Edizione Speciale SPAZIO & TEMPO anti olori...SOFIA, IV A Oggi abbiamo fatto lezione di storia,...
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La REDAZionE BrainStorming
NICOLAS LORENZO B. ALBANO CLARA
ANABEL FEDERICO GIORGIA SANA’ BOGDAN
LEONARDO MARVELLOUS SONYA IFEOMA LETIZIA
MATTIA S. LORENZO T. ADILSON SOFIA ALESSANDRO V.
MATILDE V. VITTORIA PROSPER ALESSANDRO B. VIOLA
ELENA JACOPO OMAR MATTEO FRANCESCO PAOLO
MARCO MATTIA M. EDOARDO ANDREA ALESSIA
ROCCO FRANCESCA MATILDE S. GABRIELE
ALMA SAFET STELLA SIMONE
ovvero... Una tempesta di 43 cervelli !
ARTICOLI:
TEMPO-STORIA:
-le antiche civiltà
-un’archeologa in classe
SPAZIO-IMMAGINAZIONE:
se la mia classe fosse una città…
IL MAGO DI OZ
CAPPELLI PER PENSARE
I NOSTRI VIAGGI…
PADOVA SOTTO-SOPRA
RICETTE
PENSIERI “VACANZOSI”:
TEMPO PASSATO
TEMPO PRESENTE
TEMPO FUTURO
SPAZIO & TEMPO del pensiero TRA: ...tra tanti colori
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Edizione Speciale
GIUGNO 2017
A.s. 2016/2017
ILLUSTRAZIONE di
Michael Bardeggia, Viaggio per mare,
elaborazione digitale, 2013
SOFIA, IV A
Oggi abbiamo fatto lezione di storia, abbiamo finito i no-stri cartelloni eravamo in quattro gruppi, ogni gruppo ave-va un argomento ora li elenco: l’arte della preistoria,
le sepolture antiche e riti funebri,
l’agricoltura,
le prime abitazioni.
14.11.2016
Oggi abbiamo studiato le popolazioni come i Sumeri... vivevano in Mesopotamia chiamata anche mezzaluna fertile. Durante la stagione primaverile i fiumi Tigri e Eufrate inondavano le
terre circostanti e l’uomo ha imparato a trasformare questo fenomeno
naturale che sarebbe stato disastroso in una cosa molto utile per
l’agricoltura.
Cappelli Verdi 6 Clara, Matilde
Capelli Blu 3 Mattia, Lorenzo.
Capelli Bianchi 5 Sofia, Lorenzo
Capelli Neri 5 Sanà, Sonya
Pagina 2 IL GIORNALINO de l le c lass i IV A e IV B
La scuola, indispensabile
perché serve per imparare il nostro
passato e il nostro futuro quindi noi siamo molto fortunati .
Matilde
Le scienze del
passato
Ifeoma, IV A
In questo giornalino vogliamo
parlare di
STORIA e geografia, dello
SPAZIO e del TEMPO, ma an-
che di NOI.
Siamo alla scuola Elsa Morante
oggi abbiamo fatto storia abbia-
mo lavorato in piccoli gruppi di
RICERCA, dovevamo poi forma-
re un cartellone .
EDO E OMAR, IV B
SPAZIO
INFINITO
MARE
STANZA
CIELO
INMENSO
PISCINA
LAGO
FREDDO
TEMPO
UTILE
ACCORGERSI
SOLEGGIATO
NUVOLOSO
MILLESIMI di
SECONDo
CRONOLOGICO
OROLOGIO
ANNO
C’ERA UNA VOLTA….
Edizione Specia le Pagina 3
IFEOMA, IV A Oggi abbiamo lavorato in gruppo e ci siamo dati i ruoli con i cappelli colorati.
Io ho scelto il cappello della creatività: quello verde!
ALBANO, IV A Oggi abbiamo
lavorato in gruppo e ognuno po-
teva scegliere il suo ruolo, attra-
verso il colore del cappello. Io ho
scelto perché
avevo il compito di andare a
guardare gli altri gruppi per avere
idee per il gruppo, potevo fare
delle critiche positive e poi delle
idee che avevo.
MARVELLOUS, IV A Oggi ab-
biamo lavorato in gruppo: si po-
teva scegliere il proprio ruolo e
scegliere il suo capello. Il capello
bianco comunicava con tutti
quelli del gruppo e ritagliava le
cose e colorava le scritte ed dopo controllava il tempo.
.Cappelli per
pensare
ALESSIA e FRANCESCA, IV B
CAPPELLO BLU= è il CAPO che valo-rizza il lavoro di tutti Cappello bianco=è l’organizzatore, si occupa di ge-stire il tempo e il materiale Cappello verde=è il creativo, porta idee nuove e originali al lavoro di gruppo Cappello nero=è il critico che cerca di migliorare il lavoro del gruppo con osservazioni utili ( può
anche guardare il lavoro degli altri gruppi)
Pagina 4
Matilde S., IV B
Se la mia classe fosse una città
andremmo tutti i giorni a mangiare un
gelato, poi a fare passeggiate nei
boschi con delle fontanelle da cui gli
uccelli bevono l’acqua, gli scoiatoli che
si arrampicano sugli alberi, le
farfalle che volano in tutto il cielo
azzurro, con il sole splendente. La
città è di tutti: vorrei che nessuno
sprecasse il cibo e vorrei tanto che
non ci fosse inquinamento vorrei
che i poveri abitassero nella città di cui
noi tutti siamo felici.
IL GIORNALINO de l le c lass i IV A e IV B
ANABEL, IV A
Giornata mondiale
delle foreste
“Tutelare gli ecosistemi
forestali significa anche
contrastare i cambiamen-
ti climatici” Il 21 marzo è la giornata internazionale
dei boschi e delle foreste, una ricorrenza importante per ricordare il ruolo che gli habitat forestali hanno come riserve di
biodiversità: contrasto alla
desertificazione, e il dissesto idrogeologico.
FRANCESCA, IV B
SE LA MIA CLASSE FOSSE UNA CITTA’ : VORREI CHE NESSUNO LITIGASSE E CHE NESSUNO FOSSE TRISTE,
MA VORREI CHE TUTTI FOSSERO FELICI E NES-
SUNO DOVREBBE INQUINARE
L’AMBIENTE.
VORREI CHE I BANCHI FOSSERO PALAZZI, IL SOFFIT-TO FOSSE IL CIELO, LE LUCI FOSSERO ILSOLE, I MURI SONO COME SCALE CHE FANNO ANDARE DOVE VUOI E NESSUNA BARRIERA. LE LAVAGNE SONO GIGANTI CARTELLONI E CHE CI SIA UN POSTO DOVE OGNUNO PUò RACCONTARE E VORREI CHE CI FOSSE-
RO GLI ANIMALI IN CLASSE E PARLASSERO COSI’ GLI CHIEDEREI DI DIVENTARE MIEI AMICI.
Edoardo E SAFET, IV B
Se la mia classe fosse una città ci
sarebbe la piscina con il bar den-
tro, Una stampante 3D che ti può
creare tutto quello che vuoi. MAC-
CHINE CHE NON INQINANO L’ARIA E
ROBOT TELECOMADATI CHE PREPA-
RANO IL CAFFE’.
In ogni albero c’è una casa sull’al-
bero, dove tutti possono guardare il
panorama. Ci sono ponti che ti por-
tano dai tuoi amici e tutti vivono
felici e contenti. Siamo tutti di-versi e questo ci rende unici ma siamo tutti cittadini.
Edizione Specia le Pagina 5
IFEOMA, IV A Se la mia classe fosse una città me la immaginerei e la vorrei con tutti i bambini della scuola\città.
E vorrei un posto dove si rispettano le regole e la natura, un luogo in cui ci sia felicità e gloria. La colazione a scuola dove si mangiano cose squisite, una scuola\città sarebbe fantastica, con un sacco di grattacieli belli, colorati e molto fantasiosi .
Se la mia clas-
se fosse una
città ci sarebbe: la pace, l’amicizia e
delle regole come:
non litigare
non usare i veicoli che inquinano
Anche le regole per circolare
senza fare incidenti tra i banchi
sono: negli incroci bisogna guar-
dare da tutti i lati e poi andare,
non bisogna andare contro ma-
no, cioè correre!
BOGDAN, IV A
GIORGIA, IV A
IL FUTURO ...siamo noi quando proteggiamo il Pianeta Terra!
ALESSANDRO V., IV A
ORMAI SAPETE GIA TUTTO ! NON SI PUO’ INQUINARE PER-CHE’ALTRIMENTI RESPIRIAMO BRUTTA ARIA PERCIO’ RICOR-DATE: RICICLO DI PLASTI-
CA,VETRO,CARTA E NEAN-CHE BEVANDE BEVUTA A META’ E BUTTATE A TER-RA PERCHE’ POTTREBBE ESSERE PERICOLA PER I BAMBINI!
NON SPRECHIAMO ACQUA! NON INQUINIAMO L’ARIA ALLORA NON INQUINIAMO, MA PROTEGGIAMO LA TERRA, L’ARIA, IL MARE, GLI ANIMA-LI…
Albano, IV A Se la mia classe fosse una città…
la chiamerei città fantasio-sa: è molto strana perché è piena di luna parck e i lavori sono mol-ti; è pieno di piste per le biciclette e le macchine non vanno a benzi-na, sono elettriche e le leggi sono semplici e pieno di case e i super-mercati sono enormi e il lavoro più diffuso è il gelatiere e in piaz-
za ci vanno tutti perché c’è un
portale in cui ti può por-tare indietro nell’ tempo quindi possiamo conoscere la civiltà dell’ Indo e
tutte le altre civiltà an-tiche e se quelli che lavorano nella scuola si dimenticano di portare il pranzo potremmo anda-re a mangiare in pizzeria ed è pie-
no di game stop quindi e pieno di videogiochi e ci sono tanti stadi e
tutti sono gentili e tutti posso avere i loro superpoteri che vogliono c’è: l’invisibilità, la ve-locità, leggere nella mente…ed è pieno di musei di archeologia, geografia, scienze...
Ale. V, 4^A SE LA MIA CLASSE FOSSE UNA CIT-
TA’ POTREMMO FARE UN MILIONE DI COSE: IO ME LA
IMMAGINO CON UN SUPERMERCATO, MOLTE CASE,
DEI NEGOZI E UN BAR. AL SUPERMERCATO POTREMMO
ANDARCI PE SEGLIERE LA MERENDA E IL PRANZO, IL
NEGOZIO PER LA RICREAZIONE COSI FACCIAMO SHOP-
PING, ANCHE IL BAR PER UN BELLO SPUNTINO. CON LA
CASA SE SEI STANCO DOPO UNA LEZIONE CI VAI A
GUARDARE LA TV E ANCHE per fare UN PISOLINO.
LA SALA DEI VIDEOGIOCHI SAREBBE LA ZONA PIU’
AFFOLLATA SOLTANTO I PRIMI CE LA FARANNO A
GIOCARE COSI’ GLI ULTIMI SARANNO SFORTUNATI,
PERO’NON DEVONO ARRENDERSI. I responsabili SAREB-
BERO LE MAESTRE. IL GIARDINO POTREBBE ESSERE UN
FIUME,COSI’SI POTREBBE ANDARE A FARE UN GIRO CON
LE BARCHE, LE PANCHINE SAREBBERO LE BARCHE, in-
somma come stare a Venezia. L’aula informatica sarebbe
un cinema, i computer sarebbero piccoli schermi così le persone
che non vedono avranno gli schermi. Le macchine sa-
rebbero silenziose così gli altri che fanno
lezione non sentono niente e non inquinereb-
bero. Al posto delle moto ci sono le biciclette, non ci
sono maleducati e neanche criminali.
UN PICCHIO VERDE…
NEL GIARDINO
DELLA NOSTRA
SCUOLA
E. MORANTE
Elena, IV B
IL PICCHIO VERDE è lungo circa 30 centimetri, raggiunge il mezzo metro di apertura alare, per 150-200 grammi di peso. La parte superiore del
dorso si presenta verde scuro, per virare verso giallo e grigio-chiaro nelle parti infe-riori. L’apice del capo è di colore rosso, la faccia nera, mentre dal becco partono due strie nere verso la nuca, tendenti al rosso nel
maschio. La coda è rigida e a forma di cu-neo, e permette di appoggiarsi al tronco durante la percussione. Per aggrapparvisi, dispone di quattro dita uncinate e robuste, due in avanti e due all’indietro.
Nel nostro Paese – ove nidifica la sottospe-cie nominale Picus v. viridis – è presente in tutta la Penisola ad eccezione del Salento, della Basilicata, di parti della Pianura Pa-dana orientale e del versante adriatico.
IL 1° GIUGNO , nel giardino della nostra scuo-
la, è atterrato dall’ABETE, un PICCHIO VER-
DE: purtroppo è caduto male o non sappiamo
bene cosa è successo perché dopo pochi minuti
è morto.
Noi abbiamo provato a soccorrerlo, ma non c’è
stato nulla da fare.
Tutti noi lo abbiamo seppellito, lì dov’è atterra-
to/caduto. Abbiamo fatto un rito funebre per lui:
canti, fiori e bigliettini.
CIAO, CARO PICCHIO VERDE, sei una
CREATURA MERAVIGLIOSA, NON TI DI-
MENTICHEREMO MAI!
IL TEMPO DEL CERCHIO è DEMOCRATICO ...tutti sono equiDistanti & equiVicini
AUTORE……………………………………
(ARTICOLO IN CERCA D’AUTORE)
ABBIAMO RIFLETTUTO UN PO’… - LA GUERRA È UNA
COSA CHE SERVE PER VENDICARSI, PER VENDICARE LE
PERSONE MORTE; - LA GUERRA È BRUTTA; - LA GUERRA
NON SERVE PROPRIO A NULLA, FA MALE E SI UCCIDONO
LE PERSONE COSÌ… PER NIENTE; - NON SERVE A NULLA
LA GUERRA PERCHÉ LE PERSONE NON VIVONO BENE,
PERCHÉ SI SENTONO MISSILI, LE BOMBE CHE CADONO,
LE PERSONE SONO TRISTI… - LA GUERRA C’È PERCHÉ
ALCUNE PERSONE VOGLIONO TUTTA LA TERRA PER LO-
RO;
ANCHE NOI, A VOLTE, CI FACCIAMO LA GUERRA QUAN-
DO LITIGHIAMO; - A VOLTE LITIGHIAMO PER NIENTE; - A
VOLTE LITIGHIAMO PERCHÉ MANDIAMO VIA UN BAMBI-
NO, GLI DICIAMO “VATTENE”, “NON TI VOGLIO PIÙ”,
“NON SEI PIÙ MIO AMICO”…W LA PACE
LEONARDO, IV A
...ho trovato nel MONDIARIO di
quest’anno, in ultima pagina, la
stessa canzone che abbiamo im-
parato a scuola, così...ECCOLA
QUA, LA NOSTRA CITTA’, a me piace quando di-
ce:
A mezzanotte, dentro una tazza,
ognuno una storia porta giù in
piazza.
LA CITTA' DEI BAMBINI
di Enrico Strobino
La notte sogno una bella città
con tutte quante le comodità
fatta di grandi insieme ai bambini
con anche il mare e cento giardini,
con anche il mare e cento giardini.
Gusti italiani,
profumi francesi,
ritmi africani e sguardi cinesi.
Se c'è qualcuno che ha qualcosa da dire
in questa città si potrà sentire.
in questa città si potrà sentire.
Scusi! E' soltanto una curiosità.
Come si arriva in questa città?
In bicicletta o in mongolfiera
poi si va in giro fino alla sera
e c'è chi arriva anche con un motore
purché non puzzi e non faccia rumore.
Purché non puzzi e non faccia rumore.
Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si troverà.
Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si inventerà.
C'è il farmacista,
il fabbro e il fornaio
e anche un frate che non porta il saio.
A mezzanotte, dentro una tazza,
ognuno una storia porta giù in piazza.
Ognuno una storia porta giù in piazza.
Scusi! E' soltanto una curiosità.
Che fanno i grandi in questa città?
I grandi ci sono ma molto occupati
a buttar via confini e steccati.
Poi si sa devono anche studiare
se un giorno bambini vorran diventare.
Se un giorno bambini vorran diventare.
Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si troverà.
Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si inventerà.
Matilde V. , 4^A
Se la mia classe fosse una città…
io la chiamerei città magica si
lavora,/studia e poi si gioca tutti in-
sieme con le quinte e le terze le se-
conde e le prime. Potremmo portarci
la merenda o prendere dalle macchi-
nette la merenda che vuoi, puoi sce-
gliere tu! Le maestre ti fanno man-
giare durante le lezioni e due vol-
te alla settimana si va in
gita! Si rispetta l’ambiente con
fantasia e felicità: ci
sono delle piccole
case fatte di legno,
c’è un letto e l’arma-
dio per i vestiti e la
tv, c’è il telefono per
chiamare chi vuoi: la nonna, la
mamma, il papà, il nonno o gli ami-
ci. Poi...si balla, si canta!
ELENA, IV B
SE LA MIA CLASSE FOSSE UNA
CITTA’:VORREI CHE TUTTI
STIANO BENE E FELICI TRA LO-
RO E NESSUNO LITIGASSE.
vorrei che al posto delle
porte ci fossero dei ponti
e collegassero tutte le
classi.
Pagina 8
SPAZIO: ILMONDO DELLE
IDEE Se la mia classe fosse una città…
IL GIORNALINO de l le c lass i IV A e IV B sc. p rimaria “E. MORANTE”
Andrea e Gabry, 4^B ...vorrei che non ci fosse discordia. I tavoli sono colline e che
non ci fosse inquinamento, l’aula è una foresta piena di ossige-
no e di animali! La LIM è un grattacielo e le veneziane sono le
case di legno sulle colline tipo ponti che portano dap-
pertutto; il termosifone è una scuola gigantesca per tutti i
bambini del mondo, anche i bambini poveri. Al posto delle
finestre ci sono delle montagne con molte baite in mezzo alle
valli. Le matite sono i bambini e per ogni colore di matita un
bambino. Ci sono muratori e insegnanti molto gentili e
indaffarati. Un albero all’entrata di ogni palazzo; questa
è una città piena di ponti così tutti si possono
parlare, niente muri perché sono un intralcio!
Prosper, IV B Se la mia classe fosse una cit-
ta’, per prima cosa tutti noi
saremmo abitanti, cittadi-
ni E tutti amichevoli .
ci sarebbero tanti mercati . le
nostre case sarebbero COLORATE. Alleveremmo
ANIMALI e molte altre cose
di cui una città abbia bisogno
per continuare.
MATTEO e JACOPO, IV B Vorrei che la mia classe fosse un parco o uno zoo per far
nuove amicizie con i turisti e animali costruendo dei ponti , e
fare nuove scoperte. Vorrei che non ci fossero muri per divi-
dere le classi , ma … una stanza grande con tutti
i bambini della nostra scuola , e la nostra classe
fosse un insieme di biomi vari col clima mite e animali di tut-
te le specie.
Edizione Specia le
Pagina 9
Paolo e Rocco, IVB
Se la mia classe fosse una città Vorremmo che la città fosse come una porta sempre aperta
per conoscerci meglio
federico e lorenzo B., iv a SE LA MIA CLASSE FOSSE UNA CITTA’, LE MAESTRE SAREBBERO LE POLIZIOTTE, LA DIRETTRICE SAREBBE IL SINDACO, POI LE AULE SAREBBERO I NEGOZI; LA PALESTRA SAREBBE UN SUPER-MERCATO. LA LIM SAREBBE IL CINEMA, E LA MENSA SAREBBE IL RISTORANTE. I BANCHI SAREBBERO LE CASE, IL GIARDINO SA-REBBE CENTRAL PARCK.
NOI VORREMMO UNA CITTA’ ECOLOGICA E DEMOCRATICA. IN QUESTA CITTA’ CI SI PUO’ VENIRE QUANDO SI VUOLE, E IN QUESTA CITTA’ NON CI SI ANNOIA MAI perché OGNI VOLTA IN CITTA’ C’ è IL LUNA PARK. LA LEZIONE DI SCIENZE SI FA’ ALL’ ACQUARIO DI
.VORREI UNA CITTA DOVE SI
RISPETTANO GLI ANIMALI E LE PIANTE, UNA CITTA’ SENZA
BULLI , LADRI .UNA CITTA’ DOVE NON CI SONO CAPI E DITTATO-
RI , MA SOPRATUTTO NON CI DEVONO ESSERE POVERI.
Mattia S., IV A
Se la mia clas-se fosse una
città… La città me la immagino così: senza inquina-mento, senza macchine, sen-za guerra. Vorrei la pace, vorrei che i banchi fossero di cioccolata e le sedie di pan-ne di cioccola-to.
SE LA MIA CLASSE FOSSE UNA CITTA’… CLARA E SONYA, IV A
Io pianterei molti alberi per poi ammirarli, e farli
vedere ai cittadini.
valli in cavalli, op op clop cavalli al galoppo.
Creare un gruppo di tutti i bambini, con la mente
entrare in un mondo fantastico e far finta di vi-
verci: piante volano in cielo
Splash! Io vorrei creare una piscina dove but-
tare dei fogliettini su cui scritti dei desideri poi i
bambini li prendono e realizzano i desideri
ZZZ…si dorme a scuola però decidi tu se dormire
su un letto o un sacco a pelo...
ma se mangi mangi caramelle Zuzù
dalla carie non si libera più.
E tutti i bambini possono decidere se fare un’ora
di cucina. Sinceramente io la farei!
windows si aprono e appaiono tokidoki...
Marco & Ale B., IV B VORREMMO CHE NEL-LA NOSTRA CITTà NON CI FOSSERO MURA ma ponti per la comuni-cazione e che fosse libera come una fo-resta!
FRANCESCA, IV B
SE LA MIA CLASSE FOSSE UNA
CITTA’ VORREI…
CHE NON CI FOSSE LA GUERRA
CHE NESSUNO FOSSE TRISTE
CHE LE MACCHINE NON INQINAS-
SERO L’ ANBIENTE
CHE IL PETROLIO NON CI FOSSE
CHE TUTTI SIAMO AMICI E CI
AIUTIAMO INSIEME
E LA CITTA’ FOSSE SERENA E IN
ARMONIA.
Il T-REX era il
re di tutti
i DINOSAURI,
capace di combattere
il
Tripoceratopo.
C’ERANO UNA VOLTA….
I DINOSAURI
TEMPO... PASSATO-PASSATO: LA PREISTORIA
di MATTIA M., IV B
QUESTO SPRETITOSO DINOSAURO SEMBRA UN APATOSAURO MA è
DIVERSO. E’ IMPORANTIE, E’ UNO SPLENDIDIO ERBIVORO MA
QUESTO ERBIVORO ERA AUDACE!
Questo dinosauro molto semplice, grande
dinosauro tropicale ci piace molto...boing!
QUESTO DINOSAURO ERA MOLTO SERIO
E TRANQUILLO ALTRI SONO VORACI
6 MARZO 2017: INCONTRO
CON L’ ARCHEOLOGA
ELENA GRIGGIO
MI è piaciuto : anche molto ve-dere dei reperti i strumenti e le im-magini che aveva MI è PIACIUTO VEDERE TOCCARE E ANNUSARE PIETRE ANTICHE SCOPRIRE E VEDERE GLI STRU-MENTI DI UN ARCHEOLOGO.
Letizia e Sanà INTERVISTA CON L’ARCHEOLOGA Come si fa a diventare un’ar-cheologa? Quali strumenti usa un ar-cheologo? Cosa stai studiando? Cosa ti piace di più di questo mestiere? Quale emozione provi a fare questo mestiere? Dov’è che studi? Quando hai iniziato a fare questo lavoro? Hai già trovato dei reperti? Cosa ti ha ispirato a fare l’archeologo? E chi?
Mi è piaciuto... quando ci ha spiegato che per fare le foto dall’alto usano un drone e che per vedere le zone dove scavare usano google maps e mi e pia-ciuto vedere il pezzo di bomba della prima guerra mondiale e i proiettili uno inglese, uno austria-co e uno italiano sempre della prima guerra mon-diale.
ETNOARCHEOLOGIA
MI è pIACIUTO… ascoltarla e vedere molte cose della scienza archeologica Mi sono interessati molto i reperti.
Ci è piaciuto quando ci ha spiegato che l’archeologia comprende tante cose come: storia, informatica, la matematica, geografia… E ci sono piaciuti gli attrezzi come: le scarpe antinfortunistiche…
SIMONE, IVB “L'archeologia è la scienza che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, attraverso la raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali che hanno lasciato.” Io penso che questo lavoro è emozionante perché gli archeo-logi quando fanno scoperte si sentono realizzati, ma è anche molto duro, impegnativo, bisogna fare tanti sacrifici e non sempre si fanno scoperte sensazionali come le tombe dei Faraoni! A volte è importante anche IL RITROVAMENTO di un frammento di una PERLINA DI VETRO PREROMANA! L’archeologa Elena ci ha raccontato che esistono anche dei film sull'archeologia come: INDIANA JONES e THE LIBRA-RIAN, ma questi film non dicono tutto, fanno sembrare tutto facile!
ALESSANDRO V., 4^A LUNEDI SCORSO ABBIAMO INCRONTATO UNA GIOVA-NE ARCHEOLOGA CHE SI CHIAMA ELENA GRIGGIO. LA COSA CHE MI HA COLPITO DI PIU’ E’ CHE GLI ARCHEOLOGHI COSTRUISCONO DEI DRONI CHE SCATTANO FOTO DALL’ ALTO COSI’ LA POSSONO RIVEDERE NEL LABORATORIO E ANCHE CHE TROVANO TANTE COSE CHE POI ANNALIZZANO.
IL TROWEL, ovvero come ci ha
spiegato Elena, è L’EXCALIBUR
DELL’ARCHEOLOGO!
I SASSI SONO I REPERTI PIU’
ANTICHI CHE POSSO TROVA-
RE…
POSSO ESSERE ARCHEOLOGO
OGNI GIORNO SE SO GUARDA-
RE, ASCOLTARE, RIFLETTERE,
CERCARE, RICERCARE...
SIAMO TUTTI ATTENTI E INTERESSATI
PRENDIAMO APPUNTI,
...è tutto molto INTERESSANTE!
L’archeologa Elena ci spiega
e ci mostra quali sono e co-
me si chiamano gli strumen-
ti di un archeologo
IN ARCHEOLOGIA ANCHE UN
FRAMMENTO DI UN OGGETTO
HA UN ENORME VALORE, è come
un pezzo di PUZZLE che l’archeolo-
go con pazienza RICOSTRUISCE!
LE CIVILTA’ DEI FIUMI
ALMA E VIOLA, IV B
L a c i v i l t à
dei Sumeri durò qua-
si 2000 anni, furono molti i popoli che cercarono di sopraffarla per imposses-sarsi della terra particolar-mente fertile che costitui-va una ricchezza preziosa per gli abitanti, vi riusciro-no infine
i Babilonesi che, con il loro insediamento definitivo, ne decretarono la fine della civiltà.
Il re dei Babilone-
si, Hammurabi, era un abile guerriero che riuscì a riunire tutti i popo-li da lui conquistati in un unico grande impero, que-sto circa nel 1800 a.c.
Hammurabi stabilì la capitale del suo regno nella città
di Babilonia, una delle più grandi e ricche di tutta
la Mesopotamia. Babilonia era
abitata da persone di etnie e lingue diverse ed era se-de di un fervido mercato dove venivano venduti prodotti di tutti i tipi a mercanti che provenivano anche da molto lontano attraverso il baratto con merci di valore simile o con l'acquisto in denaro tramite monete d'oro, d'argento o di altri metalli preziosi.
Babilonia si presentava co-me una città
splendida, era at-
torniata da mura difensive solide e riccamente deco-rate e i giardini pensili del palazzo reale erano consi-derati una delle sette me-raviglie del mondo antico per quanto erano stupefa-centi.
Una descrizione di Babilo-nia ci è pervenuta attra-verso le parole dello stori-co
greco Erodoto che la visitò durante uno dei suoi numerosi viaggi descriven-dola come grande e di bel-lezza ineguagliabile, cir-condata da un fossato pro-fondo riempito d'acque e attraversata e divisa in
due parti dall'Eufra-te. Le case dei babilo-
nesi erano, sempre per descrizione di Erodoto, co-struite su tre o quattro piani e regolarmente di-sposte su strade diritte.
VITTORIA, IV B
I giardini pensili
di Babilonia furono
una delle sette meraviglie del mondo antico. Situati nell'antica città di Babilonia (letteralmente, "Porta del dio"), vicino alla odierna
Baghdad (Iraq), fu-
rono costruiti intorno al 590 a.C. dal
re Nabucodonosor II, anche se la tradizione at-tribuisce la loro costruzio-ne alla regina assi-ra Semiramide.
La leggenda vuole che una regina - raffigurata nel ce-lebre quadro di Degas, Se-miramide alla costruzione di Babilonia, e le cui gesta sono state descritte in nu-merose opere liriche - tro-vasse nei giardini rose fre-sche ogni giorno, pur nel clima arido che caratteriz-zava la città.
Nella cultura tradizionale della Mesopotamia il signi-ficato della parola giardino somiglia a quello di paradiso.
L’ANTICA CINA paolo e rocco, IV B
Nell’ IV(quarto) secolo a.C. i confini si estesero al
Fiume Azzurro (Hang Jiang), la ribellione di alcuni principi causò il frazionamento di que-
sto vasto regno e iniziò un periodo di lotte e battaglie, detto periodo dei regni combattenti che termi-
nò solo con la riunificazione dei territo-
ri sotto il sovrano del regno di Qin,
nel 221 a.C. E' dal suo nome che deri-
va il nome Cina.
L'imperatore Qin Shi Huangdi morì nel
210 a.C. e fu sepolto nelle vicinanze della
città di Xiang. La sua tomba è stata ri-
trovata nel 1974 d.C., aveva le dimen-
sioni di uno stadio e conteneva, oltre
al corpo del defunto, un esercito di
7500 combattenti di terracotta
a grandezza natu-
rale e ognuno con
fattezze e fisiono-
mie diverse, arma-
ti e dotati di carri
e cavalli da com-
battimento.
W LA CIVILTà CINESE
MARCO
&ALESSANDRO B.
La civiltà cinese non aveva una religione ufficiale ma molte regole morali e cre-denze che rispetta-vano venerando gli
spiriti degli antenati e alcune divinità lega-
te al mondo della natu-ra.
Risale al 1200 a.C. l'in-troduzione della scrittura attraverso
un sistema ideografi-co formato da 4000 segni incisi su stri-scioline di legno o di bambù (questo spiega il sistema di scrittu-ra verticale) e poi su stoffe, ossi e conchi-glie. Ogni idiogramma rappresentava una
cosa o un'idea, e ad
ogni segno fu poi asso-
ciato un suono foneti-co che permise di codi-ficarne la lettura.
UN’ANTICA TAVOLETTA CINESE
FRANCESCO, 4 B
Le prime città furono edificate in-
torno al 1700 a.C. , sotto l'affer-
marsi della dinastia dei sovrani
Shang, che regnarono per 5 secoli.
Il Nilo è il fiume più lungo del mon-
do, scorre per 6.600 km prima di buttarsi nel mare Mediterraneo in una foce a delta molto ramificata e palu-dosa. Anticamente l'Egitto era diviso in due regni diversi, il Basso Egitto, nell'area del delta, e l'alto Egitto, lun-go i territori attraversati dal Nilo.
NICOLAS, IV A
Il Nilo Matilde & Stella, IV B
LA VITA DEGLI EGIZI DIPENDEVA
DAL NILO , che rendeva coltivabile gran
parte del DESERTO.
Il Nilo NELLA STAGIONE DELLE
PIOGGIE
si gonfiava e straripava quando le acque si
ritiravano lasciavano sul terreno il LIMO che era come il fango che aveva le stesse
funzioni di un fertilizzante .
Gli Egizi scavavano canali d’irrigazione, rea-
lizzavano laghi artificiali
e costruirono argini. Lungo le rive
del Nilo si coltivavano grano e orzo, da
cui si produceva la birra, la bevanda preferi-
ta dagli Egizi, poi lino, ulivi e viti mentre
verso la foce cresceva rigoglioso il papi-
ro, tra gli alberi da frutto si trovavano fi-
chi e palme da datteri.
ALMA e VIOLA, IV B Per quanto riguarda la fauna, tra gli
animali domestici degli Egizi troviamo
pecore, capre, buoi, cani, gatti, maiali,
asini, re e oche anatre. Il territorio sel-
vatico era popolato da qualche elefante
e giraffa, numerosi gli scorpioni, i coc-
codrilli e gli ippopotami, falchi, avvol-
toi, civette, fenicotteri e ibis.
Gli egizi furono i primi
ad allevare le api per
ricavarne cera e miele.
ADI e MATTIA S., IV A
Le città degli egizi
I primi nuclei urbani che si svilupparo-
no lungo il delta del Nilo erano vere e
proprie città commerciali racchiuse in
robuste cinta murarie e costituite da
umili case ad un solo piano, per gli
operai e artigiani, numerosi edifici adi-
biti ad uso di magazzino, vasti spazi
per i mercati e cantieri navali. L'argilla,
il materiale più economico per la co-
struzione, veniva impiegato insieme al-
la paglia tritata finemente per innalzare
le mura delle città alte circa dieci metri
con un perimetro quadrato a volte ar-
rotondato agli angoli. Le città più den-
samente popolate dell'antico Egitto
(ben lontane dalle dimensioni delle at-
tuali città) furono Menfi, Tebe, Tanis, Buto e Tell el-Amarna (Akhetaton).
MATTEO E JACOPO, IV B
Le piramidi principali e le più
grandi sono parte di un complesso funera-
rio costruito per la sepoltura del defunto, cioè
il sovrano.
Sono a base quadrata e a gra-doni con una base rettango-lare, hanno quattro facce lisce che congiun-
gono gli spigoli della base al vertice, dove era si-
tuato il pyramidion. Secondo gli studiosi,
le piramidi furono erette come monumenti fune-
rari al di sopra della tomba del sovrano.Lo svi-
luppo di tali monumenti ebbe inizio nel XXVII seco-
lo a.C., con laIII dinastia, come evoluzione della
tomba a mastaba, e terminò con le piramidi co-
struite durante la XIII dinastia nel XVIII secolo
a.C.
L'edificio era chiamato mer in egizio e senza
collegamento con il nome greco di
πυραμίς, pyramìs, che per altro identificava
un dolce. In realtà il termine piramide deri-
va dall'egizio pri-em-us parola indicante
un lato della piramide, così come scritto su
di un papiro oggi a Londra.
mummie d’origine naturale
Talvolta eventi casuali possono provocare la
conservazione di un corpo.
L'uomo del Similaun (Ötzi), rinvenuta nel 1991 ai
piedi di un ghiacciaio tra Italia ed Austria e data-
ta al 3300 a.C., è un caso di conservazione dovuta
al freddo mentre lamummia di Tollund deve la sua
conservazione all'ambiente acido.Alcune mummie,
datate col metodo del carbonio 14 al 7400 a.C. in
cattivo stato di conservazione sono state rinve-
nute nella grotta degli Spiriti, in Nevada, nel 1940.
COME COSTRUIRE LE PIRAMIDI LORENZO B., IV A
La piramide di Chefren fu
costruita intorno al 2520 a.c, è alta
134 metri con una base di 210 metri
x 210. Conserva ancora il rivestimen-
to originale in lastre calcaree.
La piramide Micerino, alta 66 metri despoti tiranni, il fa-
raone Micerino è ricordato per essere
stato un uomo giusto e pio, all'inter-
no della sua camera sepolcrale fu rin-
venuto un sarcofago di grande bellez-
za e valore che, purtroppo, affondò
con la nave inglese che lo trasporta-
va nei pressi delle coste spagnole.
Le tre piramidi di Giza sono le più famose ma non sono cer-
to le uniche, in Egitto si contano circa
80 piramidi e un altro centinaio si
trovano nel Sudan. Le piramidi rap-
presentavano l'immortalità del farao-
ne, erano un modo per immortalare
nel tempo e nella storia il passag-
gio di un uomo-dio che aveva lasciato
il segno con il suo regno e che meri-
tava di essere ricordato per sempre,
e così è stato, basti pensare che gli
antichi greci definirono le piramidi
"una delle sette meraviglie del mon-
do".
La scoperta di alcune mi-niere d'oro nell'Egitto me-ridionale, risalenti al pe-riodo compreso fra il 5300 e il 3100 a.C., ha portato alcuni ricercatori a credere che gli anti-
chi Egizi furono i pri-
mi a estrarre l'oro e usarlo per la costruzione di gioielli. Mentre la data-zione delle miniere deve ancora essere conferma-ta, Ali Barakat, del-la Egyptian Geological Survey and Mining Autho-rity egiziana, ha riferito che gli antichi Egizi che vissero nella zona del mar Rosso e nella valle di Daghbeg furono probabil-mente i primi minatori d'o-
ro e anche i primi a dise-gnare mappe geologiche delle loro miniere.
ROCCO e SIMONE,
IV B
OLTRE l’oro anche
IL RAME ANABEL, IV A
Secondo Barakat, i reperti
trovati suggeriscono anche
che gli Egizi misero a punto
un efficace metodo per
estrarre l'oro dalla quarzite.
Essi riducevano in polvere
la roccia aurifera, aggiunge-
vano acqua e poi facevano
passare la miscela in un ca-
nale pieno di bacini quadra-
ti, dove si depositava la par-
te più pesante, contenente il
metallo.
Secondo Lisa Schwappach,
curatrice del Rosicrucian
Egyptian Museum di San
Jose, in California, mentre
gli Egizi iniziarono sicura-
mente molto presto a estrar-
re l'oro, probabilmente essi
furono battuti sul tempo dai
popoli mesopotamici. "La
regione indicata da Barakat
rappresenta una delle più
antiche vie commerciali fra
l'Egitto e la Mesopotamia.
Gli Egizi in effetti lavo-
rarono con il rame pri-
ma che con l'oro, e po-
trebbero aver appreso le ba-
si delle tecniche di estrazio-
ne dell'oro dai mesopotami-
ci."
GIOIELLI EGIZI ...FATTI DA NOI, con
CARTONCINO e RAME—febbraio/marzo 2017
Gli dei per gli egizi Francesco, IV B
side: moglie di Osiride e protettrice delle donne, impersonifi-cava la dea della vita e dell'amore. Amon Ra: il dio sole, il dio più importante di tutti, colui che aveva creato gli uomini. Thot: l'inventore della scrittura e il protettore degli scribi.
Per moltissimi secoli la scrittura degli egizi
fu incomprensibile agli studiosi e agli archeo-logici fino a quando, per caso, su una pietra
ritrovata a Rosetta, nel delta del Nilo, uno studioso francese si accorse che a fianco della scrittura egizia era presente anche un'incisio-ne in greco, traducendo queste iscrizioni fu possibile decifrare la scrittura egizia.
PITTURA ANTICA CINESE La pittura paesaggistica, iniziata secondo la tradizione da Wu Daozi, era considerata la
forma più alta della pittura cinese, e generalmente an-
cora lo è. Il tempo dal periodo delle Cinque dinastie
al periodo dei Song settentrionali (907–1127) è noto
come la "grande età del paesaggio cinese". Nel nord,
artisti come Jing Hao, Guan Tong, Li Cheng, Fan
Kuan e Guo Xi dipinsero figure di montagne torreg-
gianti, usando forti linee nere, sfumato a inchiostro
pennellate secche, tratteggiate per suggerire la pietra
ruvida. Nel sud, Dong Yuan, Juran e altri artisti dipin-
sero le colline ondulate e i fiumi della loro campagna
nativa in scene pacifiche fatte con pennellate più mor-
bide, strofinate. Questi due tipi di scene e di tecniche
divennero gli stili classici della pittura paesag-gistica cinese.
GIORGIA, IV A
MARCO, IV B La
scrittura In Egitto la scrittura nac-que circa 5000 anni fa a.C.
LA pAROLA “geroglifico” IN GRECO SI-gnifica “SCRITTURA DEGLI DEI”. I Greci, quando invasero l'Egitto, pensavano che i geroglifici fossero formule sacre dipinte sui muri dei templi. Nel diciannovesimo secolo alcuni ricer-
catori identificarono 700 geroglifici. I geroglifici non sono lettere dell'alfabeto, ma sono segni di suoni, og-getti, animali e azioni. Sono riuniti secondo un certo significato. La scrittura egizia era mol-
to complessa perché era formata
da centinaia di simboli ed era anche
molto colorata. Si leggeva procedendo da sinistra a destra e dall'alto al basso.
SAFET e EDO, IV B
I maestri erano molto severi e ogni giorno face-
vano scrivere ai ragazzi lunghe liste di simboli; i ragazzi pi-
gri venivano messi in punizione.
Invece le ragazze crescevano a casa, le mamme insegnava-
no loro a tessere e fare i lavori di casa perché la scuola era
soprattutto frequentata da maschi.
Gli scribi scrivevano dap-prima su rocce e cocci e, una volta esperti, sui fogli di papiro.
MARCO E ALESSANDRO, IV B
Alla cultura fenicia si deve un'invenzione importantissima,
quella dell’alfabeto
L'alfabeto fenicio non aveva le vocali, che furono inventate successivamente, dai greci, CHE LE TRASMISERO ALL’ALFAbETO ETRUSCO, pOI A qUELLO LATINO E qUINDI
al nostro.
L’ALFABETO DEI FENICI, Sanà IV A
aleph e bet erano le prime due lettere fenicie.
L'intuizione che ebbero i Fenici fu quella di capire che le parole sono com-
poste da suoni, e che i suoni sono relativamente pochi ma, se combinati in-
sieme, possono formare tutte le parole. Trovarono e codificarono così
tutti i 22 suoni fondamentali ai quali associarono un SEGNO facile d trac-
ciare e da ricordare.
FEDERICO, IV A
DOVE: i luoghi dei fenici
I fenici abitavano il territorio in cui oggi si
estende il Libano e si caratterizzava come una stretta lingua di terra fra l’Asia e l’Africa , chiusa tra le montagne a est e il mar Mediterraneo a ovest. La
fascia costiera è molto frastagliata: questo vuol dire che in diversi punti la montagna si getta nel mare formando isole e promontori.
Il territorio è veramente molto stretto : la distanza massima tra roccia e mare è di 50 km (come tra Milano e Novara, per esempio). Queste caratteristiche hanno influenzato molto la civiltà fenicia: infatti in un territorio di questo tipo non era possibile , per esempio, dedicarsi all’agricoltura perché mancava lo spazio per la coltivazione dei campi. D’altra parte la fortuna di questo popolo fu il mare , che permise loro di de-dicarsi principalmente al commercio e di vivere per molti anni nel lusso . Negli anni del loro mas-simo splendore, i fenici fecero molte conquiste e – nell’area del bacino Mediterraneo – arrivarono praticamente dappertutto, anche in Italia. Li troviamo infatti a “Panormo” (Palermo) e “Trapana” (Trapani), a Cagliari in Sardegna , a Ibiza e Gadir (Cadice) in Spagna, a Tunisi e Carta-gine in Africa, a Tripoli e Beruta (Beirut) in Liba-no. E poi a Malta, Creta, Cipro e in molti altri luo-ghi.
ALCUNE MAPPE CONCETTUALI
LEONARDO, IV A
L’economia fenicia era molto influenzata dalla
posizione geografica .
Il territorio su cui si trovavano era particolar-
mente fertile e ricco di foreste di
cedri . Questa fu una caratteristica pre-
ziosa che facilitò parecchio il commercio: il
vicino popolo egizio infatti non aveva legna-
me sul proprio territorio ma aveva bisogno
del legno per le sue cerimonie religiose. Inol-
tre i cedri permisero loro di costruire le
flotte di navi utili per le
loro attività commerciali:
popolo di grandi navigato-
ri, i fenici inventarono le
navi “triremi” . Anco-
ra oggi sulla ban-
diera del Libano spicca in primo
piano un albero di cedro.
CLARA e SONYA, IV A
I fenici sono ricordati soprattutto per la
porpora , a cui
devono anche il no-
me ( fenicio significa
rosso ). La porpora è
un colorante che ve-
niva estratto da alcu-
ni molluschi marini, i
“ murici spino-
si ” (quelli che hanno la
conchiglia con tante “punte” che sembrano
aculei). Il murice ha una ghiandola che
secerne un liquido incolore-
che, all’aria, diventa rosso . Una volta
ottenuto il rosso, il colorante veniva dilui-
to con acqua di mare per formare le altre
gradazioni, come il violetto, per esem-
pio. Con questo prezioso colorante venivano
colorate le stoffe che poi i fenici vendevano
a prezzi altissimi ai ricchi e ai nobili.
Il vetro: una grande scoperta LORENZO T., IV A
Sabbia riscaldata temperatura altissima forma il vetro, una materia dura e trasparente Utile per fare molte cose!!!
Lo storico Plinio il Vecchio attribuisce ai fenici l’invenzione del vetro : narra la leggenda che alcuni com-
mercianti, che avevano acceso un fuoco sulla spiaggia, notarono che la sabbia si scioglieva in un fluido tra-
sparente che, raffreddandosi, solidificava in vetro, appunto. In effetti i fenici erano abili artigiani del vetro ,
ne fecero gioielli e oggetti e lo commerciarono. Però pare che la scoperta di questo materiale risalga a mol-
to tempo prima, a 1.500 anni prima della civiltà fenicia.
!
.Letizia, IV A Il desiderio che pre-
ferisco è quello dell’ Uomo di Latta
perché il suo sogno è avere un cuore perché secondo me l’amore è prezioso
per fare amicizie nuove.
Il desiderio che preferisco è quello di Dorothy che dopo un
spaventoso tornado non riesce più a trovare casa. E lungo il
percorso incontra degli amici e scopre che era già a casa insie-
me ai loro amici. ALESSIA, IV B
ARTICOLO da:
DOMENICA,
“IL SOLE24ORE”
LORENZO B.: IL DESIDERIO CHE PREFERISCO è QUELLO DELL UOMO DI LATTA CHE DESIDERA UN CUORE PER AVERE SENTIMENTI perché: IL CUORE TI FA CAPI-RE I SENTIMENTI TUOI E QUELLI DEGLI ALTRI.
IL DESIDERIO CHE PREFERISCO E QUELLO DELLO SPAVENTAPASSERI CHE DESIDE-RA AVERE UN CERVELLO PER-CHE’:SEI INTELLIGGENTE PUOI SAPER FARE TANTE COSE E AL-TRE COSE. CON IL CERVELLO PUOI LAVO-RARE AL COMPUTER, PUOI FARE OPERAZIONI, POSSO TANTISSIME ALTRE COSE. AUTORE…………………………….. (articolo in cerca d’autore)
SOFIA, IV A
Io ho scelto il leone che desiderava avere
il coraggio .
L’ho scelto perché a volte anche a me manca essere co-
raggiosa, ma mi sono resa conto che in realtà ce l’ho!
IL DESIDERIO CHE PREFERISCO è
QUELLO DI DOROTHY CHE DESI-
DERA TORNARE A CASA SUA .
FRANCESCA, IV B
IFEOMA, IV A Il personaggio che preferisco è lo
Spaventapasseri perché desidera un cervello
per pensare: è divertente ed è molto corretto e pensa
sempre il meglio per gli altri.
VITTORIA, IV B Il DESIDERIO CHE PREFRISCO E
QUELLO DI DOROTHY CHE VOR-REBBE RITORNARE DALLA SUA FAMIGLIA, MA POI CAPISCE CHE INSIEME AI SUOI AMICI AF-FRONTA SITUAZIONI PERICOLO-SE, LE SUPERA E SI SENTE A CASA!
EDO & ROCCO
IL PERSONAGGIO CHE AB-
BIAMO SCELTO
è L’ UOMO DI
LATTA perché LE PERSONE
CHE DICONO CHE NON
HANNO CUORE IN REALTA’
CE L’ HANNO ENORME!
SAFET:
Io ho scelto l’ uomo
di latta perché il
cuore mi ha porta-
to cose buone, belle
e il cervello non mi
ha portato niente
di buono.
DISEGNO DI EDO,
IV B
Sanà, IV A Il desiderio che preferisco è
quello di Dorothy perché il sogno di andare a
casa vale anche per me perché secondo me niente è
più importante della famiglia e dell’AMICIZIA!
SECONDO ME IL PERSONAGGIO DI
DOROTHY E’ COME QUESTA CANZONE:
Francesca Michielin - Tu sei una favola
Nella cameretta tu
sogni di volare via
guardati allo specchio
quanta luce hai
una stella tu sarai
Lacrime che nascondi
ma non ti arrendi mai
brillerai nell’oscurità
Guarda davanti a te
e vola più in alto che puoi
nata per correre
nata per vincere
tu sei una favola
Senti la forza che hai
balla non smettere mai
nata per correre
nata per vincere
tu sei una favola
Niente è impossibile
con l’amore che c’è in te
strade in salita
corse a ostacoli
ma una stella tu sarai
Lacrime che nascondi
ma non ti arrendi mai
brillerai nell’oscurità
Guarda davanti a te
e vola più in alto che puoi
nata per correre
nata per vincere
tu sei una favola
Senti la forza che hai
balla non smettere mai
nata per correre
nata per vincere
tu sei una favola
Vola libera
scriverai la tua favola
vola libera nell’oscurità
una stella
Vola libera
scriverai la tua favola
vola libera nell’oscurità
una stella
Guarda davanti a te
e vola più in alto che puoi
nata per correre, nata per vincere
tu sei una favola
una favola
una favola….
Le alpi Matilde V., IV A Le Alpi sono il si-stema montuoso più importante d'Italia e d'Europa, coprono un terri-torio di 1300 chilometri dal Colle di Cadibona, in Liguria, proseguendo verso est fino al Passo di Vrata in Croa-zia. L'imponenza dell'arco al-pino la si può vedere dalle sue cime, alcune superano i 4000 metri e molte i 3000. Il paesaggio è quindi caratteriz-
zato dalla presenza di ghiac-
ciai, persistenti anche in estate.
ITALIA, DISEGNO A MANO LIBERA
DI MATTIA M., IV B
HARRY POTTER Lorenzo B, IV A
HARRY POTTER UN GRAN BEL FILM ( e molti bei LIBRI scritti dalla J.K.. ROWLING) DI FANTA SCIENZA AMBIENTATO IN UN LUOGO FANTASTICO COME LA SCUOLA DEI MAGHI E LA SCUOLA DEI MAGHI SI TROVA A HOGWORTS. HARRY POTTER UN FILM CON TANTE PUNTATE ANCHE PER ADULTI E PER I Più PICCOLI HERRY POTTER UN GRA BEL FILM.
HARRY POTTER— E I SUOI NEMICI
HARRY POTTER HA ANCHE LUI I SUOI NEMICI:DRACO MALFOY VOLDEMORD CODA LISCIA LA MANO DESTRA DI VOLDEMORD MANO DESTRA NEL SEN-SO CHE CODA LISCIA è RIMASTO SEMPRE FEDELE A VOLDEMORD.
HARRY POTTER E
I SUOI AMICI
HARRY POTTER OLTRE AD AVERE DEI NEMICI HA ANCHE DEI AMICI:HERMIONE GRAN-GER,RON E I GEMELLI FRED E SUO FRATELLO
HARRY POTTER E
I SUOI INSEGNANTI
HARRY POTTER HA ANCHE DEI ISEGNANTI COME SILENTE CHE è IL CAPO DEGLI INSEGNANTI CHE DIFENDE SEMPRE HARRY POTTER.
La guerra di Troia è stata una guerra combattuta tra gli achei e la potente città di Troia per il controllo dell'Ellesponto.
Secondo la tradizione mitologica greca, il conflitto ebbe inizio a causa del rapimento di Elena, la regina di Sparta, ritenuta la donna più bella del mondo, da parte di Paride, prin-cipe troiano.
Il marito di Elena, Menelao, grazie all'aiuto del fratello Agamennone radunò un incredi-bile esercito, formato dai maggiori comandanti dei regni greci e dai loro sudditi, muovendo così guerra contro Troia. Il conflitto durò all'incirca dieci anni, con gravi perdite da ambo i lati. Fra le vittime più celebri l'invincibile Achille, ed Ettore, figlio del re Priamo e campio-ne della resistenza troiana. La città venne infine conquistata e distrutta.
Gli eventi del conflitto sono narrati principalmente nell'Iliade di
Omero. La distruzione di Troia è invece narrata nel secondo libro dell' Eneide di Virgilio.
LETIZIA, IV A
BOGDAN e LORENZO T., IV A
CURIOSITA’
Il Cavallo di legno del
PALAZZO DELLA RAGIONE In fondo alla Sala salta subito all’occhio l’enor-me cavallo di legno, alto ben 5,75 m, fu donato al comu-ne nel 1837 dalla nobile famiglia dei Capodilista la quale lo fece realizzare nel 1466 per una festa grandiosa ispirata alla mitologia. Il cavallo, in quell’occasione fu trainato da 12 buoi con le corna dorate da Piazza dei Signori a Piazza Capitaniato e portava in sella una
statua del Dio Giove. e fu utilizzato altre volte come cavallo di Troia per una rappre-
sentazione dell’assedio della mitica città, a memoria delle origi-ni mitiche di Padova, ATTRIbUITE ALL’EROE TROIANO
Antenore.
PADOVA SOTTO
SOPRA
SABATO 10 GIUGNO-
SONO STATI LETTI/
INTERPRETATI
I NOSRI RACCONTI
FANTASTICI, SCRITTI
DURANTE IL LABO-
RATORIO DI SCRITTU-
RA CREATIVA, con l’as-
sociazione TOP- TEATRI OFF PADOVA
SOPRA– PALAZZO DELLA RAGIONE
DENTRO– PALAZZO DELLA RAGIONE
SOTTO—PALAZZO DELLA RAGIONE
PRATO DELLA VALLE
Le cose da fare a scuola quando non hai giochi: Matilde S., IV B
1 INVENTARE CANZONI E FARLE SENTIRE
ALLA MAESTRA
2 DISEGNARE
3 FINIRE LAVORI NON FINITI
4 PARLARE CON I COMPAGNI
5 FARE BALETTI NUOVI
6 INVENTARE GIOCHI NUOVI
7 GIOCARE A PALLA
8 LEGGERE UN LIBRO
9 FARE UN MERCATINO CON LE FOGLIE …..
IL DOLCE ALLA NUTELLA Viola e Alma, IV B
SI PRENDE UNA BACINELLA E CI
METTO: LA NUTELLA E LA PANNA; UNA TAZZA DI CAFFE’ E UNA TAZ-
ZA DI LATTE; POI PRENDO I PAVESINI E LI IN-
TINGO NEL LATTE E NEL CAFFE’; PRENDO UNA TEGLIA E METTO I
PAVESINI LASCIO IN FRIGO
AUTORE —————- Articolo in cerca d’autore (non firmato)
MINECRAFT è UN GIOCO CHE
GIRI PER IL MONDO E COSTRUISCI-
QUEL CHE VUOI. CI SONO 2 MODALI-
TA’: SURVIVAL CHE CONSISTE NEL SO-
PRAVVIVERE, DA:ZOMBIE,SCHELETRI
CON L’ARCO E RAGNI,MA DEVI GUADA-
GNARTI I MATERIALI. POI C’è LA MO-
DALITA’ CREATIVA CHE CREI QUEL
CHE VUOI SENZA INTRALCI. CI SONO
VARI SCENARI:
IL BOSCO, LE MONTAGNE DI NEVE,
L’INFERNO, IL PARADISO E IL DESERTO.
Regole del gioco della
pallamano, Matteo IV B
Non toccare la palla con i piedi!
Quando tiri o fai gol
devi stare attento all’a-
rea, perché se fai gol
non vale.
Il portiere mentre è in
porta deve stare atten-
to a una linea gialla
perché se la pari e sei
dietro la linea gialla viene considerato gol.
Quando fai fallo è rigore.
Il rigore devi tirarlo senza saltare o alzare il pie-
de davanti se no non vale. Quando si comin-
cia da centro campo chi non ci a la palla
deve star a due metri di distanza dalla linea.
REGOLE DEL VIDEOGIOCO MARIO KART paolo, IV B
ACCENDERE LA WII METTERE IL DISCO SCEGLIERE LA VELOCITà SELEZIONARE LA SFIDA SCEGLIERE IL PERSONAGGIO DECIDERE LA MACCHINA CLICCARE IL POSTO SCEGLIERE LA PISTA
….START, SI GIOCA!
BOGDAN, 4 A
REGOLE PER GIOCARE A PALLA GUER-
RA 1. SEGLIERE IL CAPITANO 2. SCELIERE LE SCUADRE 3. DIVIDERE IL CAMPO 4. DECIDERE CHI VA IN TORRETA 5. DECIDERE CHI TIENE LA PALLA 6. NON LITIGARE NON PIANGERE CHE LA
SQUADRA CHE HA VINTO 7. NON IIMBROGLIARE, NON BISOGNA VAN-
TARSI
NASCONDINO-PRENDINO
Per giocare a nascondino – prendi-no
Bisogna seguire queste regole Decidere i ruoli (chi conta, chi si
nasconde) Bisogna contare fino a 30 Bisogna cercare (chi e nascosto) Non si può nascondersi in bagno. Quando si arriva al posto dove ha
contato il bambino si dice
CIAO MI CHIAMO ANDREA HO 9 ANNI E VI RACCONTERO’ DEI LEGO: I LEGO
SONO PARTICOLARMENTE BELLI LI INTABELLEREMOI LEGO SONO
PICCOLI GIOCHI MOLTO BELLI , SI POSSONO COLLEZIONARE E NON E FINITA
QUI: CI SONO I FILM E I CARTONI ! I LEGO SONO MOLTO DIVERTENTI , ah SU STAR
WARS CI SONO LE NAVICELLE SPAZIALI, SPADE LASER ... CIAO ALLA PROSSIMA
LEGO CITY LEGO STAR WARS LEGO NINJAGO
Le regole dello sport di basket, Prosper e Marvellous, IV B Per giocare a basket bisogna avere 11 giocatori. Per andare a fare canestro bisogna correre palleggiando, poi se cori con la palla in mano e ti fermi e con la palla in mano fermo e doppia. Se palleggi e la palla casca a terra la palla è avversaria.
REGOLE DI YU GHI HO ROCCO, IV B
PRIMA DI TUTTO SI PESCANO 7 CARTE.
POI SI EVOCA UN MOSTRO PERO DI RANGO 1 FI-NO AL 4; POI DOPO CHE L’ AVVERSARIO HA PASSATO POSSO ATTACCARE IL SUO MO-STRO; POI POSSO ATTACCARLO DIRETTO CO-SI’ VADO IN VANTAGGIO
IL NUMERO DI GICATORI è DA 2 A 4.
NOTIZIE DAI NOSTRI INVIATI HOT COLD
GABRIELE, IV B
Buongiorno a tutti! Ecco a voi le
principali notizie del giorno:
1) è stata inaugurata una nuova
ricchissima BIBLIOTECA;
2) è stato rivenuto un antico tem-
pio babilonese sotto una coltre
di muschio e terra;
3) è stato depurato il corso di un
fiume, altamente inquinato, e
finalmente gli abitanti possono
bere l’acqua; inoltre è stato co-
struito un ponte tra le due
sponde.
OMAR, IV B
1bis) nella BIBLIOTECA sono contenuti 2800
libri di letteratura, storia, geografia e scien-
ze. Sarà aperta tutti i giorni fino alle ore 21.00
per permettere a tutti di utilizzarla;
2 bis) l’antico tempio babilonese è ricco di
oggetti preziosi che usavano i sacerdoti del
culto sacro e saranno trasportati nel MUSEO
DI STORIA NATURALE della nostra città;
3 bis) grande festa in città per il fiume final-
mente depurato, da troppi anni inquinato e
per il PONTE finalmente inaugurato!
ORA LINEA ALLA PUBBLICITA’:
La leggenda del pesce Petrolio
Arriva il pesce petrolio! Arriva il pesce petrolio! ah…. In un pianeta lontano perché è meglio che sia capitato là c’è una leggenda che pochi raccontano e che l’uomo non sa la racconta l’orso polare al suo piccolo quando è natale la racconta la foca, il tricheco ad ogni cucciolo della città…non allontanarti troppo se ti perdi sono guai arriva il pesce petrolio che liscio come l’olio ti mangerà …non allontanarti troppo se ti perdi sono guai
arriva il pesce petrolio che liscio come l’olio
ti mangerà ham non ha squame è nero sul viso, nuota a stento e in modo impreciso, ma se gli capiti addosso come una ameba t’incollerai e poi giù.. giù… giù… in fondo al mare giù… giù… dove l’uomo
non può arrivare tra scheletri di balene lui ti porterà arriva il pesce petrolio che liscio come l’olio ti mangerà HAM! …non allontanarti troppo se ti perdi sono guai arriva il pesce petrolio che liscio come l’olio ti mangerà ham scienziati di tutto il mondo Venite! Venite! c’è una specie nuova che vi stupirà sembra più morta che viva forse è primitiva, nera sul corpo e sul viso, è una rari-tà….ahi ahi ah…
A sostegno di SEA SHEPHERD per la difesa e la conser-
vazione delle specie marine in via d'estinzione , VI
CONSIGLIO L’ASCOLTO DEL BRANO DI LUCA
BASSANESE:
DISEGNO di GABRIELE,
IV B
USCITA DIDATTICA: 10 MAGGIO
2017, prima al MERCATO DEL PESCE,
CHIOGGIA, poi TUTTI AL MARE, in
SPIAGGIA a SOTTOMARINA
MARCO, IV B
PREVISIONI METEO:
Da NORD a SUD soffieranno venti con
l’arrivo di deboli piogge al pomeriggio.
A EST e ad OVEST invece splenderà
un bellissimo SOLE.
Riguardo alla PACE nel MONDO, sia-
mo in attesa che gli uomini finiscano le
guerre ancora in corso. La PACE è sali-
ta del 55% rispetto al mese scorso!
Mi chiamo Matteo. Sono nato il 26-12-07 e ades-
so ho 9 anni.
Come sport mi piace: il tennis, la pallamano e
la pallavolo. I miei videogiochi preferiti sono:
clash royal e super smash Bross .
Mi piace molto il giardinaggio.
MI PRESENTO Mi chiamo
Alessandro B. Sono
nato nel 2007.
Come sport mi
piace rugby e la
pallamano.
Mi chiamo Francesco e ho9 anni, il mio
colore preferito è l’azzurro il mio cibo
preferito è la pizza ai 4 formaggi, il mio
sport preferito è pallavolo e il gioco che
mi piace di piu’ è Pokemon, la mia can-
zone preferita è hai un amico in me il
mio numero fortunato è 10. Ho 6 anima-
li: 3 cani e 3 gatti e il mio film preferito è
Harry Potter
Io sono Edoardo, ho 9 anni, come sport faccio bmx. Il mio numero fortunato è
1 e il mio colore
preferito è il rosso.
Ciao mi chiamo Francesca, ho 9 anni, frequento la
quarta elementare: la scuola si chiama Elsa Mo-
rante. In questa scuola ci sono maestre bravissi-
me. Loro ci insegnano nuove cose ogni giorno, e si
fanno lavori molto interessanti . La scuola dove
vado mi piace anche perché ho fatto nuove amici-
zie, mi piace disegnare e fare le cose sempre per-
fette e se non riesco le devo per forza migliorarle
e se non riesco non sono affatto felice!
MI CHIAMO PROSPER HO 9 AN-
NI E SONO NATO NEL 2007 E
MIPIACE IL CALCIO. VORREI
AVERE TANTO UN GATTO MA
NON CE L’ HO, MA HO TANTI
AMICI E FRATELI. VADO AL-
LA SCUOLA MORANTE E IL
MIO COLORE PREFERITO E’ IL
BLU.
Sono Alessia ho 9 anni, frequento la scuola Elsa Morante, classe quarta B. Mia mamma si chiama
Antonella. Mi aiuta a fare i compiti e io la aiuto a pulire casa . Mio papà lo aiuto sempre a fare tante cose e anche lui mi aiuta. Mio fratello si chiama
Alberto: giochiamo sempre insieme e certe volte
litighiamo ma poi facciamo sempre pace.
CIAO A TUTTI MI CHIAMO BOGDAN E MI PIACE LA GI-NASTICA ARTISTICA . SO-NO NATO IN ROMANIA E SONO ALTO UN METRO E QUARANTA, HO I CAPELLI LISCI COLOR CASTANO.IL MIO PIATTO PREFERITO E’ LA PIZZA. LA MIA MUSICA PREFERITA E’ OPPA GAM GNAM STYLE
Ciao mi chiamo Viola ho 8 anni il mio colore preferito è il verdE aCqua il mio film pre-
ciao io mi chiamo alma e ho 8 anni il mio colore preferito
è il giallo il mio cibo preferito sono le LASAGNE AL RAGU’
MI CHIAMO LORENZO E VIVO A
PADOVA IN ITALIA, MI PIACCIO-
NIO 2 COLORI IL ROSSO E IL VER-
DE, HO TANTI AMICI E AMICHE
ANCHE IN GIRO PER IL MONDO.
SONO NATO IN AGOSTO 2007 .
HO COMINCIATO L’ASILO A 3 AN-
NI E A 6 ANNI HO COMINCIATO
LA PRIMA CLASSE DI PRIMARIA.
IN PRIMA ERO MONELLO POI IN
SECONDA HO SCOPERTO LA MU-
SICA: HO COMINCIATO A MATURA-
RE IN TERZA E ADESSO SONO AL SE-
CONDO MESE DI CLASSE QUARTA .
Mi chiamo Andrea ho nove anni e frequento la quarta della scuola primaria Elsa Morante
E VIVO A PADOVA !
IL MIO COLORE,
PREFERITO è IL NERO E IL BIANCO. IL MIO SPORT
PREFERITO è IL CALCIO E LO PRATICO. LA MIA
SQUADRA PREFERITA è LA JUVENTUS. IL MIO
CIBO PREFERITO è L’ HAMBURGHER.
Ciao a tutti, mi chiamo Albano il
mio colore preferito è il rosso, il
blu , giallo .
I miei sport preferiti sono il calcio, il basket , rugby e sono nato nel 8- 7- 2007
Sono Vittoria ho 9 anni, i miei ani-mali preferiti sono i cani. Frequento la scuola Elsa Morante, classe 4 B. Il mio papà si chiama Marco e la mia mamma Margherita , il mio fratellino si chiama Francesco i miei nonni si chiamano Angelino e Nicola invece le mie nonne si chia-
mano Ma-rina e Gi-gliola. Il mio ani-male è un
insetto stecco che si chiama Ti-na, il cane dei miei nonni si chiama Tica.
SONO ROCCO E HO 9 ANNI IL MIO COLO-
RE PREFERITO è IL NERO E IL ROSSO.
IL MIO SPORT PREFERITO è L’ HOKEY SU PRATO E LO PRATICO.
IL MIO CIBO PREFERITO è LA PIZZA E LE PATATE FRITTE.
ALCUNI NOSTRI COMPAGNI SONO RIU-
SCITI A TERMINARE IL PERCORSO A
SCUOLA E AD AVERE L’ATTESTATO,
MOLTI CI SONO RIUSCITI A CASA,
AVENDO PIU’ TEMPO A DISPOSIZIONE.
PER QUESTO NE PUBBLICHIAMO SOLO
ALCUNI, CIOE’ QUELLI SALVATI SUL
DESKTOP DEI PC DELLA SCUOLA.
Se vuoi puoi continuare anche TU
l’avventura visitando il sito al link:
https://programmailfuturo.it/come/ora-del-codice
L'Ora del Codice, in inglese The Hour of Code, è un'iniziativa nata negli
Stati Uniti nel 2013 per far sì che ogni studente, in ogni scuola del mondo,
svolga almeno un'ora di programmazione.
ORA DEL CODICE:
PROGRAMMA IL FUTURO
Cos'è il pensiero computazionale
Per caratterizzare sinteticamen-te il rilevante contributo cultu-rale apportato dall’Informatica alla comprensione della società contemporanea, la scienziata informatica Jeannette Wing nel 2006 introdusse l’espressione “pensiero computazionale “.
”Il pensiero computazionale è un processo mentale per la risoluzione di problemi costituito dalla combi-nazione di metodi caratteristici e di strumenti intel-lettuali, entrambi di valore generale.
I metodi caratteristici includono:
analizzare e organizzare i dati del problema in
base a criteri logici;
rappresentare i dati del problema tramite oppor-
tune astrazioni;
formulare il problema in un formato che ci per-
mette di usare un “sistema di calcolo” (nel senso
più ampio del termine, ovvero una macchina, un
essere umano, o una rete di umani e macchine)
per risolverlo;
automatizzare la risoluzione del problema defi-
nendo una soluzione algoritmica, consistente in
una sequenza accuratamente descritta di passi,
ognuno dei quali appartenente ad un catalogo
ben definito di operazioni di base;
identificare, analizzare, implementare e verifica-
re le possibili soluzioni con un’efficace ed effi-
ciente combinazione di passi e risorse (avendo
come obiettivo la ricerca della soluzione miglio-
re secondo tali criteri);
generalizzare il processo di risoluzione del pro-
blema per poterlo trasferire ad un ampio spettro
di altri problemi.
Gli strumenti intellettuali includono:
confidenza nel trattare la complessità (dal mo-
mento che i sistemi software raggiungono nor-
malmente un grado di complessità superiore a
quello che viene abitualmente trattato in altri
campi dell’ingegneria);
ostinazione nel lavorare con problemi difficili;
tolleranza all’ambiguità (da riconciliare con il
necessario rigore che assicuri la correttezza della
soluzione);
abilità nel trattare con problemi definiti in modo
incompleto;
abilità nel trattare con aspetti sia umani che tec-
nologici, in quanto la dimensione umana
(definizione dei requisiti, interfacce utente, for-
mazione, ...) è essenziale per il successo di qua-
lunque sistema informatico;
capacità di comunicare e lavorare con gli altri
per il raggiungimento di una meta comune o di
una soluzione condivisa.
Anche per questi strumenti i benefici si estendono al
di là della disciplina informatica.
Andrea
LA COSA PIU’ BELLA DELLA MIA ESTATE … (PASSATA)
La cosa più bella della mia estate…Matteo
Ero andato in una casa in montagna a Mon-
guelfo. Vicino alla casa c’era un percorso
con l’acqua da fare scalzi.
Oltre all’acqua c’erano dei sassi e della cortec-
cia morbida.
Questa è la cosa
più bella.
fine
EDO
ALESSANDRO
ALESSIA
ERA AD ASIAGO - MARVELLOURS
VIOLA
E ricorda…
Il Futuro del Mondo
Il futuro del mondo è nelle
tue mani il futuro del mondo è il tuo domani (luca bassanese)
VITTORIA
2017
VIOLA