Emozioni Ed Autoipnosi
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Come rendere positive le
NOSTRE EMOZIONI :
tecniche di rilassamento, time line, autoipnosi
Per conoscere se stessi importante permettere alle nostre emozioni dimaturare e di emergere e solo in quel momento potremo decidere di
renderLe costruttive. Fare in modo che questo diventi un'opportunit dicrescita personale.
Uno dei miracoli del cervello umano che noi possiamo deciderecosa ci causa della sofferenza e del piacere Anthony Robbins.
Il cervello umano funziona fondamentalmente su due sistemi primari : unfunzionamento conscio che equivale al 10% delle potenzialit della mente, edun funzionamento inconscio che copre un 90%. Se calcoliamo che quello che
si conosce del funzionamento della nostra mente un 10%, possiamoimmaginare il nostro cervello come un secreterin cui ci sono molti cassetti
nascosti, mai aperti. In realt, quello che pi ci determina quello che menoconosciamo, e ci non fa forse parte di quel grande mistero della vita di cui
tanto si parla ?
Aprire uno di questi cassetti rappresenta gi un grande cambiamento. Perfare questo non necessario credere in qualcosa, se non nel nostro grande
potenziale.
Il 90% che ci sfugge quello che ci detta ogni emozione, reazione, statodanimo, azione.
Ma ci sfugge veramente ? O li a portata di mano ?
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Certo non lo si potr conoscere e gestire tutto in una seduta di ipnosi, e forsenon lo conosceremo mai interamente, ma il fatto di poter attingere a questovasto potenziale della nostra mente apre grandi prospettive. Se entriamo in
semplici automatismi schiavizzanti per cui ragioniamo del tipo Ho
reagito cosi perch ero sotto stress , non ci rendiamo conto che in realtlo stress non un qualcosa di esterno che ci piove addosso, ma una nostradimensione. Noi pensiamo spesso che il nostro essere dipenda quasi
esclusivamente dal fattore esterno . Questo vero perch la realtesterna molto determinante nel comportamento di una persona, tra schemi
culturali, modelli sociali, ma il tutto viene baypassatoe filtrato dal nostrocervello in modo da diventare una realt interiorizzata.
Il fine di questo e-book quello di conoscere nuove dimensioni dellanostra individualit, nonch vivere nuove potenzialit del nostro io.
Tutto quello che siamo, che facciamo e viviamo, in realt gi esiste innoi potenzialmente.
Tutto quello di cui abbiamo bisogno all'interno di noi!
Lautoipnosi, cosi come la linea del tempo, come altre tecniche di P N L, nonsono altro che approcci a nuove dimensioni di noi stessi. Dimensioni che ci
fanno capire quanto pu essere profonda la parte di noi che non si conosce,quanto pu essere nascosta, e al contempo quanto pero pu essere facile
farla emergere, con una semplice tecnica di rilassamento, respirando,conoscendo il nostro corpo, usando il potere dellimmaginazione come
quando sogniamo ad occhi aperti, usando il potere della visualizzazione nelfissare i nostri obiettivi.
Data la multiformit del nostro essere, siamo individui malleabili : in tutte lecircostanze che viviamo, in realt, noi tiriamo fuori una parte di noi stessi. Auna data circostanza rispondiamo con un certo stato danimo, di fronte ad
una determinata situazione proviamo unemozione. E proprio questa laricchezza delluomo, il fatto che da unessenza profonda si passa ad una
moltitudine di manifestazioni, diversificazioni. Si parla di io energetico,conscio e subconscio, tripartizione dei cervelli. Il discorso di base che la
multiformit dellessere umano garantisce la sua libert. In fondo che cos lalibert delluomo se non quella di potere conoscere se stesso !
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In questo senso lipnosi come lautoipnosi prescindono da connotazioniidealistiche. Che siamo orientali o occidentali e quindi pratichiamo una
meditazione zenpiuttosto che una tecnica ipnotica, il fulcro che andiamo atoccare stati profondi dellessere.
Che la lettura di questo e-book sia indirizzata ad una conoscenza di tecnichedi rilassamento e autoipnosi dettata da una semplice curiosit, che sia
semplicemente unesperienza che lasci qualcosa di pi o meno importanteper la nostra evoluzione, o che sia la soluzione di tutti i nostri problemi,
comunque sia, il suo fine sar raggiunto.
Tutto dipende da come noi ci poniamo davanti all apertura a nuove
esperienze. Pensiamo molto spesso che la nostra evoluzione dipenda dallaquantit di esperienze che riusciamo a fare nel corso della vita, dimenticando
che quello che alla fine resta di unesperienza non il fatto in s di averprovato questa o quella situazione o circostanza, ma la nostra interpretazionedellevento sperimentato: il come labbiamo vissuto. Siamo noi gli artefici
della nostra vita che se ne abbia coscienza o meno.
Nel conoscere noi stessi, possiamo cambiare ci che scopriamo che ci fasoffrire o che non ci piace, possiamo migliorare il nostro equilibrio psico-fisico, fissare obiettivi pi consoni ai nostri valori, cambiare schemi del
passato.
In realt niente di ci che ci pu accadere nella vita ci pu procurare unostato di soddisfazione duraturo, la chiave della nostra felicit allora riuscirea cambiare il nostro stato danimo e linterpretazione che diamo agli eventi. Il
potere di costruire la nostra vita consiste effettivamente nel potere dicambiare il significato che attribuiamo a ciascuna esperienza.
Nel compiere questo cammino prodigioso, partiamo dalla nostra essenzafondamentale, che mentalmente non altro che la definizione che diamo di
noi stessi, come ci definiamo, che immagine abbiamo della nostrapersonalit. Questa definizione di fondo ha un effetto su tutti gli aspetti della
nostra vita, ridefinirci significa poter cambiare i nostri comportamenti, lenostre emozioni, rivedere i nostri valori e le nostre credenze, staccarci dallavisione che gli altri hanno della nostra persona, perch il potere di definirci
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spetta solo a noi stessi. Possiamo decidere in un istante di attribuirci unaidentit pi vasta, che va al di la del nostro passato e del nostro vissuto.
Non dimentichiamoci pero che lingrediente per attingere al successo ilnostro entusiasmo nella vita: il nostro bene pi prezioso. Allora se vero
che la nostra persona rappresenta lunico angolo nascosto del mondo in cuila nostra mente padrona sperimentiamo noi stessi con entusiasmo e
fiducia !
Tutti i grandi momenti nella storia del mondo sono attribuibili al
trionfo dellentusiasmo . Emerson
E' stato creato con la collaborazione di
Erika Paiottie Elena Venturuzzi
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Gestire le nostre emozioni
Colui che ha pi vissuto non colui che vanta il maggior numero dianni
ma colui che ha provato pi emozioni (Jean-Jacques Rousseau).
Le emozioni sono delle manifestazioni diverse di condizionamenti innati oacquisiti, esse sono fugaci, furtive. Le emozioni hanno una causa, un oggetto,hanno un inizio ed una fine e una durata limitata. Ad ogni stimolo sensoriale
corrisponde unemozione, la quale a sua volta determina una rispostaprogrammata del nostro cervello, che consiste in un comportamento riflesso.
La ragione per cui le emozioni sono furtive che la loro funzione dispingerci allazione, ed per questo che esse appartengono solo ed
esclusivamente al presente, perch in esso che noi agiamo. Da un punto divista temporale, quindi, esse sono circoscritte al momento stesso in cui le
proviamo, o almeno cosi dovrebbe essere.
Quante volte, nel provare una qualsiasi emozione, ci siamo sentiticompletamente incapaci di prendere il sopravvento su di essa ? Quante volte
ci siamo detti che dovremmo arrivare a controllare meglio le nostreemozioni ? In realt, non si tratta esclusivamente di un problema di
autocontrollo. Nella maggior parte delle situazioni che occorrono nella nostravita, non sappiamo definire le emozioni che proviamo, non captiamo i pensieri
che le accompagnano, non decifriamo le immagini che a loro voltasorreggono i pensieri.
Per poter agire direttamente sulle nostre emozioni necessario capire la loro
importanza e la loro utilit. Siamo esseri emotivi, impossibile non provareemozioni ! In realt, tutti i nostri gesti, atteggiamenti, pensieri, azioni possono
essere ricondotti ad una nostra emozione del momento.
Addirittura, il nostro corpo, con i suoi difetti fisici, ci parla di emozionirepresse, esperienze o sentimenti che abbiamo nascosto nel nostro
inconscio. Ogni postura parla di noi !
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Senza emozioni loscurit non pu cedere il passo alla luce,
e lapatia non pu lasciar posto al movimento . Carl Jung
Il fatto di provare le emozioni deve essere pero un atto circoscritto alla loroutilit. Accade invece spesso che le emozioni del passato restino nel
presente in quanto memorizzate come risposte ad un medesimo stimolo.Accendiamo la radio ed ascoltiamo una vecchia canzone dimenticata, che
evoca unemozione di gioia, un momento felice della nostra vita messo in unangolo della memoria. Cosi come in questo caso riviviamo unemozione
positiva , accade per di provare vecchie emozioni negative in quantorisposte memorizzate a stimoli innati o acquisiti. Se a tre anni abbiamo paura
del buio, e rispondiamo con un certo comportamento come per esempio nonpoter dormire da soli, a trentanni possiamo ancora associare al buio lamedesima paura e quindi il non potere dormire da soli, anche se questo
comportamento non pi consono alla nostra et. Ecco che i ricordi dellenostre emozioni del passato possono bloccare la nostra evoluzione, in quanto
creano percorsi mentali che associano ad un certo avvenimento oesperienza, la stessa emozione vissuta gi nel passato in occasione di
unesperienza analoga.
Diventa allora indispensabile per la nostra crescita capire quali sono le nostreemozioni e individuare quelle negative che necessitano di essere revisionate e positivizzate. Il passato, in definitiva, deve essere
semplicemente informativo e non deve possedere una carica emotiva ancoranel presente.
Se continuiamo a sentire unemozione al di l della sua utilit, essa non piunemozione, ma diventa un sentimento.
I sentimenti possono appartenere al presente, al passato e al futuro, sonoduraturi e stabili.
Lo stress
Lo stress sempre stato e sempre sar una componente ineludibiledellessere umano. Si dice che la nostra societ comporta un livello di stress
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inaccettabile ed in continua crescita. In realt, la vita dei nostri giorni non molto pi carica di stress che quella dellera preistorica. Battersi per vivere,
cacciare per procurarsi il cibo non di certo meno stressante che cercare unposto auto in un parcheggio pubblico. Quello che cambiato nella nostra
definizione di stress soprattutto la nostra attitudine ed il nostro modo digestirlo.
Siamo noi i soli esperti dello stress.
Tutto dipende dalla nostra interpretazione della realt : ci sono persone chesi stressano per poco, altre che non si stressano per niente, o meglio ancora
che arrivano a gestire la propria risposta adeguatamente affinch il propriolivello di stress sia sempre accettabile da parte dellorganismo. Questo
molto importante se si considerano gli automatismi fisiologici connessi allo
stress.
Il nostro cervello, nel 10% che si conosce, risponde con automatismi. Nelmomento in cui riceve delle informazioni sensoriali dal sistema nervoso, leanalizza, mettendo in moto dei programmi che si riflettono in manifestazioni
fisiche e psichiche. Per quanto riguarda le prime, possiamo parlare disecrezione ormonale. Ad ogni emozione che si prova, il cervello fa
corrispondere una secrezione di ormoni. Cosa sono gli ormoni ? Sonosostanze chimiche elaborate da un gruppo di cellule o da un organo. Ci sonoormoni di stress ed ormoni di felicit.
In definitiva, ad un certo stimolo sensoriale che il cervello ha memorizzatocome fattore di stress , il nostro corpo risponde con una secrezione di
ormoni. Questo meccanismo non si pu controllare, nel senso che noipossiamo andare oltre questo automatismo, ma non possiamo cambiarlo in
se stesso. Si dice che bisogna eliminare il fattore stress. Questo pu volerdire semplicemente diminuire la quantit di stress che percepiamo in un datomomento, il grado di pericolosit che attribuiamo a certi avvenimenti, ma nonpossiamo prescindere dai nostri automatismi, che sono anche quelli che ci
permettono di preservare il nostro organismo in una situazione di veropericolo.
Il nostro corpo risponde immediatamente a qualsivoglia stimolo che provocastress, e ci in base ad un principio intrinseco allessere umano che la suaconservazione. In questo senso si pu distinguere tra uno stress buono e
uno stress cattivo . Il primo ci tiene in vita, il secondo ci uccide . Il
problema nasce dal fatto che il nostro cervello risponde con lo stress asituazioni anche per le quali questa risposta inappropriata : esso potrebbe
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reagire ad una situazione di minima gravit con una quantit di stressidentica a quella generata da una situazione di vita o di morte.
La medicina si occupa oggi sempre pi dellinterazione tra il corpo e la mente,in quanto i processi psicologici e biochimici sono influenzati dai nostri
sentimenti e dalle nostre emozioni, elaborati e concettualizzati a loro volta dalcomputer della quindicesima generazione : il nostro cervello.
Il cervello in qualche modo il quartiere generale,
la sede sociale dellorganismo (Christian Boiron).
E stimato che l80% delle malattie psicosomatiche legato al fattore stress.Questi malesseri comprendono, ulcere, emicranie, dolori muscolari, malattie
della pelle....
Da un punto di vista fisiologico, gli ormoni di stress (noradrenalina, cortisole,testosterone e adrenalina) bloccano la nostra energia, creando reazioni
emotive di vario tipo, come ansia, angoscia e depressione che, se noneliminate in tempo, provocano delle malattie : le malattie psicosomatiche.
Bisogna distinguere tra diverse forme di angoscia :
a) le crisi di panico non si controllano e possono essereviolente ;
b) langoscia generalizzata permanente e senza una causaprecisa, un sentimento generale che ci invade ;
c) la paura di non farcela ;
d) le fobie sono paure concentrate su degli oggetti, degli atti,delle situazioni ;
e) Le ossessioni sono dei gesti o dei pensieri che ripetiamo
ossessionatamente.
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I sintomi fisici dellangoscia sono linsonnia, i dolori lombari, muscolari, la golaannodata, le vampate di caldo, la perdita della libido. I sintomi psichici sono la
paura, la diminuzione delle capacit intellettuali.
Esiste tuttavia una tipologia positiva dellangoscia intesa per comeemozione, che quella che in una situazione di pericolo, ci permette dirispondere con un programma di salvaguardia del nostro organismo.
La depressione pu essere :
a) nevrotica, cio dovuta a problemi che risalgono allinfanzia.Pu provocare sentimenti aggressivi contro se stessi e gli altri ;
b) Depressione condizionata da malattie celebrali, alcool,medicinali;
c) Depressione generica, per morte di un caro, trauma, choc.
I sintomi fisici della depressione sono linsonnia, la stanchezza, le vertigini,mentre dal punto di vista psichico essa caratterizzata dalla voglia di non
fare, dal disinteresse per tutto, dal senso di colpa e da una profonda tristezza.
Anche per la depressione si pu individuare un lato emozionale positivo, inquanto pu contribuire a stimolare il cambiamento, facendoci guardare
indietro e fare se necessario tabula rasadel passato.
Per ridurre lo stress, esiste un ampio e semplice campionario di armipsicologiche, che vanno dallo sport allautoipnosi. Praticando uno sport si fasi che la psiche trasferisca lo stress su bersagli innocui ; per esempio, dando
un calcio ad un pallone. Si attua cio quello che in psicologia viene detta sublimazione , trasformando le pulsioni negative in atteggiamenti positivi.Anche lumorismo molto utile : infatti, vedere il lato comico delle cose ci
permette di valutarle come meno minacciose, e allora anche la nostrareazione psico-fisica sar pi moderata. Esistono poi tecniche di trainingautogeno, nelle quali utilizzato il senso dellumorismo. Semplicemente prendere le distanze da eventi stressanti ne aumenta la tolleranza, e
questo significa accrescere il nostro autocontrollo, cio la capacit dipadroneggiare gli eventi, aumentando cosi anche le nostre difese
immunitarie.
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Tra tutte le armi a nostra disposizione per combattere lo stress, le tecniche dirilassamento ci permettono di andare a toccare la ragione, conscia edinconscia, della nostra risposta al fattore ansiogeno. In questo modopossiamo eliminare il legame che esiste tra lo stimolo che costituito
dallelemento stressante e la nostra risposta emotiva e fisica.
Il training emozionale
Con un semplice training emozionale, possiamo prevenire e riparare in molticasi le conseguenze negative degli ormoni di stress andando ad operare alla
radice, vale a dire sulle emozioni che ne sono responsabili.
I punti chiave di un training emozionale sono :
1. Trasformare le immagini negative in immagini positive erelativizzare gli eventi
So che non vedo le cose come sono ;
io vedo le cose come io sono (Laurel Lee)
Per trasformare le immagini negative in immagini positive fondamentaleaccettare gli eventi. Ci non significa negare o sopprimere le emozioni chesono ad essi collegate. La tristezza, il dolore, la paura sono stati danimo
naturali, ma non devono perdurare oltre un tempo massimo . Per esseredisponibili al presente bisogna staccarsi dal passato. E inevitabile provare le
nostre emozioni, ci che per necessario rieducarci ad esse,
riconoscendole come degli strumenti per evolvere. In questo modo riusciamoa capire che c un qualcosa di positivo in ciascun periodo di crisi, quelqualcosa che ci fa progredire. Vivere significa accettare il cambiamento. Ogni
evento una chance, basta coglierla.
2. Sognare ad occhi aperti
Il sogno la domenica del pensiero. (Marie von Ebner-Eschenbach)
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Sognare ad occhi aperti favorisce la secrezione di ormoni di felicit. Questo sispiega con il fatto che la nostra parte inconscia non fa differenza tra sogno e
realt, tra reale ed immaginario. Il cervello computer che ai vari segnaliassocia differenti risposte, non ha capacit di giudizio, e perci, a stimolisensoriali analoghi, risponder con gli stessi programmi. Se sogniamo diprecipitare da un dirupo, il nostro cervello utilizzer il programma che ha
memorizzato per le situazioni di pericolo, e la secrezione di ormoni di stressche ne conseguir identica a quella che si avrebbe se precipitassimoeffettivamente da un dirupo ! Non c quindi un giudizio preliminare chepermette al cervello di differenziare la risposta visto che in questo caso
stiamo solo sognando, e non precipitiamo per davvero.
Questa premessa serve a farci capire che in un banale e semplice sogno cistressiamo come nella realt. Se ci pu apparire scoraggiante nel senso digiudicare il nostro cervello come elementare e un p idiota , prendiamo il
lato buono del suo funzionamento. Con la stessa semplicit con cui essoassocia emozioni e stati danimo per una secrezione di ormoni cattivi , ci
permette per anche di stare bene con poco, rivivendo semplicementeunemozione, ascoltando una canzone, sentendo un profumo, visualizzando
unimmagine, insomma rispondendo con la felicit ad ogni stimolazionesensoriale analoga a quella da lui memorizzata come positiva .
Inoltre, sognando ad occhi aperti viviamo i nostri desideri e visualizziamo inostri obiettivi, che saranno poi pi facili da realizzare.
Tutto ci che si produce comincia da un sogno . Carl Sandburg.
3. Incoraggiarsi, utilizzare parole positive
Tutte le nostre affermazioni devono essere sentite positivamente. Nellacomunicazione verbale necessario utilizzare affermazioni e non negazioni,
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verbi al presente e non al futuro, concatenare pi affermazioni positive eripeterle pi volte nellarco della giornata.
Ma prima di tutto importante cambiare il proprio dialogo interiore, smettere
di dire che non valiamo niente e non riusciremo a fare niente di buono nellavita. Bisogna accettarsi, amarsi per essere amati. A questo fine, utileripetersi pi volte a voce alta Imparo ad accettarmi per un p di volte, poi
continuare con Mi accetto come sono e infine ripetersi Mi amo comesono .
4.Fare esercizi di rilassamento
Il rilassamento fondamentale per modificare la nostra risposta abituale adun fattore che incide nella massima misura sulla nostra salute e sul nostro
benessere: lo stress.
Per rilassarci, il primo passo da compiere respirare. Labcdi una qualsiasitecnica di rilassamento, compresa lautoipnosi, consiste nellimparare a
respirare. Una respirazione appropriata aumenta la quantit di ossigeno nelsangue e regolarizza il nostro battito cardiaco e la nostra pressione
sanguigna. Inoltre, concentrandoci sulla nostra respirazione, focalizziamo lanostra attenzione sulla funzione fisiologica primaria che ci permette di vivere,
e teniamo cosi impegnata la nostra mente logica.
Saper respirare favorisce in definitiva il nostro rilassamento mentale e fisico.
La respirazione contando
Un facile esercizio per imparare ad utilizzare la nostra respirazione comepartner del nostro rilassamento consiste nel respirare contando.
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Chiudiamo gli occhi ed effettuiamo un respiro profondo. Espiriamocompletamente. Quando inspiriamo immaginiamo il numero 1 nella nostra
mente. Tratteniamo il respiro per tre secondi, e quindi espiriamoimmaginando il numero 2 . Inspiriamo nuovamente concentrandoci sul
numero 3 . Tratteniamo il respiro tre secondi ed espiriamo visualizzando ilnumero 4 . Inspiriamo pensando al numero 5 e tratteniamonuovamente il respiro, per poi espirare visualizzando il numero 6. Ripetere la
sequenza per almeno due volte e aprire gli occhi.
Unalternativa a questo esercizio la seguente:
Prendiamo un respiro profondo e quando inspiriamo contiamo mentalmente
da 1 a 4 ; tratteniamo il respiro contando nuovamente da 1 a 4 .Espiriamo lentamente contando da 1 a 8 . Ripetiamo la sequenza quattro
volte.
Il calore e la pesantezza
Un altro metodo per rilassarsi consiste nellindurre specifiche sensazionifisiche associate al rilassamento, come il caloree il senso di pesantezza.
Questa induzione fa si che gli altri fattori fisici legati al rilassamento occorranodi conseguenza. Una premessa va fatta. Nelleseguire questo esercizio,
necessario non cercare di controllare razionalmente il nostro corpo. La chiavedella riuscita del rilassamento sta nella concentrazione passiva . La
suggestione della pesantezza serve a rilassare i muscoli dello scheletro,mentre quella del calore serve ad aumentare il flusso sanguigno.
Assumiamo una posizione seduta o sdraiata, e chiudiamo gli occhi.Effettuiamo un respiro profondo espirando profondamente e completamente.La respirazione deve seguirci per tutto il corso dellesercizio. Lasciamo che ipensieri e le esperienze della giornata fluiscano in noi per uscire dalla nostra
mente. Ora, ripetiamo ciascuna delle seguenti frasi tre volte :
a) Sono in pace con me stesso e completamente rilassato
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b)
Il mio braccio destro pesante (le persone mancineincominciano con il braccio sinistro). Occorre che noi sentiamoeffettivamente la sensazione di pesantezza.
c)
Il mio braccio sinistro pesante (e viceversa per i mancini)d)
La mia gamba destra pesante
e) la mia gamba sinistra pesante
f)
Il mio collo e le mie spalle sono pesanti
g)
Il mio braccio destro caldo
h)
Il mio braccio sinistro caldo
i) La mia gamba destra calda
j)
La mia gamba sinistra calda
k)
Il mio collo e le mie spalle sono caldi
l) Il mio battito cardiaco calmo e regolare
m)
Il mio respiro calmo e regolare
n)
Il mio addome caldo e calmo
o)
La mia fronte fresca e calma
Per il risveglio, ripetersi pi volte la frase : Mi sento fresco e rigenerato.
La meditazione Mantra-Repeating
Oltre alla respirazione e allinduzione del calore e della pesantezza, unapotente tecnica di rilassamento costituita dalla meditazione. Sebbene
questa tecnica possa assumere caratteristiche e connotati diversi a secondadella classica bipartizione orientale/occidentale, possiamo qui trattarla con unsemplice esercizio che ci aiuta a comprendere la sua incidenza sulla nostra
capacit di rilassamento.
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Sediamoci e assumiamo una posizione comoda ed effettuiamo un respiroprofondo. Concentriamoci sulla nostra respirazione lasciando da parte i
pensieri e le esperienze quotidiane. Rilassiamo completamente i muscoli delnostro corpo. Concentriamoci ora su un suono o una parola specifici.Ripetiamo questa suono continuativamente nella nostra mente, sentendolo,ascoltandolo, visualizzandolo, non pensando a nientaltro. Continuiamo per
circa venti minuti. Risvegliamoci sentendoci riposati ed energici.
La linea del tempo
Il passato storia, il futuro mistero, il presente un dono :
per questo che si chiama presente.
Da piccoli, la nostra emotivit non conosce barriere mentali, e ci fa si che leesperienze vengano vissute intensamente e senza concettualizzazione. E
per questo che la quasi totalit delle nostre paure e dei nostri blocchi emotivie psicologici risale ad avvenimenti e episodi vissuti nellinfanzia. Le fonti delle
nostre peggiori paure sono quindi spesso solo fantasmi di esperienze delpassato.
Durante ladolescenza, tutti noi, viviamo esclusivamente al presente e nonriusciamo ad immaginarci diversi da come siamo. La nostra immagine di noistessi e della realt per cosi dire cristallizzata. Riflettete sulla visione cheavete oggi della morte. Sicuramente essa diversa da quella che avevate
quando eravate adolescenti. Allora esisteva infatti solo un io attuale ,quello che ci faceva percepire per esempio un difetto fisico, come lacne o il
sovrappeso, eterno ed immutabile. Anche i rapporti di amicizia e i primi amorici sono sembrati eterni. Mancava quindi quell io ideale , che rappresenta
ci che vorremmo essere in una visione che ci proietti nel futuro.
Crescendo, acquisiamo una visione ideale di noi stessi, necessariamenteconcepita nel futuro ipotetico. Ma a cosa ci serve il nostro io ideale ?
Quante volte diciamo a noi stessi che faremo questo o questaltro domani, traun mese, quando avremo pi tempo, il prossimo anno, e cosi via, delegando
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al futuro tutte le nostre aspettative. In questo modo, invece di focalizzare lanostra attenzione e quindi la nostra energia sul presente, la disperdiamo in un
futuro imprecisato, e perci stesso inafferrabile. Ogni nostro progetto, percontinuare ad esistere in noi, deve in realt essere vissuto come attuale, con
quella carica emotiva e sensazionale che solo il presente ci pu dare. Eccoche il nostro io ideale deve essere un progetto proiettato nel futuro mavissuto nel presente come reale !
Da adulti, il principale ostacolo alla nostra evoluzione quindi rappresentatoo da emozioni negative non risolte o da una percezione distorta del nostrofuturo. La time lineoffre una metodologia che consente di ristrutturare la
nostra esperienza temporale. Quello che molto spesso ci blocca nel nostro
presente il fatto che in esso vive ancora il nostro passato, mentre il nostrofuturo ci appare troppo lontano. Ecco che allora ci possiamo trovare a vivere
delle emozioni contraddittorie di fronte ad una certa situazione, e questacontraddittoriet responsabile di meccanismi di autosabotaggio che limitano
grandemente la nostra capacit di riuscire. Con la time line, andiamo nelpassato e risolviamo la causa della sensazione presente, e questo esercizio
ci consente di liberarci dalle strettoie del nostro vissuto e progettare ilnostro futuro.
Nel fare tutto ci bene ricordare che, anche unemozione spiacevole ha unafunzione positiva se ci rende persone capaci di agire meglio in certe
situazioni. Quando pero il ricordo di quellemozione diventa ossessivo e cicrea un disagio, dobbiamo trovare il modo non di eliminare il ricordo, ma diattenuare la sua violenza emotiva . Gi il nostro cervello naturalmente
predisposto a farlo : infatti tende a farci dimenticare per proteggerci,producendo delle sostanze dette cannabinoidi naturali che inibiscono la
memoria di eventi e stati danimo emotivamente aggressivi .
Per risolvere i problemi legati alla nostra temporalit, la time line quindi unatecnica molto utile, che ci consente di organizzare il futuro che vogliamo,senza concepire necessariamente il presente in funzione del passato o il
futuro in funzione del presente.
Niente pi pericoloso di unidea, quando questa la sola cheabbiamo. Emile Chartier.
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Definizioni e utilit della linea del tempo
Ma che cos questa time line ? Essa la linea immaginaria sulla quale sitrovano le nostre informazioni legate al tempo. Anche se nessuna prova
scientifica pu essere data sullesistenza di questa metafora, essarappresenta un potente strumento per riprogrammare la nostra vita in vista di
un funzionamento pi armonioso.
Potremmo definirla come la rappresentazione spaziale della nostratemporalit, che forma una configurazione pi o meno lineare, in cui si
trovano rappresentate le tre sfere del tempo : il passato, il presente e il futuro.
La linea del tempo un prezioso strumento per far conoscenza di noi stessi,in quanto si trova allincrocio tra i due parametri pi importanti dei quali noi
disponiamo per rappresentarci: lo spazio e il tempo. Inoltre, essa costituisceun modello di tolleranza, sia verso noi stessi che verso i nostri consimili, nelsenso che capire il nostro funzionamento in relazione al tempo ci porta ad
una gestione del medesimo maggiormente adatta al nostro modo di essere edi agire, nonch ad accettare che le altre persone possano adottare modelli
diversi dal nostro.
Tra poco saranno proposti degli esercizi pratici per conoscere la time linee lesue potenzialit. Una premessa va fatta. Nelleseguire questi esercizi
rispondendo alle varie domande, necessario lasciare spazio allintuizione,allimmaginazione. Le risposte affiorano senza che ci dobbiamo preoccuparedellattuazione pratica di quello che immaginiamo, senza domandarci cosa
significa razionalmente ci che rispondiamo.
Differenti metodi per scoprire la nostra linea del tempo
Come abbiamo precisato, nello scoprire la linea del tempo importantelasciarsi andare alla propria intuizione, fidarsi di essa, e perci
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fondamentale un certo grado di rilassamento della persona, in modo tale chela mente logica e razionale si faccia un p da parte . A questo fine, utile
che gli esercizi ci vengano letti da qualcunaltro, cosicch possiamoeffettivamente lasciarci andare alle suggestioni che ci vengono proposte.
Lintuizione assume per noi grande importanza e credibilit nel contesto diquesti esercizi. Si tratta di quelle certezze irrazionali, quelle risposteimmediate che ci vengono dalla pancia e che ci permettono di sapere,
sapere intuitivamente.
1. Primo metodo
Nel costruire la nostra linea del tempo, il parametro spaziale che dobbiamoconsiderare il nostro corpo. Chiediamoci allora dove si trova il nostro
passato rispetto al nostro corpo. Trovando la collocazione spaziale del nostropassato, indichiamola con il dito. Dove si trova il presente ? . E il
futuro ? . Una volta trovata la collocazione di tutte le tre aree del tempo,chiediamoci : Se dovessimo legare questi tre punti dello spazio, che figura,che forma troveremmo ? Se potessimo disegnare, definire questa figura, che
linea del tempo scopriremmo ?.
2. Secondo metodo
Un secondo metodo per scoprire la propria time line consiste nello scegliereun comportamento o un gesto abituale, che abbiamo utilizzato nel passato,che utilizziamo tuttora e che siamo sicuri che utilizzeremo nel futuro (come
per esempio lavarsi i denti, fare colazione...). Chiediamoci ora dove si collocail ricordo di quel comportamento che data di oggi, e dove si colloca il ricordodello stesso di ieri, dellaltro ieri, di sei mesi fa, di un anno fa, di cinque anni
fa, di dieci anni fa, di quindici anni fa e cosi via. Infine ripetiamo le stessedomande per il futuro, chiedendoci dove si trova quel comportamento che
ripeteremo domani, dopo domani, tra sei mesi, tra un anno. Ed ora, se tuttequeste localizzazioni si trovassero legate luna allaltra, che figura, che forma
risulterebbe ?
Ed ecco la nostra linea del tempo.
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3. Terzo metodo
Collochiamo nello spazio la nostra et attuale. Per esempio, se abbiamo 50anni, localizziamoli nello spazio. Ricordiamoci ora dei nostri 48 anni (si va
due anni indietro). Indichiamo con un dito la localizzazione del ricordo.Andiamo ora al ricordo dei nostri 45 anni (5 anni prima la nostra et attuale).Memorizziamo la localizzazione di questo ricordo, indicandola con un gesto.
Passiamo al ricordo dei nostri 40 anni (10 anni prima della nostra et).Localizziamo il ricordo e memorizziamo questa localizzazione, indicandola. Si
continua cosi con i ricordi dei 30 anni, dei 20 anni, dei 10 anni, e primaancora se possibile. Limportante di ricordarsi ogni volta la localizzazione
che abbiamo dato al ricordo.
Ripetiamo la stessa cosa per il nostro futuro, utilizzando quelle che sono lenostre proiezioni . Pensiamo alla nostra vita a 55 anni, memorizzandone la
localizzazione e indicandola con un dito, a 60 anni, a 70 anni, a 80 anni....
E ora, se tutte queste localizzazioni fossero legate luna allaltra, qualesarebbe la nostra linea del tempo ?
Una precisazione si impone riguardo alle proiezioni sul futuro. Il nostro
cervello tratta allo stesso modo le immagini del passato e quelle ipotetichedel futuro. Di conseguenza, la nostra programmazione del comportamentofuturo, che la time line permette di effettuare, si fonda sul presupposto che i
cosiddetti ricordi del futuro esistano.
Non importa se abbiamo o no certezze su ci che abbiamo trovato, secrediamo o no alla esistenza di questa fatidica linea del tempo. Quello cheora necessario fare finta che esisteva, fare finta di averla scoperta, e
qualunque sia la nostra comprensione al riguardo, essa sar sufficiente adutilizzare questa preziosa compagna che dora in avanti non ci abbandoner
pi !
Dopo aver scoperto la nostra linea del tempo, disegniamola su un diario, unquaderno. E importante che la linea sia disegnata vista dallalto, di fronte, da
destra, da sinistra, di schiena, sempre considerando il nostro corpo come
parametro spaziale di riferimento. Non necessario che la linea del temposia rettilinea e al dire il vero neanche che sia una linea vera e propria.Potrebbe essere una spirale, un insieme di punti, dei puzzles... La linea pu
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essere rappresentata da figure geometriche o anche da metafore, dandosfogo alla nostra immaginazione piuttosto che alla geometria.
Inoltre, ci possono essere altre modalit diverse da quella visiva per
percepire la time line: possiamo percepirla in forma cenestesica, associandoalle tre aree del tempo differenti emozioni, oppure in forma auditiva,distinguendo le tre aree in base a suoni e tonalit particolari. Nella
configurazione visiva, un criterio importante la distanzaalla qualeposizioniamo le tre aree : se il domani per noi lontano 10 Km, saremo menomotivati a costruire il nostro futuro che se esso si posiziona a 5 cm dal nostro
corpo.
Le due time linesclassiche: in time e throught time
Per quanto la linea del tempo sia un qualcosa di assolutamente soggettivo epersonale, cosicch la sua configurazione sfugge a qualsivoglia
generalizzazione, possiamo tuttavia considerare come classiche duerappresentazioni usuali della linea del tempo, chiamate intime e through
time (nel tempo e attraverso il tempo). Per renderci conto della loro
configurazione, pensiamo al nostro corpo come ad un cerchio. La prima lineadel tempo passa dentro e/o dietro il corpo; la seconda si trova completamentedavanti e allesterno del corpo.
Nel tempo
Attraverso il tempo
1.In time : La linea pu attraversarci da parte a parte come una freccia chepassa a livello del plexosolare, o passare a nostro lato sfiorandoci il braccio o
la mano. Pu incorniciare la nostra testa, scavalcandola. In questi casi, ilpassato ci sta dietro e il futuro davanti, mentre il presente in noi, nella
nostra testa. In altri casi la linea pu partire dal lato, con il passato situato a
destra o a sinistra, e poi prolungarsi fino al lato opposto, toccando o no ilnostro corpo; ma fino a quando una parte della linea si colloca dietro di noi,
siamo nella tipologia nel tempo .
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2. Trought time: La linea si trova interamente davanti e allesterno delcorpo. Solitamente, la posizioniamo a 50 centimetri davanti a noi e allaltezza
dei nostri occhi, ma possibile che sia pi lontana, pi bassa, pi alta. Lacosa essenziale che questa linea non tocchi in nessun punto il nostrocorpo.
3 . Caratteristiche e differenze
Per quanto riguarda le caratteristiche proprie delle due organizzazioniclassiche della linea del tempo, che a loro volta rimandano a particolari
attributi della personalit dellindividuo, ogni linea del tempo implica un mododi approcciarsi ad esso e quindi alla vita.
Secondo lantropologo amerciano Edward T. Hall, possiamo distinguere gliindividui in policroni e monocroni, e ciascuna di queste tipologie presenta
proprie caratteristiche, pregi e difetti.
Le persone del primo tipo hanno una linea del tempo organizzata in time ,collocandosi dietro o a contatto con il corpo. Per un policrono, il tempo unpunto o uno spazio nel quale egli si trova associato alla sua esperienza delmomento. Un policrono si colloca quindi nel tempo, allinterno di uno spazio-
tempo presente. Gli svantaggi dellessere policroni sono il ritardo agliappuntamenti e alle riunioni, in quanto questi non cominciano, secondo il suo
punto di vista, fino a quando tutte le persone interessate non sono presenti.Inoltre, legato al primo inconveniente, si trova quello per cui le persone
policrone non hanno una buona nozione del rapporto spazio-tempo, ciodella relazione tra un dato luogo ed il tempo necessario per percorrerlo. Di
conseguenza, non si rendono conto della misura del tempo e possono inoltreavere difficolt a fissare un ordine di priorit o a fissare le tappe di un
progetto da eseguire. Non si danno delle scadenze, sentendosi intrappolatidal decidere tutto prima senza lasciare al caso o alla fantasia uno spazioadeguato. Non dandosi delle scadenze, non onorano tantomeno quelle
imposte dagli altri, semplicemente perch per loro sono prive di senso. Il loromotto vivere pienamente il presente senza preoccuparsi troppo deldomani !
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I vantaggi dei policroni sono la capacit di concentrazione in contestimovimentati e rumorosi, la capacit di interrompere ci che si sta facendo in
un qualsivoglia momento per poi riprenderne il filo, senza perderlo.
Se la linea si trova totalmente davanti al corpo e senza nessun contatto conesso, siamo in presenza di unorganizzazione attraverso il tempo e di
soggetti cosiddetti monocroni. Questi soggetti non sono in grado di fare pidi una cosa per volta, avendo coscienza della temporalit solo attraverso ladurata. Il tempo per loro un continuumrispetto al quale si trovano pero in
posizione dissociata, distaccata. Visto e considerato che la linea del tempo sitrova interamente davanti a loro, questi soggetti hanno una percezione
integrale del loro tempo, di tutto il loro tempo, passato, presente e futuro,
come se questo fosse rappresentato da un film che scorre davanti agli occhi.La loro capacit sta nel pianificare il tempo, nel programmarlo, organizzarlo.In ogni caso per loro il tempo prezioso e non deve essere perso, ma allo
stesso tempo pu sembrare loro estremamente lungo. Sono puntuali oaddirittura in anticipo, a volte senza neanche un orologio al polso in quanto il
loro orologio interno gi preciso. Si fissano scadenze che rispettano e siaspettano la stessa cosa dagli altri. Possono avere difficolt a vivere in modospontaneo il presente. Per loro c un tempo per ogni cosa e ciascuna cosa a
suo tempo !
La distinzione in time e throughttime pu essere fatta coincidere conquella tra tempo araboe tempo occidentale. Gli Orientali sarebbero
tendenzialmente pi in time , e gli occidentali throught time. In questosenso, la rivoluzione industriale del secolo scorso ha giocato un ruolo
determinante nella propagazione dello stile attraverso il tempo.
Viaggiare sulla linea del tempo
Se dovessimo fare un viaggio qualunque, ci doteremmo di una mappa, di unacartina, insomma di un riferimento preciso che ci permette di arrivare l dove
si vuole arrivare.
Se consideriamo allora la nostra linea del tempo come una mappa, possiamointraprendere un viaggio al di sopra di essa.
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Per intraprendere questo viaggio per necessaria la visualizzazione dellapropria time line, che essa venga insomma percepita in forma visiva, con
forme, immagini, figure.
Ma in che cosa consiste lutilit di viaggiare al di sopra del tempo ? Affinchle nostre aree temporali, e cio il passato, il presente ed il futuro, possanosvolgere la loro funzione di insegnamento e al tempo stesso di risorsa,
importante che abbiamo la possibilit di considerare ciascuna di esse condistacco, adottando cosi una nuova prospettiva sugli avvenimenti passati,
presenti, e futuri.
Dopo aver adottato una posizione comoda, prendiamo in visione la nostralinea del tempo e fissiamo un punto di partenza su di essa. Questo punto
viene chiamato l istante presente , perch rappresenta il momento attualesulla nostra time line. Associamo a questo punto unimmagine, un suono, uncolore, una sensazione, che ci permetta di riconoscerlo in modo da poterci
tornare alla fine del nostro viaggio. E ora incomincia il viaggio vero e proprio !Distacchiamoci dalla linea del tempo, mantenendoci ad una distanza da essa
che ci convenga. Lasciamoci ora fluttuare al di sopra di essa in una
dimensione atemporale, senza ripari o limiti temporali. Nel fare questoviaggio, lasciamoci trasportare verso il passato, osservando se ci sonodifferenze di tonalit, di colore, di luminosit, di suono rispetto al nostro punto
di partenza. Continuiamo a sorvolare il nostro passato fino ad arrivare atrovarci al di sopra del momento della nostra nascita o addirittura della nostraconcezione. Da questa nuova prospettiva, osserviamo il modo in cui la nostra
linea del tempo si organizza, se ci sono differenze rispetto a quella dipartenza. Poi, lasciamoci di nuovo trasportare al di sopra della time line per
rivenire allistante presente, per ripararci un po prima di intraprendere ilviaggio verso il futuro. Lasciandoci trasportare verso il futuro, notiamo se cisono differenze di colorazione, di suono, di luminosit sulla nostra linea deltempo. Possiamo arrivare molto lontano lasciandoci trasportare nel futuro,
fino alla fine della nostra linea, e addirittura oltre, fino alla fine del tempo. Cici permette di guadagnare ancor pi di prospettiva. Ora torniamo al di sopradellistante presente, e, lasciando la distanza che ci conveniva inizialmente e
che abbiamo adottato per tutto il viaggio, saliamo pi in alto rispetto allanostra linea del tempo, e pi in alto ancora, fino a quando la linea non
diventer un puntino lontano da noi. Infine torniamo alla distanza iniziale eavviciniamoci sempre di pi, scendendo verso la nostra time line, e andando
ad installarci comodamente nellistante presente per tornare nel qui edora .
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Il qui ed ora unespressione usata anche nel linguaggio ipnotico perdesignare il momento attuale, che la persona indotta in tranceha perso di
vista nel momento in cui si addentrata nel viaggio che porta a se stessi, ascoprire il proprio inconscio. Anche se nessuna coincidenza pueffettivamente esistere tra il nostro punto di partenza ed il nostro punto di
arrivo, in quanto il qui ed ora sempre cangiante ad ogni istante e quindinon ritorniamo mai al punto da cui siamo partiti dopo un qualsiasi viaggio, la
proposizione di ritornare al punto di partenza utile per orientarci.
Principi di base per riorganizzare la nostra vita e costruire il nostroavvenire
Come pu la time lineessere uno strumento per risolvere le emozioni delpassato, e, correlativamente, divenire mezzo per costruire efficientemente ilnostro avvenire ? Certo essa non basta da sola ! Ci sono alcuni principi di
base dai quali non si pu prescindere se si vuole ristrutturare la propria vita intermini di funzionamento armonioso con noi stessi.
Prima di annoverare e contestualizzare questi principi, che sono labcdelnostro cammino verso un futuro promettente, utile elicitare quello che in
sintesi il funzionamento della nostra mente che ci determina nella vita di tutti igiorni.
Tutte le esperienze che viviamo costituiscono una specie di quadro diriferimento sul presupposto del quale noi forgiamo il nostro modo di essere e
di agire. Il complesso delle informazioni e delle esperienze immagazzinate dal nostro cervello costituisce la materia prima di cui ciserviamo per costruire le nostre credenze, che sostengono a loro volta lenostre decisioni e i nostri obiettivi, il tutto in linea con i nostri valori. Tutti
questi elementi sono strettamente legati luno allaltro, per cui sono le nostrecredenze e i nostri valori che determinano i nostri obiettivi e ci fanno prenderedecisioni, e allo stesso tempo tutto ha una matrice nei nostri stati emozionali
legati alle varie esperienze.
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Per fare un esempio, partiamo da una credenza o convinzione qualunque,come ad esempio quella per cui chi ama disposto a sacrificarsi per laltra
persona. Le persone che condividono questa convinzione, possono costruiresu di essa la regola secondo la quale se il proprio partner non compie
sacrifici, non innamorato, anche se ci magari non corrisponde alla realt.
Avendo ora coscienza del modo di agire del nostro cervello nel quotidiano,possiamo prendere atto dei principi dai quali partire nel nostro viaggio verso il
bien-tre.
1. La responsabilit
Il primo principio si risolve nella necessit di prendere le proprieresponsabilit. Ci non significa sentirsi colpevoli, in quanto il significato di
questa parola rinvia alla giustizia, al crimine, al reato, mentre essereresponsabili delle proprie azioni significa riconoscersi autori delle stesse,accettarne le conseguenze e riparare gli eventuali danni. E necessario
prendere la propria responsabilit ma solo la propria, quella che ci spetta, npi n meno, senza assumersi quella degli altri. Di fronte a qualunqueprogetto, utile chiedersi se ricade sotto la nostra responsabilit, se
disponiamo dei mezzi per realizzarlo e se ne abbiamo voglia.
2. Il potere dellattenzione
E importante inoltre focalizzare la nostra attenzione su quello che vogliamopiuttosto che su ci che non ci sta pi bene, anche se molto pi facile
lamentarsi e non prendere decisioni. Allo stesso modo in cui trasformiamo leimmagini negative in positive, il nostro linguaggio deve essere positivo nel
momento in cui enunciamo i nostri progetti ed obiettivi. Questo ci permette dirispettare un fenomeno curioso che prende il nome di potere
dellattenzione . Cosa vuol dire ? Tutto ci che reclama la nostra attenzione,reclama anche la nostra energia. E siamo noi a decidere cosa deve attirare la
nostra attenzione. Il problema sta tutto quindi nello stabilire quale direzionedeve prendere la nostra attenzione, direzione che diamo con i nostri pensieri.
Per meglio spiegarsi, ogni qual volta abbiamo dei pensieri negativi,
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improntiamo alla nostra attenzione e quindi alla nostra energia una direzioneche porter ad un risultato non voluto, senza che noi ce ne rendiamo conto.
Ecco che risulta estremamente importante sapere cosa si vuole e formulare inostri desideri in termini positivi. Invece di dire Voglio smettere di soffrire ,
dire Voglio essere felice .
3. Lonest
Diventa allora essenziale essere onesti con se stessi su quello che sidesidera o no, onest che per altro va di pari passo con la nozione di rispetto
per se stessi, che Milton Erickson faceva dipendere da due componentiprincipali : lamoree la disciplina, componenti strettamente legate fra di loro.
Lamore per se stessi significa saper porsi dei limiti e sapere e saper farerispettare un insieme di regole che ciascun individuo interiorizza come propria
disciplina personale, disciplina che deve saper difendere di fronte agli altri.Nella misura in cui imponiamo in un certo senso la nostra disciplina agli altri,dobbiamo altrettanto accettare che gli altri ne abbiano una loro propria che
siamo tenuti a rispettare.
4. I Valori
Quali sono le persone che pi ammiriamo oggi giorno ? Sono le persone chesono pienamente coscienti dei propri valori, che li esprimono chiaramente eche ci aderiscono giorno per giorno, e ci indipendentemente dal fatto che
riteniamo i loro valori diversi dai nostri. Riconoscere e onorare i propri valori
un principio base per costruire il nostro futuro. Un valore qualcosa diastratto, intangibile, ma di importanza fondamentale in quanto ci motiva e daun senso alla nostra vita, quello che cerchiamo in un contesto ben definito.
In definitiva i valori rappresentano degli stati emotivi che consideriamodesiderabili o non desiderabili. Fin tanto che i nostri valori sono soddisfatti,proviamo della gioia e del piacere, mentre nel momento in cui non lo sono,
proviamo della collera, della tristezza, e ci sentiamo demotivati.
Ciascuno di noi utilizza dei metodispecifici per motivarsi. Tra questipossiamo menzionare i metodi della carota e del bastone. Il primo metodo
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consiste nellimmaginare che un cattivo tiranno si nasconde dietro di noi conun bastone in mano, sorvegliando ogni nostro movimento per evitare che
deviamo dal tracciato che ci siamo prefissati. Il metodo della carota, invece,consiste nellimmaginarsi come un coniglio di fronte ad una bella carota
appesa, croccante e dolce, succosa e appetitosa. Essa rappresenta ilrisultato della nostra motivazione e la nostra motivazione al tempo stesso. Mapu darsi che alla fine la carota sia pi amara che dolce, pu darsi che resti
un miraggio, non sia allaltezza delle nostre aspettative. In questi casi lamotivazione e la ricompensa non vanno di pari passo.
Questi due metodi per motivarsi possono coesistere in campi diversi dellanostra vita. Tutte le nostre decisioni, in realt, sono motivate dal nostro
desiderio inconscio di ottenere ci che a cui noi associamo il piacere, nonchevitare ci a cui associamo la sofferenza.
Il metodo della carota coincide con la ricerca, mentre il metodo del bastonecoincide con la fuga. Ora diventa interessante notare come anche i nostrivalori sono organizzati secondo questi due principi, allo stesso modo dei
nostri metodi di motivazione. Ci sono dunque dei valori che ricerchiamo e dei
valori che sfuggiamo. Il tutto si intende facilmente da come ci esprimiamo inrelazione a qualsivoglia contesto su ci che vogliamo e quello che nonvogliamo. Che vogliamo essere ricchi o non essere poveri, che desideriamoun lavoro che lasci tempo libero o che non ci impegni troppo, la maniera incui ci esprimiamo dipende proprio da come ci rappresentiamo i nostri valoriche sono in questione, se sono dei valori per noi da ricercare o da evitare.
Per conoscere i propri valori, possiamo scegliere una sfera qualsiasi della
nostra vita, la sfera personale, familiare, di coppia, professionale o sociale, echiederci cos importante per noi in quel contesto specifico. Possiamo
prendere nota delle risposte, notando il modo in cui ci siamo espressi.Distinguiamo quello che ci attira da quello che evitiamo. Ora gerarchizziamo ivalori secondo la loro importanza, chiedendoci In ci che ho scritto, quale
il valore pi importante ? E poi ? .
Gerarchizzare i valori serve a far capire quello che dobbiamo avereimperativamente nella nostra vita e quello che possiamo lasciare da parte
provvisoriamente.
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5. Gli obiettivi
Mentre i valori danno un senso alla nostra vita, gli obiettivi le danno unadirezione, orientando le nostre azioni e attivit. Gli obiettivi sono anche dei
punti di riferimento attraverso i quali determiniamo il nostro cammino emisuriamo la distanza gi percorsa e quella ancora da percorrere nella
costruzione del nostro futuro ideale.
Un obiettivo deve essere super! Cosa vuol dire ? Vuol dire che deveessere :
S come specifico, cio contestualizzato, indicato in un campo specificodella nostra vita, un contesto specifico di realizzazione. Inoltre bisogna
iscriverlo nel tempo, fissando una data di inizio e una data limite perrealizzarlo. Deve rispondere a tre domande: Dove?, Quando?, Come?
In definitiva, un obiettivo specifico se mettiamo in evidenza sufficienticaratteristiche affinch non possa essere confuso con un altro.
U come unicamente per s . Agiamo per noi e noi soli e la realizzazionedipende unicamente da noi. Ci non esclude certo la partecipazione di altre
persone, nella misura in cui noi siamo responsabili di questa scelta.Dobbiamo quindi chiederci Per chi voglio realizzare questo obiettivo ? La
risposta deve essere Per me .
P come positivo , cio formulato in termini positivi. Dobbiamo enuclearequello che vogliamo ottenere, non quello che si vuole evitare. Al bandoquindi le negazioni, nonch i verbi come eliminare, smettere ,
cessare , ridurre , diminuire .
E come ecologico . Lobiettivo deve rispettare lequilibrio naturale delnostro sistema, tenendo conto dei bisogni e delle esigenze degli altri membri
che fanno parte di esso. Si distingue tra ecologiainterna ed ecologia
esterna. La prima concerne noi stessi, ci vuol dire che lobiettivo devequadrare con i nostri valori, le nostre credenze, corrispondere alle nostre
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aspirazioni, incoraggiare la nostra evoluzione e non la nostra rivoluzione.Lecologia esterna rinvia allequilibrio dei sistemi viventi ai quali partecipiamo :
famiglia, lavoro, coppia, religione, orientazione sessuale....
R come realista, realizzabile, rappresentabile, nonch riconoscibile daglialtri . Tenuto conto del tempo e dei mezzi di cui disponiamo, il nostro
obiettivo realista e realizzabile? La rappresentazione del nostro obiettivopassa attraverso i nostri 5 sensi : Come sapr che ho ottenuto il mio
obiettivo ? . Cosa sentir ? . Cosa vedr ? . Cosa mi dir ? . Cosaprover ? . La sua riconoscibili da parte degli altri risponde a questadomanda : Come sapranno gli altri che ho ottenuto il mio obiettivo? .
Cosa sentiranno? . Cosa diranno? .
E qui di seguito proposto un esercizio per valutare i nostri obiettivi.
Assumiamo una posizione comoda e facciamoci venire in mente laconfigurazione della nostra linea del tempo. Dopodich, segniamo il momentopresente con un colore, un suono, unimmagine. Ora stacchiamoci dalla lineadel tempo per trovarci ad una distanza da essa che ci conviene. Lasciamoci
fluttuare verso il passato, andando ad un momento in cui ci siamo fissati unobiettivo che abbiamo poi realizzato. Riscopriamo dei momenti, delleesperienze nei quali ci siamo fissati un obiettivo che abbiamo realizzato. Pu
trattarsi di situazioni molto semplici, come un viaggio o una festa riusciti, osituazioni che si sono invece protratte per un pi lungo periodo. Dopo avertrovato il momento, associamoci ad esso, scendendo sulla linea del tempoper rivivere quella situazioni dallinterno. Memorizziamo gli insegnamenti
positivi che abbiamo avuto in quella occasione, ricordandoci il modo in cuiabbiamo realizzato i nostri obiettivi. Dopo aver trovato tre o quattro
esperienze di obiettivi realizzati, possiamo lasciarci fluttuare al di sopra dellalinea del tempo per rivenire allistante presente, trovarci al di sopra di esso e
scendere nel qui ed ora .
Ora, passiamo in rassegna gli obiettivi realizzati e valutiamoli con i parametridi un obiettivo super . Quali parametri risultano rispettati ?
E utile fare linventariodei nostri obiettivi in ciascuna sfera di vita, quella
personale, quella di coppia, quella familiare, quella professionale e quellasociale. Avere degli obiettivi in ciascuna sfera segno di equilibrio, elequilibrio un elemento chiave della cerazione di un regolamento interiore
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di vita per un funzionamento armonioso. Se ci rendiamo conto che nonabbiamo obiettivi in una o pi sfere dette, chiediamoci quali valori sono dasoddisfare in quei settori. Fatto linventario, bisogna verificare il grado di
realizzazione di ciascun obiettivo, nonch ci che ci impedisce e ci aiuta ad
arrivare in fondo alle nostre scelte.
Riprendiamo quindi gli obiettivi scritti, distinguendoli tra :
a) quelli che abbiamo incominciato a realizzare e che sono in buona strada direalizzazione;
b) quelli che abbiamo incominciato e abbandonato per strada;
c) quelli che abbiamo incominciato e che restano incompiuti attualmente;
d)quelli che non siamo riusciti ad incominciare.
Tutti possiamo beneficiare di un aiuto, un sostegno per realizzare i nostriobiettivi. Questo aiuto pu essere una persona, un libro, uno stage, dei gruppi
di scambio. Tutto ci che ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi costituisce
una risorsa.
Facciamo linventario dei nostri sistemi di sostegnonei diversi campi dellanostra vita. Pu trattarsi di aiuti di cui ci siamo gi serviti o no. A chi
possiamo fare appello in caso di bisogno ? . Su chi possiamo contare? . Chi ci sostiene ? .
Infine, necessario verificare il nostro impegnorispetto ai nostri obiettivi.Limpegno qualcosa che deve restare nel lungo periodo, a differenza dellemotivazioni che ci spingono ad azionarci nel breve periodo. Per testare il
nostro effettivo grado di implicazione nella realizzazione dei nostri obiettivi,chiediamoci quali di quelli che abbiamo individuato vogliamo portare a
termine, quali invece preferiamo rivalutare, quali decidiamo di abbandonare.Scegliamo inoltre le azioni da intraprendere per portare a termine gli obiettivi
selezionati.
Riequilibrare la nostra linea del tempo
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1. Le funzioni delle tre aree temporali
Per certe persone, una sfera temporale ha pi peso delle altre. Per alcuni importante solo il passato, altri vivono di proiezioni sul futuro, altri ancoravivono solo il presente. In tutti questi casi, la linea del tempo si trova in
disequilibrio, in quanto il passato, il presente e il futuro non possono svolgerei ruoli che sono loro attribuiti naturalmente.
Il passato serve ad informarci, come uno storico, un guardiano delle nostreesperienze vissute. Il presente serve a realizzare, il nostro atelierdi
creazione dellopera darte della nostra vita. Il futuro serve a sognare, potenziale, virtuale. In conclusione, c solo uno spazio- tempo nel qualepossiamo intraprendere le azioni che ci permettono di realizzare i nostri
sogni : il presente.
Riequilibrare la nostra linea del tempo significa ridare questi significati aciascuna area del tempo. Quello che facile da dire ma non altrettanto dafare, stante la nostra interpretazione di ciascun avvenimento o esperienzache viviamo. Siamo noi che classifichiamo un esperienza come positiva o
negativa, limitante o costruttiva. Per costruire pi facilmente il nostroavvenire, occorre che la nostra linea del tempo sia sgombra da ostacoli, cioda emozioni antiche limitanti, decisioni di vita non costruttive del presente o
paure infondate sul futuro. In questo modo liberiamo lenergia imprigionata inassociazioni di idee vecchie e di avvenimenti passati, per utilizzarla nel
presente nella realizzazione dei nostri obiettivi.
2. I processi mentali associativi
Le associazioni sono processi mentali che raggruppano degli insegnamentiche abbiamo immagazzinato nella nostra memoria secondo certi principi.
Questi principi sono la similitudine, la contiguit, la differenza. Essi sonouniversali, valevoli per tutti gli individui, mentre il contenuto delle associazioni
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individuale e specifico. In definitiva, associamo mentalmente certi eventi,fatti, esperienze, in quanto simili o diversi tra loro, contigui nel tempo.
Le catene associative non sono rigide, perch possono allungarsi, nel sensoche nuovi avvenimenti possono aggiungersi col passare del tempo, e
possono accorciarsi, nel senso di togliere alcuni avvenimenti dalla catena.Pensiamo ad una collana di perle tenuta insieme da un nodo : se disfiamo ilnodo, ciascuna perla pu ritrovare la sua specificit. Per ottenere lo stessorisultato con le nostre catene associative, sufficiente riconsiderare da un
nuovo punto di vista il primo avvenimento della catena, il pi antico.
Le tecniche di cambiamento si interessano quindi al processo associativo enon al contenuto, e questo per preservare la nostra unicit ed individualit.
Queste tecniche ci permettono di disfare le antiche associazioni percrearne di nuove che sostengano i nostri obiettivi. In questo modo cambiamo
anche il senso che abbiamo dato agli avvenimenti, per darne uno piappropriato a noi, modificando la nostra reazione agli stessi e agli altri
associati per similitudine, contrasto, contiguit.
3. Desensibilizzare le vecchie emozioni
Nel riorganizzare la nostra linea del tempo per un funzionamento piarmonioso e consono alle nostre esigenze, un primo ostacolo da superare costituito dalle emozioni vecchie e non risolte. Le emozioni, la cui funzione di spingerci allazione, non fanno parte del passato, ma solo del presente. I
ricordi delle emozioni fanno invece parte del passato. Bisogna quindidesensibilizzare le emozioni che non sono pi attuali nel nostro presente, chenon svolgono pi la loro funzione di richiamo allazione, che sono ormai deisentimenti che ci impediscono di evolvere. Desensibilizzare non vuol dire
sopprimere lemozione, ma essere capaci di sentirla in modo appropriato enelle circostanze adeguate.
Come si pu desensibilizzare una emozione ? E bene, nellutilizzare questatecnica per la prima volta, scegliere unemozione minore, e quando avremo
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familiarizzato con essa, potremo desensibilizzare emozioni pi forti come lacollera, la tristezza, la paura, il senso di colpa.
Assumiamo una posizione comoda e facciamoci venire in mentelorganizzazione della nostra linea del tempo. Marchiamo listante presentecon un colore, un suono, una sensazione, unimmagine, per staccarci poidalla nostra time line e fluttuare al di sopra di essa ad una distanza che ciconviene. Chiediamoci qual il primo avvenimento che stato causa di
questa emozione. Questo avvenimento ha avuto luogo prima, durante odopo la nostra nascita ? . Se la risposta dopo , chiediamoci a che et.
Se la risposta non ci viene in mente, indoviniamola semplicemente, lasciandorispondere a quella parte di noi che sa ! Se la risposta prima della
nascita , chiediamoci se durante o prima la vita intrauterina. Se la risposta durante , chiediamoci a che mese. Anche qui, se la risposta non ci vienefacilmente, possiamo semplicemente indovinarla. Se la risposta prima ,
chiediamoci se lavvenimento deriva da una trasmissione o unereditgenealogica. E in questo caso : di chi?. E continuando a fluttuare al di
sopra della linea verso il passato, troviamoci al di sopra del primoavvenimento che, una volta trattato, non solo far sparire il problema, matrasformer anche ogni avvenimento simile nel corso della nostra vita. Equando siamo al di sopra dellavvenimento, scendiamo sulla nostra linea,
scendiamo allinterno di quellavvenimento, giusto il tempo di rimarcare qualeemozione si trova in esso, per poi ritornare veloci al di sopra dellevento in
questione. Lasciamoci trasportare di nuovo verso il passato per trovarci a 15minuti prima che lavvenimento avesse luogo, prima che esistesse, e da
questa prospettiva guardiamo verso listante presente chiedendoci: Dove sitrova lemozione ?. E scomparsa?. Se non scomparsa, portiamoci ancorapi in alto della nostra linea del tempo per guardare di nuovo verso listantepresente e chiederci se lemozione scomparsa. Pu capitare che questaemozione abbia degli insegnamenti da trasmetterci, che rischierebbero di
perdersi se lemozione sparisse troppo velocemente. Allora memorizziamoquesti insegnamenti nel posto segreto che abbiamo riservato ad essi. Nonabbiamo bisogno di conoscere il contenuto di questi insegnamenti.
Guardiamo ancora verso il presente notando come lemozione scompare.Scendiamo di nuovo allinterno dellavvenimento per notare cosa cambiato
e rivenire poi al di sopra della nostra time line. Ritorniamo allistante presente,non pi velocemente di quanto gli avvenimenti a partire da quello trattato fino
al presente si possano rivalutare e riorganizzare in funzione delletrasformazioni che abbiamo fatto. Torniamo al di sopra dellistante presente.
Lasciamoci ora fluttuare al di sopra del nostro avvenire chiedendoci: Quando avr la prossima occasione di verificare il cambiamento? .
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Ritorniamo al di sopra dellistante presente e scendiamo in esso per ritornareal qui ed ora .
Eliminare lapprensione per il nostro futuro
Un secondo ostacolo che incontriamo nel riorganizzare la nostra temporalitin vista del nostro avvenire, sono le emozioni legate ad avvenimenti futuri.Queste emozioni possono essere trattate come apprensione, paura di non
farcela, timore. Abbiamo visto che, in base al cosiddetto poteredellattenzione , quello che temiamo che possa succedere succeder. Chelo sappiamo o no, prediciamo il nostro futuro semplicemente pensando ad
esso, ogni qualvolta dirigiamo la nostra attenzione su eventi futuri. Ilproblema che un conto prevedere e di conseguenza costruire il nostrofuturo in termini positivi, un conto riflettere su questo schermo bianco da
riempire delle immagini negative, dettate da paure e angosce.
Per modificare la nostra visione del futuro e costruirne cosi uno pi consonoalle nostre aspettative, possiamo utilizzare una tecnica molto simile a quellavista per le emozioni non risolte. Incominciamo scegliendo un avvenimento
che ci procura attualmente un sentimento di anticipazione negativo.
Adottiamo una posizione confortevole e facciamoci venire in mentelorganizzazione della nostra linea del tempo. Segniamo listante presente
con un colore, unimmagine, un suono, una sensazione. Andiamo al di sopradella nostra linea del tempo fino ad una distanza che ci conviene, fluttiamo sudi essa andando verso il futuro, per trovarci sopra lavvenimento che abbiamoscelto, nel momento in cui, secondo le nostre proiezioni, esso si verificher.
Questo avvenimento, una volta trattato da un diverso punto di vista,trasformer positivamente la nostra reazione attuale e ogni reazione analoga
nel futuro. Lasciamoci trasportare ancora pi verso il futuro per trovarci 15minuti pi tardi del momento in cui questo avvenimento avr avuto luogo in
modo soddisfacente per noi. E importante che lavvenimento dia un risultatopositivo, in contrasto con la nostra anticipazione negativa. Da questaprospettiva guardiamo verso il presente e chiediamoci dove si trova
lemozione che suscitava il nostro avvenimento. E scomparsa? . Se non scomparsa, lasciamoci trasportare ancora pi in alto della nostra linea verso ilfuturo e guardiamo verso il presente. Lemozione scomparsa? . Pu darsi
che ci sia una parte di noi che mantiene ancora questa emozione come
mezzo per motivarsi in vista di quellavvenimento. Allora chiediamo a questaparte di noi di lasciare sparire questa emozione, in modo che questo
esercizio possa aiutarci ad affrontare diversamente levento. Lemozione
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scomparsa? . Scendiamo allinterno dellavvenimento per verificare la nuovaemozione che ha preso il posto dellaltra, e ritorniamo velocemente al di
sopra della nostra time line. Ritorniamo verso il presente non pivelocemente di quanto tutti gli avvenimenti a partire da quello trattato fino al
presente si possano rivalutare e riorganizzare in funzione dei cambiamentiche abbiamo effettuato. Torniamo al qui ed ora .
2. Sorpassare le decisioni limitanti.
Mentre i valori rispondono alla domanda Perch fare? , le decisioni danno
una risposta alla domanda Che fare ? . Sono le decisioni che cipermettono di progredire e di azionarci nella costruzione del nostro futuro.
Tuttavia, se alcune decisioni sono costruttive, ci aiutano ad evolvere, altrecostituiscono degli ostacoli per il nostro sviluppo e per la realizzazione dei
nostri obiettivi. Sono le cosiddette decisioni limitanti .
Per trasformare una decisione limitante, assumiamo una posizione comoda efacciamoci venire in mente lorganizzazione della nostra linea del tempo.Segniamo listante presente con un colore, unimmagine, un suono, una
sensazione. Stacchiamoci ora dalla nostra linea e lasciamoci trasportare al disopra di essa ad una distanza che ci conviene, chiedendoci : Quale levento causa di questa decisione che, una volta trattato, far non solo
sparire il problema posto da questa decisione, ma trasformer anche ogniavvenimento simile nel corso della mia vita ? . Si prodotto prima, durante
o dopo la mia nascita ? . Se la risposta dopo , chiediamoci a che et .Se la risposta prima , chiediamoci se durante o prima la vita intrauterina.
Se si prodotto durante , chiediamoci a che mese, se prima ,chiediamoci se lavvenimento in questione deriva da una trasmissione o unaeredit genealogica. E in questo caso, di chi ? Lasciamo rispondere la parte
di noi che sa. Lasciamoci trasportare al di sopra dellavvenimento detto.Scendiamo allinterno dellavvenimento giusto il tempo necessario per notare
qual la decisione e le emozioni che fanno parte di esso, per ritornare poivelocemente sulla nostra time line. E ora, fluttiamo nuovamente al di sopra di
essa andando verso il passato, trovandoci 15 minuti prima che levento siproduca, che esista, e da questa prospettiva guardiamo verso il presente. Dove si trova la decisione? . E scomparsa? . E le emozioni sono
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scomparse? . Se non lo sono, fluttiamo ancora pi in alto al di sopra dellanostra linea per guardare verso listante presente. La decisione
scomparsa ? . Pu darsi che essa abbia degli insegnamenti da trasmetterciche andrebbero persi se la decisione sparisse troppo velocemente. Allora
memorizziamo questi insegnamenti nel posto segreto riservato ad essi.Scendiamo allinterno dellevento giusto il tempo necessario per notare ilcambiamento. Cosa cambiato? . Qual la nuova decisione che aiuta ad
evolvere invece che limitarci. Ritorniamo al di sopra della nostra linea eandiamo verso il presente non pi velocemente di quanto gli avvenimenti da
quello trattato fino al presente si possano rivalutare e riorganizzare infunzione dei cambiamenti che abbiamo effettuato. Fluttiamo ora al di sopra
del nostro futuro chiedendoci quando avremo la prossima occasione diverificare il cambiamento. Ritorniamo al di sopra dellistante presente e
scendiamo in esso per ritrovarci nel qui ed ora .
Al fine di verificare il nuovo equilibrio della nostra linea del tempo e diconstatare a che punto il flusso del tempo e dellenergia sono stati facilitatidai cambiamenti che abbiamo apportato con le tecniche fatte, sufficientecompiere ancora un viaggio al di sopra della nostra time line per andare al
momento della nostra nascita o addirittura della nostra concezione,osservando come le tre aree del tempo si organizzano da quella prospettiva.
Notiamo le differenze di colore, di luminosit, di configurazione. Osserviamopoi le differenze viaggiando verso il futuro. Torniamo allistante presente. Se
la riorganizzazione ha avuto successo, dovremmo notare una maggiorefluidit nella configurazione della nostra linea del tempo e una maggior
allineamento tra le tre aree temporali.
3. Programmare un avvenimento futuro
Assumiamo una posizione comoda e lasciamoci venire in mentelorganizzazione della nostra linea del tempo e marchiamo listante presente
con un suono, un colore, unimmagine, una sensazione. Distacchiamoci dallalinea e lasciamoci trasportare al di sopra di essa ad una distanza che ciconviene. Ricordiamoci uno degli obiettivi super compresi nel nostro
inventario. Concentriamoci in quale momento vogliamo realizzare il nostroobiettivo. Immaginiamoci al di sopra dellistante presente, e visualizziamolimmagine di noi stessi quando avremo realizzato lobiettivo. Notiamo le
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modalit sensoriali che ci permettono di sapere che labbiamo realizzato:cosa vediamo, cosa sentiamo, cosa ci diciamo, cosa proviamo, cosa gli altrici dicono. Entriamo mentalmente nellimmagine e verifichiamo limpatto che
ha il nostro obiettivo su di noi. Solo e se veramente limpatto positivo,
continuiamo ; se no, se ci sono degli aggiustamenti da fare, stacchiamoci daquesta immagine per scendere sulla nostra linea del tempo e rivenireallistante presente. Questo passaggio risponde alla verifica ecologica delnostro obiettivo, nel senso di farci capire se esso effettivamente proficuoalla nostra evoluzione. Per continuare nella programmazione dellobiettivo
come evento, distacchiamoci dallimmagine per fare degli aggiustamenti su diessa, in modo che il nostro obiettivo sia ancora pi coinvolgente. Possiamoper esempio aggiustare la luminosit dellimmagine, aumentarne il colore,ingrandirla, aggiungerci dei suoni, una musica, metterla in movimento. Al
termine di ci, concentriamoci sullultimo istante prima che il nostro obiettivosi realizzi e ricaviamone unimmagine. Lasciamoci ora trasportare al di sopra
della linea del tempo verso il futuro per ritrovarci al di sopra del momentoscelto per la realizzazione del nostro obiettivo. Lasciamoci limmagine che ci
siamo portati dietro prendere il suo posto sulla time line. Guardiamo ora versoil futuro notando come il fatto di aver raggiunto questo obiettivo crea unanuova direzione nella nostra vita. Ritorniamo allistante presente non pivelocemente di quanto tutti gli avvenimenti a partire dalla realizzazionedellobiettivo fino al presente si possano riorganizzare e coordinare in
funzione dei cambiamenti effettuati.
Lautoipnosi
1. Lautoipnosi come tecnica per bussare alla porta del subconscio
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Da millenni certe tecniche orientali apportano allindividuo benefici identici aquelli propri delle tecniche di autoipnosi, anche se questultima fa parte dei
metodi di rilassamento solo da pochi decenni.
Lautoipnosi si sviluppa a immagine e somiglianza dellipnosi, e ne condividela caratteristica fondamentale che consiste nel creare uno stato particolare a
met strada fra il sonno e la veglia, lo stato di trance. Si tratta di unmetodo per rafforzare la personalit pi rapido di altri perch interviene sulla
parte analogica della mente, e non su quella razionale che ha pi filtri eresistenze.
Lautoipnosi, cosi come lipnosi, un sistema efficace per comunicaredirettamente con il subconscio, inserire in esso dei comandi in vista di un
cambiamento, ispirandolo con visioni di una felicit futura possibile.
Che cosa si intende per subconscio ? Innanzitutto possiamo distinguere unsubconscio personale e un subconscio impersonale o sovrapersonale.
Questultimo pu essere definito anche come subconscio assoluto o collettivoed ha un carattere generale, perch i suoi contenuti si possono trovare nellatesta di tutti. Il subconscio ha delle possibilit che sono del tutto precluse allacoscienza, perch esso dispone di tutti quei contenuti psichici al di sotto delvalore soglia, cosidetti subliminali , di tutto ci che stato dimenticato e
trascurato, e per di pi della saggezza dellesperienza derivante dainnumerevoli millenni che riposta nei tracciati reali e possibili del cervelloumano. Il subconscio continuamente allopera e crea combinazioni nel
materiale a sua disposizione, che serve a determinare futuri sviluppi.Nellindividuo la funzione principale del subconscio consiste nel realizzare
una compensazione e ristabilire un equilibrio. Prendendo una posizione diconcezione energetica della psiche, possiamo dire che il subconscio contienetutto quello che di psichico non ha raggiunto la soglia della coscienza o la cuicarica energetica non sufficiente a mantenerlo nella coscienza. Anche tutto
quello che stato dimenticato in quanto la sua carica energetica non sufficiente a mantenerlo nella coscienza.
Il subconscio quella parte della nostra mente che responsabile dellenostre abitudini e delle nostre risposte fisiologiche non pensate . Dirige lenostre sensazioni e il funzionamento del nostro corpo. E il nostro subconscio
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che determina le funzioni fisiologiche essenziali, come il battito cardiaco, lacircolazione sanguigna, il sistema digestivo e quello linfatico. In questo
senso, esso in grado di comunicare con tutte le cellule del nostro corpo.Inoltre, il subconscio il grande magazzino dove vengono custodite le
informazioni che sfuggono alla nostra consapevolezza. Tutto quello cheabbiamo visto, sentito, provato, ascoltato, stoccato in questo grandemagazzino. In questo senso, esso contiene tutti i nostri sogni, le nostre
speranze, le nostre fantasie, le nostre forze di vita innate.
La mente razionale pensa, la mente inconscia reagisce, la mente razionaleragiona, la mente inconscia risponde. Nel praticare lautoipnosi, bisogna
oltrepassare le barriere tra linguaggio conscio e inconscio.
Una delle metafore che ho trovato personalmente suggestiva nel descrivere ilsubconscio, consiste nel pensare ad esso come a un bambino di 5 anni, a cui
bisogna rivolgersi con parole chiare e semplici, poich ha limitate capacitintellettive, ma al contempo estremamente emozionale, ha bisogno di
sicurezza e amore. Nel trattare con questo bambino, dobbiamo utilizzare una gentile autorit . Nuove soluzioni devono essergli presentate in modo
semplice e suggestivo. Questo spiega perch la conversazione ipnotica laripetizione di una singola frase, chiamata affermazione , che sicaratterizza per la sua semplicit, brevit ed incisivit, e serve ad innestare
un nuovo programma a livello inconscio, al fine di rimpiazzare abitudininegative o reazioni fisiche pericolose per il nostro benessere. Laffermazione sempre formulata in termini positivi in quanto il subconscio risponde solocon il si, non conosce il no. E la parte conscia della nostra mente che
traduce poi la risposta affermativa in negativa. In definitiva, dicendo alsubconscio cosa fare attraverso la nostra affermazione, e associando adessa il nostro potere di immaginazione, cio mostrando al subconscio i
benefici del fare ci che gli chiediamo di fare, possiamo creare i cambiamentiche desideriamo. Tutto il processo ipnotico pu essere sintetizzato in questa
sinergia tra messaggio verbale (affermazione) e immaginazione, essendoquestultima il sistema operativo che ci porta a lavorare con un
programma di cambiamento.
Niente pi forte al mondo che un pensiero positivo propriamente
presentato alla nostra parte inconscia .
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Per comprendere meglio cosa si intende per parte inconscia della mente,pensiamo al nostro cervello diviso in due emisferi dislocati nella parte destrae nella parte sinistra dellorgano celebrale. Lemisfero sinistro responsabile
della logica, del ragionamento, dellarticolazione delle parole. Lemisfero
destro responsabile dellemotivit, del sogno, della creativit,dellirrazionalit.
Lautoipnosi costituisce uno stato alterato di coscienza tramite il qualepossiamo immettere messaggi nellemisfero destro del cervello. Le tecnichedi autoipnosi sono focalizzate a sollecitare loperativit del nostro emisferodestro, addormentando il pi possibile quello sinistro. Questultimo
lemisfero che di regola risulta pi sviluppato e utilizzato nel corso della nostra
vita. Ci dovuto in gran parte alla societ in cui viviamo, che fin da quandosiamo piccoli ci insegna che vivere significa produrre, che ogni mancato
raggiungimento di un target costituisce una sconfitta, che la nostra autostimasi misura sul riconoscimento in gran parte economico che ci viene attribuito,che in definitiva siamo quello che abbiamo . Niente di pi normale che
in questo funzionamento della societ (che poi diventa ben presto il nostromodo di pensare), la nostra creativit, immaginazione, irrazionalit vengano
messe al bando in quanto non finalizzate al mantenimento del sistema . Niente di pi normale che lunico modo per sperimentare il regno
dellinconscio in cui tutto possibile, sia il sogno, il mondo onirico.
Lautoipnosi ci serve quindi ad utilizzare un potenziale nella maggior parte deicasi quasi inesplorato. Questo potenziale ci aiuta a capire meglio chi siamo aldi l di quello che pensiamo, ci offre nuove risposte pi adeguate alla nostra
vera natura, perch siamo esseri pensanti e razionali, ma prima ancorasiamo esseri emotivi, prima ancora della logica viene limmaginazione, prima
ancora della realt c il sogno e la fantasia....
Tutto ci che stato fatto dallumanit inizia dallimmaginazione diqualcuno.
Quando immaginiamo qualcosa, stabiliamo un legame molto potente tra il
nostro subconscio e la nostra mente conscia.
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Tutto ci che pu essere concepito, pu essere creato.
2. Lautoipnosi come terapia e lo stato di trance
Con lautoipnosi, possiamo trattare diverse malattie psicosomatiche,combattere il dolore e lo stress, nonch facilitare i rapporti interpersonali ingenerale. I poteri di guarigione dellautoipnosi derivano dal fatto che essaprocura uno stato di rilassamento profondo e benefico, mobilizzando delle
energie che normalmente non utilizziamo.
E utile pero precisare, per onest e chiarezza contestuali, che lautoipnosi hasuccesso solo se la malattia, il dolore o il problema non sono di particolaregravit e solo se c una effettiva partecipazione del soggetto interessato.Ciascuno di noi sperimenta il proprio problema nel proprio unico modo, e
ciascuno di noi lo risolve nel proprio unico modo.
Non c niente di pi importante nel mondo della nostra attitudine.Robert Farago.
Il fattore soggettivo di importanza fondamentale nella praticadellautoipnosi, cosi come delle altre tecniche di rilassamento di cui fa parte.
Consideriamo il nostro umore : cosi come esso cambia senza che ce nerendiamo conto e al di fuori di un nostro controllo, il risultato dellautoipnosi del tutto imprevedibile. Possiamo essere facilmente autoipnotizzabili in uncerto momento e non in un altro, e non dobbiamo scoraggiarci se i primi
tentativi di autoipnosi restano infruttuosi.
Ricordo che quando incominciai i corsi di PNL ero incuriosita dallipnosi. Lamia era pi una curiosit che un interesse. Ben presto capii che la mia
curiosit era legata ad un pregiudizio, un pregiudizio dovuto a schemiculturali, credenze diffuse per cui lipnosi pu essere pericolosa se non usata
in un certo modo, pu rappresentare un potere troppo forte sulla persona.
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Quando vidi che cosa in realt era lipnosi, cosa in realt si intendeva perstato di trance, capii che era una semplice tecnica per entrare pi in noi
stessi, tecnica molto pi immediata di quanto si possa pensare, e fuisorpresa quando veramente entrai, e non fu subito, in uno stato di trance,
dalla consapevolezza che ne avevo, mentre al contrario ero convinta che unostato di ipnosi era assolutamente avulso da ogni consapevolezza. Lipnosi, inrealt, da una risposta immediata ad un problema che magari profondo,una risposta assolutamente gestibile da parte della persona, e quindi in un
certo senso innocua.
Vi mai capitato di perdere il tempo , come quando state viaggiando inautostrada e vi accorgete che avete oltrepassato di kilometri la vostra uscita ?
Avete mai sentito che qualcosa stava accadendo prima che accadesse,attribuendo poi questo potere irrazionale al vostro sesto senso ?
Nella nostra vita di tutti i giorni proviamo naturali stati di trancesenza che cene rendiamo conto. In realt sperimentiamo uno stato ipnotico anche solo
leggendo un libro, condividendo le emozioni del protagonista di un film,ballando, cantando la nostra canzone preferita, facendo lamore. In queste
situazioni la mente inconscia prende il sopravvento sul nostro pensierorazionale.
La differenza fondamentale tra un comune stato di trance e quello indotto conuna tecnica di autoipnosi consiste nel fine benefico preordinato al secondo.
Ogni trance indotta finalizzata ad un cambiamento.
Ma in che cosa consiste uno stato di trance? Abbiamo gi visto come esso siponga in posizione intermedia tra lo stato di sonno e lo stato di allerta. Ci
significa che c differenza tra lo stato di rilassamento concentrato tipico dellatrancee la perdita di coscienza tipica del sonno. Nel primo, siamo
consapevoli di ci che sperimentiamo, mentre nel mondo onirico siamototalmente avulsi da ogni consapevolezza e capacit di controllo, perch un
sogno difficile da gestire. In realt i sogni servono alla nostra salutementale, in quanto indispensabili a metabolizzare le esperienze del
quotidiano. La differenza che intercorre tra lo stato ipnotico e lo stato di vegliaconsiste essenzialmente nel rilassamento che il primo ci procura.
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