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Vita della Chiesa I tempi nuovi vanno svegliati nell’unità dei cuori pagina 4 Dalle Comunità La pietà popolare, vita di un popolo pagina 30 Educare è una missione importante che attira i giovani a ciò che è buono, bello e vero. ANNO LV - N. 3 - 2017 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Fil. di PD - POSTE ITALIANE SPA

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Vita della Chiesa

I tempi nuovi vanno svegliati nell’unità dei cuoripagina 4

Dalle Comunità

La pietà popolare, vita di un popolopagina 30

Educare è una missione importante che attira i giovani a ciò

che è buono, bello e vero.

ANNO LV - N. 3 - 2017 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Fil. di PD - POSTE ITALIANE SPA

Sommario

Vita della Chiesa 3.Nuovi passi che donano speranza! 4.I tempi nuovi vanno svegliati nell’unità dei cuori 7.Ilserpentehalalinguaaduepunte... 8.Fedeli alla sua parola, viviamo nella gioia!11.La “piccolezza” misericordiosa della Beata Liduina

Beata Liduina 12.Tutti uniti, in nome del suo ricordo e dell’amore

da Lei testimoniato13. Liduina ci regala sempre sorprese!15. Pellegrinaggio alla tomba della Beata Liduina 16.Beata Liduina proteggici!

Cara Redazione 18.Lettera aperta a Padre Ferdinando De Liberali 19.Poesia “L’eterno” di Ceronte20.Grazie a Dio, grazie alla Beata Liduina!21.Un saluto a madre Giorgetta

Laici Salesi 22. “Giovane Salesio il Signore ha fatto opere grandi per te”24. Giovani discepoli missionari - PJS

Dalle Comunità 26.Tutto è dono del Signore 26.Auguriperi100annidisrMariaFedele! 27.Qualchegiornod’estatea...casa“SanFrancescodiSales” 28.Un’estateragazzi...consaporematerno! 30.La pietà popolare, vita di un popolo 32.LastatuadellaMadonnadaVenezia...aBelluno! 34.Alzati,va’...enontemere 36.Pensieri sparsi per un “non addio” 37.Primo campeggio assieme

Missioni38.Condividiamo la gioia dell’amore di Dio manifestato

nell’uomo39.Salesieevisitandineinsieme...peril450°dellanascita

del Sales40.Festapatronalenellacappella“S.FrancescodiSales”42.Lasciate che i bambini vengano a me43.Altra esperienza a San Gabriel44.«Andate» e si sono messi in cammino45.Una grande gioia per tutti46.Il volontariato realizza e fa felici

Nella luce di Dio

47.I nostri defunti

Immagine in retro copertina: Madonnadelpilastro-BasilicadiSant’AntoniodiPadova

ANNOLV-N.3-2017Bollettino per la Congregazione delle Salesie - PDDirettoreResponsabile:MimmoVitaDirezione e Amministrazione:CorsoVittorioEmanueleII,172-35123PadovaTel.049.8801355-8801433Fax049.8801426mail:[email protected]:www.salesie.itCCP15278351 Pubb.TrimestraleSped.inabb.post.art.2comma20/cLegge662/96-FilialePadovaAut.Trib.PDn.245del5Novembre1963

STAMPAeGRAFICA:GraficheErrediciSrl-Padova

AisensidelD.L.n.196/2003sigarantisce lamassimariservatezzadeidatipersonali fornitidai lettori aVitaSalesiae lapossibilitàdi richie-dernelarettificaolacancellazione.

Dagli scritti di S. Francesco di Sales,

un breve pensiero spirituale

all’inizio delle attività dopo il riposo estivo

UN BUoN eqUipaggiaMeNto

“Ora che state nel mare aperto del mondo

non cambiate capitano

néalberomaestronévelanéàncoranévento.

Abbiate sempre Gesù Cristo come capitano

e la sua croce come albero maestro,

sulqualestendereivostribuonipropositicomevele.

La vostra àncora sia una profonda fiducia in Lui,

ecamminatetranquilli.

Il vento propizio delle ispirazioni celesti

gonfi sempre più le vele

della vostra nave

evifacciaapprodarefelicementealporto”.

(LAS409)

450

ann

i dal

la nascita di S. Francesco di Sales

Settembre 2017 Vita Salesia | 3

Vita della Chiesa

È sempre molto difficile, nelfare cronaca, resistere alla tentazionedelleiperboli.Ag-gettivi o locuzioni come “sto-rico”, “inedito”, “senza pre-

cedenti”, e simili, spesso finisconoquasi per sfuggire dalle dita di chi raccontaperandareafissareunmo-mento degno di essere consegnato nellasuaassolutezzadinovità.An-che l’ultimo viaggio di Papa France-sco in Colombia, per come è nato e per le circostanze straordinarie in cui si è svolto, meriterebbe senz’al-troquegliaggettivi.Ma,allafine,sa-rebbe un modo riduttivo per descri-verlo.Perché,ragionandoaldifuoridella stretta cronaca, c’è qualcos’al-tro che merita di essere sottoline-ato, a partire dal motto scelto per questo viaggio, “Facciamo il primo passo”: che mentre racchiude tutto il senso contingente della visita in Colombia, nello stesso tempo, sen-za enfasi, mette in evidenza lo stile e l’attitudine del “viaggiare” di Papa Bergoglio.Ossiailcoraggiodiosare,di marcare appunto il primo passo, di rischiare, in nome di un progres-so nel Vangelo capace immediata-mente di tradursi in un contributo al benecomune.InunpaesedifficilecomelaColom-bia, paradigma di tutte le contraddi-zioniedi tutte leenormidifficoltàche l’America latina ha attraversato e continua ad attraversare, alle pre-se oggi con una apparentemente impossibile scommessa di riconci-liazione, Papa Francesco ha oppo-sto alla disperazione la forza di una speranza incrollabile nelle capacità dell’uomo. Cosa certo non facilein un paese sconvolto da oltre cin-quant’anni di guerra tra il governo di Bogotà e le forze armate rivo-luzionarie della Columbia (farc) egiunto, dopo lunghi anni di atroci violenze, negoziazioni, referendum

e passaggi al congresso, alla fir-madegli accordidipace.Certo, hadetto Papa Francesco, la guerra «è stata una malattia», ma oggi biso-gna prendere atto e incoraggiare i nuovi«passichedannosperanza».Danno speranza perché «la voglia di andare avanti in questo processo va oltre i negozianti… È una voglia spontanea», e lì «c’è la forza del po-polo, che va aiutato con la vicinan-za,lapreghieraelacomprensione».Più dell’Onu, dei politici, dei tecnici sono infatti necessarie le persone in quanto «un processo di pace andrà avanti se lo prende il popolo», altri-menti si potrà arrivare al massimo a «compromessi» che non risolvono inrealtànulla.Insomma, come ha voluto spiegare ancora più chiaramente nella prima udienza generale tenuta al suo rien-tro dalla visita a quel paese latino-americano, Francesco non ha voluto dare il proprio imprimatur, come qualcuno ha scritto, alla sostanza

degli accordi fin qui raggiunti, mapiuttosto «ho voluto benedire lo sforzo del popolo nel processo di riconciliazione». Un processo, haaggiunto, in cui i cristiani devono essere consapevoli di poter giocare un ruolo importante, perché quando essi diventano «sale, luce il lievito, ifruttisonoabbondanti».Capacidi«mostrare la via della vera rivolu-zione, quella evangelica, non ideo-logica, la rivoluzione che veramente libera le persone e le società dalla schiavitù di ieri, e purtroppo anche dioggi».Ecco dunque che in questo senso«fareilprimopassosignificatocca-re la carne del fratello ferito, con il Signoredivenutoschiavopernoi».E per questo il vero auspicio delPapa è che «ciascun colombiano possa fare il primo passo ogni gior-no,conl’aiutodiMaria,percostruirelaverapace».

Salvatore Mazza

Nuovi passi che danno speranza!

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Vita della Chiesa

Dal 29 giugno al 23 luglio si è tenuto ilXVIICapitoloGe-nerale della Congregazione delle Suore di San Francesco di Sales a Casa Sacro Cuore, a

Torreglia(PD).Presenti le delegate di ogni entità, votatedallesorelledell’Italia,Ecua-dor, Angola, Argentina, Brasile, Perù e Cuba, per farsi voce di tutta la fa-miglia salesia che vive e palpita col cuoredellaChiesanostraMadre,intanteperiferiedelmondo.L’aspetto da mettere subito in evi-denza che ha accompagnato le par-tecipanti in questo evento ecclesia-le,èstatalafraternità.Giorno dopo giorno infatti, si è cre-ata un’intesa che ha reso possibile, nelle assemblee e nei lavori di grup-po, un dialogo franco e profondo, un ascolto attento alle diverse espe-rienze e culture, una costante ricer-cadelbenecondiviso.I primi tre giorni sono stati riservati

agli esercizi spirituali. Scelta sag-gia per immetterci gradualmente nell’opera di Dio che andava a rea-lizzarsi nel Capitolo. Padre SandroCarotta, benedettino, ci ha guidato con una lectio divina sui fondamen-tidellacomunione.Cihariscaldatoil cuore, illuminato le menti e poste ai piedi di Gesù augurandoci di non fuggire mai da quel luogo predilet-to, perché è il segreto della nostra feconditànelloSpirito.Quotidianamente abbiamo ricevuto il dono inestimabile dell’Eucaristiacelebrata da diversi Vescovi e sa-cerdoti.IlVescovodiPadova,mons.Claudio Cipolla, ci ha incoraggiate ad essere tranquille nella barca con Gesù, il nostro Signore è presente, non dobbiamo temere. Il Vescovoemerito di Ravenna ci ha accompa-gnate nel discernimento per l’ele-zionedellaMadregeneraletrasmet-tendoci una serena certezza che chi cerca il Signore non manca di nulla, dobbiamo solofidarci emettere lanostra vita nelle sue mani, lo Spirito

Santociguideràpassopasso.ConilVescovo emerito di Padova mons.Mattiazzo,abbiamoallargatol’oriz-zonte della missione accogliendo il racconto entusiasta dell’esperienza daluivissutainEtiopia,terrachehavisto la nostra Beata Liduina spen-dere, senza sosta, la vita per i fra-telli. È stato un colpo d’ala, che altermine del Capitolo, ci ha inviato nelle nostre terre con la consapevo-lezza che ciò che conta è annunzia-re coraggiosamente il Vangelo conlavita.Tutti i sacerdoti che si sono avvi-cendati, commentando la Parola che provvidenzialmente ci giungeva come la manna, hanno sostenuto in ciascuna la motivazione del perché eravamo lì, chiamate dal Signore a discernerelaSuaVolontàsunoiSa-lesie.La comunione poi con tutte le so-relle delle comunità era palpabile, messaggi continui arrivavano da ogni dove assicurando preghiera, vi-cinanzaesostegno.Quantevoltea

I tempi nuovi vanno svegliatinell’unità dei cuori

“Un capitolo è portatore di una grande novità pasquale - una nuova creazione dello Spirito - e una ferma ed impegnata speranza”

Card.Pironio

Madre Paola

Madre Paola riceve il grembiule di Servizio con i nomi di tutte le sorelle

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Vita della Chiesa

tavola, o in gruppo o passeggiando in un momento di pausa abbiamo condiviso la percezione tangibile della presenza dello Spirito Santo e la gratitudine al Signore per le tantissime preghiere elevate a no-stro favore anche da tanti sacerdoti, amici, parrocchiani, parenti, colla-boratori…Preziose, per le tre “azioni” che do-vevamo compiere: vedere, giudicare e agire, sono state le relazioni che si sono susseguite nei giorni inizia-li. Madre Paola Contin con la suaesposizione dello stato reale della Congregazione ci ha dato la visuale della realtà spirituale attuale com-pleta di luce ed ombre, di debolezze e impegno personale e comunitario offrendoancheorizzontidisperan-za e una serena fiducia nella curacheilSignorehapernoi.Anche l’aspetto economico ha avuto uno spazio importante. La condivi-sione, la cassa comune, la gestione trasparente delle opere si rifà al ca-pitolo due degli Atti degli Apostoli e deve essere un punto fermo di riflessione. In questo ci ha aiutatooltre all’Economagenerale suorM.Claudia con la sua relazione precisa e chiara, anche suor Smerilli, Figlia di Maria Ausiliatrice, con il tema:Economiadicomunione–aspettidicorresponsabilità.Con padre Cozza, Giuseppino, ab-biamo affrontato il tema della vitafraterna. Obiettivo: essere famigliae fare casa! I giovani hanno bisogno divedereilVangelovissutoinpro-fondità, i laici devono entrare nelle nostre comunità e trovare relazioni umane,familiariefraterne.Per questo p. Roggia salesiano, ciha confermato che è necessaria una formazione iniziale e permanente sempre più attenta ai cambiamenti socio-culturali,allesfidedelnostrotempo e un lavoro sempre più ocu-lato sull’identità ed appartenenza allafamigliareligiosa.Comeirelatoricitati,ancheildott.Moscatelli teologo, biblista, ha te-nuto una relazione illuminante sulla missione dei consacrati nella Chiesa dioggi.Questi contenuti di spessore bibli-co, teologico, magisteriale, sociolo-

Madre Paola durante il giuramento

Don Albertin vicario per le religiose, offre un dono alla Madre

Madre Paola con il Vescovo Claudio

6 | Vita Salesia Settembre 2017

Vita della Chiesa

gicoedeconomicocihannooffertouna visione più distinta del presen-te e del futuro che ci chiede di esse-re protagoniste umili, ma vere nella Chiesa che è dentro al mondo, a ser-vizio del bene comune, della pace sociale della fraternità tra i popoli eattenteaipoveri.Cidicevaildott.Moscatelli che noi siamo un luogounico e solo noi possiamo essere e fare quanto chiesto a noi salesie: seminiamo quindi, altri raccoglie-ranno.Nei giorni seguenti abbiamo lavora-to per vedere e giudicare, per giun-gereadunconsensolargosull’agire.Questo studio ha orientato anche le scelte dei membri del nuovo gover-no che dovranno attuare le delibere e proposte decise dall’Assemblea capitolare. Rieletta per un nuovosessennio, Madre Paola Contin haportato il capitolo verso la conclu-sione dei lavori, durante i quali si è anche rivisto e successivamente approvato il Direttorio che era ad experimentum.Il giorno 22 luglio ci siamo recate conmons.Albertin, Vicario episco-pale per la vita consacrata di Pado-va, a mettere nelle mani di Mariail nostro futuro, le nostre vite e in-tenzioni, le nostre scelte e luoghi di servizio perché li presenti alla TrinitàSantissima.AlSantuario“Ma-riaN.S. di Lourdes” aNevegal (BL),

abbiamo ringraziato commosse il Signore per questa profonda espe-rienza di comunione tra noi, vissuta nel 450° anniversario dalla nascitadi San Francesco di Sales, sotto lo sguardo della Trinità, icona scelta perquestoEventocapitolaredalti-tolo: “Il Fondatore vuole che le sue ‘Figlie’ abbiano un “medesimo cuo-

re e unamedesima anima”. Al ter-mine possiamo rivolgerci al nostro caro Fondatore don Domenico Leo-natieconfidargli:“Abbiamotoccatocon mano che il tuo desiderio può essererealtà”.

Suor Tiziana Bortoli

Da Sinistra: Suor Michela Pontin (consigliera), suor Tiziana Bortoli (consigliera), suor Maurizia Gabellotto (consigliera e segretaria), Madre Paola Contin (Superiora Genera-le), suor Blanca Lima (vicaria), Suor Patrizia Sinigaglia (economa), suor Belita Albino (consigliera), suor Marina Tavernaro (consigliera).

Preghiere e auguri…alla Direzione Generale!

Le capitolari con il Vescovo Claudio

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Vita della Chiesa

La ricca simbolica legata all’immagine del serpente travalica i confini tempora-li e geografici. LaBibbianecolse l’importante portata

semantica e la rese efficacementeespressiva nel campo della rivela-zione.SanFrancescodiSales,asuavolta, decise di riproporla nella vita ascetica, riprendendola dalla ricca tradizione spirituale, oltreché dal mondosapienzialepopolare.Per san Francesco il parlare del mal-dicentehalostessoeffettodellave-lenosa zannata del serpente: «con un sol morso ferisce e avvelena l’o-recchio di chi ascolta e il buon nome

di colui di cui parla male» (ibid.).Perquesto il suo giudizio fu impietoso e il suo rimedio radicale: se si vuol evitare la maldicenza si stia attenti a «non sparlare mai di alcuno, né direttamente, né indirettamente» (ibid.).Oltretuttosideveevitarean-che «di fare introduzioni onorifiche, e [di] condir[le] di piccole frasi gentili o peggio di scherno» (ibid.),perchéquesta è “la maldicenza ancora più sottile e velenosa”. San GiovanniBosco recepì perfettamente questo prezioso insegnamento del grande maestro di vita spirituale, ripetendo a sua volta: “del prossimo o parlane bene o tacine affatto”.

San Francesco, tuttavia, andò anco-ra ben oltre quanto appena asseri-to, sostenendo che anche il parlare male o duramente del proprio pros-simo per affermare ciò che è giu-sto, dimenticando ciò che è buono, è sbagliato. Si narra cheungiornoSanta Giovanna di Chantal confessò a San Francesco, suo direttore spiri-tuale: «Padre, ho parlato duramente di una persona, ma l’ho fatto per so-stenere i diritti della giustizia e per amoredelvero.Ilsanto,sorridendo,le disse: «Dunque, figliola, sietestatapiùgiustachebuona.Bisognaessereinvecepiùbuonichegiusti».Attenzione, dunque, ai ragionamen-ti e alle azioni che ci portano fuori daciòcheèbene,alfinediafferma-re sempre e soltanto noi stessi die-trolaparvenzadellagiustizia.

Per la saggezza popolare “i maldi-centi non mirano ad altro che a spe-gnere i lumi degli altri, nella speran-za che soltanto il loro resti acceso”.La maldicenza, dunque, non serve a nulla e a nessuno. È soltanto ilvano tentativo di un uomo insicuro il quale, subendo il proprio senso di inadeguatezza, vuol accrescere la propria stima negli altri, distrug-gendo la buona reputazione di colui che gli fa ombra. Il maldicente, difatti, non distrugge soltanto il rivale, ma anche se stesso e lo stesso in-terlocutore,comelostessoManzoniosservò: “la maldicenza non fa altro che rendere peggiore chi parla e chi ascolta, ma ancor di più, colui che neèl’oggetto”.

Mons. Luigi Telesca

«Il serpente ha la lingua biforcuta, a due punte […]; tale e quale è quella del maldicente, che con un sol morso ferisce e avvelena l’orecchio di chi ascolta e il buon nome di colui di cui parla male» (San Francesco di Sales, Filotea, ParteIII,cap.XXIX).

Il serpente ha la lingua a due punte…

8 | Vita Salesia Settembre 2017

Vita della Chiesa

Festa dei Giubilei

Fedeli alla sua parola,viviamo nella gioia!Grandefestail20agosto2017nellaCasaMadre!Tanta emozione e tanta letizia nelle salesie per i lorogiubileidiProfessione25-50-60-70-75.Sorelle giovani e meno giovani, qualcuna che ha raggiunto quasi 100 anni e qualcuna superati e che hanno ringraziato il Signore per i tanti doni ricevuti al suo servizio: “Tu mi hai istruito Signore, dagli anni lontani, per sempre canterò la tua grande fedeltà”. Sl 71

Sono state raggiunte dagli auguri e dalle preghie-re delle sorelle di tutta la Congregazione e di pa-renti ed amici che, uniti alla loro gioia e alla loro voce, hanno innalzato un inno di lode alla Trinità che tutti ci unisce nel suo Amore:

Padre,che mi hai amata come unicada tutta l’eternità,

Cristo Gesùche mi hai attirato alla tua sequelacon vincoli d’amore,

Spirito Santoche nel Battesimoe ancor più nella Professione religiosami hai consacrata al servizio divino,

io ti adoro, ti ringrazio, mi offro a Te.

Sr Isabella Stoppa

Sr M. Beatrice Marzaro, Sr Lionella Parise, Sr Ludovica Moressa,Sr M. Piera Battistella, Sr Nunzia Paolucci, Sr Olinda Tessari,Sr Tarcisiana Bordin, Sr Uberta Martin

25°di

professione

50°di

professione

Settembre 2017 Vita Salesia | 9

Vita della Chiesa

Sr Savina PolonioSr Ester Benazzato Sr Clara Pase

Sr Lisetta Zazzaron (nella foto)

Italia, il 20 Agost o

Sr M. Beatrice Marzaro, Sr Lionella Parise, Sr Ludovica Moressa,Sr M. Piera Battistella, Sr Nunzia Paolucci, Sr Olinda Tessari,Sr Tarcisiana Bordin, Sr Uberta Martin

Sr Chiarina MazzucatoSr Donatella ScudellaroSr Ettorina BaccanSr Martinella GuerrieroSr Priscilliana BoldrinSr Nicoletta LittaméSr Aldina TramonteSr Alfreda VisentinSr Bonifacia LonghiniSr Gabriella MinelleSr Celestilla FranzolinSr Clarita BusatoSr Elviretta Dalla BonaSr Marinella CogoSr Prudenziana GualtieriSr Fernanda CervaroSr Antonia Sturaro

60°di

professione

75°di

professione70°di

professione

10 | Vita Salesia Settembre 2017

Vita della Chiesa

Ecuador, il 15 Agost o

Brasile, il 20 Agost o

50°di

professione

25°di

professione

Sor Carlota Vásquez Sor María Elena Pazmiño, Sor Graciela Yankuam

Sor Josefa Lovato

50°di

professione

Sr Liliana Dal Santo

Settembre 2017 Vita Salesia | 11

Vita della Chiesa

Suor Liduina, la prima beata dell’Istituto Salesio, avrebbe potuto riferire a se stessa le parole di san Paolo: «Io sono il più piccolo tra gli apostoli…

Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana» (1ª Corinzi 15,9.10).La giovaneAngelaMeneguzzi ven-ne accolta nel 1926 tra le figlie didon Domenico Leonati, suscitando inizialmente non poche perplessità – tanto nei superiori della Congre-gazione, quanto in un certo numero di suoi compaesani – appunto perla sua esteriore “piccolezza”: scarsa istruzione e intelletto poco pron-to, in primo luogo; ma anche una riservatezza di modi che qualcuno poteva scambiare per ingenuità ed incapacità.Ad esempio, una dama – peraltromolto impegnata in opere di bene-ficenza–che l’avevaavutaaservi-zio nella propria casa, apprendendo la scelta di Angela, la riteneva «un ingombro per qualunque istituto re-ligioso» e commentava aspramente quanto fosse dannosa per le Con-gregazioni religiose «accettare per-sonedicosìtardoingegno».Anchele mansioni assegnate a suor Lidui-na nei primi anni della sua vita reli-giosariflettevano l’opinioneche lesue capacità pratiche si riducessero aquellediunadonnadifatica.Allo stesso tempo, anche i superiori più severi dovevano obiettivamen-te riconoscerle delle virtù umane impagabili: generosità a tutta prova, pazienza inesauribile, obbedienza pronta e senza tentennamenti. Al-tresuore,dicevalaMadregeneraleMichelina Mocellini, recalcitravanoalla minima osservazione, suor Li-duinamai.Acostodisubirerichiamiingiusti.La sua disponibilità la indicò ben presto come adatta a servire tra le

educande del Collegio annesso alla CasaMadre, compitoassaidelicatoper l’età delle giovani e anche per le abitudini con le quali molte di loro erano state allevate. In quel con-testo, si manifestarono ben presto in suor Liduina delle capacità inso-spettate.Lareligiosa,purdasempli-ce inserviente, seppe conquistarsi laconfidenzaelasinceritàdellera-gazzeconlasuaaffabilità,lapremu-ra per loro, la comprensione per le lorodifficoltà.Nonfuchel’anticipodi quanto la beata Liduina avrebbe poidimostratoaDireDawa,inEtio-pia, dove dal 1937 furono inviate le prime suore missionarie nella storia dell’Istituto.Impiegata come infermiera nel Po-liclinico «Parini» e negli altri ospe-dali della cittadina africana, la suora spendeva gran parte della sua gior-nata in una fatica massacrante per la quantità di esigenze e la precarietà delle condizioni in cui versavano quelle strutture. Come se non ba-stasse, visitava molti malati, euro-peieindigeni,nellelorocase.Nellasua inesauribile premura per le sof-ferenzefisichesirivelaval’ansiadiproclamare ilVangeloattraverso lapiù chiara e attendibile delle testi-monianze: lacarità.Eraconquestecredenziali che la beata Liduina si

presentava anche a quei musulmani che riteneva disponibili all’annun-ciocristiano.Quando sentiamo parlare di miseri-cordia e pensiamo esclusivamente adoperedi soccorsofilantropico apoveri e disagiati, possiamo riflet-tere sull’esempio di Liduina Me-neguzzi. La sua figura mostra chemisericordia non è anzitutto – nésoltanto – il “fare qualcosa”. Puòperfinodegenerare inunattivismodispersivo, se non sorge da una preoccupazione per la salvezza e la fede del prossimo, e se non viene praticata con il coraggio di mettersi insincerodialogoconlui.IlMaestromisericordioso si inginocchia ai pie-di dei discepoli e lava loro i piedi, come farebbe un servo, ma poi si mette a tavola con loro: li serve per farli suoi commensalie fratelli. Traquanti conoscevano suor Liduina, più di qualcuno si stupiva accorgen-dosi di ricevere tanto da una perso-nacosìsemplice.Proprioperquestopoteva poi capire che misericordia e caritànonsignificanoladegnazionedi chi si crede superiore: parlano ai cuori con il linguaggio della confi-denzaedell’amicizia.

Prof. Don Leonardo Scandellari

La “piccolezza” misericordiosa della Beata Liduina

12 | Vita Salesia Settembre 2017

Beata Liduina

Asettembre scorso, parenti e devoti si sono riuniti nella Casa madre delle Salesie a Padova per festeggiare l’anniversario del genetliaco della Beata Liduina,checadeil12settembre.

Sabato9settembre,capeggiatidadonOdilioLon-ghin, di mattina presto, un nutrito gruppo della parrocchiaCuoreImmacolatodiMariadiGiarre,lafrazione di Abano Terme in cui la Beata è nata, si è incamminato verso Padova per il pellegrinaggio a leidedicato.Lafiladidevoti,conintestalapreziosaicona raffigurante la Beata, opera di Teresina Fabris di Giarre, ha concluso il suo percorso nella Cappelli-na che ne custodisce le spoglie con la celebrazione dellasantaMessa,resaancorapiùsolennedalgruppomusicaledellafrazioneaponense“CristusVincit”.Domenica10settembre,grazieall’infaticabilelavorodi aggregazione di suor Bianca, custode della Cappel-lina, i parenti della Beata, discendenti dalle famiglie MeneguzzieNorbiato,sisonoritrovatiperlafun-zionecelebratadadonEgidioChelin,parrocodellacomunità di Santa Croce, il quartiere di Padova in cui sitroval’IstitutoSuoreS.FrancescodiSales.Inaper-turadellaMessa,suorBiancahalettoalcunistralcitrattidaunaletterachelaBeatascrisseallamadrel’8settembre1940,quandoerainEtiopiainforzaall’o-spedalemilitarediDireDawa.Eccoli:“Perché cara madre non ricevo più le tue lettere scritte di tua mano, alle volte mi fai pensare male, che non stai bene o è che non ci vedi tanto, fa come puoi, scrivi per lungo e per traverso, che io sempre ti capi-sco”.Eancora:“Sono contenta di poter assistere questi poveretti soldati e sovvenirli in tutti i loro bisogni, e Intanto penso sempre a te, ai miei fratelli, alle mie sorelle lontane”, “Specie di domenica, andiamo ben volentieri a fare una visitina ai poveri morti e a portare una piantina di fiori sulle tombe; pensiamo di fare le veci di tante povere mamme lontane che non possono farlo, e sentiamo tanto il dovere di farlo come fossero tutti della nostra famiglia”.Questi spezzoni epistolari ci restituiscono il ritratto di una figlia devota, molto legata alla famiglia, ma anche la cara immagine della Liduina che conosciamo, feli-ce di mettersi con umiltà al servizio di Dio e degli altri.“DalleparoledellaBeatatrasparel’Amoreeuna

grande testimonianza di vita che dobbiamo riuscire a trasmettere alle prossime generazioni, affinché la sua memoria resti sempre viva tra noi”, ha raccomandato aiparentisuorBianca.Inun’accoglientesaladell’isti-tuto, siamo stati accolti dalla nuova madre superiora suorLudovica.Abbiamoavutomododiscambiareisaluti e vivere un momento di convivialità, rinnovan-do la promessa di ritrovarci, se possibile ancor più numerosi,ilprossimoanno.

Marina Meneguzzi

Tutti uniti, in nome del suo ricordo e dell ’amore da Lei testimoniato!

Settembre 2017 Vita Salesia | 13

Beata Liduina

Sono una devota della Beata Liduina e al 2 di ogni mese partecipo alla Celebrazione EucaristicainsuoonorenellasuaCappella.Devo dire che è sempre partecipata, ma questa mattina credo ci sia stata davvero

unamanifestazioned’affettoperleimoltogrande:laCappella è gremita di devoti!Oggi infatti è l’Anniversario della sua nascita: 12 Set-tembre! Suor Bianca nella sua premessa ci ha sugge-ritocheinquestogiornopotevamoapproffittareperconsegnare nella sue mani quanto ciascuno portava in cuore, per noi e per tante altre persone, familiari, amici, conoscenti…La Celebrazione è presieduta come sempre da Don Gino Brunello che nella sua omelia trova sempre un aggancioconlaBeataLiduina.Cercadifarcicompren-dere come lei abbia saputo vivere la Parola di Dio che abbiamoappenaascoltata.Se lei è riuscita a viverla anche noi lo possiamo per-chéloSpiritoSantoèstatodonatoancheanoi.Al termine della Celebrazione, Beata Liduina ci ha riservato una sorpresa: la testimonianza di una fami-gliaevangelizzatriceinSpagnaequelladiEleonoraeFrancosposatidapochigiorni.Suor Bianca ci dice: “Ho scoperto soltanto poco fa che il Vangelo parla della chiamata degli Apostoli. Ma lo Spirito Santo che è sempre all’opera ci offre proprio oggi queste due Testimonianze: due Vocazioni diverse, ma è lo stesso Spirito che le muove!”.

LaFamigliaformatadamammaElisabetta,papàEma-nueleedalleduefiglieElenadidiciottoannieM.Francesca di undici, dopo essere stata accompagnata da alcuni Sacerdoti nel loro discernimento, hanno la-sciatotuttoesonopartiticomeFamigliaEvangelizza-triceinSpagna.PerchéinSpagna?PerchélàavevanoconosciutodegliamicieduranteunVenerdìSantotra-scorsolà,avevanosentitofortelachiamatadiGesù.Hanno lasciato tutto (un’impresa lui e un’impresa lei, roulotteetantealtrecomodità)e…sulrichiamodelSignoresonopartiti.Mihacolpitoquandohannodettochenonsentonola mancanza di tutte queste cose, ma soltanto il fatto diesserelontanidailorocari.Appenaarrivatihannovissutotantedifficoltà:perchélagentenonlivoleva,erano senza lavoro… Un giorno sono andati a suonare alcampanellodiunConvento.IlPadrecheaprelaportachiededadovevengono,checosavogliono.Edopo aver ascoltato quanto gli dicevano s’è messo a piangere raccontando: “Sapete dov’ero quando voi avetesuonatoilcampanello?ErodavantialTaberna-colochepregavo.Hoiniziatoinfattidasettegiorniuna novena a Padre Pio chiedendogli di farmi arrivare qualcuno che mi aiutasse perché da solo non potevo farcelapoichéillavoroètanto.Eorasietearrivativoi!”.Da quel momento in pochi giorni hanno trovato un al-loggio,sonoriuscitiatrovareunlavoro.Lefiglievan-

Liduina ci regala sempre sorprese!

14 | Vita Salesia Settembre 2017

Beata Liduina

noascuolanonconpochedifficoltà,mahannounagrande tenacia anche loro e non le spaventa la lingua, masimettonodigranlenaeilprofittoèottimo.Certamenteledifficoltànonspariscono,mailSignorenelqualehannopostolalorofiducia,dàlaforzapersuperareognicosa.Ognigiornoinfatti,appenasisvegliano, dicono: “Signore, anche oggi vogliamo fare sololaTuavolontà!”.Suor Bianca poi si è accostata ad una ragazza in car-rozzina dicendoci: Non voglio che vi sfugga l’espe-rienzaanchediEleonoraeFrancochesisonosposatil’8settembre,quattrogiornifa.Eleonoraraccontachehapersolamadrecheeraunagiovane ragazza perché ammalata di una malattia non curabile e che piano piano invalida sempre più la persona.All’età di 23 anni viene purtroppo diagnosticata an-chealeilastessamalattia.Indiversimomentièstatainterapiaintensivaeinpericolodimorte.Ma…“Gesùmihasemprerispeditaquaggiù.EdèstatoinquestimomentidifficilichehosperimentatolapresenzadiGesù.Daalloralamiavitaècambiata”.AquestopuntoSuorBiancachiede:“SentiEleonora,maFrancoquandoentrainquestastoria?”.Francoal-loraracconta:“IoedEleonoraciconosciamodaquan-do eravamo ragazzini perché lei veniva in vacanza nel miopaese.IofacevoilpescatoreeallorauncontattoconilSignorel’hosempreavuto.QuandoEleonoraaveva quindici anni abbiamo stretto un’amicizia che è continuataperqualcheanno.Poiioimprovvisamentemisonoallontanatodalei.Perunpo’ditempo,maquandoaEleonoraèstatadiagnosticatalastessa

malattia della mamma, l’ho saputo e sono ritornato daleipernonandarmenepiù.Lasuamalattiastacontinuando il suo decorso, ma sento che Gesù mi chiede questo: rimanere accanto a lei!Ealloradopouna dovuta preparazione da parte di un Sacerdote, l’8 settembre,ilgiornodellanascitadiMaria,cisiamosposati.Ora continuiamo il nostro cammino aiutandoci re-ciprocamente.Sìperchéleihabisognoinognipiùpiccola cosa, ma in questo impegno sono sostenuto dal suo amore, ma anche dalla sua serenità e dalla sua gioia”.Queste testimonianze mi hanno colpito perché penso al mondo circostante dove ognuno è tentato di pensa-re per sé, ai propri comodi, a risolvere i propri proble-mi…Esistonoancorapersoneche,comeLiduina,san-no uscire dal proprio ambito perché si sono accorte che c’è chi ha bisogno di una mano, di una parola, di un sorriso, ma soprattutto di chi ha incontrato Gesù e ora è chiamato a indicare ad altri la strada per incon-trarLo.Sono sicura di non aver trasmesso tutto della bellezza di queste due testimonianze, ma sicura che, come me avete percepito la grandezza di tali vocazioni che possono scaturire solo dal cuore di Dio e sostenute dalla forza dello Spirito Santo dono del Cristo Risorto nonché dalla preghiera e protezione della Beata Lidu-ina che è e rimane, un costante esempio di amore, di bontà e di servizio per tutti coloro che arrivano alla suaCappellaesenevannodesiderosidiimitarla.

Una devota

Settembre 2017 Vita Salesia | 15

Testimonianze

Come tradizione da alcuni anni il sabato, che precede il 12 settembre è il giorno della nascitadiAngelinaMeneguzzi,oggiBeataLiduina.LacomunitàdiGiarreorganizzaunpellegrinaggio alla Cappellina dove è posta

latombadellasuainsigneconcittadina.Non molti, quest’anno poco meno di venti persone, partono all’alba a piedi recitando il rosario per intero aiutati nella meditazione dal parroco con brevi parole di spiegazione del mistero e di intenzione delle pre-ghierestesse.Traunmisteroel’altroilcantodell’AveMariaridestal’attenzioneelagioiadellacondivisionedelcammino.Iltempocihaaiutatianchequest’annomantenendosi favorevole per tutto il tragitto (altri anni abbiamopersoqualchegocciadipioggia).Giunti alla Cappellina della Beata abbiamo trovato pa-recchie persone giunte in auto e un gruppo del nostro complessodimusicanticheconottoni,flautieclarinettisi preparava all’animazione della stessa messa, sotto la guida del maestro Ferdinando e accompagnate nel can-todallaTeresina.La sorpresa: in anteprima ha trovato posto accanto all’altare della celebrazione un’icona fresca di fattura raffigurantenellaposaiereaticadelleiconeorientalilanostraBeataLiduina.Autricedell’operaTeresinaFabrischedaalcuniannifrequentaunascuoladiiconografiaaBrescia ed è già in grado di manifestare la sua bella in-clinazioneartisticaproducendoiconedibuonpregio.Ho notato la reazione di sorpresa e di beata invidia nel voltodisuorBianca:“primadinoi”leèsfuggito!Essen-do prossima la celebrazione della messa con i parenti della Beata e poi il ricordo della sua nascita, Teresina ha accondisceso di lasciare l’icona qualche giorno presso leSuoreSalesiediPadova.LaParoladellaMessasièincentratasull’impegnoadessere “santi e immacolati” di Paolo ai Colossei e sul vangelo che ricorda il rimprovero dei farisei perché gli apostoli facevano “ciò che non è lecito fare in giorno di sabato”, cui Gesù risponde che prima delle leggi e delle tradizioni c’è la legge dell’amore su cui saremo tuttiinterrogatiquandosaràl’ora.LaBeataLiduinahasaputo mettere in pratica queste parole in modo eroico nellasuavita.Una simpatica e nuova medaglietta ricordo donata da suorBiancacihaaccompagnatonelritorno.

Don Odilio

Pellegrinaggio alla tomba della Beata Liduina

Beata Liduina proteggici!

16 | Vita Salesia Giugno 2017

Beata Liduina proteggici!

Fidanzati Biagio e Teresa

dall’AustriaConiugi Armani

Lucia e Pierina da Fossalta

Margaret Bolzon dal Brasile

Coniugi Bombace da PadovaSr Teresa, Elisabettina

dall’Egitto

Ragazzi della Cresima di Vigorovea

Pellegrini dalla Slovacchia

Sr Vincenziana con i fratelli

Famiglia Pannone di Lenola, Latina

Gruppo dal Guatemala

Famiglia Marotti da RomaGruppo di amici da Monteortone

Sacerdoti da Monaco

Beata Liduina proteggici!

Giugno 2017 Vita Salesia | 17

Beata Liduina proteggici!

Coniugi Armani

Gina Maida da Cantù

Coniugi Bombace da Padova

Pellegrini di Lova, Venezia

Pellegrini dalla SlovacchiaGruppo di Soligo

Famiglia Stella da AvellinoSuore Francescane, insegnanti di Montà

Famiglia Bitetti da Pianiga, Venezia

Famiglia Costa dal Bangladesh

Fratelli Cugis da Cagliari

Famiglia Bargagli da Modena

Suore Minime dell’AddolorataDiana e Judith dalla Germania

Coniugi Morganti da Nogara, Verona

18 | Vita Salesia Settembre 2017

Cara Redazione

Lettera aperta a Padre Ferdinando De Liberali morto il 13 luglio 2017 in Campo Grande (MS)

Carissimo Padre,la storia delle Suore di San Francesco di Sales o Salesie, in Brasile, è cominciata con te ed è profondamentelegataate.Ventiannifa,tucihaiaccoltoinquelpaesettosperdutodelMatoGrosso,DiocesidiGuiratinga,Tesouro.Ilsuonomecosìbellonascondevaunarealtà di povertà e di degrado morale proprio nelle zonediGarimpo(zonadiricercatorididiamanti).Malagenteumileepoverahasaputoscoprireintequeldiamantechetantevolteinutilmentecercavatralepietre.Econtesièapertoilnuovocamminodiconquistamoraleesociale,baseperl’evangelizzazione.Lacroceenormechesvettasul“morro”SantaLucia,comericordodelcamminoversoilNuovoMillennio,èrimastacomesimbolodeltuoinfaticabilelavoro apostolico, del tuo donarti gioioso e umile a grandi e piccoli, ma soprattutto comesegnodellatuasofferenzaeredenzionechehannoaccompagnatolatuavita.SeistatounverofigliodiDonBoscoecelometteviintuttosianeimomentidipreghiera come nello svago, assieme ai tuoi Santi salesiani e ai tuoi amici e collaboratori dell’OMG.TihasempreaccompagnatounafortedevozioneallaMadonnaeinostriviaggiperquelle strade polverose e pericolose in cerca delle comunità, diventavano viaggi leggeri perquelritmodiAveMariachecifacevipregare:ilrosarioeracantoeprotezionerichiestaallaVergineAusiliatrice,latuaMadonnapreferita.SialaVergineMaria,Padre,adaccompagnartiinquelgiardinochetudicevicheDonBoscopossiedeinParadisoperraccogliereisuoifigli.

Grazie per il tuo esempio di umiltà e povertà che restano per noi Salesie, in questa terra di missione, sprone per continuare generosamente afiorirelàdoveilSignoreci pianta, come diceva San Francesco di Sales, patrono tuoenostro.

Suor Liliana Dal Santoe consorelle

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Settembre 2017 Vita Salesia | 19

Cara Redazione

Carissime suore salesie, buongiorno! Ho letto sulla vostra Rivista che è gradita la collaborazione con qualchepensiero.SonoRinoForese,fratellodisuorEdmondaescrivoqualchepoesiola…unadellequaliviinvio.ÈfirmataCeronte cheèilmiopseudonimo.Vogliategradireipiùcordialisaluti.

L’ ETERNO

Dove sei Creatore del mondo,nascosto all’ateo e al credente

con fede ti vo cercando,eterno Dio dell’amore.

Vedo la luna e le stelle,un bocciolo tinto e il sole di fuoco,

l’albero fioritoe il paesaggio infinito.

Vedo l’uomo nascerecon un grido gioioso

e il fato chiuderela vita con un velo pietoso.

Vedo l’odio distruggere il bene e seminare il male.

Vedo il credente pregareai piedi dell’altare,

e mi commuove il cuore.

Come un sognola tua immagine mi pare,

piego il ginocchio tremanteapro l’anima per ringraziare.

Sperando nel tuo perdono,Te vedrò, mio Dio,

il giorno che ti riporterò la vita, che ho avuto in dono.

Ceronte

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20 | Vita Salesia Settembre 2017

Cara Redazione

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Grazie a Dio, grazie alla Beata Liduina!

Diocihafattoildonobellissimodiunafiglia,MariaLetizia,chedesideravamotanto.Ringraziamo il Signore che per intercessione della Beata Liduina che abbiamo tanto pregato,cihadatounameravigliosabambinaperlafelicitàdituttalafamiglia.Inquestanostrafigliacontempliamol’amoreelabellezzadiDioecureremocontenerezzaquestodonocheDiocihaofferto.CibenedicaeproteggailSignoreintuttiinostrigiorniassiemeallaBeata.

Marcelo e Mariane

Nell’impossibilità di farlo individualmente la Direzione ringrazia quanti hanno inviato

offerte per le Missioni, per la Rivista e per la Causa della Beata Liduina.

Settembre 2017 Vita Salesia | 21

Cara Redazione

Cari amici lettori di Vita Salesia, desideriamo offrirvi uno spazio per comunicare ed esprimere rif lflessioni, commenti, grazie ricevute, che possono arricchire e mantenere il dialogo fra noi. Attenderemo con gioia anche un semplice pensiero.

Questi sono i nostri recapiti:

Redazione Vita Salesia

C.soV.EmanueleII,17235123Padovasalesrivista@salesie.itTel.04988014330498801355Fax0498801426

Venezia,18settembre2017

CarissimaMadreGiorgetta, tiricordilabellafestadell’iniziodell’annoscolastico?Eravamofelici, abbiamo cantato, applaudito, accolto con gioia i bambini di prima… tanta festa però, anche per te: striscioni, abbracci,fiorielelacrimedellemamme e delle nonne! La tua partenzacièdispiaciutatanto.Sei stata in questa scuola per 12 anni e c’eri sempre, gentile, simpatica, generosa, con la tua disponibilità ad ascoltare, a sostituire le insegnanti…ti voglionotantobeneancheloro. Leabbiamovistecommosse.Conserviamo tanti ricordi nel nostro cuore: quando ci salutavi, tante volte ci abbracciavi amorosamente e ci mettevi a nostro agio; ci davi gli “struccotti” molto affettuosicomesefossiunasecondamamma,cihaioffertounmondodibene.Quantevoltecihaitranquillizzatoquandoeravamogiùdimoraleecontantapremuracidaviunbuffetto,unacarezzaenoicisentivamomeglio,piùfelici.Mailricordo più bello che non dimenticheremo mai, è il tuo sorriso vivace che riempiva icuoriquandoalmattinocidaviiltuobuongiorno.Cimanchigiàtantissimoepensiamocheanchenoitimanchiamo.Seistataunasuorabuonaestupendaehairesoquestascuolaunagrandefamiglia.GRAZIE,perquellochehaifattopertuttiibambiniinquestianni,dallascuoladell’Infanzia alla quinta primaria, siamo cresciuti per otto anni in mezzo a tanto amore: senza di te la scuola non sarà più la stessa anche se tutti abbiamo un po’ imparatoequindicercheremodinoncambiarla.SiamosicurichericorderaisempreibambinivenezianielanostrabellaVenezia!Tivogliamo tanto bene!Unabbracciofortissimodatuttinoi...anchedalleinsegnantiedallenostrefamiglie.Epechèno?Arrivederci!

Alunni della Scuola “S. Francesco di Sales”Venezia

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22 | Vita Salesia Settembre 2017

Laici salesiL

in un clima di preghiera, fraternità e festa, abbiamo organizzato e realiz-zato il 4° accampamento nella zonaNord dell’Ecuador, partecipato da

tanti giovani salesi: una esperienza che ha segnato i nostri cuori e soprattutto ci ha permesso di scoprire il passaggio di Dionellanostravita.Il tema che ci ha accompagnato è stato: “giovane Salesio, il Signore ha fatto grandi opere per te!” che ha invitato a far memoria della nostra infanzia, dell’a-dolescenza e dell’attuale giovinezza constatando così la continua azione di Dioinognunodinoi.Per questo momento così importante, la creatività dei giovani ha permesso che nelle nostre menti e nei nostri cuori si torni a rivivere le esperienze uniche di allegriaedinostalgia.Unlavoroperso-nale intenso che con l’aiuto della Ma-donna ci ha permesso di abbracciare il nostro passato con amore e gratitudine e proclamare, con Lei, le meraviglie che l’Onnipotentefafattopernoi.

Dopo aver percorso in breve la nostra storia personale, siamo passati al nostro cammino dentro la pastorale. Volgerelo sguardo all’itinerario vivo di oggi, è

stata una esperienza arricchente dove abbiamo potuto scorgere un cammino di fratelli, di amici, con gli stessi idea-li, sfide e compromessi. Le dinamicheproposte ci hanno aiutato a rafforzarequesti legamieverificarechel’unità, ildialogo, l’accettazione, sono basi fonda-mentalinellanostradedizione. Inaltreparole, è possibile riscoprire l’essen-zialità dell’amore nelle nostre relazioni fraterne, amore che va molto al di là del-ledifferenze.Cosìilcamminodeigiova-ni ci dimostra che è possibile costruire una nuova civiltà dell’amore.Per finalizzare questo incontro comePJS(PastoraleGiovanileSalesia)abbia-moprogettatodellesfideperché,chihavissuto questi giorni, realizzi in concre-to questa nostra missione in ciascuna chiesa domestica e particolare. Siamocoscienti che il lavoro non è facile e senz’altro dobbiamo tenere aperto il nostro cuore alla grazia di Dio, alla sua proposta di essere sale e luce del mon-donellarealtàcheEglicidona.

Pe tutto questo e per molte altre espe-rienze che si annidano nella nostra mente e nel nostro cuore, rendiamo grazie al Signore ed eleviamo la nostra incessante preghiera per non aver pau-ra ed essere autentici discepoli e mis-sionaridelsuoVangelo,concoerenzaenell’impegno.Estendiamoilnostrograzieatuttiquel-li che ci hanno donato il loro aiuto ma-teriale e spirituale rendendo possibili questi incontri di grazia e di benedizio-ne.Lasfidacontinua,guardiamoalladolceeumilebontàdiGesù.“Tuttoatuttiigio-vaninellacarità”.

Suor Alexandra Carriòn

“Giovane salesio il Signore ha fatto opere grandi per te”

“Abbraccia il tuo passato con amore e gratitudine” Ecuador - Zona Nord

Settembre 2017 Vita Salesia | 23

Laici salesi L

Testimonianze dei giovani

Lenin Morales

La mia esperienza nell’accampa-mento è stata quella di svegliarmi di buon’ora, iniziavamo la giornata con la preghiera, quindi la colazione preparata dai compagni del gruppo che collaboravano perché noi vi-vessimobenequestomomento.Diseguito, abbiamo realizzato tutte le attività previste per la giornata: mi emozionava vedere tanti giovani uniti in fraternità che condivideva-no l’amore del Signore e il Carisma salesio.Mirallegramoltosaperechenelmiopueblo ci sono altri ragazzi, come delrestoinaltredifferentipartidelmio Paese, che hanno un medesimo ideale e molto più sapere che ora sono nostri amici… Le diverse attività che abbiamo re-alizzato mi hanno soddisfatto, non solo hanno messo alla prova le no-strecapacitàfisiche,masoprattuttole nostre conoscenze come Salesi e la capacità di responsabilità di ognuno. Una delle esperienze piùbelle vissute sono state le Cele-brazioniEucaristichechemihannoarricchito e spinto a continuare con entusiasmo nel cammino del Signo-re.Abbiamo vissuto insieme momenti di cadute e di risate che sono state ilpanediognigiorno.Ricordocheuna notte è stato acceso un gran-de falò attorno al quale si è rotto il ghiaccio che fino allora esistevadentroidiversigruppi.Allafineab-biamo terminato sentendoci tutti fratelli e agendo liberamente come siamo.Ringrazio il Signore e coloro che hanno reso possibile questo accam-pamento che è stata una delle mi-gliori esperienze di tutta la mia vita. grazie alla pastorale giovanile Sa-lesia.

Naty Vinueza

L’accampamento è stato una delle migliori esperienze che ho vissuto, non solo perché ho condiviso con altri vari giovani il medesimo cari-sma, ma ognuno di noi ha partecipa-to le proprie esperienze: preghiera, riflessione,aneddoti,giochiedina-miche,etc.Tuttoquestomihaaiu-tato a crescere nell’aspetto umano espirituale.Peròciòchemiriempiedi più il cuore è sapere che tutto ciò chesiamoèperamoredelSignore.E’ Lui checidà la forza, la fede, lasperanza e l’alimento di cui tanto necessitiamo e ogni volta che sto alla Sua Presenza la mia anima e il mio cuore si riempiono di luce e de-sideri di seguirLo dove io sto, senza disanimarmi, essendo una giovane salesialiberaegioiosa.Per questo posso dire che questo raduno mi ha offerto la miglioreesperienza vissuta nella mia vita e spero che Dio mi dia l’opportunità e la fortuna di proseguire condividen-do momenti meravigliosi con la mia bella PJS ,nella quale siamo un cuor solo.

24 | Vita Salesia Settembre 2017

Laici salesiL

La Pastorale Giovanile Salesia (PIS) dell’Ecuador ha parteci-pato, a Riobamba dal 28 al 30 luglio, al pRiMo RaDUNo Na-

ZioNaLe gioVaNiLe di tutti i movi-menti nazionali ecuadoriani.L’obiettivoèstatoquellodi“riflet-tere insieme sugli impegni dei gio-vani riguardo la Pastorale Giovanile

Nazionaledell’Ecuadorperattivarequei processi che rafforzino il loroessere protagonisti come discepoli -missionari di Gesù Cristo nella co-struzione della nuova società-la Ci-viltàdell’Amore”.amare, per essere segno credibile dentro la società di oggi e nella vita diservizionellaChiesa.Hannopar-tecipato 165 persone tra giovani e responsabilideidiversimovimenti.Sono stati trattati temi molto attua-li come le dipendenze, i mezzi di comunicazione, la politica, la fede, la famiglia, l’ecologia, la sessualità e l’autostima. Sono temidi grandeinteresse e fondamentali nei loro valori intrinsechi che è necessario conoscere ed approfondire per po-ter aiutare e fare un servizio attivo epositivodentroigruppi.Iltrattarequesti argomenti ci ha anche pre-parato a mantenerci più umili, met-tendo in azione quei valori che si devono praticare nel quotidiano ed essere così i giovani migliori nella mano di Dio, portando avanti sen-timenti di gioia e un impegno nei confrontidellanostrasocietà.La conoscenza del carisma di altri movimenti ci ha fatto riconoscere che dobbiamo proseguire crescen-

Giovani discepoli missionari - pjSRiobamba - Ecuador

Settembre 2017 Vita Salesia | 25

Laici salesi L

do concretamente guidati dai nostri pilastri fondamentali i quali ci aiu-tano a realizzare quel sogno che il nostro Fondatore ha chiesto per la gioventù: “preservare e preparare i giovani per renderli alla società membri validi e utili”.Siamo stati molto contenti di aver partecipato a questo raduno e aver vissuto questa grande esperienza formativa e soprattutto aver condi-viso, come Famiglia Salesia, il no-stroCarismaconaltri.Cisiamocosìmotivati per proseguire lavorando con impegno con e per la gioventù.

Daniel, Mishel (PJS Quito), Alexander, Luis (PJS Vásquez),

Cristina, Lenin (PJS Milagro), Joselyn, Alfredo (PJS Pelileo),

Vivian (PJS El Recreo), Mauricio, Jonathan, Daniela (PJS San Pablo)

e le nostre suore salesie.

Dalle ComunitàD

26 | Vita Salesia Settembre 2017

“tutto quello che io vedo intorno a me è dono tuo, Signore, lo metto sull’altare perchè diventi amore…”

quotidianamente nelle Case di RiposoS.FrancescodiSalese S. Giovanna di Chantal le

giornate sono scandite dalla pre-ghiera per tutte le necessità della Chiesa, del nostro Istituto e per chi siaffidaanoiperintercederepressoilPadre.Non poteva mancare, in questo pe-riodo, il nostro “grazie” per le Sorel-le che hanno festeggiato i giubilei di vita religiosa. Le due Comunitàsi sono riunite in festa, ed è stato un momento bello, semplice, dove ognuna di noi ha confermato a Gesù la gioia per la scelta di essere sua persempre.LaMessa,celebratadaDonGiampa-olo e Don Sergio, che ringraziamo di cuore, è stata partecipata con parti-colare intensità, e abbiamo implo-rato l’aiuto divino per essere quelle

donne consacrate “tutte di Dio e con il cuore aperto alle necessità dei fratelli” di cui il mondo ha biso-gno.AnchelapresenzadelleSorellecapitolari provenienti dall’estero, ha dato colore all’essere Famiglia Sale-sia, non solo a Teolo, ma in tutto il mondo.Cihannoportatounaventa-ta di giovinezza , di gioia, ma anche di grande affetto testimoniato con

gestieparole.“Grazie”alCorodiMestrinoperaverresoancorapiùsolennelagiornata.Non poteva naturalmente mancare un piccolo rinfresco dove ognuna ha offertoilsuosorrisoel’espressionedisincerafraternità.

Le sorelle anziane - Teolo

“ti dono la mia vita: accoglila Signore! ti seguirò con gioia, per mano mi guiderai…”

Con queste parole del canto abbiamo lodato il Signore e gioito con la nostra carissima Suor Maria Fedele che ha festeggiato il suo 100°

Compleanno.Pernoi tutte, leièunmodellodivitadaseguire: amabilità, semplicità e umiltà caratterizzano la sua giornata! Ci rendiamo conto, giorno dopo giorno, chevivereconleièundonodigrazia.Ainostriaugurie alla festa che le abbiamo preparato ha risposto con il suo sorriso di benevolenza, felice di essere accanto alla sorellachelacircondadiattenzioneediaffetto.CiuniamoaLEInellapreghieradigratitudineedilode,con la certezza che Dio ha operato meraviglie nel cuore di questa sua sposa fedele, di nome e di fatto!

Comunità “Chantal” di Teolo

Tutto è dono del Signore

Auguri per i 100 anni di sr Maria Fedele!

Teolo • PD

Teolo • PD

Dalle Comunità D

Settembre 2017 Vita Salesia | 27

Ciao Vita Salesia! Sono suorPatrizia e volevo scrivere qualche riga per raccontar-

vi la mia esperienza fatta in una delle nostre case di riposo, la casa “San Francesco di Sales” come la chiamiamo familiarmente. Ho datoun piccolo aiuto durante il periodo estivo ed è il terzo anno che offroquestobellissimoservizio.Ma il bello è che già dal giorno incui sono arrivata per la prima volta, sono stata subito accolta affettuo-samente da tutte le nostre sorelle anziane: vedevi solo dei volti sorri-denti e gioiosi di incontrarti anche se nonmi avevano vistamai. Sonostate tutte molto gentili, carine e io ho avuto la sensazione di...essercisempre stata: quando ero in fami-glia a casa mia, in Argentina, avevo dei nonni che mi sono molto cari e sono abituata all’anzianità. E poisentirsi tutte le volte riconosciuta, aspettata e amata produce tanta consolazione.Manonsoloinquestacasa, perché bastava attraversare la strada per trovarti a casa “Santa Giovanna di Chantal” e fare la stessa esperienza.Anche se sai che questo servizio mette in gioco le tue abilità, la tua tenacia, la tua pazienza, ti accorgi che prima o poi, le tue energie ven-gono ripagate da un bel sorriso da

una“ricaricaaffettiva”checambia-noiltuomododiessere.Questa esperienza “scelta libera-mente” mi ha aiutato a crescere, mi sono trovata con una realtà diversa, che normalmente sarebbe lontana dal mio quotidiano, una esperienza che mi ha dato un bagaglio di risor-se umane e spirituali che mi accom-pagneràdurantetuttalavita.Ho avuto l’occasione di vivere molte situazioni incredibili insieme a loro: ascoltare le loro storie di vita, di consacrazione, quanto hanno fati-cato per portare avanti l’Istituto e le sue opere, mi hanno fatto provare una grande emozione…Noi giovani ci troviamo ad avere, attraverso le sorelle anziane, un passato ricco di storia che non possiamo dare per scontato e ancor meno ignorarlo.È fondamentale invece conoscerlo, custodirlo,farnetesoro.Un aspetto per me molto importan-te è stato vivere il quotidiano insie-me, generazioni diverse di età e cul-tura che si incontrano per gli stessi ideali, dentro uno stesso Carisma.Per me è stato bellissimo fare espe-rienza insieme a loro e constatare che nonostante la fragilità fisica,la poca salute, il muoversi lenta-mente o l’aspettare che qualcuno ti accompagni nei diversi posti della casa tramite l’inseparabile sedia a

rotelle, ci sia stata sempre la voglia di pregare per “tutto il mondo”, per la Chiesa, per la Congregazione facendo di questi momenti tempi sacri.Erabelloedivertentevederledavanti alla televisione partecipare attivamente ai programmi di infor-mazione o all’ascolto del Papa e delle sue catechesi. I momenti disvago si trasformavano in labora-torio dove creavano delle piccole opere d’arte con l’uncinetto, con i ferri,conitelai,l’agoperilricamo.Ho sempre amato due cose delle persone anziane: la semplicità che hanno, che ricorda quella dei bambi-ni, unitamente alla loro esperienza di vita, un qualcosa che vale più di milleenciclopediemesseinsieme.Ringrazio per l’opportunità di scri-vere e condividere questa mia pic-cola grande esperienza, che spero possa essere una umile riconoscen-za anche per le nostre suore infer-miere ed assistenti che dedicano il loro tempo alle nostre anziane e malate e alle nostre suorine “in riposo” che vivono e pregano ogni giorno, per tutte noi che siamo in attività e che fanno sentire a chi è di passaggio, come me, che hai vissuto una bella avventura…

suor Patrizia Sanchez

Qualche giorno d’estate a…casa “San Francesco di Sales”

Teolo • PD

Dalle ComunitàD

28 | Vita Salesia Settembre 2017

È un anno che nella comunità dei fedeli della Diocesi di Alife Caiazzo sono presenti le suore

dell’ordine di San Francesco di Sales; queste sorelle tra i diversi compiti affidati hanno avuto anche quellodi affiancare il ParrocoDonAndreaDeViconellagestionedell’oratoriodiocesano “San Domenico Savio” e dell’Oratorio Salesiano “San Giovanni Bosco” entrambi siti a PiedimonteMatese.In modo particolare, per quanto con-cerne l’Oratorio Salesiano di Piedi-monteMatese,occorredirechetalerealtà è molto particolare perché rappresenta uno dei pochi esempi di oratori salesiani gestiti dall’Associa-zione Salesiani Cooperatori, ossia il terzo ramo della Famiglia Salesiana, ovviamente sotto la supervisione delParrocoDonAndrea.Pertanto, l’opera svolta presso l’Ora-torio Salesiano da parte delle sorel-le è stato esemplare, perché hanno affiancatoconl’amorevolezzadiunamadre i salesiani cooperatori nelle quotidiane attività oratoriane, con-

sigliando e suggerendo di volta in volta le azioni da compiere per aiu-tare i ragazzi che frequentano l’o-ratorio stesso a diventare, secondo una espressione molto cara a Don Bosco, buoni cristiani ed onesti cit-tadini.Il loro lavoro è stato particolarmen-te importante durante il periodo dell’Estate Ragazzi, quando in ora-torio accorrono oltre 150 ragazzi dai

7 ai 14 anni animati da circa 40 ani-matori che hanno un’età compresa trai16ei25anni.L’estateRagazziè il momento più intenso della vita oratoriana e viene coordinato da una equipe di salesiani cooperatori chequest’annoèstataaffiancatadaSuor Rosa dell’ordine di San France-scodiSales.La giornata tipo dell’Estate Ragaz-zi iniziava alle ore8.30quandogli

Un’estate ragazzi… con sapore materno!

Piedimonte Matese • CE

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Settembre 2017 Vita Salesia | 29

animatori, guidati da Suor Rosa, si incontravano per la preghiera del mattino e per predisporre l’animo a trascorrere la giornata secondo la volontàdiDio.Successivamentealleore9.00siorganizzaval’accoglienzadei ragazzi che, con fare scattante e con il sorriso sul viso, correvano in oratorio allargando le braccia per salutareglianimatori.Anche nell’accoglienza Suor Rosa è stata un punto di riferimento sia per gli animatori, sia per i genitori ma soprattutto per i ragazzi che ve-devano in lei una mamma pronta a prendersicuradiloro.Successivamente, si organizzava un momento formativo in cui i ragazzi erano divisi per squadra e un mo-mento in cui si raccontava la storia che faceva da tema per tutto il pe-riodo. Il tema quest’anno è statoincentrato sul sogno e sul desiderio per aiutare i ragazzi ad inseguire i

proprisognieanonsoffocareipro-pridesideri.Suor Rosa a questo proposito ha of-ferto a tutti gli animatori un contri-buto notevole, raccontando la sua personale esperienza su come ha lottato per raggiungere il suo desi-derio di diventare sposa di Cristo, nonostante molti ostacoli incontra-ti; affermando che sono state pro-prio le tante difficoltà che hannoreso ancora più bello raggiungere finalmente il proprio sogno. Il suoracconto ha lasciato tutti gli anima-tori entusiasmati dal carisma di Suor Rosaedalsuomodocosìaffabileesemplice di avvicinare i ragazzi che conleisisonosentitiaproprioagio.Dopo il momento formativo l’equi-pe organizzativa spiegava a tutti i ragazzi igiochie lesfidechesisa-rebbero sviluppate nella giornata tra le varie squadre; il tutto avveniva sotto lo sguardo amorevole di Suor

Rosa che era pronta sia ad accoglie-re a braccia aperte il bimbo che, ca-dendo, piangeva e aveva bisogno di essere rassicurato sia a consolare la squadra che, avendo perso, era sfi-duciata.Questo era l’andamento di tutta la settimana e poi il sabato pomeriggio c’eralaSantaMessaacuipartecipa-vano tutti i ragazzi delle varie squa-dreconiloroanimatori.L’estate Ragazzi si organizza nell’O-ratorioSalesianodiPiedimonteMa-tese da oltre 50 anni, ma quest’anno ha avuto un sapore diverso, più ma-ternograzieallapresenzaedificantedi Suor Rosa che ringraziamo con tuttoilcuore.Ringraziamo con tutto il cuore tutte le suore di San Francesco di Sales che sono presenti nella realtà orato-rianadiPiedimonteMatese,perchécon la loro testimonianza ed il loro esempio ci hanno avvicinato mag-giormente alla spiritualità di San Francesco di Sales e grazie a loro abbiamo capito perché San Giovan-ni Bosco ha voluto fortemente che i suoi seguaci prendessero il nome di salesiani!Grazie Signore perché hai arricchi-to il nostro oratorio salesiano della presenza così esemplare ed educa-tiva delle suore di San Francesco di Sales.

Cinzia ArenaCooperatrice salesiana

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30 | Vita Salesia Settembre 2017

“La pietà popolare manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i po-veri possono conoscere”

Paolo VI

arriva la primavera a risveglia-re una splendida natura che circonda questa parte della

Campania irrigata dal Volturno e“vegliata” dal gruppo del Matese.Contemporaneamente si stanno mettendo in movimento altre real-tà e noi, giunte in questa località solo da un anno, siamo spettatri-ci, tra il curioso e l’ammirato, di unapietàpopolareinedita.LevarieConfraternite e i comitati parroc-chiali sono in fermento per orga-nizzare i preparativi e lo svolgersi delle numerose feste, celebrazioni, processioni che da secoli si svolgo-no in questo territorio e richiamano tante persone che vivono lontane, anche all’estero, ai luoghi di origine per mantenere le antiche tradizioni deipadri.Lacittàallorasipopolaesi anima di una atmosfera gioiosa di religiositàedifestainsieme.Apre il ciclo dei momenti più inti-mamente importanti, tanto sentito

e vissuto dal popolo, la processione con la statua del Cristo morto, ac-compagnatodalle statuedellaVer-gine Addolorata e dell’apostolo S.Giovanni.L’atmosfera è intensamente pregna di preghiera: numerose sono le per-sone che seguono in silenzio, con la preghiera, il canto, per le vie delle tre parrocchie di Piedimonte, la sta-tua del Cristo, mentre moltissime altre, disposte ai lati delle strade, assistono devote e profondamente coinvolteilritopietoso.I valori cristiani di un popolo si esprimono così in manifestazioni che sanno di antico, ma permango-no nel tempo perché radicate nella loro interiorità e questo anche nei giovani.

Arriva poi maggio che per i piedi-montesi è il mese dell’Immacolata: riunioni organizzative all’infinitoper l’entusiasta comitato e… poi si parte! Tutti devono partecipare. Sipassa dunque di casa in casa per la raccolta delle offerte… il pocodi molti, farà il tanto che necessita perché nulla manchi allo splendore dellafesta.

Nove giorni dalla grande celebrazio-ne, si inizia in chiesa il “novennario”: preghiere formulate in anni lonta-ni dagli antichi devoti dalla fede semplice e fiduciosa. I vari gruppi,le confraternite, si alternano per animare la liturgia. Gran fermentoanche lungo le strade: grandi lumi-narie,infiorateeseguitaconlacolla-borazione degli abitanti delle varie strade.

Ed ecco il 21 maggio. Dall’alba altramonto … un continuo andirivieni nella chiesa di “Ave gratia plena” per le celebrazioni eucaristiche e pervenerareMariarappresentatadaunabellissimastatua.All’esterno fin dalle prime ore,esplosione di “botti” e musica con la partecipazione dei vari gruppi bandistici.Indubbiamenteaiprofaniverrebbe da dire che c’è tanto spre-co di soldi, ma vivere accanto alla gente vuol dire anche entrare nella lorocultura.A tutto questo segue alla sera una lunga processione attraverso i quar-tieri di Piedimonte: un cammino in-sieme, pregando e cantando le lodi a Maria con la partecipazione del

La pietà popolare, vita di un popoloPiedimonte Matese • CE

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Settembre 2017 Vita Salesia | 31

Vescovo Mons. Valentino di Cerbo.Un momento forte avviene quando in piazza, di fronte al palazzo muni-cipale, il sindaco consacra a Marial’interacittadinanza.NonsipuòtrascurarelafestaperS.Marcellino,martire dei primi tempidella Chiesa, patrono di Piedimonte esobborghilimitrofi.Mostre,merca-tini, museo contadino, visita al pa-lazzo ducale e tanta musica…in chie-sa celebrazioni eucaristiche a tutte le ore…una lunghissima processione di tre ore di cammino con la sosta al palazzo municipale per la consegna delle chiavi della città al santo Pro-tettoreebaciodellereliquie. Ipar-

tecipanti sono tanti anche arrivati dallaSvizzeraedInghilterra.ColmesedigiugnoarrivaS.Antonio,amatoinmanierastraordinaria.Tro-vi la sua immagine ovunque. Altrafesta con relativa processione. Conluglio poi si aprono i festeggiamenti perlaMadonnadelCarmine,quindiSant’Anna…Gli antenati hanno lasciato in dono alle nuove generazioni queste mani-festazioni di fede, una fede sempli-ce,masincera.Fuochid’artificio,mu-sica, tanti passi insieme sono anche in questi tempi oscuri, incerti vengo-no considerati per queste zone della Campania come espressione di de-

siderio di grande risveglio, di pace, di serenità, di collaborazione, anche di impegno sociale per un futuro da consegnareaigiovani.Anche la pietà popolare quindi vive e aiuta a creare sogni, entusiasmi ed amicizie e tanta speranza per un fu-turomiglioreprotettodalcielo.

suor Celestilla Franzolin

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32 | Vita Salesia Settembre 2017

NelcortiledellacasadiS.Polo,aVenezia,nellapiccolagrot-ta adagiata al muro di cinta

dove si arrampicano edera e gelso-mino, accanto al portone d’ingres-so della Scuola Materna, una bellastatua in marmo della Madonna diLourdes, sorvegliava attenta i giochi dei bambini, le loro corse a volte troppo vivaci, i piccoli litigi su e giù sullo scivolo… Davanti a Lei si raccoglievano in preghiera con canti e invocazioni anche gli alunni della scuola elementare, sostavano le mamme e le nonne e, quanti entra-vano di passaggio, si facevano il segno della croce…E la Madonnina di Lourdes con unsoffuso sorriso quante preghierineha ricevuto, quante benedizioni ma-ternehaoffertoconlarghezza!Erano anni lontani, potrebbe direqualcuno…un passato nostalgico!Con la ristrutturazione della scuola e della cappella, ecco che la grotta elaMadonnasonosostituitedaunmosaico di maggior valore, rappre-sentante ugualmente la MadonnadiLourdes.Ecosì,caricadistoria,dimemoria e di tanti bacetti di bambi-niingenui,lastatuaèfinitainunan-golo buio del magazzino, avvolta in teli di plastica, tranquilla, a ricordare ilgloriosopassato.Alla comunità salesia però, piangeva il cuore, pensare là, quasi trascurata, la Madonnina bianca con gli occhirivolti al cielo, sempre disponibile all’ascolto dei piccoli e dei grandi…

Ad inizio estate 2015, un giorno la superiora, suor Giorgetta, mi pro-spetta il desiderio della comunità delle suore salesie di San Polo di donarelabellastatuadellaMadon-na. Era un peccato che rimanessein deposito inmagazzino. Subito ilpensiero mi porta alla Cittadella del

cielo della Vena d’oro a ponte nelle alpi (BL).È un Centro di formazione ed aggre-gazione giovanile e comunità aperta all’accoglienza. Ha sede nella storica struttura del 1800, già sede di bagni terapeutici, capace di accogliere la regina Margherita e il poeta Carduc-ci. Trasformata, con gli anni, in casa

colonica è passata ad un privato ed è stata data gratuitamente alla Asso-ciazione “Nuovi Orizzonti” con riferi-mento a Chiara Almirante. I membri lavorano in iniziative ed attività tese alla prevenzione, al ricupero dei mi-nori e di persone in situazione di di-sagio, collaborano con le parrocchie nel periodo dei campi - scuola estivi

La statua della Madonna da Venezia … a Belluno!

San Polo • VE

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e, da una decina di ospiti, il numero sale a 40. La struttura comprende ora quattro edifici e un grande parco e gli ospiti sono coordinati da un respon-sabile laico e da un sacerdote con funzioni di Padre Spirituale.All’interno della Comunità, la devo-zione mariana è molto sentita e ho quindi immediatamente immagina-toquantopotesse“sentirsiacasa”.La proposta, girata ai responsabili della Comunità, è stata accolta con entusiasmo.Faccio un piccolo inciso: all’epoca, daalcunimesierotornatodaMedju-gorie e, quando ho presentato la propostaallaVenad’Oro,unadelleresponsabili mi ha riferito che da pa-recchio tempo, in Comunità, pensa-vano di portare in sede un’immagine dellaMadonna…Dalle parole ai fatti: delicatamente avvolta in una coperta per evitare urti accidentali, caricata nel baga-gliaio della mia auto, l’ho portata

allaVenad’Oro:l’accoglienzaèstatapari a quella dedicata ad un ospite illustre!Subito è stata trovata anche un’i-donea collocazione. A dire il veroil “dove metterla” l’ho avuto ben chiaro dal momento in cui era ar-rivata l’offerta: davanti all’edificioprincipale della vecchia casa colo-nica c’è un muretto in pietra viva da cui un tempo fuoriusciva una bella fontanella. Cambiate le conduttureidriche, ora restava solo la vasca in Pietra d’Istria: quale migliore “men-sola” per appoggiare la statua?!Riempita di sabbia e sassi bianchi, è risultata perfetta anche nelle di-mensioni e non poteva che essere altrimenti d’altronde…Ora laMadonnina accoglie tutti gliospiti che arrivano in Comunità e, anzi, è diventata il punto di riferi-mento per la recita del Rosario esti-vo. Collocate a semicerchio alcunepanche donate da una Parrocchia

vicina,tuttiigiornialle18.00,l’inte-ra Comunità si riunisce attorno a lei perlarecitadellepreghiere.Credo di poter dire che migliore col-locazione non poteva essere trova-ta!Ora le suore salesie sanno che la Madonninadi Lourdesèancoraos-sequiataedamatadatantepersone.il progetto Cittadella Cielo prevede piccoli villaggi di accoglienza dove chiunque si sente solo, emarginato, disperato, possa sentirsi accolto, sostenuto e amato. Sono contento di farlo sapere…

Roberto Barison

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L’invito di Gesù: ALZATI, VA’ ENONTEMERE,hafattodatito-loalnostroCampoEstivocon

ragazzi e giovani della Parrocchia di Spezzano.

I ragazzi dalla terza media e supe-riori insieme agli educatori, cuochi, Don Paolo ed io, siamo partiti la domenica 23 luglio da Spezzano, lasciando dietro la caldissima estate che ci accompagnava per arrivare a VezzaD’Oglio,(provinciadiBrescia),un luogo fantastico, immerso nella natura e allo stesso tempo un luogo confortevole, dove ci siamo trovati con un bel fresco… La temperatura erascesafinoa15,20gradi:sista-va da Dio! Il gruppo era numeroso, molto animato e ha fatto prevedere subitogiorniintensiefelici.Adesso proverò a descrivervi una giornata tipo: alla mattina ci si al-zava abbastanza presto e la prima cosa era ringraziare Dio attraverso la preghiera mattutina, oppure c’era la

partecipazioneallaSantaMessase-condo com’era programmata la gior-nata, poi la colazione. Chi aveva ilturno del servizio insieme a qualche educatore, Don e Suora, rimaneva

in refettorio a dare una mano a spa-recchiare lavare le tazze… mentre le squadre che erano libere, insieme agli altri educatori, andavano a rior-dinare le proprie stanze e a prepa-

Alzati, va’… e non temereSpezzano • Modena

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rare lo zaino per l’uscita con delle attività programmate. Era tutto unfermento, un correre, un darsi da fare…E poi…via per raggiungere lametaproposta.Seeradacammina-re, lungo la strada si chiacchierava, si ridevae si scherzava.Nelpome-riggio iniziavano altre attività, gioco emerenda.Iltempopassavaveloce,sembrava non avessimo tempo da perdere.Dopocena,ognisera,sifa-ceva qualcosa di diverso: un gioco a squadre, si vedeva un film oppure,per un’occasione speciale, la veglia di preghiera e la festa dell’ultima sera. Sempre si finiva la giornatacon una preghiera e poi si andava adormiremoltoallegrie rumorosi.In campeggio si impara soprattutto che bisogna fare sempre un po’di servizio agli altri, essere attenti ai bisognidei compagni.E inostri ra-gazzisonostatigenerosi.La cosa più divertente, in quanto alla fantasia, è stata la serata “tutto al rovescio”, non solo i vestiti erano alla rovescia, ma anche la cena che aveva iniziato con la frutta e per ulti-mo il primo piatto; si camminava in-dietro per servire a tavola e anche le nostre cuoche si sono lasciate pren-dere da questo gioco mettendosi i vestitirovesci.Altri momenti importanti sono stati lesfidefisiche:alparcol’avventuracome l’Albering o la salita al monte a quasi 2000 mt, camminate, salite e discese,qualchescivolata...insiemeaimomenti di preghierae silenzio.Tutto è stato molto apprezzato dai ragazzi.È per questo che il campeggio oltre ad essere una esperienza di diverti-mento, è anche una esperienza nella qualesipuòmaturarenellafede.Il tema del Campo ha aiutato i ra-gazzi a capire che le parole di Gesù “Alzati va’ e non temere” era proprio questo. Non temere... di realizzarecon le scelte che fai, un intreccio ori-

ginale di vita! Abbiamo ricordato le scelte piccole e grandi, che i ragazzi hanno già fatto, che però possono ancora fare. Punti fermi che dannounorientamentoeunadirezione.La bellezza della natura di VezzaD’Oglio e dei paesini d’intorno ci ha fatto godere e sentire che era Gesù stesso che si faceva presente, ci accompagnava e ci dava la grazia di poter vedere ogni cosa con gli oc-chidiDio.Cihaspintoafarcidelledomande: “Quali sono i punti fermi nella nostra vita?Quale disegno cisembra di intravedere per il cammi-

nofattofinoadora?”E’ valsa la pena faticare tanto perraggiungere la meta consideran-do il panorama meraviglioso che ci aspettava, anche se la nostra vera meta era ed è un’altra!

suor Patricia Sànchez

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36 | Vita Salesia Settembre 2017

… LaBellezzasalveràilMondo… così mi vien da pensare, una breve divagazione per

tirar le somma di questi cinque anni, lunghi, interminabili. Gliela faremocon tutti i nostri obblighi, i necessari impegni, le nostre mancate puntua-lità.Dai, sbrigatiarriveremotardi,…oggi c’è pioggia, non possiamo cor-rere … dai sbrigatevi, altrimenti Suor Aldina ci guarda di traverso, e che diciamopoiallaNostraCaraMaestraMimma? … e alle altre Maestre? …non è bello arrivar in ritardo, non è carino…! È vero Annapia, e tu Antonio Pezza, che ne pensi, e Jenia, e Graziella, Debora, Giada, Angelica, Simona, Cristiana, Flavia e Giovanni, Dario, Michele, Andrea, Antonio D’Accin-dio, Mauro, Filippo, Michelangelo,Francesco … cosa ne pensate di que-sti anni, di tutti questi giorni trascor-siinsieme,aimpararecosedifficilis-sime … quasi impossibili da capire, e ora a vedervi così cresciuti, cosi pieni di vita, così sazi di conoscenza, che quasi non vorreste più crescere …, e mi vieni ancora tu alla mente Jenia, il biondo anatroccolo, di una lingua complicatissima … di terre lontane … Quantecorseaperdifiato,dallapor-tadicasasinoaScuola.Eoraeccoliqui. L’orologio quasi non lo sentia-mo più, esso implacabile, batte il suo tempo, il tempo di tutti Noi; non uno sbaglio, qualche giorno… qual-cheora…magari.No.Nessun errore, nemmeno di un se-condo, e così ci accorgiamo adesso, che son quasi terminati, tutti questi anni, dissolti, evaporati, in un istan-te, uno schiocco delle dita, e voilà, i pensieri si accalcano tra le nostre memorie quotidiane, i nostri piccoli ricordi, in questo gruzzoletto di se-condi che ci siamo riservati per un Arrivederci, di piccoli pensieri e ri-flessioni, inquestomomento, l’infi-nito momento, in un luogo, il nostro,

così piccino che al confronto del mondo è ancor più piccolo e piccino chemai.Ragazzi, questo è un luogo incantato della nostra terra, che ancor riesce a far germogliare menti, capaci di do-nar Infinite Saggezze. Un sentierodifficile,quellodi trasmetteree farattecchire Conoscenza, nel Nostro Tempo con tutti gli strumenti che la tecnologia ci propone, quasi non ca-pirnepiù il sensoefiguriamocidelTempo Passato, e qui parlo della no-straStoria.La Fortuna di incrociar Amabili Per-sone dotate di Saperi e Regole che giorno dopo giorno vi hanno di-schiuso le porte della Conoscenza insegnandovi tutto quello che pos-sedevano.EpoilascopertadeiValoricomel’A-micizia, che vi lega da qui a tutto il futuro che andrete ad esplorare, il Rispetto delle regole senza imbro-gliare.LaDisciplinacomestrumentodell’Esistenzacheviaccompagnerà,e state attenti, non facciamo i furbi, ci sarà sempre qualcuno che vorrà sfruttare la vostra Intelligenza, la vostra Sensibilità, la vostra Umanità diBambiniqualisiete.Non permettete mai a chi con ar-roganza e spavalderia approfitti diquesteVostreIntelligenze,delleVo-streBellezze.

Sappiate che l’istruzione è l’arma più potente che noi possiamo usare percambiareilmondo...echimatu-rerà il coraggio di volgere lo Sguardo oltre la Siepe, andando oltre l’ultimo orizzonte, avrà il Piacere e il Dono di toccarcolCuoreelaMente,l’InfinitaBellezzacheSalveràilMondo.Un ultimo suggerimento ho da in-vitarvi a non dimenticare mai: Non smettete di sognare, nemmeno una volta.Èdaisognichesihal’intuizio-ne di cambiare il mondo, è da loro chesiha ilCoraggiodiandarefinoinfondo.Nonfatelomai.Un Grazie di tutto Cuore per quanto avetetrasmesso.UnGraziepartico-lare a Suor Aldina, che possedendo una forza fuori dal comune nel rac-cordare tutto quanto esiste nella Scuola dei “Principi di Piemonte”, trattaiSuoiAllievicomeunaMissio-ne. Un Grazie Sincero alle Maestretutte,allaMaestraMimma,aCarme-la,adAngela,aMaria,adAntonietta,e in ultimo e non per ultime a suor Lorena e suor Rosalia che hanno do-nato e trasmesso le mille e più cose da rendervi sempre più Grandi, a questi Piccoli Uomini e Donne del nostroPiccoloMondodiAlvignano.Un papà che ringrazia a nome di tutti e mi auguro di rincontrarvi ancora!

Alberto

Pensieri sparsi per un “non addio”Alvignano • CE

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Settembre 2017 Vita Salesia | 37

Il Campeggio è sempre una opportunità che il Signore ci offre, accogliamo con gioia questo bellissimo DONO.

Domenica 25 giugno, il salo-ne “Amici” viene invaso da valigie e borsoni colorati,

genitorie ragazzidi4°,5°elemen-taree1°mediasonotutti inchiesaper la Santa Messa con l’aperturadel campeggio. Che bello iniziarequesta esperienza; guidati e accom-pagnati da Gesù Eucaristia e dallasuaParola.Peralcunièlaloroprimaesperienza senza la presenza dei genitori e si legge nei loro volti la titubanzadeldistacco.Alleore11dallapiazzadalcomune,un forte abbraccio a mamma e papà con qualche lacrima che si cerca di nascondere e poi…partenza verso la destinazione “Hotel Buona Stella –Cimoncino”, una stupenda località montana.All’arrivo, dopo aver depositato le valigie troviamo Pietro, Adalgisa e Stefania che con tanto amore hanno preparato una buona pastasciutta calda. Poi, sistemazione nellestanze… verso le quindici ha inizio il nostro campo, la nostra avventura!Tema: Up… parla di amicizia, amicizia con gesù e tra di noi.Per capire e ricordare ciò che Gesù Vero amico, ha fatto per noi, conun piccolo laboratorio, abbiamo impastato dei panini simbolo della Eucaristia,sopraabbiamoincisounapiccola croce, sacrificio di Cristo “Mio vero Amico” che ha accettatodi morire sulla croce per me, rimanendo però in mezzo a noi nel paneeucaristico.Nell’allegria più assoluta e con un grande impegno i giorni sono passati velocemente, tra gite, passeggiate, giochi, divertimenti i più vari, circondati da bellissime montagne.Enonèmancataqualchecuriosaavventura.

Ringraziamo Don Antonio, gli animatori che dopo la stanchezza del GREST, hanno accettato di seguiregli amici più piccoli, per rendere più gioiosalaloroesperienza.Ricordiamo che quando si lavora per amore e con amore si prova tanta gioia e tutto riesce bene.Unsalutoaffettuosoatutti.Emagaricerchiamo di mantenere i ricordi più belli del Campeggio, le amicizie affettuose, soprattutto la vera amicizia con Gesù che è l’esperienza più interessante. Arrivederci,speriamo, il prossimo anno!

suor Iole Sinigaglia

Primo campeggio assiemeSan Giovanni Battista • Fiorano

38 | Vita Salesia Settembre 2017

MissioniM

Le suore Salesie di Mochumì – Perù sco-prono nell’allegria dei bambini e dei giovani anche attraverso l’apertura e la spontaneità del loro ESSERE, la più vera

stradadellaMissionechetrasmetteGesù,lasuavita,isuoiinsegnamenti.Con bambini e giovani abbiamo appreso la sem-plicitàe la confidenzadi sentirci amatidaDio,in ogni situazione concreta dove l’obbedienza ci invita afiorire.Osservando la realtà che ci cir-conda , dopo aver già iniziato a lavorare con i bambini, nella scuola materna e nella catechesi, abbiamo visto l’importanza di prenderci a cuo-re i ragazzi e giovani e abbiamo dato inizio alla Pastorale Giovanile Salesia (PJS) sull’esempiodelle nostre consorelle dell’Ecuador. Abbiamocominciato con un gruppo di giovani che hanno collaborato in alcune attività della Parrocchia come preparazione delle giornate giovanili nella DiocesidiChiclayo.Hannoappoggiatoleperso-ne che hanno perso tutto durante il rigido inver-nochehacolpitoMochumìeivicinidistretti.Inoltre, questa iniziativa ha fatto emergere la necessità di dare un orientamento ai giovani desiderosi di un incontro più ravvicinato e pro-fondoconDio.Alloraèstatodecisocheigiova-ni si riuniscano nella nostra casa per gli incontri nei quali cerchiamo di orientarli con tematiche cheliinteressinoedelleproposteadattealoro.Cerchiamo anche di far sì che la Parola di Dio sia quellacheguidaillorocammino.I gruppi sono seguiti da suor Andrè e sor Rosme-ry come si vede nelle foto, che con la loro vitalità e capacità riescono a coinvolgere i giovani nella formazione,maanchenelleattivitàmanuali. Inquesto periodo sono avviati in attività che li im-pegnanoalserviziodeipiùbisognosi.Livedia-mo entusiasti e costanti nel compiere quel bene chevienelorosuggerito.Speriamo tanto che la pastorale iniziata progre-discaefruttifichiperilbenedellaChiesaedelterritorio che si arricchisce di giovani entusiasti epositivi.IlSignoreciaiuti!

Salesie della Comunità di Mochumì - Perù

Condividiamo la gioia dell’amore di Dio manifestato nell’uomo

MoChuMì > Perù

Settembre 2017 Vita Salesia | 39

Missioni M

“I fondamenti dell’opera del Sales sostengono che la santità e la perfezione si possono ottenere attraverso virtù semplici, gioiose, raggiungibili da tutti.Non solo questo però, Egli difende ed esalta le grandi virtù come l’obbedienza, la povertà, la castità e nello stesso tempo stimola anche a vi-vere con semplicità, buon umore e amabilità”.

Lunedì 21 agosto abbiamo avuto la grazia grande di incontrarci con le nostre sorelle del Monastero della Visitazione che sitrova nella città di Rio Cuarto nella pro-

vincia di Cordoba. Ci hanno accolto con moltagioiaedospitalitànelparlatorio.E,nell’entrare,ci hanno salutato con: “Dio sia benedetto!” che è anche il saluto delle salesie, quindi ci siamo sentitesubitocomeacasanostra.Abbiamo condiviso molte altre cose che Dio sta operando nella nostra Congregazione e nel loro Ordine: i nostri aneliti, le nostre speranze e an-che quella situazioni più complesse che hanno bisogno di preghiere comuni perché il Signore ci donilasualuceelasuaguida.Attualmente leVisitandinestannoraccogliendodei fondi per poter costruire il convento perché la casa dove abitano è troppo piccola per conti-nuare a svolgere la loro opera e hanno necessità ditraslocare.

Più tardi, ci hanno invitato a condividere il pran-zo con loro e, di fronte al busto in legno di S.Francesco di Sales, abbiamo cantato gli auguri di buoncompleannoalSantoPatrono.Abbiamo respirato un clima di amabilità, dolcez-za,comunioneedaffabilitàchetantopiacevaalSantoVescovoeconquestoscambiodiconver-sazioni,diriflessionispirituali,cantiebuonumo-recisiamoarricchitevicendevolmente.Siamo ritornate a casa con il cuore colmo di amo-re di Dio e di gioia per saperci fraternamente unite e per aver attinto a così grande spiritualità salesia.

suor Luigina, suor Rosana,suor Vanesa M., suor Cecilia,

suor Vanesa C.

Salesie e visitandine insieme… per il 450° della nascita del Sales

CorDoBA > ArGeNTINA

40 | Vita Salesia Settembre 2017

MissioniM

Festa patronale nella cappella “S. Francesco di Sales”

CorDoBA > ArGeNTINA

Questo lo slogan del tri-duo per la festa patro-nale realizzata nella Cappella della Madonna

del Carmine e di San Francesco di Sales dal 23 al 27 agosto u.s. Ilgiorno della festa e precisamente il27agosto,alleh.10.00abbiamocelebratolaS.Messaconilparrocop. Osvaldo Morero e la comunità.Egli,nell’omelia,hamessoinrisaltol’unione con Dio che il Santo aveva e che ha trasmesso a quanti lo cir-condavano; questa stessa unione gli permetteva di non disanimarsi e trovare grande pace perché si sen-tiva sempre amato e sostenuto. Ilparroco così ha invitato la comunità dei fedeli a cercare sempre di con-templare Dio, unirsi a Lui per essere uniticomefratelli.Alle12.00sièproseguitoascoprirela pietra basale dei saloni collocata 25anni fa. Sotto lapietra c’eraun

contenitore che conteneva gli Atti e i nomi delle persone che allora, fa-cevanoparte della comunità. Sonostati cambiati e sotituiti i nomi con quelli delle persone che attualmen-te compongono la comunità. Poi siè passati alla benedizione dei saloni recentementeristrutturati.Alle 13.00 abbiamo condiviso congioia il pranzo insieme, mentre al-cuni gruppi folcloristici della zona hannoeseguitodanzetipiche.Ilcli-ma generale è stato caratterizzato da tanta allegria e gradimento e si

può dire che nello spazio di 50 anni, Dio ha operato e va operando con la sua presenza in questa zona dove è ubicata la Cappella che fa parte del-la Parrocchia di Nostra Signora del Rosario.

Desideriamo presentarvi una breve rassegna del lavoro svolto dall’ar-rivo della nostra Congregazione nella parrocchia Nostra Signora del Rosario e San giuseppe operaio, nel Barrio 1° Maggio.Per grazia di Dio siamo giunte in questa comunità parrocchiale tre annifainvitatedalparrocop.Osval-doMorero.Nel 2015, suor Sabrina, suor Adria-na e suor Valeria hanno condivisoalcuni incontri del progetto di vita con i giovani e hanno visitato spo-radicamente le Cappelle che fanno partedellaParrocchia.Durante il 2016, suor Laura e suor

“Viviamo con allegria e perseveranza

come San Francesco di Sales”

Settembre 2017 Vita Salesia | 41

Missioni M

Vanessahannopotutovisitare,tuttiisabati,leco-munità e i gruppi per condividere e approfondire lafedeinGesù.Inquest’annoabbiamoconosciutoquestabellaCappelladiS.FrancescodiSalesnellaquale, inoltre, abbiamo condiviso tanto Patrono! Nel 2017, continuiamo ad accompagnare e visitare lefamiglie,leCappelleeigruppielafinesettimanaspecialmente,cidedichiamoallacatechesi.Condi-vidiamo con tutti il desiderio di lasciarci trasforma-re per Dio, per vivere nella gioia e perché tutti pos-siamo prendere coscienza che la santità può essere raggiuntaevissutadatutti.

suor Vanesa e le postulantiRosanna Fernandez e Rocìo Mìnguez

42 | Vita Salesia Settembre 2017

MissioniM

Il grande desiderio di Gesù che i bambini, lo avvicinino, lo amino, si fa realtà nella catechesi, dove Gesù, per mezzo delle catechi-

ste si fa bambino lui stesso per raggiungere il cuore dei bambini, già che loro come terreno fertile, mostrano grande desiderio di cono-scerlo attraverso la sua Parola. Inrealtà, dentro la loro casa ricevono scarsa formazione cristiana perché i loro genitori sono occupati a trovar lavoro, a cercare i viveri materiali e hanno trascurato il vero alimento checonduceallavitaeterna.Conildesideriodirafforzarelavitadi fede, abbiamo realizzato del-le convivenze in preparazione ai sacramenti nella parrocchia “San José”. La convivenza si svolgeva invario modo: momenti di ricreazione, preghiera con la Parola di Dio con-divisa e drammatizzata, la visione divideoelariflessioneprofondasuogni sacramento, sollecitando l’im-pegno sincero dei genitori perché sianoperifigliunatestimonianzadi

vitacristianacredibile.Ci sono stati anche momenti di gio-ia, di interesse per la conoscenza maggiore della vita di Gesù, il suo insegnamento che porta a dare una

risposta: imitarlo per crescere nella fede, imitarlo nell’amore e nell’im-pegno verso il fratello, come buon samaritano, essere un bambino, come un samaritano dentro la pro-priacasaedentrolasuacomunità.La semente è stata sparsa dentro i cuori di tutti sia dei bambini sia dei genitori, ora la grazia di Dio abbia da fargermogliareifrutti.

Le Salesie della Comunità di San Gabriel

Lasciate che i bambini vengano a me

SAN GABrIeL > eCuADor

Settembre 2017 Vita Salesia | 43

Missioni M

Sabato 27 maggio, nel campo sportivo “Giulio Andrade” si è realizzato un incontro dio-cesano di giovani, dei gruppi

giovanili, IUVOMI, delle parrocchiedelCarchi.Eranoall’incirca700gio-vani che hanno vissuto momenti di convivenza molto forti con musica, dinamiche, danza, testimonianze, preghiera e lode in un impegno con

Dio,conlaChiesaeconlasocietà.L’evento è stato organizzato dalla commissione della Pastorale Gio-vanile della Diocesi di Tulcan, con il suo coordinatore, Padre Anibal Gaon.ErapresentepadreJonnyEr-mida, segretario esecutivo dei Laici della Conferenza Episcopale Ecua-toriana.Lasantamessadichiusuradell’incontro, è stata presieduta da

mons.FaustoGaibor,VescovodellaDiocesidiTulcan.All’evento ha partecipato il gruppo dei giovani della Parrocchia “Ma-triz” accompagnato dalle suore sa-lesie.

Altra esperienza a San Gabriel

SAN GABrIeL > eCuADor

“Avere un luogo dove andare si chiama

casa, avere persone che amano, si chiama

famiglia e averle entrambe, si chiama

benedizione”Papa Francesco

44 | Vita Salesia Settembre 2017

MissioniM

Le Postulanti Salesie e le Catechiste hanno parteci-pato, nel periodo estivo, ai campi di lavoro per bambini

egiovanidell’oratorioparrocchiale.Desiderano raccontare le esperien-ze positive vissute con loro che sono arricchenti per tutti quanti volessero tentare di provare queste brevi,mainteressantiesperienze.

DayanaFrequentare, quest’estate, l’orato-rio è stata per me una esperienza bellissima, perché hai la possibilità di conoscere e aiutare bambini e giovani che desiderano avvicinarsi a Gesù e conoscerlo attraverso la Parola di Dio, giochi, canti, balli e lavori… Ho appreso che devo essere sempre sorridente, che non mi devo mai arrendere, che l’unione porta a realizzareunacomunitàd’amore.

AnahiPartecipare alle attività svolte nell’oratorio è stata una esperienza che mi ha incantata perché ho com-preso che condividere con i bambini e i giovani ogni iniziativa dà l’oppor-tunità di arricchirci vicendevolmen-te, al medesimo momento che si dà anche si riceve. Esseredi aiutonelrealizzare i lavori manuali non era solamente il momento di insegna-re ad eseguire, ma anche avere la possibilità di conversare, ascoltare, giocare, ridere, divertirci insieme e parlare di Gesù che era il motivo per cuiavevamorealizzatotutto.

Maria YsabelPer me l’oratorio è stata un espe-rienza molto buona da condividere

con un bel gruppo di bambini e di giovani dalla quale, attraverso i la-vori da insegnare e mediante gli aiuti di cui avevano bisogno, abbia-mo avuto la possibilità di mettere in azione i loro talenti, sviluppare le capacità di ciascuno. Non abbiamotrascurato la preghiera e si insegna-va a saper amare Gesù, attraverso lasuastessaParola.Hoimparatoinquesto periodo di attività a pratica-relapazienzaesapervivereuniti.

Magaly L’oratorio è stato un tempo per di-ventare amici e scambiare le nostre conoscenze anche se la cosa più im-portante, lo scopo principale è sta-to quello di conoscere un po’ di più Gesù. Insieme abbiamo scopertotante cose nuove, nelle attività ma-nuali, nel giornalismo… Ognuno ha collaborato per realizzare sempre meglio come equipe giochi, dinami-che, canti e concorsi… Ho appreso a relazionami con i bambini che è un

aspettomolto importante.Scoprireun poco del loro mondo mi ha mo-tivato a seguirli e a sapere collabo-rare e coordinare tra responsabile ed animatori per riuscire a portare avantiesoddisfaretuttal’equipe.

KatherineQuest’anno ho avuto l’opportunità di partecipare all’oratorio estivo e per la prima volta collaborare con bambini e giovani. Mi h aiutato ascoprire in loro il volto di Gesù at-traverso i giochi, le abilità, il lavoro in gruppo e rendermi così conto che siamo una sola Chiesa in uscita per portareatuttilaParoladelSignore.Mièpiaciutotanto l’interventodeibambini che hanno drammatizzato il Vangelo. Con questo mezzo si ècapito meglio il messaggio. L’alle-gria dei bambini mi motivava a la-vorare e il loro entusiasmo mi con-tagiava.

«Andate»… e si sono messi in cammino

IBArrA > eCuADor

Settembre 2017 Vita Salesia | 45

Missioni M

Nella casa “S. Antonio”, aTesouro, è avvenuto un incontro per i molti geni-tori di bambini e adole-

scenti che hanno frequentato la casaanchenel2017.Erano presenti la suore salesie, al-cuni volontari e collaboratori e il Pa-dreWender,parrocodiTesouro.L’in-contro si è realizzato in un clima di calorosa accoglienza: abbiamo avu-to un momento di preghiera, l’estra-zione di premi e abbiamo concluso conuncanto.Èimportantedirecheil parroco si è impegnato, ogni due mesi, a dedicare un tempo di forma-zione ai genitori perché imparino a rapportarsiconifigli.Lariflessioneaveva come titolo:” La gioia dell’a-moreinfamiglia”.PadreWenderhaspiegato il significato della parolaeducare che viene dal latino edu-cere esignificacondurre, portare ad un fine. Allora i genitori sono colo-ro che con amore paziente e fermo aiutanoamaturareecrescereifiglinella conoscenza della fede, dell’a-more a Dio e al prossimo, punti di piena realizzazione umana e cristia-na.Abbiamovistochelaquestioneprimordiale della famiglia è la ricer-ca di senso e di valori; e la proble-matica delle nostre famiglie è esat-tamente questo: la frustrazione di questa ricerca.Questo vuoto portaalla droga, alla violenza, alla prosti-tuzione…eaddiritturaalsuicidio.Perché la famiglia ritorni ad essere un luogo di gioia e di amore è neces-sario che sia il luogo dell’abitazione umana con senso; deve ritrovare il senso profondo della vita e dei va-lori; la casa deve essere un ambien-te accogliente, gioioso, dialogabile, comprensivo, che sappia anche sta-bilire dei limiti e nello stesso tempo educare alla responsabilità e a fare scelte positive. La Sacra Famigliadi Nazaret è stata presentata come modello.

I genitori sono stati richiamati ri-guardo al ruolodella casa S. Anto-nio che nel suo progetto educativo vuole collaborare con la famiglia per una vita secondo il progetto del Padre che sa vivere nella società fermaneivaloriumaniecristiani.Èstatomesso in rilievocheunfiglioche non trova in casa un ambiente di affetto, di accoglienza, di amo-re, di gioia…va a cercare tutto que-sto fuori, purtroppo senza trovare tuttoquesto. Perquestomolti figlipreferiscono andare da qualunque parte,menocheincasa.Senzaunacollaborazione da parte dei geni-tori e responsabili, tutto ció che fa CasaS.Antoniononavràcontinuità,rendendodifficile la formazionediquestibambinieadolescenti.Una delle cose che è ben visibile dentrodellaCasaS.Antonioè chela maggioranza dei bambini e ado-lescenti cresce senza la presenza paterna.Allevoltelafiguradelpapàche questi bambini possiedono è quella del nonno, dello zio, del pa-trigno che senz’altro non sostitui-

sconoilpapà.Acausadiquestaas-senza paterna l’opera educativa con questifiglièunagrandesfida.Alcune mamme, ascoltando queste riflessioni hanno posto domandeimportanti riguardanti la loro mis-sione come famiglia. I papà hannomostrato interesse e desiderio di avere altri incontri del genere per essere aiutati a dare un volto mi-glioreallelorofamiglie.Dopo la conferenza, sono state co-municateleregoledellaCasaS.An-tonio,riaffermandolanecessitàdellavorare insieme e lasciando gioia e disponibilità al dialogo tra suore, collaboratori,volontariefamiglie.OggilaCasaS.Antonioaccompagnapiú di cento bambini dal martedí al venerdí, dalle 7 e 30 alle 15 e 30, in due turni, uno al mattino e un altro alpomeriggio.LaCasaS.Antonioèunabenedizio-neperlapopolazionediTesouro.

Padre Wender Sousa dos Santos e Suore Salesie

una grande gioia per tutti

TeSouro > BrASILe

46 | Vita Salesia Settembre 2017

MissioniM

Sono Isaak Castelo Branco, ho 32 anni; sono laureato in odontologia come chirur-godentista.Hoattualmente

due specializzazioni in riabilitazio-neoro-faccialeeortopediafacciale.Conosco l’opera delle Suore Salesie a Tesouro da molto tempo; sempre ho ammirato l’impegno e la dedizio-ne di tutti coloro che sono coinvolti nelprogettodi“CasaSant’Antonio”.È una lezione di vita che dobbiamo osservare attentamente e addizio-nare al nostro quotidiano come for-ma di aiuto a coloro che hanno più bisogno.Sono volontario di “Casa Sant’An-tonio” da quasi sei mesi; qui ope-ro come insegnante volontario nell’ambito dell’educazione e della salute; il nostro lavoro si propone una educazione continua riguardo alla salute in maniera da ridurre i ri-schi di future malattie della bocca e dell’organismoingenerale.Il metodo di lavoro è quasi sempre con video-lezione su un determina-to argomento; la settimana seguen-te elaboriamo le conoscenze ac-quisite nelle video-lezioni in forma discorsivaeinterpretativa.Per un lavoro, chiamato normale, riceviamo soldi in cambio dei nostri sforzi; io, come volontario, ricevo sorrisiegioia.Misentomoltorealizzatocontuttoquellochegiàabbiamofattofinorain questo nuovo progetto di vita, ma non soddisfatto; molto ancora si deve fare. È una lotta quotidia-na delle Suore Salesie, della cuoca, della coordinatrice e di noi volonta-ri.Siamoconsapevolichenonsipuòcambiare tutto subito; ma piccole azionisivannosommandoaffinchèun giorno i quasi novanta bambini che si fanno presenti tutti i giorni a “Casa S. Antonio” possano cresce-re spiritualmente e umanamente e diventare adulti coscienti, di buon

carattereesani.Voglioringraziarelesuoreperl’op-portunità che mi è stata offerta;ringraziare il parroco della nostra città,Pe.Wender, chemihastimo-latomolto;lasignoraElenir,coordi-natrice,Eliane,lacuoca,etuttiimieicolleghivolontari.Io dico sempre che non voglio fare volontariato, ma tento sempre di es-

sere un agente trasformatore. Aiu-tare il prossimo mi fa bene e voglio continuare con questo obbiettivo di vita.MadreTeresadiCalcuttadice-va: “Non dobbiamo permettere che qualcuno esca dalla nostra presenza senzasentirsimeglioopiùfelice”.

Isaak Castelo Branco

Il volontariato realizza e fa felici

TeSouro > BrASILe

Settembre 2017 Vita Salesia | 47

Nella luce di Dio

Suor Fiorenziana Gavioli

“Quello che il Signore vuole,il Signore lo compie

in cielo e sulla terra”Sal 134

Una missionaria dinamica, generosa, intraprendente, di grande zelo per i fratelli di ogni condizioneedentità:SuorFiorenzianaGavioli.Ci ha lasciato il 15 giugno 2017 per ricevere dal Padre celeste la corona dell’incorruttibilità, premio di una vita donata interamente al Signore e al prossimo.Sitrovavaall’ospedalediPadovagiàdatempo,colpitadagravemalattia,unasofferenzasopportata a lungo con pazienza silenziosa, abbandonataallavolontàdiDio.Eracircondatadatanto amore e delicatezza dalle sorelle salesie e dal personale ospedaliero verso cui aveva mantenuto il lievesorrisodisempre.Suor Fiorenziana era nata a San Felice sul Panaro (MO),precisamenteaRivara,il13/10/1934.Unafamigliapoconumerosalasua,mafortenegliaffettidovenonmancavailreciprocosostegno.Lamorteprematuradellamammaavevasegnatolasuavita.Eraentratagiovanenell’IstitutodelleSuorediSan Francesco di Sales scegliendo la vita religiosa con l’entusiasmo e la vivacità caratteristiche di un carattere gioioso, esuberante che si concretizzerà nel servizio totale della carità che urgeva nel suo cuorenellesituazionipiùdifficilierischiose.Dopo la formazione, religiosa professa nel 1956, i Superiori avevano pensato a lei come persona adatta a dedicarsi all’educazione dei bambini, così avevaconseguitoildiplomadiscuoladell’infanzia.Le prime scuole materne dove ha operato sono statequellediVenezia,Camin,CarmignanoealtredelVeneto,conesperienzenegliorfanotrofidiArlesega,VillaAdrianaeSalice,ancheconilruolodiSuperiora.Eraamatissimadaibambiniperchéallegra, scherzosa, con relazioni aperte e amichevoli conigenitorichelastimavano.Il suo grande approdo è arrivato nel 1980 in Angola: da quel giorno il suo cuore fu interamente rubato daquellaterrachehaamato,servito,offrendotutta se stessa “senza fine, senza misura, senza riserve”.L’animomissionariodiSuorFiorenzianaera esplosivo in tutte le sue manifestazioni, sempre alla ricerca del più povero, del più disagiato,

dell’abbandonato, nei luoghi più impervi, nei villaggi più interni della foresta, vicina ai bambini soprattutto,alledonneindifficoltà,aglianzianidimenticati,neitempipiùpericolosidellaguerra.A volte contrastata anche dalle consorelle che le vivevano accanto per la sua audacia che avrebbe potuto mettere a rischio la sua vita; un coraggio indomitoeunagenerositàsenzalimiti!EilimitiSuor Fiorenziana non li conosceva in nessun momento dove era richiesta la sua presenza in tuttigliannidellamissione.Sièfattaamaredalleconsorelle angolane che avrebbero voluto averla con loro e seppellirla nella loro terra, come lei avrebbedesiderato.Daleiavevanoimparatotantiaspetti della religiosa fedele ai suoi doveri, pronta adalternarepreghieraesacrificio,disponibilitàeoperosità.Eramodello,perlegiovani,diperdonoedimisericordia.Avevanovistoinlei,purconlesuedebolezze umane, una salesia che si era prodigata per la loro gente con quello stile del “tutto a tutti nella carità”.Inquestiultimidiecianniilsuofisicoera ormai minato e le cure dovevano essere più intense e prolungate, ma era sempre sospinta dall’anelito di rientrare in Angola, di rendersi utile in piccoli servizi con la stessa dedizione verso gli altri che era inconfondibile: non c’era bambino che non ricevesse un suo sguardo e una suacarezza.Lesorelleangolanepensandoaleiritornata nella luce della casa del Padre scrivono: -Finalmente sei arrivata a contemplare Gesù che hai predicato con tanto amore e per questo è grande la nostra riconoscenza e quella del popolo angolano da te amato, soccorso, consolato. Abbiamo perso una sorella e madre, ma abbiamo ottenuto una mediatrice in cielo.Le salesie tutte, che l’hanno amata la pensano loro protettricepressolaVergineMariaesuoFiglioGesù.I suoi funerali si sono celebrati nella cappella di CasaMadreeriposerànelcimiterodiPadovaaccantoallecareconsorelle.

48 | Vita Salesia Settembre 2017

Nella luce di Dio

Angola 15 giugno 2017

Cara mamma Suor Fiorenziana!Èconsentimentididolorechenoitueexaspirantine, facciamo il nostro pianto, e facciamonostreleparolecheEliseofecenelvederpartireilprofetaElia:«Comeseistata brillante, coraggiosa, autentica e vera salesianelletueopere,nostraMadre!..»Inquesto momento ci inchiniamo, ci mettiamo in ginocchio davanti alla tua memoria, eroica missionaria!… Sei passata su strade minate, sei sopravissuta alla guerra fratricida e fredda dell’Angola! Né il freddo, né il sole cocente, né ilpericolo,tihannofattodesistere!Eriforteeaffrontavituttoconcoraggio.Esemprehaivinto grazie Colui che ci ha amato e che tu tantohaiamatosullaterra.Pertuttoquestoealtro ancora lodiamo Dio Padre: per il grande dono della tua esistenza nelle nostre vite, nella nostra Terra di Angola e nella nostra missione diKipata-Ndalatando.Madre,comeavremmovoluto che anche nella morte tu fossi rimasta qui nella tua terra di missione, con il tuo corpo presente e con tutti gli onori che una grande Madremerita…CaraMadre,cimancanoleparoleperdescrivere le innumerevoli qualità missionarie e di Salesia che ci hai mostrato! Donna coraggiosa, energica, instancabile, gioiosa, creativa, amante dei poveri, lavoratrice, generosa, intuitiva, pronta a tutte le avventure di bene che potessero sorgere, trovavi risposta pertutto.Pertuttosipotevacontareconte,nellagioiaeneldolore.Religiosasoprattuttoamante della preghiera, ma che sapevi sempre anche aggiornarti, brava catechista, saggia animatrice della gioventù, grande apostola finoailuoghipiùnascostieabbandonatidellaprovincia, là arrivava la tua voce di animatrice e consiglieradellefamigliedisunite.Instancabileeducatrice! Per essere brevi, lasciando il resto nei nostri cuori e nella memoria, diciamo che sei stata grande donna di cultura e fede, questo sinotaintuttiiluoghidoveseipassata.Quia

Ndalatando, tutto quello che ci circonda parla diteedelletueopere.Comeseistatabrillante!Frontale e sincera! Come sei stata ammirabile nostra madre! Grande animatrice vocazionale, indicando ai giovani e adolescenti il cammino da seguire! Se oggi siamo Salesie è grazie ai tuoi insegnamenti nei quali ci indicavi Cristo, comeunGiovanniBattista.Econquantatenerezza e cura hai fatto crescere e irrobustire la nostra vocazione! Per tutto Dio sia lodato, perlatuapreziosavita.Eriorgogliosadinoi,nostraMadre.Perquestoabbiamolacertezzache in cielo continuerai ad accompagnarci ancorameglio.Noi che abbiamo vissuto con te negli ultimi anni, quando le forze già stavano declinando, affermiamochehaiincarnatoilcarismadimansuetudine e umiltà, docilità e abbandono allavolontádiDio,deiSuperiorieconsorelle.Enoichiedevamo:«QuestaèpropriosuorFiorenziana,cosìcalma?Stafacendounabuonavecchiaia».Equandoleipotevacidiceva all’orecchio: «Non crediate che io non capisca! Ho compreso che non vale la pena perdersi in cose e parole futili; il segreto é solo amareeoffriretuttoaDioperlasuagloriaelasantificazionedelleanime».Caramadreesorella!InCristociincontreremo.Riposa all’ombra dell’Altissimo; nella gloria di Dio troverai la pace eterna; che Dio ti custodiscanellaSuapace.Ildoloredellatuaperdita é confortato dalla certezza che tu sei nellavitaeterna.Te amiamo, te piangeremo, ti ricorderemo sempreneinostricuoriedificatidate,onoreremoiltuonome,laTuaoffertaaDioeaifratelli.Ti chiediamo che tu ci ottenga dal Padre una scintilla di quell’amore a Dio e alla missione chehaanimatolatuavita.Conl’affettodituttalagentediNdalatandoedelletuefigliesuoresalesie,

suor Clementina, suor Maria Elena, suor Isabel

Settembre 2017 Vita Salesia | 49

Nella luce di Dio

Suor Tommasina Romagnolo

“Mia forza e mio cantoè il Signore,

è Lui la mia salvezza”Sal 117

Suor Tommasina Romagnolo ci ha lasciato il 16 giugno 2017 per raggiungere il posto preparato per lei nella casa del Padre e ricevere il premio diunavitaoffertatuttaalSignoreeaifratelli.Sitrovava da qualche tempo nell’infermeria di Casa Madre,avevalottatocongenerosità,pazienza,forte nella speranza di vincere il male, ma quando aveva capito che i giorni si accorciavano per lei, si erachiusainunsilenziosofferto,maconserenitàepace.Eraunasorellaumile,semplice,miteconquellecaratteristiche di carità che l’avvicinavano alla Beata Liduina di cui praticava il “sì, volentieri, subito”.EranataaMasi(PD)il20/09/1937inunafamigliaprofondamentecristiana,strettanegliaffetti,colpitaduranteglianni,datantesofferenzefisichee morali: già da bambina aveva visto partire il papà emigratoall’esteroperlavorarenelleminiere.Leisaràsemprecoinvoltaindisagiedureprove.Giovanissima aveva lavorato assieme alle Salesie nell’opera Don Gnocchi di Roma e aveva conosciuto il Beato Carlo, ne aveva attinto lo spirito di carità, solidarietà e imparato come si affrontaildolore.Neltempoavevaavutolagrazia,durante la ricognizione delle spoglie, di rivestirlo dei sacri abiti sacerdotali per l’esposizione ai fedeli.CongliannidiràchelospiritosalesiosiintrecciavainleiconquellodelBeato.Eraentratanell’IstitutodelleSuorediSanFrancesco di Sales a 19 anni, entusiasta, impegnata aviverelavitareligiosaconserietàepassione.Aveva frequentato da ragazza una scuola di cucito e rammendo in cui era abilissima e quindi, subito dopo la professione del 1959, fu proposta dai superiori come guardarobiera in varie comunità delVeneto.Inseguito,congrandegioia,eraapprodataaMilanonellaFondazioneDonGnocchiperun’attivitàcheconoscevaecheamava.Utilissima per il suo impegno in tanti settori, era generosa, pronta, sollecita in ogni necessità mantenendosisempremodestaeamabile.Era

definitauna“mamma”esemplaresiadalpersonalemedico-infermieristico sia dai ragazzi ospiti nei varireparti.DurantelapermanenzaaMilanoavevaconseguito il diploma per la scuola dell’Infanzia, quindi si era dedicata anche ai bambini bisognosi diparticolariattenzioni,affettoecure.Erauna presenza religiosa richiesta, ascoltata anche quando nei reparti era chiamata per un accompagnamentospirituale.Frequentavalaparrocchia vicina dove era assidua nella catechesi eapprezzataperlacollaborazioneconiparroci.Sono stati quasi trenta gli anni di permanenza a MilanoconbreviintervallinellescuolematernediFollina,BussetoeBagnolicomesuperiora.Amatadai bambini, circondata di stima dalle famiglie, per tutti aveva una parola buona, una preghiera rassicurante.Nellecomunitàèricordataperlasuafraternità,perlasuacapacitàdicrearecomunione.LasofferenzapiùgrandenellavitadisrTommasinaè stata la malattia della mamma nella vecchiaia, bisognosadiassistenzaesolaincasa.Colpermesso dei superiori andava ad assisterla ogni finesettimanaeavolteinperiodianchepiùprolungati.Hapotutogoderedellacomprensioneedellacollaborazionedellacomunità,finoallamorte della mamma avvenuta nella stessa opera DonGnocchichel’avevaospitata.Annilunghi,faticosi,soffertieoffertiserenamente.Poiimprovvisamente la sua malattia dura, dolorosa finoallafine,assistitaconamoredallesorelleinfermiere.Lacarasorellaoranonpuòesserepensata altro che in Paradiso conquistato col cuore diunareligiosafedele,devota,prontaalsacrificioneldonopienodiséperglialtri.AccantoallaVerginedellaVisitazione,nellacasadelPadrechel’ha accolta, ci guarda e benedice, felice sposa dell’Agnello.IfuneralisisonosvoltiinCasaMadre,presenziatidaMons.AngeloBazzariPresidentedellaFondazioneDonGnocchifinoal2016edèsepoltanellatombadifamigliaaGallarate(VA).

50 | Vita Salesia Settembre 2017

Nella luce di Dio

Suor Aureliana Scalabrin

“Andiamo con gioiaIncontro al Signore”

Suor Aureliana Scalabrin il 28 luglio 2017 , nella tranquillità della casa di riposo di Ponte di Brenta, circondata da tante cure fraterne, si è spenta lentamente nella pace, per raggiungere un posto promesso nel cielo che ben meritava comefruttodiunavitapienamenteoffertaalSignore.EranataaCorrezzola–PDil6gennaio 1927, in una bella famiglia che sempre ricordava per la buona educazione cristiana cheavevainessaricevuta.Eramoltogiovanequando, attratta dalla vita religiosa, aveva scelto di entrare nell’Istituto delle Suore di S.FrancescodiSalesinPadova.Eraappenaterminata la 2^ guerra mondiale, periodo duro anche per la sua famiglia, dove anche leieravissutanelsacrificioeavevaimparatoadaffrontareledifficoltàconcoraggio.Siera inserita subito, con generosità, nella vita religiosa, semplice e povera, con grande desideriodidonarsialSignore.Duranteilperiodo di formazione aveva dimostrato tenacia, intelligenza, attenzione ai desideri dei superiori che le avevano fatto conseguire il diploma di abilitazione all’insegnamento nellaScuolaMaterna.Inrealtàperiprimidiecianni sarà destinata ad occuparsi dei dopo- scuola,inusoaqueltempo:auleaffollatedialunni di tutte le età da aiutare nei compiti scolastici e non solo, disciplina, educazione, catechesi…tutti ambiti in cui suor Aureliana si destreggiavaconenergia,maancheconbontà.PassatanellaScuolaMaterna,sidedicavaconamore ai piccoli, manteneva rapporti positivi con i genitori che trovavano in lei consiglio e sostegno.Eraunasalesiafedele,attentaaisuoiimpegnidi consacrata, con i suoi limiti, ma anche con tantevirtùpercuileèstatoaffidato,piùvolte, il ruolo di responsabile di comunità in parecchiecomunitàdelVeneto.Lesorellelaricordanoconstimaedaffettoperché

riusciva a creare per loro un’atmosfera di aiuto reciproco, di serenità e, nello stesso tempo, di fedeltà e perseveranza nella preghiera, nella devozioneallaVergine,conquellostilesalesioraccomandatodallaRegola.Moltepersonela ricordano anche per il ruolo svolto in parrocchia, nelle attività di collaborazione con i parroci, con i laici, sempre prudente e attiva, piena di zelo soprattutto per chi era nella difficoltàperl’anzianitàoperlamalattia.Con il passare degli anni si era mantenuta unapersonaaffidabilee,purnonlavorandodirettamente con i bambini, era di grande aiuto nella vita comunitaria svolgendo anche servizi di responsabilità sempre con quella sollecitudine e discrezione che la distinguevano.Epoisonoarrivatiancheperleiitempipiùfaticosi e gli anni si sono fatti sentire; sono giunti i giorni del riposo quando le forze vengonomeno,malospiritosiaffinaecisiabbandonatotalmenteallavolontàdiDio.SuorAureliana è stata accolta allora nella casa di riposo “Santa Giovanna di Chantal” e quindi, completamenteinferma,aPontediBrenta.Ora la pensiamo in cielo tra le nostre sorelle salesie a lodare lo Sposo celeste in eterno, prontaabenedirci.I funerali si sono svolti a Padova, nella chiesa di CasaMadreeorariposanelcimiterodiPadovaaccantoalleconsorellechel’hannopreceduta.

I Nostri Defunti

Fraternamente unite nel dolore porgiamo alle consorelle ed ai loro parenti vive condoglianze. Preghiamo per i cari defunti per i quali sarà

celebrata a Casa Madre una Santa Messa di suffragio.

I Nostri Defunti

Ulpiano Pazmino, papà di sr Elena, Ecuador

Mauro Bortoli, fratello di sr Tiziana

Fratello di sr Adelina Orlando

Nazareno Pinton, fratello di sr Sandrina

Carmela Fighera, sorella di sr Serena

Anna Marchioretto, sorella di sr Eudosia

Maria Luisa Mariga, sorella di sr Elvira Fighera

Elias Cajas, zio di sr Pilar Sanchez, Ecuador

Ugo Pegoiani, nipote di sr Ermanna

Alessandro Cappellari, nipote di sr M. Antonietta

Donatella Scudellaro, nipote di sr Donatella

Olga Ramon, cugina di sr Loreta Busnardi

Anna Casotto, cugina di sr M. Giulia Vettorello

Sr Giuseppina Bozza FMA, cugina di sr Maurilia Bozza

Gianfranco Lago, cugino di sr Mariagiovanna Rosina e di sr Livia Casaro

Ezio Rossin, cugino di sr Vincenziana

Roberto Orlandi, cugino di sr Carlottina

Sr Antonietta, cugina di sr M. Cristina

Iole Capuzzo, cugina di sr Chiarina e sr Alfrediana

Stefano Bozza, cugino di sr Maurilia e sr Licia

Silvia Breda, cugina di sr Lorenzetta Bazzan

Maresa Altafini, cognata di sr Mariapia Altafini

Cognata e zia di sr Adelaide

Giovanni Fabian, cognato di sr Adelasia

Mansueto Zanella, cognato di sr Liduina e sr Eufrosina

Fratello della novizia Ysabel Salazar, Ecuador

SUOR RITA, NIPOTE DELLA BEATA LIDUINA MENEGUZZISuor Rita Meneguzzi e deceduta il 7 agosto 2017. Era delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria.Con la Professione ha preso il nome di Liduina.

Istituto Suore di San Francesco di Sales Corso Vittorio Emanuele II, 172 - 35123 Padova

Conto Corrente Postale 15278351

Tel. 049.8801355 / 049.8801433 Fax 049.8801426Web: www.salesie.it / www.liduinameneguzzi.it

e-mail: [email protected]

Vergine e Madre Maria,Tu che mossa dallo Spirito,hai accolto il Verbonella profondità della tua umile fede,totalmente donata all’Eterno,aiutaci a dire il nostro “SI”nell’urgenza più imperiosa che mai,di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

Papa Francesco