el Moncada - Italia Cuba

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Periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Anno XXV n°5-6 - Dicembre 2017 - Sped. in AP D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n°46 art. 1 comma 2 - DCB Milano - Reg. Trib. Torino n. 3862 del 10/12/87 el Moncada el Moncada

Transcript of el Moncada - Italia Cuba

Periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Anno XXV n°5-6 - Dicembre 2017 - Sped. in AP D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n°46 art. 1 comma 2 - DCB Milano - Reg. Trib. Torino n. 3862 del 10/12/87

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Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cubavia P. Borsieri, 4 - 20159 Milano - tel. 02680862

[email protected] - www.italia-cuba.it

Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale n°82

El MoncadaPeriodico dell’Associazione

Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Anno XXV n° 5-6 Dicembre 2017

Redazione e amministrazione:Via P. Borsieri, 4 - 20159 Milano

[email protected]

Direttore responsabile:Gianfranco Ginestri

Direttore redazionale: Raúl Della Cecca

Progetto grafico e impaginazione:Camilla Sarzi

In redazione:Federico Anfusio Mauro Casagrandi

(corrispondente da La Habana)Maria Angelica Casula

Raúl Della Cecca Rocco Sproviero (i Circoli)

Lucia Taddeo

Hanno collaborato a questo numero:Pascualina Curcio, Sergio Marinoni,

Antonio Martinelli

Editore:EPICS EDIZIONI -

Corso Luigi Einaudi 55/A - 10129 Torino

Stampa:Bine Editore Group srl Milano

Sped. in AP D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n°46

art. 1 comma 2 - DCB Milano - Reg. Trib. Torino

n. 3862 del 10/12/87

el Moncada è inviatogratuitamente a tutti gli associati

Tiratura di questo numero:5.000 copie

Chiuso in redazione: 7/12/2017

Editoriale 3

Fidel 4

Ernesto Guevara - L’uomo 6

Fernando in Italia 7

Entrevistas

Vittorio Garatti: il messaggio del Che e la fiducia nei giovani cubani 8

Enrique Acevedo González, diventare uomini a cavallo della lotta rivoluzionaria 11

Inserto:“XII Congresso Nazionale”

Documenti per il XII Congresso Nazionale 15

El rincón de Latinoamérica

WikiLeaks rivela gli obiettivi USA per il Venezuela 37

Il Venezuela e l’alleanza con Russia e Cina 38

Il Venezuela in cifre 40

I vent’anni di mediCuba-Europa 42

A testa alta 44

Dai Circoli 46

Riferimenti dei nostri Circoli 47

Sommario

el Moncadahttp://www.italia-cuba.it/el_moncada/el_moncada.htm

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cubacodice fiscale: 96233920584

NO AL BLOCCO!

Cinquant’anni dopo, il mondo ha bisogno del Che! Un anno dopo, il mondo ha bisogno di Fidel!

Non è possibile dimenticarli e non è credibile un’impo-stazione progressista senza ricomporre un percorso unita-rio basato anche sui loro insegnamenti, sul loro esempio.Abbiamo visto nelle recenti occasioni in cui è stato ricor-dato il 50° dell’assassinio del Che, che le varie sigle dellafrantumata sinistra italiana hanno partecipato tutte,anche se in ordine sparso, alle nostre iniziative o a lorovolta hanno organizzato incontri, dibattiti e attività in suonome.Avranno assimilato il richiamo alla coerenza e quello aperseguire un obiettivo comune, esempi emergenti dallastoria di Ernesto Guevara?Avranno riletto l’imprescindibile insegnamento di Fidelcirca la capacità di sfidare anche l’impossibile se uniti ecoesi?Con risposte positive assisteremmo per prima cosa all’ini-zio di un’ampia fase di autocritica, che spazzando via per-sonalismi e autoinvestiture, potrebbe mettere di nuovo inmoto il meccanismo.Sarebbe il miglior corroborante, il primo e più credibiledei segnali atteso da chi non si vuole arrendere subendole depravazioni del capitalismo.

Come membri della Segreteria e del Direttivo Nazionaleabbiamo presenziato in tutta Italia a eventi in onore delChe: fra le tante iniziative abbiamo tenuto una straordi-naria serata al Parco della Musica di Roma, abbiamocommemorato il Guerrigliero Eroico al monumento insuo onore a Collegno e abbiamo inaugurato una targa insua memoria in un quartiere popolare di Roma.Fidel risalterà sempre come un leader politico ecceziona-le e un arguto statista per chi lo cercherà nella storia; nonha retto infatti la sua caricatura di “dittatore” presentatadalla mafia dell’informazione; si tratterebbe anche del-l’unico “tiranno”....senza neppure un monumento, né davivo né da morto! Masmedia che ora sono statiridicolizzati anche su quelterribile spauracchio chehanno agitato per decen-ni, quello del “dopoFidel”! Eccoci al dopoFidel: i cubani ci sono enoi con loro. Quindi dopoFidel, come abbiamosostenuto instancabilmen-te c’è solo Fidel. Anche alui dedichiamo la nostramanifestazione nazionaledel 2 dicembre a Milano.Non riusciamo chiara-mente a lanciare in antici-po per questione di tempi l’annuncio dell’evento, né riu-sciamo a farne una cronaca. È stata convocata principal-mente per chiedere la fine del blocco statunitense controCuba e la restituzione di Guantánamo; riusciamo solo acommentare brevemente la 27a votazione dell’Assembleagenerale delle Nazioni Unite sul tema del “bloqueo”. Lopossiamo fare grazie alla Macchina del Tempo, quella incui l’Amministrazione Trump ha ricollocato la realtàattuale, riportando il mondo al passato, ai tempi dellaGuerra Fredda. D’altronde quando si lascia trattare lapolitica da certi “grandi uomini”, può far danni anche

solo un ciuffo al vento.

Come annunciato nel numero scorso, anche questo chesfogliate, è doppio. Contiene i documenti pre-congressua-li, quelli che le Assemblee dei Circoli della nostra Associa-zione devono vagliare per arrivare al Congresso che è pre-visto in primavera a Parma. Abbiamo condensato questitesti in un blocco unico al centro della rivista, creando uninserto che volendo è estraibile, come lo era nel numeroscorso quello sul Che.Proponiamo inoltre due interessantissimi incontri percontinuare a raccontare del Che e di Fidel, uno con ilGenerale di Brigata delle FAR, Enrique Acevedo Gonzá-lez e l’altro, una vera e propria intervista, con l’architettoVittorio Garatti, attivo a La Habana dopo il trionfo dellaRivoluzione, incaricato con altri di dare forma ai sogni deidue Giganti Ribelli.Seguono gli approfondimenti sul Venezuela sotto attaccodell’impero, con la felice nota del giro di boa attuato conle elezioni di ottobre, vinte ampiamente dal blocco boli-variano che fa capo al Presidente Maduro. Chiudiamocon una dissertazione, vista da Cuba, relativa al nuovo“attore” residente alla Casa Bianca, che dopo quello di“colore” pare interpretare un copione surreale se nongrottesco.

Roma, 1 novembre 2017COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIO-NALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, si ral-legra per la schiacciante vittoria ottenuta da Cuba all’As-semblea Generale delle Nazioni Unite, in occasione della26a votazione contro il blocco statunitense contro Cuba.191 Paesi si sono dichiarati contro la criminale misurache da 55 anni colpisce unilateralmente il popolo cubano

e la sua Rivoluzione.Solamente due paesihanno votato a favore delmantenimento del blocco,gli Stati Uniti e Israele.La nostra Associazione siunisce alla richiesta univer-sale dei popoli del mondoa favore della cessazionedel blocco contro Cuba esostiene la legittima prete-sa del Governo e del popo-lo di Cuba a costruire unanazione indipendente,sovrana, socialista, prospe-ra, sostenibile e libera daogni tipo di misure unilate-

rali ed extraterritoriali.

Segreteria NazionaleAssociazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

In copertina il grande dipinto murale in omaggio a Fidelvicino all’ingresso dello “Stato libero di Christiania”,distretto di Christianshavn, Copenaghen, Danimarca.Foto di Raúl Della Cecca

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editoriale

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¡Hasta siempre Fidel!

“Le nostre idee non le cambiamo per nes-suna somma di denaro, né per nessuninteresse materiale... sono un uomo reali-sta e mi piace essere sincero… nonnascondo la mia vita,né le mie origini,ného motivo di inventare assolutamentenulla… se fossi un uomo falso, se le mieidee non fossero profonde e sincere, nonavrei potuto convincere nessuno in questopaese… la mia vita è sempre stata unalotta contro me stesso, o meglio, uno sfor-zo di miglioramento costante…” (questafrase è riportata sulla tessera 2018 del-l’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba).

Rivoluzione“Rivoluzione è coscienza del momen-to storico; è cambiare tutto quello chedeve essere cambiato; è piena ugua-glianza e libertà; è essere trattato etrattare gli altri come esseri umani; èemanciparci da noi stessi e coi nostristessi sforzi; è sfidare potenti forzedominanti all’interno e all’esternodell’ambito sociale e nazionale; èdifendere valori nei quali si crede alprezzo di qualunque sacrificio; èmodestia, disinteresse, altruismo, soli-darietà ed eroismo; è lottare conaudacia, intelligenza e realismo; è nonmentire mai né violare principi etici; èconvinzione profonda che non esisteforza al mondo capace di schiacciarela forza della verità e delle idee. Rivo-luzione è unità, è indipendenza, è lot-tare per i nostri sogni di giustizia perCuba e per il mondo, che è la base delnostro patriottismo, del nostro sociali-smo e del nostro internazionalismo”.Discorso 1° maggio 2000

“La cosa più fondamentale che unarivoluzione deve fare è preparareuomini e donne. La cosa più fonda-mentale che una rivoluzione deve fareè insegnare ed educare. Il compito piùimportante di una rivoluzione, e senzala quale non esiste rivoluzione, è quel-lo di far sì che il popolo studi”.Discorso alla cerimonia di premiazionedei vincitori del concorso di canzonipopolari ispirate alla Rivoluzione, nelTeatro “Garcia Lorca”, 19 settembre1961

“Il segreto della sopravvivenza dellaRivoluzione Cubana è il consenso delpopolo, l’appoggio del popolo”.Discorso alla manifestazione di ricevi-mento convocata dal Partito Socialista

del Cile, a Santiago del Cile, 10 Novem-bre 1996

“Nell’unione di quel popolo è la forza,nell’unione di quel popolo è la suainvincibilità, e la storia di questa Rivo-luzione dimostra che un popolo unitoè invincibile. La storia di questa Rivo-luzione dimostra che il peggior nemi-co del successo di una Rivoluzione edi un popolo è il divisionismo”.Discorso in occasione della commemora-zione dell’ottavo Anniversario dell’attac-co alla Caserma Moncada, nella Plazade la Revolución Jose Martí,a La Haba-na, 26 luglio 1961.

“La Rivoluzione cubana, che il bloccoe la guerra sporca non hanno potutodistruggere, si basa su principi etici epolitici; è per questo motivo che èstata capace di resistere”.Con i piedi sulla terra, 5 Aprile 2009

“La data del 26 luglio è una data tri-ste per l’imperialismo, è una datadolorosa per gli imperialisti Yankee,per i monopoli stranieri, per i grandiproprietari terrieri, per i grandimagnati dell’industria e della finanza,per i grandi speculatori, per grandigiocatori, per i grandi contrabbandie-ri; è una data dolorosa e triste per queigenerali che possedevano il potere nelnostro paese; è una data dolorosa etriste per i politicanti; è una data dolo-rosa e triste per i grandi criminali; èuna data dolorosa e triste per tutti inemici del popolo. E, naturalmente, laRivoluzione è dolorosa ed è triste perquelli che hanno visto scomparire iloro privilegi con le leggi della Rivolu-zione; quelli sono coloro che si preoc-cupano del 26 Luglio”.Discorso in occasione della commemora-zione dell’ottavo Anniversario dell’attac-co alla Caserma Moncada, nella Plazade la Revolución Jose Martí,a La Haba-na, 26 luglio 1961.

“La grande lezione del 26 Luglio èl’importanza delle masse nella lotta,l’importanza del popolo nella lottarivoluzionaria, e il valore della costan-za e la perseveranza nello sforzo. Nonscoraggiarsi davanti a ogni battutad’arresto, davanti a nessuna difficoltà!E tale è stato non solo l’insegnamentodel 26 Luglio, ma l’insegnamento ditutta la nostra storia: da Céspedes,Máximo Gómez, Agramonte, fino aMartí e Maceo”.Discorso alla Cerimonia Centrale di

Commemorazione del VentiduesimoAnniversario dell’Assalto la CasermaMoncada, tenutosi nella città di SantaClara, Las Villas il 26 luglio 1975.

“Il nome di Cuba passerà alla storiaper ciò che nell’ambito dell’educazio-ne, della cultura e della sanità ha fattoe sta facendo per l’umanità nell’epocapiù difficile che ha conosciuto lanostra specie”.Discorso in occasione dell’Inaugurazionedell’Anno Scolastico 2003-2004. Piazzadella Rivoluzione, 8 settembre 2003

“Questa è la Rivoluzione socialista edemocratica degli umili, con gli umilie per gli umili! E questa Rivoluzionesocialista la difendiamo con questifucili! Evviva la Rivoluzione sociali-sta!”.Fidel Castro proclama per la prima voltail carattere socialista della Rivoluzionecubana il 16 aprile 1961, davanti alCimitero Colón di La Habana, nellaparte finale del discorso delle onoranzefunebri per le vittime dei bombardamentiche hanno preceduto il fallito tentativo diinvasione della “Baia dei Porci”(17 - 19aprile).

“Se domani o qualsiasi giorno (...) cisvegliamo con la notizia che l’URSS siè disintegrata, cosa che speriamo nonavverrà mai, anche in quelle circostan-ze Cuba e la Rivoluzione cubana con-tinueranno a combattere e continue-ranno a resistere”.26 luglio 1989

Se ciò che pretendono gli imperialistiperché ci sia pace è che smettiamo diessere rivoluzionari, non smetteremodi essere rivoluzionari, non pieghere-mo mai la nostra bandiera”.Discorso nel concentramento popolare esfilata militare, per commemorare il IVAnniversario della Rivoluzione cubana,celebrato nella Piazza della Rivoluzione,2 gennaio 1963

Capitalismo/Socialismo“È veramente indignante vedere che ilcapitalismo, l’imperialismo, dopo l’in-dipendenza, ha cercato di stabilire lì ilneocolonialismo; il tentativo di svilup-po capitalista, il tentativo di controlla-re le risorse naturali per mezzo deimonopoli”.Discorso nella sede del Consiglio di Statodella Repubblica Democratica Tedesca,Berlino, 2 aprile 1977.

FidelIl 25 novembre cade l’anniversario della scomparsa fisica di Fidel Castro Ruz.A partire da questo numero, vogliamo ricordarlo attraverso le citazioni deisuoi discorsi noti e meno noti. Il suo pensiero lucido e sempre attuale, coe-rente e preveggente, gli sopravvivrà per sempre e non ha bisogno di com-menti ulteriori.

“È realmente impressionante che por-cheria di sistema è il capitalismo, chenon può nemmeno garantire alla suastessa gente l’impiego, non può garan-tirgli la salute, l’istruzione adeguata”.Discorso nell’Atto Studentesco in occasio-ne del XXXIV Anniversario dell’Assaltoal Palazzo Presidenziale e a Radio Gelo,effettuato nell’ex Palazzo Presidenziale,13 marzo 1991

“Penso all’Africa e al suo quasi miliar-do di abitanti, vittime dei principi diquesta economia. Le malattie, chevolano alla velocità degli aerei, si pro-pagano al ritmo dell’AIDS, e altrevecchie e nuove malattie colpiscono lasua popolazione e le sue coltivazioni,senza che nessuna delle antichepotenze coloniali sia realmente capacedi inviare medici e scienziati”.Riflessioni di Fidel - Lula, 26 gennaio2008

“Ciò che non potranno mai immagi-nare coloro che commettono grandicrimini contro i popoli nell’ubriacatu-ra della loro impunità e nel carattereeffimero del loro potere, è che la veri-tà, prima o poi, trionfa sempre: dacoloro che, duemila anni fa, crocifisse-ro Cristo perché portava un messag-gio d’amore e di solidarietà ai poveri eagli oppressi da Roma, fino a quelliche per 27 anni rinchiusero in unacella Nelson Mandela perché lottavacontro l’odioso sistema dell’apartheidin pieno XX secolo”.Discorso pronunciato all’inaugurazionedel Monumento alle vittime delle Barba-dos, 1° agosto de 1998

“È indispensabile per noi creare lacoscienza del lavoro. Perché il capita-lismo ha creato la coscienza dellosfruttamento del lavoro, non lacoscienza della necessità del lavoroper il benessere della società.”Discorso durante la visita effettuata nellascuola elementare di Mese, Las Villas, 15settembre 1971.

“La nobile e straordinaria idea dellasolidarietà e dell’internazionalismonon esiste nel mondo capitalista svi-luppato e ricco.Tali idee possono solonascere dal cuore di una società chelotta per la fratellanza tra gli uomini ei popoli, che lotta per la giustizia nelmondo. Questa è stata fino a oggi esarà sempre la nostra condotta, per-ché abbiamo fiducia nel popolo”.Discorso del 40 ° anniversario dell’IN-DER e l’apertura della Scuola Interna-zionale di Educazione Fisica e delloSport. 23 febbraio 2001

“L’umanità può salvarsi, perché l’im-pero sta soffrendo una profonda crisi;senza crisi non ci sono cambiamenti,senza crisi non si formano le coscien-ze; un giorno di crisi crea più coscien-za di 10 anni del trascorrere deltempo, di 10 anni senza crisi”.Discorso pronunciato durante la Confe-renza Mondiale Dialogo tra Civiltà, 30Marzo 2005

“La filosofia e la morale dell’imperia-lismo sono la filosofia e la morale dellacorruzione, dell’egoismo e dell’indivi-dualismo. E queste sono potenti armidi cui si vale nella sua lotta ideologicacontro la Rivoluzione”.Incontro con studenti universitariall’Università di Cile, a Antofagasta, 12Novembre 1971

“L’onore non si negozia, la patria nonsi negozia, la dignità non si negozia,l’indipendenza, la sovranità, la storia,la gloria non si negoziano”.Discorso nella chiusura del I CongressoInternazionale della Cultura e lo Svilup-po, nel Palazzo dei Convegni, 11 giugno1999

Cultura“Penso all’unione di tutti i paesi delmondo, all’unione di tutti i popoli delmondo ed alla libera unione, vera-mente libera; non la fusione, ma lalibera unione di tutte le culture, in unmondo veramente giusto, in unmondo veramente democratico”.Discorso pronunciato in occasione dellachiusura del I Congresso Internazionaledi Cultura e Sviluppo, in data 11 giugno1999

“Senza una rivoluzione educativa,molto profonda, l’ingiustizia e la disu-guaglianza continueranno a prevaleresulle soddisfazioni materiali di tutti icittadini del paese”.Discorso pronunciato alla Facoltà diDiritto di Buenos Aires,Argentina, il 26maggio 2003

“Senza cultura non c’è libertà possibi-le. La certezza di questo pensiero, chenon si limita alla cultura artistica,bensì implica il concetto di una cultu-ra generale integrale, che comprendela preparazione professionale nonchéle conoscenze elementari di un’ampiagamma di discipline relative alle scien-ze naturali, letterarie e umanistiche,incoraggia oggi i nostri sforzi”.Discorso pronunciato all’inaugurazionedel XVIII Festival Internazionale diBallet dell’Avana, 19 ottobre 2002

“Per noi l’educazione è decisiva, e nonsolo l’educazione generale, inculcareconoscenze sempre più profonde epiù ampie al nostro popolo, ma lacreazione e la formazione di valorinella coscienza dei bambini e dei gio-vani dai primi anni , e oggi è piùnecessario che mai (…)”.Discorso pronunciato nella cerimonia diinaugurazione dell’anno scolastico 1997-98, tenutasi a Ciudad Libertad, il 1 ° set-tembre 1997

“L’arte e la parola orale, la culturaartistica e il messaggio rivoluzionariosi sono uniti in modo quasi insepara-bile nel nostro processo storico. Leconoscenze, la cultura generale e lacoscienza politica aumentano inmodo accelerato”.Discorso pronunciato nella Tribuna Aper-ta tenutasi nella Piazza della Rivoluzio-

ne Comandante Ernesto Che Guevarain occasione del XLVII Anniversario del-l’attacco alla Caserma Moncada, 29luglio 2000.

Cuba diventa sempre di più un paesenon solo di grandi talenti artistici eintellettuali, bensì di pedagogisti,scienziati e di centinaia di migliaia dicittadini in grado di creare ricchezzecon le loro colte intelligenze. Unaprova di quanto si può fare malgradoil sottosviluppo ereditato e il più pro-lungato blocco economico e finanzia-rio che abbia mai sofferto un popolo”.Discorso pronunciato nella manifestazio-ne di protesta contro il blocco, le calunniee contro le minacce del governo degli StatiUniti contro Cuba, nella Piazza degliOlivi,Sancti Spiritus, il 25 maggio 2002

“Ho sempre pensato che l’educazionesia uno dei compiti più nobili e umaniai quali una persona può consacrare lasua vita. Senza di essa non c’è scienza,né arte, né lettere; non c’è né ci sareb-be oggi produzione né economia, nésalute, né benessere, né qualità di vita,né svago, né autostima, né riconosci-mento sociale possibile”.Discorso in occasione della chiusura delCongresso Pedagogia 2003

“A Cuba vengono offerti a tutti solideconoscenze, educazione artistica e ildiritto a laurearsi gratuitamente. Oltre50.000 bambini con difficoltà ricevo-no un insegnamento speciale. L’infor-matica è insegnata su vasta scala. Inquesti compiti sono impiegate centi-naia di persone molto qualificate.Però Cuba deve essere bloccata perliberarla da una simile tirannia”.Riflessioni di Fidel - Il Candidato Repu-blicano, 11 febbraio 2008

“…Il paese avrà molto di più, perònon sarà mai una società consumisti-ca, sarà una società della conoscenza,della cultura, del più straordinario svi-luppo umano che si possa concepire,sviluppo della cultura, dell’arte, dellascienza [...] con una piena libertà chenessuno può limitare. Questo lo sap-piamo, non c’è bisogno di proclamar-lo, ma di ricordarlo sì”.Messaggio di Fidel agli studenti, 17novembre 2010

“Utilizzeremo l’informatica non perfabbricare armi di distruzione dimassa e sterminare vite, ma per tra-smettere ad altri popoli conoscenze.Dal punto di vista economico, lo svi-luppo delle intelligenze e dellecoscienze dei nostri compatrioti, gra-zie alla Rivoluzione, ci permettononon solo di cooperare con i popoli piùbisognosi senza alcun costo, ma anched’esportare servizi specializzati, com-presi quelli sanitari, verso paesi conmaggiori risorse della nostra patria.Su questo terreno gli Stati Uniti nonpotranno mai competere con Cuba”.La formica e l’elefante, 18 giugno 2008

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Si è svolto a Roma, nella prestigiosasede del Parco della Musica, l’evento acarattere nazionale della commemora-zione del Che, in occasione del cin-quantesimo del suo assassinio.La serata ha registrato un enorme suc-cesso e il richiamo ha superato di granlunga la disponibilità di posti della sala.Per questo motivo siamo rammaricatiche molti non abbiano potuto entrareper l’esaurimento della capienza.La manifestazione è stata condottamolto bene dal giornalista FabrizioCasari, che con professionalità e cono-

scenza del tema ha introdotto in suc-cessione i vari elementi che hannocomposto la serata. Gli ospiti chehanno rievocato dal palco la ricostru-zione storica e le valutazioni politicheerano tra i più qualificati, come la diret-trice di Latinoamerica, Alessandra Ric-cio, docente e giornalista, una tra i piùattenti latinoamericanisti italiani, cosìcome il professor D’Orsi dell’Universi-tà di Torino, che hanno contestualizza-to la figura di Ernesto Guevara renden-dogli uno spessore che invita ala risco-perta dei suoi scritti più che alla rievo-

cazione icono-grafica delmito.Le letture ditesti del Chefatta da MoniOvadia, grandeautore e inter-

prete di musica e teatro, protagonista aCuba anche di un’opera sul Che diret-ta dal compianto Maestro e compagnoLuigi Pestalozza, ha toccato ricordi edemozioni legate al messaggio guevari-

sta. Anche un attore delcalibro di Elio Germanoha voluto dare il suo con-tributo all’evento leggen-do con molta partecipa-zione la lettera di addio aFidel del Che. L’incontronel nome del Che haavuto come ospite d’ono-

re Victor Dreke, Comandante dellaRivoluzione cubana e vice comandante(e guardia del corpo) del Che nellamissione segreta in Congo. Victor haripercorso la storia con aneddoti perso-nali e con puntualizzazioni che hanno

rimarcato il carat-tere e la persona-lità del Guerri-gliero Eroico. Ilsuo contributo inItalia non si èesaurito però allasola manifestazio-ne al Parco dellaMusica di Roma,ha effettuatoincontri in diverse località italianequale ospite dell’Associazione presso inostri Circoli. L’evento è stato aperto echiuso con una straordinaria proiezio-ne sul grande schermo delle abilità arti-stiche di Fatmir Mura che con unaforma d’arte particolare ha creato sug-gestive immagini con la sabbia, in diret-ta sul palco, riconducendo le tematichee i volti del Che e di Fidel. Infine legrandissime capacità musicali e canore

di Renata Mezenov Sa hanno confezio-nato un’unione sapiente tra i diversiinterventi e le immagini dei filmati sto-rici o delle interviste a personaggi notidelle vicende cubane, con brani trattidal repertorio internazionale di omaggial Che e storiche canzoni latinoameri-cane.Alla presenza dei rappresentanti disette ambasciate, sei latino-americanepiù la rappresentanza palestinese, si èquindi svolta una commemorazioneche ha degnamente segnato il cinquan-tesimo anniversario dell’assassinio delChe, dimostrando le capacità organiz-zative e la sensibilità nella comunica-zione che i compagni impegnatisi inprima persona sono riusciti a dare dellanostra Associazione. La manifestazioneha avuto il patrocinio della RegioneLazio e dell'Assessorato alla Crescitaculturale del Comune di Roma.L’intero even-to è disponibi-le sui mezzi dicomunicazio-ne web dellanostra Associa-zione, dalCanale YouTu-be, a quelloVimeo, al Sitoo dalla pagine

Facebook,

oppure dal Blog Amicuba*IsolaRi-belle.La serata è stata registrata dalle tele-camere di LiberaTv e quindi reperi-

bile anche dal loro contatto web. For-niamo per brevità un link fra tutti imezzi menzionati:https://vimeo.com/239071226.L’invito è quello di vedere e far vederequesto importante documento video,peraltro scorrevole e gradevole, postan-do il link anche sui propri mezzi dicomunicazione: posta elettronica, pagi-ne Facebook, ecc.Foto di Antonio Visceglia

Ernesto Guevara - L’uomoCommemorazione del “Che” al Parco della Musica di Roma: evento nazionaledell’8 ottobre

Sopra il palco con gli ospiti; in alto a destra sullo schermo indiretta l'arte con la sabbia di Fatmir Mura

in alto a sinistra l’ospite d'onore : ilComandante della Rivoluzione cubanaVictor Dreke; in alto a destra lo storicoAngelo D'Orsi; qui sopra Moni Ovadiacon Elio Germano e qui a sinistraAlessandra Riccio, nota latinoamerica-nista

In alto il giornalista Fabrizio Casari conduttore dellaserata; qui sopra a sinistra Renata Mezenov Sa ea destra Patrizia Pietraggi del Circolo di Roma, acui va gran parte del merito per il successo del-l'evento

Fernando González Llort, uno dei Cin-que, Eroe della Repubblica di Cuba ePresidente dell’Istituto Cubano di Ami-cizia con i Popoli - ICAP, è giunto inItalia dopo aver partecipato a Sochi, inRussia, al XIX Festival Mondiale dellaGioventù e degli Studenti dove era pre-sente anche una delegazione di oltre250 giovani cubani.Al suo arrivo è statoaccolto dalla Console Generale di Cubaa Milano, Oneida Baró Estrada con altrirappresentanti del Consolato, e daAdriana Pino, funzionaria per l’Italiadell’ICAP che lo aveva preceduto diqualche giorno.Il primo impegno di Fernando è stato lapartecipazione come invitato al XIIIncontro dei Cubani residenti in Euro-pa, che que-st’anno haavuto luogo aMilano e cheha visto la pre-senza di oltre160 delegati diuna ventina dipaesi.Nell’incontro,che si è svoltonei giorni 21 e22 ottobre, si èdibattuto sutemi di grandeinteresse, tracui la rilevanzastrategica della comunicazione. Fernan-do ha fatto appello a contrastare dallereti sociali l’aggressione mediatica con-tro la Rivoluzione cubana e a divulgareil lavoro che viene svolto a difesa del-l’opera della Rivoluzione cubana difronte ad una “brutale dittatura media-tica mondiale” contro un paese blocca-to da più di mezzo secolo. A questodibattito ha partecipato come oratoreanche Raúl Della Cecca, direttore di ElMoncada, che ha ribadito l’importanzadi mettere il massimo impegno nel dare,con tutti i limitati mezzi a nostra dispo-sizione, una corretta informazione suCuba e sull’America latina e ha sottoli-neato il valore dell’uso dei media e illoro contributo a cause come la libera-zione dei Cinque cubani detenuti incarceri degli Stati Uniti.Un altro dibattito è stato imperniato suirisultati raggiunti da Cuba nel campodella salute nonostante il blocco statuni-tense. Con riferi-mento a questoargomento, anome dell’Asso-ciazione Nazio-nale di AmiciziaItalia-Cuba, èintervenuta IrmaDioli, con unapresentazione dim e d i C u b a -Europa e della sua rete internazionale diorganizzazioni non governative fondata20 anni fa con lo scopo di appoggiare lo

sviluppo del settore della salute a Cuba(vedi articolo a pag. 42).Nei suoi interventi, Fernando Gonzálezha lodato i coordinatori dell’evento perl’impegnativa e ottima organizzazione etutti i cubani presenti per il loro impe-gno a difesa della Rivoluzione e dellaPatria che, anche se lontani “portanosempre nel cuore”.I temi principali su cui Fernando si èsoffermato, sono stati: la lotta al bloccoUSA contro Cuba - che ha definito unapriorità assoluta, osservando che ilgoverno degli Stati Uniti deve eliminar-lo totalmente, unilateralmente e incon-dizionatamente in coerenza con quantoespresso in modo schiacciante dallacomunità internazionale e con l’opinio-

ne della grande maggioranzadi molte e varie voci all’inter-no degli stessi Stati Uniti - equella per la restituzione aCuba della base di Guantána-mo illegalmente occupatadagli Stati Uniti.Ha invitato a continuare asostenere il Venezuela, e si èsoffermato sull’importanzadella cultura in generale – haricordato, tra l’altro, che anchedurante il “período especial”Fidel diceva che la prima cosache bisognava salvare era lacultura – e della cultura nazio-nale e dei valori etici in parti-

colare.Nei giorni successivi all’evento, e fino alsuo rientro aCuba il giorno29, Fernando siè dedicato a riu-nioni con leorganizzazionidi solidarietà aMilano e aRoma. Inentrambe que-ste città abbia-mo avuto l’ono-re di un incon-tro nelle nostrerispettive sedi.A Milano,l’Eroe ha voluto anche rendere omaggioa Giovanni Ardizzone, il giovane stu-dente che, come dice la targa posta dalComune di Milano in occasione del 50°anniversario della sua morte, è “caduto

in difesa della pace edel popolo cubano” inuna carica della poliziaal termine di unamanifestazione il 27ottobre 1962.Nel corso di tutti que-sti incontri, e in parti-colare in quello con isoci e i simpatizzantidel l ’Associaz ione

Nazionale di Amicizia Italia-Cuba nellasede dell’Associazione Nazionale e delCircolo “Arnaldo Cambiaghi”a Milano

e nella sede del Circolo di Roma in que-sta città, Fernando ha messo un’enfasiparticolare sul valore della solidarietà.Ha ricordato quanto è stata importanteper lui e per gli altri suoi quattro “fratel-li” in tutti gli anni di carcere negli StatiUniti, quanto li ha sostenuti il venire aconoscenza delle campagne e delle ini-ziative in tutto il mondo per la loro libe-razione. A questo proposito ha ricorda-to che tutti loro Cinque ricevevano unacopia di El Moncada nelle loro celle.Si è congratulato per l’efficienza e l’or-ganizzazione dell’Associazione nei suoilunghi anni di attività e ha ringraziatoper le battaglie condotte a difesa diCuba e della Rivoluzione e in particola-re per le Campagne e le iniziative per laliberazione dei Cinque.In un’intervista a Prensa Latina, Fer-nando ha detto che la solidarietà haanche una funzione educativa perché facomprendere l’esistenza di cause “chevanno al di là dell’interesse individuale,

che facciamo parte diuna comunità, di unpaese e di un’umanitàche ha anche bisogni,difficoltà, problemi elotte”.Fernando ha anchedetto “Ci siamo sem-pre meravigliati, men-tre eravamo in carceree poi come professio-nisti all’ICAP, di vede-re persone provenientida altre realtà politi-che, diverse da quellecubane, che hanno

svolto la loro vita in società diverse daquesti valori e che tuttavia li difendonocontro corrente con grandi sforzi”.Inoltre, ha sottolineato lo stimolo cherappresenta sapere anche che “le perso-ne vengono a Cuba e continuano avederla come un faro di speranza inquesto mondo convulso”.

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Fernando in Italia

Tra gli altri oratori, Fernando González, MauricioMartínez, Consigliere Politico dell'Ambasciata diCuba Oneida Baró, Console

Irma Dioli, consegna a Fernandoun omaggio a nomedell'Associazione Nazionale diAmicizia Italia-Cuba e dimediCuba-Europa

Fernando nella sede di Roma della nostraAssociazione

Fernando González Ada GalanoPresidentessa dell'Asociazione Siboney,Oneida Baró e Mauricio Martínez

Fernando nella sede di Milano dellanostra Associazione

“Las Escuelas Nacionales de Artes”sono un Monumento nazionale diCuba. Si tratta però di un’opera inseritanella lista dell’Unesco relativa a quellein divenire. A volerla furono FidelCastro ed Ernesto Guevara, che decise-ro poco dopo il trionfo della Rivoluzio-ne di destinarel’area dell’Hava-na Biltmore GolfClub ad unascuola per lediscipline artisti-che. Con il man-dato di creare unpolo di studi perla formazioneall’arte dei giova-ni del TerzoMondo, furonoincaricati trearchitetti: ilcubano RicardoPorro Hidalgo egli italiani Vitto-rio Garatti eRoberto Gottar-di. Nel comples-so del centroculturale avrebbero studiato gratuita-mente le arti i giovani provenienti daAmerica Latina, Africa e Asia. Porroprogettò le scuole di danza e di arti pla-stiche, Garatti quelle di musica e di bal-letto e Gottardi quella di arte dramma-tica. Nel corso del tempo solo quellecreate da Porro furono le uniche defini-tivamente completate e oggi sono ancherestaurate. Le scuole progettate dai duearchitetti italiani subirono i rallenta-menti e poi il fermo per i problemi eco-nomici dell’Isola sotto il blocco, chedoveva destinare risorse a progetti pri-mari. Anche le valutazioni non propriofavorevoli all’estro artistico dei tre archi-tetti, scaturite all’epoca della burocraziadovuta alla presenza del Realismo socia-lista sovietico a Cuba, giocarono la loroparte. Porro proseguì la carriera inFrancia, dove si spense nel 2014. Got-

tardi visse a Cuba dove è mancato nel-l’agosto di quest’anno. Garatti vive elavora tutt’ora in Italia, avendo conti-nuato saltuariamente a visitare Cuba.Abbiamo avuto il piacere di essere rice-vuti nel suo studio per l’intervista, che inrealtà soprattutto nel prologo si è rivela-

ta una lezione sulla storia,sulle emozioni e sul realevalore umano di quelle per-sone che come il Che, ave-vano fatto la Rivoluzionecubana e volevano prose-guisse su basi solide.

PrologoV.G. - Io continuerò sem-pre ad usare il termine “ine-luttabilità” nel riferirmi allaRivoluzione cubana, nelsenso che continuavano amorire, come nella fase ini-ziale, ma si rinnovavanocon nuovi seguaci e prose-guivano. In seguito comedopo l’incidente che provo-cò la morte di Camilo,quelli della controrivolu-zione cercarono di dire che

lo avevano ammazzato, così da sostene-re che esistevano lotte interne di potere,invidie… in realtà la Rivoluzione erauna guerra per la liberazione nel TerzoMondo e non esisteva la condizione dirivalità, per essere invidiosi… o gelosiper interessi personali.Poi il Che, proprio per quellameta finale, quell’obiettivodella liberazione dell’AmericaLatina che portava con sé, davaesempio ed era un uomo cheaveva fatto suo il detto di Martí“tutto per essere liberi”. Que-sto portava ad avere anche unatteggiamento e una posizionecritica per poter avanzare giu-dicando con attenzione…

eM. - …cioè se uno sa, sce-glie…

V.G. – Appunto. Naturalmente il nemi-co ha inventato di tutto, hanno cercatoanche di santificarlo perché una voltamesso nell’Olimpo …scompaia. Parlaredella severità o della non umanità…per-ché sembrava impossibile affermare cheuna persona abbia attraversato tuttoquesto percorso mantenendosi puro…Però è successo per questa modalità dicritica costante e questa visione di metache era quella di Martí e dei rivoluzio-nari. Anche come figura era importanteisolarlo perché potenzialmente in Ame-rica di Che ne esistevano altri, poihanno avuto più o meno fortuna eopportunità, ma un esempio vincenteera pericolosissimo. Due anni prima didiventare Presidente in Cile,Allende erastato a casa mia a Cuba, lui poi lo hannofatto fuori. Con il Che abbiamo il fattoche diventa difficile non celebrare que-sta sua straordinaria umanità, che vienedalla realtà, come l’insegnare a leggere ea scrivere ai contadini che si univanoalla guerriglia. Erano tutti analfabeti euna delle primissime cose fatte appenadopo il trionfo della Rivoluzione è statala Campagna di Alfabetizzazione.

eM. - Mettere quindi sullo stesso pianola lotta con le armi e la lotta per la cul-tura; tanto che abbiamo riferimentiscritti che dicono che una delle punizio-ni peggiori che potevano avere questicontadini durante la guerriglia era di

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Vittorio Garatti: il messaggio del Che e lafiducia nei giovani cubani

Abbiamo incontrato l’architetto Vittorio Garatti, che ci ha parlato deiricordi che lo legano a Cuba, alla Escuela Nacional de Arte e alla volontàdel Che e di Fidel di creare un polo di sviluppo culturale per il TerzoMondo a La Habana. Più che un’intervista si è trattato del dialogo conuna persona dall’esperienza straordinaria, di solida cultura e che adispetto dell’età anagrafica risulta giovane perché impegnato in progettifuturi

La famosa foto di Fidel e del Che al Country Club

Escuelas Nacionales de Artes de La Habana

Sergio Marinoni e Raúl Della Cecca

essere esclusi dalle azioni perché nonavevano fatto i compiti.

V.G. – Ecco e qui arriva il punto: loro(Che e Fidel - ndr.) nel ‘61 visitarono ilCountry Club (dove l’alta borghesia e inordamericani giocavano a golf - ndr.) edecisero di farlo diventare un centro perle Arti per il Terzo mondo. Un luogodove le culture di Africa,Asia e Latinoa-merica si potessero incontrare. A noiarchitetti dissero di rimanere fedeli almandato e alla destinazione del com-plesso, ma per il resto ci diedero totalelibertà: e abbiamo avuto totale libertà.D’altronde l’arte non è programmabilee l’esito di un lavoro artistico dipendedall’esperienza di chi crea mentre com-pone. Questo ad esempio il Che lo sape-va benissimo…

eM. – Una delle grandi sfortune delChe come sappiamo è stata l’asma, manello stesso tempo è stata una sua gran-de fortuna. Nell’adolescenza al posto dipoter correre e giocare con i suoi coeta-nei era molto spesso chiuso in casa; peròproprio stando fermo e grazie all’ampiabiblioteca dei genitori a quindici anniaveva già letto una vastità di testi chenessun altro a quell’età poteva aver assi-milato. Molti erano proprio relativi allearti.

V.G. - …e lui disse una cosa importan-tissima: “qui a Cuba il realismo sociali-sta non arriverà mai”. Questo è fonda-mentale perché mentre la necessità didifesa anche culturale sovietica avevachiuso alla libertà d’espressione artisti-ca, inquadrando verso certe soluzioniuniformanti, a Cuba si è realizzata unagrande fortuna, poter proseguire ideal-mente sempre verso quella meta…Certo il periodo del tentativo dei buro-crati c’è stato, ma è stato poi superato…Quando noi siamo arrivati, la borghesiain blocco se ne era andata, lasciandocampo libero, non si poteva preparareneppure a livello culturale una controri-voluzione. Il bello è che hanno lasciatotutto così, perché erano convinti cheentro una settimana, come avevanodetto ai loro camerieri, sarebbero ritor-nati: gli Stati Uniti non avrebbero per-messo tutto questo! Sappiamo che nonè andata cosi!Poi Kennedy aveva fatto filtrare che “sesi alza il popolo io intervengo”. Quandoc’è stata l’invasione di Playa Girón ioero a La Habana e anche dal Malecón,da casa mia, vedevo la flotta nordameri-cana al largo. Stavano lì in attesa che ilpopolo si sollevasse…cosa che natural-mente non avvenne e dopo solo settan-tadue ore i controrivoluzionari alzavanole braccia e si arrendevano. Venneromessi nella Ciudad Deportiva e inseguito Fidel stesso li intervistò a uno auno. Questo fatto lo considero moltomoderno e purtroppo non esistono fil-mati, ma è divertente sapere che oltre aquelli che ci credevano, molti furono“arruolati con l’inganno”, portati lì con

altri presupposti.Insomma l’importante è capireche, soprattutto nelle intenzio-ni del Che, data la sua partico-lare eccezionalità, con la visio-ne ulteriore della liberazionedell’America latina, non esiste-vano deformazioni possibilidall’obbiettivo. Tutti i processisi deformano, la famosa entro-pia e neghentropia. Però inquesto caso la meta finale eraquella neghentropia che facevasì che non si deformasse il per-corso.Per esempio Pablo IgnacioTaibo II (Uno dei maggiori storiografidel Che -ndr.) ci parla del suo incontrocon il burocrate… e il Che è stato ildirettore del Banco Nazionale e di con-tro subito ha chiesto ad amici e cono-scenti di procurargli libri sulla teoria delvalore, quindi sempre lo studio per ilfine…

Intervista

eM. – Qual è stato il rapporto tra cultu-ra e arte con il Che nei primi anni dellaRivoluzione?

V.G – Di totale apertura di coscienza edi considerare l’arte come una impor-tante forma per la conoscenza, quindilasciare libertà di espressione… l’artistaè come un investimento a perdere…Si tratta di un rischio, si investe senzasapere il risultato finale… anche quandonoi siamo stati incaricati, dal Che e daFidel, di realizzare questo Centro delleScuole d’Arte del Terzo Mondo, dovefar incontrare le tre culture, c’è statafiducia e tutti si sono meravigliati diquesto fatto che non si sia realizzato unconcorso …ma in realtà si era ancora inun clima di continuazione della “guer-ra”, non c’era tempo… si diceva: “tu saifare questo? Si? Bene, fallo!”. Poi caso-mai nel corso della realizzazione si valu-tava… ma era importante mostrare lepriorità, come in campo culturale.Loro avevano incaricato la moglie diHerman Cienfuegos, che era il fratellodi Camilo, Ministro della Costruzio-ne… proprio mentre tornavano dallavisita e dalla decisione presa al CountryClub, l’avevano vista dalla macchina, sisono fermati e le hanno dato l’incaricodi seguire il progetto.Lei rispose: “no, non posso, mi sonoappena laureata, però ho un amico bra-vissimo, è un cubano che ha già chiama-to due compagni italiani, architetti…“va bene, va bene, pensaci tu.”Da lì è cominciato tutto e noi siamo staticoinvolti, ma tutto inizia grazie al climaparticolare e dall’estrema libertà.

eM. – Dato che Cuba è tutta una fuci-na di scuole di arte e di cultura, in tuttele Province cubane esistono, pensa che igiovani cubani di oggi che frequentanoqueste scuole abbiano attinto dalle ideedel Che anche questa apertura mentale?

V.G. – Io penso di si. Fra l’altro c’è unesempio attuale a La Habana che è laFabbrica del Latte. Anche in altre cittàsi prova a realizzarne, riutilizzando vec-chie fabbriche dimesse e trasformando-le… e i giovani in prima persona pro-pongono e agiscono. Di questo metodoera entusiasta Eusebio Leal, grande per-sonaggio… responsabile del restauro diLa Habana Vecchia.Anche Eusebio aveva avuto poi a chefare con i “burocrati” ma come noi erariuscito a spigolare via e operare in liber-tà. In un certo momento, però Porro hadovuto andare a Parigi, e per farlo hatrovato gli appoggi come quello di CarloRafael Rodriguez (politico del PartitoComunista cubano pre-rivoluzione, chesi unì al Movimento 26 Luglio sullaSierra nel ‘58- ndr.), che lui avevanascosto a La Habana ai tempi dellaRivoluzione. A Parigi c’era Carpentier(Alejo Carpentier, famosissimo scrittoree musicologo cubano, inventore del rea-lismo magico, esiliato molto prima dellalotta rivoluzionaria e poi sempre fedelea Cuba - ndr.). Porro in Francia hacostruito cose molto belle, grazie allosviluppo culturale di quel paese poi ci siè stabilito. Io in Italia... ho potuto farepoi solo ristrutturazioni, forse perchécomunista, non so... mi hanno... vabeh...

eM. - In conclusione il lascito culturaledel Che ai giovani cubani avrà ancorainfluenza? Sappiamo che Cuba è accer-chiata anche culturalmente da partedegli Stati Uniti e che non è facile trova-re i mezzi per esprimersi senza caderenelle logiche commerciali. Quindi que-sti giovani che sono cresciuti nell’ambi-to della Rivoluzione, grazie al Cheaffronteranno anche questa sfida cultu-rale?

V.G. - Ma io penso di si, perché per mel’importante in questo momento è chela Rivoluzione sia sufficientemente spre-giudicata, per non aver paura, come èstato per il turismo... ad esempio c’èstata una sfilata di moda di Chanel alPrado ... e noi ad esempio speriamo dicontattare altri nomi della moda, italia-ni, per proporre performance o eventinei contesti cubani... con lo scopo difinanziare ad esempio la ristrutturazionedi scuole o altro. Per fortuna questa

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Garatti con Moravia in visita a la Escuelas de La Habana

chiusura non c’è. Per fare un esempio,c’era un famoso cineasta sovietico i cuifilm stupendi girati negli anni trenta,erano pieni d’inventiva e genialità, maparticolari, tanto che in Unione Sovieti-ca non vennero proiettati, mentre anda-rono ai festival all’estero. Questo perchéi “colleghi” avevano paura a mostrarepercorsi fuori dalla linea inquadrata,dall’idea prestabilita... Ecco questo iospero proprio che come per i centri diaggregazione, per le fabbriche riadatta-te... ci sia disponibilità. Come dicevoprima, Eusebio Leal, che ho incontratoanche nell’ultimo viaggio che ho fatto aCuba, mi ha detto: “Sono entusiasta diquesti giovani che fanno queste cose”.Anche lì, non c’è stata nessuna intro-missione, che ne so, del Partito o diqualche cosa che potesse fermare que-ste energie. Per questo io sono ottimista.Poi per quanto riguarda il Che, l’impor-tante ora è riuscire a capire la straordi-naria umanità di quest’uomo, che peruna serie di ragioni non si è mai .... ( siemoziona molto )... perché uno puòdire è puro, la santità... ma lui era estre-mamente vero, vitale e non è che si sen-tisse come uno straordinario, era deltutto normale... come quando dovevadire al contadino che doveva fare i com-piti prima di pensare a combattere.Questo è “lo straordinario” e questodobbiamo continuare a ricordarlo.L’esempio tremendo che tutti dobbia-mo avere grazie al Che, questa cosa checi deve tenere sempre carichi.

eM - Una fotografia molto nota la ritraecon Alberto Moravia proprio nel com-plesso de Las Escuelas Nacionales deArtes a La Habana, cosa ricorda dellevisite di personaggi come lui e cosadicevano della Scuola? Viene da chie-dersi cosa ne pensava ad esempio ancheAlicia Alonso... dello sviluppo del pro-getto nato dal pensiero del Che e diFidel?

V.G. - Moravia era presente con DaciaMaraini. Era cosciente di quello che erasuccesso e conosceva tutto della recentestoria, della Rivoluzione lì e di quella inUnione Sovietica... e capiva la volontàche c’era dietro ed erano tutti entusiastidi questo progetto e della libertà cheavevamo. Per Alicia Alonso il discorso fudiverso, perché essendo come tutte ledonne cubane estremamente realista,

aveva capito dopo il primo periodo chela fine dei lavori avrebbe ritardato... finoa quando in effetti tutto si fermò.I lavori però si fermarono non perchèesisteva una volontà di interrompere,era la guerra, Las Escuelas Nacionalesde Artes diventavano una meta... nonsecondaria, ma non fondamentale per-ché avanzavano altre priorità. Il Chestesso aveva chiesto a Fidel di destinarefondi ad altre urgenze, alla battaglia...Ecco che Alicia Alonso una volta capitele difficoltà di insediarsi nelle nuovestrutture, con gli studenti del ballettodisse di preferire ancora di restare incentro a La Habana. Da fuori disserosubito che lei aveva condannato lenuove scuole, ma questo non è vero perniente. Era solo una visione molto realedella situazione.

eM. - Architetto lei è venuto via daCuba solo nel ‘74 quando il progettonon era ancora terminato, tanto da rila-sciare dichiarazioni che il suo sognosarebbe stato quello di vederlo realizza-to. Poi è ritornato varie volte, ma nel2014 le hanno organizzato una granderetrospettiva sulle sue opere e una gran-de festa...

V.G. - Si nel Centro LAM (Centro deArte Contemporáneo Wifredo Lam-ndr.).

eM. - Che prospettive ci sono che infuturo sia possibile terminare il progettocompleto? Cosa ci può dire, cosa sa tra-mite i suoi contatti, le sue conoscenze?

V.G. - C’è stata una volontà di parlarne,anche qui in Italia. Poi a Cuba nel 1998ci siamo riuniti io, Porro e Gottardi,dicendo che occupandoci di restauri dicose antiche, come in Mexico, volevamoprocedere e chiedevamo... poi c’è statol’interessamento anche del WordMonument Found, poi però non se nefece nulla. Anche il Governo italianoaveva preparato le procedure per unfinanziamento, poi Berlusconi, all’epocaal governo, quando venne a saperlofermò tutto... “dare soldi a Cuba, farequesto affronto al mio amico Bush?”. Ilrubinetto si chiuse subito. Adesso cisono tutta una serie di altre iniziative, adesempio l’architetto Paolo dell’INARCdi Roma si sta operando per fare inmodo che tramite l’UNESCO le scuolediventino patrimonio dell’umanità, equesto potrebbe essere un grande aiuto.Insomma vediamo, io mi sono pro-grammato di vivere ancora... anni ... equindi...

eM. - Architetto, per concludere,abbiamo capito che se parliamo del Chee di Fidel, parliamo di due sognatori chedecisero di trasformare un luogo di pri-vilegi come il Biltmore Golf Club in unascuola delle Arti e per il Terzo Mondo,ma anche se parliamo di voi architettinon possiamo che definirvi sognatori,insomma come siete entrati in sintonia?

Era un sogno legato ad una follia collet-tiva?

V.G. - ...(Ride) no per nulla, era tuttomolto concreto, reale. Per esempio miamoglie, Wanda Garatti che purtroppoora non c’è più, lei lavorava nel teatro, lechiesero di partecipare a un gruppo perla formazione degli istruttori d’arte.Insomma si decideva e si procedeva.Noi non abbiamo mai perso la concre-tezza, ad esempio queste Scuole chedovevano servire e rappresentare ilTerzo Mondo, non avrebbero dovutoessere delle cose celebrative. Come laRivoluzione, doveva continuare la batta-glia ma non aveva bisogno di celebrarsi.Nulla di trionfalistico alla fine. Proprioper questo erano strutture che non ave-vano facciata, nel senso della rappresen-tazione. Io ad esempio dicevo che men-tre il potere costruisce strutture chedevono incutere paura o rispetto nelpopolo... “il potere sono io”... e quindile strutture erano simmetriche, blocca-te, non lasciavano spazio al divenire, allatrasformazione. Il potere afferma rap-presentandosi: “io ci sarò sempre”. Daqui in avanti invece con la Rivoluzione ilpopolo sarebbe stato il “proprietariodefinitivo” delle strutture, quindi eranoconcepite come luoghi da vivere, dagodere, non da guardare con timore orispetto. Infatti queste strutture eranoattraversabili, collegate... Noi eravamotre personalità differenti, però avevamodefinito un luogo comunicante, dovenon esistevano confini tra struttura enatura, ad esempio il balletto avrebbepotuto essere rappresentato fin sul tetto,insomma da dentro chi la usava dovevaimpossessarsi del corpo della struttura.Solo le indicazioni e le richieste dei“professori”, degli artisti che avrebberoinsegnato furono le nostre guide, noiliberamente potevamo esprimere lenostre idee.Ad esempio nel caso della danza, aveva-mo assistito molte volte a prove che sisvolgevano in palestre e avevano capitoche i muri non potevano essere che con-cavi o convessi e che i soffitti dovevanoessere alti e curvi... da questo sonovenute le soluzioni strutturali, non per-ché avessimo estro o schiribizzi da espri-mere. Noi tre ci eravamo conosciutiprima in Venezuela e da allora tutti e trepensavamo che per un progetto biso-gnava agire sul contesto. Il contesto nonpoteva essere solo geografico, morfolo-gico, doveva essere essenzialmente cul-turale. Ci rifacevamo a Lima, a Lam... equesta conoscenza aveva arricchito lanostra immaginazione, il nostro sodali-zio, il nostro bagaglio.La famosa cultura, che è stata tanto fon-damentale e continua ad esserlo perCuba, “ser culto para ser libre”, ecconoi di questo ci eravamo ben imposses-sati.

eM. - Architetto è stato gentilissimo. Anome della nostra Associazione la rin-graziamo tantissimo.

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Vittorio Garatti

Con grande piacere ed interesse cisiamo presentati all’incontro fissatodall’amico Gaetano Longo presso lasede dell’UNEAC di La Habana, inuna bella palazzina circondata da ungiardino tropicale disseminato ditavolini colorati, in perfetto stile caffèletterario “caraibico”. Il caldo irrealedell’agosto habanero non ci ha inalcun modo impedito di arrivare conbuon anticipo rispetto all’orario pre-fissato, per essere sicuri di non tarda-re a un appuntamento così impor-tante e da noi fortemente voluto, maal contempo per godere del fascinodi questa parte ombreggiata ed ele-gante del Vedado, dove il mondoappare incantevolmente sospeso neltempo.Quasi d’improvviso ci siamo trovatidavanti il Generale Acevedo che, conun deciso gesto della mano, ci haindividuati all’istante e invitati concortesia a sedere al tavolino più pros-simo. Io con il mio spagnolo trabal-lante, Ilaria con la sua timidezzarispettosa, nell’attesa del nostro pre-zioso interlocutore Gaetano, abbia-mo pertanto intrapreso un simpaticodialogo conoscitivo conl’alto ufficiale delle FARil quale, rivolgendosi anoi con un accogliente “imiei giovani amici”, ci haomaggiato di una copiain ultima edizione diDescamisado e di altrititoli in cui racconta, tral’altro, le esperienze inter-nazionaliste in Angola.Acevedo è oggi a Cubauna figura di prima gran-dezza, una personalitàche ha saputo ben conci-liare le considerevoliresponsabilità militaricon l’impegno qualemembro dell’UNEAC eautore di testi letterarisignificativi, come l’og-getto principale dellanostra conversazione.Nel modo in cui si con-viene per occasioni cosìimportanti, sebbene nelpoco tempo a disposizio-ne, avevamo preparatocon diligenza una serie di

domande e un filo conduttore daseguire durante l’intervista, salvo tro-vare di fronte a noi la personalità vul-canica, empatica e al contempo riso-luta del Generale e, del resto era pre-vedibile, non riuscire quasi mai atenere in mano il pallino della discus-sione. L’idea di base era quella diapprofondire i fatti, le esperienze e gliobiettivi di un protagonista della sto-ria cubana degli ultimi sessant’anni,incentrare la discussione sugli annidella Sierra Maestra e, dove possibi-le, approfondire alcune questioniriguardanti le missioni angolanedegli anni ‘70 e ‘80, per capire qual-cosa in più rispetto al quadro idealee culturale che alimenta tutt’oggil’impegno antimperialista e interna-zionalista di Cuba, dalla conferenzaTricontinentale in avanti. L’incontroè durato due ore abbondanti, volatevia in un battito di ciglia e scanditedal suo perentorio e divenuto per noileggendario: “¡Que quiere saber, quequiere saber!”. L’obiettivo prefissatoè stato raggiunto a metà, abbiamoparlato molto e con piacere diDescamisado, della sua genesi e della

Sierra, meno, almeno non quantoavrei voluto, degli avvenimenti suc-cessivi.Con Descamisado, introdotto in edi-zione originale dal prologo del Presi-dente del Consiglio di Stato RaùlCastro Ruz, l’autore ripercorre l’an-no e mezzo passato con l’EsercitoRibelle, in prevalenza agli ordini delcomandante Che Guevara. Dallafuga adolescenziale dei fratelli Aceve-do, Enrique quattordicenne e Roge-lio di due anni più grande, nell’ago-sto del 1957 (esattamente sessan-t’anni prima rispetto all’incontro),fino all’ingresso trionfale a La Haba-na, del gennaio 1959. Colpisce findalle prime battute, senza alcun dub-bio, la dimensione umana impressa afatti che sono da considerarsi epici atutti gli effetti e, seppur non fondati-vi della nazione, fondativi di quelloche è ancora oggi la Rivoluzionecubana. Vicende rese immortaliattraverso l’iconografia ufficiale eraccontate nelle cronache e nei diaridei protagonisti (il Generale ha sot-tolineato, a domanda diretta, quantoper i subordinati fosse invece vietato

tenere un diario).Osservare quei fattieroici “dal basso” econ gli occhi di unquattordicenne viva-ce, ostinato e ricco diimmaginazione, gettauna luce fresca suquella fase storica cosìavvincente. I “Desca-misados” (nome dellaprima squadra di asse-gnazione dei dueragazzi) infatti, comeha sottolineato ilnostro interlocutorenel corso della chiac-chierata, erano gli ulti-mi, l’ultima ruota delcarro, quelli con learmi peggiori e senzaspecializzazioni disorta. La squadraaveva allo stessotempo una funzionesecondaria di assegna-zione punitiva, insostanza era compostada coloro i quali, per

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Enrique Acevedo González,diventare uomini a cavallodella lotta rivoluzionariaIncontro con il Generale di Brigata delle FAR (Forze Armate Rivoluzionarie),Enrique Acevedo González, uno dei giovani cubani che rispose al richiamoverso la Sierra MaestraAntonio Martinelli

Enrique e Rogelio Acevedo i due fratelli Descamisados

qualche ragione, erano in attesa diun’occasione di riscatto.Alla domanda: “Perché lei e suo fra-tello avete deciso di unirvi all’Eserci-to Ribelle?” la risposta è stata secca,univoca, chiara: “Cercavamo libertà,avventura”. La libertà in questione èla versione cubana di quella ricercatada un qualsiasi adolescente o giova-ne uomo in ogni parte del mondo,evoca quella quasi coeva di Kerouak,e, sebbene più acerba, è in una certamisura la medesimalibertà perseguitadallo stesso Che aitempi del viaggio inmotocicletta. Vederecon i propri occhi,conoscere il mondo,trovare se stessi al dilà del microcosmoin cui si è cresciuti: èil sogno di molti, masoltanto in pochi lorealizzano. La Sier-ra, nella mente enella fervida imma-ginazione di dueragazzi nati a Caiba-rien e cresciuti aRemedios, nellaprovincia di VillaClara, di Padre spa-gnolo e di madrecubana, rappresen-tava proprio questo.Racconta il più gio-vane dei fratelli: “Aitempi dei “Desca-misados” eravamo magrissimi, face-vamo marce massacranti e vivevamodi stenti, ma tutto ciò per me era undettaglio di poca importanza. Misvegliavo al mattino e la prima cosache mi balzava in mente era la mera-viglia assoluta dell’avventura chestavo vivendo”. Questo era il lorospirito e, aggiungo io: “Come darglitorto?”.In famiglia assistevano non di rado adiscussioni accese tra il padre, chepure aveva disertato l’esercito spa-gnolo al momento di dover intra-prendere una campagna militare inMarocco, apolitico, ma simpatizzan-te di Franco (andava dicendo, contono giocoso, rivolto ai suoi figli, chei cubani avevano bisogno di unamano forte: Franco in Spagna e Bati-sta a Cuba!), e la madre, invece, unadonna forte e di vedute molto piùampie, patriota, grande ammiratricedi Antonio Guiteras e portatrice diun odio patologico per Batista e ilsuo regime. I fratelli Acevedo sapeva-no tutto dei rivoluzionari, anche gra-zie all’articolo di Mattews uscito sulNew York Times nel marzo del ‘57,non credevano ad una sola paroladelle calunnie diffuse dalla stampa diregime. A livello politico non eranosolidi, tuttavia Enrique, sulla sciadelle idee della madre per cui parteg-giava durante le discussioni con il“gallego” (così egli appella il padre inmaniera scherzosa, con riferimento

alle sue origini asturiane, dandoci daintendere quanto il genitore calcassela mano nelle discussioni per burlar-si delle reazioni della moglie), sidichiarava guiterista. Si può dunquedire che declinavano istintivamente,alla maniera di due adolescenti asse-tati di vita, le idee progressiste dellamadre. Erano così sostenitori con-vinti del bisogno di una maggioregiustizia nella società cubana, del-l’esigenza di ripristinare al più presto

la costituzione del ‘40, del bisogno diuna riforma agraria e della necessitàdi nazionalizzare le compagnie elet-trica e telefonica. Questo bastò a farlipartire, a farli diventare uomini acavallo di una ribellione che si anda-va configurando come l’ultima gran-de rivoluzione del Novecento. Dopovarie peripezie, si presentarono alcospetto del Che con una determi-nazione di ferro e una pistola in due,forti anche del fatto di saper leggeree scrivere. Nel film di Soderbergh“Che - L’argentino” c’è una scena incui si raccontano proprio quei primimomenti, gli Enrique e i Rogelio chesi siedono per terra sfiniti di fronte alChe, rifiutandosi con ostinazione diessere rispediti a casa, sono proprioloro. Acevedo in questo caso, al di làdelle soluzioni cinematografiche, haconfermato che nella sostanza i fattisi svolsero proprio in quel modo.Il libro è ricco di dettagli riguardantiil modo di vivere quotidiano sullaSierra Maestra, intervallati, soprat-tutto nella prima parte, da moltiricordi sulla vita condotta dal prota-gonista della vicenda prima di intra-prendere un’impresa così temeraria.Tali memorie, inserite alla stregua diartifici letterari, regalano per di più allettore uno spaccato realista sulla vitanella provincia di Cuba prima dellaRivoluzione. L’autore attribuisce ladovizia di particolari anche al fatto diaver subito un serio incidente poco

dopo la vittoria del ‘59, con conse-guente lunga e dolorosa convale-scenza. Un riposo forzato che tutta-via gli permise di aver molto tempo adisposizione per ricordare e perappuntarsi i fatti, istante dopo istan-te, quasi giorno per giorno. La pub-blicazione è avvenuta molti annidopo, ma quel periodo di sospensio-ne si è rivelato cruciale per un’affida-bile ricostruzione letteraria successi-va.

Come ha piùvolte sottolineatoil Generale: “ConDescamisado hovoluto raccontarei fatti nel modo incui si sono svolti,ho raccontato larealtà quotidiana,nuda e cruda”.Così facendo eglici accompagnanel bel mezzodella Sierra Mae-stra, tra le ruvi-dezze della vitadei ribelli, ce lamostra dal basso,attraverso i suoiocchi di ragazzo econ un punto divista squisitamen-te soggettivo. Conlo scorrere piace-vole delle pagine,apprendiamo cosìche l’esercito rivo-

luzionario era formato da un vero eproprio campionario antropologicocompleto di esseri umani allo statocivile, potevi trovare brava e cattivagente, persone coraggiose, avventu-rieri, opportunisti, eroi, e, allo stessomodo, le persone migliori potevanoin qualche misura essere problemati-che, controverse, ed avere tra di lororelazioni non di rado caratterizzateda attriti o difficoltà di vario genere.In poche parole, una storia di uomi-ni. L’autore in tale senso si può direche opera per sottrazione, e procedesenza togliere niente al raccontoquotidiano dei fatti, all’opposto,arricchendo quest’ultimo con accor-gimenti letterari volti a rendere piùdilettevole la lettura. Egli invece sot-trae, quasi del tutto, dalla narrazionedella vicenda storica, quel carattereepico che tende in una certa misuraa stereotipare fatti e protagonisti e adidealizzare al massimo i buoni perporre tutto il male sulle spalle deicattivi. Il suddetto alleggerimentodell’aura sacrale è espresso attraversoun paradigma linguistico poco con-sueto, con uno stile in passato da luistesso definito giocoso, al limite del-l’irriverente, ed è ottenuto anche gra-zie al largo impiego di un linguaggiosegnatamente militaresco. La fre-schezza sfrontata della realtà, raccon-tata in maniera così originale, creaun effetto molto gradevole se postain relazione con il registro retorico

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Il Generale Acevedo intervistato da La Jiribilla nel 2008

ufficiale attraverso il quale siamo abi-tuati a sentir raccontare la straordi-naria epopea dell’Esercito Ribelle, ecustodisce, in seconda istanza, unmessaggio granitico: quando la causaè giusta, bisogna credere con forza inquello che si fa, soprattutto in mezzoalle difficoltà. Un’idea astratta resanel racconto sotto forma di fiduciaincrollabile riposta nei propricomandanti, e nel fatto che la vittoriaperseguita sarebbe prima o poi arri-vata. Su questo punto il nostro inter-locutore è categorico: “Non ho mainutrito il minimo dubbio sul fattoche prima o dopo la vittoria sarebbearrivata, e quando, nei momenti libe-ri, parlavo con i miei compagni diquesto argomento, pensavo, a voltesenza dirlo, che avrei potuto combat-tere ancora molto a lungo, molti annise necessario, fino al trionfo”.Con il procedere sempre più fluidodella conversazione, sono via viaemersi tanti elementi molto interes-santi e divertenti sul rapporto delgiovane con gli altri ribelli e con igiganti della Rivoluzione. Aneddoti,storie e pensieri che, come piccolitesori nascosti, popolano le pagine diDescamisado.Il giovanissimo protagonista, ateo eaccanito lettore, per lungo temposulla Sierra non trovò altro da legge-re al di fuori di una Bibbia. Nono-stante le prese di giro dalle originipiù svariate dei compagni, la lesse,dapprima per necessità, poi con cre-scente interesse e anche grazie aquella inattesa lettura, più avantinegli anni, ebbe modo di avvicinarsicon analoga atten-zione al Corano.Enrique era un ado-lescente sveglio,senza ombra didubbio, e la suasopravvivenza quo-tidiana era fattaanche di espedienti.Abbiamo appresodivertiti quanto,soprattutto neiprimi tempi e dopoaver ricevuto varie“bastonate”, eglitendesse a girarealla larga dai Capi,soprattutto dal Che.Racconta il Genera-le:“lo vedevo avvici-narsi in lontananza?bene, abbassavo latesta e giravo allalarga”. E faceva lostesso con Fidel aitempi della colonnaUno, pur riconoscendo di non avermai ricevuto, dal Gigante VerdeOlivo, né canzonature, né forti rim-proveri, al contrario di ciò che acca-deva quasi sistematicamente con ilChe. Confessa di non aver mai avutoun grande rapporto con lui, loammirava e lo idealizzava molto, maci dice, scuotendo un po’ la testa, di

non esser mai riuscito a relazionarsiin maniera piena ed aperta con l’Ar-gentino. Provava spesso irritazionenei confronti delle battute sarcasti-che del Comandante, un disagio chenon gli hai mai in realtà permesso dicomprendere il suo senso dell’umo-rismo, diverso da quello cubano.Enrique, all’epoca un ragazzo esube-rante e temerario, percepiva quel sar-casmo nei suoi confronti, seppurusato con toni spiritosi e mai male-voli, alla stregua di un attacco perso-nale, si sentiva sminuito, perseguita-to. Con la maturità, il risentimentoadolescenziale è andato dissolvendo-si, per lasciare spazio soltanto all’am-mirazione e all’idealizzazione che loportarono, ai tempi, a fare “cartefalse” per incorporarsi di nuovo agliordini del Che, nella neonata Colon-na Otto “Ciro Redondo” in predica-to di marciare verso Villa Clara, e allariflessione che, dopotutto, quelmodo canzonatorio celava unamaniera di esprimere il proprio affet-to. Poi, prosegue riconoscendo chel’Argentino era molto duro, soprat-tutto con i ragazzi. Umano, giusto,ma durissimo, e non concedeva lasua confidenza in maniera amiche-vole a tutti, come, per contro, tende-va a fare Camilo. Il tono cambiaquando accenna al suo rapporto concolui che stava per divenire l’Eroe diYaguajay. Ammirazione ed idealizza-zione totale, senza alcuna ombra diattrito. Il carattere affabile e il modoamichevole di porsi rendevanoCamilo quello con cui i più giovanitendevano ad identificarsi in misura

maggiore. Il Generale ricorda contenerezza i momenti passati con lui.Riflettendo sopra questa testimo-nianza diretta emerge una volta dipiù quanto, in verità, Il Che non stes-se combattendo soltanto una batta-glia di indipendenza e di liberazione,bensì stesse gettando delle vere eproprie basi per l’educazione di un

popolo libero e consapevole. Inpoche parole, il Che aveva già ampia-mente maturato la sua visione d’in-sieme di matrice marxista e la stavamettendo in pratica attraversol’esempio. Insegnare la disciplina airagazzi era cosa primaria per lui.Insegnare, ad esempio, a leggere escrivere a coloro che aveva accettatonella sua colonna, ad esclusivo pattoche imparassero a farlo, era soltantoun altro tassello del mosaico. Aceve-do rammenta con un sorriso quanto,dopo giornate sfiancanti fatte di sve-glie impossibili, di privazioni, marce,di azioni le più disparate o semplicioperazioni quotidiane, era divertenteper loro (lui e il fratello) vedereuomini grandi e grossi (25/30 anni)prendere la penna in mano e scrive-re frasi da scuola elementare. Unsolo episodio narrato nella secondaparte del libro prefigura una inattesaquanto gradita, agli occhi del giovanerivoluzionario, discesa tra i comunimortali del Gigante argentino. È luistesso a dirci, riprendendo un temadel racconto, di non aver creduto aipropri occhi quando, a seguito del-l’ennesimo attacco aereo subito nelcorso dell’Offensiva del Verano,attraversando un’area appena bom-bardata e trovandosi da solo a curio-sare all’interno della pericolante“comandancia” prossima a El Jibaro,si imbatté in un oggetto quasi sacro:“la mochila del Che”. Il quindicenneribelle, alla perenne caccia di avven-ture, non resistette proprio alla tenta-zione di sbirciare quale lettura maiaccompagnasse il Comandante in

quel momento e,con sommo stu-pore, anziché tro-vare Stalin o Mao,intravide unacopia di “Un ame-ricano alla corte diRe Artù”. Un clas-sico della lettera-tura fantasticaquindi, in cuiMark Twain, sep-pur proponendouna serie di mes-saggi a ben guar-dare del tutto rac-cordabili con lebattaglie ideali delChe, utilizza unostrumento lettera-rio leggero, incon-sueto e divertente.Questo avveni-mento fece tirareun sospiro di sol-lievo al giovane

“villaclareño”, tra le pieghe di quel-l’oggetto smarrito egli poté infattiscorgere uno spiraglio di umana leg-gerezza sotto la corazza del combat-tente impeccabile, nonché un sussul-to di umanissima paura nel modoprecipitoso con cui lo zaino aveval’aria di essere stato abbandonato.Oggi, a La Habana, circa 60 anni

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I libri di Enrique Acevedo

dopo, Acevedo ricorda con visibileaffetto l’episodio.Ai tempi della Colonna Uno lo sce-nario iniziò a mutare, il giovane rivo-luzionario cominciò a sentirsi uncombattente a tutti gli effetti, venneinserito in un plotone operativo allavolta della vera e propria lotta arma-ta. Una lotta fatta senza dubbio dioperazioni, per così dire, logistiche,ma anche, e finalmente per il ragazzodi Remedios, di reali azioni di guerri-glia. Durante la conversazione su taletema il nostro interlocutore accennaad un altro aneddoto presente nellibro. Stanco di fare operazioni diapprovvigionamento e pronto acombattere per davvero, egli si rivol-se niente di meno che a Celia Sán-chez in persona, confidando nellasua pazienza, per protestare e dirsistufo di rubare vacche. Celia, confare compassionevole, volse il pro-prio sguardo verso il vicino JuanAlmeida per metterlo al correntedella variopinta rimostranza dell’exdescamisado. L’allora CapitanoAlmeida si trovò pertanto nella con-dizione di dover intervenire neldiscorso, e lo fece pressappoco così:“E’ il colmo sentir chiamare furto ilnostro diritto sacrosanto di confisca-re una proprietà illecita. Devi essereproprio un po’ sciocco a pensarequesta cosa!” . Ad Enrique non restòaltro che tornarsene mestamente allapropria missione, poco avventurosaai suoi occhi, ma vitale per la soprav-vivenza della guerriglia.Proseguendo poi nella lettura, leconsiderazioni, le riflessioni e ledigressioni della prima parte lascianospazio ad un vera e propria cronacadi guerra, le azioni e gli scontri del-l’Offensiva del Verano iniziano a sus-seguirsi a ritmo incalzante. Siamonel cuore stesso della lotta rivoluzio-naria e l’autore ce la racconta inmaniera appassionata e precisa, sem-pre con quel punto di vista soggetti-vo capace di rendere tutto così vivi-do. La sproporzione delle forze incampo e, per contro, la sproporzionedi quel fattore insondabile comune-mente chiamato motivazione, fiduciaincrollabile e determinazione al con-seguimento del successo, irromponoin tutta la loro evidenza. Dodicimilauomini dell’esercito cubano preserod’assedio la Sierra Maestra, serven-

dosi perfino dell’aviazione e di armichimiche tristemente celebri quali ilnapalm, al solo scopo di stanare edisperdere le truppe del Movimento26 de Julio (al tempo, poche centina-ia di uomini). Come sappiamo,l’azione passata alla storia qualeunica offensiva sistematica di Batistacontro l’Esercito Ribelle si risolse inun fallimento assoluto, e spianò difatto la strada alla decisiva avanzatadei rivoluzionari verso la conquistadella vittoria finale. Fidel e Raùlinsieme ad Almeida ad oriente, ilChe e Camilo verso occidente; cistiamo avvicinando alle battute finalidi quella che ormai aveva assunto lesembianze di una vera e propriaguerra. Fu a questo punto che ilragazzo di Remedios, senza la mini-ma esitazione, si incorporò di nuovonella colonna guidata dall’Argentino.Iniziava dunque per loro l’avanzataverso ovest, dalla parte costiera emeridionale dell’isola, attraverso unterritorio impervio, paludoso e pienodi insidie. Il nostro interlocutore ciparla con trasporto di quella marciae davanti agli occhi disegna con undito, su una carta geografica immagi-naria, il tracciato impossibile intra-preso dai rivoluzionari per giungerealle pendici della Sierra de Escam-bray. Tuttavia, come leggiamo nellibro, egli vi partecipò solo in parte,poiché ferito da un proiettile nemiconel corso di un’azione eroica condot-ta insieme a El Vaquerito, nelle fasiiniziali dell’avanzata. Con quest’ulti-ma si guadagnò finalmente la stimadel Che e l’ambito grado di Tenentedell’Esercito Ribelle. Convalescentee in clandestinità, egli venne dunquea conoscenza della fatica e delle peri-pezie vissute dai suoi compagni, inquella estenuante e leggendariaavanzata, soltanto dopo il ricongiun-gimento con la sua colonna, grazie alracconto del fratello Rogelio, ai primidi Dicembre del 1958. Siamo ormaiprossimi allo scontro decisivo, allavigilia dell’assalto di Santa Clara.Anche questo passaggio conclusivodella cavalcata rivoluzionaria verso lapresa del potere, pur molto noto,assume un carattere peculiare nellanarrazione dal basso dell’allora fre-sco di nomina Primo Tenente. L’as-salto al treno blindato è adagiatosullo sfondo, egli non vi prese parte

in prima per-sona poichéi m p e g n a t onell’attaccopresso un’al-tra zona dellacittà.Dopo il trion-fo della Rivo-luzione, Ace-vedo non hamai smesso diattraversareda personalitàdi primopiano la storia

cubana successiva. Nel 1960 lavoròcon il Che al Dipartimento di indu-strializzazione dell’Istituto Nazionaledella Riforma Agraria. Venne poispedito in Unione Sovietica dove siformò per diventare comandante diBattaglione. In seguito partecipò coni suoi “vecchi” compagni alla cosìdetta “Limpia del Escambray”, lalotta sviluppata per reprimere i foco-lai controrivoluzionari e fece questosenza autorizzazione, abbandonandogli studi di Geologia intrapresi inaccordo con il Che. Nel 1977 preseparte alla sua prima missione inAngola, nel 1987-88 tornò nel paeseafricano per una seconda missione efu in quell’occasione che vide la lucela primissima versione di “Descami-sado”. Ci racconta che la stese neimomenti in cui il conflitto per ladifesa della frontiera dalle incursionisudafricane era meno intenso.Come inciso finale, ho scelto diriportare un aneddoto in lingua ori-ginale che compare tra le note bio-grafiche da me consultate, narratodall’autore in prima persona:“Un día me encontraba en una cenaen casa de Carlos Rafael Rodríguezcon motivo de su cumpleaños.Ahí sepresentó el Comandante en Jefe. Enla sobremesa, Fidel se me quedómirando. De repente me dijo: “Túsabes que tengo una deuda pendien-te contigo”.Le respondí: “No sé qué deudapueda ser, Jefe. Usted siempre me hatratado muy bien. Me siento satisfe-cho de a donde he llegado”.Se me quedó mirando. Pausadamen-te me reveló: “El Che te pidió paraque fueras a Bolivia. No accedí.Tú ytu hermano siempre han estado muyjuntos. No me pareció justo separar-los”.Me quedé anonadado. Así era elChe. Así es Fidel.

Fonti:Descamisado, Editorial CulturaPopular, La Habana, 1993 (Primaedizione);https://www.ecured.cu/Enrique_Acevedo (per le note biografiche);Per scrivere questo contributo misono inoltre servito dell’intervistarilasciata da Acevedo a Luis Baez perun numero speciale del Granma,pubblicato nell’anno del cinquante-simo anniversario dello sbarco diPlaya Las Coloradas e dell’ottantesi-mo compleanno di Fidel Castro.

Pubblicazioni dello stesso auto-re:Descamisado, Editorial CulturaPopular, La Habana, 1993 (Primaedizione)Guajiro, Editorial Capitán San Luis,La Habana, 1997 Fronteras, Casa Editora Abril, LaHabana, 2009 Los sueños del Tigre. Paramilitaresen Cuba, Casa Editora Abril, LaHabana, 2016

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I nostri Antonio e Ilaria con il Generale Acevedo

el Moncadael Moncada12IINNSSEERRTTOO SSPPEECCIIAALLEE:: DDOOCCUUMMEENNTTII PPEERR IILL XXIIII CCOONNGGRREESSSSOO NNAAZZIIOONNAALLEE

Questo è il documento politico votatodalla maggioranza del ComitatoDirettivo Nazionale nella riunionesvoltasi a Milano il 24.09.2017, dasottoporre al vaglio dei Circoli dell’As-sociazione affinché possano formularegli eventuali emendamenti.Tali emen-damenti verranno poi discussi all’in-terno della commissione politica cheverrà insediata in occasione del Con-gresso previsto nella prossima prima-vera.Il documento licenziato dal CDN,contiene una accurata analisi del

panorama politico internazionale utilealla comprensione delle connessioniesistenti tra i più importanti avveni-menti mondiali che, una volta conte-stualizzati, offrono una efficace chiavedi lettura dello straordinario momentostorico che stiamo vivendo.Il 2018 sarà l’anno in cui per la primavolta dal 1959, Cuba dovrà a eleggereun Presidente che segnerà il passaggiodel potere dalle mani dei padri dellaRivoluzione alle nuove generazioni.Sarà anche l’anno in cui le peggioriforze reazionarie statunitensi spinge-

ranno la sconsiderata presidenza delloro paese a tentare di restaurare unassoluto dominio nell’area. E così via.È con una situazione così ampiamen-te descritta nel documento, che lanostra Associazione è chiamata a rin-novare i propri organi dirigenziali edecidere le politiche più consone adaffrontare le sfide dei prossimi quattroanni. È l’importanza di un tale compi-to che ha reso necessario redigere undocumento che fosse all’altezza dellafunzione che è chiamato a svolgere.

Il contesto internazionale, Cuba,l’Associazione

Cari compagni e amici, a distanza diquattro anni dall’ultima assembleacongressuale, ci ritroviamo nuova-mente a decidere quale politica qualiregole e quale organizzazione inten-diamo dare alla nostra Associazione,affinché possa affrontare nel migliormodo possibile le sfide dei prossimiquattro anni che, con tutta probabili-tà, avranno caratteristiche del tuttonuove se raffrontate con la recentestoria di Cuba. La complessità delmomento nonché del periodo che ciaspetta, rende necessario definire inmodo chiaro ed inequivocabile lelinee di indirizzo che la nuova compa-gine dirigenziale sarà chiamata adimplementare nel contesto di una rin-novata unità e univocità di intentiquali condizioni essenziali per gliobiettivi di solidarietà, sostegno poli-tico prefissati e buon funzionamentodell’organizzazione.Mai come in questo Congresso quin-di, il documento politico riveste unruolo di fondamentale importanzavista la consapevolezza della necessitàdi una approfondita analisi geopoliti-ca capace di descrivere i cambiamen-ti in atto nella regione latinoamerica-na e la relativa correlazione con il

resto del mondo, ivi compresa l’Euro-pa ed in particolare l’Italia. Ci preme,pertanto, canalizzare l’attenzione sulruolo dell’Associazione e dei rapporticon Cuba alla luce del contesto in cuisono inseriti.

Contesto europeo

Dal 2014 la situazione politica esocio-economica dell’Italia non hacessato di mantenersi stabile nellacrisi. La congiuntura economicanegativa che ha coinvolto soprattuttole classi lavoratrici medio-basse nonaccenna a momenti di ripresa. Adispetto di quanto sostengono irre-sponsabilmente ogni giorno i gover-nanti di turno, circa l’imminente usci-ta dal tunnel o la fine della crisi, la dif-ficoltà, la sofferenza, la disperazionedel vivere quotidiano e le prospettivevacue per le nuove generazioni sonouna realtà sotto gli occhi di tutti. Stia-mo sperimentando uno dei più duriattacchi allo stato sociale e ai dirittidei lavoratori dal secondo dopoguer-ra. I dati macroeconomici descrivonoun quadro di costante perdita dellepotenzialità economiche del paese, lecui conseguenze ricadono drammati-camente su coloro che non dispongo-no di sufficiente capacità di compen-sazione.

L’Europa liberista si conferma privi-legiato terreno di scontro tra classisociali, dove i lavoratori subisconooltremodo la deriva riformista deipartiti e delle organizzazioni sindaca-li, un tempo impegnati nella difesa delsalario e delle condizioni di vita neiluoghi di lavoro. Il quadro che emer-ge è disastroso: la disoccupazionedilaga soprattutto tra i giovani al disotto dei 30 anni che se possonoesportano il loro sapere all’estero; lascuola, la cultura, la sanità sonodiventanti degli optional sempre piùindirizzati verso la privatizzazione; lacura del territorio o del patrimonioartistico sono da anni lasciati in baliadi se stessi senza alcuna programma-zione e gestione centralizzata.Davanti a questo stato di cose risultasempre più evidente l’incapacità deigoverni neoliberisti nel fronteggiare lesfide della modernità. Il sistema capi-talista ha mostrato in tutta la sua evi-denza la sua fallimentare natura.Proprio per mascherare i risultati fal-limentari ottenuti nel vecchio conti-nente, la politica e l’informazionenormalizzata non fanno vedere oltre,non si chiedono cosa succede in altriPaesi e non propongono confronticostruttivi in materia di politica eco-nomica o sociale dove le eccellenzesono sotto gli occhi di tutti.

Questo inserto contiene i Documenti approvati dal Direttivo Nazionale cheserviranno per le valutazioni dei Circoli prima del Congresso, come stabilito

dallo Statuto.Per allargare il contributo informativo aggiungiamo anche il documento poli-

tico che non ha ricevuto l’approvazione del Direttivo Nazionale.Il prossimo Congresso Nazionale sarà il XII della nostra Associazione

e dedichiamo la copertina di questo inserto a compagni che hanno lasciatoun contributo importante alla nostra storia ma che ora non sono più tra noi. Questo perché la memoria possa essere sempre presente mentre operiamo

per rafforzare la nostra Associazione verso il futuro.La Redazione

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Bozza di documento politico per ilXII Congresso

Documenti per il XII Congresso Nazionale12

In base a questo immutabile paradig-ma, Cuba e Venezuela rimangonodelle dittature, Ecuador, Bolivia,Nicaragua, Uruguay e altri, non sonodemocratici. La Russia va sanzionatae la Cina, troppo potente e importan-te, va contrastata nei progetti di inve-stimento di sovrastrutture fuori dal-l’Asia.

Europa e Cuba

A seguito dei colloqui iniziati nel2014 e poi proseguiti nel marzo del2016 a La Habana, Unione Europeae Cuba hanno sottoscritto un accor-do di dialogo politico e di cooperazio-ne (che naturalmente da parte dellaUE mette in secondo piano la falsa“questione dei diritti umani”, utiliz-zata solo a comando e per convenien-za), dove è stata ratificata la normaliz-zazione dei rapporti tra i Ventotto eCuba, ponendo termine, dopo dueanni di intensi negoziati, alla rigida‘Posizione Comune’ in vigore neiconfronti dell’isola dal 1996, impostasu pressioni delle autorità spagnoledell’epoca, istigata da oltre oceano.La cerimonia della firma si è svoltapresso la sede del ministero degliEsteri cubano, alla presenza del titola-re di quest’ultimo, Bruno RodríguezParrilla e di Federica Mogherini, altoRappresentante dell’UE per la Politi-ca Estera e Sicurezza nonché Vicepre-sidente della Commissione Europea.L’accordo siglato lascia però intattetutte le questioni ideologiche checontrappongono buona parte deisistemi politici europei e quello cuba-no.In tale ambito l’Associazione dovràcontinuare a investire energie e risor-se in attività di controinformazionenel tentativo di portare a maggiorconoscenza la realtà dei fatti, contra-stando la mafia dell’informazionesupina al sistema liberista europeo.Il contesto LatinoamericanoDa alcuni decenni buona parte del-l’America Latina opera per riscattarsida una complessa situazione politico-economica nella quale è stata trasci-nata dal potere imperialista anglo-americano che dopo aver perso terre-no per l’avanzare dei movimentipopolari progressisti, cerca di recupe-rare la gestione delle risorse naturali edi riportare i paesi “ostili” sotto il pro-prio dominio.Molti analisti politici a tal propositoparlano di “Plan Condor 2.0”. La rie-dizione attualizzata del famigeratoPlan Condor che si riproporrebbe dicoordinare l’attività degli esponentidella destra latinoamericana alloscopo di isolare e abbattere queigoverni che non sono asserviti all’im-pero delle multinazionali occidentali.Dimenticano però il superiore scac-chiere della geopolitica che permettedi inquadrare, se pur ancora da lonta-no, altre soluzioni all’orizzonte.

Tra gli elementi di intervento di ordi-ne interno nel sub continente ameri-cano, che caratterizzano il piano didestabilizzazione, troviamo uncostante attacco all’economia e agliapparati produttivi, l’eliminazione dileader di base dei partiti socialisti epopolari. Le campagne mediaticheper criminalizzare i Presidenti eletti ei movimenti di sinistra, una continuaistigazione alla violenza interna, lacreazione e l’utilizzazione di ONGquali agenti destabilizzanti e un con-tinuo fomentare golpe morbidi o par-lamentari sono le leve di questa inge-renza. Nel tentativo di annientare lepolitiche di inclusione di questi paesi,abbiamo assistito al golpe in Hondu-ras seguito da quelli parlamentari delParaguay e del Brasile, una lotta sca-tenata da un insieme coordinato dapolitica, interessi locali delle multina-zionali occidentali e mezzi di comuni-cazione. A questi ultimi è stato lascia-to il compito di demolire l’immaginedel nemico e oscurare le mobilitazio-ni popolari a sostegno dei Presidentilegittimamente eletti. Questi sistemitentano anche di incrinare i frontisolidali all’estero e nelle intenzionisono propedeutici ad eventuali inter-venti “umanitari” stranieri.Il Venezuela è punta avanzata del pro-cesso progressista e quindi subisce ilmaggior attacco destabilizzante, conla creazione super-finanziata diun’opposizione reazionaria e golpista.Essendo anche il maggior produttoredi idrocarburi del continente il suospostamento quale fornitore di risor-se naturali a mercati differenti daquelli nord-americani, lo pone qualepunto finale della battaglia geopoliti-ca.Per questo la politica e l’economia delVenezuela sono da tempo sottopostead un attacco senza precedenti: l’op-posizione, in complicità con i poteriproduttivi e distributivi del paese,dirotta gran parte dei prodotti diprima necessità, alimentando in que-sto modo il mercato nero, il contrab-bando, prezzi fuori controllo.Nonostante tutto l’America Latinaresiste. In pochi anni è diventata laregione più progressista del mondo,orientata verso una integrazioneregionale, prerequisito per una realeindipendenza, democrazia e sviluppoeconomico e sociale. Come recente-mente affermato da più parti, l’Ame-rica Latina non sta vivendo un’epocadi cambiamenti ma un cambiamentod’epoca. Molti dei governi hannocomunque ripreso piena sovranità eautonomia politico-organizzativa.Positiva per la regione è stata l’istitu-zione di molteplici organizzazioniregionali come: Banco del Sur, Mer-cosur, UNASUR, Petrocaribe, Cari-com, Comunità delle Nazioni Andi-ne. Ma ancora più rilevanti sono leultime nate: ALBA, SUCRE (Siste-ma Unico di Compensazione Regio-

nale), l’istituzione delle imprese“grannazionali” per soddisfare lenecessità fondamentali delle popola-zioni con meccanismo di commercioequo, complementare, solidale e dellanon competitività tra i membri. LaTelesur nella regione rappresentaun’importate fonte d’informazione,non sottomessa al mortifero dominiodelle classi proprietarie. Infine laCELAC, ultima creatura ma forse lapiù importante, costituita da unacomunità politica di 33 paesi del-l’America Latina e Caribe. LaCELAC rappresenta tuta la distanzamorale esistente tra la regione Lati-noamericana e la vecchia Europa,basti citare gli accordi stipulati daquesta giovane organizzazione fonda-ta nel 2011: in occasione della suaprima riunione svoltasi nel 2013 èstato deciso all’unanimità di dichiara-re l’area libera da armi nucleari; nellaseconda riunione svoltasi a L’Havanai 33 stati che la compongono hannodichiarato, tra le altre cose, la regionelibera dalla guerra, affermando ched’ora in avanti qualsiasi controversiasarebbe stata risolta per via politica.Ma è l’ALBA, sistema alternativo almodello capitalista, l’organismo chepiù irrita l’impero perché con la suanascita è tramontata l’ALCA un’ideadi area di “libero” commercio senzarestrizioni doganali di sorta, cheavrebbe portato alla sottomissione deipaesi più deboli.Alla luce di questo sistema, nuovirapporti commerciali, politiche con-vergenti con paesi circostanti offrononuove opportunità di sviluppo a tutti,Cuba inclusa che regge la sfida daoltre 50 anni mantenendo un ruologuida per gli altri paesi.La nostra Associazione DEVE neilimiti del possibile appoggiare le ini-ziative che sorgono in sostegno, nonsolo di tutti i paesi facenti parte del-l’ALBA, ma soprattutto del Venezue-la. A tal proposito è giusto ricordarel’incontro svoltosi tra la nostra Segre-teria Nazionale e l’Ambasciatoredella Repubblica Bolivariana delVenezuela, nominato da poco vicepresidente dell’Assemblea NazionaleCostituente , Isaias Rodriguez, e ilnostro recente sostegno economico edi diffusione al documentario di Her-nando Calvo Ospina sulla crisi vene-zuelana.

Cuba e Stati Uniti

Fallito il cinquantennale tentativo didistruggere la rivoluzione cubana uti-lizzando “strumenti di vecchia gene-razione” gli USA cambiano strategiae tattica mantenendo però l’obiettivodi sempre: il ritorno dell’Isola sotto ilproprio controllo.Per parte propria Cuba continua lalotta per la propria sovranità, per l’eli-minazione del criminale blocco eco-nomico, finanziario, politico e per la

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Documenti per il XII Congresso Nazionale 12

restituzione di una parte del proprioterritorio: la baia di Guantánamo.Il 27 ottobre 2016 l’Assemblea delleNazioni unite ha votato per la25esima volta contro il blocco. Lanovità consiste nel fatto che per laprima volta gli USA si sono astenutisu una mozione contro il propriooperato, dimostrando rottura pro-grammatica al proprio interno. Risul-tato 191 voti contrari e 2 astenuti, mail blocco continua. Non dimentichia-mo che l’Amministrazione Obama,nonostante le pubbliche dichiarazio-ni, a livello finanziario ha inasprito ilblocco.Obama politico “lento” e poco effica-ce ha portato gli USA ad un significa-tivo indebolimento sullo scacchieregeopolitico mondiale e la coppiaObama-Clinton non ha fatto altroche fornire a Trump un assist clamo-roso per la sua campagna elettorale,basata non a caso sullo slogan “ren-diamo gli USA di nuovo grandi”.D’altra parte il nuovo inquilino dellaCasa Bianca sembra voler perseguireuna diversa politica rispetto al recen-te passato.Il nuovo Presidente Donald Trump il16 giugno u.s. ha pagato la “cambia-le” all’ala oltranzista repubblicanadella Florida, firmando un decretoabbastanza generico che annullereb-be il piano di ristabilimento delle rela-zioni tra Cuba e USA, inasprendo alcontempo il blocco.Restano immutate le principali con-troversie che contrappongono i duepaesi, fine del blocco e restituzionedella Baia di Guantánamo.Uno dei compiti principali dellanostra Associazione per il prossimomandato, dovrà essere quello diampliare l’informazione su questedue questioni fondamentali: Blocco eGuantánamo.

Cuba

Con l’apertura delle reciprocheAmbasciate è iniziato il processoverso la normalizzazione delle relazio-ni bilaterali con gli Stati Uniti anchese ciò non sarà definitivamente possi-bile finché sussisterà il blocco, non sirestituirà il territorio illegalmenteoccupato nella Base Navale di Guan-tánamo, non cesseranno le illegali tra-smissioni radio e televisive sul territo-rio cubano e non ci sarà una giustacompensazione per i danni umani emateriali che il popolo cubano hadovuto subire per oltre 50 anni.Il governo cubano ha posto delle con-dizioni pregiudiziali per gli incontribilaterali tra cui: la non negoziazionedei principi costituenti il fondamentodel sistema politico e sociale del paesein cambio di politiche cosiddette“distensive”.Cuba, oltre al blocco, risente ovvia-mente anche degli effetti negatividella crisi economica internazionale,

ma ciò nonostante il Paese continuanell’implementazione dei lineamentidi politica economica e sociale,approvati nel VI congresso del PCC eaggiornati nel VII per il periodo 2016- 2021. Attualmente è in atto la fasedi “concettualizzazione del modelloeconomico e sociale di svilupposocialista” basata su:- il riordino della rete scolastica e ilprogramma di recupero degli edifici edegli strumenti del sistema dell’edu-cazione; l’aggiornamento del sistemanazionale della salute con l’obiettivodi migliorare lo stato di salute dellapopolazione e dei servizi erogati;- l’istituzione della Zona Speciale disviluppo di Mariel con la prospettivadi attrarre investimenti stranieri alfine di aumentare le esportazioni eridurre le importazioni;- l’intervento sui prezzi dei beni diconsumo a causa delle distorsioni deiprezzi per l’intervento di intermediarisenza scrupoli e di una scadente atti-vità di controllo da parte delle istitu-zioni coinvolte;- un forte impegno per il superamen-to della dualità monetaria.Rimane inferiore alle aspettative illivello di produttività del paese che haimpedito miglioramenti pensionisticie salariali i quali continuano ad esse-re in generale insufficienti.La crisi economica globale iniziataalla fine del decennio scorso, ha coin-volto anche il Paese il quale ha man-tenuto una crescita di PIL medio parial 2,8% del tutto insufficiente a copri-re gli investimenti infrastrutturalinecessari allo sviluppo ed a migliora-re i consumi della popolazione.Tale situazione ha influito su granparte dei settori economici e strategi-ci del Paese. La produzione agricola èin crescita ma ancora non in grado disostituire l’importazione di alimentifacilmente producibili nel paese (es.la produzione del riso). Su questoversante si stanno proponendo diver-si interventi come il recupero emanutenzione di bacini artificiali alfine di incrementare l’approvvigiona-mento idrico (sistemazione del CanalMagistral Zaza - Sancti Spíritus).I trasporti urbani pur miglioratinecessitano di ulteriore sviluppo. Gliextraurbani Viazul, Astro e Omnibus,mantengono una discreta capacità diservizio e rappresentano una buonaopportunità per il flusso turistico,mentre la ferrovia ancora non riesce arappresentare una valida alternativa altrasposto su gomma.L’industria turistica è in continua cre-scita anche grazie agli investimenti innuove strutture di alto livello. La capi-tale, grazie alla costante opera diristrutturazione portata avanti dall’ar-chitetto Eusebio Leal, è diventata unadella più belle città che un turistapossa visitare e in cui vivere, il centroè una magnificenza continuamentearricchito da gemme strutturali di

splendida fattura.Il punto di forza dell’economia rima-ne l’industria legata alla IngegneriaGenetica e Biotecnologia e alla far-macologia.Da un punto di vista strettamentepolitico, il prossimo appuntamento diportata storica per Cuba sarà il pas-saggio di consegne della Rivoluzionedalle mani dei suoi padri alle nuovegenerazioni. Ciò avverrà nel 2018 altermine del mandato del PresidenteRaúl Castro. Fatto annunciato conampio anticipo, a dimostrazione delfatto che Cuba confida sulla propriacapacità di porsi al riparo da possibilitentativi di ingerenza straniera. Saràcomunque un evento che potrà appa-rire agli occhi degli irriducibili nemicidella Rivoluzione cubana, un’alettan-te occasione per tentare di creare con-fusione nell’ennesimo tentativo didestabilizzare il paese.La nostra Associazione ha l’obbligo disostenere, con tutte le sue energie,Cuba nella lotta contro possibili azio-ni sovversive, così come ha il doveredi diffondere in modo convincente eimplacabile l’indignazione per il man-tenimento dello stato d’assedio cui èsottoposta Cuba, per l’eliminazionedel quale vale la pena continuare acombattere.

L’Associazione

Estrema attenzione va posta alla flui-da situazione nelle relazioni Cuba-USA, nella consapevolezza che gliavvenimenti che si andranno deter-minando potrebbero richiedere scelteorganizzative ed operative mai speri-mentate in passato.Per il nuovo corso cubano, comeAssociazione, abbiano l’obbligo dimettere in campo una nuova politicadi collaborazione unita ad una politi-ca di solidarietà, che coniughi tradi-zione e modernità nel rispetto dellescelte cubane in campo politico-eco-nomico e di relazioni internazionali.Questo assetto comporta una ridefi-nizione dei rapporti tra Associazionee istituzioni cubane di riferimentotenendo presente che il nostro impe-gno deve essere orientato sulleseguenti azioni ed obiettivi:- deve rimanere immutato il nostroimpegno politico a fianco di CubaSocialista;- occorre migliorare la nostra capaci-tà di sostenere la nuova fase, conside-rando strategico l’asse della comuni-cazione e dell’informazione.- occorre promuovere l’impegno sulfronte della solidarietà materiale perconcertare con le autorità cubane lepriorità da loro espresse;- occorre promuovere e rilanciare lacampagna per il 5 per mille delleimposte a favore dell’Associazione. Inmolti hanno destinato tale finanzia-mento alla nostra Associazione, per-mettendoci di disporre di un discreto

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budget da destinare a progetti di svi-luppo a campagne politiche ed in pic-cola misura allo sviluppo e funziona-mento interno. Tale risultato è fruttodi una continua attività comunicativae divulgativa a tutti i livelli organizza-tivi dell’Associazione che va sostenu-ta ed alimentata. Aver scelto di impe-gnarci su progetti di valenza naziona-le, limitando l’impiego di risorse permicroprogetti non coordinati, hasignificato poter destinare i finanzia-menti derivanti dal 5 per mille, per losviluppo di estesi territori e per lo svi-luppo delle condizioni lavorative diun significativo numero di cittadini.Tuttavia, in accordo con la pianifica-zione di livello nazionale, i circoli pos-sono mantenere la possibilità di par-tecipare ad ulteriori attività solidali alivello locale, in piena applicazionedelle reciproche relazioni di gemellag-gio. Non vanno però nascoste le diffi-coltà che sovente dobbiamo affronta-re nel riuscire a portare a buon fineun qualsiasi progetto. Spesso infattinon basta disporre di un progetto coni finanziamenti necessari, come nonbasta la collaborazione delle istituzio-ni cubane quali l’ambasciata, l’ICAPe altri organismi direttamente interes-sati al progetto. Occorrono le risorseumane e soprattutto la capacità difronteggiare le emergenze e gestire letempistiche dettate da questioni tec-niche e burocratiche.Tali problemati-che ci hanno più volte fatto rinuncia-re ai finanziamenti optando per la viadella donazione. Sulla questione deigemellaggi, che per molti anni ha rap-presentato una valida modalità orga-nizzativa, si rende indispensabile rie-saminare il Protocollo fra ANAIC eICAP firmato nel 1997.- Occorre incentivare e continuarel’attività di solidarietà per l’acquisizio-ne dei farmaci oncologici per l’infan-zia, che a causa del blocco Cuba nonpuò ottenere direttamente dalle indu-strie produttrici. Questo è un impe-gno che con orgoglio l’Associazioneporta avanti da anni riuscendo da solaa finanziare, tramite mediCuba-Europa, l’acquisto dei farmaci neces-sari. Ma non c’è solo la collaborazio-ne con mediCuba-Europa, moltealtre forme di solidarietà non pubbli-cizzate fanno parte della normale atti-vità di circoli e coordinamenti regio-nali dell’associazione. Ciò è reso pos-sibile grazie ai gemellaggi (lì dove esi-stono) che negli anni hanno consoli-dato relazioni tra i circoli e le struttu-re ICAP delle varie provincie cubane;per la loro importanza è necessariorilanciarli e valorizzarli a partire dalleesperienze più significative e positivedel lavoro fin qui realizzato.In merito alla funzione dell’ICAP,questi non ha cambiato minimamen-te i suoi obbiettivi di lavoro e compitidi fronte al ruolo che gli ha assegnatola guida della Rivoluzione cubana. E’il referente per il Movimento Mon-

diale di Solidarietà con Cuba , è ilponte tra i popoli amici che dagliangoli più reconditi del mondo alza-no la loro mano in difesa della Rivo-luzione Cubana.Dopo la liberazione dei Cinque, c’èstato un ridimensionamento delleattività dell’ l’ICAP che si sono con-centrate sulla lotta contro il bloccoeconomico e finanziario commercialeimposto dagli Stati Uniti sull’isola, lachiusura immediata della base navalee la restituzione del territorio illegal-mente occupato di Guantánamo e lacessazione definitiva dei piani sovver-sivi contro Cuba, per i quali il gover-no degli Stati Uniti e la CIA, conti-nuano a stanziare milioni di dollari.Inoltre l’ICAP si schiera nella difesadei popoli fratelli che sono assediati eminacciati perché rappresentano pro-cessi progressisti di sinistra, come nelcaso del Venezuela.L’ANAIC, deve proseguire nella dif-fusione e nella partecipazione allaBrigata Internazionale di lavorovolontario e nell’organizzazione diviaggi, cercando di superare inentrambi i casi, tutti i problemi esi-stenti, in accordo con la direzionedell’ ICAP.- occorre intervenire per bloccare illento ma costante calo del numerodei nostri tesserati. I giovani sembra-no scarsamente interessati alle nostreproposte e partecipano in numeroestremamente ridotto alle nostre ini-ziative. Quest’ultime, salvo rari casimeritevoli di menzione, risultanopoco frequentate, soprattutto dai noniscritti all’Associazione. C’è un lega-me fisiologico tra la crisi economicagaloppante e la diminuzione degliassociati, ma non è imputabile solo aquesta ed è in ogni caso una tenden-za che dobbiamo ribaltare Dal puntodi vista dell’impegno politico poi,oltre ai propri problemi verso cui siviene dirottati con la perdita di postidi lavoro o di impegno per non per-derlo, basta guardare a cosa è succes-so alle formazioni politiche della Sini-stra, svuotate e praticamente senzaiscritti. Quindi meno necessità mate-riali da parte di Cuba e meno possibi-lità economiche nostre e di recupera-re ampie fasce di attivismo solidale.Diventa indispensabile invertire lanostra tendenza ad essere autorefe-renziali, il che rende oltremodo diffi-coltoso far circolare informazioni nondistorte su ciò che riguarda Cuba, inquei luoghi di aggregazione che nonsiano i nostri soliti abituali.Ciò presuppone indiscutibilmenteuna profonda preparazione politica estorica nonché tenacia. Saper suscita-re curiosità anche in coloro che con-siderano la politica come un qualchecosa di estraneo alla propria vita, èabilità rara e che ben utilizzata puòportare a risultati sorprendenti, anchea livello di tesseramento;- occorre lavorare per moltiplicare le

occasioni di incontro e stimolare unasana voglia di conoscenza in personenon iscritte all’Associazione, dialoga-re con i giovani con l’apporto di gio-vani, essere presenti nei social net-work non deve essere un compitoesclusivo degli organi dirigenti, madeve essere sentita come una respon-sabilità di tutti i militanti dell’Associa-zione, anche se per comunicare cor-rettamente è indispensabile un mini-mo di quadro indicativo da parte pro-prio degli organi dirigenti.Se ciò significa rafforzare le nostrestrutture organizzative Regionali edare più forza ai Circoli, mettiamocial lavoro! Sarà indispensabile per ilprossimo futuro un propedeuticolavoro programmatico, per definire il“cosa fare” in ambitonormativo/regolamentare e organiz-zativo, in campo culturale e negliaspetti relazionali e comunicativi.Nei prossimi quattro anni dovremo,pertanto, tener conto della fase stori-ca che Cuba sta affrontando e consi-derare con attenzione i progressi del-l’Isola nell’applicazione dei lineamen-ti. Come ribadito nel nostro prece-dente congresso, superato il periodoin cui aveva senso il predominio dellasolidarietà di materiale, abbiamo lanecessità di concentrarci maggior-mente nell’espressione della nostrasolidarietà politica, anche attraversola ricerca di appoggi istituzionali asostegno dell’evoluzione di Cuba. Alcontempo deve essere nostro impe-gno contrastare le campagne di disin-formazione attraverso un grande sfor-zo nel campo dell’informazione edella comunicazione. Cuba ce lochiede.Occorre ricordare che la ANAIC, nelquadriennio trascorso ha instauratorapporti con alcuni deputati del PD,di ART1MDP, con la CGIL a livelloterritoriale e non nazionale, cosicome con alcuni partiti comunisti oquello che resta di loro. Ottimi sono irapporti con tutte le associazioni disolidarietà con Cuba in Europa. Neirapporti istituzionali sicuramente unosforzo maggiore doveva essere fatto edovrebbe essere fatto per instaurareun dialogo continuo con le realtàdisposte a interloquire su Cuba senzapregiudizi di sorta.Va ricordato che in diverse occasioniesponenti cubani dell’informazione edella comunicazione hanno sollecita-to, presso i nostri organismi direttiviin Italia e in Europa, la rinascita di ungruppo dedicato alla controinforma-zione per contrastare il terrorismomediatico contro Cuba. L’attivazionedi un ristretto gruppo dedicato a que-sto compito ha permesso da tempo dimantenere il sito internet, la paginaFacebook,Twitter, il canale YouTube,canale Vimeo, oltre a un blog dedica-to e alla pubblicazione del nostro bol-lettino informatico quindicinale(sospeso da qualche tempo). Infine, la

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Gli articoli o i paragrafi che nonsono citati rimangono immutati

Articolo 3 (Partecipazione a ini-ziative esterne)primo paragrafo: L’Associazione puòaderire a quelle manifestazioni e ini-ziative che a livello nazionale e/ointernazionale, abbiano come fine lapace e la solidarietà tra i popoli, l’af-fermazione dei valori di libertà,democrazia e, (eliminare la virgola)contro ogni forma di imperialismo eneocolonialismo e di discriminazionerazziale.

Articolo 4 (Rapporti internazio-nali)primo paragrafo: L’associazione rico-nosce come interlocutore cubanoprincipale (eliminare): “e privilegia-to” l’Instituto (aggiungere la “n”)Cubano de Amistad con los Pueblos(I.C.A.P.).I paragrafi 4-5-6 passano nel Regola-mento senza alcuna modifica

Articolo 8 (Decadenza dalla qua-lifica di socio)I paragrafi 2-3-4-6 passano nel Rego-lamento senza alcuna modifica.Anche il paragrafo 5 passa nel Rego-lamento, ma con le seguenti modifi-che: La Segreteria Nazionale, entro iltermine di 15 giorni, deve sottoporrela questione al Comitato di Garanziail quale ha l’obbligo di esaminare lacontroversia (eliminare):“con obietti-vità”, decidere (eliminare): “con lamaggioranza dei presenti” (sostituirecon “la maggioranza degli aventidiritto”) il provvedimento da adottaree comunicarlo sia alla struttura terri-

toriale competente sia alla SegreteriaNazionale. (aggiungere “entro i ter-mini previsti dall’art. 19 del presenteStatuto”)

Articolo 9 (Struttura)Il paragrafo 2 passa nel Regolamentosenza alcuna modifica.

Articolo 10 (Unicità dell’Associa-zione)I paragrafi 3-4-5 passano nel Regola-mento senza alcuna modifica.

Articolo 12 (Congresso Naziona-le)(aggiungere, il 1° paragrafo diventa):“L’Assemblea Congressuale è la mas-sima espressione della vita democrati-ca dell’Associazione”.(paragrafo spostato dal 5° al 2° posto)- (aggiungere: “La stessa”) fissa lelinee generali dell’attività, le normestatutarie, le modalità delle adesioni,valuta l’attività svolta nel periodo pre-cedente e decide gli impegni pro-grammatici per il periodo futuro.(paragrafo 4) L’Assemblea Congres-suale è valida con la presenza dellamaggioranza (aggiungere “assoluta”)dei delegati.(paragrafo 10): L’Assemblea Con-gressuale può essere convocata in viastraordinaria a richiesta:• delle assemblee sostituire con “dellamaggioranza assoluta delle assembleedei Circoli”(paragrafo 11): L’Assemblea Con-gressuale delibera in base al voto dimaggioranza (aggiungere “relativa deipresenti, con esclusione degli astenu-ti dal quorum funzionale”).I paragrafi 12-13 passano nel Regola-

mento senza alcuna modifica.(ultimo paragrafo):A ogni Assembleacongressuale ordinaria o straordina-ria, qualsiasi carica precedentementeacquisita decade (aggiungere: “conesclusione degli organismi perifericieletti in virtù del nuovo Congresso”)e le funzioni di direzione sono assun-te in forma transitoria dalla Presiden-za del Congresso.

Articolo 13 (Comitato DirettivoNazionale)(paragrafo nuovo, al primo posto): IlComitato Direttivo Nazionaleaggiungere: “è l’organismo politicodell’Associazione” ed è formato dacomponenti eletti dal Congresso.(paragrafo spostato dal 3° posto al 2°,senza alcuna variazione) - Il Comita-to Direttivo Nazionale opera colle-gialmente. Decide i piani di attività,indirizza, controlla e annualmenteverifica l’operato della SegreteriaNazionale, decide eventuali accordicon le istituzioni cubane e le associa-zioni internazionali, decide nel meritodi adesione e partecipazione a istitu-zioni, organizzazioni, iniziative nazio-nali e internazionali.(paragrafo 4): Il Comitato DirettivoNazionale decide sul rendicontofinanziario e patrimoniale dell’ Asso-ciazione e stabilisce le modalità dellequote associative o di altri proventiper l’autofinanziamento dell’Associa-zione stessa. Il rendiconto economicoe finanziario consuntivo deve esserepredisposto e approvato annualmenteentro il 31 maggio dell’anno successi-vo; il rendiconto preventivo deve esse-re predisposto e approvato entro il(eliminare): “31 dicembre dell’anno

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Proposta modifiche Statuto

nostra rivista “El Moncada” haacquisito negli ultimi anni una sem-pre maggiore rilevanza in termini diinformazione e cultura politica. Taleattività di controinformazione è stataoggetto di apprezzamenti da parte diimportanti esponenti della politicacubana.Terminata con successo la lunga edifficile lotta per la liberazione dei 5eroi cubani, come indicato in questodocumento al punto relativo a Cuba,i nostri sforzi andranno concentratiprioritariamente nella lotta per l’eli-minazione del Bloqueo, senza peròtralasciare il tema della restituzionedella baia di Guantanamo, la richiestadi risarcimento per le sofferenze cau-sate al popolo cubano con il blocco eper il rispetto della sovranità naziona-le, contro il finanziamento ai dissi-denti.

Infine, alcune considerazioni di carat-tere generale sulla vita associativa. Estato più volte giustamente osservato

che come organizzazione disponiamodi risorse finite, sia materiali cheumane. Ma, proprio per questa sem-plice ragione, i nostri investimentidovrebbero essere quanto mai ocula-ti. Siamo discretamente in grado digestire i bilanci economici, un po’meno lo siamo nella gestione delleenergie. Non poche volte si sono veri-ficati confronti serrati dove era evi-dente il prevalere delle problematicherelazionali a scapito degli interessicomuni. Troppo tempo è stato dedi-cato alle contrapposizioni tra singoli opiccoli gruppi, costringendo l’associa-zione ad investire energie su questio-ni in parte evitabili. Drammatico incerti casi il decadimento del livello dieducazione, senz’altro dovuto allapersonalizzazione dei confronti, chenon ha trovato una soluzione condivi-sa. Se perdiamo di vista il valore delreciproco rispetto, se usciamo dalsolco della civile convivenza e faccia-mo ingresso nel primitivo stadio del-l’insulto, dobbiamo essere consape-

voli che si danneggia pericolosamen-te la tenuta dell’Associazione. Unasituazione di querelle continua è unostato di cose di cui l’Associazione nonha assolutamente bisogno, vista la dif-ficile congiuntura politica e organiz-zativa che si sta vivendo. Essere uncollettivo presuppone obbligatoria-mente unità e dialettica interna. Ledivisioni invece, minano la nostra cre-dibilità così come riducono la capaci-tà di produrre risultati che sianoall’altezza del ruolo che ricopriamo eche i nostri storici dirigenti, Cambia-ghi e Foresti su tutti, ci hanno fattomeritare verso la Rivoluzione cubana.Manteniamo quindi l’ago della nostrabussola orientato verso Cuba e raffor-ziamo il nostro impegno solidale chedal 1961 ci contraddistingue, nellaconsapevolezza che con Cuba Socia-lista e per Cuba Socialista non si sba-glia mai.

Roberto LesignoliMarco Papacci

Manco Tondella

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precedente a quello cui si riferisce”.(sostituire con “31 gennaio dell’annoa quello cui si riferisce”). I rendicontiapprovati devono essere comunicatiai Circoli. Il rendiconto consuntivodeve essere pubblicato sul periodicodell’Associazione Nazionale di Ami-cizia Italia-Cuba.(eliminare paragrafo 5): [Il ComitatoDirettivo Nazionale decide e sottopo-ne al Comitato di Garanzia gli even-tuali provvedimenti disciplinari (com-missariamento o scioglimento) neiconfronti delle organizzazioni territo-riali che non si attengono agli scopidell’Associazione previsti dallo Statu-to o per la violazione delle suenorme].sostituire con: “Il Comitato DirettivoNazionale, in caso di violazione dellenorme previste dallo Statuto, deliberae comunica all’organo di giurisdizio-ne interna i provvedimenti disciplina-ri assunti nei confronti di singoliiscritti, che possono essere: diffida,sospensione dalla carica di socio e/oda qualsiasi altro incarico ricopertonell’Associazione, espulsione o radia-zione. Per quanto riguarda le struttu-re organizzative territoriali dell’Asso-ciazione le sanzioni previste sono ilcommissariamento e/o lo scioglimen-to.Nel caso di provvedimenti disciplina-ri, la votazione deve tenere contoanche degli astenuti nel quorum fun-zionale.Le sanzioni disciplinari deliberatedevono essere comunicate agli inte-ressati con Raccomandata A/R entro15 giorni dalla data di assunzione delprovvedimento.Le parti in causa possono ricorrereall’organo di giurisdizione internaentro 15 giorni dalla data di ricevi-mento della comunicazione di cui alprecedente paragrafo”.Il paragrafo 7 passa nel Regolamentosenza alcuna modifica.Il paragrafo 8 passa nel Regolamentocon la seguente modifica:La riunione del Comitato DirettivoNazionale è validamente costituita edè atta a deliberare, in prima convoca-zione, con almeno la metà più unodei suoi componenti. In seconda con-vocazione la riunione è validamentecostituita qualunque sia il numero deipresenti. Le delibere sono assuntecon il voto favorevole della maggio-ranza (aggiungere “relativa”) dei pre-senti, (aggiungere “con esclusionedegli astenuti dal quorum funziona-le”.)..Il paragrafo 9 passa nel Regolamentosenza alcuna modifica.Il paragrafo 10 passa nel Regolamen-to con questa modifica:Sono considerati decaduti da compo-nenti del Comitato Direttivo Nazio-nale coloro che assommano tre assen-ze non giustificate. Il Comitato Diret-tivo Nazionale propone la loro sosti-tuzione, ricorrendo alla lista degli

eletti supplenti, alla quale farà riferi-mento anche per posizioni comunquevacanti nel Comitato DirettivoNazionale. Lo stesso può cooptarenuovi componenti nella misura nonsuperiore al 10% (aggiungere “deglieffettivi”) in aumento.Il penultimo paragrafo passa nelRegolamento senza alcuna modifica.

Articolo 14 (Segreteria Naziona-le)paragrafo 2, punto h): (eliminare)“partecipa alle riunioni o attività deiCoordinamenti Regionali o di Circo-li, quando è richiesta la partecipazio-ne di un componente della SegreteriaNazionale” (sostituire con “partecipacon uno o più dei suoi componentialle riunioni o attività dei Coordina-menti Regionali o dei Circoli, qualorane venga fatta formale richiesta allapresidenza”).terzultimo paragrafo, passa nel Rego-lamento, con questa modifica:Le riunioni della Segreteria Naziona-le non hanno una frequenza fissa, madovranno indicativamente svolgersialmeno una volta al mese (aggiunge-re “con le modalità decise collegial-mente di volta in volta dai compo-nenti della stessa”). Anche per laSegreteria Nazionale vale la decaden-za della carica dopo tre assenze nongiustificate.penultimo paragrafo: passa nel Rego-lamento senza alcuna modifica

Articolo 15 (Presidente)ultimo paragrafo: La firma socialespetta al Presidente, al Vice-Presiden-te, al Tesoriere e a uno o più soci conesclusione dell’Amministratore,secondo dove (eliminare) “sono”(sostituire con “siano”) stabiliti i rap-porti con i conti correnti bancari opostali. Le firme potranno essere con-giunte o disgiunte, secondo le delibe-re del Comitato Direttivo Nazionale.

Articolo 20 (Il Circolo)(paragrafo spostato dal 5° al 1° posto,senza alcuna modifica): Il Circolo è lasede permanente per:•discutere l’attività associativa a carat-tere nazionale, locale e regionale;•far circolare le informazioni tra i soci;•dibattere sugli avvenimenti che inte-ressano gli scopi dell’Associazione;•concretizzare l’impegno volontariod’attività e di idee di ogni singoloassociato.paragrafo 2: L’assemblea congressua-le del Circolo elegge un segretario,che ne assume la rappresentanzalegale, un tesoriere e un amministra-tore, nonché il suo o i suoi rappresen-tanti nel Coordinamento Regionale.(aggiungere): “I primi due costitui-scono la composizione minima delComitato Direttivo di un Circolo”.(eliminare): “Nei Circoli con più di30 soci è auspicabile che l’assembleaelegga anche un comitato direttivo.”

Laddove esiste un Comitato Diretti-vo, questo eleggerà il Segretario, ilTesoriere, l’Amministratore e il/i Rap-presentante/i nel CoordinamentoRegionale.Il paragrafo 3 passa nel Regolamento,senza alcuna modifica.paragrafo 4: “In occasione dell’As-semblea Congressuale Nazionale,tutte le cariche decadono e devonoessere rinnovate”. sostiture con:“All’indizione dell’Assemblea Con-gressuale Nazionale tutte le carichedecadono e devono essere rinnovatenei tempi stabiliti dal Comitato Diret-tivo Nazionale per la partecipazioneal Congresso Nazionale”.paragrafo 7: L’assemblea è valida-mente costituita e atta a deliberarequalora in prima convocazione sianopresenti almeno la metà più uno deisuoi componenti. In seconda convo-cazione l’assemblea è validamentecostituita qualunque sia il numero deipresenti. Le delibere sono assuntecon il voto favorevole della maggio-ranza (aggiungere “relativa”) dei pre-senti, (aggiungere “con esclusionedegli astenuti dal quorum funziona-le”).ultimo paragrafo: Ove per qualsiasicausa non fosse possibile proseguirenella gestione e amministrazione delCircolo, è convocata l’assemblea stra-ordinaria la quale delibererà, con ilvoto favorevole della maggioranza(aggiungere “relativa”) dei presenti(aggiungere “con esclusione degliastenuti dal quorum funzionale”), loscioglimento del Circolo medesimonominando uno o più commissariscelti tra gli iscritti del Circolo onominati dal Comitato DirettivoNazionale per il componimento degliaffari urgenti e per le operazioni dichiusura dell’organismo.

Articolo 21 (CoordinamentoRegionale)(paragrafo spostato dal 2° al 1° posto,senza alcuna variazione) - Il Coordi-namento Regionale, là dove è costi-tuito, è un organo politico e rappre-sentativo, in proporzione al numerodei soci iscritti a ogni Circolo, di cuifa parte di diritto almeno un rappre-sentante per ogni Circolo. Nelleregioni in cui è presente più di unCircolo deve essere costituito il Coor-dinamento Regionale. Eventualideroghe a tale vincolo devono esseredeliberate dal Direttivo Nazionale sumotivata istanza scritta dei circoliinteressati.(ex 1° paragrafo): L’Associazione, nelporsi l’obiettivo dello sviluppo dellasua attività su tutto il territorio nazio-nale, promuove la formazione diCoordinamenti Regionali fra tutti iCircoli esistenti nella regione. Passa alRegolamento, senza alcuna modifica:“Nel caso delle Province Autonomedi Trento e Bolzano, possono esserecostituiti i rispettivi Comitati di Coor-

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Nell’analizzare la situazione in essere,la commissione è partita dalla rilettu-ra del documento emesso dal Con-gresso del 2014 sugli stessi argomen-ti.Da qui la constatazione della validitàsostanziale di quanto lì esposto, salvola necessità di evidenziarne lecriticità emerse nel corso di que-sto quadriennio e quindi attualiz-zare proposte politiche e operati-ve.A partire da qui non possiamo cheporci una domanda: se le idee eranobuone, che cosa non ha funzionato?

Il tesseramento

Sicuramente l’aspetto che meritamaggior attenzione è quello del tesse-ramento. Il principio per cui il tessera-mento rappresenta, attraverso l’ade-sione alla nostra Associazione,“soprattutto l’appoggio alla Rivolu-zione Cubana in contrapposizione acoloro a cui fa comodo dipingere isuoi sostenitori come nostalgici resi-duali”, mantiene per intero la suavalidità e deve essere il principalesprone a rafforzare la politica del tes-seramento.Invece ci troviamo di fronte ad unacostante flessione, che se in parte èdovuta a motivi esterni ed indipen-denti dalla nostra volontà, spessorischiamo di leggere come “fisiologi-ca”. Se questa ragione può essere inparte vera ad essa deve corrispondereil nostro sforzo per mantenere e cer-care nuove adesioni, in modo nonsolo di compensare le perdite ma diribaltarne il risultato.Sappiamo di non vivere in un mondomagico ed isolato dove basti far cono-scere l’esperienza della RivoluzioneCubana per trovare immediatamenteadesioni; sappiamo di attraversareuna fase di profonda crisi economicain cui è necessaria una forte idealitàper aderire a principi “elevati” mentresi fanno i conti con le difficoltà quoti-diane di lavoro e di insoddisfacimen-to dei bisogni, spesso quelli primari;sappiamo che l’ambito di nostro nor-male riferimento, le organizzazionipolitiche della sinistra, vivono essestesse una profonda crisi che ha molteragioni e però si sostanzia nell’incapa-cità di presentarsi con proposte chia-re e credibili; sappiamo però anche,proprio per i motivi appena espressi,che c’è un enorme “popolo di sini-

stra” che non trova riferimenti nelleorganizzazioni esistenti mentre avreb-be proprio il bisogno primario diessere rappresentati e protagonisti.Non spetta alla nostra Associazionesostituirsi alle forze politiche nel porrerimedio a questa situazione. E’ peròfondamentale per noi avere la chia-rezza che in questo enorme popolorisiede anche una gran parte dellanostra area di riferimento. Questopopolo è composto in gran parte digiovani, che non hanno un legame dicontinuità con epoche passate edesprime proprie ed originali esigenzeed idealità.Nella situazione che affrontiamo quo-tidianamente, sappiamo che la nostraorganizzazione di riferimento, lanostra forza, risiede nei nostri circoli.Sono loro i protagonisti principalidell’attività di tesseramento, e verso diessi deve concentrarsi lo sforzo del-l’Associazione Nazionale. E’ compitodell’Associazione Nazionale dotare distrumenti efficaci i circoli, siano essidi informazione, propaganda, realiz-zazione di iniziative. Questo significauno sforzo centrale nella produzionee diffusione di materiali, soprattuttoinformativi, utilizzando i nuovi stru-menti a nostra disposizione; significasostenere i circoli nella realizzazionedelle iniziative con la partecipazionedi personalità italiane e cubane: laprassi fin qui adottata di invitare cen-tralmente le personalità, assumendoin tal modo a livello nazionale la mag-gior parte dei costi, deve esseremigliorata con un maggiore sostegnoper i circoli che non hanno la possibi-lità di sostenere in proprio i costi el’organizzazione egli eventi: a questopossono e devono contribuire mag-giormente i coordinamenti regionali.L’esperienza ci dice che molti circolinon riescono ad approfittare delladisponibilità delle personalità, soprat-tutto cubane, di volta in volta presen-ti in Italia: è chiara a tutti l’impossibi-lità dell’Associazione Nazionale diassumersi per intero l’onere di mette-re contemporaneamente tutti i circolinelle condizioni di approfittare dellapresenza degli ospiti; è però possibileattuare un meccanismo di rotazionecapace di raggiungere ogni circolo;come già detto in questo possonoavere un ruolo importante i Coordi-namenti Regionali che al loro internopossono pianificare l’utilizzo delle

personalità in arrivo nei diversi circo-li in modo che nessuno sia escluso,aiutando i più deboli nell’organizza-zione delle iniziative. E questo esem-pio non vale solo per quelle realizza-bili con la presenza di ospiti cubani.Le nostre iniziative sono spesso auto-referenziali, non riuscendo a raggiun-gere un pubblico più ampio delnostro bacino di iscritti. Per affronta-re e superare questo limite dobbiamoimpegnarci in iniziative che sianosempre di più capaci di andare “oltreil recinto”. Per fare questo dobbiamorapportarci alle realtà esterne a noi,quelle che apparentemente nonhanno niente a che fare con noi.Questo è particolarmente importanteper affrontare l’annosa difficoltà diattrazione delle giovani generazioni.Dobbiamo arrivare dentro le scuole edentro le università, e per fare questodobbiamo essere capaci di sfruttaretutte le opportunità che ci si presenti-no: dalla disponibilità di docenti arealizzare iniziative specifiche, nonpolitiche, alla capacità di non lasciar-ci sfuggire le opportunità che si pre-sentano: spesso sono presenti in Italiaprofessionisti cubani per lavoro o perstudio e ricerca: con loro dovremmoorganizzare eventi sulle specifichetematiche, che siano tecniche o scien-tifiche, culturali o sportive. Per farequesto però è necessario sapere chequeste figure ci sono e sono disponi-bili. L’organizzazione nazionale del-l’Associazione deve essere capace diintercettare queste presenze, utiliz-zando tutti i sensori a nostra disposi-zione. In questo un ruolo fondamen-tale ce l’ha il nostro rapporto conl’Ambasciata ed il Consolato Genera-le di Cuba in Italia: dobbiamo rivol-gere a loro una specifica richiesta inquesto senso, chiedendogli di mante-nerci informati sulle diverse presenzein Italia di personalità che possonoessere disponibili a realizzare iniziati-ve con noi.Sempre in ambito universitario, sipotrebbe creare un’iniziativa di porta-ta nazionale in cui si realizzino deiseminari in contemporanea così daarrivare ad un pubblico più giovane.Potremmo creare un vademecum ini-ziale da cui tutti i circoli possanoattingere per iniziare un percorso chesi possa replicare ogni anno su varitemi e che i circoli con l’apporto deicoordinamenti regionali possano

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Organizzazione e Tesseramento

dinamento provinciali, costituiti daalmeno due Circoli, che assumonotutte le prerogative statutarie previsteper i Coordinamenti Regionali”.paragrafo 4-8-9: passano al Regola-mento senza alcuna modificaparagrafo 11-12: passano al Regola-mento senza alcuna modifica

Articolo 23 (Autofinanziamento)L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba e tutte le sue organizza-zioni presenti sul territorio svolgonola loro attività senza fini di lucro etraggono i loro proventi da: punto c):da proventi derivanti da attività pro-mozionali, (eliminare): “di vendita

di” 1pubblicazioni letterarie, musica-li, prodotti artigianali, da iniziativeculturali, politiche, sportive, spettaco-li e feste, viaggi o altre forme di carat-tere ricreativo;

Documenti per il XII Congresso Nazionale12

adattare alle loro realtà territoriali.Un’attenzione costante e particolaredeve essere rivolta ai singoli circolisull’andamento del tesseramento;bisogna conoscere le esigenze dei sin-goli circoli, soprattutto di quelli chenon rinnovano o che effettuano il tes-seramento molto in ritardo.Tutte le cose fin qui elencate, per nonessere mere enunciazioni di aspirazio-ni, hanno bisogno di gambe su cuimarciare. Queste gambe per quantoci riguarda si traducono in una cosasola: ORGANIZZAZIONE

L’organizzazione

Il primo elemento da tenere in consi-derazione per un’Associazione comela nostra, che può fare conto esclusi-vamente sul lavoro volontario e mili-tante degli associati, è il fondamenta-le coinvolgimento del maggior nume-ro possibile di essi nelle attività nazio-nali.L’impostazione scelta nello scorsocongresso si mantiene valida nei suoipresupposti ed in gran parte nelle sueindicazioni. E’ quindi fondamentaleverificare cosa ha funzionato e cosano, in questo caso perché, e quindiadottare i necessari cambiamenti.L’esperienza ci dice che solo alcunedelle commissioni proposte si sonoeffettivamente concretizzate e hannosvolto il ruolo a loro assegnato.Probabilmente è stato troppo ambi-zioso il numero di commissioni rap-portato alle forze che possediamo eche siamo realmente riusciti a mette-re in campo.Se c’è una cosa che sicuramente si èrealizzata in modo insufficiente è ilcoinvolgimento dei compagni del ter-ritorio indipendentemente dalla loroappartenenza al Direttivo Nazionale.Siamo però convinti che questo siapossibile e che nella nostra Associa-zione esiste un forte capitale umanoche dobbiamo riuscire a valorizzare.Partiamo quindi da questa considera-zione: le commissioni vanno prese sulserio e tutti, a partire dal futuro Diret-tivo Nazionale e dalla futura Segrete-ria, devono impegnarsi per la loro for-mazione ed il loro funzionamento. Ilcontributo dei circoli e dei coordina-menti regionali è fondamentale. Maper fare questo non basta limitare lacomunicazione tra centro e territori alsemplice invio dei verbali delle riunio-ni del DN. E’ compito del centro, inquesto caso la Segreteria Nazionale,mantenere un costante rapporto conle nostre strutture territoriali, conspecifici comunicati, indicazioni e sol-lecitazioni.E’ inoltre necessario instaurare deimeccanismi di confronto e di verificacostante tra Direttivo Nazionale eCoordinamenti regionali: possiamopensare ad incontri a cadenza presta-bilita che coinvolgano insieme lastruttura nazionale con quelle territo-

rialiPassiamo adesso alle singole Com-missioni. Per tutte, oltre alle osserva-zioni che qui proponiamo, vale ilprincipio che sarà il nostro Congres-so ed il prossimo Direttivo Nazionalemeglio identificarne mandato edobiettivi.Peraltro l’esperienza ci dice che le sin-gole commissioni non vanno vistecome corpi a sé stanti; al contrariodevono essere costantemente coinvol-te nei lavori del direttivo Nazionale,mentre la collaborazione ed il con-fronto tra le diverse commissionidiventa inevitabile per raggiungere gliscopi che ci prefiggiamo.Dell’andamento del tesseramento edegli obiettivi che dobbiamo porciabbiamo già parlato.Insieme al problema della sua debo-lezza, conseguenza del numero caren-te dei suoi componenti, sul qualeoltretutto si è abbattuta la grave per-dita di alcuni compagni nel corso delmandato che si conclude, una cosache sicuramente è mancata durantel’ultimo mandato è la costante verifi-ca dell’andamento del tesseramento.Esiste un problema annoso: c’è l’abi-tudine da parte di molti circoli di rac-cogliere le tessere ed inviarle alla sedenazionale solo nella seconda metàdell’anno. Questa modalità rendesostanzialmente impossibile seguirel’andamento ed intervenire laddove ènecessario. E’ anche da sottolinearecome questo danneggi in particolare inuovi iscritti a cui si impedisce di frui-re dell’informazione proveniente dal-l’Associazione Nazionale I circoli devono inviare almeno trime-stralmente le tessere alla sede nazio-nale, e almeno ogni due mesi devonoessere trasmessi i dati alla Commis-sione.La nostra Associazione vive ed agiscesulla base di risorse derivanti esclusi-vamente sull’autofinanziamento, eduna quota rilevante di questo vienedal 5 per mille. Questo strumentonon ha fino ad ora ricevuto tutta l’at-tenzione che deve avere. Crediamoche sia un compito proprio dellaCommissione Organizzazione, in col-laborazione con la CommissioneComunicazione, individuare lemigliori possibilità di captazione diquesto fondamentale contributo,puntando ad un suo deciso incre-mento quando non moltiplicazione.Dobbiamo inoltre prendere in esamel’opportunità di realizzare iniziativepolitiche in grado di coinvolgere unpubblico più vasto. Ad esempio valu-tare la possibilità reale di promuovereuna nostra Festa nazionale che siaanche opportunità di autofinanzia-mento tanto per l’Associazione nazio-nale quanto dei circoli che contribui-scono materialmente alla sua realizza-zione.I compiti della Commissione indivi-duati dallo scorso Congresso sono:

• segue costantemente l’andamentodel tesseramento e chiede l’interventodel coordinatore regionale o delresponsabile di segreteria qualora simanifestino casi di criticità• organizza in maniera centrale la for-nitura del materiale/gadget dell’Asso-ciazione, senza perciò frustrare la pos-sibilità di ogni circolo di farlo in pro-prio, e crea un database accessibileall’esterno di tutto il materiale/gadgetche l’Associazione e i circoli interessa-ti possono fornire • segue e coadiuva l’andamento delleiscrizioni dei circoli all’albo delleassociazioni di promozione sociale alivello locale, e organizza un “vade-mecum” con le procedure necessarieper l’iscrizione dei nuovi circoli

Commissione Giovani

Un discorso particolare va riservato alproblema della nostra incapacità,ormai cronica, nell’attrarre i giovani, edi tenerci quei pochi che abbiamo.Probabilmente la soluzione non sta, oalmeno non solo, nella semplice mec-canica di inserire dei giovani negliorganismi dirigenti.Temiamo che la colpa sia in granparte dei “vecchi”, che si ostinano atrattare le nuove generazioni con unacerta aria di sufficienza, pretendendodi insegnare “come si deve fare”.Niente di più sbagliato: da un latoquesto comportamento ingrandisce ildistacco fra “noi” e “loro”; dall’altro,la storia insegna che si impara solodalle proprie esperienze, anche daquelle negative. Quindi occorrelasciare che le nuove leve si organizzi-no da sole, magari, e perché no? Cer-cando di imparare qualcosa da loro,che certamente hanno dalla loroparte l’entusiasmo e la maggior cono-scenza dei nuovi mezzi di comunica-zione, oltre alla capacità di aggregarealtri giovani per il semplice fatto diparlare un linguaggio comune e spes-so diverso dal nostro.Detto questo, gli obiettivi ed i compi-ti di una Commissione Giovanidovranno essere definiti principal-mente dai suoi componenti, aldilàdella definizione data nel precedentemandato:“individua e pubblicizza possibili ini-ziative da svolgere a carattere nazio-nale (sport, concerti, borse di stu-dio...) e locale mirate essenzialmenteal coinvolgimento dei giovani. Non sipuò esaurire in un elenco più o menolungo di compiti l’obiettivo che ci sipone con questa commissione, la cuiessenza è quella di coinvolgere i gio-vani nella nostra Associazione: quellache è certa è la necessità che essa siacomposta da giovani, nella convinzio-ne che solamente loro possono avereproposte e linguaggio capaci di rag-giungere i loro coetanei”All’organizzazione, nazionale e terri-toriale, spetta il compito di riuscire a

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Documenti per il XII Congresso Nazionale 12

far convergere verso questa commis-sione tutte le forze giovani che in unmodo o nell’altro si avvicinano all’As-sociazione

Commissione Comunicazione

La nostra comunicazione è stata finqui molto produttiva, in particolarenella diffusione dell’informazione cheriguarda direttamente Cuba e l’Ame-rica Latina.È stata invece meno incisiva perquanto riguarda le iniziative sia del-l’Associazione Nazionale che dellestrutture territoriali, perdendo di vistal’importanza di valorizzare il lavoroche ad ogni livello facciamo. È neces-sario individuare modalità e meccani-smi che superino questa carenza, apartire dal potenziamento delle forzedisponibili.Anche in questo caso un limite fon-damentale è dato dal numero di com-pagne/compagni coinvolti. È necessa-rio rafforzarlo per meglio affrontare isuoi compiti; le competenze e ledisponibilità ci sono, dobbiamo esse-re capaci di coinvolgerli.Altra questione non più rinviabile è laristrutturazione del sito internet del-l’Associazione Nazionale, più voltesegnalata e mai seriamente affrontata,considerando che date le forme dellacomunicazione che si sono venuteaffermando, il sito internet costituisceuna delle prime, se non la prima, fac-ciata con cui l’Associazione si presen-ti. In questo contesto saranno da indi-viduare le soluzioni che diano mag-giore evidenza alle attività che l’estrutture territoriali dell’Associazionerealizzano.Da diversi anni abbiamo deciso l’in-vio della rivista El Moncada a moltebiblioteche pubbliche. È giunto ilmomento di portare a termine unaseria verifica di quanto questa moda-lità di diffusione della comunicazioneda noi prodotta sia efficace, dove rag-giunge il suo scopo e dove no e doveinvece dobbiamo arrivare (sedi diassociazioni, sindacati, partiti, circoli)Di seguito i compiti della commissio-ne già individuati • riporta sui nostri mezzi di informa-zione (Moncada, Amicuba, Fb, ..) inmaniera continuativa le decisioni, leattività e le politiche decise dal Diret-tivo Nazionale• cerca di coinvolgere un gruppo digiornalisti “amici” che possano divul-gare sia le campagne via via decise dalCDN, sia notizie su Cuba ignoratecomunemente dall’informazione“ufficiale” (brevetti sanitari, aiuti

umanitari, etc.)• crea, mantiene e utilizza una mailinglist a cui inviare le nostre comunica-zioni

Commissione Cultura

Anche in questo caso uno degli ele-menti che certamente ha inciso di piùè il basso numero di compagne ecompagni che l’hanno fattivamentecomposta nel periodo trascorso, tantoda riuscire a dare corpo solo ad unosu tre dei compiti assegnati a questaCommissione• propone una serie di referenti (intel-lettuali, giornalisti, universitari, etc.)che fungano da “comitato scientifico”a cui ogni regione può riferirsi perorganizzare iniziative il più possibilepartecipate• propone gli inviti in Italia di perso-nalità cubane• organizza iniziative di respiro nazio-nale in tutti i campi della cultura(spettacolo, sport, salute, istruzione,...)

Commissione Viaggi e Brigate

Di nuovo il numero ridotto dei suoicomponenti è stato il principale osta-colo alla realizzazione delle attività diquesta commissione.Risulta contraddittorio verificare que-sto dato, considerando che mentre illavoro della commissione è statodebole e difficoltoso, e di conseguen-za non soddisfacente la quantità diviaggi organizzati e le persone in essicoinvolte, da parte di alcune struttureterritoriali è proseguita l’attività diorganizzazione di viaggi, agendo nellaloro piena facoltà.E’ senz’altro utile ricordare che ilrisultato dei viaggi organizzati dal-l’Associazione Nazionale ha effettoanche sui Circoli territoriali. La pras-si che abbiamo fino ad ora adottato èla ripartizione dell’utile tra Nazionalee Circolo che promuove il viaggionazionale apportando iscrizioni. Que-sta è una possibile fonte di autofinan-ziamento per i circoli, che può assu-mere anche una notevole importanzaper i circoli più piccoli.In questo caso i compiti della com-missione, che di seguito riportiamo,vanno sicuramente rivisti alla lucedell’esperienza maturata:• promuove la brigata José Martí• cerca e tratta le migliori offerte voliper Cuba• propone viaggi promossi dal nazio-nale in diversi periodi dell’anno etrova forme e contenuti più attrattivi

rispetto alle soluzioni puramente turi-stiche in collaborazione con il partnercubano Amistur

Commissione Progetti di Coopera-zioneLa commissione che ha lavoratodurante questo mandato, ha prima ditutto composto un vademecum utileper l’elaborazione e realizzazione deiprogetti di cooperazione sia in camponazionale che locale. Quando haaffrontato l’impegno di realizzazioneconcreta su un progetto di valenzanazionale, si è imbattuta prima nelladifficoltà di identificare progetti su cuiimpegnare l’Associazione e quindinella complessità dei meccanismiprevisti dalla legislazione cubana perla realizzazione di progetti delledimensioni per noi possibili. Ha inve-ce mancato interamente nel primodei suoi obiettivi elencati, probabil-mente anche in questo caso a causadell’esiguità delle sue forze.• cerca e informa l’Associazionenazionale, i coordinamenti regionali ei circoli rispetto a bandi pubblici perprogetti di cooperazione accessibiliper finanziamenti congiunti• trova i finanziamenti e gestisce unprogetto nazionale di cooperazionecoinvolgendo i circoli che non posso-no permettersi un progetto proprio• gestisce i rapporti con .-mediCuba-Europa

Commissione Rapporti Esterni eCampagne dell’Associazione

Questa ipotesi di commissione è statatotalmente ignorata nel corso dell’ul-timo mandato congressuale. Certa-mente i compiti ad essa assegnatisono più propri degli organismi diri-genti, ma è indispensabile, per lanostra Associazione, riuscire a racco-gliere tutte le opportunità di relazioneche non risiedono necessariamentenegli stessi organismi:• crea rapporti a livello nazionale conistituzioni/partiti/sindacati/associazio-ni in modo che divulghino/partecipi-no/si facciano promotori delle nostrecampagne e della realtà cubana• propone la partecipazione a manife-stazioni di carattere nazionale di altreassociazioni/partiti/sindacati• aiuta i coordinamenti regionali e icircoli ad avere tali rapporti anche alivello locale

Da marzo del 2014, data dell’ultimoCongresso della nostra Associazione,si sono verificati numerosi accadi-

menti che hanno avuto incidenza alivello internazionale e ripercussionianche a livello di rapporti tra Stati.

Puntando l’obiettivo in particolare suCuba, basti pensare al ritorno di tuttii Cinque in patria, alla ripresa dei rap-

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Comunicazione

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porti diplomatici tra Cuba e StatiUniti, alle nuove prese di posizione diTrump al riguardo, alla morte diFidel. E per quanto concerne l’Ame-rica latina, i cambiamenti ai vertici,molti dei quali con viraggi a destra “inodore USA”. Per non parlare degliattacchi in atto alla sovranità delVenezuela propostici dai media occi-dentali come sostegno a un popolooppresso e affamato da una ferocedittatura.La distorsione dei fatti reali e imascheramenti delle reali intenzionidi chi cerca di distruggere le conqui-ste sociali raggiunte e i legittimigoverni di questi Stati, diffuse ad artesui più potenti media, su blog e socialnetworks non fanno che confermarequanto sia urgente e necessario con-trastare il terrorismo mediatico conun grande sforzo nell’informazione enella comunicazione.Come era stato detto nel documentoconclusivo del Congresso del 2014, lacontroinformazione dovrebbe essereuno dei compiti più importanti dellanostra Associazione a sostegno diCuba e dei paesi dell’America latina.Anche dal punto di vista programma-tico, non possiamo che ribadire lelinee conclusive del precedente Con-gresso e che qui citiamo il larga parte.Dobbiamo, però, insistere sul fattoche molte di esse non hanno potutoessere realizzate. Laddove la centrali-tà di questa battaglia esige l’impiegodi maggiori forze da parte della nostraAssociazione constatiamo che fino adora tali forze si sono dimostrate insuf-ficienti.Siamo consapevoli che non è faciletrovare persone che conoscano gliargomenti da trattare, che sappianotradurre correttamente dallo spagno-lo (cosa che riteniamo indispensabileper mettere tutti i nostri iscritti e sim-patizzanti in condizioni di capire esat-tamente gli argomenti), o che sappia-no scrivere correttamente e seguendola linea dell’Associazione.Riteniamo quindi indispensabile chetutto il lavoro venga coordinato da unResponsabile della Comunicazioneche coordini, effettivamente e fattiva-mente, il lavoro in questo campo.Ovviamente deve trattarsi di personache, oltre a disporre del molto temponecessario, conosca bene sia i temi datrattare che l’Associazione e che abbiatempo (parecchio) e voglia di dedi-carsi a questo compito molto impe-gnativo, ma che riteniamo importan-tissimo.La speranza è che con un coordinato-re dedicato al tema, possano ancheavvicinarsi e formarsi altre personedisposte a collaborare.Ribadiamo che per quanto concernela controinformazione è necessarioallargare il percorso con ogni mezzoper mettere in luce le contraddizionidell’informazione del sistema, soprat-tutto agli occhi dei giovani.

Come per il precedente Congresso,sintetizziamo le proposte di lavoroprendendo in esame separatamentetarget, contenuti e mezzi.

TargetÈ importante individuare i diversi tipidi pubblico a cui ci vogliamo rivolge-re in quanto per raggiungerli è neces-sario comunicare in modo differente;a titolo esemplificativo citiamo istitu-zioni laiche e religiose, scuole e uni-versità, altri media oltre che soci, sim-patizzanti, etc.

ContenutiContinuano ad essere temi primari:• l’informazione su Cuba, sulle suerelazioni internazionali e internazio-naliste, sulle conquiste sociali, sanita-rie, economiche, farmaceutiche,industriali, culturali, sportive e su tuttii cambiamenti in atto nel percorsodell’attualizzazione e del consolida-mento del socialismo.• La smentita dei luoghi comuni suCuba, portando a conoscenza ildibattito, sempre supportato dagliesperti, sull’evoluzione derivata dal-l’applicazione dei lineamenti e sulcapitolo delle relazioni con gli StatiUniti, dalla ripresa delle relazionidiplomatiche alle prese di posizionedi Trump.• il Blocco, tuttora in vigore, e la que-stione di Guantánamo• Il caso di Fabio Di Celmo.

MezziI mezzi di cui disponiamo attualmen-te:• El Moncada, ha il pregio di raggiun-gere tutti gli iscritti e raggiungere unpubblico anche esterno all’Associa-zione, svolge il suo compito di infor-mazione corretta su Cuba da 25 annie può riportare approfondimenti dif-ficilmente proponibili su supporti on-line• Sito web dell’Associazione Naziona-le• Notiziario Amicuba online, al suoottavo anno, a cui è necessario ridarevitalità, strumento simbolo dell’infor-mazione da condividere facilmenteanche esternamente all’Associazione • Blog, Amicuba*IsolaRibelle, attivoda nove anni• Posta elettronica per la trasmissione,tra l’altro, delle Notizie di PrensaLatina tradotte in italiano• Pagina Facebook Nazionale, che haraggiunto gli 11.000 mi piace• Gruppo Facebook Nazionale• Account Twitter Nazionale• Canale You Tube di archivio video• Canale Vimeo - un canale video adalta definizione.• Cuadernos: la produzione periodicadi supplementi informativi di ElMoncada

NOTE E PROPOSTE

Come abbiamo già detto, il settoredell’informazione dell’Associazioneha avuto un buon sviluppo soprattut-to nei social networks. Nei fatti lamancanza di collaborazioni, e anchedi coordinamento di una personadedicata a questo, si sono verificatedelle carenze o dei rallentamenti sualcuni mezzi già in uso e non si sonopotute attuare alcune delle idee cheerano state prospettate alla chiusuradel Congresso del 2014.Ribadiamo che, a nostro parere, sidovrebbe innanzitutto individuare unResponsabile dell’Informazionedisponibile preparato.Sul piano pratico, con una maggiore emigliore disponibilità di tempo, sideve:• riprendere una maggiore costanzanell’aggiornamento del Sito web peril quale, oltretutto, pur confermandol’importanza dell’archivio storico delsito web già esistente, bisognerebbevalutare l’opportunità di attivare unanuova piattaforma più moderna eagile - a cui l’archivio potrebbe edovrebbe essere collegato - ma conuna veste grafica più accattivante econ un indice ottimizzato;• riprendere e assicurare la regolaritànell’uscita del Notiziario Amicubaonline;• riprendere la costanza nell’aggiorna-mento del Blog,Amicuba*IsolaRibel-le;• valutare la preparazione e la propo-sta attraverso tutti i canali disponibilidi “Pillole video” su temi vari di con-troinformazione;• proporre video informativi sui pro-getti del Nazionale: contenuti, statid’avanzamento, realizzazione;• implementare l’uso di videoconfe-renze sia da parte del Nazionale chedei Circoli, anche e soprattutto percondividere eventi in diretta;• implementare la diretta streaming;• produrre diffondere materiale infor-mativo (folder, cd, etc.) sull’Associa-zione, rivolto a organismi esterni allastessa.Siamo consapevoli che alcuni deimezzi sopra citati potrebbero nonessere completamente gratuiti, mavale la pena almeno prenderli in con-siderazione e valutarne gli eventualicosti.Come ultima ma importantissimaproposta raccomandiamo caldamen-te la condivisione del materiale pro-dotto attraverso tutti i mezzi sopracitati per diffondere l’informazione. Equesto sia per una proposta univocadell’Associazione ma anche perché,purtroppo, tale materiale, sicuramen-te coerente con la linea di Cuba e del-l’Associazione, viene spesso ignoratoper privilegiare l’utilizzo di fonti ester-ne e già dimostratesi ostili a Cubacome alcuni quotidiani nazionali alarga diffusione ect..

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Documenti per il XII Congresso Nazionale 12

La Solidarietà

A parte il lavoro di solidarietà nelcampo dell’informazione (che saràtrattato da un’apposita Commissio-ne), l’Associazione Nazionale haespresso la sua solidarietà materialesia con il finanziamento di progettisia con l’invio di denaro o di materia-le in occasione di gravi eventi atmo-sferici.L’iniziativa nazionale della nostraAssociazione, si completa con quellaespressa direttamente dai Circoli edai Coordinamenti Regionali, sia conil loro contributo alle campagnenazionali, sia con interventi di solida-rietà decentrata.Con i fondi derivanti dal 5 per mille,abbiamo finanziato un progetto incampo agricolo, attualmente in fasedi conclusione, del valore di 75.000euro, diretto all’ACTAF (AsociaciónCubana de Tecnicos Agricolos yForestales). Il suo obiettivo è trasver-sale, affrontando questioni quali laformazione, l’informatizzazione el’applicazione in aree produttive delletecniche implementate.Un altro aspetto della nostra solida-rietà è stato il prosieguo della campa-gna per l’acquisto di farmaci antitu-morali pediatrici che Cuba non puòacquistare a causa del blocco. Questacampagna è sviluppata nell’ambitodella nostra collaborazione con medi-Cuba-Europa, organismo internazio-nale di cui siamo parte integrante ecofondatori, nonché membri dellaGiunta Direttiva. E’ da sottolineareche i fondi per il finanziamento diquesto progetto provengono dai con-tributi di privati cittadini, da diversiCircoli e Coordinamenti della nostraorganizzazione e senza l’apportodiretto di risorse nazionali dell’Asso-ciazione, che non finanzia diretta-mente progetti di mediCuba-Europadal 2010. Cuba ha più volte ricono-sciuto l’importanza dei progetti diquesto organismo, come è avvenutorecentemente all’Incontro Europeodi Solidarietà con Cuba di Stoccol-ma, caldeggiati anche da un interven-to estemporaneo di Aleida Guevara.

I Coordinamenti Regionali

L’articolo 21 del nostro Statuto affer-ma “L’Associazione, nel porsi l’obiet-tivo dello sviluppo della sua attivitàsu tutto il territorio nazionale, pro-muove la formazione di Coordina-menti Regionali fra tutti i Circoli esi-stenti nella regione”.Purtroppo, a causa della diminuzionedi iscritti e di Circoli, abbiamo dovu-to assistere a un progressivo indeboli-mento di tale politica, che in talunicasi ha lasciato spazio ad incompren-

sioni al loro interno, a discapito delcompimento dell’obiettivo.Riteniamo invece che vada sviluppa-to e valorizzato il lavoro svolto daquei Coordinamenti che hanno svol-to un’azione significativa sia sul pro-prio territorio sia nel campo deigemellaggi con le relative provincecubane, anche con il coinvolgimentodi alcune istituzioni locali italiane.E’ necessario un contatto più strettotra il livello Nazionale ed i Coordina-menti.A questo scopo è fondamenta-le la partecipazione alle riunioni diDirettivo Nazionale dei Coordinato-ri, alle quali sono regolarmente invi-tati.

I Gemellaggi

Un ruolo centrale nell’attività deiCoordinamenti Regionali è la strate-gia dei gemellaggi solidali tra essi e lerispettive province cubane.Questo ha avuto varie conseguenzepositive, sia nell’isola che sul nostroterritorio; innanzitutto questo “mec-canismo” ha permesso di indirizzaremeglio e con più precisione i nostriaiuti o progetti di miglioramento divarie situazioni, concordandoli con leautorità locali; poi ha permesso ainumerosi compagni che negli annihanno potuto recarsi sul posto, unaconoscenza molto più diretta dellasituazione economica e sociale, diquali sono le numerose organizzazio-ni collettive e come funzionano, diinstaurare rapporti di fraterna amici-zia con la popolazione con la qualec’è stato anche modo di condivideremomenti di lavoro e divertimento(p.es. con le microbrigate di lavorovolontario).Inoltre sono uno strumento moltovalido di propaganda, consentendo ainostri militanti di parlare menoastrattamente della realtà della socie-tà cubana, offrendo anche la possibi-lità di documentare con maggior pre-cisione qualità e consistenza delnostro lavoro di solidarietà.Qui di seguito si trovano relazionidelle attività di alcuni Coordinamen-ti Regionali, che possono testimonia-re quanto esposto, e che confermanol’importanza di questa strategia soli-dale e la conseguente necessità nonsolo di continuarla, ma di sostenerlacercando di incentivarla nelle altreregioni, e con maggior attenzione‘politica’ ed economica da parte delComitato Direttivo Nazionale

Documenti dei CoordinamentiRegionali

Sardegna:

Il coordinamento regionale Sardegna

ha sofferto dell’involuzione politicagenerale della società, dell’invecchia-mento dei suoi membri e dell’assen-za di ricambio generazionale per lamancata adesione di nuovi soci, gio-vani.Non abbiamo più organizzato festeregionali di Italia-Cuba, fonte princi-pale, se non unica, di finanziamentodei progetti di gemellaggio. Nell’ulti-mo incontro di una nostra delegazio-ne con l’ICAP dell’Isola della Gio-ventù ci siamo confrontati con moltenovità nelle procedure diformazione ed approvazione deglieventuali progetti, con coinvolgimen-to di diverse strutture e differentiimpostazioni. Di fatto, nel periodo,non sono stati elaborati nuovi proget-ti.Nelle mutate condizioni economichee politiche a Cuba, l’ICAP ha chie-sto, e noi abbiamo condiviso, di daremaggiore lavoro di sensibilizzazioneed appoggio politico alla Rivoluzionecubana. In assenza di progetti specifi-ci con l’Isola della Gioventù, abbia-mo dedicato le risorse economichedisponibili alla campagna nazionaledi acquisto dei farmaci tumoralipediatrici.Coordinamento Regionale Sardegna

Toscana:

Nel corso degli ultimi quattro anni ilrisultato più significativo del lavorodel coordinamento regionale è statola nascita e la ricostituzione di alcunicircoli con il conseguente aumentodel numero dei tesserati in Toscana.A partire dal 2014 i circoli di Pisa,Livorno, Poggibonsi e Firenze si sonoimpegnati a fondo nell’avvicinare enel ricompattare quei territori e queicompagni che riconoscevano inCuba e nella sua rivoluzione un faroe nella nostra associazione uno stru-mento di lotta, dando vita così ai cir-coli dell’Alta Maremma, di Arezzo, diViareggio e di Empoli. Molte sonostate le manifestazioni politiche e cul-turali di questi ultimi quattro annisvolte in collaborazione tra i vari cir-coli della regione: presentazioni dilibri, spettacoli teatrali, concerti, einiziative con la partecipazione dipersonalità cubane come il giornali-sta Oliver Zamora Oria, l’agentecubano infiltrato nella Cia RaulCapote Fernandez, il giornalista Her-nando Calvo Ospina e le figlie dei“cinque” Ailí Labañino Cardoso eIrma González Salanueva. Tra lemanifestazioni organizzate vogliamoricordare per la maggiore visibilità epartecipazione, la staffetta ciclistica ela festa regionale. Nell’anno 2015infatti il coordinamento toscano, haorganizzato la manifestazione “Da

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Solidarietà - Coordinamenti - GemellaggiDocumenti per il XII Congresso Nazionale12

Camp Darby a Guantanamo:CHIUDERE LE BASI MILITA-RI”, una staffetta ciclistica dall’Italiaa Cuba per chiedere la chiusura dellebasi militari straniere. Il coordina-mento regionale toscano si è fattoquindi promotore di un’iniziativainterregionale che ha coinvolto anchealcuni circoli del Lazio. Il lavoro orga-nizzativo per la riuscita di questamanifestazione ha visto impegnatimolti compagni e molte sono state leassociazioni che hanno aderito sim-bolicamente e materialmente. Il 23ottobre 2015 nove ciclisti vestiti diarancione partendo da Camp Darby,hanno dato il via alla prima tappa ita-liana di questa staffetta che si è con-clusa il 25 ottobre nella bellissimapiazza del Pantheon a Roma. Il 17novembre 2015 la delegazione com-posta da 8 compagni toscani, a cui sisono aggiunti un compagno del cir-colo di Trieste e due compagni cuba-ni è partita da Santa Clara in direzio-ne di Sancti Spíritus, la prima delle 6tappe sull’isola (Ciego de Avila,Camagüey, Las Tunas, Santiago eGuantánamo). L’obiettivo finale del-l’iniziativa prevedeva la partecipazio-ne al IV seminario internazionale perla pace e l’abolizione delle basi mili-tari straniere che si è svolto a Guan-tanamo dal 22 al 25 novembre 2015.Il gruppo è stato al centro dell’atten-zione di tutti i partecipanti al semina-rio, invitato a posare in foto di grup-po che sono state inviate in temporeale, in ogni angolo del mondo; tele-visioni, radio e stampa, hanno chiestodi poter intervistare questi atleti ita-liani e le stesse interviste sono statedivulgate, nei giorni successiviall’evento, dalle televisioni e dagliorgani di stampa cubani. Nel giugno2016 il coordinamento regionaletoscano si è contraddistinto per l’or-ganizzazione della festa regionale“Que linda es Cuba” presso La Pine-tina di Riotorto (Piombino). Sonostati 5 giorni di dibattiti, musica ebuona cucina in cui i circoli dellatoscana hanno collaborato nell’orga-nizzazione e lavorato proficuamenteper la buona riuscita della festa. Lafesta è stata così un’occasione per vei-colare il nostro messaggio ad numeromaggiore di persone, che frequentan-do in quei giorni La Pinetina, diver-tendosi durante i concerti, assaggian-do il platano fritto e la yucca, ci augu-riamo abbiano scoperto qualcosa inpiù della Isola che noi tanto amiamo.Inoltre ci siamo impegnati nella rac-colta di fondi per il passaggio del-l’uragano Matthew, nella campagnaper l’acquisto dei farmaci antitumo-rali per i bambini cubani, abbiamoaffrontato in molte iniziative, ancheall’interno delle scuole, il tema delblocco economico e abbiamo dedica-to le nostre energie per cercare di col-mare il vuoto di informazioni sul pro-cesso rivoluzionario bolivariano in

Venezuela. Proprio quest’ultimoargomento è stato al centro dell’ini-ziativa promossa dal nostro coordina-mento in provincia di Lucca lo scor-so aprile.Coordinamento Regionale Toscana

Liguria :La solidarietà con Cuba continua.Sono passati poco più di 3 anni dal-l’ultimo Congresso Nazionale in cui,con la stessa forza di molti anni fa,tutti i circoli della nostra associazionehanno ribadito, in modo forte e chia-ro, il totale appoggio al popolo cuba-no e alla rivoluzione Cubana. Cometestimoniano le attività svolte dal2014 a oggi l’impegno di tutti i circo-li della Liguria è cresciuto e ci havisto attivi in modo concreto nel rea-lizzare progetti di solidarietà materia-le e politica con l’Isla Grande eincontri, in Italia, con compagne ecompagni cubani per far conoscere lavera storia di Cuba e della sua Rivo-luzione. Molti circoli hanno parteci-pato con stand informativi alle festedel PRC e allestito banchetti di auto-finanziamento durante altre festeorganizzate da realtà locali vicine ainostri valori.Gli incontri di questi anni con lecompagne e i compagni cubanihanno visto in Liguria la presenza difigure di rilievo come: Raul Capote(2014), Aleida Guevara (2014 e2016), Delsa Esther Puebla “Teté”(2016), Oneida Baró Estrada (2016),Claudina Lesbia Vent Dumois(2016), Mauricio A. MartínezDuque (2017), Francisco AlexisEscribano Cruz (2017), José ManuelReuco García (2017), Carlos Enri-que Rodríguez Lora (2017).Gli incontri, sempre molto partecipa-ti dalla cittadinanza e di ampio respi-ro politico, culturale e sociale, hannotoccato vari aspetti come la situazio-ne cubana e le politiche che Cubamette in atto al suo interno e neipaesi con cui collabora; le tematichedi genere e della condizione femmi-nile a Cuba e in Italia; la salute pub-blica; il dissesto idrogeologico e latutela ambientale; lo sviluppo dellearti dopo la rivoluzione; la propagan-da anticubana da parte degli Usa; ilcriminale bloqueo economico cheancora oggi persiste, un bloqueo cheequivale ad un atto di guerra unilate-rale, che immiserisce un popolo cheresiste con orgoglio e dignità; la situa-zione del carcere illegale di Guanta-namo con l’occupazione illegale delterritorio contro la volontà del popo-lo e del governo cubani. Questiincontri hanno visto la partecipazio-ne attiva di autorità e di realtà come iComuni, la Protezione Civile, l’Ar-pal, l’ospedale pediatrico “G. Gasli-ni”, il centro CIMA, ottenendo spes-so una buona risonanza sulla stampae nelle TV locali.In più occasioni i circoli hanno pro-

iettato i due documentari di Hernan-do Calvo Ospina: “Todo Guantana-mo es nuestro” e “Il Blocco controCuba, il genocidio più lungo dellastoria”, spesso alla presenza del regi-sta. In questi anni, per consolidare irapporti, alcune delegazioni dei cir-coli del Ponente sono state in visita aCuba promuovendo progetti di soli-darietà, soprattutto in ambito medi-co, destinati alla provincia del Gran-ma con cui la nostra regione è gemel-lata e per partecipare alla sfilata del 1°maggio a La Habana.Altre iniziative di solidarietà sonostate portate avanti a favore dellaCampagna per l’acquisto di farmaciantitumorali pediatrici da inviare aCuba; del passaggio dell’uraganoMatthew che ha provocato moltissi-mi danni alle abitazioni e alle struttu-re, soprattutto nelle province diGuantánamo e di Holguín; e, nelnome dell’internazionalismo che dasempre ci anima, a favore dell’emer-genza profughi e del terremoto incentro Italia.Il coordinamento della Liguria riba-disce il pieno appoggio alle conquistesociali realizzate dal popolo cubano edalla rivoluzione. Popolo che ha resi-stito all’invasione armata organizzatadagli USA, agli attentati, agli infiltra-ti della CIA e al bombardamentoeconomico e mediatico dei governiimperialisti e lo ringrazia di esseresempre in prima linea nella lotta perla solidarietà, la libertà e l’indipen-denza dei popoli oppressi, in Ameri-ca latina, in Africa e nel mondo.Cuba è sempre stata là non per ilpetrolio, non per l’oro, non per i dia-manti, ma per abbracciare fratelli chelottano per la giustizia. A quattroanni dal congresso nazionale affer-miamo tutta la nostra solidarietà conla Rivoluzione cubana, solidarietà ini-ziata nel 1961, momento dell’aggres-sione degli Stati Uniti a Playa Girón.Tutti noi siamo vicini al popolo cuba-no, siamo vicini a Raul e continuere-mo a difendere e a far conoscere laRivoluzione, le sue conquiste e le ideedi giustizia nell’esempio di Fidel.¡Hasta la victoria siempre!

Emilia Romagna/ Marche:

Quando negli anni novanta l’Asso-ciazione Nazionale di amicizia ItaliaCuba in accordo con l’Icap cubanadecise di organizzare gemellaggi tra ilterritorio italiano e cubano, permigliorare, incentivare e organizzareal meglio la solidarietà con Cuba, laregione Emilia Romagna fu abbinataalla provincia di Camagüey e laregione Marche a Sancti Spíritus.Una delle motivazioni dei gemellaggiera dettata anche dalla situazionecubana, particolarmente critica inquanto ancora dentro al PeríodoEspecial.Il coordinamento emiliano-roma-

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gnolo e i circoli del territorio iniziaro-no a strutturare progetti di solidarie-tà materiale e politica sul territorio diCamagüey che portarono ben prestoalla costruzione di relazioni di forteamicizia con l’Icap locale. Rapportiche continuano ancora sia con i “vecchi” dirigenti ormai a riposo e siacon i “ nuovi”.Dagli anni novanta la situazione ita-liana e cubana è molto cambiata, alCoordinamento Emilia Romagna si èaggregato quello delle Marche (poi-ché in regione era presente un solocircolo, quello di Senigallia) che eragemellato con Sancti Spíritus; Cubainserita nella nuova fase avviata con iPaesi dell’America latina rimodulal’attivismo solidale di cui ha bisogno.Il Coordinamento si attiva nella cam-pagna per la liberazione dei “ 5 eroi”, sulla conoscenza e condanna delBloqueo, sulla situazione dell’Ameri-ca Latina che vede Cuba al centro deiprocessi di cambiamento (vedi Alba)organizzando conferenze e attivitàculturali che hanno come ospiticubani figure che vanno al di là deigemellaggi. Ci riferiamo ad esempioalle conferenze di Pedro PaoloGomez (collaboratore dell’ICAPnazionale) nel territorio delle nostredue regioni o a Ector Marcos Gutiér-rez (responsabile tecnico della fede-razione nazionale ciclistica) che nelnostro territorio ha portato la vocedello sport cubano.Negli anni vengono organizzate atti-vità culturali rivolte alle nuove gene-razioni che, coinvolgendo strutturepubbliche come Comuni e Universi-tà vanno oltre i gemellaggi, nel sensoche cercano sul territorio cubano lestrutture più compatibili per le finali-tà dei progetti.Ci riferiamo ad esempio all’Accade-mia delle Belle Arti di Ravenna e allaEsquela de Arte di Sancti Spíritusche hanno visto i rispettivi giovaniartisti lavorare assieme sia nel territo-rio italiano sia in quello cubano; allostesso modo il violinista CubanoEvelio Tieles Ferrer che periodica-mente esegue concerti con artisti delterritorio nella provincia di Ravenna,o ancora la Brigata “Gian MariaVolontè” che ha portato sulla Sierradell’Escanbraj i film del grande arti-sta italiano.Sul versante sportivo particolarmen-te significativa è stata l’organizzazio-ne, assieme all’Icap di Sancti Spíritusdella corsa ciclistica “per la liberazio-ne dei 5 e contro il terrorismo” giun-ta ormai alla sua quarta edizione.Sotto l’aspetto della solidarietà mate-riale, sempre in stretta relazione conquella politica, i nostri progetti sisono adeguati alle esigenze cubane.Da circa quattordici anni il nostroannuale container porta nell’Isolainstallazioni informatiche e vede oracome controparti cubane l’ICAPnazionale e la direzione nazionale

ACRC (associazione dei combattentidella rivoluzione cubana).Dopo essere partito dalla sola Icap diCamagüey. la richiesta di invio delmateriale informatico si è nel tempoallargata ed oggi arriva direttamentedall’ICAP e dall’ACRC, al finecoprire il bisogno di collegamentiinformatici delle diramazioni territo-riali di queste istituzioni cubane.Negli anni anche altri progetti sonostati realizzati, come il progetto agri-colo nella provincia di Sancti Spírituso la ristrutturazione della scuola spe-ciale “Van Troi” di Camagüey, gesti-to principalmente dal circolo di Pia-cenza.Come coordinamento abbiamo sem-pre cercato di rispondere anche alleemergenze territoriali cubane, inoccasione dei ricorrenti passaggidegli uragani o cogliendo particolarioccasioni come avvenuto lo scorsoanno, quando in collaborazione conil Nazionale abbiamo inviato un con-tainer di tetti “onduline” nella zonadi Baracoa da poco devastata da unciclone.

Lombardia:

Verbale della riunione :Sabato 16/09/2017, alle ore 14,30 siè riunito a Milano il CoordinamentoRegionale della Lombardia.Odg- 1) Manifestazione Regionale(Nazionale 2 ) Uragano a Cuba -iniziative3) Coordinamento , prime discussio-ni e proposte per il congresso 20184) varie ed eventualiSono presenti i Circoli di: - Lecco-Milano- -Lodi-Brugherio- Pavia-Nord Milano.-Abbiategrasso-Cre-mona-ColognoAssenti ingiustificati – Como- Varese Presiede la riunione: il coordinatoreGildo Caimi,Nelle precedenti riunioni di Coordi-namento si era deciso di fare una let-tera per invitare il direttivo nazionalee la segreteria per organizzare unamanifestazione nazionale contro ilbloqueo che sta subendo ancora esempre più dannoso , Cuba.Siccome la risposta è stata che stava-no preparando e organizzando altremanifestazioni diverse non venivapresa molto in considerazione,rimandando al Coordinamento dellaLombardia di organizzare tale even-to.Dopo ampie discussioni e ragiona-menti in questo coordinamento , edopo aver sottolineato che questodoveva farlo il Nazionale, si è decisodi impegnarsi in una manifestazioneda fare a Milano con corteo e presi-dio per il giorno 25 Novembre diSabato pomeriggio. Alcuni hannoespresso qualche difficoltà , però datoche in tutto il mondo vengono fatte asostegno di Cuba anche noi daremoil massimo impegno per la realizza-

zione.Alcuni compagni si impegnano per ipermessi e la fase organizzativa, peròviene lanciato un grande invito a tuttii Circoli della Lombardia per dareuna partecipazione alla manifestazio-ne , utilizzando tutto quanto è possi-bile per una informazione agli iscrittie alle possibili istituzioni che potreb-bero partecipare, con inviti , locandi-ne e faremo manifesti oltre alla diffu-sione mediatica disponibile.Si è stabilito anche di dare l’aiutoeconomico da parte dei Circoli e delNazionale come indicato dal direttivoe dalla segreteria e presidente.Argomento: Uragano – in questi ulti-mi giorni Cuba purtroppo è presa dimira dagli uragani e come si sa , subi-sce ingenti danni e necessita inter-venti in tantissime strutture. L’asso-ciazione Nazionale Italia Cuba haaperto una sottoscrizione nazionaleper gli aiuti , tutti i Circoli presentihanno confermato questa estremanecessita di adempiere con qualchesacrificio. Si invitano i Circoli a pro-muovere iniziative per raccoglierefondi. Inoltre il Coordinamento haindicato più avanti dove è possibile edove c’è disponibilità di raccogliereanche per la Provincia di Las Tunas ,essendo gemellata con la Lombardia.A novembre una delegazione andrà aLas Tunas e potrà informarsi con leautorità se ci sono progetti immedia-ti o esigenze particolari inerenti alleistituzioni che hanno avuto danni .Coordinamento e congresso: Si è ini-ziato a discutere e riflettere su alcunidocumenti inerenti al congresso del2018. Devo dire che tutti i circoli pre-senti hanno manifestato una preoc-cupazione per il futuro , della Asso-ciazione . Si vorrebbe una partecipa-zione diversa e più attenta senza riva-lità , senza quelle posizioni tra gliiscritti che a volte fanno perdere lostimolo a partecipare o a promuove-re. Gli interventi sono tanti e tutti siaugurano che ci sia un nuovo aspettodi come stare in questa associazione.Alcuni dicono se non ci sarà unasvolta o un atteggiamento di tuttinuovo e chiaro senza antagonismi ,sarebbe una posizione della associa-zione perdente. Si chiede che se ven-gono riconosciuti i Coordinamenticome parte determinante della asso-ciazione, l’attenzione ai Circoli anchea quelli con difficoltà, ai progettinazionale e dei coordinamenti. Neiprogrammi delle iniziative annuali , lapartecipazione deve essere piùampia. Il Moncada deve essere ditutti i circoli e devono decidere sullainformazione. Dopo il direttivoNazionale del 24/09 ci sarà un’altrariunione del Coordinamento percontinuare la preparazione al Con-gresso 2018.La riunione termina alle 17,15Grazie per la partecipazione , per lacomprensione, disponibile per qual-

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siasi chiarimento.Il Coordinatore regionale della Lom-bardia Gildo Caimi

Piemonte - Valle d’Aosta:

Le attività principali del Coordina-mento sono state orientate al territo-rio e alla promozione e alla conoscen-za di Cuba con l’intento di proporrela vera Cuba e non quella presentatadai media.Tra le varie iniziative quel-le di spicco in questi quattro annisono state le seguenti.

Visita di Oliver Zamora e RaúlCapote

Incontri con studenti al Liceo Char-les Darwin di Rivoli, serata pubblicae incontro con la cittadinanza e i socidei nostri circoli, sui temi della infor-mazione e delle relazioni Cuba-StatiUniti.

Visita di Tony Guerrero

Visita Tony Guerrero incontro constudenti al Liceo Charles Darwin diRivoli, incontro dibattito in Universi-tà Dipartimento Culture Politiche eSocietà in collaborazione con“Comitato Università di TorinoAmerica Latina Caraibi già UniCu-ba” e incontro con i Circoli del Pie-monte.

Anno della Cultura Cubana aTorino

In concomitanza con la mostra“Hecho en Cuba – il cinema nellagrafica cubana” alla Mole Antonellia-na- Museo del Cinema sono stateorganizzate manifestazioni e inviti apersonalità cubane.Le manifestazioni sono state in colla-borazione con: C.U.A.L.C. – Comi-tato Università di Torino AmericaLatina Caraibi già UniCuba /A.I.C.E.C. – Agenzia intercambioculturale ed economico con Cuba /Associazione “FUORICASA” -AUSER Torino / S.P.I. CGIL - Lega1 Torino centro-est /A.N.P.I. / TerraMadre – SlowFood / Convivi Slow-Food Torino e Piemonte, con ilpatrocinio di: Ambasciata di Cuba inItalia, Museo del Cinema, CentroStudi Cartel Cubano Venezia, Regio-ne Piemonte, Città di Torino, Circo-scrizione 7 di Torino.PASOS EN CUBA: Rassegna diCinema Cubano. Proiezione deidocumentari El Bloqueo contraCuba e Todo Guantanamo es nue-stro di Hernando Calvo OspinaCOMMEMORAZIONE DEL“CHE”A Collegno e incontro con lerappresentanze del Comune di Col-legno, dell’Associazione Nazionale diAmicizia Italia-Cuba e del ConsolatoGenerale di Cuba sul tema: “Il bloc-

co è finito oppure no?”.MI POGOLOTTI QUERIDO: Pro-iezione del film di Enrica Viola a Gia-veno e MOSTRA SULLA SANTE-RIABENTORNATO POGOLOTTI! Aldi qua e di là dell’Oceano, Mostra suDino Pogolotti alla Villa Favorita diGiaveno e inaugurazione del nuovoCircolo intitolato a Dino PogolottiVOCI DI DONNE CUBANE:Acela Canner racconta la sua espe-rienza e presenta il suo libro LENUOVE SFIDE DEL SOCIALI-SMO CUBANO: Conferenza/dibat-tito con Acela Caner, Eugenio Suareze Lesbia Vent Dumont allo SPI SGILe al Circolo La Poderosa.INCONTRI CON L’AMERICALATINA: Conferenza/dibattito conAcela Caner, Eugenio Suarez eLesbia Vent Dumont al Comprenso-rio Universitario Luigi Einaudi DONNE IN PACE, DONNE INGUERRA: Incontro con docenti estudenti all’Istituto AlberghieroColombatto, presenti Acela Caner eEugenio Suarez.Tre eventi sotto il nome di “Cubaaspettando Terra Madre 2016”, conl’ospite d’eccezione MadelaineVasquez Galvez, giornalista enoga-stronomica, autrice e rappresentantedi Terra Madre Cuba.FIESTA DE CUBA a Novara.TRILOGIA CUBANA Mini rasse-gna di Cinema cubano a Cuneo.

I Circoli in tutti questi anni sonosempre stati attivi e oltre alle loro atti-vità istituzionali sono stati promotoridella partecipazione a vari eventi edibattiti in varie occasioni alle Festedi PRC della FIOM dell’Unità, delPD, ecc…con banchetti, proiezioni emostre tematiche.In particolare nel 2015, 2016 e 2017la partecipazione alla Festa Provin-ciale del PD con dibattiti, banchetti,proiezione di film e partecipazione dirappresentanza della Ambasciata diCuba; in collaborazione e ospitatisoprattutto dai “Giovani Democrati-ci” con cui stiamo intraprendendo eprogrammando una attività di wor-kshop per l’autunno 2017, in Univer-sità di Torino sul tema di conoscenzadi Cuba con crediti formativi agli stu-denti partecipanti.Sono state curate, in accordo con iCircoli, varie visite di delegazionicubane tra cui ICAP, Ambasciata diCuba, Consolato di Milano promuo-vendo incontri ufficiali con Comunedi Torino, Regione Piemonte, Uni-versità di Torino e Politecnico di Tori-no.Già citato in merito alla organizzazio-ne dell’Anno della Cultura Cubana aTorino è stato il lavoro di supporto esostegno per la nascita del nuovo Cir-colo di Giaveno Val Sangone intitola-to a Dino Pogolotti.Nel 2014 è stato dato dal Coordina-

mento Regionale supporto e adesio-ne al progetto “Sinergia in Pogolotti”un progetto di cooperazione e colla-borazione con il “Taller integral delBario Pogolotti – Municipio diMarianao – La Habana” firmato afebbraio 2014 da “Auser Torino” e“SPI CGIL Torino”. All’interno delprogetto “Sinergia in Pogolotti” ilprogetto culturale “I Pogolotti” per larealizzazione di attività mirate a salva-guardare la memoria della FamigliaPogolotti, in particolare Dino Pogo-lotti costruttore del Bario Pogolotti,senza dimenticare il figlio Marceloimportante pittore futurista e lavivente Graciela personaggio di spic-co della cultura cubana contempora-nea. Il progetto oltre alla adesione diistituzioni cubane e italiane è patroci-nato dalla Commissione Cultura diANAIC.

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Siamo chiamati a un cambiamentoradicale. Cambiare tutto per consen-tire a Cuba di poter contare sull’aiu-to, l’amicizia, la vicinanza, la solida-rietà di un’associazione nazionalevitale, forte, combattiva.Per questo dobbiamo essere capaci diuno scatto d’orgoglio, tutti insieme, diun’operazione di sincerità e verità chemetta al centro Cuba e, in funzione diCuba, del suo popolo, del suo gover-no, del suo processo rivoluzionario, ilrilancio della nostra associazione inItalia.Dire la verità è un atto rivoluzionario,essere sinceri tra noi un atto d’amoreverso l’Associazione, ciò a cui dedi-chiamo tanta parte della nostra mili-tanza e della nostra vita.Per questo diciamo che siamo di fron-te a un bivio: o rilanciamo lo spiritooriginario dell’Associazione, metten-do al centro la solidarietà, l’impegnopolitico e culturale a fianco di Cuba eoccupiamo tutte le nostre energie perun rafforzamento della nostra iniziati-va; oppure accettiamo una lenta mainesorabile agonia, proseguiamo perinerzia sapendo però che la nostraimpresa è destinata nel breve volgeredi qualche anno a finire. Per noi laspinta propulsiva con cui nel 1961l’Associazione è nata – la stessa spin-ta propulsiva del socialismo a Cuba enel mondo – non è esaurita. Noivogliamo andare avanti.Ma non vogliamo farlo a testa bassa,guardando per terra con il rischio diinciampare. Vogliamo farlo a testaalta, guardando lontano, scrutandol’orizzonte con spirito innovativo, conl’ambizione di confermare ciò che dimeritevole abbiamo fatto e di correg-gere ciò che non ha funzionato inquesti anni.Per questo la bozza di documentonazionale che avete tra le mani èmolto diversa da ciò cui siamo abitua-ti. Non è un trattato sul mondo maun compendio dell’analisi e delle pro-poste che ci impegniamo a sostenerenei prossimi quattro anni, da domanisino al prossimo congresso.Da oggi questa bozza è consegnata atutti gli iscritti e a tutte le strutture

dell’Associazione, in maniera tale cheessa possa essere emendata, arricchi-ta, modificata fino all’ultimo giornoutile. Già nella struttura il documen-to che presentiamo suggerisce unadoppia novità: l’essenzialità pragmati-ca che serve in una fase straordinariadi cambiamento; la democraticità e ilprotagonismo diffuso nella partecipa-zione al lavoro politico.

La nostra AssociazioneIl documento congressuale non puòche muovere da un bilancio di ciò chesi è fatto e di ciò che non si è fatto nelperiodo di tempo che passa dalla finedello scorso congresso a oggi. Perchéil bilancio sia sincero bisogna partireda elementi oggettivi e oggettivamen-te riscontrabili.Tutto questo al netto di un lavoroencomiabile – che va citato e per ilquale vanno ringraziati in premessa iprotagonisti – di quei coordinamentie di quei circoli pienamente funzio-nanti e militanti, che continuano afornire vera amicizia e solidarietà alpopolo cubano delle province. Lorosono la vera anima dell’Associazione,la spina dorsale di un progetto che varilanciato.

Iscritti. Già nel documento approva-to allo scorso congresso si lamentava“un costante calo del numero dei tes-serati e un’evidente carenza della pre-senza giovanile”. Si rilevava corretta-mente che il nostro problema princi-pale era “la nostra autoreferenzialità”.Da allora a oggi, dal 2014 al 2016 gliiscritti sono calati del 7% (da 3413 a3179). Nel 2017 il numero è ulterior-mente calato. Siamo a 1355 al 10luglio. L’Associazione è presente soloin 14 regioni italiane e soltanto in cin-que di queste vi è una presenza di cir-coli in un numero superiore a 5.

Circoli. Nel documento organizzati-vo approvato allo scorso congresso siscriveva che “uno dei capisaldi da cuipartire (era) quello dei coordinamen-ti regionali” e che il loro compito eraquello di dare linfa ai circoli, coordi-nandone e raccordandone l’iniziativa.

Nello stesso documento politico siribadiva che obiettivo primario era“rafforzare le nostre strutture regio-nali per dare più forza ai circoli”. Aoggi risultano attivi e pienamenteoperativi coordinamenti regionali insole cinque realtà. Il numero dei cir-coli è ulteriormente calato.Bisogna contrastare l’idea che il calodegli associati sia un fattore fisiologi-co. Ancora meno che esso sia la con-seguenza inevitabile di una spoliticiz-zazione diffusa nella società causatadalla crisi dei partiti. Questa analisi,autoassolutoria, è solo parzialmentevera. Perché è vero che i partiti sonoin crisi, travolti da una crollo di credi-bilità e prima ancora di identità ecoscienza della società italiana; ma èanche vero che l’impegno sociale epolitico – innanzitutto quello giovani-le – si orienta negli ultimi anni fortis-simamente verso strutture associati-ve, di volontariato e di impegno civilee culturale di tipo non partitico. Per-ché l’Associazione Italia-Cuba noncresce, come crescono innumerevolialtre realtà consimili, e invece decre-sce? Evidentemente ci sono fattorisoggettivi, che riguardano noi, inprimo luogo il nostro gruppo dirigen-te.

Progetti. È sotto gli occhi di tutti ilfatto che la quantità e soprattutto laqualità dei progetti proposti dall’As-sociazione e approvati siano diminui-te. Va rivisto complessivamente ilmodello dei progetti di solidarietà. Inprimo luogo perché non è vero che siè conclusa la fase nella quale Cuba habisogno della nostra solidarietà mate-riale. A fianco della necessaria solida-rietà politica (da esplicarsi innanzitut-to in campagne di controinformazio-ne e comunicazione) serve anchequella materiale, economica. E l’As-sociazione Italia-Cuba non può esse-re il ricettore passivo di richieste e sti-moli: deve essere l’incubatore di ideee progetti originali di solidarietà chenoi riteniamo siano utili a Cuba e alsuo popolo.Da questo punto di vista è essenzialechiarire definitivamente il rapporto

Cambiare per migliorare la solidarietàcon Cuba e rinnovare per rilanciarel’Associazione!

Ai documenti approvati dal Direttivo Nazionale aggiungiamo anche quello Politiconon approvato. Questo per fornire un’informazione completa agli associati e per-ché la presentazione di due differenti documenti politici per il Congresso si è veri-ficata per la prima volta, dato che la commissione preposta non ha espresso un

documento unitario.

Bozza di documento per il Congresso

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con l’ICAP, che negli ultimi anni nonci ha minimamente messo nelle con-dizioni ideali per operare. Non met-tiamo in discussione il suo ruolo direferente per il Movimento Mondialedi Solidarietà con Cuba, ponte tra ipopoli amici di Cuba. Pensiamo peròsia indispensabile riesaminare a fondoil Protocollo fra ANAIC e ICAP fir-mato nel 1997.Occorre poi incentivare e continuarel’attività di solidarietà per l’acquisizio-ne dei farmaci oncologici per l’infan-zia (che a oggi prosegue esclusiva-mente per contributi volontari e gra-zie all’impegno di diversi circoli,senza l’intervento diretto dell’Asso-ciazione nazionale) che a causa delblocco Cuba non può ottenere diret-tamente dalle industrie produttrici.Se è vero infine che dobbiamo inizia-re a lavorare seriamente per la diffu-sione e soprattutto la partecipazionealla Brigata Internazionale di lavorovolontario (al contrario di quantonon si sia fatto nel recente passato) enell’organizzazione di viaggi, è altret-tanto vero che dobbiamo superare iproblemi esistenti, anche in accordocon la direzione dell’ICAP.

Relazioni e rapporti internazio-nali. Risulta essenziale allargare irapporti di dialogo e interlocuzionecon altre strutture di solidarietà inter-nazionalista, con altri Enti e istituzio-ni cubane. Se proponiamo unapproccio autocritico è per guardareavanti e promuovere, a partire da qui,un cambiamento che sia utile e fun-zionale al futuro dell’Associazione.Bisogna allora promuovere nuoverelazioni con il Partito comunistacubano, con la sua organizzazionegiovanile, con Fmc, la Ctc, con altrienti di promozione culturali e sociali.

Commissioni. Lo scorso congressoha varato la costituzione di sette com-missioni nazionali. Quella organizza-zione e tesseramento, quella comuni-cazione, quella cultura, quella viaggi ebrigate, quella progetti di cooperazio-ne, quella dedicata ai rapporti esternie alle campagne dell’associazione,quella giovani.È evidente a tutti che il lavoro fattonon sia stato complessivamente all’al-tezza delle necessità, delle promesse edelle aspettative.Non solo per ciò che concerne gliambiti già affrontati dell’organizzazio-ne e del tesseramento, dei progetti edei rapporti esterni.Anche per ciò che riguarda la comu-nicazione il bilancio è negativo. Afronte del fatto che in diverse occasio-ni ci sia stato chiesto di lavorare per lacontroinformazione, noi non usciamodal nostro piccolo ambito, dai nostricircuiti militanti. L’obiettivo – penal’irrilevanza dell’intero sistema con-troinformativo – è bucare, almenoparzialmente, la comunicazione

mainstream, bucare il muro di indif-ferenza, almeno sui temi più sensibili,come la lotta per l’eliminazionedel bloqueo e la lotta per la resti-tuzione della baia di Guantana-mo. Dobbiamo intensificare il nostrorapporto con giornalisti potenzial-mente sensibili e orientare allo scopotutti i nostri mezzi di comunicazione.Per quanto riguarda i lavori dellacommissione culturale, rileviamocome purtroppo non si sia creato ilcomitato scientifico che si era pro-messo né si siano viste iniziative signi-ficative nell’ambito della promozioneculturale. Probabilmente, lavorare insinergia con altre associazioni cultu-rali o con il Ministero della Cultura diCuba per progetti specifici produr-rebbe frutti interessanti e inediti.Infine, la commissione giovani hainterrotto i suoi lavori quasi subito,non riuscendo a coordinare le energiegiovanili – che pure esistono – all’in-terno dell’Associazione. Questo lavo-ro va ripreso e potenziato perché stra-tegico ai fini del rafforzamento dellanostra iniziativa.Riassumendo, proponiamo sei priori-tà:Riprendere in mano il documentodello scorso congresso nella sua partepropositiva e ripartire da lì. Fare quel-lo che ci eravamo ripromessi di faresarebbe già un risultato straordinario.Rivedere il Protocollo con l’Icap,ridare centralità ai progetti di solida-rietà, interloquire con altre struttureistituzionali e non;Potenziare la campagna del 5 permille, invertendo il trend che ha vistoridurre nell’ultimo anno gli introiti (dicirca il 15% dal 2011-14 al 2016),legando la comunicazione a progettireali, utili, attrattivi;Aumentare la quota parte di risorseeconomiche derivanti dal 5 per milledestinate ai circoli territoriali e all’at-tività dell’associazione al 60%: l’Asso-ciazione vive se è forte in periferia,non soltanto al centro;Investire su di una campagna dicomunicazione più massiva e moder-na, innanzitutto attraverso l’utilizzodei social: il Moncada deve essereuno strumento dei circoli, anche tele-matico, dando voce allo stesso tempoa firme prestigiose del giornalismo edell’inchiesta progressista;Valorizzare i giovani, stringere rap-porti con le diverse forme di associa-zionismo giovanile presenti nel nostroPaese, osare mettere al centro energienuove anche nella costruzione deigruppi dirigenti territoriali e naziona-li: l’Associazione ha un futuro sesopravvive a se stessa e si rilancia,diventando una bandiera delle nuovegenerazioni e del loro impegno mili-tante.

Italia-Cuba in Italia: perno di unsistema di relazioni da ricostrui-re

Non ci dilunghiamo in analisi com-plesse sull’Italia, il Paese in cui vivia-mo. Conosciamo sulla nostra pelle lacrisi economica, il segno regressivo einiquo delle politiche economiche esociali varate dai governi degli ultimilustri. Conosciamo l’inadeguatezzadella sinistra politica, la sua frammen-tazione, la grave insufficienza di unfronte politico e sociale democraticoin grado di segnare una discontinuitàprofonda nei confronti delle stagioniche abbiamo alle spalle e di non con-segnare il Paese alle destre e ai popu-lismi.Non lo facciamo perché sarebbeun’operazione di puro commentogiornalistico. Ciò che ci interessa èparlare di noi e del ruolo che la nostraassociazione può svolgere per passareinvece dalla dimensione del commen-to alla costruzione di una rete e di untessuto democratico e progressista,orientato all’internazionalismo, di cuiessere perno decisivo.

Ci proponiamo tre obiettivi:Uscire dall’isolamento e dalla margi-nalità. Riallacciare rapporti con asso-ciazioni che condividono i nostriobiettivi e i nostri valori, a partire daquelle di solidarietà con Cuba e conl’America Latina e dalle organizzazio-ni di massa come Anpi, Arci, Cgil;Animare – a tutti i livelli, a partire daquelli territoriali – un nuovo fronteanti-fascista, contro i rigurgiti esplici-tamente fascisti che tornano ad ani-mare le nostre città (da Forza Nuovaa Casa Pound a tutto l’arcipelago disigle che prosperano a ridosso delladestra istituzionale, facendo levainnanzitutto su di un razzismo mon-tante nella pancia profonda dellasocietà italiana) e contro le zoned’ombra, pericolosissime, che alligna-no nel sovranismo rosso-bruno. Daquesto punto di vista bisogna avere ilcoraggio di erigere un muro invalica-bile che distingue il fascismo e l’anti-fascismo e che non dà spazio a chi –in nome di una certa retorica anti-imperialista e anti-capitalistica –nasconde posizioni parafasciste.Affrontare con coraggio e determina-zione un tema molto sensibile e ingrado di connetterci con il sentimen-to dell’opinione pubblica più consa-pevole e con una rete ampia di asso-ciazioni progressiste: quello della lottaall’omofobia e alla transfobia, almachismo e alla violenza di genere, sucui Cuba è da anni all’avanguardia,grazie a Mariela Castro, direttrice delCenesex, che ha saputo capovolgerele tendenze machiste e diffondere unagiusta campagna di educazione ses-suale (che comprende anche la lottaall’HIV, con Cuba all’avanguardianello scambio madre-figlio).Dialogare con le istituzioni sensibili einteressabili alle nostre campagne, apartire dalle rappresentanze parla-mentari e partitiche (anche nelle

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Assemblee legislative regionali e neiConsigli comunali) disponibili. Daquesto punto di vista partiti di sinistraesistono e vanno incontrati e ricono-sciuti, anche solo per misurare con-vergenze e divergenze nel merito dellequestioni che cicontraddistinguono.In che contestoci muoviamo? L’Europa, ilmondo multipolare: lineamentidi un progettoViviamo in un mondo in guerra.Esattamente il contrario delle magni-fiche sorti e progressive che i vincito-ri della guerra fredda avevano preco-nizzato. Dall’attacco in Iraq del 1991all’intervento militare in Siria, comin-ciato nel 2013, la storia di questi ven-ticinque anni è una lunga teoria diguerre e interventi militari svolti innome di obiettivi, principi e valori(“esportare la democrazia”, innanzi-tutto) del tutto opposti a quelli real-mente praticati. Il risultato è sotto gliocchi di tutti: un fenomeno migrato-rio che è esploso (come effetto delleguerre e delle diseguaglianze socialied economiche) con dimensioni ine-dite, la cartina geografica del mondoè cambiata, è persino nato uno Statoislamico che è al contempo prodottooggettivo, frutto maturo, della “strate-gia del caos” e paradigma della recru-descenza di un terrorismo islamistache ha ormai conquistato una sua tra-gica autonomia.La Siria è la vera cartina di tornasoledi questa realtà, fatta oggetto da partedegli Usa e delle forze Nato di unpossente tentativo di destabilizzazio-ne e di divisione territoriale ancheattraverso l’utilizzo del terrorismoislamista in funzione di truppe ausi-liarie. Ma è soltanto una delle clamo-rose contraddizioni che la declamatalotta al terrorismo porta con sé. Bastipensare al fatto che nella coalizioneanti-Isis vi sono finanziatori diretti eindiretti del terrorismo come l’ArabiaSaudita, il Qatar, la stessa Turchia diErdogan che, a poche centinaia dichilometri da noi, si sta rapidamentetrasformando in un’autocrazia para-fascista.E tuttavia, allo stesso tempo, il terro-rismo islamista esiste, dà luogo insie-me alla guerra a una spirale incontrol-lata, ed è una realtà autonoma con cuifare i conti, anche a livello culturale. Ilmodello di società cui i tagliagolealludono è incompatibile con l’uma-nità, con le radici stesse di una civiltàeuropea che ha fatto della laicità, del-l’illuminismo e del pluralismo ele-menti irrinunciabili del rapportotriangolare tra sovranità, individui,religione. Non è un caso che essoattacchi in Europa alcuni dei luoghisimbolo della nostra quotidianità, apartire dal Bataclan. Noi tutti siamoquei giovani parigini, noi tutti siamocoinvolti: guai a noi se lasciassimo alledestre il sentimento di empatia ecompassione per un mondo (anche

minuto: di abitudini, tradizioni e spe-ranze) che è, invece, anche il nostro.Bisognerebbe semmai dare risposteradicalmente alternative a quelle delledestre, segnando un punto di discon-tinuità forte con le decisioni assuntesin qui dai governi europei: vietare,per esempio, l’esportazione di armi aiPaesi che supportano il terrorismo;oppure sanzionare i Paesi che diretta-mente o indirettamente fornisconoarmi e risorse economiche all’Isis - apartire dalla Turchia - e i Paesi chedall’Isis comprano petrolio.Ma è evidente che il soggetto chedovrebbe farsi carico di queste scelteè l’Europa. Una nuova Europa chescegliesse di giocare nello scacchieregeopolitica del mondo un ruolo final-mente libero, autonomo e sovrano.Anche perché l’espansionismo Natonon si è prodotto soltanto verso ilMedio Oriente, ma anche verso Est.Tra il 1999 e il 2009 la Nato ha inglo-bato Polonia, Repubblica Ceca,Ungheria, Bulgaria, Slovacchia, Slo-venia, Romania, le repubbliche balti-che, Albania e Croazia. Recentemen-te, ha avuto un ruolo non secondarionel colpo di stato in Ucraina. Nonsorprende che ciò abbia portato a unincremento abnorme della spesa mili-tare globale, che in questi anni è tor-nata ai livelli della guerra fredda: 5miliardi di dollari al giorno, cui l’Ita-lia partecipa con la cifra di 85 milionidi dollari al giorno. Sono maturi itempi per una politica di disarmo,progressivo e bilanciato, che accolgafino in fondo il monito di papa Fran-cesco contro la “terza guerra mondia-le in corso, seppure a pezzi”.Sono maturi i tempi per un’Europache sia fulcro di un nuovo mondomultipolare, che non concepisca laRussia come un nemico ma come unpartner strategico, non soltanto dalpunto di vista commerciale. Delresto, la storia ci spinge in questa dire-zione. Gli studi di tutte le più grandibanche d’investimento riconosconoche il Pil dei paesi del Brics è destina-to a superare nel volgere di pochi anniquello degli Usa, dell’Unione Euro-pea e del Giappone. Già oggi la Cinacontende agli Stati Uniti il primatoeconomico mondiale, consentendo(anche grazie alla creazione di unFondo bancario alternativo al FMI ealla Banca Mondiale) lo spostamentonell’area asiatica del baricentro eco-nomico del pianeta. Spostamento dibaricentro che, non a caso, gli StatiUniti in questi anni hanno tentato diarginare da un lato con un rafforza-mento della loro presenza militareverso il Pacifico e verso la Cina e, dal-l’altro lato, con la creazione di duearee di libero scambio che, a regime,dovrebbero unire gli Stati Unitiall’Europa (TTIP) e a dodici Paesidell’area pacifica e asiatica tra cuiCanada, Giappone, Australia, Viet-nam (TPP).

L’America Latina che non siarrendeServirebbe infine un’Europa in gradodi dialogare con l’America Latina,sapendo esprimere un’analisi correttadi ciò che oggi essa è.E dentro l’Europa e l’Italia, serve lanostra analisi. Che fino a pochi annifa era precisissima e rigorosa: dopodecenni di subordinazione al giogodell’imperialismo, gran parte del-l’America Latina era insorta riuscen-do a mettere a sistema una nuova retedi relazioni e di contropoteri in gradodi esercitare una vera e propria con-troegemonia. Contro il dominio delFMI, Banca Mondiale,WTO nascevauna rete di relazioni tra governi e Statisia di carattere politico sia di carattereeconomico: dal Banco del Sur a Mer-cosur, da UNASUR a Petrocaribe, daCaricom alla Comunità delle NazioniAndine, dall’Alba a SUCRE fino allaCELAC.Era la stagione incubata nei SocialForum e che aveva portato a unasvolta progressista i governi di granparte del LatinoAmerica, da Moralesa Lula, da Tabaré Vazquez a Bachelet,a Chávez, ovviamente. Una stagionesegnata dalla centralità dello Statonelle scelte economiche, dalla ri-nazionalizzazione di risorse strategi-che, dall’affermazione legislativa didiritti collettivi imprescindibili comela contrattazione sindacale e le pen-sioni sociali. Cuba era il suo epicen-tro, la guida morale, la voce storica diun Continente che decideva di alzarela testa.Ora quel processo ha subito una bat-tuta d’arresto, vive una stagione didifficoltà. Resiste con grande dignitàe orgoglio, non si arrende, ma è più indifficoltà di soli quattro-cinque annifa. Non possiamo non riconoscerlo.Innanzitutto per cause esterne: unpreciso piano di destabilizzazioneordito a Washington e nelle sedifinanziarie dei grandi poteri capitali-stici del mondo, che mira a destituirei governi legittimi e ad abolire granparte della conquiste sociali degli ulti-mi decenni per ripristinare gli odiosiprivilegi delle oligarchie capitalisteche avevano caratterizzato i prece-denti governi nonché per recuperareil capitale andato perso nella ridistri-buzione della ricchezza.Molti analisti politici parlano di “PlanCondor 2.0”. La riedizione attualiz-zata del famigerato Plan Condor siripropone di coordinare l’attivitàdegli esponenti della destra latinoa-mericana allo scopo di isolare, desta-bilizzare e abbattere quei governi chenon rispondono agli interessi degliUsa. Ecco allora i costanti attacchiall’economia e agli apparati produtti-vi, l’eliminazione di leader di base deipartiti socialisti e popolari, campagnemediatiche per criminalizzare i Presi-denti eletti e i movimenti di sinistra,

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una continua e assidua istigazione allaviolenza interna. Il golpe in Hondu-ras, seguito da quelli parlamentari osemi-parlamentari del Paraguay e delBrasile, sono parte di questa strategia.La Colombia (nonostante gli accordidi pace firmati a Cartagena de Indiascon le FARC, grazie al grande ruolodi Cuba) rimane un paese di fattooccupato, dando ospitalità a sette basiUSA che circondano la minacciavenezuelana; la Bolivia è sotto assedioda quando è diventato presidente EvoMorales e da quando Washingtonnon può più dettare le direttive algoverno boliviano in tema i sviluppointerno e di politica estera; Ecuador eNicaragua devono affrontare periodi-che campagne di destabilizzazione.Sul Venezuela, poi, gli USA – con lacorresponsabilità vigliacca dell’Unio-ne Europea - stanno concentrando inquesti mesi tutto il loro potere econo-mico, mediatico, politico. Una vera epropria azione di terrorismo interna-zionale, che passa dall’appoggioincondizionato e illegittimo a un’op-posizione venezuelana reazionaria egolpista.Sarebbe però un errore non ricono-scere anche le cause interne di questadifficoltà. Quando in Venezuela gliscontri di piazza producono morti trai civili e il governo progressista delCile non riconosce l’esito del referen-dum costituzionale di Maduro, unproblema esiste. Così come non sipossono liquidare tutte le voci criticheinterne al chavismo che si sono levatenelle settimane scorse come provoca-zioni filo-imperialiste. I promotoridella Piattaforma Cittadina in Difesadella Costituzione (che raccoglienumerosi ex ministri del PresidenteChavez) richiamano l’attenzione sulrischio che le modalità con cuiMaduro ha convocato e gestito laCostituente portino anche involonta-riamente a chiudere le porte al dialo-go confinando il Venezuela in unacondizione di isolamento politico ediplomatico. Un problema tattico,quindi, che si accompagna a rilieviche riguardano la politica economicae sociale, con l’inflazione alle stelle e ilpotere d’acquisto dei salari in grossadifficoltà.Non è minimamente in discussione lanostra solidarietà e la nostra vicinan-za. Guai se su questo arretrassimo,anche solo di un millimetro. Ma –come sempre devono fare compagnie fratelli di lotta – esprimiamo unaforte preoccupazione, perché noncorreggere alcuno dei problemi chesono emersi temiamo indebolisca lacausa rivoluzionaria anziché raffor-zarla.

Cuba: crediamo ancora nelsocialismoSiamo alla vigilia di un evento storicoper Cuba. Dopo la morte di FidelCastro, comandante del processo

rivoluzionario, il prossimo appunta-mento di portata storica per Cubasarà il passaggio di consegne dellaRivoluzione dalle mani dei suoi padrialle nuove generazioni. Ciò avverrànel 2018 al termine del mandato delPresidente Raúl Castro. Fatto annun-ciato con ampio anticipo, a dimostra-zione del fatto che Cuba confida sullapropria capacità di porsi al riparo dapossibili tentativi di ingerenza stranie-ra.Cuba vuole entrare in questa nuovafase sulla base dell’implementazionedei lineamenti di politica economica esociale approvati nel VI congresso delPCC e aggiornati nel VII per il perio-do 2016 - 2021.Attualmente è in attola fase di “concettualizzazione delmodello economico e sociale di svi-luppo socialista” basata su:il riordino della rete scolastica e il pro-gramma di recupero degli edifici edegli strumenti del sistema dell’edu-cazione; l’aggiornamento del sistemanazionale della salute con l’obiettivodi migliorare lo stato di salute dellapopolazione e dei servizi erogati;l’istituzione della Zona Speciale disviluppo di Mariel con la prospettivadi attrarre investimenti stranieri alfine di aumentare le esportazioni eridurre le importazioni;l’intervento sui prezzi dei beni di con-sumo a causa delle distorsioni deiprezzi per l’intervento di intermediarisenza scrupoli e di una scadente atti-vità di controllo da parte delle istitu-zioni coinvolte;un forte impegno per il superamentodella dualità monetaria.La crisi economica globale iniziataalla fine del decennio scorso ha coin-volto ovviamente anche Cuba, pro-ducendo alcune tensioni sociali,come nel caso dello sciopero dei taxi-sti, che vanno registrate e monitorate(indotte da diversi fattori: il costo altodi alcuni generi anche primari, lacarenza di trasporti, i salari ancorabassi, le imposte alte per i lavori porcuenta propria). Cuba è riuscita amantenere una crescita di PIL mediopari al 2,8%, che è però risultatoinsufficiente a coprire gli investimentiinfrastrutturali necessari allo sviluppoe a migliorare i consumi della popola-zione.E, soprattutto, continua il Bloqueo,un crimine contro l’umanità, un attodi brutale aggressione che si perpetuaper generazioni, una violazione fla-grante, di massa e sistematica deidiritti umani di tutti i cubani, contra-rio al Diritto Internazionale e allaConvenzione per la Prevenzione eSanzione del Delitto di Genocidio del1948, l’ostacolo principale per lo svi-luppo economico e sociale del Paese.Questa aggressione permanente haun incalcolabile costo umano e uncalcolabile costo materiale di diversimiliardi di dollari, cifra di enormegrandezza per un’economia piccola

come quella cubana.Cuba è ancora in lotta. Il 27 ottobre2016 l’Assemblea delle Nazioni uniteha votato per la 25esima volta controil blocco, ma senza effetti.L’elezione di Trump costituisce unasciagura ulteriore per la pace nelmondo e per Cuba. Da questo puntodi vista non ci possono essere ambi-guità o errori di analisi: Trump èmolto peggio di Obama.I primi segnali lo confermano: daldeterioramento dei rapporti con laRussia all’appoggio all’opposizionegolpista venezuelana, dalle nuove ten-sioni con la Corea del Nord ai propo-siti protezionisti e razzisti contro ilMessico. Il 16 giugno scorso Trumpha poi firmato il decreto che annullail già debole piano di ristabilimentodelle relazioni tra Cuba e USA sanci-to da Obama, inasprendo al contem-po il blocco e riprendendo contattidiretti con i terroristi di origine cuba-na a Miami.La realtà è che nonostante gli attacchimilitari, economici e mediatici che hadovuto subire in oltre 50 anni, laRivoluzione cubana è ancora viva eforte, a poche miglia dalle coste nor-damericane, continuando a rappre-sentare il punto di riferimento pernuove forme di aggregazione e diintegrazione tra i popoli latinoameri-cani, per le lotte di emancipazione eper tutti coloro che nel mondo lotta-no conto oppressione e sfruttamento.Noi ribadiamo il nostro impegno, lanostra lotta a fianco di Cuba, del suopopolo, del suo governo, del suo pro-cesso rivoluzionario.Tutto questo ha però bisogno di unaprecondizione fondamentale: che silavori compattamente per il bene del-l’Associazione e per la sua unità.Non va confusa l’autocritica sinceracon uno spirito divisivo. Né il bisognodi fare fronte comune all’interno conil conformismo e approcci burocrati-ci che impediscono la dialettica e illibero confronto. E neppure si puòpensare di dedicare – come negli ulti-mi anni – la gran parte del nostrotempo, e del tempo del DirettivoNazionale e della Segreteria (organi-smi che hanno avuto oggettive diffi-coltà a produrre iniziativa e discussio-ne politica) – ad affrontare problemi efaide interne.Rispetto alle quali vale un monito eun invito: all’umanità, alla gentilezza,al rispetto che si deve tra compagni.Con questo stile, manteniamo lanostra bussola orientata verso Cuba erafforziamo il nostro impegno solida-le che dal 1962 ci contraddistingue.Con Cuba e per Cuba, sempre.

Giorgio CastagnaSimone OggionniAngelisa Zibaldi

Si è concluso con un bilancio positivoil V Congresso della nostra Associa-zione. Una partecipazione dei delega-ti dei Circoli che testimonia lo svilup-po avuto dalla nostra organizzazione,la presenza qualificata di una delega-zione cubana che sottolinea il fortelegame di amicizia trentennale cheintercorre tra noi e Cuba, il contribu-to che hanno dato diversi rappresen-tanti di movimenti e il dibattito inaula e nelle commissioni, che segnal’importanza della nostra presenza neltessuto politico nazionale.Affermare che il bilancio del nostroCongresso è stato positivo è una con-statazione, ma non significa affattoche tutti i problemi contingenti efuturi sono stati chiariti e risolti.Soprattutto per un’associazione comela nostra con le sue caratteristiche efinalità ben precise, che non sonoquelle di un partito politico o di unente statale.La situazione a Cuba è in movimentoper una nuova tappa della Rivoluzio-ne della quale è necessario conoscerele tendenze e i risultati. Ma già ora èpossibile trarre delle indicazioni peruna nostra linea politica e obiettivitesi a mantenere alta l’attenzionedella solidarietà internazionale, corri-spondenti alle esigenze di oggi dellaRivoluzione cubana, seguendo il suoprocesso in corso, di riforma e conso-lidamento di una società socialista.La stragrande maggioranza dei dele-gati, e quindi dell’espressione deinostri Circoli e dei nostri soci, hacompreso questa nuova situazionestorica e si è pronunciata a favoredella traccia preparatoria congressua-le, contribuendo a migliorarla, e delleproposte statutarie per il consolida-mento e lo sviluppo della nostra Asso-ciazione a livello nazionale.La lotta contro il blocco USA, la dife-sa della sovranità e dell’indipendenzadi Cuba, il diritto del popolo cubanodi vivere in una società in cui crede,restano gli obiettivi centrali dellanostra azione. Essi esigono oggi, piùdi ieri, un ampio fronte di appoggi edi consensi, indipendentemente daquale area politica o sfera di influenzaprovengano. Come, del resto, non sipuò chiedere a noi di rinunciare aiprincipi della lotta anti-imperialista,della piena autonomia e libertà dellenazioni, della solidarietà internazio-nale con i popoli di tutto il mondoche si battono per cambiare societàingiuste e sfruttatrici, rispetto a cui

Cuba rappresenta, per loro e per noi,una speranza.E’ su questa linea che abbiamo lavo-rato, che ci muoviamo e che sosterre-mo anche nel futuro. E’ una linea vin-cente. Dal momento in cui Cubaentrava nel “período especial” piùduro della sua storia non ci siamolasciati rinchiudere nelle logiche dellaagitazione fraseologica o nell’attendi-smo, posizioni chiaramente opportu-nistiche, ma abbiamo lavorato condeterminazione e pazienza per i nostriobiettivi. La campagna per la solida-rietà popolare di aiuti immediati alpopolo cubano, le petizioni contro ilblocco, le manifestazioni piccole ograndi, la controinformazione e ladenuncia; il ricordo del sacrificio delChe e la formazione della coscienzaideale di ciò che Cuba rappresentaper noi e per gli altri popoli; la presen-tazione dei progetti di investimenti aCuba nel settore agro-alimentareinsieme alle ONG e il loro finanzia-mento; l’iniziativa parlamentare perpremere sul Governo italiano affinchési pronunciasse, nell’ambito del-l’ONU, contro il blocco a Cuba, sonosolo una parte della grande mole diattività svolta dai nostri Circoli, dallecompagne e dai compagni anche nonappartenenti alla nostra Associazionestimolati dalle nostre sollecitazioni opresenze. Ogni nostro banchetto inuna festa o manifestazione crea unpunto di riferimento politico perdistribuire un volantino, apporre unafirma, contribuire a una raccolta perla solidarietà, sottoscrivere per unprogetto.Non abbiamo escluso nessuno daqueste nostre campagne, né ci siamolasciati fuorviare o condizionare danessun altro. Aperti a tutti i contribu-ti, ma determinati nei nostri obiettivi.E i risultati non sono mancati, lagente ha capito e contribuito, forzepolitiche, sociali, parlamentari e isti-tuzionali ci hanno aiutato. E’ un fattoche il Governo italiano si è pronun-ciato contro il blocco, come è un fattoil successo della lotta per ottenere ifinanziamenti della CEE ai nostriprogetti, aprendo la via per nuovi rap-porti tra l’Unione Europea e Cuba.Come pure è un grande risultatol’aver raccolto oltre 550 milioni perfinanziare i nostri progetti e l’incalco-labile valore della solidarietà popolarecon l’invio di medicine, quaderni,attrezzature per il popolo cubano,frutto del lavoro dei nostri Circoli.

Non sono mancate, anche dentro lanostra Associazione, devianze, scora-menti, se non addirittura contrappo-sizioni, alla nostra linea e ai nostriobiettivi. Posizioni di chi ha scelto lastrada confusa del settarismo ideolo-gico che limita la visione politica,favorisce il protagonismo individualee di gruppo, minimizza il valore edella solidarietà. Posizioni ben diversedalle nostre che, fondate su obiettivinazionali, esprimono una politicaunitaria di riferimento, permettono lapiena autonomia di iniziativa dei Cir-coli e delle forze associate, mobilitanonelle forme più diverse organizzazionie uomini rappresentativi, in cui nes-suno si sente escluso dall’essere pro-tagonista della grande battaglia infavore di Cuba, dando un valoreintrinseco e nazionale alla solidarietà.La stessa nostra proposta avanzata alCongresso tesa alla diffusione delgemellaggio fra regioni italiane e pro-vince cubane, va intesa come lacostruzione di una nuova e perma-nente solidarietà, che parte da noistessi per coinvolgere tutte le forze eistituzioni disponibili, con l’obiettivopolitico di rafforzare l’amicizia conCuba.E’ questa una grande prospettiva dilavoro e di impegno, se non ci chiu-diamo in una visione localista dell’ini-ziativa, ma la guardiamo come unaspetto della nostra politica naziona-le.Per realizzare gli obiettivi che il Con-gresso ha posto abbiamo bisogno diun’organizzazione forte numerica-mente ed estesa sul territorio. Bisognarealizzare il tesseramento e portarenuove adesioni, occorre impegnarsi esviluppare nuove iniziative e ideali edella solidarietà concreta, che coin-volgano forze e categorie sociali piùdiverse, in particolare le donne e i gio-vani.Nella nostra azione incontreremo dif-ficoltà di diversa natura, non ultimaquella del calo di tensione nella lottacontro il blocco USA e dell’emargi-nazione del problema della solidarie-tà.Dobbiamo reagire a queste tendenze,affrontando i problemi che sarannopresenti, suscitando il dibattito sullarealtà di Cuba, ciò che essa insegna erappresenta per tutte le forze progres-siste.Il Congresso ci ha dato un orienta-mento, spetta a noi tutti usare la capa-cità e l’intelligenza per realizzare i

da El Moncada n° 1 febbraio 1996

V Congresso dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Cattolica 10 dicembre 1995

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Com’eravamoDocumenti per il XII Congresso Nazionale12

suoi obiettivi.Arnaldo Cambiaghi

Documento politico del V Con-gresso dell’Associazione Nazio-nale di Amicizia Italia-Cuba

Le traumatiche modificazioni inter-venute nel contesto internazionalenell’ultimo quinquennio hanno avutoper Cuba delle pesanti implicazioni.Nel tentativo di reagire e di prenderedelle contromisure per affrontare lacrisi aperta dall’azzeramento dellerelazioni con il COMECON, sonostati progressivamente introdotti unaserie di provvedimenti che hannogenerato trasformazioni politiche edeconomiche.

Di fronte a tali trasformazioni sorgeper la nostra Associazione la necessitàdi una riflessione approfondita e di undibattito aperto e senza remore. Infat-ti, alcune scelte del Governo cubano,pur condivise dalla maggioranza delpopolo cubano, sono valutate in occi-dente in maniera differente suscitan-do reazioni di segno diverso, e fannosorgere diversi interrogativi.Fermo restando la completa autode-terminazione e sovranità del popolocubano su qualsiasi problema che loriguardi, e consapevoli che ogni que-stione non può essere affrontata dal-l’esterno se non viene calata nel suoproprio contesto socio-economico,politico e culturale, la nostra Associa-zione deve, comunque, attrezzarsi

fino al livello del singolo iscritto, perrispondere in modo aperto, schietto ecritico a qualsiasi interrogativo suCuba, certo con l’aggravio di dovercontrastare un’informazione correntedeformata e ideologica, ma con ilvantaggio di appoggiarsi a un’espe-rienza esemplare.A questo scopo l’Associazione Italia-Cuba intende promuovere al suointerno una discussione collettiva ecapillare per dare vita a un Osservato-rio Permanente sull’attuale realtàcubana che si giovi anche del contri-buto di personalità ed esperti esterni.In ogni caso, possiamo affermare chele misure di politica economica intra-prese (apertura controllata agli inve-stimenti esteri, legalizzazione del dol-

laro, riforma bancaria,apertura del mercato agro-pecuario, “trabajo porcuenta propria”, ecc.) por-tano Cuba gradualmente,e con il forte controllodella dirigenza cubana, nelmercato internazionale.L’Associazione si auspicache ciò avvenga senza tra-sformare in senso liberistai rapporti sociali ed econo-mici interni, salvaguardan-do le conquiste socialidella rivoluzione e passan-do al vaglio di un processodecisionale di amplissimapartecipazione popolare.Dalle tribune di Copenha-gen e New York, il Coman-dante Fidel Castro ribadi-sce con lucidità e fermez-za, la convinzione dell’in-capacità del sistema capi-talistico a risolvere i pro-blemi e i conflitti dell’uma-nità, e pone l’urgenza dellaricerca di un modello divita alternativo. E il suodiscorso non rimane soloenunciativo, nel momentoin cui, parallelamenteall’apertura al capitaleinternazionale, si mettonoin opera una serie di inter-venti, nelle modalità dellerelazioni economiche esociali, prendendo anchespunto da soluzioni obbli-gate dal “período especial”che vanno nella direzionedi uno sviluppo auto-orga-nizzato, auto-centrato,sostenibile ed ecologica-mente compatibile.In questo senso, secondonoi, la Cuba di oggi, con lasua ricerca originale, costi-tuisce un laboratorio poli-tico ed economico nonsolo per l’America Latina eil Terzo Mondo, ma ancheper la sinistra dei paesioccidentali, oggi cosìpovera di progettualità.

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Documenti per il XII Congresso Nazionale 12

Il retro della copertina di El Moncada del 1° febbraio 1996

La lotta contro il blocco

A fronte degli sforzi cubani, persistel’aggressione degli USA, che conti-nuano a vedere in Cuba una temera-ria sfida alla potenza imperiale. Taleaggressione si presenta diversificata invarie forme di violazione della sovra-nità di Cuba, dalla vera e propriaoccupazione di Guantánamo, unlembo di territorio cubano, al bloccoeconomico che i settori più oltranzististanno cercando di inasprire ulterior-mente con la legge Helms-Burton.L’Associazione Italia-Cuba, da sem-pre al fianco della Rivoluzione cuba-na, ribadisce il suo incondizionatoappoggio alla lotta anti-imperialistadel popolo cubano.L’Associazione Italia-Cuba in questianni si è impegnata fortemente nellalotta contro il blocco, che è culmina-ta nelle manifestazioni dell’ottobre’94 e ’95, a Milano e a Roma, ampia-mente partecipate e combattive – gra-tificate dall’apprezzamento delComandante Fidel Castro – influen-zando l’orientamento dell’opinionepubblica e contribuendo a condizio-nare il voto italiano all’ONU, passatodall’astensione all’appoggio dellaposizione cubana.L’esito della votazione dell’ONU è unsuccesso che rafforza l’iniziativadiplomatica agile e dinamica diCuba, che l’anno scorso, nonostantela cosiddetta crisi dei balseros, avevacostretto gli Stati Uniti al tavolo dellatrattativa sulla questione migratoria, eche ha avviato il dialogo con i settorinon reazionari di Miami, e ha infineottenuto il reinserimento nelle istitu-zioni comunitarie caraibiche e latino-americane e l’apertura delle relazionicon la UE.Le manifestazioni popolari avvenutein tutto il mondo e culminate negliincontri di solidarietà svoltisi a LaHabana nel ’93 e ’94 dimostrano lacontinua attenzione della Rivoluzionecubana nel mantenere salde le rela-zioni con i movimenti popolari deicinque continenti.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba appoggia Cuba nella suainiziativa per sfuggire all’isolamentoche gli USA cercano di imporre,anche lavorando per costruire all’in-terno della società italiana uno schie-ramento che comprenda – al di là diogni settarismo – tutte le aree sensibi-li al principio dell’autodeterminazio-ne e della sovranità dei popoli. Perse-guendo questo obiettivo occorre sti-molare sia il coinvolgimento popolareche l’adesione di organismi politici esindacali e di istituzioni a livello loca-le e centrale. Inoltre l’Associazione siimpegna a promuovere una campa-gna di informazione e di iniziativepolitiche per la restituzione allo Statocubano del territorio occupato dallaBase Navale di Guantánamo.

La solidarietà

Dal trionfo del ’59 la solidarietà èstata ed è un principio della Rivolu-zione cubana che rispecchia il caratte-re del suo popolo.Ancora oggi, nonostante la crisi eco-nomica, Cuba continua a offrire il suoaiuto ad altri popoli del Terzo Mondo.Ma la stessa Cuba oggi ha bisognodella nostra solidarietà.L’Associazione, impegnata da annisul terreno della solidarietà concreta,rinnova il suo impegno nell’organiz-zare e nel promuovere ogni tipo diiniziativa che sia di aiuto sincero alpopolo cubano.L’Associazione di Amicizia Italia-Cuba conferma la scelta fatta nel pre-cedente Congresso di dare vita allaCampagna Nazionale di Solidarietàconcernente l’appoggio al program-ma agro-alimentare del Governocubano. La decisione presa di coope-rare congiuntamente alle ONG italia-ne e cubane si è rivelata giusta e stra-tegicamente importante, perché haaperto nuove strade prima preclusealla società cubana e ha permesso,con l’approvazione da parte dellaCEE dei progetti presentati di ottene-re finanziamenti che sicuramente dasoli non avremmo mai raggiunto.L’inclusione di Cuba tra i paesi chepossono usufruire della Cooperazio-ne Europea, oltre a un successo poli-tico non indifferente, significa la pos-sibilità di un nuovo modello di inter-vento economico dall’estero. Lanostra scelta di assumere la Coopera-zione come intervento prioritario inmateria di solidarietà è basato sullaconsiderazione che l’apporto chegiunge da questo settore è innanzitut-to di maggior impatto economicotanto da poter moltiplicare con ilfinanziamento di Enti il denaro rac-colto dalle sottoscrizioni, e soprattut-to è un intervento che porta nuovetecnologie, nuove conoscenze scienti-fiche, nuovi capitali, senza interferiresull’autonomia e l’indipendenza del-l’economia cubana.La nostra fiducia, in questa sceltadipende anche dalla grande cono-scenza scientifica dei tecnici cubani,tra i primi nella ricerca, e dal coinvol-gimento dei lavoratori nella gestione enell’attuazione dei progetti comune-mente decisi.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba mantenendo fede all’im-pegno preso, si fa carico di continua-re la sottoscrizione nazionale perappoggiare i progetti del ComitatoUnitario e presentati dalle ONG:APS di Torino, GVC di Bologna,CSS di Palermo e Crocevia di Roma,fino alla realizzazione completa deiprogrammi stipulati.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba si pone l’obiettivo dichiudere nei tempi previsti la campa-

gna di raccolta di 1 miliardo di lire.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba sottolinea la priorità dellaCampagna per i progetti come attivi-tà principale nel campo della solida-rietà. Richiama tutti i Circoli presentisul territorio nazionale al rispettodelle decisioni prese dal Congresso eal conseguente impegno per il rag-giungimento degli obiettivi collegial-mente decisi.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba ribadisce il riconosci-mento dell’ICAP come interlocutoreprivilegiato anche nel campo delladistribuzione di donativi, quale refe-rente istituzionale preposto all’uopodal Governo rivoluzionario cubano.Questa scelta è motivata dal rispetto edalla fiducia che l’Associazione ha neiconfronti delle istituzioni ufficialicubane, che stanno garantendo, purfra i limiti e difficoltà organizzative, lagiusta ed equa distribuzione deidonativi alla popolazione cubana.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba comprende l’eventualitàche in alcune situazioni particolari sidia vita a iniziative di solidarietà cheper la loro importanza economicapossono essere affiancate alla princi-pale, ma ribadisce per il rispetto dellavita democratica dell’Associazioneche di queste particolarità sia datacomunicazione nel Direttivo Nazio-nale.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba considera positiva la pro-mozione di iniziative di solidarietàche coinvolgono istituzioni, enti,organizzazioni, cooperative e altro, eche permettono l’aumento della par-tecipazione popolare alla solidarietàcon Cuba.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba propone per i prossimianni un nuovo sistema di collabora-zione con Cuba nel campo della soli-darietà.Appoggiando le iniziative di collabo-razione economica tra enti e istituzio-ni italiani con i corrispettivi di partecubana, oltre alle consuete attività disolidarietà, e prefigurando la possibi-lità di coordinare il gemellaggio traRegioni (geograficamente intese) ita-liane e Province cubane al fine di evi-tare il concentramento dei donativinelle principali città cubane, proponeall’ICAP e all’organizzazione delPoder Popular di rendere possibile erapidamente attuabile questo proget-to.L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba conferma la propria ade-sione alla Brigata Internazionale delLavoro Volontario “José Martí”,impegnandosi al rafforzamento e almiglioramento della nostra partecipa-zione.

Cattolica, 10 dicembre 1995

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Documenti per il XII Congresso Nazionale12

La notizia del 2 agosto arrivava il giornodopo che il segretario di Stato degliUSA Rex Tillerson avvertiva del “cam-bio di regime” in Venezuela. “Valutiamotutte le opzioni politiche su ciò che pos-siamo fare per un cambiamento dellecondizioni in cui Maduro decida di nonavere un futuro e se ne vada, o per poterrestituire i processi governativi alla loroCostituzione”, dichiarava Tillerson, ex-amministratore delegato del gigantepetrolifero ExxonMobile. Le osserva-zioni di Tillerson a loro volta seguonosimili dichiarazioni a luglio del direttoredella CIA Mike Pompeo che riconosce-va che gli Stati Uniti lavorano al cambiodel governo eletto del Venezuela. “Sonostato a Città del Messico e Bogotà unasettimana prima di parlarne, cercandodi aiutarli a capire cosa potessero fareper avere il risultato migliore per la loroparte del mondo e la nostra parte delmondo. Sempre attenti quando parlia-mo di America meridionale e centrale eCIA, ma basta dire che speriamo moltoche ci sia una transizione in Venezuela epoter fare del nostro meglio per capire ladinamica in modo da poterla comunica-re al nostro dipartimento di Stato e adaltri”, aveva detto. L’affermazione diPompeo scatenava la recisa risposta diCaracas, con Maduro che rimproveravaStati Uniti, Colombia e Messico. “Pom-peo ha detto che CIA e governo degliStati Uniti collaborano con i governimessicano e colombiano per rovesciareil governo ed intervenire in Venezuela.Chiedo ai governi di Messico e Colom-bia di chiarire tali dichiarazioni ed agiròpoliticamente e diplomaticamente diconseguenza davanti tale sfacciataggi-ne”, dichiarava. Il governo del Venezue-

la affronta le gravi sfide delle carenze ali-mentari e dell’inflazione scatenati dallaguerra economica prolungata dagli StatiUniti contro il Paese, ulteriormente esa-cerbate dalle nuove sanzioni statuniten-si.Anche il 2 agosto, il parlamento vene-zuelano guidato dall’opposizione appro-vava all’unanimità l’autorizzazioneall’Ufficio del Procuratore generale adavviare un’inchiesta su possibili frodielettorali nelle elezioni per l’AssembleaCostituente. Antonio Mugica, ammini-stratore delegato di Smartmatic, che for-nisce sistemi di voto elettronici, dichia-rava che i risultati delle elezioni sonostati manipolati e l’effettiva partecipa-zione potrebbe variare di almeno unmilione. La rivelazione di WikiLeaksnon è la prima rilasciata con documentiinterni statunitensi sul Venezuela. Nelluglio 2016, una serie di email mostravache, da segretaria di Stato, Hillary Clin-ton promosse la sovversione contro ilPaese dell’America Latina, nonostanteappelli pubblici all’amicizia, e chieseall’allora assistente del segretario diStato per gli affari dell’emisfero occi-dentale, Arturo Valenzuela, come “fre-nare” Chávez, suggerendo di aggiunge-re altri partner regionali per sabotarne laleadership. Inoltre, un cablo del 2006dell’ex-ambasciatore in Venezuela, Wil-liam Brownfield descrisse un pianocompleto per infiltrare e destabilizzare ilgoverno dell’ex-Presidente Hugo Chá-vez. Il documento descrive in dettaglio icinque obiettivi dell’ambasciata in Vene-zuela nel 2004: “Penetrare la base poli-tica di Chávez”, “Dividere il Chavismo”“Proteggere le attività vitali degli StatiUniti”, “Isolare Chávez a livello interna-zionale”. Il memo inoltre chiariva il

ruolo fon-damentalen e l l adestabiliz-zare svoltodall’Agenzia degli Stati Uniti per lo Svi-luppo Internazionale (USAID) e dal-l’Ufficio delle Iniziative di Transizione.Complessivamente, USAID ha spesooltre un milione di dollari per organizza-re 3000 forum che cercavano di conci-liare sostenitori di Chávez e opposizionepolitica, nella speranza di allontanarli daChavez. Nonostante le ambizioni evi-denti degli Stati Uniti, i loro sforziaffrontano dei problemi, dopotutto ilVenezuela ha sostenitori regionali. Ilgoverno cubano denunciava “un’opera-zione internazionale ben programmata”contro il Paese, “diretta da Washington”e volta a “silenziare la voce del popolovenezuelano”. Un portavoce dichiaravache la campagna degli Stati Uniti cercadi ignorare la volontà dei venezuelani ed“imporre la resa tramite attacchi e san-zioni economiche”. Non è solo in Vene-zuela che gli Stati Uniti sono accusati didestabilizzare il governo eletto. Il Presi-dente Evo Morales, citando le informa-zioni dei cablo di WikiLeaks, affermavache il governo degli Stati Uniti diedealmeno 4 milioni di dollari ai gruppiseparatisti antigovernativi dal 2006 al2009. Morales, del Movimento per ilsocialismo, ha perseguito la riforma ter-riera e la nazionalizzazione delle risorsenaturali del Paese, politiche che invaria-bilmente provocano l’ira degli StatiUniti nella regione.

(Fonte: Sputnik - Russia)

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WikiLeaks rivela gliobiettivi statunitensiper il Venezuela

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Grande bastonata alla mafia dell’infor-mazione che per mesi andava ripetendodel “dittatore” Nicolás Maduro pronto acapitolare sotto la forza della piazza inrivolta. Il blocco progressista ha incassatoalle elezioni di ottobre il 54% dei consen-si, vincendo ben 18 governatorati sui 23del Venezuela. L’affluenza ha superatoquella delle altre precedenti votazioni. Gliosservatori internazionali hanno riferitodi votazioni che si sono svolte nella nor-malità. Terminati gli incidenti provocatiad arte fino luglio, dopo che le destre delMUD si sono rese conto di non riuscirea incidere sulla stabilità del governo, sonovolati gli insulti tra chi era stato sovven-

zionato dall’estero per far cadere l’esecu-tivo. Le violenze si erano sviluppate soloin 4 delle 23 regioni venezuelane, maviste tramite la TV sembrava che l’interopaese fosse stato dato alle fiamme. Icaduti sono stati circa un centinaio, moltimeno che nelle “guarimbas” precedenti.Le piazze si sono svuotate quando i faci-norosi prezzolati per attizzare rivoltehanno capito che i morti erano provocatianche da fuoco “amico” praticato conprecisione scientifica: si trattava di cec-chini a loro volta al soldo dello stessopadrone, interessato a lasciare sul selciato“giovani anti-bolivariani”. Il macabroconto delle vittime serviva per alimentare

l’odio mediatico contro Maduro. Incredi-bili spezzoni video di cariche polizieschecontro gruppi di manifestanti hannoinvaso le televisioni occidentali. Alcuni diquesti video, non avrebbero potuto esse-re ripetuti anche sui canali latinoamerica-ni, perchè mostrare per esempio la poliziacilena che reprime studenti a Santiago,può essere “venduto” come fatto vene-zuelano solo ad un pubblico esterno allaregione. Quindi, ancora più di prima l’in-vito è quello di aumentare la solidarietàcon il processo bolivariano e diventa undovere informarsi da fonti comprovate,boicottando i mezzi d’informazione dellamafia della comunicazione.

Venezuela: electorado Maduro

ExxonMobil dietro i piani delcolpo di StatoGli ultimi tre mesi di violenze si sonoregistrati nell’ambito della lotta digrandi società energetiche private perarraffare petrolio e risorse naturali nelterritorio venezuelano. Tra esse,ExxonMobil si è affermata investen-do il massimo sul “cambio di regime”nel Paese. Due dei politici più bellico-si col Venezuela sono i senatori statu-nitensi Marco Rubio e Ed Royce,finanziati da Exxon, come il presiden-te Donald Trump che riceve sostegnofinanziario e politico della stessasocietà. I senatori, nel frattempo,hanno reso le sanzioni una chiave delloro ordine del giorno legislativo, oltreche per fornire sostegno politico ediplomatico al colpo di Stato perse-guito dall’opposizione venezuelana,con la quale si sono incontrati indiverse occasioni. ExxonMobil, allostesso modo, attua pressioni per farapprovare al Senato (tramite agenticome Marco Rubio, Ileana Ros e BobMenéndez), evidenziando il ruolo deldipartimento di Stato degli StatiUniti, il finanziamento dei gruppi diopposizione venezuelani (con il prete-sto delle ONG e della “società civile”)

per circa 5,5 milioni di dollari e altrifondi, con l’obiettivo di generare vio-lenze in Venezuela. Mentre si spingo-no, allo stesso tempo, “le organizza-zioni regionali impegnate nello svi-luppo delle riforme in Venezuela, inparticolare l’Organizzazione degli

Stati Americani (OAS)”, ad estende-re il sostegno all’Iniziativa della sicu-rezza energetica nei Caraibi, per dan-neggiare l’alleanza politica e petrolife-ra del Venezuela coi Paesi dei Caraibi.L’attuale segretario di Stato, capodella politica estera degli Stati Uniti, èl’ex- direttore esecutivo di ExxonMo-bil Rex Tillerson. Gli interessi dellasocietà e l’atteggiamento apertamen-te favorevole al colpo di Stato in Vene-zuela della diplomazia “gringa”, adot-tano maggiore “bellicosità” con Til-lerson alla testa.

Le minacce di Marco RubioGli Stati Uniti hanno cercato d’im-porre l’assedio internazionale al Vene-zuela in diverse aree per raggiungerel’obiettivo di abbattere il chavismo.Per contribuire all’accerchiamentopolitico e diplomatico attraversol’OAS, sotto la supervisione delgoverno degli Stati Uniti e con LuisAlmagro in testa, fu decisivo l’annun-cio e l’attuazione di sanzioni econo-miche e finanziarie da parte di Sena-to e dipartimento del Tesoro.Tuttavial’accerchiamento internazionale nonsi materializzò. Le alleanze del Vene-zuela nei Caraibi e con altri Paesi al di

fuori dell’emisfero, anche impor-tanti come Russia e Cina, almomento mitigano gli effetti delmolteplice assedio. Perciò ci siaspetta un attacco diretto al cuoreeconomico del Venezuela: l’indu-stria petrolifera, la compagnia sta-tale PDVSA. Il 4 giugno, l’agenziaReuters fece filtrare che la CasaBianca pensava al divieto di impor-tazione del petrolio venezuelanodagli Stati Uniti, rafforzando l’as-sedio imposto per fare pressionesul governo bolivariano e soprat-tutto sulla popolazione venezuela-na nel contesto attuale di blocchi

stradali e interventi. Nella mattinatadell’11 luglio, il senatore MarcoRubio confermò la possibilità divedere gli Stati Uniti applicare nuovee “gravi sanzioni” contro il Venezuelase le richieste statunitensi non veniva-no accettate completamente. La pos-

sibilità che le “sanzioni severe” fosse-ro applicate contro l’industria delpetrolio venezuelano era plausibilecon Rubio portavoce di tali misure.

Manovre “gringas” contro ilVenezuelaA marzo il capo del Comando SudKurt Tidd aveva detto al Senato degliStati Uniti che Russia, Cina e Iran“vedono spazio economico, politico edella sicurezza in America Latinacome opportunità per raggiungereobiettivi a lungo termine e promuove-re i loro interessi, incompatibili con inostri o con quelli dei nostri partner“.Gli Stati Uniti vedono questi Paesiminacciarne gli interessi in AmericaLatina, e quindi l’obiettivo delle san-zioni contro PDVSA sarebbe intimi-dire e spaventare le imprese (in parti-colare in Russia e Cina) in modo chenon investano in Venezuela, rafforzan-done il blocco finanziario. Così ottogiudici, tra cui il presidente dellaCorte Suprema di Giustizia, sonostati sanzionati dagli Stati Uniti pervia delle disposizioni 155 e 156 poirimosse. La 156, tra l’altro, delegavaal ramo esecutivo la costituzione dijoint venture in caso di mancatorispetto dell’Assemblea nazionaleincaricata, in origine, di tali responsa-bilità.

La compagnia nazionale petroli-fera (PDVSA) nel mirinoIn risposta a queste azioni degli StatiUniti, la PDVSA annunciava il 9 giu-gno l’installazione del Segretariatodell’Alta Commissione CongiuntaCina-Venezuela, per la “firma di variaccordi per la creazione di una socie-tà mista volta a consolidare l’opera-zione di avvio della raffineria di Nan-hai, nella parte meridionale del Paeseasiatico”. E la nota continuava:“L’ac-cordo tra Petróleos de Venezuela SA(PDVSA) e National Oil Corporationof China (CNPC) prevede l’iniziodelle operazioni della raffineria entrola fine del 2020 per una capacità diquasi 400000 barili al giorno, princi-palmente greggio venezuelano Merey

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Nicolás Maduro con Vladimir Putin

Il Venezuela e l’alleanza conRussia e CinaNulla di ciò che accade in geopolitica è estraneo alVenezuela. La lotta per i territori, l’influenza e le risor-se tra potenze petrolifere, statali o private, mantiene ilnostro Paese al centro della scena in questo emisfe-ro, con gli Stati Uniti all’offensiva nel sostenere l’op-posizione venezuelana nel desiderio di rovesciare ilchavismo

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16. Inoltre, si raffineranno 120 milabarili di greggio leggero da Iran, Paesiarabi e nazioni confinanti con laCina“. Inoltre, il 30 giugno, PDVSAannunciava l’inaugurazione dellabase operativa Perforosven, unanuova joint venture tra Russia e Vene-zuela nel comune di San José de Gua-nipa, nello Stato di Anzoátegui, nelblocco Ayacucho Faja Petrolifera del-l’Orinoco Hugo Chávez. Il presidente

di PDVSA Eulogio Del Pino afferma-va che “l’alleanza strategica crea 108nuovi posti di lavoro con un investi-mento di 16 milioni di dollari su 4pozzi che produrranno a breve emedio termine 800mila barili di greg-gio, nel quadro di Motor Hidrocarbu-ros“. Così Rosneft, la maggiore com-pagnia petrolifera russa, stipulava 6accordi nazionali con il Venezuela, dicui 3 presso la Faja. Tale manovra,

che espande la cooperazio-ne sull’energia e quindipolitica tra Russia e Vene-zuela, è una risposta allastrategia del blocco e delgolpe della ExxonMobilcontro il Venezuela. I russi,che sono i maggiori espor-tatori di petrolio al mondoe i terzi per riserve, rifiuta-no ogni tipo di “interferen-za distruttiva” negli affariinterni del Paese.

Geopolitica in movi-

mentoLa politica di nazionalizzazione dellaFaja Petrolifera dell’Orinoco del Pre-sidente Hugo Chávez, rende impossi-bile a ExxonMobil soddisfare le con-dizioni per rimanere nella zona, edover lasciare il Paese. La cessazionedelle attività in Venezuela (2007)causò, secondo il cosiddetto “costocasuale”, una perdita di circa 200.000barili al giorno, cioè, al prezzo mediodi 100 dollari al barile, si può calcola-re che la compagnia petrolifera statu-nitense abbia perso, in 10 anni, 73miliardi di utile netto. La guerra inVenezuela, quindi, non può esserespiegata solo dallo scontro di forzelocali ma dalla lotta geopolitica il cuifulcro sono i conflitti sulle risorseenergetiche. Le minacce di MarcoRubio e i veri poteri dietro di lui indi-cano la pressione disposta ad esercita-re per evitare che l’alleanza con Rus-sia e Cina si espanda.

(Fonte: Misión Verdad)Il Venezuela e l’alleanza con Russia e Cina

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L’Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba esprime la propria solida-rietà al Popolo e al Governo venezue-lani nonché il proprio incondizionatosostegno alla rivoluzione bolivarianache, in anni di dura lotta per la pro-pria sovranità contro soverchiantiforze imperialiste e reazionarie, hasaputo ottenere indiscutibili successiper il benessere e la felicità del proprioPopolo.Con riferimento agli accadimenti diquesti ultimi anni riteniamo un dirit-to e un dovere del Governo venezue-lano difendere la propria rivoluzione ela propria sovranità, dalla reazioneviolenta dell’imperialismo delledestre, nel modo ritenuto più oppor-tuno ed efficace. Riconosciamo lalegittimità della difesa del PresidenteMaduro del potere del Popolo controla destra venezuelana pagata daWashington. Respingiamo con vee-menza la mistificazione politico-semantica delle destre e di parte dellasinistra, che definiscono il potere rivo-luzionario venezuelano come “la dit-tatura”. Una sciocchezza siderale

creata affinché tutti dimentichino cheil vero problema, per il capitalismooccidentale e per l’imperialismoUSA, è quello legato al fatto che ilpetrolio, l’oro, i diamanti, le terre, lericchezza naturali venezuelane sonostate da Chávez sottratte ai pochipadroni per riconsegnarle al popolo.Far dimenticare che il vero problemaper gli USA è di tipo prettamentegeopolitico, nella misura in cui ilVenezuela si libera dal potere imperia-lista offrendosi come punto di riferi-mento per i popoli e gli Stati che inAmerica Latina vogliono sottrarsi alladittatura economia, politica e militareimperialista.L’Associazione si congratula inoltreper il successo elettorale ottenuto inoccasione della convocazione dell’As-semblea Nazionale Costituente,augurandosi che in tale fase si realizzi-no le condizioni per porre fine allaguerra economica e ai criminali atti diviolenza scatenati da alcuni settoridella destra golpista e si possa ritorna-re al dialogo quale modalità di con-fronto politico, come reiteratamente

auspicato dal Presidente Maduro.Nel contesto dell’Assemblea Nazio-nale Costituente appoggia l’istituzio-ne della “Commissione per la verità”,quale atto dovuto al popolo venezue-lano per l’identificazione delle respon-sabilità per gli oltre 120 giorni diguerriglia urbana che hanno provoca-to più 100 vittime tra la popolazione.Esprime infine le proprie felicitazioniper il riconoscimento da parte dei 540Assembleisti, di Nicolás MaduroMoro quale legittimo Presidente dellaRepubblica Bolivariana del Venezue-la.Nel ribadire piena fiducia nel proces-so rivoluzionario per una PatriaSocialista del Venezuela e prendendoin prestito le affermazioni del Presi-dente della Repubblica di Cuba RaúlCastro Ruz, l’Associazione di Amici-zia Italia-Cuba assicura che il Vene-zuela non verrà lasciato solo nellalotta.

Comitato Direttivo Nazionale Associazione Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba

Mozione della Segreteria Nazionale approvata all’unanimitàdal Comitato Direttivo Nazionale nella sua riunione del 24settembre 2017 sulla barbara aggressione fascista dell’im-pero al Venezuela

Il Ministerio del Poder Popular para Relaciones Exteriores del Governo del Venezuela, hadato ampio risalto alla Mozione della nostra Segreteria, votata all'unanimità dal DirettivoNazionale in appoggio alla Rivoluzione bolivariana sotto attacco. Il documento in spagnoloè riportato a questo link: http://mppre.gob.ve/?p=13948 . Qui sotto proponiamo il testo initaliano.

Ci hanno raccontato tante favole sul-l’economia venezuelana, tanto da farparte del luogo comune di oggi. Almomento dell’ampio dialogo socialenel quadro della Costituente, èimportante distinguere la realtà dallafantasia in queste storie che ci raccon-tano da sempre.1. “Il Venezuela è un Paese a mono-cultura”. Sia in Patria che all’estero sisente dire che in Venezuela si producesolo petrolio. I dati della Banca Cen-trale del Venezuela indicano il contra-rio. In media, la produzione naziona-le lorda [1] per l’84% è costituita daattività non-petrolifere. La produzio-ne di petrolio occupa solo il 16%.Nell’ambito della produzione non-petrolifera, l’industria è al primoposto (21%), seguita dai servizi pub-blici (15,6%, cioè sanità, istruzione,ordine pubblico, sicurezza e difesa,protezione sociale); servizi immobilia-ri (13,2%); commercio e servizi(12,6%); costruzioni (8%); servizicomunitari (7%); agricoltura, alleva-mento e pesca (6,4%); comunicazio-ni (5,9%); e infine trasporti e deposi-ti (4,6%).Quindi, se non siamo questo Paesemonoproduttore come sempre pre-sentati, l’economia venezuelana ècaratterizzata però dalla condizione dimonoesportatore. Quasi il 90% delleesportazioni riguarda in effetti ilpetrolio, tramite il settore pubblico(Petróleos de Venezuela, PDVSA).Il problema non risiede nella nostracondizione di Paese di mono-esporta-zione petrolifera, né nel fatto che ilsettore pubblico se ne occupa, madallo scarso rendimento del settoreprivato. Anche se appare ancorapotente, storicamente esporta, inmedia, meno del 10% del totale. Il10% delle esportazioni non petrolife-re riguarda minerali (26%); industriachimica (45%); plastica e gomma(3%), metalli (10%), tutti prodottidal settore pubblico [2]. L’esportazio-ne del settore privato non supera inmedia l’1% del totale.2. “Non produciamo ciò che mangia-mo”. Un’altra favola è che tutti gli ali-menti consumati dai venezuelanisono importati. Niente di più lontanodalla realtà. Del cibo disponibile,l’88% in media è prodotto dai nostri

agricoltori, allevatori e pescatori interre e mari venezuelani, il restante12% è ancora importato.Il Venezuela produce il 99% dei tube-ri consumati, il 92% dello zucchero, il97% della verdura, il 92% dellacarne, il 99% delle uova, il 98% difrutta e latte, il 90% di caffè e tè. Il63% dei cereali. L’importazione prin-cipale sono grano (100%) e maltod’orzo (100%), utilizzati per la pro-duzione di pane e birra, che non pos-sono essere prodotti a livello locale acausa del clima. Il 91% dei legumi(fagioli, lenticchie) consumati daivenezuelani è importato quandopotrebbe perfetta-mente essere pro-dotto sul nostro ter-ritorio. Importiamoanche il 53% digrassi, in particolarequelli derivati dallasoia.Non c’è dubbio chealcune di questefavole sono scusedel grande capitale,in particolare diquello che concen-tra la produzioneagroalimentare chiedendo allo Statosempre più dollari a tasso preferenzia-le con l’argomento che non vi haaccesso, altrimenti non potrebbeimportare questi prodotti, affamandola popolazione. Gli serve anche giusti-ficare il debito privato, suo riconosci-mento e ripianamento da parte delloStato… Il 50% della produzione tota-le di alimenti dell’agribusiness si con-centra sul 10% delle aziende private.[4] In altre parole, siamo di fronte auna produzione alimentare monopo-listica. Anche se non lo si menzionamai, è uno dei principali punti debolidel modello di produzione economi-ca del Venezuela, non solo per glieffetti negativi prodotti dai monopolisu prezzi e quantità, ma soprattuttoper la dipendenza da una manciata diaziende che producono, importano edistribuiscono un bene strategicocome l’alimentazione della popola-zione. La situazione rafforza il poterecoercitivo che possono esercitare que-ste aziende, per interessi economici ointenti politici, come osservato negli

ultimi anni in Venezuela. La lezioneprincipale di questa storia è la diffe-renza tra sicurezza e sovranità alimen-tare.3. “Il settore pubblico è improdutti-vo”. Si dice anche che il settore pub-blico non produce nulla. Discrimi-nando la produzione totale per setto-re istituzionale, cioè tra settore pub-blico e privato, ci si rende conto chein media il 34% del prodotto internolordo è generato dal settore pubblicoe il 66% dal settore privato. Dalle atti-vità del settore pubblico in Venezuelaprovengono principalmente petrolio,servizi pubblici (sanità, istruzione,

trasporti, difesa,ordine pubblico,sicurezza, prote-zione sociale),elettricità, acqua,estrazione minera-ria. Negli ultimiquattro anni,nonostante i prezzidel petrolio incalo, fattore chiavedei livelli di produ-zione in Venezue-la, nonostante ivari aspetti della

guerra economica attuata dal settoreprivato, come il blocco del creditointernazionale e l’inflazione indottacon la manipolazione monetaria sulmercato illegale, la produzione delsettore pubblico è aumentata.La produzione del settore pubblico èaumentata costantemente dal 2003,anche nel 2009, anno che vide uncalo del 34% del prezzo del petrolio.Oltre al business del petrolio, la forni-tura dei servizi pubblici è secondanella produzione dopo la manifattura.4.“Il settore pubblico, a differenza delsettore privato, è inefficace”. Si diceche lo Stato è inefficace, cioè che ilavoratori del settore pubblico riceva-no lo stipendio senza fare nulla o,nella migliore delle ipotesi, facendopoco. Al contrario, le aziende privatesono ancora considerate “efficienti”.Per definizione, si considera “efficien-te” produrre di più con meno risorse.[5] Questa favola è la base della tesisecondo cui lo Stato non deve inter-venire nell’economia. In Venezuela, inmedia, la produttività del lavoro nel

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L'economista venezuelana Pascualina Curcio

Pascualina Curcio

Il Venezuelain cifreL’economista venezuelana dell’Università di Caracasesamina la condizione del paese e sfata alcuni luoghicomuni che, ingigantiti dalla mafia dell’informazione,sono utili per dare all’estero un’immagine diversa

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settore pubblico, tra cui il petrolio [6],è stata 2,5 volte superiore a quello delsettore privato. [7] Dal 1997 al 2015ogni lavoratore pubblico ha prodotto8,07 milioni di bolivares all’anno [8],mentre ogni lavoratore del settore pri-vato ne ha prodotto 3,25 milioni.Anche escludendo da questi calcoli ilpetrolio, la produttività del settorepubblico rimane non solo 1,3 voltesuperiore a quella del settore privato,ma dal 2006 ha avuto un incrementodel 44% da 3,5 milioni di bolivarall’anno per lavoratore a 5,1 milioni.[9] Al contrario, nello stesso periodo,la produttività del settore privato èdiminuita del 14%.Questi risultati ci permettono di cele-brare alcuni protagonisti della nostrastoria contemporanea: i lavoratori delsettore pubblico. Operai, medici,infermieri, paramedici, bio-analisti,insegnanti, docenti universitari e lavo-ratori in genere; ingegneri e tecnicidella manutenzione e pulizia; iresponsabili della nettezza urbana;comunicatori; conduttori di metropo-litana e autobus; agenti della polizia;militari delle Forze Armate NazionaliBolivariane; vigili del fuoco; lavorato-ri del servizio diplomatico; della pub-blica amministrazione; della giustizia;i cuochi che preparano i pasti per gliscolari; musicisti delle orchestre sinfo-niche; allenatori sportivi; guardabo-schi; portuali e aeroportuali, ammini-stratoti del processo elettorale e anchei deputati, alla fine tutti coloro che sialzano presto per gestire il settorepubblico.5. “Solo le aziende private produco-no”. Questa classica fiaba vuole direche ogni modo di produzione chenon sia privato è meno efficace, nonsolo nel caso dello Stato, ma anchedei servizi comunitari, di cooperativee comuni. Infatti, dal 1999, primoanno della rivoluzione bolivariana, al2015, il prodotto interno lordo èaumentato del 43%. Ma dopo le atti-vità finanziarie e le comunicazioni,mostrarono il maggiore incrementonello stesso periodo le attività dei ser-vizi comunitari e sociali. Quarti furo-no i servizi delle amministrazionipubbliche. Attività agricole, alleva-mento, manifattura, commercio e tra-sporti, principalmente in mano ai pri-vati, registrarono un aumento dal1999, ma inferiore.Sembra che non solo i metodi di pro-duzione privati conferiscano valoreaggiunto all’economia. La proprietàstatale, come già detto, non solo è alsecondo posto nella produzione, chenon solo è aumentata negli ultimianni, nonostante il calo dei prezzi delpetrolio: ma ha visto crescere l’altaproduttività del lavoro. La produzio-ne di proprietà sociali è stata unadelle attività economiche che ha regi-strato il maggiore incremento negliultimi anni e ha contribuito in misuraimportante al prodotto interno lordo.

Il riconoscimento costituzionale dialtri modi di produzione, in paralleloalla produzione privata, è un passoimportante per la democratizzazionedella produzione e la riduzione delladipendenza da un numeroristretto di grandi imprese inmolti settori monopolizzati dellaproduzione, dell’importazione edella distribuzione di beni e ser-vizi.6. “La produzione privata èscesa dal 1999 (primo annodella rivoluzione bolivariana)”.Questa è la voce amplificata dacerti media: dal 1999 le societàprivate sono state smantellate, ela questione in politica economi-ca dell’uguaglianza e della giu-stizia sociale ha creato sfiducia escoraggiato gli investitori. Si dicecosì che il controllo dei prezzi, delmercato dei cambi e la presunta man-canza di valuta estera abbiano impe-dito alle aziende di produrre. Fiction,ancora una volta: la produzione nelsettore privato è aumentata in mediadel 35% dal 1999. Tutte le attivitàeconomiche del settore privato sonoaumentate. Ad esempio, l’attivitàdelle istituzioni finanziarie e assicura-zioni, soprattutto private, è esplosa(375%) nello stesso periodo; il com-mercio è aumentato del 64%; tra-sporto e stoccaggio del 46%; comuni-cazioni del 332%; agricoltura, alleva-mento e pesca del 27%; manifatturadel 12%; servizi immobiliari del 50%.Inoltre non solo il prodotto internolordo del settore privato è aumentato,ma il tasso di rendimento del capitaleera in costante crescita dal 2003, rag-giungendo nel 2008 [10] il massimostorico dal 1970, il 22%.Non c’è dubbio che chi ripete questafavola vuole giustificare il ritorno almodello neoliberista cessando di con-trollare i prezzi dei beni di primanecessità prodotti dai grandi mono-poli, congelando i salari, privatizzan-do i servizi pubblici e consentendo acerti proprietari di grandi capitali, tracui quelli bancari e finanziari, diappropriarsi della valuta ottenuta conl’esportazione del petrolio.7. “Non si produce perché il governoha espropriato le aziende private”. Ilmito che il governo abbia espropriatoquasi tutte le aziende private va dimoda negli ultimi anni. Di 28.222unità economiche corrispondentiall’attività industriale, solo 363 ol’1,2%, sono nelle mani del settorepubblico. Il restante 98,71% è di pro-prietà privata. Delle unità economi-che legate al commercio, il settorepubblico ne riunisce 294 su un totaledi 243.444, cioè lo 0,12%. Il restante99,87% delle unità corrispondenti inquesta attività sono del settore priva-to. Allo stesso modo, le aziende deiservizi appartenenti al pubblico sonolo 0,88% (943 su 111.333 unità). Ilresto è di proprietà privata. [11]

“Viviamo solo con i proventi delpetrolio”. Questa fiaba è la più elabo-rata e diffusa di tutte. Diffonde unparticolarmente potente messaggioideologico: “i venezuelani sono pigri,

non lavorano”, la cui funzione ènascondere il principale problemadell’attuale modello economico vene-zuelano: uso, distribuzione e proprie-tà delle ricchezze, tra cui i proventi delpetrolio. È importante capire che inrealtà, per i proprietari di capitale eforza-lavoro, “non funziona” è cioèappropriarsi storicamente di una pro-porzione importante delle entratepetrolifere e, in generale, del valoreaggiunto dell’economia.Riferimenti:[1] Il prodotto interno lordo (PIL)misura tutti i beni e servizi prodotti inun’economia in un determinatoperiodo, di solito un anno.[2] Istituto Nazionale di Statistica(INE). Sistema di consultazione delcommercio estero. I dati sono dispo-nibili dal 1950.Abbiamo avuto acces-so alle informazioni raccolte dal1980.[3] Rassegna dati dal Bilancio Ali-mentare, strumento istituito nel 1950dall’Istituto Nazionale della Nutrizio-ne (NIN) per misurare la disponibili-tà di cibo (produzione, importazioneed esportazione).[4] Dato del 2011 tratto dall’Indagi-ne sulle grandi industrie del dicembre2013, pubblicata dall’Istituto Nazio-nale di Statistica (INE).[5] La produttività del lavoro è calco-lata dividendo la produzione totaleper il numero di lavoratori.[6] Il fatturato è calcolato dividendo ilprodotto interno lordo (PIL) del set-tore pubblico per il numero di lavora-tori di questo settore.[7] Calcolato nel 1997-2015.[8] Per l’anno di riferimento 1997.[9] Bolivar indicizzati al valore del1997.[10] Abbiamo questi dati fino al2008, quando smise di lavorarciAsdrúbal Baptista: Fondamentiquantitativi dell’economia venezuela-na.[11] Istituto Nazionale di Statistica.Quarto Censimento economico2007-2008.(Fonte:Venezuela Infos)

Sui serbatoi è ben chiarito a chi appartiene il petrolio

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appuntamento con

Il 21 e 22 ottobre mediCuba-Europaha festeggiato ad Ascona (Svizzera), alMonte Verità, i suoi primi 20 anni diattività.mediCuba-Europa è nata proprio inquesta località, esattamente 20 anni fa,alla fine di ottobre 1997 quando, su ini-ziativa di mediCuba-Svizzera, unadecina di organizzazioni europee chegià operavano a sostegno di Cubahanno deciso di unirsi in un’organizza-zione di secondo grado al fine di dareun nuovo impulso alla solidarietà por-tando avanti un piano di aiuti strategicicon forte impatto socio-economico perlo sviluppo di Cuba, sostenendo in par-ticolare progetti nel settore della salutea Cuba.Allora Cuba stava attraversando ildrammatico “Período Especial” emediante mediCuba-Europa sonostate acquistate materie prime per l’in-dustria farmaceutica cubana, chehanno permesso la fabbricazione dimedicamenti che altrimenti, a causadel blocco economico, Cuba nonavrebbe potuto acquistare. La collabo-razione tra le varie Organizzazioni haconsentito anche l’acquisto di costoseattrezzature mediche e di laboratorio, asostegno della ricerca contro il cancro edell’analisi microbiologica. Ricordia-mo, tra l’altro, che negli anni 2005-2008, l’Associazione Nazionale diAmicizia di Amicizia Italia-Cuba, di cuiallora era Presidente Roberto Foresti,ha interamente finanziato – grazieanche al fondamentale contributo dellaRegione Lombardia – l’Approntamen-to della Sala Analitica dello Stabilimen-to di Produzione di Citostatici di Cuba– CIDEM (Centro de Investigación yDesarrollo de Medicamentos) e hasostenuto la Escuela LatinoAmericanade Medicina (ELAM ) contribuendo aun progetto (2011-2013) per il rinno-vamento delle infrastrutture tecnologi-che del Centro di Informazione di que-sta istituzione. Inoltre, dal 2010 sostie-ne la Campagna per l’acquisto di far-maci antitumorali pediatrici a cui Cubanon ha accesso a causa del blocco.In questi vent’anni sono accadutemolte cose nel mondo e anche a Cubae, di conseguenza anche nella solidarie-tà con Cuba, nello sviluppo scientificoa Cuba, nei rapporti internazionali diCuba. Anche in mediCuba-Europasono successe molte cose, si sono avvi-cendate le persone, alcune purtroppoci hanno lasciato, moltissimi progettisono stati conclusi e i nuovi, mano amano che Cuba si riprendeva dalPeríodo Especial, sono stati orientati asupportarla nei suoi significativi avan-zamenti tecnologici e nella ricerca nelcampo della salute.

La costante di tutti questi anni è statala difesa delle conquiste del popolocubano e la lotta al blocco economico,sociale e finanziario che Cuba subisceda quasi sessant’anni da parte degliStati Uniti.Attualmente mediCuba-Europa, cheformalmente è una rete di Associazionie Organizzazioni Non Governative diSviluppo - ONGD (Asociaciones yOrganizaciónes No Gubernamentalesde Desarrollo),conta su 14 orga-nizzazioni senzafini di lucro dialtrettanti paesieuropei, che unitesvolgono la loroattività nel campodella salute, per farin modo che conti-nui a essere acces-sibile e gratuita pertutta la popolazio-ne. In questomodo mediCuba-Europa difendecon i fatti la Rivo-luzione cubana e ilsuo sistema dellasalute.Le attività per ricordare i venti anni diattività di mediCuba-Europa si sonosvolte su due giorni.Sabato 21 si è tenuta la riunione dellaGiunta Direttiva e successivamenteuna conferenza pubblica con il Dr.Agustin Lage, direttore del CIM, ilCentro di Immunologia Molecolare diLa Habana, e con il Dr. Jorge Pérez, exdirettore, e attuale membro del Consi-glio Direttivo dell’IPK - Istituto PedroKourí di medicina tropicale di LaHabana. Entrambi questi scienziatidurante i loro interessantissimi inter-venti hanno proiettato slides con dati eimmagini, che sono reperibili sullapagina Facebook di mediCuba-Europae su quella dell’Associazione Nazionaledi Amicizia Italia-Cuba.Nel corso della serata, con cena e unabella esibizione del musicista ClaudioTaddei, è stato fatto uno specialeomaggio a Christian Jordi (ex presiden-te di mediCuba-Europa) e a RobertoForesti (ex presidente dell’Associazio-ne Nazionale di Amicizia Italia-Cuba evicepresidente di mediCuba-Europa)entrambi grandi sostenitori di questaOrganizzazione, scomparsi a pochianni di distanza uno dall’altro. In loroonore è stata anche prodotta la brochu-re, a tiratura limitata, “Christian Jordi yRoberto Foresti, ejemplos de solidari-dad para la vida” che è stata distribuitaai presenti.Christian è stato ricordato da Franco

Cavalli e Roberto Foresti da MariaAngelica Casula, tra la commossa par-tecipazione di tutta la sala.Domenica 22 si è tenuta l’AssembleaGenerale di mediCuba-Europa, nelcorso della quale, oltre a espletare leformalità burocratiche previste dall’Or-dine del Giorno e alla elezione dellaGiunta Direttiva (conferma alla presi-denza di Franco Cavalli - presidente,mediCuba-Suisse; e a membri Maria

Angelica Casula -Associazione Naziona-le Amicizia Italia-Cuba; Marta DeMedina - SolidaritéLuxembourg Cuba;Martin Österlin -Svensk KubanskaFöreningen; KlausPiel - HumanitäreCubahilfe e.V.), è statoillustrato un panoramadelle attività delle varieassociazioni nel 2016.Soprattutto ci si è sof-fermati sul nuovo eimpegnativo progettodi mediCuba-Europasu cinque anni (2017-2021) a livello nazio-

nale cubano per l'installazione o l'at-trezzatura di laboratori dell’IstitutoPedro Kourí in tutta l’isola. Il progettoè volto a rafforzare la diagnosi virale,batterica e parassitaria, anche in vistadelle nuove sfide come Zika ed Ebola.Franco Cavalli ha spiegato che, a parteil centro a La Habana, se ne attrezze-ranno altri due a Santiago de Cuba e aVilla Clara. A quest’ultimo si sta giàlavorando. Si tratta soprattutto di rea-genti, di attrezzature speciali da labora-torio, dell'installazione di apparecchia-ture informatiche appropriate permigliorare la consegna delle analisi, edella formazione del personale. Il costototale di questo progetto è di2.700.000 euro, ed è di importanzafondamentale per Cuba, come ha chia-ramente spiegato il Dr. Jorge Pérez del-l’IPK nel corso della sua conferenza.Per questo, tutte le organizzazioni pre-senti hanno dato la loro totale disponi-bilità a far conoscere il progetto e, neilimiti delle loro possibilità, a raccoglie-re fondi per finanziarlo.Conclusa l’Assemblea, è stato proietta-to il film “Por la vida” della registacubana Niurka Rodriguez (presenteall’evento) sulle brigate mediche cuba-ne in Africa che hanno combattutol’ebola.Con il Ventesimo Anniversario di medi-Cuba-Europa è stato ricordato anche ilventicinquesimo di mediCuba-Svizze-ra.

I vent’anni dimediCuba-Europa

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La brochure per Christian e Roberto

L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba si è impegnata a sostenere la campagna per l’acquisto del farmaco. Ogni vostro contributo è molto prezioso.

La solidarietà non si blocca!

I contributi destinati a questa campagna possono essere versati:su c/c postale 37185592 intestato a Ass. Naz. Amicizia Italia-Cuba - IBAN IT59 R076 0101 6000 0003 7185 592indicando nella causale Erogazione liberale per campagna antitumorale per bambini cubani

su c/c bancario 109613 - Banca Etica, Milano - intestato a Ass. Naz. Amicizia Italia-Cuba IBAN IT59 P050 1801 6000 0000 0109 613 indicando nella causale Erogazione liberale per campagna antitumorale per bambini cubani

I contributi versati con queste modalità e con le corrette indicazioni possono beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dall’Art. 22 della legge 383/2000 secondo i criteri e con i limiti previsti.

[email protected]. 02-680862

Abbiamo cominciato alla fine del 2009 per un’emergenza e ad oggi abbiamo fornito a Cuba farmaci antitumorali pediatrici per un valore di 99.000 Euro.Ci siamo fatti carico di questa campagna promossa da mediCuba-Europa - di cui la nostra Associazione fa parte - perché Cuba non può comprare questi medicinali a causa del blocco genocida cui è sottoposta da oltre 50 anni.

Alcune cose sono cambiate, Cuba e gli Stati Uniti hanno riaperto le rispettive Ambasciate, trattano per ampliare le relazioni diplomatiche e gli affari, ma

IL BLOCCO USA CONTINUA

e la nostra raccolta di fondi prosegue! perché bisogna far sì che i piccoli cubani ricevano tutte le cure necessarie per avere ciò a cui hanno diritto: la speranza nella guarigione e nella vita.

Ogni vostro contributo è importantissimo. Piccole somme inviate da singole persone, quelle raccolte dai circoli e dai coordinamenti regionali, fino ad arrivare ai proventi di una partita della nazionale cantanti, ci hanno messo in grado di arrivare alla fine del 2015 a 99.000 Euro.

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I bambini cubani ammalati di cancro hanno ancora bisogno di noi.

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Le disposizioni restrittive annunciateda Trump il 16 giugno, devono esse-re completate dalle relative normeesecutive della OFAC (Office ofForeign Assets Control), l’ente deldipartimento del Tesoro statunitenseaddetto alle sanzioni che gli USAapplicano a destra e a manca nelmondo e quando saranno pubblicatepotranno entrare in vigore. Solo daquel momento quindi finirà il perio-do di attesa e si sapràcome sono effettiva-mente scritte questenuove regole e comeverranno applicate.Come si sa, l’annuncio èstato fatto in una ceri-monia degna di un sag-gio di comicità circense,assolutamente ridicola,con Trump circondatodai vetusti controrivolu-zionari della cosiddetta“Brigata” che, a PlayaGirón (Baia de Porci),venne schiacciata in 72ore dalla milizia popola-re rivoluzionaria, guida-ta da Fidel; la brigata diquelli successivamenterestituiti agli Stati Unitiperché scambiati conalimenti per bambini.Oltre a questi tristireduci c’erano i veriispiratori dell’attualerecrudescenza, il con-gressista Marco Rubiodi origine cubana e altriesponenti di ciò cherimane dei gruppi anti-castristi cubani cherisiedono a Miami.C’era anche un pianista,risultato poi essere ilfiglio di un genocidabatistiano, che ha suo-nato l’inno nord-ameri-cano senza nemmenoaccennare a quello cubano. Trumpha bisogno di costoro per far nume-ro al Congresso, nel caso dovesseprogredire la richiesta di impea-chment nei suoi confronti.A parte la farsa dell’annuncio e ildiscorso megalomane dello stessoTrump, cosa è cambiato veramenterispetto a quanto aveva introdottoObama? La prima risposta riguardalo spirito e l’atmosfera di ottimismo

che si era creata in quel momento.La speranza, fondata, che il bloqueoavrebbe potuto essere smantellatopoco a poco, con la prospettiva sipotesse mantenere una relazionedignitosa con il potente stato delNord, senza venire meno ai principifondanti della Rivoluzione. L’attesache l’ostilità statunitense verso Cubafosse in via di estinzione era da pren-dere in considerazione. Invece

Trump e i suoi tristi accompagnato-ri hanno riportato in vita il linguag-gio dei tempi della guerra fredda.Sproloqui e minacce. Disprezzo emaleducazione. Questo è quanto dipiù importante è avvenuto, provo-cando nei cubani una reazione conscatti di orgoglio rivoluzionario,rivendicando tutto il passato di vitto-rie e successi nella guerra impostadagli Stati Uniti contro la Rivoluzio-

ne cubana.Inoltre è possibile intravvedere che,sul piano della sostanza, con le nuovedisposizioni annunciate, i cambia-menti potrebbero non essere cosìdrastici. Il New York Times ha intito-lato che la politica promessa versoCuba non è così negativa comeavrebbe potuto essere. Noi diciamoinvece che non è stata peggiore per-ché le circostanze attuali non lo pote-

vano permettere. Perprima cosa, nessuna dellenuove disposizioni inter-ferisce nei rapporti dellacomunità cubano-ameri-cana con Cuba. Questo èimportante e avviene per-ché questa comunità nonè più quella controrivolu-zionaria di una volta.Vuole da tempo rapportimigliori con la madrepa-tria e i vecchi batistianiche hanno manipolatoTrump lo sanno benissi-mo; non potevano otte-nere di più per sfidarla. Icubani residenti negliStati Uniti continueran-no a poter viaggiare libe-ramente a Cuba e apotervi effettuare rimesseesattamente come prima.Altro punto importante: irapporti diplomatici nonsono stati interrotti, pro-babilmente perché ciònon sarebbe stato accet-tato dalla stessa opinionepubblica statunitense: leAmbasciate cubana enordamericana rimango-no a Washington e a LaHabana con le bandiereal vento. Gli affari già ini-ziati non sono stati tocca-ti e non se ne impedisco-no prossimi, meno quelliche fanno capo alle ditte

cubane gestite dal comparto militaree questa si che è una bella sfida. Ildipartimento del Tesoro statunitensepubblicherà una lista di aziendecubane con cui gli uomini d’affaristatunitensi non potranno trattare.La possibilità per i cittadini statuni-tensi di viaggiare a Cuba, viene inve-ce ridotta più di quanto già non lofosse. Si permettono viaggi “educati-vi” ma solo in gruppi autorizzati, con

A testa altaMolto rumore per nulla o quasi. Le roboanti misure contro Cuba annunciateda Trump, non scompongono le certezze cubane. Prima di entrare in vigoredovranno essere promulgate dall’apposito ente governativo e pubblicate perl’attuazione. Nel frattempo il voto all’ONU sulla risoluzione contro il blocco, difatto isola gli Stati Uniti

Mauro Casagrandi

Trump parla ai vetusti reduci della sconfitta di Playa Girón

tanto di incaricato che vigilerà sulcomportamento dei membri delgruppo, quindi i giovani nordameri-cani non potranno seguire corsiaccademici se non autorizzati. Per gliUSA sembrerebbe quindi importan-te solo il fatto di non favorire l’eco-nomia cubana. Ma è quindi la proi-bizione dei viaggi individuali “peopleto people” ad essere la più penalizza-ta. Infatti questi viaggi, seppur pen-sati inizialmente quali strumenti dipenetrazione dell’ideologia capitali-stica, come dichiarato pubblicamen-te da Obama, in realtà erano diventa-ti il mezzo grazie al quale i cittadiniamericani venivano a Cuba, fatto cheaveva propiziato un aumento signifi-cativo delle visite, di più del 150%.La proibizione nei fatti si fermavaall’obbligo di sottoscrivere un modu-lo all’imbarco sul volo per Cuba enulla più. Il bello è che questa proi-bizione va contro la politica statuni-tense di favorire il settore dell’econo-mia privata a Cuba, i visitatori infattiprenotavano stanze da privati e man-giavano soprattutto nei paladares, iristoranti privati ormai presentiovunque e che sono per la maggiordedicati alla cucina italiana; luoghidove normalmente si mangia moltobene. Questa disposizione che difatto farà diminuire notevolmente iviaggi degli statunitensi a Cuba, esi-steva già in passato e faceva parte diquelle norme che Obama aveva eli-minato alla fine del suo mandato.La collaborazione militare tra Cubae Stai Uniti (per motivi di sicurezza econtro eventuali incidenti provocatida incomprensioni) nel perimetrodella base di Guantánamo non èstata cancellata, così come non èstata eliminata l’altra collaborazionemilitare, quella contro il narcotraffi-co. Anche la collaborazione nelcampo della sicurezza per impedirel’immigrazione indocumentata rima-ne formalmente al suo posto. Si trat-ta del superamento della politicadetta dei “piedi asciutti e piedibagnati”, quella per cui, chi riuscivaa toccare il suolo nordamericano conqualsiasi mezzo acquisiva il permes-so di soggiorno immediato, con lafacoltà di richiedere e ottenere inmodo praticamente automatico lacittadinanza dopo cinque anni. Que-sta chiaramente favoriva l’immigra-zione illegale negli Stati Uniti e quin-di il traffico di persone con i tantinaufragi avvenuti nello stretto dellaFlorida. Anche il sistema detto di“Parole”, quello che era diretto a fardisertare a pagamento il personalemedico cubano in missione umani-taria in tanti paesi del mondo, rima-ne abolito. Quindi non c’è stato nes-sun passo indietro, neppure su que-sto tema. Per emigrare da Cubaverso gli USA, quei cittadini che lovogliono fare, dovranno seguire le vielegali e saranno trattati come gli altriemigranti da qualsiasi altra parte delmondo, mentre prima erano dei pri-vilegiati. I voli diretti delle compa-

gnie aeree continua-no, così come le cro-ciere - anche se è dacapire se verrannoancora consideraticonvenienti, data laprobabile diminu-zione del numero dipasseggeri.Questa la sostanzadi quanto annuncia-to da Trump il 16giugno – con l’av-vertenza, ripetiamo,che la portata defini-tiva di queste dispo-sizioni si potrà valu-tare solo a partiredal momento in cuila OFAC pubbliche-rà le norme e dopoche saranno pubbli-cate. Il 15 settembreè una data che è pas-sata sotto silenzio.Che si tratti di un’al-tra delle contraddi-zioni di Trump?Potrebbe modificar-le o addirittura a riti-rarle? Resta impor-tante puntualizzarecomunque che ipassi compiuti daObama non hannoribaltato la situazio-ne. La realtà è cheObama non ha fatto nessuna conces-sione importante a Cuba, ha mante-nuto la guerra economica e le cam-pagne accusatorie contro la Rivolu-zione. Sono continuati i finanzia-menti di centinaia di milioni di dolla-ri per sostenere Radio e TV Martí.La restituzione a Cuba della base diGuantánamo non è mai stata nem-meno accennata, anzi, i funzionaristatunitensi che partecipavano alleriunioni bilaterali con i cubani nonpotevano assolutamente dare rispo-ste in merito. Non è stato permessol’uso del dollaro nelle transazioniinternazionali cubane. Sotto la presi-denza Obama sono state fatte piùmulte a banche straniere che tratta-vano con Cuba di quelle impostenelle amministrazioni precedenti,creando dei seri problemi al paese. Illato positivo delle riforme di Obamaera, ripetiamo, la speranza fondatache il blocco presto o tardi sarebbestato abolito.Abbiamo però visto che alla votazio-ne dell’Assemblea Generale delleNazioni Unite il comportamentodell’Amministrazione Trump è tor-nato quello bellicoso e arrogante disempre, quello che era stato interrot-to solo dal voto dell’anno scorso, conl’incredibile “astensione” USA delteam Obama; praticamente si eranoastenuti continuando però il blocco.In questa ultima occasione invece,con l’appoggio unico di Israele, gliStati Uniti hanno votato contro, iso-landosi ancora una volta dal resto delmondo, perché senza neppure

un’astensione, tutti i paesi hannovotato per l’abolizione del blocco.La riposta di Cuba è conosciuta,esemplificata dal degno discorso diRaúl Castro davanti al Parlamentocubano: rivendicazione delle vittorieottenute di fronte a tutte le azionisovversive degli USA contro Cuba,da Playa Girón (Baia dei Porci) inavanti; la riaffermazione dei principidell’autodeterminazione, della sovra-nità e dell’indipendenza di Cuba.Contemporaneamente, Raúl ha riaf-fermato la volontà di Cuba di conti-nuare a negoziare con il governoUSA le questioni bilaterali non anco-ra risolte, sulla base dell’eguaglianzae del rispetto dei principi e di prose-guire il dialogo e la cooperazione suitemi di interesse comune. Toccheràagli USA riprendere le trattative, selo vorranno: nel frattempo a Cubanessuno si innervosisce. Dopo tuttoil bloqueo lo hanno imposto gli StatiUniti e quindi tocca a loro ritirarlo.Cuba ha vissuto 60 anni di bloccoeconomico e nel caso può continua-re, ci è più che abituata. A testa alta.

P.S - Mentre andiamo in stampavengono presentate, ben cinque mesidopo, le prossime revisioni dei passipromossi dall'AmministrazioneObama. Le revisioni saranno sogget-te a un calendario operativo che deveancora entrare in vigore.

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Caricatura dal Granma

Come lamentiamo da tempo, inRedazione si riceve il materiale daiCircoli relativi alle iniziative semprecon un ritardo esagerato, quandonon ci viene proprio inoltrato. LaRedazione non può mettersi allaricerca dei racconti sulle attivitàsvolte sul territorio nazionale dagliotre 60 Circoli. Proseguendo conquesto sistema, ci troveremocostretti a prendere provvedimentisull’utilizzo differente delle paginefin qui dedicate ai Circoli, conbuona pace di chi ci sollecita a darepiù spazio a questo settore de “elMoncada”.

Circolo di BergamoIl 23 giugno è stato presentato nella salacomunale di Dalmine, Bergamo, il libro“Gino Donè” - L’italiano del Granma”di Katia Sassoni, Editore Massari. L’ini-ziativa è stata organizzata dal Presidentedel Circolo dell’Associazione Nazionaledi Amicizia Italia-Cuba di Bergamo, Ser-gio Nessi, in collaborazione con la sezio-ne ANPI di Dalmine, il cui SegretarioGiorgio Marcandelli, ha introdotto laserata. La sala capiente era praticamentepiena e ha visto la partecipazione dellocale Coro “Rataplan” che tra i varipezzi musicali ha eseguito anche “HastaSiempre”. Dopo le parole di Nessi chehanno ricordato la ventennale raccolta dimateriale su Donè fatta dal giornalistaGianfranco Ginestri, utilizzata per la rea-lizzazione del libro, è stato proiettato undocumentario per arricchire la cono-scenza sul Partigiano Granmista. L’au-trice del libro, Katia Sassoni ha spiegatoil lavoro che ha svolto per comporre iltesto e la sua esperienza a Cuba nei gior-ni della morte di Fidel, dove si trovavaproprio per presentare il libro su Donè.

Circolo di Castell’ArquatoIl giorno 8 luglio 2017 si è svolta, all’in-segna della Pace e contro la guerra, laquarta “Festa sull’aia” del Circolo Italia-Cuba di Castell’Arquato, nella sede diVigolo Marchese in località Belvederen.2.Ha partecipato un buon numero di com-pagni ed amici come sempre generosicosicché, il 13 luglio successivo, abbiamoinviato all’Associazione Nazionale 600

euro, versati sulc.c.postale n.37185592, finalizzatiall’acquisto di medici-ne per le cure pediatri-che oncologiche deibambini cubani, medi-cine sottoposte alblocco economicodegli Stati Uniti.

Circolo “Sado Sadovski” di Senigal-lia (Ancona)Martedì 11 luglio l’enoteca ristoranteVintage al Coppo di Sirolo nel cuoredella splendida Riviera del Conero haospitato per il secondo anno consecutivouna cena di finanziamento della campa-gna per l’acquisto e l’invio a Cuba di far-maci antitumorali pediatrici. La serata,organizzata dai compagni Gianmaria eFederico titolare del Vintage, anche que-st’anno è stata un successo con la parte-cipazione di numerose persone che, consottofondo di musica caraibi-ca, hanno gustato l’ottimacena a base di “pescado” pre-parata dai compagni di Siro-lo. Al termine della seratadopo i complimenti delnostro direttivo agli organiz-zatori e il ringraziamento atutti i partecipanti il compa-gno Vittorio Volturni in unbreve intervento ha ribaditol’importanza nel proseguirela solidarietà con la Rivolu-zione cubana e ha esortato ipresenti a fare opera di con-troinformazione sugli avvenimenti vene-zuelani riportati dai media in modo cosìspudoratamente distorto e falsato. Pertornare allo scopo della serata, anchequest’anno i compagni del Coppo oltreal locale hanno offerto anche quantocucinato quindi è stato versato all’Asso-ciazione Nazionale per l’acquisto dei far-maci l’intero incasso della serata pari a1.200 euro.

Circolo Gino Donè di Marino(Roma): costituito il nuovo Circolo Così come avevano preso impegno i fau-tori del Comitato Promotore per costi-tuire un Circolo di Italia-Cuba a Marino,sono riusciti nel loro intento. Dopopochissime settimane il 28 settembre,presso lo spazio espositivo del BarMameli a S. Maria delle Mole, è statocostituito il Circolo diMarino della Associazio-ne Nazionale di AmiciziaItalia-Cuba. È stato inti-tolato, per scelta assem-bleare, a Gino Donè, ilpartigiano veneto che ful’unico europeo a parteci-pare allo sbarco del Gran-ma a Cuba e che sostenneper tutta la vita la Rivolu-zione.L’Assemblea costitutiva,oltre gli adempimenti, èstata occasione per

affrontare alcuni pilastrisu cui si fonda l’attivitàdell’Associazione. Si sonopresi impegni immediaticome quelli della parteci-pazione a due grandi ini-ziative romane di taglionazionale e internaziona-le. Una il 7 ottobre dove aSan Lorenzo sarà postauna targa marmorea a

memoria di Ernesto Che Guevara di cuiricorre il cinquantesimo della morte.L’altra, sempre in ricordo di ErnestoChe Guevara, è la serata all’AuditoriumParco della Musica in Roma, dove si svi-lupperà una rappresentazione fatta dipresenze di spettacolo, di cultura, di poli-tica internazionale. Per l’attività del Cir-colo ci si concentrerà, oltre che a raffor-zare immediatamente la consistenzadelle adesioni, anche nella preparazionenelle prossime settimane di uscite pub-bliche per far conoscere il tema principa-

le e sostanziale della missionedell’Associazione: abbattere larete di menzogne dei mediaasserviti ai poteri del capitali-smo internazionale e dell’im-perialismo americano; illustra-re le realizzazioni, il funziona-mento e le debolezze dellasocietà socialista cubana,denunciare i crimini interna-zionali che si nascondono die-tro le “misure economiche”del blocco statunitense che difatto coinvolge quasi intera-mente l’economica internazio-

nale contro Cuba. È stata espressa lavolontà di rivolgersi a molta parte del-l’area dei Castelli romani, invitando per-ciò chi risiede nei comuni castellani econdivide – come recita l’articolo 1 delloStatuto – le finalità dell’Associazione che“è l’organizzazione democratica dellepersone che vogliono operare, per lo svi-luppo dei rapporti internazionali di ami-cizia, di solidarietà e di cooperazione conil popolo cubano e i suoi legittimi rappre-sentanti, nel rispetto della Costituzionedella Repubblica di Cuba.”, di contatta-re il Circolo per sostenere e aderire alCircolo, all’Associazione Italia-Cuba.L’Assemblea, dopo gli interventi dei pre-senti, si è conclusa con l’elezione a segre-tario di Mauro Avello e del TesoriereGiorgia Galli. Tra i partecipanti all’As-semblea costitutiva, significative presen-

ze di neoiscritti come il segreta-rio PCI, Stefano Enderle el’esponente di MdP, MirkoLaurenti.

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a Cura di Rocco Sproviero

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A sinistra il libro su Gino Done e a destra l'inaugurazionedel Circolo di Marino

Dal Circolo diSenigallia

Circolo di Castell d'Arquato

PIEMONTE Collegno via Tampellini 39 10093Collegno TO tel 3473864311 Cuneo c/o PRC viaSaluzzo 28 12100 CN tel 3311417354 Giaveno-Valsangone c/o Luca Vincenzo Calcagno Via Di Vit-torio 12 10094 Giaveno TO tel 3315054856 Novarac/o O.Tacchini strada privata Tacchini 2 28100 NO tel3490603822 Rivoli c/o Pier Francesco Simioli ViaLipari 12 10098 Rivoli TO tel 3336634146 Torinoc/o via Nicola Fabrizi 55 10143 TO tel 3206353855Valle Susa c/o F. Peretti via Susa 77 10050 ChiusaS. Michele TO tel 3385807647

LOMBARDIA Abbiatense-Magentino c/o C.Amodeo via Folletta 11 20081 Abbiategrasso MI tel3358296834 Bassa Bresciana c/o A. Cò fraz. Mon-ticelli d’Oglio 47 25029 Verolavecchia BS tel3284839521 Bergamo c/o Sergio Nessi via Promes-si Sposi 56 24127 BG tel 3394714122 BorghettoLodigiano c/o PRC via Garibaldi 8 26812 BorghettoLodigiano LO tel 3483128066 Brugherio c/o Casadel Popolo PRC via Cavour 1 20861 Brugherio MBtel 339-5944749 Cologno Monzese c/o F. Amarovia Ovidio 14/e 20093 Cologno Monzese MI tel3388559304 Como via Lissi 6 22100 CO tel3387637866 Cremona c/o R. Porro via Cadore 7426100 CR tel 3394458112 Lecco c/o ARCI via C.Cantù 18 23900 LC tel 3355223566 Lodi c/oARCI via Maddalena 39 26900 LO tel 3386841659Milano via P. Borsieri 4 20159 MI tel 02680862Monza-Brianza c/o Renato Pomari via TizianoVecellio 7 20900 Monza MB tel. 3471568798 NordMilano c/o O. Perini via Prealpi 41 20032 CormanoMI tel 335-7375092 Pavia c/o CGIL E. Ricci piaz-za D. Chiesa 2 27100 PV tel 3311117140 Sesto SanGiovanni - Cinisello Balsamo c/o ARCI NuovaTorretta via Saint Denis 102 20099 Sesto San Giovan-ni MI tel 3358321080 Varese c/o ARCI via MonteGolico 16 21100 VA tel 3348461887

TRENTINO ALTO ADIGE Bolzano c/o FIOM-CGIL via Roma 79 39100 BZ tel 3387724713Trento c/o PRC via Santa Margherita 20 38122 Tren-to tel 3496615241

VENETO Venezia calle Dorsoduro 3686 30123 VEtel 3358115235 Verona via G. Dai Libri 4 37131 VRtel 3474898012

FRIULI VENEZIA GIULIA Pordenonese c/oARCI via M. Ciotti 11 33086 Montereale ValcellinaPN tel 3383130544 Trieste c/o Casa del Popolo viaPonziana 14 34137 TS tel 3495935277

LIGURIA Celle Ligure-Cogoleto-Varazze viaRisso 28 17015 Celle Ligure SV tel 3886115991Ceriale via Concordia 6/8 17023 Ceriale SV tel3494238797 Genova c/o PRC Bianchini PiazzaRomagnosi 3-canc 16137 GE tel 3494776046 Impe-ria c/o ARCI Circolo A. Gramsci Bastioni di Mezzo 618100 IM tel 338777749 San Remo c/o Pasquale

Gumina via Galileo Galilei 601 18038 San Remo IMtel 0184500924 Savona c/o SMS Fornaci corso Vit-torio Veneto 73/r 17100 SV tel 3335259029 TigullioGolfo Paradiso c/o PRC viale Devoto 22/5 16043Chiavari GE tel 3471127869

EMILIA ROMAGNA Castell’Arquato c/o Rai-mondo Magnani località Belvedere 2 29014 VigoloMarchese PC tel 3381632434 Forlì c/o Igor Coverivia P. Mastri 15/a 47014 Meldola FC tel 3494431973Parma c/o Roberto Lesignoli Piazzale ClementeRuta 3 43124 PR tel 3394991697 Piacenza c/oLibreria Fahrenheit 451 via Legnano 4 29121 PC tel3492929085 Ravennate c/o Giulio Rossi via Mazzi-ni 22 48026 Russi RA tel 3492878778 Reggio Emi-lia c/o ARCI Pigal via Enrico Petrella 2 42122 Reggionell’Emilia tel 3473823549 Riminese c/o Centro diQuartiere San Lorenzo via Bergamo 2 47838 Riccio-ne RN tel 3398084259

TOSCANA Alta Maremma c/o PRC Via Marcopolo 4 57025 Piombino LI tel. 328-8264893 Firenzec/o Circolo ARCI Unione via Chiantigiana 177 50126FI tel 3346206148 Livorno c/o PRC Borgo Cappuc-cini 278/t 57126 LI tel 3407698865 Lucca-Versiliavia Sarzanese 99-fraz Piano Mommio 55054 Massa-rosa LU tel 3408596063 Marino c/o Bibliopop Rosa-ti Via Silvio Pellico 12 00047 Santa Maria della MoleRM tel 3333166588 Pisa via Nuova Oratoio 2/b56121 PI tel 3311327944 Poggibonsi c/o PRC viaTrento 47 53036 Poggibonsi SI tel 3387277618

MARCHE Senigallia c/o Stadio Comunale viaMonte Nero 60019 Senigallia AN tel 3333806715

LAZIO Roma vicolo Scavolino 61 00187 RM tel3313774048 Roma J. A. Mella c/o Franco ForconiVia G. Conestabile della Staffa 79 00124 RM tel3394605762 Tuscia c/o Sandra Paganini via Gari-baldi 48 00066 Manziana RM tel 3393245665 Velle-tri c/o A. Della Corte via Colle Calcagno 54/4 00049Velletri RM tel 3386077187

ABRUZZO Fossacesia c/o Enzo di Gianni viaSS.16 Adriatica 77 66022 Fossacesia CH tel3333961555

CAMPANIA Avellino c/o Roulette Agency via Verdi9 83100 AV tel 335-5391621

SICILIA Catania c/o Maria Merlini via D’Amico 6495131 Catania tel 3388039189 Isnello c/o Cameradel Lavoro CGIL Via Roma 16 90010 Isnello PA tel3357744262 Palermo c/o F. Ferlisi via A.Veneziano57 90138 PA tel 320-0332451 Petralia Sottana c/oNilde Russo Corso Paolo Agliata 160/162 90027Petralia Sottana PA tel. 3299455308

SARDEGNA Nuoro vico Giusti 17 08100 NU tel3385452957 Sassari c/o Caterina Tani via E. Besta16/b 07100 Sassari tel 3283590444 Sinnai via Emi-lia 22 09048 Sinnai CA tel 3282815716

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