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30 Settembre 2003 In questo secondo numero del Notiziario BFHI è stato volutamente modificato e cambiato l’ordine degli ar- gomenti per dare una maggior rilevanza a ciò che tutti coloro che lavorano in questo progetto hanno definito come priorità: “il benessere delle madri e dei loro bambini”. Troverete quindi solo nella parte finale una riflessione approfondita sui dati sull’allattamento. Questa inversione di tendenza avviene anche grazie ad alcuni commenti pervenuti al precedente notizia- rio, criticato di aver riportato quasi esclusivamente dati. Le critiche sono le benvenute e ci permettono di rifocalizzarci sulla centralità delle persone. Si rinnova l’invito a essere parte attiva di questo noti- ziario facendoci pervenire scritti o commenti, come in questo numero è stato fatto da parte di alcune mam- me dei gruppi di Autoaiuto e da alcuni vostri colle- ghi . Il Notiziario BFHI è costruito da tutti e vuole rispec- chiare ciò che succede di positivo e negativo in rela- zione al Progetto. Dalla redazione Notiziario BFHI del Punto Nascita di Soave “Ospedale amico dei bambini” Editoriale Un secondo e ricco numero del notiziario BFHI di Soave ci rincuora sulla vitalità di un progetto che man mano che passa il tempo ci po- ne nuovi stimoli e nuovi interrogativi. La sensazione è che la fase di avvio che ha preceduto il riconosci- mento sia stata molto intensa, quasi uno scatto bruciante. In poco tempo molto è stato fatto ma anche molte energie sono state spese. Per scoprire, anche se ce lo dicevamo, che non finiva tutto lì, anzi, che da lì iniziava invece una avventura. Ci dobbiamo quindi preparare a qualcosa di diverso, prendendo un altro ritmo, accettando momenti di difficoltà e piccole regressioni, momenti in cui anche nelle mamme il convincimento a favore dell'al- lattamento è più fragile, altri in cui quanto seminato pian pianino cresce. I cambiamenti culturali, nostri prima di tutto, e poi delle per- sone che aiutiamo, richiedono il loro tempo per essere ben assimilati e diventare la "normalità" . Allora è importante davvero mantenere la rotta sul benessere e la crescita di tutti, perché ogni volta si aprono nuove cose, cose che si possono far meglio e con più naturalezza. La presentazione del Convegno di Bassano, secondo appuntamento degli ospedali BFHI, che parla di un "germoglio che deve crescere”,, consente un confronto con le novità e i problemi di quanti, e sono sempre di più, si stanno muovendo sulla nostra stessa strada. Formazione: Fase 2 Formazione: Fase 2 Formazione: Fase 2 Formazione: Fase 2 2-3 I valutatori OMS/Unicef a Soave I valutatori OMS/Unicef a Soave I valutatori OMS/Unicef a Soave I valutatori OMS/Unicef a Soave 3 I convegni sull’allattamento I convegni sull’allattamento I convegni sull’allattamento I convegni sull’allattamento 4 I gruppi di auto I gruppi di auto I gruppi di auto I gruppi di auto-aiuto aiuto aiuto aiuto 5-6 SAM: Settimana dell’allattamento materno SAM: Settimana dell’allattamento materno SAM: Settimana dell’allattamento materno SAM: Settimana dell’allattamento materno 7-8 Fumo passivo in età pediatrica Fumo passivo in età pediatrica Fumo passivo in età pediatrica Fumo passivo in età pediatrica 9-10 10 10 10 Una testimonianza dal Una testimonianza dal Una testimonianza dal Una testimonianza dal Centro Aiuto Vita di S. Bonifacio Centro Aiuto Vita di S. Bonifacio Centro Aiuto Vita di S. Bonifacio Centro Aiuto Vita di S. Bonifacio 11 11 11 11 I Dati alla dimissione dall’Ospedale I Dati alla dimissione dall’Ospedale I Dati alla dimissione dall’Ospedale I Dati alla dimissione dall’Ospedale 12 12 12 12 Raccolta dati consulenze all’ex nido Raccolta dati consulenze all’ex nido Raccolta dati consulenze all’ex nido Raccolta dati consulenze all’ex nido 13 13 13 13 Il follow Il follow Il follow Il follow-up: Distretto 4 up: Distretto 4 up: Distretto 4 up: Distretto 4 Commento dati gennaio Commento dati gennaio Commento dati gennaio Commento dati gennaio-giugno 2003 giugno 2003 giugno 2003 giugno 2003 14 14 14 14-15 15 15 15 Il follow Il follow Il follow Il follow-up: a Verona up: a Verona up: a Verona up: a Verona Un dato che ci interroga Un dato che ci interroga Un dato che ci interroga Un dato che ci interroga 16 16 16 16-17 17 17 17 Advocacy: alcune iniziative Advocacy: alcune iniziative Advocacy: alcune iniziative Advocacy: alcune iniziative 18 18 18 18-19 19 19 19 Sommario NUMERO 2 ULSS 20 VERONA

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30 Settembre 2003

In questo secondo numero del Notiziario BFHI è stato volutamente modificato e cambiato l’ordine degli ar-gomenti per dare una maggior rilevanza a ciò che tutti coloro che lavorano in questo progetto hanno definito come priorità: “il benessere delle madri e dei loro bambini”.

Troverete quindi solo nella parte finale una riflessione approfondita sui dati sull’allattamento.

Questa inversione di tendenza avviene anche grazie ad alcuni commenti pervenuti al precedente notizia-rio, criticato di aver riportato quasi esclusivamente

dati. Le critiche sono le benvenute e ci permettono di rifocalizzarci sulla centralità delle persone.

Si rinnova l’invito a essere parte attiva di questo noti-ziario facendoci pervenire scritti o commenti, come in questo numero è stato fatto da parte di alcune mam-me dei gruppi di Autoaiuto e da alcuni vostri colle-ghi .

Il Notiziario BFHI è costruito da tutti e vuole rispec-chiare ciò che succede di positivo e negativo in rela-zione al Progetto.

Dalla redazione

Notiziario BFHI

del Punto Nascita di Soave “Ospedale amico dei bambini”

Editoriale Un secondo e ricco numero del notiziario BFHI di Soave ci rincuora sulla vitalità di un progetto che man mano che passa il tempo ci po-ne nuovi stimoli e nuovi interrogativi.

La sensazione è che la fase di avvio che ha preceduto il riconosci-mento sia stata molto intensa, quasi uno scatto bruciante. In poco tempo molto è stato fatto ma anche molte energie sono state spese. Per scoprire, anche se ce lo dicevamo, che non finiva tutto lì, anzi, che da lì iniziava invece una avventura.

Ci dobbiamo quindi preparare a qualcosa di diverso, prendendo un altro ritmo, accettando momenti di difficoltà e piccole regressioni, momenti in cui anche nelle mamme il convincimento a favore dell'al-lattamento è più fragile, altri in cui quanto seminato pian pianino cresce. I cambiamenti culturali, nostri prima di tutto, e poi delle per-sone che aiutiamo, richiedono il loro tempo per essere ben assimilati e diventare la "normalità" .

Allora è importante davvero mantenere la rotta sul benessere e la crescita di tutti, perché ogni volta si aprono nuove cose, cose che si possono far meglio e con più naturalezza.

La presentazione del Convegno di Bassano, secondo appuntamento degli ospedali BFHI, che parla di un "germoglio che deve crescere”,, consente un confronto con le novità e i problemi di quanti, e sono sempre di più, si stanno muovendo sulla nostra stessa strada.

Formazione: Fase 2Formazione: Fase 2Formazione: Fase 2Formazione: Fase 2 2222----3333

I valutatori OMS/Unicef a SoaveI valutatori OMS/Unicef a SoaveI valutatori OMS/Unicef a SoaveI valutatori OMS/Unicef a Soave 3333

I convegni sull’allattamentoI convegni sull’allattamentoI convegni sull’allattamentoI convegni sull’allattamento 4444

I gruppi di autoI gruppi di autoI gruppi di autoI gruppi di auto----aiutoaiutoaiutoaiuto 5555----6666

SAM: Settimana dell’allattamento maternoSAM: Settimana dell’allattamento maternoSAM: Settimana dell’allattamento maternoSAM: Settimana dell’allattamento materno 7777----8888

Fumo passivo in età pediatricaFumo passivo in età pediatricaFumo passivo in età pediatricaFumo passivo in età pediatrica 9999----10101010

Una testimonianza dal Una testimonianza dal Una testimonianza dal Una testimonianza dal Centro Aiuto Vita di S. BonifacioCentro Aiuto Vita di S. BonifacioCentro Aiuto Vita di S. BonifacioCentro Aiuto Vita di S. Bonifacio

11111111

I Dati alla dimissione dall’OspedaleI Dati alla dimissione dall’OspedaleI Dati alla dimissione dall’OspedaleI Dati alla dimissione dall’Ospedale 12121212

Raccolta dati consulenze all’ex nidoRaccolta dati consulenze all’ex nidoRaccolta dati consulenze all’ex nidoRaccolta dati consulenze all’ex nido 13131313

Il followIl followIl followIl follow----up: Distretto 4up: Distretto 4up: Distretto 4up: Distretto 4 Commento dati gennaioCommento dati gennaioCommento dati gennaioCommento dati gennaio----giugno 2003giugno 2003giugno 2003giugno 2003

14141414----15151515

Il followIl followIl followIl follow----up: a Veronaup: a Veronaup: a Veronaup: a Verona Un dato che ci interrogaUn dato che ci interrogaUn dato che ci interrogaUn dato che ci interroga

16161616----17171717

Advocacy: alcune iniziative Advocacy: alcune iniziative Advocacy: alcune iniziative Advocacy: alcune iniziative 18181818----19191919

Sommario

NUMERO 2

ULSS 20 VERONA

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Formazione a Soave: Fase 2

P A G I N A 2 N O T I Z I A R I O B F H I

PRESENTAZIONE FORMAZIONE 2003 -2004

II FASE DI FORMAZIONE DEL PROGETTO BFHI A SOAVEII FASE DI FORMAZIONE DEL PROGETTO BFHI A SOAVEII FASE DI FORMAZIONE DEL PROGETTO BFHI A SOAVEII FASE DI FORMAZIONE DEL PROGETTO BFHI A SOAVE

Come tutti ricordiamo, il Progetto “Ospedale Amico dei Bambini” a Soave che è stato costruito insieme due anni fa

e condiviso da tutti i gruppi di lavoro, prevedeva un semestre di avvio - completato felicemente - ed uno di consoli-

damento - che solo oggi siamo in grado di avviare.

Negli ultimi mesi lo Staff e il Comitato per il BFH a Soave hanno preparato un documento con il programma di For-

mazione, che l'amministrazione ha elaborato e che verrà fase per fase dettagliatamente predisposto ed inviato al

Ministero per i crediti ECM.

Dal lavoro di gruppo sono emerse le Fasi formative (successivamente descritte) a partire, come nostro costume,

dall'analisi dei veri bisogni formativi e coerenti il più possibile con i bisogni di tutto il personale.

Il primo percorso predisposto nel dettaglio è quello riportato nella Fase 1, che è già stato registrato come evento

ECM ed è in attesa di attribuzione del punteggio.

D’accordo con i vari Responsabili di Servizio il Percorso di cui alla Fase 1 assolverà per tutti quelli che vi partecipe-

ranno (personale del Comparto) all'obbligo formativo previsto dal Piano Aziendale, in alternativa ad altre iniziative

formative obbligatorie per l'anno 2003.

Questo corso si inserisce in un Piano più generale, in buona parte finanziato dalla Fondazione Cariverona che si

concluderà a Giugno 2004.

Per il 2003 è necessario dare al più presto la propria adesione comunicandola al proprio diretto responsabile

(Caposala o Primario) in attesa di una definiva conferma dell’accettazione della stessa nel caso fosse necessaria una

selezione.

Sempre per l'anno 2003 in questo periodo inoltre si raccoglieranno i nominativi dei candidati al Corso per Forma-

tori di cui alla Fase 2.

Il Comitato, come si può vedere nelle pagine successive, ha cercato di costruire un percorso coerente nel suo com-

plesso raccogliendo la raccomandazione di molti membri di non perdere il carattere “corale” di quello che stiamo

facendo, dato che progredire "tutti insieme" è stato il vero punto di forza della nostra esperienza.

I problemi sono tanti e proprio la Fase 1 è stata predisposta per accogliere tutte le critiche ed anche l'eventuale

malcontento, per trasformarle in indicazioni costruttive: proprio per questo ci si aspetta l'adesione più ampia possi-

bile. Si tratta infatti di una formazione a sostegno degli operatori e del loro benessere, raramente offerta in strutture

sanitarie e non.

Per la prima volta diverse agenzie formative dialogheranno con tutti noi cercando insieme un modello ottimale per

promuovere il benessere delle mamme e dei bambini assieme a quello degli operatori che li assistono, trasforman-

do le regole del BFH da malintese imposizioni in diritti delle mamme e dei bambini e in indicatori della qualità del

nostro lavoro (così come abbiamo potuto scoprire insieme già nelle riunioni del 22 e del 24 Maggio)

07.08.200307.08.200307.08.200307.08.2003 Il Comitato BFHIl Comitato BFHIl Comitato BFHIl Comitato BFH

Lo Staff BFHLo Staff BFHLo Staff BFHLo Staff BFH

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P A G I N A 3 N O T I Z I A R I O B F H I

SCHEMA COMPLESS IVO DEL PERCORSO FORMATIVO 2003 -2004

Fase 1: 21 Ottobre/ 2 Dicembre 2003Fase 1: 21 Ottobre/ 2 Dicembre 2003Fase 1: 21 Ottobre/ 2 Dicembre 2003Fase 1: 21 Ottobre/ 2 Dicembre 2003

Corso Pratico per la Gestione dei conflitti e il lavoro di team nel re-enginiering delle attività di un Punto Nascita (Studio Sinop-

sis-BS) (Finanziamento Fondazione Cariverona)

16 ore: 4 unità di 4 h ciascuna +4 ore di Plenaria

n° 45 Partecipanti (15 persone per 3 edizioni parallele)

Per la Plenaria (obbligatoria ai fini ECM per i 45 partecipanti) si auspica la più vasta partecipazione anche del resto del perso-

nale. Tutti gli operatori sanitari coinvolti nel BFHI di Soave sono invitati a partecipare alla Plenaria del 02 Dicembre 2003 dalle

ore 14,15 alle ore 18,30 come momento di incontro e confronto.

Fase 2: 15Fase 2: 15Fase 2: 15Fase 2: 15----19 Dicembre 200319 Dicembre 200319 Dicembre 200319 Dicembre 2003

Corso pratico di counselling per la formazione dei formatori aziendali “Promozione e pratica dell’allattamento al seno” (CSB-

Glase Trieste) 40 h (Finanziamento Fondazione Cariverona).

n° 10 partecipanti selezionati dai Capiservizio e dallo Staff del BFH all’interno di un pool di candidati, per formare un gruppo di

riferimento interno e garantire la formazione permanente.

Il giorno 2 dicembre 2003 i Formatori del CSB-Glase coglieranno l'occasione per incontrare i Corsisti delle 40 ore per una pre-

liminare definizione dei contenuti (2 h)

E' prevista la richiesta al Ministero di Crediti ECM.

Fase 3 (entro giugno 2004Fase 3 (entro giugno 2004Fase 3 (entro giugno 2004Fase 3 (entro giugno 2004---- date da date da date da date da definirsi)definirsi)definirsi)definirsi)

Corso 18 ore esclusivamente per neoassunti del Punto Nascita (in ottemperanza allo Step 2 che prevede almeno 18 ore di

formazione entro sei mesi dall'assunzione) a cura di alcuni Formatori interni (come primo risultato del corso 40 ore effettuato)

con supervisione CSB-Glase e Studio Sinopsis (supervisione subordinata al reperimento di fondi).

E' prevista la richiesta al Ministero di Crediti ECM.

Fase 4 (entro giugno 2004 Fase 4 (entro giugno 2004 Fase 4 (entro giugno 2004 Fase 4 (entro giugno 2004 ---- date da definirsi) date da definirsi) date da definirsi) date da definirsi)

Consulenza/formazione in plenaria rivolta a tutte le figure professionali su casi clinici pratici a cura di alcuni formatori interni e

con supervisione del CSB-Glase (Finanziamento Fondazione Cariverona) in collaborazione con Studio Sinopsis e SICIS -Società

Italiana di Counselling Sistemico (supervisione subordinata al reperimento di fondi) .

3 h + 1 h di valutazione riservata al gruppo di formatori interni (tot 15 ore)

Per consentire la massima partecipazione del personale sono previste 2 edizioni parallele di 5 seminari ciascuna.

L’attività va conclusa secondo quando indicato da Fondazione Cariverona entro il 30. 06.2004.

E' prevista la richiesta al Ministero di Crediti ECM.

i valutatori oms/unicef a soave

L’ospedale di Soave dal 13 al 17 Maggio ha ospitato il Corso per Valutatori OMS-Unicef degli Ospedali Amici dei Bambini. I dodici “apprendisti” valutatori sostenuti dalla d.ssa Elizabeth Hormann (esperta UNICEF Internazionale per gli Ospedali Amici dei Bambini), e Rosellina Cosentino (Coordinatore Nazionale della Valutazione BFH/OMS-Unicef), hanno effettuato nelle ultime due giornate del corso un sopralluogo-simulazione all’Ospedale di Soave. La visita non aveva lo scopo di valutare l’Ospedale ma di permettere un tirocinio ai valutatori. Tuttavia, dopo questa esperienza, molti valutatori hanno espresso la loro ottima impressione generale del lavoro che viene svol-to nel Punto Nascita con le mamme e con i bambini. L’équipe è stata molto colpita e ha valorizzato gli sforzi del personale nel mantenere gli standard BFH nonostante le difficoltà del momento. Il gruppo ha espresso un sincero ringraziamento a tutto il personale per la disponibilità dimostrata e per l’ottima ospitalità ricevu-ta. Scrive Rosellina Cosentino: “Vogliamo ringraziare l’Ospedale di Soave e il suo staff del reparto di Maternità per averci accolto e offerto la loro disponibilità!”

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Convegno: “Passo dopo passo

sulla strada dell’allattamento materno” L’esperienza degli Ospedali Amici dei Bambini-OMS/UNICEF: strategie

per gli operatori e per la comunità

Bassano del Grappa 2-3 Ottobre 2003

Centro Giovanile SAl Jacopo Da Ponte

L’allattamento al seno, importante e ormai riconosciuto obiettivo di salute pubblica, riscuote un interesse crescente in molte zo-ne del paese. Sette sono gli Ospedali riconosciuti dall’ OMS-UNICEF “Amici dei Bambini” per la promozione dell’allattamento materno, e altri si stanno avvicinando all’obiettivo. Sono numerose poi le esperienze piccole e grandi di sostegno dell’allattamento al seno sul territorio, sia per iniziativa di istituzioni pubbliche (attraverso attività di formazione, di riorientamento dei servizi e di marketing sociale) che di ONG e di gruppi spontanei di mamme. Il processo di miglioramento che si è finalmente avviato in Italia tuttavia rappresenta ancora un germoglio che deve irrobustir-si. C’è la necessità di lavorare in rete , di confrontarsi sulle esperienze e di mantenere vivo il dibattito sulle criticità e sui successi. Obiettivi: Il convegno, organizzato dall’ULSS 3 di Bassano del Grappa, in collaborazione con il Comitato Nazionale dell’Unicef e della Rete Nazionale degli Ospedali Amici dei Bambini OMS-UNICEF, coordinata dalla nostra ULSS, si propone di approfondire tre aree tematiche che oggi sembrano particolarmente rilevanti per la promozione dell’allattamento al seno, mantenendo co-me filo conduttore la centralità della coppia madre bambino come destinataria/protagonista delle azioni. 1) L’impegno reale che comporta il cambiamento dei servizi, in termini di carichi di lavoro, funzioni, responsabilità, clima istitu-zionale, per valutare la sostenibilità dell’esperienza BFH. Tema cruciale sia per la vita quotidiana delle mamme e degli operatori, ma anche per le strategie di promozione con gli amministratori. 2) La promozione sul territorio, anche là dove gli ospedali non hanno ancora modificato pienamente il loro “modus operandi” studiando modelli di riferimento e proponendo degli standards per la valutazione. 3) le peculiarità dei percorsi in atto verso il riconoscimento, per avere un panorama delle differenti difficoltà, e per dare occasio-ni a chi è per strada di valorizzare punti comuni, elementi originali ed innovativi, rendendo disponibile l’esperienza anche per chi deve migliorare e consolidare i risultati raggiunti. Recorder e chairman commenteranno i lavori dei tre Workshop in una tavola rotonda conclusiva aperta alla discussione. Il taglio dei lavori sarà quindi di un confronto concreto, operativo, con un assetto di “ricerca” condivisa e dando spazio nelle relazioni e nella discussione ai punti di vista degli operatori di tutte le professioni che compongono il complesso mosaico della rete di sostegno alle madri, ai bambini ed alle loro famiglie ed alla comunità.

I CONVEGNI SULL’ALLATTAMENTO

P A G I N A 4 N O T I Z I A R I O B F H I

CORSO DI AGGIORNAMENTO: “INIZIATIVA OSPEDALE AMICO DEI BAMBINI: COME METTERE IN PRATICA IL 10° PASSO”. Trieste, 22224 e 25 Ottobre 2003, 4 e 25 Ottobre 2003, 4 e 25 Ottobre 2003, 4 e 25 Ottobre 2003, Auditorium della Scuola Superiore di Lingue Moderne Università degli Studi, via F. Filzi 14.

CONVEGNO: “IL COUNSELLING E I NUOVI SCENARI DELLA GENITORIALITÀ” Secondo Convegno Nazionale della Società Italiana di Counselling Sistemico. Verona, 15 Novembre 200315 Novembre 200315 Novembre 200315 Novembre 2003, Sala Marani Ospedale Civile Borgo Trento, V.C. De Lellis, 2 – Verona.

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P A G I N A 5 N O T I Z I A R I O B F H I

GRUPPI DI AUTOAIUTOGRUPPI DI AUTOAIUTOGRUPPI DI AUTOAIUTOGRUPPI DI AUTOAIUTO

LLLLettera di una mamma di Soaveettera di una mamma di Soaveettera di una mamma di Soaveettera di una mamma di Soave Un fiocco sulla porta, un nuovo membro della fami-glia e naturalmente una nuova mamma. Sono i primi giorni da mamma, stanca, circondata da mille perso-ne, da mille paure, dubbi. All’improvviso realizzi che la vita si è capovolta non sei più figlia, ma mamma e sei spaventata, hai paura di sbagliare qualcosa con il tuo piccolo bambino. Nasce da qui l’esigenza di incontrarsi con chi prova le tue stesse emozioni, nasce così il centro dove le mamme incontrano le mamme. Ci riuniamo in una sala messa a disposizione dall’Ospedale due volte alla settimana (lunedì 9,30–11,30 e venerdì 14-16) qui i bambini hanno la possibilità di stare con altri bambi-ni e le mamme, senza troppe esitazioni trovano subi-to il modo di aprire un dialogo costruttivo. Ognuno con il suo dubbio o con la sua gioia da condividere o semplicemente la voglia di stare con chi “ti capisce”. Questo nostro nuovo centro per le mamme vuole soprattutto incentivare l’allattamento al seno quale alimento migliore da offrire al nostro bambino e co-me fase importante nel suo approccio con il mondo. Dopo un breve periodo di formazione con Pediatri ed Ostetriche abbiamo dato vita a questo momento di incontro tra mamme che sta cominciando a farsi conoscere. Nonostante la diffidenza iniziale, come succede sempre davanti ad una nuova iniziativa, pos-siamo ora con soddisfazione parlare dei primi risultati che vedono un buon numero variabile di mamme che si cerca anche in orari diversi da quelli di apertura

Lettera del gruppo di mamme di Arcole Il progetto “ Ospedale Amico dei Bambini “ ha stimolato alcune mamme ad attivare il Servizio “Spazio Mamme” , con la collaborazione della Pediatra di Famiglia . L’Amministrazione Comunale sostiene il Servizio e per il momento ha messo a disposizione un locale presso la sede della Biblioteca . Finalità In un contesto sociale ove la famiglia è sempre più isolata per vari motivi , l’esperienza vissuta come mamme ci ha spinto ad offrire un po’ di solidarietà alle neo mamme che si trovano ad affrontare i piccoli e grandi problemi deri-vanti dall’arrivo di un bambino . Dare risposte concrete ai mille dubbi, ascoltare le ansie e preoccupazioni, offrire un supporto morale: queste sono le linee guida che ispirano il nostro operato. Da quattro mesi ci troviamo due volte alla settimana (il lunedì e il giovedì) per due ore in questo “spazio“, che è stato arredato con tappeti, cuscini, giochi e una bilancia. Le neo mamme con i loro bambini sono libere di venire quando vogliono e di restare il tempo ritenuto necessario. L’informazione dell’attività del Servizio circola con il “passaparola” e con l’invio di un volantino a tutte le neo mamme del paese. Gli incontri con le neo mamme e i loro bambini, di recente anche con donne in gravidanza, avvengono in un clima sereno e di fiducia, ove ognuna parla liberamente, si confi-da, fa emergere i suoi problemi e le sue ansie e soprattut-to trova qualcuno che è disponibile ad ascoltare. E’ un au-to aiuto tra mamme, senza velleità didattiche. Le mamme hanno tante cose da dirsi. “Cosa” ? si chiederà qualcuno! Lì ci troviamo “… per vivere il vissuto quotidiano, per confrontarsi, per affrontare insieme i vari momenti delle cure primarie del bambino, per sostenersi a vicenda e raf-forzare la propria autostima” Convinte che l’esperienza da sola può essere talora cattiva consigliera, in questi primi mesi è stato per noi prioritario partecipare ad incontri con la Pediatra e con l’ostetrica per approfondire temi sulle cure del bambino, quali l’allattamento al seno, l’alimentazione, il sonno , ecc. In questo percorso si sono affiancate a noi mamme di pae-si vicini, che stanno progettando di dar vita , nelle loro comunità , all’esperienza di “ Spazio Mamme”. Ci piace infine ricordare qualche episodio: la soddisfazio-ne di una mamma araba che scopre che gli insegnamenti sulla cura del bambino ricevuti da sua madre sono validi e messi in pratica anche da mamme italiane; la gratitudine di una mamma che al terzo figlio scopre il valore dell’allattamento al seno.

Un padre for tunato

L'allattamento notturno dei miei bambini mi ha sempre stupito e af-fascinato. Qualche volta restavo sve-glio a guardare mia moglie che nel sonno offriva il seno al piccolo che dormiva con noi. Non so che auto-matismo ci fosse ma era come se si intendessero perfettamente

E.G.

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LLLLettera di una mamma diettera di una mamma diettera di una mamma diettera di una mamma di S. BonifacioS. BonifacioS. BonifacioS. Bonifacio Mi presento, sono Erica e sono una “new mamy”; la mia bimba si chiama Sara ed ha 5 mesi. Da quando la pic-cola è nata ho scoperto che essere mamma non è semplice, soprattutto se cerchi di essere una buona mamma. Io ci provo, ma da sola non è sempre tutto semplice; per questo mi sono i-scritta al corso di preparazione al par-to ed è stata la cosa più bella che po-tessi fare. E’ stato molto bello poter parlare con persone che provano le tue stesse sensa-zioni, che capiscono i tuoi problemi perché li vivono in prima persona. Dopo la nascita di Sara volevo conti-nuare su questa strada di amicizia, di confronto, proprio qui nel mio paese, a San Bonifacio, ma non ho potuto per-ché dopo l’annuncio che a giorni il gruppo di auto-aiuto sarebbe partito … più nulla!! Comunque non mi sono data per vinta e mi sono aggregata (non solo io) ad un gruppo di Lonigo. A me dispiace molto che il gruppo non sia partito e mi sto chiedendo il per-ché? Forse non ci si rende conto di quanto sia importante che le mamme si incontrino tra di loro mettendo a confronto le loro esperienze. Personalmente posso garantire che ho imparato moltissimo ascoltando l’esperienza di altre mamme, ho ac-quistato più sicurezza e non ultimo mi sono rilassata e tranquillizzata. Certo, ogni bimbo è diverso dall’altro ed ogni mamma ha un’esperienza che è la sua, ma è proprio questa diversità messa a disposizione di tutti che ci in-segna qualcosa. Non c’è nessuno specialista che ci può dare ciò che ci può dare un’altra mamma! Non chiediamo molto: una stanza, qualche sedia, un po’ di pubblicità! Tutto il resto lo mettiamo noi mamme!

MMMM amme Ins ieme di Cas te l amme Ins ieme di Cas te l amme Ins ieme di Cas te l amme Ins ieme di Cas te l D ’AzzanoD’AzzanoD’AzzanoD’Azzano

Siamo “Mamme Insieme” di Castel d’Azzano: un gruppo di mamme accomunate dalla sensibilità per tutto ciò che riguarda la maternità soprattutto nel periodo perinatale. Oltre, alla nostra esperien-za di madri e nutrici, per affrontare in modo cor-retto e omogeneo chi ci contatta, abbiamo effet-tuato dei momenti di formazione presso il “Melograno” di Quinzano per l’accoglienza di neo-mamme e “neo-cuccioli”. Cosa proponiamo: - uno spazio curato ed accogliente dove conoscer-

ci e dove è possibile effettuare la famosa pesa-ta periodica;

- un recapito telefonico per contattarci nei mo-menti di necessità;

- la disponibilità a recarci a casa se c’è impossibi-lità o difficoltà a spostarsi da parte della neo-mamma;

- un rispettoso ma convinto sostegno nei confron-ti dell’allattamento al seno (applicando le diret-tive Unicef) potenziando le conoscenze e le ca-pacità di ogni mamma.

Cosa proporremmo entro la fine di quest’anno: - stiamo per iniziare un corso di formazione che

ci porterà al conseguimento di un attestato per Consulenti in allattamento materno da mamma a mamma;

- successivamente partiremo con una nuova for-mazione per poter insegnare alle mamme a mas-saggiare il proprio cucciolo;

- partiremo, inoltre, con degli incontri bimestrali di rilassamento e ripristino del tono muscolare per il dopo parto, tenuti da una professionista;

- attiveremo dei momenti d’incontro a frequenza mensile, su tematiche specifiche richieste dalle mamme.

Il 28 Settembre, in occasione della Settimana per l’allattamento materno, abbiamo organizzato una festa per conoscerci, scambiarci esperienze e sentirci parte di quella globalità citata dallo slo-gan di quest’anno: “L’Allattamento al Seno in un Mondo Globalizzato. Per la Pace e la Giustizia”. Al momento di scrivere non sappiamo ancora come andrà, ma siamo certe che la sensibilità delle mamme… e anche dei papà darà buoni frutti! Alla prossima. Tel. 340-2906436 dal Lunedì al Sabato dalle 9.00 alle 21.00 In sede: Lun. 16.30-18.30; Merc. 9.30-11.30; Sab. 10.00-12.00

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SAMSAMSAMSAM: SETTIMANA DELL ’ALLATTAMENTO MATERNO

L’allattamento al Seno in un Mondo Globalizzato Per la Pace e la Giustizia.

L’allattamento al seno è a favore della pace e della giustizia. E’ la via naturale, universale e pacifica per nutrire i nostri bambini. In un mondo spesso infestato da ingiustizia, violenze e guerre, l’allattamento al seno può essere una speranza di pace – pace interiore, pace con le altre persone e pace con l’ambiente. Anwar Fazal, Co-fondatore della WABA e dell’IBFAN e vincitore del Right Livelihood Award Recipient, 1982.Proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento al seno ed i migliori alimenti complementari per i neonati ed i bambini sono i propositi del movimento mondiale per l’allattamento al seno. Il tema della Settimana Mondiale dell’Allattamento al Seno 2003 - L’allattamento al Seno in un Mondo Globalizzato – Per la Pace e la Giustizia – fornisce l’occasione per considerare sia gli ostacoli che i benefici della globalizzazione, nel promuovere l’allattamento come simbolo di pace e giustizia. Di seguito si riportano le informazioni che possono aiutare te ed il gruppo con cui lavori a realizzare gli obiettivi per la Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno 2003. Essi sono:

- Riconoscere le minacce e le opportunità che la globalizzazione comporta per le pratiche di allattamento materno

- Portare al massimo le possibilità che ci derivano dai mezzi di comunicazione globali per far conoscere alla gente i benefici dell’allattamento al seno e di appropriati alimenti complementari, e gli svantaggi dell’alimentazione artificiale

- Promuovere e mettere in atto la Strategia Globale per l’Alimentazione dei Neonati e dei Bambini - Supportare il Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e le con-

seguenti risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità (WHA) ed opporsi ad ogni cosa che mini que-sti strumenti.

- Stringere alleanze con gruppi di interesse pubblico che si sforzino per una giustizia globale, una pace ed una salute per tutti.

- Pensare globalmente ed agire localmente in tutti i settori della nostra comunità mondiale per l’allattamento al seno con l’obiettivo di riuscire a proteggerlo, promuoverlo e sostenerlo.

Quali sono le opportunità? Un incremento della comunicazione globale offre l’opportunità di un dialogo, una rete ed un’azione che si propa-gano in tutto il mondo. In questo nuovo millennio abbiamo bisogno di usare questi strumenti disponibili, per uni-re le persone e trovare strade per indirizzare le sfide della globalizzazione mentre si creano soluzioni vitali. La-vorando insieme, in quanto membri di un movimento globale sull’allattamento al seno possiamo avere un impat-to positivo sulle strutture e sugli individui – sia a livello della comunità internazionale che locale – che influenza e rende abili le donne ad allattare e fornisce delle cure ottimali per i loro bambini. Alcune idee per l’azione inclu-dono: • Aumentare la cooperazione internazionale di tutti i membri del movimento per l’allattamento, per affrontare

problemi comuni e possibili vie d’uscita • Rendere pubblica l’importanza dell’allattamento al seno attraverso tutte le organizzazioni civili che lavorano

per la pace e la giustizia • Utilizzare maggiormente strumenti di comunicazione efficaci ed a basso costo per collegarsi a persone

dall’altra parte del mondo per promuovere e proteggere l’allattamento al seno. • Per far fronte all’epidemia di HIV, i gruppi possono insistere su ricerche indipendenti in modo da fornire det-

tagliate informazioni alle madri che devono prendere una decisione sull’alimentazione dei neonati. • Usare la rete globale per convincere i governi a stabilire politiche efficaci nella regolazione e nel controllo

del commercio e dell’etichettatura degli alimenti per la prima l’infanzia.

Coordinamento Mondiale della SAM: WABA Secretariat, PO Box 1200, 10850 Penang, Malaysia Fax: 60-4-657 2655 email: [email protected] web: www.waba.org.br

Documento tratto da: MAMI - Movimento Allattamento Materno Italiano Via Canova, 35 - 50142 Firenze Tel. +39-055-7877615 fax +39-055-7330158 Web: www.mami.org Email: info @mami.org

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IIIIDEE DA ATTUAREDEE DA ATTUAREDEE DA ATTUAREDEE DA ATTUARE

Mentre la globalizzazione può essere percepita come uno stabilizzarsi di regole che calpestano le conquiste della salute, noi possiamo usare gli stessi strumenti e le stesse strutture per lavorare verso la pace e la giustizia per un mondo migliore. Nei due decenni scorsi, una grande varietà di strumenti legali di supporto, documenti tecnici, strategie e linee guida sono state adottate e reti globali adottate attraverso le quali i sostenitori dell’allattamento al seno possono lavorare. Questi strumenti possono essere usati per creare culture dell’allattamento al seno an-che a dispetto della globalizzazione. Il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e le successive Risolu-zioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità (www.who.org) restringono la commercializzazione dei sostituti e stabiliscono i requisiti delle compagnie produttrici, del sistema sanitario e dei governi per assicurare che l’allattamento non venga minato. AZIONE: Educate e istruite i collaboratori della Sanità sull’importanza del Codice e come lo si può rafforzare. Aiu-tate il monitoraggio delle pubblicità e delle promozione degli alimenti per l’infanzia. Aiutate i governi a regolamen-tare la commercializzazione di questi prodotti. Iniziativa Ospedale Amico del Bambino (www.unicef.org/programme/breastfeeding/baby.htm) assicura che tutti i i reparti maternità diventino centri di supporto all’allattamento al seno. Un ospedale può essere certifica-to “Amico del Bambino” quando non accetta campioni gratuiti o a basso costo di sostituti del latte materno, bibe-ron e tettarelle, ed ha messo in atto i dieci passi a sostegno di un allattamento di successo. AZIONE: Lavorate con gruppi ed associazioni nazionali che si occupano di allattamento al seno per educare ed incoraggiare gli ospedali e le maternità della zona a divenire “Amici del Bambino”. Strategia Globale per l’Alimentazione di Neonati e Bambini (www.who.org) chiama i governi ad approvare il Codice Internazionale e cercare di risolvere i problemi di malnutrizione e sovrappeso attraverso la promozione dell’allat. esclusivo al seno fino a sei mesi e la prosecuzione fino a due anni con l’aggiunta di alimenti comple-mentari sani e nutrienti. AZIONI: Scrivete al vostro governo sia locale che nazionale per assicuravi che incrementi le raccomandazioni della Strategia Globale. Utilizzate gli strumenti e le risorse dell’ILCA per aumentare la percen-tuale di allattamento al seno esclusivo. Convenzione sui Diritti dell’Infanzia (www.unicef.org) è lo strumento sui diritti umani più accettato nella storia. Ogni nazione al mondo – con l’eccezione degli Stati Uniti, della Somalia e di Timor Est – lo hanno ratificato. AZIONI: Istruite le donne ed i bambini su quali sono i loro diritti per mezzo di scuole e gruppi di sostegno. Insiste-te con le autorità sul fatto che i principi della Convenzione devono essere applicati. Convenzione ILO sulla Protezione della Maternità (www.ilo.org) contiene raccomandazioni dettagliate sulla protezione della maternità ed il sostegno delle madri che allattano al seno sul posto di lavoro. AZIONI: Informate i datori di lavoro, i sindacati, gli operatori sanitari e le madri sulla convenzione ILO attraverso incontri, lettere e dialoghi. Convenzione sull’Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne (www.uun.org/womenwatch/daw/) è l’unico trattato sui diritti umani che parla del diritto a riprodursi delle donne. E’ uno stru-mento importante per proteggere la maternità ed il diritto della donna ad allattare al seno il suo bambino. AZIONI: Usate la convenzione per portare i governi a proteggere le donne quando vengono discriminate durante la maternità o mentre allattano. Commissione per Codex Alimentarius (www.codexalimentarius.net) è un accordo tra OMS e FAO che stabi-lisce degli standard per i cibi, inclusi quelli per bambini. Vuole assicurare un commercio onesto e proteggere la salute dei consumatori. Al tempo stesso è fortemente influenzato dalle industrie alimentari. AZIONI: Lavorate con le organizzazioni governative e non-governative che si occupano del Codex per essere si-curi che il Codice per i Sostituti del Latte Materno ed le Risoluzioni WHA siano incorporate negli standard per i latti formulati e per gli alimenti complementari. Obiettivi per lo Sviluppo del Millennio (www.undp.org/mdg) è un programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) per ridurre la povertà e migliorare la vita. AZIONI: Educate la comunità ed i leader politici sul ruolo dell’allattamento al seno nel raggiungere molti degli o-biettivi del Millennium attraverso la riduzione della mortalità, incremento della salute materna, promozione di un’uguaglianza di genere e rafforzamento della donna. Sostegno da Mamma a Mamma (www.lalecheleague.org), questi gruppi hanno un significato universale in cui le donne si incontrano e condividono informazioni. AZIONI: organizzate gruppi di sostegno nella vostra comunità sia per donne in gravidanza che per nuove madri. Aiutate le nuove madri a venire in contatto con gruppi di sostegno da Mamma a Mamma. Movimenti per l’Allattamento al Seno in Azione A causa delle continue violazioni della Nestlè al Codice Internazionale, la compagnia è soggetta ad un continuo boicottaggio dei suoi prodotti in 20 paesi. Il boicottaggio continuerà finché la Nestlè non si atterrà al Codice Inter-nazionale ed alle Risoluzioni WHA sia politicamente che praticamente. Per maggiori informazioni www.babymilkaction.org

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Riceviamo dal Dott. A. G. Dezio, che da anni è in prima linea nella lotta al tabagismo, questo importante contributo che volentieri pubblichiamo.

Fumo passivo in età pediatrica:Fumo passivo in età pediatrica:Fumo passivo in età pediatrica:Fumo passivo in età pediatrica: “Il danno di una sigaretta mai fumata”“Il danno di una sigaretta mai fumata”“Il danno di una sigaretta mai fumata”“Il danno di una sigaretta mai fumata”

Proteggere i bambini aiutando i genitori a smettere di fProteggere i bambini aiutando i genitori a smettere di fProteggere i bambini aiutando i genitori a smettere di fProteggere i bambini aiutando i genitori a smettere di fumareumareumareumare.

DOTT ANTONIO GIOVANNI DEZIO, Specialista in Pneumologia e Pediatria.

Il fumo di sigarette è ormai da tempo l’imputato numero uno in tema di inquinamento microambientale. Tutti gli studi recenti in-dicano, in particolare, il fumo passivo come una delle cause principali di rischio ambientale. Per quanto riguarda il fumo passivo in età pediatrica è considerato addirittura oggetto di intervento prioritario in molti progetti di promozione della salute. Vale la pena ricordare alcuni tra i dati più significativi che possono contribuire ad una informazione di base. Tra 4000 componenti presenti nel fumo alcune sono contenute allo stato gassoso (per esempio il biossido di azoto, il monossido di carbonio, l’ammoniaca, ecc… ), altre sotto forma di particolato. Di quest’ultimo gruppo di sostanze fa parte la nicotina che ha come effetto farmacologico un aumento della capacità di attenzione e una sensazione di benessere; il problema è che la nicotina ha anche degli effetti indesiderati, in particolare sul sistema cardiovascolare. I danni che tutte queste sostanze possono produrre sia sui fumatori in modo diretto, sia indirettamente su chi vive in ambienti dove altri fumano, sono di tipo diverso. Abbiamo sopra accennato al primo effetto tossico legato alla nicotina, un effetto farmacologico a carico del sistema nervoso e del circolo. Un secondo importante effetto tossico del fumo si riscontra nel trasporto dell’ossigeno ed è causato dal monossido di carbonio. Terzo effetto tossico è quello carcinogenetico legato agli idrocarburi aromatici, al catrame e ad altri prodotti. Infine, quarto effetto tossico è quello irritante prodotto da sostanze come acido cianidrico, acetaldeide, formaldeide ecc.. sulle cellule epiteliali ciliate che hanno il compito di ripulire l'aria respirata. Mentre l’effetto carcinogenetico è un effetto a lungo termine, l’effetto cardiovascolare è a breve termine e non ha una relazione quantita-tiva proporzionale al grado di esposizione, per cui anche basse dosi possono avere degli effetti sul rischio di ischemia. Sulle conseguenze del fumo diretto e anche di quello indiretto (o passivo) ci sono ampie documentazioni. Per quanto riguarda il fumo passivo e i bambini si deve iniziare con l’effetto del fumo materno sul feto. La conseguenza che tutti cono-sciamo riguarda la crescita intrauterina, in particolare la riduzione del peso di circa il 10% (circa 200 g.). Il rischio di un basso peso aumenta con il numero di sigarette; si è anche notato un effetto sinergico di alcool e caffè con il fumo materno. Ci sono anche altri ef-fetti del fumo materno sul feto, meno conosciuti e descritti solo recentemente: possibili effetti immunologici o effetti cancerogeni, au-mentata percentuale di infezioni respiratorie, aumentato rischio della cosiddetta “ morte improvvisa” (SIDS) e anche possibili effetti sul comportamento. Ovviamente i danni del fumo passivo continuano per il bambino anche dopo il parto, quando la mamma o il papà fumano. L’esposizione al fumo passivo, sia in periodo intrauterino che nelle successive epoche della vita, è correlata a un maggiore rischio di ma-lattie allergiche o di sensibilizzazione allergica come sempre più dimostrato da numerosi lavori di letteratura. E’ stata ampiamente dimostrata anche la correlazione tra fumo passivo ed asma. A questo proposito uno studio di Martinez del 1992 su 786 bambini da 2 ai 12 anni ha rilevato un rischio molto più elevato di sviluppare asma quando la madre fumava almeno 10 sigarette al giorno e apparteneva a una condizione sociale disagiata. Un altro studio ha dimostrato che tra i bambini esposti al fumo in casa si registrano più ricoveri ospedalieri per asma e un maggior consumo di farmaci antiasmatici. E’ da segnalare anche uno studio prospettico di Murray AB del 1993 fatto su 807 bambini asmatici da 1 a 17 anni, in cui si dimostra un netto miglioramento della gravità dell’asma e della funzionalità respiratoria in rapporto alla riduzione del numero di sigarette fumate dai genitori. Altro importante capitolo sono le infezioni respiratorie: numerosi studi del decennio 70-80 hanno dimostrato una grossa inci-denza di infezioni delle alte e basse vie respiratorie in figli di fumatori. Da segnalare in particolare l’aumento del rischio delle infiamma-zioni dell’orecchio medio. Una ricerca condotta negli asili nido in USA (Etzel RA -1992) ha trovato valori di cotinina >2,5 (la cotinina è un metabolita della nicotina) in bambini che avevano una storia di episodi di otite media durante i primi 3 anni di vita con una per-centuale del 38% più alta rispetto ai bambini che presentavano valori più bassi di cotinina. Il rischio aumenta in tutti questi casi se a fumare in casa è la madre. E per quanto riguarda il danno carcinogenetico del fumo passivo? Poiché l’esposizione a sostanze cancerogene è cumulativa, è chiaro che l’esposizione al fumo passivo esprime la prima importante percentuale di rischio oncologico; recenti studi hanno dimostrato che il rischio di carcinogenesi indotto dal fumo passivo si esprime già durante l’età dello sviluppo.

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Ebbene, nonostante siano ampiamente documentati nella letteratura internazionale i gravi danni prodotti dal fumo passivo sull’organismo umano a livello di vari apparati, centinaia di milioni di uomini e donne continuano a fumare e indirettamente a fare fumare i figli, i partners, i genitori, i colleghi. A differenza degli adulti, i bambini non possono scegliere le condizioni ambientali; pertanto subiscono una violenza. Un paese civile ha il dovere di evitare che questa violenza continui e non solo attraverso strumenti legislativi, ma anche e soprattutto promuovendo una nuova cultura nella società. Come si può agire? Sicuramente i progetti per la prevenzione non contribuiscono automaticamente a migliorare la salute della gente; e ovviamente neanche basta l’idea che l’informazione da sola possa cambiare un determinato comportamento. D’altra parte questo concetto è ampiamente dimostrato dal fatto che i medici, che sono coloro che conoscono meglio i danni da fumo, sono tra le categorie più fumatrici. Il danno del fumo è dunque certo, però la sua prevenzione non è solo un problema di informazione, ma di civiltà e di cultura: si è evidenziata, almeno nel nostro paese, una quasi totale mancanza di sensibilità sociale, per cui siamo lontani dal considerare pericoloso consumare tabacco in presenza di bambini, anche se c’è una legislazione adeguata. Infatti, la legge, che difende chi subisce il fumo passivo, non viene sempre applicata perché non è supportata efficacemente da un lavoro capillare di informazione-formazione, primo grande compito degli operatori sanitari: ogni informazione scientifica deve essere sempre anche formazione, cioè educazione con una strategia discreta, amichevole, continua ed instancabile, che per quanto riguarda le donne deve iniziare già molto prima della gravidanza. Allora il messaggio educativo-informativo deve andare oltre la semplice informazione di tossicità legata all’abitudine tabagica; in particolare, deve giungere al “cuore” del fumatore, e ancora di più della fumatrice, ne deve modificare i comportamenti e lo stile di vita. Attualmente il messaggio educazionale è debole o troppo astratto: infatti, come si desume da recenti indagini, solo la metà delle donne fumatrici cessa di fumare durante la gravidanza e poco più della metà dei padri fumatori smette di fumare entrando in casa. Perché la restante parte continua a fumare? Bisogna rivedere tutte le modalità progettuali o semplicemente comunicative nei riguardi della donna in gravidanza e del futuro padre. La modalità dello svolgimento del colloquio con le fumatrici gravide è determinante se si vuole modificare un comportamento senza utilizzare farmaci in genere sconsigliati in gravidanza. In tutti i pazienti, comunque, il fulcro su cui si deve fare leva è esclusivamente la motivazione. Perciò si raccomanda, nella conduzione del colloquio un atteggiamento autorevole ma comprensivo, con un linguaggio chiaro e semplice, che solleciti con domande aperte l’elencazione da parte dell’interlocutore delle motivazioni personali a smettere. Bisogna anche indagare su eventuali ostacoli o timori che bisogna gradualmente demolire, trasmettendo la convinzione di una sicura riuscita nell’intento. E’ importante comunque evitare la colpevolizzazione come deterrente e avere sempre una buona capacità di ascolto e di empatia per trasmettere oltre alle giuste informazioni anche un continuo e duraturo supporto psicologico. Non è realistico parlare di un successo immediato, ma di possibili risultati positivi nel tempo a condizione che si lavori in modo progettuale e strutturato, seguendo per esempio le attuali linee guida nazionali e internazionali articolate in modo semplice e concreto. Le istituzioni, infine, dovranno coerentemente investire risorse umane, oltre che economiche, finalizzate alla sconfitta di uno dei più grossi killer della umanità.

1° Tabella: 1° Tabella: 1° Tabella: 1° Tabella: Effetti tossici del fumo

1° Effetto tossico (Nicotina) Farmacologico a carico del Sistema Nervoso e del circolo 2° Effetto tossico( Monossido di carbonio) Trasporto dell’ossigeno

3° Effetto tossico ( idrocarburi aromatici, catrame ecc..) Carcinogenetico

4° Effetto tossico (citotossine ecc…) Irritante

2° Tabella 2° Tabella 2° Tabella 2° Tabella:Cardini di una condotta del personale sanitario nei confronti dell’emergenza igienico-sanitaria rappresentata dal fumo

1) Dare l’esempio

2) Insegnare agli allievi (infermieri-medici) i rapporti fumo-malattia

3) Cogliere ogni occasione per informare il fumatore ed aiutarlo a smettere

4) Controllare che si rispetti presso gli ospedali ,gli ambulatori e i distretti il divieto al fumo.

5) Attivare la ricerca sull’argomento sia in senso medico che sociale.

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UNA TESTIMONIANZA DAL Movimento per la V ita – Centro Aiuto V ita di S . Bonifacio

“Diminuita la richiesta di latte artificiale” Il M.p.V.-C.A.V. (Movimento per la Vita - Centro Aiuto Vita) è sorto a San Bonifacio nel 1987, 9 anni dopo l’approvazione della legge N° 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza (IVG). I volontari di questa Associazione (ONLUS) si propongono la diffusione di una cultura consapevole e rispetto-sa del valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale. Sono al servizio della madre che si trova in particolare difficoltà a causa della sua gravidanza, offrendo gratuitamente e con riservatezza: colloquio, assi-stenza ed aiuto concreto. Fino a pochi anni fa erano numerose le madri che chiedevano il latte in polvere e i bambini spesso accusava-no intolleranza ad un certo tipo di latte, con conseguenti difficoltà sia per le madri che per il CAV nel soddisfa-re le loro esigenze. Inoltre, l’acquisto del latte era un onere di un certo peso nel bilancio annuale. Da qualche tempo si riscontra che la richiesta di latte in polvere è quasi scomparsa con grande beneficio dei bambini e delle madri. L’equivalente per la spesa del latte, ora viene devoluto a favore di un “Progetto Gem-ma”, cioè adozione a distanza di una madre per salvare il suo bambino. I volontari sono pertanto convinti che questo risultato sia stato raggiunto, soprattutto grazie alla campagna di promozione dell’allattamento al seno, promossa e realizzata nel reparto maternità dell’Ospedale di Soave. Il M.p.V.-C.A.V. di San Bonifacio sostiene questo Progetto dell’Ospedale di Soave, e dichiara di aver sostenuto la bontà dell’allattamento al seno in tutti questi anni di attività. L’Associazione conferma la sua disponibilità a collaborare con il reparto maternità dell’Ospedale di Soave per il benessere della famiglia.

Elvira Tebaldi Sede: Corso Venezia, 102 San Bonifacio -VR- Telefono 045-6101996 Orario: Martedì dalle ore 9.00 alle ore 11.30 Giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.30

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I Dati alla dimissione dall’ospedale

I dati sull’allattamento alla dimissione dal Punto Nascita di Soave nei primi sei mesi del 2003 docu-mentano livelli sempre buoni del “full BF”, si nota però un calo abbastanza marcato dell’allattamento esclusivo al seno nei mesi di marzo e aprile. Questo calo è avvenuto in corrispondenza della chiusura, da metà marzo a metà aprile, del repar-to di Patologia Neonatale per lavori di manutenzione straordinaria. I neonati patologici, con tutte le attrezzature, sono stati ricoverati per quel periodo in un locale a-diacente al’ex Nido. Questa “invasione di campo” nel Punto Nascita ha creato diversi problemi di organizzazione del lavoro e ha tolto “tranquillità” alla vita quotidiana del Punto Nascita stesso. Il riflesso di questo disagio si è subito avvertito nell’andamento dell’allattamento dei nati di quel periodo. L’accaduto evidenzia la delicatezza del meccanismo di accudimento di madri e neonati da parte del personale sanitario del Punto Nascita. Da qui la necessità di curare molto, da parte dei responsabili di reparto, l’organizzazione del lavo-ro, la completezza dell’organico, il sostegno al personale per non vedere compromessi gli sforzi fatti finora per attuare il BFH.

Dott.ssa Giovanna Marcer — Responsabile Dipartimento Materno Infantile

Dati dimissioni Soave 2003 NIDO

99% 100% 100%

90%95%

100%

91%87%

75%70%

84% 83%

8%13%

25%20%

11%17%

0% 0% 0%5%

1% 0%1% 0% 0%

5% 4%0%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

jan-03 feb-03 mar-03 apr-03 may-03 jun-03

Full BF

Excl. BF

Pred. BF

Compl. BF

Non BF

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Il personale dell’ex Nido dell’Ospedale di Soave ha raccolto i dati sulla tipologia delle consulenze sia telefoniche telefoniche telefoniche telefoniche che direttedirettedirettedirette, che ricevono quotidianamente da mamme e papà con un bambino di pochi giorni di vita o alcuni mesi. Tale raccolta dati, ancora sperimentale, è stata pensata per poter identificare quante e quali tipo di richieste i ge-nitori (utenza esterna) rivolgono al personale dell’ex Nido dell’Ospedale di Soave . Il campione dei dati è stato raccolto dal 24 Marzo 2003 al 30 Giugno 2003. Questa attività ha come riferimento l’help line 24/24, collocata presso la stanza delle mamme (ex Nido), va con-siderata “aggiuntiva” rispetto alle normali prestazioni ambulatoriali garantite dal Dipartimento Materno Infantile e registrate di routine. I dati hanno evidenziato che la maggior parte delle persone telefona nella fascia d’orario del pomeriggio (13-18) e soprattutto per i seguenti tipi di problema: problemi al seno, cura del bambino, paura che il bambino non mangi a sufficienza e paura di non avere sufficiente latte. Merita una nota di riflessione il fatto che nessuna consulenza sia riferita all’uso di ciucci, biberon e altri alimenti

liquidi.

N° di CONSULENZE Fascia Oraria Tot 213

• Mattina (7-13) 73 • Pomeriggio (13-18) 89

• Sera (18-7) 48

Operatore che fa la consulenza: Tot 213

• Ostetricia 9 • Pediatria 161

• Non registrato 43

Tipo di Consulenza: Tot 213

• Telefonica 145 • Diretta 44

• Non registrata 24 Tipo di problema

(è possibile una risposta multipla): Tot: 282

Problemi al seno 64

Cura del bambino 47

Paura che il bambino non mangi a sufficienza 39

Paura di non avere sufficiente latte 23 Segni alimentari 20

Allattamento malattia e… 17 Ambulatorio del latte 12

Quando attaccare il bambino al seno 11

Come attaccare il bambino al seno 9

Conservazione del latte e spremitura del latte 7

Svezzamento 2

Uso di ciucci, biberon e altri alimenti liquidi 0

Altro 31

Raccolta dati consulenze all’ex ni-

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P A G I N A 1 4 N O T I Z I A R I O B F H I

Prosegue attivamente la raccolta dei dati sull’allattamento al seno da parte dei Pediatri di Famiglia nel corso dei bilan-ci di salute del 1°-3°-6°-9° mese. Ad 1 anno e ½ dal riconoscimento dell’Ospedale di Soave come “Amico dei bambini” da parte dell’UNICEF e a quasi 2 anni dall’evento formativo multidisciplinare che ha visto coinvolti tutti i pediatri del distretto 4, il follow-up sull’allattamento materno si compone di una consistente mole di dati che cominciano a presentare una certa significa-tività in termini statistici. Purtroppo il volume di dati raccolti non risulta ancora sufficientemente omogeneo e accusa una variabilità che rende l’interpretazione grafica ancora confusa. Tale disomogeneità risulta evidente soprattutto se si paragona l’andamento del dato del 1° mese con quello del 9° mese. Il grafico del 1° mese è ”leggibile” quello del 9° solo parzialmente. Una disomogeneità di questo tipo trova spiegazione semplicemente nel fatto che mentre al 1° mese sono stati rilevati nel periodo Gennaio–Giugno ben 625 allattamenti, al 9° mese nello stesso periodo sono pervenute solo 311 rilevazio-ni. Con numeri così bassi anche un piccolo errore di rilevazione o di computazione può essere determinante. A tale proposito si rileva come siano ancora troppi gli allattamenti rilevati come esclusivi al 9° mese. Tale eventualità infatti dovrebbe rappresentare caso mai un’eccezione senza significato statistico e non il 27.5% degli allattamenti di quel periodo che tradotti in termini numerici risultano 41 allattamenti esclusivi al seno a 9 mesi su 311 totali. Si richiama pertanto ad una più attenta rilevazione dei dati rivedendo se necessario le definizioni di allattamento al se-no OMS-Unicef più volte illustrate. Si ricorda inoltre che la rilevazione delle modalità di allattamento deve fare riferimento non al periodo genericamente precedente ma tassativamente alle 24 ore precedenti alla rilevazione, pertanto è necessario porre la domanda alla madre in questi termini: che cosa ha mangiato il suo bambino nelle ultime 24 ore? E’ in previsione un sistema più semplice per raccogliere il dato sull’allattamento utilizzando un database informatizzato che permetterà di ridurre gli errori di computazione ma soprattutto trasformerà il dato da generico ad individuale. Tale vantaggio in futuro ci permetterà di seguire volendo anche l’andamento nel tempo dell’incidenza di patologia nella po-polazione che ha ricevuto allattamento al seno nel 1° anno di vita.

Il follow-up: distretto 4 commento dati gennaio giugno 2003

Per quanto riguarda il commento dei dati relativi al periodo Gennaio–Giugno 2003 si nota chiaramente (grafico 1° mese) una netta flessio-ne degli allattamenti e-sclusivi che dal 78% di Gennaio sono scesi al 38 % di Giugno. Paralle-lamente si osserva un in-cremento degli allatta-menti artificiali (da 4% al 29%). Analoga flessio-ne si osserva anche sull’allattamento comple-to o full BF (dato dalla somma dell’allattamento esclusivo e del predomi-nante). Come per i dati del 2002 questa flessione riflette p a r z i a l m e n t e l’andamento del dato alla dimissione dall’ospedale che manifesta analoga-mente una flessione nello stesso periodo con una logica sfasatura di circa 1 mese (tempo intercorren-te tra la dimissione e la

Bilancio 1° Mese(625 bilanci)

78%

67%

60%58%

43%38%

4%

9% 11%

21%18%

14%

5%

16%18%

10%

16%19%

14%

8%11% 11%

23%

29%

82%

76%71%

79%

61%

52%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Gen. Feb. Mar. Apr Mag Giu.

ex

pred.

com.

no

FullBF

Senza dubbio il “destino” di un allattamento già segnato da una partenza incerta è modificabile dal Pediatra di Famiglia con notevole difficoltà anche se, come è sta-to più volte evidenziato, è proprio in questo primo periodo che il Pediatra del terri-torio può risultare determinante nell’individuare le difficoltà e nell’incoraggiare la madre a superarle. Si richiama inoltre ad una maggior collaborazione con i colle-ghi dell’ospedale favorendo le prese in carico dei casi più difficili (valutazione della poppata) da parte dell’ambulatorio del latte di Soave o del personale del Punto Nascita, nonché un’adesione ancora più precisa al protocollo per l’allattamento tra Ospedale e territorio per ottenere una presa in carico precoce, per quanto difficile.

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P A G I N A 1 5 N O T I Z I A R I O B F H I

Come nella p r e c e d e n t e r i l e v a z i o n e del 2002 il da-to del 3 mese è più stabile anche se si segnala una cons is tente flessione nei primi 3 mesi d e l l ’ a n n o (esclusivo dal 68% al 41%). Il numero del-le rilevazioni è comunque molto buono (576) e come vedete il grafi-co riflette si-gnificatività.

Bilancio 3° Mese(576 bilanci)

68%

58%

45% 46%

41% 41%

1%

20% 18% 19% 18% 18%

11%7% 6%

15%12%

18%20%

15%

31%

20%

29%

23%

69%

78%

63%65%

59% 59%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Gen. Feb. Mar. Apr Mag Giu.

ex

pred.

com.

no

full BF

Il numero complessivo delle rilevazioni inizia a flettere (453) al 6° mese per ridursi, come detto prima, a 311 al 9° mese. Il grafico del 9° mese risulta caotico a causa della scarsa significatività del campione che non permette di esprimere alcun giudizio in merito, anche alla luce di una verifica successiva su segnalazione di alcuni pediatri, che ha permesso di trovare alcuni errori di computazione del dato al 9° mese. Si è quindi ritenuto più corretto non presentare il grafico. Si raccomanda pertanto di mantenere una maggiore “pressione” sui bilanci di questo periodo. E’ allo studio un’iniziativa del servizio informatico che ci segnalerà mese per mese tutti i bi-lanci di salute che “dobbiamo” espletare, fornendoci la lista mensile con i nominativi dei bambini in carico che devono essere sottoposti al bilancio di salute. Buon lavoro a tutti per il Comitato BFHI di Soave

Dott. Paolo Brutti (Pediatra di Famiglia)

Bilancio 6° Mese(453 bilanci)

28%

77%

38% 40%36%

15%

4%6%

19%13%

21%19%

4%

20%

7%

25%

13%

38%

15%20%

36%

22%

30%

43%

81%

60%57%

53%57%

54%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Gen. Feb. Mar. Apr Mag Giu.

expred.com.nofull BF

La stessa cosa, analogamente al 2002, non si può dire per il grafico del 6° mese dove si segnala ancora una notevole variabilità men-sile seppur me-no accentuata del precedente periodo. Un’ipotesi può essere che un maggior numero di Pediatri han-no correttamen-te interpretato l’indicazione di iniziare lo svez-zamento al 6° mese e manten-gono tale indica-zione con più costanza nel tempo. Il dato complessivo è nettamente mi-gliore del 2002. L’al lattamento esclusivo al 6° mese è cresciu-to dal 20% me-dio al 40% me-dio, il full BF dal 35 % al 60 %.

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Il follow-up A Verona: Un dato che ci interroga

Nonostante le incertezze sul piano metodologico che caratterizzano questa fase di raccolta dei dati abbia-mo comunque deciso di pubblicare i grafici relativi ai bilanci del 1°, 3°, 6° mese purtroppo limitati agli ex-Distretti 2-4 e 5, e oltretutto con grosse variabilità al loro interno e con numerosità di popolazione per sin-golo Pediatra piuttosto bassa. Risulta che si tratta di un dato estremamente selezionato; di questi bambini non siamo in grado, tra l’altro, di fornire in questo momento il dato della provenienza. E’ comunque un dato molto prezioso che indica la presenza di un’attenzione e di una qualità di intervento sull’allattamento al seno da parte dei Pediatri che hanno risposto. Il risultato è superiore rispetto all’area del Distretto 4 (ad esclusione del dato del bilancio del 6° mese) e ci impone un approfondimento.

Al bilancio di salute del 1° mese la media dell’allattamento esclusivo al seno è del 66 % circa.

Distretti Verona (ex 2-4-5) 1° mese (472 bilanci)

59%

68%71%

63%68%

65%

15%

6%

11%8%

4%

15%11% 13%

7%11%

13%

5%

15% 14%11%

17%15% 14%

74% 74%

82%

71% 72%

81%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Gen. Feb. Marz. Apr. Mag. Giu.

expred.com.noFull BF

P A G I N A 1 6 N O T I Z I A R I O B F H I

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Distretti Verona (ex 2-4-5) 3° mese (492 bilanci)

47%51%

53% 54%50%

54%

10% 10%

5% 7% 7% 8%

12% 13% 11% 10%15%

7%

31%27%

31% 30% 28%31%

57%61%

57%60%

57%62%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

Gen. Feb. Marz. Apr. Mag. Giu.

expred.com.nofull BF

Al 3° mese si nota un valore medio

dell’allattamento al se-no e-

sclusivo pari al 51%.

P A G I N A 1 7 N O T I Z I A R I O B F H I

Al control-lo del 6° mese la media

dell’allattamento al seno e-

sclusivo si mantiene intorno al

15%.

Distretti Verona (ex 2-4-5) 6° mese (499 bilanci)

17%15%

19%

12% 12%13%

10%

20%

16%

27%

9%

23%

26%27%

17%19%

25%

15%

47%

37%

48%

42%

55%

49%

27%

36% 35%

38%

20%

36%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Gen. Feb. Marz. Apr. Mag. Giu.

ex

pred.

com.

no

full BF

UNA RIFLESSIONE GENERALE SUL FOLLOW-UP Tutti i dati del follow-up, riferiti ai Distretti di Verona e al Distretto 4, sono da approfondire perché ci sono problemi a vario livello che incidono sulla loro qualità: 1. Il rispetto dei criteri di rilevazione da parte del Pediatra 2. Errori nell’immissione del dato e nella computazione delle tabelle riassuntive 3. Il bias dei Pediatri che rispondono di più rispetto ad altri, fino a importanti vuoti d’informazione 4. La numerosità del campione insufficiente per giustificare interpretazioni 5. La percentuale di adesione della popolazione ai “bilanci di salute” Siamo comunque fiduciosi che il sistema di rilevamento a cui stiamo lavorando, basato sul record indivi-duale del bambino, ci permetterà una lettura di qualità molto elevata. E’ un buon inizio per un sistema che non ha precedenti in Italia.

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P A G I N A 1 8 N O T I Z I A R I O B F H I

Una lettera contro il “Latte artificiale gratis per le famiglie povere”Una lettera contro il “Latte artificiale gratis per le famiglie povere”Una lettera contro il “Latte artificiale gratis per le famiglie povere”Una lettera contro il “Latte artificiale gratis per le famiglie povere”

Advocacy: alcune iniziative

Prof. Girolamo Sirchia, Ministro per la Salute, Fax 06 59945226, [email protected] On. Cesare Cursi, Sottosegretario per la Salute, Fax 06 59945407, [email protected] On. Alessandra Mussolini, Camera dei Deputati, Fax 06 67609829, [email protected]

26 Giugno 2003 Oggetto: Latte artificiale gratis per famiglie povere Abbiamo letto nella stampa di questi giorni (comunicato ANSA ripreso da numerosi quotidiani) della proposta, presentata in una conferenza stampa alla Camera, di fornire gratuitamente alle famiglie più povere il latte artificiale. La proposta sarebbe sta-ta avanzata dall’On. Alessandra Mussolini insieme all'Associazione Movimento Donna (Amd), al Movimento Italiano Casalinghe (Moica) e alla Federazione Italiana Donne Arti e Professioni (Fidapa). Ci sembra lodevole mettere la famiglia al centro dell’attenzione del Governo, e ci sembra più che giusto preoccuparsi di ridurre lo svantaggio sociale e sanitario progressivamente accumulato dagli individui e dalle famiglie di reddito molto basso. Vorrem-mo fare tuttavia alcune considerazioni sull’intervento proposto. I vantaggi dell’allattamento al seno sono risaputi. È risaputo anche che, con opportuna informazione ed adeguato sostegno, quasi tutte le mamme possono allattare. La ragione principale per il mancato allattamento al seno in Italia non è la scelta con-sapevole di non allattare e di ricorrere al latte artificiale, come dimostrato dal tasso di allattamento al seno alla nascita, tra i più alti in Europa ed a livello di quello dei paesi scandinavi. La ragione principale è il mancato sostegno nelle settimane e nei mesi successivi da parte di operatori sanitari che devono essere non solo convinti che l’allattamento al seno sia la scelta migliore (e per fortuna quasi tutti gli operatori sanitari lo sono), ma anche in possesso delle competenze pratiche necessarie ad aiutare la madre. Ciò si verifica sia in ospedale subito dopo il parto (sono solo 7 gli ospedali italiani certificati come Amici dei Bambini dall’UNICEF), sia dopo la dimissione, nelle prime settimane e nei primi mesi passati a casa, quando più frequenti sono i proble-mi, tutti di semplice soluzione, con l’allattamento. La prima cosa da fare per aiutare le famiglie povere non sembra quindi offrire latte artificiale gratis, ma adeguato sostegno per risolvere i problemi e continuare ad allattare. La prescrizione di latte artificiale è la tipica soluzione “facile” dell’operatore sanita-rio che non è in grado di aiutare a risolvere questi problemi (ed è la soluzione attualmente adottata, per mancanza di compe-tenza, dalla maggior parte degli operatori). Rendere ancora più facile questa prescrizione va in realtà contro le buone intenzio-ni della proposta, perché contribuirebbe ad aumentare ancor più il gap tra le famiglie più ricche ed istruite, che più facilmente risolvono i problemi di allattamento ed i cui figli ne trarranno i conseguenti benefici, e le famiglie più povere e meno istruite, che avranno dei figli allattati artificialmente e quindi meno sani. Noi proponiamo un’altra soluzione allo stesso problema:

• fornire competenze pratiche adeguate agli operatori sanitari incaricati di assistere queste famiglie, in modo che possano dare un aiuto concreto alle mamme che ne hanno bisogno;

• assegnare ogni famiglia identificata come bisognosa alle cure individuali e continue, se necessario mediante visite domi-ciliari, di un operatore sanitario con le competenze necessarie.

Interventi simili, seppure su scala ridotta, sono stati già attuati con successo (a Messina, per esempio). In altre sedi (Trieste, Por-denone, Bologna, Parma, Reggio Emilia, Milano, Matera, e sicuramente in altri luoghi dei quali non siamo a conoscenza), i ser-vizi sanitari collaborano con gruppi spontanei di madri per fornire un’assistenza ed un aiuto pratico ad allattare. Negli Stati Uni-ti, un programma governativo federale su larga scala simile a quello proposto dall’On. Mussolini, il WIC (http://www.fns.usda.gov/wic), che distribuiva enormi quantità di latte in polvere, ha invertito la rotta da oltre dieci anni nella direzione da noi pro-posta proprio per i gravi danni che l’offerta gratuita di latte artificiale causa all’allattamento al seno. I metodi per fornire queste competenze agli operatori sanitari ed eventualmente a madri volontarie esistono e sono di provata efficacia. Si tratta dell’Iniziativa Ospedali Amici dei Bambini dell’UNICEF, per gli operatori ospedalieri, la cui promozione dovreb-be essere accelerata, e dei corsi dell’OMS sul counselling per gli operatori del territorio, adattabili per le madri. Si tratta di una soluzione che in ogni caso dovrebbe essere adottata, perché non è immaginabile offrire l’altra soluzione (il latte artificiale gra-tuito) in eterno. Si tratta di una soluzione definitiva. Si tratta di una soluzione meno appariscente (difficilmente meriterebbe arti-coli sui quotidiani), però ci sembra l’unica veramente in grado di diminuire lo svantaggio nutrizionale delle famiglie povere. Infine, in relazione al prezzo elevato, rispetto alla media europea, del latte artificiale in Italia, ricordiamo che esiste una sentenza di condanna dei produttori da parte dell’Antitrust, confermata dal TAR del Lazio, per la costituzione di un cartello mirante a mantenere alti i prezzi al pubblico. Crediamo che in ogni caso, indipendentemente dall’iniziativa prescelta, il Governo dovreb-be impegnarsi a far rispettare tale sentenza per far diminuire il costo del latte artificiale. Le consumatrici che decidessero di non allattare o che non avessero successo nell’allattamento al seno nonostante il sostegno fornito, dovrebbero in ogni caso poter usufruire di prezzi più bassi. Cordiali saluti, Adriano Cattaneo, Coordinatore, Centro Collaboratore dell’OMS per la Salute Materno Infantile, IRCCS Burlo Garofolo, Via dell’Istria 65/1, 34137 Trieste, tel: 040 3785 567, fax: 040 3785 402, e-mail: [email protected] Con l’adesione di 21 associazioni e 68 individui al 2 Luglio 2003

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P A G I N A 1 9 N O T I Z I A R I O B F H I

CCCCOMUNICATO VALPIANA (PRC): BLOCCATA INIZIATIVA PLASMON SU LATTE DI PROSEGUIMENTOOMUNICATO VALPIANA (PRC): BLOCCATA INIZIATIVA PLASMON SU LATTE DI PROSEGUIMENTOOMUNICATO VALPIANA (PRC): BLOCCATA INIZIATIVA PLASMON SU LATTE DI PROSEGUIMENTOOMUNICATO VALPIANA (PRC): BLOCCATA INIZIATIVA PLASMON SU LATTE DI PROSEGUIMENTO

A seguito della segnalazione dell’On Valpiana (interrogazione n. 4-04880), sulla violazione della tutela dell’allattamento al seno da parte della campagna pubblicitaria della Plasmon "100 di questi giorni", che prevedeva la fornitura completa di alimenti per i nati il 15 ottobre 2002, centenario della fondazione della ditta, il Ministro della Salute ha chiesto chiarimenti e predisposto af-finché l’eventuale fornitura di latte di proseguimento avvenga solo dopo il sesto mese di vita, solo su parere del pediatra e solo dopo che sia stato sospeso l’allattamento al seno. "Sono particolarmente soddisfatta nel constatare come sia stato possibile, su segnalazione di alcune mamme che avevano visto questa scorretta campagna pubblicitaria su riviste specializzate, bloccare un’iniziativa che mirava a fare pubblicità ad alimenti per l’infanzia, non solo a scapito della salute dei bambini, ma anche delle norme di tutela previste"- ha dichiarato la Deputata Tiziana Valpiana " e proprio per questo ho provveduto a segnalare all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato questa campagna pubblicitaria non corretta e che rischiava di indurre al-la sospensione dell’allattamento al seno". Allegati: Interrogazione Valpiana n. 4-04880 ; Risposta del Ministero della Salute Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04880 presentata da TIZIANA VALPIANA martedì 17 dicembre 2002 nella seduta n.VALPIANA martedì 17 dicembre 2002 nella seduta n.VALPIANA martedì 17 dicembre 2002 nella seduta n.VALPIANA martedì 17 dicembre 2002 nella seduta n.241241241241 VALPIANA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: l'articolo 7 del decreto ministeriale 6 aprile 1994, n. 500 disciplina la pubblicità di alimenti per lattanti prevedendo che non sia consentita la distribuzione di campioni gratuiti diretta a promuoverne la vendita; nella rivista Bimbisani e belli di ottobre 2002, per festeggiare il suo centenario che si è compiuto il 15 ottobre 2002, la Plasmon annuncia che per tutti i bambini nati in quel giorno avrebbe regalato una fornitura di prodotti delle oasi ecologiche Plasmon, sufficiente per tutto il primo anno di vita del piccolo, completa di latte di proseguimento, omogeneizzati di carne e di frutta, bi-scotti e altre specialità; per partecipare all'iniziativa, denominata «100 di questi giorni», è sufficiente inviare il certificato di nascita del bambino o della bambina e l'indirizzo a cui recapitare i prodotti, al numero di fax 02/92162644 entro il 22 ottobre 2002; nella risposta all'interrogazione Valpiana n. 4/04040 il Sottosegretario Antonio Guidi ha ribadito l'impegno del ministero della salute per la promozione e il sostegno dell'allattamento al seno -: se non ritenga che la Plasmon abbia contravvenuto ad una norma posta a tutela dell'allattamento al seno e quali iniziative in-tenda adottare in merito. (4-04880) Risposta pubblicata il 16 giugno 2003Risposta pubblicata il 16 giugno 2003Risposta pubblicata il 16 giugno 2003Risposta pubblicata il 16 giugno 2003 - Con riferimento all'interrogazione parlamentare in discorso, si forniscono i seguenti elementi di risposta. Secondo il decreto ministeriale 6 aprile 1994, n. 500, che ha dato attuazione alla direttiva comunitaria 91/321/CEE, il divieto di distribuire campioni gratuiti per esigenze di tutela dell'allattamento al seno vige solo per i «latti» per lattanti e non per i «latti» di proseguimento. Ciò in considerazione del fatto che solo i primi, definiti come prodotti «destinati alla particolare alimentazione dei lattanti nei primi 4-6 mesi di vita, in grado di soddisfare da soli al fabbisogno nutritivo di questa fascia di età» articolo 2, comma 1, lettera c), sono considerati come sostituti del latte materno sul piano normativo. I «latti» di proseguimento, di conseguenza, restano esclusi anche da tutte le altre disposizioni e limitazioni introdotte in materia di etichettatura, pubblicità e forniture per le stesse finalità di tutela, valide esclusivamente per i «latti» per lattanti (cfr. articolo 6, articolo 7 e articolo 8). Si ritiene comunque che la fornitura gratuita di latte di proseguimento non possa essere disgiunta da tutte le informazioni e gli elementi necessari per tutelare anche la prosecuzione dell'allattamento al seno, ove possibile, per tutto il primo anno di vita. Ciò premesso, si fa presente che a seguito delle segnalazioni pervenute sull'iniziativa «Cento di questi giorni», promossa dall'im-presa Plasmon, il ministero della salute, tramite la competente direzione generale degli alimenti, della nutrizione e della sanità pubblica veterinaria, si è attivato per richiedere alla stessa chiarimenti sulle modalità del suo svolgimento. Dalla documentazione acquisita risulta che per la fornitura del latte di proseguimento è stata prevista una procedura differen-ziata rispetto agli altri prodotti per lo svezzamento. In una nota appositamente predisposta per illustrare le modalità di consegna dei prodotti, infatti, si specifica che la mamma potrà ricevere il latte di proseguimento solo nel caso in cui, iniziato lo svezzamento e sentito il parere del pediatra, decida di fa-re ricorso a tale prodotto. Inoltre, per l'eventuale consegna del medesimo, l'impresa intende trasmettere una lettera in una fase successiva per richiedere se dopo il sesto mese continua l'allattamento al seno o si deve invece passare ad un latte formulato. La predetta direzione generale, in ogni caso, ha formalmente invitato la Plasmon a sottolineare in modo evidente l'importanza di proseguire l'allattamento al seno per tutto il primo anno di vita e di ricorrere al latte di proseguimento solo ove ciò non sia possibile. Con l'esatto adempimento del richiamato dettato normativo sulla fattispecie in questione, al momento, si esclude l'esistenza di ulteriori impedimenti alla realizzazione della iniziativa in questione nel contesto dell'attuale assetto normativo che ha armoniz-zato la materia a livello comunitario.

Il Sottosegretario di Stato per la salute: Antonio GuidiIl Sottosegretario di Stato per la salute: Antonio GuidiIl Sottosegretario di Stato per la salute: Antonio GuidiIl Sottosegretario di Stato per la salute: Antonio Guidi.

Pubblichiamo, per conoscenza e diffusione, il comunicato stampa, l'interrogazione a risposta

scritta dell'On. Valpiana e la relativa risposta del Ministro su

Violazione della tutela dell'allattamento al seno da parte della PlasmonViolazione della tutela dell'allattamento al seno da parte della PlasmonViolazione della tutela dell'allattamento al seno da parte della PlasmonViolazione della tutela dell'allattamento al seno da parte della Plasmon

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REDAZIONE: c/o Promozione della Salute (Resp. Dott. Leonardo Speri) Via S. D’Acquisto, 7, 37122 Verona Tel.: 045/8076501-8075964 Fax: 045-8075023 E-mail [email protected], Bollettino a cura dBollettino a cura dBollettino a cura dBollettino a cura di:i:i:i: sottogruppo n° 5 del Comitato BFH.I (Protocollo, materiali informativi e strategie di infor-mazione)

Dott.ssa Elisa Pastorelli, Psicologa-Psicoterapeuta collabora con L’ULSS 20 per il Pro-getto BFHI Daniela Dainese, ostetrica dell’U.O.A. di Ostetricia dell’Ospedale di Soave. Nicoletta Fusaro, laureanda presso l’Università di Verona al Corso di Laurea in “Scienze dell’Educazione” e tirocinante presso l’Ufficio Promozione alla Salute dell’ULSS 20.

In collaborazione con il Comitato BFHI a SoaveIn collaborazione con il Comitato BFHI a SoaveIn collaborazione con il Comitato BFHI a SoaveIn collaborazione con il Comitato BFHI a Soave

ULSS 20 VERONA

Il prossimo numero uscirà nel mese di Marzo 2004, se qualche persona desi-dera inserire articoli, notizie, ecc. è pre-gata di inviare il materiale entro la me-tà del mese di Febbraio 2004 presso l’indirizzo e-mail

[email protected]@[email protected]@ulss20.verona.it

o personalmente a

Elisa Pastorelli o Daniela Dainese

Siamo su internet: www.ulss20.verona.it Puoi trovare il notiziario alla pagina:

http://www.ulss20.verona.it/news.php?codnew=80

Oppure CERCA – attività = Baby