Emozioni e creatività - icsanleuciodelsannio.edu.it S. Angelo a... · Tipo di Scuola Scuola...

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Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione PROGETTO DI FORMAZIONE E RICERCA MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013-2014 Emozioni e creatività RICERCA AZIONE DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA Nome della scuola I.C. Sant’Angelo a Sasso - plesso Cretarossa Tipo di Scuola Scuola dell’infanzia Docenti Marotti Emilia Zollo Maria Rosaria Classi coinvolte Sezione 3° A Sezione 3° B Processo cognitivo Creativo Tipologia di esercitazione Sperimentazione su emozioni e creatività Modalità, fasi e strumenti di realizzazione FASE 1 Lettura della storia “Nel paese dei folletti” Voglio che voi vi raffiguriate la tanto usata immagine del Pensatore di Rodin. Voglio che vi immaginiate la posa con la mano sul mento che si suppone debba assumere ogni pensatore non del tutto frivolo.[…]Mettetevi in quella posa […] perche? Perché se recitate la parte del pensatore lo diventerete. E. De Bono

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Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione

PROGETTO DI FORMAZIONE E RICERCA

MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013-2014

Emozioni e creatività

RICERCA AZIONE

DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA

Nome della scuola

I.C. Sant’Angelo a Sasso - plesso Cretarossa

Tipo di Scuola

Scuola dell’infanzia

Docenti

Marotti Emilia

Zollo Maria Rosaria

Classi coinvolte

Sezione 3° A

Sezione 3° B

Processo cognitivo

Creativo

Tipologia di esercitazione

Sperimentazione su emozioni e creatività

Modalità, fasi e strumenti di realizzazione

FASE 1

Lettura della storia “Nel paese dei folletti”

Voglio che voi vi raffiguriate la tanto usata immagine del Pensatore di Rodin. Voglio

che vi immaginiate la posa con la mano sul mento che si suppone debba assumere ogni

pensatore non del tutto frivolo.[…]Mettetevi in quella posa […] perche? Perché se

recitate la parte del pensatore lo diventerete.

E. De Bono

In un albero cavo viveva una comunità di folletti. Ogni folletto aveva la sua

specialità. Quando raggiungeva l’età di cinque anni veniva immerso in una vasca di

polvere d’oro e il grande saggio del villaggio poteva leggere nel cuore del folletto e

capirne il potere. Arrivò il grande giorno e un gruppo di giovani folletti attendeva

emozionato il momento in cui il grande saggio avrebbe scoperto la loro caratteristica

principale. Il primo ad entrare nella vasca fu il folletto più piccolo e vivace del

villaggio. Il saggio, dopo la sua immersione, capì che questi era davvero allegro e

ottimista, lo sentì chiacchierare capì che davvero sapeva essere amico di tutti , che

aveva sempre una parola buona per ognuno. Allora gli disse: “Tu sarai il nostro

poeta. Il tuo nome sarà Paglierino e per ricordarlo a tutti ti regalerò un cappello

giallo come l’oro: Quando qualcuno non saprà cosa fare potrà così venire da te e

chiederti consiglio e tu con le tue parole meravigliose saprai sempre dirgli cosa fare”.

Fu il momento del folletto timido e dormiglione, il saggio lo svegliò e lo fece

immergere dicendo:”Per ora è ancora complicato capire chi tu sia in realtà , ti

chiamerai Neretto, porterai un cappello nero che ti farà ombra mentre schiacci i tuoi

pisolini. L’anno prossimo tornerai in questa vasca e cercheremo di trovare la tua

strada, per ora cerca solo di superare la tua tristezza. Fu il momento del folletto

salterello che con un tuffo bellissimo entrò nella vasca e il saggio subito disse:” Non

c’è dubbio tu sei Rossino il folletto sportivo e porterai un cappello rosso. Sei forte,

pieno di energia, sai saltare, rotolare, correre come nessun altro. Ma stai molto

attento a tenere a bada la tua rabbia; quando stai per diventare rosso come un

peperone perché magari qualcosa non ti riesce bene come vorresti, conta fino a dieci

e cerca di trovare la strada giusta”:

Ancora fu chiamato Verderame che, dopo essere entrato nella vasca, sentì dire:”

Molto bene Verderame, manterrai il tuo nome perché ti si addice proprio. Avrai un

cappello verde e metterai a frutto il tuo talento di pittore. Riceverai colori, pennelli e

tele e potrai rappresentare tutto ciò che vorrai. La tua creatività sarà un dono per

tutto il villaggio che grazie a te sarà più bello e colorato.

Ultimo del gruppo fu il folletto sognatore. Il saggio gli disse subito:”Benvenuto

Blunotte, sono certo che sarai bravissimo a leggere le note musicali a scrivere

canzoni e ad allietare tutti noi. Sai, le note sono solo sette ma tu, ne sono certo,

saprai ordinarle di volta in volta in maniera diversa e creare bellissime melodie. Il tuo

cappello sarà blu e riceverai come dono un piffero magico che suonerai per tutti noi”.

Stavano per andare via tutti a festeggiare, quando qualcuno vide un folletto ,piccolo

e sconosciuto, che se ne stava solo soletto. Gli chiesero chi fosse e lui , con due

occhioni grandi grandi li guardò e non disse una sola parola. Il grande saggio si

avvicinò e disse immediatamente:”Vediamo cosa ci dirà la polvere d’oro il folletto fu

portato in braccio ed immerso nella vasca. Il saggio si grattava la testa, non sentiva

nulla.

Ebbe difficoltà a capire chi fosse e allora disse:”Ti darò il cappello senza colori, il

bianco.Ti chiameremo tutti Bianchetto e aspetteremo il prossimo anno per capire il

tuo talento e chissà se in tutto questo tempo riusciremo a sentirti dire una sola

parola, aspetteremo che tu ti faccia degli amici e ti faccia conoscere. Nel frattempo

se abbiamo finito corriamo tutti a fare festa e che i doni del cuore di ognuno possano

essere messi a frutto e adesso… musica!!!

GIALLO: IL POETA (vivace e chiacchierone)

NERO: IL DORMIGLIONE (indeterminato e triste)

ROSSO: LO SPORTIVO (determinato e competitivo)

VERDE: IL PITTORE (creativo e opportuno)

BLU: IL PIFFERAIO ( organizzato, profondo, artistico)

BIANCO: IL MUTO (solitario e sconosciuto)

FASE 2

Problematizzazione: Come possiamo far emergere le emozioni dei nostri

alunni?

Il tuo viso parla?

Partendo da questo interrogativo ci siamo chieste qual era il modo più adatto per

ampliare l’aspetto comunicativo. Attraverso questa attività i bambini hanno

capito che la comunicazione non avviene soltanto attraverso il linguaggio

verbale ma anche e soprattutto attraverso quello non verbale, in particolare

quello dell’emotività. Abbiamo inteso operare un’ indagine approfondita sulle

emozioni tesa a far conoscere e a far riconoscere in loro le proprie e le altrui

emozioni.

Conversazione e confronto con l’insegnante

Presentazione grafica dei folletti su un cartellone da affiggere in sezione

Didattica laboratoriale: Drammatizzazione della storia

FASE 3

Analizziamo le nostre personalità: qual è il tuo colore preferito (ogni bambino

colorerà la sagoma di un cappello secondo quello che riterrà essere il suo

folletto preferito e lo incollerà su un cartellone da appendere in sezione)

FASE 4

Interpretiamo le emozioni. “Quadri di emozioni” (in una cornice vuota ogni

bambino sarà chiamato ad indossare un cappellino dei vari colori analizzati e

ad interpretare il folletto che lo indossa nella storia, evidenziando capacità e

caratteristiche emotive e caratteriali.)

Prodotto ottenuto (l’elaborato degli alunni)

Si allega materiale fotografico del lavoro effettuato

Valutazione degli alunni

Indagine sulle emozioni

Francesco: “ Questa storia mi ha affascinato”

Marco: “Grazie maestra per aver raccontato una storia così bella”

Beatrice:”Vorrei ogni giorno immergermi in una vasca di polvere d’oro”

Silvia “ Io vorrei essere la principessa della polvere d’oro

Maurizio: “ Mi piace il folletto Rossino”

Luigi:”Vorrei possedere il cappello della musica”

Gabriele: “Vorrei vivere nel paese dei folletti”

Adamo: “Vorrei esser il vecchio saggio”

Mattia:” Mi piace il folletto giallo Così tutti i miei compagni vengono da me”

Niccolò:”Non mi è piaciuto il folletto Neretto perché è triste”

Ilaria:”Mi sono molto emozionata e vorrei essere il folletto sognatore”

Cristiana:”A me piace il folletto verderame perché usa i colori e io vorrei colorare

tutto”

Valutazione dell’insegnante

Ogni singolo alunno si è espresso liberamente senza SENTIRSI GIUDICATO E SENZA

GIUDICARE. Il metodo è il Brainstorming. Nel gruppo abbiamo socializzato con lo

scopo di facilitare l’empatia e l’accettazione reciproca e quindi “Il racconto della

storia”. All’inizio c’è stato un gioco di parole, una combinazione di frasi e tutto è

diventato molto interessante.

Abbiamo tenuto presente l’originalità: la capacità di sapersi scostare dai modelli

precostituiti.

Ricercare la flessibilità: abbiamo dato ai bambini l‘opportunità di considerare un

problema da diversi punti di vista.

Ricercare la fluidità: i bambini hanno avuto la possibilità di descrivere la storia nei

particolari (lavoro di squadra). Pur rispettando la creatività di ogni singolo alunno i

discendi sono stati in grado di canalizzare le loro idee nell’elaborazione di un unico

prodotto.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FASE 1

Indagine sulle emozioni

FASE 2

Drammatizzazione della storia

FASE 4

Quadri d’emozione