eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per...

16
Settimanale Fondato il 15 dicembre 1969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 - 8 maggio 2014 LENIN SUL PRIMO MAGGIO Un manifesto sovietico per il 1° Maggio realizzato dopo la Rivoluzione d’Ottobre DENUNCIATE LE CONTRORIFORME COSTITUZIONALE E IL DECRETO SUL LAVORO DI RENZI CONTESTATI I PARTITI DEL REGIME NEOFASCISTA, DAL PD AL PDCI, DALLA LEGA NORD AL M5S Il 25 Aprile celebrato nelle piazze d’Italia A Varese PMLI, PRC e Donne in nero uniti tengono alti i valori della Resistenza. A Milano contestati il PD, Pisapia e Angeletti. A Verona manifestazione contro gli F35. A Niscemi corteo contro il MUOS. A Catania contestato l’assessore Licandro (PDCI). A Roma squadristi sionisti aggrediscono la delegazione dei palestinesi per estrometterla dal corteo. Napolitano difende gli F35, attacca gli antimilitaristi e onora i due marò IL PMLI IN PIAZZA DA MILANO A CATANIA INVITA A SPEZZARE L’ASSE RENZI-BERLUSCONI Milano, 25 Aprile 2014. Il rosso e combattivo spezzone di cui faceva parte il PMLI avanguardia antifascista del grande corte per il 69° Anniversarsio della Liberazione dal nazifascismo (foto Il Bolscevico) PAG. 2 PAGG. 3-7 PAG. 8 PAG. 9 PAG. 15 PAG. 11 PAG. 12 PAG. 10 Documento del Comitato provinciale di Firenze del PMLI PERCHE’ FIRENZE SIA GOVERNATA DAL POPOLO E AL SERVIZIO DEL POPOLO CI VUOLE IL SOCIALISMO Documento dell’Organizzazione di Rufina del PMLI PERCHE’ LA VALDISIEVE SIA GOVERNATA DAL POPOLO E AL SERVIZIO DEL POPOLO CI VUOLE IL SOCIALISMO NON VOTARE I PARTITI BORGHESI AL SERVIZIO DEL CAPITALISMO delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi ASTIENITI. CREIAMO LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE FAUTRICI DEL SOCIALISMO NON VOTARE I PARTITI BORGHESI AL SERVIZIO DEL CAPITALISMO delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi ASTIENITI. CREIAMO LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE FAUTRICI DEL SOCIALISMO VOLANTINAGGI ASTENSIONISTI DEL PMLI A FUCECCHIO E VALDISIEVE Dal 2011 numero più che raddoppiato PIU’ DI UN MILIONE DI FAMIGLIE SENZA REDDITO NE’ LAVORO 4.068.250 persone chiedono aiuto per mangiare VIVA, VIVA, VIVA IL RAPPORTO DI GIOVANNI SCUDERI ALLA 4° SESSIONE ALLARGATA DEL 5° CC DEL PMLI, VERO E PROPRIO CAPOLAVORO DI CUI POTEVA ESSERE ARTEFICE SOLO UN FULGIDO ESEMPIO DI MARXISTA- LENINISTA COME LUI La lunga marcia del PMLI è dura ma esso riuscirà a capovolgere cielo e terra e conquistare l’Italia unita, rossa e socialista LO SVELA IL MINISTRO DELL’ECONOMIA PADOAN L’Italia capitalista di Renzi vuole partecipare a un nuovo raggruppamento egemone dell’Ue GLI FANNO DA MEGAFONO “IL CORRIERE DELLA SERA” E “IL MESSAGGERO” Il superpoliziotto Alfano minaccia la chiusura “preventiva del centro di Roma” Il Campidoglio del neopodestà “democratico” Marino approva dal PD al M5S all’unanimità una mozione che vieta i cortei nel centro PAG. 11 di Emanuele Sala PAG. 2

Transcript of eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per...

Page 1: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

Settimanale Fondato il 15 dicembre 1969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 - 8 maggio 2014

LENIN SUL PRIMO MAGGIO

Un manifesto sovietico per il 1° Maggio realizzato dopo la Rivoluzione d’Ottobre

DENUNCIATE LE CONTRORIFORME COSTITUZIONALE E IL DECRETO SUL LAVORO DI RENZI CONTESTATI I PARTITI DEL REGIME NEOFASCISTA, DAL PD AL PDCI, DALLA LEGA NORD AL M5S

Il 25 Aprile celebrato nelle piazze d’Italia

A Varese PMLI, PRC e Donne in nero uniti tengono alti i valori della Resistenza. A Milano contestati il PD, Pisapia e Angeletti.

A Verona manifestazione contro gli F35. A Niscemi corteo contro il MUOS. A Catania contestato l’assessore Licandro (PDCI). A Roma squadristi sionisti aggrediscono la delegazione dei

palestinesi per estrometterla dal corteo. Napolitano difende gli F35, attacca gli antimilitaristi e onora i due marò

IL PMLI IN PIAZZA DA MILANO A CATANIA INVITA A SPEZZARE L’ASSE RENZI-BERLUSCONI

Milano, 25 Aprile 2014. Il rosso e combattivo spezzone di cui faceva parte il PMLI avanguardia antifascista del grande corte per il 69° Anniversarsio della Liberazione dal nazifascismo (foto Il Bolscevico)

PAG. 2

PAGG. 3-7

PAG. 8

PAG. 9

PAG. 15PAG. 11PAG. 12PAG. 10

Documento del Comitato provinciale di Firenze del PMLI

PERChE’ FIRENZE SIA GOVERNATA DAL POPOLO E AL SERVIZIO DEL POPOLO CI VUOLE IL SOCIALISMO

Documento dell’Organizzazione di Rufina del PMLI

PERChE’ LA VALDISIEVE SIA GOVERNATA DAL POPOLO E AL SERVIZIO DEL POPOLO CI VUOLE IL SOCIALISMONON VOTARE I PARTITI BORGHESI AL SERVIZIO DEL CAPITALISMO

delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesiASTIENITI. CREIAMO LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE FAUTRICI DEL SOCIALISMO NON VOTARE I PARTITI BORGHESI AL SERVIZIO DEL CAPITALISMO

delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesiASTIENITI. CREIAMO LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE FAUTRICI DEL SOCIALISMO

VOLANTINAGGI ASTENSIONISTI

DEL PMLI A FUCECCHIO E VALDISIEVE

Dal 2011 numero più che raddoppiato

PIU’ DI UN MILIONE DI FAMIGLIE

SENZA REDDITO NE’ LAVORO

4.068.250 persone chiedono aiuto per mangiare

VIVA, VIVA, VIVA IL RAPPORTO DI GIOVANNI SCUDERI ALLA 4° SESSIONE

ALLARGATA DEL 5° CC DEL PMLI, VERO E PROPRIO CAPOLAVORO DI

CUI POTEVA ESSERE ARTEFICE SOLO UN FULGIDO ESEMPIO DI MARXISTA-

LENINISTA COME LUI

La lunga marcia del PMLI è dura ma esso riuscirà a capovolgere cielo e terra e conquistare

l’Italia unita, rossa e socialista

LO SVELA IL MINISTRO DELL’ECONOMIA PADOAN

L’Italia capitalista di Renzi vuole

partecipare a un nuovo raggruppamento egemone dell’Ue

GLI FANNO DA MEGAFONO “IL CORRIERE DELLA SERA” E

“IL MESSAGGERO”

Il superpoliziotto Alfano minaccia la

chiusura “preventiva del centro di Roma”

Il Campidoglio del neopodestà “democratico” Marino approva dal PD al M5S

all’unanimità una mozione che vieta i cortei nel centro

PAG. 11

di Emanuele Sala PAG. 2

Page 2: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

2 il bolscevico / 1° Maggio N. 18 - 8 maggio 2014

di Emanuele Sala*Buon Primo Maggio a tutti i la-

voratori, compresi i precari, i cas-saintegrati, i disoccupati, i pensio-nati.

La crisi economica e finanziaria del capitalismo ha investito tutto il pianeta seppur in diversa misu-ra a seconda dei Paesi. L’Italia ne è stata investita in pieno. Negli ulti-mi 5 anni sono stati persi un milio-ne di posti di lavoro, passando dai 25,3 milioni di occupati nel 2008 ai poco più 24,3 del 2013. Una per-dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è ancora una volta fanalino di coda e con la disoccupazione giovanile e femminile che piazza l’Italia ai pri-mi posti in Europa di questa poco invidiabile classifica. Tutti i setto-ri economici sono in sofferenza, nessuno escluso, dall’edilizia alla meccanica, dalla chimica al com-mercio. In questi giorni sarà spen-to l’altoforno delle acciaierie Luc-chini di Piombino in Toscana senza che il governo Renzi sia riuscito ad impedirlo, gettando sulla strada migliaia di lavoratori. È solo l’ul-timo dramma in ordine di tempo dopo quelli dell’Elettrolux, dell’In-desit, dall’Alcoa, dell’Irisbus, della Fiat di Termini Imerese per citare solo alcuni dei casi più noti e sen-za contare le crisi o le chiusure di migliaia di piccole e piccolissime aziende che fanno notizia solo nel-le cronache locali.

Oltre un milione sono le fami-glie senza reddito da lavoro, ossia dove tutti i componenti ‘attivi’ che partecipano al “mercato del lavo-ro” sono disoccupati, con un au-mento rispetto all’anno precedente del 18%. È quanto emerge da dati Istat sul 2013. La disoccupazione con il 13% ha raggiunto il livello del 1977, quella giovanile fem-minile nel Mezzogiorno sfiora il 60%, esplode la richiesta di cassa integrazione, con oltre 100 milioni di ore registrate lo scorso mese. Da un rapporto della Cgil emerge che a essere coinvolti da inizio anno sono stati circa 520 mila lavorato-ri che hanno subito un taglio com-plessivo del reddito per un miliar-do, pari a 1.900 euro netti in meno per lavoratore in busta paga.

Una cosa è certa, i fatti hanno clamorosamente smentito coloro che dopo il crollo del Muro di Ber-lino promettevano un mondo dove il benessere economico avrebbe raggiunto ogni angolo del pianeta e il sistema e la globalizzazione capi-talistici avrebbero assicurato a tutti pace e prosperità. È accaduto inve-ce esattamente il contrario!

Il governo RenziIl governo del nostro Paese si è

comportato come tutti gli altri go-verni borghesi facendo pagare la crisi capitalistica ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, alle donne e alle masse popolari. Prima con Berlusconi, poi con Monti e con Letta grazie al rinnegato Giorgio Napolitano che già si comporta come fossimo anche formalmen-te in una Repubblica presidenziale.

Dopodiché abbiamo assistito all’ascesa di Renzi, installatosi a Palazzo Chigi senza passare nean-che per le urne. Dall’autentico Ber-lusconi alla sua copia democristia-na col volto di Renzi, il risultato è sempre lo stesso: la conservazione del potere della borghesia e del si-stema capitalistico. La classe do-minante borghese cambia cavallo a seconda delle circostanze, pur-ché i nuovi governanti siano dispo-

sti a gestire al meglio i suoi affa-ri e a salvaguardare il suo sistema economico e il suo Stato. E quando non le conviene non rispetta nem-meno la sua Costituzione,

Qualsiasi governo, fermo re-stando il capitalismo, non potrà mai fare l’interesse dei lavoratori, per farlo ci vuole il socialismo. An-che per questo motivo il prossimo 25 maggio invitiamo a non votare i partiti borghesi che sostengono il capitalismo ma ad astenersi per de-legittimare le istituzioni borghesi e l’Unione europea imperialista e a creare le istituzioni rappresentative delle masse che vogliono il socia-lismo. Quello guidato da Renzi si caratterizza a tutti gli effetti come un governo di destra. Difatti la pri-ma mossa è stata quella di salda-re un asse di ferro con Berlusconi che ha portato subito ad un accor-do sulla legge elettorale. Denomi-nato “Italicum” e da noi definito “fascistissimum” perché peggiore del “porcellum” di matrice leghista e della legge-truffa democristiana del 1953, che almeno premiava il partito che raggiungeva già la metà dei voti, ma piuttosto simile alla legge Acerbo di mussoliniana me-moria, perché in barba alla senten-za della Consulta mantiene un ab-norme premio di maggioranza del 15% per chi raggiunge il 37% dei voti al primo turno. Sempre in ac-cordo con il pregiudicato di Arco-re sta proseguendo come un “rullo compressore” all’abolizione delle province e del Senato.

Un’operazione sapientemente mascherata come taglio alle spese della politica ma che in realtà non farà risparmiare un bel niente men-tre ridurrà sensibilmente gli spazi della stessa democrazia borghese eliminando il bicameralismo per-fetto, riducendo il parlamentarismo e aumentando a dismisura i poteri dei governatori delle Regioni e dei sindaci neopodestà e così comple-tare la seconda repubblica neofa-scista e assicurare la sospirata “go-vernabilità” al sistema capitalistico italiano, secondo il piano della P2.

L’attacco ai lavoratoriIl Berlusconi democristiano

Renzi è intervenuto pesantemen-te anche sul “mercato del lavoro” con un decreto legge che estenderà ulteriormente il precariato chiama-to con il termine inglese “jobs act”. Tradotto in italiano vuol dire che chi inizia a lavorare dovrà affronta-re un periodo di tre anni senza alcu-na tutela dell’articolo 18. Il datore di lavoro potrà assumere a tempo determinato senza specificarne la causa come era necessario in pre-cedenza, potrà rinnovare il contrat-to fino a 8 volte e non avrà l’obbli-go della formazione del lavoratore, la cassa integrazione sarà sostituita da un assegno una tantum. Un nuo-vo apprendistato senza alcun limite di età e senza vincolo di assunzio-ne al termine del periodo. Insom-ma, come hanno affermato alcuni giuristi “è l’epilogo dello smantel-lamento dei diritti del lavoro inizia-to nel 1997 con il pacchetto Treu”. Nel testo approvato alla Camera al-cuni punti sono stati modificati ma si tratta solo di aspetti marginali su cui PD e PdL fanno finta di litiga-re pensando alle elezioni europee e amministrative.

Come sono uno slogan elettora-le le 80 euro in più tramite la dimi-nuzione dell’Irpef nelle buste paga a chi guadagna fino a 26 mila euro lordi l’anno (1500 netti mensili). Una mancia per attirare voti, in particolare dei lavoratori, che verrà subito ripresa con gli interessi at-traverso tasse locali e i tagli alla sa-nità. Anche qui Renzi si dimostra in fatto di demagogia il degno di-scepolo di Berlusconi (vi ricordate la sua promessa di creare un milio-ne di posti di lavoro?).

Intanto mentre finge di voler creare occupazione con le sue “ri-forme”, assieme al Commissario per i tagli alla spesa pubblica Cotta-relli si propone di bloccare il salario e le assunzioni dei dipendenti pub-blici e di licenziarne ben 85.000. Del resto Renzi è sempre stato un paladino delle privatizzazioni e del-le liberalizzazioni. Ricordiamo che come sindaco di Firenze è stato tra i primi a sdoganare il 1° Maggio come giornata lavorativa.

Non vengono attaccate solo le condizioni economiche dei lavo-ratori, la democrazia borghese vie-ne ridotta all’interno delle fabbri-che e dei luoghi di lavoro. Con il famigerato accordo sulla rappre-sentanza firmato da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria con la benedizione dell’allora governo Letta-Alfano si vuole far tacere tutte quelle voci di dissenso che vengono da altre or-ganizzazioni sindacali e dalle Rsu che vogliono lottare anziché chi-nare la testa. Un accordo che rece-pisce l’antioperaio modello Mar-chionne che inizia ad essere messo

in pratica nei confronti dei delegati più decisi e combattivi.

L’unica alternativa di classe è il socialismo

L’attuale disastrosa, inumana e intollerabile situazione è gene-rata dal capitalismo e dai suoi go-verni che scaricano sulle masse le sue crisi e i suoi problemi. Perdu-rando il capitalismo, nessun Renzi, ma neppure qualsiasi altra forma e capo di governo, anche quella più a sinistra possibile, riuscirà mai a ca-povolgere questa situazione a favo-re del popolo. Quello che occorre è cambiare il sistema economico, lo Stato e la classe dominante, abolire lo sfruttamento dell’uomo sull’uo-mo, le classi, le disuguaglianze so-ciali e di sesso, le disparità territo-riali e tra città e campagna, dare il potere al proletariato.

Questo si chiama socialismo, ed è su di esso che gli sfruttati e gli op-pressi, i movimenti anticapitalisti, le ragazze e i ragazzi più coscien-ti, avanzati e combattivi che lavo-rano, che sono disoccupati, preca-ri, studenti dovrebbero riversare la loro massima attenzione. Soprat-tutto il proletariato dovrebbe capi-re che senza il potere politico non ha nulla, che il suo compito storico è quello di abbattere il capitalismo e instaurare il socialismo. Una con-sapevolezza che esso ha acquisito dalla Rivoluzione d’Ottobre fino ai primi anni Ottanta e che poi ha per-duto col completo tradimento dei revisionisti e riformisti togliattia-ni e berlingueriani. Una consape-volezza che può e deve riacquista-re appropriandosi della sua cultura rappresentata dal marxismo-lenini-smo-pensiero di Mao.

Certo per instaurare il sociali-smo bisogna abbattere il capitali-smo e questo non cade da solo né tanto meno lo si fa cadere con una croce sulla scheda elettorale. Lo si abbatte con la lotta di classe, con la rivoluzione proletaria, e dan-do tutta la propria forza al Parti-to del proletariato, ossia al PMLI. Insomma, scegliere il socialismo comporta tutta una serie di conse-guenze rivoluzionarie, ma è questo quanto oggi occorre fare altrimenti non si esce dal capitalismo. Per il proletariato e le masse, che preval-ga la destra o la “sinistra” borghese cambia relativamente poco. Se vin-ce la “sinistra” borghese possono ottenere più briciole dall’opulento banchetto dei capitalisti, ma riman-gono pur sempre subalterni alla borghesia e schiavi del capitalismo

Il socialismo è il nostro obiet-tivo strategico e auspichiamo che lo diventi anche per il proletaria-

to. I marxisti-leninisti comunque non verranno mai meno all’impe-gno di conquistare il socialismo, e lo dimostrano ogni giorno nei pro-pri impegni di lavoro, di studio e di vita, nelle organizzazioni di mas-sa, in primo luogo nella CGIL, lot-tando strenuamente e in prima fila contro il capitalismo e i suoi gover-ni, centrale, regionali e locali e nel difendere gli interessi immediati e quotidiani delle masse occupate, pensionate, disoccupate, precarie, studentesche e femminili.

È con questo spirito anticapi-talista che invitiamo il proletaria-to, le masse lavoratrici e i giovani a celebrare il 1° Maggio. Del resto esso storicamente ha un carattere fortemente di classe, nato in ricor-do di una strage di operai in sciope-ro per strappare ai padroni la gior-nata lavorativa di 8 ore.

I revisionisti e i riformisti per non parlare dei governi borghe-si, hanno sempre cercato di an-nacquare il carattere, il significato e lo spirito del 1° Maggio. Duran-te il fascismo fu soppresso mentre recentemente ci sono stati svariati tentativi di cancellarlo dal calenda-rio assieme al 25 Aprile, accorpan-doli o spostandoli alla domenica. Negli ultimi anni anche Cgil-Cisl-Uil hanno partecipato allo snatu-ramento del 1° Maggio trasfor-mandolo in una generica “festa del lavoro” sullo stile americano del “labour day”, per inglobarlo nelle istituzioni borghesi. Addirittura lo scorso anno in alcune piazze fu pro-mossa la partecipazione congiunta con le organizzazioni dei padroni.

Registriamo con piacere che in tante città, quartieri e paesini sta crescendo l’insofferenza verso chi cerca di snaturare questa storica ri-correnza dei lavoratori anche attra-verso l’insulso concertone di piaz-za San Giovanni a Roma. Tante sono le iniziative dove associazio-ni, comitati, partiti politici, circo-li, tengono vivi lo spirito autentico del 1° Maggio. Il PMLI aderisce, partecipa e incoraggia questo tipo di iniziative, pur partecipando an-che alle manifestazioni indette dal-le organizzazioni sindacali.

W il 1° Maggio, Giornata Inter-nazionale dei lavoratori!

Lottiamo risolutamente contro il governo del Berlusconi democri-stiano Renzi, la seconda repubblica e il regime neofascista!

Proletari, lottate per conquista-re il potere politico e il socialismo!

Coi Maestri e il PMLI vincere-mo!

* Responsabile della Commissio-ne per il lavoro di massa del CC del PMLI

Viva il Primo Maggio

Proletari lottate Per conquistare il Potere Politico e il socialismo

Lenin sul Primo MaggioCompa-

gni operai! Il giorno della gran-de festa degli ope-rai di tutto

il mondo è venuto. Il primo maggio gli operai festeggiano il loro risveglio alla luce e alla conoscenza, la loro unione in un’alleanza fraterna per lotta-re contro ogni oppressione, contro ogni arbitrio, contro ogni sfruttamento, per dare un assetto socialista alla so-cietà. Tutti coloro che lavo-rano, che nutrono col loro lavoro i ricchi e i nobili, che trascorrono la vita lavorando

intensamente per un magro salario, che non godono mai dei frutti del loro lavoro, che vivono come bestie da soma in mezzo al lusso e allo sfarzo della nostra civiltà, tendono la mano per lottare per l’eman-cipazione e la felicità degli operai. Abbasso l’inimicizia fra gli operai di nazionalità e religioni diverse! Tale inimici-zia giova solo ai padroni e ai tiranni, che prosperano sull’i-gnoranza e sulla divisione del proletariato. L’ebreo e il cri-stiano, l’armeno e il tartaro, il polacco e il russo, il finlande-se e lo svedese, il lettone e il tedesco: tutti, tutti marciano uniti sotto la bandiera comu-

ne del socialismo. Tutti gli operai sono fratelli, e la loro salda unità è la sola garanzia del benessere e della felicità di tutta l’umanità lavoratrice e oppressa. Nel giorno del pri-mo maggio, l’organizzazione unitaria degli operai di tutti i paesi, la socialdemocrazia in-ternazionale (oggi i marxisti-leninisti, ndr), passa in rasse-gna le sue forze e serra le sue file per sferrare una lotta nuo-va, instancabile e inflessibile in nome della libertà, dell’u-guaglianza, della fratellanza.

(Lenin, “Primo Maggio”, 1905, Opere complete, Editori Riuniti, Vol. 8, pag. 314)www.pmli.itSede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE

Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO

Stam

pato

in p

ropr

io )515 .n 39.21.01 eggeL - 3 .tra( IHGNETRA

M .M :elibasnopser etnetti

mmoC

PROLETARILOTTATE PER

CONQUISTARE IL POTERE POLITICOE IL SOCIALISMO

PROLETARILOTTATE PER

CONQUISTARE IL POTERE POLITICOE IL SOCIALISMO

2014

Il compagno Emanuele Sala saluta a pugno chiuso dopo aver pronunciato, a nome del CC del PMLI, il discorso per il 36° Anniversario della scomparsa di Mao sul tema: “Mao e il ruolo della classe operaia nella lotta di classe” tenuta a Firenze il 9 settembre 2012

Page 3: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

N. 18 - 8 maggio 2014 25 Aprile / il bolscevico 3Denunciate le controriforme costituzionali e il decreto sul lavoro di Renzi. Contestati i partiti del regime neofascista, dal PD al PDCI, dalla Lega Nord al M5S

Il 25 AprIle celebrAto nelle pIAzze d’ItAlIA

A Varese PMLI, PRC e Donne in nero uniti tengono alti i valori della Resistenza. A Milano contestati il PD, Pisapia e Angeletti. A Verona manifestazione contro gli F35. A Niscemi corteo contro il MUOS. A Catania contestato l’assessore Licandro (PDCI). A Roma squadristi sionisti aggrediscono la delegazione dei palestinesi per estrometterla dal corteo.

Napolitano difende gli F35, attacca gli antimilitaristi e onora i due maròIL PMLI IN PIAzzA DA MILANO A CAtANIA INVItA A SPezzARe L’ASSe ReNzI-BeRLUSCONI

MilanoOltre 100mila in corteo. Il PMLI calamita attorno

a sé manifestanti di ogni età. Saluti a pugno chiuso. Fotografati e applauditi i cartelli sul 25

Aprile e contro il governo Renzi. Contestazioni al PD, al neopodestà Pisapia e ad Angeletti

�Redazione di MilanoPiù di centomila manifestan-

ti sono scesi in piazza a Milano, città Medaglia d’Oro alla Resi-stenza, nel pomeriggio di vener-dì 25 Aprile per celebrare il 69° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Al tra-dizionale concentramento in Por-ta Venezia sono giunti antifascisti di tutte le età, dai giovani di allora che avevano vissuto e combat-tuto il fascismo fino ai giovani d’oggi che si battono contro la devastazione del diritto allo stu-dio e al lavoro e la devastazione ambientale perpetrata dall’odier-no regime neofascista oggi go-vernato dal Berlusconi democri-stiano Renzi, a livello nazionale, e dal fascioleghista Maroni e dal neopodestà arancione Pisapia a livello regionale e cittadino.

Anche quest’anno il colore prevalente del corteo, che ha raggiunto infine piazza Duomo, è stato il rosso. C’erano con le loro insegne sezioni dell’Anpi e dei deportati dell’Aned, questi ultimi coi cartelli neri riportanti i nomi dei lager nazisti. C’erano intere famiglie con bambini, delegazio-ni dei sindacati confederali e non confederali, dei partiti, dei comi-tati migranti, dei centri sociali e di associazioni cattoliche, di atei razionalisti (UAAR) e umanitarie come Emergency. E poi nutrite delegazioni delle associazioni per i diritti dei migranti, dei movimenti NO TAV, NO EXPO e NO Canal,

tantissimi i giovani tra studenti medi e universitari e lavoratori precari e disoccupati associati in comitati di lotta contro la preca-rietà lavorativa e il Jobs Act.

Non sono mancate le conte-stazioni ai rappresentanti del PD, che sfilano a metà corteo dietro le loro bandiere coperti di fischi e di “vergogna” per buona parte del percorso dallo spezzone dei No Tav. Stessa sorte è toccata al neopodestà Pisapia e alla sua giunta arancione che è stata du-ramente contestata dai comitati milanesi No Canal (dei quartieri di Trenno, Gallaratese e S. Siro) che l’accusano di permettere, in vista dell’EXPO, la devastazione urbanistica di tre parchi milanesi (Pertini, Trenno e delle Cave) con la cementificazione e con la rea-lizzazione di inutili e dannosi corsi d’acqua per la gioia dei magnati della speculazione edilizia.

Anche quest’anno l’avanguar-dia antifascista dell’intero corteo milanese l’ha rappresentata in-dubbiamente il PMLI con la com-battiva delegazione lombarda e uno schieramento di rosse ban-diere del Partito e di cartelli con i manifesti del PMLI sul 25 Aprile e quello contro il governo Renzi che mostra quest’ultimo mentre stringe la mano al suo maestro piduista Berlusconi, ambedue con il fez fascista. Molti manife-stanti che l’hanno fotografato ed anche applaudito al grido di “bra-vi” e “giusto!”.

Al concentramento i marxisti-leninisti hanno diffuso centinaia di copie di un volantino riportanti estratti dall’editoriale de Il Bol-scevico n. 17 dal titolo “Coerenti con i valori della Resistenza spez-ziamo l’asse Renzi-Berlusconi”. Il volantino, letto con interesse, ha suscitato commenti positivi e le osservazioni di un manifestante che notava francamente come il nostro era l’unico Partito in piaz-za a prendere una argomentata posizione contro il governo Renzi e a denunciare il completamen-to dei piani piduisti, mentre altri partiti sedicenti comunisti se la cavavano o con generici slogan contro “Renzi, UE e Nato” per poi concentrare blande critiche solo su queste ultime due (PC di Riz-zo), mentre altri evitavano qual-siasi argomento antigovernativo concentrandosi esclusivamente a propagandare la Lista Tsipras alle prossime elezioni europee (PRC).

“Il 25 Aprile non si tocca, ono-re e gloria ai partigiani” risuonava dal megafono del PMLI cogliendo l’approvazione come altri slogan tipo quelli per l’applicazione del-le norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione anche affin-ché si contrasti la proliferazione assistita dei gruppi squadristici nazifascisti attuata dalla giunta provinciale milanese del berlu-sconiano Guido Podestà con il tacito nulla osta della giunta Pi-sapia e tanti altri sui temi generali di attualità politica nazionale e internazionale.

La delegazione del PMLI - gui-data dal compagno Angelo Urgo coadiuvato dal compagno Ales-sandro Frezza - per la qualità po-litica delle parole d’ordine scan-dite e per le canzoni partigiane e comuniste proposte (“Bella Ciao”, “Fischia il Vento”, “L’Inter-nazionale”…) ha attirato attorno a sé ed al suo seguito sempre più

manifestanti di ogni età susci-tando applausi e saluti a pugni alzati da chi sostava ai bordi del corteo (specie alla fine di Corso Venezia).

In Piazza Duomo si sono svol-ti i comizi conclusivi di Roberto Cenati (Presidente del Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’Or-dine Repubblicano), Mario Artali (Presidente nazionale FIAP), Lu-igi Angeletti (Segretario generale UIL), Elena Cattaneo (senatrice a vita e scienziata) e Carlo Smura-glia (Presidente Nazionale ANPI), tutti dichiaratisi, chi più e chi meno per la “difesa della Costi-tuzione” democratico-borghese

del ’48 non certo per denunciare la sua attuale storpiature de iure - come sul Titolo V e sul pareg-gio di bilancio - e la sua cancella-zione de facto – tramite le vigenti leggi incostituzionali della secon-da repubblica neofascista – ma per affermare che questa addirit-tura sarebbe ancora operativa a garanzia dei diritti fondamentali come quello al lavoro, come af-fermato da Angeletti secondo il quale inoltre il renziano Job Act sarebbe un provvedimento che ‘’va nella direzione giusta’’ e che soprattutto ‘’non aumenta la pre-carietà’’, attirandosi così alcune contestazioni da più parti della piazza.

Nessuna attualizzazione an-tifascista è venuta dai comizi, mentre il PMLI ha spinto le mas-se a comprendere che occorre lottare per spezzare l’asse pidu-ista e golpista Renzi-Berlusconi, per impedire il completamento della seconda repubblica neofa-scista e l’instaurazione di un altro ventennio col volto di Renzi dopo quello di Berlusconi e ha cercato di stimolare il proletariato a pren-dere coscienza che il suo com-pito storico è quello di abbattere il capitalismo, prendere il potere politico e instaurare il socialismo - che è la società che avevano in mente anche gli antifascisti e i combattenti partigiani più avan-

Una straordinaria giornata di lotta dal Nord al Sud Italia duran-te la quale le masse antifasciste italiane hanno rimarcato in modo forte il significato attuale, non retorico, popolare, della Festa della Liberazione, ribadendone i valori politici e rispedendo alle istituzioni borghesi in camicia nera sia il tentativo di approfittare del tempo trascorso per cancel-lare la Resistenza dalla memoria storica del nostro popolo, sia di strumentalizzarla in senso rea-zionario, militarista, imperialista, per subordinarla al disegno neo-fascista e presidenzialista che rischia di realizzarsi compiuta-mente grazie al patto di ferro tra Renzi e Berlusconi, benedetto dal presidenzialista Napolitano.

Ovunque è stata tangibile l’e-levata e crescente combattività delle masse antifasciste. Una preoccupazione per le istituzioni borghesi, come dimostra la stes-sa concione ideologica reazionaria di Napolitano che fa sabotaggio ideologico e storico nel tentativo di contaminare i veri valori della Resistenza. Sceglie così di re-carsi al Vittoriano, il cosiddetto “altare della Patria” simbolo del militarismo e dell’imperialismo

italiani, per dare la solidarietà ai Marò e difendere la spesa milita-re per l’acquisto degli F35.

Nel cogliere l’attualità del-la celebrazione del 25 Aprile, in più piazze gli antifascisti hanno espresso una crescente carica antigovernativa, denunciando e criticando le controriforme co-stituzionali e il decreto Renzi sul lavoro.

A Verona, ad esempio, l’Arena ha ospitato i pacifisti italiani, al-cune migliaia, che si sono riuniti per lanciare un forte appello al Disarmo, e dire “NO” all’acquisto degli F35 fortemente voluto dal governo Renzi e da Napolitano.

L’attualizzazione del 25 Aprile, come la sua carica antistituzio-nale, era presente nelle stesse lotte su problemi concreti che i movimenti e i comitati hanno portato in piazza, saldandole con l’antifascismo. Non potevano mancare le dure contestazioni alle istituzioni borghesi che se-gnano un coraggioso salto verso un’opposizione sempre più co-sciente e aperta alle politiche an-tipopolari e a chi le stabilisce e le impone. In queste diffuse e forti contestazioni è il PD, il partito di Renzi, quello che paga il pegno

più salato per le sue politiche antipopolari. Viene contestato a Milano, con fischi e “vergogna”. Stessa sorte è toccata al neopo-destà Pisapia e alla sua giunta arancione.

A Torino, la sera del 24 apri-le, i No Tav hanno contestato il sindaco Fassino, PD e il renzia-no di ferro Sergio Chiamparino candidato PD a governatore del Piemonte.

La combattività delle mas-se antifasciste è un dato che ha riguardato l’intero territorio nazionale, anche quello non di-rettamente liberato dalla guerra di Resistenza, segno che il 25 Aprile con i suoi reali valori sono profondamente radicati nella co-scienza del popolo italiano.

Una grande prova di coraggio l’hanno data i giovani siciliani che a Niscemi (Caltanissetta) prove-nienti da tutta la Sicilia hanno sfi-lato “per i sentieri delle resisten-za” per raggiungere e liberare un pozzo d’acqua recintato dai mili-tari USA e sottratto alla popola-zione locale che soffre di una in-sostenibile carenza d’acqua. La battaglia contro il MUOS è stata una degli assi portanti delle ma-nifestazioni a Palermo e Catania

dove erano presenti folte delega-zioni di attivisti del movimento.

Nessuno tocchi “Bella Ciao!”, è questo il sentimento degli anti-fascisti di Pordenone che hanno duramente contestato con fischi il sindaco del capoluogo, Claudio Pedrotti, PD, e il vicepresidente della provincia, Eligio Grizzo (Lega Nord), rei di aver assunto un atteggiamento ambiguo e so-stanzialmente accondiscendente verso il prefetto, Pierfrancesco Galante, che aveva tentato “per motivi di ordine pubblico” di proi-bire il canto della più cara can-zone della Resistenza. Inutile dire che la canzone è stata convinta-mente cantata dalla folla presen-te in piazza.

Dure contestazioni a Parma, al sindaco Federico Pizzarotti del M5S, chiamato “fascista” per le sue recenti ordinanze di sgom-bero, poi congelate, di due edifici occupati in città.

A Reggio Emilia le contesta-zioni degli antifascisti sono state contro la Lega che proprio per il 25 Aprile, aveva scelto di orga-nizzare un convegno sull’Europa, con un’azione definita dall’ANPI “una provocazione” per la città medaglia d’Oro della Resistenza.

“Fuori la Lega Nord da Reggio Emilia” hanno urlato i giovani in corteo.

Una dura contestazione an-che a Catania, dove è stato preso di mira l’assessore Orazio Licandro (dirigente nazionale del PDCI) rappresentante della giun-ta Bianco, PD, rea dei tagli ai ser-vizi per le masse popolari e della censura di una targa commemo-rativa dedicata agli omosessuali deportati durante il fascismo.

Un fatto estremamente grave si è verificato nel corteo romano quando una squadraccia di sio-nisti ha aggredito la delegazione dei palestinesi che portava de-cine di bandiere per tentare di estrometterla dal corteo.

I marxisti-leninisti in questa vivace e cosciente marea an-tifascista si sono mossi come pesci nell’acqua, amalgamando-si con le piazze in cui sono stati presenti, stringendo fronti uniti antifascisti, come è successo a Varese, dove per tutto il corteo le “Donne in nero” affiancate dal PMLI insieme a una larga fetta dei dimostranti hanno intonato can-zoni come Bella Ciao, ma anche portando con convinzione e con forza la linea del Partito in piazza,

diffondendo migliaia di volanti-ni, e, in taluni casi stampando a proprie spese, con grandissima generosità come è successo a Catania, “Il Bolscevico” sempre più richiesto dalle masse e in quasi tutte le piazze il manifesto: “Coerenti con i valori della Resi-stenza. Spezziamo l’asse Renzi-Berlusconi”, apprezzato dagli antifascisti in piazza. Un’ulterio-re conferma dell’atteggiamento benevolo e di apertura dei movi-menti nei confronti del PMLI, che certifica la capacità del Partito di cogliere i sentimenti e le aspira-zioni più profondi ed attuali del proletariato e delle masse popo-lari italiane. In molti hanno condi-viso oltre a quella parola d’ordine anche quella strategica e cioè che essere coerenti oggi con i valori della Resistenza e dell’an-tifascismo vuol dire per il prole-tariato, riprendere coscienza che il suo compito storico è quello di abbattere il capitalismo, prende-re il potere politico ed instaurare il socialismo.

A parte i servizi relativi alle tante iniziative locali a cui ha par-tecipato il PMLI.

Milano, 25 Aprile. Col lancio di slogan e canzoni partigiane la delegazione del PMLI, diretta dal compagno Angelo Urgo, Segretario del Comitato lombardo del PMLI, coadiuvato dal compagno Alessandro Frezza (a destra della voto col megafo-no), ha ininterrottamente attratto a sé manifestanti di tutte le età e raccolto consensi (foto Il Bolscevico)

Page 4: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

4 il bolscevico / 25 Aprile N. 18 - 8 maggio 2014

ModenaQualificata presenza dei marxisti-leninisti in

piazza. Un sincero comunista sfila con la “sua” bandiera dei Maestri

�Dal corrispondente dell’Organizzazione di Castelvetro di Modena del PMLIImmancabili come ogni anno,

i marxisti-leninisti della provincia di Modena hanno partecipato al corteo per il 69° Anniversario del-la Liberazione dal nazifascismo, svoltosi a Modena il 25 Aprile, peraltro baciato da un sole splen-dente dopo giorni di nuvole e pioggia.

Il piccolo ma determinato spezzone marxista-leninista im-pugnava le bandiere dei Maestri e del PMLI e il cartello che recava i manifesti per il 25 Aprile e contro il governo Renzi, apprezzatissimi dai manifestanti, molti dei quali si sono anche complimentati con i compagni per avere il coraggio di portare in piazza le bandie-re rosse e le effigi dei Maestri. Che sono state portate fin sotto al palco delle “autorità”, su cui vi erano fra gli altri il presidente della provincia Emilio Sabatti-ni, l’ex ministro dell’integrazione Kyenge e il sindaco uscente di Modena Giorgio Pighi, tutti PD. Quest’ultimo nel suo discorso ha stravolto il significato della gloriosa Resistenza difendendo le istituzioni rappresentative bor-ghesi, parlando di libertà negate solo in evanescenti “luoghi lon-tani” e non anche in Italia (come dimostrano le repressioni sempre più frequenti delle proteste e del dissenso) e difendendo la Costi-tuzione del ’48 come un simula-

cro, senza dire che nei fatti non esiste più, stravolta da vent’anni di controriforme neofasciste, pre-sidenzialiste e federaliste.

La partecipazione del PMLI ha avuto vario risalto sui giornali locali del giorno dopo, specie at-traverso le immagini.

Un fatto significativo: un sin-cero comunista ha portato auto-nomamente in piazza una ban-diera dei Maestri, e dopo avere preso contatto con i compagni ha detto di voler contribuire alla pro-paganda del PMLI nella sua città.

Dopo la manifestazione di Mo-dena, un simpatizzante di Castel-vetro ha preso la lodevole inizia-tiva di portare l’omaggio militante del Partito ad un cippo dedicato ai partigiani locali.

VeronaDiffuse centinaia di copie del volantino del PMLI

sul 25 Aprile

La manifestazione ufficiale partita da piazza Bra, rivela im-mediatamente la sua natura pa-triottarda e con l’alza tricolore e la messa celebrata davanti alla sede del comune di Verona. Pre-senti molti esponenti dell’ammi-nistrazione, dell’esercito e alcuni veterani. Da notare la mancanza, per il secondo anno consecuti-vo, del sindaco Tosi. Presenti le sigle sindacali della CGIL, CISL e UIL e anche alcuni membri di Rifondazione Comunista, con le bandiere. Subito dopo la messa, ecco le istituzioni portare davanti al primo monumento ai caduti i fiori, con tanto di inno di Mameli eseguito dalla banda, poi al se-condo monumento dedicato ai caduti militari e infine, a piazza Vi-viani, dove si trova la Sinagoga e l’ultimo monumento dedicato agli ebrei vittime del nazifascismo.

Qui alcuni membri di Casa-pound, nel minuto di silenzio dedicato ai caduti, incominciano a fischiare, ma vengono imme-diatamente allontanati dalla poli-zia. Nel primo pomeriggio, più di

tredicimila persone, molti con le bandiere dell’arcobaleno e della pace, si radunano presso l’Arena, aperta per l’occasione gratuita-mente. Personaggi della cultura e della musica invitavano il popolo veronese a portare avanti il ricor-do del 25 Aprile. Tra questi Gad Lerner che invitava, tra le altre cose, a disobbedire all’ordinanza del sindaco Flavio Tosi che obbli-gava le Onlus a non dare più cibo ai senza tetto e ai poveri.

Il PMLI è stato presente con la bandiera accolta con grande cu-riosità. Sono stati distribuiti più di 300 volantini ad hoc, anche tra i giovani dei sindacati e di Rifon-dazione.

Ora puntiamo al 1° Maggio per una lotta rivoluzionaria sem-pre più forte.

Con i Maestri e il PMLI vince-remo!

Per l’Italia unita, rossa e socia-lista.

Un compagno della Cellula “1° Maggio-Portella 1947” di Palermo che lavora a Verona

LeccoIl volantinaggio durante il corteo è stato ben

accolto dalla popolazione

A Lecco il volantinaggio dell’E-ditoriale de “Il Bolscevico” sul 25 Aprile è cominciato la mattina, tra i partecipanti al corteo della città per commemorare i caduti della Resistenza, ed è proseguito in giornata anche in Piazza Gari-baldi. I volantini sono stati accolti bene dalle masse lecchesi, che hanno dimostrato interesse nei confronti del Partito. Massiccie diffusioni sono state fatte ai gio-vani della città, e anche agli ope-rai della Leuci che avevano un banchino in piazza Garibaldi.

È stato in particolare chiarito, ad alcuni passanti confusi, come il ricordo per la Resistenza antifa-scista del ’45 vada di pari passo, oggi, con la lotta alle istituzioni

borghesi, in primis l’asse gover-nativo Renzi-Berlusconi. Non sono stati riscontrati problemi né durante il corteo né durante il re-sto della giornata. 

I simpatizzanti di Lecco del PMLI

VareseIl 25 Aprile svuotato dei suoi valori antifascisti.

PMLI, PRC e Donne in nero la vera anima popolare e antifascista del corteo. Saluti fraterni tra PMLI e manifestanti e appuntamento al 1° Maggio �Dal corrispondente dell’Organizzazione di Viggiù del PMLIMai un 25 Aprile a Varese ha

subìto tanto scempio e vergogna come quello a cui si è dovuti assi-stere in questo 2014, istituzionale fino al midollo: la celebrazione per il 69° Anniversario della Libe-razione d’Italia dal nazifascismo si è trasformata nella passerella degli alti papaveri di destra e di “sinistra” del regime borghese.

Già dal concentramento in piazza San Vittore si notava la presenza alla testa del corteo dei peggio del potere borghese citta-dino e regionale, il sindaco di Va-

rese Attilio Fontana (Lega Nord), il questore di Varese Francesco Messina, il prefetto Giorgio Zanzi, il presidente del consiglio regio-nale, Raffaele Cattaneo (Nuovo centrodestra). A seguire una nu-trita schiera di incravattati rap-presentanti del PD e poi l’ANPI di Varese. Alla fine si è saputo che anche il fascioleghista presidente della regione Lombardia, il vare-sino Roberto Maroni (durante il corteo non c’era ombra della sua presenza) era ai comizi finali nella deserta sala Montanari.

Insomma, una nutrita schiera di squallidi personaggi fautori di politiche antipopolari e portatori di valori di stampo fascista quali il razzismo, la xenofobia, lontani anni luce dai valori e dagli ideali della Resistenza!

A dare un vero carattere popo-lare, antifascista, degno di onora-re la lotta e il sacrificio che i nostri partigiani compirono per liberarci dalla tirannia, sono stati i compa-gni dell’Organizzazione di Viggiù

del PMLI (Varese) (appoggiati per l’occasione da alcuni compagni della Cellula “Mao” di Milano del Partito), del PRC e l’organizza-zione di donne contro la guerra chiamata Donne in nero. Il PMLI aveva le proprie insegne e con un cartellone riportante due incisivi manifesti che attualizzano la lotta dei partigiani per spezzare oggi l’asse neofascista Renzi-Berlu-sconi, insieme alla diffusione di centinaia di volantini è stato un punto di riferimento e di avan-guardia per le masse antifasciste.

Per tutto il corteo le Donne in nero affiancate dal PMLI insieme a una larga fetta dei dimostranti

hanno intonato canzoni come Bella Ciao, Fischia il vento, Valse-sia, e l’Internazionale. Così è sta-to anche all’arrivo presso la sala Montanari dove i politicanti bor-ghesi hanno tenuto i loro discor-si, tutti all’insegna dell’interclas-sismo, della “coesione sociale” e della pacificazione nazionale, mentre all’esterno le masse in un unico fraterno coro antifascista continuavano nei canti popolari. Dispiace vedere che alla kermes-se dei politicanti borghesi abbia-no preso parte anche importanti esponenti dell’ANPI di Varese, tra cui il partigiano Angelo Chiesa.

Prima di congedarsi i com-pagni del PMLI hanno tenuto a salutare fraternamente le masse antifasciste rimaste fuori dalla sala per la bella giornata passata insieme, ricevendo a nostra volta diversi ringraziamenti e l’invito ad essere ancora uniti con lo stesso spirito alla manifestazione che si terrà il 1° Maggio.

BiellaUn rosso 25 Aprile sotto le bandiere del PMLI. A Biella il PMLI depone una corona di fiori rossi al monumento ai partigiani. A Lace di Donato

partecipa al corteo e diffonde con successo centinaia di volantini

�Dal corrispondente dell’Organizzazione di Biella del PMLIIn provincia di Biella le cele-

brazioni del 69° Anniversario del-la Liberazione dal nazi-fascismo si sono svolte in modo militante grazie al contributo dell’Orga-nizzazione biellese del PMLI e al Gruppo NO TAV di Biella che hanno rotto lo schema ingessato e istituzionale di celebrare il 25 Aprile da parte dell’ANPI provin-ciale, presieduto da Adriano Le-one Griffa, che da anni è ormai piegato alle istituzioni rappresen-tative borghesi ed ai vertici militari provinciali a cui piace l’idea di un 25 Aprile svuotato della sua es-senza resistenziale e di lotta per dargli una connotazione formale e chinata alle esigenze politiche-economiche della borghesia lo-cale e nazionale.

Infatti le celebrazioni “ufficiali” del 25 Aprile si sono svolte an-che quest’anno al cospetto delle autorità militari e civili di Biella, ma con una bassissima parte-cipazione popolare, davanti al monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale si-tuato presso i centrali “Giardini Zumaglini” con tanto di Inno di Mameli (suonato più e più volte) e “Canzone del Piave” mettendo in secondo piano canti propri della Resistenza come “Bella ciao” e “Fischia il vento”.

Di tutt’altro ordine sono sta-te le celebrazioni organizzate dai marxisti-leninisti biellesi che, puntualmente alle ore 9 di vener-dì 25 Aprile, hanno deposto una corona di garofani rossi con una fascia del medesimo colore con impresso il messaggio: “I marxi-sti-leninisti biellesi ai partigiani caduti” presso il monumento di piazza Martiri della Libertà de-dicato ai 23 partigiani trucidati dalla teppaglia nazista nel giugno 1944. Subito dopo i compagni militanti e simpatizzanti del PMLI si sono recati presso la frazione di Lace del Comune di Donato per partecipare al corteo ufficiale, organizzato dalla Sezione ANPI “Valle Elvo e Serra”, che si distin-gue per una sempre maggiore partecipazione popolare, indi-cativamente oltre 500 convenuti quest’anno.

Il gruppo NO TAV di Biella ha esposto striscioni di solidarietà ai quattro militanti NO TAV arrestati, ancora ingiustamente detenuti, per un presunto sabotaggio ad un compressore e accusati di at-tività terroristica.

Gli oratori ufficiali di quest’an-no sono stati il partigiano Elio Panozzo “Biondino”, Presidente onorario del Comitato provinciale ANPI biellese e Federico Bellono, Segretario provinciale FIOM Tori-

no.Entrambi gli interventi si sono

caratterizzati per un unico sapo-re renziano dove hanno descritto esplicitamente i mali attuali della società italiana che affliggono principalmente milioni di lavo-ratrici e lavoratori, pensionate e pensionati come studentesse e studenti cioè l’assenza di lavoro, retribuzioni da fame, precarietà dilagante e la totale mancanza di investimenti pubblici nella scuola e università; senza però mai pro-porre una via di uscita strutturale e chiara dal capitalismo e dalle sue istituzioni che determinano lo stato di cose presenti. Anzi, i due hanno affermato che l’im-portante, per far rivivere i valori dei partigiani, sarà votare “bene” alle prossime elezioni. Alla fine gli interventi sono stati timidamente applauditi dai partecipanti mentre il Coro Bajolese, sempre presen-te a tale importante iniziativa che unisce idealmente nei valori della Resistenza il popolo biellese e quello eporediese ha strappato forti applausi e suscitato commo-zione tra i partecipanti quando ha cantato “Bella ciao”, “Fischia il vento” ed “I ribelli della monta-gna”.

Militanti e simpatizzanti del PMLI hanno diffuso centinaia di volantini sul 25 Aprile, accolti con aperto favore dalle masse popo-lari, e impugnato con orgoglio le insegne marxiste-leniniste tra cui il cartello-manifesto che invita ad essere “Coerenti coi valori del-la Resistenza spezziamo l’asse Renzi-Berlusconi”.

La giornata è proseguita nel primo pomeriggio con un pre-sidio antifascista organizzato davanti alla storica “Pietra della Resistenza” di Donato su cui è incisa la famosa frase partigiana “Compagni, non ci è stata amica la fortuna la notte del 29 gennaio 1945. Sopraffatti in forze e con l’inganno dai nazisti e dai fascisti noi del comando della VII Gari-baldi qui, combattendo, siamo morti. Ma vi diciamo, compagni, che più forte del rimpianto per la vita che ci abbandonava fu la coscienza di morire per la vostra libertà”.

zati e coscienti - senza il quale non sarà mai possibile cambiare veramente l’Italia e liberarsi per sempre dallo sfruttamento e dal fascismo.

Viva il 25 Aprile!Gloria eterna alle partigiane e

ai partigiani!Teniamo alta la bandiera del-

la Resistenza e dell’antifascismo contro il governo del Berlusconi democristiano Renzi e la secon-da repubblica neofascista, per l’Italia unita, rossa e socialista!

Un momento del corteo organizzato dall’ANPI a Lace nel comune di Do-nato (Biella) (foto Il Bolsce-vico)

Biella 25 Aprile 2014. L’omaggio dei marxisti-leninisti biellesi al monu-mento ai partigiani caduti in Piazza dei Martiri per la Libertà (foto Il Bol-scevico)

Un momento del volantinaggio del PMLI a Lecco (foto Il Bolscevico)

Varese, 25 Aprile 2014. Dietro lo striscione delle Donne in nero svetta il cartello e la bandiera del PMLI (foto Il Bolscevico)

Modena, 25 Aprile 2014. L’omaggio militante ad un cippo partigiano per iniziativa di simpatizzante del PMLI (foto Il Bolscevico)

Modena, 25 Aprile 2014. Le bandiere dei Maestri e del PMLI e il cartello portato sotto il palco delle “autorità” (foto Il Bolscevico)

Page 5: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

N. 18 - 8 maggio 2014 25 Aprile / il bolscevico 5

RiminiLa bandiera del PMLI

unico vessillo rosso a omaggiare la Liberazione e la Resistenza partigiana

�Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di RiminiÈ stata una partecipazione mili-

tante quella della Cellula “Stalin” di Rimini del PMLI alla celebrazione del 25 Aprile. Con la bandiera del Partito e un bel cartello, si è presen-tata puntuale al concentramento al Parco Fratelli Cervi da dove è parti-to il corteo composto dalle delega-zioni partigiane, dalle associazioni sindacali, politiche e studentesche, oltre che dai rappresentanti dell’au-torità amministrativa e delle forze armate.

Durante il corteo è stata depo-sta una corona di fiori a Piazza Tre Martiri, luogo dove furono impiccati tre partigiani, per poi raggiungere piazza Cavour dove Paolo Zaghini presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza ha tenuto l’ora-

zione ufficiale. A chiudere la mani-festazione il discorso del sindaco della città Andrea Gnassi.

La splendida giornata ha fatto da cornice alla numerosa parteci-pazione popolare. Ancora una volta però nessun partito ha portato in piazza i suoi simboli. Solo il PMLI ha fatto sventolare la sua bandiera insieme a quella della CGIL e alle bandiere dell’ANPI.

Durante il corteo il nostro cartel-lone è stato molto fotografato dai manifestanti.

Nel pomeriggio i nostri compa-gni hanno preso parte alla tradizio-nale pedalata del 25 Aprile orga-nizzata dal Centro sociale anziani, dove oltre che a socializzare e ripo-sarsi hanno potuto fare una sostan-ziosa e buona merenda.

ForlìPresente il PMLI

�Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Forlì Venerdì 25 Aprile si è svolta a

Forlì la celebrazione del 69° Anni-versario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, con la deposizio-ne di corone d’alloro depositate ai piedi dei lampioni dove vennero impiccati diversi partigiani e al “sa-crario” dei caduti. Successivamen-te il sindaco uscente Roberto Bal-zani del PD ha citato alcuni episodi storici della Liberazione mettendo

l’accento sulla sua ala mazziniana piuttosto che su quella comunista che ha costituito il nerbo della Resi-stenza in tutto il Paese.

A tenere alti i valori e gli ideali della resistenza militanti e simpa-tizzanti della Cellula “Stalin” di Forlì del PMLI che hanno partecipato come sempre all’iniziativa di piazza con la bandiera del Partito e un car-tello con i manifesti per il 25 Apri-le redatti dal Centro del Partito e stampati dai compagni forlivesi.

Forlì, 25 Aprile 2014 (foto Il Bolscevico)

www.pmli.it

Sede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE

Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO Com

mitt

ente

resp

onsa

bile

: M. M

ARTE

NGHI

(art.

3 -

Legg

e 10

.12.

93 n

. 515

)

Stam

pato

in p

ropr

io

Fuori l’Italia dalla UE

L’UNIONE EUROPEA IMPERIALISTA NON SI PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

L’UNIONE EUROPEA IMPERIALISTA NON SI PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

per delegittimarla e

isolare le sue istituzionie i suoi governi.

Solo il socialismo può realizzare

l’Europa dei Popoli

Gabicce Mare Il PMLI presidia la piazza

con la propria bandiera

�Dal corrispondente dell’Organizzazione di Gabicce Mare del PMLIIl 25 Aprile, in occasione dell’An-

niversario della Liberazione dell’Ita-lia dal mostro nazifascista, si è tenuta a Gabicce Mare (Pesaro Ur-bino) la relativa cerimonia, organiz-zata dal comune.

Il concentramento davanti al

municipio, poi la deposizione di co-rone a diversi monumenti.

Il PMLI è stato l’unico Partito a presentarsi con la propria bandie-ra!

L’evento si è concluso nel-la piazzetta antistante il comune, dove hanno preso la parola diversi oratori tra cui la presidentessa loca-le dell’ANPI e un ex partigiano.

PratoIl PMLI coerente con i valori della Resistenza e punto di riferimento antifascista del corteo

�Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di PratoIn memoria delle decine di mi-

gliaia di morti nelle milizie partigia-ne, che 69 anni fa dettero la propria vita per spezzare il mostro nazifa-scista, si è svolta a Prato la celebra-zione del 25 Aprile con un parteci-pato corteo lungo le vie cittadine.

Il PMLI ha, come ogni anno, rap-presentato lo spezzone rosso della manifestazione, facendo fronte uni-to antifascista con la Federazione della sinistra (Fds) e il Comitato Gay e Lesbiche di Prato.

Una risposta fulminante all’in-fame provocazione fascista perpe-trata nella notte dai neofascisti di Forza Nuova e di “Etruria 14” che hanno affisso su alcune sopraeleva-te di Prato striscioni con scritto “25 aprile Lutto Nazionale” e pronta-mente denunciata dalla Cellula “G. Stalin” con un comunicato stampa che pubblichiamo a parte.

Mentre da parte delle istituzioni locali borghesi, con alla testa il ne-opodestà berlusconiano Roberto Cenni, si cerca, grazie anche alla collaborazione della “sinistra” del regime neofascista, di stravolgere in tutti i modi l’essenza della ricor-renza svuotandola del suo forte valore storico, politico, ideologico e organizzativo per trasformarla sempre più, in nome della odiosa campagna di riappacificazione fra fascisti e antifascisti, in una sterile ricorrenza interclassista, di stampo clerico-istituzionale da celebrare con la provocatoria parata militare imposta dal neopodestà Cenni fin dal suo primo anno di consigliatu-ra.

Una auto-celebrazione da parte dei vari organismi politici e di tutte le “forze di terra, di mare e dell’aria”

dell’esercito borghese, che oggi come non mai si ritrovano tanto distanti dalle idee e dalle azioni dei partigiani che dovettero scegliere di combattere con le armi in pugno anche a scapito della propria vita.

Durante il corteo, anche grazie al potente megafono, “Bella Ciao” è risuonata per le vie cittadine e sono stati scanditi vari slogan, tra i quali molto graditi e rilanciati da vari spezzoni del corteo sono stati “Ieri, oggi e anche domani. Gloria eterna ai partigiani”, “I morti non sono tutti uguali, i nazifascisti sono i criminali”, “Contro la canea revi-sionista fronte unito antifascista” e “Il 25 Aprile è Festa popolare no alla parata militare”.

Molti volantini con il comunica-to del PMLI del 25 Aprile sono stati diffusi e simpatizzanti di altri schie-ramenti si sono anche offerti volon-tari per la loro diffusione.

La manifestazione è stata oc-casione di confronto con le masse popolari che proprio in questa fase pre-elettorale per il rinnovo delle istituzioni rappresentative borghe-si locali, si ritrovano a dover fare i conti con uno schieramento tutto spostato a destra, in cui spicca tra tutti l’operazione elettorale del candidato sindaco della “sinistra” Matteo Biffoni che ha imbarcato di tutto nell’accozzaglia che lo sostie-ne: dal Prc-Pdci-Fds e Sel fino a ex fedelissimi del sindaco uscente Cenni, membri dell’UDC, del PDL-FI, fino ad arrivare a esponenti che fino all’anno scorso erano candida-ti con il FLI di Fini. Alla faccia del “nuovo modo di fare politica” di cui parla Biffoni nel suo programma elettorale. Ovviamente tutto questo è mal percepito, e nella piazza lo si avverte, da quelli che dovrebbero

FirenzeIl PMLI attivo nelle manifestazioni di piazza:

“finalmente le bandiere rosse”

I rossi vessilli del PMLI svettano nel corteo per il 25 Aprile a Prato (foto Il Bolsevico)

essere i suoi futuri elettori.Al termine del corteo, il PMLI,

la Federazione della sinistra (Fds), il Comitato Gay e Lesbiche di Pra-to insieme a tutte le compagne e i compagni, amici e simpatizzanti antifascisti hanno rimarcato la con-danna dall’oltraggiosa e provoca-

toria cerimonia militare organizzata dalla prefettura in combutta con la giunta comunale in camicia nera e, sotto il portico del Comune ai piedi della lapide che ricorda la Resisten-za, hanno posato un mazzo di fiori in memoria dei Partigiani caduti in-tonando “Bella Ciao”.

Prato, 25 Aprile 2014. L’omaggio floreale in memoria dei partigiani fatto dal PMLI, Federazione della sinistra, Comitato Gay e Lesbiche di Prato (foto Il Bol-sevico)

Auto di propaganda itineranti

Chi ne ha la possibilità, potrebbe addobbare adegua-tamente una macchina di pro-paganda itinerante, sostando nei punti prefissati per tenere dei brevi comizi, potrebbe essere sufficiente leggere tutto o in parte il documento elettorale. Per richiamare l’attenzione, sarebbe utile trasmettere i tre Inni del Partito o uno solo, a seconda delle circostanze.(dal Rapporto di Giovanni Scuderi, “La situazione del Partito e le elezioni europee e amministrative”, alla 4ª Sessione plenaria allargata del 5° Comitato centrale del PMLI, 5 aprile 2014, “Il Bolscevico” n. 15, http://www.pmli.it/20140409_rappor-toScuderi4sessione.html)

www.pmli.it

Sede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE

Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO

Perché le regioni e i comuni

siano governati dal popolo

e al servizio del popolo

ci vuole il socialismo

ASTIENITI

CREIAMO LE ISTITUZIONI

RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE

FAUTRICI DEL SOCIALISMO

NON VOTARE

I PARTITI

BORGHESI AL

SERVIZIO DEL

CAPITALISMO

Delegittimiamo

le istituzioni

rappresentative

borghesi

ASTIENITI

NON VOTARE

I PARTITI

BORGHESI AL

SERVIZIO DEL

CAPITALISMO

Delegittimiamo

le istituzioni

rappresentative

borghesi

Comm

itten

te res

pons

abile

: M. M

ARTE

NGHI

(art.

3 - L

egge

10.12

.93 n.

515)

Stamp

ato in

prop

rio

�Redazione di FirenzeI marxisti-leninisti hanno festeg-

giato insieme alle masse fiorentine, in maniera militante il 25 Aprile. Mi-litanti, simpatizzanti e amici si sono riuniti nelle delegazioni del Partito per tenere alti la bandiera dell’anti-fascismo e i valori della Resistenza.

Di prima mattina il consueto ap-puntamento nella centrale piazza dell’Unità, come sempre passerel-la dei rappresentanti di “sinistra” e destra delle istituzioni borghesi che non hanno perso quest’occasione per fare campagna elettorale, vedi il candidato sindaco Dario Nardella, la candidata europea (scelta diretta-mente dal Berlusconi democristiano Renzi) Simona Bonafè, ma anche il candidato sindaco per Forza Italia, Marco Stella che poco o niente ha in comune con l’Anniversario della Libe-razione dell’Italia dal nazi-fascismo.

La delegazione del PMLI (unico

partito presente ufficialmente) era attrezzata con le proprie insegne: cartello con i manifesti sul 25 Aprile e il 1° Maggio, bandiere dei Maestri e del Partito, i corpetti e i fazzoletti del Partito, sono stati distribuiti i vo-lantini con l’Editoriale de Il Bolsce-vico sul 25 Aprile.

Durante il corteo le compagne e i compagni hanno cantato più vol-te Bella Ciao, sono stati salutati a pugno chiuso e al passaggio della delegazione c’è stato chi ha escla-mato: “finalmente le bandiere ros-

se!”. Nella città gremita di stranieri, diversi si sono voluti far fotografa-re con la bandiera o il cartello del Partito, come un palestinese, una norvegese, una francese che han-no anche richiesto la traduzione in inglese delle nostre parole d’ordine, affermando di condividerle.

Presenti numerose bandiere palestinesi e rappresentanti del Co-mitato in difesa della Costituzione, segno che l’occasione, sebbene sempre più istituzionale e militariz-zata non è da lasciare nelle mani dei falsi antifiscisti, antidemocratici, revisionisti e anticomunisti.

Nel Salone dei Cinquecento in Pa-lazzo Vecchio, dove la manifestazione si concludeva, per la prima volta da diversi anni a questa parte i parteci-panti hanno applaudito all’intervento dell’ANPI cantando in piedi Bella Ciao.

La giornata è proseguita con il consueto pranzo in Piazza Poggi

sempre a cura dell’ANPI al qua-le hanno partecipato alcuni nostri compagni. Ben 1.200 i pasti serviti, a testimoniare la ricerca di punti di riferimento antifascisti da parte dei fiorentini. Anche questo appunta-mento non è stato tralasciato dal presenzialista Nardella che come il suo maestro Renzi ha utilizzato l’occasione per farsi propaganda elettorale anche se gli organizzatori non hanno ritenuto opportuno farlo intervenire dal microfono del palco.

Nel pomeriggio una delegazione del PMLI ha partecipato all’iniziati-va organizzata da ANPI e Firenze Antifascista in piazza Santo Spirito.

I compagni hanno prima dato mano in maniera attiva e con spiri-to di fronte unito al banchino della Sezione Anpi “Oltrarno”, poi hanno sfilato nel corteo con le insegne del Partito e distribuito copie del volanti-no sul 25 Aprile. Il corteo è partito da Piazza Santo Spirito dopo la depo-sizione di una corona di fiori al mo-numento al partigiano “Potente” per poi dirigersi a Piazza Tasso dove è stata depositata un’altra corona alle vittime dell’eccidio nazi-fascista del 17 luglio 1944.

Per l’intera giornata Filcams, Fi-sascat e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero del commercio, lo stes-so hanno fatto i Cub, una decisione più che giusta in risposta a quanto deciso ormai da qualche anno da Renzi e Nardella sul lasciare “libe-ra” scelta ai commercianti di tenere aperto per le ricorrenze del 25 Apri-le e del 1° Maggio.

Immagini del Partito sono pas-sate su Tg38 e pubblicate su Re-pubblicaFirenze.it.

Firenze. La manifestazione per il 25 Aprile che si è tenuta la mattina a cui ha partecipato il PMLI. Nel pomeriggio, un corteo organizzato dall’ANPI e Firenze Antifascista ha sfilato da Piazza Santo Spirito a Piazza Tasso (foto Il Bolscevico)

Comunicato della Cellula “Stalin” di Prato del PMLI

GRave PRovoCazIone FaSCISta IL 25 aPRILe a PRato

La Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI condanna l’infame pro-vocazione fascista perpetrata nel-la notte alla vigilia del 25 Aprile dai neofascisti di Forza Nuova e di “Etruria 14” che hanno affis-so su alcune sopraelevate di Pra-to striscioni con scritto “25 aprile Lutto Nazionale”.

Un oltraggio alla memoria dei partigiani di fatto coperto dal ne-opodestà Roberto Cenni che si è guardato bene dal denuncia-re e condannare pubblicamente in piazza durante il suo discorso

commemorativo del 25 Aprile.Un motivo in più per raffor-

zare ed estendere il fronte unito antifascista; per sbarrare la stra-da al nuovo fascismo e sventolare ancora più forte la bandiera della Resistenza e dell’antifascismo in tutte le piazze di Prato, città me-daglia d’argento al valor militare per la guerra di Liberazione. So-prattutto oggi che la classe domi-nante borghese, che ha indossato di nuovo la camicia nera sotto la giacca e la cravatta, tenta di ap-profittare del tempo trascorso per

cancellare la Resistenza e l’anti-fascismo dalla memoria storica del nostro popolo, così da poter più facilmente affossare la stes-sa Costituzione borghese del ’48, già di fatto ridotta ormai a bran-delli, e completare, grazie al pat-to di ferro tra Renzi e Berlusco-ni benedetto dal presidenzialista Napolitano, la seconda repubbli-ca neofascista secondo il piano della P2.

Cellula “Stalin” di Prato del PMLI

26 aprile 2014

Page 6: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

6 il bolscevico / 25 Aprile N. 18 - 8 maggio 2014

Fucecchio (Firenze)Ubaldo Nannucci dell’ANPI ha fortemente criticato Renzi, pur senza nominarlo. Un manifestante ai marxisti-leninisti: “Meno

male ci siete voi a portare il rosso in piazza” �Redazione di FucecchioConvinta partecipazione dei

marxisti-leninisti alla manifestazione in onore del 69° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo. I com-pagni del PMLI sono partiti dalla loro sede situata nella locale Casa del popolo assieme allo spezzone dell’Anpi e al suo furgoncino che lanciava canzoni partigiane. Dopo aver sfilato per Fucecchio (Firenze) si sono riuniti al resto dei parteci-panti in Piazza Amendola da dove ha preso il via il breve corteo ufficiale conclusosi davanti al monumento ai caduti.

Qui l’assessore e candidato a sindaco del PD Alessio Spinelli ha letto il suo discorso. Forse pensan-do alle elezioni è stato un po’ più benevolo verso i partigiani e la Re-sistenza rispetto a quanto afferma di solito il sindaco uscente Claudio Toni, propenso più a glorificare gli anglo-americani e l’esercito italiano

post 8 settembre. Per l’Anpi è inter-venuto Ubaldo Nannucci che seppur facendo un discorso tutto incentra-to sulla difesa della Costituzione ha indirizzato forti critiche a Renzi, pur senza nominarlo, per la sua volontà di cancellare province, Senato e Ti-tolo V della Costituzione.

Un manifestante rivolgendosi ai marxisti-leninisti ha detto “meno male ci siete voi a portare il rosso in piazza”. In effetti oramai da qualche anno la presenza del PMLI, con le bandiere dei Maestri e del Partito ol-treché con i corpetti, è ben visibile mentre gli altri partiti erano impe-gnati in Comune per la presentazio-ne delle liste elettorali. Ci sono state anche discussioni con altri parteci-panti mentre durante e dopo il cor-teo i nostri compagni hanno diffuso un centinaio di volantini con l’estrat-to da Il Bolscevico sul tema della Liberazione.

MugelloPMLI e PRC cantano per intero “Bella Ciao” al monumento ai partigiani. Polemica fuori

luogo su facebook �Dal nostro corrispondente dell’Organizzazione di Vicchio del MugelloIl 25 Aprile, con una buona par-

tecipazione, migliore rispetto agli altri anni, circa 350 antifascisti han-no dato vita a Borgo San Lorenzo al corteo in onore del 69° della Libe-razione. Dopo il concentramento in piazza Dante, il corteo, come da tra-dizione, ha deposto le corone ai vari cippi e monumenti posti nel paese.

In un clima nazionalista e patriottar-do, anche se in tono minore rispetto alle precedenti occasioni, è stato eseguito l’inno nazionale due volte. Al monumento ai partigiani la ban-da musicale ha eseguito finalmen-te “Bella ciao” ma solo nelle prime strofe. Ci hanno pensato i compagni del PMLI e del PRC a cantarla per intero.

Il PMLI è stato presente con mi-litanti, simpatizzanti e amici facenti

capo all’Organizzazione di Vicchio del Mugello che ha partecipato con le bandiere dei Maestri e del Partito e col cartello bifacciale col mani-festo del 25 Aprile su una facciata e quello del 1° Maggio sull’altro. Presenza quella del Partito apprez-zata, come da un partigiano che ci ha ringraziato per la partecipazione mentre un bambino con la nonna ha voluto sapere cosa rappresentavano i simboli sulla bandiera del PMLI. Un giovane ha detto di leggere e con-servare i volantini del Partito quando li riceve presso la sua scuola. Diversi gli scambi di opinione con la base del PRC specialmente sull’asten-sionismo elettorale. Diffuse alcune decine di copie del volantino del 25 Aprile del PMLI. Un ringraziamento al compagno del PRC Antonio che ci ha curato il servizio fotografico.

I manifesti del Partito non sono andati giù ad un anonimo “alpino” che ha innescato la polemica sulle

pagine face-book del giornale on line “Ok Mugello” con la foto del manife-sto del 1° Maggio e un trafiletto dove parla di “cartelloni non intonati con la cerimonia”. In verità la parola d’or-dine del PMLI per questa ricorrenza “Proletari lottate per conquistare il potere politico e il socialismo” non è assolutamente fuori luogo. Non era-no questi gli ideali che animavano la componente comunista dei partigia-ni che ha dato un contributo impor-tantissimo alla Resistenza, specie nel Mugello? Inoltre, a pochi giorni dal 1° Maggio, la scelta di portare anche questo manifesto rispecchia la necessità per il nostro Partito di contenere le spese di stampa vista l’assoluta povertà del PMLI che non partecipa alle istituzioni rappresen-tative borghesi e non gode, al con-trario dei partiti parlamentari, di al-cun finanziamento pubblico; infatti, alle elezioni ci asteniamo.

Valdisieve Passerella per i candidati sindaci. PMLI unico Partito a tenere alti i valori della Resistenza.

Interessante iniziativa antifascista nel pomeriggio a Rufina

�Dal nostro corrispondente dell’Organizzazione di RufinaA Pontassieve si è tenuto il con-

sueto corteo territoriale organizzato da ANPI e amministrazione comu-nale, per celebrare l’Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Oltre duecento le persone in piazza che hanno seguito il breve corteo per le vie del paese, aperto dai gonfaloni delle amministrazioni e da una parte del gruppo storico del comune di Pontassieve. Prima dell’inizio della manifestazione è stato attribuito il “Ponte Mediceo”, la massima onoreficenza comunale, ai partigiani pontassievesi Natale Ben-venuti – nome di battaglia Stoppa – e Osvaldo Guidi – Mandrake alla presenza di un folto numero di stu-denti delle scuole medie locali.

Visto l’inizio contingente della campagna elettorale per le ammi-nistrative del prossimo 25 maggio, quest’anno l’iniziativa è stata trasfor-mata in una vera e propria passerella dei nuovi candidati e dei politicanti locali in odore di rielezione; lo stesso intervento conclusivo solitamente tenuto da un sindaco è stato pro-nunciato stavolta da Monica Marini, candidata sindaco PD di Pontassie-ve, alla presenza dell’attuale sinda-co, Marco Mairaghi per il quale si stanno preparando altre poltrone. In pratica, un vero e proprio passaggio di testimone alla maggior carica am-ministrativa del comune.

L’Organizzazione di Rufina del PMLI è scesa in piazza con le pro-prie bandiere e con il cartello sul-la Liberazione “Spezziamo l’asse Renzi-Berlusconi” divenendo l’uni-co punto di riferimento politico del corteo che non ha visto la presenza di altri partiti. I compagni hanno for-mato una delegazione numerosa ed hanno diffuso alcune decine di copie dei volantini del Partito per celebrare in maniera militante il 69° Anniver-sario della Liberazione. Purtroppo nell’intera mattinata si sono udite solo poche note di “Bella Ciao” e niente più.

Nel pomeriggio invece, a Ru-fina in villa “Poggio Reale”, si è dato largo spazio alla musica della Resistenza grazie a una pregevole iniziativa dell’ANPI di Rufina che ha proposto agli antifascisti accorsi un po’ da tutto il territorio un pomerig-gio all’insegna delle vecchie e nuove Resistenze. Dopo l’introduzione, il prezioso contributo del rappresen-tante dell’Associazione di Amicizia italo-palestinese di Firenze ha aper-to una staffetta di musica e di letture sul parallelismo che lega il fascismo e la repressione del popolo palesti-nese per mano di Israele. Sono stati toccati temi importanti quali le leggi razziali fasciste del 1938, le leggi vi-genti in Israele sui matrimoni misti, le torture subite dagli antifascisti a villa Triste a Firenze e quelle dei pri-gionieri palestinesi ed altro ancora,

NapolitaNo tradisce la resisteNza esaltaNdo la superpoteNza ue, il MilitarisMo e l’iNterVeNtisMo iMperialista italiaNo

di eugen GalassoGiorgio Napolitano non son-

necchia, purtroppo... si veda il suo discorso sul 25 Aprile: poche e di circostanza le frasi dedicate alla Resistenza, molte invece le espres-sioni sulla situazione attuale, a di-fesa dell’Unione europea fondata sul capitalismo più feroce e senza remore, soprattutto sul capitale fi-nanziario, spingendosi a un’apolo-gia sfrenata (ma dal traditore e rin-negato revisionista Napolitano c’è da aspettarsi veramente di tutto...) dell’imperialismo e del militarismo, delle missioni internazionali (ormai

non c’è più neppure la necessità di usare la “foglia di fico” di chia-marle “missioni di pace/peacekee-ping”...).

Altro che il “popolo in armi”: le “missioni internazionali” sono funzionali unicamente alla difesa della rendita di posizione più bie-ca dell’imperialismo-tigre di carta ma oltremodo resistente, di marca statunitense come europea, con una finta e comunque pseudo-opposizione di Paesi come Russia (che ormai è basata su un incrocio tra capitalismo e dirigismo, andan-do ben oltre il revisionismo krusce-viano-brezneviano) e la Cina che del marxismo-leninismo-pensiero

di Mao ha mantenuto solo qualche facciata (sempre meno, peraltro), guardando a un dominio che tende ad estendersi in modo elefantiaco, molto oltre lo scacchiere o il “prin-cipio del dòmino” che vigeva negli anni della “guerra fredda”, soprat-tutto negli anni Settanta e Ottanta del 1900.

L’Italia a queste missioni “deve contribuire - e già lo fa con suc-cesso - alle missioni internazionali” dice Napolitano, non senza diven-tare anche più esplicito: “Dobbia-mo procedere in un serio impegno di rinnovamento e di riforma dello strumento militare, razionalizzan-do (sic!) le nostre stutture e i nostri

mezzi”. Anche droni, cannoni laser ed elettromagnetici a rotaia? Vien da chiedersi. Perché no, visto l’at-tuale andazzo, avallato da Napo-litano. E continua: “Potremo così soddisfare esigenze di rigore e di crescente produttività nelle spesa per la Difesa senza indulgere (at-tenzione!) a decisioni sommarie che possono riflettere vecchie e nuove pulsioni demagogiche antimilitari-ste”. Nell’ormai spudorata difesa del militarismo yankee e della Nato (perché altrimenti questo attacco a demagogia e antimilitarismo?), il “Presidente di tutti gli Italiani” si lancia in un’accorata difesa anche degli F 35, di cui qualcuno aveva

ventilato e caldeggiato semplice-mente una riduzione, non la rinun-cia agli stessi.

Non c’è fine al peggio, con un presidenzialismo di fatto che im-partisce anatemi a giorni alterni (ma in realtà ogni giorno), che porta alla sostanziale abolizione del Senato, con tutti i limiti, ben noti, di quest’i-stituzione nel Parlamento borghe-se, con una “desecretazione”, an-che qui solo di facciata dei “Segreti di Stato”, destinati a rimanere tali, con un’adesione forsennata a que-sta Europa (da qui le campagne dei media dello Stato borghese per l’“europeismo”, in particolare da parte della teleconduttrice montia-

na Alessandra Sardoni sulla “7”, ma un’enumerazione di tutti i servi del regime sarebbe potenzialmen-te infinita; ho dunque indicato un nome forse meno noto ai lettori e alle lettrici, anche perché esponen-te di una rete Tv “piccola” ed erro-neamente considerata “alternati-va”). Ma c’è l’auspicio che elettrici ed elettori alle elezioni europee ed amministrative si astengano, come indica giustamente il PMLI, senza cedere alle sirene dei “Cinque Stel-le” (con ampie interferenza fasciste e parafasciste) e della lista revisio-nista “Tsipras-l’altra Europa”.

teramoSempre più profondo lo spartiacque tra il vero

antifascismo del PMLI e quello ipocrita dei partiti borghesi

�Dal corrispondente dell’Organizzazione di Pineto del PMLICome ogni anno, i marxisti-le-

ninisti pinetesi non hanno mancato in piazza a Teramo l’appuntamento con l’Anniversario della Liberazione dal mostro nazifascista, il 69°.

Questa volta il 25 Aprile segna più che mai lo spartiacque, a partire appunto dall’antifascismo, tra i par-titi istituzionali del regime neofasci-sta ed il PMLI, unico Partito presente con le proprie bandiere. Tra le orga-nizzazioni intervenute, oltre all’ANPI e alle Associazioni dei Reduci di Guerra, vi erano le varie rappresen-tanze dei Comuni del teramano.

Il concentramento tenutosi in Largo Madonna delle Grazie, i com-pagni pinetesi hanno diffuso il vo-lantino “Coerenti con i valori della Resistenza. Spezziamo l’asse Ren-zi-Berlusconi”, suscitando l’interes-se da parte dei teramani e, in alcuni casi, un proficuo scambio di vedute.

Il corteo, che quest’anno contava su un più alto numero di partecipan-ti, alla fine è giunto in Viale Mazzini di fronte al Monumento dei Caduti di tutte le guerre, nei pressi del quale è stato allestito il palco degli oratori. A parlare si sono succeduti: Mirco De Berardinis per l’ANPI Teramo (e vec-chia conoscenza del PMLI, ora nel PD teramano a sostegno della candidata sindaco Manola Di Pasquale), Walter Catarra (NCD), presidente della pro-vincia, il sindaco uscente di Teramo Maurizio Brucchi (NCD) e infine il se-natore Antonio Franchi (PD). I discorsi tenuti dai quattro oratori erano in tutto e per tutto sovrapponibili e dediti alla più cupa prosopopea ipocrita e bor-ghese, stridente e contrastante con

i reali umori e i mugugni dei manife-stanti - specie per la mancata ese-cuzione del canto partigiano “Bella Ciao”- che si univano quest’anno agli effetti evidenti dei tagli cospicui alle celebrazioni ufficiali del 25 Aprile vo-luti dal governo Renzi.

Di certo i toni assai dimessi della parata militaresca hanno in parte e in qualche modo restituito il 25 Apri-le alle masse lavoratrici e popolari ma il solco tracciato dai politicanti di regime tra i valori della Resistenza e le istituzioni borghesi (oggi in cami-cia nera, per l’appunto) non si può più colmare. Solo con la rivoluzione socialista con alla testa il proletaria-to e il suo partito, il PMLI, è possi-bile ricongiungerci con il vero senso storico del 25 Aprile e con il popolo in armi di allora che ha riscattato la libertà combattendo.

Viva il 25 Aprile e i gloriosi par-tigiani!

Coi Maestri vinceremo!

per terminare con significative as-sonanze su due lettere dai carceri e sugli stermini sistematici, segni inequivocabili di pulizia etnica e po-

litica che accomunano in maniera fin troppo evidente il fascismo italiano e l’oppressione sionista del popolo palestinese.

civitavecchia I temi del lavoro al centro delle celebrazioni. La bandiera

del PMLI appesa al monumento agli ex-internati �Dal corrispondente dell’Organizzazione di Civitavecchia del PMLIA Civitavecchia (Roma), le ce-

lebrazioni del 25 Aprile hanno avu-to luogo al Parco della Resistenza, dove a fare da contraltare alla con-sueta passerella delle autorità civili e militari e dei soliti politicanti bor-ghesi di questo regime neofascista, vi erano i rappresentanti dell’ANPI e dell’Arci, tanti sindacalisti di CGIL, CISL e UIL e l’unico Partito vera-mente comunista, il PMLI.

Vista la drammatica situazione occupazionale cittadina, quella del 25 Aprile è stata una giornata volu-tamente dedicata ai temi del lavoro, con moltissimi lavoratori di imprese locali in crisi (Privilege, Elia Ambro-setti, Tirreno Power e HCS). Ha de-stato molta curiosità la bandiera del Partito messa sul monumento agli ex internati accanto alla corona di alloro del Comune. Un nostro com-pagno ha colto l’occasione per dare il biglietto da visita del Partito a tre manifestanti che hanno dimostrato

di avere interesse di approfondire la conoscenza col Partito. In partico-lare le discussioni hanno riguardato la linea elettorale astensionista del PMLI e come il Partito sia l’unico in Italia ad essere veramente marxista-leninista e sinceramente antifascista fin nel midollo.

Congedandoci dai nostri ami-ci al canto di “Bella ciao” ci siamo ripromessi di reincontrarci in altre occasioni.

Le bandiere del PMLI alla mani-festazione del 25 Aprile a Fucecchio (Firenze) (foto Il Bolscevico)

Pontassieve (Firenze), 25 Aprile 2014. Militanti, simpatizzanti e amici della Valdisieve durante il corteo. Al centro con la doppia bandiera dei Maestri e del PMLI il compagno Loris Sottoscritti (foto Il Bolscevico)

25 Aprile 2014. Il corteo per l’anni-versario della Li-berazione a Bor-go San Lorenzo (foto del compa-gno Antonio)

Teramo, 25 Aprile (foto Il Bolscevico)

Il compagno Lorenzo Iengo poco pri-ma che iniziasse la manifestazione del 25 Aprile a Civitavecchia (foto Il Bolscevico)

Page 7: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

N. 18 - 8 maggio 2014 25 Aprile / il bolscevico 7

RomaSquadristi sionisti cercano di estromettere la

delegazione palestinese dal corteo. Le bandiere e i volantini del PMLI conquistano la piazza

�Dal corrispondente della Cellula “Rivoluzione d’Ottobre” di RomaLa Liberazione dell’Italia dal

nazifascismo conclusa il 25 Apri-le 1945 dopo una guerra popolare cruentissima è una testimonianza fondamentale e ricordarlo insie-me ai partigiani ogni anno a Roma nella piazza di Porta San Paolo, simbolo della memoria della Re-sistenza, è una celebrazione che ravviva il sentimento di lotta anti-fascista delle masse popolari e dei tanti giovani che ogni anno colo-rano la piazza.

Purtroppo il concentramento del corteo a Colosseo è stato ca-ratterizzato dai primi momenti di tensione fra una squadraccia del-la Brigata Ebraica e alcuni rap-presentanti della Comunità Pale-stinese di Roma e Lazio. Tensioni che hanno visto forti insulti, so-prattutto dalla parte della Comu-nità Ebraica romana, che per l’oc-casione erano in gran numero e con addirittura un servizio d’or-dine. Dall’altra parte i propale-stinesi, sentendosi escludere dal corteo, agli slogan proisraeliani hanno risposto a tono. All’apice dello scontro verbale, si è arrivati alle mani. Non è affatto superfluo dire che la polizia ha impedito poi a una parte di corteo formato dalla delegazione Palestinese e da una parte di studenti e antifascisti so-lidali di manifestare uniti.

Il corteo affluito in Porta San Paolo ha poi assistito al comizio dei partigiani sul palco allesti-to sotto la Piramide Cestia. Dopo alcuni canti popolari come “Fi-schia il vento” e “Bella ciao” è stato il momento degli interven-ti. Fino al presidente dell’ANPI di Roma Nassi che è stato interrotto più volte nel momento in cui la se-conda parte del corteo sopraggiun-geva in piazza ma non riusciva a entrare perché bloccata dalle “for-ze dell’ordine”, segnatamente la Guardia di Finanza (GdF).

La maggioranza della piaz-za è rimasta indignata e chiede-va a Nassi di sollecitare la GdF a

far entrare il resto dei manifestan-ti. Contemporaneamente la Briga-ta Ebraica, che intanto sventola-va una grande bandiera di Israele, chiedeva allo stesso Nassi di “cac-ciare via i palestinesi”.

Quando si è intuito che dal pal-co l’ANPI per voce del suo presi-dente non prendeva una posizione, molti manifestanti hanno abban-donato la piazza.

Il PMLI con la Cellula “Rivo-luzione d’Ottobre” era presente sfilando con le bandiere e i corpet-ti. Sotto il palco allestito in Porta San Paolo, i compagni hanno pre-so la prima fila e hanno distribu-ito circa 100 copie del volantino a due facce contro il precariato e per l’astensionismo alle elezioni dell’Unione europea imperialista.

In conclusione, è importantis-simo che il PMLI abbia portato la sua posizione al 25 Aprile con estrema attualità. Contrapponen-dosi alle posizioni elettoralisti-che dell’ANPI che invita al voto europeo per “contrastare i bacil-li dell’ultradestra” che vedono in Europa un largo sviluppo.

Riteniamo grave l’atteggia-mento pilatesco dell’ANPI riguar-do alle provocazioni degli squa-dristi sionisti, dal momento che la Rete proPalestina partecipava in accordo con i promotori del-la manifestazione. Tale posizione in piazza ha solo rafforzato l’arro-ganza della Brigata Ebraica in cer-ca di pretesti e di riconoscimenti contro i palestinesi mentre è pro-prio Israele oggi a calpestare quei principi che animarono la Libera-zione.

Il 25 Aprile a Roma ogni anno vede la partecipazione di donne e di uomini di ogni nazionalità che hanno nella Resistenza un simbo-lo attuale di lotta nei loro paesi che in molti casi non possono più rag-giungere per motivi politici. Per-ciò il popolo palestinese ha pieno diritto di potersi rispecchiare nello spirito del 25 Aprile e riconoscere nella bandiera israeliana il simbo-lo dell’apartheid.

Chiaiano di Napoli

I manifestanti in coro gridano: “Prendendo esempio dai partigiani, libereremo questi territori”. Mamme Vulcaniche e Attivisti

Campani Salute e Ambiente cantano “Bella Ciao” e lanciano slogan contro la giunta

antipopolare Caldoro

�Redazione di Napoli Venerdì 25 Aprile, 69° Anniver-

sario dalla Liberazione dal nazifa-scismo, si è svolto un partecipato corteo nel quartiere di Chiaiano, a nord di Napoli, confinante con i comuni di Mugnano e Marano.

Centinaia di manifestanti sono partiti in marcia dal trafficatissimo bivio di Mugnano fino al Fondo confiscato “Lamberti”, attra-versando la Selva di Chiaiano e Poggio Vallesiana, tra meraviglie della natura e tristi e vergognose discariche a cielo aperto immerse in questo bellissimo territorio par-tenopeo, usurpato dalla criminale logica capitalistica sullo smalti-mento dei rifiuti.

Un corteo vivace e combatti-vo contro l’ipotesi di una nuova discarica e per chiedere la riqua-lifica dell’intera Selva che ha vi-sto la partecipazione di centinaia di attivisti in difesa della salute e ambiente, scesi in piazza per partecipare alla simbolica “Libe-razione” di un ambiente martoria-to e avvelenato, che non ne può più di subire altre violenze. Il colo-rato corteo, si è sciolto al Fondo Rustico confiscato alla camorra e tra i pescheti del “Bene Agricolo

Comune” verso le 14, quando è iniziato un pomeriggio di festa e condivisione, tra pranzo sociale e musica popolare.

Momento intenso e molto partecipato quello del “tour” del Parco, tra bellezza della Selva e lo scempio della discarica. Un folto gruppo di attivisti nel pome-riggio ha visitato la parte ancora incontaminata della selva per poi giungere alla discarica realizzata all’interno di Cava del Poligono e alla Cava che dovrebbe ospitare il secondo invaso.

Dall’alto lo spettacolo è in-quietante: una montagna di im-mondizia sotto uno scuro telone che offende e mortifica l’orizzon-te verde. Una discarica inquinan-te, afferma la magistratura par-tenopea, realizzata con la mano della camorra e con materiale scadente.

Durante questo particolare “tour” gli attivisti della Rete per i Beni Comuni e di Stopbiocidio Mugnano hanno raccontato la storia di questi luoghi “magici”, di questo stupendo polmone ver-de della città di Napoli che inve-ce di essere valorizzato è stato scempiato da una discarica e per

il quale ancora non si ragiona in termini di grande risorsa per lo sviluppo locale, ma che per la se-conda volta potrebbe diventare la casa dei rifiuti.

“Non lo consentiremo più - di-chiarano gli attivisti -. Oggi siamo qui per ribadire che difenderemo in ogni modo questa terra e la no-stra salute”.

Alla manifestazione hanno par-tecipato diversi comitati ambien-talisti e di lotta della Campania tra cui il Comitato “Attivisti Campani

in difesa di Salute e Ambiente” e le coraggiose Mamme Vulcani-che di Terzigno. Forte e significa-tiva è stata l’unità d’azione tra le Mamme Vulcaniche e gli “Attivisti Campani Salute e Ambiente” che insieme hanno lanciato slogan contro il governatore della Cam-pania Stefano Caldoro e la sua giunta antipopolare, per la rac-colta differenziata porta a porta e la bonifica dei territori, cantando ripetutamente e a squarciagola “Bella Ciao”.

CataniaUna bella giornata di lotta antifascista. Contestato l’assessore Licandro, PDCI

IL PMLI LA PUntA PIù AVAnzAtA DeLLA LottA AL goVerno renzI

�Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di CataniaIl concentramento del corteo

catanese si è tenuto nella cen-tralissima piazza Stesicoro, con un migliaio di partecipanti. Tra i canti della Resistenza si è mossa la manifestazione per attraversa-re il centro della città. Ad aprire il gonfalone e lo striscione dell’AN-PI. A seguire partiti politici, tra cui PMLI, SEL, Rifondazione, PDCI, M5S, PD, presente la CGIL, il mo-vimento No-MUOS e varie asso-ciazioni, tra cui ARCI e Arcigay.

In vista delle europee non è mancata la passerella di alcuni i candidati. In rappresentanza del-la giunta Bianco, PD, era presen-te l’assessore alla cultura Orazio Licandro, membro della direzione nazionale del PDCI, fischiato e contestato quando ha tentato di prendere la parola nella piazza conclusiva. Blatera di costituzio-ne, lavoro e cultura nelle intervi-ste, Licandro. Al servizio, tuttavia, del sistema capitalista, dove la Costituzione democratico-bor-ghese non esiste più, cosa di cui egli è l’esempio: non eletto dal popolo, ma incaricato da Bianco. Ma di quale lavoro parla? Il la-voro salariato con sempre meno diritti, con milioni di disoccupati. Di quale cultura? Quella dei pa-droni individualista, meritocra-tica, borghese. Un revisionista che ha contribuito a disarmare il proletariato della sua cultura, la concezione proletaria del mondo, e delle sue aspirazioni ad una so-cietà diversa, quella socialista.

In piazza Duomo il corteo si è diviso in due spezzoni. Quello istituzionale e quello antagonista che critica l’amministrazione “re-visionista e reazionaria”.

Il corteo si conclude in piaz-za Dante dove prende la parola la segretaria dell’ANPI, Santina Sconza, affermando i valori della Resistenza.

Una parte della piazza, con a capo “Catania bene comune” parte con la contestazione di Licandro, perché la giunta a cui appartiene ha tagliato i servi-zi sociali e censurato e rimosso dal palazzo della cultura una tar-ga antifascista in memoria degli omosessuali confinati alle Tremiti

dal questore Molina. I militanti di Arcigay e tutti gli antifascisti cata-nesi ne chiedono il ripristino.

La Cellula “Stalin” della pro-vincia di Catania era presente con una delegazione di militanti, simpatizzanti e amici del PMLI, guidata dal compagno Sesto Schembri, con la parola d’ordine “Spezziamo l’asse Renzi-Berlu-sconi”. La presenza del PMLI è ormai storica ed attesa da tanti manifestanti che ci guardano con simpatia e come un punto di ri-fermento. Compagne e compa-gni hanno sfilato con la macchina addobbata con le bandiere dei Maestri e del Partito, con i cartelli del 25 Aprile e quelli astensionisti “fuori l’Italia dalla UE”: Indossati i corpetti e distribuite una deci-na di copie de “Il Bolscevico”. I marxisti-leninisti si sono alternati al megafono con parole d’ordine e comizi volanti, leggendo con fermezza parti del volantino. Le posizioni del PMLI, che si è dimo-strato la punta più avanzata della lotta al governo del Berlusconi democristiano Renzi, denuncian-do la disoccupazione, il precaria-to, la cancellazione dell’articolo 18, criticando il capitalismo, pro-ponendo il socialismo e propa-gandando le assemblee e i comi-tati popolari, sono state ascoltate con interesse dagli antifascisti.

Condividiamo la contestazio-ne di massa all’amministrazione comunale di “centro-sinistra”. Il PMLI tuttavia va oltre, afferman-do che tutti i mali che affliggono il proletariato, le masse popolari, femminili e giovanili a comincia-re dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dai bassi salari, dal-la disoccupazione, dai tagli alla scuola e alla sanità pubblica di-pendono dal capitalismo soste-nuto e servito dai partiti di destra di centro e di “sinistra” borghese. Nessuno di essi infatti mette in discussione il capitalismo italia-no e la sua integrazione europea tanto meno mette in discussione la cornice borghese costituziona-le italiana, peraltro in frantumi da tempo attraverso le leggi costitu-zionali e le controriforme politi-che, economiche.

In sostanza si è trattato di una bella giornata di lotta antifascis-ta.

Chiaiano (napoli), 25 Aprile 2014 (foto Il Bolscevico)

Catania, 25 Aprile 2014. Un momento della diffusione de “Il Bolscevico” duran-te il corteo (foto Il Bolscevico)

Roma, 25 Aprile 2014. Il PMLI partecipa in prima fila alla manifestazione per l’anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo (foto Il Bolscevico)

Page 8: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

Perché Firenze sia governata dal PoPolo e al servizio

del PoPolo ci vuole il socialismoNoN votare i partiti borghesi al servizio del capitalismo

delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesiastieniti. creiamo le istituzioni raPPresentative delle masse Fautrici del socialismo

Quattro anni di governo del Berlusconi democristiano Matteo Renzi (PD), hanno segnato Firen-ze, lasciandola ancor più privatiz-zata, deindustrializzata e saccheg-giata.

L’ambiziosa e megalomane ascesa politica di questo politi-cante borghese doc, al servizio dei grandi capitalisti, ha voluto dire attacchi ripetuti ai diritti e ai sala-ri dei lavoratori delle aziende co-munali fiorentine e il completo ab-bandono per la crescente massa di disoccupati, già stremati dalla fe-roce crisi del capitalismo.

Bene hanno fatto a ribellarsi, manifestare e battagliare contro la politica Renzi le lavoratrici e i lavoratori dell’Ataf, del Maggio Musicale, i dipendenti comuna-li, i precari delle biblioteche, così come i dipendenti delle aziende in crisi come Seves e Sun Chemical che pretendono dalle istituzioni locali un aiuto concreto. Noi mar-xisti-leninisti li sosteniamo in ma-

niera convinta.Anche le prossime elezioni

amministrative sono occasione di battaglia politica. Non essendo so-praggiunti fatti nuovi che ci pote-vano far cambiare atteggiamen-to elettorale, il PMLI conferma il proprio astensionismo tattico con la funzione di elevare la coscienza politica delle masse e far crescere le lotte di piazza, distaccarle dalle istituzioni borghesi, che vanno in-debolite, disgregate e isolate, cre-ando le condizioni per realizzare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo che sono i Comitati popolari e Assem-blee popolari.

Astenersi significa votare per il PMLI e il socialismo.

In sintesi le nostre proposte per Firenze governata dal popolo e al servizio del popolo:

occuPazione− Varare un concreto pia-

no occupazionale, con risorse con-crete per il diritto fondamentale a un lavoro stabile, a salario intero,

a tempo pieno e sindacalmente tu-telato.

− Piani per ricollocare chi ha perso il lavoro e chi è in cerca di prima occupazione

− Regolarizzare i precari comunali e accogliere le richieste sindacali dei lavoratori di Comu-ne, Ataf, Maggio Musicale

− No all’apertura dei ne-gozi nelle giornate del 25 Aprile e del 1° Maggio

aziende PuBBliche, amBiente e servizi sociali e sanitari− Scioglimento di tutte

le aziende partecipate comunali, nuova gestione pubblica e control-lo popolare di tutti i servizi

− Tetto pari al triplo dei salari medi degli operai dell’indu-stria per sindaco, assessori, mana-ger e alti funzionari di comune e aziende partecipate, straordinari e benefit compresi

− Bloccare la svendita de-gli immobili comunali

− Riconversione a pubbli-che delle aree privatizzate e sot-tratte all’uso comune

− Divieto di affittare ai

privati spazi della città comuni− No al sottoattraversa-

mento TAV di Firenze. Destinare i soldi al potenziamento della rete ferroviaria regionale e interregio-nale

− No alla costruzione de-gli inceneritori perché dannosi per la salute e costosi, potenziare la raccolta differenziata verso la stra-tegia rifiuti zero

− Finanziare una fitta rete di servizi sociali pubblici a basso costo autogestiti dalle masse

casa− Piani mirati a soddisfare

il fabbisogno abitativo attraverso il riuso e il risanamento di vecchi edifici, l’utilizzo delle case sfitte e la costruzione di nuove case popo-lari con fitti accessibili a tutti, im-migrati e Rom compresi

− Contributi economici agli indigenti per pagare l’affitto

Per una vita sociale democratica e antiFascista

− Sciogliere i gruppi fa-scisti e chiudere i loro covi

− Cancellare la delibera 861 che ha riservato tutti gli spa-zi di affissione dei manifesti nel-le vetrinette del centro storico alla sola propaganda dell’amministra-zione comunale

− Eliminare la tassa co-munale per l’occupazione del suo-lo pubblico per iniziative politi-che, sindacali, culturali e sociali non a fini di lucro

giovani− Destinare parte degli im-

mobili comunali esistenti o nuovi per la realizzazione e il finanzia-mento di Centri giovanili autoge-stiti, di strutture sociali, ricreative, culturali e sportive pubbliche

− Ristrutturazione e messa in sicurezza di tutti gli edifici sco-lastici pubblici

le istituzioni raPPresentative

delle masse Fautrici del socialismo

Nel capitalismo è impossibi-le che i governi comunali e regio-nali siano in mano al popolo e al suo servizio. Questo può avveni-re solo nel socialismo, condizione nella quale non esistono più il ca-pitalismo e lo Stato borghese.

Con questo obiettivo occor-re lavorare per creare le istituzio-ni rappresentative di tutti i fauto-ri del socialismo, costituite dalle Assemblee popolari e dai Comita-ti popolari basati sulla democrazia diretta, una strategia politica e or-ganizzativa che non ha solo un ca-rattere elettorale e che è rivolta ai fautori del socialismo di qualsiasi partito o movimento, anche se non sono astensionisti.

PARTITO MARXISTA-LENINISTA

ITALIANOComitato provinciale di Firenze

Firenze, 25 Aprile 2014

www.pmli.it

Sede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE

Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO

Perché le regioni e i comuni

siano governati dal popolo

e al servizio del popolo

ci vuole il socialismo

ASTIENITI

CREIAMO LE ISTITUZIONI

RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE

FAUTRICI DEL SOCIALISMO

NON VOTARE

I PARTITI

BORGHESI AL

SERVIZIO DEL

CAPITALISMO

Delegittimiamo

le istituzioni

rappresentative

borghesi

ASTIENITI

NON VOTARE

I PARTITI

BORGHESI AL

SERVIZIO DEL

CAPITALISMO

Delegittimiamo

le istituzioni

rappresentative

borghesi

Comm

itten

te res

pons

abile

: M. M

ARTE

NGHI

(art.

3 - L

egge

10.12

.93 n.

515)

Stamp

ato in

prop

rio

www.pmli.it

Sede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE

Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO Com

mitt

ente

resp

onsa

bile

: M. M

ARTE

NGHI

(art.

3 -

Legg

e 10

.12.

93 n

. 515

)

Stam

pato

in p

ropr

io

Fuori l’Italia dalla UE

L’UNIONE EUROPEA IMPERIALISTA NON SI PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

L’UNIONE EUROPEA IMPERIALISTA NON SI PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

per delegittimarla e

isolare le sue istituzionie i suoi governi.

Solo il socialismo può realizzare

l’Europa dei Popoli

I banchini mirati del PMLI

I banchini mirati “devono avere la massima visibilità e attrattività attrezzan-doli con bandiere dei Maestri e del PMLI, con i nostri manifesti elettorali e col manifesto “Sottoscrivi per il PMLI”, trasmettendo in continuazione a bas-so volume i tre Inni del PMLI; dei nostri documenti elettorali preregistrati, fa-cendo scorrere su un computer o televisore le immagini della storia del PMLI, esponendo sul tavolo le principali pubblicazioni del Partito, i volantini eletto-rali e i moduli per registrare i nuovi contatti e chi vuole aiutarci nella campa-gna elettorale astensionista. È importante fare dei brevi comunicati stampa su queste iniziative.

(dal Rapporto di Giovanni Scuderi, “La situazione del Partito e le elezioni europee e amministrati-ve”, alla 4ª Sessione plenaria allargata del 5° Comitato centrale del PMLI, 5 aprile 2014, “Il Bolscevi-co” n. 15, http://www.pmli.it/20140409_rapportoScuderi4sessione.html)

8 il bolscevico / campagna elettorale astensionista N. 18 - 8 maggio 2014

Firenze, 12 novembre 2013. lo spezzone del pmli al corteo per lo sciopero generale del 12 novembre 2013 (foto il bol-scevico)

Page 9: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

N. 18 - 8 maggio 2014 campagna elettorale astensionista / il bolscevico 9

Il prossimo 25 maggio gli abitanti della Valdisieve saranno nuovamente chiamati al voto per rinnovare Sinda-co e giunte locali.

Di seguito presentiamo i punti programmatici per i quali vi invitiamo ad unirvi al PMLI ed a lottare con noi.

Nella seconda parte analizzeremo l’operato delle giunte dei due prin-cipali comuni della Valdisieve e ne stileremo il bilancio del lavoro svol-to dalle precedenti amministrazio-ni con i propri partiti di riferimento, che mirano a continuare la loro atti-vità governativa anche nel prossi-mo quinquennio. In qualità di Parti-to della classe operaia, prenderemo come punto di riferimento per la no-stra riflessione politica gli interes-si della classe operaia stessa, dei la-voratori, dei giovani, dei pensionati e della popolazione della Valdisieve. In quest’ottica, analizzando a fondo, non possiamo che esprimere un giudizio negativo sull’operato delle giunte di “centro-sinistra” che hanno ammini-strato il nostro territorio con continui-tà dal dopo guerra ad oggi.

LOTTIAMO UNITIContro la deindustrializzazione della Valdisieve, per il lavoro

1. Impedire la deindustrializza-zione della Valdisieve e l’esternaliz-zazione delle lavorazioni, l’impo-verimento, la delocalizzazione e la chiusura delle aziende.

2. Combattere il lavoro precario in tutte le sue forme a partire dal divie-to delle pubbliche amministrazioni di assumere interinali e precari in genere per il lavoro di routine.

3. Rivendicare un lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sin-dacalmente tutelato per tutti i disoc-cupati.

4. Lotta rigorosa al lavoro nero e al “caporalato” a partire dalle opere con finanziamento pubblico.

5. Estendere in tutta la Valdisie-ve la raccolta dei rifiuti porta a por-ta in modo da aumentare sensibilmen-te l’occupazione a discapito di grandi investimenti in strutture dannose per l’ambiente e la salute pubblica.

6. Espropriazione delle terre incol-te da più di 5 anni per ritornare a col-tivarle con metodi rigorosamente bio-logici attraverso cooperative agricole totalmente di proprietà pubblica che possano, oltre a creare posti di lavoro stabili ed a salario pieno, commercia-re a prezzo di costo i prodotti di que-sta terra direttamente sul territorio.

7. Creare un coordinamento per il lavoro che rappresenti un punto di ri-ferimento per i disoccupati, i precari

ed i lavoratori di aziende in crisi in modo tale da creare un legame di con-fronto e di solidarietà fra di essi.

Diritti democratici1. Diritto alla popolazione di poter

assistere e manifestare il proprio pen-siero alle sedute dei consigli comuna-li, provinciali e regionali.

2. Spazi pubblici per l’affissione libera e gratuita di manifesti di carat-tere politico, sindacale e sociale, fatta salva la pregiudiziale antifascista.

3. Concessione gratuita di sale e spazi di proprietà comunale per as-semblee ed iniziative di comitati ed organizzazioni del territorio in orari liberi da impegni.

4. Eliminazione della tassa per l’occupazione di suolo pubblico per iniziative politiche, culturali e sociali non a fini di lucro.

5. Divieto di concedere aule sco-lastiche, sale e piazze pubbliche per manifestazioni di apologia del nazifa-scismo e del razzismo.

6. Rimozione immediata delle te-lecamere-spia sparse nel territorio co-munale.

Scuola ed educazione1. Apertura per uso pubblico delle

strutture scolastiche oltre gli orari di insegnamento.

2. Corsi gratuiti per adulti lavora-tori e d’insegnamento della lingua ita-liana per immigrati all’interno degli edifici scolastici.

3. Pieno soddisfacimento a prezzi popolari delle richieste di accoglien-za dei bimbi negli asili nido pubblici

4. Introduzione nelle classi ade-guate da decidere con il personale docente di appuntamenti in orario scolastico per iniziare a conoscere la Resistenza in quanto pagina che rap-presenta il punto più alto di combat-tività, unità e solidarietà che il nostro Paese ricordi, possibilmente in accor-do con le sezioni ANPI locali.

5. Trasporti scolastici gratuiti e ga-rantiti anche per bimbi isolati in fra-zioni remote in rispetto del diritto uni-versale allo studio.

6. Continuare la sensibilizzazione a partire dei giovanissimi sulle buo-ne pratiche, sulle energie alternative e sul rispetto ambientale, in particola-re nell’ambito di riuscire a considera-re i rifiuti non come un problema ma come una risorsa di materiale e di la-voro.

Casa e urbanistica1. Stop ai progetti speculativi in

corso e recupero e riutilizzo del pa-trimonio edilizio e delle aree, priva-te o pubbliche, dismesse o in via di dismissione come gli ex macelli di Rufina o l’ex area ferroviaria di Pon-tassieve per la conversione in allog-

gi popolari ed in edifici pubblici per soddisfare le esigenze di centri socia-li, culturali e ricreativi al servizio dei giovani e della popolazione.

2. No alla contrattazione ed alla cessione a privati delle aree da ristrut-turare.

3. Salvaguardia e sviluppo dell’e-dilizia pubblica a basso costo.

4. Divieto di sfratto fino a quando non sia stata trovata una adeguata abi-tazione alternativa.

5. Contributi economici agli indi-genti da parte delle amministrazioni comunali per pagare l’affitto ad inte-grazione di quelli statali.

6. Effettuare una rapida indagi-ne per capire quali siano gli immobi-li sfitti presenti nel territorio e quali quelli da recuperare per creare spazi pubblici e sedi gratuite per l’associa-zionismo e la libera espressione arti-stica, sociale e politica.

7. Requisizione delle case sfit-te da oltre un anno o di quelle affit-tate a nero, obbligando i proprietari ad affittarle a prezzi popolari stabiliti dall’Amministrazione comunale e da una apposita commissione popolare di controllo nominata autonomamen-te dalla popolazione.

Sanità, servizi sociali e assistenziali pubblici e gratuiti

1. Riapertura immediata del pron-to soccorso di S. Francesco a Pelago o istituzione dello stesso con tutte le funzionalità del caso nel territorio di Pontassieve. E’ impensabile conti-nuare a far si che la popolazione del-la Valdisieve debba forzatamente spo-starsi per il ricorso ad un servizio così importante a Borgo S. Lorenzo o a Ponte a Niccheri.

2. Assistenza sanitaria gratuita senza alcun ticket, a partire da anzia-ni, diversamente abili e bambini.

3. Potenziamento delle strutture locali in modo tale da renderle auto-nome in quanto area, tali da soddisfa-re visite ambulatoriali, esami medici e cure fisiche entro 15 giorni dalla ri-chiesta.

4. Istituire una fitta rete di servi-zi pubblici gratuiti per l’infanzia, asi-li nido, scuole materne, mense, scuola bus, servizi di pre e dopo scuola, cen-tri estivi ecc., con orari e prestazioni adeguati alle esigenze delle famiglie lavoratrici ed in particolare delle don-ne.

5. Assistenza domiciliare, anche

infermieristica, trasporti per motivi sociali e sanitari, pubblici e gratuiti per tutti gli anziani ed invalidi in base alle necessità della famiglia.

6. Aumento della medicina pre-ventiva nei luoghi di lavoro e di stu-dio.

7. Istituzione di un organismo po-polare di controllo pubblico rispon-dente alle associazioni proprie della popolazione, per vigilare sull’opera-to delle strutture del servizio socio-sanitario.

8. Sì alla totale gestione pubblica dei servizi socio-sanitari.

Trasporti pubblici e al servizio della popolazione

1. No al progetto di variante alla statale 67 e potenziamento massiccio del trasporto ferroviario nella tratta Firenze-Borgo San Lorenzo.

2. Aumento delle corse diurne ed instaurazione di corse notturne ad orari cadenzati in particolare nel fine settimana per i giovani, in modo tale da ridurre i fattori di rischio nei rien-tri.

3. Istituire treni straordinari in oc-casione di eventi musicali e sportivi di grande rilevanza.

4. Abolire le arbitrarie ed ingiu-ste fasce di chilometraggio di biglietti ed abbonamenti che portano a paga-re più chilometri di quelli realmente usufruiti.

5. Adeguare ed ammodernare con-vogli ferroviari e linea, assieme ad un sistematico lavoro di manutenzione.

6. Aumentare il numero di carroz-ze disponibili e tenere un numero suf-ficiente di carrozze e di locomotori di scorta per eventuali guasti.

7. Piste ciclabili.

Inceneritore, gestione dei rifiuti e “beni comuni”

1. No alla costruzione del nuovo mega-inceneritore di Selvapiana.

2. Adesione immediata dei comu-ni della Valdisieve alla strategia Rifiu-ti Zero con tutto ciò che ne consegue.

3. Ripubblicizzare il servizio di raccolta, di smaltimento e di gestione dei rifiuti in Valdisieve.

4. Effettuare politiche economiche nei confronti delle aziende per ridurre alla fonte la produzione degli imbal-laggi, che costituiscono circa l’80% del totale dei rifiuti.

5. Creare in zona idonea un im-pianto di compostaggio direttamen-

te gestito dai Comuni il cui prodotto possa essere venduto a prezzo di co-sto sul territorio.

6. Disincentivare la pratica dell’u-sa e getta a partire dalle attività comu-nali, promuovendo così il riutilizzo ed il riciclaggio.

7. Estendere la raccolta differen-ziata porta a porta su tutto il territo-rio comunale di Rufina, Pontassieve, Pelago e Dicomano e nell’intera Val-disieve.

8. Introduzione della tariffa pun-tuale calcolato sul peso di indifferen-ziato conferito e non sul numero dei conferimenti.

9. Creare un centro di raccolta, differenziazione, riciclo e riuso uti-lizzando parte dell’ex area ferroviaria per valorizzare al meglio la presenza di capannoni industriali da riadegua-re ed i binari ferroviari che consento-no facile trasporto di materiale senza peggiorare ulteriormente il già conge-stionato trasporto su gomma.

10. Immediata ripubblicizzazio-ne del servizio idrico in rispetto del risultato referendario scorso che pre-veda la totale sovranità pubblica del ciclo delle acque evitando qualsiasi forma di privatizzazione pur parzia-le dell’acqua stessa, degli acquedotti e dei servizi ad essi collegati.

11. Istituzione di una commissio-ne di controllo autonoma composta dagli attivisti che hanno affrontato in prima linea la battaglia referendaria scorsa su Acqua e Nucleare.

12. Adeguamenti strutturali per fornire del servizio idrico zone criti-che come Masseto a Rufina o S.Maria in Acone nel comune di Pontassieve

Il lavoro in ValdisieveSul nostro territorio, nella sostan-

za, niente si fa per il lavoro se è vero com’è vero che importanti aziende hanno chiuso i battenti e si sono tra-sferite altrove e la disoccupazione giovanile è in costante crescita. Ab-biamo cercato i dati dalle Camere del Lavoro territoriali ma non ci sono sta-ti forniti.

La Valdisieve, solo nell’ultimo decennio, ha visto chiudere fra le al-tre, numerose aziende che rappre-sentavano il tessuto storico economi-co del territorio; si pensi, per citarne alcune, alla Ex-Merinangora di San Francesco a Pelago, alla Centralpa-ne di Dicomano, alla Brunelleschi di Pontassieve, al trasferimento della Braccialini, alla chiusura di numero-se pelletterie fra le quali spicca la ver-

gognosa vicenda della Emmebiemme di Rufina il cui padrone è di fatto fug-gito col portafoglio pieno; in sostan-za centinaia di posti di lavoro in meno negli ultimi dieci anni e questo al di là delle scarse opportunità di ricolloca-mento dei lavoratori che quel lavoro l’hanno perduto.

Nella frazione di Sieci, sono due le aziende che recentemente hanno chiuso i battenti. L’HMV, operante nel settore metalmeccanico da oltre mezzo secolo, è stata dichiarata falli-ta dal Tribunale dopo circa sei mesi nei quali una quindicina di dipendenti rimasti in azienda a fronte dei 30 cir-ca che ne rappresentavano l’organico all’inizio del 2013, erano rimasti sen-za lavoro e senza ammortizzatori so-ciali.

Stessa sorte per la Nordlight che, acquisita dal gruppo Artemide leader nel settore della illuminazione a Led tra il 2007 ed il 2008, ha rifiutato il piano di rilancio presentato dai sin-dacati e sta per lasciare la Valdisieve. La proprietà ha ribadito la volontà di trasferire dipendenti e produzione nei due stabilimenti esistenti a Bergamo e Milano.

Ultima nel tempo ma non per im-portanza è la chiusura dello stabili-mento Colacem (Ex Italcementi) di San Francesco a Pelago, una azienda storica che da 100 anni rappresenta-va un punto fermo dell’economia del-la Valdisieve, che lascia a casa circa 50 dipendenti.

In questo difficile momento è di primaria importanza puntare sulle ri-sorse stesse del territorio che sono innanzitutto l’agricoltura, il turismo enogastronomico ed anche un diverso sistema di gestione dei rifiuti che po-trebbe dare nuove opportunità occu-pazionali nella raccolta differenziata e nel riciclaggio, oltrechè salvaguarda-re l’ambiente stesso e la salute.

La classe operaia, oggi più che mai presente ed in difficoltà, deve unirsi e lottare per i propri interessi comuni che sono l’ottenere innanzi-tutto un lavoro stabile, a salario inte-ro, a tempo pieno e sindacalmente tu-telato per tutti i lavoratori e gli attuali disoccupati.

Dobbiamo lottare uniti per la ri-duzione dell’orario a 35 ore settima-nali a parità di salario per legge, fin da subito in tutte le aziende, compre-se quelle con meno di 15 dipendenti. Dobbiamo lottare uniti per far abro-gare tutti i provvedimenti di legge, ivi compreso il pacchetto Treu, che hanno liberalizzato il “mercato del lavoro” e moltiplicato le forme di la-voro precario nel privato e anche nel pubblico impiego e che hanno inseri-to trattamenti economici e normativi differenti, in deroga ai contratti nazio-nali. Dobbiamo lottare uniti per man-tenere ed estendere ai lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti le norme di tutela dello Statuto dei lavoratori.

Dobbiamo lottare uniti per otte-nere una indennità di disoccupazio-ne pari al salario medio degli operai dell’industria per un periodo non in-feriore a tre anni. Tale indennità deve essere estesa anche ai giovani in cerca di prima occupazione da far decadere in caso di rifiuto di una adeguata of-ferta di lavoro.

Dobbiamo lottare uniti per il man-tenimento ed estensione nei settori che ne sono privi dei cosiddetti “am-mortizzatori sociali” (cassa integra-zione ordinaria e straordinaria, liste di mobilità e prepensionamenti) per di-fendere i posti di lavoro e contenere i licenziamenti in casi di crisi aziendali.

[1 - Continua]

Documento dell’Organizzazione di Rufina del PMLI - (1ª parte)

PeRche’ LA VALDISIeVe SIA gOVeRNATA DAL POPOLO e AL SeRVIzIO

DeL POPOLO cI VUOLe IL SOcIALISMONoN votare i partiti borghesi al servizio del capitalismo

delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesiASTIeNITI. cReIAMO Le ISTITUzIONI RAPPReSeNTATIVe DeLLe MASSe fAUTRIcI DeL SOcIALISMO

Pontassieve (Firenze). Banchino e diffusione realizzate dalle Organizzazioni di Rufina del PMLI e Vicchio del Mugello contro l’inceneritore di selvapiana (foto il bolscevico)

Direttrice responsabile: MONICA MARTENGHIe-mail [email protected] Internet http://www.pmli.itRedazione centrale: via A. del Pollaiolo, 172/a - 50142 Firenze - Tel. e fax 055.5123164Iscritto al n. 2142 del Registro della stampa del Tribunale di Firenze. Iscritto come giornale murale al n. 2820 del Registro della stampa del Tribunale di FirenzeEditore: PMLI

ISSN: 0392-3886 Associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

chiuso il 30/4/2014ore 16,00

Page 10: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

10 il bolscevico / campagna elettorale astensionista N. 18 - 8 maggio 2014

IL FASCISTA RIPULITO GRANATA CAPOLISTA DEI VERDI

�Dal nostro corrispondente della Sicilia

Per la lista Green Italia-Verdi Eu-ropei nella circoscrizione insulare, è capolista Fabio Granata, coordina-tore nazionale della neoformazione Green Italia.

Nuovo acquisto per i Verdi, Granata ha lunga storia nei partiti fascisti e di destra. Nasce col MSI-DN, dove è stato componente del Comitato centrale, vice segretario nazionale del Fronte della Gioven-tù, passa poi ad AN, PDL, FLI. È col PDL deputato nazionale, vicepresi-dente della Commissione Antima-fia, in precedenza con AN era stato plurideputato al parlamento sicilia-no, assessore alla Cultura e poi al Turismo con Cuffaro, ex vicepresi-dente della regione Sicilia.

Adesso passa ai Verdi con un progetto politico fondato sull’idea di

un Green New Deal, “Nuovo corso verde”, (si fa riferimento al New Deal promosso dal presidente americano Franklin Delano Roosvelt negli anni Trenta contro la crisi del ’29. Ma al di là delle chiacchiere ecologiste di Granata, ci chiediamo, ad esempio, visto che è candidato anche Sicilia che credibilità possa avere il suo progetto sull’acqua, “bene comune per eccellenza”, sulla difesa dell’ac-cessibilità di tale risorsa vitae “mi-nacciata da inquinamento, sprechi, privatizzazioni”. Non è stato forse Granata per anni nel governo ultra-privatizzatore di Cuffaro, conosciuto come il governatore che ha avviato il processo di privatizzazione delle risorse idriche in Sicilia? Non è ap-partenuto alla maggioranza parla-mentare che ha privatizzato servizi vitali per la popolazione? Conside-rato da questo punto di vista quella di Granata appare come un ulterio-

re tentativo di riciclaggio elettorale, di corsa alla poltrona dopo essere stato trombato alle elezioni politiche del 2013 nelle liste di Futuro e Liber-tà per l’Italia.

Ma c’è un’altra questione che i siciliani che hanno a cuore i pro-blemi ecologici della Sicilia devono valutare. I Verdi sono presenti al parlamento europeo e addirittura costituiscono la quarta forza. Ep-pure negli ultimi anni la condizione ambientale della Sicilia, come del Mezzogiorno e dell’Italia non ha fatto altro che peggiorare. Nono-stante la presenza dei Verdi in par-lamento, l’Unione europea ha im-posto la privatizzazione dell’acqua e dei servizi, ha colpito duramente le colture siciliane con una Politica Agricola Comunitaria sciagurata, ha preso la parte del governo ita-liano sul MUOS e l’elenco potrebbe continuare.

Ciò perché, anche se si volesse riporre fiducia in questi politicanti borghesi, il parlamento europeo non dispone di poteri di indirizzo politico e di iniziativa legislativa. Esso è solo un orpello dell’Unione europea imperialista, del sistema economico capitalista europeo di cui difende gli interessi.

I siciliani che hanno realmente a cuore la questioni ambientali che riguardano la regione non hanno altro voto che quello astensionista per delegittimare l’Ue e isolare le sue istituzioni e i suoi governi. Non c’è altro voto che quello astensio-nista per esprimere la convinzione che solo il socialismo può realiz-zare l’Europa dei popoli e risolvere in maniera definitiva la questione ambientale che in Sicilia diventa sempre più pesante giorno dopo giorno.

IN SOLIDARIETÀ CON I QUATTRO ATTIVISTI NOTAV ARRESTATI

Appello: contro la vendetta di Stato, per la giustizia. Con Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, per tutte e tutti noi

iniziata la campagna astensionista

VOLANTINAGGIO DEL PMLI A FUCECCHIO

Insediata la Squadra di propaganda dell’astensionismo

della provincia di ModenaPotenzieremo i banchini per contrastare la soppressione

dei tabelloni elettorali per la propaganda indiretta �Dal corrispondente della Squadra di propaganda dell’astensionismo della provincia di ModenaVenerdì 25 Aprile, giorno di

maggiore auspicio non poteva esserci, si è tenuta a Modena la riunione di insediamento della Squadra di propaganda dell’a-stensionismo marxista-lenini-sta della provincia di Modena.

La Squadra, composta da militanti e simpatizzan-ti del PMLI della provincia di Modena, ha espresso pieno sostegno e condivisione del Documento del CC del PMLI dal titolo: “L’Unione europea imperialista non si può cam-biare. Va distrutta. Astieniti per delegittimarla e isolare le sue istituzioni e i suoi governi”, e del documento elettorale locale dal titolo: “Perché Modena sia governata dal popolo e al servi-zio del popolo ci vuole il socia-lismo”. La Squadra ha inoltre

redatto un comunicato stampa per annunciarne la costituzione e stilato il piano delle proprie attività di propaganda.

Tutti i compagni con grande spirito di combattività rivoluzio-naria si sono impegnati a fare tutto il possibile, individualmente e collettivamente, per contribu-ire al trionfo dell’astensionismo marxista-leninista, trasformando anche una cosa negativa, come la soppressione dei tabelloni elettorali per la propaganda “in-diretta” (e quindi anche asten-sionista), in una cosa positiva, potenziando i banchini e quindi il contatto diretto con le masse, anche se questo ci costringerà a limitare il raggio della nostra azione.

Dopo la riunione i compo-nenti della Squadra presenti hanno partecipato con il PMLI al corteo locale per l’anniver-sario della Liberazione, di cui ci occupiamo in un altro servizo.

Modena, 16 febbraio 2013. Grande suc-cesso attorno al ban-chino di propaganda dell’astensionismo del PMLI. Nella foto, a destra, il compagno Federico Picerni, Responsabile della Commissione giovani del CC del PMLI (foto Il Bolscevico)

�Redazione di FucecchioÈ iniziata la campagna asten-

sionista dei marxisti-leninisti per le elezioni europee e amministrative. Sabato 26 aprile è stato effettuato un volantinaggio davanti al super-mercato Coop di Fucecchio (Firen-ze) con la distribuzione di centinaia di copie dei volantini che invitavano a non votare per l’Unione Europea perché è un istituzione imperialista irriformabile e va distrutta.

Sono state diffuse anche copie del volantino rivolto all’astensione per le elezioni comunali dove la Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fu-cecchio del PMLI rivolge fortissime critiche ai 10 anni di amministrazio-ne della giunta di Claudio Toni del PD con il puntello di PRC e PdCI. Dieci anni in cui la cittadina si è impoverita, ha visto aumentare le disuguaglianze e acuirsi i problemi del lavoro, della sanità, della casa.

Pur consapevoli che solo il so-cialismo può cambiare l’attuale situazione e permettere anche a Fucecchio di essere al servizio del popolo e governata dal popolo, sul volantino era riportato il program-ma elettorale del PMLI. Una serie di questioni da porre all’attenzione

delle masse e come rivendicazioni verso il futuro governo locale.

Nelle discussioni abbiamo potu-to notare come in molti hanno già deciso di non votare per le europee, mentre la questione si fa più difficile per le comunali. Ma i marxisti-leni-nisti non si tireranno indietro e fa-ranno il possibile per smascherare le liste locali che, nessuna esclusa, sostengono il capitalismo.Fu

Riceviamo e volentieri pubbli-chiamo in estratti questo appello sottoscritto da tantissimi firmatari tra cui il Responsabile del PMLI per il Piemonte, Gabriele Urban.

Chiara, Claudio, Mattia, Nicco-lò, quattro attivisti No Tav che dal 9 dicembre 2013 sono imprigionati, sparpagliati tra le carceri di Ales-sandria, Ferrara e Roma, sottoposti a un regime di alta sicurezza (AS2).

Per noi come per la popolazione della Val di Susa questi prigionieri sono fratelli e sorelle, parte della comunità che da più vent’anni re-siste a una “grande opera” inutile e insensata, macchina mafiogena ed ecocida, meccanismo divorasoldi e divoramontagne imposto al territo-rio con prepotenza, ottusa arrogan-za e metodi prettamente autoritari.

Chiara, Claudio, Mattia e Nicco-lò vengono spacciati per terroristi e, a poco più di vent’anni d’età, si tro-vano a rischiarne trenta di prigione. Il processo inizierà il 22 maggio. Di cosa sono accusati, esattamente? Sono accusati di aver partecipato a una iniziativa durante la quale ven-ne danneggiato un compressore.

L’accusa di terrorismo e il regi-me di alta sorveglianza trovano il loro appiglio nell’art. 270 sexies del codice penale, incartato nove anni fa (luglio 2005) dentro uno dei tanti

“pacchetti sicurezza”. Coincidenza: quello stesso anno il movimento No Tav conseguì la sua più importan-te vittoria sul campo, bloccando e scongiurando l’apertura del cantie-re per il cunicolo geognostico pre-visto a Venaus. In apparenza non c’entra, e invece c’entra, perché nel 270 sexies si legge: “Sono consi-derate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un’orga-nizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un’organizzazione inter-nazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto (...)”. Dato che il movimento No Tav vuo-le impedire il colossale sperpero del TAV Torino-Lione, ogni iniziativa in tal senso può essere ricondotta a “finalità di terrorismo”.

Per due PM e un GIP della pro-cura di Torino, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò hanno cercato di “danneggiare l’immagine dell’Ita-lia”. L’Italia che i poteri costituiti ve-dono “diffamata” dai No Tav è forse quella della dignità, della solidarie-tà, della partecipazione democrati-ca? O è piuttosto quella di un certo “sviluppo” che serve solo il malaffa-re, della simbiosi tra partiti e cosche criminali, degli appalti sospetti, del

www.pmli.it

Sede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANOPiemonte

Stam

pato

in p

ropr

ioCo

mm

itten

te re

spon

sabi

le: M

. MAR

TENG

HI (a

rt. 3

- Le

gge

10.1

2.93

n. 5

15)

IN CARCEREI DEVASTATORIDELLA VAL SUSA

lavoro con molti ricatti e pochi dirit-ti, dei veleni e del biocidio?

Quella che stiamo descrivendo è solo la punta più avanzata di una strategia che la Procura di Torino ha avviato da tempo. Attivisti accusati di stalking, ambientalisti accusati di procurato allarme, ragazzi accusati di sequestro di persona, sindaci con-dannati a pagare cifre astronomiche, mesi di galera per la rottura di un si-gillo, processi tenuti in aule-bunker…

La pretesa di affrontare un pro-blema politico e tecnico come quel-lo della Torino-Lione attraverso la repressione giudiziaria e poliziesca sta avendo e avrà sempre più con-seguenze devastanti. Devastanti non solo per il vivere civile, ma so-prattutto per quattro ragazzi che rischiano di passare la loro gioven-tù in prigione, perché qualcuno ha deciso di schiacciare la resistenza valsusina sotto un tallone di ferro.

Se sottoporre i quattro ragazzi al regime di Alta Sicurezza 2 doveva spezzare loro e far vacillare il mo-vimento no tav, possiamo dire con certezza che non è servito.

Non è servito l’isolamento impo-sto ben oltre il periodo delle indagi-ni, contro quel che si legge nell’art. 33 dell’ordinamento penitenziario e nell’art. 3 della Convenzione euro-pea dei diritti dell’uomo. Non sono servite la drastica limitazione delle ore d’aria, la censura della posta la

Costituita la Squadra di propaganda dell’astensionismo marxista-

leninista del Mugello e Valdisieve

riduzione delle visite. Non è servita nemmeno la criminalizzazione me-diatica.

Il 10 maggio si va in piazza. A sostegno delle vere “parti offese”.

Per la libertà di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, e per la libertà di tutti.

Per l’aria, l’acqua, il suolo e la salute pubblica della Val di Susa, dell’Italia e del pianeta.

Contro l’oscena accusa di ter-rorismo.

A Torino, alle 14, in Piazza Adria-no.

Noi ci saremo.

AL VIA LA CAMPAGNA ASTENSIONISTA IN VALDISIEVEPrimo rosso banchino a Pontassieve con molteplici scambi di opinione. Interessante confronto con alcuni componenti della

lista locale del Movimento 5 Stelle

Riciclaggio elettorale senza limiti

�Dal nostro corrispondente dell’Organizzazione di RufinaSabato 26 aprile, i compagni

militanti e simpatizzanti di Rufina e Vicchio, membri della Squadra di propaganda dell’astensionismo marxista-leninista di Mugello e Val-disieve, hanno dato vita a un inte-ressante e colorato banchino infor-mativo durante il mercato centrale di Pontassieve. Oltre a diffondere alcune centinaia di volantini eletto-rali per le elezione del parlamento europeo del prossimo 25 maggio, i compagni hanno diffuso il volantino relativo alle amministrative conte-nente un breve estratto del più am-pio Programma amministrativo per la Valdisieve governata dal popolo e al servizio del popolo, redatto dal-la locale Organizzazione del PMLI. Ai più interessati sono state date anche alcune versioni integrali dello stesso.

Il banchino, addobbato dai ma-nifesti e dalle bandiere rosse dei Maestri e del Partito, è stato molto partecipato e molteplici sono stati gli scambi di opinione con i passan-

ti; molto interessante il confronto avuto con alcuni componenti della lista locale del Movimento 5 Stelle che si sono poi resi disponibili per inviarci alcune foto. Una breve di-scussione sull’astensionismo stes-so e su altre questioni che ci au-guriamo rappresenti solo la prima occasione di un futuro e proficuo confronto.

Stavolta più che in passato, la posizione astensionista è stata ac-cettata e da molti anche sostenuta, in quanto l’unica strada percorribile in un panorama nel quale ogni spa-zio istituzionale è precluso per gli interessi dei lavoratori.

Noi ci auguriamo che gli asten-sionisti di sinistra, stanchi degli in-numerevoli inganni subiti per mano della sinistra istituzionale, siano ca-paci finalmente di capire da quale parte stare. Noi chiediamo a loro di combattere al nostro fianco una battaglia quotidiana contro il capi-talismo e le sue istituzioni, per mi-gliorare quanto più possibile le con-dizioni di vita delle masse popolari lottando al di fuori delle istituzioni borghesi, per il socialismo.

�Dal corrispondente della Squadra di propaganda dell’astensionismo marxista-leninista del Mugello e Val di Sieve Martedì 22 aprile i compagni

militanti e simpatizzanti facenti capo alle Organizzazioni di Ru-fina e di Vicchio del Mugello del PMLI, in vista delle prossime elezioni europee e amministrati-ve, si sono riuniti per discutere la linea astensionista del Partito, a cominciare dal documento del CC del PMLI del 12 aprile sulle elezioni europee e per organiz-zare la propaganda il Mugello e Val di Sieve.

Ha introdotto il compagno Franco dell’Organizzazione di Vicchio del Mugello che ha illu-strato i cardini dell’astensioni-smo marxista-leninista e ha sot-tolineato tra l’altro la differenza di questo tra il livello europeo e quello amministrativo. Purtrop-po queste elezioni giungono in un momento difficile per il PMLI perché sono stati cancellati gli spazi per i manifesti dei “fian-cheggiatori”, cioè gli organismi che non presentano propri can-didati, sui tabelloni elettorali, oltre che alle solite difficoltà sul piano economico. Come hanno sottolineato anche altri compa-gni a livello amministrativo la scelta astensionista deriva dal fatto che è vantaggiosa in que-sta fase politica per il Partito del proletariato per difendere gli interessi dei lavoratori e del-le masse popolari. Altro discor-

so per le elezioni europee per le quali il nostro astensionismo è di principio essendo contrari all’Unione europea imperialista. Sottolineato anche che dalle primarie del “centro-sinistra” è emersa anche qui una certa voglia di cambiamento della po-polazione con la vittoria a Borgo San Lorenzo di esponenti che hanno lavorato in vari movimen-ti al posto dei candidati ufficiali del PD.

I compagni, nei loro interven-ti, hanno concordato pienamen-te con la linea astensionista del PMLI. Hanno criticato anche i candidati delle varie fazioni alle cariche di neopodestà nei vari comuni. Alcuni compagni hanno parlato tra l’altro dei comitati di lotta sorti in zona da quello con-tro l’inceneritore di Selvapiana a quello contro i disservizi della linea ferroviaria Faentina. Tocca-to anche il tema della presenza dei gruppi neofascisti in zona, presenza che ha avuto l’apice nella primavera di un anno fa a seguito della vicenda delle “vit-time del Forteto”.

Le compagne e i compagni con entusiasmo hanno data la propria disponibità alla costi-tuzione della Squadra di pro-paganda dell’astensionismo marxista-leninista del Mugello e Val di Sieve e si sono impe-gnati a svolgere vari banchini elettorali, subito programmati, e a dare il proprio contributo fi-nanziario per sostenere le spese della Squadra tra cui quelle per

la stampa del ma-teriale elettorale.

Fucecchio (Firenze), 26 aprile 2014. Diffusione elettorale astensionista del PMLI per le elezioni europee e ammi-nistrative (foto Il Bolscevico)

Rufina. Banchino di propaganda elettorale del PMLI per l’astensioni-smo alle elezioni europee e ammi-nistrative (foto Il Bolscevico)

Page 11: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

N. 18 - 8 maggio 2014 interni / il bolscevico 11Gli fanno da megafono “Il Corriere della sera” e “Il Messaggero”

IL SUPERPOLIZIOTTO ALFANO MINACCIA LA CHIUSURA “PREVENTIVA DEL CENTRO DI ROMA”

il campidoglio del neopodestà “democratico” marino approva dal pd al m5s all’unanimità una mozione che vieta i cortei nel centro

Non gli basta criminalizzare la protesta; non gli basta giustificare le manganellate contro migliaia di manifestanti con decine di feriti e arresti indiscriminati: adesso il go-verno del Berlusconi democristia-no Matteo Renzi minaccia perfino la chiusura “preventiva del cen-tro di Roma” ai cortei col chiaro obiettivo di soffocare con la vio-lenza il dissenso e qualsiasi mani-festazione di protesta contro il go-verno e la sua politica di lacrime e sangue, esattamente come avve-niva durante il ventennio fascista.

L’ulteriore giro di vite di stam-po mussoliniano contro la libertà di espressione e il diritto democra-tico di libera manifestazione anco-ra formalmente sanciti dalla Costi-tuzione, ormai ridotta a brandelli, lo ha invocato il ministro degli In-terni Angelino Alfano durante la conferenza stampa indetta nella sede del Ncd in seguito alla bru-tale repressione di massa attuata dalle “forze dell’ordine” contro la manifestazione nazionale del 12 aprile e lo sgombero di un edificio occupato a Roma in zona Monta-gnola del 16 aprile a cui hanno fat-to seguito altri sgomberi nei giorni seguenti all’ex Hertz, di via delle

Acacie a Centocelle, e a Tor Car-bone.

Il superpoliziotto del Viminale non solo ha difeso a spada tratta i manganellatori in divisa responsa-bili dei pestaggi sulla base di inac-cettabili “teorizzazioni” circa la li-ceità “democratica” delle violenze e la necessità di reprimere brutal-mente il conflitto sociale, ma si è spinto a sconfessare il suo vicemi-nistro Filippo Bubbico e perfino il capo della polizia Alessandro Pan-sa che, opportunisticamente, ave-vano blandamente stigmatizzato qualche episodica violenza dei po-liziotti.

“Se c’è qualcuno che sbaglia se ne occupano le autorità competen-ti”, tuona Alfano agitando un paio di foto che ritraggono alcuni “ma-nifestanti incappucciati” che cer-cano di difendersi dalla brutale ca-rica dei poliziotti. “Questi sono i bravi ragazzi che si battono con-tro la precarietà?” ironizza “Che cosa si vuole dai nostri poliziotti, che dicano prego accomodatevi? O che difendano le nostre città?”. Di fronte a tutto ciò, minaccia Al-fano: “Non è più accettabile il ten-tativo di saccheggio della città di Roma, non lo permetteremo più...

Non vorremmo che ci costringes-sero a vietare a queste manifesta-zioni l’ingresso ai centri storici delle nostre città. Abbiamo già im-pedito tre volte che questo acca-desse a Roma”. Non contento, Al-fano rispedisce al mittente anche l’ipotesi di attribuire ai poliziotti, come avviene ormai ovunque in Europa, un codice identificativo in modo da poter individuare su-

bito gli agenti che si macchiano di violenze e provocatoriamente ag-giunge: “Se questi sono i manife-stanti mettiamolo a loro l’identifi-cativo”.

D’accordo con il ministro degli Interni si dicono non solo i sinda-cati di polizia Siulp, Sap e Anfp, ma anche tutte le cosche parla-mentari del regime neofascista, dal PD al Movimento 5 stelle, e

la stampa di regime con alla testa “Il Messaggero” e il “Corriere del-la Sera”.

Il 23 aprile infatti il Consiglio del Municipio I di Roma ha ap-provato una mozione per rivede-re i percorsi dei cortei nelle vie del centro, mozione presentata nei giorni scorsi dal consigliere della Lista Civica Marchini Lucio D’U-baldo e votata all’unanimità, fatta eccezione per i consiglieri di Sel, da PD, Lista Civica Marino, Nuo-vo Centro Destra, La Destra, Fra-telli D’Italia e Movimento 5 Stel-le, tutti concordi sulla necessità di tutelare il centro storico di Roma chiudendo le porte alle manifesta-zioni. Alla faccia della vantata di-versità del M5S rispetto agli altri partiti.

Lo stesso giorno, “Corriere” e “Messaggero”, hanno pubblica-to, rispettivamente, un’intervista ad Alfano e un editoriale di Anto-nio Polito, in cui di fatto si invo-ca l’istituzione di un vero e pro-prio stato di polizia e si istiga allo squadrismo fascista contro i movi-menti in lotta soprattutto in vista della grande manifestazione na-zionale del prossimo 17 maggio contro il fiscal compact, il pareg-

gio di bilancio in Costituzione e la privatizzazione e per i beni comu-ni promossa dal forum italiano dei movimenti per l’acqua. Una cam-pagna stampa di chiaro stampo mussoliniano per cui chi protesta è un “terrorista” pronto a “deva-stare” e a “saccheggiare” il centro di Roma che, quindi, deve essere assolutamente “chiuso” e il suo accesso deve essere vietato “pre-ventivamente”.

Non è la prima volta che la de-stra prova a limitare il diritto di manifestare. Un tentativo analogo lo fece nel 2011 anche l’ex neopo-destà di Roma, Gianni Alemanno, che fece approvare due ordinanze, poi cancellate dal Tar del Lazio, che limitavano i cortei a determi-nati quartieri della Capitale.

Oggi ci riprova Alfano, segno evidente che con Matteo Renzi, la reincarnazione moderna e tecno-logica di Berlusconi e Mussolini, il sogno della vecchia destra fasci-sta e piduista di controllare e repri-mere le manifestazioni di piazza è a un passo dalla sua completa re-alizzazione.

DAL 2011 NUMERO PIÙ CHE RADDOPPIATO

Più di un milione di famiglie senza reddito né lavoro Sono drammatici, e indicativi

della crisi che il sistema capitali-sta sta facendo pagare alle masse popolari, i numeri che l’Istat ha re-centemente diffuso sulla situazio-ne economica e sociale dell’Italia.

Secondo l’istituto di statistica at-tualmente ci sono un 1.130.000 fa-miglie senza reddito da lavoro, nu-clei familiari al cui interno tutti i componenti attivi - che sono in gra-do quindi di svolgere validamente un’attività lavorativa - sono disoc-cupati. Tra il totale di queste fami-glie sono ben 491.000 composte da una coppia con figli e 213.000 sono

composte da un solo genitore, quasi sempre una madre.

Se il dato numerico è di per sé allarmante, ancora più preoccu-pante è l’andamento percentuale che risulta già in notevole cresci-ta (18,3%in più) rispetto al 2012 e addirittura più che raddoppiato (56,5% in più) rispetto al 2011.

I dati peggiori sono rilevati nel Sud e nelle Isole dove vivono 598.000 famiglie che vedono tutta la loro potenziale forza lavoro di-soccupata, ma il fenomeno avanza dappertutto, infatti al Nord ve ne sono 343.000 e al Centro 189.000.

4.068.250 persone chiedono aiuto per mangiare

Da quando indossate le camicie rosse?Cari compagni del PMLI,Da quando i militanti e i diri-

genti del PMLI indossano le ca-micie rosse?

Perché non fare una sezione fotografica della storia del PMLI e una sezione con le notizie più dettagliate dei dirigenti del PMLI?

Vi ringrazio per l’attenzione. Saluti marxisti-leninisti

Coi Maestri vinceremo!Davide - Latina

Indossiamo ufficialmente le camice rosse dal 1990, in con-trapposizione a quelle verdi, in occasione della manifestazio-ne nazionale che si è svolta, in quella data, a Milano contro il secessionismo della Lega Nord. Per la prima volta nei Congressi del Partito, l’abbiamo indossata

al 4° Congresso, che si è svolto nel dicembre 1998. Nei DVD sulla storia del PMLI e de “Il Bolscevi-co” ci sono tantissime fotografie del Partito, così come sui numeri monografici de “Il Bolscevico”. Ma forse tu intendevi suggerirci di aprire una sezione fotografica sul sito del PMLI?

Quanto ai dirigenti nazionali, in base al centralismo democratico, siamo concentrati sul Segretario generale. Raramente, in occa-sioni particolari, abbiamo detto qualcosa su altri compagni di-rigenti. Ma non è che possiamo “allargarci” troppo, siamo in un regime neofascista, di cui ancora le masse, ma anche le avanguar-die di esse, non hanno coscienza.

Saluti marxisti-leninisti.Coi Maestri e il PMLI vincere-

mo!

Aumenta drammaticamen-te così quella che, con imbroglio linguistico e lessicale, i politican-ti borghesi chiamano “incapien-za” ma che in realtà si chiama mi-seria, fatto testimoniato - rileva il Centro studi di Unimpresa - nelle dinamiche dei consumi, anzi dei risparmi fino all’osso, che le fami-glie italiane sono ormai costrette a perseguire in modo disperato: cin-que famiglie su sette sono state co-strette a varcare almeno una volta le porte dei discount nel primo tri-mestre di quest’anno, conferman-do così una tendenza cresciuta con la crisi economica e consolidatasi nel 2013, come testimonia una ri-cerca condotta tra i 18.000 esercizi commerciali associati a Unimpre-sa, secondo il rapporto della quale

inoltre la recessione ha ormai co-stretto il 71,5% degli italiani a fare economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e marzo, gli acquisti di offerte spe-ciali di alimenti, bevande, prodotti

per la casa e abbigliamento.L’aumento della povertà in Ita-

lia è evidenziata infine anche da un’analisi compiuta da Coldiretti secondo la quale sono 4.068.250 le persone che sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare nel

2013, con un aumento del 10% sul 2012, un chiaro effetto della cri-si economica e della perdita di la-voro che sta privando un numero sempre maggiore di italiani delle risorse necessarie addirittura a sfa-marsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012 toccando l’apice lo scor-so anno.

In particolare, nel 2013 ben 303.485 persone hanno beneficia-to dei servizi mensa, mentre un to-tale di 3.764.765 di poveri hanno avuto assistenza nello stesso anno con pacchi alimentari: sono i nuo-vi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per ver-gogna ricorrono a questa forma di aiuto piuttosto che consumare pa-sti gratuiti in mensa.

La USB proclama lo sciopero generale contro il Def e Renzi“pubblico impiego, sarà sciopero generale.

il def porta i lavoratori pubblici sotto la soglia di povertà”Il Coordinamento Nazio-

nale USB Pubblico Impiego, riunitosi ieri, 14 aprile, con i responsabili dei territori e dei settori del lavoro pubblico, ha dato mandato all’Esecutivo Nazionale USB di proclamare lo sciopero generale dell’intera categoria.

Uno sciopero che già era nell’aria, ma che si è reso ne-cessario dopo l’emanazione del Def da parte del governo Renzi, con il quale, nella so-stanza, si bloccano i contratti

di pubblico impego per un altro quinquennio e non si stanziano le risorse per alcuna stabilizza-zione dei lavoratori precari.

Secondo il Coordinamen-to Nazionale USB P.I., siamo di fronte ad un governo che, come quello Letta e quello Monti, si fa dettare la linea dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea, con la differenza che l’attuale pre-mier assomiglia sempre più a un illusionista: dal cappello tira fuori 80 euro per chi ha redditi

minimi e contemporaneamen-te, senza farsi vedere, Renzi ta-glia di fatto i salari ai lavoratori pubblici del 20%.

È evidente che con questa decisione nei prossimi due anni aumenteranno le fami-glie sotto la soglia di povertà, a fronte anche del silenzio com-plice delle altre organizzazioni sindacali.

L’USB P.I. invita dunque tut-te le lavoratrici ed i lavoratori dell’amministrazione pubblica a mobilitarsi e a sostenere lo

sciopero USB, che sarà prece-duto il 14 maggio prossimo da una giornata nazionale di lotta con iniziative regionali.

Data e modalità dello scio-pero saranno definite nelle prossime settimane, anche entrando in relazione con il movimento fatto di organizza-zioni sociali e politiche che in-tende mobilitarsi contro i diktat dell’Unione Europea.

USB Unione Sindacale di Base - Pubblico Impiego15 aprile 2014

Page 12: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

12 il bolscevico / PMLI N. 18 - 8 maggio 2014

Viva, viva, viva il Rapporto di Giovanni Scuderi alla 4ª Sessione allargata del 5° CC del PMLI, vero e proprio capolavoro di cui poteva essere artefice solo un fulgido esempio di marxista-leninista come lui

La LunGa MaRCIa deL PMLI è duRa Ma eSSo RIuSCIRà a CaPoVoLGeRe CIeLo e teRRa e

ConquIStaRe L’ItaLIa unIta, RoSSa e SoCIaLIStaDavvero con piacere e atten-

zione ho letto e riletto il Rapporto presentato da Giovanni Scuderi alla 4ª sessione plenaria allarga-ta del 5° Comitato Centrale del PMLI.

Il compagno Scuderi analiz-za la situazione del Partito dallo svolgimento del rosso 5° con-gresso ad oggi e indica gli obiet-tivi fondamentali da realizzare nel futuro.

Riguardo alla prima questione il Rapporto si concentra innanzi-tutto sulle contraddizioni esplo-se nel Partito: nell’Ufficio Politi-co, nel Comitato Centrale e alla base, passando poi ad analizzare le importanti vittorie ottenute in questi anni.

Gli “alti e i bassi” inevitabili nel fuoco della lotta di classe e della Lunga Marcia dei marxisti-lenini-sti italiani verso il socialismo.

Entrando nel dettaglio: tre sono state le contraddizioni che l’UP ha dovuto affrontare, due delle quali risolte positivamente perché erano contraddizioni in seno al popolo, mentre una terza di tipo antagonistico ha portato all’allontanamento di Gianino, che non voleva evidentemente risolvere i contrasti con il Partito sulle questioni che poneva e che riguardavano punti e questioni politiche fondamentali.

Nel Comitato centrale sono stati smascherati e allontanati due elementi revisionisti che cer-cavano anche di impadronirsi del comitato lombardo, anche qui una contraddizione antagonista ben risolta che, in caso contra-rio, avrebbe potuto portare a mio avviso alla lunga anche al cam-biamento di colore politico del PMLI, o comunque da subito ad un consolidamento della “linea nera” fin nel Centro del Partito.

Un cancro politico vero e proprio dunque, bloccato sul nascere dai compagni armati del “bisturi” giusto: il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.

Anche alla base vi sono state delle contraddizioni che hanno portato purtroppo alla distruzio-ne della cellula londinese e all’al-lontanamento di altri elementi.

Il punto fondamentale, ben in-quadrato come sempre da Scu-deri, è questo: le contraddizioni nel PMLI esistono ed è ovvio che sia così.

Il Partito è, o meglio tende il più possibile ad essere, un bloc-co unico, compatto e monolitico, il che, però non autorizza affatto ad averne una visione idealistica riguardo alle contraddizioni ine-vitabilmente presenti anche nel Partito.

Solo chi ragiona idealistica-mente e in maniera schematica può vedere un’apparente inso-lubile contraddizione fra l’unità del Partito e le contraddizioni in esso presenti, non se si passa sul terreno del materialismo storico e dialettico, come appunto fa Scu-deri.

Anzi si può dire che il PMLI stesso nasca per effetto di una contraddizione, quella fra le for-ze produttive e i rapporti di pro-duzione della società capitalista ovvero la contraddizione princi-pale, quella fra il proletariato e la borghesia, ed è esso stesso una sovrastruttura (cioè un riflesso o un derivato) della struttura eco-nomica del capitalismo.

Alla base di tutto nella società umana vi è ciò che si produce e il modo di scambiare ciò che si produce, il resto è una conse-guenza, l’essere sociale fa la co-scienza e mai viceversa, (come invece sostengono gli idealisti), concetto fondamentale della “nuova e geniale concezione del mondo” (Lenin) del materia-lismo storico e del materialismo dialettico teorizzati e praticati dai Maestri come riflesso di ciò che avviene nella base materiale ana-lizzata grazie allo studio dell’eco-nomia politica.

Concezione del mondo che punta non tanto ad interpretare il mondo medesimo (come han-no creduto di poter fare i filoso-fi) quanto a mutarlo a favore del proletariato.

Si tratta quindi non di temere le contraddizioni che inevitabil-mente esplodono dentro il PMLI ma di ben risolverle per il supre-mo interesse della causa del So-cialismo, tenendo ben presente il principio “Unità-critica-unita”, il centralismo democratico e il me-todo della critica e dell’autocriti-ca, quando si tratta appunto di contraddizioni in seno al popolo. Quanto agli elementi incorreggi-bili (e dunque alle contraddizioni antagoniste)... meglio perderli che trovarli!

Il PMLI può solo rafforzarsi da una diminuizione quantitativa di militanti e dirigenti, se questi portano acqua al mulino della borghesia, poiché vi guadagna in qualità!

Può essere utile a questo pro-posito ricordare lo stesso Artico-lo 5 dello Statuto del PMLI: La struttura organizzativa del Partito è saldamente basata sul princi-pio del centralismo democratico.

Il Partito è compatto e mono-litico, non sopporta il frazionismo e lo scissionismo, è attrezzato in tutto e per tutto alla lotta di clas-se e alla rivoluzione socialista.

Il Partito, come spiega scien-tificamente il marxismo- lenini-smo-pensiero di Mao e come dimostra l’esperienza del mo-vimento operaio internazionale, si costruisce nella lotta, in ogni fase della sua crescita e del suo sviluppo esiste la lotta tra le due linee, la linea del proletariato e quella della borghesia. Anche se il Partito possiede una linea giusta e una direzione marxista-leninista corre sempre il perico-lo che la borghesia attraverso l’infiltrazione riesca a capovol-gere questa linea e a rovesciare questa direzione. I militanti del Partito debbono esercitare una costante vigilanza, sventare e re-spingere con fermezza ogni ten-tativo borghese e revisionista di impadronirsi del Partito e di fargli cambiare colore.

E infatti tentativi di infiltrazione nel Partito, per fortuna smasche-rati e bloccati si sono verificati negli ultimi tempi, a Palermo e Reggio Calabria.

Per quanto riguarda invece le vittorie riportate dal Partito in questi anni il rapporto del com-pagno Scuderi pone l’accento sul rafforzamento del CC dovuto alla rimozione di elementi non marxisti-leninisti e all’immissione di nuove forze che invece vanno nella giusta direzione.

Il PMLI ha registrato sul fronte giovanile e sindacale (partico-

larmente importanti per la lotta di classe e lo stesso sviluppo del Partito), grandi e importanti vittorie grazie alla ricostruzione dopo ben 14 anni, delle com-missione giovani del CC, guidata dall’esemplare (e stakanovista si sarebbe detto nell’Urss di Lenin e Stalin) compagno Federico Pi-cerni.

Davvero un capolavoro poli-

tico in particolare, dice giusta-mente Scuderi, il documento sul precariato.

Grande vittoria anche sul fron-te sindacale in riguardo all’ultimo congresso della CGIL, nono-stante i gravi problemi di salute del compagno Emanuele Sala, Responsabile della commissione del lavoro di massa del CC (che saluto affettuosamente augu-randogli buona salute) e grazie soprattutto al compagno Andrea Cammilli militanti e simpatizzanti marxisti-leninisti sono riusciti ad ottenere importanti vittorie con-tro la destra della Camusso, pur con pochi mezzi a disposizione e nonostante l’ostracismo della de-stra e altre difficoltà, diventando il punto di riferimento di fatto della base sindacale più attiva e anti-capitalista venuta a conoscenza delle proposte del Partito, fatto questo amplificato anche dall’as-senza sul terreno vero della lotta di classe dei partiti falso-comu-nisti.

Giovanni Scuderi auspica un rafforzamento, teorico e pratico, del Partito dal punto di vista della linea sindacale, perché è ovvia-mante cruciale e strategica per il partito del proletariato, indicando nell’unità della sinistra sindacale dentro e fuori la CGIL il terre-no sul quale devono muoversi i marxisti-leninisti, al contempo rilanciando, come hanno fatto splendidamente diversi compa-gni in varie zone d’Italia, l’obiet-tivo strategico del PMLI della creazione di un nuovo Sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, basato sulla democrazia diretta.

Altra grande vittoria per il Par-tito sul fronte politico logistico e organizzativo è stata l’apertura della nuova rossa sede centrale del PMLI e de “Il Bolscevico”, alla quale fa purtroppo da contraltare in negativo la soppressione della pubblicazione cartacea del glo-

rioso organo del Partito durata ben 44 anni.

Per quanto dolorosa questa scelta, dettata da motivi econo-mici, non è per Scuderi determi-nante per il successo del lavoro politico e organizzativo, primo perché “Il Bolscevico” continua ad esistere più bello e rosso che mai sul sito del PMLI, secondo perché la differenza nel lavoro

dei marxisti-leninisti non la fa il formato del giornale, cartaceo o “virtuale” che sia, ma l’applica-zione della linea politica del Par-tito e il radicamento fra le masse popolari.

Da questo punto di vista, cioè quello dell’acquisizione di un cor-po da Gigante Rosso, (la testa è già rossa e forte e non da oggi), di crescita quantitativa sia in ter-mini di nuovi militanti (il PMLI è un partito di quadri, non di mas-sa, ma di quadri che operano fra le masse come pesci nell’acqua) sia in termini di nuovi simpatiz-zanti e la crescita qualitativa sia dei primi che dei secondi (nel senso di fedeltà al Partito, cono-scenza e applicazione della linea politica, miglioramento del lavoro giornalistico e così via) incontra tre grossi ostacoli:

Primo: il problema economi-co, da tempo indicato dal Partito come uno dei 5 grossi ostacoli che ne rallentano lo sviluppo na-zionale, acuito dalla crisi del ca-pitalismo che ha investito anche militanti e simpatizzanti del PMLI e dalla chiusura dell’Attività vita-le. Potrà risolversi, dice Scuderi, solo con un continuo e costan-te appello al finanziamento del PMLI rivolto alle masse popolari, anche perché il Partito non ac-cetta né mai lo farà alcuna for-ma di finanziamento pubblico né per se stesso né tantomeno per i partiti borghesi.

Secondo: il problema dell’al-largamento del gruppo di com-pagni che lavorano al Centro, il quale è sempre più “sotto pres-sione” soprattutto per l’enorme mole di lavoro che si trova a dover affrontare.Si può almeno in parte ridimensionare questo problema, dice Scuderi, con il trasferimento a Firenze di alcuni militanti.

Terzo: il problema del radica-mento fra le masse popolari. La questione è quella di migliorare

il lavoro delle Cellule di base. Il radicamento altro non è se non l’applicazione della linea di mas-sa del PMLI alla realtà sociale nella quale si vive e e si opera da parte dei militanti ma anche dei simpatizzanti e si può realizzare solo tenendo bene a mente le parole d’ordine “studiare, con-centrarsi sulle priorità, radicarsi” (e viceversa).

Se il radicamento non vie-ne perseguito e con tenacia da parte dei compagni di base il ri-schio, detto francamente e fuori dai denti è quello di trasformare il PMLI in un organismo politico, magari bellissimo e idealmente proletario e rivoluzionario ma di fatto borghese e sostenitore del capitalismo. Una vera e propria pistola scarica con la quale di sicuro non puoi vincere nessuna guerra di classe, al massimo utile puramente in una prospettiva in-tellettualistica per far conoscere la storia del movimento operaio che potrebbe andar bene per un’associazione culturale di stu-diosi del comunismo, ma non certo il Partito della riscossa e del socialismo!

Teoria e pratica, così come Centro e base, non si possono mai disgiungere nella vita di un autentico comunista che percor-re con il PMLI la via dell’Ottobre, pertanto fa benissimo il com-pagno massimo dirigente del Partito a ricordare ai compagni inadempienti e ritardatari che “lo sviluppo del Partito passa essen-zialmente dalla nostra presenza attiva, combattiva e propositiva negli ambienti di lavoro, di stu-dio e di vita. Il che significa che le istanze intermedie e di base si devono occupare dei problemi concreti e immediati delle mas-se di quegli ambienti e aiutare le masse a risolverle.”

Il compagno Scuderi invita anche i (giovani e meno giovani) dirigenti del Partito a migliorare il lavoro sotto ogni profilo e aspet-to tenendo bene a mente che nel PMLI ciò che conta è il lavoro di squadra e collettivo.

Con piacere noto poi che Scuderi parla di crescita di sim-patia nei confronti del Partito da parte di settori della “sinistra” borghese, così come aumenta il numero di intellettuali al servizio del popolo non membri del PMLI sempre più attivi e collaborativi.

Il Rapporto si sofferma poi sulle attuali campagne elettorali da affrontare le europee e le am-ministrative riconfermando l’a-stensionismo marxista-leninsta strategico nel primo caso, tattico nel secondo.

Riguardo alla Ue imperialista solo il PMLI la combatte risolu-tamente e da una corretta po-sizione appunto antimperialista che punta alla sua liquidazione cominciando a tirarne fuori l’Ita-lia, altri partiti sedicenti “antieuro-peisti” non ne denunciano affatto il carattere imperialista e si limi-tano al massimo a chiedere solo l’uscita dall’euro e una sua tanto “radicale” quanto impossibile ri-formabilità.

Bisogna dunque lavorare perché il crescente risentimento genericamente antieuropeista delle masse, si trasformi in una lotta totale contro questo mostro economico, politico, sociale, isti-tuzionale e militare, comnciando

a delegittimare le sue istituzioni e i suoi governi senza dimenticare mai che gli autentici comunisti sono per l’unità dei popoli euro-pei e non per la loro divisione. Ma questa unità può appunto av-venire solo nel socialismo e non certo nella Ue imperialista.

Quanto alle amministrative parziali il compagno rilancia l’a-stensionismo tattico marxista-le-ninista inteso come un voto a tut-ti gli effetti contro il capitalismo e per il socialismo e l’obiettivo strategico e non solo a carattere elettorale della costruzione delle istituzioni rappresentative delle masse basate sulla democrazia diretta, (quella vera, non quella finta alla Beppe Grillo per inten-derci): le Assemblee Popolari e i Comitati Popolari.

Naturalmente i problemi eco-nomici del Partito si riverseran-no anche in questa campagna elettorale, in cui il PMLI, vittima da sempre di un ferreo black-out stampa del regime neofascista, non potrà oltretutto nemmeno utilizzare la cartellonistica e af-figgere i manifesti, vista la ver-gognosa soppressione dell’asse-gnazioni degli spazi sui tabelloni elettorali per i “fiancheggiatori”. Misura questa contro la quale il Partito ricorrerà alla magistratura data la sua palese incostituzio-nalità.

Infine nel rapporto il compa-gno Scuderi rilancia alla gran-de la lotta contro il governo del Berlusconi democristiano Ren-zi, il quale altro non è se non la reincarnazione tecnologica e mo-derna di Mussolini e dello stesso Berlusconi, auspicando la massi-ma unità sociale e sindacale per il suo abbattimento dalla piazza.

Insomma la Lunga Marcia po-litica e organizzativa del PMLI, iniziata 37 anni fa (senza dimen-ticare gli anni precedenti alla sua fondazione, gli anni dell’ OCBI-ml) e che ha aperto le terza fase della storia della lotta di classe in Italia del proletariato contro la borghesia dopo la prima domina-ta dal 1892 dal PSI e la seconda dal 1921 dominata dal PCI.

È una marcia dura e irta di ostacoli e difficoltà, ma il Partito animato dallo stesso spirito di Yu Kung nel rimuovere le montagne con l’aiuto del popolo e con la stessa dedizione alla causa che ha mosso i 5 Maestri del prole-tariato, (questi 5 assi che nessun altro partito ha nè potrà mai ave-re essendo detti partiti espressio-ne della borghesia) o l’indimenti-cabile compagna Lucia ‘Nerina’ Paoletti che ha dato la vita per il PMLI , riuscirà a capovolgere cielo e terra e conquistare l’Italia Unita Rossa e Socialista prima e la realizzazione del comunismo poi.

Viva, viva, viva il Rapporto di Giovanni Scuderi alla 4ª Sessio-ne allargata del 5° CC del PMLI, vero e proprio capolavoro politico di cui poteva essere artefice solo un fulgido esempio di marxista-leninista come lui (e non da oggi ma da ben 44 anni!) e massimo dirigente del PMLI!

Avanti con forza e fiducia ver-so l’Italia unita, rossa e socialista!

Uniti, coi Maestri e il PMLI vin-ceremo!

Saluti marxisti-leninisti!G.G., simpatizzante della

provincia di Cosenza del PMLI

Roma, 12 aprile 2014. Una parte della delegazione del PMLI, diretta dal compa-gno Andrea Cammilli (al centro col megafono) durante la manifestazione con-tro il governo Renzi e l’austerity. Accanto, sempre col megafono, il compagno Angelo Urgo, Segretario del Comitato lombardo del PMLI (foto Il Bolscevico)

Page 13: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

N. 18 - 8 maggio 2014 PMLI / il bolscevico 13

Renzi è omologato al sistema di sfruttamento capitalistico

Il governo Renzi è sulla stra-da dei governi che lo hanno pre-ceduto. Il fatto che sta dando 80 euro ai lavoratori con reddi-to lordo inferiore a 20 mila euro non significa che sta cambiando rotta, sta solo creando la sensa-zione di un cambiamento di po-litica economica che di fatto non esiste, in quanto il suo governo come i precedenti è omologa-to al sistema di sfruttamento capitalistico. Lo stesso stanno facendo i sindacati confedera-li divenuti corportativi come ai tempi di Mussolini.

La mossa di Renzi è quella di accattivarsi fiducia e consenso politici da parte dei lavoratori e delle masse popolari illudendoli che l’Europa può divenire l’Eu-ropa dei popoli in vista delle ele-zioni del 25 maggio prossimo.

Speriamo che gli elettori ita-liani non si facciano abbindolare e si astengano dando così un voto al PMLI deciso ad abbatte-re il capitalismo e creare il socia-lismo in Italia.

Francesco Campisi – Belpasso (Catania)

Il 25 Aprile a Catania

contestata la presenza della

giunta comunalePresenti i compagni della

Cellula “Stalin” di Catania del PMLI alla manifestazione indet-ta dall’ANPI in occasione del

69° della Liberazione dal nazi-fascismo. Alla fine del corteo, diversi gruppi hanno contestato la presenza della giunta comu-nale. Anche noi crediamo che si sarebbe potuto evitare l’invito, in quanto le istituzioni odierne non rappresentano l’organo statale per cui lottarono ammirevol-mente i nostri partigiani e hanno diverse responsabilità riguardo ai problemi delle masse.

Durante la manifestazione sono stati distribuiti i volanti-ni del Partito per il 25 Aprile e, successivamente, quelli d’invito all’astensionismo alle prossime elezioni europee del 25 maggio.

Continuiamo con impegno il nostro lavoro di propaganda perché i valori e la memoria dei partigiani restino vivi e perché le masse riescano a distruggere le camicie nere presenti sotto le cravatte delle istituzioni e a spazzare via il governo Renzi.

Viva il 25 Aprile! Viva la Re-sistenza!

Aurora – provincia di Catania

La manifestazione-contestazione del 25 Aprile

Compagne e compagnila manifestazione del 25 Apri-

le a Catania era stata organizza-ta dall’ANPI con il contributo di associazioni e partiti: dall’as-sociazione “Bene Comune” di Catania al PRC e al PMLI, Cel-lula “Stalin”, rappresentata dal compagno Sesto, che si è bat-tuto (con esito positivo), perché fosse inserita nel manifesto la frase contro il precariato, porta-to avanti dal governo reaziona-rio e borghese del piddino Renzi nuovo alleato del pregiudicato Berlusconi.

Assieme ai compagni del

PMLI di Catania e della provin-cia ho partecipato alla mani-festazione che anche grazie al PMLI e alle altre organizzazioni, ha avuto una forte connotazio-ne politica, con parole d’ordine contro l’amministrazione comu-nale e contro il governo dell’asse Renzi-Berlusconi, che restringe ogni giorno i diritti fondamentali delle masse popolari, a partire dal lavoro, dai servizi sociali, in-crementando esponenzialmente l’esistente precarietà. Le attuali leggi economiche sul lavoro, sono più che funzionali al capita-lismo che si fonda sullo sfrutta-mento dell’uomo sull’uomo e la negazione dei diritti individuali e collettivi. Questo è il golpe bian-co preconizzato dalla P2 di Licio Gelli.

Giunti in piazza Dante la Presidente dell’ANPI, Santina Sconza, ha fatto il suo interven-to, molto generico, evitando con “cura” le problematiche della città per non turbare la giunta del massone Enzo Bianco, con il quale è politicamente in sin-tonia. Per concludere era stato invitato, sottobanco dall’Anpi, l’assessore Licandro (PDCI), è a questo punto che la piazza l’ha contestato con urla e slogan: “fuori l’amministrazione dalla manifestazione”, impedendogli di parlare.

Militanti saluti marxisti.Giuseppe Sparatore,

simpatizzante della Cellula “Stalin” di Catania del PMLI

Sono sempre con voiSalve compagni,con la presente vi auguro un

buon 25 Aprile!Sono sempre con voi, anche

se non fisicamente, purtroppo.Saluti marxisti-leninisti.

Patrizia - Catania

Rilanciati da due quotidiani locali di Ischia i comunicati del PMLI sull’intimidazione fascista a Bagnoli e la posizione del PMLI contro la soppressione dei tabelloni per la propaganda elettorale indiretta

Pubblichiamo le riproduzioni dei due articoli di sabato 19 e domenica 20 aprile dei due quotidiani dell’Isola d’Ischia, rispettivamente “Il Golfo” e “Il Dispari”, gli unici a quanto ci risulta della stampa italiana, che hanno rilanciato i comunicati del PMLI al riguardo della grave intimidazione fascista dei marxisti-leninisti a Bagnoli, mentre diffondevano un volantino contro il governo Renzi ai delegati del congresso nazionale FLC, e la posizione del PMLI sulla soppressione anticostituzionale dei tabelloni elettorali per i partiti che non presentano liste e più in generale di tutti coloro che non partecipano direttamente alle elezioni.

ASTENSIONISTI DI SINISTRA, FAUTORI DEL SOCIALISMO,

SOTTOSCRIVETE PER IL PMLI

Il PMLI sta impegnandosi al massimo per sostenere la campagna elettorale astensionista. Si sta svenando economicamente per far giungere la sua voce anticapi-talista, contro il regime neofascista e il governo Renzi, contro l’Unione europea imperialista e per l’Italia unita, rossa e socialista a un maggior numero possibile di elet-trici e di elettori. I militanti e i simpatizzanti attivi del Parti-to stanno dando il massimo sul piano economico. Di più non possono dare.

Il PMLI fa quindi appello a tutte le astensioniste e agli astensionisti di sinistra e ai sinceri fautori del socia-lismo, indipendentemente se voteranno i loro attuali partiti, per aiutarlo economicamente, sia pure con pic-coli contributi da uno a 5 euro. Nel supremo interesse del proletariato e della causa del socialismo.

Compagne e compagni astensionisti di sinistra e fau-tori del socialismo, aiutateci anche economicamente per combattere le illusioni elettorali, parlamentari, riformiste e governative e per creare una coscienza, una mentalità, una mobilitazione e una lotta rivoluzionarie di massa ca-paci di abbattere il capitalismo e il potere della borghe-sia e di istituire il socialismo e il potere del proletariato.

Consegnate i contributi nelle nostre Sedi o ai nostri militanti oppure inviate i contributi al conto corrente postale n. 85842383, specificando la causale, intesta-to a: PMLI - Via A. Del Pollaiolo, 172a - 50142 FI-RENZE

Ogni euro dato per la campagna elettorale astensio-nista del PMLI è un euro dato per la vittoria del proleta-riato sulla borghesia e sulle sue istituzioni, sull’Unione europea imperialista, del socialismo sul capitalismo, del marxismo-leninismo-pensiero di Mao sul riformi-smo e sul revisionismo, del PMLI sui falsi partiti comu-nisti.

Grazie di cuore per tutto quello che potrete fare.

www.pmli.it

Sede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE

Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO Com

mitt

ente

resp

onsa

bile:

M. M

ARTE

NGHI

(art.

3 - L

egge

10.12

.93 n

. 515

)

Stam

pato

in p

ropr

io

Fuori l’Italia dalla UE

L’UNIONE EUROPEA

IMPERIALISTA NON SI

PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

L’UNIONE EUROPEA

IMPERIALISTA NON SI

PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

per delegittimarla e

isolare le sue istituzioni

e i suoi governi.

Solo il socialismo può realizzare

l’Europa dei Popoli

www.pmli.it

Sede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE

Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO

Perché le regioni e i comuni

siano governati dal popolo

e al servizio del popolo

ci vuole il socialismo

ASTIENITI

CREIAMO LE ISTITUZIONI

RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE

FAUTRICI DEL SOCIALISMO

NON VOTARE

I PARTITI

BORGHESI AL

SERVIZIO DEL

CAPITALISMO

Delegittimiamo

le istituzioni

rappresentative

borghesi

ASTIENITI

NON VOTARE

I PARTITI

BORGHESI AL

SERVIZIO DEL

CAPITALISMO

Delegittimiamo

le istituzioni

rappresentative

borghesi

Comm

itten

te res

pons

abile

: M. M

ARTE

NGHI

(art.

3 - L

egge

10.12

.93 n.

515)

Stamp

ato in

prop

rio

[email protected]

opuscolon. 16

Le richieste vanno effettuate a:[email protected]

indirizzo postale:PMLI Via Antonio delPollaiolo, 172a50142FIRENZE

Page 14: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

www.pmli.itSede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO Com

mitt

ente

resp

onsa

bile

: M. M

ARTE

NGHI

(art.

3 -

Legg

e 10

.12.

93 n

. 515

) St

ampa

to in

pro

prio

Fuori l’Italia dalla UEL’UNIONE EUROPEA IMPERIALISTA NON SI PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

L’UNIONE EUROPEA IMPERIALISTA NON SI PUO’ CAMBIAREVA DISTRUTTA

per delegittimarla eisolare le sue istituzioni

e i suoi governi.Solo il socialismo può realizzare

l’Europa dei Popoli

Page 15: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

N. 18 - 8 maggio 2014 esteri / il bolscevico 15Lo svela il ministro dell’Economia Padoan

L’ITALIA CAPITALISTA DI RENZI VUOLE PARTECIPARE A UN NUOVO RAGGRUPPAMENTO EGEMONE DELL’UE

“L’Europa e la zona euro non sono ancora fuori da una crisi che rischia di durare ancora a lungo” e gli strumenti per affrontare que-sta “sfida” devono servire non solo a superare la contingenza ma anche a definire “un nuovo contratto per l’Europa”, maga-ri rafforzando l’unione bancaria così come vogliono i paesi del Nord in cambio dell’allentamento dei vincoli di bilancio come vor-rebbero i paesi del Sud. Il tutto sotto la guida di un nuovo rag-gruppamento egemone dell’U-nione europea (Ue), compren-dente anche l’Italia capitalista di Renzi che si propone di guidare questo processo di cambiamen-to dal prossimo giugno quando assumerà la presidenza di turno della Ue. Questo il piano per far “cambiare verso” all’Europa che è contenuto nel libro-manifesto

dal titolo “La diversità come ric-chezza - Ovvero: a che serve l’Europa”, uscito recentemente per i caratteri di Einaudi e scritto dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan quando era ancora un economista dell’Ocse ma che indica quale sia la “piattaforma programmatica” europea del go-verno Renzi.

Ancora la Ue non è “un in-terlocutore politico-economico credibile, per gli altri paesi conti-nuano a esistere la Germania, la Gran Bretagna, la Francia, l’Ita-lia, la Spagna”, afferma Padoan indicando che “la maggior parte degli europeisti odierni vedono il compimento dell’unità politica dell’Europa come la meta fatale cui certamente dovranno con-durci oltre due millenni di destino comune”. Ma tale destino non si realizza da solo, va costruito.

“La crisi dell’euro - sostiene Padoan - non ha soltanto messo in luce le carenze tecnico-istitu-zionali della concezione iniziale della moneta unica ma anche posto in discussione la possibili-tà stessa di collaborare tra paesi così diversi”, che per il ministro non sono conseguenza del diver-so grado di sviluppo del capitali-smo nei singoli paesi e delle con-traddizioni interimperialiste ma sviluppate a causa “di un triango-lo infernale” che sarebbe formato da un “mercato senza guida, go-verni nazionali incapaci di gestire la crisi e di collaborare secondo una volontà collettiva, cittadini che hanno perso progressiva-mente la fiducia nelle promesse dell’Europa di più lavoro e più be-nessere”. Tanto gli serve per so-stenere che se i governi europei “decidono di vivere alla giornata,

quello che attende l’Europa è uno scenario di semi-stagnazione, deflazione strisciante e di scarsa creazione di posti di lavoro” men-tre invece “occorre puntare su uno scenario ambizioso, ma indi-spensabile, orientato a rafforzare significativamente l’architettura dell’unione monetaria, a rimettere in moto crescita e benessere”.

Come realizzare tale “ambi-zioso” scenario lo indica in una specie di “agenda di politica eco-nomica” che parte dalla necessità di costituire “un’unione bancaria forte, che possa contare su un’a-deguata messa in comune (da parte dei paese di Nord, ndr) delle risorse per la soluzione della crisi”, alla piena liberalizzazione dei ser-vizi, all’accordo commerciale tran-satlantico, quello con gli Usa che miracolosamente dovrebbe “mol-tiplicare le spinte alla crescita”.

Niente di nuovo ma ciò che inte-ressa al ministro è di precisare che in cambio i paesi del Sud darebbe-ro il loro contributo “accettando di stipulare contratti di programma con la Commissione Europea, che contengano riforme strutturali in cambio di una rimodulazione e di un allentamento degli obiettivi di bilancio pubblico”, ovvero con misure più elastiche delle attuali concentrate sul rigido rispetto dei vincoli di bilancio.

“Chi potrebbe promuovere un contratto simile?”, si chiede Pa-doan che ha ovviamente la rispo-sta: “la storia delle relazioni inter-nazionali insegna che gli accordi tra paesi divengono più facili in presenza di una potenza egemo-ne, più solida e più lungimirante dei suoi alleati(…). La Germania è il Paese più forte dell’Europa ma non ne è la vera potenza egemo-

ne. Malgrado la sua supremazia economica sia cresciuta, anche durante la crisi, la Germania non può imporre unilateralmente le sue soluzioni(…). Una funzione egemonica è stata svolta per de-cenni dall’asse Francia-Germa-nia, ma la debolezza della Francia ha minato alla radice questo vec-chio ‘motore dell’integrazione’. Ne consegue che un nuovo con-tratto potrebbe essere promosso soltanto da un gruppo di paesi tra i quali non può mancare l’Italia”. Eccoci al dunque, nel nuovo rag-gruppamento egemone dell’Ue non deve mancare l’Italia che “è terza per peso economico e po-litico tra i paesi della zona euro”. E l’imperialismo italiano può dare il suo contributo per “realizzare il sogno europeo” a partire dal prossimo semestre di presidenza italiana dell’Ue.

UCRAINA

Nuove sanzioni Usa e Ue contro la RussiaContraria la Cina. Continuano le occupazioni dei russofoni nell’est del paese

Nell’est ucraino circa 3 mila manifestanti russofoni prendeva-no d’assalto il 29 aprile un edificio dell’amministrazione regionale di Lugansk, città di 465 mila abitanti e capoluogo della regione che ha lo stesso nome, e lo occupavano. Poche ore dopo a questa notizia si aggiungeva quella dell’occu-pazione da parte di manifestanti russofoni delle sedi municipali di Piervamaisk, cittadina di 40mila abitanti nella regione di Lugansk, dove la bandiera ucraina era ri-mossa da tutti gli uffici comunali. La mattina del 29 aprile un grup-po di manifestanti occupava la sede della polizia e subito dopo il palazzo comunale nella località ucraina di Kostiantynivka, a sud di Slovyansk, la città nella qua-le il sindaco russofono teneva bloccati da un paio di giorni una decina di osservatori dell’Ocse e dove nei giorni precedenti si era-no sviluppati scontri armati tra le formazioni filorusse e i soldati di Kiev.

Le occupazioni dei manife-stanti filorussi nell’est dell’Ucrai-na continuavano anche in rispo-sta alla condanna degli Usa e alla decisione della Casa Bianca, seguita a ruota dall’Unione euro-pea (Ue) di varare nuove sanzioni contro la Russia.

Con un comunicato diffuso il

28 aprile la Casa Bianca annun-ciava, in reazione agli “atti pro-vocatori” in Ucraina da parte del Cremlino, l’imposizione di sanzio-ni contro dirigenti e aziende rus-se ed una serie di restrizioni ad alcune esportazioni degli Usa in Russia. Fra i dirigenti russi colpiti dalle nuove sanzioni americane ci sono Igor Sechin, l’amministrato-re delegato di Rosneft, il vice pre-mier Dmitry Kozak e il presidente della commissione Esteri della Duma, Alexei Pushkov, uomini vi-cinissimi al presidente Putin. Alle nuove sanzioni degli Usa si som-mavano quelle decise contempo-raneamente dalla Ue che impo-neva restrizioni nella concessione di visti e il congelamento dei beni di altre 15 persone, oltre ai 33 funzionari ai quali è stato già ap-plicato il bando. Le restrizioni del-la Ue riguardano le attività delle singole persone e non gli affari delle società, così i paesi europei restano solidali con gli Usa ma un passo dietro. E soprattutto non vogliono mettere in pericolo le forniture energetiche della Rus-sia, per loro indispensabili.

Apertamente contraria alle sanzioni economiche si è espres-sa la Cina che il 29 aprile attraver-so il portavoce del ministero degli Esteri ha espresso “ferma oppo-sizione all’uso di minacce e san-

zioni nelle relazioni internazionali. Noi crediamo che le sanzioni non contribuiscano alla soluzione dei problemi. Al contrario, aumenta-no le tensioni”. La presa di po-sizione di Pechino a favore della

Russia di Putin contro le sanzioni decise in particolare dagli Usa è ancora più significativa se si pen-sa che Obama le aveva prean-nunciate nella tappa giapponese del suo quasi contemporaneo

viaggio in diversi paesi dell’Asia dove tra l’altro aveva condannato le pretese territoriali cinesi sulle isole Senkaku-Diaoyu. L’impe-rialismo americano stringeva i legami con quello giapponese in

funzione anticinese, per contro quello cinese ribadiva di stare dalla parte della Russia nella crisi Ucraina.

Francia

Il premier Valls annuncia un piano di lacrime e sangue

Il governo francese ha varato lo scorso 23 aprile il documen-to economico finanziario con le previsioni per i prossimi tre anni, un piano di lacrime e sangue che una volta approvato dall’As-semblée Nationale, il parlamento francese, dovrebbe consentire alla Francia di rientrare nei pa-rametri di bilancio Ue anche se solo nel 2015. Quello che è certo è che l’obiettivo del governo so-cialista guidato da Manuel Valls di portare il deficit rispetto al pro-dotto interno lordo (pil) entro il 3% sarà a carico dei lavoratori e delle masse popolari.

Nonostante la batosta ricevu-ta nelle elezioni amministrative di marzo, in particolare dall’elet-torato di sinistra che ha diserta-to le urne, il presidente François Hollande aveva fatto dimettere il premier Ayrault e l’aveva sostitu-ito il 31 marzo con l’ex ministro dell’Interno uscente, il rampante Manuel Valls. Che si è messo im-mediatamente all’opera.

Neanche tre settimane dopo l’affidamento dell’incarico, il 18 aprile, Valls si presenta perso-nalmente in diretta televisiva da nuovo “super-premier”, come lo ha definito la stampa francese,

e presenta il piano del suo go-verno. Una partenza significativa anche nella forma, dato che nella repubblica presidenziale france-se la figura che conta è quella del presidente. Quanto alla sostanza non ci sono dubbi: è un piano di lacrime e sangue. Il governo pre-vede di “risparmiare” nel prossi-mo triennio circa 18 miliardi di euro nella pubblica amministra-zione, altri 11 miliardi negli enti lo-cali e 21 miliardi nella protezione sociale e l’assistenza sanitaria. Una mannaia che cala sulla spe-sa pubblica e su lavoratori e pen-sionati con l’aggiunta del conge-

lamento degli assegni famigliari, dell’indice di rivalutazione degli stipendi degli statali fino al 2017 e dei sussidi di disoccupazione e di tutte le pensioni superiori al minimo per almeno un anno.

I tagli non toccano i padroni che anzi avranno fino a 30 mi-liardi di sgravi contributivi, quelli promessi nel “Patto di Respon-sabilità” presentato da Hollande nel gennaio scorso per rilanciare crescita e occupazione nel pa-ese. La svolta a destra del go-verno socialista era quindi già in programma prima ancora della batosta elettorale di marzo.

Page 16: eiaae Foao i iere 969 Nuova serie - Anno XXXVIII - N. 18 ... · ai poco più 24,3 del 2013. Una per - dita media di 200mila all’anno con forti dislivelli regionali dove il Sud è

www.pmli.itSede centrale: Via Antonio del Pollaiolo, 172a - 50142 FIRENZE Tel. e fax 055.5123164 e-mail: [email protected]

PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO

Stam

pato

in p

ropr

io )515 . n 39. 21. 01 eggeL - 3 . tra( I HGNETRA

M .M : eli basnopser etnetti

mmoC

PROLETARILOTTATE PER

CONQUISTARE IL POTERE POLITICOE IL SOCIALISMO

PROLETARILOTTATE PER

CONQUISTARE IL POTERE POLITICOE IL SOCIALISMO

2014