Elena Zocca · Se, infatti, per miracolo intendiamo oggi per lo più un fenomeno che si ......

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Elena Zocca realtà, segno, discernimento discernimento Laurea Magistrale in Scienze Storiche a.a. 2017-2018

Transcript of Elena Zocca · Se, infatti, per miracolo intendiamo oggi per lo più un fenomeno che si ......

Elena Zocca

realt,

segno,g ,

discernimentodiscernimento

Laurea Magistrale in Scienze Storichea.a. 2017-2018

Il miracolo:Ilmiracolo:impostanzione del problemaimpostanzione delproblema

P d fi i i d di i l Perunadefinizionemodernadimiracolo

Fenomeno straordinario che avviene al di fuori dellenormali leggi di natura e che pu verificarsi in oggetti

li i N ll l i li fnaturali o in persone. Nella teologia cattolica, fattosensibile operato da Dio, fuori dellordine della natura

t i i t di di tt i t tcreata e in virt di un suo diretto intervento(Zingarelli, 2000, p. 1116)

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Il t t t il d tiIlnostrocontesto:ilmondoanticoL d fi i i d diffi il li bil l d i Ladefinizionemodernadifficilmenteapplicabilealmondoantico.

Se infatti permiracolointendiamooggiperlopiunfenomenoche Se,infatti,permiracolointendiamooggiperlopiunfenomenoche siverificaincontrastoconlelegginaturali etestimoniadell'interventodiunpoteresoprannaturale,

evidentechetaledefinizionepresupponeuncontestoculturaleincuisiachiaralanozionediunanaturaordinata,rettadalegginecessarieegeneraligenerali.

La nozione di M. assume il suo significato pieno soltanto nelle culture in cui siahi il lid di di di d il l ichiaramente sviluppata lidea di natura e di un ordine secondo il quale sisviluppano i fenomeni naturali. Ed quindi almeno dubbia la legittimitdellapplicazione del termine a forme di esperienza magica e religiosa cheappartengono a culture nelle quali tale idea non appareappartengono a culture nelle quali tale idea non appare .

(A.DiNola,Miracolo,in EnciclopediadelleReligioni,Valecchi1972,cc.404410,qui404).3

Il mondo antico e lambito delIlmondoanticoel ambitodelmiracoloso/meraviglioso

Ilmondoanticoperconsideravalavitaedilcosmosottodiversaprospettiva.p p

Mondo Ebraico lidea di una natura autonoma rispetto al Dio creatore era estranea alppensiero ebraico, almeno per come esso si esprimevae negli scritti biblici,in quanto veniva riconosciuta una causalit divina immediata dietroqualsiasi fenomeno della natura o fatto storico, anche il pi banale (VanUytfanghe 1981 p 206)Uytfanghe 1981, p. 206)

Mondo GrecoN di t i bi t B h l fil fi Non diversamente in ambiente greco. Bench la filosofia avesseintrodotto concezioni cosmologiche pi avanzate, (la cui conoscenzarimaneva per limitata ad una ristretta lite), si continuava a nonavvertire uno stacco tanto netto fra (ci che noi chiameremmo) natura eavvertire uno stacco tanto netto fra (ci che noi chiameremmo) natura esovranatura, poich era percepita una diffusa presenza del divino e, piin generale, del sacro.

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Contestualizzazione e contestualizzazioniContestualizzazione e contestualizzazioni Qualsiasi discorso intorno al miracolo nel cristianesimo dei primi

li i hi d d t l f di t t li isecoli richiede dunque un notevole sforzo di contestualizzazione: Dobbiamo defamiliarizzarci con una realt solo apparentemente

simileD bbi d i d ll di t i l Dobbiamo prendere coscienza della distanza e percepire laalterit di un mondo da cui ci separano molti secoli e molti passaggiculturali

(Cf P B Il l i t U i i d ti l l i i ti i (t l T i Ei di )(Cf. P. Brown, Il corpo e la societ. Uomini, donne e astinenza sessuale nel primo cristianesimo (transl. Torino: Einaudi, 2010), pp.xxixxxx; P. duBois, The Subject in Antiquity after Foucault, in D. Larmour et al. (eds.), Rethinking Sexuality. Foucault andClassical Antiquity (Princeton: Princeton University Press, 1998), pp. 85103; A. Baccarin, Lesploratore e lintruso le scienzedellantichit di fronte a Michel Foucault, Rationes Rerum. Rivista di filologia e storia 5 (2015), pp. 217242.

Dobbiamo familiarizzarci con il cultural symbolic universe dicoloro che fecero esperienza del miracolo

(Cf. J. Neyrey, Miracles, in Other Words: Social Science Perspectives on Healings, in Miracles in Jewish and Christian Antiquity. ImagingTruth, ed. by J.C. Cavadini, University of Notre Dame Press, Notre Dame, Indiana, 1999, pp. 1955)

Dobbiamo tener presente che in quel idee e mentalit ben pi antiche eradicate continuavano a far sentire il proprio influssoradicate continuavano a far sentire il proprio influsso

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Cristianima anche greco-romani!!!

Il cristiani, per quanto vollessero definirsi tertium, p qgenus (cfr. Kerigma Petrou, framm 5; Aristide, Apologia 2)

di fatto non erano extraterrestri, del tutto estranei allacultura del loro ambiente al contrariocultura del loro ambiente, al contrario. il cristianesimo, nacque: allinterno del giudaismo del secondo tempio,

id i diff i bi

P

rapidamente si diffuse in ambiente grecoromano costru la sua peculiare fisionomia a partire da contesti

culturali e religiosi piuttosto diversificati.

R

Il processo di acquisizione e scambio che intal modo venne a crearsi non rimase, inoltre, limitato al periodo delle origini,

quasi un DNA di provenienza contenente i codici ditutti gli sviluppi futuri,

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tutti gli sviluppi futuri, ma continu a prodursi nel tempo, in una

interazione continua e feconda.

Lib id iLibridazione Sul processo di inculturazione influirono: Sul processo di inculturazione influirono:

da un lato, il pluralismo religioso e culturale checaratterizz limpero romano nei primi secoli della nostracaratterizz l impero romano nei primi secoli della nostraera, con le conseguenti ampie possibilit di ibridazione;

dallaltro, un peculiare fenomeno che avrebbe, paccompagnato il cristianesimo ben oltre il periodo delleorigini per protrarsi fino alla svolta costantiniana ed oltre

Tertulliano(fineIIs.):devestrissumus:fiuntnonnascunturchristiani.

(Tert., Apologeticum 18,4;ed E.Dekkers,CorpusChristianorum I(1954),p.118).

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Nonnasceremadivenirecristiani comportava per i neo convertiti laver trascorso tutto il periodo della comportava per i neo convertiti l aver trascorso tutto il periodo della

formazione allinterno di un diverso quadro culturale, e dunque averneassorbito non solo alcune idee portantip ma anche e soprattutto una peculiare mentalit.

Questultima, in larga misura arcaica ed irriflessa, risultava per ci stessoparticolarmente resistente al cambiamento e assai difficile da obliterare del tutto.

N hi l i d l d d i i Non pochi elementi del nuovo credo vennero cos ad interagire suentrambi i piani lasciando emergere tracce significative dun comune sentire religioso.Il il i l i i l bi d l Il rapporto con il miracolo, o pi propriamente con lambito delmeraviglioso, presenta in tal senso elementi particolarmenteinteressanti E rivela un complesso e spesso ambiguo legame con luniverso della E rivela un complesso e spesso ambiguo legame con l universo della

magia.

(Sul peculiare trascolorare di culture che interess i primi secoli cristiani, cfr. fra gli altri, per quanto riguardail i d i M S h L di i di C i G i di li i i T i ilil giudaismo M. Sachot, La predicazione di Cristo. Genesi di una religione, tr. it. Torino 1999; mentre per ilconfronto con il mondo grecoromano, R. MacMullen La diffusione del cristianesimo nell'impero romano, tr. it. Bari1989; R. Lane Fox, Pagani e cristiani, tr. it. Bari 1991; J.M. Carri A. Labrousse, Lempire romain en mutation. DesSvres Constantin 192337, Paris 1999). 8

Il mondo antico e la magiaIl mondo antico e la magia

N ll ti hit l li di d i f l bit d l i Nellantichit la linea di demarcazione fra lambito del magico equello del meraviglioso non risultava rigidamente definita Laccusa di magia solo di rado rimandava a un contesto cultuale

rituale perfettamente identificatorituale perfettamente identificato, Pi spesso accadeva che un identico fenomeno venisse ascritto alluna o

allaltra sfera per ragioni indipendenti dalle caratteristiche del fenomenostesso.

Laccusa implicava una forma di disconoscimento dellaltro,ovvero una imputazione di alterit.

RobertM.Grant:Thedistinction Pagans andChristiansdraw between miracle claims lies intheeyes ofthebeholders,

andrepresent communal andculturaljudgments:yourandrepresent communal andculturaljudgments: yourmagic ismymiracle,andviceversa.

R M Grant GnosticismandEarlyChristianity NewYork1966 p 93 Cfr anche ingenerale:R.M.Grant,GnosticismandEarlyChristianity,NewYork1966,p.93.Cfr.anche ingenerale:R.M.Grant,MiracleandNaturalLawinGraecoRomanandEarlyChristianThought,

Amsterdam1952.9

Il mondo antico e la imagia/2

Gli i di i i if i i d d i Gli eventi prodigiosi riferiti ad un determinatopersonaggio del mito o della storia biblica (AT e NT), nonsempre conseguivano lo scopo apologetico previstosempre conseguivano lo scopo apologetico previsto.

Al contrario, costituivano non di rado una pietradinciampo riversando sui sacri operatori il sospetto did inciampo, riversando sui sacri operatori il sospetto dimagia e arti occulte.

T l t d t i l l d Tale accusa era tremendamente pericolosa nel mondoantico, potendo comportare pene severissime

i i bi t i d i sia in ambiente giudaico che romano

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Il mondo antico e la magia/2

lAntico Testamento condannava maghi e negromanti

IlMondoGiudaico

lAntico Testamento condannava maghi e negromanti Cfr. Es 22,17: Non lascerai vivere colei che pratica la maga. Lv 19,26: Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.

L N i i l t i ti li i d i i li lt t Lv 19,31; Non vi rivolgete ai negromanti n agli indovini; non li consultate per noncontaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio..

Lv 20,6. 27; Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizionidietro a loro io volger la faccia contro quella persona e la eliminer dal suo popolo Sedietro a loro, io volger la faccia contro quella persona e la eliminer dal suo popolo Seuomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovrannoessere messi a morte; saranno lapidati e il loro sangue ricadr su di essi.

Dt 18,1012.14; Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suop pfiglio o la sua figlia, n chi esercita la divinazione o il sortilegio o laugurio o la magia; n chifaccia incantesimi, n chi consulti gli spiriti o gli indovini, n chi interroghi i morti, 12perch chiunque fa queste cose in abominio al Signore; a causa di questi abomini, ilSignore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te 13 Tu sarai irreprensibile verso ilSignore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. 13 Tu sarai irreprensibile verso ilSignore tuo Dio, 14 perch le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gliindovini e gli incantatori, ma quanto a te, non cos ti ha permesso il Signore tuo Dio.

eccetera (cf. 1Sam 28,3; Is 2,6; 8,1920; 44,25; 47,1215; Ez 13,1823; 2Re 21,6; 23,24; Os 4,12;( ,3; , ; , 9 ; 44, 5; 47, 5; 3, 3; , ; 3, 4; 4, ;Mal 3,5; Sap 12, 34).

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Il mondo antico e la magia

i d i t i d ll XII t l il di itt ibi l ti

IlMondoRomano/1

sin dai tempi delle XII tavole, il diritto romano proibiva le artiocculte La tavola VIII si occupava dei delitti: La tavola VIII si occupava dei delitti: qui malum carmen incantassit... (VIII, 1a) /chi avr gettato il malocchio

con formule magiche... qui fruges excantassit... (VIII, 8a)/ chi avr rubato le messi con arti

magiche..

Ma si spinger a comminare la pena di morte con la lex corneliaMa si spinger a comminare la pena di morte con la lex corneliade sicariis et veneficiis ( Corpus Iuris Civilis. Instit. IV. 18). a eadem capite damnantur, qui artibus odiosis, tam venenis quam a eadem capite damnantur, qui artibus odiosis, tam venenis quamsusurris magicis homines occiderunt vel mala medicamenta publicevendiderunt

(Alla stessa pena capitale sono condannati coloro che con arti odiose sia con veleni che con magici sussurri abbiano (Alla stessa pena capitale sono condannati coloro che con arti odiose, sia con veleni che con magici sussurri abbianoucciso uomini, o pubblicamente abbiano venduto pozioni)

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Il mondo antico e la magia

La condanna sarebbe stata poi confermata dagli imperatori cristiani cfr

IlMondoRomano/2

La condanna sarebbe stata poi confermata dagli imperatori cristiani, cfr.CTh IX,16,3. Eorum est scientia punienda et severissimis merito legibus vindicanda, qui

i i i i ib h i li i l di dmagicis accincti artibus aut contra hominum moliti salutem aut pudicos adlibidinem deflexisse animos detegentur.

(Deve certo essere punita e sanzionata da leggi severissime la scienza di coloro che armati con arti magiche saranno scoperti o ad aver fattopreparazioni contro la salute degli uomini o ad aver sviato animi pudichi verso la libidine)

Anche alcuni canoni conciliari:Concilio di Elvira, can. 6:

Si quis verum maleficio interficiat alterum: eo quod sine idolatria perficere scelusSi quis verum maleficio interficiat alterum: eo quod sine idolatria perficere scelusnon potuit, nec in fine impertiendam esse illi communionem.Se qualcuno uccide un'altro con un maleficio, dal momento che il delitto non pu compiersi senza ricorrere allidolatria, a costui non potr essereimpartita la comunione neppure in punto di morte

Concilio di Laodicea, can. 36Quoniam non oportet ministros altaris aut clericos magos et incantatotores esse,aut facere quae dicuntur phylacteria, quae sunt magna obligamenta animarum;h t i t li b t t ii i b l i i ihos autem qui talis rebus utuntur, proiici ab ecclesia iussimusI ministri dellaltare o i chierici non devono essere maghi o incantatori, O che facciano quelli che sono chiamati amuleti, che sono terribili catene delleanime.Ordianiamo che coloro che fanno uso di tali cose siano cacciati dalla Chiesa .

Ovviamente la condanna ecclesiastica si limita alla scomunica 13

Il mondo antico e la imagia/3

Mi li i tit i i li t i di Miracoli e magia vennero cos a costituire i poli estremi diun discorso, che toccava : il tema fondante dellidentit religiosa il tema fondante dell identit religiosa e della sua legittimazione sacrale.

Ci non poteva che portare in primo piano la grandeCi non poteva che portare in primo piano la grandequestione del discernimento.

ilcomplessoorizzontedelmiracolosorivestivaunvaloresemanticoforte,intendendorimandareadunsignificato

cheandavaaldildelfattoconcretamenteedcheandavaaldildelfattoconcretamenteedimmediatamentepercepito;ilsegnopersidimostrava

raramenteunivocoerichiedevanonpochisforzidiraramenteunivocoerichiedevanonpochisforzididecodificazione.

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Il i l l lIlmiracoloelesueparoleN l d i ( i i i i i d l Nel mondo antico (precristiano e inizi delcristianesimo) il termine miracolo non ha uncorrispondente n in ebraico n in greco n in latino:corrispondente n in ebraico n in greco n in latino:

i l d ll i di i i h essoequivaleadunacostellazionediterminichenecessarioesaminareseparatamente

XavierLonDUFOUR (ed.), ImiracolidiGes,Queriniana,Brescia1980(ed.orig.Seuil Paris1977),p.19

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Terminologia del miracolo nella cultura Terminologia del miracolo nella cultura (religiosa) ellenistico-romana/1

I termini allora usati per indicare lambito grosso modo coperto dal nostromiracolo erano:

Fegato di Piacenza_ bronzo I/IIs. A.C.

IN GRECO: semei'on (semeion) un segno divinatorio qualsiasi, o se si vuole un significante

portatore di significato, non necessariamente legato allambito del meraviglioso o dellostraordinario

oijwnov", (oionos) etimologicamente connesso con lornitomanzia, passatopoi ad indicare per estensione segni divinatori in generale

favsma, (phasma) un segno anchesso applicato inizialmente ad un ambitoparticolare, i fenomeni metereologici, e poi allargato a significati pi generali

v ( ) tevra" (teras) il pi vicino al latino prodigium, un fatto che appare contronatura, o comunque diverso dal normale svolgimento delle cose

(thauma) che desta meraviglia (t au a) c e desta e a g a

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Terminologia del miracolo nella Terminologia del miracolo nella cultura (religiosa) ellenistico-romana

Fegato di Piacenza bronzo I/IIs A C

A quei termini corrispondevano in latino

Fegato di Piacenza_ bronzo I/IIs. A.C.

prodigium,ostentum,portentum,monstrum,miraculum

Essi avevano un impiego simile e talora addirittura coincidente con i Essi avevano un impiego simile e talora addirittura coincidente con icorrispettivi greci pu dirsi in linea di massima che Ostentum e portentum indicanogeneralmente un fenomeno straordinario per natura inanimatogeneralmente un fenomeno straordinario, per natura inanimato

monstrum e miraculum si riferiscono spesso ad un particolare spaventoso inun essere umano (R. Bloch, Prodigi e divinazione nel mondo antico, tr. it. 1981 )

Tutti questi termini, comunque, sembrano riferirsi spesso pi alleffettoprodotto sullo spettatore che ad una loro realt intrinseca

Hanno, cio, una valenza psicologica

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Terminologia del miracolo nellATPrimo gruppo

Il primo e pi importante gruppo di termini che si incontra nellAT costituito dalla coppia

g pp

mphetim etot /Prodigiesegni.

Non si tratta di due categorie distinte ma di una iunctura che indica, nellaconnessione dei termini qualcosa di diverso rispetto ai singoli significaticonnessione dei termini, qualcosa di diverso rispetto ai singoli significatioriginari: mphet, corrisponde al gr. Terata e lat. Portentum o anchemonstrum.

A h il t i i ifi t l lt i (I 8 8 Z 8) i t Anche se il termine significa talvolta presagio (Is 8,18; Zac 3,8) e non necessariamentericonduce a una qualche forza soprannaturale (Ez 12, 611); tuttavia ordinariamente ne autore Dio, come nel caso della liberazione del salmista, prodigio agli occhi di tutti (Sal71,7). Sempre si tratta di uno strumento di rivelazione, in altre parole di un segno cheannunzia lazione divina e quindi di un appello di Dioannunzia l azione divina, e quindi di un appello di Dio.

Il termine t, corrisponde al gr. semeion (da semaino ci che indica) lat.signum/signa dice espressamente che attraverso una cosa o avvenimento, non necessariamente

d d ( ) dstraordinario, viene dato un insegnamento (Is 7,11; 37,7). E un segno di amiciziaattraverso il quale Dio annuncia la propria fedelt per il futuro; cos il sole o la luna (Gn1,14) la circoncisione (Gn 17,10) il sangue dellalleanza (Es 12,13) lEmmanuele (Is 7,11).

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Terminologia del miracolo nellATPrimo gruppo /2

La coppiamphetim e tot /terata e semeia /prodigi e segni..

d l ( f ) d

Primo gruppo /2

caratteristica del Deuteronomio (13,12; cf Es 11,9s; Deut 26,8), indicacontemporaneamente lavvenimento attraverso il quale Dio si manifestaed il suo significato:

il prodigio e il prodigio fornito di senso.

p. es.: Di fronte a queste azioni divine gli egizianip q g gdovranno riconoscere anchessi lopera di IHVH (Es 7,5).

Mos e il miracolo del Mar Rosso nella Sinagoga di Doura Europos (245 d.C.)

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Terminologia del miracolo nellAT/2Secondo gruppo

Il secondo gruppo associa, alcuni termini imparentati neli ifi

Secondo gruppo

significato:

b ( d i l i ) A di (S l 6 ) gebr (gr. dunamis, lat. virtus) Atto di potenza (Sal 106,2),

gedult (gr. megaleia, lat. magnalia): cose grandi ( Sam 7,23;Sal 106 21)Sal 106,21),

messo talvolta in relazione con niphlat (gr Thaumasia, lat.mirabilia): meraviglia, ci che suscita ammirazione (Sal 106,22)) g , ( , )termine che equivale quasi a trascendente;

la stessa cosa in senso collettivo dice il termine pele (dalla radice pllh) l di l di i h i fo plh) mettere a parte, superare, essere al di l di ci che si pu fare

o comprendere Es 15,11).

Si parla anche semplicemente di maase (gr erga): le azioni di Si parla anche semplicemente di maase (gr. erga): le azioni diDio (Es 34,10).

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Terminologia del miracolo nellAT/2Secondo gruppo/2

Questi termini raccolti insieme nel Sal 145 56 designano

Secondo gruppo/2

Questi termini raccolti insieme nel Sal 145,56 designanolazione di Dio, tanto nella storia quanto nella natura

.

Elles diront la majest de ta saintet, etraconteront tes merveilles.

Questo secondo gruppo designa pi il destarsi

.

Elles diront la force de tes pouvantements ;elles raconteront ta grandeur.

Questo secondo gruppo designa pi il destarsidellammirazione, provocata dallazione divina onnipotente,che non il riferimento al suo significato.g

I sinottici conservano soprattutto dynameis,

t Gi i i i i di l i i d l P d di mentre Giovanni impiega erga per indicare le azioni del Padre diGes.

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i l i d l i l llTerminologia del miracolo nellAT/3

se ne possono dedurre due orientamenti fondamentali: le dynameis e gli erga indicano immediatamente gli atti dipotenza di Dio (e poi di Ges), di fronte ai quali esplodelammirazionel ammirazione.

I semeia manifestano la relazione di questi atti con luomo, ilquale viene da loro invitato a rispondere a Dio.qua e v e e da o o v tato a spo de e a D o.

Mentre le prime si impongono, i secondi rimangonoambiguiambigui. Gli uni e gli altri si riferiscono alle gesta di Dio in favore del suopopolopopolo.

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i l i d l i l lTerminologia del miracolo nel NT

Sono quattro i termini Greci usati solitamente perindicare i miracoli nel NT:indicare i miracoli nel NT:Semeion, "segno", cio l'evidenza empirica di intervento opresenza divina (Mt 12,3839;16,14, Mc 8,11, Lc 11,16;23,8, Gvpresenza divina (Mt 12,38 39;16,1 4, Mc 8,11, Lc 11,16;23,8, Gv2,11;2,18;2,23, At 6,8).

Terata, "portenti", cio, eventi che causano stupore. (At, p , , p (2,19).

Dynameis, "potenze", cio opere che presuppongono unaforza, o meglio, un potere sovrumano o sovrannaturale (At2,22, Rm 15,19, 2Tess 2,9).

l d d d lErga, "opere", cio le azioni di Ges e dei suoi discepoli(soprattutto Gv) 23

Terminologia: Bibliografiaminima

K.H.Rengstorf,semeion,inGrandeLessicodelNuovoTestamento(=GLNT)XII(1979),17172;( ) ( 979), 7 7 ;

K.H.Rengstorf,Teras,GLNTXIII(1981),11231156; G.Friedrich,Dunamis,inDizionarioesegeticodelNuovogTestamento,acuradiH.BalzeG.Schneider,tr.it.Brescia2004,I,944951;

X LonDufour Modidiversidiaffrontareilproblemadel X.LonDufour,Modidiversidiaffrontareilproblemadelmiracolo, inIdem,ImiracolidiGes,Brescia1980,pp.931,spec.1922;p 9

H.Remus,DoesTerminologyDistinguishEarlyChristianfromPaganMiracles?,in JournalofBiblicalLiterature

( 8 ) 101 (1982),pp.531551.

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E IExcursus I

Il patrimonio comune

Lc 24,44: [Ges]poi disse loro: Sono queste le parole che vi dicevo quando

Il patrimonio comune

p q p qero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di menella Legge di Mos, nei Profeti e nei Salmi

Bibbia = greco = bibla, plurale di biblon= libri) = I LIBRIovviamentente da intendersi come i Libri per eccellenza

Nel I s. questo uso, che sarebbe stato tipico dei cristiani, non era ancora emerso, ma gli ebrei di allora (come quelli di oggi) parlavano di:

TaNaKTaNaK Acronimo delle tre grandi divisioni della Sacra Scrittura (cf. Siracide, Prologo

del Traduttore, vv.1-2.8-10.24-25; Lc 24,44): Torah = Legge (Pentateuco dal greco = 5 astucci; ) (in ebraico Chumash) o anche Torah = Legge (Pentateuco dal greco = 5 astucci; ) (in ebraico Chumash) o anche

Insegnamento Neviim = Profeti, a loro volta divisi in profeti anteriori (= Libri storici) e

posteriori (= Libri profetici)posteriori ( Libri profetici), Ketuviim = Scritti (Agiografi dal greco = scritti sacri)). (Libri sapienziali).

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Il processo di fissazione Il processo di fissazione del canone ebraico

Fino al I s. d.C. gli ebrei non avvertirono la necessit di fissare unFino al I s. d.C. gli ebrei non avvertirono la necessit di fissare uncanone rigido

Nella liturgia (tempio e sinagoga) si leggevano soprattutto Torah e Salmi. Altri testi, che pure circolavano, erano destinati alluso individuale.

Nella diaspora veniva poi utilizzata la cosiddetta bibbia dei LXX(Settanta),(Settanta),

traduzione in greco prodotta ad Alessandria dEgitto, secondo la leggenda (letteradi Aristea) da 72 saggi, in realt redatta fra III e I s. a.C.,

i l d di i lib i i ti ll di essa includeva diversi libri in greco composti nella diaspora

Con lemergere del cristianesimo fu avvertita in ambito ebraico : lesigenza di definire un proprio canone escludendo testi prima accettati l esigenza di definire un proprio canone, escludendo testi prima accettati

una diffidenza crescente verso le traduzioni

La nuova religione infatti:g si rifaceva preferibilmente ai LXX stava cominciando a comporre e diffondere nuovi testi 27

Il processo di fissazione/2

Fino a pochi anni fa gli studiosi, seguivano con pochevariazioni lipotesi formulata nel 1871 da Heinrich GRAETZ ,p 7 ,uno storico ebreotedesco

verso la fine del I s. d.C. nella localit palestinese di Iamnia (Yavneh oY b h) i bb lt ili di bbi f i i dd iYabneh) si sarebbe svolto un concilio di rabbi, farisei e sadducei, perriorganizzare la comunit ebraica ormai deprivata del Tempio (distruttoda Tito nel 70) , ed in quella occasione si sarebbe stabilita anche la listadei libri accettatidei libri accettati

Negli anni '60 altri studiosi per hanno contestato questa tesi Negli anni 60 altri studiosi per hanno contestato questa tesi(Jack P. Lewis, Sidney Z. Leiman ecc.):

lipotesi non trova documentazione certa nelle fontil ipotesi non trova documentazione certa nelle fonti

tutti gli indizi indicano che il canone ebraico era gi chiuso al tempo diGes e dei suoi apostoli

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Il processo di fissazione/3

In effetti Giuseppe Flavio, (c. 50 anni dopo la morte di Ges ,grossomodo al tempo del supposto concilio di Iamnia), scrive nel ContraApionem :Apionem :

PressoPresso didi noinoi nonnon sisi trovanotrovano miriadimiriadi didi librilibri inin contraddizionecontraddizione ee inin contrastocontrastogligli uniuni concon gligli altrialtri mama solosolo 2222 librilibri cheche descrivonodescrivono tuttotutto ilil corsocorso deldel tempotempo;; aabuonbuon dirittodiritto essiessi vengonovengono consideraticonsiderati degnidegni didi fedefede.. NeNe fannofanno parteparte ii cinquecinquelibrilibri didi MosMos......DallaDalla mortemorte didi MosMos adad ArtaserseArtaserse......ii profetiprofeti postmosaicipostmosaici hannohannoannotatoannotato gligli eventieventi deldel loroloro tempotempo inin 1313 librilibri.. GliGli altrialtri quattroquattro librilibri contengonocontengonoannotatoannotato gligli eventieventi deldel loroloro tempotempo inin 1313 librilibri.. GliGli altrialtri quattroquattro librilibri contengonocontengonocanticanti didi lodelode aa DioDio......AncheAnche perper ilil tempotempo cheche vava dada ArtaserseArtaserse adad oggioggi ogniogni cosacosa statastata registrata,registrata, mama questaquesta descrizionedescrizione nonnon godegode delladella medesimamedesima credibilitcredibilit didiquelloquello cheche precede,precede, poichpoich venutavenuta menomeno lala veravera discedenzadiscedenza deidei profetiprofeti..""PrecisaPrecisa InoltreInoltre cheche nessunonessuno haha osatoosato aggiungeaggiunge oo togliernetoglierne altrialtri librilibri aiai 2222PrecisaPrecisa InoltreInoltre cheche nessunonessuno haha osatoosato aggiungeaggiunge oo togliernetoglierne altrialtri librilibri aiai 2222indicatiindicati ((CtApCtAp 11,,88))

non dichiarando i singoli libri, difficile determinarne lelenco (esistono anche libridoppi)

I dati forniti da Giuseppe Flavio sono confermati da 4 Esdra e dal(

pp 4filosofo giudeo Filone, contemporaneo di Ges (De vitacontemplativa 24).

29

Il canone cristiano (Antico Testamento) Gli ebrei finirono con il fissare il proprio canone seguendo due criteri :

uno teologico: l ispirazione divina, che ritenevano cessata al tempo di Esdra(Vs. a.C.)(Vs. a.C.)

uno pratico: la lingua di composizione, cio lebraico

Le prime comunit cristiane ebbero come riferimento per la loro liturgia e lacompilazione dei testi del NT i LXX (delle c 350 citazioni dell'AT presenticompilazione dei testi del NT, i LXX (delle c. 350 citazioni dell AT presentinel NT, c. 300 seguono i LXX).

La traduzione dei LXX comprendeva anche testi prodotti nella diasporaalessandrina tra il IV I secolo a C (deuterocanonici o apocrifi)alessandrina tra il IVI secolo a.C., (deuterocanonici o apocrifi):

Giuditta , Tobia, Primo e secondo libro dei Maccabei, Sapienza di Salomone, Siracide ,Baruc, Lettera di Geremia, aggiunte a Daniele , Aggiunte a Ester

Nel concilio di Costantinopoli detto In trullo o Trullano (692)prevalse definitivamente per la cristianit questo canone allargato chericonosceva anche ai libri non inclusi nel canone ebraico il carattere diriconosceva anche ai libri non inclusi nel canone ebraico il carattere discritti ispirati, come deuterocanonici (quasi canonizzati successivamente)

Il concilio di Trento (15451563) sanc definitivamente questa situazioneper i Cattolici mentre le chiese riformate decisero di omettere questi libriper i Cattolici, mentre le chiese riformate decisero di omettere questi libri(Ma Lutero nella sua traduzione in tedesco della Bibbia li colloca, sotto il nome di apocrifi,dopo il NT, quasi in appendice) 30

CANONE EBRAICOTORA NEVIIM KETUVIM

Genesi: Bereshit (In Principio Giosu: Yehoshua Salmi: TehillimGenesi: Bereshit (In Principio Giosu: Yehoshua Salmi: Tehillim

Esodo: Shemot (Nomi) Giudici: Shoftim Proverbi: Mishlei

Levitico: Waiqra (E chiam) Samuele: Smuel (due libri) Giobbe: Yov

Numeri: Bamidbar (Nel deserto) I Re: Melakim (due libri) Cantico dei Cantici: Shir Ha Shirim

Deuteronomio: Devarim (Parole Isaia: Yeshayau Rut: Rut

Geremia: Yirmiau Lamentazioni: EkahGeremia: Yirmiau Lamentazioni: Ekah

Ezechiele: Yehzekiel Ecclesiaste: Qohelet

Osea: Hoshea Ester: Ester

Gioele: Yoel Daniele: Daniel

Amos: Amos Esdra: Ezra

Abdia: Ovadyah Neemia: Nechemyah

Giona: Yonah Cronache (due libri): Divre Ha Yamim

Michea: Mikah

Naum: NachumI piimportantimanoscrittidellaBibbiaebraica:4codicisupergamenapreparatidaiMasoreti:

Abacuc. Chabaquq

Sofonia: Tzefaniah

codicisupergamenapreparatidaiMasoreti: C:CodexCairensis (odeiProfeti),sinagogadelCairo,scrittonell896 daMoshebenAsher. B (MsOr4445): codicedelPentateuco,conservatoalBritish Museum.

Aggeo: Chaggai

Zaccaria: Zekarya

Malachia: Malaki31

alBritish Museum. A: CodexAleppensis,scrittodaAaronbenMoshebenAsherversoil910 (altriversoil925). L (B19a) CodexLeningradensis :codicedituttalaBibbiaebraica,conservatoaSanPietroburgoe1008.

Papia di Gerapoli (c. 70- c. 130) d alcune notizie esplicite su Mc e Mt nellopera Spiegazione, dei detti del Signore,

i l t lli i i i i d i d l II i i i t i 5 lib i irisalente allincirca ai primi decenni del IIs., originariamente in 5 libri e oggiconosciuta attraverso alcuni frammenti trasmessi da Eusebio: "Anche questo diceva il presbitero: 'Marco, divenuto interprete di Pietro, scrisse

accuratamente ma non certo in ordine quanto si ricordava di ci che il Signore aveva detto"Anche questo diceva il presbitero: 'Marco, divenuto interprete di Pietro, scrisseaccuratamente ma non certo in ordine quanto si ricordava di ci che il Signore aveva detto oq g

o fatto. Infatti non aveva ascoltato direttamente il Signore n era stato suo discepolo, ma inseguito, come ho detto, era stato discepolo di Pietro. Questi svolgeva i suoi insegnamentiin rapporto con le esigenze del momento, senza dare una sistemazione ordinata ai detti delSignore. Sicch Marco non sbagli affatto trascrivendone alcuni cos come ricordava. Di

l i f i i di l i ll di di di

accuratamente ma non certo in ordine quanto si ricordava di ci che il Signore aveva detto ofatto. Infatti non aveva ascoltato direttamente il Signore n era stato suo discepolo, ma inseguito, come ho detto, era stato discepolo di Pietro. Questi svolgeva i suoi insegnamenti inrapporto con le esigenze del momento, senza dare una sistemazione ordinata ai detti delSignore. Sicch Marco non sbagli affatto trascrivendone alcuni cos come ricordava. Di una

l i f i i di l i ll di di di diuna cosa sola infatti si preoccupava: di non tralasciare nulla di quanto aveva udito e di nondire nulla di falso in questo". "Matteo raccolse i detti in lingua ebraica, e ciascuno liinterpret come poteva". Eus., Hist. Eccl. III,39,15)

Probabilmente non deduce i logia di Ges solo da testi scritti. Si trova in un momento

cosa sola infatti si preoccupava: di non tralasciare nulla di quanto aveva udito e di non direnulla di falso in questo". "Matteo raccolse i detti in lingua ebraica, e ciascuno li interpretcome poteva". Eus., Hist. Eccl. III,39,15)

gparticolare in cui sono i presbiteri discepoli di Ges a legittimare in modo diretto o indiretto,attraverso la catena maestro-discepolo, tutte le tradizioni orali e scritte, assicurandonelaffidabilit

Marcione (espulso dalla comunit di Roma nel 144 cfr infra) Marcione (espulso dalla comunit di Roma nel 144 - cfr. infra) Giustino (Flavia Neapolis, ? - Roma, 165)

Mette in parallelo le memorie degli Apostoli o vangeli (1Apol 66,3) con i libri deiprofeti chiamandoli i nostri scritti (1 Apol 28 1)profeti, chiamandoli i nostri scritti (1 Apol 28,1)

afferma che le "Memorie degli apostoli,, erano lette in chiesa nel giorno del Signore insiemeagli scritti dei profeti, prima della cena eucaristica (I Apol. 67,3)

Non specifica numero e nome dei Vangeli 32

Ireneo di Lione (ultime decadi IIs.) sui 4 Vangeli. (Adv. Haer. III,11,8): Egli si riferisce ad una collezione di 4 vangeli Mt, Lc, Mc, Gv da lui considerata

chiusa e vincolante i Vangeli possono essere solo 4, n di meno n di pi: 4 come i punti cardinali e i venti, 4

come i Viventi dell'Apocalisse (cfr. Ap 4) individua poi una precisa corrispondenzaViventi-Vangeli determinando un'attribuzione di simboli che rimarr nella tradizioneViventi Vangeli determinando un attribuzione di simboli che rimarr nella tradizione

Inoltre, considera negativamente libri e canoni alternativi attestati presso: I Valentiniani: che fabbricano scritti propri e vantano pi vangeli di quelli stabiliti (Haer. 3,11,9:

cita il Evangelo di verit)

SIMBOLI

I Marcosiani: che introducono una moltitudine di scritti apocrifi per confondere quanti ignoranogli scritti di verit (Haer. I,20,1)

Gli Ebioniti: che utilizzano solo Matteo e rifiutano Paolo TazianoTaziano

Verso il 170/175 (comunque dopo la morte di Giustino e probabilmente dopo il rientroin Siria) scrisse il Diatessaron ( "attraverso i Quattro") una armonia evangelica, composta a partire dai 4 vangeli canonici (ma forse non solo ).g p p g ( ) Loriginale sembra sia stato in greco (si ritrovato un frammento in questa lingua

risalente al 254), ma fu tradotto quasi immediatamente in siriaco. Incontr larghissima diffusione divenendo testo ufficiale nella Chiesa di Siria.

N l V ff i l d fi i i l' d i i i ifi il Nel V sec., per, affermatasi l definitivamente l'ortodossia, i vescovi rifiutarono il testo ene bruciarono le copie, nuocendo probabilmente ad esso la fama di eretico (encratita)formatasi attorno al suo autore.

33

Curiosit:glievangelistiedilorosimboli

Tale simbologia affonda le radici in un passo del libro del profetaEzechiele (1,521.; 10,14) dove viene fatto riferimento ai quattro "tetramorfi",Marco Ezechiele (1,5 21.; 10,14) dove viene fatto riferimento ai quattro tetramorfi ,esseri viventi che uniscono in s le sembianze di uomo, leone, bue e aquila eche trainano la Sacra Quadriga, ovvero il cocchio divino.

poi ripreso anche nell'Apocalisse 4 7

Marco = il leone

Luca = il Bue

poi ripreso anche nell Apocalisse 4,7,

Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveval'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quartovivente era simile a un'aquila mentre vola; i quattro esseri viventi hannovivente era simile a un aquila mentre vola; i quattro esseri viventi hannociascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi

In epoca cristiana questi simboli vennero rivisitati alla luce dei primicapitoli di ciascun Vangelo, al fine di trovarvi opportune corrispondenze:capitoli di ciascun Vangelo, al fine di trovarvi opportune corrispondenze:

1. a Marco, che esordisce con la predicazione del Battista nel deserto, fuattribuito il leone;

2. Matteo fu simboleggiato dall'uomo alato perch il suo scritto si aprecon la narrazione della discendenza di Ges, annuncio dellangelo;

Matteo = uomo

Giovanni = , g ;

3. a Luca, che inizia dalla visione di Zaccaria nel tempio, dove venivanosacrificati gli animali, fu associato il bue;

4. Giovanni, che apre le sue pagine con la contemplazione di Dio,5. fu simboleggiato con l'aquila.

uomo alato l'aquila

5 gg q

34

Formazione del Canone del NT Prima notizia di un canone : MARCIONE (espulso dalla comunit di Roma nel 144)

rifiutava tutto l'AT, in quanto espressione di un Dio diverso e inferiore rispetto a quello della nuovaeconomia,economia,

accettava come "Scrittura" solo gli scritti cristiani che meno erano influenzati dall'AT, quindi: Paolo (10 lettere, escluse le pastorali e Eb)

il Vangelo di Luca, discepolo di Paolo (ma con tagli: ad esempio, dei primi 2 capp e delle parti in cui comparivano il Vangelo di Luca, discepolo di Paolo (ma con tagli: ad esempio, dei primi 2 capp. e delle parti in cui comparivanoriferimenti all'AT: cfr. Ireneo, Adv. Haer. I,27,2).

Primo canone noto di ambito romano (ortodosso), Canone Muratoriano verso la fine del II s.(scoperto dal Muratori nel 1740) Il frammento, del VII secolo, lacunoso manca sia linizio sia la fine del testo. Alcuni elementi permettono di affermare che si tratti della traduzione dal greco di un originale databile fra la fine

del IIs. e gli inizi del III d. C: lautore si riferisce al pontificato di Pio (142 - 157) come a evento recente I testi accolti sono: 4 vangeli (citati nominalmente solo Lc e Gv)

Atti degli Apostoli

13 lettere di Paolo (esclusa quella agli Ebrei)

Lettera di Gd e 2 lettere di Gv

Apocalisse di Gv e Apocalisse di Pt

Cit i t l i h ( t t t i l t ll' t li ) li il P t di E Cita poi tra le opere non canoniche (autore troppo recente e non risalente all'epoca apostolica), quali il Pastore di Erma, che il testo dice fratello di papa Pio I.

35

Formazione del Canone NT/2o a o e de Ca o e

Nel III secolo Tertulliano (Adv. Marc. 4,2) Clemente Al. (in Eus., H.E. VI,14 5 7) O i (C i Mt I H L I 3 6)14,5-7), Origene (Comm in Mt I; Hom. Lc.I,3-6)

Attestano che si ormai stabilita nella Grande Chiesa la collezione canonica dei 4 Vangeli,mentre rimane relativamente fluttuante la ricezione di altri scritti poi definitivamente confluiti

lnel canone. Nel IV secolosecolo EusebioEusebio didi CesareaCesarea ancora distingue fra scritti homologoumena,

cio comunemente accettati, e antilegomena, cio discussi:g homologoumena: Mt ,Mc, Lc, Gv, At., epp. Paolo, 1Gv, 1Pt e forse Ap antilegomena:

d di i i l i G Gd 2 P 2 3 G godono di prestigio presso la maggioranza: Gc, Gd, 2 Pt, 2-3 Gv spuri: Atti di Paolo, Pastore di Erma, Apocalisse di Pietro, Lettera di Barnaba, Didach

IN ORIENTE si ha una fissazione del canone del NT con Atanasio patriarcaIN ORIENTE si ha una fissazione del canone del NT con Atanasio, patriarcadi Alessandria nel 367

IN OCCIDENTE la prima formulazione completa si trova nei Concili diIppona del 393 e di Cartagine del 39Ippona del 393 e di Cartagine del 39

Fissazione definitiva del canone cattolico (AT e NT): Concilio di Trento nel1563

36

LA FORMAZIONE DELLA TRADIZIONELIPOTESI CLASSICA LIPOTESI CLASSICA

UNA IPOTESI SULLA FORMAZIONE DEL CANONE DEL NUOVO TESTAMENTO

Attivit pubblica di Ges (1/3 anni)Attivit pubblica di Ges, predicazione, miracoli, passione, morte, risurrezione (ca.30-33)

Annuncio del vangelo (kerygma)

Attivit pubblica di Ges (1/3 anni)

Annuncio del vangelo (kerygma)

Tradizione comune

Fonte Q (raccolta di detti fatti) Antiochia ca. 50Marco (Roma

65-70)

Lettere di Paolo (51-58)

Matteo(70-80)Tradizione

paolina (68 90)Luca - Atti degli apostoli

(70-85)

paolina (68-90)

T di i V l di T

37

Giovanni (90-100)Apocalisse (95?)

Tradizione apostolica (60-120)

Vangelo di Tommaso; Ascensione di Isaia (Siria ca.120-150

LA FORMAZIONE DELLA TRADIZIONENuove Ipotesi a) PRIMA FASEp a) PRIMA FASE

Vicende di Ges, condivise dai seguaci Periodo di interruzione, re-inizio,

interpretazione Morte di Ges e ripensamento dei seguaci

Ricostruzione di A.Destro - M.Pesce, Il racconto e lascrittura. Introduzione alla lettura dei vangeli, Roma,Carocci, 2014, p. 26, 81-82

b) SECONDA FASE Racconti della vicenda di Ges dopo la sua

mortec) TERZA FASEc) TERZA FASE

Messa per iscritto di parole, atti, vicended) QUARTA FASE

Continua la trasmissione orale precedente Rioralizzazione delle opere precedentiCristo fra gli Apostoli affresco nelle Catacombe di Domitilla IVs Rioralizzazione delle opere precedenti Nuovi Scritti

PARADIGMADEIFLUSSI Pluralit,sindallinizio,deiflussiditrasmissionedeimaterialisuGes Pl litd i i h di l i f i i dil i

Cristo fra gli Apostoli, affresco nelle Catacombe di Domitilla, IVs.

Pluralitdeigruppichedivulgaronoinformazionisudilui Pluralitdeiluoghiincuiavvennelatrasmissione ParzialitdellinformazionecheciascungruppoavevasuGes

UNAESEMPLIFICAZIONEUNAESEMPLIFICAZIONE Sicuramente in ciascun villaggio in cui risiedevano seguaci di Ges vennero trasmesse notizie e opinioni su

di lui Diedero, inoltre, informazioni su di lui quei seguaci che lo avevano seguito da vivo e accompagnato a

Gerusalemme dove fu ucciso

38

QuindidiffuseronotiziesuGes,inluoghidisparati,ipredicatorichepercorserolaterradiIsraele,nonchzonediversedelMediterraneoeVicinoorienteantico(neiprimidecennidopolascomparsa)

Le notizie portate da questi ultimi furono conservate dalle persone che vivevano nelle localit cosraggiunte

Il Nuovo Il Nuovo TestamentoTestamento27 SCRITTI27 SCRITTI

4 VANGELI: Matteo, Marco e Luca (sinottici)( ) Giovanni

ATTI DEGLI APOSTOLI

CORPUS PAOLINO (13 lettere) 7 sicuramente autentiche:

Rm, 1-2Cor, Gal, 1 Tess, Fil, Flm.Codex Purpureus Rossanensisms onciale greco, VIs.,Museo diocesano,

Altre dellambiente: Ef. Col., 2Tess Lettere pastorali: 1-2 Tim., Tit. Lettera agli Ebrei

Rossano (Cosenza)

7 LETTERE CATTOLICHE: Giacomo 1-2 Pietro 1 3 Giovanni1-3 Giovanni Giuda

APOCALISSE39

Gli scritti pi antichi :Paolo Nelle lettere paoline sicuramente possono individuarsi delle

forme letterarie derivanti dalla tradizione pre-redazionale dellachiesa primitiva:chiesa primitiva: confessioni di fede, acclamazioni, dossologie, inni, cataloghi di vizi e virt,

codici domestici Non si hanno certezze su di una loro preesistenza in forma scritta bisogna comunque sempre tener presente in rapporto al mondo la

possibilit di tradizioni mnemoniche codificatepossibilit di tradizioni mnemoniche codificate Il gruppo delle sette lettere autentiche si colloca negli anni 49 e

56/60 Le lettere dellambiente si attribuiscono alla seconda generazione

cristianal li b i f La lettera agli ebrei forse met IIs.

40

I vangeli sinotticiI vangeli sinotticiScritti fra gli anni 60 e 80 del I s. d.C. (in greco)

Sono detti Sinottici perch, nel caso si ponessero su colonne parallele, sarebbepossibile leggerli in sinossi trovando una nutrita serie di coincidenze ma anchepossibile leggerli in sinossi , trovando una nutrita serie di coincidenze ma anchedelle distinzioni:

Teorie delle 2 fonti quando Marco Matteo e Luca concordano fra di loro quando Marco, Matteo e Luca concordano fra di loro,

Matteo e luca derivano da Marco (che sarebbe il pi antico). quandoMetteo e Luca concordano fra loro ma non con Marco

Derivano da una fonte comune , detta Q Teoriadelleduefonti:MarcoeQTeoriadelleduefonti:MarcoeQ

Essi offrono ritratti teologici di Ges, fruttodella loro comprensione di fede, ma trasmettonotradizioni molto antiche in un tempo ancora

fassai vicino ai fatti narrati

Tracciano una storia a grandi linee della vita diGes

Riportano il suo insegnamento conaccentuazioni peculiari a ciascuno :

annuncio del regno

41

g guarigioni ed esorcismi, parole in forma di parabola e detti sapienziali

Nuove ipotesi sulla formazione dei vangeli Matthias Klinghardt The Marcionite Gospel and Matthias Klinghardt, The Marcionite Gospel and

the Synoptic Problem: A New Suggestion, inNovum Testamentum 50/1 (2008), pp. 1-27

Mathias Klinghardt Das lteste Evangelium und Mathias Klinghardt , Das lteste Evangelium unddie Entstehung der kanonischen Evangelien, I:Untersuchung; II: Rekonstruktion, bersetzung,Varianten, Tbingen 2015.

Lautore propone una nuova ipotesi per spiegare la formazione deivangeli canonici in relazione ad un testo dei vangeli trasmesso davangeli canonici in relazione ad un testo dei vangeli trasmesso daMarcione

Sarebbe proprio il vangelo di Marcione allorigine degli attualii icanonici

Sarebbe infatti il Vangelo di Marcione allorigine del vangelo Tetramorfo Il Vangelo di Luca dipenderebbe da quello di Marcione

42

g p q e Matteo da Marco

URL < http://vridar.org/2008/01/22/marcion-enters-the-synoptic-problem/ >(03/2017)URL < http://vridar.org/2012/09/09/the-marcionite-gospel-and-the-synoptic-problem-a-new-suggestion/ > (03/2017)

I vangeli apocrifiI vangeli apocrifiIvangeliapocrifiIvangeliapocrifi

43

La letteratura extra-canonica: I frammentiI frammenti

Papiro di Ossirinco 840 riferisce una visita di Ges e dei suoi discepoli al tempio

P i di O i i 1224

Papiro di Ossirinco 840 riferisce una visita di Ges e dei suoi discepoli al tempio

P i di O i i 1224 Papiro di Ossirinco 1224 riferisce una controversia e qualche parola

Papiro Egerton 2

Papiro di Ossirinco 1224 riferisce una controversia e qualche parola

Papiro Egerton 2PapiroEgerton 2,secondametIIs.

Papiro Egerton 2 riferisce episodi di tipo evangelico: una disputa di Ges nel Tempio in seguito a una

sua trasgressione della legge sulla purit, la guarigione di un lebbroso, la questionedella tassa, un miracolo sul Giordano assente nei vangeli canonici.

Papiro Egerton 2 riferisce episodi di tipo evangelico: una disputa di Ges nel Tempio in seguito a una

sua trasgressione della legge sulla purit, la guarigione di un lebbroso, la questionedella tassa, un miracolo sul Giordano assente nei vangeli canonici.della tassa, un miracolo sul Giordano assente nei vangeli canonici. Si colloca generalmente intorno alla seconda met del IIs., il pi antico papiro cristiano dopo il

Papiro 52 (125d.C.)

Poche citazioni conservate da Autori crist. antichi o

della tassa, un miracolo sul Giordano assente nei vangeli canonici. Si colloca generalmente intorno alla seconda met del IIs., il pi antico papiro cristiano dopo il

Papiro 52 (125d.C.)

Poche citazioni conservate da Autori crist. antichi ooc e c a o co se va e da u o c s . a c osemplice menzione di: VANGELO DEI NAZARENI

VANGELO DEGLI EBIONITI

oc e c a o co se va e da u o c s . a c osemplice menzione di: VANGELO DEI NAZARENI

VANGELO DEGLI EBIONITI VANGELO DEGLI EBIONITI VANGELO DEGLI EBREI VANGELO DEGLI EBIONITI VANGELO DEGLI EBREI

44

Vangeli (non canonici) conservati

VangeloVangelo didi PietroPietro Noto fin dallantichit (cfr. Eus.. H.E. VI,12,2-6), ne fu scoperto un( , , ), p

ampio frammento in greco (racconto Passione Ges) nel 1886-87, quindiuno pi piccolo (dialogo Pietro-Ges) nel 1993 (il testo tradisce unamarcata polemica antigiudaica: la responsabilit della morte di Gesviene attribuita esclusivamente ad Erode Antipa ed ai capi giudaici)viene attribuita esclusivamente ad Erode Antipa ed ai capi giudaici)o Datato dalla maggioranza degli studiosi alla I met del II s.; per Crossan possibile

risalire da questo testo ad un primitivo vangelo della croce del 40; Discussa lapossibilit che conservi tradizioni indipendenti rispetto a quelle confluite neisinottici

VangeloVangelo segretosegreto didi MarcoMarco Nel 1958 fu scoperta una copia di lettera di Clemente Alessandrino ad unp p

certo Teodoto, contenente un frammento di questo vangelo:o racconto della resurrezione di un giovane, simile alla narrazione della resurrezione

di Lazzaro in Gv (problema: Gv dipende dal fr. o il fr. da Gv?)Clemente lo considera una seconda versione pi spirituale del vangelo di Mco Clemente lo considera una seconda versione pi spirituale del vangelo di Mc,stilata dallo stesso Mc ad Alessandria per promuovere la conoscenza (gnosis) dicristiani progrediti

Lo scopritore (Morton Smith) lha utilizzato come base per affermare lai disua teoria di Ges Mago

o Attualmente la lettera risulta perduta45

il V l di Til Vangelo di Tommaso

Di t l i i d Di questo vangelo si possiede: una copia completa in copto della met del IVs. scoperta a Nag Hammadi nel 1948 frammenti in greco (Papiri di Ossirinco I, 654, 655), scoperti a cavallo del 900 risalentirispettivamente al 200 e al 250 contenenti allincirca la met del vangelo con materialerispettivamente al 200 e al 250, contenenti all incirca la met del vangelo, con materialeidentico, ma disposto diversamente (il che indica un lungo cammino redazionale)

E un "vangelo di detti" (simile alla fonte Q) Contiene 114 logia quasi tutti introdotti con: Ges disse Contiene 114 logia, quasi tutti introdotti con: Ges disse Non vi si trovano racconti, solo pochi dialoghi e brevi riferimenti allambiente sociale Per la met sono detti di Ges paralleli a quelli dei vangeli canonici, altri non trovanoriscontroriscontro

DATAZIONE: Posteriore al 70, perch il detto 71 si riferisce alla catastrofe di Gerusalemme Si attribuisce in genere allinizio del IIs Si attribuisce in genere all inizio del IIs. Si pensa come ambiente di origine alla Siria

SiSi discutediscute sese ii dettidetti deldel VangeloVangelo didi TommasoTommaso:: di d d i li i i ( J M j ) i d i i d ti h t di i i dipendano dai vangeli canonici (p. es. J. Majer) o se invece derivino da antiche tradizioniorali indipendenti (p. es. Robinson e Crossan)

La maggioranza degli studiosi propende oggi per una verifica caso per caso 46

l d dl d dVangelodiGiudaVangelodiGiuda

Ritrovato nel deserto dell'Egitto (National Geographic Society) epubblicato nel 2006pubblicato nel 2006, Il ms. (codice Tchacos) contiene, oltre al vangelo di Giuda, altri tre trattati (due dei

quali gi presenti nei codici V e VIII di Nag Hammadi ).l d d l l d d l Il codice composto di 66 pagine; il vangelo di Giuda occupa le pagine 3358.

L'esistenza era gi nota; Ireneo di Lione (180 circa), Adv. Haer. I,31,1: la setta gnostica dei Cainiti "ha( ), ,3 , g

prodotto una composizione da loro chiamata Vangelo di Giuda"

Il manoscritto risale al III o al IV secolo d.C.; la chiara provenienza gnostica e il contenuto dello scritto suggeriscono di datare la la chiara provenienza gnostica e il contenuto dello scritto suggeriscono di datare la

stesura dell'originale non pi tardi del 180 d.C. (epoca in cui Ireneo gi netestimonia l'esistenza) ma certamente non prima dell'inizio del II secolo.

L'originale fu scritto in greco ma pervenuto solamente in una traduzione L originale fu scritto in greco, ma pervenuto solamente in una traduzionecopta

47

Laletteraturaextracanonica

ProtovangelodiGiacomoIl testo si presenta come scritto da Giacomo fratellastroIl testo si presenta come scritto da Giacomo, fratellastrodi Ges a Gerusalemme (25,1), suggerendo come autoreGiacomo il Giusto (m. 62 d.C.), fratello (o cugino) del Signore,primo capo della comunit di Gerusalemme, identificato dallap ptradizione cattolica con Giacomo il Minore figlio di AlfeoOpera pseudoepigrafa: scarsa conoscenza della Palestina e deisuoi usi

il pi antico titolo reperibile nei mss: Nativit di Maria.Rivelazione di Giacomo

testo in greco, trasmesso da numerosi mss. LA. combina i racconti diMT e Lc ma ha accessog Fra gli altri si trova in un ms del IVs. che presenta gi trattisecondari, ritrovato anche in antiche traduzioni cheriportano strati anteriori del testo.

MT e Lc, ma ha accessoanche ad altre trazioni, dicui si serve liberamenteIl testo insisteossessivamente sulla

NondescrivelavitaeilministerodiGes. lasuanascitapuntodarrivodelracconto.IltestoprendelavviodallapreistoriadellanascitadiMaria,quindidescrivelasuainfanziaeilmatrimonioconGiuseppe

purezza di Maria, quindiposteriore alla polemicagiudaica sulla vergineComposto prima dellaf d l fdescrivelasuainfanziaeilmatrimonioconGiuseppe,

nascitadiGes,iMagi,stragedegliinnocentiefugainEgittofine del IIs., forse in Siriaoppure in Egitto

48

La lette at a e t a canonicaLa letteratura extra-canonica

Gli agrapha Parole di Ges non attestate nei vangeli canonici sono

Gli agraphag

reperibili in: autori di et patristica antichi testi liturgici

Sulla loro autenticit gesuana si discute ancoravivacementevivacemente

Anche per gli agrapha la critica propende per unavalutazione caso per casovalutazione caso per caso.

La pi recente raccolta in italiano stata curata da M.Pesce per la fondazione Lorenzo VallaPesce per la fondazione Lorenzo Valla

49

Atti Apocrifi Codex Tchacos, papiro, II s. in copto. Papiro, contiene: il Vangelo di Giuda, la Prima apocalisse di Giacomo, Atti Apocrifi degli apostoli

g , p ,la Lettera di Pietro a Filippo e un fr. dell'Allogeno

Questi scritti intendevano completare le informazioni mancanti negli Atti canonici Fornendo ulteriori notizie sullattivit missionaria dei singoli apostoli.

In linea di massima, rispetto al testo canonico, pi sobrio e stringato, mostrano Un ampio interesse per il meraviglioso Aspetti avventurosi e coloritura retorica tipici del romanzo greco Aspetti avventurosi e coloritura retorica tipici del romanzo greco

I pi antichi devono riconoscersi in Atti di Pietro Atti di Paolo Atti di Giovanni Atti di Tommaso Atti di Andrea

Furonomolto popolari nellantichit Furonomolto popolari nell antichit e proprio per questo vennero tradotti in diverse lingue e subirono varie riscritture

Il valore storico : labile per ci che concerne la vita degli apostoli, rispetto alla quale forse in qualche caso pu

i i l di t di i i l liriconoscersi leco di tradizioni locali preziosissimo per conoscere la vita, gli interessi, la spiritualit delle comunit che li hanno

prodotti o riscritti50

Atti Apocrifi Filippino Lippi, Crocifissione di Pietro, Firenze Cappella Brancacci (1424-28)

degli apostoli/2

Atti di Pietro S itti i i i t i f R i t ll fi d l II d Scritti originariamente in greco, forse a Roma, intorno alla fine del IIs. ed

ebbero una travagliata storia di traduzioni e redazioni Sono presupposti dagli Atti di Paolo (c. 190). Ne parla Origene, nel suo commento alla Genesi, ed citato da Eusebio (H.E. Ne parla Origene, nel suo commento alla Genesi, ed citato da Eusebio (H.E.

III,1,2) Loriginale perduto, se ne conservano solo frammenti .

La redazione pi antica pervenuta in latino, conservata nel cosiddettomanoscritto di Vercelli (Ms del VI s )manoscritto di Vercelli (Ms del VI s.) A questo testo risalgono alcune importanti tradizioni su Pietro:

La crocifissione a testa in gi La disputa con Simon Mago

L i di d l di Lepisodio del quo vadis Gli atti si presentano come un racconto avventuroso e romanzato della

predicazione petrina, ricchi di Pathos e di colpi di scena, intessuti di episodiedificanti, volti a documentare la misericordia di Dio e la necessit di una lottasenza quartiere con Satana, antagosnista di Dio (Lenzuni, p. 11920)

51

Atti Apocrifi degli apostoli/3apostoli/3

Atti di Paolo e Tecla (datazione: 150200). Anche questo giunto in varie redazione. Ebbe particolare fortunanellantichit, anche per la presenza del personaggio di Tecla, fanciulla convertita al cristianesimo e

Atti di Giovanni (datazione: posteriori ai due precedenti). Si accreditanocome opera di Leucio, personaggio della cerchia degli apostoli . Condivide

p p p ggallascetismo che accompagn Paolo nei suoi viaggi missionari. Anche qui il romanzesco prevale, cos come ilmiracolistico e meraviglioso

p p gg g pcon gli altri tratti comuni al romanzo del tempo, ma presenta elementidottrinali singolari, vicino alla gnosi, al docetismo e ad altre idee che la chiesadel tempo cominciava ad individuare come estranee alla costituendaortodossia.

A i di T (II/III ) R li i h l i i Atti di Tommaso (II/IIIs.) Romanzo religioso che racconta la missionedellApostolo in Persia e in India . Lambiente quello della cristianit di Siriae sembra che il siriaco sia stata loriginaria lingua di composizione. Glielementi romanzeschi sono qui sviluppati al massimo, con frequenti raccontidi prodigi e guarigioni miracolose. Probabilmente la versione originale aveva

i f i i i i ll d i iun pi forte impronta gnosticizzante, attenuata poi nelle redazionisuccessive. Contiene frequenti riferimenti a pratiche o inni liturgici edingloba il notissimo inno della perla (forse preesistente), allegoria delladottrina gnostica della caduta e del ritorno, mediante lacquisizione di unarivelazione segreta e relativa iniziazione.

Atti di Andrea (intorno al 200). Continuano la tradizione encratita degli Attidi Pietro e di Giovanni. Anche questi Atti, nelle redazioni successive,subirono una rielaborazione in senso ortodosso. Da questo testo derivanonumerosi episodi relativi alla vita del santo, fra cui la crocifissione su una cruxdecussata (croce di santAndrea) Il testo probabilmente a e a forte caratteredecussata (croce di santAndrea). Il testo probabilmente aveva forte carattereencratita, e batteva molto sul distacco dal mondo e ritorno a Dio, temicomuni anche alla filosofia medioplatonica del tempo, significativa in talsenso la speculazione sulla croce come simbolo cosmico, tema caro alplatonismo cristiano. 52

BibliografiaminimaANTICOENUOVOTESTAMENTO

d Introduzioni G.Theissen A.Merz,IlGesstorico.UnManuale,tr.it.,Brescia1999 R.Rendtorff, Introduzioneall'AnticoTestamento,Torino Claudiana,2001. W.Brueggemann, Introduzioneall'AnticoTestamento,Torino Claudiana,2005.

E Z I t d i ll'A ti T t t B i Q i i E.Zenger, Introduzioneall'AnticoTestamento,Brescia Queriniana,2005. E.NorelliinC.Moreschini E.Norelli,Storiadellaletteraturacristianaanticagrecaelatina,I:Da

Paoloalletcostantiniana,Brescia1995,pp.27174. B.M.METZGER, IlcanonedelNuovoTestamento.Origine,sviluppoesignificato,trad.ital.,Brescia,Paideia,1997,

pp.253256.

APOCRIFI

R lt dit ti Raccolteditesti M.Craveri, Ivangeliapocrifi,Einaudi,Torino1969(raccoltaparziale). M.Erbetta, GliapocrifidelNuovoTestamento,3voll.,Marietti,Torino19661981. L.Moraldi, TuttigliApocrifidelNuovoTestamento,3voll.,Piemme,CasaleMonferrato(Al)

( i di i d ll l bbli d ll UTET T i )1999(riedizionedellaraccoltapubblicatadallaUTET,Torino1971,1994). Introduzioni

A.Lenzuni(acura), ApocrifidelNuovoTestamento,EDB,Bologna2004. C.Gianotto, Ivangeliapocrifi,Bologna,IlMulino,2009(lintroduzione utileancheperla

d ll F i d lNT)

53

conoscenzadellaFormazionedelNT)

IIparteIIparte

Impostazione del problema

Levoluzione della terminologia offre una doppia indicazione: la ricchezza dellambito di indagine,

i i i ll l d l i d i di il i l pi ampio rispetto a quella segnalato dal termine moderno indicante il miracolo Una certa ambiguit del fenomeno miracolo

(fenomeno in senso aristotelico : fatto soggetto allosservazione e pertantod i ibil i bil i b d i i i i)descrivibile o interpretabile in base a determinati criteri)

Questa iniziale constatazione consente di porre e affrontare unaseconda questione:q e cio la realta del fenomeno con il quale dobbiamo

confrontarci NO: effettivo prodursi di questo o quel fatto straordinario NO: effettivo prodursi di questo o quel fatto straordinario

(Cfr. A. Rousselle, I miracoli cristiani della fine del IV secolo, in La ricerca folklorica 29 (1994), pp. 1117).

NO: accertare se miracolo magia(Cfr. D. E., Aune, Magic in Early Christianity, in Aufstieg und Niedergang der Rmischen Welt,( , , g y y, f g g g ,II.23.2, Berlin New York 1980, pp. 15071557)

55

Impostazione del problema/2Impostazione del problema/2

Adotteremo un punto di vista EMICO Cio: aderente il pi possibile alle categorie di pensiero proprie della cultura che Cio: aderente il pi possibile alle categorie di pensiero proprie della cultura che

ha prodotto la narrazione di fatti [EMIC / ETIC =

termini impiegati nelle scienze sociali e del comportamento coniati dal linguista Kenneth L termini impiegati nelle scienze sociali e del comportamento, coniati dal linguista Kenneth L.Pikemutuandoli dalle desinenze delle parole inglesi phonemics (fonologia) e phonetics (fonetica).

in antropologia: emicemic == punto di vista degli attori sociali, loro credenze e valori = ottica del nativo

ii i d i d i i f i/ l i d d l i i eticetic == rappresentazione dei medesimi fenomeni/valori da parte del ricercatore =ottica"scientifica", o dell'osservatore

MAgli antichisti non possono studiare i fenomeni sul campo nellatto del loro gli antichisti non possono studiare i fenomeni sul campo , nell atto del loroprodursi DIPENDONO DAL RACCONTO PI O MENO STILIZZATO CHE NE STATO TRASMESSO.

il fenomeno (o realt) in esame riguarda necessariamente limpressione prodotta dalil fenomeno (o realt ) in esame riguarda necessariamente l impressione prodotta dalmiracolo cos come questa confluisce nella redazione stilizzata alla quale la tradizione lo hasottoposto ( Fridrichsen 1972: p. 2627)

QUINDIemiceeticsonochiamatiineludibilmenteaconfrontarsi

56

La realt 1: La realt 1: Definizionedelloggetto

Differenza di approccio fra il nostro mondo e quello antico . Per gli antichi:g

lintervento del divino nelle vicende umane era un realt era percezione condivisa che il divino mostrasse alluomo dei segni,

i quali avrebbero potuto essere convenientemente interpretati (per lo pi da professionisti delladivinazione, ma non solo) per conoscere il futuro, la volont degli di la loro disposizione positiva/negativa verso luomo la loro disposizione positiva/negativa verso l uomo

Il miracolo/meraviglioso erano intimamente connessi allaWeltanshauung dellantichit Tanto giudaica che pagana:

Nel mondo delle Scritture giudeocristiane, essi appaiono perfettamente integrati nella storia dellag , pp p gsalvezza, che era teocentrica e provvidenzialista (Van Uytfanghe 1981, pp. 208209)

Ne conseguiva che: il prodigio verificatosi al di fuori del contesto religioso e culturale di appartenenzap g g pp

NON veniva negato nel suo effettivo prodursi, Ma valutato/interpretato diversamente.

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Al i iAlcuni esempi mondo giudaico: La maga di Endor Ilmondoveterotestamentariocondannava:

lamagiaesoprattuttolanecromanzia: lamagiaesoprattuttolanecromanzia: Ingenerale:cfr.Es22,17,Lv19,26;19,31;20,6.27;Dt18,1012.14.20;1Sam28,3;Is2,6;8,1920;44,25;47,1215;Ez13,1823;R 6 O M l S 2Re21,6;23,24;Os4,12;Mal3,5;Sap12,34

Perlanecromanzia:Lv19,31;20,6.27;Dt18,11 Ciononostante Ciononostante

SaulsirivolveallaMagadiEndor(1Sam28,3.28,9) Daltestobiblicorisultachiaramentechelacondannadellaa testo b b co su ta c a a e te c e a co da a de amagianonimplicavaaffattounnegazionedellasuarealeefficacia.

LeggiamoLeggiamo

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mondo giudaico/2: 1Sam 28,3-25Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi lavevano seppellito in Rama sua citt. SaulSamuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l avevano seppellito in Rama sua citt. Saulaveva bandito dal paese i negromanti e glindovini.I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunm. Saul radun tutto Israele e si accamp sulGelboe. Quando Saul vide il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore trem di paura. Saul consult ilSignore e il Signore non gli rispose n attraverso sogni, n mediante gli Urim, n per mezzo dei profeti. AlloraSaul disse ai suoi ministri: Cercatemi una negromante perch voglio andare a consultarla I suoi ministri gliSaul disse ai suoi ministri: Cercatemi una negromante, perch voglio andare a consultarla . I suoi ministri glirisposero: Vi una negromante nella citt di Endor. Saul si camuff, si travest e part con due uomini. Arrivda quella donna di notte. Disse: Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dir. Ladonna gli rispose: Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli indovini e tuperch tendi un tranello alla mia vita per uccidermi? . Saul le giur per il Signore: Per la vita del Signore, nonavrai alcuna colpa per questa faccenda Essa disse: Chi devo evocarti? Rispose: Evocami Samuele La donnaavrai alcuna colpa per questa faccenda . Essa disse: Chi devo evocarti? . Rispose: Evocami Samuele . La donnavide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella donna a Saul: Perch mi hai ingannata? Tu sei Saul! .Le rispose il re: Non aver paura, che cosa vedi? . La donna disse a Saul: Vedo un essere divino che sale dallaterra. Le domand: Che aspetto ha? . Rispose: un uomo anziano che sale ed avvolto in un mantello. Saulcomprese che era veramente Samuele e si inginocchi con la faccia a terra e si prostr. Allora Samuele disse aSaul: Perch mi hai disturbato e costretto a salire? Saul rispose: Sono in grande difficolt I Filistei miSaul: Perch mi hai disturbato e costretto a salire? . Saul rispose: Sono in grande difficolt. I Filistei mimuovono guerra e Dio si allontanato da me; non mi ha pi risposto n per mezzo dei profeti, n per mezzo deisogni; perci ti ho evocato, perch tu mi manifesti quello che devo fare. Samuele rispose: Perch mi vuoiconsultare, quando il Signore si allontanato da te ed divenuto tuo nemico? Il Signore ha fatto nei tuoiriguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e lha dato al tuo prossimo, aDavide Poich non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek perDavide. Poich non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, perquesto il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. Il Signore abbandoner inoltre Israele insieme con te nellemani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegner anche laccampamento dIsraelein mano ai Filistei.Allistante Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era gi senza forzeperch non aveva mangiato niente tutto quel giorno e la notte Allora la donna si accost a Saul e vedendoloperch non aveva mangiato niente tutto quel giorno e la notte. Allora la donna si accost a Saul e vedendolotutto spaventato, gli disse: Ecco, la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho esposto al pericolo la vita perobbedire alla parola che mi hai detto. Ma ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzodi pane: mangia e riprenderai le forze, perch devi rimetterti in viaggio. Egli rifiutava e diceva: Non mangio.Ma i suoi servi insieme alla donna lo costrinsero e accett di mangiare. Si alz da terra e sedette sul letto. Ladonna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrett a ucciderlo poi prese la farina la impast e gli fece cuoceredonna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrett a ucciderlo, poi prese la farina, la impast e gli fece cuocerepani azzimi. Mise tutto davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono quella stessanotte.

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Mondo giudaico/2: 1Sam 28 3-25Mondo giudaico/2: 1Sam 28,3-25La recezione

1Cr. 10,13 (canonico): Cos Saul mor a causa della sua infedelt al Signore, perch non ne aveva ascoltato la parola e Cos Saul mor a causa della sua infedelt al Signore, perch non ne aveva ascoltato la parola e

perch aveva evocato uno spirito per consultarlo. Non aveva consultato il Signore; per questoil Signore lo fece morire e trasfer il regno a Davide figlio di Iesse.

Sir 46,20 (deuterocanonico): [Samuele] Perfino dopo la sua morte profetizz, predicendo al re la sua fine; anche dal[ ] p p , p ;

sepolcro lev ancora la voce per allontanare in una profezia liniquit dal popolo. ESEGESI RABBINICA [Tosefta,Sota 11,5;Palestinian Talmud, Chagiga II,1, Sanh. VII,10; Babylonian

Talmud, Berachot 12b, Shabbat 152b (b.Shabb.), Eruvin 53b, Chagiga 4b (b.Chag.), Sanh. 65b; MidrashRabba, Gen.R.65,8, 95,1, Lev. R.26,7, Num.R.11,3, Lam.R. III,29,9, Eccl.R.VII,1,4; Midrash Samuel 24,16(M S ) Pd R E T h ( d B b ) 8 8 ](M.Sam.); P.d.R.E.3 3; Tanchuma (ed.Buber) 1,8183]. La necromanzia era proibita , ma efficace: Samuele apparve effettivamente a Saul

Nel periodo Gaonic (VI-XIs.) [cfr. Smelik): Emergono dubbi sulla realta della necromanzia ed in particolare su questo episodio

U i di i i l i i di i l Un primogruppo di esegeti mantiene lopinione tradizionale Un secondo gruppo, con una pi forte impronta razionalistica, ritiene che la maga non abbia

risuscitato nessuno, ma abbia emesso lei stessa una falsa profezia (il cui contenuto poteva esserededotto razionalmente dal contesto)

Un terzo gruppo; Samuele sarebbe risorto al comando del creatore per stupire la donna, che per lal bb l ff d ll h bb f dg pp p p p

prima volta avrebbe constato lefficacia delle sue pratiche, e per questo avrebbe emesso un forte grido Da allora in poi lesegesi ebraica si sarebbe mossa lungo queste tre direttive

60

Mondo giudaico/2: 1Sam 28,3-25La recezione in ambiente cristiano

lesegesi cristiana si mostrer sin dallinizio pig particolata Samuele fu effettivamente evocato dalla donna

[Giustino Martire Origene Zenone di Verona Ambrogio [Giustino Martire, Origene, Zenone di Verona, Ambrogio,Agostino,Sulpicius Severus]

A provocare lapparizione fu lordine di Dio, sarebbeapparso o Samuele stesso o un demone a suappimmagine

[Giovanni Crisostomo, Teodoreto di Cirro, PseudoGiustino]

Sarebbe stato un demone ad ingannare Saul e darglig guna falsa profezia

[Tertulliano, PseudoIppolito, Pionio, Eustazio di Antiochia, Efrem,Gregorio di Nissa, Evagrio Pontico, PseudoBasilio, Girolamo, Filastrio,Ambrosiaster, PseudoAgostino]Ambrosiaster, Pseudo Agostino]

Cirillo di Alessandria, Procopio di Gaza e Beda,sembrano oscillare fra la seconda e la terza opinione

N b t l lt Nessuno, comunque, sembra aver negato la realtdel fenomeno

61

La maga di Endor: Bibliografia minima

K.A.D.Smelik, TheWitchofEndor.1Samuel28inRabbinicandChristiansExegesistill800A D inRabbinicandChristiansExegesistill800A.D.,inVigiliaeChristianae33(1979),pp.160179

Origene Eustazio GregoriodiNissa Lamagadi Origene,Eustazio,GregoriodiNissa, LamagadiEndor,acuradiManlioSimonetti,CentroEditorialeDehoniano 1989 rist Nardini 1994Dehoniano,1989,rist.Nardini,1994

PaoloLombardi, LanecromantediEndor,in Samueletrapoliticaefede Settinello(FI) 1995 pp 113126trapoliticaefede,Settinello(FI),1995,pp.113126

62

Alcuni esempi mondo romano/2: il miracolo della Pioggiail miracolo della Pioggia La colonna di Marco Aurelio (oggi a Roma nella

omonima Piazza)f tt i d lli t l b l fu eretta in onore dellimperatore per celebrare levittorie da lui riportate sulle popolazionigermaniche dei Marcomanni, Sarmati e Quadi

risulta finita prima del 193.risulta finita prima del 193. I bassorilievi che si srotolano a spirale dal

basamento alla cima (con modalit che ricorda lacolonna traiana) narrano le battaglie fino allai i fi lvittoria finale

La scena XVI narra per immagini un episodioaccaduto forse nel 174: al di sopra degli animali prostrati dalla siccit ed al di sopra degli animali prostrati dalla siccit ed

accanto alla tenda da cui esce lesercito romano informazione, viene raffigurato un legionario con le manie lo sguardo rivolti al cielo, il quale sembra invocare lapioggia. Pioggia che effettivamente pi oltre cade inp gg gg pabbondanza a ristorare lesercito romano e travolgere inemici, dispensata da un benevolo dio barbato concaratteristiche marine

63

Alcuni esempi

mondo romano/1:mondo romano/1:

il miracolo della della Pioggia

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gg

mondoromano/2:ilmiracolodellaPioggiaLA RECEZIONELA RECEZIONE/1

Tertulliano (fine II inizi IIIs ) : Tertulliano (fine II inizi IIIs.) : Apologeticum, V:6: ricercate quella lettera di Marco Aurelio,principe quanto mai saggio, , in cui egli attesta che la setesofferta dagli eserciti romani durante la campagna germanicasofferta dagli eserciti romani durante la campagna germanicafu placata da una pioggia prodigiosa, ottenuta dalle preghieredi un gruppo di soldati per caso cristiani.Ad S l IV6 M A li d t l di i Ad Scapulam, IV,6: Marco Aurelio, durante la spedizionemilitare in Germania, mentre le truppe pativano la sete, riuscad ottenere la pioggia grazie alle preghiere che i soldaticristiani rivolsero a Diocristiani rivolsero a Dio

Apollinare di Gerapoli (IIs. contemp. Di Marco Aurelio)[testimonianza probabilmente autonoma rispetto a Tert.,

d E bi Hi E l V ]trasmessa da Eusebio, Hist. Eccl. V,5,3] Scrive come la legione stessa (= Legione di Melitene,cristiana), per le cui preghiere era stato compiuto il miracolo,

d ll f h ll l din seguito dallimperatore fu chiamata, nella lingua deiromani, con un nome adatto a ci che era accaduto, fulminea.

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mondoromano/2:ilmiracolodellaPioggiamondoromano/2:ilmiracolodellaPioggiaLA RECEZIONE/2 Eusebio, Hist. Eccl. V,5,3 (che riferisce sia questo episodio che quello del fulmine e riportaEusebio, Hist. Eccl. V,5,3 (che riferisce sia questo episodio che quello del fulmine e riporta

tanto la testimonianza di Tertulliano che quella di Apollinare, aggiunge un riferimentoallopinione pagana) Lepisodio riportato sia da scrittori alieni completamente dalla nostra fede , che si

proponevano di affidare alla memoria le cose compiute in quel tempo, sia anche dai nostri. Mal ll f d d l l f hgli scrittori pagani, come estranei alla fede, ricordarono il miracolo, ma confessarono che non

era avvenuto per le preghiere dei nostri Cassio Dione (155235, storico e senatore romano, scrisse in greco, la sua testimonianza

perduta, si ricostruisce attraverso Xifilino 72)D il d ll i h b l i l d l Durante il racconto delle guerre sarmatiche, accenna brevemente al miracolo, presentando lasituazione di difficolt in cui versavano i soldati. Limperatore si sarebbe allora rivolto ad unmago egiziano, Arnufis, a cui avrebbe dato lincarico di invocare le divinit, in particolareMercurio, dio dellaria, ed in seguito a ci sarebbe giunta la pioggia (di Arnufis non si trovatraccia nel rilievo della colonna)traccia nel rilievo della colonna)

Xifilino (intorno al 1070, epitomatore della Storia Romana di Cassio Dione, storico cristiano) dichiara che le affermazioni di Dione sono errate. Riporta il racconto in chiave cristiana

ricalcando Eusebio. Ora per limperatore ridotto al ruolo di spettatore attonito che nonpresenta iniziative nei confronti dei cristiani. Non lui a chiedere, di sua spontanea volont,p , p ,che i cristiani preghino il loro Dio, ma un prefetto ad avvicinarsi a lui per suggerirgli diaffidarsi allinvocazione dei soldati cristiani, i quali ultimi diventano a tutti gli effettiprotagonisti dellepisodio.

In Suda, s.v. Ioulianos (Claud 28, 348349), il miracolo attribuito a Giuliano Caldeo ed alle sue arti magiche

66

mondoromano/2:ilmiracolodellaPioggiamondoromano/2:ilmiracolodellaPioggia

Bibliografia minimag H.Z. Rubin, Wheather Miracles under Marcus Aurelius, inAtheaneum, 57 (1979), pp. 365366;, 57 ( 979), pp 3 5 3 ;

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8pp. 8395; M. Sordi, Le monete di Marco Aurelio con Mercurio e lapioggia miracolosa in Scritti di Storia Romana Milanopioggia miracolosa, in Scritti di Storia Romana, Milano2002, pp. 5570;

S. Perea Ybenes, La legion XII y el prodigio de la lluvia eng y p gpoca del emperador Marco Aurelio, Madrid 2002;

P. Kovcs, Marcus Aurelius rain miracle and theM i W L idMarcomannic Wars, Leiden 2009.

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MONDOANTICO/3:MONDOANTICO/3:fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia

ConfrontandoilgrecodeiLXXconquellodegliAtticanonicicanoniciPossiamocostatarechegliAttiutilizzanounaidenticaterminologiaterminologia PersuggerireunapplicazionetipologicadeimiracolidiMosaGes, AlfinediaccreditareGescomeilnuovoedefinitivosalvatoredelpopoloeletto

T l li i i i Talepeculiareorientamentoesegeticotrovariscontroanchealivelloiconografico

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MONDOANTICO/3:3fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia/2

MosnellATcompiemiracolitenendoinmanounbastone MosnellATcompiemiracolitenendoinmanounbastone TalestrumentocomparesindaiprimicapitolidellEsodoesarinterpretato

comeunavirgavirtutis Lasciando Mos dopo lepisodio del roveto ardente, Dio gli d un bastone, che sarp p , g ,

strumento di prodigi: Es 14,7: Terrai in mano questo bastone ( virgam)conil quale tu compirai i prodigi ( ). .

Quando Mos lascia Ietro per raggiungere lEgitto, viene detto che: Mos prese inmano anche il bastone di Dio (Es 4,20 dai LXX: ( 4 Vulgata,vv. 2021 : portans virgam Dei in manu sua.

Dei prodigi che compir in Egitto si sottolinea i sempre che il Signore a compierli,tramite Mos: Es 3.1920: Io so che il re dEgitto non vi permetter di partire, se noncon lintervento di una mano forte. Stender dunque la mano e colpir lEgitto con tuttii di i h i d d li i l di prodigi che operer in mezzo ad esso, dopo egli vi lascer andare.

significativamente il primo prodigio operato proprio in relazione al bastone: Es. 3, 1.Mos rispose a Dio dicendo: e se essi non mi credono ? Sono indocili alla mia voce.., chedir loro? Il Signore rispose: gettalo a terra. Egli lo gett e divenne un serpente Ili di i ll l di l d d l t t i b tsignore disse poi: allunga la mano e prendi la coda del serpente e torni bastone( rabdos) nella tua mano. Man mano che si compiono i miracoli lautore sacro svela la natura di questo

bastone, aggiungendo particolare su particolare. La mano di Mos che lo regge non che immagine della vera mano a cui questo bastone appartiene quella divina (Esche immagine della vera mano a cui questo bastone appartiene, quella divina (Es7,1517) E dunque il Dito, la mano di Dio che Mos stende stendendo i bastone. E

saranno gli stessi maghi degitto a rivelarlo: Es (7,15: 15. 69

MONDOANTICO/3:3fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia/2

E di nuovo il bastone torna protagonista nel guado del MarRosso(es 14, 16. 21. 30), nel miracolo della Roccia (Es 17, 5( 4, 3 ), ( 7, 56) e unultima volta nel combattimento contro Amalek eRefidim (17,9).E il i l d l R ffi ll Si EcosilmiracolodelmarRossoraffiguratonellaSinagoga

diDuraEuropos(primadel256d.C.)

MoseilMoseilmiracolodelMarRossonellaSinagogadi

70

DouraEuropos(245d.C.)

MONDOANTICO/3:/3fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia/3

MosanchenellartecristianaspessorappresentatonellattodiMosanchenell artecristianaspessorappresentatonell attodioperareilmiracolodelMarRossotenendoinmanounaVirga,

Catacomba di Via latinadi Via latina IIIs.

71

MONDOANTICO/3:MONDOANTICO/3:fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia/4

Larte cimiteriale cristiana riprodurr anche altri interventi miracolosi di Mos primo fra tutti il Larte cimiteriale cristiana riprodurr anche altri interventi miracolosi di Mos, primo fra tutti ilmiracolo della rupe, colto nel momento in cui il personaggio toccando la roccia, sempre con unavirga, ne fa scaturire lacqua

(Es 17, 56) Tutta la comunit degli Israeliti levlaccampamento dal deserto di Sin secondol accampamento dal deserto di Sin, secondolordine che il Signore dava di tappa in tappa, esi accamp a Refidim. Ma non cera acqua dabere per il popolo. Il popolo protest controMos: Dateci acqua da bere! . Mos disse loro:P h ? P h llPerch protestate con me? Perch mettete allaprova il Signore? . In quel luogo dunque ilpopolo soffriva la sete per mancanza di acqua; ilpopolo mormor contro Mos e disse: Perch cihai fatti uscire dallEgitto per far morire di setenoi, i nostri figli e il nostro bestiame? . AlloraMos invoc laiuto del Signore, dicendo: Chefar io per questo popolo? Ancora un poco e milapideranno! . Il Signore disse a Mos: Passadavanti al popolo e prendi con te alcuni anzianip p pdi Israele. Prendi in mano il bastone con cui haipercosso il Nilo, e v! Ecco, io star davanti a tesulla roccia, sullOreb; tu batterai sulla roccia:ne uscir acqua e il popolo berr. Mos cos fecesotto gli occhi degli anziani dIsraele Si chiam

72

sotto gli occhi degli anziani d Israele. Si chiamquel luogo Massa e Meriba, a causa dellaprotesta degli Israeliti e perch misero alla provail Signore, dicendo: Il Signore in mezzo a nois o no? . Catacomba di Marcellino e Pietro IVs.

MONDOANTICO/3:MONDOANTICO/3:fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia/5

Liconografia di Ges taumaturgoco og a a d Ges tau atu goed operatore di miracoli,riscontrabile non solo in pitturama anche in numerosi manufattidi ario impiego e materialedi vario impiego e materiale,risulta pressoch contemporaneaa quella di Mos, ma sembradedurre dal personaggiop ggVeterotestamentario postura edattributo.

Ges, infatti, costantementeffi iraffigurato con una virga, PER,

mentre nel caso di Mos esplicitamente citata nellAnticoesplicitamente citata nellAnticoTestamento, la presenza di talestrumento con un significatospecifico ( Es 3,13; 4,20; 7,1520;14,7. 16. 21. 30; 17, 5.6. 9)4,7 3 ; 7, 5 9)

nel caso di Ges mancaqualsiasi supporto scritturistico.

73PortaligneaSantaSabina Roma Vs.

MONDOANTICO/MONDOANTICO/3:fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia/6

Gesoperamiracoli

74

MONDOANTICO/3:MONDOANTICO/3:fraesegesi,analisilessicologicaeiconografia/6

Il modulo iconografico relativo al miracolo della roccia di Mos sar applicato, senzaspecifico fondamento letterario, alla rappresentazione di Pietro, raggiungendo, un talelivello di prossimit rispetto al modello mosaico da rendere spesso difficilel d f d l (l d d l b dlidentificazione del personaggio (lepisodio del battesimo in carcere di Processo eMartiniano posteriore alle prime rappresentazioni di circa due secoli).

IV secolo

75Vetrodorato

SarcofagodiGiona

Lucernainbronzo

Bibliografia minima

Temidiiconografiapaleocristiana, curaeintroduzionediF.Bisconti,CittdelVaticano2000,pp.201203;216219;220221;223225;245247;258259;300302.

M.Dulaey,"Virgavirtutistuae,virgooristui".LebtonduChristdanslechristianismeancien, in QuaeriturinventusChristdanslechristianismeancien, in Quaeriturinventuscolitur.MiscellaneainonorediPadreU.M.Fasola,CittdelVaticano1989,p.235246;

A Angelini Bastonimagiciesilenzioefficacenell'Antico A.Angelini,Bastonimagiciesilenzioefficacenell AnticoTestamento :tramagiaemiracolo,in StudiEpigraficieLinguisticisulVicinoOrienteantico28(2011),p.5566

Ch.Darenberg E.Saglio (edd.),DictionnairedesAntiquitsgrecquesetromaines, s.vMagia:III,1516;s.vVirga,V,934935.g , , 934 935

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MONDOANTICO:Conclusioni/1MONDOANTICO:Conclusioni/1

Lapresenzadellavirga,evidentementeconsideratacomplementoi d ll i i l i l t dinecessariodellazionemiracolosasiponecomeelementodi

continuitframondogiudaico,cristianoe. Talepresenzasuggerisceinfattiancheuncollegamentocon

luniversodellamagia l universodellamagia, Lutilizzodiunabacchetta/bastone(=lat.Virga)venivaanticamenta

consideratostrumentodelmagoeprolungamentodelsuopotere.LafantasiaartisticasembracostradurreinimmaginiquellastessaLafantasiaartisticasembracostradurreinimmaginiquellastessa

indeterminatezzadiconfinicuisoprasiaccennava gliantichi,qualechefosselaloroappartenenzareligiosa,

condividevanounamentalitmoltosimileneiconfrontideivaricondividevanounamentalitmoltosimileneiconfrontideivarifenomeniriconducibiliadunaconcezionelargadelmiracoloso concezionecheincludeva:

taumaturgia,g , esorcismi, profezia, visioni,

d i i i i h di i id i ili edespressionicarismatichedivariogenere,tutteconsiderateconsimiliestrettamenteinterconnesse.

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MONDOANTICO:Conclusioni /2

Questo comune sentire generava nei confronti degli eventiQuesto comune sentire generava nei confronti degli eventiprodottisi presso il gruppo rivale un atteggiamento ambivalente: da un lato si accettava in generale che i fenomeni si fossero realmente

prodotti;prodotti; dallaltro, se ne contestava la qualit divina,

ravvisandovi un intervento del demonico o delle arti magiche. Il miracolo si trasformava cos in Il miracolo si trasformava cos in

un segno di contraddizione, e palesava la fondamentale ambiguit della sua natura

(Cf A B K l k R l ti hi b t Mi l d P h i th G R W ld d(Cfr. A.B. Kolenkow, Relationships between Miracle and Prophecy in the GrecoRoman World andEarly Christanity , in Aufstieg un Niedergang der Rmischen Welt, II.23.2, Berlin New York 1980, pp.14701506).

Remus (PaganChristian Conflict over Miracle, pp.182183) vede ilflitt l i l l d ticonflitto sul miracolo nel mondo antico come:

una competizione di naming (= dichiarare miracolo il fenomenostraordinario di un gruppo / negare la qualifica di miracolo algruppo rivale)gruppo rivale) Su tale competizione avrebbero influito fattori socioculturali

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Il miracolocomesegnodicontraddizione:))a)imiracolidiGesnellepiantichefonticristianea)imiracolidiGesnellepiantichefonticristiane

Per quanto riguarda il cristianesimo, il confronto con lambito del miracolosoappare immediatamente problematico

Appaiono evidenti sin dalle fonti pi anticheLi t di t bit Limportanza di questo ambito Ma anche

Il disagio e lincertezza Prima di entrare in argomento, due precisazioni

A li ll l i bb i i l di i i i di1. A questo livello cronologico sarebbe improprio parlare di cristiani o dicristianesimo,

sia Ges che i suoi primi seguaci erano ebrei e tali continuarono a sentirsi Una differenziazione/separazione emerse solo gradualmente nel tempo, quando i gruppi di seguaci di

G h i l t tt i i t l lt bb tit lGes, anche grazie al contatto sempre pi intenso con la realt grecoromana avrebbero avvertito lanecessit di separare le vie, cio prendere le distanze dal gruppo religioso di appartenenza ecaratterizzarsi come religione autonoma.

Secondo alcuni tale separazione si sarebbe prodotta dopodopo ilil 7070, cio dopo la caduta del tempio, secondo altri dopodopo lala disastrosadisastrosa secondaseconda rivoltarivolta ebrebraica violentemente repressa da Adriano (132135) secondo altri dopodopo lala disastrosadisastrosa secondaseconda rivoltarivolta ebrebraica, violentemente repressa da Adriano (132 135) secondo altri ancora dopodopo lala svoltasvolta costantinianacostantiniana (313)

2. Nella lettura delle fonti neotestamentarie non abbiamo il tempo di distinguere tutti gli stratiredazionali, basti segnalare che:

alcuni elementi potranno risalire direttamente alla predicazione di Ges ed al suo tempo alcuni elementi potranno risalire direttamente alla predicazione di Ges ed al suo tempo, mentre altri dovranno ricondursi piuttosto discussioni, riflessioni, problematiche interne alle prime

comunit (cfr. Fridrichsen 1972, p. 8490; Van Uytfanghe 1981, p. 14)

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Ilmiracolocomesegnodicontraddizione:a)imiracolidiGesnellepiantichefonticristiane/2

LattivitdioperatoredimiracolisvoltadaGesvieneintrodottanegliLattivitdioperatoredimiracolisvoltadaGesvieneintrodottanegliscrittiNTconscopoevidentementeapologeticoscrittiNTconscopoevidentementeapologetico:scrittiNTconscopoevidentementeapologeticoscrittiNTconscopoevidentementeapologetico:

imiracolidiGes,infatti: manifestano la sua autorit e danno inizio al regno di Dio sulla terra (in

qualit di preannuncio e realizzazione)q p ) Lc 11,20: Se invece io scaccio i demni con il dito di Dio, dunque giunto a voi il regno di

Dio. comprovano quanto profetizzato dalle Scritture in merito al Messiaventuro:

Gv 6,14 Allora la gente, visto il segno (= la moltiplicazione dei pani) che egli avevacompiuto, cominci a dire Questi davvero il profeta che deve venire nel mondo! . (cfr.anche M