguire per dichiarare le caratteri-stiche di isolamento termico dei componenti l’involucro edilizio e le caratteristiche di rendimento energetico degli impianti.
Attività CTI20
Rimanendo sul tema della normazione, Marco Piana (AIPE), esperto del CEN/TC 88, ha delineato una pa-noramica sui lavori europei relativi alla marcatura CE dei sistemi ETICS. “ETICS”, ha spiegato, è l’acronimo di External Thermal Insulation Composite Systems e, rientra oggi tra le soluzioni più appropriate, non solo in Italia ma in tutta Europa, per rispondere alle esigenze dell’efficientamento energetico dell’involucro opaco. Il sistema nasce alcuni decenni fa con i primi esempi sul mercato francese, tedesco ed italiano. Si sviluppa negli anni ’80 e i primi documenti sono elaborati in seno ad UNI e con prove sperimentali per mano del CSTB fran-cese e ICITE italiana.Sono nati così i documenti che sino a poco tempo fa tutti gli specialisti del settore hanno utilizzato, ovvero gli Agrement Techique che affrontavano in modo più allargato e sistematico il comportamento e le caratte-ristiche di un sistema ETICS in Italia definito, in gergo più amichevole anche tra i non addetti ai lavori, come “Cappotto”.I passi fatti in 30 anni di attività sono evidenti, ha spiegato Piana, e lo sforzo che è in corso nel CEN/TC 88 per redigere una norma per i sistemi a cappotto è palese a tutti gli operatori interessati. Un approccio sistematico nuovo è stato necessario per comprendere la ramificazione dei componenti che concorrono per realizzare un sistema.L’approccio del riferimento normativo in discussione presenta due filoni distinti: - Il primo è riferito alla determinazione e definizione delle caratteristiche dei singoli elementi di un sistema.
- Il secondo è riferito alla definizione del comportamen-to del sistema nel suo complesso.
La prima parte è relativamente semplice, si tratta di nor-me sviluppate con il fine di permettere la dichiarazione dei livelli prestazionali di adesivi, reti, intonaci, tasselli, ovvero di ogni elemento del sistema ETICS.La seconda, invece, è più complessa da elaborare tan-toché ancora oggi si definisce la bozza di norma del sistema con il termine “Specification” ma non ha ancora un numero univoco di riferimento.L’approccio di certo non è facile, si desidera affrontare un sistema complesso in cui ogni singolo componente
prevede scelte di materiali differenti. La struttura gene-rale della norma di sistema, quindi è un grande albero a scelte multiple.Questo approccio è stato anche avvalorato dallo spe-cifico intendimento del Regolamento (UE) 305/2011 in cui si introduce il concetto di “KIT”. In edilizia, ed in un sistema complesso, con ETICS si definisce un KIT, l’intro-duzione di tale concetto potrebbe creare riposiziona-menti molto importanti nel mercato.La norma “Specification” che sarà il riferimento per la futura marcatura CE, andrà a sostituire quello che oggi è la guida di riferimento ovvero l’ETAG 004.Nel nostro paese vi è grande dibattito sulla definizio-ne di KIT e sulle eventuali ricadute ed influenze per le aziende.L’adozione delle norme relative al sistema ETICS avran-no dunque una reale importanza sul mercato e saranno di riferimento per tutta la riqualificazione del parco edilizio esistente e futuro.Luca Devigili (CasaClima), nell’intervento successivo, ha esposto gli esiti principali dell’attività sviluppata nell’am-bito dell’accordo di programma tra ENEA e CasaClima. In particolare sono stati presentati i risultati della Ricer-ca di Sistema elettrico 2016 la quale ha previsto tra le sue attività lo sviluppo di una linea guida dal titolo “Le criticità nella progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione a nZEB: implicazioni pratiche, nor-mative e legislative. Linee guida per la realizzazione degli interventi di riqualificazione”. Il documento, ha spiegato Devigili, è nato con l’obiettivo di fornire uno strumento pratico di controllo in cantiere della corretta esecuzione degli interventi di efficienza energetica attraverso apposite checklist dedicate all’in-volucro del fabbricato e agli impianti.In questo documento, a partire dalla attuale definizione del target nZEB, come fissato dalla legislazione nazio-nale vigente, e con riferimento alle tipologie costruttive che caratterizzano il patrimonio edilizio italiano, rela-tivamente agli edifici pubblici costruiti in Italia a cavallo tra gli anni ‘60 ed ‘80 del secolo scorso, vengono suggeriti una serie di possibili interventi di riqualifica-zione raccomandati ai fini del miglioramento energetico dell’esistente e per il conseguimento dei requisiti minimi di legge legati alla relativa trasformazione in nZEB. Tali
IL CTI INFORMA Attività CTI 21
interventi interessano l’involucro opaco dell edificio, per il quale vengono descritte le principali soluzioni per l´is-olamento termico (dall’interno all’esterno o, dove pos-sibile, nell’intercapedine), l´involucro trasparente, con la sostituzione dei serramenti esistenti e la possibilità di installazione di nuovi sistemi schermanti, e i sistemi im-piantistici, con la previsione di sostituzione degli stessi. In riferimento agli interventi raccomandati il documento fornisce un quadro generale sui possibili errori di ese-cuzione e sulle criticità che da essi possono derivare attraverso l’elaborazione di checklist per il controllo in cantiere della corretta esecuzione degli interventi di ef-ficienza energetica. Nelle checklist vengono individuati gli aspetti più importanti e critici che è opportuno e necessario verificare in fase di realizzazione dell’inter-vento specifico. Le checklist sono state pensate come strumento di riferimento per il controllo in cantiere, sia nel caso si adottino procedure di verifica interna, sia nel
caso di controlli da parte terza.La ricerca ha dunque cercato di delineare possibili procedure e strumenti di controllo per quella che spesso risulta essere la fase più critica del processo di riqua-lificazione energetica di un edificio, ossia l esecuzione degli interventi in cantiere. Nell’intervento di Corrado Colagiacomo (Istituto Gior-dano) si è posta l’attenzione sulla misura delle caratte-ristiche di isolamento termico dei prodotti per edilizia e sull’affidabilità di tali misure.Per ogni metodo di prova è stato descritto il principio di misura e il relativo campo di applicazione.Colagiacomo ha introdotto il concetto di incertezza del-la misura, inteso come valore che ci consente di valutare l’affidabilità della misura stessa; ha illustrato mediante una tabella comparativa di sintesi (Tabella 1), per ogni metodo di indagine, l’incertezza tipica, ricavata attra-verso un’analisi matematica dell’incertezza e, in alcuni
METODO DI MISURA RIFERIMENTO NORMATIVO
INCERTEZZA TIPICA FONTE
Piastra calda con anello di guardia
UNI EN 12664, UNI EN 12667, ISO 8302
± 2% UNI EN 12664 – par. 5.2.8; UNI EN 12667 – par. 5.2.8
Metodo dei termoflussimetri UNI EN 12664, UNI EN 12667, ISO 8301
± 3% UNI EN 12664 – par. 5.3.5; UNI EN 12667 – par. 5.3.5
Metodo camera guardiata o calibrata
UNI EN ISO 8990 ± 5% UNI EN ISO 8990 – par. 1.1
Metodo della camera calda con termoflussimetri
UNI EN 1934 ± 5% UNI EN 1934 – par. 5.4 (per campioni omogenei)
Metodo radiale UNI EN ISO 8497 ± 3% UNI EN ISO 8497 – Par. 12.2 (confronto test laboratori)
Misura in campo della resistenza termica e della trasmittanza mediante termoflussimetri
ISO 9869-1 Compresa tra ± 14% e ± 28%
ISO 9869-1 – par. 9
Misura della resistenza termica di un componente edilizio attraverso misure di consumi energetici in campo
Metodi non normalizzati
± 50% ± 100% …
Valore ricavabile da una analisi dell’incertezza o sulla base del confronto di misure effettuate sullo stesso prodotto da differenti laboratori
TABELLA 1 - Misura della trasmittanza termica in laboratorio con diversi metodi di misura
Attività CTI22
casi, verificata anche da confronti inter laboratorio.Dalla tabella di confronto si evince come la caratteriz-zazione termica dei materiali, per avere un’affidabilità accettabile, deve essere eseguita in laboratorio seguen-do metodi di prova standardizzati.Egli ha successivamente posto l’attenzione sulla delica-tezza di tali misure, mostrando con alcuni esempi che, se non si è abbastanza scrupolosi nell’esecuzione della prova o si sceglie un metodo di prova non adeguato, si rischia di fornire valori caratterizzati da incertezze che sono elevatissime e che rendono di conseguenza le mi-sure prive di senso. Un esempio sono gli elevati errori di misura della conduttività termica dovuti alle resistenze termiche di contatto e le elevate incertezze che possono caratterizzare la determinazione della resistenza termi-ca di un rivestimento applicato su una parete e misurato mediante camera calda (Hot Box). Egli ha inoltre dimostrato che, alcuni metodi non nor-malizzati per la determinazione della resistenza termica di un elemento a partire da consumi energetici in cam-po, non sono adeguati per la caratterizzazione termica, in quanto affetti da incertezze estremamente elevate.Colagiacomo ha poi trattato in merito alle modalità di dichiarazione delle caratteristiche di isolamento termico dei prodotti. Tali valori, che devono essere rappresen-tativi della produzione, dovrebbero essere dichiarati in condizioni termoigrometriche di riferimento e tenere conto di un opportuno periodo di invecchiamento. Nel caso dei prodotti isolanti soggetti a marcatura CE secondo le norme tecniche armonizzate da EN 13162 a EN 13171, per garantire la rappresentatività del va-lore dichiarato, è richiesta l’effettuazione di almeno 10 prove di conduttività termica di cui quattro effettuate presso l’Ente Notificato, con l’aggiunta di ulteriori prove periodiche di conduttività termica da effettuare durante il controllo di produzione.Per quanto concerne gli altri materiali per i quali non sono presenti le norme armonizzate di marcatura CE (ad esempio i prodotti isolanti per gli impianti) si segue quanto previsto dalla relativa norma di marcatura; ana-logamente, se il materiale possiede un ETA, si seguono le procedure stabilite dall’ETA stesso.Nel caso dei materiali che non sono trattati da un’appo-sita norma armonizzata per la marcatura CE o un ETA,
è necessario far riferimento al D.M. del 02 aprile 1998. In tale decreto viene sancito l’obbligo della certificazio-ne mediante laboratori o enti di certificazione accredi-tati secondo norme europee. Il Decreto si applica alle classi di componenti di edifici o di impianti riportate nel Allegato A al decreto stesso, per le quali vengano dichiarate prestazioni di risparmio energetico.In questi ultimi casi, per garantire la rappresentatività del valore termico dichiarato è necessario eseguire le procedure generali descritte nella norma UNI EN ISO 10456, la quale prevede un minimo di 3 prove. La parte conclusiva della relazione ha infine evidenzia-to l’importanza per i laboratori di prova dell’accredita-mento secondo la norma UNI EN ISO/IEC 17025, met-tendo in rilievo i principali vantaggi derivanti dall’accre-ditamento, fornendo indicazioni pratiche finalizzate a ricercare i laboratori accreditati secondo una specifica norma di prova e riconoscendo rapporti di prova emes-si dai laboratori accreditati.L’intervento conclusivo è stato di Virginio Trivella, il quale ha presentato “Renovate Italy”, la campagna di sensibilizzazione politica finalizzata alla diffusione della riqualificazione energetica profonda del patrimo-nio immobiliare esistente. Nei primi due anni di attività l’azione si è concentrata nell’individuazione delle bar-riere che ostacolano la realizzazione degli interventi e nella successiva formulazione di proposte per un contesto legislativo favorevole alla loro diffusione. In questo ambito i meccanismi di incentivazione si ritiene possano giocare un ruolo fondamentale nello stimolare gli investimenti. Tuttavia l’esperienza dell’ultimo decen-nio dimostra che una pianificazione non accurata degli schemi di incentivazione ne ha limitato la diffusione prevalentemente all’ambito degli interventi parziali, mentre quelli completi, integrati e profondi sono rimasti ai margini delle prassi. Inoltre, la concorrenza di diversi strumenti di incen-tivazione in alcuni casi ha addirittura incoraggiato l’adozione di pratiche inopportune, se non illegali, contrastanti con l’obiettivo della riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive.La predisposizione del Disegno di Legge di Bilancio 2017, ha spiegato Trivella, è stata l’occasione per pro-muovere un nuovo meccanismo di incentivazione, il cui
IL CTI INFORMA Attività CTI 23
obiettivo è stimolare meglio gli interventi di adegua-mento dell’involucro degli edifici condominiali, secondo modalità compatibili con la trasformazione in nZEB del patrimonio costruito.La giornata studio ha previsto al suo termine una di-scussione aperta. Gli argomenti sollevati dai parteci-panti hanno riguardato, in riferimento agli edifici ad energia quasi zero, l’utilizzo di alcuni nuovi prodotti isolanti per i quali non esistono al momento, o sono in corso di sviluppo, le relative norme di prodotto per la
marcatura CE, la mancata chiarezza in alcune situazio-ni della suddivisione delle responsabilità dei compiti tra progettisti, imprese e fornitori dei prodotti per l’edilizia e la semplificazione normativa, in un contesto carat-terizzato da un eccesso di norme e leggi in continuo aggiornamento.
Giovanni Murano [email protected]
Che l’allegato 3 del D.Lgs 28/11 presenti delle criticità non è certo una novità. E non lo è nemmeno il fatto che alcune tecnologie siano praticamente messe fuori gioco dai requisiti in termini di quota di rinnovabili. Tutto ciò è stato sottolineato e documentato da più parti fin dal marzo del 2011, quando è stato pubblicato. In questi cinque anni e mezzo non sono mancate proposte alter-native; tuttavia esse non hanno trovato terreno fertile e quindi siamo arrivati ad oggi, alle porte del 2017, con il tanto criticato allegato 3 praticamente immutato nella sua forma.Quando si parla di efficienza energetica degli edifici, non c’è riunione CTI in cui non venga tirato in ballo questo famigerato allegato. E ultimamente la preoccu-pazione degli operatori è addirittura aumentata, da un lato perché siamo praticamente prossimi alla data in cui scatterà l’obbligo del 50% di rinnovabili sui riscal-damento, raffrescamento e acqua calda sanitaria (1 gennaio 2017), dall’altro perché dal 2015 tale allegato è stato praticamente linkato al DM Requisiti Minimi e alla definizione di nZEB.Considerato tutto ciò, ci sembrava doveroso sottoline-are nuovamente il problema e riproporre una valida alternativa. La speranza che questa sia la volta buona è supportata da diverse considerazioni:a. A livello europeo si sta ridefinendo la Direttiva
2009/28/CE (la cosiddetta RED - Renewable Energy
Directive) della quale il nostro D.Lgs 28/11 ne costi-tuisce il recepimento. Non è escluso quindi che anche quest’ultimo debba essere in un prossimo futuro ag-giornato;
b. Sempre a livello europeo c’è un chiaro indirizzo nel voler mettere maggiormente in sinergia le energia rinnovabili con l’efficienza energetica. In tal senso è auspicabile una migliore connessione tra RED, EED e EPBD. Qualunque proposta che tenga in considera-zione gli aspetti energetici in maniera più organica è sicuramente ben venuta;
c. In ambito Direttiva 28, fortunatamente la situazione nel nostro Paese è piuttosto confortante. Dall’ultimo dato GSE (Rapporto Statistico 2015), l’Italia è infatti tra gli stati membri che, ad oggi, ha già raggiunto il proprio obiettivo per il 2020 arrivando al 17,1%. Certamente quindi non occorre abbassare la guar-dia, ma forse in futuro si potrà dedicare maggiore attenzione al discorso dell’efficienza (che, non dimen-tichiamolo, è un investimento che permette di pren-dere due al prezzo di uno: a parità di produzione di rinnovabili, diminuendo i fabbisogni, la QR aumenta);
d. Più nello specifico, pensando agli edifici, la recente Raccomandazione (UE) 2016/1318 del 29 luglio 2016, recante orientamenti per la promozione degli edifici a energia quasi zero, tra le altre cose mette in luce due aspetti: da un parte il fatto che non è detto
Allegato 3 D.Lgs 28: riproviamoci - Per la definizione di un’alternativa all’attuale formulazione
Attività CTI24
che vi debbano essere obiettivi e requisiti identici per tutte le tipologie di edifici e, dall’altra, che i requisiti sia in termini di energia primaria sia in termini di rinnovabili possano essere differenziati anche per zona climatica;
e. Il DM Requisiti Minimi, con il meccanismo dell’edificio di riferimento, ha aperto, se vogliamo, la strada al fatto di determinare requisiti in funzione delle poten-zialità e delle peculiarità di ciascun edificio anche in relazione al contesto e ai servizi forniti. Tutto miglio-rabile, per carità, però non è detto che una logica simile possa essere applicata anche al requisito sulle rinnovabili.
Considerato tutto ciò, è iniziata, in ambito GC Legge 90, la discussione per la stesura di una proposta che tenga conto di quanto evidenziato. Il lavoro è ancora in fase di sviluppo ma si sono già delineati i due principi di base:1. Quota di rinnovabile variabile perlomeno in funzione
della zona climatica e delle destinazione d’uso;2. Sinergia tra requisito sulle rinnovabili e requisito
sull’efficienza, che tradotto significa possibilità di so-
stituire dei punti di rinnovabili con una riduzione dei fabbisogni non solo nei casi di impossibilità tecnica ma più in generale tutte le volte che il progettista re-puti più sensato e/o economicamente più conveniente spingere maggiormente sulla riduzione dei consumi piuttosto che sull’installazione di FER.
In conclusione possiamo dire che la speranza è che i tempi siano maturi e che si riesca a riformulare quell’al-legato. Sia ben inteso: nessuno mette in discussione o vuole sminuire l’importanza delle fonti rinnovabili, che hanno e devono avere un ruolo di primo piano nelle politiche energetiche nazionali, ma forse è bene per-seguire una maggiore neutralità tecnologica, evitando sia i favoritismi che le eccezioni, ma premiando scelte che permettano di raggiungere non solo uno ma una pluralità di obiettivi, in termini di rinnovabili, efficienza, tutela ambientale, oltre che di sicurezza ed economicità del sistema.
Giovanni Murano [email protected]
L’ISO/TC 163/SC 1 ha presentato nel mese di ottobre 2016 la proposta relativa all’apertura del progetto di norma ISO/NP 21935 “Thermal Performance of win-dow and door systems. Determination of solar heat gain coefficient of the centre of glazing using solar si-mulator”, la quale specifica un metodo per misurare in laboratorio la trasmittanza di energia solare al centro delle vetrate. Il metodo si propone per essere utilizza-to per finestre, porte e facciate continue e si basa sul-la definizione di SHGC, di cui alla norma ISO 15099, e sul metodo di misurazione indicato nella ISO 8990. I dispositivi per la misura delle prestazioni al cen-tro del vetro previste dalla norma comprendono un simulatore solare, una camera climatizzata, e una
cold/hot box calorimetrica. La norma non utilizza il metodo della doppia camera con anello di guardia indicato nella norma ISO 8990, ma il metodo della misura del flusso di calore. I sistemi trattati dalla nor-ma possono essere composti da: - Vari tipi di superfici trasparenti (vetro o plastica; singolo multistrato, con o senza rivestimenti a bassa emissività, e con intercapedini riempite da aria o altri gas).
- Pannelli opachi nei sistemi di finestre o facciate continue.
- Varie tipologie di dispositivi per la schermatura solare (persiane, schermature, pellicole o qualsiasi altro elemento utile per ombreggiare).
Prestazioni termiche di porte e finestreNuovi metodi di prova in laboratorio
IL CTI INFORMA Attività CTI 25
- Vari tipi di sistemi solari attivi (sistemi fotovoltaici o collettori solari termici).
Il documento non prende in considerazione: - gli effetti dovuti all’ombreggiamento degli elementi costruttivi.
- Gli scambi termici dovuti al ricambio d’aria tra inter-no e esterno.
- Gli effetti derivanti dagli scambi termici tra vetro, distanziatore e telaio.
- La ventilazione degli spazi d’aria presenti nelle fine-stre doppie e accoppiate.
- Gli effetti dovuti all’accoppiamento dell’elemento trasparente con il resto dell’involucro edilizio (ponti termici).
Tale tematica è affrontata in maniera diversa dal progetto di norma ISO/DIS 19467 “Thermal per-formance of windows and doors — Determination of solar heat gain coefficient using solar simulator”. La differenza tra i metodi previsti dalle rispettive
normative risiede nel fatto che il nuovo progetto di norma riguarda le caratteristiche solari al centro della vetrata, con vari angoli di incidenza, mentre la ISO/DIS 19467 analizza le caratteristiche solari dell’intero serramento considerando un angolo di incidenza del-la radiazione solare normale alla superficie traspa-rente del serramento. Per fornire un quadro completo si ricorda che le caratteristiche solari al centro delle vetrate possono anche essere determinate secondo la UNI EN 410 “Vetro per edilizia - Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate”. Il nuovo progetto di norma si ritiene quindi possa essere utile per particolari vetrate o sistemi di schermatura complessi non trattabili con la UNI EN 410. Il docu-mento è disponibile per i soci CTI nell’area dedicata all’ISO/TC 163/SC 1.
Giovanni Murano [email protected]
L’ISO/TC 163/SC 1 ha presentato nel mese di ottobre 2016 la proposta relativa all’apertura del progetto di norma ISO/NP 21936 “Shutters and external venetian blinds. Resistance to operation in frosty conditions. Test method”.Il progetto di norma specifica metodi di prova per determinare la resistenza delle chiusure oscuranti, come persiane e veneziane esterne, alle condizioni di gelo. Il documento ha dunque l’obiettivo di fornire una metodologia per individuare in laboratorio eventuali problemi funzionali e danni dovuti alla formazione di ghiaccio dovuto alle basse temperature. Il documento può essere utilizzato per chiusure esterne tipo vene-ziane, tapparelle, persiane, chiusure a fisarmonica e scorrevoli e prende in esame anche i sistemi di funzio-namento motorizzati.
Tali sistemi, infatti, dovrebbero mantenere un livello di sicurezza al variare delle condizioni ambientali ester-ne. Per valutare il livello di sicurezza dei dispositivi di ombreggiatura esterni le norme EN 13659, EN 13561 specificano i requisiti di prestazione e metodi di prova della resistenza al carico del vento e neve per chiusure oscuranti, tende alla veneziana esterne, tende esterne e tendoni; tali norme tuttavia non prevedono prove relative alla valutazione della resistenza al funziona-mento in condizioni di gelo.Il documento è disponibile per i soci CTI nell’area de-dicata all’ISO/TC 163/SC 1.
Giovanni Murano [email protected]
Chiusure oscuranti e veneziane esterneDeterminazione della resistenza in condizioni di gelo
Attività CTI26
Negli ultimi anni si stanno diffondendo sul mercato nazionale ed internazionale nuove tipologie di isolanti termici che differiscono considerevolmente da quelli tradizionali. Per essi, attualmente, non esistono norme di prodotto, pertanto i consumatori non hanno a loro disposizione riferimenti ufficiali che supportino la loro scelta. Inoltre, sul mercato sono disponibili informazioni che, nella maggior parte dei casi, non sono supporta-te da prove di laboratorio che certifichino le relative prestazione termiche. Partendo da tali considerazioni, l’ISO/TC 163/SC 3 ha presentato nel mese di ottobre 2016 la proposta relativa all’apertura del progetto di norma ISO/NP 22097 “Thermal Insulation. Reflective insulation products. Determination of the thermal per-formance”. Il documento, che supporta e non sostituisce i metodi di prova ISO esistenti: - descrive procedure per l’utilizzo di metodi di prova e di calcolo standardizzati ISO esistenti per deter-minare le prestazioni termiche dei prodotti isolanti
riflettenti; - si applica a qualsiasi prodotto isolante termico che deve una parte delle sue proprietà termiche alla presenza di uno o più superfici riflettenti, o a bassa emissività, associate a spazi d’aria.
Il documento ha l’obiettivo di fornire indicazioni rela-tive ai metodi di prova utilizzabili per determinare le prestazioni termiche e l’idoneità all’utilizzo nelle co-struzioni dei prodotti isolanti riflettenti. Il progetto viene sviluppato dall’ISO/TC 163/SC 3 WG 13 “Reflective in-sulation for buildings”. Una prima versione del progetto di norma è riportata nel documento N.789 dell’ISO/TC 163/SC 3 disponibile sul sito CTI. È possibile par-tecipare ai lavori prendendo parte alle attività della Commissione Tecnica 201.
Giovanni Murano [email protected]
Prodotti isolanti riflettentiDeterminazione delle proprietà termiche
Pubblicata a catalogo la UNI/TS 11651, specifica tecni-ca che fornisce la procedura di asseverazione per i si-stemi di automazione e regolazione degli edifici (BACS)
in conformità alla UNI EN 15232. L’a s s e ve raz io ne consente di verifi-care la conformità del sistema BACS, come realizzato, a una classe di effi-cienza (A, B, C e D) per gli edifici residenziali e non residenziali.Il documento trova
applicazione nell’ambito delle disposizioni legislative contenute al punto 3 del Decreto interministeriale 26 giugno 2015 “Applicazione delle metodologie di cal-colo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici” relativo a requisiti e prescrizioni specifici per gli edifici di nuo-va costruzione o soggetti a ristrutturazioni importanti di primo livello. Inoltre, la specifica tecnica risponde alle finalità del Decreto interministeriale 16 febbraio 2016 (Conto Termico 2.0) che ha esteso le tipologie di intervento per l’incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, ai sistemi di automazione e regolazione degli edifici (BACS).
Mattia Merlini [email protected]
BACS - Pubblicata la nuova norma
IL CTI INFORMA Attività CTI 27
Benvenuti al quarto e ultimo appuntamento con la Newsletter del progetto di ricerca internazionale sulla ristrutturazione dello stock di edifici pubblici atta a con-vertirli in edifici ad energia quasi zero “Refurbishment of the Public Building Stock Towards Near Zero Energy Buildings – RePublic_ZEB”, coordinato dal CTI e giunto ormai alla sua conclusione.
COS’È IL PROGETTO REPUBLIC_ZEB? RePublic_ZEB è un progetto finanziato dalla Commis-sione Europea che unisce alcuni Paesi dell’Europa del Sud e Orientale per sviluppare e promuovere strumenti utili a trasformare gli edifici pubblici esistenti in edifici ad energia quasi zero (nZEB). Il progetto, della durata di 32 mesi, ha lo scopo di fornire soluzioni per ridurre i consumi di energia negli edifici pubblici, secondo quan-to previsto dall’articolo 9 della Direttiva Europea sulla prestazione energetica degli edifici. Il progetto è entrato nella fase conclusiva e tutti i docu-menti prodotti saranno disponibili sul suo sito web.
AGGIORNAMENTO SULLE ATTIVITÀ DEL PROGETTONel giugno 2016 si è tenuto a Lisbona l’incontro finale tra i 12 partner del progetto. I rappresentanti si sono confrontati sugli obiettivi raggiunti e hanno discusso la gestione delle pubblicazioni finali allo scopo di conclu-dere il programma di lavoro con successo. L’incontro, organizzato dal partner portoghese LNEG, si è tenuto al “Solar XXI”, niente meno che un edificio a basso consumo energetico progettato per massimizzare l’impiego di energia solare e le tecniche di raffredda-mento libero per riscaldare e raffrescare gli ambienti.
L’energia solare è convertita in energia elettrica attra-verso pannelli FV e collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Il raffreddamento libero è garantito attraverso tubazioni interrate con ventilazione sia naturale che meccanica.
Analisi costi/benefici dei “pacchetti di misure per l’efficienza energe-tica” per la ristrutturazione degli edifici verso l’obiettivo nZEB (Work package 4)Il principale obiettivo del WP4 è stato quello di effettuare un’analisi costi/benefici dei “pacchetti di misu-re” applicandoli agli edifici di rife-rimento individuati nelle precedenti fasi del progetto. L’idea è quella di accrescere la confidenza di pro-gettisti e costruttori con le possibi-li soluzioni di intervento, fornendo loro dati quantitativi sul risparmio energetico e sui corrispondenti benefici economici delle soluzioni analizzate. Sono appena stati pubblicati due rapporti inerenti questo tema:1. Il primo elaborato descrive i risultati delle analisi ef-
fettuate sugli edifici di riferimento. Per ciascun edificio è stata calcolata la performance energetica (kWh/m2/anno) prima dell’intervento di ristrutturazione e dopo l’individuazione del “pacchetto di misure” applicato per raggiungere l’obiettivo nZEB. Inoltre, per ogni scenario è stato calcolato il costo globale. In generale, il fattore di energia primaria per l’edificio nZEB si aggira tipicamente intorno ai 120 kWh/ m2/anno con una quota di energia rinnovabile pari a circa il 50%. Nonostante ciò, entrambi i valori posso-no variare al mutare della funzione dell’edificio (es. uffici, scuole, ospedali ecc.) oltre che delle condizioni climatiche. Nella maggior parte dei casi, le soluzioni nZEB sono efficaci sotto il profilo dei costi se si consi-
Newsletter RePublic_ZEBUltimo appuntamento del progetto europeo
Attività CTI28
dera un orizzonte temporale di 30 anni. 2. Il secondo rapporto riporta un’attenta analisi dei
risultati ottenuti. I partners hanno raggiunto un accor-do rispetto alle fondamentali variabili economiche da considerare nell’analisi: costi di investimento, gestione e manutenzione, costi energetici e tasso di sconto. L’elaborato descrive le variazioni in termini di costo globale e periodo di ritorno per ciascun pacchetto nZEB analizzato a seconda delle differenti variabili che lo caratterizzano.
In questo esempio, al diminuire dei costi di investimento, il tempo di ritorno risulta più breve (minore di 10 anni); al contrario, se i costi aumentassero del 20% o più, il pacchetto non risulterebbe efficacie sotto il profilo
dei costi. In generale, i costi di investimento, gestione e manutenzione rappresentano la variabile di spesa più importante. Se fosse possibile ridurne il valore, il pacchetto nZEB diventerebbe in molti casi ancora più economico. Gli elaborati forniscono una solida base per dimostrare agli attori della filiera che i pacchetti di misure di effi-cienza energetica permettono di raggiungere l’obiettino nZEB in maniera economicamente vantaggiosa.
Strategie e linee guida verso l’obiettivo nZEB (Work Package 5)All’interno del WP5, i soggetti interessati sono stati chiamati a discutere, sostenere e promuovere i risultati del progetto RePublic_ZEB come alternativa concreta
FIGURA 1 - Example energy performance of nZEB refurbished building
FIGURA 2 - Variation in pay-back of an nZEB package for an office
IL CTI INFORMA Attività CTI 29
per guidare la realizzazione degli interventi sugli edifici di pubblica proprietà. Lo scopo è accelerare il processo di ristrutturazione del parco di edifici pub-blici verso l’obiettivo nZEB. Per semplificare questa fase, i partners hanno creato una sezione nel sito web nella quale sono fornite nelle diverse lingue nazionali le informazioni e i materiali sul tema nZEB. È possibile accedere a queste sezioni attraverso il sito ufficiale del progetto RePublic_ZEB.Tutti gli elaborati prodotti nell’ambito del WP5 sono stati pubblicati.Il primo report riassume lo stato dell’arte sul tema nZEB e include definizioni, requisiti di energia pri-maria, quota rinnovabile ecc. caratterizzati per ogni Paese. Inoltre, sono presentati i risultati degli incontri tra i rappresentati del progetto e le autorità nazionali o regionali al fine di delineare le politiche in suppor-to al processo di trasformazione nZEB e di fornire raccomandazioni per diffondere più efficacemente il messaggio.Il secondo elaborato è stato organizzato per accresce-re la confidenza dei soggetti interessati e dimostrare che l’obiettivo nZEB è raggiungibile e che le misure considerate sono solide e verificate. Inoltre, sono pre-sentati i principali risultati ottenuti nel WP4 attraverso l’applicazione dei pacchetti per la trasformazione
nZEB agli edifici di riferimento che includono ospedali, scuole e uffici collocati nei paesi partner. Infine, è for-
FIGURA 3 - Partial reproduction of the new Italian EPC showing the nZEB classification
FIGURA 4 - nZEB refurbishment of a Romanian school built 1970-1990
Attività CTI30
nita una breve descrizione tecnica per ciascuna misura di efficienza energetica e le classifica attraverso un insieme di indicatori, quali costo, risparmio energetico, comfort termico, tempo di ritorno, ecc.Un momento chiave del progetto è il lavoro svolto con i portatori di interesse al fine di semplificare il proces-so di trasformazione verso gli obiettivi nZEB. Con que-sto scopo, ciascun Paese ha coinvolto gli attori della filiera organizzando seminari e giornate formative e sottoscrivendo i Memoranda of Understanding (MOUs) nei quali i soggetti percepiscono l’importanza strate-gica del processo di ristrutturazione verso l’obiettivo nZEB e si impegnano a promuoverlo avviando studi di fattibilità degli interventi per il miglioramento dell’effi-cienza energetica, partecipando ai seminari per discu-tere dei risultati nZEB, visitando e studiando esempi di edifici nZEB e così via.Nel terzo elaborato sono stati organizzati tutti i MOUs sottoscritti da ciascun paese partecipante. I documenti sono disponibili nelle lingue nazionali oltre che in inglese. Le organizzazioni che hanno firmato i MOUs sono state principalmente autorità pubbliche locali, ESCO, costruttori, ecc.Questo è un risultato incoraggiate e, si spera, in grado di accelerare il processo di ristrutturazione degli edifici di proprietà pubblica.Nell’elaborato finale è stato impostato un modello di contratto tipo da utilizzare per la gestione dei rapporti tra i gestori/proprietari di un edificio e le imprese edili che realizzano gli interventi. Esso è sta-to sviluppato sulla base dei Contratti di Prestazione Energetica (EPCs) già utilizzati dalle ESCOs (Energy
Service Companies). Il modello di contratto identifica l’edificio di riferimento, l’energia primaria utilizzata, la quota di energia rinnovabile ecc., e propone un meto-do di misura con il quale verificare il livello di ciascun requisito richiesto. Il rapporto chiude con una sintesi delle esperienze EPCs in ciascuna nazione e presenta altre eventuali procedure di supporto agli interventi di efficienza energetica.
Sintesi finali dei rapporti elaborati nel corso del progetto RePublic_ZEBPer ciascun elaborato prodotto nell’ambito del pro-getto RePublic_ZEB è stata redatta una breve sintesi. Molti rapporti sono complessi ed elaborati e pertanto i documenti di sintesi vogliono presentare in maniera concisa i risultati ottenuti. I documenti sono disponibili nella relativa sezione del sito web.
Video riepilogativo del progettoPer una rapida anteprima dell’intero progetto è stato prodotto un video riassuntivo di 3 minuti! Dai un’oc-chiata qui.
MAGGIORI INFORMAZIONIQuesta è l’ultima edizione delle newsletter del progetto RePublic_ZEB. Le passate edizioni e tutti gli elaborati prodotti durante il progetto sono disponibili nel sito web del progetto all’indirizzo www.republiczeb.org. È inoltre possibile contattarci direttamente all’indirizzo [email protected].
Lucilla Luppino - [email protected] Bernasconi - [email protected]
FIGURA 5 - Example of signed MOU from the FYROM
IL CTI INFORMA Attività CTI 31
GLIAPPUNTAMENTICONILCTI
Inchieste e voti ISOInchieste e voti in scadenza in ambito internazionale ISO continua…
Inchieste e voti CENInchieste e voti in scadenza in ambito europeo CEN continua…
Inchieste e voti nazionaliInchieste e voti in scadenza in ambito nazionale CTI continua…
RiunioniTutte le prossime riunioni CTI, CEN e ISO continua…
GC-TestoUnicoAmbientale–DLgs.152/06GC-ContoTermicoGC-Libre?odiImpiantoGC-Legge90/13
SC01 - TRASMISSIONE DEL CALORE E FLUIDODINAMICA
CT212-Usorazionaleeges.onedell'energia–CENeISO
CT231-Centraliele9richeeturbineagasperusoindustriale
CT232-Sistemidicompressioneedespansione
CT233-Cogenerazioneepoligenerazione
CT234-Motori–CTI-CUNA
CT222-Integritàstru9uraledegliimpian.apressione
CT223–A9rezzatureapressioneEsercizioedisposi.vidiprotezione
SC05 - CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA E REFRIGERAZIONE
CT241-Impian.diclima.zzazione:proge9azione,installazione,collaudo(UNI/TS11300-3)
CT242-Filtrazionediaria,gasefumi.Materialiecomponen.
CT243-Impian.diraffrescamento:PdC,condizionatori,scambiatori
CT244-Impian.frigoriferi:aspeRambientali
CT245-Impian.frigoriferi:refrigerazioneindustr.ecommerc.
CT246-Mezziditrasportocoibenta.–CTI-CUNA
CT213-Diagnosienerge.chenegliedifici-ARvitànazionale
CT214-Diagnosienerge.cheneiprocessi-ARvitànazionale
CT215-Diagnosienerge.cheneitraspor.-ARvitànazionale
CT211-Usorazionaleeges.onedell'energia–ARvitànazionale
GC–DireFvaEcodesign
GC–D.Lgs.102/14
GC-SoJware-House
CT251-Impian.diriscaldamento–Proge9azioneefabbisognidienerg.(UNI/TS11300-2e11300-4)
CT252-Impian.diriscaldamento–Esercizio,conduzione,manutenzione
CT253-Componen.degliimpian.diriscaldamento–Generatoridicalore
CT254-Componen.degliimpian.diriscaldamento-Radiatori,conve9ori,pannelli,strisceradian.
CT256-Impian.geotermiciabassatemperaturaconpompadicalore
CT257-Stufe,camineRebarbecueadariaeacqua(conosenzacaldaia)
SC07 - TECNOLOGIE DI SICUREZZA
CT266-Sicurezzadegliimpian.arischiodiincidenterilevante
CT271-Contabilizzazionedelcalore
ForumOrganismiNoRficaRPED
CT291-Criteridisostenibilitàdellebiomasse-Biocarburan.–CTI-CUNA
CT292-Criteridisostenibilitàperbiocombus.bilisolidi
SC09 - FONTI ENERGETICHE: RINNOVABILI, TRADIZIONALI, SECONDARIE
CT281-Energiasolare
CT282-Biocombus.bilisolidi
CT283-Energiadarifiu.
CT285-Bioliquidiperusoenerge.co
CT284-Biogasdafermentazioneanaerobicaesyngasbiogenico
CT287-Combus.bililiquidifossili,serbatoiestazionidiservizio
CT286-Idrogeno
CT258-Cannefumarie
ProceduraFAQCTI
CT204-GruppoDireRvaEPBD
SC02 - EFFICIENZA ENERGETICA E GESTIONE DELL’ENERGIA
SC08 - MISURE TERMICHE, REGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE
CT201-Isolamento-Materiali
CT203-Termoacus.ca-CTI-UNI
CT202-Isolamento-Metodidicalcoloediprova(UNI/TS11300-1)
CT223/GL01-Disposi.vidiprotezioneecontrollodegliimpian.apressione–CTI-UNI
SC03 - GENERATORI DI CALORE E IMPIANTI IN PRESSIONE
SC04 - SISTEMI E MACCHINE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA SC06 - RISCALDAMENTO E VENTILAZIONE
SC10 - TERMOENERGETICA AMBIENTALE E SOSTENIBILITA'
SVIL
UPP
O N
OR
MA
ZIO
NE
TEC
NIC
A
SUPP
OR
TO A
LLA
LEG
ISLA
ZIO
NE
SOTT
TOC
OM
ITAT
I (SC
) E
CO
MM
ISSI
ON
I TEC
NIC
HE
(CT)
G
RU
PPI C
ON
SULT
IVI (
GC
)
CLICCARE SULLE ICONE PER ACCEDERE AI DOCUMENTI
Comitatoperl’a?uazionedelD.M.329/04
GC–DireFvaPED
ALT
RE
ATTI
VITA
’
CT272-Sistemidiautomazioneecontrolloperlages.onedell'energiaedelcomfortnegliedifici
CT258/GL04–InterfacciaCEN/TC166–CTI-CIG
CT221-A9rezzatureapressione–CENeISOefornichimicieindustriali
GC-TestoUnicoAmbientale–DLgs.152/06GC-ContoTermicoGC-Libre?odiImpiantoGC-Legge90/13
SC01 - TRASMISSIONE DEL CALORE E FLUIDODINAMICA
CT212-Usorazionaleeges.onedell'energia–CENeISO
CT231-Centraliele9richeeturbineagasperusoindustriale
CT232-Sistemidicompressioneedespansione
CT233-Cogenerazioneepoligenerazione
CT234-Motori–CTI-CUNA
CT222-Integritàstru9uraledegliimpian.apressione
CT223–A9rezzatureapressioneEsercizioedisposi.vidiprotezione
SC05 - CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA E REFRIGERAZIONE
CT241-Impian.diclima.zzazione:proge9azione,installazione,collaudo(UNI/TS11300-3)
CT242-Filtrazionediaria,gasefumi.Materialiecomponen.
CT243-Impian.diraffrescamento:PdC,condizionatori,scambiatori
CT244-Impian.frigoriferi:aspeRambientali
CT245-Impian.frigoriferi:refrigerazioneindustr.ecommerc.
CT246-Mezziditrasportocoibenta.–CTI-CUNA
CT213-Diagnosienerge.chenegliedifici-ARvitànazionale
CT214-Diagnosienerge.cheneiprocessi-ARvitànazionale
CT215-Diagnosienerge.cheneitraspor.-ARvitànazionale
CT211-Usorazionaleeges.onedell'energia–ARvitànazionale
GC–DireFvaEcodesign
GC–D.Lgs.102/14
GC-SoJware-House
CT251-Impian.diriscaldamento–Proge9azioneefabbisognidienerg.(UNI/TS11300-2e11300-4)
CT252-Impian.diriscaldamento–Esercizio,conduzione,manutenzione
CT253-Componen.degliimpian.diriscaldamento–Generatoridicalore
CT254-Componen.degliimpian.diriscaldamento-Radiatori,conve9ori,pannelli,strisceradian.
CT256-Impian.geotermiciabassatemperaturaconpompadicalore
CT257-Stufe,camineRebarbecueadariaeacqua(conosenzacaldaia)
SC07 - TECNOLOGIE DI SICUREZZA
CT266-Sicurezzadegliimpian.arischiodiincidenterilevante
CT271-Contabilizzazionedelcalore
ForumOrganismiNoRficaRPED
CT291-Criteridisostenibilitàdellebiomasse-Biocarburan.–CTI-CUNA
CT292-Criteridisostenibilitàperbiocombus.bilisolidi
SC09 - FONTI ENERGETICHE: RINNOVABILI, TRADIZIONALI, SECONDARIE
CT281-Energiasolare
CT282-Biocombus.bilisolidi
CT283-Energiadarifiu.
CT285-Bioliquidiperusoenerge.co
CT284-Biogasdafermentazioneanaerobicaesyngasbiogenico
CT287-Combus.bililiquidifossili,serbatoiestazionidiservizio
CT286-Idrogeno
CT258-Cannefumarie
ProceduraFAQCTI
CT204-GruppoDireRvaEPBD
SC02 - EFFICIENZA ENERGETICA E GESTIONE DELL’ENERGIA
SC08 - MISURE TERMICHE, REGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE
CT201-Isolamento-Materiali
CT203-Termoacus.ca-CTI-UNI
CT202-Isolamento-Metodidicalcoloediprova(UNI/TS11300-1)
CT223/GL01-Disposi.vidiprotezioneecontrollodegliimpian.apressione–CTI-UNI
SC03 - GENERATORI DI CALORE E IMPIANTI IN PRESSIONE
SC04 - SISTEMI E MACCHINE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA SC06 - RISCALDAMENTO E VENTILAZIONE
SC10 - TERMOENERGETICA AMBIENTALE E SOSTENIBILITA'
SVIL
UPP
O N
OR
MA
ZIO
NE
TEC
NIC
A
SUPP
OR
TO A
LLA
LEG
ISLA
ZIO
NE
SOTT
TOC
OM
ITAT
I (SC
) E
CO
MM
ISSI
ON
I TEC
NIC
HE
(CT)
G
RU
PPI C
ON
SULT
IVI (
GC
)
CLICCARE SULLE ICONE PER ACCEDERE AI DOCUMENTI
Comitatoperl’a?uazionedelD.M.329/04
GC–DireFvaPED
ALT
RE
ATTI
VITA
’
CT272-Sistemidiautomazioneecontrolloperlages.onedell'energiaedelcomfortnegliedifici
CT258/GL04–InterfacciaCEN/TC166–CTI-CIG
CT221-A9rezzatureapressione–CENeISOefornichimicieindustriali
Attività CTI34
Il Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente “CTI” è stato fondato a Milano nel lontano 1933 e, come Associazione no-profit, ha ottenuto nel 1999 il ri-conoscimento della personalità giuridica dal Ministero dello Sviluppo Economico.Ente federato all’UNI, il CTI ha la responsabilità di svolgere attività normativa e di unificazione nei vari settori della termotecnica e della produzione e utilizza-zione di energia termica in generale, incluse le relative implicazioni ambientali.A tale scopo esso si avvale della collaborazione di industrie, enti privati, enti pubblici e associazioni e di una fitta rete di circa 1000 esperti che, mettendo a di-sposizione le proprie conoscenze tecniche e fornendo un supporto finanziario, consentono al CTI di operare su oltre 100 tavoli di lavoro normativi, tra nazionali e internazionali, e di prodigarsi prevalentemente nello sviluppo di nuovi progetti di norma e documenti tec-nici e nella revisione e aggiornamento di quelli già esistenti. In particolare, in ambito CEN e ISO il CTI sta rivesten-do un ruolo sempre più significativo che lo ha por-tato ad assumersi l’impegno della gestione di alcune importanti segreterie di TC e WG, determinando un conseguente accrescimento del peso del voto italiano sui tavoli di lavoro europei e mondiali.All’attività puramente normativa il CTI ha affiancato, ormai da tempo, quella di ricerca, largamente estesa anche in ambito internazionale, con il fine di fornire il necessario background per attività normative spe-cifiche e di sviluppare utili collaborazione con Enti istituzionali (MiSE, MATT, MIPAF, Regioni ed Organiz-zazioni straniere di vario livello) ed altri soggetti come associazioni industriali del settore. Essa si concentra prevalentemente nel campo delle fonti energetiche rinnovabili, del risparmio energetico, soprattutto in ambito industriale e residenziale allo scopo di soddisfare quanto stabilito dalla nuova EPBD, dell’applicazione delle tecnologie legate alle biomasse e ai combustibili derivati dai rifiuti e dello sviluppo di
normative pilota mirate al contenimento dei consumi energetici: tutti temi di grande attualità nei quali sono riposte ampie speranze per la riduzione dei consumi di energia primaria e delle emissioni in atmosfera e sui quali il CTI ha condotto approfonditi studi di notevole impatto socio-economico.
WWW.CTI2000.ITIl sito internet del Comitato costituisce un elemento di primaria importanza all’interno della struttura operati-va del CTI, sia per la sua funzione informativa che co-me vero e proprio strumento di lavoro per la gestione dei documenti e dei vari Organi Tecnici, proponendosi all’utente come una finestra di dialogo e di approfon-dimento aperta sulla vastità del mondo termotecnico.Su di esso è disponibile, con accesso riservato agli associati, tutta la documentazione normativa elabo-rata dagli organi ISO e CEN di cui il CTI è interfaccia e dalle sue Commissioni Tecniche nazionali, oltre a una nutrita serie di documenti tecnici: si tratta di circa 5.000 nuovi documenti tecnici normativi (Nazionali, CEN e ISO) ogni anno e di circa 7.400 pubblicazioni a disposizione gratuita degli associati. Il sito, strutturato come se fosse un vero “sportello infor-mativo”, si presenta in maniera schematica, suddiviso in diverse sezioni e costituisce una preziosa fonte di informazioni sempre aggiornate, che spaziano dagli ultimi disposti legislativi, all’attività di certificazione dei software, alle informazioni sull’attuazione della certifi-cazione energetica degli edifici rivolte a professionisti, cittadini e a tutti i soggetti coinvolti nel processo di cer-tificazione, fino all’attività di ricerca condotta dall’Ente, per finire con le funzioni di “e-commerce”.Il sito negli ultimi anni è stato visitato da un numero costante di più di 90.000 utenti diversi per un totale di circa 500.000 pagine visitate. Le visite sono concen-trate nei giorni e nelle ore di lavoro (500-600 utenti) e il maggior numero di accessi in genere si verifica nei primi giorni della settimana (lunedì e martedì) a signi-ficare che si tratta soprattutto di utilizzatori aziendali.
Il ruolo del CTI
Se questo documento viene letto su un PC in linea è sufficiente fare “click” sul codice progetto per accedere al documento (accesso consentito solo ai Soci CTI)
Titolo
Stato
CT 201 Isolanti e isolamento termico -
Materiali
Isolanti termici per edilizia - Messa in opera dei sistemi compositi di isolamento termico per esterno (ETICS) - Linee guida prog. E0201F350
In corso
CT 201 Isolanti e isolamento termico -
Materiali
Attività professionali non regolamentate - Figure professionali che eseguono la posa dei sistemi compositi di isolamento termico per esterno (ETICS) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza prog. E0201F290
In corso
CT 213 Diagnosi energetiche negli edifici -
Attività nazionale
Diagnosi Energetiche – Linee guida per le diagnosi energetiche degli edifici prog. E0202F570
In corso
CT 214 Diagnosi energetiche nei processi -
Attività nazionale
Diagnosi Energetiche – Linee guida per le diagnosi energetiche dei processi prog. E0202F580
In corso
CT 215 Diagnosi energetiche nei trasporti -
Attività nazionale
Diagnosi Energetiche – Linee guida per le diagnosi energetiche dei trasporti prog. E0202F590
In stand-by
CT 221 Progettazione e costruzione di
attrezzature a pressione e di forni industriali
UNI/TR Raccolte ISPESL Linee guida per l’uso delle raccolte Ispesl VSR, VSG, M, S, revisione 1995, nell’ambito della direttiva 2014/68/UE prog. E0203G010
In corso
CT 222 Integrità strutturale degli impianti
a pressione
Verifiche d’integrità di attrezzature /insiemi a pressione - Prove a pressione prog. E0203E680
In attesa di pubblicazione
CT 222 Integrità strutturale degli impianti
a pressione
Attrezzature a pressione - Valutazione dello stato di conservazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione a seguito del degrado da esercizio dei materiali prog. E0203E800
In corso
CT 223 Esercizio e dispositivi di protezione
delle installazioni a pressione
UNI TS 11325-10 Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione - Parte 10: Sorveglianza dei generatori di vapore e/o acqua surriscaldata esclusi dal campo di applicazione della UNI/TS 11325-3 prog. E0203B44A
In stand-by
CT 223 Esercizio e dispositivi di protezione
delle installazioni a pressione
Condotte forzate - Verifiche in esercizio dello stato di integrità prog. E0203F140
In stand-by
CT 223 Esercizio e dispositivi di protezione
delle installazioni a pressione
UNI 11325-12 Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi in pressione - Parte 12: Riqualificazione periodica delle attrezzature e degli insiemi a pressione prog. E0203B44C
Pre inchiesta UNI
CT 223 Esercizio e dispositivi di protezione
delle installazioni a pressione
UNI/TS 11325-3 rev Attrezzature a pressione - Messa in servizio e utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione - Parte 3: Sorveglianza dei generatori di vapore e/o acqua surriscaldata prog. E0203F993
In corso
CT 241 Impianti di raffrescamento:
ventilazione e condizionamento
UNI/TS 11300-3 rev Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva prog. E0205C593
In stand-by
CT 241 Impianti di raffrescamento:
ventilazione e condizionamento
UNI 10339 rev Impianti aeraulici per la climatizzazione - Classificazione, prescrizioni e requisiti prestazionali per la progettazione e la fornitura prog. E0205A037
In attesa di pubblicazione
CT 241 Impianti di raffrescamento:
ventilazione e condizionamento
UNI 10829 rev Beni di interesse storico e artistico - Condizioni ambientali di conservazione - Misurazione ed analisi prog. E0205E580
In stand-by
CT 243 Impianti di raffrescamento: pompe
di calore, condizionatori, scambiatori, compressori
Macchine frigorifere/pompa di calore - Controllo delle variazioni nel tempo dell’efficienza energetica prog. E0205F760
In corso
CT 252 Impianti di riscaldamento -
Esercizio, conduzione, manutenzione, misure in campo e
ispezioni
UNI 10389-2 Generatori di calore - Generatori di calore a combustibile solido e solido a biomassa - Analisi dei prodotti della combustione e misurazione in opera del rendimento di combustione. Alimentazione meccanica o manuale prog. E0206F422
In corso
CT 253 Componenti degli impianti di
riscaldamento - Produzione …
UNI 8065 rev Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile prog. E0206F440
In corso
CT 253 Componenti degli impianti di
riscaldamento - Produzione del calore, generatori a combustibili
liquidi, gassosi e solidi
UNI 10412 Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici prog. E0206E870
In corso
CT 256 Impianti geotermici a bassa
temperatura con pompa di calore
Sistemi geotermici a pompa di calore: Requisiti di qualificazione degli operatori delle ditte installatrici e/o perforatrici prog. E0206D570
In corso
CT 258 Canne fumarie
Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione in materiale refrattario Parte 1: Sistemi camino con condotti interni di terracotta/ceramica (EN 13063) e condotti interni di terracotta/ ceramica (EN 1457) Criteri di scelta in funzione del tipo di applicazione e relativa designazione del prodotto prog. E01519271
In stand-by
CT 258 Canne fumarie
Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione in materiale refrattario Parte 2: Blocchi di laterizio/ceramica per camini a parete singola. (UNI EN 1806) Criteri di scelta in funzione del tipo di applicazione e relativa designazione del prodotto prog. E01519272
In stand-by
CT 258 Canne fumarie
UNI 11278 rev Sistemi metallici di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi e generatori a combustibile liquido o solido - Criteri di scelta in funzione del tipo di applicazione e relativa designazione del prodotto prog. E0206F660
In inchiesta UNI
CT 258 Canne fumarie
UNI 10847 rev Sistemi fumari per generatori e apparecchi alimentati con combustibili liquidi e solidi. Pulizia e controllo. Linee guida e procedure prog. E0206F530
In attesa di pubblicazione
CT 266 Sicurezza degli impianti a rischio di
incidente rilevante
Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Parte 2: Figure professionali che effettuano l'audit di sicurezza - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza prog. E0207F450
In attesa di pubblicazione
CT 266 Sicurezza degli impianti a rischio di
incidente rilevante
UNI/TS 11226-1 Impianti a rischio di incidente rilevante - Sistemi di gestione della sicurezza - Parte 1: Linee guida per l'effettuazione degli audit prog. E0207E650
In attesa di pubblicazione
CT 271 Contabilizzazione del calore
UNI 10200 rev Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva ed acqua calda sanitaria prog. E0208F600
In attesa di pubblicazione
CT 272 Sistemi di automazione e controllo
per la gestione dell'energia e del comfort negli edifici
Attività professionali non regolamentate - Figure professionali che eseguono l’installazione e la manutenzione dei sistemi BACS (Building Automation Control System) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza prog. E0206F300
In attesa di pubblicazione
CT 281
Energia solare
Impianti solari termici – Requisiti degli installatori (<35kW) prog. E0209F340
In corso
CT 284 Biogas da fermentazione
anaerobica e syngas biogenico
Metodo per la misura della produzione potenziale di metano da digestione anaerobica ad umido prog. E0209F670
In corso
CT 285 Bioliquidi per uso energetico
UNI/TS 11163 Biocombustibili Liquidi - Oli e grassi animali e vegetali, loro intermedi e derivati - Classificazione e specifiche ai fini dell’impiego energetico prog. E0209F270
In corso
Se questo documento viene letto su un PC in linea è sufficiente fare “click” su continua per accedere al documento (accesso libero a tutti gli utenti).
Decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222
Emanato il 25/11/2016 – Pubblicato il 26/11/2016 Individuazione di procedimenti oggetto di autorizzazione, segnalazione certificata di inizio di attività (SCIA), silenzio assenso e comunicazione e di definizione dei regimi amministrativi applicabili a determinate attività e procedimenti, ai sensi dell'articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124. (16G00237) GU n.277 del 26-11-2016 - Suppl. Ordinario n. 52. Vigente al: 11-12-2016 Continua…
Regolamento UE 2016/1952 del 26 ottobre
2016
Emanato il 26/10/2016 – Pubblicato il 17/11/2016 Regolamento relativo alle statistiche europee sui prezzi di gas naturale ed energia elettrica e che abroga la direttiva 2008/92/CE. (Testo rilevante ai fini del SEE). Continua…
Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme
armonizzate ai sensi della normativa dell’Unione
sull’armonizzazione (Regolamento UE n.
666/2013)
Emanato il 11/11/2016 – Pubblicato il 11/11/2016 Comunicazione della Commissione nell’ambito dell’applicazione del regolamento delegato (UE) n. 665/2013 della Commissione che integra la direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia degli aspirapolvere e del regolamento (UE) n. 666/2013 della Commissione recante modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile degli aspirapolvere (Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della normativa dell’Unione sull’armonizzazione). (Testo rilevante ai fini del SEE) (2016/C 416/07). Continua…
Comunicazione della Commissione
(Regolamento UE n. 1253/2014 e 1254/2014)
Emanato il 11/11/2016 – Pubblicato il 11/11/2016 Comunicazione della Commissione nell’ambito dell’attuazione del regolamento (UE) n. 1253/2014 della Commissione recante attuazione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specifiche per la progettazione ecocompatibile delle unità di ventilazione e nell’ambito dell’attuazione del regolamento delegato (UE) n. 1254/2014 della Commissione che integra la direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia delle unità di ventilazione residenziali. (Testo rilevante ai fini del SEE) (2016/C 416/06). Continua…
Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme
armonizzate ai sensi della normativa dell’Unione
sull’armonizzazione (direttiva 2009/125/CE)
Emanato il 11/11/2016 – Pubblicato il 11/11/2016 Comunicazione della Commissione nell’ambito dell’applicazione del regolamento (UE) n. 1016/2010 della Commissione, recante modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile delle lavastoviglie a uso domestico e del regolamento delegato (UE) n. 1059/2010 della Commissione, che integra la direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia delle lavastoviglie per uso domestico Continua…
Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme
armonizzate ai sensi della normativa dell’Unione
sull’armonizzazione (Direttiva 96/60/CE)
Emanato il 11/11/2016 – Pubblicato il 11/11/2016 Comunicazione della Commissione nell’ambito dell’attuazione della direttiva 96/60/CE della Commissione recante modalità d’applicazione della direttiva 92/75/CEE del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo di energia delle lavasciuga biancheria domestiche Continua…
Titolo
UNI/TR 10349-2:2016 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici - Parte 2: Dati di progetto
UNI/TR 11619:2016
Sistemi radianti a bassa temperatura - Classificazione energetica
UNI/TS 11300-4:2016 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria
UNI/TS 11300-5:2016 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 5: Calcolo dell’energia primaria e della quota di energia da fonti rinnovabili
UNI/TS 11300-6:2016 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 6: Determinazione del fabbisogno di energia per ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili
UNI/TS 11441:2016 Gestione del bilancio di massa nella filiera di produzione di biocarburanti e bioliquidi
UNI/TS 11651:2016 Procedura di asseverazione per i sistemi di automazione e regolazione degli edifici in conformità alla UNI EN 15232
UNI/TS 11657:2016 Attività professionali non regolamentate - Figure professionali che eseguono l’installazione, la manutenzione e la pulizia degli impianti termici a legna o altri biocombustibili solidi comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza
UNI 11459:2016 Biocombustibili solidi - Sottoprodotti del processo di lavorazione dell'uva per usi energetici - Classificazione e specifiche
UNI 10349-1:2016 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici - Parte 1: Medie mensili per la valutazione della prestazione termo-energetica dell'edificio e metodi per ripartire l'irradianza solare nella frazione diretta e diffusa e per calcolare l'irradianza solare su di una superficie inclinata
UNI 10349-3:2016 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici - Parte 3: Differenze di temperatura cumulate (gradi giorno) ed altri indici sintetici
UNI CEI EN 16325:2016
Garanzie d'origine dell'energia - Garanzie d'origine dell'elettricità
UNI CEI EN ISO/IEC 13273-1:2016
Efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili - Terminologia internazionale comune - Parte 1: Efficienza energetica
UNI CEI EN ISO/IEC 13273-2:2016
Efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili - Terminologia internazionale comune - Parte 2: fonti energetiche rinnovabili
UNI CEN/TS 764-8:2016
Attrezzature e insiemi a pressione - Parte 8: Prova a pressione
UNI EN 327:2016
Scambiatori di calore - Condensatori d'aria a convezione forzata - Procedure di prova per la determinazione delle prestazioni
UNI EN 328:2016
Scambiatori di calore - Raffrescatori d'aria a convezione forzata per la refrigerazione - Procedure di prova per la determinazione delle prestazioni
UNI EN 764-1:2016
Attrezzature a pressione - Parte 1: Vocabolario
UNI EN 1048:2016
Scambiatori di calore - Raffreddatori ad aria di liquidi ("dry coolers") - Procedure di prova per la determinazione delle prestazioni
EC 1-2016 UNI EN 1397:2016
Scambiatori di calore - Ventilconvettori ad acqua - Procedimenti di prova per la determinazione delle prestazioni
UNI EN 1397:2016 Scambiatori di calore - Ventilconvettori ad acqua - Procedimenti di prova per la determinazione delle prestazioni
UNI EN 1434-1:2016 Contatori di calore - Parte 1: Requisiti generali
UNI EN 1434-2:2016 Contatori di calore - Parte 2: Requisiti costruttivi
UNI EN 1434-4:2016 Contatori di calore - Parte 4: Prove per l'approvazione del modello
UNI EN 1434-5:2016 Contatori di calore - Parte 5: Prove per la verifica prima
UNI EN 1434-6:2016 Contatori di calore - Parte 6: Installazione, messa in servizio, controllo e manutenzione
UNI EN 12475-3:2016 Camini - Accessori - Parte 3: Regolatori di tiraggio, dispositivi di apertura a impianto fermo e dispositivi combinati per l'aria secondaria - Requisiti e metodi di prova
UNI EN 12475-7:2016 Camini - Accessori - Parte 7: Comignoli - Requisiti e metodi di prova
UNI EN 12953-3:2016 Caldaie a tubi da fumo - Parte 3: Progettazione e calcolo delle parti in pressione
UNI EN 13084-6:2016
Camini strutturalmente indipendenti - Parte 6: Pareti interne di acciaio - Progettazione e costruzione
UNI EN 13160-1:2016 Sistemi di rivelazione delle perdite - Parte 1: Principi generali
UNI EN 13160-2:2016 Sistemi di rivelazione delle perdite - Parte 2: Requisiti e metodi di prova/di valutazione per i sistemi in pressione e in depressione
UNI EN 13160-3:2016 Sistemi di rivelazione delle perdite - Parte 3: Requisiti e metodi di prova/di valutazione per sistemi a liquido per serbatoi
UNI EN 13160-4:2016 Sistemi di rivelazione delle perdite - Parte 4: Requisiti e metodi di prova/di valutazione per i sistemi di rivelazione delle perdite basati su sensore
UNI EN 13160-5:2016 Sistemi di rivelazione delle perdite - Parte 5: Requisiti e metodi di prova/di valutazione per sistemi di rivelazione delle perdite mediante indicatore di livello del serbatoio
UNI EN 13160-6:2016 Sistemi di rivelazione delle perdite - Parte 6: Sensori in pozzi di monitoraggio
UNI EN 13160-7:2016 Sistemi di rivelazione delle perdite - Parte 7: Requisiti e metodi di prova/di valutazione per gli spazi interstiziali e per rivestimenti interni e rivestimenti esterni a protezione di perdite
UNI EN 13165:2016 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di poliuretano espanso rigido (PU) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 13166:2016 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di resine fenoliche espanse (PF) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 13445-3:2016
Recipienti a pressione non esposti a fiamma - Parte 3: Progettazione
UNI EN 13445-4:2016 Recipienti a pressione non esposti a fiamma - Parte 4: Costruzione
UNI EN 13445-6:2016 Recipienti a pressione non esposti a fiamma - Parte 6: Requisiti per la progettazione e la costruzione di recipienti a pressione e parti in pressione realizzati in ghisa sferoidale
UNI EN 13445-10:2016
Recipienti a pressione non esposti a fiamma - Parte 10: Requisiti aggiuntivi per recipienti in pressione in nichel e leghe di nichel
UNI EN 13616-1:2016 Dispositivi di troppopieno per serbatoi statici per combustibili liquidi - Parte 1: Dispositivi di prevenzione del troppopieno con dispositivo di chiusura
UNI EN 13616-2:2016 Dispositivi di troppopieno per serbatoi statici per combustibili liquidi - Parte 2: Dispositivi di prevenzione del troppopieno senza un dispositivo di chiusura
UNI EN 14037-1:2016 Pannelli radianti sospesi per riscaldamento e raffrescamento alimentati con acqua a temperatura minore di 120 °C - Parte 1: Pannelli radianti prefabbricati a soffitto per riscaldamento - Specifiche tecniche e requisiti
UNI EN 14037-2:2016 Pannelli radianti sospesi a soffitto per riscaldamento e raffrescamento alimentati con acqua a temperatura minore di 120°C - Parte 2: Pannelli radianti prefabbricati a soffitto per riscaldamento - Metodo di prova per determinare la potenza termica
UNI EN 14037-3:2016 Pannelli radianti sospesi a soffitto per riscaldamento e raffrescamento alimentati con acqua a temperatura minore di 120°C - Parte 3: Pannelli radianti prefabbricati a soffitto per riscaldamento - Determinazione della potenza termica nominale e valutazione della potenza termica radiante
UNI EN 14037-4:2016 Pannelli radianti sospesi a soffitto per riscaldamento e raffrescamento alimentati con acqua a temperatura minore di 120°C - Parte 4: Pannelli radianti prefabbricati a soffitto - Metodo di prova per determinare la potenza frigorifera
UNI EN 14037-5:2016 Pannelli radianti sospesi a soffitto per riscaldamento e raffrescamento alimentati con acqua a temperatura minore di 120°C - Parte 5: Soffitti per riscaldamento aperti o chiusi - Metodo di prova per determinare la potenza termica
UNI EN 14303:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di lana minerale (MW) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14304:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di espanso elastomerico flessibile (FEF) ottenuti in fabbrica - Specificazione
UNI EN 14305:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di vetro cellulare (CG) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14306:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di silicato di calcio (CS) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14307:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di polistirene espanso estruso (XPS) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14308:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di poliuretano espanso rigido (PUR) e di poliisocianurato espanso (PIR) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14309:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di polistirene espanso (EPS) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14313:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di polietilene espanso (PEF) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14314:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di resine fenoliche espanse (PF) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14825:2016 Condizionatori d'aria, refrigeratori di liquido e pompe di calore, con compressore elettrico, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti - Metodi di prova e valutazione a carico parziale e calcolo del rendimento stagionale
UNI EN 15501:2016 Isolanti termici per gli impianti degli edifici e per le installazioni industriali - Prodotti di perlite espansa (EP) e vermiculite espansa (EV) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 15776:2016 Recipienti a pressione non esposti a fiamma - Requisiti per la progettazione e la costruzione di recipienti a pressione e parti in pressione realizzati in ghisa con allungamento a rottura minore o uguale al 15%
UNI EN 16583:2016 Scambiatori di calore - Ventilconvettori ad acqua - Determinazione del livello di potenza sonora
UNI EN 16647:2016 Camini a combustibile liquido - Apparecchi decorativi che producono fiamma con combustibile a base di alcool o gel - Utilizzo residenziale
UNI EN 16724:2016 Isolanti termici per edilizia - Istruzioni per il montaggio e il fissaggio nelle prove di reazione al fuoco di sistemi compositi di isolamento termico per l'esterno (ETICS)
UNI EN 16754:2016 Gelato Artigianale e macchine per la produzione del gelato - Prestazioni e valutazione del consumo di energia
UNI EN 16764:2016
Macchine per gelato espresso - Prestazioni e valutazione del consumo di energia
UNI EN 16825:2016 Armadi e tavoli refrigerati per uso professionale - Classificazione, requisiti e condizioni di prova
UNI EN 16838:2016 Vetrine espositive per gelato artigianale - Classificazione, requisiti e condizioni di prova
UNI ISO 13574:2016 Forni industriali e attrezzatura di processo associata – Vocabolario
UNI EN ISO 4126-1:2016
Dispositivi di sicurezza per la protezione contro le sovrapressioni - Parte 1: Valvole di sicurezza
UNI EN ISO 4126-5:2016
Dispositivi di sicurezza per la protezione contro le sovrapressioni - Parte 5: Sistemi di sicurezza controllati (CSPRS)
UNI EN ISO 4126-7:2016
Dispositivi di sicurezza per la protezione contro le sovrapressioni - Parte 7: Dati comuni
UNI EN ISO 6781-3:2016
Prestazione degli edifici - Rivelazione delle irregolarità di calore, aria e umidità negli edifici per mezzo del metodo all'infrarosso - Parte 3: Qualificazione degli operatori delle attrezzature, degli analisti dei dati e dei redattori dei rapporti
EC 1-2016 UNI EN ISO 8528-13:2016
Gruppi elettrogeni a corrente alternata alimentati da motori alternativi a combustione interna - Part 13: Sicurezza
UNI EN ISO 8528-13:2016
Gruppi elettrogeni a corrente alternata alimentati da motori alternativi a combustione interna - Part 13: Sicurezza
UNI EN ISO 12572:2016
Prestazione igrotermica dei materiali e dei prodotti per edilizia - Determinazione delle proprietà di trasmissione del vapore d'acqua - Metodo del recipiente di prova
UNI EN ISO 15148:2016
Prestazione igrotermica dei materiali e dei prodotti per edilizia - Determinazione del coefficiente di assorbimento d'acqua per immersione parziale
UNI EN ISO 15758:2016
Prestazioni igrotermiche degli impianti degli edifici e delle installazioni industriali - Calcolo della diffusione del vapore acqueo - Sistemi di isolamento per le tubazioni fredde
UNI EN ISO 15858:2016
Dispositivi UV-C - Informazioni sulla sicurezza - Limiti ammissibili per l'esposizione umana
UNI EN ISO 16170:2016
Metodi di prova in situ per sistemi filtranti ad alta efficienza in installazioni industriali
UNI EN ISO 16891:2016
Metodi di prova per valutare il decadimento delle caratteristiche dei materiali per filtranti rigenerabili
UNI EN ISO 17827-1:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione della distribuzione granulometrica di combustibili non pressati - Parte 1: Metodo del vaglio oscillante con stacci di apertura maggiore o uguale a 3,15 mm
UNI EN ISO 17828:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione della massa volumica apparente
UNI EN ISO 17829:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione della lunghezza e del diametro del pellet
UNI EN ISO 17830:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione della distribuzione dimensionale delle particelle di pellet disgregato
UNI EN ISO 17831-1:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione della durabilità meccanica di pellet e di bricchette - Parte 1: Pellets
UNI EN ISO 17831-2:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione della durabilità meccanica di pellet e bricchette - Parte 2: Bricchette
UNI EN ISO 18122:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto di ceneri
UNI EN ISO 18123:2016
Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto di sostanze volatili
UNI EN ISO 23953-1:2016
Mobili refrigerati per esposizione e vendita - Parte 1: Vocabolario
UN I EN ISO 23953-2:2016
Mobili refrigerati per esposizione e vendita - Parte 2: Classificazione, requisiti e condizioni di prova
Microcogenerazioneda 10 a 20 kWe
Cogenerazioneda 100 kWe a 4,3 MWe
Cogenerazioneda 50 a 500 kWe
SanP
atrig
nano
.Grafic
he
Microcogenerazioneda 7,5 a 50 kWe
www.tonissipower.com
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
pagina pubblicitaria 170x240.pdf 1 22/05/15 16.17