Elementi di tossicologia occupazionale e monitoraggio ... · Solubilità nei lipidi: le membrane...
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Giovanna Tranfo
* Elementi di tossicologia occupazionale e monitoraggio
biologico
,
0
100
20
40
60
80
Esposizione/Dose, U.A.
Ris
po
ste
, %
La relazione dose-risposta è il concetto base
della tossicologia
studio delle vie di assorbimento, distribuzione,
biotrasformazione, effetti ed eliminazione di una
sostanza potenzialmente tossica nel corpo umano.
TOSSICOLOGIA
DL50 : la dose che provoca la morte nel 50% degli animali
trattati.
CL50 : la concentrazione che provoca la morte nel 50%
degli animali esposti.
RISPOSTA TOSSICA: effetto misurabile, lesione
patologica o variazione biochimica.
NOAEL: dose per cui non e’ possibile misurare una
risposta in alcun soggetto.
LOAEL: dose minima per cui e’ possibile misurare una
risposta.
CANCEROGENI GENOTOSSICI: esiste una risposta
tossica a tutte le concentrazioni, quindi non puo’ essere
stabilito un limite di esposizione di sicurezza!
Definizioni
Rischio chimico: le dimensioni del problema
Numero di prodotti chimici conosciuti
>11.000.000
Sostanze tossiche censite in banche dati
>100.000
Sostanze chimiche “esistenti” nel 1981
(tossicità poco conosciuta): ~30.000
Sostanze abbastanza conosciute da essere
regolamentate: ~ 700
Nuove sostanze?
RECETTORI: l’entita’ dell’effetto tossico di una sostanza dipendera’ dal numero di
recettori legati.
ORGANI BERSAGLIO: gli organi in cui sono localizzati i recettori.
FASI DELL’EFFETTO TOSSICO
Fase di Esposizione:
la sostanza viene
introdotta nell’ambiente di
lavoro.
Fase Toxocinetica:
l’insieme di tutti i fenomeni
biologici che portano il tossico
all’interno dell’organismo.
Fase Toxodinamica: l’interazione del tossico con il
recettore sul bersaglio biologico,
con la concretizzazione
dell’effetto tossico.
ESPOSIZIONE A MISCELE: effetti
ADDITIVI
SINERGICI
ANTAGONISTI
ESPOSIZIONI RIPETUTE (CRONICHE): TOLLERANZA
ACCUMULO
VIE DI INTRODUZIONE DEI TOSSICI
La Pelle:
questo organo, dalla sua vasta area
superficiale, e’ naturalmente difeso
dagli agenti esterni da una barriera
di cellule mortee cheratina e da una
scarsa vascolarizzazione.
I Polmoni:
i polmoni dell’uomo hanno
una estesa superficie (50-100
m2) ed un’intesa irrorazione
sanguigna, e sono una via di
introduzione efficiente e
rapida.
Tratto gastrointestinale: questo tipo di assorbimento si
verifica solo accidentalmente, o
per una inosservanza di norme
igieniche (es. mangiare e bere nei
locali adibiti al lavoro).
ASSORBIMENTO e DISTRIBUZIONE DEI TOSSICI Le sostanze introdotte passano nel flusso sanguigno e
attraversano la membrana cellulare:
EMIVITA: tempo necessario perche’ la
concentrazione plasmatica
di una sostanza si dimezzi.
* Proprietà chimico-fisiche delle sostanze
Solubilità nei lipidi: le membrane biologiche sono
di natura lipidica.
La capacità di una molecola di dissolversi nella
membrana e l’entità di tale processo dipende dalla
solubilità lipidica che è a sua volta determinata
dalla struttura chimica della sostanza tossica e cioè
nel presentare gruppi lipofili o non polari (proprietà
che aumenta con la lunghezza della catena
alchilica);
le sostanze idrosolubili passano con difficoltà le
membrane biologiche.
*Grado di ionizzazione: una sostanza acida o basica possiede uno o più gruppi funzionali capaci di ionizzarsi aumentando la propria polarità
*La ionizzazione dipende dalla costante di dissociazione (pK) della sostanza e dal pH della soluzione nel quale la sostanza è disciolta.
* Le membrane biologiche sono permeabili alla forma non ionizzata (indissociata, apolare) della sostanza.
*Struttura e dimensioni molecolari: una molecola molto grande ha maggiore difficoltà a passare attraverso una membrana
* Una forma complessa ha una maggiore impedimento sterico rispetto ad una molecola di forma approssimabile ad una sfera.
*Distribuzione
Dopo che la sostanza si è inizialmente distribuita in
determinati distretti in base alle loro caratteristiche di
vascolarizzazione, di permeabilità e di siti di legame, può
ridistribuirsi in altri distretti anche meno irrorati, ma
dotati di maggiore affinità chimica, con graduale riduzione
dell’azione lesiva.
Si hanno così i fenomeni di accumulo e neutralizzazione,
come nel caso di tossici altamente liposolubili che, dopo
essersi distribuiti prevalentemente nel sistema nervoso
centrale, si ridistribuiscono nel tessuto adiposo.
*Metabolismo
* Il metabolismo si svolge nelle cellule di tutto l’organismo, ma in particolare nella cellula epatica.
* La biotrasformazione è l’insieme delle reazioni biochimiche di I fase che avvengono con lo scopo di convertire i composti esogeni in cataboliti ad idrofilia crescente, favorendone l’escrezione ed ostacolandone il riassorbimento.
* Ciò si realizza formando un derivato piu’ polare, e quindi piu’ solubile in H2O, mediante reazioni di:
* Ossidazione o riduzione,
* idrolisi,
* idratazione,
*metilazione
*I processi di biotrasformazione possono condurre ad una
disattivazione della sostanza o talvolta ad una attivazione
della stessa con formazione di un metabolita più tossico (es. il
2,5-esandione, prodotto della biotrasformazione dell’n-esano,
è il responsabile della neurotossicità che deriva
dall’esposizione al solvente).
*Alcune sostanze non vengono metabolizzate, in quanto
particolarmente stabili. Tale stabilità è dovuta a:
alta polarità (molto idrosolubili per cui vengono
escrete)
alta volatilità (rapidamente eliminate)
alta reattività (epossidi )
Reazioni di II fase o di coniugazione
*Avvengono tra il metabolita prodotto dalla
biotrasformazione della sostanza ed un coniugante
endogeno. Il risultato è un metabolita più
idrosolubile che viene rapidamente escreto con le
urine.
*I principali coniuganti sono:
*Acido glucuronico, solfato, glutatione (un tripeptide)
con formazione degli acidi mercapturici,
metilazione.
Effetti del Metabolismo:
Conseguenze:
1 Trasformazione della molecola in un metabolita più polare
2 Aumento della solubilità in acqua
3 Possibile aumento del peso molecolare e delle dimensioni
4 Aumento della facilità di escrezione e quindi
dell’eliminazione dall’organismo
1 Diminuzione dell’emivita della molecola
2 Riduzione del tempo di esposizione
3 Riduzione della possibilità di accumulo
4 Possibili variazioni nel tipo di attività biologica
5 Variazione della durata dell’attività biologica
*Eliminazione
L’entità e la rapidità di tale processo dipendono dalla concentrazione ematica e dalla distribuzione della sostanza xenobiotica.
Se la sostanza è presente solo nel plasma verrà eliminata più rapidamente di un’altra che è invece distribuita anche nei liquidi extra ed intracellulari.
Il legame con le proteine plasmatiche non rallenta l’eliminazione della sostanza legata poiché è reversibile: la quota legata si trova in costante equilibrio con quella libera.
Maggiore influenza viene esercitata dai legami che si stabiliscono tra la sostanza ed i componenti cellulari che possono costituire un ostacolo all’escrezione, determinando accumulo nell’organismo.
Principali vie di escrezione:
renale
biliare
polmonare
gastroenterica
saliva
latte
liquor
unghie e capelli
ESCREZIONE
ESCREZIONE RENALE o
URINARIA:
sostanze piccole, solubili in H2O
o ionizzate al pH dell’urina,
attraverso tre diversi meccanismi:
filtrazione, diffusione e
trasporto attivo.
POLMONI: una importante via
di eliminazione per composti
volatili e metaboliti gassosi di
sostanze estranee.
Diffusione passiva nel sangue
ed eliminazione con l’aria
espirata
ESCREZIONE BILIARE
Sostanze di peso molecolare
superiore a 300 vengono
escrete nella bile ed eliminate
con le feci
Tipi di Risposte Tossiche:
Irritazione ed effetti corrosivi
acidi o basi forti
Reazioni allergiche: una molecola
abbastanza grande, o coniugata con
una macromolecola,e’un antigene e
stimola una reazione del sistema
immunitario con formazione di
anticorpi.
Lesioni patologiche ai tessuti:
danneggiamento di costituenti cellulari
o di
funzioni vitali che portano alla morte
delle cellule.
Lesioni biochimiche: interferenze con
attivita’ funzionali dell’organismo.
Teratogenicita’: il bersaglio e’ lo
sviluppo di un embrione o di un feto,
portando ad una anormalita’ funzionale o
strutturale piu’ o meno grave, con
possibilita’ di morte ed aborto.
Mutagenicita’: un effetto tossico che
danneggia materiale genetico delle
cellule, causando delle mutazioni nel
DNA che vengono trasmesse alle cellule
figlie.
Cancerogenicita’: effetto che porta alla
proliferazione incontrollata di tessuto.
La cancerogenesi e’ il risultato di un
processo a piu’ stadi, che richiede la
presenza di un iniziatore e un promotore.
CANCEROGENI CLASSIFICAZIONE IARC
La IARC (International agency for research on cancer) ha pubblicato 78 monografie su 869 agenti cancerogeni (agenti
chimici, gruppi di sostanze, miscele complesse, esposizioni lavorative,
abitudini di vita, agenti biologici e fisici) e altre sono in preparazione.
Gruppo 1: cancerogeno accertato per l’uomo
Gruppo 2A: Probabile cancerogeno per l’uomo
Gruppo 2B: Possibile cancerogeno per l’uomo
Gruppo 3: non classificabile come cancerogeno per l’uomo
Gruppo 4: probabile non cancerogeno per l’uomo
Malattia
Effetti irreversibili
Effetti critici
Effetti subcritici
Adattamento
VdR
Esposizione professionale a dosi che comportano un rischio:
TLV® Threshold Limit Value
0.5 1.0
Moderato Accettabile Elevato
Livelli di esposizione rispetto al TLV®
Effetti attesi
STRUMENTI DI
PREVENZIONE:
DEFINIZIONE
MANTENIMENTO di livelli di esposizione accettabili
per mezzo di
VALUTAZIONI PERIODICHE
Monitoraggio Ambientale (TLV)
Monitoraggio Biologico
(BEI)
*Monitoraggio Ambientale
Misura periodica della concentrazione di inquinanti
aerodispersi, per confrontare le misure ottenute
con appropriati standard igienici
misura oggettiva e standardizzabile e facilmente
interpretabile
può non riflettere la dose assorbita:
* altre vie di assorbimento
* effetto del carico di lavoro;
* variabilità interindividuale nel metabolismo.
tende a semplificare fenomeni complessi
* miscele
* suscettibilità individuale
* Monitoraggio biologico
Misura periodica della concentrazione di un inquinante o di suoi metaboliti in matrici biologiche accessibili, per confrontare le misure ottenute con appropriati valori di riferimento
misura integrata della dose assorbita:
* per vie diverse dalla via respiratoria
* a causa di esposizioni extra-professionali
la misura della dose sistemica
* non è utile per prevenire effetti acuti;
* non è utile per prevenire effetti locali.
* Il monitoraggio biologico è la misura di indicatori biologici
1. Indicatori di esposizione
2. Indicatori di suscettibilità
3. Indicatori di effetto
* Indicatori biologici di
esposizione - dose
Indicano la dose di sostanza esogena
effettivamente assorbita dall’individuo nel corso
dell’esposizione professionale e non solo,
mediante la misura della concentrazione in
compartimenti biologici di soggetti esposti
(urine, sangue, saliva, capelli, aria espirata,
ecc.) dello xenobiotico o di un suo metabolita o
del prodotto dell’interazione del
tossico/metabolita con un bersaglio biologico
* Indicatori biologici di suscettibilità
Esprimono differenze individuali,
di origine genetica (sesso, razza, modificazione in geni che controllano la attivazione metabolica o la detossificazione di una sostanza, in geni che controllano la riparazione del DNA o dei danni cellulari, in geni coinvolti nella predisposizione ad una specifica malattia)
o acquisita (dieta, stato di salute, stato socio-economico, età)
Tali differenze non si evidenziano in assenza di opportune sollecitazioni.
Il risultato è una limitata capacità dell’organismo di rispondere all’esposizione ad un determinato xenobiotico, e di conseguenza una ipersensibilità o un aumento della dose interna.
.
* Indicatori biologici di effetto
* Permettono di identificare
un’alterazione precoce e reversibile
secondaria all’esposizione ad uno
xenobiotico che si sviluppa nell’organo
critico.
* Criteri di ammissibilità per l’impiego di un
indicatore biologico
Possibilità di un dosaggio su campioni biologici facilmente ottenibili, trasportabili, conservabili
esistenza di metodi analitici sufficientemente sensibili, precisi, accurati
sufficiente grado di conoscenze tossicocinetiche
conoscenza del comportamento degli indicatori in relazione ad intensità e durata dell’esposizione
conoscenza dei fattori fisiologici e patologici interferenti
conoscenza delle relazioni dose-effetto e dose-risposta
Al momento attuale sono soprattutto gli indicatori di
esposizione quelli che maggiormente si prestano ad un
uso pratico e routinario, e sono anche quelli che
fornendo indicazioni, spesso più precise dello stesso
monitoraggio ambientale, sul livello di esposizione
individuale agli xenobiotici (per tutte le vie di
assorbimento, compresa quella cutanea) contribuiscono
alla valutazione del rischio ed al suo controllo nel
tempo.
Perché fare il Monitoraggio Biologico?
• È:
1. meno costoso dell’ambientale
2. complementare all’ambientale
• Può essere:
3. Indispensabile
4. Obbligatorio
Meno costoso del
monitoraggio ambientale
nella fase di campionamento
Monitoraggio Ambientale: Campionamento per 8 ore
Campionamento in diversi punti del posto di lavoro
Campionamenti personali (aereodispersi)
Presenza dei campionatori nel luogo di lavoro
Materiali per il campionamento costosi
Monitoraggio Biologico: Un campione di urina o sangue
Contenitori monouso a basso costo
Possono essere raccolti fuori dal luogo di lavoro
Complementare al monitoraggio
ambientale
Per una valutazione più completa
dell’esposizione occupazionale
Per sostanze non volatili
(esposizione non inalatoria)
Per sostanze assorbibili anche
attraverso la pelle (esposizione
cutanea)
•Sostanze non volatili
•Sostanze volatili assorbibili
anche attraverso la pelle
•Ricostruire l’esposizione
pregressa
•Definire l’esposizione non
professionale
•Controllare l’efficacia dei
dispositivi di protezione
personali
•Verificare le pratiche lavorative
•Valutare differenze individuali
Indispensabile per
(art.229) “Monitoraggio Biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti
agli agenti per i quali è stato fissato un valore limite biologico. Dei risultati
di tale monitoraggio viene informato il lavoratore interessato. I risultati di tal
monitoraggio, in forma anonima, vengono allegati al documento di valutazione
dei rischi e comunicati ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori.”
Definisce il valore limite biologico come:
“il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un
indicatore di effetto, nell'appropriato mezzo biologico; un primo elenco di tali
valori é riportato nell'allegato XXXIX “
Direttiva 98/24/CE sulla
protezione della salute
e della sicurezza dei
lavoratori contro i rischi
derivanti da agenti
chimici durante il
lavoro, recepita nel
Capo I, Titolo IX
(sostanze pericolose)
del D.Lgs. 81/08
Obbligatorio
ADEGUAMENTI NORMATIVI
Con decreto..., è istituito senza oneri per lo Stato, un
comitato consultivo per la determinazione e
l'aggiornamento dei valori limite di esposizione
professionale e dei valori limite biologici relativi agli
agenti chimici.
Con uno o più decreti ….. sono recepiti i valori di
esposizione professionale e biologici obbligatori
predisposti dalla Commissione europea, sono altresì
stabiliti i valori limite nazionali anche …in funzione del
progresso tecnico, dell'evoluzione di normative e
specifiche comunitarie o internazionali e delle
conoscenze nel settore degli agenti chimici pericolosi.
* Obiettivi del monitoraggio biologico
*Integrare i dati forniti dal monitoraggio ambientale
al fine di ottenere una valutazione più completa
dello stato di salute del lavoratore e della sua
“interazione” con l’ambiente di lavoro.
*Il monitoraggio biologico mira ad ottenere
indicazioni precoci e preferibilmente reversibili
sull’esposizione, la suscettibilità e gli effetti
biologici secondari a quel fattore di rischio.
Definizione di Monitoraggio Biologico al Convegno WHO
del 1984
“la misurazione e quantificazione di sostanze
chimiche o di loro metaboliti in tessuti,
fluidi, secreti, escreti, aria espirata o in
qualsiasi loro combinazione, condotte per
valutare esposizioni e rischi per la salute,
comparate con un appropriato riferimento”.
* “Appropriato riferimento”
Il risultato del monitoraggio biologico si valuta:
*rispetto ai valori determinati in popolazioni per le quali è stata
esclusa una specifica esposizione lavorativa allo xenobiotico in
esame (Valori di riferimento)
* rispetto a valori ai quali è stato attribuita una possibile
modificazione dello stato di salute degli esposti (Valori limite):
indica una probabilità della comparsa di effetti sulla salute
e quindi la necessità di intervento
VALORI LIMITE
Esistono 3 liste di valori limite indicativi (IOELV) per l’esposizione professionale agli agenti chimici :
1. Lista di 63 sostanze: Direttiva 39/2000/CE.
2. Lista di 33 sostanze: Direttiva 15/2006/CE.
3. Lista di 19 sostanze: Direttiva 161/2009/CE.
Gli stati membri dovranno stabilire valori nazionali di
esposizione professionale e valori limite biologici.
Le prime due liste costituiscono l’allegato XXXVIII del
D.Lgs. 81/08 (Testo Unico in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro)
VALORI LIMITE BIOLOGICI
VALORI LIMITE BIOLOGICI OBBLIGATORI E PROCEDURE DI
SORVEGLIANZA SANITARIA
Piombo e suoi composti ionici. 1. Il monitoraggio biologico comprende la misurazione del livello
di piombo nel sangue (Pb) con l'ausilio della spettroscopia ad
assorbimento atomico o di un metodo che dia risultati equivalenti. Il
valore limite biologico e' il seguente: 60 g Pb/100 ml di sangue.
Per le lavoratrici in eta' fertile il riscontro di valori di
piombemia superiori a 40 microgrammi di piombo per 100 millilitri di
sangue comporta, comunque, allontanamento dall'esposizione.
2. La sorveglianza sanitaria si effettua quando:
l'esposizione a una concentrazione di piombo nell'aria,
espressa come media ponderata nel tempo calcolata su 40 ore alla
settimana, e' superiore a 0,075 mg/m3;
nei singoli lavoratori e' riscontrato un contenuto di piombo
nel sangue superiore a 40 g Pb /100 ml di sangue.
Lista degli indicatori biologici (BEI) pubblicata dall’ACGIH
63 indicatori di esposizione con valori limite
per 38 sostanze o classi di sostanze adottati,
7 indicatori proposti per 4 sostanze,
allo studio indicatori biologici ed valori limite di 28 sostanze .
Commissione di Stato Tedesca (Deutsche Forshungsgemeineschaft)
60 valori limite (BAT) per 43 sostanze o gruppi di sostanze,
12 valori EKA (per i cancerogeni)
9 in corso di valutazione.
ALTRI VALORI LIMITE BIOLOGICI
* I BEI® sono indicatori di dose interna per una
esposizione inalatoria. * Per sostanze, per cui vi è una probabilità significativa di assorbimento
percutaneo, i BEI sono stati sviluppati con il criterio di prevenire effetti
sistemici e possono corrispondere ad una dose interna diversa da quella
derivante dalla sola esposizione inalatoria.
* Alcuni indicatori sono definiti “non quantitativi” in quanto non è possibile
fissare un valore limite numerico, ma esistono dei valori di lavoro che
possono essere utilizzati per l’interpretazione dei dati.
* I BEI indicano la concentrazione al di sotto della quale la maggior parte
dei lavoratori non dovrebbe subire effetti negativi per la salute, ma non
rappresentano un confine netto fra esposizione pericolosa e non.
*Non è stato previsto che siano utilizzati come misura di effetti avversi o
per la diagnosi di malattia professionale.
* Inoltre non sono applicabili per esposizioni non professionali.
* Notazioni riportate per i BEI®
* B = BACKGROUND: l’indicatore biologico può essere rilevato in campioni
biologici raccolti da soggetti non professionalmente esposti a
concentrazioni che possono influenzare l’interpretazione dei risultati.
Tali livelli di fondo sono inclusi nel valore BEI®.
*NQ = NON QUANTITATIVO: può essere preso in considerazione, ma un
BEI specifico non è proponibile per carenza di informazioni (es. MBOCA)
*NS = NON SPECIFICO: l’indicatore biologico è rilevabile anche dopo
esposizione a sostanze chimiche diverse.
* SQ = SEMIQUANTITATIVO: l’indicatore è correlato con l’esposizione ma
l’interpretazione quantitativa della misura è ambigua. Questi indicatori
devono essere utilizzati in applicazioni di screening, in mancanza di test
quantitativi, o come test di conferma, se il test quantitativo non è
specifico e sussistono dubbi circa l’origine dell’indicatore.
*BAT DFG
BAT: quantità massima accettabile di un composto chimico o di metaboliti o massima deviazione permessa dalla norma di un parametro biologico indotto dall’esposizione, che generalmente non si associa ad effetti negativi sulla salute degli operatori esposti.
EKA DFG Per le sostanze cancerogene delle categorie 1-3
per le quali non è possibile stabilire un BAT per l’impossibilità di definire livelli di sicurezza nei liquidi biologici, vengono indicati dei livelli di esposizione equivalenti al limite tecnico ambientale (TRK).
VALORI DI RIFERIMENTO
Sono i valori degli indicatori biologici di esposizione
della popolazione generale per inquinanti diffusi:
benzene, IPA, piombo, cromo, fitofarmaci...
VALORI DI RIFERIMENTO
ARIA ACQUA POPOLAZIONE GENERALE
ALIMENTI
DIFFERENZE CONCETTUALI FRA VALORI LIMITE E VALORI DI RIFERIMENTO
Parametro
considerato
Valore limite biologico Valore di
riferimento
Modalità di definizione estrapolazione misurazione
Metodo di calcolo correlazione con limite
ambientale
statistico (media ±
DS)
Fattori di sicurezza presenti assenti
Esposizione
occupazionale
presente assente
Popolazione cui si
riferisce
lavoratori esposti popolazione
generale
Significato ai fini della
prevenzione
gestione del rischio valutazione del
rischio
I V.R. sono di estrema utilità nel campo della medicina ambientale e del lavoro, in quanto non solo sono degli indicatori dell’inquinamento complessivo dell’ecosistema ma costituiscono un importante termine di confronto per valutare l’esposizione professionale. Ipotesi di “identificare i valori di riferimento dei cancerogeni ubiquitari (ambientali e professionali) con i valori limite professionali”
Il documento di valutazione del rischio deve contenere i dati
relativi all'esposizione dei lavoratori, ove nota e il grado della
stessa.
I lavoratori per i quali la valutazione di cui all'articolo 236 ha
evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti a
sorveglianza sanitaria. I lavoratori sono iscritti in un registro nel
quale è riportata, per ciascuno di essi, l'attività svolta, l'agente
cancerogeno o mutageno utilizzato e, ove noto, il valore
dell'esposizione a tale agente: tale informazione può essere
fornita con certezza se viene effettuato il monitoraggio biologico.
Sezione III - Sorveglianza sanitaria, Articolo 242 -
Accertamenti sanitari e norme preventive e protettive
specifiche
CARATTERISTICHE DI UN INDICATORE BIOLOGICO DI
ESPOSIZIONE
Il tempo di campionamento che viene stabilito in base a quanto tempo
l’indicatore rimane nell’organismo, cioè in relazione con l’ emivita.
La matrice cioè il materiale biologico nel quale deve essere
determinato: fa parte della definizione stessa dell’indicatore, es:
cromuria, piombemia, benzene nell’aria espirata.
Il significato: indicatori che vanno determinati dopo tempi brevi
rispecchiano l’esposizione recente,
Indicatori che si accumulano danno informazioni sull’esposizione
complessiva. Il risultato deve essere confrontato con i valori limite e
con i valori di riferimento
* Tempo di campionamento
*Sostanze a lunga emivita biologica (metalli): tendono a persistere nei compartimenti organici ed il loro dosaggio può fornire indicazioni anche retrospettive dei livelli di esposizione;
*Sostanze a breve emivita biologica (solventi): hanno rapido turnover, ed il loro dosaggio è in genere rappresentativo dell’esposizione attuale. La velocità di metabolizzazione del composto in questo caso condiziona il momento di raccolta del campione biologico (inizio turno, fine turno o fine settimana lavorativa).
Tempo di campionamento Raccolta raccomandata
Prima del turno 16 ore dopo la fine dell’esposizione
Durante il turno In qualsiasi momento dopo 2 ore di esposizione
Fine turno Appena possibile dopo la fine dell’esposizione
Fine settimana lavorativa Dopo 4 /5 giorni consecutivi di esposizione
Discrezionale o non critico In qualsiasi momento
Tempo di campionamento
Il momento di raccolta dei campioni deve essere
rispettato e registrato accuratamente
• La scelta dell’indicatore (dose, effetto, matrice, tempo ecc.) è
funzione del tipo di informazione che si cerca
• La matrice urina è preferibile a quella ematica per la minore
invasività del prelievo. La maggior parte degli IBE da determinare
nelle urine vengono espressi in rapporto alla concentrazione di
creatinina urinaria. Campioni di urina molto diluiti o concentrati
non sono idonei per il monitoraggio.
• Le tecniche devono essere dotate di alta sensibilità per la
ricerca in tracce .
• I metodi di analisi devono essere validati per permettere di
interpretare confrontare i risultati con valori limite e di riferimento.
• E’ necessario utilizzare sostanze standard certificate per una
analisi quantitativa affidabile.
PRESTAZIONI RICHIESTE AD UN METODO ANALITICO
PER LA DETERMINAZIONE DI BIOMARKERS
SITUAZIONE PRESTAZIONI RICHIESTE
Intossicazione acuta Risposta veloce
Bassa sensibilità
Moderata Accuratezza
Monitoraggio dei lavoratori Tempo di risposta moderato
Sensibilità moderata
Elevata Accuratezza
Studi Epidemiologici Tempo di risposta non critico
Elevata sensibilità
Moderata Accuratezza
* Nuove matrici
*Cute e correlati
*Plasma
*Saliva
*Condensato dell’aria
espirata
*Analisi del sudore
*Wipe-test
*Lavaggio delle mani
*Piombo plasmatico
*Solventi,
cortisolo,melatonina
*Nuovo metodo per
campionare il fluido di
rivestimento bronco-
polmonare
*Fattori di confondimento
E’ necessario individuare e tenere conto dei fattori che
possono aumentare o diminuire il risultato della misura
indipendentemente dall’esposizione.
*Lo stesso biomarker prodotto da una esposizione di diversa
origine. (es. metaboliti benzene da fumo, tt-MA da acido
sorbico, metaboliti dello stirene nel fondo).
* Interferenze analitiche: lo stesso segnale dell’analita è
prodotto da sostanze interferenti (bassa specificità o bassa
risoluzione del metodo) oppure il segnale è diminuito
(precursore SPMA, stabilità campione, effetto matrice).
Fattori individuali: carico di lavoro, diversa capacità respiratoria, diversa superficie cutanea scoperta, corretto/scorretto uso di dispositivi di protezione, differenze di genere, altre differenze genetiche.
Questi fattori incidono sul monitoraggio biologico indipendentemente dall’esposizione ambientale, quindi si riscontra una bassa correlazione fra il monitoraggio biologico e quello ambientale, ma a differenza dei casi precedenti il risultato è corretto.
Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico
a livello individuale: valutazione del livello
di esposizione in funzione dei valori limite
biologici “health based”;
a livello di gruppo: valutazione dei livelli di
esposizione in funzione dei valori limite
biologici correlati al valore limite di soglia od
a valori guida “tecnici”.
L’importanza degli aspetti etici dipende dallo scopo dell’attività e dall’uso dei dati
Aspetti etici
Attività
Sorveglianza
Diagnosi
Monitoraggio effetti biologici
Analisi, Stima, Valutazione, Misura,
Determinazione, Quantificazione
Assenti
Molto importanti
Moderati
Modesti
Screening
* Informazione e aggiornamento
*ChemIDplus Lite
http://chem.sis.nlm.nih.gov/chemidplus/chemidlite.jsp
FORMALDEHYDE
Formaldehyde [USAN]
RN: 50-00-0
*http://toxnet.nlm.nih.gov/
Haz Map http://hazmap.nlm.nih.gov/
Search as
*http://www.biolind.net/
Attraverso questo sito ci proponiamo di offrire agli operatori della medicina del
lavoro, della tossicologia ambientale e chimica clinica in generale, la
possibilità di conoscere gli indicatori utilizzabili nel monitoraggio
dell’esposizione dei lavoratori, e di sapere quale è il laboratorio qualificato più
vicino a cui richiederne la determinazione
Ultima modifica : 26/07/2010
BENVENUTI IN BIOLIND.NET
• HOMEPAGE
• CHI SIAMO
• IL PUNTO DI PARTENZA
• BIBLIOGRAFIA
• CONTATTI
• LISTA INDICATORI DISPONIBILI
• APPROFONDIMENTI
tabella indicatori disponibili
IBE ACGIH 2009
LISTA VALORI RIFERIMENTO SIVR 2005
Lista DFG di BAT ed EKA 2008
Nella "Tabella Indicatori Disponibili" è riportata la lista
degli indicatori dosati nei diversi laboratori afferenti al
portale con l'indicazione di tossico di esposizione. Per
la maggior parte degli indicatori è disponibile inoltre
una scheda indicante tecniche di campionamento,
conservazione e analisi del campione, nonchè fattori di
variabilità utili nella fase di interpretazione del dato,
visualizzabile cliccando sul laboratorio interessato
*http://www.scopus.com/home.ur
l
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sit
es/entrez
Ricerche bibliografiche per parola chiave, titolo, autore, rivista ecc