Direttore responsabile: Michele Guccione settimanale di prevenzione medica e di solidarietà - da un’idea di Diego Fabra

anno 5 n. 22 - 31 maggio 2010

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Ottimisti malgrado tutto

Il nostro è un giornale nato per dare buonenotizie, comunque notizie rassicuranti, oconsigli per vivere meglio o per curarsi

seguendo le indicazioni del medico di fami-glia. Ultimamente, però, ci sta capitando - edevo dire anche troppo spesso - di dovervi rac-

contare fatti assai spiacevoli, incomprensibili, che causanosofferenze alle persone per via di insensibilità, disattenzioneo imperizia da parte di chi amministra la cosa pubblica.

Pensavamo che con la chiusura del centro Alzheimer di viaLa Loggia avessimo toccato il fondo, che più giù di così ledisgrazie non potessero arrivare. Ci siamo sbagliati. Ancorauna volta una lodevole iniziativa privata, portata avanti dallaforza di volontà di privati che vivono la sofferenza sulla pro-pria pelle, viene mortificata da un sistema pubblico che,quando decide una cosa sulla carta, non pensa alle conse-guenze più ovvie. Come si fa a progettare il trasferimento di un reparto senzapensare a portarsi appresso una unità fondamentale comel'hospice dei malati di distrofia e delle altre terribili malattieneuromotorie? Per quale scopo, se poi è così semplice can-cellare con un tratto di penna la vita di centinaia di pazienti,per tutti questi anni i medici del reparto si sarebbero sacrifi-cati realizzando cure d'eccellenza fuori orario di lavoro? E'davvero difficile non pensare male.

Ma non lo vogliamo fare. Vogliamo essere ottimisti non-ostante tutto e sperare che il buon senso questa volta pre-valga. Il primo incontro con il direttore degli ospedali VillaSofia-Cervello lascia margini ad una possibile soluzione.Pensiamo per un solo attimo a chi non può muovere i proprimuscoli. Preghiamo per loro e per chi dedica la vita ad aiu-tarli.

editoriale

di Michele Guccione - micheleguccione@nellattesa.it

Una lettera aperta al Dirigente preposto degli Ospedali Riuniti"Villa Sofia Cervello" e all'Assessore alla Sanità per scongiurare ilventilato e temuto smantellamento del Mini Hospice "Tonino

Finocchio" destinato alla prevenzione e cura delle complicanze cardio-respiratorie nelle malattie neuromuscolari, costituito presso l'Ospedale"Cervello", grazie ad un finanziamento pubblico ottenuto dalla sezionedi Palermo dell'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare.Ma come si è arrivati all'attuale situazione, paventata dalla UILDM? Aseguito della recente fusione degli Ospedali Villa Sofia e Cervello, èstato formalmente disposto l'accorpamento del reparto Pneumologia II(che si trova al 1° piano, ove attualmente è ubicato il Mini Hospice),con la Pneumologia I (al 2° piano). Il provvedimento comporterà, difatto, lo smantellamento del Mini Hospice.La struttura, progettata con criteri di modernità e funzionalità, è costi-tuita da due stanze, con quattro posti letto, predisposti per due amma-lati e due accompagnatori, per la cura delle complicanze cardio respi-ratorie delle malattie neuromuscolari. L'Hospice costituisce la feliceconclusione di un percorso durato circa quindici anni, con un lavorosistematico di valutazione cardio respiratoria dei pazienti affetti dadistrofia muscolare e delle patologie affini.Grazie all'attività di prevenzione e cura, svolta anche in collaborazio-ne con la UILDM (che ha dato all'Ospedale Cervello il supporto di medi-ci volontari e di apparecchiature mediche), la mortalità registrata neglianni passati a causa di alcune tra le più devastanti malattie neuromu-scolari (come la Duchenne) ha subito un brusco decremento. Nel 2001l'Ospedale, a seguito di un finanziamento ottenuto dall'associazionepresso l'Assessorato alla Sanità, disponeva già di due apparecchiaturedi assistenza meccanica alla tosse. Negli anni seguenti, l'impegnodell'Associazione ha trovato risposte concrete da parte della Presidenzadella Regione Siciliana, che ha concesso un contributo di 60.000 eurofinalizzato, appunto, alla realizzazione del Mini Hospice. Non esistealcun altro ospedale in Sicilia che possieda strutture e competenzeanaloghe per la cura delle complicanze respiratorie dei pazienti neu-romuscolari. Le stanze, infatti, sono state pensate per i disabili, l'a-

segue a pagina 7

Distrofia muscolare: a rischio il Mini-Hospice

di Franca Barra - redazione@nellattesa.it

attualità31 maggio 2010nell’attesa...2

L'assessore Russo: "In Sicilia l'assistenza pediatrica è garantita"

"L'assistenza di primo esecondo livello aibambini cardiopatici,

assicurata oggi dall'ospedale"Civico" di Palermo, non è inalcun modo messa a rischio. Inparticolare, continueranno adessere assicurate la diagnosti-ca prenatale e neonatale, leprocedure di stabilizzazioned'urgenza del neonato e delbambino cardiopatico e tuttele attività connesse al percorsodiagnostico - terapeutico pre-chirurgico e post-chirurgico.Non stiamo smantellandonulla, anzi ci stiamo preoccu-pando di migliorare l'assisten-za realizzando un modello vir-tuoso che sarà un punto diriferimento in Italia. Chi sostie-ne il contrario, magari alimen-tando le legittime preoccupa-zioni dei genitori, mentesapendo di mentire". Lo hadetto con chiarezza l'assesso-re regionale alla SaluteMassimo Russo, al termine diuna riunione che si è svolta inassessorato alla presenza deigenitori di alcuni bambini car-

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le pillole del farmacistarubrica a cura del dr. Roberto Tobia

La sensazione di pesantez-za alle gambe è il primosegnale della stasi venosa,cioè del rallentamento delflusso sanguigno che vadalla periferia al cuore. Le

vene degli arti inferiori spingono il sangue dal basso verso l´alto, ma,quando perdono elasticità, il sangue comincia a ristagnare all´internodei capillari faticando a risalire. In questo caso, una parte di sangue fuo-riesce dal letto venoso, addensandosi nei tessuti e causando gonfiore.Tale sensazione si accentua durante il periodo estivo, ma il disturbo sipresenta in modo più o meno intenso durante tutto l´anno, quando ilsoggetto resta in piedi o seduto per troppo tempo durante la giornata.La stasi venosa si manifesta con sensazioni di pesantezza, stanchezza edolore alle gambe e ai polpacci. La sedentarietà accentua il problema.Questi disturbi possono e devono essere risolti. Essi rappresentano il"primo campanello d´allarme" di un´alterazione della circolazione checolpisce gli arti inferiori. Sono poche le regole da seguire per la salutedelle gambe. La prima regola è fare movimento: passeggiate, gite inbicicletta, ma anche la semplice salita e discesa delle scale aiutano a sti-molare la risalita del sangue verso il cuore. La seconda è tenere legambe sollevate mentre si riposa per ridurre la stasi venosa e la sinto-matolologia associata. La terza è tenere sotto controllo il peso corporeopoiché il sovrappeso aumenta il carico sugli arti inferiori. Inoltre, un´ali-mentazione sana e leggera impedisce che i grassi assunti in eccesso sidepositino nel sangue indurendo le pareti delle vene. E´ consigliabileconsumare molta frutta, soprattutto quella ricca di vitamina C (kiwi eagrumi con effetti diuretici), ma anche i mirtilli ricchi di bioflavonoidi,sostanze che rendono più resistenti le pareti dei capillari. In farmacia sitrovano integratori a base di biofllavonoidi del mirtillo e di vite rossa ,capaci di contrastare efficacemente la stasi venosa e di ridurre senso dipesantezza, tensione, dolore e stanchezza degli arti inferiori.

La stasi venosa

Direttore responsabile: Michele Guccione micheleguccione@nellattesa.it

Direttore editoriale:Diego Fabra diego@fabra.biz

Progetti e impaginazione:Sergio Fabra sergio@fabra.biz

In redazione: Giusy Egiziana Munda giusymunda@nellattesa.it

Hanno collaborato a questo numero:Diego Fabra diego@fabra.bizFranca Barra redazione@nellattesa.itKatia Li Citra katialc79@yahoo.itGiusy Egiziana Munda giusymunda@nellattesa.itStudio Nutrizione e Dietetica

Responsabile commerciale: Marcello Barbaro commerciale@nellattesa.itcell: 3401211397

Comitato etico scientifico:Maurizio Crispi coordinatoreGiovanni Alberti medicina esteticaSilvio Buccellato servizi sanitari pubbliciGaetano Cappellino diagnostica per immaginiAngelo Coco prodotti farmaceuticiSalvatore Crispi diverse abilitàMonica D'Addelfio pedagogica clinicaDiego Fabra medicina InternaMariella Falzone area socialeSergio Fasullo cardiologiaNicola Garofalo endocrinologia

Edizioni Associazione Nell’attesa - Palermo

settimanale di prevenzione medica e di solidarietàda un’idea di Diego FabraRegistrato presso il Tribunale di Palermo al n° 11 del 29 maggio 2006

Aurelio Guarraci veterinariaRosanna Imburgia geriatriaSalvino Leone bioeticaMilena Lo Giudice pediatriaVincenzo Sortino medicina naturale e omeopatiaSilvia Tinaglia psicologiaMaria Rosaria Valerio oncologia

Redazione, uffici: Via Vaccarini 36 - Palermo Telefono: 0916255846 - 0919760831e-mail:redazione@nellattesa.it - sito web:www.nellattesa.it

Distribuzione:Associazione Nell’attesa

Stampa:Sprint s.a.s.Via Telesino 18/a Palermo - Tel. 091405411

Questo numero è stato stampato in 20.000 copieChiuso in tipografia il 25 maggio 2010

Un modulo (mm. 48x20): Euro 25,00Una pagina: 48 moduliAbbonamento sostenitore: 100,00 EuroIl giornale viene distribuito in oltre 400 punti di Palermo e provincia

Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l’opinione degli autori.

E’ consentita la riproduzione anche parzialecitandone la fonte.

nell’attesa...

DOTT. GIOVANNI ALBERTI Medicina Estetica, dello Sport e del BenessereVicepresidente nazionale dell’A.I.d.Me.Via M.se di Villabianca, 229 Cell. 3488556496 - Tel. 0917308553

TRATTAMENTO DELL'ADIPOSITÀ LOCALIZZATA

Ai lettori del giornale "nell'attesa…" che intendono sottoporsi ad un ciclo di sei sedute di cavitazione ad ultrasuoni saràomaggiata una seduta presentando una copia del settimanale

diopatici. "Stiamo realizzando- prosegue Russo - un modelloassistenziale di eccellenza, inlinea con gli standard naziona-li e internazionali, secondo cuiè prevista una solaCardiochirurgia pediatrica diterzo livello ogni sette milionidi abitanti.Attualmente, la struttura del-l'ospedale "Civico" di Palermonon è adeguata a garantire lecondizioni di sicurezza: da quila decisione di spostare tem-poraneamente l'attività diCardiochirurgia pediatricaall'ospedale "San Vincenzo" diTaormina, in attesa che neiprossimi mesi venga allestitoall'ospedale "Cervello" diPalermo - che diventerà ilnuovo centro di riferimentoregionale per tutte le attivitàpediatriche di eccellenza - ildipartimento di Cardiologia eCardiochirurgia che è già statoprogettato in collaborazionecon l'ospedale pediatrico"Bambin Gesu'" di Roma, cherappresenta un punto di riferi-mento per l'assistenza in

Europa". L'assessore Russochiarisce che la nascita delnuovo dipartimento di eccel-lenza, dal punto di vista tem-porale, non è in alcun modolegato alla realizzazione delnuovo Centro di eccellenzamaterno infantile, il Cemi, i cuilavori, cominciati due settima-ne fa, saranno ultimati entrodue anni e mezzo."Negli ultimi giorni - aggiungeRusso - ho anche letto dichia-razioni secondo cui aTaormina non ci sarebbe nean-che il punto nascita: niente dipiù falso. Purtroppo, sono due

anni che mi trovo a doverribattere, con i fatti, a dichia-razioni spesso non documen-tate di chi - per il ruolo chesvolge - dovrebbe avere mag-giore senso di responsabilitàe, invece, cerca di difendereinteressi diversi da quelli deimalati, strumentalizzando ildolore e i bisogni delle gente".Proprio la scorsa settimana,l'assessore Russo ha firmatoun decreto con il quale vieneriorganizzata in Sicilia tuttal'attività di Cardiologia eCardiochirurgia pediatricadisegnando un'organizzazioneassistenziale capillare che pre-vede la presenza in tutta l'iso-la di strutture di primo esecondo livello, collegate inrete con un'unica struttura diterzo livello, quella che,appunto, garantisce gli inter-venti di alta complessità.Al riguardo, la settimana scor-sa è stata convocata unariunione operativa in assesso-rato con i dirigenti dell'ospe-dale "Cervello" e dell'ospedale"Civico" di Palermo.

Secondo il rappresentante del Governo la Regione sta realizzando un modello assistenziale di eccellenza

Fonte: Ufficio Stampa Presidenza della Regione Siciliana - ufficiostampa@regione.sicilia.it

L’assessore Massimo Russo

medicina31 maggio 2010

Applicato per la prima voltain Italia un protocollo dilegalità nella sanità privata

in collaborazione con il sistemapubblico. Le due case di curadell'Aiop, la Santa Barbara diGela e la Regina Pacis di SanCataldo, firmatarie lo scorso feb-braio del protocollo con l'Aziendasanitaria provinciale diCaltanissetta, hanno attivato leprocedure di controllo interne edesterne previste dall'accordo el'Asp ha inserito sul proprio sito(www.asp.cl.it/anteprima) iltesto del protocollo, le procedu-re applicate, i dati e gli elenchiforniti dalle due case di cura pri-vate, rendendo così l'ospedalitàprivata nissena, accreditata dalservizio sanitario pubblico, una"struttura di vetro". L'assessore regionale alla Sanità,Massimo Russo, al quale è statopresentato il protocollo, haapprezzato il forte valore dell'i-niziativa, che aderisce allo spiri-to della riforma del sistema sani-tario, ponendo al centro dell'at-tività sanitaria l'etica, l'attenzio-ne per i pazienti, la sicurezza, la

trasparenza, la correttezza delleprestazioni erogate a carico delServizio sanitario nazionale e ilcontenimento dei costi. Per que-ste ragioni, Russo ha auspicatoche il protocollo di legalità siaesteso al più presto a tutte lealtre province dell'Isola.In dettaglio, le procedure di con-trollo interne riguardano la sele-zione dei fornitori (art. 29 eseguenti del protocollo Aiop-Asp), il controllo del sistema deipagamenti e la tracciabilità delleoperazioni finanziarie (art. 42), idoveri di trasparenza nell'assi-stenza ai pazienti (art. 43).

Le procedure esterne, che coin-volgono l'Asp, sono relative aicriteri d'informazione e traspa-renza nelle relazioni con le pub-bliche amministrazioni (art. 58)e l'esposizione sul sito dei certifi-cati antimafia, dei certificati diregolarità fiscale e contributiva,dell'elenco nominativo dei medi-ci operanti presso le due struttu-re e i loro curricula, dell'organi-gramma tecnico e infermieristi-co, del numero di prestazioni perreparto, dell'incidenza dei Drg(rimborsi dalla Regione) perreparto, delle attività inappro-priate per reparto, del budget

assegnato dalla Regione."Esprimo soddisfazione per que-sta iniziativa - ha dichiaratoPaolo Cantaro, dirigente genera-le dell'Asp di Caltanissetta - chesi muove in coerenza con il per-corso di sinergia pubblico-privatoche abbiamo avviato a febbraio,con l'obiettivo di fornire unamaggiore e migliore risposta aibisogni dei cittadini. Auspico chela collaborazione prosegua perdefinire ulteriori punti qualifi-canti del servizio sanitario nelterritorio"."La pubblicazione sul sito dell'Aspdei dati clinici ed economicidelle case di cura private - haaggiunto Francesco Crimaldi,presidente dell'Aiop diCaltanissetta - costituisce per noiun'ulteriore conferma di serietàe credibilità, tiene lontani ele-menti di inquinamento che dan-neggiano l'immagine e la qualitàdel nostro sistema, e rappresen-ta il primo passo di una collabo-razione fra aziende pubbliche eprivate in campo sanitario sem-pre più tesa a migliorare l'assi-stenza ai cittadini".

3A Caltanissetta applicato per la prima volta in Italia un protocollo di legalità nella sanità privata

Fonte: Ufficio stampa dell'AIOP di Caltanissetta

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Il Santa Barbara Hospital di Gela

medicina31 maggio 2010 4

Il dott. FabioB e r n e t t i ,responsabile

del reparto orto-pedico dellaCasa di cura S.Barbara di Gela,

ha sempre avuto un'attenzioneparticolare alla chirurgia delginocchio. Infatti, oltre il 50%degli interventi chirurgici da luitrattati riguardano la protesi delginocchio. L'attenzione posta aquesto campo della chirurgia daparte del Dott. Bernetti ha con-sentito al S. Barbara di ottenereil particolare riconoscimento nel2008 a Dublino - in occasione del30°anniversario della protesi delginocchio LCS (la più importantenel mondo) - di "Centro di eccel-lenza"per aver impiantato, conottimi risultati, seicento protesiLCS.La protesi del ginocchio rappre-senta una soluzione radicale,definitiva e irreversibile alleforme incurabili dell'artrosi, lad-dove la medicina, la fisiochinesi-terapia, o la terapia infiltrativa(che grande spazio ha preso negliultimi anni con la tecnica notacome viscosupplementazione)non danno più alcun risultato. E'a questo punto, dunque, cheinterviene la chirurgia con lasostituzione cartilaginea dellasuperficie articolare, per ridarerealmente una funzionalità pres-soché normale al ginocchio artro-sico. E' da sottolineare l'impor-tanza della parola "irreversibile"perché in essa risiede il veromessaggio per il paziente, maanche per l'utente che vuoleavere maggiori informazioni sulleprotesi del ginocchio e, soprat-tutto, sui risultati funzionali diquesto importante interventochirurgico. Ma dove sta il verosenso dell'irreversibilità dell'im-pianto di protesi del ginocchio?Il chirurgo ortopedico opera il

di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it

Bernetti: “Al Santa Barbara un ambulatorio di prim'ordine per l'impianto ed il controllo delle protesi al ginocchio”

ginocchio artrosico doloroso edinvalidante con l'intento di ridareal paziente un ginocchio nondoloroso e funzionante. Ma, perfare questo, lui asporta legamen-ti, capsula articolare e cartilagi-ne, seppur non usurata, perimpiantare tre componenti: unofemorale, uno tibiale ed uninserto in materiale polietilenico(l'elemento che permette ilmovimento del ginocchio). Daquesto punto in poi non si puòpiù tornare indietro e qui entrain campo il senso del termine"irreversibile", in quanto non èpiù possibile ricreare i legamentiasportati e rimettere la cartilagi-ne tolta. Fare passare il messag-gio fondamentale di questa chi-rurgia è, dunque, più che neces-sario perché il paziente com-prenda che il ricorso all'interven-to di artroprotesi è inevitabilequando la qualità della propriavita è diventata simile a quella diun invalido. Solo allora può deci-dere di rischiare la demolizionedella propria articolazione afavore di un impianto di artro-protesi, che potrebbe non dare ilrisultato sperato.E allora a quale chirurgo ci si puòaffidare? A demolire un'articola-zione sono buoni tutti i chirurghiortopedici, ma a ricostruirla fun-zionante ed indolente, non sonocapaci tutti. Molti, infatti, bada-no più alle caratteristiche delleprotesi, con dei vincoli internialle stesse, e ad esse affidando lastabilità e la funzionalità delginocchio, piuttosto che allecomponenti anatomiche rimaste,con gravi ripercussioni sulladurata dell'impianto e con laricomparsa precoce del doloreche comporta, nei casi più gravi,la necessità di sottoporre ilpaziente ad un altro interventoper la sostituzione dell'artropro-tesi.E' la constatazione di queste

problematiche che ha portato ildott. Bernetti alla ricerca dellapossibile protesi ideale che,come egli stesso afferma, in veri-tà non esiste: una protesi chepossa soddisfare i due concettifondamentali di articolazioneartificiale e movimento senzavincoli, senza costrizioni. Tuttoquesto garantirebbe una maggio-re durata della protesi e l'assen-za del dolore per il paziente,visto che la libertà di movimentoriduce l'usura di una protesi neltempo. Così è giunto alla convin-zione che utilizzare una protesiche abbia una sua mobilitàintrinseca e la possibilità di con-servare il legamento crociatoposteriore sia oggi il meglio cheun chirurgo ortopedico possafare quando impianta un'artro-protesi di ginocchio a prescinde-re dal sesso e dall'età del pazien-te. Infatti, se si opera un pazien-te giovane, bisogna cercare digarantire la maggiore durata e lamaggiore mobilità possibili dellaprotesi. Ma, bisogna cercare digarantire un'ottima stabilità pro-tesica e senza vincoli anchequando s'interviene su un pazien-

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te anziano o, peggio, su unapaziente anziana ed osteoporoti-ca, se non si vuole rischiare chela protesi si scolli rapidamentedall'osso a causa di una scarsatenuta.In considerazione di ciò, il dott.Bernetti ha impiantato da sem-pre protesi LCS Depuy (la primaprotesi a menischi mobili proget-tata più di 30 anni fa e ancoraoggi considerata il Gold standardnella chirurgia protesica delginocchio) a tutti i pazienti,senza alcuna differenza di età esesso, con risultati veramentesoddisfacenti, come documenta-to dal registro protesico di cui laCasa di cura Santa Barbara si èprovvista da anni e che rappre-senta un vero passo avanti nellaricerca della qualità dei risultatiottenuti. Tutti i pazienti,infat-ti,sono registrati e controllatiperiodicamente al fine di valuta-re e validare la sopravvivenzadell'impianto protesico, maanche per seguire con maggiorattenzione gli impianti dolorosiper prevenire possibili complica-zioni nel tempo se lasciati a sestessi."Credo che, per avere l'appellati-vo di Centro di eccellenza, nonbasti dire di fare 200 o 300 e piùprotesi all'anno", sostiene il Dott.Bernetti, "ma sia più importanteriuscire ad impiantarne tantequante si sia in grado di seguirenel tempo, effettuando gratuita-mente i controlli periodici egarantendo al paziente un "effet-to protezione" dell'impianto neltempo. Sotto questo profilo rin-grazio la proprietà della Casa dicura Santa Barbara che, non solonon mi ha ostacolato,ma, anzi,mi ha appoggiato nella creazio-ne di un ambulatorio dedicatoalla raccolta dati delle protesiche mi stimola ogni giorno a con-frontarmi con gli altri per miglio-rami".

Il Dott. Fabio Bernetti

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ASSISTENZA MEDICA 24 ORE SU 24 ORE

rubriche31 maggio 2010 5

La scienza in giardino

Alcuni giorni orsono si è tenuto un seminarioa cui sono stato invitato. Il tema: "Giornatedi studio di fitoterapia". La fitoterapia è

scienza antichissima e sempre nuova: riguarda laconoscenza delle piante, dei fiori, dei semi, deicicli vitali, delle risorse naturali. Possedernequalche "segreto" sarebbe giusto e importante

per essere un buon medico. Considerato tutto ciò e che a me lanatura affascina, decido di andare. Il docente del seminario èaffascinante, carismatico, profondo conoscitore della materia.Un cultore, laureato in biologia e in medicina, altresì, interessa-to alla filosofia e alla teologia, alla storia e alla fisica. Parlafacendo continui riferimenti a nozioni, curiosità, dati statistici,formule chimiche, leggende e verità. Al di sopra di tutto questo, sembra trionfare il rispetto per lanatura. Pur essendo sapiente e dotto comunica, soprattutto,quello che a me sembra l'atteggiamento più giusto per un uomodi scienza: mai sentirsi padroni, mai mostrarsi sazi del sapere. Laricerca, in fondo, è il motivo più profondo della nostra esistenza.Cercare una soluzione ai mali vuol dire conoscere sempre di piùil bene, la perfezione, l'equilibrio. E non siamo solo noi, nel terzomillennio, a essere abili a far tutto questo, perché la storia mil-lenaria delle civiltà è tutta intessuta di ricerca. Allora, sembra davvero magico ripercorrere, per esempio, i codi-ci della farmacopea antica, scoprendo che tanta scienza di oggi èfiglia della saggezza antica, e che non fa certo male dare unosguardo alle culture millenarie. Se oggi la tecnologia scomponel'atomo, spesso è per aiutare a spiegare ciò che uomini di scien-za, anticamente, traevano da osservazioni attente e da intuizio-ni luminose. Ciò che mi attrae molto è constatare che scienza, fede, antropo-logia e filosofia sembrano, qualche volta, parlare un linguaggiosimile: quello della meraviglia. Come quella che sembravanosuscitare i giardini in cui noi, invitati al delizioso seminario, era-vamo immersi, tra canti d'uccelli sotto il sole splendido di unmaggio siciliano.

punti di vista

di Diego Fabra - diego@fabra.biz

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Alcuni vantaggi della soiaa cura dello Studio Nutrizione e Dietetica

La leguminosa che contiene più isoflavoni è la soia: questacaratteristica ne ha reso vieppiù importante l'introduzionenella dieta settimanale, anche sulle nostre tavole. Gli isofla-

voni sono veri e propri ormoni vegetali, simili agli estrogeni, dallenumerose e interessanti proprietà sul metabolismo dei grassi.Tutto nasce da un importante studio riportato nel 2006sull'American Journal Clinical Nutrition. Per un periodo di circadue mesi veniva somministrata a soggetti maschi di quasi tren-t'anni una dieta a base di proteine del latte, in seguito sostituitacon proteine della soia, a concentrazione crescente. I risultati sucolesterolo, HDL, LDL, apoA e apoB (tutti parametri per la valu-tazione dei grassi nel sangue) erano tutti a favore delle proteinedi soia. Un aiuto vien dato, così, alla menopausa, alle alterazionisenili dell'immunità, alle diverse condizioni carenziali. Infatti, lasoia è ricca di ferro sotto forma di ferritina, altamente assimila-bile. Gli studi sembrano aprire sempre nuovi fronti di interesse inmerito a questa preziosa leguminacea, ancora troppo sottovalu-tata dalla nostra cultura alimentare: in America se ne raccoman-da un'assunzione giornaliera di almeno 25 grammi al giorno per isuoi benefici effetti sulla bilancia insulina-glucagone e sulla pro-tezione cardiovascolare.

FRITTATA DI ASPARAGINA E INSALATA DI CIPOLLE ALLA SOIA

INGREDIENTI (per due persone): 3 uova, 500 gr di asparagina, 160gr di cipolle rosse di Tropea, 1 limone spremuto, 2 foglie di men-tuccia, 1 cucchiaino di olio extravergine d'oliva, 1 cucchiaio disalsa di soia, sale e pepe.Al posto del riso integrale potete usarela stessa quantità del cosiddetto "riso selvaggio", che non è pro-priamente riso, ma una graminacea di origine nordamericana, laZizzania sativa.

PREPARAZIONE: Pelare le cipolle, tagliarle finemente a juliennee porle in una bacinella. Salare abbondantemente e lasciarle inmarinatura per almeno un paio d'ore. Passato questo tempo,sciacquare per bene e a lungo le cipolle per privarle del sale,asciugarle con cura, tamponando tra fogli di carta assorbente emetterle in una bacinella. Condire le cipolle con il succo di limo-ne, la salsa di soia, il pepe e assaggiare per capire se è il caso disalare leggermente. In una terrina rompere e battere le uova,salare e pepare. Lavare l'asparagina, eliminare la parte finaledel gambo più legnosa (nel caso non fosse reperibile l'asparagi-na, ripiegare sugli asparagi; in questo caso, pelarne i gambi).Lavare accuratamente e tagliare non troppo finemente. In unapentola portate a ebollizione dell'acqua salata, cuocervi per 5minuti circa l'asparagina. Scolare e unire le uova. Scaldare il cuc-chiaino di olio in una padella antiaderente, versarvi le uova bat-tute con l'asparagina, lasciar cuocere per un paio di minuti, quin-di, con l'aiuto di un coperchio, girare la frittata e cuocerla peraltri 2 minuti. Servirla calda o, eventualmente, anche fredda,accompagnandola con l'insalata di cipolle alla soia.

“Mangiarbene” rubrica di nutrizione e dietetica

Venerdì 4 giugno avverrà la presentazione del libro "Le mie settevite, chiamando cancro il cancro" del Dott. Sergio Audino pressola Sala Magna di Palazzo Chiaramonte - Steri, in piazza Marina61 a Palermo, con inizio alle ore 18.15. Il libro racconta le vicen-de di un medico divenuto anche paziente, quindi, della sua espe-rienza umana e professionale della malattia e dell'importanzadella prevenzione e della ricerca scientifica sul cancro, alla qualesaranno devoluti i proventi del libro. Come ha osservato l'autore:"Statisticamente uccide di più una diagnosi tardiva che lo stessotumore. Oggi la prevenzione è riconosciuta e rappresenta unadelle più importanti carte vincenti sul cancro" (c. b.)

Allo Steri presentazione del libro "Le mie sette vite chiamando cancro il cancro"

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veterinaria31 maggio 2010 6

Siamo sici-liani, vivia-mo su una

splendida isolacircondata dalmare e il pesce

è uno degli alimenti principalidella nostra dieta e dellanostra cucina. Se abbiamo acena ospiti importanti, nonpossiamo che preparare pie-tanze a base di pesce, rigoro-samente fresco. Per pesce "fre-sco" s'intende quello appenapescato che passa dalla barcadirettamente sui nostri piattinel giro di pochissimo tempo.Se, tuttavia, non riusciamo atrovare del pesce fresco acausa delle pessime condizio-ni meteorologiche, o se voglia-mo spendere un po' meno, ilpesce surgelato può costituireuna valida alternativa al pesceacquistato sui banchi del mer-cato. Sembra assurdo, ma laspiegazione è semplice e sibasa sui metodi di conserva-zione. Le carni del pesce sonomolto delicate e tendono adecomporsi molto velocemen-te subito dopo la pesca, tantopiù velocemente quanto piùalta è la temperatura ambien-tale. Il processo di decomposi-zione è provocato dagli enzimi

Pesce surgelato? Solo se le procedure di congelamentovengono avviate quando è stato appena pescato

generati dai batteri presentisulla pelle e nell'apparatogastrointestinale. Una decom-posizione avanzata producecattivo odore, nonché l'altera-zione del sapore. Per rallenta-re l'azione degli enzimi, ilpesce appena pescato, toltodalle reti, viene coperto dighiaccio e poi stivato in cellerefrigerate fino all'arrivo inporto. Questa tecnica è detta"refrigerazione", e consiste nelconservare il pesce coperto dighiaccio in frigorifero ad unatemperatura che oscilla tra gli0° e i +5°C. Il pesce mantienele caratteristiche organoletti-che e i valori nutritivi, quindianche il famoso "sapore dimare", ma può conservarsi inquesto stato per non più diquattro - cinque giorni. Così èmolto probabile che il pescedel banco abbia già tre o quat-tro giorni e non sia freschissi-mo, ma sarà, comunque, com-mestibile e buono.Quando, invece, i peschereccistanno in mare per un tempopiù lungo, si rende necessarioprocedere alla "surgelazione".La surgelazione avviene diret-tamente a bordo attraversospeciali impianti frigoriferi,detti "abbattitori", in grado di

di Katia Li Citra - Ordine dei Veterinari di Palermo - katialc79@yahoo.it

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abbattere la temperatura delpescato rapidamente attornoai 40°- 45 °C sottozero.Dopodiché i pesci vengonoconservati alla temperatura di"surgelazione" di -18°C.Durante la "surgelazione" neglialimenti si formano cristalli dighiaccio che bloccano total-mente l'azione degli enzimi enon danneggiano le celluleperché sono cristalli di minu-scole dimensioni. Pertanto, ilpesce surgelato con gli abbat-titori, una volta scongelato,sarà molto simile al prodottofresco in termini di turgidità,valori nutrizionali e caratteri-stiche organolettiche.Lo stesso non può dirsi delpesce congelato nel frigoriferodi casa. Nei comuni frigoriferiil raggiungimento della tempe-ratura di -18° avviene più len-tamente e ciò comporta che

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l'acqua contenuta nelle carni,solidificandosi, formi cristallidi ghiaccio di grandi dimensio-ni che danneggiano irrimedia-bilmente le cellule. L'azionedei microrganismi sarà blocca-ta, ma, appena decongelato, ilpesce inizierà a perdere liqui-do tissutale (nel quale sonocontenute tutte le sostanzenutritive), presenterà le carnipiuttosto flaccide e non sapràdi niente. Nella surgelazione,quindi, a fare la differenzasono: la rapidità di discesadella temperatura e il suomantenimento costante a -18°.Se saranno rispettate questedue prerogative, se il pescesarà surgelato appena pescatoe consumato entro la dataindicata dal produttore, possoassicurarvi che a stento rico-noscerete la differenza conquello fresco. Se, tuttavia, vitrovate una mattina al mercatodel Capo, nel momento in cuiarrivano le cassettine di legnopiene di pesciolini vivi e guiz-zanti, allora vi consiglio viva-mente di approfittarne.Mettete da parte l'idea delpesce surgelato e deliziatevicon una bella frittura di pescemediterraneo, in questo casosicuramente fresco.

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rubriche31 maggio 2010 7

pertura delle porte è stata calcolata sullemisure delle carrozzine, gli spazi sono staticalcolati a misura per gli spostamenti e cosìvia. Con un piccolo sforzo ingegneristico èstato ottenuto un grande risultato che sareb-be assurdo perdere. I pazienti provengonodalla Sicilia Occidentale. Il grado di soddisfa-zione è alquanto elevato e poiché il numerodei pazienti che vengono ricoverati presso ilMini Hospice è notevolmente aumentato, sirenderebbe necessario aggiungere altri dueposti letto (confluiscono anche i pazienti diFamiglie SMA e AIAS nonché i pazientidell'Associazione Italiana Glicogenosi), ondeevitare lunghe liste d'attesa per i ricoveri. L'obiettivo è che la struttura, così faticosamen-te costituita negli anni, continui a rappresen-tare anche per i prossimi anni il riferimentodei pazienti neuromuscolari nella Sicilia occi-dentale (e non solo) per la cura delle compli-canze cardio respiratorie e che possa esserepotenziato per rispondere alle aumentate esi-genze dei pazienti, che in tal modo riesconoad evitare i lunghi e costosi "viaggi della spe-ranza" in strutture sanitarie del Centro Nordd'Italia, anche solo per essere sottoposti aicontrolli periodici. Al momento in cui scrivia-mo, un primo incontro con il Dirigente prepo-sto degli Ospedali Riuniti "Villa Sofia -Cervello" non ha prodotto i risultati sperati. Ivolontari della UILDM hanno, quindi, deciso diproseguire nella loro protesta, chiedendo chesi lasci il Mini-Hospice dove si trova e chepossa continuare a funzionare come sempre.

Distrofia muscolare: a rischio il Mini-Hospice

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Inaugurato il portale italiano del giovane medicoIl Segretariato Italiano Giovani Medici haideato e realizzato il primo portale italianodel giovane medico, prezioso strumentoweb a supporto dei giovani medici italiani,attraverso il quale saranno reperibili tuttele informazioni di riferimento per quanti siaffacciano alla professione medica. Il por-tale è stato inaugurato già dal 26 maggioscorso ed è consultabile all'indirizzo tele-matico www.giovanemedico.it. La registra-zione al portale è gratuita ed include unservizio di newsletter. Attraverso il portaleil S.I.G.M. offre servizi in termini di forma-zione, occasioni di lavoro e perfeziona-mento in Italia ed all'estero, di accesso allaricerca scientifica, senza mancare di cura-re una corretta informazione e formazionesugli aspetti tecnico legislativi.

Importanza della densità mammariaSe nel corso degli anni la densità dellamammella si riduce, questo potrebbe esse-re letto come un segnale di un minorerischio di carcinoma mammario. Lo ipotiz-za la studiosa della Mayo Clinic, CelineVachon, che ha analizzato i dati relativi aquasi ventimila donne.

Robot opera il cuorePer la prima volta al mondo, per interveni-

re sul cuore è stata utilizzata una posta-zione robotica in remoto. E' accaduto aLeicester, dove esperti dell'Università e delGlenfield Hospital hanno effettuato unintervento cardiaco usando questa pioneri-stica tecnica.

Cellule staminali per guarire l'asmaUn gruppo di scienziati dei NationalInstitutes of Health statunitense statestando una tecnica per ridurre la rispostainfiammatoria che provoca l'asma utiliz-zando cellule staminali. La sperimentazio-ne è stata illustrata sulle pagine diProceedings della National Academy ofSciences e, per ora, è stata condotta solosui topi.

Parodontiti e prostatiti: possibile un collegamento? I ricercatori della University School ofDental Medicine hanno condotto uno studioper comprendere se disturbi parodontali eprostatiti possano essere collegati. Il coor-dinatore della ricerca ha spiegato che, leparodontiti sono collegate a un innalza-mento dei livelli di infiammazione e che idisturbi parodontali sono già stati collegatia problemi cardiaci, diabete e artrite reu-matoide: "siamo alla ricerca di un possibilecollegamento anche tra prostatite e questepatologie".

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