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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’AZIENDA USL VALLE D’AOSTA ONLINE SUL SITO AUSL.VDA.IT MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI N 64/anno XVI - settembre 2015 - Aosta - REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 EDITORIALE È trascorso un anno dal settembre 2014 quando ho iniziato la mia attività presso l’Azienda sanitaria della Valle d’Aosta come Direttore sanitario aziendale insieme a Lorenzo Ardissone e a Daniela Tarello. Nello scorso mese di maggio Lorenzo ha assunto la Direzione Generale della ASL TO4 e la Giunta Regionale mi ha proposto di svolgere l’incarico pro-tempore di Direttore Generale. La scorsa settimana è stata infine deliberata formalmente la mia nomina a Direttore Generale a partire dal 1° ottobre, con incarico triennale. Ringrazio Lorenzo per la breve ma intensa esperienza e per il contatto continuo che manteniamo. Ringrazio Daniela per l’aiuto costante e per la disponibilità che mi ha dato nel continuare a lavorare con me nella futura Direzione aziendale. Rimane da scegliere il Direttore sanitario, che conto di valutare nei prossimi giorni. Sono tempi difficili per la Regione Valle d’Aosta ed in particolare, per quel che ci compete, per la sanità valdostana: è sotto gli occhi di tutti che i tempi sono cambiati non solo nel resto del mondo, ma anche in questa Regione. L’incarico di Direttore generale corrisponde quindi ad un compito difficile, non solo perché le risorse disponibili non sono più le medesime, ma soprattutto perché occorrerà cambiare mentalità, abitudini, modi di gestire le relazioni e le attività. In questo la normativa in evoluzione (si vedano le norme sugli standard ospedalieri e le diverse norme più di stampo finanziario) in qualche modo ci assiste, ma ci condiziona anche in modo molto puntuale. Ho avuto diversi attestati di stima da parte di molti colleghi in azienda, anche persone che non conoscevo direttamente: non nascondo che la stima mi fa piacere e mi rende evidente che l’incarico di transizione al nuovo assetto che insieme dovremo trovare non è un incarico che porto avanti da solo, ma insieme a chi mi ha dato la disponibilità di far parte della direzione e a molte altre persone. Le principali sfide per il prossimo futuro, a mio parere, possono così essere riassunte: comprendere che dobbiamo trovare il modo di erogare gli stessi servizi con meno risorse trovando i margini di efficienza e selezionando le priorità e le attività più appropriate capire e trasmettere il messaggio che non è più possibile avere molti servizi sparsi, ma è meglio (o semplicemente possibile) averli concentrati in meno sedi trovare un senso al presidio ospedaliero in modo tale da poterlo mantenere a lungo, ammettendo che alcuni servizi dovremo organizzarli o ottenerli altrove concretizzare i percorsi di continuità assistenziale territorio-ospedale- territorio inserirci nella rete dei servizi sanitari del vicino Piemonte Occorrerà effettuare delle scelte che spesso sono difficili e non condivisibili da parte di tutti. Mi auguro di continuare a poter contare sulla stima e sull’aiuto di tutti voi anche in futuro. Massimo Veglio Direttore generale Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sarà accessibile ai cittadini dal 3 novembre. Da dicembre attivo il portale per gli operatori di Elisa Pasini – Ufficio Innovazione e Ricerca / SC Comunicazione I l Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è lo strumento infor- matico, previsto dalla Legge n. 221 del 17 dicembre 2012, a disposizione dell’assistito per l’accesso telematico ai propri dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanita- rio prodotti dalle strutture sanitarie regionali (Azienda USL della Valle d’Aosta e altre strutture sanitarie regionali accre- ditate) dai medici di famiglia (MMG) e dai pediatri di libera scelta (PLS), con cui è entrato in contatto per motivi di cura. I cittadini potranno utilizzare il portale del FSE, a loro dedica- to, a partire dal 3 novembre 2015. Il portale per gli operatori sanitari sarà invece attivato da dicembre. Il FSE faciliterà il lavoro del medico grazie all’alimentazione e alla visualizzazione sulla medesima piattaforma delle informa- zioni cliniche del paziente, siano esse regionali o extra-regiona- li e generate da soggetti pubblici o privati convenzionati. Il progetto implica un cambiamento organizzativo, oltre che di relazione tra il Servizio Sanitario e gli assistiti. Saranno, per que- sto, organizzati a ottobre incontri formativi-informativi con i medici su alcuni importanti aspetti quali l’accesso alle informa- zioni da parte degli operatori, il consenso all’alimentazione e alla visualizzazione dei dati da parte dell’assistito e i servizi e le funzionalità del Fascicolo. Vista l’importanza che la realizzazione del FSE avrà nel proces- so di cura di ogni paziente, un ruolo fondamentale per la riu- scita del progetto è quello dei medici, che potranno facilitarne la comprensione e promuoverne l’utilizzo sia tra i colleghi che nei confronti della popolazione che accederà ai servizi sanitari. Il FSE persegue finalità di cura, ricerca e governo nel ri- spetto delle norme sulla privacy. Per questo, al sito internet dedicato al FSE (www.fse.vda.it) si accede tramite autentica- zione con l’utilizzo della Tessera Sanitaria - Carta Regiona- le dei Servizi (TS-CNS). Le informazioni su come attivare la Carta sono pubblicate sul sito della Regione Valle d’Aosta. Si rinnova l’invito ad attivare da subito la propria TS-CNS per poter accedere ai servizi regionali e ministeriali già attivi e, dal prossimo mese di novembre, al portale FSE.

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’AZIENDA USLVALLE D’AOSTA

ONLINE SUL SITOAUSL.VDA.IT

M E D I C I N A S T R U T T U R E E S E R V I Z IN 64/anno XVI - settembre 2015 - Aosta - REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99

E D I T O R I A L EÈ trascorso un anno dal settembre 2014

quando ho iniziato la mia attività presso l’Azienda sanitaria della Valle d’Aosta come Direttore sanitario aziendale insieme a Lorenzo Ardissone e a Daniela Tarello.Nello scorso mese di maggio Lorenzo ha assunto la Direzione Generale della ASL TO4 e la Giunta Regionale mi ha proposto di svolgere l’incarico pro-tempore di Direttore Generale. La scorsa settimana è stata infine deliberata formalmente la mia nomina a Direttore Generale a partire dal 1° ottobre, con incarico triennale.Ringrazio Lorenzo per la breve ma intensa esperienza e per il contatto continuo che manteniamo. Ringrazio Daniela per l’aiuto costante e per la disponibilità che mi ha dato nel continuare a lavorare con me nella futura Direzione aziendale. Rimane da scegliere il Direttore sanitario, che conto di valutare nei prossimi giorni.Sono tempi difficili per la Regione Valle d’Aosta ed in particolare, per quel che ci compete, per la sanità valdostana: è sotto gli occhi di tutti che i tempi sono cambiati non solo nel resto del mondo, ma anche in questa Regione. L’incarico di Direttore generale corrisponde quindi ad un compito difficile, non solo perché le risorse disponibili non sono più le medesime, ma soprattutto perché occorrerà cambiare mentalità, abitudini, modi di gestire le relazioni e le attività.In questo la normativa in evoluzione (si vedano le norme sugli standard ospedalieri e le diverse norme più di stampo finanziario) in qualche modo ci assiste, ma ci condiziona anche in modo molto puntuale. Ho avuto diversi attestati di stima da parte di molti colleghi in azienda, anche persone che non conoscevo direttamente: non nascondo che la stima mi fa piacere e mi rende evidente che l’incarico di transizione al nuovo assetto che insieme dovremo trovare non è un incarico che porto avanti da solo, ma insieme a chi mi ha dato la disponibilità di far parte della direzione e a molte altre persone.Le principali sfide per il prossimo futuro, a mio parere, possono così essere riassunte:• comprendere che dobbiamo trovare il modo di erogare gli stessi servizi con

meno risorse trovando i margini di efficienza e selezionando le priorità e le attività più appropriate

• capire e trasmettere il messaggio che non è più possibile avere molti servizi sparsi, ma è meglio (o semplicemente possibile) averli concentrati in meno sedi

• trovare un senso al presidio ospedaliero in modo tale da poterlo mantenere a lungo, ammettendo che alcuni servizi dovremo organizzarli o ottenerli altrove

• concretizzare i percorsi di continuità assistenziale territorio-ospedale-territorio

• inserirci nella rete dei servizi sanitari del vicino PiemonteOccorrerà effettuare delle scelte che spesso sono difficili e non condivisibili da parte di tutti. Mi auguro di continuare a poter contare sulla stima e sull’aiuto di tutti voi anche in futuro.

Massimo VeglioDirettore generale

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sarà accessibile ai cittadini

dal 3 novembre. Da dicembre attivo il portale per gli operatori

di Elisa Pasini – Ufficio Innovazione e Ricerca / SC Comunicazione

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è lo strumento infor-matico, previsto dalla Legge n. 221 del 17 dicembre 2012, a

disposizione dell’assistito per l’accesso telematico ai propri dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanita-rio prodotti dalle strutture sanitarie regionali (Azienda USL della Valle d’Aosta e altre strutture sanitarie regionali accre-ditate) dai medici di famiglia (MMG) e dai pediatri di libera scelta (PLS), con cui è entrato in contatto per motivi di cura. I cittadini potranno utilizzare il portale del FSE, a loro dedica-to, a partire dal 3 novembre 2015. Il portale per gli operatori sanitari sarà invece attivato da dicembre. Il FSE faciliterà il lavoro del medico grazie all’alimentazione e alla visualizzazione sulla medesima piattaforma delle informa-zioni cliniche del paziente, siano esse regionali o extra-regiona-li e generate da soggetti pubblici o privati convenzionati. Il progetto implica un cambiamento organizzativo, oltre che di relazione tra il Servizio Sanitario e gli assistiti. Saranno, per que-sto, organizzati a ottobre incontri formativi-informativi con i medici su alcuni importanti aspetti quali l’accesso alle informa-zioni da parte degli operatori, il consenso all’alimentazione e alla visualizzazione dei dati da parte dell’assistito e i servizi e le funzionalità del Fascicolo. Vista l’importanza che la realizzazione del FSE avrà nel proces-so di cura di ogni paziente, un ruolo fondamentale per la riu-scita del progetto è quello dei medici, che potranno facilitarne la comprensione e promuoverne l’utilizzo sia tra i colleghi che nei confronti della popolazione che accederà ai servizi sanitari.

Il FSE persegue finalità di cura, ricerca e governo nel ri-spetto delle norme sulla privacy. Per questo, al sito internet dedicato al FSE (www.fse.vda.it) si accede tramite autentica-zione con l’utilizzo della Tessera Sanitaria - Carta Regiona-le dei Servizi (TS-CNS). Le informazioni su come attivare la Carta sono pubblicate sul sito della Regione Valle d’Aosta. Si rinnova l’invito ad attivare da subito la propria TS-CNS per poter accedere ai servizi regionali e ministeriali già attivi e, dal prossimo mese di novembre, al portale FSE.

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N O T I Z I E D A L L ’ O S P E D A L E

NOVITÀ DAL REPARTO DI UROLOGIA - Attivati due nuovi ambulatoridi Emanuele Baldassarre e Carla Buzzelli – SC Urologia

Ambulatorio dedicato ai malati oncologici/ Urologia CAS

Dallo scorso mese di giugno, tutti i primi venerdì del mese è attivo il nuovo Ambu-

latorio dedicato ai malati oncologici. L’ambu-latorio è denominato UROLOGIA CAS (Centro Accoglienza e Servi-zi) ed è operativo presso la sede di via Guido Rey. La prenotazione è effettuabile tramite CUP, come per qualsiasi altra prestazione sanitaria.Il CAS è inserito nella Rete Onco-logica Piemonte e Valle d’Aosta e ha lo scopo di organizzare il flus-so in entrata dei pazienti onco-logici o in sospetto di patologia neoplastica. Si prefigge in so-stanza la presa in carico medica, infermieristica ed amministrati-va del paziente. Il paziente viene visitato dal me-dico, previo rilascio di una impe-gnativa per “VISITA UROLOGICA CAS”, dove viene definito l’iter diagnostico-terapeutico, secon-do i PDTA, cioè le linee guida della singola patologia condivise con la Rete Oncologica. Successivamente viene valutato dall’infer-miere in merito ai fabbisogni infermieristici, sociali, psicologici, ponendo soprattutto at-tenzione alla “fragilità” del paziente stesso nel suo contesto familiare. L’infermiere, assie-me agli amministrativi del reparto, program-ma quindi l’iter sino all’eventuale intervento. Il medico rivaluta gli esami eseguiti, ripor-tando i casi di più difficile definizione al GIC,

il gruppo oncologico multidisciplinare, dove sono presenti altri specialisti con cui condivi-dere il percorso.Al di là delle questioni tecniche, il nostro impegno è quello di fare un salto di qualità

cambiando la prospettiva del modus ope-randi nei confronti del malato oncologico. Se fino a poco tempo fa veniva gestito alla stregua di qualunque altro malato ed era lui a doversi prenotare gli esami, oggi si cerca di creare intorno al paziente una rete, pre-notandogli gli appuntamenti e stabilendo dei referenti precisi a cui potrà rivolgersi. La volontà è quella di evitare che il malato perda fiducia nella struttura, tra liste d’attesa lunghe o problemi burocratici a volte difficili

da superare. Altro scopo del CAS è quello di lavorare seguendo le linee guida precise e condivise tra tutti gli ospedali della Rete, al fine di ridurre gli esami inutili o il cosiddetto “ipse dixit” del singolo medico.

La gestione multidiscipli-nare riduce il rischio di er-rore clinico e aiuta anche i singoli specialistici a cre-scere insieme discutendo e mettendo in comune la propria professionalità.È un grande cambio di mentalità che ci aspetta a breve termine, ma siamo fermamente convinti di andare nella giusta dire-zione di una sanità più moderna, efficiente e vi-cina alla popolazione.

Ambulatorio urologico aggiuntivo a Donnas Dal prossimo mese di ot-tobre sarà attivato pres-so il poliambulatorio di

Donnas un ambulatorio aggiuntivo di Uro-logia. Le visite avverranno con cadenza set-timanale e si svolgeranno nella giornata del mercoledì con orario 8,30-14,30. L’accesso avviene tramite prenotazione CUP. Verranno eseguite visite specialistiche non differibili e altre prestazioni quali: medicazioni, rimo-zione punti di sutura, sostituzione cateteri vescicali, prescrizione di presidi per inconti-nenza urinaria, residui post minzionali, com-pilazione di piani terapeutici.

Produzione e valutazione di un opuscolo educativo per il paziente sottoposto ad intervento chirurgico per stenosi carotidea

A cura di R. Oriani (tutor CLI) C. Grange (studente CLI) R. Vittaz (infermiera) F. Diemoz (infermiera) A. Melli (RPD)

Il 5 ottobre l’équipe della Chirurgia vascolare e il Corso di Laurea in Infermieristica hanno

presentato al XVI Congresso Nazionale SICVE (Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed En-dovascolare) i risultati di una sperimentazio-ne sull’utilizzo di un opuscolo per i pazienti sottoposti a intervento chirurgico per stenosi carotidea. Lo studio nasce dall’esigenza di rafforzare il ruolo educativo dell’infermiere all’interno del modello del Primary Nursing. Numero-si studi hanno dimostrato gli effetti positivi dell’informazione preoperatoria sull’outcome postoperatorio, come una riduzione nei livelli di ansia, dei tempi di recupero, delle compli-canze, dell’uso di analgesici e in generale un aumento della soddisfazione del paziente e una maggiore aderenza al trattamento (Fi-tzpatrick, 2005).In generale, pazienti ben informati assumono un ruolo attivo nel decision making, condivi-

dono gli obiettivi di assistenza e di trattamento: questo permette di migliorare la qualità di vita e di ri-durre l’incidenza della malpracti-ce (B. J. Keulers 2008) aumentando la sicurezza del paziente. L’opuscolo è stato realizzato con riferimento allo studio quasi spe-rimentale pubblicato da Jangland E. et al (2011) da cui emergono i principali temi che il paziente chi-rurgico ritiene necessari per esse-re partecipe nel progetto di cura. Particolare attenzione è stata ri-volta alle immagini e alla scrittura in quanto: «Immagini e scrittura sono gli elementi che compongono la grafica di un messaggio e contribuiscono, nel loro in-sieme, a rendere efficace una comunicazione» (Gruppo Progetto Bacheca, 2001). Scopo dello studio è valutare l’opuscolo rispetto alla grafi-

ca, al linguaggio, alla chiarezza dei contenuti, alla rassicurazione ricevuta dalle informazioni da parte dei pazienti destinatari. Nel prossimo numero di NEWSL saranno pre-sentati i risultati.

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FORESTERIA DEL PRESIDIO DI BEAUREGARDAmpliato il regolamento. Le camere potranno essere utilizzate anche da pazienti esterni

che necessitano di prestazioni ospedaliere erogabili in regime ambulatoriale

Il primo regolamento per l’utilizzo della foresteria,

realizzata all’interno del presidio di Beauregard, risale al 2008. L’utilizzo era finora riservato alle mamme di neonati rico-verati presso la sezione di Patologia Neonatale/Terapia Intensiva Neona-tale, afferente al reparto di Pediatria e Neona-tologia. Il nuovo regolamento, adottato da pochi giorni dalla direzione strategica con provve-dimento deliberativo, amplia la possibilità di utilizzo dei locali, in-cludendo anche i pazienti ester-ni non ricoverati necessitanti di prestazioni sanitarie erogabili in ospedale in regime ambulatoria-le (diagnostiche, terapeutiche, riabilitative) e ad eventuali fa-miliari accompagnatori. La foresteria è composta da quat-

tro camere (con letto, armadio, scrivania, TV), due locali bagno con servizi igienici e una tisane-ria ad uso comune. È nata con lo scopo di favorire il più possibile il contatto madre-bambino, in particolare neonati e bambini ricoverati in ospedale per lunghi periodi, e per ospitare le madri di neonati ricoverati presso la sezio-ne di Patologia Neonatale. Fermo restando la priorità di utilizzo del-la foresteria da parte delle due

categorie di utenti indicate nel regolamento, in caso di disponibilità le camere potranno essere assegnate anche a familiari e accom-pagnatori di degenti in al-tri reparti ospedalieri.L’assegnazione delle came-re spetta al Direttore medi-co di presidio ospedaliero sulla base della gravità del-la situazione medica, della

distanza dal luogo di residenza (o dalla residenza in zone disagiate) e del tempo previsto per l’occupa-zione. Viene richiesto un piccolo contributo in ragione di 5 euro per giornata. È inoltre pre-vista l’erogazione gra-tuita del pranzo per un genitore del bambino ricoverato in Patologia Neonatale o in Pedia-

tria e per il paziente esterno non ricoverato che necessita di pre-stazioni ospedaliere erogabili in regime ambulatoriale. Il familiare o l’accompagnatore del paziente esterno potrà richiedere all’Azien-da di poter consumare il pranzo al costo di euro 7,50 per singolo pasto. La foresteria rappresenta, come è ovvio, una sistemazione temporanea, che non può supe-rare i termini indicati nel regola-mento

CUORI IN CAMMINOUn’iniziativa di prevenzione delle malattie cardiovascolari - Domenica 20 settembre 2015- Aosta, piazza Chanoux

“Cuori in cammino”, l’iniziativa promossa da ANPAS (Associazione Nazionale Pubbli-

che Assistenze) Piemonte e dai cardiologi degli ospedali del Piemonte e della Valle d’Aosta, ha raccolto un ottimo successo di pubblico. Oltre un centinaio di persone, complice la bella gior-nata di sole, si sono presentate al “Villaggio del cuore”, allestito in piazza Chanoux, ad Aosta, e più della metà hanno aderito alla camminata di circa 7 km, che si è snodata per le vie cittadine fino all’area verde di Gressan (e ritorno).

Scopo dell’iniziativa è quello di dimostrare che non è necessario essere atleti per pro-teggere il nostro cuore: il cuore si allena cam-minando, mantenendo un’attività fisica costan-te e seguendo una dieta corretta. Semplici stili di vita che chiunque do-vrebbe seguire per pre-venire le malattie cardio-vascolari.“Cuori in cammino” è un evento itinerante, partito da Pinerolo il 19 settembre, per transita-re da Aosta il 20, prose-guire per Biella, Novara,

Alessandria, Alba, Savigliano e concludersi il 26 a Torino. Il Direttore del reparto di Car-diologia e UTIC dell’ospedale “Parini” di Aosta, Marco Si-curo, è stato tra i promotori dell’iniziativa.

Insieme ai volontari dell’asso-ciazione “Les Amis du Coeur du Val d’Aoste”, presieduta dal cardiologo Giuseppe Cian-camerla, i cardiologi ospeda-lieri si sono messi a disposi-zione dei cittadini valdostani, fornendo informazioni sui

fattori di rischio cardiologico ed effettuando test e controlli clinici completamente gratuiti.

N O T I Z I E D A L L ’ O S P E D A L E

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Politiche sanitarie e formazione dei leader civici sull’HTA (Health Technology Assessment)

di Giovan Battista De Gattis – Segretario Cittadinanzattiva Valle d’Aosta

Il Ministero della Salute definisce l’Health Technology Assessment (HTA) come un ap-

proccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle implicazioni medico-clini-che, sociali, organizzative, economiche, eti-che e legali di una tecnologia attraverso la valutazione di più dimensioni quali l’efficacia, la sicurezza, i costi, l’impatto sociale ed orga-nizzativo. La Carta di Trento sulla Valutazione delle tecnologie sanitarie nel 2003 l’ha defini-ta come “complessiva e sistematica valutazione multidisciplinare (descrizione, esame e giudizio) delle conseguenze assistenziali, economiche, sociali ed etiche provocate in modo diretto e in-diretto, nel breve e nel lungo periodo, dalle tec-nologie sanitarie esistenti e da quelle di nuova introduzione. Tradizionalmente, rappresenta il ponte tra il mondo tecnico–scientifico e quello dei decisori”.Nel corso del tempo l’HTA ha assunto un ruolo sempre più rilevante nelle decisioni relative al governo delle attività d’elevato contenuto tec-nologico (programmi di prevenzione, farmaci, test diagnostici, dispositivi medici, procedu-re cliniche ed assistenziali), sia per decisioni d’ordine generale (immissione in commercio, rimborsabilità e garanzia delle prestazioni), sia per la concreta introduzione delle tecnologie negli ospedali e nella pratica clinica.Il coinvolgimento degli stakeholder in gene-rale e dei cittadini in particolare è considerato nella letteratura di settore parte integrante dei processi di Health Tecnology Assessment; d’al-tra parte l’effettiva inclusione di questi “attori” e del loro punto di vista nei processi di valu-tazione è, generalmente, molto al di sotto del livello raccomandato sebbene esistano alcune eccezioni come il Patient and Public Involve-ment Programme (PPPI) previsto dal National

Institute for Health and Care Excellence (NICE) inglese. In Italia un sistema di HTA è stato previsto per la prima volta nel Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 che, riconoscendone il ruolo nel supporto ai diversi livelli decisionali del Sistema Sanitario Nazionale, ha attribuito un ruolo di coordina-mento delle attività di valutazione all’Istituto Superiore di Sanità ed all’Age.na.s (Agenzia na-zionale per i servizi sanitari regionali). Tuttavia l’esperienza italiana è ancora in una fase iniziale di sviluppo: presenta diverse in-certezze nell’architettura del sistema stesso ed ancora oggi risulta difficile pensare ad un suo insediamento forte e positivo in assenza

di una pressione informata delle organizzazio-ni civiche. Ecco perché Cittadinanzattiva, in partena-riato con Age.na.s., SiHTA (Società Italiana di Health Technology Assessment) e FIASO (Fe-derazione italiana aziende sanitarie e ospe-daliere), dal 2012 che promuove una Summer School per leader civici sull’HTA che si sta ri-velando un’importante esperienza d’appren-dimento, ma anche una vera e propria scuola di formazione politica in cui imparare ad in-centivare in modo concreto la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche, in que-sto caso alle politiche sanitarie legate all’uso delle tecnologie.

L’HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT (HTA) NELL’AZIENDA USL VDA

L’ultimo Atto Aziendale ha istituito la strut-tura semplice HTA ed Ufficio di Piano (in

condivisione con l’Assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali), diretto dal dott. Silvio Giono Calvetto. Gli abbiamo chie-sto di parlarcene.

Il metodo della valutazione delle tecnologie sanitarie (traduzione italiana del termine in-glese Health Tecnology Assessment – HTA) è ormai applicato a livello internazionale da alcuni decenni, e quanti si occupano di que-sto argomento nelle università, nei sistemi sanitari, nell’industria e nel volontariato, sono collegati tra loro attraverso una Società inter-nazionale nonché la Rete Internazionale delle agenzie di valutazione delle tecnologie sani-tarie, di cui fanno parte la rete europea (EU-netHTA) e quella italiana.

Il termine “Tecnologia sanitaria” comprende tutti gli elementi che concorrono all’assisten-za sanitaria, siano essi materiali o immateriali.

Vengono compresi quindi ospedali, ambu-latori, attrezzature, impianti tecnologici, di-spositivi medici, farmaci, vaccini e strumenti diagnostici, ma anche modelli organizzati-vo-gestionali, procedure, linee guida, percorsi assistenziali, nomenclatori delle prestazioni, sistemi tariffari, procedure di autorizzazione e accreditamento e molto altro ancora.

L’obiettivo di valutare gli effetti reali e/o po-tenziali di ogni tecnologia, sia prima che durante l’intero ciclo della vita, e le conse-guenze che l’introduzione o l’esclusione di un intervento può avere per il sistema sanitario, l’economia e la società, riguarda tutti i livelli gestionali. In Italia, si parte dal Ministero della Salute e le sue Agenzie (AIFA, Agenas, ISS) si continua con gli Assessorati Regionali com-petenti, per scendere nella specifica struttura sanitaria e arrivare infine alle scelte compiute dai singoli professionisti nella pratica assi-stenziale quotidiana.

Non è quindi una procedura fatta una volta per tutte, ma un metodo di approccio al pro-blema, che deve essere applicato in continuo per verificare che l’utilizzo di quella particola-re tecnologia sia coerente con i cambiamenti scientifici, tecnici, organizzativi ed epidemio-logici che sono intervenuti dal momento del-la sua introduzione in poi, e perciò che questa debba essere continuata, modificata o al limi-te sostituita.

In un momento in cui l’assistenza sanitaria pubblica fa i conti con risorse sempre più li-mitate, l’HTA permette di confrontare la soste-nibilità e l’appropriatezza di ciascuna tecnolo-gia con le sue conseguenze sul piano etico e sociale, facendo dialogare fra loro le diverse professionalità presenti: clinici, tecnici, am-ministratori e organizzatori e le mette a con-fronto con i cittadini, fruitori finali delle scelte compiute.

N O T I Z I E D A L L ’ O S P E D A L E

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TRASFERITO IL POLO MATERNO-INFANTILEDAL CONSULTORIO DI REGIONE BORGNALLE

ALLA SEDE DI VIA GUIDO REY, 1I servizi presenti nel consultorio di regione Borgnalle, ad Aosta, sono stati trasferiti negli ambulatori situati al piano -1 della sede di via G. Rey 1, dove sono attivi a far data dal 14 settembre. In particolare si tratta delle attività del polo materno-infantile, ovvero servizio vaccinazioni, presa in carico del nuovo nato, servizio ostetrico.Nei prossimi giorni anche la struttura che si occupa dei Disturbi del Com-portamento Alimentare (DCA) sarà trasferita dal primo piano di via G. Rey 1, al piano -1.Al termine del percorso di riorganizzazione degli spazi e delle attività, nel piano -1 di via Guido Rey 1 troveranno collocazione le seguenti strutture: polo materno-infantile del Distretto 2, Disturbi del Comportamento Ali-mentare, coordinamento delle attività di screening.

I percorsi riabilitativi: un esempio concreto di integrazione tra ospedale e territorio

di Antonella Lacroix - Responsabile della Riabilitazione di Area Territoriale

La riabilitazione, come sappiamo, costituisce un processo complesso e coordinato che ha

come obiettivo quello di migliorare le condi-zioni di salute delle persone disabili e favorir-ne, laddove possibile, l’inserimento in famiglia e nel contesto lavorativo e sociale in generale.Partendo da questo presupposto e con la fina-lità di conciliare risorse limitate e gli obiettivi del Patto per la Salute che sposta l’attività sul Territorio, in un sistema di continuità con l’O-spedale, ci siamo imposti - in qualità di opera-tori della riabilitazione e non - una riflessione approfondita e mirata alla salvaguardia della qualità dei nostri servizi e delle prestazioni erogate al cittadino.Da questa riflessione è nata l’esigenza di ri-pensare all’attività riabilitativa, mantenendo al centro del nostro agire quotidiano la per-sona, in una visione particolareggiata e, nel contempo, di insieme, che tenesse in conside-razione le diverse fasi di un percorso di presa in carico assistenziale e riabilitativa, spesso articolato e prolungato nel tempo.Il vocabolario della lingua italiana definisce il termine “percorso” come “un tratto di strada (o di mare) da percorrere in relazione alle sue caratteristiche”; ed è proprio tenendo in con-siderazione le caratteristiche della “strada” e di “chi” è costretto a percorrerla che abbiamo elaborato i nostri percorsi riabilitativi, tentan-do di definire tappe precise, tempi chiari di percorrenza, linearità e continuità nelle azioni.Nel 2015, i percorsi definiti o in fase di elabora-zione sono i seguenti:• PRESA IN CARICO RIABILITATIVA DELL’U-

TENTE ADULTO CON DEFICIT NEUROLOGI-CO – DOC AZ 29 pubblicata su Andromeda in data 30 aprile 2015

• PRESA IN CARICO DELLA PERSONA DI PER-TINENZA ORTOPEDICA CON FRATTURA PROSSIMALE DI FEMORE A RISCHIO DI DI-SABILITÀ – in fase di elaborazione

• PRESA IN CARICO DELL’UTENTE ADULTO CON DISFAGIA MOTORIA ORO-FARINGEA – in fase di elaborazione

L’elaborazione dei percorsi sopraindicati ha determinato la necessità inderogabile di operare in modo congiunto, mettendo in atto una concreta collaborazione tra realtà ospedaliera e territoriale, coadiuvata costan-temente da un puntuale e presente interven-to del SITRA.La metodologia operativa individuata si è ba-sata, dunque, su un approccio multi profes-sionale partecipato, mirato al coinvolgimen-to attivo di tutti gli attori che prendono parte alle diverse fasi del percorso. Tale approccio multi professionale attivo si è dimostrato ef-ficace nel migliorare la qualità del percorso elaborato per due ragioni:• da un lato ha consentito di evidenziare

che, per comprendere le reali esigenze della persona assistita, occorre prima di tutto non perderla mai di vista, ponendo-la sempre al centro del nostro agire;

• dall’altro, la partecipazione attiva ha crea-to tra gli attori un senso di appartenenza al progetto, incrementando la percezione della sua utilità e la volontà di impegnarsi per migliorarlo, fornendo ognuno il pro-prio contributo.

Si è trattato, quindi, di suscitare la condivisio-

ne di informazioni, per-cezioni, esigenze, visioni (prima talvolta confuse e frammentarie) per farle diventare “patrimonio di progetto”.L’elaborazione dei per-corsi ha dunque con-sentito di passare da un primo disallineamento di visioni professionali, ad una vera e propria progettazione multi pro-fessionale delle strategie di intervento, superando, talvolta, logiche orga-nizzative sterili, reiterate nel tempo, parcellizzate

e riducendo la variabilità dei comportamenti clinici e riabilitativi, al fine ultimo di offrire ai cittadini informazioni chiare ed aggiornate.In conclusione, per ritornare alla definizio-ne del vocabolario, il percorso riabilitativo potrebbe essere paragonato ad una “map-pa” che l’utente e gli operatori delle diverse professioni possono consultare e seguire per raggiungere la meta finale.Se questo obiettivo verrà raggiunto e, cioè, se la mappa è sufficientemente dettagliata da consentire il raggiungimento agile del tra-guardo con i tempi di percorrenza rispettati e le tappe definite in modo chiaro, sarà ancora una volta la persona assistita a dircelo, com-pilando un apposito questionario in cui, in forma anonima, potrà esplicitare il livello di interesse per le singole fasi e di gradimento. Starà a noi valutare, in base alle indicazioni forniteci dai cittadini ed ai loro bisogni di salute, se la mappa è ben articolata, oppure necessita di nuova progettazione con pro-lungamenti del tragitto, abbreviazioni o, più semplicemente, richiede maggiore attenzio-ne nel calibrare i tempi di viaggio o, ancora più banalmente, ridefinire la segnaletica o sistemare la pavimentazione.

N O T I Z I E D A L T E R R I T O R I O

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L’esperienza del counseling nutrizionale per adulti del SIANdi Anna Maria Covarino – dirigente medico SIAN / ambulatorio counseling nutrizionale

Ad un anno di distanza dall’attivazione dell’ambulatorio dedicato al counseling

nutrizionale (è stato istituito nel settembre 2014 all’interno della SC Igiene Alimenti e Nutrizione a sostegno delle attività di sorveglianza e pre-venzione nutrizionale rivolte alla popolazio-ne.) tracciamo un primo bilancio. L’ambulatorio di counseling nutrizionale si trova presso il Consultorio di Charvensod, Loc. Pont-Suaz, dove il medico del SIAN, Anna Ma-ria Covarino, riceve il mercoledì pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00. L’accesso avviene pre-vio appuntamento tramite “agenda diretta” gestita dalla segreteria del SIAN, dietro pre-sentazione di richiesta da parte del medico di famiglia su ricettario rosso (prima), ora ricetta dematerializzata. La lista di attesa è di 2 setti-mane circa.L’intervento è concepito ed attuato come am-bulatorio dedicato alla valutazione sia dello stato nutrizionale che delle motivazioni al cambiamento del/dei comportamento/i non omeostatico/i, attraverso l’applicazione delle tecniche e degli strumenti propri del coun-seling motivazionale. Si configura come un intervento a supporto del medici di famiglia o altri specialisti (diabetologo, ginecologo, nefrologo, fisiatra, ortopedico…) per la con-

sulenza nutrizionale per utenti della fascia d’età adulta.

Dai dati del Sistema di sorveglian-za PASSI 2010-2013, in Valle d’Ao-sta il 43% degli adulti nella fascia d’età 18-69 anni presenta un eccesso ponderale: in parti-colare il 32,5% risulta essere in sovrappeso ed il 10,5% risulta essere obeso, con un numero stimato di soggetti adulti in eccesso ponderale nella fascia d’età considerata pari a 36.550 di cui 8925 obesi. La prevalenza di persone in eccesso pon-derale nella nostra Azienda non si discosta in maniera significativa dalla media nazionale ed evidenzia la necessità di intervenire sul feno-meno, data la maggiore diffusione dello stes-so tra le persone con basso livello di istruzione ed economicamente svantaggiate.

Dal 3 settembre 2014 ad oggi hanno avuto accesso al counseling 87 utenti, 67 femmine (77%) e 20 maschi (23%) di età compresa tra 11 e 86 anni (età media 44,5 anni e DS 17,04). Il 37% non ha ancora completato il ciclo di

trattamento previsto, cioè terminato tutti e tre gli incontri di fol-low-up, oltre la prima visita, ed il 14,9% è usci-to dal percorso dopo aver effettuato la prima visita. In totale ci sono stati 291 accessi (com-prensivi di prime visite + controlli). Alla prima visita medica 15 sog-getti (17,24%) erano normopeso, 5 (5,74%) erano sottopeso, 22 (25,28%) erano sovrap-

peso, 21 (24,13%) erano in una condizione di obesità di grado I, 13 (14,94%) con obesità di grado II e 11 (12,64%) con obesità di grado III. L’85% degli obesi proviene da esperienze pre-cedenti presso ambulatori dietologici. Il 60% degli utenti ha conosciuto l’attività tramite i canali di comunicazione (cartelli, sito azien-dale, etc.) ed il 40% attraverso l’esperienza di persone che ne avevano usufruito. Al termine del percorso previsto, escludendo i drop out, la percentuale di soggetti normopeso è sali-ta al 35,13%, la percentuale dei sovrappeso è scesa al 12,16%, quella degli obesi di I° grado è pressoché stazionari (25,67%), quella degli obesi di II° grado è scesa al 12,16% così come quella degli obesi di III° grado che è scesa allo 0,05%.Il tasso di abbandono del percorso (14,9%) dopo la prima visita è sicuramente inferiore a quello riscontrato in esperienze analoghe che risulta essere pari al 37% e le persone che frequentano il counseling più a lungo man-tengono meglio nel tempo i miglioramenti conseguiti.I dati nel loro complesso indicano che il coun-seling nutrizionale è un valido approccio, evi-dence based, al trattamento del sovrappeso e dell’obesità in ambito di sanità pubblica.

TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA6

IL DOLORE: ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI A CONFRONTO

I risultati dell’indagine effettuata al “Parini”a cura di Caterina Chanoux, Manuela Tonelli,

Roberta Oriani, Alfredo Diano

La gestione e la valutazione del dolore risulta essere parte integran-te nell’assistenza infermieristica in quanto una corretta rilevazione

permette un trattamento personalizzato della persona. Sulla rivista Pain Nursing Magazine (n. 2 del 2015) è stato pubblicato un articolo che presenta una indagine condotta presso l’ospedale “Parini” la qua-le evidenzia che il 60% dei pazienti riferisce dolore. Una percentuale importante di pazienti viene trattata con terapia antidolorifica, ma permane un numero di utenti che riferisce dolore e non ha farmaci prescritti. Inoltre sembra che l’atteggiamento degli operatori appaia ancora confuso nei riguardi di alcuni temi e che il pregiudizio verso gli oppioidi non sia del tutto “sfatato”.Non resta che leggere l’articolo nella sua integralità, reperibile su Pain Nursing Magazine (www.painnursing.it/ ) e, se del caso – commentarlo.

N O T I Z I E D A L D I P A R T I M E N T O D I P R E V E N Z I O N E

CAMBIA L’ISTITUTO TESORIEREDal 1° luglio Unicredit è subentrato a Intesa San Paolo

La nostra Azienda ha cambiato l’istituto tesoriere. Il servizio, per il quinquennio 2015-2020, è stato affidato all’istituto bancario Uni-

credit SpA che è subentrato a Intesa San Paolo SpA. Il nuovo istituto di credito ha mantenuto la presenza delle apparec-chiature automatiche per il pagamento dei ticket, 12 “punti gialli” con funzioni Pos+Cash (pagamento in contanti) dislocati nelle sedi ospedaliere e territoriali della Regione. Sono invece stati chiusi i due sportelli bancari interni, quello del “Parini” e quello di via Guido Rey, 1.

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 7

N O T I Z I E D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E

È ripreso su Radio Proposta in Blu il ciclo di trasmissioni “Star bene, l’esperto risponde”La prima puntata è andata in onda martedì 22 settembreOspite: il Direttore generale, Massimo Vegliodi Giorgio Galli – Direttore Ufficio Stampa e SC Comunicazione

Per il terzo anno consecutivo è ripreso il ciclo di trasmissioni “Star ben, l’esperto ri-

sponde”, frutto della collaborazione tra l’emit-tente radiofonica aostana Radio Proposta in Blu e la struttura complessa di Comunicazione dell’Azienda USL. La prima puntata, che è an-

data in onda martedì 22 settembre, ha avuto come ospite il Direttore generale Massimo Veglio che, in maniera sintetica ma efficace,

ha illustrato i principali obiettivi per il 2016 alla luce della contrazione delle risorse disponibili.Il ciclo di trasmissioni si concluderà nel mese di giugno 2016. Le pun-tate andranno in onda sempre di martedì (con cadenza quindicinale) dalle 9,30 alle 10,00 in diretta (con replica il mercoledì alle ore 17,35). La conduttrice sarà come sempre la giornalista Paola Borgnino.

Nell’edizione 2014-2015 si sono alternati ai microfoni di Radio Proposta in Blu 18 profes-sionisti in rappresentanza di quasi tutte le spe-cialità presenti nella nostra realtà aziendale: medici specialisti, psicologi, veterinari, “Star bene, l’esperto risponde - spiega Giorgio Galli - ha lo scopo di migliorare sempre più l’in-formazione sanitaria destinata alla popolazio-ne, coinvolgendo i nostri professionisti della sa-lute attraverso l’illustrazione delle patologie più diffuse e delle terapie, dei servizi offerti in ambito ospedaliero e territoriale, dei sani e corretti stili di vita. Il mezzo radiofonico va ad integrare la lista degli strumenti già utilizzati dalla nostra Strut-tura di Comunicazione”.

Quest’anno la lettera di invito formale a firma del Direttore generale (finalizzata a raccoglie-re la disponibilità a partecipare alla trasmissio-ne), è stata inoltrata anche a RPD, Coordinatori infermieristici e tecnici, Sitra. È assolutamen-te importante che anche gli altri professio-nisti della salute, di tutte le aree organizza-tive dell’Azienda, oltre a medici, psicologi, biologi, ecc. (cito ad esempio ostetriche, fisioterapisti, logopedisti, Infermieri, altri)

possano fornire il loro contributo al pubbli-co degli ascoltatori. L’argomento trattato e il nome dell’esperto verranno preannunciati sul sito dell’emitten-te radiofonica www.radiopropostainblu.it . Analogamente, il calendario delle trasmissioni sarà pubblicato sul sito web dell’Azienda sani-taria www.ausl.vda.it . La registrazione di ogni singola puntata, in formato mp3, sarà resa di-sponibile sul sito aziendale nella sezione Area Stampa / Audio.Le disponibilità vanno inoltrate al dott. Gior-gio Galli che predisporrà il calendario delle presenze.

PUBBLICATO IL REGOLAMENTO AZIENDALE PER LA GESTIONE

DELL’INVENTARIO DEI BENI MOBILICon una recente nota (12 agosto) inviata a tutte le strutture aziendali, l’Ufficio Gestone Patrimonio della SC Bilancio e Finanze ha tra-smesso il regolamento aziendale per la ge-stione dell’inventario dei beni mobili dell’A-zienda. Regolanento, procedure correlate e modulistica sono pubblicate e consulta-bili nella sezione della intranet Andromeda “area tecnico-amministrativa > SC Bilancio e Finanze > Gestione del Patrimonio”.

LA GESTIONE DEGLI EPISODI DI AGGRESSIONE FISICA E VERBALE NEI CONFRONTI DEGLI OPERATORI SANITARI

Inviata una comunicazione a tutti i dipendentidi Anita Mombelloni – Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Come noto, le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari costituiscono un

fenomeno in crescita a livello nazionale. Sva-riati sono i fattori che possono concorrere al fenomeno, e si potrebbe discutere dell’effetto di tagli alla sanità, di aumento dei tempi di attesa di determinate prestazioni, di innalza-mento generale del livello di stress legato al particolare momento storico, sociale, ecc.Da alcuni anni il Ministero della Salute ha diffuso delle Raccomandazioni per la preven-zione, ora come non mai diventata essenziale per salvaguardare la salute e l’integrità psi-co-fisica di operatori a loro volta sempre più numericamente contati e sottoposti a loro

volta a situazioni stressogeneAnche l’Azienda USL, in questa ottica, sta stu-diando l’opportunità di interventi preventivi di varia natura (strutturale, impiantistica, di comunicazione con l’utenza) qualora emerga l’esigenza da riscontri oggettivi.Per individuare situazione a rischio ed inter-venire con eventuali misure di prevenzione è perciò necessario che gli operatori (personale sanitario, tecnico, amministrativo di tutte le strutture aziendali) segnalino tempestiva-mente l’aggressione fisica e/o verbale di cui sono stati vittima.Gli operatori aziendali, per la tutela della sicu-rezza loro e dei colleghi, sono stati inviati a

segnalare con regolarità tutti gli episodi di ag-gressione fisica e/o verbale di cui siano stati oggetto; la segnalazione deve essere inoltra-ta mediante la scheda di incident reporting, disponibile su tutte le postazioni aziendali come icona sul desktop dal titolo “scheda di segnalazione” già in uso per la segnalazione di situazioni di rischio per i pazienti.

Le comunicazioni pervenute vengono rac-colte ed elaborate dal Servizio Prevenzione e Protezione, che può essere contattato ai nu-meri 0165544498/0165544731- V. Autran, M. Cocca, E. Filetti, G. Tacchella-a mail all’indiriz-zo [email protected].

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DIARIO DI BORDO A cura della SC Comunicazione

Inaugurazioni, convegni, conferenze stampa

29 giugnoSala conferenze dell’ospedale “Parini”SINDONE E SCIENZA – UN APPROCCIO MEDICO-LEGALEPromosso e organizzato dalla biblioteca ospe-daliera “Maria Bonino”, l’incontro ha avuto come ospite e relatore il prof. Claudio Car-dellini, docente di Medicina Legale e Bioetica all’Università di Torino, che ha illustrato i risul-tati dei suoi studi sulla Sindone, con un taglio prettamente scientifico e medico-legale.

4 settembreOspedale “Parini”CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DEL NUOVO DAY HOSPITAL MULTIDISCIPLINARE E OCULISTICOÈ stato inaugurato ufficialmente il nuovo DH multidisciplinare (al cui interno è presente il DH oculistico) sorto nei locali precedente-mente occupati dalla Nefrologia e Dialisi. Alla cerimonia erano presenti il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, l’Assessore alla Sanità, Antonio Fosson, il Direttore generale, Massimo Veglio, il Direttore amministrativo, Daniela Tarello. I nuovi locali sono stati be-nedetti dal Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana.

25-26 settembreCourmayeur, Pavillon du Mont FrétyCONVEGNO SUL TEMA: LA MEDICINA DI MONTAGNA SUL MONTE BIANCO”Il XVII convegno nazionale della Società Ita-liana di Medicina di Montagna si è tenuto a Courmayeur, nella sala convegni del Pavil-lon. Promosso e organizzato dal dott. Guido Giardini, specialista neurologo e responsabile della SS Medicina di Montagna, il convegno ha rappresentato l’occasione per fare il punto sui temi principali che caratterizzano questa disciplina.

26 settembreAosta, Teatro SplendorCONVEGNO SUL TEMA: “LA PATOLOGIA VASCOLARE DI MONTAGNA”Si è tenuto ad Aosta il Congresso regionale Nord Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia) della Società Italiana di Angiolo-gia e Patologia Vascolare (SIAPAV).È la prima volta che questo importante appuntamento si tiene nella nostra Regione. L’evento è stato promosso da Flavio Peinet-ti, Direttore del Dipar timento Cardio Toraco Vascolare.

Presidenti del Congresso:Roberto Carapellucci e Flavio Peinetti

TEATROSPLENDOR

AOSTA

LA PATOLOgiA VASCOLARE Di MONTAgNA

Congresso Regionale SiAPAV Nord-Ovest

Piemonte e Valle d’aosta - l iguria - lombardia

26 settembre 2015

Sala Convegni delle funivie del Monte Bianco

25|26 SETTEMBRE 2015

Courmayeur, Pavillon du Mont Frety (2173 m), Valle d’Aosta

Venerdì 25 SETTEMBRE 2015

8.30 Salita in funivia da Pontal d’Entrèves9.00 Registrazione e iscrizioni9.45 Saluto delle autorità e inizio dei lavori10.00

I SESSIONE Medicina d’emergenza e soccorso in montagna-Il trattamento del dolore in ambiente difficile (G. Bassi)-Arresto cardio-circolatorio (M. Milani)-La sindrome da sospensione (A. Sciolla)Moderatori: E. Visetti - G. Strapazzon11.30 Focus Ipotermia e Congelamenti (H. Brugger - D. Piccolo)Moderatori: L. Festi e F. Peinetti

Pausa pranzo

14.00 II SESSIONE Innovazione e Ricerca in medicina di montagna - Telemedicina-Introduzione alla telemedicina (G. Pellegrini)-Esperienze di telemedicina a confronto:Teleconsulto, telemonitoraggio e teleassistenza (R. Riva – C.Pedone – F. De La Pierre – A. Bergamo)-Attualità negli aspetti medico-legali (W. Flick)Moderatori: G. Giardini - M. Pesenti - Campagnoni

15.30 III SESSIONE Comunicazioni libereModeratori: A. Cogo - V. Verratti

17.30 Discesa in funivia e trasferimento a Courmayeur18.30 Courmayeur – Centro congressi, Piazzale Monte BiancoSerata aperta: Il Nepal dopo il terremoto - esperienze a confronto insieme al: Soccorso Alpino Valdostano, Onlus Sanonami, DISVI, CCM, GRT, Explora Nunaat International e EvK2-CNRModeratore: V. Verratti20.30 Cena

Sabato 26 SETTEMBRE 2015

9.15

IV SESSIONE Il lavoro in alta quota-Le nuove funivie del Monte Bianco (R. Francesconi)-Organizzazione della sicurezza in un cantiere d’alta quota (S. Ravet)-Il cantiere del Monte Bianco: controlli sanitari preventivi ed effetti acuti correlati all’alta quota (A. Delogu)-Sorveglianza sanitaria e criteri per un giudizio di idoneità: raccomandazioni congiunte SIMEM-ALMLII sul lavoro in quota (G. Taino)Moderatori: O. Pecchio - M. Castelli

Coffee break

11.00

V SESSIONE Prevenzione - L’ambulatorio di Medicina di Montagna-Cefalea e malattie cerebrovascolari (G. Giardini)-Il paziente epilettico (L. Carenini)-Disturbi del sonno in alta quota (U. Faraguna)-Prevenzione dermatologica in alta quota (A. Bergamo)Moderatori: E. Bottacchi - C AngeliniLight lunch a Punta Helbronner (salita in funivia a 3466 m)14.30

VI SESSIONE Ricerca in alta quota in Valle d’Aosta-Angelo Mosso e gli studi sul Monte Rosa (P. Montarolo)-La scuola di fisiologia al ghiacciaio del Cervino (V. Verratti)-La ricerca sul Monte Bianco – Progetto Resamont 2:*Descrizione e contesto europeo (G. Giardini)*Ipertensione polmonare in ipossia: errore biologico o reazione funzionale? (G. Miserocchi)*Adattamento, funzione cardiovascolare e rischio di AMS (L. Pratali)*Adattamenti genetici alle alte quote (S. Malacrida-P.Laveder)Moderatori: H. Brugger - A. Ponchia17.30 Discesa in funivia e trasferimento a Courmayeur18.30 Visita Museo delle Guide di Courmayeur21.00 Courmayeur – Centro congressi, Piazzale Monte BiancoSerata aperta: Le guide del Monte Bianco sulle montagne del mondo con Gioacchino Gobbi (Presidente Grivel Mont Blanc) e Giulio Signò (Presidente della Società Guide Alpine Courmayeur)

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:-NON SOCI SIMEM € 120,00 + CONTRIBUTO FUNIVIA 2 GG € 30,00 = TOT € 150,00-SOCI SIMEM € 50,00 + CONTRIBUTO FUNIVIA 2 GG € 30,00 = TOT € 80,00In regola con il tesseramento 2015-DIPENDENTI E CONVENZIONATI (INCLUSI MEDICI DI ASSISTENZA PRIMARIA) CONVENZIONATI CON USL VALLE D’AOSTAIscrizione tramite il profilo dipendente nel sito ECM entro e non oltre il 20 settembre p.v.

SPONSOR

CREDITI ECM:È stato richiesto l’accreditamento ECM per: MEDICI-BIOLOGI-FISIOTERAPISTI-INFERMIERISEGRETERIA ECM: Ufficio formazione AUSL VDA - Laura Bernardi - tel: 0165 544634 - E-mail: [email protected] - [email protected] ORGANIZZATIVA: Enjoy Events srl Piazza Repubblica 10 Aosta - tel: 0165 45858 - E-mail: [email protected] - [email protected]

DIRETTORE SCIENTIFICO Dr. Guido Giardini

PROGRAMMA

La Medicina di Montagna sul Monte BiancoXVII

PATROCINIO

CONVEGNO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA MEDICINA DI MONTAGNA

Ordine dei medici chirurghi e

odontoiatri della valle d’aosta

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 9

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Notizie dall’ospedale

L’aforisma di oggi(a cura di Pierluigi Berti)

«Non c’è niente di così inutile e di così inefficiente quanto fare in modo efficiente ciò che non andrebbe proprio fatto del tutto» (Peter Drucker)

La congiuntura locale e nazionale ci impone, lo sappiamo, di fare delle scelte dolorose.

Abbiamo compreso che non possiamo più permetterci di ampliare senza fine la nostra offerta di prestazioni sanitarie; abbiamo an-che capito che le attività che già stiamo facen-do probabilmente non potranno più essere garantite, perlomeno non potranno esserlo tutte, a tutti e subito; abbiamo capito che il nostro bacino d’utenza regionale è troppo pic-colo per poter raggiungere per le prestazioni specialistiche a minor frequenza una massa critica adeguata sia dal punto di vista della quantità sia da quello della qualità; sappiamo quindi che si dovrà ancora lavorare sull’appro-priatezza, che bisognerà “dimagrire”, evitare ogni possibile spreco, eliminare tutto ciò che è superfluo. E questo, di per sé, non sarebbe neppure una cosa disdicevole, anzi: l’Italia è fra le nazioni che erogano più prestazioni pro capite, la Valle d’Aosta fra le regioni italiane è ai primi posti di questa classifica, e la correzio-ne di questo eccesso di prestazioni non solo sarebbe vantaggiosa economicamente, ma sarebbe utile anche da un punto di vista sani-tario a prevenire i danni dovuti alle procedure ed ai trattamenti inutili o inappropriati.Tuttavia, quando si entra nel merito della sin-gola prestazione, l’appropriatezza non è cosa facile da definire, entrando in gioco le variabili che riguardano quel paziente e quel momen-to. Se poi per risolvere il problema della com-patibilità fra risorse disponibili e prestazioni

erogabili si propone come altra possibile so-luzione l’aumento dell’efficienza, non sempre questo è realistico: intrinsecamente alcuni processi sanitari, come ad esempio gli inter-venti chirurgici, ma anche semplicemente la raccolta di un buona anamnesi, non possono essere “compressi” o “accelerati”: possono so-lamente essere fatti oppure non fatti.Quindi se la sanità dovrà subire altri tagli di finanziamento, il problema vero resta quello di stabilire preventivamente quali prestazioni tagliare, quando tagliarle e a chi: e qui spes-so entrano in gioco considerazioni diverse, che, per carità, sono comprensibili e persino giustificabili, ma non hanno nulla a che fare con appropriatezza, evidence based medicine, rischio e sicurezza, cioè con le componenti tecnico-professionali della decisione. Entrano in gioco considerazioni con le quali è naturale che il decisore politico debba confrontarsi: le conseguenze sociali e politiche delle scelte, le reazioni degli stakeholder, le piccole o grandi lobby… Nulla di scandaloso, è del tutto giu-sto tener conto dell’intero contesto e sarebbe

puerile pretendere da parte nostra che le de-cisioni venissero prese solamente sulla base di una fredda ed oggettiva evidenza scientifica, che peraltro in molti casi neppure esiste.A ciascuno il suo mestiere: la politica deve de-cidere, anche sulla base di solidi pareri tecnici, dove allocare le risorse, cosa fare e cosa no; ai tecnici (noi) il compito di fornire indicazioni affidabili ai decisori su quali siano le presta-zioni essenziali e quelle che non lo sono, e quali ricadute ciascuna decisione potrà avere sia in termini sanitari, sia economici; agli am-ministratori spetterà rendere applicabili le decisioni (anche rivedendo e ricontrattando alcuni regolamenti inattuali, contraddittori e controproducenti), e spiegare chiaramente ai cittadini ed agli operatori le motivazioni di queste scelte ed i loro esiti, mentre a noi spet-terà, una volta prese le decisioni strategiche, applicarle e renderle sostenibili e compatibili con il contesto organizzativo, gestendo infine nel modo migliore possibile il confronto con gli utenti: nel bene e nel male, la faccia la met-tiamo sempre noi professionisti.

R U B R I C H E E C O M M E N T I

MI STA A CUORE IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN) - EDIZIONE 2015 

CittadinanzAttiva VdA e la Direzione strategica, in collaborazione con la SC Comunicazione, propon-gono anche per il 2015 l’iniziativa “Mi sta a cuore il SSN”.

Si ricorda che l’iniziativa è finalizzata a coinvolgere direttamente TUTTI gli operatori aziendali (ad esclusione dei componenti del CUG - Comitato Unico di Garanzia - che è l’organo di valutazione) i quali sono invitati a presentare suggerimenti utili al miglioramento della qualità dei servizi e della soddisfa-zione dell’utenza. Contestualmente le proposte dovranno porre la massima attenzione ai costi e alla produttività.“Mi sta a cuore il SSN” si concluderà con la premiazione delle prime tre migliori idee secondo le modalità descritte nel regolamento. La presentazione delle idee e la premiazione delle prime tre classificate, avrà luogo lunedì 11 gennaio 2016 alle ore 15,00 nella sala riunioni della Direzione strategica, in via Guido Rey, 1 - piano 2°. I premi sono indicati nel regolamento pubblicato sulla intranet Andromeda. Regola-mento e scheda delle idee sono disponibili su Andromeda. Percorso: Cug (Comitato Unico di Garanzia) > cartella “Mi sta a cuore il SSN 2015”,  Le proposte, inserite nella scheda delle idee, devono essere inviate entro il 31 ottobre 2015 all’indirizzo e-mail [email protected]  Grazie a tutti. Buon lavoro.

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Il geriatra e la sua scatola di attrezzidi Maria Paola Antonietti – dirigente medico SC Geriatria

A più di 80 anni dal suo assemblaggio, la Va-lutazione Multidimensionale (VMD) rimane

lo strumento fondamentale di lavoro in geria-tria, tanto da essere stata definita la toolbox, la scatola degli attrezzi. Anche oggi la VMD è attiva e in evoluzione, per rispondere alla pres-sione crescente di contenere i costi sanitari, di favorire il rientro a domicilio degli anziani dopo un evento acuto, di offrire cure migliori. La sua influenza ha permeato la cultura medica, i suoi principi sono applicati in maniera più o meno consapevole in numerosi ambiti sanitari. Oggi tutti parlano di lavoro interdisciplinare, di assi-stenza globale alla persona. Pochi sanno, però, che i primi passi in questo senso sono stati mos-si intorno al 1930 in campo geriatrico, quando la britannica Marjory Warren per prima pub-blicò alcuni iniziali programmi di valutazione geriatrica.Allora i reparti post acuzie erano occupati da pazienti malati cronici, anziani, costretti a letto. Una buona assistenza medica ed infermieristica li aveva tenuti in vita, ma l’assoluta mancanza di valutazione, mobilizzazione e riabilitazione li aveva confinati in una situazione di disabilità permanente.La Valutazione Geriatrica è un processo dia-gnostico multidimensionale, di solito interdi-sciplinare, finalizzato ad identificare le capacità e i problemi dell’anziano fragile in ambito sa-nitario stretto, ma anche funzionale, psichico e socio-economico, con il fine di sviluppare un piano globale di trattamento e un monito-raggio a lungo termine. Per attuarla il geriatra oltrepassa la valutazione medica standard, pur importante, abbinando una visione globale della persona.Le caratteristiche della VMD sono essenzial-mente sei. È indirizzata prevalentemente all’an-ziano fragile, con problemi complessi; questo garantisce un buono risultato del processo e l’ottimizzazione delle risorse. Ha diversi gradi di intensità, secondo il setting operativo: si va da una valutazione limitata in ambito ambula-toriale ad un intervento intensivo e puntuale

dell’Unità Geriatrica, sia per acuti che in post acuzie. È una valutazione quantitativa e riproducibile, per-ché utilizza scale di misurazione validate: Barthel Index, MMSE, Tinetti sono gli esempi più co-nosciuti, ma non sono gli unici. Enfatizza l’aspetto funzionale e la qualità della vita. È un pro-cesso interdisciplinare che coinvolge più professionisti oltre al geriatra: medico di famiglia, assistente sociale, terapista della riabilitazione, infermiere, psicologo, altri specialisti medici. Associa sempre alla valutazione un intervento di tratta-mento e la riabilitazione.Gli ambiti di valutazione imprescindibili sono: la situazione clinica, la condizione funzionale, l’aspetto sociale, il cammino e l’equilibrio, lo stato cognitivo, l’assetto nutrizionale, la vista e l’udito, la situazione psicologica, in particolare depressione e disturbi psichici.Sebbene praticata empiricamente da quasi cin-quant’anni, solo nel 1984 uno studio pubblica-to da Rubistein sul BMJ ha mostrato in maniera incontrovertibile l’efficacia della VMD.Da allora le pubblicazioni al riguardo si sono moltiplicate in ambito scientifico, dimostrando la forza della valutazione geriatrica in diversi ambiti e con diversi end points.Sulla falsariga dell’andamento dei finanzia-menti in ambito sanitario, si è passati dal va-lutare il miglioramento dello stato funzionale, della qualità della vita, della sopravvivenza e del minor ricorso alle comunità per anziani, al successo ottenuto nel ridurre la lunghezza del-le degenze, il consumo di farmaci e di risorse sanitarie.Sì, perché la VMD è un processo costoso, è inu-tile nasconderlo, ma è un buon investimento: si spende oggi, e meglio, per risparmiare domani e dare una risposta sanitaria di qualità.

Anche oggi in questi duraturi tempi di crisi finanziaria chi pratica la geriatria rimane costantemente creativo per raggiungere l’obiettivo di una cura ottimale dell’an-

ziano.Per chi vuol saperne di più, la

Geriatria di Aosta con il Réfuge Père Laurent organizzeran-no in autunno un incontro di

formazione sulla Valutazione Multidimensionale. Per chi lavora nei servizi socio-sa-nitari è importante essere un po’ geriatra.

Ora forse i lettori saranno un po’ più consapevoli di cosa succede quando chiedono

una consulenza geriatrica per un paziente che con le sue escandescenze met-te a ferro e fuoco il reparto, oppure si trovano nel letto un anziano, che hanno curato sotto l’a-spetto medico o chirurgico, ma per il quale non sanno trovare una sistemazione adeguata. Il geriatra non doma la furia di un ultraottanten-ne deteriorato e nemmeno toglie le castagne dal fuoco per chi ha cose più importanti da fare o, almeno, non è il suo compito principale. In realtà interviene per definire percorsi adegua-ti, anche alle risorse disponibili, per i pazienti anziani fragili e per rispondere ai bisogni reali e personali di quanti ci hanno preceduto nel corso della vita.

Per approfondimenti:• Rubistein L.Z., Josephon K.R., Wieland G.D., et

al. Effectiveness of a geriatric evaluation unit: a ramdomized clinical trial. BMJ 1984; 289 pp 1522-1524

• Wieland D., Kramer B.J., Waite M.S. et al. The interdisciplinary team in geriatric care. Am Behav Sci 1996; 39 pp 655-664

• Saltvedt I., Saltnest T., Mo E.S., et al. Acute ge-riatric intervention increases the number of pa-tients able to live at home Aging Clin Exp Res 2004; 16 pp 300-306

R U B R I C H E E C O M M E N T I

PRESTITO SOCIALE D’ONORE - Di cosa si tratta?di Anna Castiglion – Ufficio Innovazione e Ricerca / SC Comunicazione

La nostra Azienda sanitaria è ente di acco-glienza per i prestiti sociali d’onore.

Gli uomini e le donne che, secondo quanto stabilito dalla legge regionale n. 3 del 20 gen-naio 2015 “ interventi e iniziative regionali per l’accesso al credito sociale e per il contra-sto alla povertà e all’esclusione sociale”, han-no ottenuto un prestito sociale possono, quindi, restituirlo attraverso l’impiego di parte del proprio tempo libero in servizi a ricaduta sociale da realizzarsi in Azienda.Il prestito sociale è una misura di sostegno delle famiglie, an-che di un solo componente, che si trovino in situazioni di grave difficoltà economica.

Risponde ad esigenze di straordinarietà, im-mediatezza e temporaneità, al fine di consentire il superamento di situazioni di emergenza e di essenzialità (art. 12 l.r. 3/2015).L’Azienda, a seguito di una comunicazione dell’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali relativa alla presentazione di progetti

di restituzione, invita i be-neficiari del prestito ad un colloquio preliminare per approfondire le moda-

lità di restituzione e, soprattutto, per con-cordare un progetto

adeguato e rispondente alle loro competenze e capacità, tenendo altresì conto delle esi-

genze e dei vincoli aziendali.I beneficiari dei prestiti possono essere coin-volti in attività di orientamento ed accom-pagnamento dei pazienti nelle diverse sedi aziendali, oppure in piccoli interventi di ma-nutenzione delle aree verdi o sgombero del-la neve. La differenza principale rispetto alla disciplina prevista dalla precedente normati-va, abrogata dalla l.r. 3/2015 sopra richiama-ta, riguarda certamente il ruolo dell’ente di accoglienza che può, direttamente, gestire i progetti di restituzione. La struttura che si occupa dell’accoglienza dei beneficiari dei prestiti sociali d’ono-re è l’Ufficio Innovazione Ricerca della SC Comunicazione. Tutor aziendale: Anna M. Castiglion.

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA12

IL RITORNO DELLA RETE ITALIANA DEGLI OSPEDALI CHE PROMUOVONO LA SALUTE (rete HPH & HS)

Il 22 e 23 ottobre le regioni italiane si ritroveranno a Cagliari, in occasione della XVI conferenza nazionale. Tra queste la Valle d’Aosta.di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione

Nel 1988 l’Ufficio Europeo dell’Organizza-zione Mondiale della Sanità (OMS) avviò

un programma internazionale con lo scopo di favorire la trasformazione organizzativa e funzionale degli ospedali da luoghi di cura a luoghi di promozione della salute nel proprio territorio, in collaborazione con le istituzioni locali (scuole, regione, comuni, terzo settore). Il programma, denominato Health Promoting Hospitals (Ospedali per la Promozione della Salute) prevede che gli ospedali aderenti (oggi anche le strutture sanitarie territoriali) si orga-nizzino in reti nazionali e/o regionali (come nel caso dell’Italia) con un proprio coordinatore. La rete HPH si pone dunque l’obiettivo gene-rale di mettere in atto i principi di promozione della salute che riguardano i pazienti, il perso-nale, la comunità e l’ambiente degli ospedali e dei servizi sanitari. La Regione Valle d’Aosta ha aderito alla rete HPH fin dal 2002 ed è stata tra le regioni ita-liane più attive sia a livello nazionale che inter-nazionale. Nel 2005, a Courmayeur, si è svolta anche la conferenza nazionale, che ha raccolto oltre 400 partecipanti provenienti sia da re-gioni italiane che da Paesi stranieri (Lituania, Irlanda, Austria). Sempre in Valle d’Aosta sono stati organizzati numerosi seminari di studio (La Salle, Cogne), importanti occasioni di con-fronto e di studio tra le aziende ospedaliere e sanitarie italiane.Il Dipartimento di Prevenzione, che da tempo opera nel settore dell’educazione alla salute, ha assunto oggi un ruolo di particolare rilevan-za, in particolare nella promozione dei corretti stili di vita (alimentazione, fumo, alcol, attività fisica), in linea con le indicazioni dell’Istituto

Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. Sono numerosi i progetti di promozione della salute avviati in questi anni. Ne ricordiamo al-cuni: benessere organizzativo, Migrant Frien-dly Hospital (accoglienza dei migranti, media-zione interculturale, formazione del personale sanitario), Ospedale amico del bambino, pro-grammi contro la violenza sulle donne, pro-grammi a favore dell’attività sportiva (Chi si ferma è perduto), progetti di integrazione dei disabili psichici, programma di Health Literacy.Coordinatore regionale della rete HPH, da 13 anni, è Giorgio Galli, direttore della Struttura di Comunicazione. “La promozione della salute è parte integrante del processo di gestione del sistema sanitario ed è collegata a tematiche cli-niche, educative, comportamentali e organizza-tive. Peraltro oggi anche le strutture territoriali e distrettuali sono chiamate a svolgere il ruolo di promotori della salute, in stretto raccordo con quelle ospedaliere. La nostra Azienda sanitaria ha sempre collaborato attivamente alla crescita e allo sviluppo della rete italiana. Ricordo che qualche anno fa proprio la nostra struttura di Comunicazione realizzò e gestì una newsletter on line, News Interreti, quale strumento di dia-logo, di scambio di esperienze e di confronto tra le diverse realtà sanitarie italiane”. Dopo una pausa “forzata” di due anni dovuta

al pensionamento del Coordinatore nazionale (il direttore generale di una azienda ospeda-liera friulana), la rete italiana HPH ha trovato nuovo impulso grazie alla determinazione dei coordinamenti dl Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Sarde-gna. Proprio la Sardegna, new entry nell’alveo della rete HPH, ha organizzato la XVI conferen-za nazionale, che si terrà a Cagliari il 22 e 23 ottobre. Il tema dell’evento, che tende anche a misurare lo stato di salute della rete italiana, è “Il ruolo della rete HPH & HS nell’organiz-zazione sanitaria della salute – Esperienze e prospettive future”. La Valle d’Aosta parteci-perà attivamente ai lavori congressuali con quattro contributi: una relazione in seduta plenaria sul progetto Health Literacy (leggere, capire e comunicare le informazioni sanitarie per provvedere alla propria salute e agire di conseguenza), che diventerà un progetto tra-sversale fatto proprio da tutte le regioni italia-ne aderenti alla rete (relatore Giorgio Galli), due comunicazioni orali, la prima sul progetto “In rete contro la violenza” (il ruolo della no-stra ASL nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne) (relatrice Anna Castiglion dell’Ufficio Innovazione e Ricerca della SC Comunicazione), la seconda sull’e-sperienza della Valle d’Aosta riguardo il “Ruolo educativo dell’Infermiere di famiglia” (relatrice Federica Duò, Infermiera di Famiglia e di Co-munità e Presidente della Card Valle d’Aosta). Infine vi sarà un poster dedicato al tema della “Disfagia e Multidisciplinarietà” presentato dalla logopedista Cristina Bich. Il resoconto della conferenza sarà pubblicato sul numero di Newsl di dicembre.

DIECI ANNI DI “MARACHELLE”L’asilo nido aziendale spegne le sue 10 candeline

di Stefania Tedesco – coordinatrice del Nido aziendale

2005-2015: ben dieci anni sono trascorsi dall’apertura del nido aziendale “Le Ma-

rachelle”. Un lungo periodo di grandi esperienze con le famiglie e con i loro figli, bambini e bambine di età differenti che hanno non solo contribu-ito ad arricchire la nostra professionalità ma anche a mantenere l’entusiasmo e la passio-

ne, fondamentali in questo lavoro. I cambiamenti sono stati molteplici a livello organizzativo. Per un nido aziendale speri-mentare situazioni nuove diventa anche un modo per favorire una maggiore conciliazio-ne tra le famiglie e il lavoro.Quest’anno, per la prima volta, accoglieremo bimbe e bimbi di sei mesi. Un’occasione per l’équipe educativa di sperimentare nuove modalità di accoglienza che, certamente, sa-ranno oggetto di un’attenzione speciale. A “Le Marachelle” continueranno a svolgersi attività ludiche calibrate sulle diversa età dei bimbi, esperienze di gioco e di gestione quo-tidiana che seguono i valori più significativi della pedagogia dell’infanzia: l’esplorazione, l’autonomia e la cura delle relazioni. Relazione significa anche porre attenzione sull’importanza dell’incontro con le famiglie sia all’interno del nido sia all’esterno. Ogni

anno cerchiamo di valorizzare la condivisione e la piacevolezza dello “stare insie-me” creando mo-menti aggrega-tivi come quello vissuto nel giu-gno scorso all’a-griturismo “Le Bonheur”, dove tutti insieme, genitori, bimbi, educatrici, abbiamo trascorso un piacevole pomeriggio tra merenda e pas-seggiate a cavallo (vedere immagini).La festa è stata anche l’occasione per salutare i nostri dieci piccoli che a settembre si sono recati alla Scuola dell’Infanzia.È ora iniziato un altro anno educativo, con bambini nuovi da inserire e tante esperienze da vivere.

R U B R I C H E E C O M M E N T I

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 13

1-7 ottobre: Settimana Allattamento Materno – SAM 2015“Allattamento e lavoro”

di Elisa Pasini – Ufficio Innovazione e Ricerca / SC Comunicazione

La Settimana per l’Allattamento Materno (SAM), ogni anno dal

1° al 7 di ottobre, raggruppa gli sforzi di tutti i promotori dell’allat-tamento materno per sensibilizza-re l’opinione pubblica e per gene-rare sostegno verso questa scelta che riguarda ciascuna mamma, ma che ha anche un valore di salu-te pubblica. Il tema di questa edi-zione “Allattamento e lavoro” è di grande attualità e le iniziative organizzate dalla nostra Azienda e dal gruppo di auto mutuo aiuto Pronto Mamy hanno lo scopo di portarlo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Il 6 ottobre a Palazzo Regionale si terrà l’incontro aperto al pub-blico sul tema “Allattamento e lavoro. Diritti, opportunità ed esperienze in Valle d’Aosta”, al quale interverranno Gianni Nuti, Dirigente della Direzione Politiche Sociali - Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Rosa Do-nato, Dirigente del Dipartimento personale e organizzazione della Regione e Presidente del Comi-tato Unico di Garanzia (CUG) del Comparto Unico regionale, Rena-

to Marchiando, Presidente Ordine dei Consulenti del Lavoro Valle d’A-osta e Cristina Machet, Consigliera di Parità Regione Valle d’Aosta. Al confronto parteciperanno, in apertura, Antonio Fosson, Asses-sore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Cesare Arioni, Direttore del Dipartimento Mater-no-infantile, Daniela Tarello, Diret-tore amministrativo. Il moderatore sarà Giorgio Galli.

Tutte e tutti in piazza (indossate qualcosa di colore fucsia!!) per il flash mob organizzato in Piazza Chanoux sabato 3 ottobre dalle ore 10 in contemporanea in tutte le piazze italiane. Fino alle 17 è al-lestito un punto informativo per rispondere alle domande sull’al-lattamento, in collaborazione con l’UNICEF e le “pigotte che allatta-no” per abbattere insieme il muro che divide allattamento e lavoro. Il 2 ottobre dalle 15.30 alle 17.30 al Beauregard, nella sala dei Cor-si di accompagnamento al parto, due ostetriche (anche loro neo-mamme) accoglieranno le mam-me per i consigli pratici sull’allat-

tamento e, in particolare, su cosa sapere per continuare ad allattare pur ricominciando a lavorare.

All’inizio della SAM 2015 (il 1° ot-tobre dalle 16,30 presso lo spazio famiglia della Garderie di Montan di Sarre) e in chiusura (l’8 ottobre dalle 17,30 presso la Biblioteca re-gionale di Aosta sezione ragazzi) della SAM sarà possibile parteci-pare alla lettura del libro di Con-suelo Puxeddu “Il viaggio di Lina, una goccia di latte”. Sempre l’8 ottobre alla Biblioteca regionale giochi e attività a tema e piccola esposizione di libri “Nati per Leg-gere” a disposizione delle mam-

me e dei loro bambini.Oltre alle iniziative che si svolge-ranno nel corso della SAM, l’Azien-da USL Valle d’Aosta promuove il questionario online “Allatta-mento e lavoro” per conoscere l’esperienza diretta delle mamme del territorio regionale in questo ambito. Si ringraziano per il patrocinio l’As-sessorato Sanità, salute e Politiche sociali e il Comune di Aosta.

Per informazioniwww.ausl.vda.itwww.museodellanascita.itwww.prontomamy.itwww.mami.org

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È NATA L’ASSOCIAZIONE SINDROME FIBROMIALGICA (ASFIB) VALLE D’AOSTA

ASFIB VDA è la nuova associazione Sin-drome Fibromialgica, fondata il 27 luglio

scorso ad Aosta da un gruppo costituitosi spontaneamente fin dal novembre 2011.Grazie alla disponibilità del CSV che ha messo a disposizione i locali, il gruppo si è incontra-

to in questi anni per supportare le persone affette dalla sindrome fibromialgica ed i loro famigliari, offrendo la possibilità di momenti di confronto e scambio di esperienze al fine di permettere una convivenza più serena con questa patologia. Il Consiglio Direttivo dell’Associazione è così composto: Presidente Daniela BARRERA, Vice Presidente Milena CARLIN, Segretaria Iolanda

MORABITO, Tesoriere Carmen ADDIEGO, Consi-glieri Loredana BIONAZ, Alessandra CANESSA, Emanuela CELATI, Elena VIERIN, Chiara ZORIO. La sede è presso il CSV (Centro Servizi Volonta-riato), in via Xavier de Maistre , 19 ad Aosta.L’associazione ha lo scopo di supportare, as-

sistere e tutelare le persone affette dalla sindrome fibromial-gica, mediante l’orga-nizzazione di incontri di mutuo aiuto, la pro-mozione e la divulga-zione della conoscen-za della malattia, la collaborazione con il nuovo ambulatorio at-tivato presso il reparto di Medicina Interna, al “Parini”.

Cos’è la sindrome fibromialgicaLA SFM è una malattia muscolo-scheletrica, così come catalogata dall’ OMS-WHO nelle ICD 2010 al CAP XII – M79.7 ed è annoverata nella classificazione delle malattie reumati-che della Società Italiana di Reumatologia tra i Reumatismi extra-articolari. Si tratta di una sindrome dolorosa funzionale la cui causa è

riconosciuta principalmente nella sensibiliz-zazione del sistema nervoso.Il dolore è il sintomo predominante della fi-bromialgia. Generalmente si manifesta in tut-to il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, che viene descritto in una varietà di modi, comprendenti sensazione di brucio-re, rigidità, contrattura, tensione, ecc. Spesso varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche, ai ritmi del sonno e allo stress. Altro importan-te sintomo è l’astenia (affaticamento) mode-rata o severa e la ridotta resistenza alla fatica. Inoltre possono essere associati altri sintomi quali disturbi del sonno (sonno notturno poco profondo e non ristoratore), cefalea mu-scolotensiva o emicranica, rigidità mattutina (specie al collo e alle spalle), colon irritabile (stipsi e/o diarrea), parestesie (costituite da for-micolii e sensazioni simili a punture), bruciore a urinare, sensazione di gonfiore alle mani, dolori al torace, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, disturbi della sfera affettiva (ansia e/o depressione). Pertanto la fibromial-gia, pur non portando a menomazioni fisiche importanti, può condizionare pesantemente la vita quotidiana sia personale che lavorativa.

Daniela Barrera – Presidente ASFIB VdA

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N O T I Z I E D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E

Quando sei nato non puoi più nascondertidi Anna Castiglion – Ufficio Innovazione e Ricerca / SC Comunicazione

Nel 2005 Marco Tullio Gior-dana, regista del famoso

“La meglio gioventù”, ha diret-to il film “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, ispirato all’omonimo romanzo di Ma-ria Pace Ottieri.Il film racconta la storia del dodicenne Sandro che du-rante una crociera in barca a vela con il padre cade in mare e viene raccolto da un barco-ne di immigrati clandestini. Sandro, grazie all’aiuto di un clandestino, riesce a ritornare sano e salvo dalla sua fami-glia. Avere vissuto le disperate condizioni in mare, aver visto uomini e donne morire, per le privazioni patite, ma anche per la crudeltà e il cinismo degli scafisti, hanno trasformato il bambino, rendendolo ben più maturo e con-sapevole della realtà dei genitori, fino a quel momento, distanti e disinteressati all’immigra-zione. La storia non finisce con il ricongiungimento di Sandro alla sua famiglia, ma si srotola rac-contando emozioni e situazioni, spesso con-trapposte, che l’incontro con l’altro genera.

Ogni telegiornale, da mesi, ci mostra immagini di uomini e donne in fuga dai loro paesi che, disperatamente, prova-no a raggiungere l’Europa. Ci sono persone che scappa-no ed altre persone che, con ogni mezzo – muri, fili spina-ti, leggi e parole - tentano di fermarne l’avanzata. Come se fosse possibile arrestare un fenomeno che – come di-cono i bravi giornalisti – ha una portata epocale. Le im-magini trasmettono dolore, speranza, delusione. Ognuno

di noi, attraverso la propria sensibilità e empatia, trattiene o respinge quei volti, quei corpi, quelle storie. Ognuno di noi si interroga sul senso di questa Eu-ropa che, fino a non molto tempo fa, an-dava in quelli stessi paesi per prendere

e, ora, chiamata a restituire, alza muri, politici o di cemento.Ci sono tanti film che trattano il tema della mi-grazione. Ve ne suggerisco alcuni, nella con-vinzione che molteplici sguardi e punti di vista possano aiutare a rafforzarne uno proprio, li-bero dai pregiudizi e dagli stereotipi che, an-che inconsapevolmente, ci abitano.Pane e cioccolata (Franco Brusati, 1974); Picco-li affari sporchi (Stephen Frears, 2002) ; Il vento fa il suo giro (Giorgio Diritti, 2005); L’ospite inat-teso (Thomas McCarthy); In questo mondo li-bero (Ken Loach, 2007); Persepolis (animazione - Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, 2007); Gran Torino (Clint Eastwood, 2008); Welcome (Philipe Lioret, 2009); Good Morning Amman

(Claudio Noce, 2009); Niente paura (documen-tario - Piergiorgio Gay, 2010); Io sono lì (Andrea Segre, 2011); Miracolo a Le Havre (Aki Kauri-smäki, 2011); Terrafer-ma (Emanuele Crialese 2011); La mia classe (Da-niele Gaglianone, 2013); Razzabastarda (Alessan-dro Gassman, 2013).

La lettera di ringraziamento di Gianmauro Numico a tutti gli amici e collaboratori

Come è noto Gianmauro Numico dal 12 agosto ha lasciato la direzione del reparto di Oncologia per ricoprire analogo incarico nell’ospedale di Alessandria.

Ho lavorato 8 anni in questo Ospedale. Ora che il tempo è finito mi fa piacere salutare

tutti coloro con cui ho avuto un contatto. Antoine de Saint-Exupéry scrive che “la gran-dezza di un mestiere sta, in primo luogo, nel vincolo che esso crea tra gli uomini: un solo lus-so vero esiste, ed è quello dei rapporti umani”. Mai come quando si lascia un posto in cui si è a lungo vissuto si possono capire profonda-mente queste parole: di tutto ciò che si è fat-to, delle cose scritte e dette, delle corse, della fretta, delle preoccupazioni, di tutto quanto, rimane essenzialmente il gusto delle relazioni con le persone, la strada percorsa insieme, la fiducia data e ricevuta.Così anche nel mio caso sento di avere un debito di riconoscenza nei confronti di tutti coloro che hanno riempito e reso bella la vita di questi anni.Saluto e ringrazio, innanzitutto, i tanti malati che ho seguito, insieme alle loro famiglie. Di tanti di loro conservo il ricordo, la stima, l’af-fetto. Non si può raccontare tutta la sofferen-za che è passata sotto i nostri occhi. In molti casi è molto poco quello che si riesce a fare, in altri si fatica a proporre soluzioni, a offrire una speranza. Ho però sempre considerato un privilegio la possibilità di assistere alla fase

più importante della vita di uomini e donne. Da loro ho ricevuto il senso di ciò che veramente conta e il corag-gio per continuare.Poi devo ringraziare colo-ro che hanno lavorato con me: i medici dell’oncologia, gli infermieri, le ammini-strative e tutto il persona-le di supporto. La stima che ho maturato nei loro riguardi e il rispetto per il lavoro che svolgono sono grandi. Mi sono convinto in questi anni che, sebbene il

lavoro in sanità sia essenzialmente un lavoro individuale, non ci può essere qualità senza una ricerca corale di miglioramento. Non so se sono stato il leader che avrebbero voluto e meritato, ma ho fatto ogni sforzo per met-tere ciascuno nelle condizioni di lavorare al meglio. Sicuramente è stata una esperienza affascinante, che porterò con me.Infine ringrazio le tantissime persone che fan-no parte di questa Azienda con cui ho avuto l’onore di collaborare. Loro ne costituiscono il vero patrimonio, la sua ricchezza, il suo pre-stigio, il suo futuro. A tutti coloro che non è stato possibile raggiungere di persona voglio far sapere il mio grazie più profondo per tutto quello che è stato.

Carlo Poti, Pierluigi Berti e Gianmauro Numico sullo Zerbion

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 15

N O T I Z I E D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E

L’estate se ne è andata e con lei sono andati in pensione alcuni primari Di seguito la carrellata di saluti e ringraziamenti

MASSIMO MARTORINA

Iniziamo con Massimo Martorina, dal 1999 fino al 16 agosto, suo ultimo giorno di lavoro,

Direttore della SC Oculistica. Sotto la sua dire-zione sono state avviate in questi anni molte-plici attività. Ne ricordiamo alcune: ambulato-rio per la prevenzione e cura della retinopatia diabetica, terapia laser della retinopatia diabe-tica e di tutte le altre patologie retiniche, am-bulatori di Oftalmologia pediatrica, per l’ipovi-sione e per le maculopatie, introduzione delle più moderne tecniche diagnostiche quali fluo-rangiografia retinica, angiografia retinica con verde d’indocianina, OCT, ecografia oculare, topografia corneale, perimetria computerizza-

ta, biomicroscopia endoteliale.Ha introdotto la moderna microchirurgia della cataratta e della tecnica con anestesia topica.Al dott. Massimo Martorina, per il lavoro svolto in questi anni, va il ringraziamento della dire-zione strategica e tutti i colleghi.Dal 17 agosto, la Direzione strategica, con pro-prio atto delibera-tivo, ha nominato il dott. PIERO SI-RIANNI quale Re-sponsabile facen-te funzioni della struttura comples-sa Oculistica.

ANTONIO COLOTTOAnche Antonio Colotto, “storico” direttore della struttura di Psichiatria, ha raggiunto la soglia della pensione. A lui vanno i ringrazia-menti della direzione strategica, per la serietà e professionalità con cui ha condotto il repar-to nel corso di questi anni, e il saluto da parte degli amici e colleghi di lavoro.

Anche in que-sto caso la Dire-zione strategica ha provveduto a designare un Responsabi le facente funzio-ni della strut-tura comples-sa Psichiatria. Si tratta della dott.ssa Anna Maria Beoni, attuale respon-sabile del Cen-

tro per i Disturbi del Comportamento Ali-mentare (DCA), alla quale è stato affidato il nuovo incarico dal 7 settembre scorso.

LINDO FERRARILindo Ferrari, per molti anni alla direzione del Serd (Servizio per le Dipendenze) è ora in pensione. Que-sta l’intervista che ci ha rilasciato qualche giorno prima del meritato riposo che ripercorre le fasi salien-ti della vita del Sert (oggi Serd)(L’intervista è stata curata da Giorgio Galli)

D. Da quanto tempo è stato alla guida del Serd? Quali sono state le esperienze pre-gresse?R. Ho lavorato dai primi anni ‘80 nel reparto di Psichiatria per sette anni e in quel contesto ho iniziato a trattare i primi eroinomani residenti e le prime situazioni di dipendenza, anche se solo dal punto di vista farmacologico-tossico-logico, dal momento che gli aspetti psicosociali erano allora a carico dei servizi sociali regionali. Quando sul finire degli anni ‘80 il fenomeno delle tossicodipendenze divenne un proble-ma  sociale di massa, anche nella nostra Re-gione  venne attivato un servizio  specialistico autonomo (il Sert per l’appunto), staccato dal servizio  psichiatrico. Questo dal 1°  settembre del 1988.  Mi sono quindi trasferito in questo nuovo servizio che, fin dagli inizi, si è conno-tato come un servizio multidisciplinare dove la figura del medico era fondamentale ma non unica. Infatti, da sempre, vi hanno lavorato con pari dignità infermieri, psicologi, educatori, assistenti sociali  e, per un certo periodo, an-che sociologi. Ritengo che il Sert sia stato un esempio unico di reale integrazione con il pri-vato sociale accreditato e con tutto il modo del volontariato e dei gruppi di autoaiuto. Un cambiamento “epocale” avvenne nel di-cembre del 1998 quando il servizio (oltre a trat-tare gli eroinomani ed i cocainomani) divenne il riferimento principale per gli alcoldipenden-ti (trattati fino a questo punto o come malati psichiatrici o come malati “organici”). Da allo-ra furono finalmente riconosciuti, anche nella

nostra Regio-ne, come malati da dipendenza. Ci fu sempre, occorre dirlo,  a fronte della crescita delle co m p e te n ze, una parallela crescita di risor-

se date al servizio. Il Sert dovette poi affrontare altre emergenze, come intervenire assidua-mente in carcere sui detenuti con dipenden-za, contenere l’epidemia dell’AIDS nei nostri pazienti e delle infezioni da uso endovenoso di sostanze, affrontare l’insorgere dell’abuso delle nuove droghe psicostimolanti (ecstasy) e la “normalizzazione” dell’uso di cannabinoidi nei giovani. Infine, negli ultimi anni, abbiamo dovuto, per rispondere ad esigenze pressan-ti, aprire programmi di trattamento per le di-pendenze senza sostanze (in primis il gioco d’azzardo) e per le dipendenze da nicotina. La struttura nel 2012 ha completato la sua “ma-turazione” venendo riconosciuta come servizio specialistico per tutte le situazioni di dipen-denza (Serd) e venendo accreditata e certifica-ta ISO 2000 come servizio di qualità.

D. Cos’è cambiato dagli inizi ad oggi?R. Oggi il problema delle dipendenze si sta tra-sformando, diventando sempre più complica-to perché nei nostri pazienti, oltre ai problemi di dipendenza, si intrecciano problemi psico-patologici gravi, problemi educativi, sociali ed economici. Non è quindi più rinviabile l’esigen-

za di costruire una maggiore integrazione con altri servizi (nuovamente con quelli psichiatrici, sociali e psicologici).

D. Quali sono i punti di forza del Serd?R. E questo il punto di forza del Serd: l’aver imparato a lavorare insieme in maniera mul-tiprofessionale, integrandoci con altri servizi sanitari e sociali,  pronti a rispondere anche alle esigenze di limitazione delle risorse pur mantenendo la specificità di un servizio sul-le dipendenze riconosciute come patologia biopsicosociale.

D. Cosa avrebbe voluto fare e non è riuscito a fare?R. È del tutto evidente, e mi dispiace di non essere riuscito a farlo,  che occorre iniziare un nuovo percorso che non solo condivida, ma costruisca un nuovo modo di lavorare con altri servizi. Unendo le risorse sarà possibile conti-nuare a fornire almeno le prestazioni erogate finora, dimostrando di essere stati non solo efficienti ma anche efficaci e utili per i nostri pazienti comuni.

Anche al dott. Lindo Ferrari vanno i più sin-ceri ringraziamenti da parte della direzione strategica per il suo operato e i saluti di amici e colleghi.

Dal 1° settembre la Direzione ha nominato qua-le nuovo responsabile facente funzioni della struttura complessa Serd il dott. Vincen-zo Lamartora. Sul prossimo numero di Newsl pubblichere-mo l’intervista che ci rilascerà a breve.

PIERO SIRIANNIANTONIO COLOTTO

ANNA MARIA BEONI

LINDO FERRARI

VINCENZO LAMARTORA

MASSIMO MARTORINA

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA16

Direttore Responsabile

Giorgio GALLI

Segretaria di Redazione:

Paola BOCCO

Grafica

Pier Francesco Grizi

Aosta - 0165/364161

Hanno collaborato a questo numeroCaterina Agrelli Maria Paola Antonietti Emanuele BaldasarreDaniela BarreraPierluigi Berti Paola BoccoCarla BuzzelliAnna Castiglion Caterina Chanoux Alfredo Diano F. Diemoz Lindo Ferrari Giovan Battista De Gattis

Giorgio GalliSilvio Giono Calvetto C. Grange Antonella Lacroix Anna MelliAnita Mombelloni Gianmauro Numico Roberta Oriani Elisa Pasini Stefania Tedesco Manuela TonelliFrancesco Tropea Massimo Veglio R. Vittaz

LE RICETTE DI CATE: TORTINO VELOCE DI ZUCCHINE E ALICI

di Caterina Agrelli - CLIUn piatto per ricordare l’estate, semplice,

economico e gustoso.Ingredienti per 4 persone4 zucchine grandi 8 etti di alici fresche o sarde1 cipolla piccolabasilico o prezzemolo2 cucchiai di parmigianoa piacere mollica di pane e pepe Un filo d’olio d’olivaTagliare le zucchine e la cipol-la a tocchetti piccoli, passare in padella. Nel frattempo si

puliscono le alici. In una pi-rofila alternare strati con le verdure saltate, le alici, la mol-lica di pane, il parmigiano e i gusti.Si termina con alici, parmigia-no, olio di oliva, pepe e basi-lico.In forno per 15 minuti fino a quando si forma una crosta dorata.Riposa per 5 minuti.

Auguri a Ivana Favetta neo pensionataAuguri Ivana,

sii felice per il traguardo raggiunto e guarda

sempre al futuro con gioia e serenità.

Ci mancherai tantissimo.

Le tue colleghe dell’Ufficio Formazione

A Ivana Favetta vanno i ringraziamenti della Direzione strategica e gli auguri di un felice futuro.

PAROLE SPECIALIdi Francesco Tropea

Sono stato ricoverato presso il reparto di Chirurgia Vascolare a fine maggio 2015 e, durante il ricovero, ho scritto una poesia per il personale del reparto che si è preso cura di me.

Sempre su e giù senza riposareNei letti gli ammalati le stanno ad aspettareDa uno all’altro le vedi andare con premura

E di tutti si prendono cura.

A volte non c’è il tempo di essere tempestiveMentre suona il campanello

Perché dal fondo del corridoioSta suonando anche quello.

Ma con garbo e cortesia, si sanno anche scusareDicendo. “Piano piano andremo tutti a contentare”A chi metton la flebo, e a chi fanno la puntura

E a chi portan le pastiglie per la loro cura.

E quando l’operato rientra in repartoSubito accorrono al suo capezzale

E dicon: “Su con la vita, il peggio è già passato!”Con il loro splendido sorriso l’hanno già rianimato.

Il gruppo infermieristico e Oss delle strutture di Chirurgia Vascolare e Toracica, insieme al Coordinatore Infermieristico, ringraziano sentitamente il Sig. Francesco Tropea. Una riflessione: a volte ci sono incontri che ti colpiscono più di altri … persone ricoverate che ti raccontano le loro storie di vita in un momento in cui si sentono più fragili e vulnerabili. Sguardi che ti cercano, che ti scrutano quando entri nelle stanze, frasi iniziate per cercare qualcuno che semplicemente ascolti… tutto questo è parte integrante nel nostro lavoro.

R U B R I C H E E C O M M E N T I

UN PENSIERO PER CLELIAUn pensiero alla nostra collega Clelia Diemoz scomparsa prematuramente dopo aver goduto pochi anni di pensione.Un saluto a Clelia dispensatrice di disponibilita, persona di grande ironia e soprattutto allegra compagna di bisboccia.Un saluto e un ricordo dai tuoi colleghi e amici  del consultorio di Pont-Suaz.