Emicranie - Drenaggio Seni Venosi

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LE EMICRANIE – MIGRAINES TECNICHE DI DRENAGGIO DEI SENI NB: nella trascrizione viene utilizzato il temine migraine con un significato ampio come evidenziato nella relazione. I termini mal di testa, cefalea ed emicrania sono la traduzione fatta da Amadasi ed hanno sempre la valenza del termine piú ampio di migraine ed usati con facilitá come sinonimi. Bisogna conoscere la nomenclatura internazionale a livello di mal di testa. In Italia avete qualche problema di termini in quanto il termine migraine non c’é. In effetti tutti i mal di testa sono chiamati cefalee. In questo mal di testa ci sono differenti classificazioni quindi una classificazione che si chiama migraine ed in questa migraine abbiamo una classificazione. In francese migraine é un po’ diverso da emicrania in italiano. In italiano emicrania e’ un termine che indica un dolore emicranico. Peró nell’emicrania ci sono altre localizzazioni che hanno gli stessi sintomi, la localizzazione del dolore che cambia. Bisogna comprendere meglio questo: la migraine è un insieme di sintomi di cui il dolore fa parte ed il dolore in effetti è l’effetto finale. Le migraines sono delle stasi venose (non è una nomenclatura francese ma è internazionale). E’ una patologia frequente che interessa circa il 10% della popolazione a stadi diversi. Dalla piccola migraine alla malattia “migranica” quindi una malattia che puó essere molto invalidante e su questo 10% di popolazione che soffre di emicrania abbiamo 7 donne per 3 uomini. Quindi una patologia essenzialmente femminile che ha piú origini. Si distinguono tre grandi patologie: eziologia digestiva è generalmente conosciuta attraverso dei pazienti che hanno uno o piú alimenti che scatenano la migraine (vino bianco, birra, molluschi crudi, cioccolato ecc.) e tali persone lo sanno e non mangiano questi cibi o se li mangiano sanno che poi avranno problemi. Questa è la prima eziologia conosciuta. Si parla di migraine digestiva e che è ugualmente ripartita tra maschi e femmine e non epatica. Generalmente ci sono degli antecedenti di epatite, gastrite ecc. Secondo tipo: migraine ciclica a maggior parte femminile e legata principalmente al ciclo ormonale e che si puó presentare sia durante l’ovulazione, sia all’inizio del ciclo, o al termine del ciclo. In generale inizia alla pubertà e finisce nella menopausa e si interrompe durante la gravidanza; donne che non hanno le migraine durante la gravidanza perché ci sono dei cambiamenti ormonali. Ci sono donne che non hanno mai avuto una migraine ciclica e che dopo la menopausa si scatenano questi mal di testa. Quindi si può avere durante la vita genitale attiva che dopo la vita genitale attiva. Terza eziologia conosciuta: migraine di decompressione che fa seguito ad un rilasciamento di stress. Persone che sono stressate in permanenza e che quando questa tensione si ferma si scatena il mal di testa. In generale si chiama la migraine del fine settimana. Persone che lavorano freneticamente fino al venerdì sera ed al sabato mattina sono a letto con l’emicrania. La domenica finisce e ripartono al lavoro il lunedì. Interessa prevalentemente i rappresentanti i camionisti ecc. E’ evidente che un’emicrania dopo una festa dove si è bevuto troppo ecc. è una emicrania digestiva. La migraine da decompressione è essenzialmente maschile. In queste eziologie ci sono tre grandi tipi di emicranie: migraine oftalmica, comune e accompagnata. Tre tipi differenti di migraine. Quindi si una migraine ciclica o da decompressione o digestiva puó essere oftalmica, comune o accompagnata. Sono i segni o i sintomi che differenziano il tipo di emicrania. Descriviamo ora la semiologia o i segni clinici di ogni tipo di emicrania. Migraine oftalmica. Esistono dei segni precursori e bisogna interrogare il paziente per sapere cosa gli succede perché loro lo sanno bene. Comincia con delle turbe digestive che sono vaghe e variabili. Puó essere la faccia gonfia, dei rumori, quindi turbe digestive variabili, modificazioni dell’appetito: persone che diventano bulemiche all’improvviso e che dura per qualche ora: devono continuare a mangiare come se volessero incamerare energie per affrontare la crisi (durante la crisi non possono fare niente). Oppure diventano anoressiche. Quindi fare attenzione perché ci possono essere disturbi in un senso e nell’altro. Ci sono modificazioni dell’umore cioè dello psichismo. Persone che possono essere un po’ depresse, affaticata, triste, irritabile. La donna nel periodo che precede la crisi non sopportano i loro bambini, si agitano subito. Oppure puó essere un periodo di eccitazione euforica con accrescimento della capacitá di lavoro come se sentono che nei due – tre giorni seguenti non possono fare niente, fanno questo lavoro prima. Donne che sentono la crisi emicranica arrivare (avvocati per esempio) e finiscono i loro carichi di lavoro lavorando fino le due o tre del mattino e prima che arrivi la crisi. A lavoro terminato si sentono tranquille e sicure di non mettere in crisi i loro collaboratori. Altro esempio la casalinga che a casa cucina 1

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tecniche di drenaggio seni venosi

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!LE EMICRANIE – MIGRAINES

TECNICHE DI DRENAGGIO DEI SENI !NB: nella trascrizione viene utilizzato il temine migraine con un significato ampio come evidenziato nella relazione. I termini mal di testa, cefalea ed emicrania sono la traduzione fatta da Amadasi ed hanno sempre la valenza del termine piú ampio di migraine ed usati con facilitá come sinonimi. !Bisogna conoscere la nomenclatura internazionale a livello di mal di testa. In Italia avete qualche problema di termini in quanto il termine migraine non c’é. In effetti tutti i mal di testa sono chiamati cefalee. In questo mal di testa ci sono differenti classificazioni quindi una classificazione che si chiama migraine ed in questa migraine abbiamo una classificazione. In francese migraine é un po’ diverso da emicrania in italiano. In italiano emicrania e’ un termine che indica un dolore emicranico. Peró nell’emicrania ci sono altre localizzazioni che hanno gli stessi sintomi, la localizzazione del dolore che cambia. Bisogna comprendere meglio questo: la migraine è un insieme di sintomi di cui il dolore fa parte ed il dolore in effetti è l’effetto finale. Le migraines sono delle stasi venose (non è una nomenclatura francese ma è internazionale). E’ una patologia frequente che interessa circa il 10% della popolazione a stadi diversi. Dalla piccola migraine alla malattia “migranica” quindi una malattia che puó essere molto invalidante e su questo 10% di popolazione che soffre di emicrania abbiamo 7 donne per 3 uomini. Quindi una patologia essenzialmente femminile che ha piú origini. Si distinguono tre grandi patologie: eziologia digestiva è generalmente conosciuta attraverso dei pazienti che hanno uno o piú alimenti che scatenano la migraine (vino bianco, birra, molluschi crudi, cioccolato ecc.) e tali persone lo sanno e non mangiano questi cibi o se li mangiano sanno che poi avranno problemi. Questa è la prima eziologia conosciuta. Si parla di migraine digestiva e che è ugualmente ripartita tra maschi e femmine e non epatica. Generalmente ci sono degli antecedenti di epatite, gastrite ecc. Secondo tipo: migraine ciclica a maggior parte femminile e legata principalmente al ciclo ormonale e che si puó presentare sia durante l’ovulazione, sia all’inizio del ciclo, o al termine del ciclo. In generale inizia alla pubertà e finisce nella menopausa e si interrompe durante la gravidanza; donne che non hanno le migraine durante la gravidanza perché ci sono dei cambiamenti ormonali. Ci sono donne che non hanno mai avuto una migraine ciclica e che dopo la menopausa si scatenano questi mal di testa. Quindi si può avere durante la vita genitale attiva che dopo la vita genitale attiva. Terza eziologia conosciuta: migraine di decompressione che fa seguito ad un rilasciamento di stress. Persone che sono stressate in permanenza e che quando questa tensione si ferma si scatena il mal di testa. In generale si chiama la migraine del fine settimana. Persone che lavorano freneticamente fino al venerdì sera ed al sabato mattina sono a letto con l’emicrania. La domenica finisce e ripartono al lavoro il lunedì. Interessa prevalentemente i rappresentanti i camionisti ecc. E’ evidente che un’emicrania dopo una festa dove si è bevuto troppo ecc. è una emicrania digestiva. La migraine da decompressione è essenzialmente maschile. In queste eziologie ci sono tre grandi tipi di emicranie: migraine oftalmica, comune e accompagnata. Tre tipi differenti di migraine. Quindi si una migraine ciclica o da decompressione o digestiva puó essere oftalmica, comune o accompagnata. Sono i segni o i sintomi che differenziano il tipo di emicrania. Descriviamo ora la semiologia o i segni clinici di ogni tipo di emicrania. !Migraine oftalmica. Esistono dei segni precursori e bisogna interrogare il paziente per sapere cosa gli succede perché loro lo sanno bene. Comincia con delle turbe digestive che sono vaghe e variabili. Puó essere la faccia gonfia, dei rumori, quindi turbe digestive variabili, modificazioni dell’appetito: persone che diventano bulemiche all’improvviso e che dura per qualche ora: devono continuare a mangiare come se volessero incamerare energie per affrontare la crisi (durante la crisi non possono fare niente). Oppure diventano anoressiche. Quindi fare attenzione perché ci possono essere disturbi in un senso e nell’altro. Ci sono modificazioni dell’umore cioè dello psichismo. Persone che possono essere un po’ depresse, affaticata, triste, irritabile. La donna nel periodo che precede la crisi non sopportano i loro bambini, si agitano subito. Oppure puó essere un periodo di eccitazione euforica con accrescimento della capacitá di lavoro come se sentono che nei due – tre giorni seguenti non possono fare niente, fanno questo lavoro prima. Donne che sentono la crisi emicranica arrivare (avvocati per esempio) e finiscono i loro carichi di lavoro lavorando fino le due o tre del mattino e prima che arrivi la crisi. A lavoro terminato si sentono tranquille e sicure di non mettere in crisi i loro collaboratori. Altro esempio la casalinga che a casa cucina

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cibo per i tre giorni successivi in modo da essere tranquilla quando sará a letto con la migraine. Quindi sono delle persone che prendono delle precauzioni. Questo è quello che succede durante i segni precursori. La fase emicranica propriamente detta dell’emicrania oftalmica comincia con della turbe visive, che sono di due tipi: scotoma scintillante cioè persone che vedono passare delle strie luminose di cui non si conosce l’origine o sono irritazioni di certe aree del cervello. Questi scotomi scintillanti possono essere accompagnati da una emianopsia, cioè perdita della metá esterna del campo visivo in generale in verticale. Puó essere uni o bi laterale e dipende dai casi. Questa crisi puó durare qualche ora e poi termina e resta solo il dolore emicranico. Ci sono dei seni oculari e questa si chiama migraine oftalmica. Quindi dopo la fase dolorosa e la localizzazione del dolore, possiamo avere la localizzazione del dolore in tre posizioni diverse: unilaterale fronto orbitario e questa puó essere emicranica (metá del cranio) e parte sempre in avanti e va verso dietro e questo è un punto molto importante nell’analisi differenziale. Queste persone hanno l’impressione che l’occhio esca dalle orbite perché è una stasi e poi il dolore penetra nel cranio. Se abbiamo delle emicranie che partono da dietro e vengono in avanti non hanno niente a vedere con la migraine ma sono delle cefalee la cui origine potrá essere una nevralgia di Arnold, un’artrosi cervicale, o un danneggiamento di un’arteria vertebrale e resta una emicrania ma non ha la stessa eziologia della migraine oftalmica. Il trattamento sará differente. A seconda della localizzazione potrá essere anche bilaterale fronto orbitario. Quarta localizzazione non data classicamente ed è la migraine al vertex. Poi questo dolore è aggravato da luce movimento rumore. Queste persone rimangono a letto coricate durante l’attacco di emicrania, al buio e non vogliono vedere nessuno ed in silenzio. Hanno la sensazione che la testa si gonfi e scoppi e che spinga il corpo. (NON BISOGNA CONFONDERE CON LA SENSAZIONE CHE TIRI VERSO L’INTERNO, CHE SI RETRAGGA). La migraine all’inizio non è battente, lo puó essere in un secondo tempo o alla fine. Se fosse battente puó essere un problema di temporale che è posteriore ed è un problema arterioso sia alla carotide sia alle vertebrali. Quindi le migraine sono davanti e di origine venosa data da una stasi e si propagano verso dietro. Mentre le cefalee arteriose sono un impedimento al flusso del sangue arterioso laterale o posteriore perché la carotide entra lateralmente e la vertebrale entra posteriormente. Se c’è un ostacolo il sangue arriva e spinge e per noi (italiano) sono tutte emicranie. Quando pulsa è prettamente arterioso, ma puó essere anche un tumore che comprime un’arteria e possiamo avere delle cefalee battenti; possiamo anche avere la malattia di Horton ed è un’arterite dell’arteria temporale è una malattia rara e si riscontra in persone di oltre 50 – 55 anni. Qui c’è una controversia perché alcuni dicono che è piú presente nell’uomo ed altri piú presente nella donna. Quindi quando sentiamo che i pazienti hanno 50 – 60 anni che vengono per delle cefalee battenti temporali, palpate l’arteria temporale e se sentiamo che è dura, mandatele velocemente dal medico perché questa arterite puó diventare necrosante tumorale. Se sentiamo sotto le dita qualcosa di duro significa che c’è qualcosa sulla parete delle arterie e bisogna mandarlo velocemente dallo specialista. Questa fase emicranica è accompagnata da una sensazione di malessere e i pazienti hanno l’impressione di svenire, sono angosciati, hanno vertigini, nausea, vomito, qualunque sia l’origine o digestiva o ormonale o di decompressione. Puó durare da 12 a 72 ore. Sono lunghi tre giorni con l’emicrania anche perché ci sono pochi farmaci che possono aiutare. C’è un solo farmaco che puó essere utile a tutte le emicranie ed è il triptan ed il sumatriptan. Questa crisi di migraine termina allo stesso modo di come inizia. Sul piano chimico abbiamo una successione di sostanze che vengono messe in circolo e che impiegano tutto questo tempo per eliminare il problema. Si è parlato di encefaline, di serotonina e dopamina, ma non si è ancora compreso a fondo il meccanismo. Quello che si sa è che se facciamo delle termografie a livello del cranio, troviamo certe zone con piú calore da iperattivazione del cervello al momento della crisi emicranica. Quindi c’è una grossa chimica che si produce. Ci sono molte tesi e quella osteopatia che la descrive come stasi venosa è ancora la piú chiara. Questa crisi termina con una sensazione di affaticamento, i pazienti sono spossati, abbruttiti, cadono generalmente in un sonno pesante e riparatore e poi si risvegliano pronti per ripartire con le loro normali attivitá. Questa è la migraine oftalmica ed è la piú terribile. !Migraine comune. E’ la piú comune ed ha gli stessi sintomi della migraine oftalmica meno i sintomi visivi, quindi senza gli scotomi e la emianopsia. Ci sono i prodromi, cambiamento dell’umore, appetito ecc. c’è il dolore con suo aggravamento con luce rumore e movimento, vertigine nausea vomito, la durata puó essere la stessa ma non ci sono i sintomi oculari. Seconda cosa importante è che le crisi sono intermittenti mentre in quella oftalmica la crisi è continua. Ci sono dei periodi di remissione durante i quali i pazienti possono continuare a lavorare. La migraine comune puó avere una eziologia ciclica, digestiva, ormonale o di decompressione. !

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Migraine accompagnata. La migraine accompagnata è sia oftalmica che comune, cioè con o senza segni oculari accompagnata da turbe neurologiche tipo parestesia di un emicorpo (i pazienti sentono meno bene in un emicorpo ma da non confondere con una emiplegia) o delle parestesie bilaterali generalmente degli arti superiori, hanno disturbi somatognosici con turbe spaziotemporali (non sanno dove sono), e qualche volta una leggera afasia (turbe del linguaggio, fatica a parlare). Queste turbe si presentano nella fase precefalgica e quando il dolore comincia le turbe terminano. !Questa è la classificazione internazionale. Il trattamento migliore è il trattamento dei seni venosi. Si fará prima un trattamento generale trattando tutti i seni e dopo si potrá trattare movimento per movimento: con una emicrania sn o su una emicrania comune o oftalmica o accompagnata si fa un trattamento di tutti i seni e poi un trattamento specifico per es. del movimento numero due in cui l’emicrania va da pterion verso dietro e corrisponde al secondo movimento……. Con la pillola le emicranie possono aumentare se porto degli ormoni e questi non vanno correttamente agli organi bersaglio. Le mestruazioni dolorose non hanno niente a che vedere con l’irregolaritá dei cicli. L’irregolaritá viene dal sistema ormonale ed il dolore viene dalla meccanica del piccolo bacino. La regolaritá, lo vedremo quando faremo viscerale, viene dal sistema ipotalamo-ipofisario ed il dolore delle mestruazioni è dato dal piccolo bacino. Quindi fare attenzione perché possiamo avere delle mestruazioni regolari dolorose o no. Nella diagnosi differenziale, per un miglior trattamento tutto ció è importante. Quindi queste emicranie e su una emicrania oftalmica se è di origine digestiva faremo un trattamento dei seni, il sistema digestivo, il sistema vertebrale ecc. , eventualmente cambiare l’alimentazione, diminuire le tossine, ecc. Ogni eziologia ci puó aiutare nel trattamento e da qui l’importanza della semiologia: per poter fare un trattamento molto piú specifico. !TECNICA DI DRENAGGIO DEI SENI VENOSI. !Abbiamo visto ieri che i seni sono via via piú larghi verso dietro e la porta è dietro. Bisogna sempre iniziare con l’aprire la porta. Cominciamo la tecnica dei seni da dietro. Abbiamo visto che era come un sifone e noi andiamo ad aprire questo sifone. C’è un proverbio cinese che dice che bisogna sempre aprire la finestra prima di tirare la coda alla tigre. In osteopatia bisogna aprire le porte, gli emuntori. Persone che dormono bene, che digeriscono bene, che va bene in bagno e donne con ciclo regolare sono delle persone che non hanno molti problemi salvo che non abbiano un traumatismo ma questa è un’altra cosa. Ma quando gli emuntori sono aperti il corpo reagisce meglio alle aggressioni. Le tecniche di drenaggio dei seni comprendono cinque tempi. Iniziano con una tecnica che si chiama appoggio, riscaldamento e rammollimento. Significa che mettiamo le mani sui tessuti, questi si riscaldano sotto le nostre mani e tendono a rammollirsi e quando sono rammolliti c’è piú spazio, le fibre di collagene si possono separare meglio ed il sangue nei seni circola meglio. Quando faremo questa tecnica sentiremo dei puff cioè una sensazione improvvisa e chiara di calore (nella testa). !1° tempo: liberare il foro lacero posteriore. Mettere le mani a V con la punta verso l’avanti sotto l’occipite. Il soggetto è sul dorso e bisogna stare attenti a seguire bene l’occipite, necessitá di ben inglobare l’occipite senza andare sulle cervicali, penetrando nei tessuti davanti alla mastoide in direzione del foro lacero posteriore dove non arriveremo ma sui tessuti sapendo che lo scopo è la giugulare che è li poco avanti i tessuti. Quindi si penetra nei tessuti alla ricerca di una tensione e da un lato può essere più duro che dall’altro. Quando siamo a questa prima tensione ci appoggiamo un po’ più su questa prima tensione e aspettare: appoggio ed attendo che i tessuti si riscaldino e si rammolliscano. Al momento opportuno sentiremo le mani che da sole penetrano nei tessuti. E’ come un pezzo di burro che lo togliamo dal frigorifero ed è duro ma poi un piccolo strato si rammollisce anche se dentro è ancora duro. Ci mettiamo le dita sopra, le dita si infossano un po’ ed arrivano sulla zona piú dura. Questo è quello che succede nei tessuti. Quindi prima tensione, appoggio, si aspetta, si avanza e si cerca una nuova tensione e che può essere diversa da un lato rispetto l’altro: quando sento la seconda tensione che puó essere da un lato o dall’altro, mi appoggio leggermente e aspetto. Ripeto l’operazione fino a che si sente come un gonfiamento che viene nelle mie mani, qualche cosa che viene da davanti e che si gonfia regolarmente contro le mie dita con un ritmo lento ed è l'ampliamento della giugulare che si sentirá quando i tessuti sono liberi. Fine del primo tempo. 2° tempo: trattamento del torculare di Erofilo ed il seno occipitale posteriore (quindi il 5° movimento). Si mettono indice e medio a V dal torculare sulla protuberanza occipitale esterna (inion) fino al bordo

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posteriore del gran foro e l’altra mano va sul frontale. Posizione delle dita a V come per un V spread ma non siamo sulla sutura ma abbiamo un seno tra le dita: abbiamo l’osso, tessuto connettivo ed un seno dietro che è di tessuto connettivo. Fibre della dua madre passano nell’osso. Studi provano che le fibre del legamento nucale e fibre della falce del cervelletto si embricano passando attraverso l’osso. Allo stesso modo il legamento sacro coccigeo sono delle espansioni del filum terminale della dura madre: sono lo stesso tessuto. Azione: maggior appoggio sull’osso dato dalle dita e allargare le dita e si vanno a stirare le fibre e si aspetta. La mano sul frontale fa un rinvio liquido e si aspetta che ci sia un rilassamento che arriva sulle dita dell’occipite. Abbiamo lavorato cosí sul seno occipitale posteriore. !3° tempo: seno sigmoideo. Si mette l’indice dietro la mastoide, il medio un centimetro all’interno con la punta della V a livello di asterion da ogni lato. Azione: appoggio sull’osso e divarico le dita. Le 4 dita vanno verso il centro e si allargano lavorando sul seno sigmoideo. 1°-2°-3° tempo per aprire la porta sotto per poi lavorare sul resto torculare d’Erofilo e seno occipitale posteriore, con il seno sigmoideo ho lavorato sul sifone ora lavoreró sul resto. Ora farò in modo che il sangue vada dove ho aperto. !4° tempo: sui seno laterali e sul seno retto. Indice a livello di asterion, mignolo su inion, 3° e 4° tra indice e mignolo e pollice al vertex. Il seno retto è orientato a 45° verso vertex. Azione: 2-3-4° dito appoggiati sui seni laterali sul gomito asterico, rientrano verso il centro del cranio, pollice e mignolo vanno uno verso l’altro quindi spinta sul piano sagittale e verticale: la spinta o l’avvicinamento deve essere in atto allo stesso momento (quindi verso il centro del cranio) quindi sul piano frontale e sagittale (1°-5° dito). Il seno retto si accorcia anteroposteriore e quindi aumenta trasversalmente la sua luce. 2-3-4º dito vanno verso il centro (lavorano sui seni laterali) e pollice indice si avvicinano (lavoro sul seno retto). E’ importante attendere che vertex si affossi e inion avanzi provocando una flessione craniale con la tensione della dura madre. Il seno retto si accorcerà aumentando la sua luce. !5° tempo: sul seno longitudinale superiore. Mettere i due pollici incrociati: pollice destro sul parietale sinistro e pollice sinistro su parietale destro. Il seno longitudinale superiore in mezzo tra i parietali. Azione appoggio con i pollici e allargo e aspetto che si rilasci a partire da lambda, quando si rilascia si sale di uno/due centimetri a seconda della larghezza del pollice fino a bregma. Percorriamo tutta la sutura sagittale. Arrivati a bregma, ci mettiamo ai lati della sutura metopica ruotando le mani in modo di avere le punte delle dita lungo tutta la sutura metopica, sui frontali con gli indici su bregma, e mignolo a livello di glabella formando una V leggermente aperta verso dietro perché il seno si apre verso dietro. Azione: ci si appoggia e si allarga verso dietro. Questa tecnica puó durare anche una ventina di minuti. Per sentire bene cosa succede per prima cosa presa per la volta per sentire l’ampiezza e la risentiremo al termine della tecnica dei seni per comparare. 1° tempo: presa sottoccipitale e si va nei tessuti (dita in pratica verso il soffitto). La testa non tocca il lettino praticamente per tutta la tecnica. Tensione a sinistra e aspetto, si penetra fino all’ampliamento della giugulare. Rilascio dolcemente le dita. 2° tempo: giro la testa di lato e trovo inion e metto indice e medio a lato del seno trasverso verso il grande foro, mi sposto e appoggio l’altra mano sul frontale. Con la mano occipitale mi appoggio, allargo e aspetto. 3° tempo: giro la testa di lato trovo la mastoide ed asterion, metto le quattro dita, appoggio, allargo e aspetto. 4° tempo trovo asterion e ci metto l’indice, trovo inion e ci metto il mignolo, 3-4° tra mignolo e indice, trovo vertex e ci appoggio il pollice. 2-3-4° dito verso il centro del cranio, pollice e mignolo si avvicinano (sul piano sagittale) e aspetto. 5° tempo trovo lambda con i pollici incrociati: mi appoggio, divarico e aspetto. Avanzo di un centimetro ecc. Più avanza e più va veloce. Arrivo a bregma. Per il frontale devo avanzare con i gomiti ed apro verso dietro: mi appoggio, allargo e aspetto. Al termine riprendo l’ampiezza. Normalmente si registra più ampiezza ed il paziente ha una sensazione di calore nella testa.

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