Elementi di meccanica quantistica - DPIA Udine ...luca/tma/main_sli2PerPagina.pdf · Luca Selmi,...
Transcript of Elementi di meccanica quantistica - DPIA Udine ...luca/tma/main_sli2PerPagina.pdf · Luca Selmi,...
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Elementi di meccanica quantistica
• meccanica classica: una particella puntiforme e descritta com-
piutamente da posizione ~r e quantita di moto ~p = m~v. In
ogni istante e inoltre possibile valutare con certezza posizione,
velocita ed energia.
• A livello microscopico (dimensioni confrontabili con quelle
atomiche) la descrizione classica non e piu sufficiente ed e nec-
essario assumere una natura ondulatoria per la materia e ri-
correre alla meccanica quantistica i cui principi fondamentali
sono:
– una particella viene descritta da un’onda (funzione
d’onda) la cui frequenza e lunghezza d’onda sono rispetti-
vamente associate ad energia e quantita di moto. Tali fun-
zioni d’onda sono soluzione della equazione di Schrodinger
ed il loro modulo-quadro e proporzionale alla probabilita
di un certo stato (posizione, tempo, velocita, energia) per
la particella;
– energia, quantita di moto, posizione nello spazio-tempo di
una particella sono note solo a meno di una incertezza
ineliminabile (principio di indeterminazione);
– per le particelle di Fermi (Fermioni) vale il principio di
esclusione di Pauli, in base al quale non e possibile avere
due particelle nello stesso stato contemporaneamente.
– e possibile attribuire comportamento corpuscolare alle
onde elettromagnetiche (fotoni, E=h ν).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Dualismo onda-particella
• una particella di energia E e quantita di moto ~p e descritta
da un’onda con frequenza f e costante di propagazione ~k che
obbediscono alle relazioni di Einstein:
E = hf = hω (7)
~p = h~k (8)
• ~k e un vettore parallelo alla direzione di propagazione dell’onda
con le dimensioni fisiche dell’inverso di una lunghezza (|~k| =
2π/λ).
• ~k e la velocita di fase dell’onda stanno fra loro nella relazione:
vp · k = ω. Direzione e verso di vp sono coincidenti con quelli
di ~k.
• L’onda e descritta matematicamente dalla funzione d’onda
Ψ(~r, t) che soddisfa l’equazione di Schrodinger ed e legata alla
probabilita di trovare la particella nel volume d~rdt dalla re-
lazione:
PΨ(~r, t) = |Ψ(~r, t)|2d~rdt (9)
• Esempio di funzione d’onda e costituito dall’onda piana com-
pletamente individuata da energia (espressa attraverso la pul-
sazione ω e eq. 7) e una quantita di moto (in relazione con la
costante di propagazione tramite eq. 8, risulta completamente
delocalizzata nello spazio-tempo). Nella notazione degli ingeg-
neri:
Ψ(~r, t) = A · exp(jωt)exp(−j~k · ~r) (10)
con |Ψ(~r, t)|2 = Ψ(~r, t) · Ψ(~r, t)∗ = A2
• La costante A viene determinata imponendo una condizione
di normalizzazione della funzione d’onda.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Equazione di Schrodinger tempo-dipendente
• La funzione d’onda per una particella di massa m in un
campo di forze elettrostatico con energia potenziale U soddisfa
l’equazione di Schrodinger (nella notazione dei fisici cambiano
alcuni segni):
jh∂Ψ(~r, t)
∂t=
h2
2m∇2Ψ(~r, t) − U(~r, t)Ψ(~r, t) (11)
• Tale equazione assume il significato di bilancio energetico gen-
eralizzato al caso quantistico.
• Sostituendo a Ψ(~r, t) l’eq. (10) valida per un’onda piana
nell’ipotesi di propagazione lungo l’asse x: ~k · ~r = kxx. Con
semplici passaggi:
hω =h2k2
x
2m+ U (12)
• e l’applicazione delle relazioni (7), (8) portano alla espressione
classica dell’energia di una particella come somma di energia
cinetica e potenziale:
E =|~p|22m
+ U (13)
• Poiche E e p sono costanti, lo e anche U (particella libera), con
opportuna scelta del riferimento dell’energia tale da annullare
U definisce la relazione di dispersione della funzione d’onda
per l’elettrone libero:
ω =hk2
2m
• l’onda piana di energia arbitraria e soluzione di eq.(11) per
U = 0.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Equazione di Schrodinger per stati stazionari
• Il potenziale U = U(~r) sia indipendente dal tempo, si as-
suma inoltre per la funzione d’onda una forma fattorizzata:
Ψ(~r, t) = Ψ(~r) · φ(t).
• Sostituendo tale espressione nella (11) e dividendo entrambe i
per Ψ(~r, t) si ottiene:
jh∂φ(t)
∂t
1
φ(t)=
h2
2m∇2 − U(~r)
Ψ(~r)
1
Ψ(~r)(14)
• Il primo membro dipende solo da t mentre il secondo dipende
solo da x, entrambi e membri devono essere costanti e, dato il
significato dell’equazione di Schrodinger e le dimensioni fisiche
in gioco, risulta naturale (e consistente con quanto visto con
riferimento all’onda piana) indicare tale costante con −E, (E:
energia totale della particella).
• Seguono le equazioni:
∂φ(t)
∂t= j
E
hφ(t) (15)
h2
2m∇2Ψ(~r) + (E − U(~r)) Ψ(~r) = 0 (16)
Da (15) segue:
φ(t) = A · exp (jEt/h) = A · exp (jωt) (17)
• L’equazione (16) si dice equazione di Schrodinger per
stati stazionari e la sua soluzione Ψ(~r) descrive uno stato
stazionario ad energia completamente definita ma indetermi-
nato temporalmente (la probabilita di trovare la particella e la
medesima in tutti gli istanti).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Pacchetti d’onda
• Un’onda piana descrive un’entita ad energia definita ma com-
pletamente delocalizzata spazialmente e temporalmente.
• Approssimazione della particella classica ottenibile sovrappo-
nendo funzioni d’onda a energia e quantita di moto definite e
fra loro distinte (analogia con l’antitrasformata di Fourier).
Ψk(~r, t) = Bk exp(jω(~k)t − j~k · ~r)
dove ω(~k) = E/h = hk2/2m e Bk e una costante di pro-
porzionalita differente per le varie onde e quindi dipendente
da ~k (funzione ”peso” in ~k).
• La sovrapposizione di queste funzioni d’onda costituisce
un pacchetto d’onde e risulta soluzione dell’equazione di
Schroedinger (lineare) in quanto ottenuto come sovrappo-
sizione lineare di soluzioni.
Ψ(~r, t) =∫ ∞−∞ Ψkd
3k (18)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Pacchetti d’onda (2)
• il pacchetto risulta solo parzialmente localizzato in posizione e quan-tita di moto
• esempio: pacchetto gaussiano.
B(k) = C exp
−(k − k0)2
4∆k2
(19)
P (x, t) = |Ψ(x, t)|2 = |A|2 exp
− (x − hk0
m t)2
2[
14∆k2 + ( h∆kt
m )2]
(20)
• Se tali indeterminazioni sono contenute, il pacchetto si comporta ap-prossimativamente come una particella classica. In particolare, sia~k0 il vettore d’onda corrispondente al massimo della densita di prob-abilita per il pacchetto (determinato dalla funzione ”peso” Bk(~k)),si assume ~k0 come il vettore d’onda del pacchetto e la velocita dipropagazione del pacchetto (velocita di gruppo) si ottiene per lin-earizzazione della relazione ω(~k) nell’intorno di ~k0.
ω(k) = ω(k0) +dω
dk|k0
(k − k0) + . . . = ω0 + ω′0(k − k0) (21)
Ψ(x, t) =∫ ∞
−∞Bk exp(jω(k)t − jkx)dk
≈∫ ∞
−∞Bk exp(j[ω0 + ω′
0(k − k0)]t − jkx)dk
= exp(j[ω0 − ω′0k0]t)
∫ ∞
−∞Bk exp(−jk[x − ω′
0t])dk
• Poiche∫∞−∞ Bkexp(−jk[x−ω′
0t]) = Ψ(x−ω′0t, 0) l’equazione precedente
ci dice che, a meno di un termine di fase, la funzione d’onda al tempo t
ha in ciascun punto il medesimo valore che essa assumeva al tempo t =0 in una posizione spostata di ω′
0t = dω/dk|0t. Pertanto il pacchettosi muove alla velocita di gruppo ~vg = ∇kω|~k0
= 1h∇kE(~k)|k0
.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Principio di indeterminazione
• Il principio di indeterminazione di Heisenberg puo essere rica-
vato dalla equazione di Schrodinger e pone un limite inferiore
alla incertezza con la quale lo stato di una particella (posizione,
quantita di moto, energia e tempo) si puo ritenere noto.
• Indicando con ∆px la componente lungo la direzione x
della quantita di moto, ∆x l’incertezza sulla posizione, ∆E
l’incertezza sull’energia e ∆t l’incertezza temporale, valgono le
seguenti relazioni:
∆px ∆x ≥ h/2 (22)
∆E ∆t ≥ h/2 (23)
• L’equazione 22 puo essere riscritta, con ovvie modifiche, per
le componenti lungo le direzioni y e z dei vettori posizione e
quantita di moto.
• incertezze non eliminabili ma non apprezzabili in ambito
macroscopico.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Discretizzazione dell’energia
• Quantizzazione energia (esempio elettrone in una buca di al-
tezza infinita);
– Buca 1-D estensione d; U = 0 internamente; U → ∞all’esterno (Ψ → 0).
– soluzione all’interno della buca:
h2
2m
d2Ψ(x)
dx2+ EΨ(x) = 0
– soluzione generale:
Ψ(x) = A sin(kx) + B cos(kx); k =
√
√
√
√
√
2mE
h2
– condizioni al contorno: Ψ → 0 ai confini
B = 0, E =n2h2π2
2md2
– soluzione per un insieme numerabile di valori per E (au-
tovalori);
– energia discretizzata tanto piu quanto e minore d (confina-
mento); concetto di stato legato.
– per d → ∞ recuperiamo un continuo di livelli energetici
(elettrone libero).
• Principio di esclusione di Pauli.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Buca e barriera di potenziale
• Buca 1-D generica.
d2Ψ(x)
dx2= −2m
h2 (E − U(x))Ψ(x)
• I valori permessi di energia sono autovalori della seguente
equazione:
− h2
2m
d2Ψ(x)
dx2+ U(x)
Ψ(x) = EΨ(x)
• Nelle zone in cui l’autovalore E > U(x): Ψ(x) > 0 ⇒d2Ψ(x)/dx2 < 0 e viceversa ⇒ funzione d’onda oscillante
• Nelle zone in cui l’autovalore E < U(x): Ψ(x) > 0 ⇒d2Ψ(x)/dx2 > 0 e viceversa ⇒ funzione d’onda esponenzial-
mente crescente/decrescente a seconda delle condizioni al con-
torno.
• Se l’autovalore E À U(x) le fluttuazioni di U sono poco rile-
vanti Ψ(x) ' Ψ+ exp(−jkx) + Ψ− exp(jkx)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Struttura elettronica dei materiali
• Teoria classica:
– forza di attrazione coulombiana elettrone-nucleo (numero
atomico Z); potenziale:
U(r) = − Zq2
4πε0r
– forza repulsiva inter-elettronica (spesso trascurata - mod-
ello idrogenoide);
– la teoria classica prevede emissione di radiazione elettro-
magnetica da parte degli elettroni che dovrebbero finire
per ricadere sul nucleo;
– non permette di spiegare spettri di emissione a righe
(dovuti alla quantizzazione dell’energia).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
• Teoria quantistica dell’atomo di H:
– descrizione dell’elettrone di tipo ondulatorio-probabilistico
mediante funzione d’onda Ψ(~r, t) legata alla probabilita di
presenza di una particella nel volume d~rdt
PΨ(~r, t) = |Ψ(~r, t)|2d~rdt
– soluzione equazione di Shrodinger (si considerino i soli stati
stazionari);
h2
2m∇2Ψ(~r) + (E − U(~r)) Ψ(~r) = 0
– quantizzazione di energia (n), momento angolare (l∈[0,n-
1]), di sua componente rispetto ad una direzione (m∈[-l,l])
e spin (s=± 1/2);
– allo zero assoluto l’elettrone occupa uno stato a minima
energia (n=1).
• il modello idrogenoide e generalizzabile ad atomi di numero
atomico maggiore di uno per i quali il riempimento degli stati
disponibili avviene per energie crescenti (separazione in ener-
gia degli stati corrispondenti allo stesso numero quantico per
interazione elet-elet ....);
• la struttura di riempimento degli stati disponibili e rispecchiata
dall’organizzazione della tabella periodica degli elementi.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Distribuzione energetica degli elettroni in un cristallo
• I nuclei degli atomi che costituiscono un reticolo cristallino
sono disposti a costituire un reticolo ordinato e periodico;
• in assenza di potenziali impressi si ha per-
tanto una distribuzione periodica di potenziale;
• il potenziale associato al campo di forze di attrazione coulom-
biana nucleo-elettrone presenta dei minimi in corrispondenza
di ogni nucleo;
• la distribuzione energetica dei livelli elettronici permessi
nel cristallo e ricavabile dalla soluzione dell’equazione di
Schrodinger tempo invariante:
−(h2/2m0)∇2Ψ(~r) + UC(~r)Ψ(~r) = EΨ(~r) , (24)
dove UC(~r) rappresenta il potenziale periodico agente sul sin-
golo elettrone del cristallo.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Proprieta elettroniche del reticolo cristallino
• Se L e il periodo minimo del cristallo, deve essere:
|Ψ(x + nL)|2 = |Ψ(x)|2 (25)
Ψ(x+nL) e Ψ(x) possono differire solo per un termine di fase.
pertanto:
Ψ(x + nL) = exp(jknL)Ψ(x) (26)
• Questa relazione e soddisfatta dalle cosiddette onde di Bloch
• Teorema di Bloch: la funzione d’onda dell’elettrone nel poten-
ziale periodico del cristallo e esprimibile come prodotto di
un’onda piana per una funzione periodica con periodicita data
dal cristallo;
Ψk(x) = exp(−jkx)uk(x)
• nel caso dello spazio libero (uk(x) = 1) k assume significato di
costante di propagazione (nel caso 3-D si tratta di un vettore
detto vettore d’onda), h~k = ~p). Nel caso di elettrone nel
potenziale periodico del cristallo, k viene ancora detto vettore
d’onda ed e associabile alla quantita di moto della particella.
• La forma funzionale generale delle onde che rappresentano gli
elettroni in un cristallo dipende solo da considerazioni di sim-
metria (periodicita) del cristallo.
• uk(x) e periodica con la periodicita del cristallo e puo quindi
essere sviluppata in serie di Fourier. Pertanto:
Ψk(x) = exp(−jkx)uk(x) = exp(−jkx)+∞∑
h=−∞Ak,h exp(−2π
Lhx)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Bande di energia di un cristallo
• Affinche una particolare onda di Bloch rappresenti un elet-
trone del cristallo deve soddisfare l’equazione di Schrodinger
con il potenziale del cristallo. Sostituendo nell’equazione di
Schrodinger si ottiene un’equazione omogenea in Ψk(x):
HΨk(x) = EΨk(x)
• Assegnato k, possono esistere soluzioni non nulle di Ψk(x) se e
solo se E assume precisi valori (in generale piu di uno). Questi
sono gli unici valori permessi di energia per un elettrone che
abbia nel cristallo un vettore d’onda pari a k.
• I valori E(k) prendono il nome di autovalori dell’operatore H.
A ciascun autovalore corrisponde una autofunzione Ψk(x).
• La funzione E(~k) prende il nome di struttura a bande del
cristallo. Essa rappresenta la relazione di dispersione delle
onde che rappresentano gli elettroni nel cristallo.
• E(k) e periodica di periodo 2π/L in k, dove L e il minimo
periodo di ripetizione della struttura del cristallo nello spazio
reale. E pertanto sufficiente rappresentarla all’interno di un
solo periodo, per esempio quello compreso tra −π/L e π/L.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Reticolo cristallino del Silicio
• Il reticolo diretto e costituito dall’intersezione
di due reticoli cubici a facce centrate cias-
cuno di lato 5.4A a temperatura ambiente.
• I piani reticolari posso essere identificati attraverso
una terna di indici interi detta indici di Miller.
• La periodicita (in 3D) e definita da un vettore ~lm,n,p tale che
tutti i punti del reticolo sono esprimibili come (m,n, p interi):
~lm,n,p = m~a + n~b + p~c
• Qualsiasi funzione dello spazio f(~r) e periodica di periodo~lm,n,p.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Reticolo reciproco
• Poiche tutte le grandezze fisiche devono essere periodiche in ~r,
possono essere rappresentate come una serie di Fourier:
f (~r +~lm,n,p) =∑
~l∗m,n,p
A~l∗m,n,pexp
(
~l∗m,n,p · (~r +~lm,n,p))
(27)
f(~r +~lm,n,p) = f(~r) implica exp(
~l∗m,n,p ·~lm,n,p
)
= 1, cioe:
~l∗m,n,p ·~lm,n,p = 2π (28)
• Il reticolo reciproco e definito dai vettori ~l∗m,n,p (m, n, p inter:
~l∗m,n,p = m~a∗ + n~b∗ + p~c∗
dove
~a∗ =2π
Ω~b × ~c ~b∗ =
2π
Ω~c × ~a ~c∗ =
2π
Ω~a ×~b
Ω = ~a ·~b × ~c
• Il reticolo reciproco di un reticolo a facce centrate e un reticolo
cubico a corpo centrato. La cella elementare puo essere ot-
tenuta individuando tutti i piani passanti per il punto mediano
alle congiungenti un nodo con i suoi primi vicini e ortogonali
ad essa (cella di Wigner-Seitz).
• La relazione di dispersione e period-
ica nello spazio del reticolo reciproco.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Struttura a bande del Silicio
• Struttura a bande lungo le direzioni principali
• Dettaglio della cima della banda di valenza
• Superfici ad energia costante.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
• I livelli energetici sono dunque organizzati in bande permesse
separate da intervalli (gap) proibiti;
• Le due bande piu esterne sono dette banda di valenza e di
conduzione:
– banda di valenza: occupata dagli elettroni appartenenti al
guscio energetico piu esterno fra quelli occupati che pren-
dono parte ai legami covalenti;
– banda di conduzione: e quella immediatamente superiore,
risulta normalmente non occupata da elettroni.
• si individuano tre tipi di particelle:
– particelle libere (energie superiori al massimo del poten-
ziale U0) le cui energie sono distribuite a formare quasi un
continuo di stati permessi;
– particelle legate (energie molto inferiori a U0) confinate
all’interno delle varie buche con bassissima probabilita di
passaggio da una buca all’altra, si tratta degli elettroni ad
energie piu basse che sono fortemente legati ai rispettivi
nuclei;
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Approssimazione di massa efficace
• Nell’intorno del minimo della banda di conduzione (~k =~k0) l’equazione di dispersione puo essere approssimata con
un’espressione del secondo ordine:
E(~k) = E(~k0) +h2
2
|kx − kx0|2m∗
x
+|ky − ky0|2
m∗y
+|kz − kz0|2
m∗z
dove le m∗ prendono il nome di masse efficaci.
• La massa efficace dipende dalla direzione di ~k considerata.
• Nel caso del silicio m∗x = m∗
l , kx0 = 0.85X , m∗y = m∗
t , ky0 = 0,
m∗z = m∗
t , kz0 = 0,
• Poiche in una dimensione vg = h−1dE(k)/dk = dE(p)/dp,
l’accelerazione della particella vale:
a =dvg
dt=
d2E(p)
dp2
dp
dt=
1
h
d2E(k)
dk2
dk
dt
Confrontando l’espressione con la legge di Newton,
F = ma =dp
dt⇒ a =
1
m
dp
dt
emerge che la curvatura della struttura a bande (d2E/dp2)
assume il significato di inverso della massa inerziale della par-
ticella. Formalmente, nel caso generale possiamo scrivere:
1
m∗
i,j=
1
h2
∂2E
∂ki∂kj
cui corrisponde l’eq. di Newton in forma matriciale:
ai =3
∑
j=1
1
m
ijFj
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Approssimazione di massa efficace
• Trascurando l’anisotropia della relazione E(~k) possiamo scrivere
E(~k) = E(~k0) +h2|~k − ~k0|2
2m∗
dove m∗ e una opportuna media delle masse efficaci nelle tre direzioni(banda sferica e parabolica).
• Utilizzando questa forma della relazione di dispersione, l’equazione diSchrodinger corrispondente ad un potenziale periodico UC(~r) ed uno
impresso U(~r) si trasforma in (Eq.24):
− h2
2m∗∇2 + U(~r)
ξ(~r) = (E1 − E(~k0))ξ(~r) (29)
dove E1 sono gli autovalori dell’Hamiltoniana comprendente il poten-ziale del cristallo. Questa rappresenta l’equazione di un elettrone dimassa m∗ soggetto al solo potenziale impresso U(~r) e con energia mis-urata rispetto al fondo della banda di conduzione E(~k0). L’effetto delcristallo appare solo attraverso la massa efficace.
• La funzione d’onda dell’elettrone vale
Ψ(~r, t) = Ψ(~r) exp(jωt) = ξ(~r)uk(~r) exp(jωt) (30)
dove uk(~r) e una funzione con la periodicita del cristallo che rapp-resenta le variazioni della densita di carica su scala atomica micro-scopica. La funzione ξ(~r) invece e la cosiddetta funzione inviluppo,soluzione dell’equazione di Schroedinger nella quale appare esclusi-vamente il potenziale impresso, e quindi lentamente variabile nellospazio.
• Nel caso di Uimpr(~r) = 0 la funzione inviluppo si riduce ovviamentead un’onda piana e la Ψ ad un’onda di Bloch.
• Gli autovalori del problema completo E1 sono quelli dell’EMA (E(~k)piu E(~k0)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Il concetto di lacuna
• La cima della banda di valenza (doppiamente degenere) ha curvatura negativa. L’energiadegli elettroni nella b.v. e dunque decritta dalla relazione:
Eel = − h2k2
el
2|m∗|
con ~k ed E riferite al massimo.
• Se la banda di valenza non e totalmente piena gli elettroni possono muoversi al suo internodando luogo ad una corrente (addizionale rispetto a quella dovuta agli elettroni in bandadi conduzione).
~Jv.b. = − q
Ω
∑
~kel pieni
~vel( ~kel) (31)
La velocita di questi elettroni soddisfa inoltre le relazioni:
~vel( ~kel) =1
h∇ ~kel
Eel( ~kel) (32)
dh~kel
dt= −q ~F (33)
• E possibile rappresentare il moto degli elettroni in banda di valenza attraverso la dinamicadei molto meno numerosi stati vuoti ?
• Notiamo che se il moto e semiclassico i valori di ~r e ~k ad un dato istante determinanounivocamente tutti i valori successivi. Pertanto le traiettorie degli stati vuoti e degli statipieni non si intersecano mai. Gli stati vuoti evolvono secondo le medesime leggi degli statipieni eq.32,33.
• E possibile rappresentare il moto degli stati vuoti attraverso il moto di una quasi-particella(lacuna) di massa e carica positive pari in valore assoluto a quelle degli elettroni ?
• Definiamo questa particella come avente ~kh = − ~kel e Eh = −Eel dove i ~k coinvolti sonoquelli degli stati vuoti.
• Sostituendo si ha:
hd~kh
dt= q ~F (34)
Eh =h2k2
el
2|m∗| (35)
h ~vh = ∇khEh(kh) = h2kh/|m∗| = −h2kel/|m∗| = ∇kel
Eel(kel) = h ~vel, (36)
Inoltre poiche∑
~kel pieni
~vel( ~kel) = −∑
~kel vuoti
~vel( ~kel) (37)
si ha anche~Jv.b. = − q
Ω
∑
~kel pieni
~vel( ~kel) =q
Ω
∑
~kh
~vh( ~kh) (38)
• La rappresentazione adottata soddisfa le eq.32, 33, 31.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Densita degli stati in ~k
• In un semiconduttore di dimensione finita e disponibile solo un
numero finito di stati ~k. Infatti, considerando una catena di n
atomi lunga d e imponendo condizioni periodiche agli estremi
della catena abbiamo:
Ψ(x + nL) = exp(jknL)Ψ(x) ⇒ exp(jknL) = 1
I valori discreti di k ammessi sono pertanto:
km =2π
nLm =
2π
dm m = 1, ...n
Ogni stato occupa 2π/d nello spazio k e quindi Vk = (2π)3/Ω
nello spazio ~k (Ω = volume del cristallo). Ogni stato puo
ospitare 2 elettroni.
• La densita degli stati definita come il numero di stati elettronici
permessi per unita di volume in ~r e in ~k vale dunque
g = 2n3
ΩVk= 2
1
(2π)3=
1
4π3(39)
• La densita degli stati in E (numero di stati per unita di volume
e di energia) e definita come:
g(E) =1
4π3
∫
δ(E − E(~k))d~k ,
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Densita degli stati in E
• Per una banda sferica e parabolica abbiamo:
E − EC =h2k2
2m∗ ⇒ k =
√
√
√
√
√
2m∗
h2 (E − EC)
Il numero di stati elettronici con vettore d’onda compreso tra
k e k + dk e pari al volume della corteccia sferica (4πk2dk)
diviso per il volume dello stato ((2π)3/Ω)e vale:
dN =4πk2dkΩ
(2π)3
Assumendo una banda di conduzione sferica e parabolica si ha
dk
dE=
1
2
√
√
√
√
√
2m∗
h2
1√E − EC
Sostituendo otteniamo il numero di stati elettronici per unita
di volume in ~r e con energia compresa tra E ed E + dE.
Tenendo conto dello spin:
g(E) = 2dn
dE= 2
dN
ΩdE=
4π
h3(2m∗)3/2
√E − Ec
• Per energie non troppo maggiori di Ec (minori di Ev) la densita
degli stati in energia e data da:
gc(E) =4π
h3(2m∗
n)3/2√
E − Ec E ≥ Ec
gv(E) =4π
h3(2m∗
p)3/2
√Ev − E E ≤ Ev
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Densita degli stati in E
• Superfici ad energia costante.
Nel caso di bande ellissoidali e tenendo conto della molteplicita
delle valli:
m∗e = 62/3(m∗
l )1/3(m∗
t )2/3
m∗h =
[
(m∗light)
3/2(m∗heavy)
3/2]2/3
• m∗l = 0.916m0, m∗
t = 0.19m0, m∗light = 0.16m0, m∗
heavy =
0.49m0
• L’andamento della relazione di dispersione puo essere cal-
colato per via numerica attraverso opportuni algoritmi.
0 1 2 3 4 5
Energy [eV]
0
2
4
6
DO
S [cm
-3 e
V-1]
Electrons
Holes
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Conduzione nei materiali
• Relazione bande di energia - conduzione:
– gli elettroni nelle bande di valenza e di conduzione possono
muoversi lungo il reticolo;
– una banda completamente occupata (valenza) non con-
tribuisce alla conducibilita elettrica perche in virtu della
simmetria della banda, ad ogni stato con vettore d’onda ~kj
ne corrisponde uno con vettore d’onda −~kj e quindi con
quantita di moto uguale ed opposta; essendo entrambi gli
stati occupati il loro contributo complessivo alla corrente
e‘ nullo.
– la banda di conduzione, qualora parzialmente occupata,
contribuisce alla conducibilita elettrica in misura pro-
porzionale agli elettroni che la occupano in quanto ogni
elettrone e in grado di muoversi acquisendo energia cinet-
ica senza che ne esista necessariamente uno con quantita
di moto uguale ed opposta.
• Conduttori, isolanti e semiconduttori:
– nel caso dei conduttori banda di valenza e di conduzione
sono parzialmente sovrapposte a costituire una unica suc-
cessione di stati energetici solo parzialmente occupati, tutti
gli elettroni presenti in tale banda contribuiscono alla con-
duzione nel cristallo);
– nel caso di isolanti e semiconduttori le due bande sono sep-
arate da un gap di ampiezza rilevante rispetto alla energia
fornita dalla agitazione termica 3/2KT ≈ 38 meV per
T=300K.
– isolanti e semiconduttori si differenziano per l’ampiezza del
gap.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Semiconduttori
• Semiconduttori intrinseci:
– presentano ampiezza del gap sufficientemente contenuta
(0.5− 1.5 eV) perche risulti possibile a temperatura ambi-
ente la transizione banda di valenza - banda di conduzione;
– conduzione dovuta ad elettroni della banda di conduzione
e alle lacune in banda di conduzione (mancanza di elettroni
di legame);
– lacuna: pseudoparticella a carica positiva cui e possibile
attribuire proprieta analoghe a quelle dell’elettrone ed una
carica elettrica positiva.
– nel caso di semiconduttori intrinseci ad ogni elettrone in
banda di conduzione corrisponde una lacuna in banda di
valenza (ni=pi).
• semiconduttori elementari: elementi del IV gruppo (Si, Ge),
legami covalenti;
• semiconduttori composti: composti di elementi appartenenti
al III-V gruppo (es. GaAs) o al II-VI gruppo (es: CdTe),
legami chimici misti covalenti-ionici (semiconduttori polari).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Proprieta dei portatori di carica
• Carica: elettroni di conduzione e lacune sono dotati di carica
elettrica (q=±1.602 · 10−19 C).
• Massa:
– elettrone libero soggetto a campo elettrico ~F :
~Force = −q ~F = m0d~v
dt
– un elettrone nella banda di conduzione di un cristallo
risente dell’effetto del potenziale coulombiano periodico
dovuto ai nuclei atomici;
– il suo movimento puo essere schematizzato come una suc-
cessione di spostamenti interrotti da eventi di collisione con
i nuclei (che assumiamo istantanei e localizzati);
– il movimento fra due collisioni successive e descritto
dall’equazione del moto classico in cui alla massa a riposo
m0 si sostuisca la massa efficace m∗ e il campo F e dovuto
alle sole forze impresse;
h~k = m∗∂~vG
∂t= −q ~F
– m∗ riassume l’effetto del potenziale periodico dovuto al
reticolo; il portatore e assimilato a particella classica libera
e soggetta al solo campo elettrico impresso (o di di built-
in).
Semic. material m∗n/m0 m∗
p/m0
Si 1.18 0.81
Ge 0.55 0.36
GaAs 0.066 0.52
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Conduzione elettrica nei semiconduttori
• La conducibilita elettrica e limitata dalla concentrazione di
portatori disponibili;
• Nel caso di semiconduttori intrinseci n = p = ni, funzione
della temperatura del reticolo;
Semic. material gap(eV) ni@300K (cm−3)
Si 1.12 1 ×1010
Ge 0.66 2 ×1013
GaAs 1.42 2 ×106
• ni e molto inferiore alla concentrazione volumetrica di elettroni
di valenza (per Si a T=300K ni ≈ 1 × 1010cm−3 rispetto a
4 · 5 × 1022 = 2 × 1023cm−3, dove il fattore 4 deriva dai 4
orbitali che contribuiscono alla banda di valenza).
• Considerando una barretta di semiconduttore intrinseco di 1
µm2 di sezione soggetta ad un campo di 105 V/cm e con una
mobilita‘ dei portatori di 1000 cm2/Vs abbiamo:
σ = qµnni = 1.6 · 10−19 × 1000 × 1010 = 1.6 · 10−6[Ω−1cm−1]
I = A · J = A · σE = 10−8 × 1.6 · 10−6 × 105 = 1.6nA
La corrente e‘ estremamente piccola !
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Drogaggio semiconduttori
• Introduzione di atomi di prefissati elementi finalizzata a mod-
ificare la concentrazioni n e p a temperatura ambiente;
• nel caso del Si, elementi del V gruppo (donatori) per incre-
mentare n ed atomi di elementi del III gruppo (accettori) per
aumentare p;
Donatori |∆E (meV) Accettori |∆E (meV)
Sb 39 B 45
P 45 Al 67
As 54 Ga 72
In 16
Ec
Ev
Ev
Ec
∆ E
T=0K T=300K
• A temperatura ambiente (quasi) tutti gli atomi donatori (ac-
cettori) risultano ionizzati e contribuiscono a n (p).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Densita degli stati
• densita in energia degli stati nelle bande di conduzione e di
valenza:
– per energie non troppo maggiori di Ec (minori di Ev):
gc(E) =4π(2m∗
n)3/2√
(E − Ec)
h3
=m∗
n
√
2m∗n(E − Ec)
π2h3 , E ≥ Ec
gv(E) =4π(2m∗
p)3/2
√
(Ev − E)
h3
=m∗
p
√
2m∗p(Ev − E)
π2h3 , E ≤ Ev
– si tratta di numero di stati disponibili per unita di energia
e di volume in funzione dell’energia.
ENERGYEE cv
g (E) g (E)v c
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Distribuzione energetica all’equilibrio
• Probabilita di occupazione degli stati elettronici;
• Funzione di Fermi;
f(E) =1
1 + e(E−EF )/KT
• EF : Energia di Fermi;
• Assume il significato di energia alla quale la probabilita di
occupazione passa da valori pressoche unitari a valori prossimi
allo 0.
f(E)
EE F
f(E)
EE F
0.5
• Nel caso dei semiconduttori il livello di Fermi e posizionato
all’interno del gap energetico (per T=0K banda di valenza
completamente occupata, banda di conduzione vuota).
• Approssimazione (distribuzione di Boltzmann)
f (E) ≈ e−(E−EF )/KT , EF ≤ EC − 3 · KT
1 − f(E) ≈ e(E−EF )/KT , EF ≥ EV + 3 · KT
• La condizione necessaria per la validita della statistica di Boltz-
mann EV + 3 ·KT ≤ EF ≤ EC − 3 ·KT individua il caso di
semiconduttore non-degenere.
• Band tails dovute al drogante
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Concentrazione dei portatori all’equilibrio
• Note le espressioni per la densita in energia e volume degli stati
elettronici e per la probabilita di occupazione in energia di tali
stati:
n =∫ 1
4π3f (E(~k))d~k =
∫ ∞EC
gC(E)f (E)dE
p =∫ EV
−∞ gV (E)(1 − f(E))dE
• L’uso della statistica di Fermi porta ad un integrale non cal-
colabile in forma chiusa;
n =m∗
n
√2m∗
n
π2h3
∫ ∞EC
√E − ECdE
1 + e(E−EF )/KT
• Adottando la distribuzione di Boltzmann e risolvendo
l’integrale in E:
n = NCe−(EC−EF )/KT
p = NV e−(EF−EV )/KT
con NC = 2[
m∗nKT
2πh2
]3/2, NV = 2
[
m∗pKT
2πh2
]3/2: densita efficaci
degli stati in banda di conduzione e di valenza.
• a temperatura ambiente: NC,V = (2.5 ×1019cm−3)(m∗
n,p/m0)3/2
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Calcolo della concentrazione dei portatori di carica
• Nel caso di una banda sferica parabolica:
n =∫ ∞EC
4π(2m∗)3/2
h3
√E − EC
1 + exp((E − EF )/kT )dE
pongo E − EC = ε, cioe dE = dε:
n =∫ ∞0
4π(2m∗)3/2
h3
√ε
1 + exp((ε + EC − EF )/kT )dε
• Approssimo con la distribuzione di Maxwell Boltzmann e
pongo t2 = ε, cioe dε = 2tdt,√
ε = t
n =∫ ∞0
4π(2m∗)3/2
h32t2 exp(−t2/kT ) exp(−(EC −EF )/kT )dt
pongo t2/kT = ξ2
n = 24π(2m∗kT )3/2
h3exp(−(EC −EF )/kT )
∫ ∞0
ξ2 exp(−ξ2)dξ
Poiche∫ ∞0
ξ2 exp(−αξ2)dξ =1
4α
√
√
√
√
π
αotteniamo infine
n = 2
2m∗kTπ
h2
3/2
exp (−(EC − EF )/kT )
= 2
m∗kT
2πh2
3/2
exp (−(EC − EF )/kT )
• Per tenere conto dell’andamento ellissoidale e della molteplicita
delle valli e necessario sostituire m∗ con opportune masse
equivalenti m∗n ed m∗
p.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Legge dell’azione di massa
• concentrazioni n, p di equilibrio nell’approssimazione della sta-
tistica di Boltzmann:
np = NCNV e−(EC−EV )/KT = NCNV e−EG/KT
• In un semiconduttore non degenere all’equilibrio termodinam-
ico il prodotto p · n non dipende dalla posizione del livello di
Fermi (e quindi dal drogaggio).
• nel caso particolare di semiconduttore intrinseco: n = p = ni;
segue:
ni =√
NCNV e−EG/2KT
• pertanto, indipendentemente dalla presenza o meno di atomi
droganti, all’equilibrio vale:
np = n2i
Equazioni di Shockley
• Indicando con EFi il livello di Fermi del semiconduttore in-
trinseco (vedremo come valutarlo) abbiamo:
ni = NCe−(EC−EFi)/KT ni = NV e(EV −EFi)/KT
• sommando e sottraendo EFi dalle espressioni:
n = NCe−(EC−EF )/KT p = NV e−(EF−EV )/KT
otteniamo le relazioni di Shockley
n = nie(EF−EFi)/KT p = nie
−(EF−EFi)/KT
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Relazione EF - concentrazioni di portatori
• Livello di Fermi intrinseco (impongo n = p = ni):
NCe(EFi−EC)/KT = NV e−(EFi−EV )/KT
EFi =EC + EV
2+
KT
2ln
NV
NC
per Si, T=300K, KT2 ln
(
NVNC
)
≈ −13meV ;
• semiconduttore drogato non-degenere, ionizzazione completa:
EF = EFi + KT ln(n/ni) = EFi − KT ln(p/ni)
EF = EFi +KT
2ln(n/p)
– drogaggio prevalente N:
EF ≈ EFi + KTln(ND/ni)
limite per non-degenerazione: ND ≤ 1.6 × 1018cm−3;
– drogaggio prevalente P:
EF ≈ EFi − KTln(NA/ni)
limite per non-degenerazione: NA ≤ 9.1 × 1017cm−3;
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Condizione di neutralita della carica
• In un semiconduttore uniformemente drogato di estensione tale
da potersi trascurare gli effetti di bordo ed in condizioni di
equilibrio termodinamico si ha neutralita della carica elettrica:
p − n + N+D − N−
A = 0
ove: N+D e N−
A rapresentano le concentrazioni volumetriche di
atomi droganti donatori ed accettori ionizzati;
• nell’ipotesi di completa ionizzazione dei droganti: N+D = ND,
N−A = NA;
Concentrazione dei portatori di carica:
• imponendo la neutralita della carica elettrica e la legge di
azione di massa e assumendo la completa ionizzazione del dro-
gante:n2
i
n− n = NA − ND
n =ND − NA
2+
ND − NA
2
2
+ n2i
1/2
p =NA − ND
2+
NA − ND
2
2
+ n2i
1/2
• Conta ND − NA ⇒ compensazione dei droganti.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Concentrazione dei portatori di carica:
• semplificazioni per casi notevoli:
– semiconduttore intrinseco: NA = ND = 0 → n = p =
ni(T );
– semiconduttore drogato con prevalenza di una specie
sull’altra:
∗ ND−NA À ni ⇒ n = ND−NA2 +
[
(
ND−NA2
)2+ n2
i
]1/2'
ND2 +
[
(
ND2
)2+ n2
i
]1/2' ND
2 + ND2 = ND
⇒ n ≈ ND, p ≈ n2i/ND;
∗ NA − ND À ni → p ≈ NA, n ≈ n2i/NA;
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Dipendenza della concentrazione dalla temperatura
• Precedente trattazione effettuata nelle ipotesi:
– ionizzazione completa;
– ND(NA) À ni;
• tali ipotesi sono rispettate in un intervallo di valori di T di
ampiezza limitata:
– limite inferiore: ionizzazione incompleta (freeze-out);
– limite superiore: ni(T ) > ND(NA) (comportamento in-
trinseco).
0.5
1.0
1.5
n/N D
T(K)0 100 200 300 400 500
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Semiconduttore non-degenere all’equilibrio
• La trattazione svolta fino ad ora si riferisce alla condizione di
equilibrio termodinamico:
– assenza di scambi di energia e materia fra semiconduttore
e ambiente esterno;
– corrente elettrica nulla (assenza di uno spostamento col-
lettivo di portatori di carica lungo una direzione preferen-
ziale).
• Anche in condizioni di equilibrio i portatori di carica non sono
immobili ma si muovono in maniera casuale interagendo con
il reticolo i cui nuclei oscillano nell’intorno della posizione di
equilibrio. Tali movimenti casuali danno luogo ad una corrente
complessiva nulla (distribuzione angolare uniforme dei vettori
velocita).
• L’approssimazione di Boltzmann ricavata come caso limite
della distribuzione di Fermi, costituisce la descrizione statis-
tica per un gas di particelle classiche non interagenti fra loro
(gas perfetto) per le quali non vale il principio di esclusione.
• Applichiamo i risultati della meccanica statistica per i gas per-
fetti in condizioni di equilibrio al ”gas elettronico” in assenza
di ”esclusione” (semiconduttore non degenere):
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Portatori di carica: analogia con gas perfetti
• elettrone (lacuna) descritto da funzione d’onda che soddisfa
l’equazione di Schrodinger nell’approssimazione della massa
efficace con energia cinetica (associata alla sua propagazione
nello spazio) misurata rispetto ad EC (EV );
• quantita di moto ~p = hk = m∗n~vp, (massa e velocita della
particella classica sono sostituiti da massa efficace e velocita di
gruppo del pacchetto d’onde);
• Distribuzione dei portatori: F(~p), numero di elettroni con ~p
fra ~p e ~p + d~p: dn(~p) = F(~p)dpxdpydpz.
dn(px, py, pz) = n
1
2πm∗nKT0
3/2
exp
− |~p|22m∗
nKT0
dpxdpydpz
• in funzione del modulo |~p| = p:
dn(p) = n
1
2πm∗nKT0
3/2
exp
− |~p|22m∗
nKT0
p|2dp∫ π
0
∫ 2π
0sin θdθdφ
dn(p) =4n√π
1
2m∗nKT0
3/2
exp
− |~p|22m∗
nKT0
p|2dp
• dalla relazione di dispersione: E = p2
2m∗n
effettuando il cambio
di variabili segue:
dn(E) =2n√π
1
KT0
3/2 √Eexp
− E
KT0
dE
• il secondo membro e nella forma f(E) · gC(E)dE con: gC(E)
densita degli stati in banda di conduzione e f (E) distribuzione
statistica di Boltzmann.
• Energia media della popolazione: < E >= 32KBT .
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Relazione fra energia dei portatori, potenziale
elettrico e bande
• Il teorema della massa efficace permette di considerare un elettrone(lacuna) in banda di conduzione (valenza) come particella libera conenergia cinetica misurata rispetto al livello EC(~r) = EC + Uimpr(~r)ovvero (EV (~r) = EV + Uimpr(~r));
• EC(~r) ed EV (~r) sono pertanto rappresentative (a meno di unacostante) dell’energia potenziale di elettroni (Epot) e lacune;
• per una particella di carica -q si ha:
– potenziale elettrico φ(~r):
−qφ(~r) = EPot(~r) = EC(~r) ⇒ φ(~r) = −1q(EC(~r) − ERef);
– Se il livello di Fermi intrinseco e‘ parallelo al bordo della banda diconduzione (non vero in eterogiunzioni e in presenza di variazionispaziali del band-gap) possiamo scegliere ERef in modo tale cheφ(~r) = −1
qEFi(~r)
– campo elettrico: F = −∇φ → F = 1q∇EC = 1
q∇EFi
• La presenza di campo elettrico corrisponde quindi ad un piegamento
delle bande
• Concentrazione in funzione del potenziale elettrico: sapendo cheall’equilibrio n = ni exp (EF − EFi)/KT (relazione di Shockley) ot-teniamo:
n = ni exp (q(φ − φF )/KT ) p = ni exp (−q(φ − φF )/KT )
dove φF e il valore (costante perche‘ all’equilibrio) del potenziale cor-rispondente all’energia di Fermi.
• Se lo zero del potenziale e preso in corrispondenza del livello di Fermiallora:
n = ni exp qφ/KT p = ni exp−qφ/KT
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Portatori di carica fuori equilibrio
• Vi sono due condizioni di ”fuori equilibrio” di importanza ril-
evante:
– presenza di campo elettrico impresso dovuto ad azioni
esterne o di disuniformita spaziale delle concentrazioni
dei portatori cui consegue l’insorgere di correnti elettriche
(fenomeni di ”trasporto”);
– temporanea variazione delle concentrazioni rispetto alla
condizione di equilibrio che produce l’insorgere di fenomeni
di generazione o ricombinazione tendenti a ristabilire
l’equilibrio;
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Densita di corrente e di carica in M.Q.
• In meccanica quantistica la probabilita di trovare una par-
ticella rappresentata dalla funzione d’onda Ψ all’interno del
volume Ω e data da:∫
ΩPΨdΩ =
∫
Ω|Ψ|2dΩ (40)
• |Ψ|2 assume dunque il significato di densita di probabilita di
trovare una particella.
• L’equazione di continuita:
∇ · ~JΨ +∂PΨ
∂t= 0 (41)
definisce implicitamente una densita di corrente di proba-
bilita.
• Poiche ∂PΨ/∂t = Ψ∂Ψ∗/∂t + Ψ∗∂Ψ/∂t e poiche
dall’equazione di Schroedinger:
jh∂Ψ(~r, t)
∂t=
h2
2m∇2Ψ(~r, t) − U(~r, t)Ψ(~r, t) (42)
otteniamo:
~JΨ = −jh
2m(Ψ∇Ψ∗(~r, t) − Ψ∗∇Ψ(~r, t)) (43)
• Se Ψ e nulla in un punto dello spazio allora lo stato da essa
rappresentato non da contributo alla corrente.
• Se Ψ e reale (elettroni confinati) allora ~JΨ e identicamente
nulla.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Effetto Tunnel quantistico (I)
• Consideriamo una barriera di potenziale di altezza U compresa trax = 0 ed x = d, ed un flusso di particelle incidente con energia E < U .La generica soluzione dell’equazione di Schroedinger nelle tre regionix < 0; 0 < x < d; x > d vale:
ΨI(x) = A exp(−jkIx) + B exp(+jkIx)
ΨII(x) = C exp(αx) + D exp(−αx)
ΨIII(x) = E exp(−ikIIIx)
• Sostituendo ΨI(x), ΨII(x), ΨIII(x) nell’equazione di Schroedinger ot-teniamo:
kI = kIII = k =
√
√
√
√
2m∗(E − U(x > d))
h2
α =
√
√
√
√
2m∗(U(0 < x < d) − E)
h2
• Imponendo la continuita della funzione d’onda e della sua derivataprima in x = 0 ed x = d otteniamo:
ΨI(0) = ΨII(0) ⇒ A + B = C + D (44)
ΨII(d) = ΨIII(d) ⇒ Ceαd + De−αd = Ee−jkd (45)
Ψ′I(0) = Ψ′
II(0) ⇒ −jkA + jkB = αC − αD (46)
Ψ′II(d) = Ψ′
III(d) ⇒ αCeαd − αDe−αd = −jkEe−jkd (47)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Effetto Tunnel quantistico (II)
• Chiamo Equazione (2 → 4) l’equazione ottenuta eliminando
E per sostituzione della Eq.(45) nella Eq.(47). Inoltre dalle
Eq.(44) ed Eq.(46) ottengo
2C = −jk
α(A − B) + A + B (48)
2D = +jk
α(A − B) + A + B (49)
• Sostituendo queste ultime due equazioni nella Eq.(2 → 4) ot-
tengo infine:
B(
(α + jk)2eαd − (α − jk)2e−αd)
=
= A(
(α + jk)(α − jk)e−αd − (α + jk)(α − jk)eαd)
da cui finalmente:
B
A=
(α2 + k2) sinh(αd)
(k2 − α2) sinh(αd) − 2jαk cosh(αd)(50)
T = 1−R = 1−|B|2|A|2 =
4α2k2
(k2 − α2)2 sinh2(αd) + 4α2k2 cosh2(αd)(51)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto di carica
• La definizione precedente e utile solo quando la corrente e dovutaa, o limitata da, fenomeni di tunneling elastico. In presenza di col-lisioni occorre valutare le funzioni d’onda risolvendo l’equazione diSchroedinger in presenza del potenziale di scattering.
• Se la distanza percorsa dalle particelle tra due successivi eventi discattering e grande rispetto alle dimensioni del pacchetto d’onde cherappresenta la particella, e piccola rispetto alle dimensioni del dis-positivo, e lecito e conveniente adottare un approccio semiclassico alproblema del trasporto.
• In presenza di forze impresse lentamente variabili nello spazio sappi-amo che possiamo interpretare EC(~r) = Uimpr(~r) + E(~k0) (ed EV (~r))
come energia potenziale di elettroni (lacune) e ∆E(~k) = E(~k)−E(~k0)come energia cinetica, dove E(~k) e la relazione di dispersione delcristallo per Uimpr = US = 0.
• Dall’approssimazione di massa efficace, l’energia totale nel sistemaperturbato dal campo impresso e data da
E1(~r,~k) = EC(~r) + E(~k) (52)
• Per un elettrone rappresentato da un pacchetto d’onda centrato in ~r,~k
e che si sposta in modo elastico E1 = costante. Pertanto:
dE1(~r,~k)
dt= ∇kE1(~r,~k) · d~k
dt+ ∇rE1(~r,~k) · d~r
dt= 0 (53)
che implica
~vg · hd~k
dt+ ~vg · ∇EC(~r) = 0 ⇒ dh~k
dt= −∇EC(~r) = ~Fe (54)
• Questa equazione del moto semiclassica descrive lo spostamento delpacchetto, in essa il momento del cristallo h~k gioca lo stesso ruolo delmomento di una particella classica.
• Si osservi che se E(~k0) = E0(~r) dipende dal punto, allora la pseudo-forza −∇EC(~r) viene a comporsi di due termini: uno dipendentedalle forze impresse, l’altro dal gradiente del fondo della banda diconduzione.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto di carica: Equazione di Boltzmann
• Agenti esterni che rimuovano il sistema dalla condizione di
equilibrio modificano la distribuzione energetica rispetto alla
dist. Fermi Dirac. La funzione di distribuzione diviene fun-
zione della coordinata spaziale ~r e del tempo t, f(~r, ~p, t).
• Il numero di portatori in ogni elemento di volume d~rd~p
e semplicemente dato dalla Distribuzione dei portatori
F(~r, ~p, t)d~rd~p = (1/4π3h3)f (~r, ~p, t)d~rd~p
• le variazioni temporali e spaziali di F(~p, ~r, t) (e di f(~p, ~r, t))
sono descritte dall’equazione di Boltzmann:
∂F∂t
+
d~r
dt
· ∇rF +
d~p
dt
· ∇pF =
∂F∂t
C
• Le variazioni complessive di F sono dovute alla sua dipendenza
da t + al flusso netto di F nello spazio ~r + il flusso netto di
F nello spazio ~p. Queste variazioni devono uguagliare quelle
dovute alle collisioni.
rr r+dr
out-flow=
out-flow=in-flow=
g
in-scattering=
f(r+dr)
in-flow=
gen.-rec.
g
out-scattering=
in
out
f(r)
p
p+dp
p
(df/dt) dr dp
f(p+dp) p dr
v dp
f(p) p dr (df/dt) dr dp
v dp
∂F∂t
drdp + (f(r, p + dp) − f(r, p))dp
dtdr +
(f (r + dr, p) − f (r, p))dr
dtdp =
∂F∂t
in−
∂F∂t
out
drdp
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto di carica: Equazione di Boltzmann
• Equazione di Newton della meccanica classica:
d~p
dt= ~Force = ±q(~F + ~vg × ~B)
• Per ~B = 0 l’equazione di Boltzmann diviene, dunque:
∂F∂t
+ ~vg · ∇rF ± q ~F · ∇pF =∂F∂t
∣
∣
∣
∣
C
• Per particelle classiche, ~v = ~p/m, mentre la relazione tra energia ci-netica e momento vale E(~p) = p2/2m e quindi E = 1
2mv2.
• Per elettroni e lacune nei semiconduttori vale unicamente:
~v = ~vg = ∇pE(~p) =1
h∇kE(~k)
Ogni tipo di semiconduttore ha una sua funzione E(~p) che puo esserecalcolata univocamente dai principi della meccanica quantistica e dallaconoscenza della struttura cristallina del semiconduttore.
• Nota f(~r, ~p, t), ovvero f(~r,~k, t), e immediato calcolare la concen-trazione, n, e la densita di corrente, ~Jn, degli elettroni come (analoga-mente per le lacune):
n =1
4π3
∫
f(~r,~k, t)d~k
~Jn =−q
4π3
∫
f(~r,~k, t)vg(~k)d~k
• Solo per particelle con energia cinetica molto piccola la re-lazione energia-momento E(~p) coincide con la relazione classicanell’approssimazione parabolica: E(~p) = p2/2m∗ (approssimazioneparabolica).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Equazione di Boltzmann: termine di collisione
∂F∂t
∣
∣
∣
∣
C=
∫
~p′ [S(~r, ~p′, ~p)F(~r, ~p′, t) − S(~r, ~p, ~p′)F(~r, ~p, t)] d~p′
S(~r, ~p, ~p′) frequenza dell’evento di scattering che produce una tran-
sizione istantanea dallo stato ~r, ~p a ~r, ~p′.Equazione di Boltzmann: Limiti di validita
* Validita‘ del modello a bande.
* Il campo elettrico varia lentamente sulla scala delle dimensioni
del pacchetto d’onde che descrive le particelle in moto (Teo-
rema di Ehrenfest).
* Approccio statistico, valido in presenza di molte particelle.
* Trattazione semiclassica: legge di Newton + elementi quan-
tistici nel calcolo del termine di collisione. In particolare il
concetto di F e classico perche specifica nello stesso istante
~r e ~p della particella. L’applicazione del principio di indeter-
minazione comporta un’incertezza di alcuni Angstrom nella
localizzazione della particella se E e determinata a meno di
KBT .
* Per descrivere in modo semplice il termine di collisione si con-
siderano solo collisioni binarie, indipendenti da F , e che avven-
gono in tempo nullo.
* La forma precedente dell’integrale di collisione non rispetta il
principio di esclusione (semiconduttore non degenere).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Risoluzione della BTE
• La BTE e un’equazione integro-differenziale alle derivate
parziali nello spazio a sette dimensioni (~r, ~p, t). La soluzione
diretta in forma chiusa e molto difficile anche nei casi piu sem-
plici.
La difficolta della soluzione deriva dalla disomogeneita spaziale
del dispositivo, dai modelli usati per i meccanismi di collisione
(∂F∂t |C) e dalla complessita della struttura a bande (E(~p)).
• La risoluzione della BTE puo avvenire in via numerica tramite
metodi statistici per la soluzione diretta (Monte Carlo), oppure
metodi numerici approssimati (momenti).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Il metodo dei momenti
• Il piu noto metodo approssimato e‘ quello dei momenti che si
basa su:
* Riduzione del numero delle dimensioni del dominio della
funzione incognita, ottenuta sostituendo alla BTE (in F)
una serie di equazioni nei momenti di F rispetto a ~p.
* Drastica approssimazione per il termine di collisione (ap-
prossimazione del tempo di rilassamento) che concentra
l’effetto di tutti i tipi di collisione in un unico parametro τ
che rappresenta la rapidita con cui il sistema ritorna allo
stato di equilibrio.
• I momenti di F rispetto a ~p hanno un significato fisico intu-
itivo, infatti:
n(~r, t) =∫
~pF(~r, ~p, t)d~p momento di ordine zero
~P =∫
~p~pF(~r, ~p, t)d~p momento di ordine uno
W =∫
~p
p2
2mF(~r, ~p, t)d~p momento di ordine due
dove n rappresenta la concentrazione di elettroni, ~P il mo-
mento complessivo, ~P/n il momento medio del singolo elet-
trone, W l’energia cinetica complessiva nell’approssimazione
parabolica p2/2m = E, W/n l’energia media del singolo elet-
trone.
• Le nuove equazioni si ottengono dalla BTE moltiplicandola per
la corrispondente potenza di ~p e integrandola in ~p.
• Occorre fare qualche ipotesi fisica/empirica per chiudere il sis-
tema di equazioni
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Modello drift-diffusion
• Esempio del metodo dei momenti e il modello drift-diffusion.
Integrando in ~p la BTE e sostituendo all’incognita F la quan-
tita:
n(~r, t) =∫
~pF(~r, ~p, t)d~p
che rappresenta il momento di ordine zero della F , si ottiene
la ben nota equazione di continuita per gli elettroni:
∂n
∂t=
1
q∇ · (n < ~v >) +
∂n
∂t|G−R =
1
q∇ · ~Jn +
∂n
∂t|G−R
• Questa equazione non fornisce alcuna informazione sulla dis-
tribuzione delle particelle in ~p e quindi non e sufficiente a de-
scrivere il trasporto.
• Per ottenere una conoscenza piu precisa della distribuzione si
devono prendere in considerazione i momenti di ordine supe-
riore della F rispetto a ~p.
• Se mi limito al momento di ordine uno ottengo dalla BTE inte-
grata in ~p un’equazione in ~Jn che opportunamente semplificata
(in particolare e fondamentale l’assunzione che la temperatura
elettronica coincida con quella del cristallo), si riduce alla for-
mulazione della densita di corrente nel modello drift-diffusion:
~Jn = −qµnn∇φ + qDn∇n
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Modello drift-diffusion
• Variabili: n, p, φ, ~Jn, ~Jp
• Equazioni di Continuita:
∂n
∂t=
1
q∇ · ~Jn − U
∂p
∂t= −1
q∇ · ~Jp − U
• Equazioni della Corrente:
~Jn = −qµnn∇φ + qDn∇n
~Jp = −qµpp∇φ − qDp∇p
• Equazione di Poisson:
∇ · (ε∇φ) = −ρ = −q(p − n + N+D − N−
A )
• Equazioni per esprimere mobilita, coefficienti di diffusione, fun-
zione di Generazione-Ricombinazione (U = R−G) in funzione
delle variabili del modello.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Modello Idrodinamico
• Tenendo conto anche dell’equazione di bilancio dell’energia,
ottenibile dalla BTE con l’introduzione del momento del sec-
ondo ordine (energia media), si perviene al cosiddetto modello
idrodinamico.
• Nel modello idrodinamico l’equazione di bilancio del momento
diviene:
~Jn −τ
q
(
~Jn · ∇) ~Jn
n= qnµn
~F +1
n∇
nkTe
q
• Le differenze rispetto al modello Drift-Diffusion riguardano
principalmente due aspetti:
– Te rimane dentro il segno di gradiente nel termine diffusivo.
– e presente nel termine sinistro, un fattore correttivo che
puo essere importante in regioni nelle quali la velocita
( ~Jn/n) varia rapidamente nello spazio.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Risoluzione diretta della BTE:
il metodo Monte Carlo
• Il metodo Monte Carlo e un metodo diretto e non approssimato
di risolvere l’equazione del trasporto di Boltzmann
• La dinamica di ciascuna particella viene descritta in modo
semiclassico attraverso la seguente espressione:
d~p
dt= ±q ~F + R(~r, ~p, t)
• Il termine R(~r, ~p, t) rappresenta l’effetto delle collisioni che
modificano la dinamica della particella (dovute a impurita ion-
izzate, vibrazioni del reticolo, etc . . . ).
• Nel metodo Monte Carlo traiettorie deterministiche calcolate
sulla base dell’equazione semiclassica del moto:
d~p
dt= ±q ~F
si alternano ad eventi istantanei di collisione descritti da oppor-
tune funzioni di probabilita S(~r, ~p, t) che esprimono la prob-
abilita che un determinato evento di scattering avvenga per
unita di tempo (scattering rates). La frequenza di questi
eventi determina la durata delle traiettorie (voli liberi).
• Simulando il moto di molte particelle si possono accumulare
tutte le informazioni necessarie alla conoscenza della funzione
di distribuzione f e della distribuzione dei portatori F
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Metodo Monte Carlo: volo libero
• Durante il volo libero:
d~p
dt= −q ~F ~r(t) = ~r(0) +
∫ t
0~vg(t
′)dt′
• Supponendo il campo costante e diretto verso −x abbiamo:
px(t) = px(0) − qFxt; py(t) = py(0); pz(t) = pz(0)
x(t) = x(0) +E(t) − E(0)
−qFx; y(t) = y(0) +
py(0)
m∗y
t; z(t) = z(0) +pz(0)
m∗z
t
con E(t) = p2(t)/2m∗ in bande sferiche paraboliche.
• Indichiamo con Γ =∑
i∑
~k′ Si(~k,~k′) lo scattering rate totale. Se Γfosse costante, la variazione nel numero di particelle che non subisconoscattering (nns) tra t e t + dt varrebbe dnns = −Γnnsdt. Pertanto:
nns(t) = nns(0) exp(−Γt)
• La probabilita di sopravvivere senza scattering fino a t vale dunque
P (t) =nns(t)
nns(0)= exp(−Γt)
• La probabilita di subire un urto tra t e t + dt vale dunque
P(t)dt = Γ exp(−Γt)dt
• Scegliendo numeri casuali r, la probabilita‘ di avere r entro dr deveessere pari a quella di avere una collisione tra t e t + dt
P(t)dt = P(r)dr
Se r ha distribuzione uniforme tra 0 e 1 allora P(r) = 1. Integrando:
∫ r
0dr =
∫ t
0Γ exp(−Γt′)dt′ ⇒ r = 1 − exp(−Γt)
• Poiche r1 = 1−r ha la medesima distribuzione uniforme di r abbiamo:
t = −Γ−1 ln(r1) (55)
• Se Γ non e costante massimizzo Γ e aggiungo il self scattering, La sceltadel meccanismo di scattering e dello stato dopo-scattering dipendonoda ulteriori numeri casuali
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Metodo Monte Carlo e BTE
• La simulazione Monte Carlo puo procedere con il calcolo successivodelle traiettorie di numerose particelle.
• Consideriamo un dispositivo costituito da fette unidimensionali dispessore infinitesimo e definiamo il contributo della particella j allaconcentrazione come
δnj(~r, t) = δ[~r − ~rj(t)]
• Il contributo alla funzione di distribuzione e dunque
δfj(~r, ~p, t) = δ[~r − ~rj(t)]δ[~p − ~pj(t)]
• Derivando rispetto al tempo
∂δfj
∂t= ∇rj
δfj ·d~rj
dt+ ∇pj
δfj ·d~pj
dt
doved~rj
dt= vg,j
d~pj
dt= −q ~F +
∂~pj
∂t|coll
• Dalla definizione del contributo di una particella alla f abbiamo
∇rjδfj = −∇rδfj ∇pj
δfj = −∇pδfj
• Sostituendo:
∂δfj
∂t= −∇rδfj · ~vg,j + q ~F · ∇pδfj + ∇pj
δfj ·d~pj
dt|coll
• Sommando su tutte le traiettorie otteniamo:
∂f
∂t+ ∇rf · ~vg − q ~F · ∇pδf =
∂f
∂t|coll
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Vantaggi e limiti del metodo Monte Carlo
• Fornisce una soluzione esatta dell’Equazione di Boltzmann
(BTE)
• Consente di aggiungere agevolmente nuovi meccanismi di scat-
tering
• Consente di incorporare facilmente fenomeni quantistici quali
il tunneling
• Consente di incorporare effetti di ”Collisional Broadening”
• Consente di incorporare effetti ”full band”
• Storicamente si e rivelato un metodo affidabile e robusto di
soluzione della BTE
• Puo essere generalizzato al caso di trasporto in sottobande
• Richiede tempi di calcolo elevati
• La soluzione e affetta da rumore di natura statistica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto in presenza di campo elettrico
Corrente di ”deriva”
• In presenza di un campo elettrico impresso (d.d.p. fra gli es-
tremi di una barretta) elettroni di conduzione e lacune sono
soggetti alla forza coulombiana che ne determina un orienta-
mento prevalente del vettore velocita in direzione del campo
elettrico (verso concorde o meno a seconda della polarita).
~Jp,drift = qp~vp,drift
~Jn,drift = −qn~vn,drift
• ~J : vettore densita di corrente; ~vdrift: vettore velocita di deriva
(drift), cioe velocita media delle particelle;
• applichiamo il teorema dell’impulso ad un elettrone rappresen-
tativo della popolazione elettronica dotato di velocita pari alla
velocita‘ media di deriva e che effettua voli liberi compresi fra
due collisioni successive di durata τsc:
−q ~Fτsc = m∗~vdrift
µn = |vdrift|/|F | =qτsc
m∗
• per campi elettrici non troppo elevati la velocita di deriva e
proporzionale all’intensita del campo
• ~vp,drift = µp~F , ~vn,drift = −µn
~F
~Jp,drift = qpµp~F
~Jn,drift = qnµn~F
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto in presenza di campo elettrico
Corrente di ”deriva”
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Mobilita
• Presenta dipendenza da: materiale semiconduttore, tipo di
portatore, densita di drogante, temperatura.
• Limitata da interazioni (scattering) con: vibrazioni reticolari
(aumentano con T); impurita ed atomi droganti ionizzati.
• Vibrazioni reticolari: onde di deformazione elastica che si pro-
pagano attraverso il cristallo producendo l’oscillazione degli
atomi del reticolo nell’intorno della loro posizione di riposo
e, pertanto, la perturbazione del potenziale dovuto ai nuclei
(potenziale imperturbato tenuto in conto attraverso m∗).
• L’interazione reticolare (scattering fononico) provoca scambio
di quantita di moto ed energia fra portatori e reticolo.
• Alle vibrazioni reticolari e possibile attribuire natura corpus-
colari: fononi dotati di massa nulla e di energia e quantita di
moto.
• Le impurita neutre o ionizzate ionizzate (atomi droganti) per-
turbano il potenziale elettrostatico del reticolo ideale; pro-
ducono scambio di energia trascurabile ma variazione apprez-
zabile della quantita di moto.
• Ad ognuno dei meccanismi di scattering e associabile un libero
cammino medio e, quindi un valore di mobilita.
• Regola di composizione delle mobilita: Mathiessen rule
1
µ=
∑
i
1
µi
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto in presenza di campo elettrico: ”mobilita”'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto in presenza di campo elettrico: resistivita
• In una barretta di semiconduttore con concentrazioni uniformi
la corrente e dovuta unicamente a ”deriva”; nell’ipotesi di bassi
campi elettrici (linearita):
~J = ~Jp−drift + Jn−drift = q(pµp + nµn)~F
• Resistivita ρ:
ρ =1
q(pµp + nµn)
• drogaggio prevalente N: n ≈ ND, p ≈ n2i/ND ¿ n, ρ ≈ 1
qNDµn
• drogaggio prevalente P: p ≈ NA, n ≈ n2i/NA ¿ p, ρ ≈ 1
qNAµp
•
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Effetti di alti campi elettrici: portatori caldi e
saturazione di velocita
• In presenza di campi elettrici elevati (F > 1kV/cm) l’energia
acquisita durante un volo libero (∆E = q ~F · ~∆r) diviene rile-
vante.
• La distribuzione energetica dei portatori si discosta da quella
di equilibrio (aumento dell’energia media della popolazione).
• La probabilita che un elettrone ecciti onde elastiche (emissione
di un fonone) dissipando parte della sua energia cinetica, au-
menta all’aumentare della sua energia.
• L’energia media della popolazione elettronica viene deter-
minata dal bilanciamento degli scambi energetici portatore-
campo e portatore-reticolo.
• Gli scattering fononici tendendo a disperdere la distribuzione
angolare dei vettori velocita delle singole particelle, produce
una saturazione nella caratteristica velocita-campo o, equiva-
lentemente, una riduzione della mobilita elettronica.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Relazione velocita-campo elettrico
• Formule empiriche per la relazione velocita-campo
– Silicio:
v =µ0F
[
1 +(
µ0Fvsat
)β]1/β
– Arseniuro di Gallio:
v =µ0F + vsat (F/F0)
4
1 + (F/F0)4
• vsat rappresenta il valore di saturazione della velocita ' 107
cm/s
• µ0 rappresenta il valore di mobilita per F → 0
• β determina la forma della regione di transizione tra regime di
mobilita e di velocita saturata
• I vari parametri assumono valori numerici diversi per elettroni
e lacune e nei diversi materiali semiconduttori; sono, in gen-
erale, dipendenti dalla temperatura.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Diffusione dei portatori di carica
• Fenomeni di trasporto di carica si verificano anche in assenza
di campo elettrico a causa di gradienti di cancentrazione.
• In presenza di un gradiente di concentrazione n, si verifica
uno spostamento netto di elettroni che tende ad annullare il
gradiente che lo ha originato.
• In assenza di altre forze, il movimento di portatori e dovuto alla
sola agitazione termica dei portatori; ogni singolo portatore
si muove in modo casuale (distribuzione angolare del vettore
velocita uniforme).
• Legge di Fick della diffusione: il flusso di particelle a concen-
trazione η attraverso una superficie e proporzionale alla com-
ponente del gradiente di η in direzione normale alla superficie:
Φ = −D∇η · ~u
• Correnti di diffusione:
~Jp−diff = −qDp∇p
~Jn−diff = qDn∇n
• Correnti totali:
~Jp = qµpp~F − qDp∇p
~Jn = qµnn~F + qDn∇n
~J = ~Jp + ~Jn
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Livello di Fermi all’equilibrio
• Si consideri una regione di semiconduttore a drogaggio non
uniforme o una etero-struttura costituita dalla unione lungo
un piano di due diversi materiali (di cui uno semiconduttore e
l’altro metallo o dielettrico);
• ipotesi di equilibrio termodinamico;
• la posizione relativa del livello di Fermi rispetto ad EC e EV
risulta dipendente dalla posizione (dipendenza da drogaggio e
materiale);
• il livello di Fermi risulta costante nella struttura infatti:
– dati due stati elettronici a medesima energia adiacenti fra
loro, le probabilita di transizione fra l’uno e l’altro sono fra
loro uguali per l’ipotesi di equilibrio termodinamico (flusso
netto di particelle attraverso una arbitraria superficie iden-
ticamente nullo, temperatura uniforme).–
P1→2 = g1(E)F (E)g2(E)(1 − F (E))
P2→1 = g2(E)F (E)g1(E)(1 − F (E))
– imponendo P1→2 = P2→1 segue EF1 = EF2.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Relazioni di Einstein
• Correnti in condizioni di equilibrio termodinamico:
~Jn = ~Jp = 0
• cio non comporta l’annullamento delle singole componenti di
deriva e diffusione, ma solo il loro bilanciamento (si imponga~Jn = 0)
qµnndφ
dx= qDn
dn
dxdn
n=
µn
Dndφ
lnn
n0=
µn
Dn(φ − φ0)
• dall’espressione n = nieq(φ−φF )/(KT ) e dall’ipotesi di equilibrio
termodinamico (φF = const):
Dn
µn=
KT
q
• analogamente per le lacune vale:
Dp
µp=
KT
q
• le due relazioni precedenti sono chiamate relazioni di Einstein
e, per quanto valide a rigore solo in caso di equilibrio, sono
utilizzate anche in caso di piccoli scostamenti dall’equilibrio
termodinamico.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Generazioni e ricombinazione di carica
• processi fisici che portano alla creazione di coppie elettrone -
lacuna (generazioni) o alla loro eliminazione (ricombinazioni);
• le generazioni (ricombinazioni) tendono a ristabilire la con-
dizione di equilibrio prendendo il sopravvento in condizioni di
fuori-equilibrio in cui la concentrazione dei portatori risulta
inferiore (superiore) a quella di equilibrio;
• comportano uno scambio di energia fra i portatori coinvolti
e il reticolo o l’ambiente esterno; energia termica, radiazione
elettromagnetica o energia cinetica fornita da campo elettrico;
• transizioni assistite da fotoni o fononi, ionizzazione da impatto,
ricombinazioni Auger, transizioni assistite da centri di ricom-
binazione, tunneling banda a banda
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Generazioni e ricombinazione di carica SRH
• Generazioni-ricombinazioni indirette attraverso stati di trap-
pola inter-gap (Shockley-Read-Hall):
• costituiscono il meccanismo di generazione-ricombinazione ter-
mica piu rilevante.
– R: numero di ricombinazioni per unita di tempo e volume.
– G: numero di generazioni per unita di tempo e volume.
– U = R − G: numero netto di coppie el. /lac. che ricom-
binano per unita di tempo e volume.
R − G =∂p
∂t=
∂n
∂t=
np − n2i
τp(n + n1) + τn(p + p1)
• Et: livello energetico della trappola (inter-gap);
• n1 = NC exp(
Et−ECKBT
)
, p1 = NV exp(
EV −EtKBT
)
;
• τp, τn: tempi di vita medi dei portatori.
• Si noti come U sia esprimibile come prodotto di una funzione
della temperatura e di un fattore che quantifica lo spostamento
rispetto alla condizione di equilibrio:
U = u0(T )(np − n2i )
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Generazioni e ricombinazione di carica SRH
• In generale per processi binari: Rn = Rp = R = rθnp
In particolare, all’equilibrio: R0 = G0 = rθn0p0 = rθn2i
Un = Up = U = R − G ' R − G0 = rθ(np − n2i )
• Approssimazione per minoritari e piccolo scostamento dall’equilibrio(basse iniezioni, quasi neutralita):
n − n0 = n′ = p − p0 = p′
U = rθ [(n0 + n′)(p0 + p′) − n0p0] ' rθ(n0 + p0)n′ = rθ(n0 + p0)p
′
Tempo di Vita Medio: τn = τp = [rθ(n0 + p0)]−1
U ' n′
τn= p′
τp
– semiconduttore N, p − p0 ¿ n0, p0 ¿ n0
R − G ' p − p0
τp
τn = τp ' 1/rθn0
– semiconduttore P, n − n0 ¿ p0, n0 ¿ p0
R − G ' n − n0
τn
τn = τp ' 1/rθp0
• I tempi di vita medi derivano il loro nome dal fatto che in un semi-conduttore uniformemente perturbato da un eccesso di portatori n′ eper piccole iniezioni abbiamo
dn′
dt= −n′
τn
n′(t) = n′(0) exp(−t/τn)
< t > =
∫∞0 tn′dt∫∞0 n′dt
= τn
• Il tempo di vita del portatore minoritario (es.: lacune in semicon-duttore n-type) e inversamente proporzionale alla concentrazione deiportatori maggioritari.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Stati superficiali
• Alla superficie del cristallo la struttura periodica e interrotta;
alterazione della struttura a bande.
• Rinconducibile a bande del cristallo 3-D piu stati inter-gap
localizzati spazialmente in una regione superficiale di piccolo
spessore (pochi strati atomici).
• Comunemente si tratta di stati di tipo accettore o donatore che
tendono a fissare la posizione del livello di fermi alla superficie
rendendola quasi indipendente dalla densita di drogante.
• Es: semic. N con stati accettori ad energie prossime ad un sin-
golo valore E < EFi; un aumento dello stato di occupazione
dei livelli accettori produce un innalzamento del livello di Fermi
rispetto ad EFi vicino alla sup. e tende a ridursi il piegamento
delle bande; aumenta la carica fissa negativa che tende a resp-
ingere le cariche mobili (elettroni) compensando l’effetto sul
piegamento delle bande.
• semiv P con stati accettori ad E < EFi: aumento dello stato
di occupazione produce innalzamento di EF in prossimita su-
perficie e pertanto un aumento del piegamento di bande che e
compensato dal fatto che l’aumento della carica negativa fissa
richiama lacune che tendono a ridurre l’estensione della regione
svuotata e a ridurre il piegamento di banda.
• Tali stati superficiali aumentano la probabilita di ricombi-
nazione SRH.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Ricombinazione superficiale
• La presenza di stati superficiali aumenta la probabilita di ri-
combinazione della carica in corrispondenza di un sottile strato
cui attribuiamo uno spessore δ.
• Consideriamo una corrente di elettroni lungo x e si abbia una
distribuzione di stati di trappola uniforme sul piano normale
alla direzione dell’asse x. Sia campo elettrico nullo in direz. x.
dJn
dx= q
n − no
τn(56)
Jn ≈ qDndn
dx
• Si integri eq.(56) sul volume di superficie S e spessore δ, ap-
plicando il teorema della divergenza (corrente nulla sul piano
di superficie):
JnS = −qS∫ δ
0
n − n0
τndx
• definendo la velocita di ricombinazione superficiale Sn =∫ δ0
1τn
dx e sostituendo l’espressione della Jn:
Dndn
dx= −Sn(n − n0) (57)
• Tale equazione costituisce la condizione al contorno su n e sulla
sua derivata alla superficie del semiconduttore;
• caso limite semiconduttore di estensione infinita: SN → ∞,
n = n0.
• procedimento analogo porta all’equazione duale valida per le
lacune.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Tempo di rilassamento dielettrico
• Il tempo di risposta dei portatori maggioritari puo essere valu-
tato con riferimento ad una barretta uniforme di silicio drogata
ND. Trascurando le generazioni ricombinazioni (U = 0):
∂n
∂t=
1
q
∂Jn
∂x
• Drogaggio e n costanti implicano Jn = σnE = qµnnE. Per-
tanto:1
q
∂Jn
∂x=
σn
q
∂E
∂x= −σn
(n − ND)
εSi
• Ponendo σn ' qµnND e sostituendo otteniamo:
d(n − ND)
(n − ND)= −qµnND
εSidt
n − ND = (n(0) − ND) exp (−t/td)
• td = tempo di rilassamento dielettrico = εSi/σn = εSi/qµnND
• µ =' 500cm2/V s, ND ' 1020 implica td ' 1ps
• Il tempo di risposta dei portatori maggioritari ad una pertur-
bazione (tempo di rilassamento dielettrico) e molto inferiore a
quello dei portatori minoritari (tempo di vita)
• Il tempo di rilassamento dielettrico e tipicamente piccolo
rispetto ai tempi di commutazione degli attuali dispositivi elet-
tronici
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Generazione per ionizzazione da impatto
• Un elettrone in banda di conduzione puo interagire con uno in
banda di valenza promuovendolo in banda di conduzione. A
seguito dell’interazione otteniamo due eletttroni in banda di
conduzione e una lacuna in banda di valenza.
• L’interazione puo avvenire in modo diretto o mediata da un
fonone. In ogni caso l’interazione deve conservare il momento
e l’energia totale.
• Possiamo descrivere il processo tramite una funzione
S(~ki, ~kf , ~k1, ~k2) che rappresenta il numero di eventi di ion-
izzazione per unita di tempo di un elettrone nello stato ~ki.
Integrando su tutte le terne ~kf , ~k1, ~k2 che conservano E e ~k
otteniamo:
GII,n(~r) =1
4π3
∫
SII(~k)f(~r,~k)d~k ,
• Integrando sugli stati iniziali di energia E otteniamo SII(E).
0.0 1.0 2.0 3.0 4.0
Kinetic Energy Ek [eV]
107
109
1011
1013
Scattering r
ate
s [s
] impact ion. (e)
impact ion. (h)
SII
• Il numero di coppie elettrone-lacuna generate per unita di
tempo e di volume dagli elettroni vale dunque:
GII,n(~r) =∫ ∞EG
SII(E)f (~r, E)g(E)dE
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Meccanismi di Generazione-Ricombinazione
• La transizione dalla banda di valenza alla banda di conduzione
deve avvenire rispettando la conservazione dell’energia e del
momento.
• I fononi hanno energia piccola rispetto al gap (60 meV ¿EG =1.12 eV) ma possono avere momento apprezzabile.
• I fotoni hanno momento trascurabile sulla scala di dimensioni
della prima zona di Brillouin ma possono avere energia ap-
prezzabile (kphot. = 2π/λ = E/hc ' 107m−1 per un fotone
con E ' 1 eV mentre le dimensioni della prima zona sono
π/a ' 1010 m−1 con a ' 5A).
• Nei semiconduttori a gap indiretto sono sfavorite le transizioni
assistite da fotoni
• I processi assistiti da soli fotoni o soli fononi richiedono inter-
azione con molte particelle simultaneamente per rispettare i
vincoli di conservazione dell’energia e del momento.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Generazione per ionizzazione da impatto
• A livello macroscopico possiamo modellare il fenomeno sup-
ponendo che il numero di nuove coppie (∆N) generate da
un portatore entro il volume ∆V nell’intervallo ∆t sia pro-
porzionale al numero di quelli entranti in ∆V . La costante di
proporzionalita prende il nome di coefficiente di ionizzazione.
∆N = αn|~v|∆t∆V
GII(~r) =∆N
∆V ∆t= αnn|~vn|+αpp|~vp| = αn
| ~Jn(~r)|q
+αp|~Jp(~r)|
q
• Ricordando l’espressione di Jn otteniamo
αn,p(~r) =∫
SII(~k)f (~r,~k)d~k∫
f(~r,~k)vg(~k)d~k
• Il coefficiente di ionizzazione dipende dalla funzione di dis-
tribuzione. E una proprieta non locale.
• SII e maggiore per gli elettroni che per le lacune
• A parita di campo e ad alta energia f(E) e maggiore per gli
elettroni che per le lacune.
• A parita di energia la velocita e maggiore per gli elettroni che
per le lacune.
• Pertanto αn e maggiore di αp.
• In generale G e elevato dove J e α sono elevati: regioni di alto
campo con molti portatori caldi all’interno delle quali vengono
iniettate correnti non trascurabili. (regioni svuotate di diodi
in inversa e transistori bipolari.)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Coefficienti di ionizzazione del Silicio
• In condizioni di campo elettrico costante in ~r e t es-
iste un legame biunivoco tra campo elettrico e fun-
zione di distribuzione. Pertanto si possono esprimere
i coefficienti di ionizzazione in funzione del campo.
0.0e+00 5.0e-06 1.0e-05
1/E(cm/V)
1
100
10000
α(c
m-1)
Slotboom bulk (1987)
Slotboom surface (1987)
Grant (1972)
Maes,De Meyer, VanOverstraten (1990)
VanOverstraeten,DeMan(1970)
0e+00 1e-06 2e-06 3e-06 4e-06 5e-06 6e-06
1/E(cm/V)
10
100
1000
10000
100000
β(c
m-1)
Grant
Van Overstraeten , De Man
• Possiamo approssimare i coefficienti di ionizzazione con
l’espressione:
α = A exp
−B
F
Il logaritmo di α e una funzione lineare di 1/F .
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Modello elementare della ionizzazione
• Il numero di portatori generati per unita di tempo e spazio e
proporzionale al numero di quelli esistenti con energia superi-
ore ad una soglia ΦII .
• I portatori acquisiscono energia esclusivamente attraverso voli
liberi (privi di scattering).
∆n ∝ n · P (no scattering)
• Probabilita di non subire scattering tra t e t + dt:
P (t + dt) = P (t) (1 − S(E)dt)
• S(E) = 1/τ (E) dove τ (E) e il tempo medio tra due eventi di
scattering successivi.
dP (t)
dt= −P (t)
τ (E)⇒
∫ P
1
dP
P= −
∫ t
0
dt′
τ (E)
P = exp
−∫ t
0
dt′
τ (E)
• Consideriamo una situazione unidimensionale ed esprimiamo
la probabilita in funzione del campo:
dP
dt=
dP
dE
dE
dk
dk
dt=
dP
dEhv
qF
h
dP
dt= − P
τ (E)=
dP
dEqFv(E) ⇒ dP
P= − dE
qFτ (E)v(E)
P = exp
− E
qFτ (E)v(E)
= exp
− E
qFλ(E)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Moltiplicazione a valanga
• La moltiplicazione a valanga aumenta il numero di portatori e
quindi la corrente che scorre nel dispositivo.
• Definiamo coefficiente di moltiplicazione il rapporto tra la cor-
rente uscente dalla regione di moltiplicazione e quella iniettata
all’interno della medesima.
• Se la ionizzazione rappresenta l’unico fenomeno rilevante di
generazione-ricombinazione:
1
q
dJn
dx= G = αn
Jn
q+ αp
Jp
q(58)
• In condizioni stazionarie ∇ · J = 0, cioe J = Jn + Jp =
costante. Sostituendo:
dJn
dx= (αn − αp)Jn + αpJ
• In generale α = α(f(~r)). Per campi lentamente variabili α =
α(F (~r)).
• In regime di debole moltiplicazione Jp ¿ Jn ' J :
Jn(W ) ' Jn(0) exp(
∫ W
0αn(F (ξ))dξ
)
Mn =Jn(x)
Jn(0)' exp
(∫ x
0αn(F (ξ))dξ
)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Moltiplicazione a valanga: caso generale
• Nel caso generale abbiamo:
dJn
dx= (αn − αp)Jn + αpJ
• Ponendo Jn(x) = y(x); αn − αp = a(x), αpJ = b(x) si ha:
dy
dx= a(x)y + b(x) (59)
L’equazione omogenea associata sarebbe:
dy
y= a(x)dx ⇒ y(x) = y(0) exp
(∫ x
0a(ξ)dξ
)
• L’integrale particolare si ottiene con il metodo della variazione dellecostanti:
y = C(x) exp(∫ x
0a(ξ)dξ
)
dy
dx=
dC(x)
dxexp
(∫ x
0a(ξ)dξ
)
+ C(x)a(x) exp(∫ x
0a(ξ)dξ
)
=dC(x)
dxexp
(∫ x
0a(ξ)dξ
)
+ a(x)y
Sostituendo nella (59) si ha:
dC(x)
dx= b(x) exp
(
−∫ x
0a(ξ)dξ
)
C(x) =∫ x
0b(x′) exp
−∫ x′
0a(ξ)dξ
)
dx′ + C(0)
dove dalla relazione precedente risulta C(0) = Jn(0). Pertanto siottiene:
y = C(x) exp(∫ x
0a(ξ)dξ
)
Jn(x) =Jn(0) +
∫ x0 αpJ exp (− ∫ x
0 (αn − αp)dx) dx
exp (− ∫ x0 (αn − αp)dξ)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Moltiplicazione a valanga: caso generale
• Calcoliamo l’espressione precedente per x = W . Anche ammettendoche in x = W avvenga una iniezione di lacune (Jp(W ) 6= 0), in regimedi scarica la moltiplicazione domina sul flusso di portatori iniettati.Pertanto J ' Jn(W ).
• Definiamo:
Mn =Jn(W )
Jn(0)' J
Jn(0)
ricaviamo:
Jn(W )
J' 1 =
M−1n +
∫ W0 αp exp (− ∫ x
0 (αn − αp)dξ) dx
exp
− ∫ W0 (αn − αp)dx
)
1
Mn= exp
−∫ W
0(αn − αp)dξ
)
−∫ W
0αp exp
(
−∫ x
0(αn − αp)dx
)
dx
Poiche si ha:
(αp − αn) exp(
−∫ x
0(αn − αp)dx
)
=d
dxexp
(
−∫ x
0(αn − αp)dx
)
e quindi:
∫ W
0(αp−αn) exp
(
−∫ x
0(αn − αp)dx
)
dx = exp
−∫ W
0(αn − αp)dx
)
−1
otteniamo:∫ W
0αp exp
(
−∫ x
0(αn − αp)dξ
)
dx =
=∫ W
0αn exp
(
−∫ x
0(αn − αp)dξ
)
dx + exp
−∫ W
0(αn − αp)dx
)
− 1
e quindi, infine:
1
Mn= 1 −
∫ W
0αn exp
(
−∫ x
0(αn − αp)dξ
)
dx
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Rottura a valanga (Breakdown)
• La condizione di scarica avalanga e che l’integrale di moltipli-
cazione In valga 1:
In =∫ W
0dxαn exp
(
−∫ x
0(αn − αp)dξ
)
= 1 ⇒ Mn = ∞
• La corrente aumenta in modo indefinito e puo essere limitata
solo dal circuito esterno.
• Tensione di Breakdown: tensione per la quale l’integrale di
moltiplicazione vale 1.
• affinche si raggiunga la condizione di valanga deve innescarsi
un processo di retroazione positiva che coinvolge necessaria-
mente la presenza di lacune.
Dipendenza dalla temperatura
• A parita di campo elettrico se T cala cala lo scattering con i
fononi; la distribuzione diventa piu calda.
• Lo scattering rate da ionizzazione da impatto risente della tem-
peratura principalmente per effetto delle variazioni del gap en-
ergetico.
• la velocita cambia poco perche dipende dalla struttura a bande.
• In generale, se T cala ionizzazione da impatto e moltiplicazione
a valanga crescono.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Regioni svuotate e quasi neutre
Regioni quasi neutre
• Esempio 1: semiconduttore con drogaggio che passa da ND1 =
1016 cm−3 a da ND2 = 1018 cm−3 in 1 µm
• All’equilibrio Jn = 0. Ipotizzando dn/dx ' dND/dx si ha
| ~E| = −Vth1
ND1
dND
dx≈ −2.5 × 103 V/cm
• Consideriamo ora un campo che varia tra 0 e 104 V/cm in
0.5 µm. Dall’equazione di Poisson abbiamo = ρ/ε ' 2 ×108 V/cm2 che trascurando le lacune corrisponde a |ND−n| '1015 cm−3 ¿ ND1
• Pertanto n(x) ' ND(x) a conferma dell’espressione del campo
elettrico derivata in precedenza
Regioni svuotate
• Esempio 2: campo che varia tra 0 e 104 V/cm in 0.005 µm.
Dall’equazione di Poisson abbiamo = ρ/ε ' 2 × 1010 V/cm2
che trascurando le lacune corrisponde a |ND − n| '1017 cm−3 ' ND
• Pertanto n(x) ¿ ND(x). In pratica la regione tende a svuo-
tarsi di portatori
E spesso possibile schematizzare i dispositivi attraverso la giustap-
posizione di regioni quasi neutre nelle quali n = ND (oppure
p = NA) e regioni svuotate nelle quali p ' n ' 0
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Giunzioni p-n
• Equilibrio ⇒ EF = cost = φn = φp
• Esiste una differenza di potenziale di built-in
• Jn = Jp = 0 ma il campo elettrico non e nullo ovunque ⇒Johmica = −Jdiffusiva
EFn − Ei,n = KT ln(nn0
ni) = KT ln(
ND
ni)
Ei,p − EFp = KT ln(pp0
ni) = KT ln(
NA
ni)
qψ0 = Ei,p − Ei,n = KT ln
NDNA
n2i
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Giunzioni brusche
• Utilizziamo l’approssimazione di completo svuotamento (accu-
rata tranne che in forte polarizzazione diretta). Modello del
diodo a giunzione brusca con due regioni quasi neutre ed una
regione svuotata nel mezzo.
• In ipotesi di completo svuotamento (dovuta al drogante ioniz-
zato) e assenza di compensazione l’eq. di Poisson diventa:
−d2φ
dx2=
qND
εSi0 ≤ x ≤ xn
−d2φ
dx2= −qNA
εSi− xp ≤ x ≤ 0
• Integrando si ottiene:
Emax =
∣
∣
∣
∣
∣
∣
−dφ
dx
∣
∣
∣
∣
∣
∣
x=0=
qNDxn
εSi=
qNAxp
εSi
• Ciascun lato della giunzione ospita la medesima carica di svuo-
tamento in modulo
|Qd| = qNDxn = qNAxp = εSiEmax [C/cm2]
• xn e xp sono funzioni di NA, ND e della tensione
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Giunzioni brusche
• Poiche il profilo di campo e triangolare la caduta di potenziale
totale vale (Wd = xn + xp):
φm = ψ0 − V = −∫ xn
−xpE(x)dx =
Emax(xn + xp)
2=
EmaxWd
2
Wd =
√
√
√
√
√
√
2εSi(NA + ND)φm
qNAND
• La capacita differenziale di svuotamento vale:
Cd =d|Qd|dφm
=εSi
Wd
Giunzioni Asimmetriche
• Si ha spesso a che fare (diodi, source MOSFET, Emettitore
bipolari) con giunzioni asimmetriche in cui ND À NA o vicev-
ersa.
• Nel caso ND À NA il livello di Fermi nella regione n+ degenera
sul bordo della banda di conduzione. Pertanto:
qψ0 = Efn − Ein + KT ln
NA
ni
' EG
2+ KT ln
NA
ni
Wd =
√
√
√
√
√
√
2εSi(ψ0 − V )
qNA
• Esempio: Ψ0 ' 1 V, V = 0 V, NA = 1015 cm−3, Wd ' 1µm,
Emax ' 2 · 104 V/cm. Se invece NA = 1017 cm−3, Wd '0.1µm, Emax ' 2 · 105 V/cm.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Pseudo-Livelli di Fermi
• Equazioni della Corrente:
~Jn = −qµnn∇φ + qDn∇n = −qµnn
∇φ − Dn
µn
∇(n/ni)
n/ni
• Utilizzando la relazione di Einstein
~Jn = −qµnn∇
φ − Vth lnn
ni
= −qµnn∇φn
• φn = Pseudo Livello di Fermi per elettroni (Imref)
• Analogamente per le lacune:
~Jp = −qµpp∇
φ + Vth lnp
ni
= −qµpp∇φp
• Concentrazione dei portatori:
n = ni exp ((φ − φn)/Vth)
p = ni exp ((φp − φ)/Vth)
np = n2i exp ((φp − φn)/Vth)
• Per confronto con le analoghe espressioni: all’equilibrio φn =
φp = φF
• Se esiste una direzione lungo la quale ~Jn e nulla o trascur-
abile rispetto alle componenti ohmiche e diffusive, allora lungo
quella direzione φn e praticamente costante. Analogamente
per φp.
• Se il semiconduttore si trova in condizioni di quasi equilibrio
pn = n2i allora φn = φp.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Pseudo-Livelli di Fermi
in Regioni svuotate e quasi neutre
Regioni quasi neutre N
• n ' ND = 1017 cm−3, µn ' 1000 cm2/V s, Jn ' 103 A/cm2
implica dφn/dx ' 60 V/cm mentre Ψ0/Wd ' 1 V/0.1 µm ≈105 V/cm À qdφn/dx. Pertanto φn e praticamente costante
attraverso una regione quasi neutra n, anche ad elevati livelli
di corrente.
Estremita delle regioni svuotate
• Poiche in condizioni stazionarie ∇ · Jn = qU , se U e trascur-
abile Jn e costante attraverso la regione svuotata. Pertanto:
nµndφn/dx|xn = nµndφn/dx|−xp. Poiche n(xn) À n(−xp)
mentre µn ≈ µp ne segue che dφn/dx|xn ¿ dφn/dx|−xp
Regioni quasi neutre P
• La concentrazione di elettroni in eccesso decade esponenzial-
mente. Pertanto Jn decade rapidamente a zero. Altret-
tanto fa dφn/dx. Al limite, quando n = n2i/NA abbiamo
φn = φ − Vth ln(n/ni) = φ + Vth ln(NA/ni). Pertanto
EFn = EFi − KT ln(NA/ni).
Le variazioni spaziali di φn sono tutte confinate entro brevi dis-
tanze dal bordo dello strato svuotato dal lato P. Dualmente per le
variazioni di φp.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Pseudo-Livelli di Fermi in giunzioni p-n
• Lontano dalla regione di giunzione le concentrazioni hanno i
valori di equilibrio e quindi φn = φp
• nelle regioni quasi neutre lo pseudolivello del portatore mag-
gioritario e pressoche costante
• attraverso le regioni svuotate gli pseudolivelli sono circa
costanti
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente nelle giunzioni brusche
• In condizioni stazionarie la corrente totale J e solenoidale. Quindipuo essere valutata in qualsiasi sezione della giunzione.
J(x) = Jn(x) + Jp(x) = cost.
• Dall’equazione di continuita abbiamo anche:∫ xn
−xp
dJn = Jn(xn) − Jn(−xp) =∫ xn
−xp
qUdx = JGR
• Calcoliamo J al bordo della regione svuotata
J = Jn(xn) + Jp(xn) = Jp(xn) + Jn(−xp) + JGR
• Per calcolare Jp(xn) valutiamo Jp nella regione n per differenzarispetto al caso di equilibrio (Jp = 0).
Jp(x) − 0 = qµp(pF − p0F0) − qDpd(p − p0)
dx
= qµp(p0 + δp)(F0 + δF ) − qµpp0F0 − qDpd(p − p0)
dx
' qµpp0δF + qµpδpF0 + qµpδpδF − qDpd(p − p0)
dx
• Poiche siamo nella regione quasi neutra n
Jp(x) = −qDpd(p − p0)
dx
• Nell’ipotesi di piccole iniezioni:
dJp
dx= −qU = −q
p − p0
τp= −qDp
d2(p − p0)
dx2
d2(p − p0)
dx2=
p − p0
L2p
dove L2p = Dpτp e la lunghezza di diffusione, cioe la distanza media-
mente percorsa da un portatore prima di ricombinare.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente nelle giunzioni brusche (II)
• Detto p′ = p − p0 abbiamo:
p′(x) = A exp(x/Lp) + B exp(−x/Lp)
Imponiamo p′(W ) = 0. Poiche p(xn) = n21 exp(V/Vth)/n(xn) =
p(xn) = n21 exp(V/Vth)/ND, si ha anche:
p′(0) =n2
i
ND(exp (V/Vth) − 1)
da cui p′(0) = A + B e p′(W ) = A exp(W/Lp) + B exp(−W/Lp) = 0.
B = p′(0) exp(W/Lp) [exp(W/Lp) + exp(−W/Lp)]−1
A = −p′(0) exp(−W/Lp) [exp(W/Lp) − exp(−W/Lp)]−1
p′(x) = p′(0)sinh((W − x)/Lp)
sinh(W/Lp)
• derivando, sostituendo e calcolando al bordo della regione svuotata,otteniamo:
Jp = −qDpdp′
dx= −qDpp
′(0)
−cosh(W/Lp)
sinh(W/Lp)
1
Lp
=qDp
Lp
n2i
ND
1
tanh(W/Lp)
exp
V
Vth
)
− 1
)
• Al limite per W ¿ Lp l’andamento diventa pressoche lineare:
p′(x) ' p′(0)(W − x)/Lp
W/Lp= p′(0)
1 − x
W
)
Jp ' qDp
W
n2i
ND
exp(V
Vth) − 1
)
tanh(W/Lp) ' W/Lp
• Al limite per W À Lp l’andamento diventa pressoche esponenziale:
p′(x) = p′(0)sinh((W − x)/Lp)
sinh(W/Lp)' p′(0)
exp((W − x)/Lp)
exp(W/Lp)= p′(0) exp(−x/Lp)
Jp ' qDp
Lp
n2i
ND
exp(V
Vth) − 1
)
tanh(W/Lp) ' W/Lp
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente nella giunzione p-n
• Consideriamo il caso di diodo a base corta: p′(x) e una funzione
lineare di x. Pertanto Jp(x) = −qDpdp′/dx e indipendente
da x. Quindi dJp/dx = 0. Ma poiche dJp/dx = −qU se
ne deduce che U = 0. Quindi nell’approssimazione di diodo
a base corta i portatori minoritari raggiungono il contatto in
un tempo talmente breve da rendere insignificanti le ricombi-
nazioni.
• La corrente totale nella giunzione vale (giunzione a base lunga):
I = A(Jp + Jn + JGR)
= A
qDp
Lp
n2i
ND+
qDn
Ln
n2i
NA
exp
V
Vth
− 1
+ AJGR
• La corrente totale nella giunzione a base corta vale:
I = A(Jp + Jn + JGR)
= A
qDp
Wn
n2i
ND+
qDn
Wp
n2i
NA
exp
V
Vth
− 1
+ AJGR
dove Wp e Wn indicano la lunghezza delle regioni quasi neutre
di tipo p- ed n-, rispettivamente.
• In una giunzione n+/p polarizzata in inversa:
J ' Jn =qDnn
2i
NALn+
∫ xp
0qUdx
• U e determinata da diversi meccanismi: SRH, BBT, II, etc. . . .
Pertanto:
U = UII + UBBT + USRH + . . .
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente inversa della giunzione p-n
• II: Poiche in prima approssimazione i coefficienti di ioniz-
zazione dipendono in modo esponenziale dal campo elettrico,
solo la regione di campo massimo fornisce un contributo ap-
prezzabile alla moltiplicazione.
• Nel caso di una giunzione brusca fortemente asimmetrica n+/p
Emax = 2Ψ0 − V
xn + xp' 2
Ψ0 − V
xpxp '
√
√
√
√
√
2ε
qNA(Ψ0 − V )
Emax =
√
√
√
√
√
2qNA(Ψ0 − V )
ε
• Per ridurre la generazione II occorre limitare il drogaggio, con-
sentire ampie regioni svuotate e rendere graduale la giunzione
• BBT: Nelle giunzioni attuali fortemente drogate da ambo i
lati il campo nella regione di giunzione e abbastanza forte e la
distanza tra bande abbastanza modesta da consentire fenomeni
di tunneling banda a banda (|F | = 1 MV/cm, EG ' 1 eV,
dtun = 10 nm).
• Il BBT non e un fenomeno rigenerativo. Non porta ad una
crescita illimitata della corrente.
• Nel BBT il coefficiente di temperatura della tensione di break-
down e opposto a quello della moltiplicazione a valanga.
• BBT e l’effetto dominante per tensioni di breakdown < 6 V
circa.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Simulazioni con il modello drift-diffusion
potenziale elettrostatico e campo elettrico
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
[microns]
−1
−0.5
0
0.5
[V]
Electrostatic Potential
Vp=0.8V
Vp=0.65V
Vp=0.4V
Vp=0V
Vp=−0.3V
n−type 1e16
p−type 5e17
0 0.2 0.4 0.6
[microns]
0
20000
40000
60000
80000
[V/m
]
Electric Field
Vp=0.65V
Vp=0V
Vp=−0.3V
Giunzione p+/n (p+ = 1017cm−3/n = 1016cm−3)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Simulazioni con il modello drift-diffusion
diagrammi a bande e pseudopotenziali
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
[microns]
−1.0
−0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
[eV
]
EC
EV
−qVel
φn=φ
p
VAPP
=VP−V
N=0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
[microns]
−1.0
−0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
[eV
] EC
EV
φn
−qVel
φp
−qVAPP
VAPP
=VP−V
N=0.4V
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
[microns]
−1.0
−0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
[eV
] EC
EV
−qVEL
φp
VAPP
=VP−V
N=−0.3V
−qVAppφ
n
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Simulazioni con il modello drift-diffusion
concentrazioni, carica spaziale e gen.ric.
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
[micros]
102
107
1012
1017
n/p
conc. [#
/cm
−3]
Carrier Concentration
Vp=0.65V
Vp=0.4V
Vp=0V
Vp=−3V
n=1e16
p=5e17
0 0.2 0.4 0.6 0.8
[microns]
−2e+16
−1e+16
0
1e+16
2e+16
space C
harg
e [#]
Vp=0.6V
Vp=0.4V
Vp=0V
Vp=−0.3V
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
[microns]
1010
1015
[cm
−3s
−1]
SRH Recombination
Vp=0.6V
Vp=0.4V
Vp=−0.3V
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Diodi p-i-n
• Al fine di poter sostenere elevate tensioni inverse e necessarioimpedire un eccessivo aumento del campo elettrico at-traverso l’introduzione di uno strato quasi-intrinseco (N ' 0)
−d2φ
dx2=
qND
εSid ≤ x ≤ xn
−d2φ
dx2= 0 0 ≤ x ≤ d
−d2φ
dx2= −qNA
εSi− xp ≤ x ≤ 0
Emax =qNAxp
εSi=
qND(xn − d)
εSi
φm =Emax(Wd + d)
2
Wd =
√
√
√
√
2εSi(NA + ND)φm
qNAND+ d2
• A parita di φm abbiamo
Wd
Wd0=
√
√
√
√
√1 +d2
W 2d0
Emax
Emax0=
√
√
√
√
√1 +d2
W 2d0
+d
Wd0
−1
Cd
Cd0=
Wd0
Wd=
1√
1 + d2/W 2d0
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Giunzioni Metallo/Semiconduttore (Schottky
barrier)
• E0 detto livello energetico del vuoto, rappresenta l’energia di un elet-trone libero che non risente piu dell’effetto del cristallo.
E0 − EF,M = qΦM
E0 − EF,S = qχ + EG/2 − |KBT
2qln(NV /NC)| − KBT
qln(ND/ni)
qΦB = q(ΦM − χ) = barriera metallo − semic.
qΨ0 = q(ΦM − ΦS) = barriera semic. − metallo
• Con i valori tipici NC = 2.8 · 1019 cm−3, NV = 1.04 · 1019 cm−3,ni = 6.4 · 109 cm−3, EG =1.12 eV, KBT/q ln NV /NC = -13mV, KBT/q ln 1017/ni = 0.427 V, qχ(Si) =4.17 eV, si ottiene:
ΦM ΦB Ψ0
Al 4.10 -0.07 -0.216Au 4.75 0.58 0.434Pt 5.30 1.13 0.984
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Giunzioni Metallo/Semiconduttore (Schottky
barrier)
• Molti metalli presentano livello di Fermi inferiore a quello di siliciodrogato n. All’atto della formazione della giunzione metallo - semi-conduttore gli elettroni si trasferiscono dal semiconduttore al metallo.Il trasferimento di carica implica la nascita di un campo elettrico nellaregione di giunzione e la formazione di uno strato svuotato dal latodel semiconduttore.
• La presenza di stati di interfaccia puo alterare in modo sostanzialel’allineamento delle bande ed impedire la formazione corretta dellagiunzione.
• Per ottenere invece contatti dal comportamento ohmico ed evitareproblemi di scarsa riproducibilita della barriera dovuti a stati super-ficiali il metallo viene deposto su silicio ad alto drogaggio. Di con-seguenza, la barriera, se anche si forma, viene facilmente penetrataper effetto tunnel quantistico, dando luogo al comportameno ohmicodesiderato.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Schottky barrier lowering
• Le cariche emesse dalla barriera metallo-semiconduttore, in
analogia con quelle emesse da catodi nel vuoto, perturbano il
potenziale nella regione tra gli elettrodi. Per calcolare questa
perturbazione assumiamo il che il catodo sia un conduttore
ideale e utilizziamo il metodo delle immagini. Indicando con
y la distanza della carica emessa dall’interfaccia:
F =(−q)(+q)
4π(2y)2ε0= − q2
16πy2ε0
Poiche il potenziale e il lavoro compiuto dalla forza, l’energia
potenziale e:
U = −φ = −∫ y
∞−q2
16πε0y2dy = − q2
16πε0y
• L’energia potenziale complessiva vale dunque:
U = φB − q|F |y − q2
16πε0y
Il massimo della barriera si ha per
dU
dy= −q|F | + q2
16πε0y2= 0 ⇒ ym =
√
√
√
√
√
q
16πε0|F |
∆φB = −q|F |ym − q2
16πε0y2m
= −2q|F |ym = −q
√
√
√
√
√
q|F |16πε0
• Se la barriera separa silicio e ossido di silicio occorre sostituire
ad ε0 il valore εeff = εoxεsi+εoxεsi−εox
• I valori di ε devono comunque essere quelli ad alta frequenza
(εox,hf = 2.15ε0 anziche 3.9ε0)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Fotodiodi a Valanga
• Si tratta di diodi p-i-n o metallo semiconduttore fabbricati
in modo tale da presentare una tensione di rottura a valanga
molto uniforme in tutti i punti della giunzione.
• Il diodo viene polarizzato in prossimita della tensione di scarica
a valanga attraverso un opportuno circuito di amplificazione e
quencing.
• L’assorbimento di un fotone nella regione svuotata del diodo
porta alla creazione di una coppia elettrone-lacuna.
• i due portatori vengono accelerati dal forte campo elettrico
presente e a loro volta generano nuovi portatori, innescando
una scarica a valanga.
• Il circuito di quencing rivela l’improvviso incremento della cor-
rente e riduce immediatamente la tensione ai capi del diodo,
spegnendo il fenomeno di moltiplicazione a valanga
• Come risultato si ottiene un impulso di corrente molto intenso
per ogni fotone incidente. Il segnale generato dal fotone e
amplificato dal meccanismo super-rigenerativo della moltipli-
cazione a valanga. Il rapporto segnale rumore e molto elevato.
• Applicazioni: fotorivelatori; rivelatori di singolo fotone.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Foto-generazione
• Se il semiconduttore e sottoposto ad un flusso uniforme di
fotoni incidenti [fotoni/m3s], man mano che questi penetrano
nel materiale, generano coppie elettrone-lacuna e pertanto il
fascio luminoso viene assorbito.
• La variazione di flusso su una distanza ∆x e proporzionale al
flusso e alla distanza ∆x:
dΦ(x) = −α(x)Φ(x)dx
• Detto Φ(0) il flusso incidente, ed ipotizzando α indipendente
da x, per integrazione otteniamo:
Φ(x) = Φ(0) exp (−αx)
• α [m−1] prende il nome di coefficiente di assorbimento ed in
generale dipende dalla lunghezza d’onda (energia) dei fotoni.
Valori tipici: 1 µm−1 per Eph ' 3eV ⇒ λ ' 400 nm. 100 −1000 µm−1 per Eph ' EG ⇒ λ ' 1 µm.
• Il tasso di generazione di coppie elettrone lacuna puo essere
espresso come G(x) = γΦ(x) dove γ e il numero di coppie
generate da ciascun fotone incidente (photon yield). Valori
tipici: γ = 1 per fotoni fino a circa 3 eV. Oltre questo limite
si innescano fenomeni secondari di generazione da impatto.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Celle Solari
• In generale la densita di corrente in un diodo sottoposto ad un
flusso fotonico vale J = Jn + Jp + JGR + JGR,ph
JGR,ph = q∫ +∞−∞ Uphdx = q
∫ +∞−∞ (Rph − Gph)dx
• Le coppie in eccesso generate dal flusso fotonico rendono np >
n2i e pertanto incrementano il tasso di ricombinazione R.
• A grande distanza dalla regione svuotata le coppie si annichi-
lano per ricombinazione (Rph ' Gph ⇒ Uph ' 0). Le cop-
pie generate entro una lunghezza di diffusione dal bordo della
regione svuotata hanno ragionevole probabilita di essere sep-
arate dal campo elettrico della giunzione (Rph ' 0,⇒ Uph '−Gph).
• Pertanto la regione “attiva” del dispositivo ha dimensioni ap-
prossimativamente pari a Ln + Wd + Lp.
• Se α−1 À Ln + Wd + Lp, Φ(x) e circa costante nella regione
attiva del dispositivo. Otteniamo quindi:
I = A(Jideale+JGR,ph) = Is
exp(qV
nKBT) − 1
−qA∫ xn+Lp
−xp−LnγΦ(x)dx
• Poiche Wd e normalmente o trascurabile o fissata dalla ge-
ometria e drogaggio del dispositivo ad un valore indipendente
dalla tensione applicata, le caratteristiche del diodo illuminato
sono sostanzialmente quelle di una normale giunzione p-n ma
traslate verso il basso della quantita JGR,ph, proporzionale al
flusso incidente. Il Diodo puo dunque fornire energia elettrica.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Celle Solari (II)
• Fattori di merito: Isc, Voc, Imax, Vmax
Pmax = VmaxImax = Voc Isc FF (fill factor)
η = efficienza =Pmax
Pin
Voc = V (Iideale = −IGR,ph) =nkBT
qln
IL
Is+ 1
Is e il termine piu importante. Poiche Is dipende da n2i ∝
exp(−EG/KBT ) Voc cresce all’aumentare del gap. D’altro
canto Isc cala all’aumentare di EG perche una porzione in-
feriore della luce incidente e in grado di generare coppie e-h.
• Esiste un valore ottimo di EG ≈ 1.4 eV che massimizza
l’efficienza di conversione
• Minimizzare le ricombinazioni, gli effetti di shadowing e le
riflessioni (anti-reflective coating)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Celle Solari (III)
• La risposta spettrale e limitata da diversi fattori: Verso
le lunghezze d’onda elevate (basse energie) da EG; verso
le lunghezze d’onda piccole dall’assorbimento e dal calo
del numero di fotoni (per una data potenza ottica incidente)
• Per qualificare le celle si fa riferimento ad una curva
di radianza media terrestre opportunamente normal-
izzata per tenere conto a seconda delle applicazioni
(spaziali, terrestri) dell’assorbimento da parte dell’atmosfera.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Light Emitting Diodes (LED)
• Nei semiconduttori a gap indiretto i processi radiativi (in particolarericombinazioni con emissione di fotoni) sono penalizzati dalla neces-sita di conservare il momento e pertanto dominano processi di ri-combinazione assistiti da trappole e smaltimento dell’energia tramiteproduzione di calore.
• Nei semiconduttori a gap diretto, invece, i processi di ricombinazioneradiativa sono molto probabili ed efficienti nello smaltire l’eccesso deiportatori; possono pertanto costituire la base per lampade allo statosolido.
• Poiche la distribuzione dei portatori che ricombinano e tipicamentemolto vicina ad una maxwelliana di equilibrio (〈E〉 = 3KBT/2) ifotoni emessi hanno energie prossime ad EG (Eph ≈ EG + 3KBT ).
• Emissione nel visibile richiede 0.4µm < λ < 0.7µm e pertantoEG[eV ] = 1.24/λ[µm] compreso tra 1.77 eV e 3.1 eV
• I semiconduttori IV-IV (Si, Ge) hanno gap troppo piccolo ed indi-retto. I principali semiconduttori III-V dotati di EG nel giusto in-tervallo (GaP, AlAs, SiC) sono a gap indiretto. Quelli di tipo II-IVcon EG giusto e diretto (ZnSe) pongono problemi tecnologici nellafabbricazione delle giunzioni.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Light Emitting Diodes (II)
• La trasmissione della luce da un materiale ad alto indice di rifrazione(e.g., semiconduttore con n = n1 ≈ 3-4) ad uno a basso n = n2
implica una riflessione parziale o totale della luce incidente, a secondadell’angolo di incidenza.
• Per incidenza normale (nr = n1/n2)
Tn =4nr
(1 + nr)2
La riflessione totale avviene per
sin θc =n2
n1
Ipotizzando una distribuzione angolare uniforme ed una polarizzazionecasuale della luce emessa, complessivamente si ha:
T ≈ Tn(sin θc)
2
2=
2
nr(1 + nr)2
• Esempio: n1 = 3.4 (GaP), n2 = 1: Tn = 70%, θc = 17.1o, T ' 3%
• La capsula epossidica migliora il coefficiente di trasmis-sione all’uscita del semiconduttore e consente di al-largare l’angolo critico. La coppetta riflettentemigliora ulteriormente l’efficienza di emissione della luce.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Light Emitting Diodes in GaAs0.6P0.4
• Sono stati i primi LED rossi (1970).
• Gap diretto
• η = Pout/Pin e λ decrescono al crescere della frazione molare
x
• La sensibilita dell’occhio umano cresce al decrescere di λ
nell’intervallo esplorabile variando x.
• Il miglior compromesso si ottiene per x = 0.4
• La composizione del materiale nel substrato viene variata con
continuita per evitare problemi di mismatch del reticolo.
• La composizione del materiale nello strato superiore viene vari-
ata per incrementare il gap e minimizzare il riassorbimento dei
fotoni emessi
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Light Emitting Diodes in GaAs0.35P0.65:N,
GaAs0.14P0.86:N, GaP:N, AlInGaP
• I materiali GaAsP e GaP sono a gap indiretto; tuttavia l’azoto
(gruppo V) forma trappole isoelettroniche molto localizzate in
~r circa 0.1 eV al di sotto del bordo della banda di conduzione.
• Di conseguenza queste trappole presentano un’ampia dis-
tribuzione di ~k permessi, che favoriscono enormemente le tran-
sizioni assistite verso la banda di valenza, senza modificare
apprezzabilmente l’energia del fotone.
• Usando come substrato GaP non drogato, e quindi a gap piu
elevato, ed uno strato sottostante altamente riflettente, e pos-
sibile evitare significativo assorbimento dei fotoni emessi ed
aumentare l’emissione.
• Tecnologie base per led arancioni, verdi e gialli
• Nella tecnologia AlInGaP gli strati di confinamento sono lat-
tice matched al GaAs
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Light Emitting Diodes in AlGaAs
• Leghe di AlGaAs con EG < 2eV sono a gap diretto.
• L’emissione avviene in uno strato attivo con EG ' 1.9 eV tra
due strati di confinamento a gap leggermente piu elevato per
minimizzare il riassorbimento.
• Nei LED ad alta efficienza il substrato di GaAs assorbente
viene parzialmente sostituito da un substrato epitassiale (100-
200 µm) di AlGaAs.
• Poiche lo strato epitassiale e lattice matched as GaAs le ricom-
binazioni radiative sono minimizzate.
• Tecnologia base per led rossi (automobili, scarpe, etc...)
Light Emitting Diodes in GaN e SiC
• GaN ha EG = 3.36 eV ed e a gap diretto.
• L’emissione avviene nello strato di InGaN con EG = 2.75 eV
tra due strati a gap elevato di InGaN.
• Non fa uso di materiali ad elevata tossicita.
• Tecnologia base per led blue.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Effetti dinamici nelle giunzioni
• La corrente totale nella giunzione e somma delle componenti di con-duzione e spostamento; la prima di queste componenti e data da untermine stazionario (dc, pedice st) ed uno tempo variante (ac) cuicontribuiscono sia elettroni che lacune.
JT = Jcond + εSi∂E
∂t= Jn,st + Jp,st + Jn + Jp + εSi
∂E
∂t
• Per stimare il termine di spostamento mi pongo nel punto di giunzione.nst(xj) e n(xj) sono modeste nella regione svuotata mentre il campoelettrico assume il massimo valore assoluto. Pertanto e ragionevoleritenere che Jn ' 0, Jp ' 0 e dunque:
JT − JT,st = JT = +εSidEj
dt
• Sotto l’ipotesi di quasi stazionarieta (Ej(t) = Ej(V (t)))
JT − JT,st = JT = +εSidEj
dV
dV
dt
che consente di definire la capacita differenziale di svuotamento
Cd = εSidEj
dV
• Applicando il teorema di Gauss alla porzione di regione svuotata chesi estende entro la regione drogata n (che comprende la carica Qd =εSiEmax > 0) e ricordando che φm = Ψ0 − V :
Ej = −Emax = −Qd
εSi
dEj
dV= − 1
εSi
dQd
dV=
1
εSi
dQd
dΦm
Cd =dQd
dΦm= qND
dxn
dΦm= q
NAND
NA + ND
dWd
dΦm=
√
√
√
√
2εSiqNAND
NA + ND
1
2√
Φm=
εSi
Wd
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Effetti dinamici nelle giunzioni (II)
• La corrente totale nella giunzione vale dunque:
JT = Jn,st + Jp,st + Jn + Jp + CddV
dt
• Per stimare i termini rimanenti osserviamo che per x → ∞ si ha:Jp(∞) ' 0, E(∞) = 0, Jp,st(∞) = 0 e dunque:
JT (∞) − JT,st(∞) = Jn(∞) = Jn(∞) − Jn,st(∞)
• integrando l’equazione di continuita per gli elettroni:
Jn(∞) − Jn(−∞) = q∫ ∞
−∞Udx + q
d
dt
∫ ∞
−∞ndx
Jn,st(∞) − Jn,st(−∞) = q∫ ∞
−∞Ustdx
• Poiche Jn(−∞) = Jn,st(−∞) = 0, e assumendo la stazionarieta di∫
Udx, cioe:q
∫ ∞
−∞Udx = q
∫ ∞
−∞Ustdx
e ricordando che la concentrazione di equilibrio n0 e indipendente daltempo otteniamo:
Jn(∞) − Jn,st(∞) = Jn(∞) = qd
dt
∫ ∞
−∞ndx = q
d
dt
∫ ∞
−∞(n − n0)dx
Jn(∞) = qd
dt
∫ −xp
−∞n′dx + q
d
dt
∫ xn
−xp
n′dx + qd
dt
∫ ∞
xn
n′dx
• Nelle regioni quasi neutre n′ = p′. Pertanto:
Jn(∞) = qd
dt
∫ −xp
−∞n′(x, t)dx + q
d
dt
∫ xn
−xp
n′(x, t)dx + qd
dt
∫ ∞
xn
p′(x, t)dx
• Definiamo gli eccessi di carica minoritaria nelle regioni quasi neutre n
e p (Qne Qp, rispettivamente):
Qn(t) = q∫ −xp
−∞n′dx Qp(t) = q
∫ ∞
xn
p′dx
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Effetti dinamici nelle giunzioni (III)
• In regime di basse iniezioni q ddt
∫ xn−xpn′dx e proporzionale a q
∫ xn−xpUdx =
JGR e pertanto e ragionevolmente trascurabile.
• La componente tempo variante della corrente puo dunque essereespressa come varazione temporale delle cariche minoritarie accumu-late nelle regioni quasi neutre:
Jn(∞) =dQn
dt+ q
d
dt
∫ xn
−xp
n′(x, t)dx +dQp
dt' dQn
dt+
dQp
dt
• Ricordando le espressioni di p′(0) = n2i /ND(exp(V/Vth) − 1) e Jp,st
derivate in precedenza per il diodo a base lunga e a base corta (dovesi assume xn = 0):
p′(x) = p′(0)
1 − x
W
)
W ¿ Lp
Jp,st ' qDp
W
n2i
ND
(
exp(V
Vth) − 1
)
p′(x) = p′(0) exp(−x/Lp) W À Lp
Jp,st ' qDp
Lp
n2i
ND
(
exp(V
Vth) − 1
)
otteniamo dunque (Wn e la larghezza della regione quasi neutra n):
Qp = qp′(0)Wn
2, W ¿ Lp Qp = qp′(0)Lp, W À Lp
Jp,st = qDpp
′(0)
Wn, Jp,st = q
Dpp′(0)
Lp
• Pertanto:
Qp = qp′(0)Wn
2, W ¿ Lp Qp = qp′(0)Lp, W À Lp
Jp,st =Qp
τp, (base lunga) Jp,st =
Qp
tBp, (base corta)
dove τp = tempo di vita medio delle lacune nella regione quasi neutran e tBp = W 2
n/2Dp si puo dimostrare essere il tempo medio di transitoattraverso la regione quasi neutra n dell’eccesso di lacune p′.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Tempo di transito in base
• Scriviamo l’espressione della corrente statica nella giunzione
come se questa fosse dovuta al transito dell’eccesso di carica p′
Jp,st = qv(x)p(x) = qv′p′(x) = qp′(0)
1 − x
Wp
v′
dove v′ rappresenta una velocita fittizia associata al solo ec-
cesso di carica
• Inoltre: Jp(0) = qDpp′(0)/Wp e quindi v′(0) = Dp/Wp.
• In presenza di ricombinazioni trascurabili Jp(x) ' Jp(0) e
quindi:
qp′(0)
1 − x
Wp
v′ =qDpp
′
Wp
1
v′=
Wp
Dp
1 − x
Wp
• Il tempo medio di attraversamento della base vale dunque:
∫ Wp
0
dx
v′=
Wp
Dp
∫ Wp
0
1 − ξ
Wp
dξ =W 2
p
2Dp= tp,B (60)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Modello a controllo di carica della giunzione
• Componendo tutti i termini abbiamo:
JT,st = Jn,st + Jp,st =Qn
tn+
Qp
tp+ JGR ' Qn
tn+
Qp
tp
JT ' Qn
tn+
Qp
tp+
dQn
dt+
dQp
dt+ Cd
dV
dt
dove tn e tp sono opportuni tempi caratteristici che tendono al tempodi vita medio e al tempo di transito, nei casi di giunzione a base lungae corta, rispettivamente.
• Assumendo verificata un’ipotesi di quasi stazionarieta Qn(t) =Qn(V (t)) si ha:
dQn
dt=
dQn
dV
dV
dt= Cdiff
dV
dt
• Poiche Qn = Jn,sttn si ha
dQn
dV= tn
dJn,st
dV= gntn
• In condizioni di polarizzazione diretta dJn,st/dV = Jn,st/Vth e pertanto
Cdiff =tnJn,st
Vth
• la capacita di diffusione e direttamente proporzionale alla corrente.
JT =Qn
tn+
Qp
tp+ (Cdiff,n + Cdiff,p + Cd)
dV
dt
• Questo rappresenta il modello a controllo di carica della giunzione.
• Interpretazione circuitale come parallelo di un diodo ideale e di duecondensatori anomali con capacita differenziale Cd e Cdiff .
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto in eterogiunzioni
• In generale sappiamo che:
Jn = −qµnndφn
dxJp = −qµnn
dφp
dx
• Esprimiamo EFn = −qφn = −qφ+ξn e quindi φn = φ−ξn/q.
Pertanto:
Jn = −qµnndφ
dx+ µnn
dξn
dx
• Per calcolare dξn/dx osservo che ξn e la differenza tra pseudo-
livello di Fermi ed energia elettrostatica ξn = EFn − (−qφ)
Pertanto E − EFn = E − (−qφ) + (−qφ) − EFn = E ′ − ξn
con E ′ = E − (−qφ).
• Considero l’espressione della concentrazione:
n =∫ +∞−∞ gC(E)
1
1 + exp((E − EFn)/KBT )dE
=∫ +∞−∞ gC(E ′)
1
1 + exp((E ′ − ξn)/KBT )dE ′
e derivo notando che ξn non dipende da E ′
dn
dx=
∫ +∞−∞
dgC(E ′)
dx
1
1 + exp((E ′ − ξn)/KBT )dE ′ +
+dξn
dx
∫ +∞−∞ gC(E ′)
d
dξn
1
1 + exp((E ′ − ξn)/KBT )
dE ′
Pertanto:
dξn
dx=
dndx − ∫ +∞
−∞dgC(E′)
dx1
1+exp((E′−ξn)/KBT )dE ′
∫ +∞−∞ gC(E ′) d
dξn
(
11+exp((E′−ξn)/KBT )
)
dE ′
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto in eterogiunzioni (II)
• Sostituisco nell’espressione della densita di corrente e osservo che iltermine proporzionale a dn/dx non dipende dalle variazioni spazialidella struttura a bande. Pertanto deve essere pari al classico qDn:
Jn = −qµnndφ
dx+
+ µnndn
dx
∫ +∞
−∞gC(E ′)
d
dξn
1
1 + exp((E ′ − ξn)/KBT )
dE ′
−1
−
−
∫ +∞
−∞dgC(E ′)
dx
1
1 + exp((E ′ − ξn)/KBT )dE ′
×
×
∫ +∞
−∞gC(E ′)
d
dξn
1
1 + exp((E ′ − ξn)/KBT )
dE ′
−1
=
= −qµnndφ
dx+ qDn
dn
dx− qµnn
1
q
d DEC
dx
)
• Definisco i quasi-campi per elettroni e lacune:
Fn = −dφ
dx− 1
q
d DEC
dxFp = −dφ
dx+
1
q
d DEV
dx
• Valgono le equazioni del drift-diffusion in cui i quasi-campi sostituis-cono i campi elettrici.
• Ciascun quasi-campo dipende dalle variazioni spaziali della d.o.s. nellacorrispondente banda ⇒ non e assolutamente detto che i quasi campisiano uguali, ne che abbiano lo stesso segno !
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto in eterogiunzioni (III)
• Vediamo come si trasformano le espressioni precedenti nel limite diMaxwell-Boltzmann:
d DEC
dx=
∫ +∞−∞
dgC(E′)dx
11+exp((E′−ξn)/KBT )dE ′
∫ +∞−∞ gC(E ′) d
dξn
(
11+exp((E′−ξn)/KBT )
)
dE ′=
= kBTddx (
∫ +∞−∞ gC(E ′) exp(−E ′/KBT ))
∫ +∞−∞ gC(E ′) exp(−E ′/KBT )
DEC = kBT ln(∫ +∞
−∞gC(E ′) exp(−E ′/KBT )
)
+ const.
• Naturalmente DEC deve annullarsi quando gC tende alla densita deglistati uniforme g∗C . Pertanto, indicando con n∗ la concentrazione inassenza di variazioni di gC otteniamo:
DEC = kBT ln
∫ +∞−∞ gC(E ′) exp(−E ′/KBT )
∫ +∞−∞ g∗C(E ′) exp(−E ′/KBT )
= kBT ln
∫ +∞−∞ gC(E ′) exp(−E ′/KBT )
n∗
= kBT ln(n/n∗)
da cui:
n =∫ +∞
−∞gC(E ′) exp (−E ′/KBT ) =
= n∗ exp(DEC/KBT ) = NC exp (−(E∗C − DEC − EF )/KBT )
• Analogamente:
p = p∗ exp(DEV/KBT ) = N ∗V exp ((E∗
V + DEV − EF )/KBT )
• Nell’ambito della statistica di Maxwell-Boltzmann ed in condizioni diequilibrio DEC puo essere interpretato come uno spostamento delbordo della banda di conduzione.
• DEC > 0 se ci sono stati ad energie piu basse del bordo della bandadi conduzione imperturbata. DEV > 0 se ci sono stati ad energie piualte del bordo della banda di valenza imperturbata.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Concentrazioni nelle eterogiunzioni
• Ricordando che:
n = n∗ exp(DEC/KBT ) p = p∗ exp(DEV/KBT )
dove n∗ e p∗ sono le concentrazioni (non necessariamente di equilibrio)in assenza di modulazioni della densita degli stati e quindi del gap.
• Il prodotto delle concentrazioni all’equilibrio vale dunque:
n0p0 = n2i,eff = NCNV exp(−EG/kBT ) exp((DEC + DEV )/KBT )
= n2i exp(−∆EG/kBT )
mentre in generale fuori equilibrio possiamo anche scrivere
n = ni exp((φ − φn)/KBT ) exp(DEC/KBT )
p = ni exp(−(φ − φp)/KBT ) exp(DEV/KBT )
e quindi:
pn = n2i exp((DEC + DEV )/KBT ) exp((φp − φn)/KBT )
= n2i,eff exp((φp − φn)/KBT )
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Trasporto di portatori minoritari
• In una regione quasi neutra N abbiamo:
Jp = −qµppdφ
dx+ µpp
d DEV
dx− qDp
dp
dx
Ricordando che all’equilibrio EF e costante
p0 = NV exp ((E∗V + DEV − EF )/KBT )
dp0
dx=
p0
KBT
[
dE∗V
dx+
d DEV
dx
]
Pertanto:
−qdφ
dx+
d DEV
dx=
dE∗V
dx+
d DEV
dx=
KBT
p0
dp0
dx
Jp = qµppKBT
q
1
p0
dp0
dx− qDp
dp
dx
• Poiche in basse iniezioni nella regione quasi neutra N si ha n ' ND −NA = N otteniamo p0 = n2
i,eff/N e quindi:
Jp = qµppKBT
q
1
n2i,eff
dn2i,eff
dx− 1
N
dN
dx
− qDpdp
dx
• Posso ottenere campi di built-in nella regione quasi neutra sia variandoil doping che graduando il bandgap (e quindi ni,eff)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Guadagno del transistore bipolare
• Indicando con 0−E e 0+E gli estremi della regione svuotata di emettitore,
e con 0−C e 0+C gli estremi della regione svuotata di collettore abbiamo:
IE = −A(Jn(0−E) + Jp(0
−E))
IC = −A(Jn(0+C) + Jp(0
+C))
• Integrando l’equazione di continuita in condizioni stazionariedJn/dx = qU(x) tra due generiche sezioni otteniamo
Jn(x2) = Jn(x1) + q∫ x2
x1
U(x)dx
• Poiche in regione normale la giunzione BE e polarizzata in diretta(ed e quindi sede di ricombinazioni non del tutto trascurabili), mentrela giunzione di collettore e polarizzata in inversa (ed e quindi sededi generazioni/ricombinazioni sostanzialmente trascurabili, a meno dinon trovarsi in regime di scarica a valanga, cosa che per il momentoescludiamo) possiamo scrivere:
IE = −A(Jn(0+E) + Jp(0
−E) − q
∫ 0+E
0−EU(x)dx)
IC = −A(Jn(0−C) + Jp(0
+C))
In questo modo le correnti IE ed IC sono espresse attraverso le correntidi portatori minoritari sul bordo della regione quasi neutra.
• Ricordando l’espressione IC = hFBIE + ICB0 risulta hFB = IC(ICB0 =0)/IE. ICB0 rappresenta IC quando IE = 0; in queste condizioni lacorrente di collettore e dovuta esclusivamente alla corrente di satu-razione inversa della giunzione BC, e quest’ultima e dominata dallapiccola corrente dovuta alle poche lacune minoritarie che dal collet-tore muovono verso l’emettitore (il drogaggio di collettore e inferiorea quello di base). Pertanto, IC(ICB0 = 0) ' −AJn(0
−C) e con ottima
approssimazione possiamo scrivere:
hFB =Jn(0
−C)
Jn(0+E)
· Jn(0+E)
Jn(0+E) + Jp(0
−E) − q
∫ 0+E
0−EU(x)dx
= αT · γE
dove Jn(0+E), Jn(0
−E) e Jn(0
−C) sono quantita negative.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Fattore di trasporto in base
• Definiamo il fattore di trasporto
αT =Jn(0
−C)
Jn(0+E)
=Jn(0
+E) + q
∫ 0−C0+
E
U(x)dx
Jn(0+E)
= 1 +q
∫ 0−C0+
E
U(x)dx
Jn(0+E)
= 1 − δT
dove δT > 0 prende il nome di difetto di trasporto in base.
• Il difetto di trasporto rappresenta il rapporto tra numero di elettronipersi per unita di tempo a causa delle ricombinazioni nell’attraversarela regione quasi neutra di base ed il numero di elettroni iniettati perunita di tempo nella medesima regione.
• Ponendo U = (n − n0)/τn,B ed approssimando il profilo n(x) conuna retta, poiche n(0+
E) = n2i exp(VBE/Vth)/NA, n(0−C) ' 0, posto
WB = x(0+E) − x(0−C) si ha:
δT =qn2
i exp(VBE/Vth)WB
2τn,BNA
WBNA
qDn,Bn2i exp(VBE/Vth)
=1
2
WB
Ln,B
2
=tn,B
τn,B
dove tn,B = W 2B/2Dn,B rappresenta il tempo di transito degli elettroni
attraverso la regione di base (eq. 61).
• Per avere αT = 0.99 ⇒ δT ' 0.01 occorre WB/Ln,B ' 0.14. Ipo-tizzando Ln,B =
√
Dn,Bτn,B ' 16µm e WB = 0.2µm si avrebbehFB ' 0.9999, cioe hFE ' 104. Chiaramente per WB ≈ 0.1µm il fat-tore di trasporto in base non costituisce una importante limitazionedel guadagno.
• WB dipende principalmente dalla tensione VBC (Effetto Early). Pos-sibilita di punch-through.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Tempo di transito in base
• Con un calcolo analogo a quello effettuato per gli effetti di-
namici delle giunzioni, scriviamo l’espressione della corrente
statica nella giunzione come se questa fosse dovuta al transito
dell’eccesso di carica n′
Jn,B = qv(x)n(x) = qv′n′(x) = qn′(0+E)
1 − x
WB
v′
dove v′ rappresenta una velocita fittizia associata al solo ec-
cesso di carica
• Inoltre: Jn(0+E) = qDn,Bn′(0+
E)/WB e quindi v′(0+E) =
Dn,B/WB.
• In presenza di ricombinazioni trascurabili Jn(x) ' Jn(0+E) e
quindi:
qn′(0+E)
1 − x
WB
v′ =qDn,Bn′
WB
1
v′=
WB
Dn,B
1 − x
WB
• Il tempo medio di attraversamento della base vale dunque:
∫ WB
0
dx
v′=
WB
Dn,B
∫ WB
0
1 − ξ
WB
dξ =W 2
B
2Dn,B= tn,B (61)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Efficienza di emettitore
• Definiamo l’ efficienza di emettitore
γE =Jn(0
+E)
Jn(0+E) + Jp(0
−E) − q
∫ 0+E
0−EU(x)dx
=1
1 + δE + δR
dove, ipotizzando un profilo p(x) di tipo lineare nella regione di emet-titore (emettitore corto) si ha:
δE =Jp(0
−E)
Jn(0+E)
=−qDp,E(dp/dx)0−E
qDn,B(dn/dx)0+E
=Dp,E
Dn,B
NA,B
ND,E
n2i,E exp(VBE/Vth)
n2i,B exp(VBE/Vth)
WB
WE
dove WE e la larghezza della regione di emettitore.
δE =Dp,E
Dn,B
n2i,E
n2i,B
NA,B
ND,E
WB
WE=
µp,E
µn,B
n2i,E
n2i,B
NA,B
ND,E
WB
WE
dove µn,B e µp,E rappresentano le mobilita dei portatori minoritarinelle regioni quasi neutre. Le mobilita dei portatori minoritari gen-eralmente differiscono (anche se non tanto) da quelle dei portatorimaggioritari).
• La distinzione tra concentrazione intrinseca nell’emettitore e nella baseconsente di tenere conto di effetti di bandgap narrowing. Poiche n2
i =NCNV exp(−EG/KT ) si ha
n2i,E
n2i,B
' exp((EG,B − EG,E)/KT ) = exp(∆EG/KT )
con ∆EG ' 90 meV per ND,E ' 1020 cm−3.
• I prodotti NA,BWB/2 e ND,EWE/2 rappresentano le dosi del drogantenelle regioni quasi neutre di base ed emettitore (numeri di Gummel
della base e dell’emettitore, rispettivamente). Otteniamo quindi:
δE =Dp,E
Dn,B
GB
GEexp(∆EG/KT )
• Esempio: µn = 1400 cm2/Vs, µp = 500 cm2/Vs, ND,E = 1020 cm−3,NA,B = 1018 cm−3, WB = 0.2 µm, WE = 0.4 µm, exp(−90/26) '0.0314, δE = 1/(700 × 0.0314 ' 1/22)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Ricombinazioni nella regione svuotata di emettitore
• Definiamo il difetto di ricombinazione
δR =−q
∫ 0+E
0−EU(x)dx
Jn(0+E)
che esprime l’effetto delle ricombinazioni nella regione svuotata dellagiunzione BE.
• Stimiamo un valore limite superiore per δR massimizzando U .
U =pn − n2
i
τ0(p + n + 2ni)⇒ Umax = U((p + n) = (p + n)min)
• Per minimizzare p = n annullo il differenziale d(p + n). Poiche fuoriequilibrio abbiamo n = n2
i exp(VBE/Vth)/p = k2/p posso scrivere(WEB = larghezza della regione svuotata della giunzione BE):
d(p + n)
dp=
d
dp
p +k2
p
= 1 − k2
p2
p = n = k = ni exp(VBE/2Vth)
q∫ 0+
E
0−EU(x)dx < q
∫ 0+E
0−EUmaxdx =
qn2i exp(VBE/Vth)WEB
2τ0 exp(VBE/2Vth)
=qWEBni exp(VBE/2Vth)
2τ0
δR <qWEBni exp(VBE/Vth)
2τ0
WBNA,B
qDn,Bn2i exp(VBE/Vth)
=
=qWEBWBNA,B
2τ0niDn,B exp(VBE/2Vth)
• Il difetto di ricombinazione dipende da VBE ed e particolarmente ril-evante a VBE piccole.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Guadagno del transistore bipolare
• Ricordando che hFE = hFB/(1 − hFB) e linearizzando per
valori piccoli dei difetti, si ha
hFB = αTγE = (1 − δT )1
1 + δE + δR
' (1 − δT )(1 − δE − δR) ' 1 − δT − δE − δR
hFE ' 1
δT + δE + δR
• δE e δT sono sostanzialmente indipendenti dal punto di lavoro
mentre δR dipende esponenzialmente da VBE. Pertanto hFE
non e costante e quindi non lo e neppure hfe. In generale
hFE = hFE(IC) ⇒ hfe =dIC
dIB6= hFE
hfe =dIC
dIB=
dIC
d(IC/hFE)=
dICdIChFE
− ICh2
FEdhFE
=hFE
1 − dhFEdIC
IChFE
pertanto quando dhFE/dIC > 0 si ha hfe > hFE e viceversa.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Moltiplicazione a valanga nella regione di collettore
• Nella regione svuotata della giunzione di collettore entrano: una cor-rente di elettroni −AJn(0
−C) = αTγEIE = hFBIE ed una corrente di
lacune −AJp(0+C) = ICB0
• Indicando con Mn ed Mp i coefficienti di moltiplicazione di elettroni elacune attraverso la regione di carica spaziale di collettore, ed assimi-lando Mn ≈ Mp = M abbiamo:
IC = MnhFBIE + (Mp − 1)ICB0 + ICB0
= MNhFBIE + MpICB0 ' M(hFBIE + ICB0)
• Il coefficiente di moltiplicazione puo essere espresso con la relazioneempirica:
M ' 1
1 − | VCB
BVCB0|n
• Per IE = 0 valutiamo la tensione di breakdown della sola giunzionebase collettore. Essa ovviamente coincide con BVCB0.
• Piu in generale abbiamo IC = MhFB(IB + IC) + ICB0, da cui:
IC =M(hFBIB + ICB0)
1 − MhFB
la condizione di breakdown ad un generico valore di IB e dunque:
M =1
1 − | VCB
BVCB0|n =
1
hFB
da cui si ottiene:
BVCB = BVCB0
(
hFB
hFE
)1/n
• La tensione di breakdown a base aperta e dunque
BVCE0 = BVCB0
hFB(IB = 0)
hFE(IB = 0)
1/n
+ VBE(IB = 0)
Valori tipici per una tecnologia 0.25 µm sono n = 2÷6, BVCB0 ' 9 V,BVCE0 ' 2.6 V.
• Fenomeno del base current reversal e del punch through
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Modello a controllo di carica del BJT (I)
• Abbiamo visto in precedenza che hFB = IC(ICB0 = 0)/IE e che inregione normale di funzionamento:
hFB =Jn(0
−C)
Jn(0+E) + Jp(0
−E) − q
∫ 0+E
0−EU(x)dx
=Jn(0
−C)
Jn(0−C) − q
∫ 0−C0+
E
U(x)dx + Jp(0−E) − q
∫ 0+E
0−EU(x)dx
• Poiche IC = −AJn(0−C) e poiche hFB = IC/(IC + IB) l’espressione
precedente ci suggerisce che
IB = −A
−q∫ 0−C
0+E
U(x)dx + Jp(0−E) − q
∫ 0+E
0−EU(x)dx
)
La corrente di base e costituita di tre contributi: il primo dovuto allelacune che si ricombinano con gli elettroni nella regione quasi neutradi base; il secondo dovuto alle lacune che si ricombinano nella regionedi carica spaziale della giunzione base emettitore; il terzo dovuto allelacune iniettate nella regione quasi neutra di emettitore.
• Definiamo Qn,B = q∫ 0−C0+
E
n′dx, Qn,d = q∫ 0+
E
0−En′dx, Qp,E = q
∫ 0−E−∞ p′dx.
Poiche in regime di piccole iniezioni U e proporzionale a n′ = p′ larelazione suggerisce di scrivere
IB =Qn,B + Qn,E + Qp,E
τBF=
QF
τBF
essendo τBF un opportuno tempo e QF l’eccesso di carica minoritariaaccumulato nel transistore.
• Scriviamo inoltre IC = QF/τF dove hFE = τBF/τF .
• Poiche n′(0+E) e p′(0−E) sono proporzionali a (exp(Vbe/Vth)−1) abbiamo
QF = QF0 (exp(Vbe/Vth) − 1)
Pertanto
IES = QF0
(
1
τF+
1
τBF
)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Modello a controllo di carica del BJT (II)
• Definiamo Qd,C > 0 la carica dovuta al drogante donore ionizzato nellaporzione di collettore della regione svuotata associata alla giunzioneBC. Un incremento dQd,C > 0 di questa carica implica la rimozionedi elettroni dal collettore e quindi un contributo positivo alla correntedi collettore. Contestualmente si avra una fuoriuscita di lacune dallabase dovuta all’ampliarsi della porzione di base della regione svuotatanella giunzione BC ed associata alla variazione −dQd,C < 0 della caricadi svuotamento dal lato della base.
• Analoghi ragionamenti valgono in relazione alla carica di svuotamentodella giunzione BE (Qd,E > 0 dal lato dell’emettitore).
• In regime di segnali tempo varianti possiamo dunque scrivere:
ib(t) =QF
τBF+
dQF
dt− dQd,C
dt− dQd,E
dt
ic(t) =QF
τF+
dQd,C
dt
ie(t) =QF
τF+
QF
τBF+
dQF
dt− dQd,E
dt
• Considerando anche la possibilita di funzionamento in regione di satu-razione e definendo la carica QR come somma degli eccessi di carica mi-noritaria immagazzinati nel transistore a seguito della polarizzazionediretta della giunzione BC abbiamo:
ib(t) =QF
τBF+
QR
τBR+
dQF
dt+
dQR
dt− dQd,C
dt− dQd,E
dt
ic(t) =QF
τF+
dQd,C
dt− QR
τR− QR
τBR− dQR
dt
ie(t) =QF
τF+
QF
τBF− QR
τR+
dQF
dt− dQd,E
dt
doveQR = QR0 (exp(Vbc/Vth) − 1)
ICS = QR0
(
1
τR+
1
τBR
)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Applicazioni del Modello a controllo di carica (I)
• Commutazione di un transistore bipolare in configurazione emettitorecomune polarizzato a tensione Vce = VCC a seguito di una variazioneistantanea della corrente di base dal valore ib1 al valore ib2. Trascu-rando i contributi dovuti alla carica di svuotamento:
ib(t) =QF
τBF+
dQF
dtQF (0) = ib1τBF
QF (∞) = ib2τBF
QF (t) = QF (0) + (QF (∞) − QF (0)) (1 − exp(−t/τBF )) =
= ib2τBF
(
1 +
(
ib1 − ib2ib2
)
exp(−t/τBF )
)
ic(t) = hFE (ib2 + (ib1 − ib2) exp(−t/τBF ))
• Ritardo di collettore
• Commutazione di un transistore bipolare in configurazione emettitorecomune polarizzato tramite una resistenza a tensione Vce = VCC −RIC a seguito di una variazione istantanea della corrente di base dalvalore ib1 al valore ib2 che mantiene il transistore sempre in regionenormale di funzionamento. Trascurando i contributi dovuti alla caricadi svuotamento sulla corrente di collettore ma non su quella di base,ed approssimando la capacita della giunzione base collettore con unvalore costante Cj,BC abbiamo:
ib(t) =QF
τBF+
dQF
dt+ Cj,BC
dVBC
dtVBC = VB − VC = VB − (VCC − RLic)
dVBC
dt=
dVB
dt− dVCC
dt+ RL
diCdt
' RL
τF
dQF
dt
ib(t) =QF
τBF+
dQF
dt
(
1 +RLCj,BC
τF
)
Pertanto in questo caso la costante di tempo del transitorio di ib, equindi anche di ic vale
τ ′BF = τBF
(
1 +RLCj,BC
τF
)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Transistori bipolari
• Instabilita termica
• Effetto Kirk (base push-out)
• Tunneling banda a banda nella giunzione base-emettitore
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Frequenza di taglio di transistori BJT
• La frequenza di taglio di un transistore BJT e definita come
la frequenza per la quale Ai,cc = 1
• In generale per il transistore bipolare si puo dimostrare che:
fT =1
τT=
1
τE + τB + τC + (CBE + CBC)/gm + CBC(RE + RC)
• τB e in tempo di ritardo in base, τC quello nel collettore (im-
portante nelle moderne tecnologie)
• In generale, e trascurando le generazioni ricombinazioni:
ωn =1
q
dJn
dx− U =
1
q
dJn
dx
Jn = −qn0v − qnv0 ' −qnv0
1
q
dJn
dx= −ω
Jn
qv0⇒ dJn
Jn
= −ωdx
v0
Integrando e per ω → 0 otteniamo
Jn(x) = Jn(0) exp
−ω∫ x
0
dx′
vo
' Jn(0)
1 − ω∫ x
0
dx′
v0(x′)
La funzione di trasferimento vale:
Jn(x)
Jn(0)=
1 − ω∫ x
0
dx′
v0(x′)
= 1 − ωτ (x)
dove il ritardo dell’onda di corrente τ (x) e dato dal tempo di
transito dei portatori attraverso la regione considerata.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Teorema di Ramo
• In generale una carica in movimento tra due elettrodi ne induce
altre sugli elettrodi in un tempo confrontabile con quello di
propagazione delle onde elettromagnetiche
• L’intensita della carica indotta dipende dalla posizione della
carica inducente
• Se la posizione della carica inducente cambia, le cariche indotte
devono cambiare, cioe deve esistere una corrente attraverso
l’elettrodo anche se la carica non ha ancora raggiunto il medes-
imo. Il ritardo dell’onda di corrente potrebbe dunque essere
diverso dal tempo di transito.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Diagramma a bande della struttura MOS
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Potenziale superficiale e carica
• Choose point (1) at the surface and point (2) in the substrate:
n1 = ns φ1 = φs n2 = n2i/NA φ2 = 0
ns =n2
i
NAexp
φs
Vth
ps = NA exp
−φs
Vth
-10 0 10 20 30 40
φs/V
th
10-20
10-15
10-10
10-5
100
105
ns/N
A, p
s/N
A
ns/N
A
ps/N
A
depletionacc. inv.
-10.0 0.0 10.0 20.0 30.0 40.0
φs/V
th
0
2
4
6
8
10
ns/N
A, p
s/N
A
ns/N
A
ps/N
A
depletionacc. inv.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Depletion and Inversion charges
• For 0 < φs < 2φF we can neglect the free carrier charge.
• The bulk charge (Qs) is solely due to the ionized impurities.
d2φ
dy2= − ρ
εsi=
qNA
εsi⇒ yd =
√
√
√
√
√
2ε
qNAφs
Qs ' QB(φs) ' −qNAyd(φs)
• For φs > 2φF the inversion charge tends to dominate:
Qn = −∫ ∞0
qn(φ(y))dy
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Potenziale e carica nella struttura MOS
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Threshold Voltage
• Defined as the gate voltage that yields ns = NA
• Find φTs such that ns = NA:
φs+VSB0ψ
ns = ND exp
φs − (VSB + ψ0)
Vth
φTs = VSB + Vth ln
NDNA
n2i
+ Vth lnNA
ND= VSB + 2φF
• Find VG such that φs = φTs :
B|Q |
oxt0 y
|Q |
|Q |n
G
φs
V-V
GB
FB
Vox
φ
oxt0 y
Gauss surf.
• If the oxide is ideal (no charges inside)
VOX = EOXtox =εsi
εoxtox
−Qn + QB
εsi
= −Qn + QB
εox
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Tensione di Soglia del MOS
• Trascurando le cadute nel gate, il bilancio dei potenziali nella
struttura fornisce:
VGB = VFB + φs + Vox
dove Vox = V (0) − V (tox). Poiche E(x) = −dV (x)/dx abbi-
amo:
Vox =∫ tox
0E(x)dx =
∫ tox
0[E(t−ox) + E(x) − E(t−ox)]dx
Applicando Gauss nel substrato si ha E(t+ox) = −Qs/εsi (segno
- dovuto al verso del flusso). Inoltre εoxE(t−ox) = εsiE(t+ox).
Pertanto:
Vox =∫ tox
0−Qs/εoxdx +
∫ tox
0[E(x) − E(t−ox)]dx
= − Qs
Cox− 1
εox
∫ tox
0dx
∫ tox
xρox(ξ)dξ
dove ρox(ξ) e la densita di carica nell’ossido (C/m3).
• Integrando per parti:
Vox = − Qs
Cox− 1
εox
[
x∫ tox
xρox(ξ)dξ
]tox
0+
∫ tox
0
toxtox
xρox(x)dx
= − Qs
Cox− 1
Cox
∫ tox
0
x
toxρox(x)dx
= − Qs
Cox− Qss + Qox
Cox
Qss(φs) rappresenta la carica degli stati superficiali (x =
tox); Qox rappresenta il momento della carica fissa distribuita
nell’ossido rispetto all’interfaccia gate/ossido; Qs(φs) = QB +
Qn rappresenta la carica presente nel semiconduttore (svuota-
mento ed inversione).
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Threshold Voltage
φs
V-V
GB
FB
Vox
φ
oxt0 y
• For an ideal oxide we have:
VGB = VFB + φs −QB(φs)
Cox− Qn(φs)
Cox
• Below threshold we have Qn ' 0. Hence:
V TGB = VFB + φT
s − QB(φTs )
Cox= VFB + φT
s +qNA
Coxyd(φ
Ts )
• Using the previous expression for yd we have:
yd =
√
√
√
√
√
2εsi
qNAφs ⇒ yT
d =
√
√
√
√
√
2εsi
qNA(2φF + VSB)
V TGB = VFB + 2φF + VSB + γ
√
2φF + VSB
V TGS = VT = VFB + 2φF + γ
√
2φF + VSB =
= VT0 + γ[
√
2φF + VSB −√
2φF
]
VT0 = VFB + 2φF + γ√
2φF
• VT0 depends on gate material workfunction, oxide capacitance,
depletion charge.
• γ (body effect coefficient) depends on oxide capacitance and
substrate doping.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Tensione di Soglia del MOS
• Possiamo riformulare l’espressione precedente come:
Vox = − Qs
Cox− 1
Cox
∫ tox
0
x
toxρox(x)dx
= − Qs
Cox− 1
Cox
∫ tox
0ρox(x)dx
∫ tox0
xtox
ρox(x)dx∫ tox0 ρox(x)dx
= − Qs
Cox− Qss
Cox− XρQ
∗ox
εox
• Xρ rappresenta il centroide della carica nell’ossido, Q∗ox rapp-
resenta la carica totale per unita di area presente nell’ossido.
• Poiche alla soglia φs = 2φF + VSB, e trascurando la carica di
inversione alla soglia, otteniamo:
V TGB = VFB+2φF+VSB−
Qs(2φF + VSB)
Cox−Qox
Cox−Qss(2φF + VSB)
Cox
• Gli stati superficiali, caricandosi all’aumentare della tensione
di gate provocano un progressivo innalzamento della ten-
sione di soglia effettiva, che si traduce in una riduzione della
pendenza sottosoglia (cioe in un aumento del fattore S =
d(log10ID/dVGS)[mV/dec])
• tox = 50A, Cox ' 6.9 · 10−7, NA = 7e17 cm−3, VFB = −1 V
⇒ 2φF ' 0.93 V, γ ' 4.83 × 10−7/Cox ' 0.7, VT ' −1 +
0.93 + 0.58 ' 0.6
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Capacita del condensatore MOS
• La capacita differenziale del condensatore vale:
CG =dQG
dVG=
dQG
dφs
dφs
dVG
• In generale QG = −Qs − Qss − Qox, Qs = QB + Qn e dQG = −dQs −dQss. (Qox rappresenta carica fissa). Dalla relazione:
VG = VFB + φs + φp −Qs
Cox− Qss + Qox
Cox
otteniamo:
dVG
dφs= 1+
dφp
dQG
d(−Qs − Qss)
dφs+
1
Cox
d(−Qn)
dφs+
d(−QB)
dφs+
d(−Qss)
dφs
• La variazione di ciascuna carica al variare del corrispondente poten-ziale di controllo definisce la capacita‘ differenziale di quella dis-tribuzione di carica.
Cd =d(−QB)
dφsCn =
d(−Qn)
dφsCss =
d(−Qss)
dφsCp =
dQG
dφp
• Pertanto:
dVG
dφs= 1 +
Cd + Cn + Css
Cp+
Cd + Cn + Css
Cox
CG =d(−Qn − QB − Qss)
dφs
dφs
dVG=
= (Cn + Cd + Css)
1 +Cn + Cd + Css
Cp+
Cn + Cd + Css
Cox
−1
1
CG=
1
Cn + Cd + Css+
1
Cp+
1
Cox
• Possiamo interpretare CG come serie di tre capacita: Cp, Cox ed ilparallelo Cn + Cd + Css
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Capacita del condensatore MOS
• Dall’espressione della carica di svuotamento nel substrato abbiamo:
QB = −qNAyd = −√
2εsiqNAφs
Cd = −dQB
dφs=
√2εsiqNA
2√
φs=
εsi
yd
yd cresce (Cd cala) in regione di depletion, poi satura ad un valorepressoche costante in quanto in inversione φs e quasi costante.
• Dall’espressione della carica di svuotamento nel poly-silicio abbiamo:
QG = qNDyd,p =√
2εsiqNDφp
Cp =dQG
dφp=
2εsiqND
2√
φp
=εsi
yd,p
yd,p cresce (Cp cala) in regione di depletion del poly. Questo puo farcalare la capacita complessiva in inversione.
• Dall’equazione di Poisson e dall’espressione della carica di inversioneabbiamo:
d2φ
dx2' q
εsin =
q
εsi
n2i
NAexp
(
φ
Vth
)
dφ
dx
d2φ
dx2dx =
q
εsi
n2i
NAexp
(
φ
Vth
)
dφ
dxdx
∫ dφ/dx
0
dφ
dxd
(
dφ
dx
)
=∫ φ
0
q
εsi
n2i
NAexp
(
φ
Vth
)
dφ
E(x)2 =2q
εsiVth
n2i
NA
(
exp
(
φ
Vth
)
− 1
)
• Applicando Gauss abbiamo E(t+ox) = −Qn/εsi e quindi:
Qn = −√
√
√
√2εsiKTn2
i
NA
[
exp
(
φs
Vth
)
− 1
]
' −√
√
√
√2εsiKTn2
i
NAexp
(
φs
Vth
)
Cn =d(−Qn)
dφs=
√
√
√
√2εsiKTn2
i
NA
1
2Vthexp
(
φs
2Vth
)
=|Qn|2Vth
effetti quantistici riducono il valore effettivo di Cn rispetto a quantoprevisto dal calcolo classico.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente di Drain (I)
S
VVV D
G
DI
• The drift-diffusion electron current density is:
Jn = −qµnndφ
dx+ qDn
dn
dx
• Integrating in y and z with constant mobility, assuming a sur-
face sheet of charge and remembering that Dn = µnVth:
I = −qW∫ ∞0
nµndφ
dxdy + qWVth
∫ ∞0
µndn
dxdy
= Wµndφs
dxQn(x) − WVthµn
dQn(x)
dx
• Integrating along x:
I =W
Lµn
∫ φs(L)
φs(0)Qn(φs)dφs − Vth
(
Qn(φs(L)) − Qn(φs(0)))
= −ID
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente di drain: modello di ordine zero
• We neglect the diffusive component of the drain current.
• Gradual Channel Approximation: take Qn(x) = Qn(φs(x)) is
taken from one-dimensional theory. Neglecting Qox and Qss:
VGB = VFB + φs + Vox
Qn(φs) = −Cox
VGB − VFB − φs +QB(φs)
Cox
• Assuming inversion conditions everywhere from source to drain
(i.e. VGS > VT and VGD > VT ) φs changes from 2φF + VSB
to 2φF + VDB
• Let us define ψ(x) = φs − 2φF − VSB
• ψ(x) = 0 at the source, ψ(x) = VDS at the drain.
• Assume QB = −γCox
√φs constant along the channel:
QB(φs) = QB(2φF + VSB). Then:
Qn(x) = −Cox(VGS − VT − ψ(x))
I ' W
Lµn
∫ φs(L)
φs(0)Qn(φs)dφs
I = −W
LµnCox
∫ VDS
0[VGS − VT − ψ] dψ =
= −W
LµnCox
(VGS − VT )VDS − 1
2V 2
DS
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente di drain: modello completo
• Nelle stesse ipotesi fatte precedentemente, ma senza introdurre ap-prossimazioni sull’andamento della carica di svuotamento QB =−γCox
√φs:
Qn(x) = −Cox(VG − VFB − φs − γφs)
I ' W
Lµn
∫ φs(L)
φs(0)
Qn(φs)dφs
• Definisco ψ(x) = φs − 2φF
• ψ(x) = VSB al source, ψ(x) = VDB al drain.
I = −W
LµnCox
∫ VDB
VSB
[
VG − VFB − 2φF − ψ − γ√
2φF + ψ]
dψ
= −W
LµnCox[(VG − VFB − 2φF ) (VDB − VSB) − V 2
DB
2+
V 2SB
2
− 2
3γ
(
(2φF + VDB)3/2 − (2φF + VSB)3/2)
]
• Ricordando che VDB = VDS + VSB si ha
I = −W
LµnCox[(VGS − VFB − 2φF ) VDS − V 2
DS
2
− 2
3γ
(
(2φF + VDB)3/2 − (2φF + VSB)3/2)
]
• Questo rappresenta il modello completo (GCA) del MOSFET
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Derivazione di modelli semplificati
• Consideriamo il termine −2/3γ(. . .) come una funzione di f(VDB, VSB)e linearizziamo nell’intorno di VDB = VSB, cioe per piccole VDS.
f(VDB, VSB) ' f(VDB, VSB) +∂f(VDB, VSB)
∂VDB VDB=VSB
· VDS
+1
2
∂2f(VDB, VSB)
∂V 2DB VDB=VSB
· V 2DS
= 0 + γ√
2φF + VSBVDS − γ
4
1√2φF + VSB
V 2DS
• Sostituendo nel modello completo:
I = −W
LµnCox[
(
VGS − VFB − 2φF − γ√
2φF + VSB
)
VDS
− V 2DS
2(1 +
γ
2
1√2φF + VSB
)]
• Ricordando le spressioni di VT , βn, Cd e ponendo
m =γ
2
1√2φF + VSB
=
√2εSiqNA
Cox
1
2√
2φF + VSB
εSi
εSi=
Cd
Cox
otteniamo
ID = βn
(VGS − VT ) VDS − V 2DS
2(1 + m)
• Troncando lo sviluppo di f(VDB, VSB) al primo ordine si ottiene nuo-vamente il modello elementare del MOS
• Il rapporto Cd/Cox vale tipicamente 0.1 ÷ 0.4
• Il modello elementare prevede correnti e tensioni di saturazione piuelevate del modello completo. E possibile aggiustare empiricamente ivalore di βn in modo da riprodurre il valore di ID,sat ma al prezzo dielevate discrepanze in regione lineare.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente di drain: effetto di vsat
• La teoria sviluppata finora ipotizza un regime ohmico (v = µE) intutto il canale
• Se la lunghezza di canale diventa inferiore a circa 0.5 µm questa ipotesiperde di validita‘: occorre considerare il fenomeno della saturazionedella velocita.
• Ripartendo dall’espressione della corrente di drain e riconoscendo cheil termine µndφs/dx rappresenta la velocita degli elettroni nel canalesi ha:
ID = −µnWQn(φs(x))dφs
dx= −WQn(φs(x))v(x)
• Approssimiamo la dipendenza di v dal campo con β = 1:
v =µnF
[
1 + (µnF/vsat)β
]1/β' µn
dφs
dx[
1 + (µndφs
dx /vsat)]
• Passiamo dalla variabile φs alla variabile ausiliaria V = φs − 2φF
ID = −WQn(V )µn
dVdx
[
1 + µn
vsat
dVdx
] = −[
µnWQn(V ) +µn
vsatID
]
dV
dx
• Ricordando l’espressione della carica di inversione e integrando otte-niamo:
ID = −βn(VGS − VT − VDS/2)VDS
1 + µn
vsat
VDS
L
che coincide con l’espressione convenzionale corretta dal fattore a de-nominatore.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Tensione di saturazione
• Ricalcoliamo la tensione VDS,sat e la corrente ID,sat sulla base dellanuova espressione.
dID
dVDS= −β
2
2(VGS − VT − VDS)(1 + µn
vsat
VDS
L ) − (2(VGS − VT ) − VDS) µn
vsat
VDS
L
(1 + µn
vsat
VDS
L )2
• La condizione dID/dVDS = 0 implica:
2(VGS − VT − VDS) =µn
vsat
V 2DS
L
moltiplicando ambo i termini per 2(VGS − VT ), sommando V 2DS
V 2DS
1 +2µn(VGS − VT )
vsatL
= 4(VGS − VT )2 + V 2DS − 4VDS(VGS − VT )
V 2DS
1 +2µn(VGS − VT )
vsatL
= (2(VGS − VT ) − VDS)2
Estraendo la radice otteniamo infine:
VDS,sat = VDS(dId/dVDS = 0) =2(VGS − VT )
1 +√
1 + 2µn(VGS−VT )vsatL
• Se 2µn(VGS−VT )vsatL
¿ 1 allora VDS,sat ' VGS − VT come nel transistore acanale lungo
• In generale invece VDS,sat ¿ VGS − VT
• Notiamo infine che, posto k = 2µn(VGS−VT )vsatL
vale:
V 2DS,sat
√1 + k = 2(VGS − VT )VDS,sat − V 2
DS,sat (A)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Corrente di saturazione
• Sostituendo l’espressione (A) in quella della corrente abbiamo:
ID,sat =β
2
2(VGS − VT )VDS,sat − V 2DS,sat
1 + µn
vsat
VDS,sat
L
=β
2
V 2DS,sat
√1 + k
1 + µn
vsat
VDS,sat
L
ID,sat =WCoxvsat(VGS − VT )
1 + vsat
µn
LVDS,sat
√1 + k
1 +√
1 + k=
WCoxvsat(VGS − VT )
1 + 1+√
1+k(√
1+k)2−1
√1 + k
1 +√
1 + k
ID,sat =WCoxvsat(VGS − VT )√
1 + k
1 +√
1 + k
1 + 1√1+k−1
=WCoxvsat(VGS − VT )
1 +√
1 + k(√
1 + k−1)
ID,sat = WCoxvsat(VGS − VT )
√
1 + 2µn(VGS − VT )/vsatL − 1√
1 + 2µn(VGS − VT )/vsatL + 1
• Al limite di dispositivo ultracorto 2µn(VGS−VT )/vsatL À 1 otteniamo:
ID,sat = WCoxvsat(VGS − VT )
pertanto ID,sat e indipendente da L e gm e costante in VGS
• Al limite di dispositivo lungo trascurando k al denominatore e lin-earizzando il numeratore si ha:
ID,sat ' WCoxvsat
2(VGS − VT )((1 + k)1/2 − 1)
' WCoxvsat
2(VGS − VT )
k
2=
β
2(VGS − VT )2
che coincide con l’espressione classica.
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Mobility
Dependence on vertical field
y
QB
Qn
siliconox.
Eeff =1
εsi
QB +Qn
2
'∫∞0 n(y)E⊥(y)dy
∫∞0 n(y)dy
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Scaling
• I ∝ W/L. Therefore, if we take W ′ = W/α, L′ = L/α, then:
I ′ = I
• First introduced to develop new technologies with smaller di-
mensions and lower supply voltages (constant field scaling)
• System level needs forced to adopt constant voltage scaling
rulesParameter const.field const.voltage
Dimensions 1/k 1/k
VDD 1/k 1
Fields 1 k
Doping k k2
VT 1/k 1
Current 1/k k
Capacitance 1/k 1/k
Delay 1/k 1/k2
Power Delay 1/k3 1/k
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Short Channel Effects (SCE)
rr
y2
jd
L
L1
VT = VFB + 2φF − Q′B
CoxWL
Q′B = −qNAWyd
L + L1
2
• Long Channel:
L1 ' L ⇒ Q′B
CoxWL' independent of L
• Short Channel:
L1 ' L − 2(√
(rj + yd)2 − y2d − rj) =
= L
1 − 2rj
L
√
√
√
√
√
√
1 +2yd
rj− 1
⇒ Q′B
CoxWLdecreases with L
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Quasi 2D Model
• integriamo l’equazione di Poisson entro la regione svuotata:
∫ yd
0
d2φ
dx2dy +
∫ yd
0
d2φ
dy2dy =
∫ yd
0
qN(x)
εsidy
Approssimiamo d2φ/dx2 con d2φs/dx2 ed introduciamo un
fattore correttivo η sul valore dell’integrale.
yd
η
d2φs
dx2+ Ey(x, 0) − Ey(x, yd) =
qN(x)yd
εsi
• Dalle condizioni al contorno:
Ey(x, yd) = 0
Ey(x, 0) = εox(VG − VFB − φs(x))/εsitox
otteniamo la seguente equazione per il potenziale superficiale:
d2φs
dx2− φs
λ2= −φ0
s
λ2
φ0s = VG − VFB − qN(x)yd
Cox
• Scriviamo la soluzione tra xl ed xr e calcoliamo le derivate:
φs(x) = A sinh((x − xl)/λ) + B sinh((xr − x)/λ) + Cdφs
dx=
A
λcosh((x − xl)/λ) − B
λcosh((xr − x)/λ)
d2φs
dx2=
A
λ2sinh((x − xl)/λ) +
B
λ2sinh((xr − x)/λ)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Quasi 2D Model (II)
• Sostituendo e imponendo le condizioni al contorno φs(xl) =
φs,l e φs(xr) = φs,r otteniamo:
C = φ0s
B =φs,l − φ0
s
sinh((xr − xl)/λ)
A =φs,r − φ0
s
sinh((xr − xl)/λ)
• Ricordando che φs,l = Ψ0, φs,r = Ψ0 + Vds, xr = L,xl = 0:
φs(x) = φ0s + (Ψ0 − φ0
s)sinh((L − x)/λ)
sinh(L/λ)
+ (Ψ0 − φ0s)
sinh(x/λ)
sinh(L/λ)+ VDS
sinh(x/λ)
sinh(L/λ)
• Lunghezza caratteristica:
λ =
√
√
√
√
√
εsi
ηεoxtoxyd
• Riduzione di λ ⇒ riduzione di tox ed yd ⇒ incremento di NA
• Per il transistore SOI Double Gate dobbiamo sostituire yd con
Tsi/2:
λ =
√
√
√
√
√
εsi
2ηεoxtoxTsi
• Riduzione di λ ⇒ riduzione di tox e Tsi ⇒ non e necessario
modificare NA
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Short Channel Effects (SCE)
0.0 0.5 1.0
Gate Voltage [V]
10-12
10-11
10-10
10-9
10-8
10-7
10-6
10-5
10-4
10-3
I DSxL
[A
µm
]
LG=0.5µm
LG=0.6µm
LG=0.8µm
LG=1.0µm
LG=2.0µm
LG=25µm
0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
Channel length LG [ µm ]
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
Th
resh
old
vo
lta
ge
VT [
V ]
L1 = L
1 − 2rj
L
√
√
√
√
√
√
1 +2yd
rj− 1
• Reduce rj
• Reduce yd '√
2εsiqNA
2φF ⇒ increase NA
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Short Channel Effects
• Surface potential:
-0.15 -0.05 0.05 0.15
Distance [µm]
0.0
0.4
0.8
1.2
1.6
Su
rfa
ce
po
ten
tia
l φ
s [
V]
VDS
=0.1 V
VDS
=1 V
• Threshold voltage:
0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
Channel length LG [ µm ]
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
Th
resho
ld v
olta
ge
VT [
V ]
• Subthreshold current:
0.0 0.5 1.0
Gate Voltage [V]
10-12
10-11
10-10
10-9
10-8
10-7
10-6
10-5
10-4
10-3
I DSxL
[A
µm
]
LG=0.5µm
LG=0.6µm
LG=0.8µm
LG=1.0µm
LG=2.0µm
LG=25µm
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Ground Plane MOSFET
yd
yR
yR
yd
NS
NP2φF
φ
• Threshold Voltage:
VT = VFB + 2φF + γP
√
√
√
√
√2φF +q(NP − NS)
2εsix2
R +q(NP − NS)xR
Cox
• Characteristic length:
λ =
√
√
√
√
√
√
εsi
εoxtoxyd
1 +εsitoxεoxyd
−1
• Example: λ bulk = 23; λ GP = 16.
• Advantages
– Limit depletion region extension
– Decouple VT from yd
– Reduce vertical field at the surface
• Limitations
– Large body effect
dVT
dVSB=
γ√2φF + VSB
=2εsitoxεoxyd
– Large subthreshold slope
S = ln(10)Vth
1 +Cd
Cox
= ln(10)Vth
1 +εsi
εox
toxyd
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Threshold Voltage and Halo Parameters
0.0 0.1 0.2 0.3 0.4
Channel length [µm]
0.10
0.15
0.20
0.25
0.30
0.35
Thre
shold
voltage V
T [V
]
no-halo
θ=7o (a)
θ=7o (b)
θ=25o (a)
θ=25o (b)
θ=45o (a)
θ=45o (b)
0.0 0.1 0.2 0.3
Channel length [µm]
10-10
10-9
10-8
10-7
I OF
F (
@V
GS=
0V
) [A
/µm
]
no-halo
θ=7o (a)
θ=7o (b)
θ=25o (a)
θ=25o (b)
θ=45o (a)
θ=45o (b)
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Halo extensions (P-pockets)
N+P+ +P
NN N+
Lvert
Ypeak
θX peak
latL
P-pocket P-pocket
Peak Doping Value N P
P-substrate
Ground-Plane
• Laterally non uniform channel profile with high doping halos
(pockets) at the source/drain edges
• First order analysis by means of the Voltage-Doping Transfor-
mation [Gwoziecki99] or quasi-2D integration of the Poisson’s
equation [Yu97].
ChannelLP RP
(N )p(N )p (N )c
L LL
gL
ox
t
(N )+ (N )+
X X
P C P
X =XL,C
X =XR,CL,LP R,LP R,RP R,RP
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Threshold Voltage and Halo Parameters
0.0
0.4
0.8
VT [ V
]
0.00 0.04 0.08 0.12
Pocket length LP [µm ]
0.0
0.4
0.8
VT [ V
]
LG = 0.50 µm
LG = 0.20 µm
LG = 0.15 µm
LG = 0.10 µm
VDS
=1mV
VDS
=1V
LP,crit
LP,crit
-0.1 0.0 0.1
Distance [ µm ]
0.40
0.50
0.60
0.70
Su
rfa
ce
po
ten
tia
l φ
s [
V ] L
P<L
P,crit, V
T=0.34V
LP=L
P,crit, V
T=0.34V
LP>L
P,crit, V
T=0.46V
VGS
=VT
LG=0.3µm
'
&
$
%Luca Selmi, Dispositivi per l’Elettronica
Quantizzazione nel canale del transistore MOS
• Equazione di Schrodinger per stati stazionari:
h2
2m∗∇2Ψ(~r) + [E − U(~r)]Ψ(~r) = 0 (62)
• ipotesi: potenziale 1-D: U(x, y, z) ≈ U(x), x direzione nor-
male all’interfaccia Si-SiO2;
• separazione delle variabili: Ψ(~r) ≈ Ψ(x) · Φ(y, z);
• Sia U costante nelle direzioni y, z (es. U = 0), Φ(y, z) e
rappresentativa di particelle libere sul piano yz (onda piana);
• applicando la separazione delle variabili a (62) e semplifi-
cando il fattore Φ(y, z) ci si riconduce al problema matematico
definito dal seguente sistema di equazioni 1-D:
h2
2m∗d2Ψ(x)
dx2+ (E + φ(x)/q)Ψ(x) = 0 (63)
d2φ
dx2= − q
εSI(p − n + N+
D − N−A ) (64)
m∗: massa efficace per propagazione nella direzione x; due
sistemi di valli con : m∗ = ml = 0.91m0, molteplicita 2;
m∗ = mt = 0.19m0, molteplicita 4. → una eq. (63) per ogni
sist. valli.
• con:
n(x) =2
∑
j=1
∞∑
i=1Ni,j|Ψi,j(x)|2
Ni,j =nvjmDjKBT
πh2 ln
1 + exp
EFn − Ei,j
KBT
• condizioni al contorno su Ψ(x) e EFn.
• concentrazione lacune calcolata con formule ”3-D”.