editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’,...

28

Transcript of editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’,...

Page 1: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe
Page 2: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

Gli algoritmi ci sovrastanocome gli Ufo

in ‘Indipendence Day’Gli algoritmi sono un insieme di procedure matematiche, che discen-dono dallo sviluppo dei computer e dalla modernizzazione tecnologi-ca di questi ultimi decenni. Essi vengono utilizzati da siti web e piat-taforme commerciali, al fine di elaborare in tempo reale le informa-zioni disseminate dagli utentidurante le loro attività ‘on line’ eoffrire servizi, informazioni e sugge-rimenti personalizzati. Ciò significache motori di ricerca quali Google,Facebook e altri sono, in realtà, delle‘macchine epistemologiche’ le quali,in base a definizioni arbitrarie o‘guidate’ di popolarità e rilevanza,determinano la visibilità o meno dinotizie, argomenti, fonti d’informa-zione. Tali tecniche producono, aloro volta, nuove ‘identità algoritmi-che’, che vengono assegnate a individui che credono di essere liberinelle loro scelte, ma in realtà risultano costantemente condizionati.La caratteristica più interessante degli algoritmi è proprio questa:essi trasformano le nostre esperienze ‘on line’ in un involucro cucitosu misura dai nostri ‘click’, dai nostri interessi e da quelli di coloro cuiè stato assegnato il nostro ‘profilo’ di utente. L’esercizio del poterealgoritmico si dispiega come una sorta di ‘agenda automatizzata’, laquale viene scientemente applicata alla nostra ‘vita digitale’. Essanon si costruisce in base al messaggio veicolato dai contenuti, masecondo le regole ‘generative’ dell’algoritmo stesso, in un processodinamico mutuabile nel tempo. Il meccanismo è sostanzialmentequello della ‘produzione della predizione’, dunque più statistico cheeconometrico: l’obiettivo è cioè quello di dare ai ‘consumatori digitali’quello che vogliono secondo un’approssimazione probabilistica deiloro desideri, massimizzando la loro soddisfazione e incrementando iprofitti. Lo ‘spettro’ di tutto questo è il cosiddetto ‘inconscio tecnologi-co’. Ovvero: la produzione automatizzata della vita quotidiana daparte di tecnologie estremamente potenti e, al contempo, inconoscibi-li. Il potere degli algoritmi sugli individui non è, pertanto, solo episte-mologico, ma diviene ‘ontologico’: non si limita a mediare il nostrosapere, bensì va a ‘costruire’ la realtà stessa, varcando il confine tra‘virtuale’ e reale. La ‘forma’ dell’algoritmo rappresenta la sua stessa‘sostanza’: non si limita a ‘plasmarci’, bensì siamo anche noi ad adat-tarci a lui, al fine di utilizzarlo strategicamente. L’idea che la cultu-ra, intesa in senso antropologico, si stia rapidamente trasformando in

3 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

editoriale [email protected]>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Page 3: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

5 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

La misteriosa incalcolabilità del mondo

Il tema “algoritmo” è molto vasto. Non riguarda la sola matematica, mainveste la storia della scienza, l’informatica e, tramite le sue varie applica-zioni, moltissimi altri campi. Quando in redazione abbiamo deciso di dedi-care questo numero alle formule che condizionano la modernità, ho comin-ciato a documentarmi. La matematica mi ha sempre affascinata, ma capi-re come viene applicata in tutti gli ambiti è un mistero. Figuriamoci, quin-di, spiegarlo ai nostri lettori. Nella mia ricerca, fra libri e articoli, mi sonoimbattuta in numerose applicazioni, delle quali trovate cenno nelle prossi-me pagine. Ma la fonte che mi ha colpito maggiormente è stata un’intervi-sta al matematico Carlo Toffalori (autore del libro ‘Algoritmi’) nella qualemolti argomenti complessi sono stati spiegati in modo semplice. Così hoscoperto che algoritmo è sinonimo di procedimento o procedura e che cisono anche problemi per i quali non si possono trovare algoritmi di rispo-sta denominati ‘problemi dotati’. Il concetto più convincente di problemadotato, o sprovvisto, di algoritmo fu proposto da Alan Turing nel 1936. Edè proprio riferendosi agli interrogativi che il nostro cervello sa porre manon risolvere che Toffalori parla di “misteriosa incalcolabilità del mondo”.Ciò vuol dire che anche le grandi menti – e quelle dei grandi matematicisono in grado di astrarre, capire il nocciolo delle questioni e cogliere analo-gie laddove gli altri non vedono – possono trovarsi di fronte a un limiteinvalicabile. Non tutto può essere risolto o spiegato attraverso i numeri enon tutte le applicazioni intelligenti possono, nel lungo periodo, dimostrar-si tali. La matematica moderna può aiutarci molto, ma quella parte diincalcolabilità ci suggerisce che farci troppo affidamento è sbagliato. Forse,potrebbe generare anche un’involuzione dell’umanità e influire sulle capa-cità del singolo individuo? Ecco: anche questa è da considerarsi una miste-riosa incalcolabilità.

FRANCESCA BUFFO

storiadicopertina Non tutti i problemi hanno una soluzione>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

uno ‘stimolo automatizzato’ risultante dall’elaborazione algoritmicadei nostri stessi dati digitali tocca, esattamente in questo punto, lasua questione di fondo: dobbiamo resistere a tale mutamento, oppureaccettarlo come un dato di fatto della modernità? Abbiamo visto comegli algoritmi veicolino alcuni specifici assunti statistici, o probabilisti-ci, finalizzandoli verso obiettivi economici: in pratica, si cerca la mas-simizzazione dei profitti attraverso la riducibilità della complessitàumana a un numero limitato di categorie relativamente stabili. Lavera cultura algoritmica, insomma, è quella della ‘normalizzazione’della curva di domanda, depurata da tutti gli elementi ‘atipici’ o diffi-cilmente prevedibili. L’esempio più classico è quello dei siti che utiliz-zano il sistema di servizi ‘Seo’, i quali promettono di migliorare il posi-zionamento delle pagine web sui motori di ricerca: essi vengono deli-beratamente penalizzati dagli aggiornamenti di Google, che premiaquei contenuti che rispettano precisi standard qualitativi. Ma questiultimi, nonostante il loro impatto su scala globale, sono il prodotto didecisioni prese a ‘porte chiuse’ da un ritretto gruppo di aziende priva-te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggettiquali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe alza-re la voce, per il semplice motivo che una cultura suggerita automati-camente, già selezionata ‘a monte’ e pronta per essere consumata, nonappartiene affatto agli àlvei tipici delle democrazie. Ma tutto questosegnala, soprattutto, la vera questione dei nostri giorni: la politica nonsoltanto risulta debole in quanto ‘travolta’ dalla sua lunga fase ‘postideolgica’, bensì appare, in larga parte, inconsapevole di similimostruosi fenomeni, ormai in fase di dispiegamento. Ed è proprio que-sta non consapevolezza a impedire ogni resistenza ‘dal basso’.

VITTORIO LUSSANA

editoriale Gli algoritmi trasformano le nostre esperienze ‘on line’>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

4 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

La nuova timeline di twitterDopo le indiscrezioni e le parziali smentite degliultimi giorni, il microblog presenta la nuovamodalità di visualizzazione dei cinguettii. Haintrodotto l'algoritmo nella timeline. In unaprima fase, la visualizzazione dei tweet più rile-vanti in cima alla pagina secondo i nostri interes-si o interazioni è attivabile manualmente, qualo-ra la si voglia provare. Opt-in, il termine tecnico.In caso contrario si può proseguire con la carrel-lata di cinguettii in tempo reale, continuando agodere della caratteristica distintiva (e migliore)del microblog. Chi fosse interessato deve accede-re alle impostazioni e scegliere «Mostra prima imigliori tweet»

Page 4: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

38 Musica NewsGuida all’ascolto

40 In principio era il documentarioDa 'semplice' ripresa di fatti realmente accaduti senza il filtro di una sceneggiatura, a cinema documentaristico e narrativo

40 Jocelyn Pulsar“Il low budget è una risorsa”Uno degli artisti più interessanti del panorama indie italiano

44 Libri&LibriNovità in libreria

46 Matteo Abbate,raccontare mondi feliciLo ‘scrivi-storie’ siciliano conquista i bambini, ma anche gli adulti, con sei fiabe dove il bene trionfa sul male

48 Arte NewsLe mostre del momento

50 Letizia Battaglia,per pura passioneIl percorso artistico e professionale di un’artista che ha sempre posto l'umanità al centro del proprio lavoro

La città di Napoli è al centro della suosound con i colori, la bellezza, i disagi ei contrasti di una realtà nella qualeoccorre essere ‘guerrieri’ per resistere

Anem’ Amar’Rap multietnico

36

Anno 6 - n. 25 - Febbraio 2017

Direttore responsabile: Vittorio LussanaVicedirettore: Francesca Buffo

In redazione: Gaetano Massimo Macrì, Carla De Leo, Giuseppe Lorin, Michela Zanarella, Dario Cecconi,Annalisa Civitelli, Serena Di Giovanni, Ilaria Cordì ,Silvia Mattina, Giorgio Morino, Michele Di Muro, Clelia Moscariello, Andrea Termini, Raffaella Ugolini

REDAZIONE CENTRALE: Via A. Pertile, 5 - 00168 Roma - Tel.06.92592703Progetto grafico: Komunicare.org - Roma

Editore Compact edizioni divisione di Phoenix associa-zione culturale - Periodico italiano magazine è unatestata giornalistica registrata presso il RegistroStampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010

PROMOZIONE E SVILUPPO

7 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Il rapporto di coppia visto attra-verso i numeri e le formule siadai siti di incontri, che dagli studimedici

sommario Anno 6 I numero 25 I Febbraio 2017

3 Editoriale

5 Storia di copertina

8 Le fondamenta invisibili del mondoLa matematica moderna viene applicata in tutti gli ambiti della nostra quotidianità

12 L’informazione ‘robotizzata’Con un software capace di autogenerare contenuti, l’intelligenza artificiale approda nel mondo del giornalismo

20 Voucher: ma quale lavoro ‘accessorio’?Cerchiamo di capire i vantaggi che possono nascere dalla metodologia occupazionale basata sui ‘buoni’

24 Blu è meglio di greenLe innovazioni ispirate al funzionamento della natura potrebbero salvare il nostro pianeta e l’uomo

28 Animali supereroiLa natura, a volte, riesce a sorprendere più della fantasia, creando specie con ‘poteri’ da supereroi dei fumetti

32 Mogol: canzoni senza possibilità di fugaUna capacità creativa che ha prodotto i successi più importanti della storia della musica italiana

6 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

16

Se l’amoreè una formula

Page 5: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

di calcolo di un moderno computer non è possibile dargli in pastoqualunque tipo di algoritmo : può succedere ad esempio che esso siain gergo “NP-Hard”, ossia non efficiente e richieda tempi di calcolonell'ordine di miliardi di anni.Oppure, che sia formulato in maniera non corretta e che per questosi ripeta all'infinito; per esempio l'algoritmo “trova il massimo deinumeri maggiori di zero” non porterebbe ad alcun risultato perchésarebbe sempre possibile trovare un numero più grande di qualun-que altro precedentemente individuato semplicemente sommandolocon uno. Prescindendo da lati puramente tecnici della questione èimportante notare come gli algoritmi forniscano una chiave di lettu-ra, non solo matematica, delle culture e delle civiltà da cui essi sonostati generati. Per esempio gli algoritmi dell'antico Egitto eranopuramente pratici, senza alcuna dimostrazione, perché il concetto diverità coincideva con quello di dogma, il faraone era di natura divi-na perché così era sempre stato, non c'era bisogno di spiegazioni.Poi arrivarono i Greci che iniziarono a dimostrare; ma mancavaancora un elemento fondamentale, una simbologia: i procedimentivenivano spiegati a parole e potevano quindi generare ambiguità.Questo problema fu risolto soltanto durante il sedicesimo e diciasset-tesimo secolo con l'elaborazione d'un linguaggio rigoroso.Il vero boom degli algoritmi si ebbe però realmente solo verso gli annitrenta del secolo scorso, quando i matematici incominciarono a chie-dersi fino a che punto si potesse automatizzare il pensiero logico e sefosse quindi possibile realizzare materialmente qualcosa in grado difarlo. Queste domande segnarono l'inizio della teoria della computa-zione sopratutto grazie al lavoro di Alan Turing e Alonzo Church.Al primo dei due dobbiamo l'elaborazione del concetto di “Macchinadi Turing”, un ipotetico dispositivo in grado di “scrivere” su un nastro

9 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

di matematica applicata

Edito dalla casa editrice Il Mulinoe scritto dal prof. Carlo Toffalori(docente di Logica matematicaall'Università di Camerino e presi-dente dell'Associazione Italiana diLogica e sue Applicazioni) questolibro introduce il lettore al mondodegli algoritmi.

Accade spesso nella storia che l'intuizione della validità d'unateoria o d'un progetto, venga ben prima della possibilità d'una

sua effettiva conferma o realizzazione.È per esempio il caso di parecchie predizioni della teoria della rela-tività di Einstein o di molti degli schizzi di Leonardo.Ed il secolo scorso e quello corrente sono stati capaci come mai primad'ora di fornire alle più geniali menti di tutto il mondo un'enormepotenza di calcolo generata dai computer, per giungere in tempi bre-vissimi a risposte per problemi che prima richiedevano per la lororisoluzione, anni ed anni di noiosi calcoli.Basti pensare che Tianhe-2, il supercomputer più potente al mondo(cinese) è in grado di eseguire in un secondo qualcosa come 34 milionidi miliardi di operazioni a virgola mobile (come ad esempio equazioni).Ed in quest'ottica gli algoritmi assumono un ruolo di primo piano.Un algoritmo è banalmente una lista ordinata e finita di operazionida eseguire per arrivare ad un certo risultato.Ad esempio l'atto “bevi un bicchiere d'acqua” potrebbe essere descrit-to algoritmicamente nel seguente modo:1) Prendi un bicchiere dalla mensola2) Apri il rubinetto3) Riempi il bicchiere senza farlo traboccare4) Chiudi il rubinetto5) Bevi l'acqua contenuta nel biccchiere6) Posa il bicchiere vuoto sul tavolo

Ciò determina una codifica rigorosa, sintetica e priva di ambiguitàdelle operazioni necessarie a compiere un atto in se semplicissimo.È chiaro che per problemi di questa banalità un computer è del tuttosuperfluo. Ma se pensiamo al lavoro d'un comune navigatore satelli-tare che in pochi secondi riesce a determinare un percorso ottimo tracentinaia di migliaia di possibilità, allora, tutto appare più chiaro.Certo è che gli algoritmi sono una delle manifestazioni più antichedi matematica applicata: già tremilacinquecento anni fa, i babilone-si incisero su blocchi di pietra degli algoritmi per risolvere equazio-ni di secondo grado.Appare perciò manifesto il fatto che essi non siano certo una novità;ma si capisce d'altra parte che se anche si conosca per filo e persegno il metodo per risolvere un problema ma che questo richieda dieseguire un miliardo di operazioni, esso risulta praticamente irrisol-vibile senza l'aiuto della tecnologia.Bisogna anche specificare che per quanto grandi siano le possibilità

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

8 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Le fondamentainvisibili del mondoLa matematica modernaviene applicata in tutti gliambiti della nostra quotidia-nità: formule che definisconole azioni, pezzi di softwareefficacissimi in un compitospecifico spesso nettamentemigliori di noi umani nellosvolgerlo

primopiano Gli algoritmi sono una delle manifestazioni più antiche dprimopiano

Page 6: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

potenza di calcolo immensamente più grande rispetto a quella dispo-nibile oggi e con le quali sarà possibile risolvere tutta una gamma diproblemi ancora senza soluzione.In previsione anche della diffusione su larga scala nel prossimodecennio dei primi modelli di automobili a guida autonoma, di cuiesistono già diversi prototipi e diversi software atti alla completaautomatizzazione del mezzo.Ma come in L'ultima domanda di Asimov, per quanto sofisticatopossa essere un algoritmo, per quanto potente possa essere un com-puter, per quanti dati possano essere a nostra disposizione, non vipotrà sempre essere una risposta certa a tutte le nostre domande.Molti degli algoritmi odierni determinano soluzioni sub-ottime, cioèmolto vicine alle migliori soluzioni per i nostri problemi; la sfida deldomani sarà quella di portarle ad un livello di ottimalità sempre piùgrande.

ANDREA TERMINI

a bruta’, che verificavano una a una le combinazioni per decifrare i messaggi nazisti in codice>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

11 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Dalla medicina alla musica:le infinite applicazioni degli algoritmi

Capire la matematica moderna non è cosa facile, soprattutto per chi ha una formazione principalmente umanistica. Per questo quandosi pensa agli algoritmi raramente si comprende appieno in quanti campi possono essere utilizzati. Per esempio, la University ofCalifornia Riverside ha sviluppato una tecnologia basata su alcuni algoritmi che permettono di ridurre i consumi di auto ibride. Il fun-zionamento della tecnologia è semplice: il veicolo comunica con un server remoto, il quale ottenendo un volume di dati sempre piùimportante, riesce ad elaborare degli schemi di uso dei due differenti motori sempre più accurati, capaci di ridurre i consumi energetici.In Francia la Sony Computer Science Laboratory sta sviluppando un sistema di algoritmi che può creare canzoni, basate sull'adattamen-to di musica già esistente. La creazione della canzone comincia da un data base contenente oltre 13 canzoni, dal quale l'utente può sce-gliere quelle che contengono il tipo di suono o trasmettano le sensazioni che vorrebbe trovare nella nuova canzone. L'algoritmo ana-lizza le caratteristiche delle canzoni e le proprietà statistiche relative al ritmo, all'armonia e all'intonazione. Così apprende, peresempio, che quali note funzionano con un certo accordo, quale accordo viene generalmente dopo un altro accordo, quali note dopocerte note eccetera: da questa analisi, l'algoritmo crea quindi uno spartito con simili caratteristiche. Il sistema, chiamato FlowMachine, svolge la funzione di espansione del processo di scrittura delle canzoni, sperimentando stili e mischiando suoni. Naturalmentequesta innovazione ha già suscitato molte polemiche nel settore discografico. Ma come già provato in altri settori, l’applicazione nonintende sostituire l’operato di compositori e parolieri. Il Direttore della Sony di Parigi, François Pashet chirisce la questione: "Questoalgoritmo -afferma- permette sperimentazioni più veloci, che altrimenti sarebbero lunghe e improduttive. Per questo sono convinto chepossa aiutare la creatività”. Altrettanto vale per i Wearable medical device, ovvero la tecnologia medicale indossabile concepita conl’obiettivo di monitorare lo stato di salute di chi la utilizza. Sono braccialetti in grado di acquisire informazioni sulle attività motorielegate al fitness o al ritmo del sonno dialogando con lo smartphone. Negli States una persona su quattro utilizza già uno di questi devi-ce e nei prossimi anni la crescita della tecnologia medicale sarà esponenziale e sempre più specialistica. Con buona probabilità nel girodi qualche anno parleremo di implantable technology, cioè di chip e sensori wireless che non indosseremo ma che saranno impiantatisotto la nostra pelle e dentro il nostro corpo. Tutto ciò servirà a d aiutare i medi-ci nella prevenzione di patologie specifiche. Poi, naturalmente, c’è internet incui, senza un algoritmo come PageRank, Google non saprebbe classificare lepagine web ogni volta che effettuiamo una ricerca; senza algoritmi comequelli della crittografia a chiave pubblica, Amazon o eBay non potrebberoeseguire transazioni sicure; senza gli algoritmi di compressione le comunica-zioni via cellulare o chat consumerebbero così tanta banda da risultare farra-ginose se non impossibili. Insomma: un mondo in continua evoluzione che‘promette’ di aiutarci in tantissimi modi. Sperando che tutto ciò non ci ‘tele-guidi’ forzatamente verso dove non vogliamo andare. F.B.

per risolvere un dato problema mediante gli algoritmi.Tale astrazione fu particolarmente utile nel corso della secondaguerra mondiale per la realizzazione dei “computer meccanici” cheimpiegavano algoritmi a 'forza bruta', cioè che verificavano una aduna tutte le possibili combinazioni per decifrare i messaggi in codi-ce dei nazisti; e che ebbero successo.Fortunatamente oggi, gli algoritmi non sono usati soltanto in campobellico. Probabilmente l'algoritmo più influente degli ultimi vent'an-ni in virtù della sua utilità e della sua popolarità, imitato ma maieguagliato in termini di qualità è quello di ricerca di Google.Oppure, si pensi anche a quelli utilizzati da Facebook per consigliar-ci delle persone o delle pagine; il loro campo di analisi non si fermasoltanto a noi ma si espande al nostro intorno, ai nostri amici con iquali abbiamo più interazioni per cercare di ricostruire in manieramatematica i nostri gusti, le nostre idee.Gusti anche commerciali perché no, con gli algoritmi che in siti comeAmazon ci consigliano cosa acquistare.È però un dato oggettivo come questi modelli matematici possanorivelarsi un'arma a doppio taglio.Se da un lato è innegabile che possano semplificarci enormemente lavita dall'altro è altrettanto vero che molto spesso ci indirizzino inmodi subdoli a compiere determinate scelte che magari non aveva-mo neanche preso in considerazione.Ovviamente già trovano una delle più importanti applicazioni nellasorveglianza di massa che altrimenti sarebbe impossibile, con l'im-menso flusso di dati circolanti nel mondo odierno.Capacità di previsione che diventa sempre più importante in unmondo continuamente flagellato da atti terroristici.È lecito affermare che la ricerca in questo campo convoglierà in futu-ro investimenti sempre più cospicui anche in virtù del fatto dell'or-mai prossimo sviluppo dei computer quantistici, macchine con una

primopiano I primi computer meccanici impiegavano algoritmi a ‘forzaprimopiano>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

10 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Page 7: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

a natural language generationplatform that lets you producehuman-sounding narrativesfrom data”. Ossia, letteral-mente si spiega all’utente che‘Wordsmith’ è una piattafor-ma di generazione del lin-guaggio, che consente di pro-durre narrazioni umane par-tendo dall’inserimento daidati. E’ possibile, attualmente,fare una registrazione, creareun account e scaricare il soft-ware per provare una versione‘demo’ gratuitamente, così daavere a disposizione immedia-tamente il proprio ‘robotredattore’.

Come lavora il software?Cominciare a far lavorare ilproprio ‘alter ego giornalista’ èsemplice: dopo averlo adegua-tamente istruito, inserendo idati necessari per la creazionedi testi e contenutistica auto-matica, cliccando in alto sulsito, nella sezione wordsmith,c’è una ‘slide’ di spiegazionelogica: add your data; writeyour template; preview yourstories; publish your stories.In pratica, il software funzio-

na attraverso questi semplicipassaggi:1.Caricare i dati2.Generare l’articolo3.Modificare l’articolo4.Pubblicare l’articoloLa piattaforma ‘Wordsmith’consente di ‘uplodare’ manual-mente tutti gli elementi essen-ziali e impostare uno stile discrittura, generando poi auto-maticamente un testo scrittoin un inglese fluente. Si pro-ducono così: report finanziari;presentazioni di prodotti; con-tenutistica utile, utilizzabile,in aprticolare, dal mondo del-l’e-commerce o degli annuncimobiliari e immobiliari. In unsecondo tempo, il redattoreinterviene sui testi creati dalsoftware per perfezionarli erenderli fruibili in manieraesatta e coerente, o eventual-mente per ‘snellire’ o ‘abbelli-re’ il testo.

Lo scetticismo inizialedell’Associated PressIl ‘robot giornalista’, anche seè stato assunto nella redazio-ne dell’Associated Press, lapiù grande agenzia di stampastatunitense circondato dalloscetticismo generale, si è fattoben valere. A torto, infatti, inmolti avevano pensato chel’utilizzo avrebbe comportatopiù un impiego di risorse e ditempo per riscrivere gli artico-li che un aiuto effettivo nellaproduzione giornalistica. Inrealtà, molti servizi scritti daWordsmith sono stati messionline, perfino senza interven-to umano, in quanto già per-fetti in sé. A questo punto,però, una precisazione è dove-rosa: l’intervento umano c’è amonte ed è piuttosto impegna-tivo. Riguarda l’immissione di

are contenuti, l’intelligenza artificiale approda nel mondo del giornalismo

13 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

lante. Attualmente, molti sitidi finanza e-commerce e agen-zie di stampa internazionaline fanno un uso ormai consoli-dato e robusto, al fine diimplementare i propri siti intempo reale. Più in generale,si è stimato che ‘Wordsmith’abbia prodotto, dal 2014 aoggi, qualcosa come duemiliardi di articoli per centi-naia di clienti piccoli e grandi,tra cui anche colossi come la‘Samsung’, le assicurazioni‘Allstate’ e la compagnia dimedia ‘Comcast’. L’utilizzo diquesto software è destinato aincrementarsi in modo espo-

nenziale, anche se perfettibileattraverso lo studio e la ricer-ca dei miglioramenti dell’ap-plicazione, che dovrebbero, anostro giudizio, spingersi allapossibilità di implementareanche lingue diverse dall’in-glese, oltre a essere integrabi-le trasversalmente con tutte lebanche dati e i social network.Se si entra nel sito,https://automatedinsights.com troviamo questa frase dipresentazione: “Wordsmith is

Che i robot possano appro-dare alla sostituzione del-

l’intelligenza umana nel lavo-ro di concetto, oggi suo appan-naggio esclusivo, può sembra-re una cosa fantascientifica.Invece, no: è una realtà ogget-tiva. Come confermato anchedall’utilizzo di strumenti com-plessi e software di analisidalla stessa Banca mondiale.

comunicazione Con un software capace di autogenera

12 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Il nuovo ambito di ricerca della robotica è il mondo giornalistico edella comunicazione: il gruppo americano ‘Automated Insights’ haprodotto il ‘Wordsmith tool’, un algoritmo innovativo che genera,attraverso l’introduzione di semplici istruzioni e dati immessi dal-l’operatore, veri e propri articoli

Anche nel mondo dell’editoriae del giornalismo stanno arri-vando dei robot capaci di ela-borare articoli giornalistici.Stiamo parlando del software“Wordsmith” (in italiano “buo-napenna” o “paroliere”), checonsente pertinentemente diautogenerare contenuti, stilatiin lingua inglese, partendodall’immissione manuale di

dati. Robbie Allen, founder eCeo di Automated Insight,l’azienda che ha ideato e pro-dotto il robot giornalista, hadichiarato, in un’intervista,che ‘Wordsmith’ è un “nuovomodo di scrivere e svilupparecontenuti utilizzando dati”. Ilprocesso è in parte di scritturae, in parte, di elaborazionelogica, con i dati a fare da col-

L’informazione‘robotizzata’

Page 8: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

comunicazione >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

14 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

parole e concetti chiave nelsistema di data base del soft-ware, lavoro che nell’agenziadi stampa americana è svoltoda oltre 90 redattori. Grazieal robot giornalista, adeguata-mente ‘dopato’ di terminilogiee dati, la ‘Ap’ oggi è in grado dicoprire più di 3 mila trime-strali di aziende in un lasso ditempo che nella norma ne riu-sciva a seguire e sviluppareuna media di 300.Naturalmente il ‘grosso’ dellavoro è stato quello iniziale.Oggi basta inserire nel siste-ma i dati finanziari della tri-mestrale e il software, in uninglese pulito ed essenziale,sviluppa il suo piccolo ‘take’(lancio, ndr) di agenzia: unarticolo breve e conciso, che siaggira attorno alle ventiquat-tro righe e obbedisce alla rego-la delle ‘cinque W’. Si è analiz-zato che su 3 mila agenziescritte da ‘Wordsmith’, solo120 hanno avuto bisogno di unintervento umano. Ma, chiara-mente, il software non può

certo produrre un approfondi-mento, un’analisi o un edito-riale critico.Ciò vuol dire che alla doman-da: “Wordsmith ridurrà ulta-riomente i posti di lavoro peri giornalisti?” La risposta,chiaramente, è no, almenoper il momento. Il ‘robot paro-liere’, come tutte le macchine,non può competere con lecompetenze cerebrali di ela-borazione umana. Non è ingrado di pensare fuori daoparadigmi e dagli algoritmiprestabiliti poiché, come tuttii programmi, è ‘superveloce’,ma è altrettanto estrema-mente stupido e, allo statoattuale, ha bisogno necessa-riamente di un essere umanoche inserisca i dati e controlliil risultato ottenuto e, nelcaso, lo perfezioni. Anche se,per spezzare una lancia insuo favore, nei suoi asciuttied essenziali ‘lanci’ di agen-zia, ‘Wordsmith’ producemeno errori di stampa deisuoi alter ego umani.

Rappresenta, dunque, unvalido strumento di lavoroper meccanizzare e velocizza-re il processo di scrittura perla pura diffusione dei dati el’elaborazione di semplicitesti: stop! Punto e basta. Manon toglie lavoro agli esseriumani e non sostituisce innessun modo la figura delgiornalista. Regala solo un po’più di tempo in più, cometutte le macchine hanno fattodall’inizio del loro compariresulla Terra, permettendogli difare quello che l’essereumano sa fare meglio. Ossia,mettere su carta il pensierocritico e creativo; utilizzare lalogica; risolvere problemicomplessi; comunicare inmodo empatico. Tutte capaci-tà tipiacamente umane,talenti che mai nessun robotsarà in grado di avere.Almeno sin quando non cree-ranno un robot dotato di uncervello e un cuore umano.

RAFFAELLA UGOLINI

Page 9: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

pia è d’accordo su tutto e hasempre gli stessi interessi, noncorre il rischio di annoiarsi? Dinon avere argomenti su cuiconfrontarsi? Nessuna notiziasu questo.Ma non preoccupatevi. L’im-portante è trovare l’animagemella. E se a non farvi dormi-re sogni sereni ci fosse il timoreche la relazione possa finire,potete sempre dare un’occhiataai diversi studi che cercano distabilire durata o rischio di rot-tura di una coppia.Sembra, infatti, che la fisiologiadi un amore sia inequivocabil-mente tracciata dalle interazio-ni e dai parametri biologici:l’analisi del battito cardiaco,

delle espressioni facciali, dellapressione sanguigna, della con-duttanza cutanea, così comedelle parole utilizzate, sono fat-tori che parlano chiaro: sonodeterminanti per la compren-sione dei motivi che rendono laseparazione più o meno proba-bile. Così affermano lo psicolo-go John Gottman e il matema-tico James Murray, che per

anni hanno studiato e valutatoquesti criteri all’interno di cen-tinaia di coppie, riuscendo apredire il rischio di divisione diciascuna coppia esaminata conun’accuratezza del 90%. La teo-ria dei due studiosi è basata suun’equazione a due formule, ingrado di predire il livello dinegatività che due partner rag-giungeranno nel corso di unaconversazione. Indice ricono-sciuto come indicativo nelleprobabilità di successo e di fal-limento di una storia.Come funziona l’equazione? Ledue formule rappresentano idue membri della coppia e inentrambe è descritto: l’umoredei due partner in generale,

l’umore di ciascuno quan-do è in compagnia delmarito/moglie, l’influenzache ognuno dei due eser-cita sull’altro. Secondo idue studiosi, l’influenzareciproca è l’indice chepiù di altri determina iltenore (positivo o negati-vo) della conversazione e,in generale, dell’anda-mento della relazione.Senza alcuna pretesa disostituirci alla scienza,non possiamo fare ameno di nutrire qualchedubbio. Perché l’essereumano è costantementesottoposto a sollecitazioniesterne, che possono con-

dizionarne l’umore, e di conse-guenza le reazioni, in quel datomomento. Insomma, non siamosempre gli stessi e, soprattutto,detto con le parole del buonPirandello, siamo tutti ‘uno,nessuno e centomila’ nella stes-sa persona. Quindi, quando vaapplicata l’equazione? Unavolta soltanto senza possibilitàdi appello?

siti di incontri, che dagli studi medici

17 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

uniche? Per quanto non dianoalcuna certezza, che fine fannoil colpo di fulmine, il corteggia-mento e la scoperta dell’altro?Sembra la trama di un film‘fantasy’, invece, da tempo,scienziati, fisici e psicologici,lavorano per dare una rispo-sta scientifica a uno dei piùgrandi dilemmi dell’essereumano, esponendo tesi e teoriematematiche della ricetta del-l’amore.Passo numero uno: l’uomo o ladonna perfetti per noi esistono,magari sono proprio dietro l’an-golo e noi non li vediamo.Dobbiamo solo incontrarli. Nonpreoccupatevi di nulla: i siti diincontro lo faranno per voi.In che modo?Innanzitutto bisognaiscriversi al portale pre-scelto. Dopodiché ènecessario compilare unquestionario – compostoall’incirca da diecidomande – che raccoglie-rà informazioni su ognisingolo aspirante par-tner, dai gusti musicaliallo sport, ai passatem-pi. E finalmente sietepronti per dare il benve-nuto all’anima gemella:un algoritmo elabora letue informazioni compa-randole ai diversi profilipresenti nel database eindividua le personematematicamente più affini. Èil caso, ad esempio, del test diaffinità di coppia messo apunto dal prof. Hugo Schmale,dell'Università di Amburgo, edalla sua equipe di psicologiciin oltre trent’anni di esperien-za scientifica. Ma chi lo hadetto che ‘simili’ funziona? E lalegge de ‘gli opposti si attrag-gono’? Che fine fa? Se una cop-

V i siete mai iscritti ad unsito di incontri nella spe-

ranza di trovare il partner idea-le? Avete mai affidato il calcolodi compatibilità con una perso-na o di probabilità di riuscitadella vostra relazione ad unportale di astrologia? Bene,allora saprete certamente che il

costume Il rapporto di coppia visto attraverso i numeri e le formule sia dai

16 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Cerchi l’anima gemella o vuoi sapere se la tua relazione durerà?Algoritmi ed equazioni matematiche sono in grado di risponderti,alleviando dubbi e pene del tuo cuore solitario: ma quanto c’è divero e, soprattutto, a cosa devi rinunciare se la ‘ricetta’ del ‘true love’è un calcolo di laboratorio?

responso che dopo qualche atti-mo di attesa apparirà davantiai vostri occhi è frutto di unalgoritmo. Un complesso calco-lo matematico che, nella molti-tudine di ‘possibili’ partner inrete, saprà indicarvi quelli piùcompatibili con il vostro carat-tere e stile di vita.

Ma come funzionano questeformule matematiche dell’amo-re? E se davvero una combina-zione numerica è in grado distabilire con precisione chi ègiusto per noi e chi non lo è, nonsi va irrimediabilmente a com-promettere tutta una serie diatteggiamenti e di emozioni

Se l’amoreè una formula

Page 10: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

costume La matematica dell’amore studia anche la fine dei rapporti>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

18 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Il nodo ce lo scioglie la matema-tica Hannah Fry, del Centroper l'Analisi Spaziale avanzatadell'University College London.Partendo dallo studio sopracitato, è giunta alla conclusio-ne, esposta nel suo libro Lamatematica dell’amore (Rizzolieditore) che non solo il migliorepredittore delle sorti di unarelazione è il livello di positivi-tà o di negatività che un mem-bro della coppia può raggiunge-re nei confronti dell’altro nelcorso di una conversazione. Masoprattutto che, nel corso di unlitigio, essere tolleranti ‘non èmeglio’ per il futuro della rela-zione. La soglia della negativi-tà, infatti, predice quanta rab-bia ‘ingoiamo’. Come saperlo?Ovviamente con un’equazione.Semplicisticamente, potremodire che: più le vostre discussio-ni sono infuocate, più il rappor-to va a gonfie vele. E, specificala Fry, questa formula è validaanche per coppie non sposate e

per coppie dello stesso sesso.Inoltre, secondo un calcolo delleprobabilità, l'amore ideale arri-va mediamente dopo che nesono stati scartati quattro.L’uomo o la donna giusti,insomma, sono probabilmentela relazione numero cinquedella nostra vita.Ma c’è anche chi pone la que-stione della vita di coppia comeun problema economico: è quel-lo che hanno fatto Lloyd S.Shapley e Alvin E. Roth, par-tendo dal presupposto che l’eco-nomia sia strettamente asso-ciata all’idea di denaro e checondizioni anche la vita amoro-sa. E hanno ovviamente datovita ad un algoritmo dal qualesi determinano le relazionidurature.Ma quante formule matemati-che dell’amore esistono? Qualesarà quella vera? Sarà utileun’analisi comparata per esse-re assolutamente certi di trova-re l’uomo o la donna ideali?

Qualora decideste di farlo, visuggeriamo di evitare i test chesi avvalgono, come parametri divalutazione, dei nomi dei par-tner o dei loro rispettivi segnizodiacali. Abbiamo verificatoper voi: l’algoritmo dà responsicompletamente differenti.Insomma non riusciamo a capi-re quale sia la vera formula del-l’amore.Ma sarebbe interessante anchecapire dove fanno breccia que-ste regole. Differentemente daquanto accade in Italia, dove isiti di incontro che ‘promettono’di trovare l’anima gemella sonopoco frequentati, in Europa eoltre oceano si fa molto affida-mento all’algoritmo amoroso.Sarà una questione di differen-ze culturali o di tradizione, maalmeno sappiamo che l’omolo-gazione della globalizzazionenon riesce sempre e ovunque.Non crediamo che i rapporti e isentimenti possano essere sve-lati da algoritmi o equazioni. Lepersone si scelgono e si confer-mano quotidianamente. E seanche la vostra storia dovessefinire, sappiate che sarà stataeterna in ogni caso. Non ci cre-dete? Leggete la formula diPaul Dirac sul ‘groviglio quanti-stico’, valida anche per le perso-ne: “se due sistemi interagisco-no tra loro per un certo periododi tempo e poi vengono separa-ti, non possono più esseredescritti come due sistemidistinti, ma in qualche mododiventano un unico sistema”.Questo significa che, anche seposti a distanza di anni luce,due persone che si sono amatecontinueranno a influenzarsi avicenda e a conservare dentrose stessi una parte dell’altro.Per sempre.

CARLA DE LEO

Page 11: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

pazionale basata sui ‘buoni’>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

denziale dell’Inps, sia la copertura assicurati-va dell’Inail, ma si tende a precisare che, conquesto tipo di contratto, il dipendente occasio-nale non ha diritto alle prestazioni del redditoInps. In poche parole, il lavoratore non hadiritto ad assegni familiari, malattia, materni-tà e disoccupazione, però (cosa forse più impor-tante) viene riconosciuto ai fini del diritto allapensione.Come in qualsiasi gamma di contratto, esisto-no, sia per il soggetto ospitante, sia per il lavo-ratore vantaggi e svantaggi. Quest’ultimi, pur-troppo, sono più ardui da trovare poiché la granparte delle aziende, ma anche la gran parte deilavoratori, trovano nel ‘Voucher’ un retribuzionesemplice, comoda, che elimina molta burocrazia.Perché lo sappiamo: in Italia, l’80% degli ‘impea-chment’ comuni av-viene a causa di unaburocrazia vecchia,logora, che trattaunicamente nellapropria ‘lingua’.Tornando, tuttavia,al nostro discorso,cerchiamo dunquedi capire i vantaggiche possono nascereda una metodologialavorativa basatasui ‘buoni’: il com-mittente, ovvero chi ordina il lavoro, può bene-ficiare dell’assoluta legalità di questo contrat-to, il quale possiede (come sopra accennato)della copertura assicurativa Inail per eventua-li incidenti sul posto di lavoro, senza cadere infastidiose avvertenze sul tipo di prestazioneconcessa. Il ‘prestatore’ (cioè il lavoratore) puòfacilmente integrare le sue entrate tramite ilcompenso per l’attività lavorativa. Una retri-buzione esente da ogni tipo di imposizionefiscale, che non incide in alcun modo sullostato di disoccupato o inoccupato.Quindi, dal committente viene prontamentespecificato al lavoratore che il ricorso ai buoniè unicamente limitato al rapporto di lavorodiretto. Ed è proibito dall’azienda retribuiregli impiegati occasionali con voucher per contodi terzi. Con il passare del tempo e il susse-guirsi delle numerose legislature, l’uso deibuoni è stato usato anche da aziende del setto-

re del commercio edell’agricoltura, masoprattutto nei ser-vizi di intratteni-mento, come cinema,ristoranti, bar, atti-vità di ‘stewarding’ emanifestazioni calci-stiche. Nel 2015, conla concretizzazionedel Jobs Act di Renzi(box n.2) e il Dl(decreto legge) n.

81/2015, è stato a tutti gli effetti riconosciutocome un contratto che può essere accordato

21 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

La storia. Il concetto di ‘lavoro occasionale’ o‘Buono lavoro’ ha fatto la sua apparizione nel 2003,durante il secondo governo dell’ex premier SilvioBerlusconi, mediante un provvedimento che, successi-vamente, divenne la cosiddetta ‘Legge Biagi’. La moda-lità nacque al fine di ridurre il lavoro ‘nero’ in settori‘sommersi’ (per esempio: le attività domestiche) neiquali la modalità di pagamento era poco conosciuta.Successivamente, durante il Prodi-bis, nel 2008, ilministero del Lavoro, della Salute e delle Politichesociali estese la ‘legge Biagi’, precisandone l’utilizzo e ilimiti a essa apportati. Oltre al lavoro tipicamentedomestico, l’uso dei ‘voucher’ è stato ampliato a colf,badanti, ripetizioni, hostess e steward in eventi pubbli-ci e qualsiasi altro lavoro eventuale.

Il ‘Buono lavoro’, anche detto ‘Voucher’, è unatipologia retributiva di tipo accessorio per il

lavoro occasionale. Cosa s’intende per lavoroaccessorio? “È una modalità di prestazionelavorativa”, la cui finalità è quella di regola-mentare il rapporto in maniera ‘accessoria’ nelsenso intrinseco di “mansioni svolte in manie-ra saltuaria” (definizione dell’Inps - n.d.r),contrattualizzata tramite il pagamentomediante voucher. Per quanto riguarda il valo-

re contabile, il ‘buono lavoro’ corrisponde auna cifra di 10 euro a favore del lavoratore, ilquale però ottiene un compenso ‘netto’ di 7euro e 50 centesimi, per un totale di un’ora diprestazione. I restanti 2 euro e 50 rimangonoal datore di lavoro, poiché quest’ultimo è statocolui che ha acquistato il ‘buono’ presso lerivendite autorizzate e il soggetto ‘ospitante’ lidevolverà in contributi. Infatti, con il ‘Buonolavoro’ sono garantite sia la copertura previ-

lavoro Cerchiamo di capire i vantaggi che possono nascere dalla metodologia occup>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

20 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

VoucherMa quale lavoro ‘accessorio’?Cosa sono i ‘buoni’ per retribuire prestazioni occasionali, come vengonousati dalle aziende e in quale modo regolano il rapporto tra datore edipendente? Sono le domande che cercheremo di analizzare per esorciz-zare la modalità di pagamento più diffusa nel mondo del precariato

Page 12: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

può richiedere la prestazione per il temponecessario. Le problematiche legate al ‘vou-cher’ emergono quando lo stesso viene utiliz-zato per ‘nascondere’ altre tipologie di attivitàlavorative, non occasionali e soggette a contrat-to, generando una distorsione sul mercato”.

Visto che nella parte antecedente abbia-mo visto i vantaggi dell’uso dei buonilavoro, secondo lei quali sono gli svantag-gi nell’uso dei voucher, sia da parte del-l’azienda, sia per il lavoratore?“Negli ultimi anni si è registrato un utilizzospropositato dei voucher, specialmente per atti-vità che avrebbero richiesto un contratto.Pagare prestazioni continuative con i voucherrende il nostro sistema labile, privo di stabilità

economica da parte deilavoratori, che rappre-sentano il motore por-tante del consumo edell’economia. I lavora-tori, in assenza di sicu-rezza economica, ten-dono a ridurre i consu-mi o a consumarepagando meno. Tuttociò si traduce in aumento della concorrenza sulprezzo e in una riduzione della produzione, cheha come conseguenza primaria l’aumento delladisoccupazione. In sostanza, il paradigma è ilseguente: ‘Meno sicurezza economica, menoconsumo, meno vendite, meno aziende”.

ILARIA CORDÌ

23 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

zzato per ‘nascondere’attività lavorative soggette a contratto>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Il ristoratore ci ‘marcia’,ma il commercialista puntualizza

Per chiarire del tutto la questione voucher, abbiamo deciso di porre alcune domande a unesperto del settore: il dottore commercialista Giuseppe Di Paolantonio, dello Studio com-merciale e tributario Di Paolantonio di Roma

verbalmente, o che può essere documentato.Dal 24 settembre 2016, inoltre, è obbligatoriol’invio di un sms da parte del committenteall’istituto di previdenza sociale, temporal-mente un’ora prima della ‘performance’ lavo-rativa, al fine di agevolare la registrazione edevitare operazioni fraudolente o scorrette. Gliultimi dati Istat, aggiornati al terzo trimestredel 2016, illustrano come il tasso di disoccupa-zione sia pari al 10,9%: ma l’uso dei voucherha consentito il ‘contenimento’ di questo tasso,oppure ha portato unicamente a un incremen-to della mancanza d’impiego a tempo indeter-minato? E’ di questi giorni la notizia che nelleprossime settimane potrebbe esserci un voto dimodifica del Governo sulla riforma del lavoro,al fine di evitare il referendum abrogativo dei‘buoni Inps 2017’. Tuttavia, si dovrà attenderela decisione della Cassazione sui punti centra-li della riforma, sulla quale sarà alquantoimprobabile raggiungere un quorum in meritoalle tre modifiche che si vorrebbero introdurrein fretta e furia: 1) nuovo limite di ore; 2) vou-cher vietati nei cantieri edili; 3) blocco comple-to per alcune categorie di commercianti, chenon potranno più usufruirne.

ILARIA CORDÌ

“Nel periodo estivo, quindi nei casi di assun-zioni temporanee, di solito fruisco dei vou-

cher. A dire il vero, sono molto vantaggiosi perle aziende, in quanto permettono di regolarizza-re la posizione di un dipendente, il quale lavo-ra per un turno intero e, al contrario, si può farrisultare che il lavoro si è svolto solo per pocheore”. Questa la ‘classica’ spiegazione fornitacida uno dei tanti ristoratori di Roma, che havoluto mantenere il proprio anonimato. Si trat-ta di un soggetto che è solito utilizzare il ‘buonolavoro’ per regolare il pagamento di alcuni suoidipendenti. Per chiarire del tutto la questione,abbiamo perciò deciso di porre alcune domandea un esperto del settore: il dottore commercia-lista Giuseppe Di Paolantonio, dello Studiocommerciale e tributario Di Paolantonio diRoma.

Dottor Di Paolantonio, può spiegare ainostri lettori cosa sono, tecnicamente, icosiddetti voucher e quali agevolazioniportano alle aziende che li usano perpagare coloro che collaborano con esse?“Il voucher è rappresentato da un ‘buono lavo-ro’ che le aziende utilizzano per retribuirequelle attività non riconducibili a contratti dilavoro, perché svolte in modo occasionale eaccessorio. Tale mezzo di pagamento è statosviluppato per far emergere e regolare quelleattività lavorative che, altrimenti, verrebberoretribuite in nero e rimarrebbero prive di ognitutela previdenziale e assicurativa. Il vantag-gio aziendale, in termini economici, risiedenella possibilità di utilizzare lavoratori perattività occasionali e accessorie senza doverincorrere in un contratto più oneroso e di mag-gior durata. Inoltre, vi è un vantaggio in termi-ni fiscali, in quanto il costo dei voucher è fiscal-mente deducibile dal reddito e consente unrisparmio d’imposta. Infine, in termini ammi-nistrativi, l’azienda non incorre in sanzioni perl’utilizzo di lavoratori in ‘nero’, essendo lo stes-so coperto a livello previdenziale, assicurativoe fiscale dal voucher”.

Secondo Lei, è una modalità corretta percontrattualizzare un rapporto di lavoro?“La prestazioni occasionali non sono legate acontratto. Proprio per questo, il committente

lavoro Le problematiche legate al ‘voucher’emergono quando lo stesso viene utiliz>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

22 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

La storia/2 Le modifiche alla legge Biagi furo-no apportate dal IV governo Berlusconi con la ratifi-ca n. 33/3009 del 2010, la quale ampliava l’uso deivoucher a tutte le categorie dei lavoratori. Dopo pocotempo, sotto il Governo Monti e con la tanto discussariforma Fornero, vi fu la totale liberalizzazione del-l’utilizzo dei ‘Voucher’. Successivamente, con ilGoverno Renzi e il ‘Jobs Act’ vennero innalzati i limitifino a 7 mila euro annui, eliminando la dicitura “dinatura meramente occasionale”.

Page 13: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

ebbero salvare il nostro pianeta e l’uomo>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

25 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

altro ciclo. Mantenere costante l’ideale tempera-tura di 26 gradi senza utilizzare condizionatori inun locale domestico o pubblico semplicementesfruttando i sistemi di ventilazione messi a puntodalle termiti. Studiare il funzionamento del cuoredelle balene in grado di pompare, in virtù delladifferenza di temperatura, mille litri di sanguecon un dispendio di soli 6 volt, consente oggi dipoter alimentare un telefono senza l’utilizzo dibatterie. E ancora, creare delle tubature che emu-lino il funzionamento dei vortici dei fiumi perpurificare l’acqua, oppure trasformare in terrenoper la coltivazione di funghi quasi il 100 % degliscarti derivanti dalla produzione di caffè. Sonosolo alcune delle possibili applicazioni della blueeconomy, che deve il suo nome al colore dominan-te col quale si presenta il nostro pianeta vistodallo spazio. Non si tratterebbe pertanto di utopiaavveniristica bensì di una visione del fare impre-sa che è già realtà e vanta eccellenze anche nelnostro paese.Un nuovo modello di business che si traduce innuove opportunità per economia e mercato dellavoro, come ci spiega nel suo libro l’imprenditoreed economista belga Gunter Pauliconsiderato unodei testi fondamentali dell’ambientalismo scienti-fico (Blue economy. Nuovo rapporto al Club di

Roma. 10 anni, 100 innovazioni, 10 milioni diposti di lavoro, Edizioni ambiente, 2010) .Il testo costituisce la sintesi di anni di ricerca elavoro svolto in diverse parti del mondo e miratoallo sviluppo di un sistema produttivo radical-mente opposto rispetto all’approccio finanza capi-talista e allo sfruttamento di fonti non rinnovabi-

li. L’iniziativa trae origine dal progetto concepitoda Pauli, in collaborazione col Programma dellaNazioni Unite per lo sviluppo ( Undp), sul finiredel secolo scorso e chiamato Zeri (Zero emissionresearch iniziative), una rete di scienziati ed eco-nomisti impegnati nella messa a punto di proces-si industriali che imitassero il funzionamentodegli ecosistemiNel 2010, al tempo della pubblicazione del volu-me, l’autore ha sottolineato in un’intervista comeun terzo delle invenzioni (selezionate tra oltre2200 idee) fosse già stato testato e applicato, unterzo fosse costituito da prototipi e la restante por-zione avesse solide basi scientifiche.Questo non significa tornare alla vita della socie-tà pre- rivoluzione industriale ma, in modo forseancor più radicale, ripensare totalmente la produ-zione di beni di consumo. Come Gunter Pauli, ifautori di questo moderno approccio sono scien-ziati e imprenditori fortemente radicati nellasocietà contemporanea che operano alla rinnova-ta integrazione tra uomo e ambiente azzerando loscellerato sfruttamento delle risorse. Il loroobbiettivo è ricostruire l’ equilibrio tra uomo,natura ed economia.Una filosofia che si pone, se non in antitesi, quan-tomeno in posizione critica rispetto alla green eco-nomy della quale si propone il superamento. Imodelli dell’economia ecologica, miranti alla ridu-zione dei consumi in virtù della salvaguardia del-l’ambiente, e i risultati ottenuti (è stato raggiuntosolo l’1% dei consumatori e l’1% di energia) in pro-porzione agli sforzi compiuti in tale settore, ven-

Gunter Pauli

La conoscenza del mondo, carpirne i più intimisegreti e l’alto grado di innovazione raggiunta

dalle moderne tecnologie possono essere messi adisposizione di un positivo sistema economico cheoltre, a ripristinare gli ecosistemi, si proponel’obiettivo di creare ricchezza e garantire posti dilavoro. Una filosofia che si traduce nella produzio-

economia Le innovazioni ispirate al funzionamento della natura potre>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

24 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

I tradizionali sistemi produttivi, incluso quello ‘verde’, hannofallito e non sono più sostenibili: nel globo, la povertà è inaumento e lo stato di salute della Terra si fa sempre più preca-rio. Questo il presupposto dal quale è partito Gunter Pauli,portavoce di questo moderno modello di business

Blu è meglioBlu è megliodi green

ne di beni di consumo – che soddisfino quindi ibisogni di cibo, acqua, energia, salute e riparo-mediante l’imitazione della natura e servendosidelle risorse in essa presenti, inclusi gli scarti chevengono spontaneamente riutilizzati secondo unaprocesso 'a cascata' consistente nella trasforma-zione dei rifiuti di un ciclo, in materie prime di un

Page 14: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

sostanze inquinanti.Possiamo solo intuire la portata che tale invenzio-ne potrebbe avere sull’uomo e sull’ambiente seapplicata su larga scala.L’ architetto svedese Andres Nysquit ha progetta-to la Daiwa House a Sengai, in Giappone, imitan-do il controllo del calore esercitato dal manto dellezebre. Al pari del mammifero, la differenza dipressione tra aria calda e fredda determinata dal-l’alternanza di bianco (che rilfette la luce e riducela temperatura superficiale) e nero ( che inveceassorbe calore), permette di regolare la tempera-tura esterna dell’edificio.Sul versante delle innovazioni tecnologiche basa-te sul funzionamento della natura possiamo cita-re il professore colombiano Jorge Reynolds Pomboil quale nel 2011 ha annunciato di aver messo apunto un prototipo di pacemaker privo di batte-ria, quindi senza consumo di risorse non rinnova-bili, che per funzionare sfrutta le fonti di energiapresenti nel corpo. Per raggiungere questo impor-tante risultato lo scienziato ha studiato per oltre

27 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

posizione>>>>>>>>>>

Daniela Ducato contadina dell’ediliziaClasse 1960 è un’imprenditrice sarda che lavora e vive a Guspini. Dal 2008 ha avviato Edizero,azienda incentrata sulla produzione di materiali per l’edilizia partendo dagli scarti vegetali e ani-mali, tutti tracciabili e a km corto. Un’ architettura “di pace” indipendente dal petrolio, dall’acquae dai finanziamenti pubblici. L’impresa da lei fondata ha ricevuto importanti riconoscimenti alivello internazionale, in ultimo l’inserimento nella top ten delle eccellenze tecnologiche mondia-li avvenuto nel 2016 in occasione del World Economic Forum di New Delhi. Il 7 marzo del 2015Daniela Ducato è stata insignita dal Presidente Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere in quanto“ campionessa mondiale di innovazione, orgoglio della nostra Italia migliore”e perché “ ha offer-to testimonianza, con la sua attività di trasformazione degli scarti in innovativi materiali edilizi,di come l’impegno imprenditoriale possa essere d’ausilio alla causa della tutela ambientale”. Ilprogetto è partito dalla constatazione dell’alto grado di perfezione raggiunto dal pettirosso nellacostruzione del suo nido: intrecciando cioè terra, fibre e lana. Il vello degli ovini, ampiamente disponibile nel territorio sardo, è diventato il mate-riale sul quale basare i prodotti di Edizero: materassini agugliati e moduli per tetti utilizzabili per l’isolamento termo- acustico e garanti del benes-sere igrometrico. Non più eccedenza costosa da smaltire, ma preziosa risorsa. Col tempo la ricerca di eccedenze da riutilizzare per la realizzazionedi materiali per l’edilizia si è allargata agli scarti derivanti dall’agroalimentare. Nascono così Editerra, Edilana, Edimare e Edilatte. La lana di pecoraviene combinata alla lana di mare ( posidonia spiaggiata, ovvero fibra di legno delle foreste marine del Mar Mediterraneo il cui smaltimento risul-ta oneroso e problematico per gli enti locali) per la realizzazione dei prodotti Edimare, pannelli di isolamento per l’efficienza termica e acustica.Edilatte è invece la sezione dedicata alla realizzazione di pitture, rasanti, vernici per legno, miscele pregiate, colori crudi e malte per superfici a par-tire dai residui della produzione di latte, vino e olio. Un miscuglio di lana e terra cruda viene utilizzata per Editerra, un prodotto che garantisce l’ef-ficienza termica senza il consumo di energia. Nel 2016 infine è stata immessa sul mercato la Geolana, sviluppata in collaborazione con l’Universitàdi Cagliari: cuscini o boe utilizzabili per la depurazione dell’acqua marina. La lana viene lavorata a microcelle al cui interno vengono attirati micro-cefali, microrganismi presenti in natura in grado di assorbire velocemente gli idrocarburi liberando così l’acqua dagli elementi inquinanti. DanielaDucato ha evidentemente una visione più ampia rispetto al classico imprenditore. Ha infatti fondato nel 2011 Casa Verde CO2.0 una rete di circa 75aziende che cooperano seguendo i valori di bioedilizia. M.D.M.

Case history

trent’anni il funzionamento del cuore delle bale-ne, a partire dalla fase di formazione all’internodell’embrione.Nel suo testo Pauli cita anche gli studi in corsopresso il British Antartic Survey indirizzati allacomprensione del funzionamento delle ghiandolecon le quali i pinguini sono in grado di desaliniz-zare l’acqua.I principia teorizzati dallo scrittore hanno trovatodiffusione negli ambiti più disparati.In campo ittico, con la Sicilia in un ruolo di primopiano, si lavora da tempo alla creazione di undistretto unico mediante il quale stabilire le rego-le condivise per un virtuoso e sapiente sfrutta-mento delle risorse marine utilizzando le possibi-lità fornite dalle moderne tecnologie. Si è cosìinaugurato un nuovo modo di pescare basato suiprincipi di cooperazione internazionalità ed equi-tà. La natura ha le risposte, basta fare le doman-de giuste.

MICHELE DI MURO

gono ritenuti infattiinsufficienti e troppo pocoefficaci.Secondo Pauli, nonostan-te le ammirevoli premes-se, i motivi principali del-l’insuccesso della greeneconomy risiederebberonei costi proibitivi perproduttori, ai quali èrichiesto un enorme sforzo nell’investimento, eper i consumatori i quali, con la crisi, hanno vistodiminuire il proprio potere d’acquisto. I prodottibio sono difatti diventati inaccessibili ai più e que-sto ha causato la chiusura di aziende con la rela-tiva perdita di posti di lavoro. A questo si aggiun-gano i danni arrecati all’ambiente a seguito dal-l’accresciuto sfruttamento dei territori come laforesta pluviale ove si coltivano le piante dallequali ricavare biodiesel e bioetanolo, senza chequesto abbia poi portato ad un sensibile migliora-mento delle condizioni climatiche mondiali.In sostanza il gioco non varrebbe la candela. Sipensi ad esempio alla produzione dei pannellifotovoltaici la cui realizzazione e trasporto com-porterebbero una produzione di CO2 superiorerispetto a quella che si eviterebbe di rilasciare nel-l’aria utilizzando gli stessi pannelli.Dal canto suo la blue economy, o green economy2.0 se vogliamo, ha come obiettivo primario non lariduzione bensì l’abbattimento degli sprechi( diconseguenza l’impatto negativo esercitato dall’uo-mo) e ,come evidenziato da Pauli, i modelli cosìsviluppati localmente se incrementati e diffusipotrebbero portare alla nascita di un nuovo siste-ma macroeconomico.Gli scarti divengono fonte di guadagno si diceva.

Tra Brasile e Messico sono stati inaugurati novestabilimenti specializzati nella produzione didetersivi e sapone utilizzando le bucce degli agru-mi che contengono il d-limonene, un detergentenaturale che può quindi sostituirsi all’olio dipalma usato nel detergenti industriali.Nello stato africano del Benin il prete domenica-no Godfrey Nzamujo ha messo a punto un proces-so per il riutilizzo degli scarti derivante dallamacellazione. Presso il Centro Songhai di PortoNovo i resti animali vengono collocali all’internodi appositi contenitori. Si vengono così a creare leideali condizioni per la proliferazione di larve che

a loro volte produconoproteine pulite, prive divirus o batteri, e possonoessere quindi trasformatein concime per pesci equaglie nonché concimeper l’agricoltura.E non è tutto. Si deve alprofessore ingleseStephen Britland la sco-perta del potere curativo

contenuto nell’enzima presente nel rigurgito dellelarve. Nel caso africano, dove la reperibilità deifarmaci risulta difficoltosa e dove sono ancoramolti i casi di decessi legati alla mancata curadelle ferite, potrebbe essere questa un’ iniziativaportatrice di benefici enormi.Inoltre, sottolinea Pauli, se tutti i 15.000 matta-toi sparsi nel continente fossero convertiti all’alle-vamento di larve si potrebbero creare fino ai500.000 nuovi posti di lavoro.Dal 2005 la start-up danese creata da PeterHolme Jensen lavora allosviluppo della membranaAcquaporin in grado difiltrare l’acqua con meto-di naturali e senza consu-mo di energia. Tale fun-zione viene affidata alleacquaporine, le proteinepresenti in tutti gli esseriviventi. Scoperte dal pre-mio nobel Peter Agre que-ste macromolecole forma-no dei canali che consen-tono il passaggio dell’ac-qua attraverso le cellulementre trattengono le

26 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

economia Utilizzare le risorse locali, sfruttando tutto ciò che si ha a disp>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Daiwa House

Jorge Reynolds Pombo

Page 15: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

innocuo, anche se è meglio nonfarlo arrabbiare. In caso diminaccia, aziona un meccani-smo di difesa per cui schizzaun getto bollente in grado diindurre alla cecità o persinoalla morte l’aggressore. Illiquido in questione è conte-nuto in apposite sacche all’in-terno del coleottero. Si trattadi idrochinone e perossido diidrogeno. Questo meccanismodi difesa in realtà accomunadiversi insetti, tuttavia i picco-li ‘bombardieri’ è un po’ comese costituissero un repartospeciale, perché sono gli uniciin grado di emettere lo schizzoa una velocita incredibile, in

proporzione alla loro strutturaminuta. Oltretutto sintetizza-no rapidamente la sostanzaurticante, che quando esce èmolto vicina al punto di ebol-lizione. Dopo anni di analisi,si è capito che è proprio l’ebol-lizione nel torace che fa schiz-zare fuori potentemente illiquido.

Il pesce arciereNel genere dei Toxotes jacu-latrix rientrano diverse spe-cie di cosiddetti pesci arcieri,in grado, cioè, di ‘scoccare’dalla bocca uno sputo precisocon cui catturano insetti o ani-mali di piccole dimensioni. La

loro abilità consi-ste nell’esserecapaci di modella-re il getto d’acqua(lo sputo) cam-biando la formadella bocca. Inpratica, quandoemettono losputo, modificanocontinuamente laforma della bocca

ndo animale

29 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

certe bizzarrìe della natura eintuire che, in fondo, abbiamoancora molto da imparare escoprire.

Un gambero con licenza di uccidereStiamo parlando di un vero eproprio ‘gambero pistolero’(Alpheus heterochaelis),rintracciabile dal Mediter-raneo ai grandi oceani, notoper una capacità del tutto sin-golare: la super chela.Immaginate la tecnica del lito-tritore che sgretola il calcoloal rene con vibrazioni ad altafrequenza. Un gambero pisto-lero di soli 10 cm ha le suestesse caratteristiche. Ha unachela normale, ma l’altra èmodificata: la può chiuderecosì violentemente da creareun’ onda d’urto talmente forteda tramortire piccoli crostaceie altri pesci. Il suono ricordaun colpo di pistola (da qui ilnome comune di ‘gamberopistola’) e produce, oltretutto,un surriscaldamento similealla superficie solare. La bollad’aria che si crea alla chiusuradella chela è in grado di viag-giare a circa 100 km all’ora.Un vero proiettile rovente. Lebolle in questione, a causadella pressione dell’acquaimplodono, producendo il tipi-co fragore di una esplosione. Ilrumore, oltretutto, raggiungedecibel elevati, tanto che alcu-ni sottomarini si celano neibranchi di questi specialigamberetti per evitare di esse-re rintracciati dai sonar.

Reparto specialebombardieriEsiste un piccolo coleotterobombardiere (ColeopteraAdephaga) apparentemente

L’alpheus heterochaelis,il gambero dotato di una chela ‘speciale’

Il coleoptera adephaga

Specie con facoltà straordi-narie? Sembrerebbe esse-

re così. La scienza li osserva, listudia, tenta di trarre ispira-zione. Alcuni ‘misteriosi’ mec-canismi li ha svelati, altri staancora cercando di compren-derli. Se ci riuscisse, potrem-mo indossare una calzamagliacolorata per salvare l’umani-tà. Anzi, non ci sarebbe biso-gno neanche del travestimen-to per celare un alter-ego inu-tile. Come dire che supereroisi nasce, non si diventa. Lospiegava Quentin Tarantino

ricerca La scienza studia il comportamento e le caratteristiche biologiche del mo

28 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

La natura, a volte, riesce a sorprendere più della fantasia, creandospecie con ‘poteri’ da supereroi dei fumetti. Elettrici, ammaliatori,cecchini infallibili, ce n’è per tutti i gusti: caratteristiche biologicheche se sapessimo riprodurre…

in un celeberrimo monologonel film “Kill Bill Volume 2”,passato alla storia come quel-lo della ‘filosofia del supere-roe’: “L’elemento fondamentaledella filosofia dei supereroi, èche abbiamo un supereroe e ilsuo alter ego. Batman è difatto Bruce Wayne, l’UomoRagno è di fatto Peter Parker.Quando quel personaggio sisveglia al mattino è PeterParker, deve mettersi un costu-me per diventare l’UomoRagno. Ed è questa caratteri-stica che fa di Superman l’uni-

co nel suo genere. Supermannon diventa Superman.Superman è nato Superman.Quando Superman si svegliaal mattino è Superman. Il suoalter ego è Clark Kent”. In atte-sa che qualche scienziato,simulando certi meccanismibiologici, trovi il modo di farciassomigliare a Superman,senza farci indossare pure ipanni di Clark Kent, vediamoinsieme alcuni di questi ani-mali e i loro reali ‘super pote-ri’. Un modo, se si vuole, perrimanere incantati di fronte a

Animalisupereroi

Il tardigrado, detto anche orso di mare

Page 16: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

mico>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

31 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

nel genoma ‘alieno’ che infattiè allo studio da parte di scien-ziati giapponesi.

Una lady di ‘ferro’Esiste una particolare luma-ca di mare, la Crysomallonsquamiferum, che si diffe-renzia dagli altri gasteropodiper avere una corazza com-pletamente di ferro. Per laprecisione si tratta di laminedi solfuro di ferro, prodotte,secondo una ipotesi, dallostesso mollusco, ma secondoun’altra potrebbe esseregenerato esternamente daalcuni batteri. E fin qui par-liamo dello strato superficialedella corazza. Più all’interno,invece, troviamo un rivesti-mento più tipico di speciesimili, mentre ancor piùall’interno è presente l’arago-

nite, un minerale di carbona-to di calcio. Con questa tri-stratificazione, il guscio èpressoché resistente controogni attacco. Uno studioapprofondito ha rivelato cheil primo strato, quello di sol-furo di ferro, ha la funzione diassorbire energia, incrinan-dosi. In pratica se si tenta discalfirlo, la crepa si allarga aventaglio, impedendo cosìcrepe ulteriori. Mentre lostrato intermedio assorbetutta la parte di energia mec-canica adoperata. Un sistemasimile sarebbe perfetto percaschi e giubbotti antiproiet-tili o magari ‘semplici’ vestitia prova di armi. Per non par-lare delle parti esterne delleautomobili. Il Mit di Bostonse ne sta interessando.

Infallibile cupidoA chi non piacerebbe possede-re un filtro d’amore così effica-ce da far cadere ai propri piedichiunque? Ebbene, in natura igeotritòni, una sorta dilucertole, animali anfibi dicirca 12 cm di lunghezza, sonoin grado di produrre feromonimolto potenti durante il cor-teggiamento della femminadella loro specie. Quando ilmaschio le si avvicina, emettedal mento un particolare pro-fumo direttamente nella nari-ce della partner, che inbreve… non saprà opporgliresistenza. Nella foto unesempio di ‘geotritone diStrinati’, nome scientificoHydromantes strinatii.

GAETANO MASSIMO MACRÌLa crysomallon squamiferum

Il fattore X o l’alta tecnologia: due possibili strade per diventare ‘sovrumani’Batman, il cavaliere oscuro, è uno dei pochi, se non l’unico supereroe a non avere subito mutazioni genetiche. Basa il suo essere ‘super’ sullaelevata tecnologia. Un modello cui potremmo aspirare, in fondo. Molti equipaggiamenti di guerra ipertecnologici oggi hanno di fatto tra-sformato i soldati in piccoli superuomini. Di esperimenti psichici o condotti con varie tecniche, invece, si è sentito parlare spesso. Soprattuttoin riferimento agli Usa, in anni passati. Vedi per esempio il progetto “Mkultra”, condotto segretamente dalla Cia per il controllo della mente.Ma per tornare ai giorni nostri, è notizia piuttosto recente circolata sui principali media, che in Cina si voglia manipolare gli embrioni gene-ticamente, per aumentare il quoziente intellettivo. Il bello è che il 38% del popolo cinese pare favorevole. Storie come queste ci riconduconoalla fantasia di autori come quegli degli X-Men, noto fumetto americano, che narra le vicende di un gruppo di adolescenti portatori di unDna modificato e per questo motivo dotati di poteri straordinari.

Il geotritone di Strinati

ricerca Alcuni animali sono indistruttibili: sopravvivono persino nello spazio cosm>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

30 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

per intervenire sul flusso, riu-scendo così a indirizzarlo sem-pre sulla preda. Sfruttandol’idrodinamica dell’acqua,sono perfettamente capaci diusarla come un’arma solida,come per esempio un bastone.

Dopo ore di analisi di videocon speciali riprese, si è sco-perto, oltretutto, che la partefinale del getto ha una veloci-tà superiore a quella iniziale.

La torcia umanaNell’oscurità degli abissi cisono pesci che si orientanosenza troppi problemi. Uno inparticolare, appartenente allaspecie Pachystomias micro-don, è dotato di fotofori inu-suali. Il fotoforo è un organoghiandolare che serve a pro-durre luce, e quindi a vedere efarsi vedere in acque profon-de. Il calamaro vampiro, peresempio, ne è completamentericoperto e li usa, accendendo-li a intermittenza, per diso-rientare altri pesci a lui ostili.La specie a cui ci riferiamo(vedi foto), invece, della fami-glia degli Stomidi, ha solo tre‘torce’ sotto gli occhi. Unarossa, una arancione e unablu. A certe profondità marineil colore rosso è pressochéinvisibile a molte specie. Eccospiegato il motivo per cui usaproprio quel colore per illumi-

nare una preda, come fosse unmirino di un’arma, restandopressoché invisibile, per poiattaccare indisturbato.

MatusalemmeTralasciamo pure il sogno del-l’immortalità, chiunque peròvorrebbe vivere quanto menopiù a lungo. I tardigradi, altri-menti detti orsi di mare, sonoil migliore esempio di longevi-tà che la matura possa offrire.Indistruttibili, resistono aogni tipo di temperatura, aradiazioni e sono in grado disopravvivere anche nello spa-zio. Il segreto è custodito nelloro Dna, che ancora oggiresta un mistero, formato dageni di specie differenti comepiante, virus, funghi o batteriprimitivi. Nel 1983, due tardi-gradi sono stati rintracciati inAntartide dopo un prelievo dighiaccio. Scongelati di recen-te, si sono rianimati dopopoche settimane, dimostrandoancora una volta la loro infal-libile forza. Si pensa che lacapacità di resistere allesituazioni più estreme risieda

I toxotes jaculatrix,i pesci arciere

Il pachystomias microdon

>>>>>>>>>>>>>>>>>

>>>>>>>>>>>>>>>>>

DA LEGGERE

Il libro raccoglie una lunga serie di esperi-menti che vanno dall’esame sulle facoltà psi-chiche ai misteriosi legami di preveggenza traanimali e i loro padroni. Una lettura affasci-nante che può continuare sul sito www.shel-drake.org dove ognuno può contribuire allostudio del ricercatore.I poteri straordinari degli animalidi Rupert SheldrakeMondadori, 2001 - 328 pagine

Page 17: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

ù importanti della storia della musica italiana>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

33 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Stefano Del Rosso“Un maestro per le nuove generazioni

ta a “Canzonissima 1961”. Nel 1963 Mogoltorna a Sanremo e si conferma autore vincen-te: al primo posto si piazza di nuovo una suacanzone “Uno per tutte”, cantanta da TonyRenis. Il successo si ripete due anni dopo con“Se piangi se ridi”, composta insieme a BobbySolo, cantante che la porta sul palco diSanremo riscuotendo un grande successo dipubblico.Paroliere di grande spessore, molto amato daitanti artisti con i quali ha lavorato e collabora-to, Mogol è conosciuto soprattutto per il suosodalizio con Lucio Battisti. Da «Umanamenteuomo: il sogno» a «Una donna per amico», i dueraggiungono l’apice della popolarità de del suc-cesso negli anni 70, fino a concludere brusca-mente il loro lavoro insieme con l’album «Unagiornata uggiosa», pubblicato nel 1980. Deimotivi della loro separazione si sa poco:Battisti si ritirò nel più assoluto silenzio eMogol ha sempre condiviso e rispettato l’anticosodalizio.

Del grande genio di Mogol, della sua capacitàcreativa e del suo successo senza tempo, neparliamo insieme a Stefano Del Rosso, can-tautore nato a Faenza il 16 settembre 1983.Dopo varie esperienze live e concorsi musicali,a Giugno 2016 ha pubblicato il suo primo discodal titolo “Dicono” con 8 inediti personali.

Stefano Del Rosso, quali sono, secondo te,i segreti del successo del grande Mogol?“Sicuramente, la capacità di scrivere testi chearrivano subito a chi li ascolta e l’aver collabo-rato con grandi artisti: uno su tutti, LucioBattisti, con il quale si è creata un’alchimiaartistica unica e molto prolifica”.

Perché ancora oggi, a distanza di tempodai suoi più grandi successi, molti giovanicantautori si ispirano allo stile di Mogol?“Perché le sue canzoni sono ancora dei succes-

Per il paroliere, il dopo-Battisti si concretizzanella felice collaborazione con RiccardoCocciante artista con il quale scrive l’album«Cervo a primavera» e il successivo«Cocciante». Il prolifico Mogol non si ferma qui:negli anni successivi nascono le collaborazionicon Gianni Bella, Mango, Gianni Morandi eAdriano Celentano, ultimo in ordine di tempo,ma in vetta in termini di successi discografici.Oltre a proseguire l’attività di autore di testi,Mogol è stato, a partire dai primi anni ‘80,l’animatore, insieme a Gianni Morandi, dellaNazionale Cantanti italiana di calcio, progettocreato per raccogliere fondi a scopo benefico.L’altra grande avventura, intrapresa nell’ulti-mo ventennio, è l’attività di formazione etalent scout rivolta ai giovani cantanti e can-tautori, che lo ha condotto anche a collaborarecon le ultime edizioni del Festival di Sanremoper preparare all’esordio sul palco dell’Aristongli artisti della categoria “Giovani”.

D. C.

si, anche quelle scritte molto tempo fa. Sonoancora molto amate, ascoltate e cantate nono-stante siano passati molti anni e questo lerende sempre attuali. Credo che sia il sogno diogni artista creare qualcosa che rimanga persempre”.

Quali tra le sue canzoni preferisci e per-ché? “Difficile da dire ma, se proprio devo, scelgo “Igiardini di Marzo” e “Anche per te”. Questibrani creano un’atmosfera che ti prende e tiscaraventa dentro la canzone senza possibilitàdi fuga”.

Parlando di te, della tua passione per lamusica e per la composizione, quando haiiniziato la tua attività di cantautore eperchè?“La mia passione per la musica è nata quando

La prima importante affermazione di Mogolrisale al 1960, quando si presenta al

Festival di Ancona come autore del testo “Nondire I cry”, interpretato da Tony Renis. La con-sacrazione vera e propria da paroliere avvienel’anno successivo con il brano “Al di là”, chevince il Festival di Sanremo, brano scritto dalui e interpretato da Luciano Tajoli e Betty

personaggi Una capacità creativa che ha prodotto i successi più>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

32 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

MogolCanzoni senza

possibilità di fugaNato a Milano il 17 agosto 1936, Giulio Rapetti, ha di recente spen-to 80 candeline. Sono sue le parole delle canzoni più belle della sto-ria della nostra musica, dal sodalizio con Lucio Battisti alle grandicover di successo italiane

Curtis. La vittoria a Sanremo, per molti ina-spettata, porta il nome di mogol all’attezionedelle più importanti case discografiche. Daquesti incontri nascono altri intramontabilisuccessi che hanno attraversato diverse gene-razioni: da “Stessa spiaggia stesso mare”, can-tata da Mina, a “Bambina bambina”, cantatada Tony Dallara, che risulterà prima classifica-

Page 18: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

Emergency è nata 20 anni fa per offrire cure gratuite e di elevata qualità alle vittime della guerra e della povertà.Da allora abbiamo assistito oltre 6 milioni di persone grazie al contributo di decine di migliaia di sostenitori che hanno deciso di fare la propria parte per garantire un diritto fondamentale - il diritto alla cura - in alcuni dei Paesi più disastrati al mondo.Aiutaci con l’attivazione di una donazione periodica (RID): tu scegli che cifra destinare a Emergency e con quale frequenza e noi potremo pianificare al meglio il nostro lavoro e mantenere la nostra indipendenza.

Consulta www.emergency.it per scoprire come si fa.Fai la tua parte. Stai con Emergency.

EMERGENCYwww . e m e r g e n c y . i t

for Emergencypersonaggi Mogol: poesia e perfezione metrica perfetta>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

34 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

ero molto piccolo. Avevo una tastierina e midivertivo a suonarla. Ricordo un disco diFabrizio De Andrè che avevo in casa. Mi incu-riosivano le parole. Poi, più avanti, ho iniziatoa scrivere delle canzoni componendo con l’aiu-to di una chitarra o di una tastiera”.

Ti sei mai ispirato al genio di Mogol o iltuo stile e diverso? Come definiresti il tuostile?“Di sicuro posso dire che ci ho provato, ho cer-cato di “rubare” qualcosa anche a Mogol, al suostile semplice e, allo stesso modo, completo madare una definizione del mio stile non mi risul-ta facile. Posso dire che spesso il significato delbrano non si trova frase per frase ma nella suatotalità”.

Il tuo album “Dicono” èmolto bello e sta riscuoten-do successo. Cosa ci dici inmerito?“Ti ringrazio. L’album ècomposto da alcune canzoniscritte in passato ed altrepiù recenti. C’era diversomateriale e con il mio pro-duttore Marco Natali, del-l’etichetta discograficaMadamadorè, abbiamo sele-zionato 8 brani. L’album è distampo cantautorale consonorità rock-folk - country.Uno dei brani dell’album,dal titolo “Foglie nel vento”,è stato composto insieme aGuido Guglielminetti, bassi-

sta storico di De Gregori,oltre che produttore dei suoiultimi album. Il titolo“Dicono” è stato scelto per-ché quotidianamente siamobombardati da migliaia diinformazioni, si “dicono”tante cose e diventa difficilecapire dove sia nascosta laverità”.

Da che tipo di pubblicosei più seguito, apprezza-to?

“Non c’è un target definito. La mia musica èapprezzata anche da chi ascolta generi comple-tamente opposti e per me questo è un grandeonore e privilegio”.

Quali sono le basi tecniche, motivazione aparte, che deve avere un cantautoreattuale?“Sicuramente sono la creatività e la capacità diesprimere un concetto condensandolo in pocheparole. A differenza della prosa, in musica sidevono far entrare le parole all’interno di“paletti” imposti dalla melodia”.

Quali sono stati gli eventi o le vetrinemigliori a cui hai partecipato in veste diprofessionista della musica?

“Sicuramente la presenta-zione del mio album da“Sabatini” a Firenze difrontealle telecamere di Sky e diTeleregione e la vittoriadelle selezioni regionali del“Premio Lucio Dalla” che siterrà il prossimo maggio”.

Speranze e progetti per iltuo futuro artistico? “Spero che il mio futuro siapieno di concerti perché amo leesibizioni live soprattutto per ilfatto che si ha un contatto direttocon gli altri oltre ad essere ilmiglior modo per farsi conosce-re. Che duri il più a lungo possi-bile”.

DARIO CECCONI

Page 19: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

e propria battaglia: bisogna essere ‘guerrieri’ perresistere alle brutture della quotidianità, per supe-rare odio e violenza. ‘Napoli style’ ci riporta ancoraaddosso alla cruda realtà della città, fatta di suonie luci storte, dove il rap libera la verità delle cose, lechiama col proprio nome, senza finzioni. E’ un viag-gio dentro i vicoli di Napoli, negli angoli degradati,tra le mura che nascondono vita e morte, tra leanime nere, ma anche quelle semplici e limpide. E’un viaggio nelle strade del mondo, tra luci e ombredell’esistenza. Un lavoro intenso, partenopeo, madal valore cosmopolita, che produce il suo effetto.

Anem’ Amar’, perché questo nome d’arte? “È la prima canzone che ho scritto alla fine degli

anni ’90 e, dopo un po’ di tempo, ho deciso di adot-tare questo nome come MC, perché mi rappresenta-va di più. Siamo tutti ‘anime amare’”.

Cos’è per te il rap? “Il rap per me è una forma di espressione dell’ani-ma, un modo per raccontare me stesso”.

Da dove prende forma la tua musica? “Prende forma ed ispirazioni da più fonti: dal rapamericano, dalla musica italiana e napoletana.Devo dire che comunque quando scrivo, vado afondo nella mia anima”.

Hai degli artisti di riferimento che ascolti?“Sì, ascolto Bob Marley, ma anche Enzo Avitabile ePino Daniele. Mi piace molto anche la disco musicanni 70/80, i Pink Floyd e Jim Morrison. Come rap-per invece ascolto 2PAC, Busta Rhymes e NAS”.

Perché hai scelto di fondere la lingua ingleseal dialetto napoletano?“È stata una scelta naturale dopo aver conosciutoAlexander LEX Benedetto, il mio produttore. Lui èitaloamericano ed è diventato parte integrante delprogetto”.

Attraverso il rap affronti i disagi del nostrotempo. Cosa c’è dentro al tuo ‘Mare di plasti-ca’?“In questo disco ci sono due cd: ‘Mare di plastica’ e‘Tambur e guerr’. ‘Mare di plastica’ racconta dellafuga di cervelli; del disagio di Napoli; dell’abusodello Stato; dell’inquinamento ambientale e c’èqualche canzone dedicata alla mia fidanzata. Lelinee sono le stesse, ma diciamo che ‘Tambur eguerr’ racconta più me stesso. ‘Tambur e guerr’’, adispetto del titolo, è un disco contro la guerra, nato

in un momento dove invece ci sono stati tanti atten-tati. L’ingegnere del suono in ‘Mare di plastica’ èAlessandro Aspide, mentre per ‘Tambur e guerr’ èGiorgio Durantino”.

In ‘Pick'it up now’ parli dell’invasione dellatecnologia che rende le persone incapaci diinteragire tra loro nella vita di ogni giorno.Tu che uso ne fai?“Uso la tecnologia per lavoro, ma non ne sonodipendente. Lo stesso vale i per i diversi social”.

Inquinamento, cervelli in fuga, Napoli e le suecontraddizioni. Il rap come sfogo e liberazio-ne, è così?“Sì, assolutamente. Per me il rap è uno sfogo. Nelrap c’è il mio modo di essere e di pensare. Il mio rapè contro la costruzione del pezzo ‘a tavolino’ solo pervendere”.

Possiamo definire il tuo rap ‘multietnico’ ecarico di contaminazioni?“La mia musica è multietnica, perché nasce con lacollaborazione di amici africani, napoletani, ameri-cani”.

Altri progetti?“Sto già lavorando al mio nuovo disco che si intito-lerà ‘Terra dei suoni’, sempre in collaborazione conLEX, che si sta occupando dei ritornelli e StefanoGallucci che invece si sta occupando delle basi. Poi,ho in essere una collaborazione con LEX per unaltro progetto. Ci sono molte idee che svilupperòpiano piano”.

MICHELA ZANARELLA

sagi e i contrasti di una realtà nella quale occorre essere ‘guerrieri’per resistere>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

37 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Scrive e fa freestyle da più di quindici anni.Canta ciò che pensa, e lo fa con uno stile diret-

to, mettendoci la faccia, senza troppi giri di parole.Usa il dialetto campano e l’inglese, li mischia, lialterna e questa è forse la chiave della sua origina-lità rispetto ai tanti artisti che come lui tentano difarsi spazio in questo ambiente. E’ un giovane rap-per Anem’ Amar’, ma ha alle spalle una certa gavet-ta. Ha studiato pianoforte e poi canto, fino a trova-re in questo genere la sua dimensione ideale. Ora sipresenta al pubblico con ‘Mare di plastica’, un pro-getto discografico particolare, edito da ApogeoRecords/Clapo Music, in collaborazione con il can-tante e produttore italoamericano Alex ‘Lex’Benedetto. Sono due dischi riuniti insieme: ‘Mare diPlastica’ e ‘Tambur e guerr’. Entrambi racchiudonobrani che toccano problematiche sociali, culturali,politiche e ambientali. Il primo lavoro contieneundici inediti ed è più sperimentale: fonde suoni,contaminazioni; il secondo ha una linea più stru-mentale. La città di Napoli è al centro con i suoicolori, la sua bellezza, con i suoi disagi e contrasti.Ma c’è di più. Ci sono aspetti che appartengono atutte le metropoli. Così, per l’universalità dei conte-nuti, la musica di Anem’ Amar’ va oltre i confininazionali. Non mancano, comunque, le collaborazio-ni con altri artisti della scena rap napoletana:

musica La città di Napoli è al centro della suo sound con i colori, la bellezza, i dis>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

36 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Anem’ Amar’Rap multietnico di denuncia

Dopeone, N’TO, LEX ed Oyoshe, per citarne alcuni.Tra rime baciate, assonanze, metafore d’impatto eritmi in continua metamorfosi, prendono formacanzoni dai toni provocatori, canzoni che fannoriflettere, arrabbiare, che suscitano in chi le ascoltauna reazione. Ed è questo ciò che vuole chi le crea:accendere un’emozione, anche difficile da concepire,anche non semplice da accettare. Il singolo che dà iltitolo all’intero album parla di un mondo ammala-to, dove l’oceano è pieno di petrolio, di rifiuti e spor-cizia. Un mare fonte di vita si trasforma purtroppoin mare di plastica. ‘Warrior’ ci proietta in una vera

In un doppio disco dalsapore internazionaleemergono tematichedelicate e attuali di unaNapoli dai mille volti: lefragilità umane, la vio-lenza, la guerra e l’in-quinamento raccontatiin musica per scuotere lecoscienze

Page 20: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

mico, determina il formarsi diun climax ipnotico e sognante.Nel caso di Figures la predile-zione per la ritmica spezzatadowntempo del beat, marchiodi fabbrica del produttore, con-fluisce nell’emozionante sezioned’archi che, quasi a purificare lamente dell’ascoltare, cala ilsipario su Migration.Bonobo si prende il giustotempo per dilatare le idee eraramente cede alla tentazionedell’esercizio stilistico, trattan-dosi soprattutto di un prodottodi ottima musica, intesa a tre-centosessanta gradi.Forse non sarà l’album definiti-vo di Simon Green ma certa-mente sa farsi ascoltare congrande trasporto e ben possia-mo immaginare quale sarà l’ef-ficace resa dei brani nei live conla band al completo. Sognante

MICHELE DI MURO

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

39 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

In primo pianoTHE XX • I see youAttesissimo ritorno del trio delle meraviglie inglese formato da RomyMadley- Croft, Oliver Sim e Jamie Smith. E’il terzo lavoro di una delle bandpiù apprezzate dell’ultimo decennio. I primi due dischi si caratterizzavanosecondo uno stile personalissimo e immediatamente riconoscibile: chitar-re riverberate, voci quasi sussurrate, basso pulito. Il tutto adagiato su untessuto elettronico fatto di pochi, ma efficacissimi, elementi ritmici earmonici. Gli arrangiamenti minimali e ridotti all’essenziale pongono in

risalto l’elemento vocale e contribuiscono, insieme alla melodia, a creare l’atmosfera notturna ideale.Un mix unico che attinge alla new wave e al pop elettronico anni ’80/ ’90, ma si colora di sonorità estre-mamente contemporanee. Nel nuovo disco, uscito lo scorso 13 gennaio per Young Turks, ritroviamointatti gli elementi di base caratteristici ma, complice forse un maggiore apporto in fase di scrittura earrangiamento da parte di Jamie XX . Un linguaggio musicale meno racchiuso in se stesso. Più massic-cio è infatti l’uso che qui si fa di campionamenti, sintetizzatori, orchestrazioni e sequenze elettroniche.Questo risulta evidente già a partire dalla traccia di apertura Dangerous con la sua sezione di fiati cam-pionati e l’intreccio incalzante di basso e beat. Brani come Lips (in cui troviamo il campionamento divoci da Just di David Lang e presente nella colonna sonora di Youth di Sorrentino), A violent noise, l’in-die-pop di I dare you, l’esotica Replica e il singolo Hold on denotano la volontà di percorrere sentieri finora inesplorati nella ricerca di soluzioni più variegate ed elaborate. Anche in quelle canzoni connessealle produzioni passate troviamo interessanti spunti di novità. Ne è un esempio Performance in cui ilminimalismo si arricchisce di una bellissima sezione d’archi. Simile discorso vale per la traccia di chiu-sura Taste me. Qui al tradizionale intreccio di chitarra e basso si sostituisce un tappetto sonoro costitui-to da sequenza, synth e arpeggiatori in uno sviluppo interno al brano culminante nel finale dalla fortecarica emozionale. Sorprendente

BAUSTELLE • L’amore e la violenzaSettimo album in studio del trio formato da Francesco Bianconi, RacheleBastreghi e Claudio Brasini. Agli inizi del nuovo millennio sono stati tra ipropiziatori in Italia di una tendenza revival/ nostalgicae hanno dato il loroprezioso contributo alla codificazione di un moderno cantautorato. Sonoautori di un pop ricercato, dal sapore demodé e ricco di citazioni letterariee musicali ma al tempo stesso dalle tinte estremamente personali. Il loro

è uno stile immediatamente riconoscibile, complice anche la particolare timbrica vocale di Bianconi eBastreghi, che non gli ha tuttavia impedito in passato di sperimentare ogni volta soluzioni semprediverse. Queste nuove dodici canzoni pubblicate a quattro anni di distanza dall’orchestrale e lodatoFantasma, a cui è seguito il trionfale tour, segnano il ritorno ai già esplorati lidi dei primi album: imme-diatezza e orecchiabilità raggiunte, compito alquanto complesso, tramite lo sviluppo di idee inconsue-te a nient’affatto scontate. Una ricerca della melodia catchy e al contempo ‘difficile’effettuata all’inter-no dei canoni della forma canzone e della musica leggera. Tale approccio risulta evidente nel singoloAmanda Lear, emblema di quel fare ‘oscenamente pop’che gli stessi autori indicano come chiave di let-tura del proprio lavoro, e in cui si materializza e condensa l’immaginario poetico e sonoro della band.Il suono si caratterizza secondo un più massiccio uso di sintetizzatori, rigorosamente analogici, mentrele batterie sono costruite a partire da micro- campioni assemblati con fare certosino. Un lavoro nelquale sono molti gli elementi dal sapore vintage e citazionistico. Ne Il vangelo di Giovanni e anche dipiù in Eurofestival risulta quanto mai evidente l’influsso dell’amato Battiato de La voce del padrone. InBasso e batteria troviamo un campionamento da Sandokan degli Oliver Onions, mentre il finale dellacomposizione sembra attingere alle derive più psichedeliche nella musica dei francesi Air. Brani comeBetty, La vita e Ragazzina confermano le doti autoriali della band e le loro capacità nel saper affronta-re con eguale efficacia e credibilità tematiche intime o strettamente connesse all’attualità del momen-to storico. Un album che si fa apprezzare per unicità e spessore. Mirabilmente retrò

Il producer e musicista ingle-se, di stanza a Los Angeles, è

considerato a buon diritto tragli artisti inseribili nelPantheon della musica elettro-nica a livello globale; la suaproduzione viene normalmenteaccostata alla Intelligent dancemusic, un’etichetta che noninquadra sonorità specifiche estilemi standardizzati, quantopiuttosto un approccio all’elet-tronica che, discostandosi siadalla musica da club classica-mente intesa (con i suoi molte-plici sotto- generi) che da quellasperimentale, si avvicina mag-giormente ad un concetto assi-milabile alla musica d’ascolto,fruibile da un ampio pubblicocostituito da intenditori e non.Un linguaggio variegato, in cuispesso si trascendono e fondonoi generi musicali, reso accessibi-le tramite il ricorso a strumenti

acustici e allo sviluppo delleidee secondo canoni di orecchia-bilità.Uscito ancora per Ninja TuneMigration conferma le potenzia-lità compositive del musicista ele sue doti di producer d’eccel-lenza e segue, a quattro anni didistanza, l’acclamato The NorthBorders.Rispetto al lavoro precedente inquesto sesto album si manifestaun’evoluzione artistica versol’accentuazione dell’elementoatmosferico e di distensione.Non troviamo la carrellata disingoli presenti del disco del2013, su tutti a parere di chiscrive Heaven for the shinnercon Erykah Badu, quanto piut-tosto un’opera concepita su diun solido impianto generale: piùcoesa e matura. Di più, questavolta i brani sviluppati in formacanzone sembrano essere gli

episodi meno riusciti di tutto ildisco; non si riesce a superarel’iniziale impressione di unaripetizione di formule già effica-cemente sperimentate in passa-to (da lui stesso come dai varicolleghi Jamie XX, Four Tet eApparat). Meglio quindi lasciar-si avvolgere dalle composizionipiù spiccatamente strumentalipervase da grandiosa melanco-lia (come la title- track in aper-tura) , a tratti quasi spirituali-stica (Grains) e nelle qualiemerge tutta la maestria diBonobo nell’uso dei sintetizzato-ri e nella creazione di atmosferein continua evoluzione (Outliere 7th Sevens) dalla forte caricaemotiva.Spiazzante, rispetto al moodgenerale, risulta essere l’ascoltodell’africaneggiante BambroKoyo Ganda realizzata in colla-borazione con la band originariadel Marocco Innov Gnawa edove il cantato esotico crea unparticolare mix con l’elettronicaincalzante e galoppante.Altrove troviamo una felice einteressante fusione tra elet-tronica e sonorità acustiche,quasi classicheggianti.L’esempio più lampante è costi-tuito da Second Sun dove l’in-treccio di chitarra, piano bassosi sviluppa su di un tappettosonoro che mano mano si arric-chisce di nuovi elementi in unsali/ scendi culminante nell’or-chestrazione sul finale. Questoin aggiunta all’andamento rit-

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

38 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

musicanews Guida all’ascolto a cura di Michele Di Muro

A quarant’anni compiuti, Simon Green realizza il suo disco più ambizioso e sofisticato: MigrationUn’opera che si pone a sintesi delle principali istanze che caratterizzano l’elettronica contemporanea

BonoboAtmosfere in evoluzione

Page 21: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

geografico fotografico. Anchel’Italia ha giocato un ruolochiave nello sviluppo di que-sta forma di comunicazione,per esempio con i filmati rea-lizzati da Luca Comerio, il cuioperato fu talmente innovati-vo da valergli la nomina difotografo ufficiale della casareale Savoia, durante il con-flitto in Libia nel 1911. Con ilpassare degli anni e l’introdu-zione del sonoro anche il cine-ma documentario dovetteadattarsi al nuovo standard:la descrizione, fino a quelmomento affidata alle dida-scalie sullo schermo, vienesoppiantata dalla narrazionevocale, favorendo quindianche un passaggio fonda-mentale di natura ontologicadal film inteso come ‘testimo-nianza’ e visione di un deter-minato contesto, al film intesocome interpretazione dellarealtà attraverso un discorsoveicolato dal montaggio edalla narrazione. Questa svol-ta è fondamentale: il vero,inteso come evento ripresosenza interferenze esterne, difatto sparisce di fronte allamanipolazione dell’immaginee attraverso una narrazioneesterna, creando quindi unarealtà “distorta” dall’obiettivoe dalle intenzioni del regista.Esempio di questa virata

verso una documentazionemeno enciclopedica ma piùdidascalica è Nanuk l’esqui-mese di Robert J. Flaherty;nonostante il film sia del 1922(prima quindi della rivoluzio-ne sonora) questa pellicola èconsiderata il primo vero lun-gometraggio documentariodella storia, e il primo ad aversollevato un dibattito sullesue reali finalità. Lo scopo di

Flaherty era quello di docu-mentare la vita degli Inuitche viveva nelle zone più set-tentrionali del continenteamericano, seguendo le vicen-de di Nanuk e della sua fami-glia durante un intero annodella loro quotidianità.Questo aspetto però si scontracon le necessità della cinepre-sa, evidenziando in alcunipunti come certe scene siano

41 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

neggiatura, a cinema documentaristico e narrativo>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

A sinistra: Uomini sul fondo (1941). A destra: il mediometraggio Saludos Amigos (1942), un docu-mentario ‘animato’ dove le immagini reali venivano inframezzate da brevi corti animati checalavano i personaggi Disney nel contesto latino-americano

In alto: Nanuk l’esqui-mese di Robert J.Flaherty. A sinistra:Joseph Goebbles, mini-stro della Propagandadel Terzo Reich. Du-rante la guerra utilizzòil documentario comestrumento al serviziodella propaganda neiPaesi con un regimetotalitario

Il cinema è nato documenta-rio. Non sempre risulta

immediato, ma i primi tenta-tivi di riprese dei fratelliLumière, come il celebre“L’arrivo di un treno alla sta-zione di La Ciotat” e “uscitadalla fabbrica” sono delledocumentazioni di un fattorealmente accaduto senza ilfiltro di una sceneggiatura.Solo successivamente, con lesperimentazioni di pioniericome Georges Méliès avvennela netta separazione tra ilcinema documentaristico e

quello narrativo. Perché pro-prio su questo punto si fondala differenza tra film e non-film: comunemente il docu-mentario si può classificarecome un film o un cortome-traggio realizzato al fine dimettere in evidenza, quindiappunto documentare, aspettied eventi del mondo che ci cir-conda senza ricorrere ad unasceneggiatura che stabiliscauna progressione degli eventimostrati sullo schermo. Agliinizi, parliamo quindi deiprimi venti anni del ‘900, l’in-

tento documentaristico sirispecchio nella possibilità diraccogliere immagini da tuttoil mondo e gli Hale’s Tours(riprese viste, come dal fine-strino, da finte carrozze ferro-viarie in ambienti fieristici),promossi fra il 1905 e il 1912dallo statunitense George C.Hale. A sua volta, il ricco ban-chiere parigino Albert Kahnpromuove negli anni ‘10 e ‘20Les Archives de la planèËte,commissionando vedute divarie parti del pianeta al finedi realizzare un’ideale atlante

cinema Da 'semplice' ripresa di fatti realmente accaduti senza il filtro di una scen>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

40 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Questo genere, vero punto di origine della settima arte, ha vissuto un per-corso che l’ha portato su un binario parallelo e opposto ai film tradizio-nali: questa separazione, prima netta, si è poi assottigliata con il passaredegli anni, portando a prodotti ‘ibridi’ che mescolano realtà e fiction

In principioera il documentario

“L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”

Page 22: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

già in larga parte diffusiall’estero (come i documentarinaturalistici della NationalGeographic e recentementedella BBC). La ricerca el’esplorazione scientifica sonoil cardine dei documentaridestinati alla televisione,come il celebre Il mondo delsilenzio di Jacques-YvesCousteau, vincitore del pre-mio Oscar nel 1957, uno deiprimi film a mostrare le pro-fondità marine grazie ad unteam di sommozzatori.Se la divulgazione scientificaha caratterizzato i prodottidocumentari destinati alla TV,ben diverso fu il percorsoseguito dai registi al cinema,dove la necessità‡ di “dram-matizzare” la documentazionedi un evento ha dato origine algenere dei “nonfictional film”,ossia dei documentari dove,oltre che al contenuto, grandeattenzione viene riservataall’aspetto drammaturgico ealla realizzazione tecnica:molti registi si sono specializ-zati e hanno creato una vera epropria “scuola” del documen-tario cinematografico, come iltedesco Werner Herzog, con ilrecente Lo and Behold del2016, e il celebre americanoMichael Moore con i suoi docu-mentari di denuncia comeBowling for Columbine (2002)e Fahrenheit 9/11 (2004).La nuova tendenza del genereè quella del docu-drama, inaltri termini un prodotto conintenti divulgativi che peròviene “drammatizzato” attra-verso la recitazione degli atto-ri in scena. Emblematico, inquesto senso, è Marte (Mars)miniserie prodotta dallaNational Geographic (tra-smessa in Italia sul canale

tematico della piattaformaSky, dove viene ipotizzata unamissione spaziale sul pianetarosso, intervallando la rico-struzione scenica con spiega-zioni ed interviste di esperti,senza però abbandonare l’im-postazione della serie televisi-va, con colpi di scena e svilup-pi sorprendenti. Anche suNetflix è stato avviato unesperimento simile conL’Impero Romano - Potere eSangue, in cui si cerca di rico-

struire l’ascesa e il regnodell’Imperatore romanoCommodo attraverso la fic-tion, affidando poi la spiega-zione degli eventi a molti illu-stri storici.Così come la fiction, anche ildocumentario sta subendoun’evoluzione che, almeno inapparenza, sembra dirigersiverso un’abbattimento dellebarrire che separano ricostru-zione realistica e fantasiosa.

GIORGIO MORINO

43 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

mentario al cinegiornale

Before Mars: la web series che rompe gli schemiMars è il coraggioso tentativo di National Geographic di abbattere il muro tra realtà e fictionper inserirsi nel ormai affollatissimo mondo delle serie televisive con l’ambizione di supera-re il nozionismi tipico dei documentari con una narrazione appassionante, quella di un ipo-tetico primo viaggio con equipaggio dalla Terra a Marte nel 2033. Il Lo sforzo produttivo ènotevole e lodevole allo stesso tempo, con la pro-duzione affidata al premio Oscar Ron Howard, congli interventi di personaggi di spicco della NASA epersonalità del mondo accademico e scientifico.National Geographic ha anche provveduto a copri-re il “buco narrativo” tra il 2016 e il 2033 con laweb-serie Before Mars, dove si spiegano i vari stepche porteranno alla missione sul quarto pianetadel sistema solare. Un’esperimento visionario ecoraggioso, che di fatto rompe gli schemi tipicidelle serie televisive e allo tempo introduce lo spet-tatore ad un argomento fondamentale come quel-lo della colonizzazione spaziale, con una narrazio-ne sempre in bilico tra nozionismo e fiction.

SERIE TV

state costruite appositamenteper enfatizzare il racconto.Con il passare degli anni leforme documentarie conti-nuano ad evolversi e, con l’ini-zio della seconda Guerra mon-diale, si adattano alle esigen-ze storiche del periodo.Durante la guerra il docu-mentario divenne in europauno strumento al serviziodella proponga nei paesi conun regime totalitario: inGermania si assistette ad unasovrapposizione del film docu-mentario al cinegiornale, unadecisione presa da JosephGoebbles Ministro dellaPropaganza del Terzo Reich,con una dilatazione dei tempidi proiezione e con i focus cen-trato sulle singole campagnemilitari del regime (un esem-pio del 1940 è Feuertaufe diHans Bertram, sull’azionedella Luftwaffe in Polonia); inItalia la trasformazione pro-pagandistica dei documentarifu meno marcata, dal momen-to che essa veniva già svoltadai cinegiornali, con operecome quelle realizzate delcapitano di corvettaFrancesco De Robertis pro-mosse dal Centro Cine-matografico del Ministerodella Marina in collaborazio-ne con l’Istituto LUCE, dove aprevalere è l’esaltazione mili-tarista ma senza un eccessivo

slancio retorico (ad esempioUomini sul fondo del 1941racconta la storia del salva-taggio dei marinai di un som-mergibile entrato in rotta dicollisione con un piroscafo).Negli Stati Uniti molti cinea-sti vennero di fatto reclutatiper realizzare documentari, ocomunque opere audiovisive,a sostegno dello sforzo bellico.Uno dei casi più eclatanti diquesta attività è quello diWalt Disney, il quale riconver-tì totalmente l’attività delproprio studio per realizzareopere sotto la supervisionedell’Esercito. Nel 1941, primadell’entrata in guerra, ilDipartimento di Stato com-missionò un tour della Disneynell’America Meridionale;questa scelta rientrava in unprogramma di rapporti dibuon vicinato tra i paesi del

Nuovo Continente, facendoleva sulla figura di Disney edei suoi personaggi. Da que-sta esperienza nacquero duemediometraggi, SaludosAmigos (1942) e I TreCaballeros (1944): si tratta didue ‘documentari animati’dove le immagini reali veniva-no inframezzate da brevi cortianimati che calavano i perso-naggi Disney nel contestolatino americano.Dopo la guerra si può assiste-re ad un progressivo allonta-namento del documentariodalle sale cinematograficheagli schermi televisivi. Lapossibilità di poter girare inpresa diretta grazie alla ridu-zione degli ingombri dellemacchine da presa, invece didover allestire un vero e pro-prio set come avveniva prece-dentemente, permise di rea-lizzare film sempre più foca-lizzati sulla divulgazionescientifica. In Italia il meritodi aver diffuso la cultura deldocumentario scientifico vasicuramente dato a PieroAngela che, con le sue tra-smissioni Quark (1981) eSuper Quark (1995), ha difatto introdotto gli italiani aduna serie di filmati e prodotti

cinema Nella Germania nazista, si assistette a una sovrapposizione del film docum>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

42 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

L’Impero romano - Potere e sangue,serie originale Netflix

A sinistra: Jacques-Yves Cousteau, vincitore del premio Oscarnel 1957 con il suo documentario per la televisione Il mondodel silenzio. A destra: Michael Moore in Fahrenheit 9/11 (2004)

Page 23: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

ra essere un moderno cellulare. Dio la accontenta,ma poi essere diversi da ciò che si è, non sempreporta alla felicità. ‘Giusy la ragnetta d’argento’con le sue ragnatele riuscirà a mettere in fugal’Orco Usuraio dalla casa di zia Mirella. L’ ultimafiaba che dà il titolo all’intera raccolta narra didue calzini parlanti, che appartengono a nonnoLino. Un giorno, il protagonista, li spedirà ad unsignore che li trasformerà in marionette.Diventeranno poi la vela di una zattera, gireran-no in tutto il mondo e daranno la loro visione degliumani. L’elemento muta, diventa altro, ma espri-me profondi messaggi, autentiche verità. Nelle seifiabe le trame prendono forma con i loro significa-ti e ne emergono paure da affrontare, ostacoli dasuperare, delusioni da accettare, fragilità da con-siderare. Un mondo fatto di anime buone e catti-ve, dove per fortuna il bene riesce a vincere.Abbate tenta un’operazione non facile, che percerti aspetti appare forse scontata, ma c’è daapprezzare la volontà di lavorare con la fantasia eraggiungere a piccoli passi adulti e bambini. �

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

45 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

In primo piano

Editoria indipendente

Le mele di Kafkadi Andrea Vitali, GarzantiPagg. 225, 16,90 euroSiamo a Bellano negli anni ‘50. AbramoFerrascini, sposato con Rosalba, gestisce la fer-ramenta di famiglia e nel tempo libero gioca abocce. Fra un tornei e vicende familiari Vitali cifa conoscere la scarsa sensibilità del protagoni-sta, rendendolo odioso, ma allo stesso tempodivertente. Comico

L’orchestra degli esuli di Josh Aronson, Denise George, RizzoliPagg. 368, 20 euroBronislaw Huberman è un violinista polacco ditalento, cresciuto in una famiglia ebrea poverissi-ma. Per sfidare le leggi razziali di Hitler fondaun’orchestra di musicisti ebrei, l’OrchestraSinfonica Palestinese. Un concerto organizzato inTerra Santa salverà oltre mille persone dall’olo-causto. Una storia vera di coraggio e fratellanzauniversale. Commovente

L’uomo di casa di Romano De Marco, PiemmePagg. 324, 17, 50 euroLa vita di Sandra Morrison cambia all’improvvisoquando suo marito Alan viene trovato morto inun parcheggio, la gola tagliata, i pantaloniabbassati. Si pensa ad una rapina, ad un incontrofinito male con una prostituta. Tutte le personeche ruotano intorno al caso hanno qualcosa danascondere. Mozzafiato

Un toscano qualunquedi Marco Lucchesi, Biblioteka EdizioniPagg. 112, 10 euroMarco, maresciallo dei carabinieri, alla sogliadella pensione si rende conto, che la sua vitasta prendendo una direzione incomprensibile.Un colpo di arma da fuoco sarà l’inizio di unaserie di situazioni che sconvolgeranno l’equili-brio della sua monotona quotidianità. Unromanzo intenso che intreccia la tensione diun thriller ai sentimenti. Appassionante

Le illustrazioni di Daniela Costa

libri&libri Novità in libreria a cura di Michela Zanarella>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

44 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Spesso si pensa che un libro di fiabe sia rivoltoprincipalmente ai più piccoli, ma non sempre ècosì. Nel progetto letterario edito da EunoEdizioni, collana Seconda stella a destra, MatteoAbbate, scrittore siciliano, alla sua seconda espe-rienza di pubblicazione, con ‘Duecalzini blu’ è riuscito a raggiungereun’ampia cerchia di lettori di tuttele età. L’autore ha utilizzato un lin-guaggio semplice e comprensibile achiunque, creando personaggi inso-liti e ambientazioni misteriose. Loschema narrativo di ogni singolotesto rispetta le caratteristiche tipi-che del genere: introduzione, svilup-po, conclusione. La descrizione delpersonaggio è seguita dalla descri-zione del luogo e del tempo scelti, c’èuno sviluppo della vicenda, compa-re l’elemento magico e si chiude conun messaggio: il classico lieto fine. Illibro è illustrato, alcuni disegni diDaniela Costa rendono visibile lanarrazione. La raccolta si apre conla storia di ‘Gianni il pilota e l’incu-bo Arnoldo’. Gianni è sempre in volocon il suo aereo a strisce gialle e blu. E’ persegui-tato da un incubo, il suo alter ego. Gianni nonvuole scendere dal cielo, non vuole ritornare a

LETTO PER VOI

Due calzini bluUna raccolta di sei racconti dove perso-naggi piuttosto strani e oggetti animatisi trovano a vivere situazioni improba-bili, ma che in qualche modo rappre-sentano le difficoltà dell’esistenza

casa, perché lo attende un foglio bianco sotterrato,dove un racconto è stato interrotto e aspetta diessere terminato. L’incubo è lì a pressarlo, a ricor-dargli che deve portare a termine ciò che ha ini-ziato. Arnoldo è tale e quale alla casa del protago-nista: è fatto di porte, cuscini, finestre e lampada-ri, incarna il posto da cui il pilota scappa. Ad uncerto punto comparirà una Novità, nelle forme diuna bella ragazza. Ed il finale rimane aperto,come l’ispirazione di chi scrive che non imponeuna conclusione, ma la lascia libera alla fantasiadi chi legge. E qui, non può non essere citato ilPiccolo Principe, che nel suo viaggio incontra pro-prio il Pilota. Il suo è un viaggio di conoscenza delmondo e della verità, il Pilota è l’autore stesso, checompie un percorso di crescita. Lo stesso si puòdire per il racconto di Abbate, le corrispondenze

sono chiare ed evidenti. La secondastoria è ‘La gara delle carezze’, dove ilprotagonista Paolino, stanco di unmondo pieno di guerra e violenza,organizza un torneo di carezze,offrendosi come schiavo a chi vince. Ilpiù cattivo si rivelerà in fondo diver-so dalle aspettative. Un messaggio disperanza, dove anche l’essere più cru-dele, alla fine può cambiare e diven-tare migliore. Entrando più in pro-fondità nei significati, la carezza indi-ca unità di riconoscimento, è un gestoprimitivo, che ha origini lontane, con-sente una continuità affettiva tale dasentirsi protetti, rassicurati, amati.Una metafora che assume un valorepositivo, che va oltre il tatto. La terzafiaba ‘Pina la biondina e la felicità’racconta la storia di una donnaminuta e fragile che costruisce una

meravigliosa astronave dal nome Felicità in unapalude, terreno malsano e desolato. La aiuterànell’impresa Gabriele, che non crede molto nellariuscita del progetto. Quando sarà tutto concluso,Pina parte e lascia Gabriele a terra, a costruire lasua felicità, o libertà. Anche qui, l’elemento del-l’astronave, appartenente al mondo dell’immagi-nario, fa riferimento alla dimensione del viaggio,alla ricerca di un equilibrio interiore ed esteriore,per vivere sereni. ‘Breve viaggio di una vecchiacabina’ è la storia di una cabina telefonica, diquelle che si vedevano per le strade una volta,dove servivano i gettoni per chiamare, che deside-

DUE CALZINI BLUdi Matteo Abbateillustrazioni di Daniela CostaEuno Edizioni, Pagg. 96, 8 euroGenere: Libri per bambini e ragazzi

L’AUTOREMatteo Abbate nasce a Barcellona Pozzo di Gotto, il 5 settembre 1975.Scopre subito di avere una passione innata per la scrittura e il teatro. Siinserisce nel mondo itinerante delle compagnie locali, calcando parec-chi palcoscenici di provincia, recitando per due anni consecutivi nei tea-tri greci di Tindari e Taormina, esperienze che gli permettono di affina-re e comprendere i tempi e i segreti scenici, e di capire l’importanza e labellezza del dialogo col pubblico. Nel 2013 l’esordio nel mondo lettera-rio con il libro ‘Caio lo Spaventapasseraio E Altre Storie’, Euno Edizioni,Collana Seconda Stella a Destra, con le illustrazioni dell’esordienteromana Carlotta Cicci, oggi alla terza ristampa.

Page 24: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

permette alla lingua, al pensiero e alla visionedel mondo, di rinnovarsi. Bisogna essere all'al-tezza di scrivere, leggere e comprendere unafiaba. Affrontare questo genere letterario oggi,significa ristabilirne la verità e la priorità”.

Il male ed il bene sono al centro dellanarrazione. Ritieni la tua scrittura edu-cativa?“Sì. Ritengo la mia scrittura molto educativa.Educa a sognare. Educa a realizzare i proprisogni. Che è la cosa più importante dell'esi-stenza. Un sogno che non si realizza non è unsogno, ma una mera intenzione. Il mondo nonsi crea con le intenzioni, ma con i sogni. Il benee il male si contrappongono in quest'otticanella narrazione. Il male è ciò che impedisce larealizzazione del sogno. L'incubo di Gianni ilPilota, l'immobilismo di Gabriele il Custode inPina Biondina e la Felicità, l'Orco Usuraionella fiaba di Giusi Ragnetta d'Argento. Ilbene è il coraggio di Pina nel costruire l'astro-nave in mezzo alla palude, la decisione diaffrontare la paura di Gianni il Pilota, la pre-ghiera caparbia della cabina che riesce a farsitrasformare in cellulare, l'offrire se stessi peril sogno di un mondo più dolce, come inPaolino nella gara delle carezze. Il bene è ciòche aiuta il sogno a svilupparsi”.

Come è avvenuto il lavoro di illustrazio-ne della raccolta?Con Daniela Costa è nata la scintilla artisticaper la delicatezza sospesa dei suoi disegni, eperché Daniela non è una semplice riprodut-trice di situazioni, ma un'interprete, un'artistache, spesso, preferisce il particolare all'interopaesaggio, mettendo in moto l'anima sognantedel lettore. È un'illustratrice moderna, nelvero senso della parola, in quanto la fiaba nondeve essere ‘spogliata’, messa a nudo dall'illu-stratore, ma raccontata su un altro livello, illivello personale dell'artista, che può anchediscostarsi dalla visione dello scrittore. Inrealtà, le due anime narrative di Due CalziniBlu, quella scritta e quella illustrata, si inte-grano e si completano, ma non sono le stesse.Due Calzini Blu è l'incontro artistico di duevisioni in un unico mondo”.

Quali sono state le fiabe che da bambino

ti hanno conquistato?‘Il gatto con gli stivali’ di Perrault perché miimpressionava la dedizione e lo spirito disacrificio del gatto per migliorare la condizio-ne del padroncino povero. E ‘Alice nel Paesedelle meraviglie’, di Carroll, così pieno di per-sonaggi buffi e strampalati. Alice è davvero ilcapolavoro della letteratura per ragazzi, per lanaturalezza con cui alterna momenti ludici amomenti di riflessione, che si direbbero daadulti, ma che, in realtà, sono patrimonio deibambini, che si pongono domande terribilmen-te serie, e ne avvertono l'enorme portata epeso. A volte rinunciano a farle, per paura dinon trovare la risposta adeguata presso gliadulti, o, peggio, il divieto di formulare certedomande. Nessun editore per l'infanzia pub-blicherebbe, oggi, Alice, lo riterrebbe un testonon da bambini, troppo ‘tortuoso’. E questo èparecchio divertente”.

L’antropologo Vladimir Propp ha cercatodi portare alla luce gli elementi struttu-rali fissi che determinano la base dellafiaba. Cosa pensi del suo schema modelloper tutte le narrazioni?“Propp prende atto di cose evidenti e le elenca.La vita, ciclicamente, si ripete con la stessastruttura. Ma che cos'è la vita? Oppure, unavita è uguale all'altra? Se la stessa strutturanascita-sviluppo-morte si perpetua a livellovitale, non vedo perché non debba avvenirenella fiaba. E, ciononostante, cos'è la fiaba? Ilfatto che una struttura comune sottenda lefiabe, esaurisce la fiaba? La tradizione, e lodico con Calvino, è di tutti ed è in ogni cosa. Èil modo di affrontare la tradizione che va oltreil tradizionale. È il non tradizionale, l'unicitàche l'esperienza di ogni soggetto narrante rap-presenta, a ‘rinnovare’ la struttura, a perpe-tuarla e rinnovarla al contempo.

Italo Calvino scrisse: “La fantasia è unposto dove ci piove dentro”. Per te checos’è?“La fantasia è il rifugio segreto del riscatto: ilriscatto della felicità”.

Quali sono i sogni di Matteo Abbate?“Diventare grande”.

MICHELA ZANARELLA

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

47 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

libri&libri Novità in libreria a cura di Michela Zanarella>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

46 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Matteo Abbate, che cosa ti ha spinto ascrivere e a pubblicare delle fiabe?“La voglia di libertà. La voglia di non sentirmidire: “Non può scriverlo perché è inverosimi-le”. Nella fiaba seguo l'istinto narrativo senzapormi limiti. La narrazione diviene un mondoda scoprire nella sua interezza, un mondo acui accostarsi come i bambini, che stanno den-tro il mondo, dentro le cose, dentro i colori,dentro le sensazioni, e rispondono con meravi-glia, in maniera armonica, coerente e origina-le, alla realtà, che diventa la loro realtà, unarealtà nuova, piena di luoghi da scoprire e digiochi da tentare”.

Quali sono gli elementi che secondo terendono questo libro originale rispettoad altri?“Quando scrivo non mi pongo problemi di ori-ginalità. ‘Vedo’ una storia e la racconto almeglio. Certo, mi pongo degli obiettivi ideali,non distaccate dichiarazioni d'intenti lettera-ri, ma un modo viscerale di sognare il mondo.Io voglio raccontare il mondo e trasformarloraccontandolo, cambiarne le regole. Quandoscrivo punto alla gioia della scrittura. Nonscrivo mai in momenti di umore incerto, maquando sono al massimo della spinta vitale,per immetterla nelle pagine e farla fluire nelquotidiano dei lettori. Ho il privilegio di esse-re un creatore di mondi. Ebbene, voglio essereun creatore di mondi felici! L'originalità deimiei racconti sta forse nell'intento giocoso egioioso che li anima. Un intento mio, pieno,limpido, che sfocia in personaggi come l'IncuboArnoldo (si è mai visto nel mondo della lette-ratura un incubo con il corpo a cuscino, il colloa corridoio, la testa a forma di tavola rotonda,

le orecchie come rampe di scale? Gli occhi a por-toncino e la bocca a portone, le braccia comesedie e le gambe come lampadari? Non credo); ocome una vecchia cabina telefonica che si tra-sforma in cellulare (si è mai vista?); o un concor-so di carezze che metta in palio come schiavol'organizzatore del concorso (si è mai visto?).Sono momenti originalissimi dal punto di vistaletterario, che non nascono dalla volontà di esse-re originali, ma dalla coscienza dell'unicità dellapropria ispirazione”.

Che significato ha oggi affrontare questoparticolare genere letterario?“Affrontare questo genere letterario, oggi, ha ilsignificato di stabilire la suprema dignitàdella fiaba rispetto ad altre forme letterarie(soltanto la poesia può competere). La fiaba èil genere sommo. I bambini sono il pubblicosommo. Un romanzo è scadente se non assume‘i modi’ creativi della fiaba. Bisogna essereall'altezza delle fiabe. Perché la fiaba crea per-corsi nuovi e originali. Percorsi sintattico-semantico-visivi lontani dall'abituale. La fiaba

A tu per tu con l’autore

Lo ‘scrivi-storie’ siciliano conquista i bambini, ma anche gli adulti, con sei fiabedove il bene trionfa sul male: ‘Due calzini blu’ è un invito a lasciarsi avvolgere dallafantasia, riflettendo sull’esistenza

Matteo Abbate Raccontare mondi felici

Page 25: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

a cura di Serena Di Giovanni>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

49 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

1895 e ‘Aristide Bruant nel suo cabaret’ del 1893), disegni a mati-ta e a penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali(come in ‘La Revue blanche’ del 1895), a tracciare un quadro del-l’ambiente socio-culturale e dell’aristocrazia francese dell’epoca,dei suoi vizi e dei suoi scandali. La cosiddetta ‘Belle Époque’ di cuiToulouse-Lautrec, come un cronista di oggi, si è reso attentoosservatore.

Fino al 5 marzo 2017 Piazzetta Reale, 1, TorinoLunedì dalle 14.30 alle 19.30Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica ore 9.30-19.30Giovedì ore 9.30-22.30

in Messico, produce i film comici di Mario Moreno, il Charlie Chaplinmessicano. I coniugi Gelman iniziano a collezionare le opere dei piùgrandi artisti messicani, tra cui María Izquierdo, David AlfaroSiqueiros, Rufino Tamayo e Ángel Zárraga. Nella loro collezioneentrano anche i lavori di Frida Kahlo e Diego Rivera, destinati a diven-tare tra le più famose coppie di artisti del mondo, sia per le loro operesia per la loro infinita storia d’amore. Che farà scrivere a Frida, nei suoidiari: “Ho subito due gravi incidenti nella mia vita. Il primo è statoquando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego”.

Fino al 26 marzo 2017, Via Saragozza 28, Bolognadal lunedì al venerdì ore 10-20sabato, domenica e festivi ore 11-19

intarsi provenienti dal Vicino Oriente, tracciano, quindi, ‘i primi passi’della scrittura, la cui nascita è avvenuta parallelamente inMesopotamia e in Egitto verso il 3200 a. C.. A questi oggetti si affian-cano prestiti del Museo archeologico di Venezia e del Museo diAntichità di Torino: dai frammenti di bassorilievi rinvenuti dallo sco-pritore della mitica Ninive, Austen Henry Layard, ad un altro fram-mento assiro raffigurante il re Sargon II, scoperto nel 1842 da PaulEmile Botta, console di Francia a Mosul, e da lui donato al re CarloAlberto. Dal 20 gennaio 2017 al 25 aprile 2017Campo S. Stefano, 2945, VeneziaDa martedì a domenica ore 10.00-17.00

National Geographic Magazine (giugno 1985). Nella rassegna napo-letana emerge, in particolare, una sezione di foto in bianco e nero,scattate dallo statunitense tra il 1979 e il 1980 nella sua prima mis-sione in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin, i com-battenti del movimento nazionale islamico contro l’invasione sovieti-ca. Uno stato, quello afgano, particolarmente caro al fotografo ses-santasettenne, e dove è tornato più volte. Da lì proveniva la bellissi-ma ragazza pubblicata sulla copertina del National GeographicMagazine, di cui viene riproposto un ritratto a distanza di 17 anni.

Fino al 12 febbraio 2017Via dei Mille, 60, NapoliDa martedì a sabato ore 9.30-19.30. Domenica ore 9,30-14,30

artenews La segnalazione delle mostre più interessanti del momento >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

48 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Dopo oltre 10 anni, Anish Kapoor torna ad espor-re in un museo italiano, e segnatamente al Macro- Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Curatada Mario Codognato, la personale romana testi-monia la continua ricerca dell’artista indiano inambito formale e concettuale, la quale ha interes-sato la sua pratica artistica sin dagli esordi. Inmostra, una serie di rilievi e dipinti composti dastrati sporgenti di silicone rosso e bianco e pittu-ra, e sculture-architetture monumentali, tra lequali la ‘Sectional Body Preparing for MonadicSingularity’, esposta l’anno scorso nel parco dellaReggia di Versailles, e riproposta qui in dialogocon l’architettura del museo. Anish Kapoor nascea Bombay, in India, nel 1954. Attualmente vive elavora a Londra. Considerato uno dei maggioriartisti della scena contemporanea, i suoi lavorisono nelle più importanti collezioni private e isti-tuzioni museali in tutto il mondo: dal Museum ofModern Art di New York, alla Tate Gallery diLondra, fino alla Fondazione Prada a Milano e alGuggenheim Museum a Bilbao.Archetipico, intimo e dialettico, il lavoro diKapoor investiga le condizioni della materia, ledinamiche della percezione e il potere della meta-fora. A metà strada fra la ricerca materica opera-ta dal nostro connazionale Alberto Burri, le spe-rimentazioni sanguinolente e macabre diHermann Nitsch e la carica violenta di FrancisBacon, lo stile di Kapoor è però totalmente perso-nale: carnale, viscerale, ‘sanguinolento’, e vicino aquel cinema ‘splatter’ della società contempora-nea.

Fino al 17 aprile 2017Via Nizza, 138 - RomaDa martedì a domenica, ore 10.30-19.30

ROMA

Anish Kapoor TORINO

Toulouse-LautrecLa Belle ÉpoqueAttraverso le opere dell’Herakleidon Museum di Atene, il percorsoallestito a Palazzo Chiablese illustra il lavoro eccentrico e anti-conformista del pittore, disegnatore e litografo francese Henri deToulouse-Lautrec, tra le figure più significative dell'arte del tardoOttocento e oggi uno degli artisti più apprezzati e ammirati. Inmostra, diverse litografie a colori (come ‘Jane Avril’, 1893), mani-festi pubblicitari (tra tutti, ‘La passeggera della cabina 54’ del

BOLOGNA

La Collezione Gelman Arte Messicana del XX secoloL’esposizione a Palazzo Albergati racconta non solo la ‘Rinascita mes-sicana’(1920-1960) e la storia degli artisti che ne sono stati protago-nisti, ma anche un interessante frammento della vicenda collezioni-stica del tempo. La collezione nasce dall’attività di Jacques Gelman eNatasha Zahalkaha, emigrati dall’Est Europa in Messico, dove costrui-scono la propria fortuna come produttori cinematografici. Jacques, inparticolare, era un ebreo russo di San Pietroburgo; arrivato nel 1938

VENEZIA

Prima dell'alfabeto Viaggio in Mesopotamia alle origini della scrittura

La mostra a Palazzo Loredan ci trasporta idealmente a quasi 6000anni fa, nella Terra dei Due Fiumi. Quella dei Sumeri, degli Accadi,degli Assiri e dei Babilonesi, oggi martoriata e saccheggiata dallaguerra e dal terrorismo. Tavolette cuneiformi, sigilli cilindrici o astampo, ma anche sculture, placchette, armi, bassorilievi, vasi e

NAPOLI

Steve McCurry. Senza confi-La personale su Steve McCurry allestita nel Palazzo delle Arti diNapoli mette in particolare evidenza la sua attività di fotografo impe-gnato nei luoghi di conflitto, e con essa la sofferenza delle popolazio-ni costrette a fuggire dalle proprie terre. Temi di grande attualità,quelli dell’immigrazione e della guerra, documentati dal fotoreporterdalla fine degli anni Settanta. Considerato tra i più grandi maestridella fotografia contemporanea, molte delle sue immagini sonodiventate delle vere e proprie icone in tutto il mondo: tra queste, ilcelebre ritratto della ragazza afghana pubblicato sulla copertina del

Page 26: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

tro del proprio lavoro>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

51 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

stata rimossa dai ricordi della fotografa e che inve-ce oggi così come è esposta sottolinea una lapidariaintimidazione a lasciare per sempre la sua amataPalermo.Susan Sontag scriveva: “Le fotografie non possonocreare una posizione morale, ma possono rafforzar-la”. Ci sono immagini impresse come un pennarel-lo indelebile nell'immaginario collettivo, e allora siricorda al pubblico le icone di quegli anni, comeGiovanni Falcone al funerale del generale DallaChiesa, Piersanti Mattarella tra le braccia del fra-tello Sergio dopo essere stato assassinato, fino afotografie cruciali per i processi, come quella conGiulio Andreotti accanto al mafioso Nino Salvo.Letizia Battaglia non è solo una ‘fotografa dellamafia’, ci sono i provini e vintage print inediti, pro-venienti dall'archivio storico personale, insieme ariviste, pubblicazioni e contributi audiovideo cheesprimono tutta la potenzialità di una fotografiatra documento storico e opera d'arte.Il percorso artistico e professionale di una donnache ha sempre posto l'umanità al centro del suolavoro, è senza dubbio emblematico e difficile dasintetizzare in poche sale di un museo. Da qui lascelta dei curatori Paolo Falcone, MargheritaGuccione e Bartolomeo Pietromarchi di restituiretale complessità ripercorrendo le tante e diverseoccupazioni: fotografia, carica politica al municipiodi Palermo e della Regione Sicilia, impegno accantoalle donne, editoria con Edizioni Battaglia eMezzocielo (riviste artistiche e politiche di donne),collaborazione con prigionieri politici, impegno eco-logico, teatro con i malati dell'ospedale psichiatricodi via Pindemonte a Palermo.

La capacità introspettiva dei ritrattiNel 1970, Letizia si trasferisce a Milano e nel corsodi un convegno nel novembre del '72, incontra PierPaolo Pasolini e da questa conoscenza prendonoforma una serie di ritratti del regista dal carattereinedito, per capacità di cogliere quel tormento inte-riore di struggente bellezza. Tra gli intellettuali deltempo non manca l'incontro con Dario Fo e FrancaRame, quest'ultima è ritratta nella PalazzinaLiberty dove si sviluppa in quegli anni l’esperienzadel Teatro sperimentale.In questa carrellata di personaggi famosi delmondo della cultura e dell’arte, non mancano tra glialtri Frank Zappa, Renato Guttuso e Ilona Staller.In contrapposizione è posta la serie che ritrae ipazienti dell'ospedale psichiatrico di ViaPindemonte a Palermo, dove era ormai tornata sta-bilmente dal ‘74. Accanto al materiale fotografico, la

mostra presenta i filmati Festa d’agosto e Vatinni,che sono il frutto di un lungo lavoro di collaborazio-ne con la Real Casa dei Matti. Con quest'ultimaLetizia organizza, tra gli anni ‘70 e ‘80, attività dilaboratori teatrali presentati per la prima volta alpubblico dopo trent'anni. La terapia del teatro è trai processi avviati, durante gli anni Settanta da entilocali, volontari e associazioni, al fine di ridare aipazienti la loro identità e specificità di individui cheinteragiscono con il mondo esterno. Ciò avvenne neipaesi con una struttura sociale più solida, in parti-colare l'Italia, dove il superamento dell'impiantoottocentesco dell'istituzione manicomiale è statopossibile grazie alla cosiddetta 'Legge 180' o 'LeggeBasaglia', che nel 1978 sanciva la chiusura di tuttigli ospedali psichiatrici.

L'attività teatrale ed editorialeIl rapporto con il teatro va oltre la semplice riabili-tazione e per Letizia diviene un vero e proprio per-corso formativo con la scuola di teatro Teatès diMichele Perriera. Tra gli anni Ottanta e Novanta, ilTeatès costituiva l'avanguardia sperimentale cheha permesso alla fotografa la messa in scena di duespettacoli da lei stessa diretti: Il pianto dellaMadonna di Jacopone da Todi e Uccidiamo il chia-ro di luna. Una serata futurista. Un grande spazioviene poi dedicato alla sua attività in campo edito-riale, nel dicembre del 1986 esce il primo numerodel Grandevù Grandezze e bassezze della città diPalermo”, che si impone rapidamente come unmensile di riferimento nell'ambito del dibattito suitemi della politica, dell’ambiente, della condizionesociale della città.Nel 1992, in seguito agli attentati a GiovanniFalcone e Paolo Borsellino, ha inizio il progettodelle Edizioni della Battaglia, delle quali in mostravi sono copertine di alcuni documentari e saggi dicritica letteraria. In questi anni, Letizia dà voce alla

Mamma, militante e fotografa. L'esposizione dioltre 200 scatti in bianco e nero traccia il pro-

filo di una coraggiosa testimone della complessa edifficile realtà sociale e politica della storia italianaalla fine del secolo scorso.Il valore civile ed etico del suo lavoro non è statauna scelta iniziale ma un'esigenza nata dalla colla-borazione con il giornale L’Ora, che richiedeva per isuoi servizi delle foto di accompagnamento e così dareporter divenne la prima fotografa di un quotidia-no sul territorio nazionale. La violenza e la crudel-

tà di quella che era una specie di guerra civileimponeva di esserci per documentare e LetiziaBattaglia c'era, non solo con una buona dose diserietà e di professionalità ma soprattutto con ilcuore e il rispetto per quelle vite spezzate.Con il titolo Per pura passione, si riconosce alla foto-grafa proprio quel coraggio e quella partecipazionealla causa degli ultimi, che l'hanno sostenuta nelcontinuare scatto dopo scatto a narrare i massacrinonostante le minacce dei mafiosi. Da quest'ultimiaveva ricevuto una lettera che sembrava essere

arte Il percorso artistico e professionale di un’artista che ha sempre posto l'umanità al cent>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

50 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Letizia BattagliaPer pura passione

Al Maxxi di Roma, fino al 17 aprile 2017, i quarant'anni di una donnaforte e impegnata raccontati attraverso i vibranti scenari palermitanidi interi decenni di vita e società

Page 27: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe

disperazione e allo sgomento dopo l'attentato aigiudici Falcone e Borsellino, perché - come lei stes-sa ha spiegato - “poteva servire a creare uno spazioper il rifugio dei pensieri di tutte quelle persone chevolevano lottare contro la mafia”. Tra i servizi gior-nalistici in sala è proiettato un video La miaBattaglia, in cui la fotografa si racconta nel collo-quio al suo concittadino Franco Maresco. L’incontroravvicinato, reso possibile dall’associazioneLumpen con il contributo del Comune di Palermo,fa emergere tutti i temi presenti in mostra: la cittàsiciliana, la malattia mentale, la vita e la morte, lavecchiaia e soprattutto la fotografia.Nella maggior parte di questi progetti, Letizia si èdedicata a curare gli aspetti cruciali della sua atti-vità, dando sempre importanza alla potenza dellafotografia e giocando sulla relazione tra quest'ulti-ma e le parole, strumento di lotta al malcostumepolitico e sociale italiano.

Estetica e azione militante “Ho una grande cultura artistica, ma non so direquando mi sono espressa artisticamente. So chericercavo l'arte da quando ero piccola”, così Letiziadefinisce la sua idea di conoscenza e dimostra chele sue fotografie vanno oltre storico e sociale. In talsenso, il visitatore accede nella sezione Anthologiae inizia un viaggio nel labirintico mondo eteroge-neo, attraverso uno scenografico allestimento in filedi pannelli appesi dall'alto. In questa sala, si è coltie turbati da una complessa rete di contrapposizionicon origine nel gioco del fronte/retro delle fotografiee nella natura fortemente eterogenea dei soggettiritratti. Tale dispositivo allestitivo così avvolgente ecoinvolgente, trae le sue radici nelle sperimentazio-ni espositive concepite dagli anni Venti nel Momadi New York e sviluppate da Bayer negli anniQuaranta. Come l'esperienza statunitense, i curato-ri hanno voluto creare attorno al visitatore una

vera e propria esperienza, sollecitata da una molte-plicità di prospettive, in linea con la tecnica delgrandangolo usata dalla fotografa. Si è destabiliz-zati nel vedere il ritratto di un fratello e una sorel-la davanti alla scena del triplo omicidio in PiazzaSant'Oliva e ancora gli interni di un lussuosoPalazzo Gangi, set del Gattopardo di Viscontiaccanto la donna povera con i figli nel letto senzaacqua ed elettricità. Tra gli aspetti più peculiari alterritorio sono da segnalare le foto sui delitti dimafia e sulle processioni religiose, mentre temiquali, la desolazione, l'abbandono, la disperazione el'alienazione sono affini alle ricerche di fotograficoevi, come il ceco Josef Koudelka e la statunitenseMary Ellen Mark. Gli sguardi delle bambine ritrat-te con la palla, in Via Calderai, o ancora nellabanda musicale di Isnello, riconducono la sensibili-tà di Letizia alle immagini catturate da SallyMann, e come quest'ultima sembra avvolgere leprotagoniste in un alone d’inquieta bellezza e diprofondità misteriosa.

Oggi a 82 anni, Letizia non si stanca di ripetere che'bisogna scegliere di studiare, d'informarsi ed esse-re sempre vigili', una speranza per i giovani che èmaturata negli anni e si è concretizzata con l'istitu-zione del Centro internazionale di fotografia aPalermo, nei cantieri della Zisa. “Portare fuori daPalermo il meglio di questa città che ancora soffre diuna scorbutica organizzazione e ancora non è tra lecittà felici, anche se noi ci proviamo”, tali parolesembrano oggi una messianica premonizione alrecente annuncio del Mibact di designare Palermocittà della cultura 2018. Si spera che questi proget-ti possano davvero far decollare iniziative utili arigenerare e creare occupazioni tra i giovani del ter-ritorio.

SILVIA MATTINA

arte Portare fuori da Palermo il meglio di questa città >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

52 > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Periodico italiano MAGAZINE

Page 28: editoriale - Periodico Italiano Magazine · te. È dunque nei confronti di questo ‘oligopolio’, composto da soggetti quali Google, Facebook, Amazon e altri, che la politica dovrebbe