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Elementi di Psicologia

A.A. 2019-2020Prof. Laura Bastianelli

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La nostra mente è sia incarnata – implica un flusso di energia e informazioni che ha luogo nel corpo, incluso il cervello –, sia relazionale – la dimensione della mente che coinvolge il flusso di energia e di informazioni che ha luogo tra le

persone.

processo incarnato e relazionale che regola i flussi di energia e informazioni” (Siegel).

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Essa è continuamente in divenire, si modificagrazie alle interazioni col mondo fisico erelazionale ed è regolativa, ovvero retroagiscesull’organismo e le sue funzioni fino amodificarne strutture ed espressioni geniche.

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1. La mente umana emerge da processi che modulanoflussi di energia e di informazioni all’interno delcervello e fra cervelli diversi.

La mente è quindi definita in termini non tantostrutturali quanto processuali, e tale mente-processo sicostituisce sotto l’influsso ambientale come costruzionecondivisa con altre menti.

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2. La mente si forma all’interno delle interazioni fraprocessi neuro-fisiologici interni ed esperienzeinterpersonali.

3. Lo sviluppo delle strutture e delle funzioni cerebralidipende dalle modalità con cui le esperienze, e inparticolare quelle legate a significative relazioniinterpersonali, influenzano e modellano i programmi dimaturazione geneticamente determinati del sistemanervoso.

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Come in una orchestra, i sottosistemi del cervellodevono specializzarsi e collegarsi fra loro in modocoordinato ma non eccessivamente uniforme, percreare armonia nella complessità.

Il ben-essere della mente può quindi essere visto come“l’armonia” connessa a stati di coerenza e continuitànel tempo derivanti da processi interni e relazioniinterpersonali che stimolano differenziazione eintegrazione.

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L'armonia della mente nasce in età evolutivadalla relazione sintonizzata con le figure diriferimento (“di attaccamento”, come vedremo),che promuove la relazione sintonizzata con sestessi e stimola l’integrazione delle funzionimentali.

Prevenzione = sostenere una relazione educativache stimoli la mente perché sia integrata secondole direttrici di sviluppo.

IL BENESSERE E’ CORRELATO AUNA MENTE “ARMONICA”

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Questi stati di coerenza si manifestano con lacapacità di regolare le funzioni fisiologiche,comunicare in modo sintonizzato, avere equilibrioemotivo, saper modulare la paura, essereflessibili nelle modalità di risposta adattandosialle circostanze, essere intuitivi e capaci diempatia e di comportamento morale.

Viceversa, stati di incoerenza e disconnessionetra le funzioni sono correlati alla disfunzionementale e al disagio, con la compromissione diuna o più delle suddette capacità.

IL BENESSERE E’ CORRELATO AUNA MENTE “ARMONICA”

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EMISFERO DESTRO

EMISFERO SINISTRO

CERVELLO "inferiore"

CERVELLO "superiore"

processi mentali più complessi come il pensiero, l’immaginazione e la pianificazione

funzioni di base, di reazioni e impulsi innati e emozioni intense

logico, linguistico, analitico

emotivo, non verbale, olistico

L’IMPORTANZA DELL’INTEGRAZIONE

PER UNA MENTE “ARMONICA”

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Disagio come dis-armonia della mente, unosbilanciamento tra gli emisferi e tra i “piani” alti ebassi del cervello:

- assenza di controllo, impulsività, confusione eagitazione.

- eccesso di controllo con difficoltà diadattamento, impositività verso se stessi e glialtri.

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Stimolare le funzioni della corteccia cerebraleche si sta sviluppando mentre il minore siespone ai rischi del crescere:

- Autoriflessività: capacità di riflettere su sestessi e il proprio operato- Empatia: capacità di sentire cosa sente ilprossimo, di mettersi nei panni dell’altro.- Pensiero critico: capacità di vedere le coseda molti punti di vista- Cooperazione: sapersi alleare con gli altri perpromuovere il benessere di tutti

IL RUOLO DEGLI ADULTI

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Il nostro cervello è la parte superiore di un sistemanervoso esteso che è distribuito in tutto il corpo.Il nostro materiale genetico è molto importante per losviluppo del sistema nervoso centrale, però più il feto siavvicina alla nascita, più le connessioni tra i neuronisono influenzate dall'esperienza.Per il sistema nervoso centrale l'esperienza implical'attivazione di scariche neurali in risposta agli stimoli.

SNC: esperienza = scarica neurale

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La scarica neurale è un flusso elettrico che viaggia pertutta la lunghezza dell'assone della cellula attivata finoal suo punto terminale e questa cellula rilascia deineurotrasmettitori attivatori o inibitori nello spazioconnettivo, le sinapsi.Il neurone successivo che ha ricevuto questaattivazione scaricherà a seconda di ciò che ha ricevutodai neuroni presinaptici.

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Quando i neuroni si attivano le loro connessionireciproche crescono: questo è il modo in cui l'esperienzaplasma la struttura neurale (legge di Hebb).

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100 miliardi di neuroni sono connessi tra lororeciprocamente e ognuno possiede 10.000connessioni sinaptiche che sono create da geni emodellate dall'esperienza.

La natura ha bisogno della cultura!

La sinaptogenesi e la neurogenesi sono i modi in cuiil cervello sviluppa nuove connessioni. Questacrescita utilizza sia i geni sia esperienza perprodurre dei cambiamenti nella connettività deineuroni.

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La neuro plasticità si riferisce ai neuroni checambiano in base all’esperienza, che può anchestimolare la crescita di nuovi neuroni, dettaneurogenesi, genesi che negli adulti si verificanell'ippocampo.

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L' esperienza può determinare cambiamenti nellastruttura del cervello che però sono percettibili solo semolto significativi.

Per studiare i cambiamenti del cervello si possonousare strumenti che dimostrano come lavora, peresempio l’elettroencefalogramma (EEG), o chedimostrano la sua struttura e i cambiamenti diquest’ultima (fRMI).

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L'integrazione neurale è la relazione che si stabiliscetra regioni neurali anatomicamente o funzionalmentedifferenziate, in una interconnessione di aree piùampiamente distribuite del cervello e del corpo.

La integrazione neurale, ovvero la coordinazione el'equilibrio cerebrale, sembra essere promossa dallasintonizzazione interpersonale, soprattutto quella conchi si prende cura di noi da piccoli, e dallasintonizzazione intrapersonale.

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L'integrazione neurale crea probabilmente unfunzionamento cerebrale, mentale e corporeo ottimale invirtù della coordinazione e dell'equilibrio che stabiliscenell'attivazione dei neuroni. Tutto questo produceautoregolazione.

Coordinazione significa che monitoriamo e quindiinfluenziamo i pattern di scarica delle varie regioni delcervello in un tutto ben funzionante.

L'equilibrio implica invece 1’attivazione bilanciata di areecerebrali accoppiate.

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Uno strumento utile per visualizzare il nostro cervello sitrova nelle nostre mani. Se prendete la vostra mano,mettete il pollice nel mezzo e lo ricoprite con le altre dita,avrete un modello del cervello facilmente accessibile epiuttosto accurato.

Questo modello della mano è orientato in modo tale che ilpolso rappresenta il midollo spinale che si trova nelle nostreschiene, il volto della persona è collocato davanti alle unghiadelle dita e la parte più alta della mano è la parte superioredella testa.

IL CERVELLO “IN UNA MANO”

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Il tronco encefalico è il palmo della vostra mano, le areelimbiche sono il vostro pollice (idealmente, dovreste avereun pollice destro e uno sinistro in ogni mano), e la cortecciaè rappresentata dalle vostre dita curvate. Prendiamobrevemente in considerazione queste aree, una alla volta.

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Il tronco encefalico esegue processi di baseimportanti, come la regolazione del battitocardiaco e della frequenza del respiro, glistati di veglia e sonno, e gli aspetti dellarisposta di attacco-fuga-paralisi \fight-flight-freeze.Ben sviluppato sin dalla nascita, il troncocerebrale è l'area evolutivamente più anticadel cervello e a volte è chiamata cervellorettiliano.

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La regione limbica si è evoluta quando i rettili sisono sviluppati in mammiferi. Le zone limbichesono impegnate nell'attaccamento (i legami chesviluppiamo con i nostri caregiver), nellamemoria (specialmente nell'elaborazione deglieventi in memoria episodica e autobiografica),nella comprensione del significato, nellacreazione degli affetti, delle sensazioni interne edelle emozioni.

Le regioni limbiche contengono anche ilprincipale regolatore degli ormoni, l'ipotalamo,che esercita influenze dirette sul corpo vero eproprio.

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Diagramma del cervello umano

Corpo calloso: connette tra loro le due metà del cervello

Ippocampo

Tronco cerebrale

Corteccia prefrontalee corteccia orbitofrontale

Amigdala: importante struttura per l'elaborazionedelle emozioni, una partefondamentale dellamemoria implicita

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La connessione endocrina, insieme all'influenza che il cervello esercitasul sistema immunitario e sui nostri stati corporei per mezzo delsistema nervoso autonomo, con le sue divisioni freno/acceleratore (lebranche del sistema parasimpatico e simpatico) è il nesso diretto tracervello e corpo.

Le zone limbiche e il tronco encefalico, le due aree subcorticali, sicombinano per influenzare le nostre pulsioni motivazionali el'attivazione dei nostri bisogni di base di sopravvivenza, affiliazione esignificato.

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Aree della corteccia prefrontale mediale

Regioniprefrontalimediali

Le due metà del cervello. La figura mostra anche la collocazione dellearee della corteccia prefrontale mediale, che include le regioni mediale eventrale della corteccia prefrontale, la corteccia orbitofrontale, e lacorteccia del cingolato anteriore di entrambi gli emisferi del cervello. IIcorpo calloso connette le due meta del cervello.

Corteccia prefrontale dorsolaterale

emisfero destroCorpo calloso

emisfero sinistro

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La corteccia è la parte più esterna del cervello,ed è particolarmente sviluppata nei mammiferi.Essa ci permette di mediare i processi piùcomplessi, come la percezione, la pianificazionee l'attenzione.

Suddivisa in molti lobi che svolgono funzionidiverse, ci sono tanti modi per descrivere lecapacità complesse di questa regione, che nonè molto sviluppata alla nascita e perciò èparticolarmente aperta all'influenzaplasmatrice dell'esperienza.

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Per questo motivo le relazioni col cargiver nel primo anno di vita sonoparticolarmente importanti Il bambino usa l’area prefrontale delgenitore per modulare i propri stati affettivi e viscerali.

Esempio: Il bambino si spaventa la mamma lo guarda e con gli occhi“gli dice calma” – passando un messaggio di rassicurazione.

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In generale, la parte posteriore della nostra corteccia - dalla secondanocca all'indietro, se utilizziamo il modello della mano - elabora lepercezioni che provengono dal mondo esterno, eccezion fatta perl'olfatto e per la consapevolezza delle posizioni degli arti. Questeregioni posteriori permettono agli esseri umani di farsi un'idea delmondo esterno sotto forma di percezioni.

La parte anteriore del cervello è responsabile dei processi motori,attentivi e cognitivi. I lobi frontali si sono evoluti quando siamodiventati primati. Gli studi suggeriscono che, nei mammiferi, più è altoil livello della vita sociale, più complessa ed estesa è I'architetturadella corteccia frontale.

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L’area frontale - quella che va dalla seconda all’ultima nocca primadelle unghie sempre utilizzando il modello della mano – è unaregione in cui la prima zona si occupa delle azioni motorie, mentrequella successiva, procedendo in avanti, media la pianificazione deimovimenti - la corteccia premotoria.

Questa area premotoria è stata la prima regione in cui sono statiscoperti i neuroni a specchio, che ci permettono di interiorizzare leintenzioni e le emozioni delle altre persone e di creare in noi stessiquesti stati come parte del più ampio "circuito della risonanza".

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Funzioni della corteccia prefrontale

La letteratura mette in evidenza l'esistenza di novefunzioni complesse associate all'attività della cortecciaprefrontale mediale, funzioni che coinvolgono circuiti al dilà dei soli neuroni prefrontali.

La lista include: la regolazione del corpo, lacomunicazione sintonizzata, l'equilibrio emotivo, laflessibilità di risposta, l'empatia, l'insight, la modulazionedella paura, l'intuizione, la moralità.

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1. La regolazione corporea emerge quando le funzioni di freno eacceleratore del sistema nervoso autonomo sono coordinate edequilibrate (gli stati d’ansia sono connessi alla disregolazione di questafunzione ).

2. La comunicazione sintonizzata implica la coordinazione degli input cheprovengono da un'altra mente con 1'attività della propria mente, unprocesso di risonanza che coinvolge queste aree prefrontali mediali (ilbambino capace di socialità).

3. L'equilibrio emotivo implica che le aree limbiche preposte allagenerazione degli affetti possano ricevere un'attivazione adeguata inmodo che la vita abbia significato e vitalità, ma non tanto da diventarecaotica. Le regioni prefrontali mediali hanno la capacità di monitorare einibire le scariche del sistema limbico quando il flusso bidirezionale cheunisce il sistema limbico subcorticale e le regioni prefrontali medialiraggiunge livelli troppo alti.

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4. "La flessibilità di risposta è la capacità di fermarsi un momento primadi agire. Un processo del genere richiede la valutazione degli stimolipresenti, il ritardo della reazione, la selezione tra una varietà di opzionipossibili e 1'inizio dell'azione. Le regioni prefrontali mediali lavoranodi concerto con le aree laterali per eseguire queste funzioni.

5. L’empatia sembra che si basi su dei cambiamenti interni mediati daicircuiti della risonanza, nei quali i mutamenti del sistema limbico e delcorpo sono avviati dalla percezione dei segnali di un'altra persona.Successivamente, le regioni prefrontali mediali sembrano utilizzare leenterocezioni, gli input di questi stati subcorticali e corporei chepervengono alla regione prefrontale mediale per mezzo dell'insula.Questi dati sono quindi interpretati e la valutazione che ne consegueviene attribuita a un'altra persona sotto forma di immaginazioneempatica di quello che sta accadendo nella sua mente.

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6. L’insight, o consapevolezza cosciente di sè, connette ilpassato, il presente e il futuro. La corteccia prefrontalemediale ha fibre di input e di output che la connettono amolte aree del cervello, e che in questo caso riguardanole rappresentazioni corticali dei magazzini mnestici e lescariche limbiche che forniscono una coloritura emotivaai temi emergenti della nostra consapevolezza presente,della storia della nostra vita e delle immagini del nostrofuturo.

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7. La modulazione della paura è consentita dal rilascio dell'acidogammaaminobutirrico (GABA), un neurotrasmettitore inibitore che agiscenelle aree inferiori del sistema limbico che mediano la paura, come i nucleiestesi dell'amigdala. In questo modo, la paura può essere appresa al livellodel sistema limbico, ma il suo "disapprendimento" è mediato dalla crescitadi queste fibre prefrontali mediali che sono in grado di modularla.

8. L’intuizione sembra implicare la registrazione degli input cheprovengono dalle reti neurali di elaborazione delle informazioni checircondano i nostri organi interni; per esempio, il cuore, i polmoni e gliintestini. La saggezza del nostro corpo è un meccanismo neurale permezzo del quale elaboriamo modi di conoscenza profondi per mezzo deiprocessi paralleli diffusi nel nostro corpo che provengono da questi organicavi. Questo input si registra nella corteccia prefrontale mediale einfluenza il nostro ragionamento e le nostre reazioni.

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9. La moralità: gli studi rivelano la partecipazione della cortecciaprefrontale mediale nella mediazione della moralità. Prendere inconsiderazione il quadro più ampio, immaginare ciò che è meglioin generale e non solo per se stessi, anche quando siamo soli, èquella che potremmo chiamare moralità. La regione prefrontalemediale, quando è danneggiata, determina una compromissionedel pensiero morale che porta a una forma di amoralità.

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Come spiegano il funzionamento dei giudizi

etici le neuroscienze?

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Siete alla guida di un carrelloferroviario con i freni guasti. Ilveicolo si avvicina a un bivio agrande velocità: a sinistra cinqueoperai lavorano sui binari; a destrac’è un operaio solo. Se nonintervenite il carrello imboccherà ilbinario di sinistra e ucciderà i cinqueoperai. Per salvare cinque vitedovete assumervi la responsabilitàdi deviare il percorso del carrello,azionando una leva, uccidendo cosìun solo operaio.

Che fate?

Esperimento mentale ideato dalle filosofeJudith Jarvis Thompson e Philippa Foot:

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Ora immaginate di osservare ilcarrello impazzito dall’alto di unponte pedonale. Stavolta il bivionon c’è. Ci sono però cinqueoperai in pericolo di vita. Sulponte, accanto a voi, c’è unuomo corpulento. Se gli date unaspinta e lo fate cadere sui binarimorirà sicuramente, ma la suamole fermerà la corsa delcarrello.

Esperimento mentale ideato dalle filosofeJudith Jarvis Thompson e Philippa Foot:

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Esperimento mentale ideato dalle filosofeJudith Jarvis Thompson e Philippa Foot:

Siete disposti auccideredeliberatamente unapersona o preferiteche ne muoianocinque?

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È ammissibile uccidere una persona per salvarne cinque? Gli scienziati indagano le basi neurologiche della morale

Da un punto di vista razionale la risposta ai due dilemmi dovrebbe essere lastessa. Ma sembra che quelli disposti ad azionare la leva siano molto piùnumerosi di quelli disposti a buttare l’uomo giù dal ponte.

Non è facile spiegare come mai un’azione che sembra giusta in un caso puòsembrare sbagliata nell’altro.

Joshua Greene vuole dimostrare che il nocciolo della questione sono leemozioni e non i giudizi razionali.

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È ammissibile uccidere una persona per salvarne cinque? Gli scienziati indagano le basi neurologiche della morale

Negli ultimi anni Greene ha sottoposto decine di persone alle scansioni eha fatto delle scoperte molto importanti. La maggior parte di noi tende apensare che quando decidiamo se una cosa è giusta o sbagliata, lofacciamo ragionando. Greene sostiene invece che le emozioni hanno unruolo fondamentale nella formulazione dei giudizi morali, perchéprovocano reazioni istintive, frutto di milioni di anni di evoluzione:“Molte delle nostre convinzioni morali più profonde sono determinatedalla nostra storia evolutiva”.

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È ammissibile uccidere una persona per salvarne cinque? Gli scienziati indagano le basi neurologiche della morale

Le due situazioni sono simili, ma attivano circuiti distinti del cervello.Probabilmente l’atto di uccidere qualcuno con le proprie mani era consideratoimmorale già milioni di anni fa: evoca emozioni antiche e profondamentenegative, quale che sia il beneficio derivante dall’uccisione. Ci sembra sbagliato,punto e basta.

Azionare una leva su un carrello ferroviario, invece, non è un problema cheriguardava i nostri antenati. Causa ed effetto, in questo caso, sono separati dauna concatenazione di eventi e non portano a un giudizio morale automatico.Per stabilire cosa è giusto o sbagliato ci affidiamo a un ragionamento astratto,valutando costi e benefici.

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Processi “veloci” e “lenti”nelle decisioni che implicano un giudizio morale

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Processi “veloci” e “lenti”nelle decisioni che implicano un giudizio morale

Il cervello umano è come una fotocamera dual-mode conimpostazioni sia automatiche (veloci) che manuali (lente).Le impostazioni automatiche della fotocamera sonoottimizzate per le tipiche situazioni fotografiche.

L'utente preme un singolo pulsante e la fotocameraconfigura automaticamente ISO, diaframma, esposizione,ecc. e spara. Una fotocamera dual-mode ha anche unamodalità manuale consente all'utente di regolare a manotutte le impostazioni della fotocamera.

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Processi “veloci” e “lenti”nelle decisioni che implicano un giudizio morale

Una fotocamera dual-mode esemplifica un elegantesoluzione a un problema di progettazione onnipresente,ovvero il compromesso tra efficienza e flessibilità. Leimpostazioni automatiche sono altamente efficienti, manon sono molto flessibili.

Il contrario è vero per la modalità manuale. Mettiliinsieme però e ottieni il meglio da entrambi i mondi. acondizione che tu possa sapere quando regolaremanualmente le impostazioni e quando puntare escattare.

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Processi “veloci” e “lenti”nelle decisioni che implicano un giudizio morale

Pensare alla moralità in termini di processi "veloci" e "lenti" fornisce unquadro generale, ma questo è solo un primo passo. Il nostro obiettivo alungo termine, dice Greene, è quello di comprendere questi processiautomatici e controllati in termini funzionali più dettagliati,caratterizzando i tipi di informazioni che vengono elaborate e i sistemineurali che eseguono l'elaborazione.La nostra ricerca indica che non esiste un "senso morale" o una "facoltàmorale". Invece, il giudizio morale dipende dall'integrazionefunzionale di più sistemi cognitivi, nessuno dei quali sembraspecificamente dedicato al giudizio morale.

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DMN: si tratta di una rete neurale distribuita in diverse regionicorticali e sottocorticali, che viene generalmente attivata durante leore di riposo e di attività “passive”.

Processi “veloci” e “lenti”nelle decisioni che implicano un giudizio morale

Le abilità cognitive legateall’attivazione del DefaultMode Network riguardano:capacità di accedere ai ricordidella propria vita (memoriaepisodica autobiografica), diriflettere sui propri e altrui statimentali, di riconoscere stimolifamiliari e non, e di provareemozioni in relazione a situazionisociali che riguardano noi stessi ogli altri, di valutare le reazioniproprie e degli altri in alcunesituazioni emotive.

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Quali riflessioni in merito all’agire etico nelle nostre aree di attività?

Dividetevi in gruppetti di 3 e discutetene insieme per 5 minuti…

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E’ importante riuscire a diventare consapevoli della propriamente, come abbiamo visto questa può essere unaconsapevolezza molto utile!

Nella vita non sono molte le cose che ci permettono diconoscerla, e così per qualche minuto cercheremo di fareproprio questo…

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