Embolia polmonare: esempi di presentazione clinica - fcsa.it · Sintomi iniziali in 361 pz con...
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Embolia polmonare: esempi di presentazione clinica
FCSA – Bologna, 13 Ottobre 2014
Marco Moia Centro Emofilia e Trombosi A. Bianchi Bonomi
Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Una recidiva lontana
• Renzo, 51 anni, 192 cm x 94 kg, non fumatore, sportivo
• Storia familiare apparentemente negativa per tromboembolismo
• Unico intervento chirurgico 10 anni fa: arto superiore sin per frattura scomposta
• Non patologie sistemiche, non assume farmaci • Frequentissimi e lunghi viaggi aerei
Se la prima embolia non si scorda mai…
• Nel 2006 al rientro dal Giappone, appena sceso dall’aereo, rilevante dispnea parzialmente regredita
• A circa una settimana di distanza ricovero in terapia intensiva per EP
• Trattamento iniziale con LMWH: dopo 3 giorni trombolisi con rTPA, poi LMWH
• Buon risultato clinico e strumentale a successiva TC di controllo
Il follow-up
• Negativa la ricerca ECD di TVP arti inferiori • Non dilatazioni delle cavità cardiache dx, PAPs
nella norma • Segue terapia con Sintrom (riferito buon
controllo) sospeso dopo 3 anni, nel 2009 • Negative le indagini di trombofilia • Uso regolare di calze elastiche
… la seconda è più facile da riconoscere (ma difficile da accettare)
• Fine Agosto 2014, Abu Dabi (arrivato in aereo, da 10 giorni): improvvisa dispnea
• In DH posta diagnosi TC di EP massiva bilaterale, dilatazione VD e D-dimero >3.000
• ECD arti inferiori: “Riduzione del flusso venoso bilaterale ad entrambi gli arti inferiori suggestivo per TVP”
Un medico “coraggioso”…
• Trattato con singolo bolo di eparina: poi prescritto rivaroxaban 15 mgx2 per 3 settimane e 20 mgx1 a seguire (tuttora in corso)
• Inviato in albergo: dopo una settimana rientro a casa
.. ed uno un po’ più “ansioso”
• Richiesta TC: “persistenza alcuni difetti di riempimento al tratto distale del ramo principale dell’a. polmonare sin ed alcuni rami segmentari lobari inferiori”
• TC ed ecocardio: non dilatazioni delle cavità cardiache, PAPs nella norma
• Prosegue terapia, vietati i viaggi aerei….
Come proseguire ?
• Anticoagulanti, probabilmente a tempo illimitato (2 EP, debole concausa): rivalutazione nel tempo
• Potenzialmente utili indagini di “trombofilia” • Controllo ECD venoso arti inferiori, ripetere
ecocardio con stima della PAP fra 6-12 mesi + scinti perfusoria
• Può riprendere normale attività lavorativa e sportiva
RACCOMANDAZIONI CLASSE LIVELLO
EP secondaria, f. di rischio transitorio AC per 3 mesi
I B
EP idiopatica AC > 3 mesi I A EP idiopatica, primo episodio, basso rischio emorragico AC per periodo prolungato (> 1 anno)
IIa B
PE idiopatica secondo episodio, grave trombofilia AC per periodo indefinito
I B
Nel trattamento prolungato, verificare periodicamente il rapporto rischio/beneficio
I
C
Durata della terapia anticoagulante
Linee-guida ESC 2014
Ester, 79 anni: un ritardo diagnostico che poteva costare caro
• Addominalgia: 118 -> PS Cardiologico • Inviata PS chirurgico Policlinico: durante il
tragitto ipotensione • Chirurgo -> internista • PA 80/60, frequenza120 r, sat 89% ECG: S1Q3,
ecocardio -> dilataz cavità dx
ECG nell’ embolia polmonare
• Tracciati aspecifici (tachicardia sinusale, onde T appianate, ST sottoslivellato…) • Onde T negative nelle precordiali dx • BBD • S1Q3 Confrontare con tracciati precedenti
Situazione clinica “delicata”
• Inizia eparina EV • TC: EP • Persiste ipotensione • Trombolisi rTPA • Segue eparina EV
Risk stratification according to expected pulmonary embolism-related early mortality rate
Linee guida ESC 2008
A 2 giorni di distanza
• Condizioni cliniche buone • Ecocardio ulteriormente migliorata • Ecodoppler venoso: TVP poplitea dx
(asintomatica) • Prosegue terapia con LMWH -> Coumadin
Clinical characteristics of patients with suspected PE in the emergency department (adapted from Pollack 2011)).
Altri sintomi in 361 casi di EP ( PS Policlinico)
• irrequietezza • sudorazione • cardiopalmo • tosse stizzosa • nausea/vomito
EP: l’urgenza À la guerre comme à la guerre
• Iniziare immediatamente una terapia
anticoagulante nei pazienti con elevato sospetto clinico di EP
• Utilizzare in modo razionale gli strumenti diagnostici a disposizione (protocolli per PS)
• Identificare i pazienti a più alto rischio, nel più breve tempo possibile -> trombolisi (alternative?)
Renata, 93 anni, una figlia Medico…
• Frattura omero 2 mesi prima, scarsa mobilità, ossigenoterapia domiciliare
• Infezione di ndd, peggioramento dispnea • In PS ecocardio problematico (finestra), PAPs 44
mmHg • Insufficienza renale -> scintigrafia perfusoria:
“suggestiva per difetti di perfusione polmonare ascrivibili a TEP con prevalente coinvolgimento del polmone di sinistra”
Le implicazioni terapeutiche sono impegnative, la clinica non convince…
• La paziente viene idratata ed esegue TC cmc : – non repertati trombi – grave quadro distrofico e versamento pleurico
EP: il follow-up Cogito ergo sum
• Rivalutare la correttezza della diagnosi iniziale • Pianificare le indagini strumentali e/o di
laboratorio • Considerare il rischio di recidiva (anamnesi,
laboratorio, variazioni di salute…) • Valutare la qualità della terapia e possibili
miglioramenti • Rivalutare, con il paziente, se proseguire o
sospendere (e relative opzioni)
Quello che le linee-guida spesso non dicono (ma che dobbiamo assolutamente fare)
• Valutare co-morbidità, necessità e preferenze del paziente
• Informarlo e motivarlo: azioni essenziali per terapie di lunga durata
Qualche dubbio (legittimo?) sul corretto impiego delle risorse
• Quanto tempo (e denaro) impieghiamo in ripetuti accertamenti diagnostici, talora di dubbia utilità?
• Quanto tempo (ed impegno) dedichiamo a al paziente per: – migliorarne l’aderenza alle terapie? – informarlo sulla malattia, sulle cose da fare, o
da non fare, per ridurre i rischi e/o le conseguenze di una eventuale recidiva?