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S.E On. Paolo Gentiloni
Ministero degli Affari esteri
Piazzale della Farnesina 1
I – 00194 Roma
(*) Ce timbre porte sur l'ensemble des documents qui composent le dossier.
Commission européenne, B-1049 Bruxelles – Belgique; Europese Commissie, B-1049 Brussel – België; Telefono: +32 22991111
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles,
C (2016)….final
Embargo VISTA illimité(*)
Oggetto: Aiuti di Stato/Italia
Aiuto n. SA.42531 (2015/N)
Progetto "Conserve Italia"
Egregio Signore,
la Commissione europea ("la Commissione") desidera informare l'Italia che, dopo aver
esaminato le informazioni fornite dalle autorità italiane, ha concluso che la misura in
oggetto non costituisce aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 107 del trattato sul
funzionamento dell'Unione europea (di seguito "TFUE").
Nell'adottare questa decisione la Commissione si è basata sulle considerazioni di seguito
esposte.
1. PROCEDURA
(1) Con lettera del 13 luglio 2015, protocollata dalla Commissione il giorno stesso,
l'Italia ha notificato la summenzionata misura di aiuto ai sensi dell'articolo 108,
paragrafo 3, del TFUE. Con lettere dell'11 settembre 2015 e del 7 gennaio 2016 la
Commissione ha chiesto informazioni aggiuntive che sono state fornite dalle
autorità italiane con lettere del 19 novembre 2015 e del 24 febbraio 2016,
protocollate dalla Commissione il giorno stesso.
2. DESCRIZIONE
2.1. Titolo
(2) Progetto "Conserve Italia".
2
2.2. Obiettivo
(3) Il progetto proposto dalla società Conserve Italia S.c.a (che di fatto è la capofila di
un gruppo) prevede un piano quinquennale di investimenti per complessivi
225 milioni di EUR a fronte dei quali è stato richiesto un intervento della società
pubblica ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) di
25 milioni di EUR a condizioni di mercato.
(4) Le autorità italiane sono tenute per legge a notificare singolarmente gli interventi
effettuati da ISMEA a condizioni di mercato1.
2.3. Base giuridica
(5) La base giuridica è costituita dall'articolo 2, comma 132, della legge
23 dicembre 1996, n. 662, dall'articolo 3 della legge 19 dicembre 1983, n. 700,
come modificata dall'articolo 10-ter della legge 2 dicembre 2005, n. 248, e dalla
delibera n. 65/2009 del CIPE del 31 luglio 2009.
2.4. Ente pubblico
(6) Il progetto d'investimento è stato inizialmente notificato da ISA, una società le cui
azioni sono detenute in toto dal ministero italiano delle Politiche agricole,
alimentari e forestali. Tuttavia, con la legge 28 dicembre 2015, n. 208, la società
pubblica ISA è stata incorporata in ISMEA, un ente pubblico economico
anch'esso sotto il controllo del ministero delle Politiche agricole, alimentari e
forestali. Da gennaio 2016 ISMEA è subentrato nei rapporti giuridici attivi e
passivi di ISA, ivi inclusi i compiti e le funzioni a questa attribuiti dalle
disposizioni vigenti.
2.5. Durata
(7) La misura entrerà in vigore in seguito all'approvazione della Commissione.
(8) La durata prevista dell'investimento è di cinque anni per gli strumenti di capitale e
di sette anni per le azioni di socio finanziatore. Nel secondo caso, la durata può
arrivare fino a dieci anni.
2.6. Bilancio
(9) Il bilancio complessivo della misura ammonta a 25 milioni di EUR.
2.7. Beneficiario
(10) Il beneficiario della misura è la società Conserve Italia S.c.a. (di seguito "CCCI" o
"il gruppo"), la cui attività principale consiste nella trasformazione e nella
commercializzazione sui mercati italiani ed esteri dei derivati della frutta, del
pomodoro e di altri vegetali.
(11) CCCI, che rappresenta uno dei maggiori gruppi agroindustriali operanti in
Europa, viene costituito nel 1976 come strumento di commercializzazione dei
1 Comma 31 della decisione del comitato interministeriale per la pianificazione economica (CIPE) del
31 luglio 2009 "Modifica della delibera CIPE n. 90/2000 come integrata e modificata dalla delibera
n. 58/2002. Criteri e modalità di intervento di ISA S.p.A" (delibera n. 65/2009).
3
prodotti della cooperativa Calpo (detentrice del marchio Valfrutta) e di altre
14 cooperative di trasformazione. Più tardi, nel 1994, questi stabilimenti passano
sotto la sua diretta gestione. Oggi CCCI raggruppa 49 cooperative
(14 500 produttori) che annualmente producono 650 000 tonnellate di frutta e
ortaggi destinati alla trasformazione e alla vendita. Il gruppo presenta una
dimensione internazionale, caratterizzata dal controllo di diverse società presenti
in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania.
(12) La politica di marca ha da sempre costituito un orientamento strategico di CCCI e
oggi le vendite con i marchi dell'azienda (Valfrutta, Yoga, Derby Blue, Cirio,
Juver, St Mamet, Jolly Colombani) coprono circa il 69% del suo fatturato, seguite
da quelle delle marche commerciali della moderna distribuzione e dai prodotti
destinati agli scambi industriali. CCCI realizza il 65% del suo fatturato attraverso
il canale della grande distribuzione, seguito da quello dell'Ho.re.ca.
(13) Il gruppo trasforma ogni anno circa 550 000 tonnellate di materie prime in
dodici stabilimenti (otto in Italia, tre in Francia e uno in Spagna), di cui
otto gestiti direttamente da CCCI, tre gestiti in Francia da Conserves France e
uno gestito in Spagna da Juver Alimentacion.
(14) Il gruppo presenta la seguente struttura:
(15) Nel 2004 il gruppo acquista la società Cirio De Rica S.p.A, che viene poi
incorporata e passa sotto il controllo diretto del gruppo nel 2007, prima di essere
ceduta.
(16) Conserves France S.A. è specializzata nella produzione di frutta allo sciroppo,
derivati del pomodoro, legumi, mais dolce e piatti pronti. La società è presente sul
mercato francese con i marchi St Mamet, Barbier Dauphin e Dea.
(17) Juver Alimentacion S.L.U, acquisita dal gruppo nel 2003, è leader nel mercato dei
succhi di frutta in Spagna con il marchio Juver.
4
(18) Conserve Italia Deutschland GmbH è la società commerciale del gruppo per i
paesi di lingua tedesca e quelli scandinavi. A partire dal 1° luglio 2010 è stata
trasformata in società di rappresentanza e servizi commerciali per conto del
gruppo.
(19) Mediterranean Growers Ltd è la società commerciale del gruppo per la
Gran Bretagna e l'Irlanda, anch'essa trasformata in società di rappresentanza e
servizi commerciali dal 1° aprile 2009.
(20) Tera Seeds S.r.l è stata creata nell'aprile 2009 per la produzione e la
commercializzazione delle sementi. La società è controllata per il 90% dal gruppo
e per il 10% dalla cooperativa associata Agrintesa.
(21) Nel 2007 viene creata una nuova divisione, Conserve Italia International, per
gestire tutti i mercati, ad eccezione di quelli considerati domestici (Francia,
Gran Bretagna, Germania e Spagna).
(22) Nel gruppo CCCI operano mediamente 1 650 addetti fissi e 1 380 lavoratori
stagionali. Nel suo ultimo esercizio, chiuso al 30 giugno 2014, il fatturato ha
raggiunto 993 milioni di EUR, così ripartiti: 655 milioni (65,9%) per la società
capofila Conserve Italia S.c.a., 168 milioni (16,9%) per Conserves France,
165 milioni (16,7%) per Juver e 5 milioni (0,5%) per Tera Seeds.
(23) Dal punto di vista economico, con riguardo all'ultimo decennio, si rileva per il
gruppo:
un incremento del volume d'affari, passato da 474 milioni di EUR nell'esercizio
2004/2005 a 632 milioni di EUR nell'esercizio 2013/2014;
costi di conferimento delle materie prime dei soci passati nello stesso periodo da
circa 51 milioni di EUR a circa 65 milioni di EUR;
costi di acquisto di materie prime, beni di consumo, prodotti finiti e imballaggi
(voce principale) in aumento da circa 222 milioni di EUR a 293 milioni di EUR;
un Ebitda2 del 5-7% del valore della produzione, che nel periodo in esame è
passato da circa 31 milioni di EUR a circa 47 milioni di EUR;
risultati di esercizio in genere positivi, con la perdita dell'esercizio 2007/2008
riconducibile a oneri straordinari e le perdite degli esercizi 2006/2007 e
2012/2013 dovute al peso degli oneri finanziari che la gestione operativa non è
stata in grado di coprire.
(24) Dal punto di vista patrimoniale, con riguardo all'ultimo decennio, si rileva per il
gruppo:
immobilizzazioni nette in aumento, passate da 431 milioni di EUR a 456 milioni
di EUR per effetto dei costanti investimenti, superiori agli ammortamenti annuali;
un capitale circolante sensibilmente ridotto (da 85 milioni di EUR a 9 milioni di
EUR), soprattutto a causa della diminuzione dei crediti verso clienti e della
cessione di crediti a società di factoring;
un patrimonio netto (PN) passato da 136 milioni di EUR a 225 milioni di EUR,
grazie principalmente all'allargamento della base sociale, alla prima operazione
ISMEA (cfr. infra) e all'emissione di strumenti finanziari partecipativi (nell'ultimo
esercizio);
2 Utile al lordo di interessi, imposte, deprezzamento e ammortamento.
5
un miglioramento della posizione finanziaria netta (PFN), scesa da 368 milioni di
EUR a circa 228 milioni di EUR, riconducibile agli aumenti di capitale e ai flussi
di cassa generati dalla gestione operativa;
un miglioramento dei principali indicatori, con il rapporto PFN/PN ridotto da 2,7
a circa 1 e il rapporto PFN/Ebitda passato da 12 a meno di 5.
(25) Secondo il bilancio consolidato 2013/2014:
i ricavi delle vendite (632 milioni di EUR) hanno subito una contrazione di
33 milioni di EUR rispetto all'esercizio 2012/2013, in buona parte riconducibile
allo spostamento di costi di natura promozionale direttamente in fattura di vendita
e alla scelta aziendale di sfoltire la gamma dei prodotti in portafoglio con
l'obiettivo di conseguire un miglioramento della marginalità;
il valore della produzione di circa 670 milioni di EUR è rimasto stabile;
i consumi per l'acquisto di materia prima si sono incrementati in seguito
all'aumento dei costi di conferimento delle materie prime, conseguenza delle
maggiori quantità fornite dai soci, così come dei maggiori costi di acquisto di
materie prime da fornitori terzi;
i costi per servizi sono diminuiti principalmente per effetto della progressiva
contabilizzazione dei costi di natura commerciale direttamente in fattura di
vendita (sconti) e non tra i costi di vendita;
il costo del lavoro è rimasto stabile rispetto al triennio precedente, nell'ordine del
10% del valore della produzione;
l'Ebitda (7% del valore della produzione) è cresciuto di un punto percentuale
rispetto all'esercizio 2012/2013;
gli ammortamenti sono rimasti stabili;
l'Ebit3 si è attestato al 3% del valore della produzione, in miglioramento rispetto
all'esercizio precedente;
la marginalità ottenuta ha consentito di coprire gli oneri della gestione finanziaria
e le imposte e di ottenere un risultato di esercizio positivo di circa 500 000 EUR,
dopo l'importante perdita dell'esercizio precedente (4,5 milioni di EUR). Nel
triennio precedente gli utili di periodo si attestavano nell'ordine di 1-2 milioni
di EUR.
(26) Per quanto riguarda l'esercizio 2014/2015:
Il conto economico consolidato (al 30.6.2015) è in linea con quello dell'anno
precedente, con un risultato netto in pareggio (seppure con una quota del gruppo
costantemente positiva). I principali cambiamenti possono essere così sintetizzati:
o una riduzione del consumo di materie prime, con una diminuzione dell'1%
dell'incidenza sul valore della produzione e, conseguentemente, una
riduzione del valore della produzione consolidato di un po' meno del 2%;
o un aumento del costo del lavoro pari all'1% dell'incidenza sul valore della
produzione, per effetto della dinamica degli stipendi normali;
o una diminuzione degli oneri finanziari di circa 5 milioni di EUR,
derivante dalla riduzione delle PFN (contrazione di oltre 24 milioni di
EUR, pari al 9%);
3 Utili prima di interessi passivi e imposte.
6
o un aumento di circa 3 milioni di EUR delle spese straordinarie,
riconducibile in gran parte ai costi di riorganizzazione di alcune società
del gruppo e al deprezzamento delle attività in fase di cessione.
Per quanto riguarda i mezzi propri, le immobilizzazioni nette sono scese a circa
7 milioni di EUR, a seguito di investimenti di periodo inferiori agli
ammortamenti;
un capitale circolante in calo di circa 13 milioni di EUR rispetto al 2014,
soprattutto a causa della riduzione delle scorte. Il PN, pari a oltre 221 milioni di
EUR, ha registrato un leggero miglioramento rispetto al 2014, mentre la PFN si è
ulteriormente contratta a 248 milioni di EUR, con un graduale riequilibrio delle
fonti finanziarie, derivante dall'assetto di nuovi finanziamenti a medio/lungo
termine;
i flussi di cassa positivi, derivanti dalla gestione operativa e da uno scarso
fabbisogno di capitale circolante (che nuovi investimenti hanno permesso di
compensare in parte), hanno determinato un miglioramento della PFN, che nel
2015 si è attestata a oltre 24 milioni di EUR;
bilancio 2014-2015: i conti sociali della capogruppo evidenziano nel 2015 un
significativo miglioramento rispetto al 2014, con un risultato netto di 3,5 milioni
di EUR rispetto agli 0,5 milioni di EUR del 2014. Nonostante un periodo di
stagnazione economica, questo risultato riflette una performance
complessivamente migliore;
per quanto riguarda i mezzi propri, è opportuno notare in particolare la crescita
del PN di oltre 4 milioni di EUR, riconducibile sia al risultato del periodo, sia
all'aumento di capitale a seguito del processo di ricapitalizzazione da parte dei
soci della cooperativa.
(27) Il gruppo era già stato oggetto di un intervento di ISA a condizioni di mercato nel
2005. La Commissione aveva ritenuto che l'intervento in questione (sottoscrizione
di azioni) non costituisse un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1,
TFUE4. Il tasso interno di rendimento medio dell'operazione è stato del 3,85%
annuo, pari a uno spread positivo dello 0,71% rispetto alla media dei tassi di
riferimento dell'UE calcolata per il periodo dal 30 dicembre 2005 al
30 aprile 2015 (3,14%), tenendo conto di una maggiorazione di 100 punti base da
aprile 2008. Questa remunerazione è particolarmente interessante se si considera
il forte calo registrato dai tassi di mercato negli ultimi anni: si consideri che, a
fronte di un tasso di riferimento dell'1,40% tra luglio 2014 e giugno 2015, il
rendimento dell'operazione atteso per questo esercizio (4,5%) integra uno spread
superiore ai 300 punti base.
(28) Il recesso di ISA sulle azioni di socio finanziatore emesse nel 2005 era previsto
per il 30 giugno 2015. Tuttavia, al fine di rendere efficienti i flussi finanziari, è
prevista la facoltà per il gruppo di dilazionare il rimborso totale a fronte di un
interesse pari al 4,5% su base annua, con l'obbligo di rimborsare una prima rata di
5 milioni di EUR entro il 31 marzo 2016 e il saldo a seguire; ISMEA ha
confermato che la realizzazione del nuovo investimento è subordinata a questa
condizione contrattuale.
4 Aiuto N 170/2005 (decisione C(2005)3494 def. del 29 settembre 2005).
7
2.8. Descrizione dell'investimento
Gli investimenti previsti
(29) Nel 2014-2020 è previsto un investimento complessivo di circa 225 milioni di
EUR, di cui 125 milioni relativi a spese di marketing — previsti in misura
crescente dai 16,6 milioni del 2015 ai 24,3 milioni del 2020 (rispetto agli
11 milioni del 2014) — e 100 milioni circa in investimenti in immobilizzazioni
per lo sviluppo e l'ammodernamento del processo produttivo.
(30) Il piano di investimento proposto a ISMEA dovrebbe incrementare il fatturato del
gruppo entro il 2020 di circa 90 milioni di EUR, principalmente attraverso la
crescita delle vendite all'estero (+50 milioni di EUR).
(31) Ai fini della sua concretizzazione, l'iniziativa prevede l'impegno di ISMEA a
sottoscrivere due diversi strumenti finanziari aventi le seguenti caratteristiche:
1 000 strumenti finanziari ibridi dal taglio di 10 000 EUR ciascuno per un
valore complessivo di 10 milioni di EUR, con una remunerazione a un tasso
fisso del 5% annuo (rendimento identico a quello dello strumento finanziario
già interamente collocato per pari importo presso soci cooperatori privati);
o l'uscita di ISMEA con rimborso a valore nominale è prevista dopo
sei anni, ma può essere anticipata a seguito di taluni specifici eventi in
seguito indicati;
o il gruppo avrà un'opzione per rimborso anticipato al quinto anno;
150 000 azioni di socio finanziatore del valore nominale di 100 EUR ciascuna
per un valore complessivo di 15 milioni di EUR, privilegiate nella
distribuzione dell'utile e postergate in presenza di perdite;
o la durata d'investimento prevista sarà di 7 anni, con una possibile
proroga di tre anni;
o la remunerazione annua prevista sarà pari al 4,25% oltre a una parte
variabile, collegata all'eventuale incremento percentuale deflazionato
di quanto mediamente corrisposto ai soci a titolo di pagamento delle
materie prime ricevute in conferimento, rispetto alla media ponderata
dei tre esercizi precedenti e senza limiti di potenziale di crescita;
o la remunerazione sarà corrisposta annualmente, sotto forma di
dividendi o distribuzione di riserva, o al massimo al momento del
recesso;
o al termine del periodo di investimento, ISMEA eserciterà il recesso
sulle azioni e incasserà un prezzo pari al loro valore nominale
maggiorato della remunerazione, al netto di quanto incassato nel corso
degli anni; a tale proposito, è prevista un'apposita riserva speciale di
natura patrimoniale costituita sulla base di utili realmente conseguiti.
(32) Le autorità italiane hanno precisato che gli strumenti finanziari ibridi formano una
categoria di strumento finanziario cooperativo di nuova generazione, che si
affianca alle tradizionali azioni di sovvenzione e alla partecipazione cooperativa
disciplinata dalla legge n. 59/92, regolabile liberamente rispetto ai diritti
economici e amministrativi, con un significativo miglioramento dello status di
autonomia. Questi strumenti di capitale hanno la natura ibrida di strumenti di
investimento quasi-equity: non possono essere attribuiti al capitale azionario e
non conferiscono alcuno status di socio, ma sono caratterizzati dalla
partecipazione ai rischi dell'impresa.
8
(33) La seguente tabella mostra l'attuale struttura del capitale del gruppo, come da
bilancio al 30 giugno 2014, e quella ipotizzata nel progetto al 30 giugno 2016,
quando le modifiche nell'assetto societario si prevedono concluse:
30/06/2014 30/06/2016
CAPITALE SOCIALE K€ Quota K€ Quota
Soci Cooperatori
Soci Sovventori
Socio Finanziatore ISMEA
39.451
13.724
30.000
47,43%
16,50%
36,07%
43.051
13.724
15.000
59,98%
19,12%
20,90%
TOTALE CAPITALE SOCIALE 83.175 100,00% 71.775 100,00%
RISERVE E RIS. D'ESERCIZIO
SFP altri soci
SFP ISMEA
131.454
10.000
0
132.372
10.000
10.000
TOTALE PATRIMONIO NETTO 224.630 224.148
(34) Gli eventi specifici che permettono a ISMEA di esercitare un'uscita anticipata
dall'investimento sono individuati secondo comuni pratiche di mercato al fine di
tutelare l'investimento di ISMEA. Questi eventi sono in particolare:
un sensibile peggioramento della situazione economica e finanziaria
dell'impresa (riduzione dei mezzi propri di almeno 150 milioni di EUR,
rapporto debito finanziario/mezzi propri superiore a 2 per due anni
consecutivi, perdita di oltre il 15% dei mezzi propri, perdite cumulative
superiori a 30 milioni di EUR);
la riduzione dei mezzi propri per tre anni consecutivi per un totale di oltre
20 milioni di EUR a seguito del recesso o dell'esclusione di soci dalla
cooperativa;
la mancata certificazione del bilancio da parte di revisori esterni;
la mancata distribuzione di dividendi in presenza di utile;
l'incapacità di garantire una remunerazione minima dell'investimento di
ISMEA per almeno due anni consecutivi;
il mancato aumento del PN di almeno 1,5 milioni di EUR all'anno in relazione
all'irrobustimento dei mezzi propri, al passaggio a riserve indivisibili dell'utile
e/o a trattenute su quote dei soci;
la condanna della società e/o della sua gestione per infrazioni di particolare
gravità (frode comunitaria, corruzione, frode alimentare, criminalità
organizzata, reati contro la pubblica amministrazione);
l'approvazione in una riunione straordinaria, senza il consenso di ISMEA,
delle decisioni suscettibili di incidere sui diritti di ISMEA o contrarie al
progetto.
(35) Sono inoltre previste usuali dichiarazioni e garanzie che saranno oggetto di
verifica in sede di due diligence. Successivamente, e una volta verificate le
9
condizioni di procedibilità previste, ISMEA provvederà alla sottoscrizione e al
pagamento delle azioni.
(36) Saranno introdotte regole di governance per la durata dell'investimento al fine di
permettere a ISMEA di monitorare e preservare il proprio investimento secondo
usuali pratiche di mercato per un soggetto investitore di questo tipo (diritto di
ispezione, designazione di rappresentanti nel consiglio di amministrazione e nel
collegio sindacale, obbligo di sottoporre la revisione contabile a una primaria
società di revisione, invio periodico di documentazione informativa di contenuto
economico e finanziario, nonché invio di informazioni riguardanti il gruppo).
(37) La proposta di investimento si inserisce in un processo di progressiva
capitalizzazione del gruppo. I soci continueranno a contribuirvi in virtù del
regolamento di conferimento delle materie prime, già applicato in passato, che
prevede una trattenuta annua dell'importo minimo del 3% di quanto loro pagato a
fronte dei prodotti conferiti. Tale trattenuta viene utilizzata per emettere nuove
quote di capitale sottoscritte dagli stessi soci. Dal momento che negli ultimi
cinque anni il gruppo ha ricevuto in conferimento materie prime per poco meno di
60 milioni di EUR all'anno, ne è derivata per il gruppo una capitalizzazione
aggiuntiva di poco inferiore a 2 milioni di EUR all'anno. Questo importo
dovrebbe essere mantenuto per l'intera durata del piano d'investimento, con un
apporto per il gruppo di ulteriori 10,8 milioni di EUR.
(38) Gli investimenti previsti nei vari stabilimenti del gruppo sono principalmente in
immobilizzazioni materiali e distribuiti per anno. Le autorità italiane hanno
fornito l'elenco dettagliato degli investimenti, che comprenderanno ad esempio
una nuova linea Tetra classica, l'inserimento dei raggi X nella linea vetro, un
nuovo formato di plastica, la riorganizzazione della linea di attrezzaggio e di
immagazzinamento automatizzato, la sostituzione delle autoclavi, dei
pastorizzatori e dei sistemi di raffreddamento a impulsi, ecc.
Il mercato di riferimento
(39) Il gruppo è presente principalmente, sia con marchi propri sia attraverso marche
commerciali, nei mercati dei succhi di frutta, delle conserve di pomodoro e delle
conserve vegetali.
(40) In Italia la categoria delle bevande a base di frutta ha sviluppato nell'esercizio
2013/2014 un volume di 713 milioni di litri e un fatturato al consumo di
918 milioni di EUR, facendo registrare, per il sesto anno consecutivo, un trend
negativo (-4,6% a volume e -4,7% a valore), soprattutto a causa del calo del
consumo pro capite, dei limitati investimenti nella comunicazione e di una
stagione estiva non favorevole dal punto di vista climatico.
(41) Il gruppo è leader nel mercato dei succhi di frutta (con una quota pari al 20,3% a
volume e al 24,3% a valore). Seguono Parmalat, Zuegg e La Doria.
(42) Il mercato delle conserve di pomodoro è invece un mercato stabile e maturo, che
nel corso dell'ultimo esercizio ha mostrato una flessione dei consumi a volume
(-3,2%), ma che di fatto non si è contratto in termini di fatturato (672,4 milioni di
EUR). Questa differenza di andamento è dovuta all'aumento dei volumi venduti
facendo uso della leva promozionale. Attraverso i marchi Cirio e Valfrutta e dopo
la vendita del marchio De Rica, il gruppo detiene una quota dell'11,1% a volume,
10
in leggera flessione (-1,2%) a causa di una politica di maggiore valorizzazione dei
propri prodotti.
(43) Nel corso dell'esercizio 2013/2014 il mercato delle conserve vegetali ha
sviluppato un fatturato di oltre 367 milioni di EUR, con un incremento del giro
d'affari dell'1,2%, ma con un volume in calo del 4,2%. Il gruppo mantiene in
questo mercato la posizione di leader con una quota a volume del 17,6% e a
valore del 21,6%.
(44) I principali mercati esteri dove il gruppo è presente sono la Francia e la Spagna.
(45) In Francia, il mercato delle conserve di pomodoro ha registrato nel 2013 una
tendenza positiva, seppure con una minore vivacità, ma nei primi mesi del 2014 la
crescita si è arrestata, influenzata dal generale rallentamento dei consumi nel
settore alimentare. Il marchio Cirio ha perso dinamicità rispetto ai diretti
concorrenti, che hanno puntato maggiormente sull'innovazione di prodotto e sulla
comunicazione.
(46) Nel mercato della frutta sciroppata, si è confermata la posizione di leader della
marca St Mamet (Conserves France) con una quota del 27,6%. I suoi volumi di
vendita sono cresciuti dell'1,2%, grazie a un aumento delle promozioni (-2,3% a
valore). Il marchio sta attualmente investendo per entrare nel mercato delle
composte e puree di frutta con prodotti rivolti ai bambini.
(47) La Spagna rappresenta invece quasi il 10% del mercato europeo dei succhi di
frutta, posizionandosi al quarto posto dopo Germania, Francia e Regno Unito. Il
marchio Juver rappresenta il 10,2% delle vendite a volume nel mercato spagnolo
dei succhi di frutta ambiente (che rappresentano il 64% del totale), con un lieve
incremento rispetto all'anno precedente e in controtendenza rispetto all'andamento
generale del mercato. Il mercato delle conserve di pomodoro è stabile e maturo,
anche se nel 2013 mostra un ulteriore leggero aumento (+1,6% a volume). Nel
corso del 2013, Juver ha rilanciato il marchio Cirio attraverso una nuova gamma
di prodotti e un nuovo packaging, che hanno favorito l'entrata in Carrefour ed
Eroski, due primarie catene distributive spagnole.
(48) Nell'esercizio 2013/2014 le esportazioni del gruppo hanno consolidato un
quinquennio di crescite annue consecutive, con un incremento del 6,3% rispetto
all'esercizio precedente. Importante è stato lo sviluppo del comparto del
pomodoro, che rappresenta circa il 50% delle vendite. Il gruppo esporta in
74 paesi. Da segnalare il suo costante lavoro di consolidamento all'interno delle
maggiori reti distributive (con particolare riferimento ai gruppi Tesco e Bookers
in Gran Bretagna, Rewe in Germania), nell'area di New York e, più in generale,
sulla costa est americana, dove il marchio Cirio è ormai presente in circa
2 200 punti vendita (questo marchio rappresenta inoltre il 6% del mercato del
Regno Unito).
L'analisi di benchmark
(49) L'analisi di benchmark è stata effettuata confrontando indicatori di redditività
industriale e di solidità patrimoniale, calcolati sui dati del triennio 2012-2014 per
i principali concorrenti di riferimento specializzati nella produzione di succhi di
frutta e di conserve di pomodoro e vegetali. Le aziende individuate come
principali concorrenti per motivi di dimensione e di funzionamento sono La
11
Doria, il Consorzio Casalasco del Pomodoro e Fruttagel. Pur non avendo una
posizione di leader di mercato, questi tre operatori sono tra i principali fornitori
della grande distribuzione, oltre a commercializzare prodotti a marchio proprio.
Occorre tuttavia tenere conto del fatto che il gruppo CCCI, il Consorzio
Casalasco del Pomodoro e Fruttagel sono cooperative che hanno come finalità la
massimizzazione della liquidazione dei prezzi ai propri soci, mentre La Doria è
una società per azioni a scopo di lucro, quotata in borsa.
(50) Dal confronto tra i vari operatori presi in considerazione emerge quanto segue:
le marginalità del gruppo sono soddisfacenti (i rapporti Ebitda/valore della
produzione e Ebit/valore della produzione, rispettivamente del 7% e del
3,50%, collocano il gruppo sopra Fruttagel (rispettivamente 6,10% e 2,12%),
ma sotto il consorzio Casalasco del Pomodoro (rispettivamente, 10,15% e
3,83%);
il rapporto PFN/Ebitda, che permette di stabilire il numero di anni necessari a
ripagare il debito, è minore nel gruppo rispetto a quello dei concorrenti, il che
significa che CCCI presenta una migliore solvibilità (4,08 contro 5,42 per il
Consorzio Casalasco del Pomodoro e 8,46 per Fruttagel);
il rapporto PFN/PN, che permette di verificare il grado di dipendenza di
un'azienda da fonti finanziarie esterne, è più vantaggioso per il gruppo rispetto
a quello dei concorrenti (1,24 contro 1,91 per il Consorzio Casalasco del
Pomodoro e 1,94 per Fruttagel);
il ROE del gruppo è più basso di quello dei concorrenti;
il ROI del gruppo nel corso del triennio è sempre superiore alla media dei dati
delle due cooperative concorrenti (4,19% contro 2,91% per il Consorzio
Casalasco del Pomodoro e 1,76% per Fruttagel), a dimostrazione del suo
grado di efficienza, oltre al fatto che il gruppo presenta un risultato operativo
mediamente più alto di quello dei diretti concorrenti aventi la stessa finalità
mutualistica.
Evoluzione della situazione del gruppo prevista fino all'esercizio 2019/2020
(51) A livello economico sono attesi i seguenti risultati:
[…]5
(52) A livello patrimoniale, i risultati attesi sono i seguenti:
le immobilizzazioni nette scenderanno da 456 milioni a 419 milioni di EUR, a
seguito di investimenti inferiori agli ammortamenti;
il capitale circolante rimarrà stabile (all'incirca 50 milioni di EUR annui);
la PFN passerà da 228 milioni a 180 milioni di EUR, sostanzialmente a seguito
del costante flusso di cassa, che sarà assorbito solo in parte;
il PN passerà da 225 milioni a 237 milioni di EUR;
il rapporto PFN/PN scenderà allo 0,76% nel 2020.
5 L'informazione è coperta dal segreto d'ufficio.
12
3. VALUTAZIONE
3.1. Esistenza dell'aiuto - Applicazione dell'articolo 107, paragrafo 1, TFUE
(53) Ai fini dell'applicazione dell'articolo 107, paragrafo 1, TFUE, la misura deve
conferire a un'impresa un vantaggio economico che non avrebbe ottenuto in
condizioni normali di attività, l'aiuto deve essere concesso ad alcune imprese, il
vantaggio deve essere conferito da uno Stato membro ovvero mediante risorse
statali e la misura/il regime deve essere in grado di incidere sugli scambi tra gli
Stati membri.
(54) ISMEA è una società pubblica le cui azioni sono detenute in toto dal
ministero italiano delle Politiche agricole, alimentari e forestali. L'investimento
riguarda pertanto risorse che sono imputabili allo Stato.
(55) Il documento della Commissione "Applicazione degli articoli 92 e 93 del trattato
CEE alle partecipazioni delle autorità pubbliche nel capitale delle imprese"
prevede, al punto 3.2, che non sussiste aiuto di Stato quando l'apporto di capitale
avviene in condizioni che sarebbero accettabili per un investitore privato che
opera nelle normali condizioni di un'economia di mercato6.
(56) Ai sensi del punto 3.2, iii), del summenzionato documento, il principio
dell'investitore privato che opera in un'economia di mercato ("Market Economy
Investor Principle", MEIP) si ha a priori quando in caso di incremento della
partecipazione dei pubblici poteri nelle imprese, l'apporto di capitale è
proporzionale al numero di quote di capitale detenute dai pubblici poteri ed ha
luogo parallelamente al conferimento di fondi di un azionista privato; la
partecipazione dell'investitore privato deve avere reale significato economico.
(57) Come indicato al precedente punto 31, ISMEA riceverà un numero di quote di
capitale corrispondenti all'importo investito; pertanto, l'apporto di capitale
dell'investitore pubblico sarà proporzionale al numero di quote in suo possesso.
(58) L'acquisizione di capitale sociale nel gruppo Conserve Italia da parte di ISMEA è
proposta alle stesse (o migliori) condizioni che si applicano ai soci o agli altri
investitori. Si può quindi concludere che la quota di capitale dell'investitore
privato in questo investimento ha una rilevanza economica effettiva.
(59) In linea con il punto 3.2 del documento della Commissione "Applicazione degli
articoli 92 e 93 del trattato che istituisce la Comunità economica europea alle
partecipazioni pubbliche nel capitale delle imprese", la misura notificata verrà
quindi valutata sulla base del principio dell'investitore privato operante nelle
normali condizioni di un'economia di mercato, sulla base della giurisprudenza dei
giudici dell'UE e della prassi decisionale della Commissione.
3.2. Legittimità dell'investimento – Applicazione dell'articolo 108,
paragrafo 3, TFUE
(60) L'investimento è stato notificato alla Commissione il 13 luglio 2015 e non è stato
eseguito prima della decisione finale. L'Italia si è pertanto conformata agli
obblighi derivanti dall'articolo 108, paragrafo 3, TFUE.
6 Bollettino CE 9-1984.
13
La posizione finanziaria del gruppo Conserve Italia
(61) La posizione finanziaria del gruppo è sana, con una solida base di capitale proprio
e margini di profitto stabili. È un'azienda sana dal punto di vista dello sviluppo
economico e finanziario, con entrate in costante aumento negli ultimi tre anni, un
rendimento sempre positivo e, considerata la finalità mutualistica, in linea con
quello dei suoi concorrenti.
Redditività/solvibilità del gruppo
(62) La Commissione ha analizzato i dati finanziari forniti dalle autorità italiane allo
scopo di determinare se il gruppo sia un'impresa in difficoltà ai sensi degli
orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese
non finanziarie in difficoltà (in appresso "gli orientamenti S&R"), in particolare
del punto 20, lettere a), c) e d) 7.
(63) Conformemente al punto 20 degli orientamenti S&R, si ritiene che un'impresa sia
in difficoltà se, in assenza di un intervento dello Stato, è quasi certamente
destinata al collasso economico a breve o a medio termine. Alla lettera a) del
suddetto punto si legge che una società a responsabilità limitata è considerata in
difficoltà qualora abbia perso più della metà del capitale sociale sottoscritto a
causa di perdite cumulate. Ciò si verifica quando la deduzione delle perdite
cumulate dalle riserve (e da tutte le altre voci generalmente considerate come
parte dei fondi propri della società) dà luogo a un importo cumulativo negativo
superiore alla metà del capitale sociale sottoscritto. La lettera c) del suddetto
punto precisa che un'impresa è considerata in difficoltà qualora sia oggetto di
procedura concorsuale per insolvenza o soddisfi le condizioni previste dal diritto
nazionale per l'apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei
suoi creditori. Infine, ai sensi della lettera d) del suddetto punto, è considerata in
difficoltà un'impresa diversa da una PMI, qualora, negli ultimi due anni (i) il
rapporto debito/patrimonio netto contabile dell'impresa sia stato superiore a 7,5 e
(ii) il quoziente di copertura degli interessi dell'impresa (EBITDA/interessi) sia
stato inferiore a 1,0.
(64) L'analisi dei dati finanziari del gruppo ha rivelato non si è verificato nessuno dei
suddetti scenari. Le autorità italiane hanno confermato che il gruppo non presenta
nessuna delle condizioni previste dal diritto nazionale per l'apertura nei suoi
confronti di una procedura concorsuale per insolvenza.
(65) Alla luce della summenzionata analisi, è stato stabilito che il gruppo Conserve
Italia non è un'impresa in difficoltà ai sensi degli orientamenti S&R.
7 GU C 249 del 31.7.2014, pag. 1.
14
La redditività dell'intervento è sufficiente rispetto ai rischi
(66) L'ingresso di ISMEA nel capitale del gruppo è proposto a un valore nominale di
100 EUR per azione di socio finanziatore, per complessivi 15 milioni di EUR, e a
un valore nominale di 10 000 EUR per strumento finanziario ibrido, per un totale
di 10 milioni di EUR. La remunerazione annua garantita a ISMEA è fissata al 5%
per gli strumenti ibridi, mentre la remunerazione annua per azione di socio
finanziatore sarà pari al 4,25% del valore nominale a cui si aggiunge una
percentuale variabile individuata sulla base della prestazione degli stabilimenti,
riservata ai soci cooperatori.
(67) Questo rendimento, associato all'effettiva riuscita dell'operazione, sembra essere
coerente con il profilo di rischio della transazione. La remunerazione prevista
appare in linea con il mercato, oltre al fatto che all'intervento proposto è collegata
una serie di "tutele" (tasso fisso o tasso minimo, azioni di socio finanziatore
privilegiate nella distribuzione dell'utile e postergate in presenza di perdite, ecc.).
(68) Nel corso dei dieci anni di permanenza nella compagine sociale del gruppo, ISA
ha ricevuto una remunerazione corrispondente a un tasso interno di rendimento
(IRR) del 3,85% annuo: rendimento che incorpora uno spread positivo dello
0,71% rispetto alla media del tasso di riferimento dell'UE, calcolata nel periodo
dal 30 dicembre 2005 al 30 aprile 2015, pari al 3,14% (tenendo conto della
maggiorazione di 100 punti base da aprile 2008). Si evidenzia inoltre come la
remunerazione di ISA si sia mantenuta su livelli interessanti anche negli ultimi
anni, caratterizzati da tassi di mercato in forte calo: si consideri che, a fronte di un
tasso di riferimento UE (incluso lo spread di 100 punti base) pari mediamente
all'1,40% tra luglio 2014 e giugno 2015, il rendimento ISA del 4,5% atteso per
l'esercizio in corso (riferito al medesimo periodo) integra uno spread superiore ai
300 punti base.
(69) Per quanto riguarda l'investimento proposto, come precedentemente ricordato, se
si immagina una prosecuzione della tendenza osservata nell'ultimo decennio in
merito alla remunerazione media delle materie prime conferite, sembra
ragionevole ipotizzare che il rendimento medio di ISA possa continuare a
crescere secondo un ordine di grandezza simile a quello della simulazione
condotta per gli anni 2008-2014 (5,27% annuo).
(70) ISMEA ha fornito una simulazione del meccanismo di calcolo del tasso di
rendimento con riferimento ai valori realmente assunti dalle variabili in esame
negli esercizi chiusi da Conserve nel periodo 2005-2014. A tale proposito, si
osserva che sulla base degli ultimi sette anni l'incremento reale massimo del
prezzo medio rispetto al prezzo medio ponderato triennale è stato nel 2009 pari al
34,4%, che avrebbe determinato una remunerazione pari al 7,69% (4,25%
+ 3,44%) del valore nominale degli strumenti finanziari. Nei due anni successivi
(2010-2011), invece, il prezzo medio è sceso rispetto al prezzo medio ponderato
triennale, determinando una remunerazione pari al 4,25%.
(71) Tale simulazione si riferisce evidentemente a dati storici ma nel contempo, in un
orizzonte temporale di medio-lungo periodo, la tendenza consolidata, la
convergenza con gli interessi dei soci cooperatori e le prospettive di sviluppo
fanno ritenere plausibile una continuazione della tendenza sin qui registrata.
Qualora si confermasse l'andamento storico, la redditività media per ISMEA
15
potrebbe sensibilmente aumentare (i dati passati indicano un 5,27% rispetto alle
evidenze di liquidazione fino al bilancio chiuso il 30.6.2014).
(72) Rispetto ai tassi di riferimento UE (pari per l'Italia allo 0,22% a giugno 2015 e
allo 0,06% oggi, cui sommare lo spread di 100 punti base), la remunerazione
minima del 4,25% annuo per le azioni di socio finanziatore integra uno spread di
300 punti base. Rispetto alla simulazione sui dati storici, che evidenzia un
rendimento teorico del 5,27%, lo spread implicito rispetto al tasso di riferimento
UE si attesta invece sui 400 punti base. Questi valori di spread appaiono coerenti
con le politiche d'investimento di ISMEA e congrui con le ragionevoli aspettative
di un investitore privato, tenuto conto del profilo di rischio dell'investimento e del
quadro di garanzie.
(73) Tra l'altro, gli strumenti ibridi possono essere assimilati a un finanziamento. La
remunerazione al tasso fisso annuo del 5% appare un po' più elevata di un
finanziamento a medio termine. Questi strumenti prevedono in realtà un tasso
fisso per l'intera durata, indipendente dai risultati della cooperativa, e
conseguentemente risulteranno per ISMEA equivalenti a interessi da
finanziamento e quindi interamente soggetto a tassazione. Il tasso fisso non
consente di realizzare utili maggiori, ma il profilo di rischio è di gran lunga
inferiore.
(74) Alla luce di queste similitudini, appare opportuno effettuare un confronto con le
condizioni praticate dal mercato bancario al gruppo per finanziamenti di durata
analoga. Il finanziamento bancario più recente ottenuto dal gruppo è riportato
nella tabella seguente:
[…]8
(75) È possibile constatare che il finanziamento a medio/lungo termine ottenuto dal
gruppo a fine 2014, di natura ipotecaria ma di importo ben superiore, ha un
rendimento che si attesta su livelli di poco superiori al 3% annuo, essendo
l'Euribor a 3 mesi attualmente prossimo allo 0%. Considerando che non si
prevedono nel breve-medio termine incrementi significativi dei tassi di mercato,
la differenza di quasi 200 punti base in più rispetto agli strumenti ibridi appare
ampiamente in grado di compensare il rischio connesso alle caratteristiche
intrinseche dello strumento.
(76) Inoltre gli strumenti ibridi hanno caratteristiche, durata e rendimento identici a
quelli già sottoscritti per analogo importo dai soci cooperatori nel giugno 2014,
quando i tassi di mercato erano a livelli più elevati di quelli attuali.
(77) La seguente tabella mostra tutti i prestiti bancari a medio e lungo termine e i
contratti di collaborazione a partire da gennaio 2014. […]9
(78) L'analisi di cui sopra dimostra la piena coerenza dei rendimenti attesi rispetto al
mercato dei capitali e al profilo di rischio dell'operazione. La Commissione
8 L'informazione è coperta dal segreto d'ufficio.
9 L'informazione è coperta dal segreto d'ufficio.
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osserva altresì che i capitali sottoscritti da ISMEA beneficiano di una
"protezione" in caso di perdite, a ulteriore conferma del fatto che il profilo di
rischio-rendimento dell'operazione è pienamente soddisfacente.
(79) Inoltre è stata eseguita un'analisi di benchmark al fine di verificare la
ragionevolezza del tasso di rendimento proposto rispetto ai rendimenti offerti dai
concorrenti sul mercato di riferimento.
(80) A tale riguardo, la Commissione prende atto del fatto che, nel caso delle
cooperative, i metodi di valutazione di natura economico-reddituale non appaiono
sempre perfettamente coerenti per la valutazione di una realtà la cui missione non
è la massimizzazione del ritorno sul capitale bensì quella delle quantità trattate e,
soprattutto, dei prezzi corrisposti per le materie conferite dai soci cooperatori. Ciò
rende inadatti i consueti metodi di valutazione aziendali.
(81) Come indicato al punto 50, il ROE del gruppo è più basso di quello dei
concorrenti, ma questo indicatore è meno importante, dal momento che le
marginalità sono per lo più utilizzate per massimizzare la remunerazione dei
prodotti conferiti dai soci, che è il principale scopo di una cooperativa. È evidente
che la cooperativa può massimizzare il rendimento dei prodotti conferiti, e quindi
ridurre l'utile netto nel caso estremo di un bilancio in pareggio, tanto più se la sua
base di capitale è finanziariamente solida, come appunto nel caso del gruppo.
Conserve Italia presenta un bilancio molto solido, con un rapporto debito/PN e un
rapporto PFN/Ebitda inferiori alla media e molto più bassi delle altre due
cooperative del campione.
(82) Il ROI del gruppo nel corso del triennio è sempre superiore alla media dei dati
delle due cooperative concorrenti (Consorzio Casalasco e Fruttagel), il che
dimostra il suo grado di efficienza, e il suo risultato operativo è in media più alto
di quello dei diretti concorrenti aventi la stessa finalità mutualistica.
(83) Quest'analisi ha dimostrato che il rendimento atteso per ISMEA è compatibile con
la redditività del settore e che è superiore alla media dei ROE dei principali
concorrenti del gruppo.
La partecipazione statale non dovrà accompagnarsi al disimpegno degli investitori
privati
(84) Nell'ambito del suo piano di rafforzamento di capitale, il gruppo ha varato nel
maggio 2014 l'emissione di strumenti finanziari ibridi. L'investimento era stato
proposto a tutti i soci, tra cui ISA. Tuttavia, il ridotto lasso di tempo tra l'offerta e
la data di sottoscrizione (30 giugno 2014) ha reso impossibile il rispetto delle
condizioni solitamente applicabili agli investimenti di ISA. Pertanto, dal
momento che altri soci avevano nel frattempo provveduto alla sottoscrizione, il
gruppo ha previsto una nuova emissione di pari importo degli strumenti destinati
a ISA, formalizzata in un'offerta del gennaio 2015, alla quale ISA ha deciso di
aderire. Le due emissioni costituiscono pertanto due fasi dello stesso processo di
rafforzamento di capitale volto a sostenere i progetti di sviluppo e di crescita
illustrati nel business plan, che ha trovato il sostegno di due azionisti (ISMEA e
azionisti privati) in un rapporto di equilibrio in termini di impegno finanziario e
condizioni da rispettare.
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(85) Tra l'altro, nel 2014-2020 è previsto un piano d'investimento di circa 225 milioni
di EUR (cfr. punto 29).
(86) Alla luce di quanto sopra si conferma che l'investimento di ISMEA si affianca a
un investimento analogo di un investitore privato del quale, d'altra parte, non è
previsto il disimpegno.
Potenziali elementi di aiuto
(87) Alcuni elementi dell'investimento descritto potrebbero sollevare il dubbio
dell'esistenza di un aiuto ai sensi del punto 3.3, terzo trattino, del documento della
Commissione, dove si fa riferimento all'aiuto di Stato quando l'assunzione di
partecipazione è una partecipazione temporanea la cui durata e prezzo di cessione
sono stabiliti in anticipo.
(88) Nel caso in questione, mentre la durata del progetto è stabilita, pur lasciando una
flessibilità, nonché un meccanismo di tutela di recesso anticipato a determinate
condizioni, per le azioni di socio finanziatore solo il tasso minimo di rendimento è
fissato, mentre il rendimento vero e proprio dipenderà dai risultati del gruppo
durante la permanenza di ISMEA nel suo capitale, senza limiti di crescita. Il
prezzo di vendita dipenderà dal prezzo di mercato degli strumenti di capitale del
gruppo al momento di esercitare l'opzione di uscita. Pertanto, la Commissione
ritiene che il punto iii) della sezione 3.3 non si applichi all'intervento notificato.
(89) Inoltre, la struttura del capitale investito segue la struttura delle misure MEIP
finanziate da ISA e precedentemente approvate dalla Commissione.
(90) In virtù di tutti gli elementi sopra esposti, la Commissione ritiene che la
partecipazione di ISMEA al capitale del gruppo sia proposta in circostanze che
sarebbero accettabili per un investitore privato operante in condizioni normali di
economia di mercato. L'investimento non fornirà al gruppo un finanziamento a
condizioni migliori rispetto a quelle di mercato.
(91) Alla luce di quanto precede, la misura in questione non fornisce alcun vantaggio
economico al gruppo. Poiché una delle condizioni dell'articolo 107, paragrafo 1,
del TFUE non è soddisfatta, la Commissione conclude che la misura proposta non
costituisce un aiuto di Stato ai sensi di detto articolo.
4. CONCLUSIONE
La Commissione ha pertanto deciso quanto segue:
- la misura notificata non costituisce aiuto di Stato.
Qualora taluni elementi della presente dovessero essere coperti da segreto
professionale in virtù della Comunicazione della Commissione sul segreto
professionale e non dovrebbero essere pubblicati, si prega di informarne la
Commissione entro quindici giorni lavorativi a decorrere dalla data di ricevimento
della presente. Qualora non riceva una domanda motivata in tal senso entro i
termini stabiliti, la Commissione considererà che l’Italia acconsenta alla
pubblicazione del testo integrale della presente. Se l’Italia desidera che talune
informazioni siano tutelate dal segreto professionale, si prega di indicare di quali
18
informazioni si tratti nonché di fornire una giustificazione per ciascuna
informazione che si chiede di non divulgare.
La Sua domanda deve essere trasmessa mediante il sistema di posta elettronica
protetto con infrastruttura a chiave pubblica (PKI), a norma dell’articolo 3,
paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 794/200410 della Commissione, al seguente
indirizzo:
Per la Commissione
Phil Hogan
Membro della Commissione
10
Regolamento (CE) n. 794/2004 della Commissione, del 21 aprile 2004, recante disposizioni di
esecuzione del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio recante modalità di applicazione dell’articolo
93 del trattato CE (GU L 140 del 30.4.2004, pag. 1).