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1 KINESIOLOGIA APPLICATA INTRODUZIONE La kinesiologia applicata è una tecnica diagnostico-terapeutica ideata nei primi anni sessanta da George Goodheart, chiropratico americano. Si basa su di un concetto olistico di visione dell’uomo; l’olismo è, infatti, una teoria biologica che sottolinea l’importanza dell’organismo come totalità, dando all’insieme un maggior valore di compiutezza e perfezione rispetto alla somma delle parti in cui è suddiviso. Holos in greco significa “tutto intero”, ed solistico deriva dal greco. Goodheart sostiene che l’essere umano è un sistema integrato e inscindibile in singole parti stagne. Perciò ogniqualvolta apportiamo delle modificazioni a questo sistema, questi reagisce attraverso

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KINESIOLOGIA APPLICATA

INTRODUZIONE

La kinesiologia applicata è una tecnica diagnostico -terapeutica ideata

nei primi anni sessanta da George Goodheart, chiropratico americano.

Si basa su di un concetto olistico di visione dell’uomo; l’olismo è,

infatti, una teoria biologica che sottolinea l’importanza

dell’organismo come totalità, dando all’insieme un maggior valore di

compiutezza e perfezione rispetto alla somma de lle parti in cui è

suddiviso. Holos in greco significa “tutto intero”, ed solistico deriva

dal greco.

Goodheart sostiene che l’essere umano è un sistema integrato e

inscindibile in singole parti stagne. Perciò ogniqualvolta apportiamo

delle modificazioni a questo sistema, questi reagisce attraverso

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meccanismi di vario tipo, biochimico, metabolico, psicosomatico,

ecc., ma il denominatore comune resta un corrispettivo sul piano della

muscolatura scheletrica, con variazione del tono della muscolatura

stessa e conseguente variazione della postura.

Qualunque input noi diamo ad un essere umano (ma anche ad un

animale), di tipo fisico, strutturale, biochimico o psichico -emozionale,

corrisponderà una modificazione del tono muscolare. Questa

variazione può essere verificata da un operatore in grado di effettuare

i test muscolari.

La kinesiologia offre quindi all’operatore una via molto diretta per

comunicare, attraverso il corpo, con il cliente.

Con le tecniche Kinesiologiche siamo in grado di comunicare col

computer del cervello, dove sono registrate tutte le informazioni che

riguardano ogni persona, a livello conscio e inconscio, e per tutto

l’arco della vita, dal periodo prenatale, al momento in essere.

Così, come per un computer, noi possiamo interrogare il corpo su

qualunque argomento c’interessi, perché in qualunque caso

l’informazione passa sempre dal cervello. Siamo in possesso di un

“linguaggio macchina” che ci permette di accedere alla “banca dati”,

ci permette di fare domande ed avere risposte esatte.

Come dice Goodheart, “l’organismo non mente mai”, ma bisogna

essere in grado di fare domande precise.

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COS’E’ LA KINESIOLOGIA

La parola deriva dal greco Kinesis, che significa movimento.

Nelle discipline mediche è il nome dato allo studio dei muscoli ed ai

loro movimenti.

Il dottor Goodheart chiama “Kinesiologia applicata” il sistema di

applicazione del test muscolare, atto ad avere risposta circa lo stato

del corpo ed indicazioni precise per il suo riequilibrio in caso di

scompensi.

Il nome Kinesiologia applicata (KA) si riferisce dunque solo al

sistema originario, mentre col termine Kinesiologia s’indic ano le

numerose metodologie sviluppatesi successivamente, anche al di fuori

della professione medica.

La kinesiologia è dunque un metodo di cura naturale, una branca della

medicina naturale, che combina il test muscolare con i principi della

medicina tradizionale cinese (MTC), il riequilibrio energetico ed altre

modalità di prevenzione.

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Il dottor Goodheart ebbe sicuramente un background chiropratico,

essendo figlio di un chiropratico che univa naturopatia, allopatia,

omeopatia ed osteopatia, nelle cure ai suoi pazienti. Chiropratico egli

stesso, approdò alle tecniche Kinesiologiche grazie alla pura e

semplice capacità di fare scoperte in maniera accidentale, come lui

stesso rivelò. Infatti, esaminando muscoli ipofunzionali, constatò che

non erano atrofizzati , come si poteva presumere, bensì contratti.

Trovò dei noduli nel punto in cui il muscolo si attacca alla cassa

toracica, che sembravano scomparire con una pressione e, quando li

massaggiò profondamente, il muscolo sembrò rinforzarsi. Questa

scoperta lo portò ad ulteriori ricerche e verifiche: scoprì che ogni

volta che un muscolo s’indeboliva, il suo antagonista, in altre parole il

muscolo identico sull’altra parte del corpo, si rinforzava, tendendo

addirittura a contrarsi. Quando le debolezze erano corrett e, le

contratture o spasmi si correggevano automaticamente. Questo

rivoluzionava quanto si era creduto fino allora, ovvero che per prima

s’instaurasse una contrattura, che poi portava ad una debolezza.

Goodheart sostiene invece che è la debolezza muscolare che si

manifesta per prima, e può manifestarsi per diverse ragioni, fino

allora sconosciute.

Proseguendo nelle sue ricerche trovò certe debolezze in presenza di un

rallentamento del sistema linfatico, che si correggevano stimolando lo

stesso, attraverso punti specifici, classificati poi come Neurolinfatici.

Studiò e scoprì collegamenti con la circolazione sanguigna, con quella

cerebrospinale, con un’errata alimentazione, con il sistema dei

meridiani (MTC). Si spiegava così come mai tante correzioni

chiropratiche non durassero nel tempo, poiché non era stata eliminata

la causa principale.

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Proseguendo nelle sue ricerche perfezionò il collegamento con la

MTC, facendosi aiutare dalle ricerche del Dottor Felix Mann,

d’origine britannica, che aveva introdotto nella sua professione

l’agopuntura. La correlazione tra meridiani, organi e ghiandole era già

nota: l’innovazione fu trovare un legame tra i meridiani ed alcuni

muscoli particolari. Questo diede nuova dimensione alla KA ed alla

sua potenzialità di lettura dello stato dell’individuo, poiché un

muscolo debole poteva indicare anche uno squilibrio nel meridiano o

nell’organo ad esso associato o nella ghiandola ad essi collegati. Ciò

aggiunse nuove gamme di correzioni possibili. Invece di usare

l’agopuntura per perseguire il benessere della persona, si potevano

utilizzare dei punti da toccare semplicemente o da stimolare, per

accendere o spegnere alcuni circuiti elettrici.

Ecco allora che stimolando o equilibrando l’energia di un meridiano si

promuove il processo di guarigione.

L’ENERGIA

Nell’ambito di molte forme di terapie naturali si ripetono spesso

parole come energia, energetico, energeticamente. Hanno però in

questo contesto un significato differente da quello del loro uso

quotidiano. Non parliamo di forza o di potenza, e nemmeno di vitalità,

bensì di un’energia più sottile, riferita a sistemi energetici interni ed

esterni al corpo. Energia sottile è il termine italiano corrispondente al

qi della MTC e dell’agopuntura, e al prana dell’antica filosofia e

medicina indiana Ayurveda. Stiamo parlando quindi della forza vitale

universale che scorre in modo armonioso per la salute della mente e

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del corpo. Per molto tempo, troppo, è stata ignorata la sua esistenza,

sia dalla scienza, sia dalla medicina. Oggi grazi e soprattutto al

diffondersi dell’agopuntura, allo sviluppo tecnologico che ha

permesso la foto Kirlian, molte persone sono meno scettiche. La foto

Kirlian permette addirittura di vedere immagini dei campi dell’energia

sottile e mostra con variazioni di co lore le variazioni di salute e di

stato energetico del soggetto fotografato. Parlare oggi di medicina

energetica e vibrazionale non fa più spalancare davanti a noi occhi

increduli ed interrogativi.

La kinesiologia utilizza il test muscolare manuale per val utare

l’energia del soggetto testato, per poter poi applicare una gamma di

tecniche atte a promuovere il corretto fluire dell’energia attraverso il

corpo. Questo perché è stata studiata e messa a punto un’ulteriore

connessione tra meridiani ed alcuni muscoli specifici ad essi collegati

energeticamente.

Poniamo l’accento sulla differenza fra un test muscolare fisioterapico,

che testa la forza muscolare, ed un test kinesiologico che valuta la

qualità della risposta muscolare, per scoprire squilibri energeti ci, vale

a dire mancanze od eccessi d’energia, che possono avere un effetto

sulla salute della persona.

TOUCH FOR HEALT

Non ci si può addentrare maggiormente nelle spiegazioni sulla KA,

senza avere parlato del “ tocco della salute” e del dottor John Thie,

che, stretto collaboratore di Goodheart, chiropratico a sua volta, ebbe

particolari intuizioni per mettere alla portata di tutti i benefici della

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kinesiologia. Nel 1973 pubblicò il suo libro “Manuale di kinesiologia

applicata con il Touch for Healt”, testo relativamente semplice ed alla

portata di tutti, per un uso diciamo “familiare” delle tecniche

kinesiologiche di base, per perseguire il benessere.

Scopo primario di Jhon Thie è fare che le persone, tutte, riescano a

sentire e leggere, decodificare, i segnali di squilibrio che il corpo

manda, sviluppando un nuovo tipo di coscienza.

OBIETTIVI

Possiamo affermare che l’obiettivo della kinesiologia è quello di

creare uno stato di salute e di armonia in tutti gli aspetti della vita

dell’individuo. Questo si ottiene con la valutazione e la correzione di

ogni squilibrio manifestatosi, con le tecniche terapeutiche standard, ed

altre prese dalla chiropratica, dall’osteopatia, dall’agopuntura, ed altre

ancora, prettamente kinesiologiche.

Il vantaggio principale è che il corpo stesso determina attraverso le

risposte al test muscolare le sue necessità e le sue priorità. E’ palese

che il terapeuta deve conoscere qualsiasi opzione per la correzione,

anche se non è lui a dover decidere quale userà.

Altro vantaggio che nessun’altra tecnica può offrire, è il feedback

istantaneo del corpo a proposito dei suoi bisogni, senza dover

attendere, come con altre tecniche, giorni o settimane per sapere se un

trattamento è o no efficace ed utile. Inoltre con il test si può verificare

anche se la correzione è realmente avvenuta. Già questo per il cliente

è un’informazione che produce un atteggiamento positivo e che

conduce più velocemente nel processo di riequilibrio e guarigione.

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IL TEST MUSCOLARE

Come già abbiamo detto, del muscolo non si testa la forza strutturale,

ma verrà valutato un parametro molto più preciso e sottile, cioè la

capacità del muscolo di effettuare il così detto locking, il bloccaggio,

in una data posizione, resistendo all’azione dell’esaminatore in

maniera certa ed inequivocabile. Si valuta quindi la qualità della

risposta muscolare, determinata dal sistema nervoso e non dalla

struttura stessa.

Il muscolo per essere testato è isolato dagli altri muscoli con i quali di

solito lavora; è messo in contrazione, cioè le due estremità vengono

avvicinate il più possibile. Si chiede alla persona sottoposta al test di

tenere la posizione, mentre l’esaminatore applica una leggera

pressione, spingendo in una direzione che estenda il muscolo. Se

l’arto si muove di più di cinque centimetri è considerato debole, se

resta fermo, tenendo la posizione, è forte.

Nella valutazione kinesiologica il test muscolare è usato in due

differnti modi, o con una serie di test muscolari specifici per scoprire

come il corpo funzioni bene sotto tutti gli aspetti, testando quindi più

muscoli, oppure con l’utilizzo di un solo muscolo indicatore per avere

un responso a degli stimoli strutturali, chimici od emotivi.

Il muscolo indicatore (MI) può essere qualsiasi muscolo del corpo che

sia forte e funzioni bene e sia stato eventualmente equilibrato, se

trovato debole. Questo singolo muscolo può essere usato per testare la

risposta del corpo ad uno stimolo e cederà ad una leggera pressione,

se lo stimolo è fonte di stress o disorganizzazione. Il cervello allora

non può farcela con due stimoli simultanei e non sarà in grado di

resistere alla pressione.

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Sia la KA che il Touch for Healt usano il MI in combinazione con

altre tecniche di valutazione, per indagini sugli aspetti chimici, sulle

emozioni e sull’elettromagnetismo ed i suoi effetti.

Alcune scuole di kinesiologia usano il MI da solo per fare delle

domande dirette al corpo, considerando la debolezza come un no e la

resistenza come un sì. Altre scuole non concordano considerando

semplicistico il metodo e passibile di autosabotaggi da parte del

testato. La KA prevede l’uso del test diretto nella sfera emotiva, ma

non tutti i kinesiologi sono d’accordo nel suo utilizzo. Resta

comunque evidente la necessità di una preparazione di base

approfondita, che consenta all’operatore una decodificazione certa

delle risposte.

I test muscolari specifici principali sono quarantadue, divisi in

quattordici gruppi, corrispondenti ognuno ad un meridiano (MTC) e

collegati quindi energeticamente al meridiano stesso, all’organo ad

esso collegato ed alla ghiandola corrispondente. Se la funzione

dell’organo è normale, il tono del muscolo ad esso correlato sarà

normale. Se la funzione è ridotta, anche il tono sarà ridotto. Il dato

d’estremo interesse è che il test muscolare dà risposte precise anche

per problemi lievi, che ancora non risultino dalle comuni analisi di

laboratorio. Diventa dunque possibile identificare quelle condizioni di

squilibrio che, protratte per anni, porterebbero ad uno stato di

malattia. E’ chiaro che un utilizzo importantissimo per la kinesiologia

diventa quello della prevenzione, come del resto per altre branche

della medicina naturale ed energetica o vibrazionale.

CORREZIONI

Vediamo ora in sintesi quali sono le correzioni utilizzate quando si

lavora testando gruppi di muscoli.

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*I riflessi neurolinfatici, ossia aree specifiche o punti localizzati nella

parte anteriore e posteriore del corpo, collegate al sistema linfatico,

furono scoperti e studiati dall’osteopata Chapman, ma fu Goodheart a

mettere a punto le loro correlazioni con i muscoli specifici. Se il

sistema linfatico è lento in un’area, il muscolo relativo sarà debole;

stimolando il punto riflesso appropriato, istantaneamente il muscolo

rinforzerà. Per la correzione necessita una pressione decisa per circa

20-30 secondi.

*I riflessi neurovascolari, furono scoperti dal dottor Bennet,

chiropratico, che constatò come, toccando in modo leggero alcune

aree della testa,si stimolava l’apporto di sangue a specifici organi o

ghiandole. Il dottor Goodheart provò che, se l’indebolimento

muscolare era causato da cattiva circolazione sanguigna, mantenendo

un contatto leggero su questi punti fino a percepire un leggero battito,

il muscolo debole correlato si rinforzava.

*Il massaggio del meridiano col palmo della mano, anche a qualche

centimetro dal corpo, stimola il flusso energetico del meridiano stesso

e di conseguenza dei muscoli correlati. Il percorso può essere rapido,

ma a volte è più efficace se eseguito lentamente. Ricontrollando il

muscolo che era debole dopo il passaggio, se non si fosse rinforzato,

si potranno eseguire altri passaggi sul meridiano, ma nel senso

inverso.

*I punti d’agopressione per rafforzare un muscolo sono quelli posti

sullo stesso lato del corpo ove è presente la debolezza e s ono sempre

da premere a coppie, con una pressione di circa 30 secondi.

*La manipolazione dell’origine- inserzione di un muscolo è atta a

risvegliarlo; si esegue movendo leggermente avanti e indietro

l’estremità muscolare attaccata all’osso mobile da una pa rte e

immobile dall’altra.

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*Il meccanismo delle cellule a fuso è situato nel ventre muscolare,

dove si deve applicare una pressione marcata, estendendo verso i

margini muscolari esterni, per rinforzare una debolezza. L’operazione

opposta sederà un muscolo contratto.

*L’apparato di Golgi è invece situato nei tendini e si lavora con una

pressione decisa verso l’osso. Questo serve ad azzerare il meccanismo

di protezione che disinserisce un muscolo sotto stress, per evitare che

si strappi.

Queste sono le correzioni basilari che John Thie raccomanda nel

lavoro di riequilibrio con il Tocco della salute.

IL TRIANGOLO DELLA SALUTE

Lo stato di salute di un individuo non è statico, bensì dinamico ed in

continua evoluzione.

Gli aspetti fondamentali su cui si basa la salute di una persona sono

fondamentalmente tre: biochimica, struttura e psiche, in altre parole

struttura, chimica e mente. Ogni differente scuola ha una modalità per

approcciare questa triade. Farò riferimento al dottor Walther che

raccomanda di considerare sempre che la nostra salute è determinata

dall’insieme del nostro essere. La nostra struttura, infatti, si

costruisce con ciò che mangiamo, ma risente anche di quello che

pensiamo. Insomma il nostro triangolo deve per forza essere

equilatero. La struttura comprende la parte anatomica della persona:

ossa, tendini, muscoli, parenchimi organici, visceri, ecc..Uno

squilibrio di questo lato del triangolo per esmpio per un incidente, una

frattura od un intervento chirurgico, mette in atto dei meccanismi d i

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compensazione, quindi sono attivati anche il lato biochimico ed il lato

psichico. Lo stesso accadrà per un problema psicologico o per un

problema chimico, nutrizionale, che avranno in ogni caso, sempre,

riflessi ben precisi ed evidenti sugli altri lati del triangolo della

salute. Non curiamo perciò un organo, od un muscolo, o dei cattivi

pensieri, ma l’uomo nel suo insieme corpo -mente.

Come dice John Thie “l’uomo è un essere dalla struttura scheletrico

muscolare, chimica e psicologico-spirituale.

ULTERIORI TECNICHE DI VALUTAZIONE

Ulteriori tecniche di valutazione direttamente collegate al test

muscolare sono la localizzazione terapeutica (LT), la sfida o

challenge, la localizzazione del circuito (LC), i modi digitali.

*La localizzazione terapeutica è una tecnica usata per testare fattori

strutturali, chimici, e l’energia elettromagnetica, in modo da scoprire

con precisione dove risiede il problema.

Il kinesiologo testa un MI mentre il cliente tocca l’area sospetta, ad

esempio una parte del cranio, la valvola ileocecale, una vertebra, ecc..

Se il MI precedentemente forte indebolisce, c’e uno squilibrio nella

parte del corpo toccata. La stessa si può usare per individuare quale

correzione è più opportuna per un muscolo debole, cercando fra

neurovascolari , neurolinfatici, meridiani, punti d’agopuntura, origine

inserzione.

*La sfida si pratica dopo aver corretto un muscolo, facendo toccare al

cliente i punti sui quali si è appena lavorato, per sapere se la

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correzione sia sufficiente e se durerà nel tempo, o se è opportuno

continuare con le correzioni del caso.

*La localizzazione del circuito è come quella terapeutica, con la

differenza che è l’operatore stesso a toccare con un tocco neutro, vale

a dire con indice e medio, la parte sulla quale si vogliono

informazioni.

*I modi digitali furono definiti dal dottor Bruce Dewe, con sua moglie

Joan; in origine erano stati studiati dal dottor Alan Beardal. Questi

modi permettono di accedere a file diversi del biocomputer, unendo

alternativamente la punta del pollice con le altre punte delle dita,

mentre si testa il MI del cliente. Si potrà sapere così se lo squilibrio

ricercato si trova in un’area strutturale, dell’ecologia personale,

emotiva o elettrica. Questa tecnica è stata poi approfondita e ampliata

da diversi kinesiologi e da diverse scuole. Quella cui io farò

riferimento, nel caso di studio riportato, è la scuola italiana di

Maderno, di Maurizio Piva, l’Istituto di kinesiologia Specializzata e

Naturopatia.

ALTRI TIPI DI CORREZIONI

E’ evidente che esistono d iverse scuole di kinesiologia, per non dire

addirittura diversi tipi di kinesiologia. Le correzioni che elencherò e

descriverò sommariamente, sono usate comunemente nella KA, nel

Touch for healt e nelle principali branche della kinesiologia.

*Il cross crawl, o rimodellazione fu sviluppato dai dottori Doman e

Delicato, nel 1960 per aiutare i bambini cerebrolesi. La KA lo utilizza

per migliorare la coordinazione in bambini ed adulti sani. Il cross

crawl viene usato anche per testare il grado di integrazione degli

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emisferi cerebrali, dato che in presenza di uno squilibrio emisferico,

subito dopo l’esercizio il MI sarà debole. L’esercizio consiste in una

marcia sul posto facendo oscillare le braccia ed alzando bene le

ginocchia, in modo da attraversare la linea mediana del corpo coi

movimenti. Bisogna lasciare che i gomiti tocchino le ginocchia

opposte alternativamente. Praticare anche quotidianamente questo tipo

di camminata sul posto aiuta l’emisfero logico ed analitico, il sinistro,

a lavorare bene insieme a quello creativo, cioè al destro. Una buona

integrazione porta ad una maggiore coordinazione, e ad una minore

fatica in qualsiasi attività, fisica o mentale.

*Polarità e switching indicano al test la presenza di altri tipi di stress

nella persona. Infatti, ogni mano ha una polarità dominante diversa, la

sinistra è il polo negativo e la destra quello positivo. Il kinesiologo

testa un MI su ambo i lati del corpo, individualmente, prima con una

mano poi con l’altra, e ancora con la prima in rapida successione. Se

nella persona testata le polarità sono ben equilibrate, nessun MI

indebolirà. Diversamente le correzioni da fare sono la stimolazione di

tre punti d’agopuntura, nella seguente successione: mano

sull’ombelico, massaggiare i due punti sotto la clavicola ( R27), poi

labbro superiore ed inferiore (terminale di VC e di VG), poi coccige e

linea pubica (inizio di VG e VC); scambiare la mano sull’ombelico e

ripetere la correzione.

Stress di qualsiasi tipo possono alterare la polarità di una persona,

alterando la sua resa, il suo stato di benessere ed anche le risposte al

test kinesiologico. Ecco perché è sempre opportuno controllare lo

swictching prima di iniziare un lavoro.

*L’Alleviamento dello stress emotivo (ASE) fu messo a punto da

Goodheart che notò come le persone stressate avessero spesso un’area

arrossata, o particolarmente corrugata, sulla fronte sopra le

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sopracciglia. Egli scoprì che toccandole questi riflessi mentre

riviveva mentalmente la causa del suo stress, la persona si sentiva

immediatamente meglio e sembrava prendere le distanze dalla causa

stressante. Studi aggiornati, grazie alla TAC ed alla risonanza

magnetica nucleare, hanno veramente dimostrato la presenza di un

circuito emotivo del pensiero, con sede nella corteccia frontale.

Toccare delicatamente i riflessi ASE stimola il flusso sanguigno allo

stomaco ed ai lobi frontali, dato che questa sopra le arcate

sopraccigliari è anche la sede dei riflessi neurovascolari dello

stomaco. Ecco perché spesso l’ansietà chiude la bocca dello stomaco.

Mantenendo un tocco leggero, da due a dieci minuti, nella persona

avverrà un cambiamento palese, con rilassamento del corpo, sblocco

diaframmatico, respirazione più fonda. Inoltre, come già detto, la

persona si sentirà meno coinvolta nella situazione che genera va stress

e riuscirà a prendere le distanze che permettono d’essere anche più

obiettivi.

Ovviamente non è scomparsa la causa originaria di stress, ma ciò che

è cambiata è la percezione che la persona ha dello stress stesso.

Spesso durante l’ASE la persona trattata ha delle intuizioni, perché

l’area creativa del cervello, eliminata l’ansia, riesce a produrre nuove

soluzioni. Questo è un metodo per niente invasivo e semplicissimo,

che le persone possono anche utilizzare da sole, dopo averlo provato

con il kinesiologo.

Questa tecnica fu poi sviluppata, divenendo ASE avanzato, grazie

all’intervento del dottor Wayne Tapping, studioso di Biokinesiologia e

di Programmazione Neurolinguistica (PNL), che unì l’utilizzo del

modo digitale emotivo e il movimento degli occhi, al tocco dei lobi

frontali. Infatti, tenendo i modi digitali con entrambi le mani per

creare un tocco frontale ASE, si accede anche al centro emotivo del

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cervello; in più con il movimento degli occhi si ha accesso ad

informazioni differenti, legate al passato, al presente od al futuro.

CINQUE ELEMENTI

Dalla MTC viene l’applicazione di questa tecnica kinesiologica,

secondo cui ogni elemento, ognuna delle cinque essenze del mondo,

Fuoco, Terra, Metallo, Acqua e Legno, ha un aspetto emotivo. Così,

poiché ogni meridiano è racchiuso in una delle logge dei cinque

elementi, e ogni meridiano ha un muscolo collegato, ogni muscolo ha

un’emozione collegata. Queste connessioni aiutano il kinesiologo ad

identificare i fattori emotivi.

Vi sono due cicli d’energia che scorrono in senso orario e che

mantengono l’equilibrio in ogni forma di vita appartenente

all’universo, sia vegetale, sia animale, sia umana. Questi due cicli

sono identificati come ciclo di Nutrizione, o sheng, e ciclo di

controllo, o ke. Nel ciclo d i nutrizione l’elemento nutre quello che gli

succede in senso orario. Nel ciclo di controllo l’elemento controlla,

cioè regola la quantità di energia, dell’elemento due posti avanti

rispetto al suo. Ogni loggia perciò, con i suoi meridiani, nutre la

loggia successiva e controlla quella dopo ancora.

Nel ciclo di nutrizione l’energia fluisce attraverso il Legno, che

bruciando alimenta il Fuoco, e si trasforma in cenere, creando la

Terra, da cui si può estrarre il Metallo, che fondendo diviene Acqua;

l’Acqua fa crescere il Legno, e così si ricomincia.

Nel ciclo di controllo l’energia fluisce attraverso l’Acqua che

controlla il Fuoco, spegnendolo; il Fuoco invece controlla il Metallo,

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fondendolo; il Metallo controlla il Legno, tagliandolo; il Legno

controlla la Terra, perché le radici delle piante possono trattenere od

aprire il terreno; la Terra controlla l’Acqua, delimitandola in fiumi,

laghi, mari, ma anche assorbendola.

Ciascun elemento è collegato ad un colore; il Fuoco è il rosso, la

Terra è il giallo, il Metallo è il bianco, il Legno è il verde.

I cinque elementi secondo la MTC hanno anche una corrispondenza

con le stagioni, perciò il Legno corrisponde alla primavera, il Fuoco

all’estate, la Terra alla tarda estate, il Metallo all’autunno e all’inizio

dell’inverno; infine l’Acqua è l’inverno vero e proprio.

Sul diagramma dei cinque elementi abbiamo quindi cinque logge,

identificate come cinque cerchi, nel cui interno vi è una coppia di

meridiani, eccetto che per la loggia del Fuoco, dove ne stanno quattro.

Le coppie di meridiani ne hanno sempre uno yin ed uno yang; gli yin

sono posti verso l’interno della loggia, mentre gli yang all’esterno.

L’elemento yin, anche in questo caso, rappresenta l’aspetto

femminile, ricettivo, dell’energia; gli organi corrisponde nti sono

sempre in attività ed in genere sono organi pieni. L’elemento yang

rappresenta invece l’aspetto maschile dell’energia, attivo; i meridiani

yang operano alternativamente in azione-riposo.

Il riequilibrio kinesiologico secondo la legge dei cinque elementi

consiste quindi nel fornire una rappresentazione energetica della

persona testata, che ci permetta di capire il perché di determinati

squilibri. Successivamente sarà possibile evidenziare un unico

meridiano, detto prioritario, attraverso cui correggere ogni squilibrio

presente.

La regola da seguire nella scelta del meridiano è questa:

-primo meridiano in difetto di energia, preceduto da un eccesso

seguendo il flusso energetico del ciclo di nutrizione

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-meridiano in difetto d’energia posto nella stes sa loggia con un

eccesso yang.

Concludendo, possiamo dire che la correzione di disequilibri con la

tecnica dei cinque elementi lavora sul ciclo circanuale dell’energia,

quindi su squilibri più fondi, più vecchi, o quantomeno più consolidati

dal corpo, od anche legati a vissuti del passato.

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RUOTA DEI MERIDIANI

Per avere un quadro energetico della persona rispetto alle funzioni con

un ciclo giornaliero, cioè circadiano, si può ut ilizzare la tecnica della

ruota dei meridiani.E’ utilissima per tutti i disturbi acuti, per le

problematiche che si evidenziano in superficie al corpo.

Dopo aver eseguito il test sui MI associati a VC e VG ed aver corretto

eventuali squilibri evidenziatesi , si debbono testare gli altri dodici

muscoli correlati ai dodici meridiani rimanenti. Si annoteranno difetti

ed eccessi sullo schema della ruota. A questo punto per eseguire la

correzione si seguirà un preciso ordine sequenziale secondo queste

cinque possibilità:

-diga- se abbiamo un eccesso seguito da due o più difetti consecutivi,

correggiamo il primo difetto dopo l’eccesso.

-triangolo- se abbiamo due difetti e un eccesso o due eccessi e un

difetto che formano appunto un triangolo nella ruota, correggiamo il

primo difetto dopo l’eccesso in senso orario.

-quadrato- se abbiamo due eccessi e due difetti o tre eccessi ed un

difetto, facciamo una LC sugli eccessi per trovare il prioritario, poi

lavoreremo sul primo difetto subito dopo.

-mezzogiorno-mezzanotte- se ci sono un eccesso ed un difetto

lavoreremo sul difetto.

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-ora del giorno- se si evidenziano solo uno o più difetti, si guarda

l’ora del momento in cui stiamo lavorando e si corregge il primo

difetto che si incontra sulla ruota, partendo dall’ora ed and ando in

senso orario.

Possiamo quindi riassumere dicendo che la ruota dei meridiani ci

permette di correggere blocchi energetici valutandoli con una rapida

esecuzione di test per individuare il blocco e con un’unica correzione

far sì che il flusso energetico riprenda, fluido e libero.

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NUTRIZIONE

Spesso si sente ripetere il detto che si è quello che si mangia.

La kinesiologia è riuscita ad andare oltre, arrivando a dimostrare che

in realtà si è ciò che si metabolizza.

Sia Goodheart, sia Walther, sia il dottor Hetrick, sostengono che le

tecniche di prova muscolare sono prima di tutto dei mezzi per ottenere

maggiori dati sulle necessità alimentari dell’individuo.

Iniziarono le loro ricerche stabilendo po i che la debolezza di qualsiasi

muscolo può essere data da una mancanza alimentare. Avvicinando al

corpo, o meglio mettendo in bocca un determinato cibo, la debolezza

subito rinforzerà, senza neppure bisogno che il cibo sia masticato od

ingerito; ovviamente se questo cibo è idoneo a supplire le carenze.

Partendo dallo stesso presupposto è possibile partendo da un muscolo

forte e portando alla bocca dei campioni test, verificare eventuali

allergie e intolleranze, che si evidenzieranno con un indebolimento

del muscolo.

Sono stati poi messi a punto test alimentari semplici ed avanzati, per

determinare se un cibo è biogeno, biocidico o biostatico. Biogeno è

l’alimento che rinforza un muscolo debole, e che una volta ingerito ed

assimilato, aumenta e migliora l’equilibrio energetico del corpo e

contribuisce al benessere complessivo della persona. Pertanto un cibo

biogeno è consigliabile. Si può anche testare quando e quanto è

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opportuno utilizzarne e in che forma, in pratica se cotto o crudo,

qualora sia un alimento passibile di scelta

Biostatico è l’alimento che durante il test mantiene inalterata la

risposta muscolare iniziale, quindi un muscolo debole resterà tale ed

uno forte resterà forte. Questo significa che quel particolare alimento

non aggiunge né toglie energia vitale al corpo, e che pertanto non

danneggerà se assunto, ma nemmeno nutrirà.

Biocidico è l’alimento che al test indebolirà un muscolo carico.

Provocherà se assunto un indebolimento dell’energia vitale, perché

provoca stress all’intero sistema.

Una volta stabilito che un cibo è biostatico o biocidico, bisognerà

verificare se può essere fonte di reazioni allergiche o intolleranti,

utilizzando il test per l’intolleranza ed il modo dell’allergia.

LE EMOZIONI

Un capitolo particolare meritano, a mio avviso, le emozioni e la

possibilità che la kinesiologia ci dà di lavorare su questo lato del

triangolo della salute. Abbiamo già detto che qualsiasi modificazione

in questo campo determina risposte di tipo neuroendocrino, una specie

di adattamento dell’insieme corpo - mente, che darà poi un

cambiamento di risposta al test muscolare. Riconoscere ed identificare

lo stress e l’emozione specifica collegati ad esempio ad una debolezza

muscolare, permette alla correzione di durare nel tempo. Infatti una

debolezza corretta senza la ricerca e la correzione dell’emozione ad

essa associata, si ripresenterà puntualmente al ricomparire della

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situazione stressante. Da qui nasce l’esigenza di correggere prima

l’emozione e poi la struttura.

Dalla scuola Three in One Concepts è stata presa la tabella del

Barometro Comportamentale, mentre dal TFH è stata presa la tabella

delle Emozioni con i cinque elmenti. Entrambe possono essere usate

per evidenziare ed approfondire gli stati emotivi collegati a qualsiasi

disequilibrio energetico, quindi a qualsiasi disturbo. Dopo aver

chiesto col test muscolare se esiste un’emozione associata ed aver

avuto risposta affermativa, si potrà chiedere quale delle due tabelle è

meglio utilizzare per la sua identificazione. Possiamo affermare che

siano abbastanza simili, ma le differenze tra l’una e l’altra in realtà

potranno esserci d’aiuto. Infatti il corpo del cliente non sceglie a caso,

come ben sappiamo.

Il Barometro è più legato a criteri occidentali, a modelli psicologici,

ed ai livelli conscio, subconscio e corporeo della per sona. Si lavora

pertanto più sull’aspetto mentale ed intellettivo. Il Barometro è più

legato alla capacità di fare delle scelte, ad accettare di farle o no, è

più legato all’attività cerebrale. Il cervello è conscio di quello che sta

facendo e di quello che ha fatto, in termini di scelte. E’ stato

addirittura definito una mappa stradale dei nostri comportamenti. Le

sue categorie maggiori e le sue sottovoci. Possono raccontare la storia

della vita della persona testata.

La categoria scelta è legata alle emozioni del tempo presente, con le

seguenti associazioni:

accettazione/antagonismo

disponibilità/rabbia

interesse/risentimento

La categoria subconscio è legata alle esperienze passate degli ultimi

sette anni della vita, con le seguenti associazioni:

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entusiasmo/ostilità

sicurezza/paura di perdere

essere all’altezza/dolore colpa.

La categoria corpo è legata alla situazione genetica, alla memoria

cellulare ed a vecchie esperienze ormai integrate, con le seguenti

associazioni:

sintonia/indifferenza

unità/steparazione

scelta/nessuna scela.

La tabella dei cinque elementi con le Emozioni segue più un modello

orientale, la MTC, il ciclo di distribuzione dell’energia nel Cosmo. E’

legata al rapporto che noi stessi abbiamo con la nostra parte più

intima, più sentimentale se vogliamo, e parte da un collegamento

preciso ed inscindibile fra corpo ed emozioni.

Ogni loggia dei cinque elementi è collegata a delle emozioni

specifiche, il legno alla rabbia, al furore, all’ira. Il fuoco all’amore,

alla gioia, all’odio, al perdono. La terra all’empatia, alla simpatia. Il

metallo al dolore, alla colpa ed al rimorso. L’acqua alla paura,

all’ansietà, all’orrore ed al terrore. Prima di testare qualsiasi

emozione legata alle logge, bisogna sempre controllare che VC e VG

siano in buon equilibrio. Anche loro sono rispettivamente collegati

alla sopraffazione ed al successo il primo e a sostenuto, non sostenuto

il secondo.

La scuola di Bruce e Joan Dewe, nel proprio corso di kinesiologo

professionale, ha poi ampliato la tabella delle emozion i secondo i

cinque elementi, dividendo loggia per loggia rispetto ai meridiani

contenuti, mettendo così a punto ben quattordici elenchi specifici dei

quali è poi stato fornito un elenco con spiegazione.

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