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1 “e il Verbo si fece carne…” Gv 1,14 www.emmaus-associazione.org

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“e il Verbo si fece carne…” Gv 1,14

www.emmaus-associazione.org

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PRESENTAZIONE

“ALLA RICERCA DELLE NOSTRE RADICI TRASCENDENTI”

Dopo aver letto l’ultimo libro di Don Luigi Verzè “Io e Cristo” Ed. Bompiani, il nostro cuore ha avuto un sussulto di gioia, in particolare perché questo sacerdote-medico-manager ha saputo illustrare, in maniera comprensibile all’intelligenza umana, il mistero dell’Incarnazione e le conseguenze imprescindibili sull’intera umanità. . Riteniamo che Don Verzè, che ha scritto il suo libro sotto l’impeto del suo grande amore per Cristo, non si dolga se noi ne riprendiamo alcune parti per motivo di evangelizzazione. Il metodo prescelto è stato quello di focalizzare l’interesse su quattro elementi tematici, estrapolare dal ricco contesto del libro le espressioni dello scrittore senza modificarle, aggiungere tra parentesi alcune congiunzioni, avverbi, soggetti o complementi necessari alla comprensione della costruzione così fatta del periodo. Ringraziamo anche il pittore Diego Penacchio Ardemagni che ci ha concesso l’uso delle sue opere. Saranno immagini efficaci per rappresentare visivamente alcuni concetti. Come è nostro costume, intendiamo scrivere per la gente comune, quindi utilizzeremo le espressioni del testo ( componendole come in un puzzle), in modo che l’esiguità delle pagine inviti alla lettura. Auspichiamo che la sintesi dei concetti, quasi un compendio, possa aiutare il lettore nella comprensione dei grandi misteri della fede e del mistero ancora più grande dell’uomo. I richiami saranno alle Sacre Scritture bibliche. La nostra fede ci spinge a credere nel miracolo. Crediamo che Dio si serva di ogni tipo di esperienza per arrivare al cuore dell’uomo. Crediamo che il dolore abbia il senso del riscatto, perché chi lo vive riempie i suoi pensieri di domande, silenzi, riflessioni sul senso della vita. La fede può essere incagliata in dubbi e incredulità. Ma quando arriva la Grazia, che trasforma e libera, il dolore, anziché pietra crudele, può aprire al mistero e alla gioia che scaturisce dalla consapevolezza di essere amati da Dio. Potessimo tutti, di fronte alla prova, dire come Gesù (Gv. 9,3) “…è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio” Il contenuto del libro di Don Luigi Verzè, cui suggeriamo fare riferimento per la lettura e la riflessione( IO E CRISTO Ed. Bompiani- pag. 635) è un invito all’amore riconoscente per Gesù, uomo-Dio venuto a rinnovare la creazione, ed essere porta per l’incontro universale delle genti cui tendere le braccia e sentire che tutto, persone, creature, cielo e terra, tutto è amabile perché è emanazione dell’amore provvidente di Dio. Abbiamo suddiviso l’ampio materiale in quattro distinti capitoli:

1. Tutti noi siamo cercatori di Dio: abbiamo sete di verità 2. Il senso dell’Incarnazione del Verbo di Dio e la sua relazione con il progresso umano

3.-Amare per comprendere perché Dio si prende cura dell’uomo 4.- La cultura superiore che promana dal Vangelo di Gesù è per tutti i popoli

(Nota per la lettura: tra parentesi, vi sono espressioni brevi, non in grassetto, aggiunte da chi ha elaborato il presente testo, allo scopo di unificare in qualche modo i concetti estrapolati dal libro originale dell’autore che si compone di circa 650 pagine) Al termine della lettura, verrà naturale ai credenti esprimere senza retorica, con verità e sincera gratitudine:

SIA LODATO GESU’ CRISTO per il Suo grande AMORE!

A coloro che sono ancora in ricerca, forse questa lettura solleticherà il loro impegno a cercare meglio e con maggiore consapevolezza, meditando il VANGELO e leggendo il libro dell’autore.. Adele Delfino Associazione Emmaus www.emmaus-associazione.org

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(pag. 64) Cristo non è mistero, è conquista conseguibile da ogni intelletto accompagnato da molto cuore. (pag. 159) E’ l’amore la chiave che apre alla conoscenza di Dio.(pag. 156)Soltanto questo amore induce Dio ad aprirsi alla nostra conoscenza. (pag. 160) Sono molti quelli che conoscono, ma non arrivano

ad amare perché presumono che il conoscere basti a se stesso. L’intelletto è inseparabile dal cuore. E l’amore si dimostra con l’azione (con le opere). (pag.527-528) Dice la Bibbia che la salvezza del mondo sta nella abbondanza dei saggi, di

quelli cioè che sono più ricettivi alla immagine e somiglianza di Dio e che quindi riflettono ed esprimono meglio Dio Sapienza. Sapienza di Dio è Cristo. Sapienza umana è l’equilibrio tra le due risorse umane: l’intelletto e l’amore. La sapienza fa sì che l’intelletto sia responsabile, prudente, coraggioso, tenace. La sapienza fa sì che l’amore sia motivato.

(pag.556) Contemplarlo (Cristo) senza concretizzarlo è paralizzarlo. (pag.473) …a ciascuno è possibile (questa ricerca), relativamente alla sua intelligenza e alla potenza del suo amore, sempre però, nella consapevolezza di appartenere a un disegno universale che coinvolge l’umano e il divino. (pag.207)Con un ragionamento chiarissimo Gesù

dimostra lapalissianamente che nell’unica sua persona coesistono le due nature: umana e divina. (cfr. Gv. 1,1-4; 5,19-27) Dunque Gesù è Figlio di Dio e parimenti Figlio dell’uomo. Gesù, uomo-Dio è cosa nostra, tutta nostra. (pag.500) Ogni uomo come ogni essere soprannaturale può dire: Cristo è mio, Cristo è me. (pag.117) Il Cristo quale copione umano-divino da cui (il nostro )intelletto prima e lo spirito poi, possono assorbire acculturazione e mezzi per giungere alla rassomiglianza divina….(pag. 116)…e adottare con coerenza i valori da lui offerti, con la coscienza di arrivare alla realizzazione in proprio del miglior uomo possibile. (pag.314) Nulla manca nella persona di Gesù per essere integralmente uomo, con una dotazione aggiuntiva strettamente personale: la pienezza della natura umana, la meglio umanamente possibile, una eccellenza antropologica unica.

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(pag.302) Egli è una montagna aurifera –è nell’interesse di tutti che vada scavato - una miniera inesauribile di antropologia, di filosofia, di psicologia, di teologia e di pratica comportamentale per tutto questo nostro essere uomo, ens, ente sospeso tra terra e cielo. La riflessione su quello che è accaduto nella persona di Gesù, nella imminenza e nello svolgersi del suo patire, ci dà il senso dell’uomo, il senso di Dio, del presente, il senso dell’eternità. Ci fa distinguere quello che appare da quello che è, quello che vale da quello che non conta. Ci rivela a noi stessi. Ci fa saggi e colti.

(pag.559) Dio ha dotato l’uomo (già in principio) della possibilità di consustanziarsi con Lui mediante la immissione del Figlio nella sua natura umana. (Come? Non solo con l’Incarnazione ma anche con l’Eucaristia)(pag. 560) (E’ così che Egli) si apre a ogni uomo come sorgente restauratrice del corpo, dell’intelletto, dello spirito.

(pag.302)La passione di Cristo è un cibo da assumere e metabolizzare. Gesù lo ha progettato, eseguito e consegnato a noi (pag. 303)…con lo sguardo rivolto all’investimento futuro: noi, proprio noi. “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo….bevetene tutti, questo è il mio sangue dell’alleanza versato per voi , in remissione dei peccati” (Mt. 26,26-28). Questo non è solo patire; questo è pensare infinitamente, amando abissalmente. Mai alcuno s’è visto, come lui uomo-Dio, (farsi) prezzo di salvezza per tutto il creato… nessuno ha mai, né mai potrà patire come Cristo Gesù, perché nessuno ha avuto e avrà una congiunzione così perfetta di corpo,

psiche, spirito e divinità in una sola persona, così da risentire in tutti i suoi geni e cellule il valore dell’ “essere” e l’assurdità della disintegrazione, o “non essere”. Pochi tra noi riescono a impegnare la propria riflessione su tutto questo. (pag. 304)( E’ il nostro Dio )un Dio che muore sapendo di risorgere e risorgendo sa di trainarci tutti a sé. Noi amiamolo dunque e così incominceremo a conoscerlo veramente.

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(pag.66)Molti vivono da pagani perché sono principianti nella mente e cioè ancora estranei alla conoscenza della verità. “Estranei a Dio – direbbe Paolo apostolo – a causa dell’ignoranza che rende impermeabile il loro cuore”(Cfr. Ef 4,18)

(pag.375-376-377) ( Altri si abbandonano al relativismo, per sottrarsi alla responsabilità personale) Il relativismo non è una dottrina, è un nichilismo assurdo e di comodo, intellettualmente perverso, ineluttabilmente contraddittorio…afferma che tutto può venir ammesso…anche l’assurdo….è il perfetto contrario del S. Evangelo…è la nuova eresia di questo secolo.(pag. 383)… e’ indifferentismo nauseabondo che soffoca l’uomo prima del suo nascere e cadaverizza la civiltà.

(pag. 527)(Cfr. Gv. 8,32) “La verità tutta intera vi renderà liberi” cioè sani, saggi, proiettati verso l’infinito, coincide con il nostro essere in Cristo e con Cristo in Dio.(Cfr.Gv16,13) (pag.66) La conoscenza della verità tutta intera (è una proposta, non una imposizione) (pag. 498) … non è un azzardo è la verità (lo afferma Gesù, che prima della passione, prega il Padre suo e Padre nostro, così) (Gv.17,21-23.26) “….l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro.” (pag. 266) E’ un principio esistenziale: (senza unità con il )Verbo fattosi parola ed opera, ci (percepiamo come) inutile polvere astrale.

(pag.142) Il Cristo uomo-Dio è modello di quella somiglianza preordinata e mai cancellata, ma in Cristo sostanziata e trasmessa rigeneticamente a noi, a tutti i figli di Adamo, diventati, grazie a Cristo, tutti figli di Dio. (pag.67) La somiglianza con Dio funziona in ogni uomo, quasi atavica resipiscenza, sì da renderlo inquieto...teso verso il meglio acquisibile in tutti i campi. Questo è il moto dell’evoluzione umana. (pag.383)

Il pensiero concreto (invita però ) al realismo, vale a dire al riconoscimento della nostra inferiorità rispetto a Dio, punto d’arrivo di ogni verità non relativa. (pag.29) E’ la razionalità che veicola la verità…la verità non ha bisogno di paletti: si difende da sola…L’habitat naturale della verità è la libertà nella onestà intellettuale senza inganno e senza torbidi motivi. (pag.384) Alle scienze naturali oggi è aperta la via per dimostrare il come del processo biologico che porta la soggettività–persona, in quanto essere singolo razionale, alla ricezione di una verità. (pag. 26) …la vera evoluzione ci incalza ad accelerare la progressione del conoscere inerpicandoci innovativamente sui perché e sulle finalità prime del vivere.

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(pag.599) La scienza accelera i suoi passi, spinta dal nuovo senso di vita e di uomo. Ma l’accelerazione diventa risorgimento epocale a mano a mano che il concetto di uomo viene arricchito con la conoscenza del suo valore aggiunto, e cioè la sua integrazione in Dio. (pag.465) (Agostino-Confessioni) “Noverim te, noverim me”; non è possibile conoscere Dio senza conoscere se stessi, avere di Dio l’intuizione immediata, se non ce l’ho di me; né posso averla di me se non ce l’ho di Dio. (pag.603) Il vero nemico dell’uomo è l’ignoranza del sé. Sapere (invece) chi si è, è senso di divina dignità, è orgoglio del proprio destino…è libertà sconfinata…

(pag.30) Mettiamoci a scavare! Troveremo ricchezze per tutti. ..Risvegliare le esigenze di verità nella universalità dei principi, che sono già dentro di noi. (pag. 377) (Perché) la verità esiste ed è gradualmente raggiungibile dalle nostre stesse possibilità umane coadiuvate dallo Spirito Santo.

E la libertà? pag.200) Libertà tanto misteriosa quanto essenziale per l’autenticità del nostro essere. (pag.67) Dio volle aggiungere all’uomo quel gene embrionale …sviluppando il quale, il libero uomo, potesse aggiungere alla somiglianza creazionale, anche una somiglianza sovrannaturale. Il tutto, dono libero all’uomo, perché ne facesse libera accoglienza; senza libertà non ci sarebbe merito razionale, ma automatismo meccanico, negazione dell’autocoscienza e della razionalità… (pag.215) E’ la libertà che fa di ogni uomo quel particolare uomo unico e irripetibile. E’ nella libertà che ogni uomo autodetermina la propria destinazione,(pag. 447)cioè l’arrivare là e non altrove, perché ogni altrove è effetto di errore, di inganno, di paradosso. (pag.13) Se io non fossi quello che DEBBO essere, non sarei. (Quando) (pag.158)… siamo privi di una libera appropriazione della cultura filosofica, antropologica, teologica…(siamo) privi di inventiva, di creatività e quindi di libertà.

La nostra deve essere una educazione alla autonomia, alla intraprendenza personale, alla iniziativa e quindi una prova della convenienza di dedicare la propria vita a rinnovare metodi, cultura, scienza nel nome di Dio e per amore ai nostri simili, con il risultato di ottenere la realizzazione piena della nostra libera personalità umana e cristiana… (pag.384) Dio creatore offre all’uomo razionale la verità, ma non la impone. Se l’uomo, non fosse corredato di libertà individuale, non sarebbe somigliante a Dio, anzi senza questa libertà di scelta l’uomo non sarebbe.

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IN ASCOLTO DELLA SORGENTE INTERIORE

(PAG.281/282) S.Teofilo d’Antiochia “Se mi chiedi: fammi vedere il tuo Dio, io ti rispondo: fammi vedere l’uomo che è in te e io ti manifesterò il mio Dio” (Libri ad Antolico) Ogni individuo è principio attivo di amore: ne deve però assumere la consapevolezza da cui viene la conoscenza.(pag. 424) (perché) siamo creature libere , tuttora acerbe d’amore. Dio ci fa dono (della ) Sapienza (Cristo), personificazione increata della mens divina. (Cfr. Sir 24) “La sapienza è un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà. Sebbene unica, essa può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e, attraverso le età entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti” (Sap 7,26-27)

(pag.419) La Sapienza…ha fornito l’uomo di potenzialità conoscitiva che lo fa non solo immagine, ma simile a Dio che…l’ha insufflato di sé, intelletto d’amore. (Cfr. Gn 1,26) Affinché l’uomo, così fornito, mediante la conoscenza potesse dominare sulle creature che Dio stesso ha fatto. (pag.420) Ma la somiglianza con Dio implica ben più del dominio sulle creature, che è in corso da parte dell’uomo proprio grazie alla conoscenza dell’intreccio di cui è fatto il tessuto universale. L’uomo è spinto a cercare…più su.

(pag.416) Ognuno di noi rincorre in se stesso la ragione del proprio essere, del pensare, dell’amare. (pag. 14) …per un uomo, credere in Gesù Cristo è il realizzarsi più conveniente, più produttivo, più felice.(pag. 24) (perchè) dal Cristo scocca una stupenda potenza e tenerezza; radicalmente opposta a ogni stanchezza, depressione, suggestione, impotenza. (Così ) l’energia di Cristo sprizza incontenibile dai tuoi pori.

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(pag.283) Dentro tutti c’è dentro il Cristo, spina dorsale. (pag.421) che come potentissimo elettromagnete ci calamita per integrarci in Dio.. (pag.72) Il Verbo di Dio ci inabita e percorre vene e polsi di ogni uomo, irresistibilmente promuovendolo tutto intero corpo, intelletto,spirito. (E’ opportuno per gli uomini )(pag.285) immettersi in Cristo, conoscerlo e amarlo, così da ritrovare in Lui le nostre originali radici che sono trascendenti; un ritorno a noi stessi, a quello che eravamo: immagine di Dio senza alcun velo. (Cfr. Ef 1,18) Egli illumina “gli occhi della nostra mente per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l’efficacia della sua forza…” E la sofferenza? (pag.573) Senza sofferenza l’umanità perderebbe lo stimolo al progredire.

(pag.583)La sofferenza è educazione…

E’ promozione della libera scelta

dell’uomo al costante rifiuto del male,

mediante una tenace ricerca del bene.

(Di più )(Pag. 327) la sofferenza è il marchio inconfondibile che testimonia essere il Cristo vera carne (come lo siamo noi), portatrice per ciascuno di noi di trasfigurazione divina; (Cristo) è risuscitato in carne vera, riproponendo anche per noi l’equazione: morte-risurrezione inseparabilmente collegate perché come Lui siamo materia e spirito inseparabili e, come Lui, possiamo divenire divini. (pag.329) Se una diversità c’è tra Cristo-uomo e noi-uomini, essa sta nella sua superiore intensità umana e il suo inarrivabile patire e morire, simili ma non uguali ai nostri. (pag. 14) La malattia e la morte sono la negazione dell’essere. La salute e la vita sono l’essere. (pag.107) (Eppure Dio, datore di ogni vita ) Iddio Onnipotente scende a farsi uomo… il sacrificio, l’immolazione dell’uomo-Cristo, era per tornare come uomo a Dio. E’ sostanzialmente il nostro stesso itinerario, anche se incomparabilmente meno cruento. (pag.330)...(così) la sofferenza è (nei limiti) patrimonio associativo tra Dio e uomo…

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(pag.573) ….il più prezioso patrimonio di merito strettamente personale (pag. 119) meritevole per il successivo stadio di vita umana esclusiva con Dio, stadio che senza la vita presente non sarebbe ragionevolmente acquisibile. (pag. 297) L’uomo si rivela per quello che veramente è, quando viene a trovarsi nel torchio della sofferenza.

(pag.301) La sofferenza ci è data per invitarci a pensare quello che siamo e quello che dobbiamo essere, che cosa in noi è da valorizzare e che cosa da lasciar perdere. (pag. 408) Ogni avvenimento (anche doloroso) è Provvidenza della bontà di Dio, che richiama gli abusivi della libertà a ripensarsi secondo Dio, secondo cioè il miglior bene umano. (Ma)…quando ci sembra che la nostra tela cada, incompiuta e sfilacciata, dalle mani del divino tessitore, guardiamo meglio: è Lui che ci sceglie per un dipinto più autenticamente divino. (pag. 395) Quando i fatti (dolorosi) sradicano l’armonia del vivere, è il momento provvidenziale del nostro io più intimo: (Sal 38,9.16)”Afflitto e sfinito all’estremo, reagisco per il fremito del mio cuore…..In te spero, Signore, tu mi risponderai, Signore mio Dio!” (pag.396) E’ la Provvidenza, che dinnanzi a noi pone la scala della salita a Lui e ci pungola perché anche i fatti duri siano gradini non subìti, ma scelta d’amore per salire a Lui. (pag. 523)Gesù, il Cristo, che io considero il più grande medico della storia (pag.594)… prima di guarire passava le notti a pregare ed esortava i suoi pazienti a pregare, a credere, ad amare.

(pag.520) Gesù è un medico (speciale) che rimette in piedi tutto intero l’uomo,..che significa ritorno alla vita piena, in altezza, statura morale, dignità. (pag. 596) Gesù non guarisce solo nel corpo, ma arricchisce di cultura dell’anima. (pag. 600)Gesù guarisce mosso soltanto da amore… (pag. 261) Nulla ci è necessario come il crocifisso per capire che in questa vita ciò che possiamo fare di più grande è amare fino a donarsi del tutto per amore.

(pag. 325) …la (sola) visione del crocifisso come espiazione e riparazione per i nostri peccati (è insufficiente):..la croce (vissuta) è infinitamente di più perché comunica il vigore, l’audacia, la fierezza, l’eroismo e la sicurezza per intraprendere la scalata verso Dio.

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(pag.545) Cristo si è addossato,insieme alla croce, le nostre iniquità. Gesù ci affidò al Padre:”Padre, perdona loro” (Lc 23,34) e pagò il prezzo della nostra guarigione con la spremitura dell’intero suo sangue. Gesù è veramente il più grande umanista, il massimo estimatore dell’uomo, nonostante l’uomo.

(pag.543) Nessun peccato d’uomo è irreparabile e inguaribile per l’onnipotenza e la bontà sapiente del Medico divino. (pag.538) Nessuna violenza da parte di Dio, soltanto l’amore, che come energia calamitante, tutto attrae a sé, travalicando i limiti consueti della pigrizia, avarizia, crudeltà, indifferenza, egocentrismo, tirchieria, avidità, discriminazione.

(pag. 543) Chi vuol trovare aperto per sé il cuore di Dio, si procuri questo minimo di cultura (la conoscenza del Vangelo). Altrimenti perde Dio, perde se stesso e tutto quello cui si è afferrato per avere sicurezza. (pag. 583) …il male è sempre male, e come tale va combattuto e vinto con la fede e con l’intelligenza, si tratti di male morale, o cattiveria, o ingiustizia, o immoralità, o malanno fisico, patologia, o avversità o sventura che provoca sofferenza fisica e morale. (Pag. 524) …i miracoli di guarigione e di risurrezione operati da Gesù, sono una anticipazione di quel riordino in natura che noi stessi saremo in grado di operare con la ricerca scientifica.

(pag.525) …il comando originale (Gen 1,28) “Riempite la terra;

soggiogatela” (E’) Parola di Dio ed è…razionale potenza divina comunicata all’uomo per la penetrazione e il possesso di tutto il tessuto della natura, dal suo inizio alla sua perfettibilità… (pag.526) (allo scopo) di migliorare la vita umana nel corpo, nell’intelletto, nello spirito. (E’ necessario) (pag.601)avere il culto della vita (perché) (pag.604) …la vita vale quanto Dio. (pag.523) L’uomo vale per lo splendore della sua corporeità; vale per la mirabile

c complessità dei suoi processi psichici;

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vale per l’assidua e irreprimibile sua tensione spirituale..vale perché nel suo intelletto riecheggia l’onniscienza che l’ha formato..vale perché nella sua insaziabilità d’amore sfolgora l’incandescenza di Colui che l’ha partorito…(pag. 526)… innato recupero della somiglianza con Dio. (pag.182) …(farsi dunque ) difensori di Gesù negli ammalati (verso chiunque soffra nel corpo o nello spirito): (pag.182) mancarvi è perdere la grande occasione di capire

Cristo, che sta nel sofferente, vero Cristo benché al di là dei sensi. (pag. 523) Medicare (curare il corpo e lo spirito) è espressione di umana bontà e di medicina di Dio. La bontà, pronta e generosa, è farmaco lenitivo per ogni tipo di malanno. (pag.549) Con Gesù la mezza misura non funziona. Come Dio tutto s’è dato all’uomo, così l’uomo non ha altro modo per essere come Dio: darsi totalmente (pag.550) (Gv. 15,9) “Rimanete nel mio amore” è

l’invocazione che Gesù ci ha lasciato e che, a ben vedere, ci basta…(pag.397) Se ci si arrampica sulla Provvidenza, la vita, sotto la spinta di Dio robusta e forte, è…, una fatica, una felicità, un premio.

(Rif. pag. 409) (Anzi) chi si lascia prendere da Dio e cerca la sua potenza, non sentirà stanchezza fisica e spirituale (pag.408) e continuerà a lavorare davanti a tutti come faceva Gesù…(pag. 551)(perché, sono certo, ) Gesù..continua a spendersi anche per me solo…(come fossi l’unico esistente) (pag.549) Ogni uomo che si associa a Gesù diventa, come Lui, un superuomo, un fuoriclasse nella misura del suo stare con Gesù. Ogni remora, ogni titubanza, ogni timore di non farcela sono aboliti.

VtÑA E Â\Ä áxÇáÉ wxÄÄË|ÇvtÜÇté|ÉÇx wxÄ ixÜuÉ w| W|É x Ät áât ÜxÄté|ÉÇx vÉÇ |Ä ÑÜÉzÜxááÉ âÅtÇÉÊ (PAG. 147)Poco ancora riusciamo a comprendere che cosa significhi e che cosa produrrà la graduale consapevolezza di che cosa è l’uomo, visto alla luce della Incarnazione e cioè alla luce del concetto che ne ha Dio, se nella carne dell’uomo si è immesso con apparente, irrazionale spontaneità….Noi sapremo ragionare come Dio, quando sapremo amare come Dio. (pag.254) Siamo geneticamente mutati dopo l’Incarnazione, ma non ne siamo mai sufficientemente consapevoli. (pag.464) (E’ necessario: ) torneranno a riaccendersi scuole…dove dell’incarnazione si riparli tra laici ed ecclesiastici, tra filosofi e biologi, tra teologi e asceti. (pag.457) Cristo ha (come) rifatto l’uomo ringiovanito, ripulendone (ciò che offusca) l’immagine di Dio. (Rif.pag.363) siamo carne di Dio...(pag.457) per mediazione di Cristo, incarnatosi per appagare l’istinto umano di essere con Dio e come Dio.

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(pag.28) L’ Incarnazione del Logos è il compimento da tutti desiderato del reale, nell’ideale innesto con Dio….la concretezza dell’incarnazione, innesco genomico… (pag. 29) è genialità di Dio concretizzata, e propellente inesauribile di creatività. (pag.122)… L’incarnazione, concepita come evento biologico unilateralmente definito e concluso, programma pensato da Dio per compiere un (modello di uomo) a sua immagine, sarebbe biologicamente sprecata se non tornasse a Colui che l’ha pensata con un risultato biologicamente realistico e cioè il corpo, l’intelletto, lo spirito, (dell’uomo), rimodellato grazie a Cristo per l’eterno. (L’immersione dell’uomo-Dio Gesù Cristo) scaturita dall’Eterno Esistente, opera nell’uomo di carne una costante trasfusione di carne evolutivamente eternizzante. (pag. 457) …l’uomo, nella sua totalità, è destinato a immergersi nella felicità di possedere Dio. (pag. 208) Noi possiamo dire che il nostro Dio lo abbiamo nel cuore, nel sangue, nelle ossa, nei capillari: Il nostro Dio è in noi e noi in Lui; teste: l’Incarnazione del Verbo. (pag.413)Cristo è il terminale dell’evoluzione umana (pag.142) … quindi è la nuova radice dell’uomo. Non è concepibile lo sviluppo umano senza Cristo, così come non è concepibile Cristo senza l’uomo. (pag. 30) La Incarnazione di Dio è ormai ineluttabilmente associata alla natura di UOMO che vi si modella pian piano come al disegno del suo DNA, retaggio nobilitante della universale intellettualità laica e non.

(pag.148) Dio-uomo è la nuova cellula staminale da cui rinasce l’uomo nuovo, verso una progressione cognitiva, sapienziale e operativa, rivoluzionaria rispetto a quello che l’uomo pensò e fu fino a Cristo. Una rinascita ancora affidata all’intelligenza dell’uomo, ma non più solo, bensì sostenuto da una presenza fisico-genetica di Dio… Una perfetta armonia tra autonoma scelta dell’uomo e presenza calamitante del Cristo-Dio.

(pag.206) L’incarnazione è patrimonio tanto più efficace, quanto più dall’uomo viene interiorizzata (nel profondo) perché è dall’interiorità dell’uomo che parte la sua genuina potenzialità (pag.186)…il Verbo incarnato è la forma coibente che tiene in equilibrio tutto quanto esiste. Egli è l’esistenza personificata e unica. Senza di lui nulla esisterebbe. Il Logos….ha voluto partecipare il suo essere d’esistente a tutto ciò che esiste e, con un atto di squisito amore, ha insufflato il privilegio del suo essere intelligenza a noi esistenti che ci chiamiamo uomini. Sicchè noi, a buon diritto, possiamo dirci di stirpe divina. (pag.597) Quindi l’essere uomo e inspirare ed espirare Dio come origine e come esito finale grazie al tramite di Cristo,…radicatosi nell’uomo in modo tale per cui non c’è più uomo senza Dio e con Dio c’è più uomo, il massimo dell’uomo. (pag.465) Indiarsi è perdersi nella dolcezza del respiro di Dio…perché in Dio ognuno sazia la capacità del proprio respiro (ad esempio nella meditazione, il respiro profondo ha molta importanza; la respirazione è l’espressione della vita; Dio è il respiro dell’uomo e quando penetriamo nelle profondità del nostro essere, possiamo sperimentare la sua Presenza, (Pag. 450) misto di corporeità e di spirito proveniente da una densità che non occupa spazio eppure ti avvince…)

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(Ciò si è realizzato compiutamente in Maria Santissima, primo essere umano in cui il Verbo ha preso carne) (pag. 366) Rimane sbalordita Maria, che Dio possa incarnarsi: Dio non chiede a Maria di esserne all’altezza, le chiede di essere disponibile. ( pag.370) Lei sa di essere ancella e quindi soggetta a Dio, proprio perché il Signore non le impone il sì, ma lo attende da lei, dotata di libera scelta. (pag.534) Il primo contatto di Dio con Maria è levissimo amore che non impone ma propone…e…(pag.565)(la Vita prese carne in) Maria di Nazareth, dopo l’assenso alla proposta dell’Angelo Gabriele. Quell’uovo di Maria, ovocita o gamete femminile, fecondato dallo Spirito Santo, divenne all’ISTANTE il Cristo figlio di Dio e non una masserella

anonima, ma tutto uomo, tutto Cristo poi nato e vissuto tra noi, morto e risorto. Egli dà ragione al nostro essere e al nostro vivere, ci integra senza alterare la nostra identità, quella stessa di ciascuno quando è nello stadio di zigote. …Il nostro contributo umano (è) essenziale al compimento del grande disegno di Dio per l’uomo. Quel sì, ha fatto di Maria il più eccelso personaggio di fronte a Dio; il più amabile per tutti gli uomini. La risposta di Maria di Nazareth, unita a Dio, ha salvato tutti. (pag. 572) Ognuno di noi può dire, come Maria “Signore, ci sono, Signore, e tu vieni a fecondare il mio sì”.

(Rif. pag. 369)… nella grotta di Betlemme è iniziata la nostra genealogia, e soprattutto nel momento in cui Gesù ci conquista, ci fa geneticamente suoi, divenendo nostra mentalità, nostra statura temporale, nostra dignità, nostra rispettabilità, nostro orgoglio e fierezza. (Rif. pag.370) (Cfr.Ef 3,17-19) Il Cristo abita nelle nostre viscere, e così noi, radicati e fondati nel suo e nostro mutuo amore, ci poniamo in una tonalità d’animo e di storia tale da comprendere quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità della nostra originalità e omologia con Cristo, così da conoscerne attingerne l’amore che sorpassa ogni conoscenza. (pag. 370) L’avvenimento incarnazionale …trascina con sé…l’uomo in una rinascita più importante della stessa creazione (pag. 372) un altro anello di quella catena da Lui iniziata, grazie al sì dell’ancella Maria.

(Viene da riflettere, ora che abbiamo inteso meglio cosa significhi “Incarnazione” perché nell’Apocalisse di S. Giovanni Apostolo 11,19; 12,1-6.10 “un enorme drago rosso si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorare il bambino appena nato”. Il demonio (pag. 425) aspira (da sempre) a eliminare l’uomo, perché è il tesoro di Dio. (Tanto più temeva questa nascita di Dio nella carne umana, perché la sua lotta per distruggere l’uomo sarebbe diventata molto più difficile in quanto Dio stesso avrebbe combattuto per salvare l’uomo dal suo interno)

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(E viene anche un altro pensiero sul mistero di Maria madre dell’uomo-Dio, come Cristo ascesa al Cielo con il corpo: Ella, concepita senza peccato, grembo in cui il Verbo di Dio ha preso carne, pur essendo una giovanissima fanciulla è diventata sede della Sapienza; (pag.282) “[La Sapienza] è un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà; ..pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso le età entrando nelle anime sante forma amici di Dio e profeti”(Sap 7,26-27) …è da qui ogni sua capacità di santa, di madre, di sposa, come ella esprime con il suo cantico appassionato e gioioso “L’anima mia magnifica il Signore…” Maria è intimamente una cosa sola con il Cristo, lo Spirito fu il fuoco ardente che la divorò d’amore per quel Figlio e la spinse a desiderare di vivere come Lui e con Lui lo stile delle Beatitudini, nella vita terrena e ricevere poi il premio eterno della vita senza fine in corpo e anima, dove si trova unita al Figlio.) (pag.468) (Questo il mistero:) Dio, tramite la sua omologazione di carne, ci risucchia in sé, ci divinizza, ci india.

(pag.568) Il Figlio di Dio è venuto a imprimere nel nostro codice genetico il suo codice, sigillandolo con corpo e sangue, affinchè nessuno…possa più separarci da Lui, anzi, affinché ognuno possa riconoscere se stesso in Lui. (pag.125) Una sorta di consanguineità nella quale ci sono tutti interi i globuli divini-umani, nella quale ciascuno di noi ha il gene

di Cristo-Dio, tutto da maturare e da espandere. E’ tragico portarselo silente fino alla tomba. (pag.466) Oggi ottusi e spenti, abbiamo perduto la sensibilità e la conoscenza del Verbo di Dio che s’è fatto carne allo scopo di fertilizzare di divinità quel terreno di cultura sul quale noi possiamo crescere fino a indiarci. (pag.201) L’uomo è buono per natura ..tutto ciò che deriva da Dio è buono. “Dio vide che era cosa buona”(Gn 1,12)Ne deriva l’esigenza incancellabile del nostro indiarci (che significa combaciare con Dio, partecipare dell’essere Dio, pur rimanendo nel pieno contesto umano- E’ di Dante Alighieri il termine indiarsi, nel quarto canto del Paradiso) (pag. 481) Dio fornisce il corredo iniziale, che aumenta sulla base della risposta (di ciascuno)… Dio comunica se stesso (pag.318) …( Una ) energia propulsiva (è la ) la preghiera data dallo Spirito…(Soffio di Dio) (pag.451) Chi sa pregare non esce mai dalla sfera di Dio (per ricavarne) (pag.453) indefessa laboriosità, (umiltà per ) affidare i problemi a Lui e amarlo sempre più. (pag. 449) (Il cristiano che prega e lavora ed è chiamato alla santità) è la ragione della sopravvivenza del mondo.

(pag.124) il cristiano… giunge a maturazione una volta ricevuto il battesimo dello Spirito “Voi sapete che io sono nel Padre e voi in me ed io in voi” (Gv.6,56) (pag.218) (Pensiamo a cosa è diventato, dopo intensa preghiera mediata da Maria, Madre di Gesù e la ventata di divina illuminazione Pentecostale,)… quel nanerottolo scelto da Gesù come fondamento della sua ecclesiae; scelto così meschino e diffidente fino alla fine…dimostrandosi ignominiosamente infedele e incapace.

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(pag. 267)(Gv 15,13) “Nessuno ha amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” anche se fossero ignoranti e traditori. (Gesù vuole contaminarci, farci partecipi della sua stessa vita. Infatti Egli prega così il Padre) Gv. 17,21 “Come tu, Padre, sei in ed io in te, siano anch’essi IN NOI una cosa sola” (Il cibo che ci fa crescere come figli di Dio singolarmente e come fratelli è l’Eucaristia perchè permette una)(pag.319) ininterrotta trasfigurazione grazie alla quotidiana ASSUNZIONE del Cristo fatto carne. Egli si è fatto pane per rendersi meglio noi, così da toglierci ogni senso di infima piccolezza… (pag. 248) San Basilio insegna che la intuizione, la captazione e la coerenza vengono dallo Spirito “Dallo Spirito Santo l’anticipata conoscenza delle

cose future…la familiarià delle cose del cielo…da Lui la somiglianza con Dio e, cosa più sublime di ogni altra, da Lui la possibilità di divenire Dio” Tutto questo avviene nella gradualità delle circostanze umane. (pag.406) Ma non possiamo arrivare alla nostra completa dimensione se non con la partecipazione dello Spirito di Dio. Una campionatura pallida della trasformazione che sa operare lo Spirito Santo l’abbiamo negli apostoli, pavidi e terrei, chiusi a catenaccio, pur avendo visto Gesù risorto in carne e ossa…Dopo l’irruzione dello Spirito, istantaneamente, quelle povere menti assumono una dimensione universale…

(pag. 313) Siamo autorizzati a guardare serenamente il traguardo del nostro evolverci, e ad operare perchè si acceleri in conformità al disegno tracciato da Cristo, vero Dio e vero uomo. (pag. 288) Anche noi piccoli, siamo grandi (rispetto agli uomini dell’antica Legge) perché facciamo parte dell’epoca nuova, siamo fortunati goditori dei Sacramenti, abbiamo il tessuto osseo impregnato del sangue di Cristo…fortunati (pag. 289) perché noi godiamo degli effetti della redenzione e li diffondiamo… Gli uomini, nostri fratelli, vedano le opere dei Dio, ne gioiscano comprendano il suo amore….(pag. 209) Dio e il mondo attendono questo da noi

(pag.386) E’ clonando il Cristo in noi, è innestando nel nostro sottopelle le sue cellule staminali largamente disponibili nel Vangelo, inesauribile riserva, che riempiamo le carenze, i vuoti, i guasti, i ristagni belluini (specie di contagio) di ogni epoca e di ogni società. E’ clonando in noi il Cristo, la sua comunione con il Padre, la sua

concezione dell’uomo, la sua lucidità di valutazione, il suo profetiamo, la sua pazienza, l’equilibrio, la coerenza, la disponibilità a pagare in proprio, ecc. è con tutto questo che possiamo…trasformare noi stessi e qualsiasi alienazione disumana in eroismo e santità. (pag. 356) La compagnia con Gesù rende adulti precocemente e precocemente rende utili agli altri.(pag. 123) Il Padre della Chiesa Cirillo di Alessandria 400 d.C. (esprime così l’effetto dell’incarnazione) “L’unigenito Verbo di Dio conferisce all’uomo l’affinità e la parentela con la natura sua e del Padre, alimenta l’amore e procura la scienza di ogni virtù e bontà”

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(pag.447) La finalità ultima della creazione e della incarnazione è il compimento del nostro IO , che coincide con l’indiazione ( o santità) (pag. 445) che il massimo che possiamo desiderare. (pag.468) La santità è adesione al modello Cristo, anzi è come per Paolo apostolo (e tanti altri santi), identificazione mistica nel Cristo grazie anche alle sofferenze: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal.2,20) (pag.146) La rivoluzione di Cristo: “Si è caricato delle nostre sofferenze…offrirà se stesso in espiazione…” Lo ha predetto 700 anni prima dell’avvento di Cristo il profeta Isaia 52,14-15.53, 4.10 e il suo miracolo è che, introdottosi fisicamente nel mondo degli uomini, li permea come sostanza vitale, sia che lo accolgano sia che lo ignorino, poiché per tutti Lui è la vita umano-divina che in tutti inabita, lasciando a ciascuno la possibilità, come ape operosa immersa in densissimo nettare, di spillarne carismi di libertà interiore, di virtù umano-divine che producano civiltà e progresso sociale, culturale e spirituale; insomma, il mondo migliore cui tutti, per diverse vie e differenti intensità, aspiriamo.

(pag. 19) Essere uniti a Gesù non significa vivere in una immobile contemplazione; ma in un continuo rinascere di energia, di desiderio di agire nell’amore. (pag.25) Il principio e il fine del reale è il bene e …le cose sono “concretizzazione” delle idee. (da Aristotele) (pag.445) …in ogni epoca Dio suscita un tipo di santità che si contrapponga alle degenerazioni di quell’epoca. (pag. 450) E’ Dio che in certe persone si corporeizza più intensamente, trovando in loro più assenso. (pag.451 La

santità è cosa seria, molto seria. E’ per i caratteri forti (tenaci)

(Lc.21,19) “ Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.” (Ma che ruolo ha l’anima nel corpo?) (pag. 461) L’anima è quel soffio di Dio immesso nella figura di uomo…appena creato e che rende l’uomo immagine di Dio. (pag.462) E’ principio vitale spiritualizzante e

rivitalizzante del tutto uomo. (pag. 474) La nostra santificazione coinvolge in unità antropologica il corpo, l’intelletto e l’anima: bene lo esprime nell’A.T. il profeta Geremia ”Mi hai sedotto Signore…nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, chiuso nelle ossa; mi sforzavo di contenerlo ma non potevo” (20,7-9) (pag.459) La chiamata alla santità investe tutti gli uomini….per il fatto incontestabile che ogni uomo ha l’anima, quella componente senza la quale non ragionerebbe, non comporrebbe un linguaggio espressivo, non farebbe conti, non navigherebbe fra le

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stelle ecc. e soprattutto non godrebbe di consapevolezza di sé; non potrebbe dire: io sono io. (pag.461) Chiaramente l’anima sta al di là dell’intelletto e del corpo (pag.462) (E’ l’anima che, oltrepassata la soglia terrena,) trarrà a Dio intelletto e corpo: tre componenti senza una delle quali non c’è l’uomo (intero) Gesù Cristo ce ne ha mostrato la funzione oltre la morte, quando il suo spirito rivitalizzante, ha tratto il corpo dal sepolcro e lo ha portato accanto al Padre, mostrandoci così cosa è la risurrezione, che cosa è l’anima e che cosa ne è la funzione per il corpo. (pag. 478) Che il corpo verrà ammesso alla consuetudine con Dio, purissimo spirito, è Cristo risorto che ce lo attesta. (pag. 479) (Infatti)…se dici uomo, dici anche corpo!

(pag. 478) Sarebbe interessante immaginare e studiare la funzione del corpo risorto di Cristo e della Madonna nella vastità sconfinata della beatitudine, con i riflessi su questi nostri limitati spazi terreni. (pag. 480) L’esperienza (di Cristo, trasfiguratosi sul monte Tabor) e di molti santi contemplativi, tutti con una esperienza di rapimenti, di estasi, di levitazioni…. (ci attesta ) la probabilità di iniziare fin da questa terra la santificazione del corpo, così da imprimergli la trasparenza dello spirito e le caratteristiche della indiazione; è una rarità, vista la necessità gravitazionale

(dei corpi) verso la terra, quella però dell’intelletto e dello spirito…si presta meglio per una ascensione che fin da questa terra sia indiazione.

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(Lettera di San Paolo agli Efesini cap 1, 3-6.18-21; 2,4-5)

“Benedetto sia Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà.

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Possa Egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente Per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti, secondo l’efficacia della sua forza che Egli manifestò in Cristo quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli al disopra di ogni principato e autorità…. Non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. …………………………… Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo…. (pag. 487) Per essere amati da Dio, non occorre conoscerlo…Dio ama anche gli ottusi, i paralitici mentali di tutti i tempi E’ sufficiente pensare a Pietro, povero e privo di cultura, al quale Gesù affidò quel colosso della sua Chiesa.

(pag.168) Dio è tutto amore. E nell’amore si agglutina la Trinità delle persone e si fondono gli attributi umanamente definibili quali la potenza, la sapienza, la onniscienza, la giustizia o santità, ecc.. (pag. 506) L’amore è Dio stesso. (pag. 281) Dio è amore e non può essere diverso da se stesso, così come ogni creatura non può ontologicamente essere diversa da quello che la fa essere quella e non un’altra cosa. Per capire Dio, dobbiamo incontrarlo sulla sua stessa strada: l’amore…lasciamoci avvolgere dal suo fuoco d’amore. L’uomo ha la capacità di conoscere Dio, perché in embrione, nel suo DNA, è amore.

(pag. 507) L’amore, anche come potenzialità umana, è un derivato divino tanto più somigliante a Dio quanto più è puro, disinteressato, produttivo, implosivo ed esplosivo.

(Ma) (pag.509) l’amore serio attinge alla fonte inesauribile che è Dio…(Pag.510)… come si fa quando si vuole l’acqua fresca e genuina…si prende dalle viscere dirette della montagna. (pag.506) In virtù di quello stesso amore, Gesù è venuto a rigenerarci da ogni decadimento. (pag.507) Il nostro amore, se è serio, puro, disinteressato, produttivo, implosivo ed esplosivo, creativo,

inossidabile, è somigliante a quello di Dio (pag.509) …attinge alla fonte inesauribile che è Dio, amandolo. (pag. 385) …a Dio basta il nostro amore.

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(pag.488) Essere uomini, senza essere buoni, è essere uomini falliti (Infatti, dove sarebbe in questi uomini, la somiglianza e l’immagine di Dio che è AMORE?) (pag. 494) La virtù umana dalla quale escono, come fluido della massima compressione tutte le altre virtù, è l’essere buoni.

(pag.533) Il nocciolo duro del cristianesimo è: “Amate!”

Gesù è una figura di uomo buono con il quale è arduo confrontarsi; è altrettanto arduo svincolarsi dall’attrazione della sua coerenza, della sublimità della condotta, della pazienza e rigore, della mitezza, della potenza e tenerezza, della perseveranza, della partecipazione ai nostri guai…fisici o morali. (pag.489) In Gesù tutta la vita è una sublimità di dottrina, di comportamento, di straordinarietà, che ti obbliga a penetrarne le profondità senza mai desistere e, quindi, a riscontrare una santità inarrivabile per chi sia soltanto

uomo, possibile invece, in un uomo che sia anche Dio.

(pag. 316) E Cristo, Dio-uomo, ha la missione di rendere facile all’uomo, l’accesso a Dio (perché è risorto)(pag.333) La risurrezione di Gesù è il traino della nostra. (pag.343) La risurrezione di Cristo collega in un’unica germinazione le generazioni, tutte contigue, sempre che anche noi, come i nostri padri della fede, i nostri martiri, i nostri santi, assumiamo e

rilanciamo …la fiaccola vivente di trasmissione, dal passato ai nostri futuri. (pag.192) (Per comprendere l’amore di Dio per noi che con Gesù ci emancipa dalla morte) possiamo contare su un incremento fuori ordinanza: lo Spirito Santo (inviato dopo la risurrezione e consegnato come sigillo agli uomini della nuova ed eterna alleanza), se siamo accorti e perseveranti a chiederlo. La preghiera (in spirito e verità Gv.4,24) è il nostro contributo di esseri liberi invitati alla libertà con la quale Dio ci ama.

(pag.611) L’amore precede la fede. La fede senza l’amore è come un razzo vettore che, partito dalla rampa di lancio, arrivato nella stratosfera, si ripiega e precipita.

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(pag.257) Cristo è un effetto d’amore da parte del Padre verso l’uomo (pag.179) La missione di Gesù sulla terra è quella di far entrare ciascuno di noi nella natura del Verbo, portandoci da una vita intelligente ma solamente umana, a una natura trascendente…concorporeizzarci con il Verbo, grazie all’inseminazione dello Spirito. (pag.423) Cristo, centrale termica dell’amore umano-divino (tutto donato) all’uomo, (che è ) apprezzatissimo da Dio.(Sal 8,2-6) “Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra…Che cosa è l’uomo…perché te ne curi?...Eppure l’hai fatto poco meno di te…”

(pag. 169) Solo Dio ama davvero. Gesù è il cuore di Dio aperto. Da Lui beviamo come conoscenza e amore a Dio per diventare generosi e altruisti. (Gv.3.16) “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito…perchè il mondo si salvi per mezzo di Lui.”(pag.191) Soltanto l’Onnipotente, che ha creato l’uomo, può amarlo così onnipotentemente (e gratuitamente) da donargli se stesso al punto di integrarvisi. (pag. 34)… e dare anche l’amore per amarlo. (pag. 424) (Nel) Cristo uomo-Dio, sintesi di materia spirito e divinità, è il capolavoro,… l’opera ormai insuperabile…Cristo condensatore di tutta la storia cosmica. San Paolo agli Efesini parla del disegno divino “di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1,10) (pag.493) Dio è onnisciente, è eternamente unico, è

onnipotente, perciò capace di visibilizzarsi, anzi di corporeizzarsi, senza smettere di “Essere” lo stesso Dio. (pag.494)… ma la virtù che fa essere Dio santo,santo, santo è la sua bontà. (pag.448) Solo Dio è santo. …La santità di Dio è Gesù che, dal Dio umanamente inaccessibile,l’ha tradotta in dimensione umana. E Dio “Ha mandato il suo Unigenito Figlio nel mondo” ( 1Gv. 4,9)..a comunicarci la santità di Dio (Rif. pag. 456) che libera l’uomo al massimo. (pag.539) (Non è concepibile cristianamente)… dedicarsi al prossimo in nome della giustizia e della filantropia, prescindendo dall’amare Dio,… è discontinuità logica e fragilità, perché senza il supporto di un valido avvallo.

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Dio è il movente del cristiano all’amore del prossimo.(pag. 394) E’ saper leggere Dio negli occhi degli uomini (pag. 396) con l’ottimismo che è proprio di Dio.(pag.405) L’uomo ha valore perché dentro c’è Dio At.17,28 “in Lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (pag.508) Non si deteriora l’amore vero dell’uomo:

ringiovanisce sempre, si rinfresca e cresce in continuità. E’ inesauribile, è giusto e misericordioso insieme. E’ entusiasta. Aspetta. E’ ottimista, è irreversibile…L’amore si spende e spende tutto quello che ha e tutto quello che è…sapendo che la propria ricchezza non può diminuire…sa di ritrovare tutto centuplicato nel cielo, ma anche sulla terra. (pag. 403) Mt6,33 “Cercate il Regno di Dio( Dio stesso-pag.407)) e la sua giustizia(la santità di Dio) e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta” E’ la sintesi della dottrina di qualsiasi opera che, ispirandosi al Vangelo, è finalizzata al miglior bene degli uomini. (pag. 508)Solo chi è fuori dalla vera visione dell’amore…è capace di proferire giudizi (deprecare la prodigalità per compiere le opere di Dio) e condannare. Ma Dio, amore, non condanna mai (perché) (pag.257) Dio è Padre di tutti gli uomini “è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4,6) (pag.391) Ama ciascuno come se fosse l’unico esistente. (pag. 543) A chi, dell’uomo, non ha questo concetto, non resta in mano più nulla di utile, né per sé, né per gli altri.. (…e la giustizia?) (pag.493) (Cristo non scende dalla croce) ( 1Pt 2,22-23.25) “né minaccia vendetta” perché deve dimostrare che la bontà eroica supera la logica umana, la forza del diritto, la giustizia, l’alienazione della cattiveria e della ingratitudine. Supera e svergogna la cocciutaggine illuminista di ogni tempo.

(pag. 401) La giustizia priva di cultura sul valore uomo, è sempre ingiusta. La giustizia senza amore è perversione disumanizzante.(pag. 409) Secondo Gesù, non c’è giustizia senza misericordia, senza il confronto con il proprio io… (pag.410) L’uomo Gesù ha conquistato il

Regno di Dio…per noi, pagandolo al prezzo di una sanguinosa agonia psico-intellettuale e spirituale (oltre che fisica) derivata in lui dalla aberrazione di ogni giustizia. (pag.410) (Gv 17,25) Gesù stesso chiama il Padre “Padre Giusto”. Guai a chi crede che la professione di giudice giusto possa scavalcare l’imperativo di Padre….lo sguardo si infila tra i fondamentalisti di ogni fede, tutti grondanti irriducibilmente sangue in nome di una impossibile giustizia…La giustizia cristiana…è la pazienza, la speranza, la tolleranza e la preghiera necessaria per viverle ….senza pretendere che tutti si conformino alla “verità tutta intera”(del Vangelo).

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Giustizia, secondo Gesù è equazione tra ideale e concretezza….attuazione all’interno dell’uomo, di tutto ciò che somiglia a Dio…da diffondere nel mondo intero… (pag. 550) “Rimanete nel mio amore!” (Gv 15,9) è l’invocazione che Gesù ci ha lasciato. Il Cristo si aspetta da noi che lo portiamo a piena maturità, come ne sentiva l’obbligo S. Paolo (Cfr. Ef 4,13) Cristo venuto dal cielo, per rivivere in noi la sua vita, con noi in Dio. L’amore di Dio è un dono assai ricco depositato

in noi da Gesù…da riprodurre in opere, le più serie, mentre camminiamo lealmente su questa Terra. (Rif. pag.283) Gv. 15,15 “Non vi chiamo più servi ma amici, se…”(Gesù si è fatto servo nostro per amore, per chiamarci amici, ritenerci fratelli, figli dello stesso Padre, coeredi con Lui, a condizione che lo ascoltiamo e cerchiamo di imitarlo .) (E allo scopo che ciascuno porti il dovuto frutto, ha distribuito doni e carismi) (pag. 47) Per avere una reale consistenza, i carismi, i doni – acqua non nostra- nei quali si esprime in modo diverso in ognuno di noi l’impronta del Sigillo di Cristo, vanno messi in pratica al servizio della comunità umana (perché) (pag.455) ogni vocazione è obbligo di ciascuno da solo. (pag. 364) …ciascuna persona come evento, come storia del mondo…ciascuno incaricato di fare, non qualsiasi cosa, ma quella cosa, in quell’ordine e con quel preciso indirizzo…ogni individuo con una responsabilità non statica, ma operativa (pag. 53) per contribuire costruire la civiltà dell’amore (pag. 406) società intersacrale.

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(pag.305) La mancata

conoscenza di Cristo, rende più difficile la comprensione dei

problemi del mondo contemporaneo.

(pag.116) Cultura è innanzi tutto sapere di non sapere e bisogno di sapere. Soddisfare tale bisogno implica elaborazione intellettuale “all’interno di sé” con l’ausilio del luogo, della

tradizione orale e scritta e con l’insieme di ambiente e di proiezione sociale al massimo raggio.

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(pag.378) ( Cultura vera è…)L’identità del cristianesimo è Cristo che entra in noi. (pag.463) ….Dio si è fatto uomo per portare il creato e tutto l’uomo alla loro compiutezza. (pag.203) Cristo è il Figlio unigenito del Padre e il Dio con noi. Egli appartiene a noi e alla nostra storia …Meglio penetriamo il mistero di Cristo-Dio, meglio lo traduciamo in noi e più chiaramente lo esprimiamo nell’esperienza quotidiana.

La Sapienza di Dio “non ha creato la morte” (Cfr.Sap 1,1-15). E’ quindi la partecipazione alla Sapienza di Dio che ci riconduce (ricondurrà) alla giustezza dell’immortalità. La Sapienza è “il più agile di tutti i moti” e quindi recepisce con facilità ogni tipo di scienza, fisica, aritmetica, nanotecnologia, proteomica, psichico-spirituale. (Pag.529) La Sapienza presiede alla creazione e anche alla correzione conservativa. Essa governa le leggi create e le traduce in benessere umano. (pag. 168) Già Talete, il primo filosofo a occuparsi di cosmologia, inebriato dalle

bellezze e dall’ordine degli astri, dedusse che solo una massima presenza divina poteva spiegarne l’esistenza e tenerli ordinatamente insieme. La scienza astrofisica immaginò che l’universo sia effetto di esplosione stellare. E’ più semplice e congruo pensare che sia piuttosto un’esplosione dell’irrefrenabile e prorompente amore divino che…ha improntato della sua bellezza ogni scintilla del creato…

(pag.526) La potentissima, profondissima e ricchissima espressione di Gesù “Tutto è possibile per chi crede”(Mt 17,14) intende che è nella natura dell’uomo la tensione alla onnipotenza quale innato recupero della somiglianza con Dio. (pag.527) La ricerca in tutti i campi dello scibile filosofico, artistico, umanistico, biologico, clinico ecc. è ricerca della verità, e “la verità tutta intera vi renderà liberi” (Cfr.Gv 8,32), cioè sani, saggi, proiettati verso l’infinito. ..E’un presagio di superamento evolutivo per l’uomo e la società.

(pag.599)(Facciamo qualche esempio) Lo studio del genoma, la medicina molecolare ci stanno traghettando verso un nuovo modo del guarire e del vivere. E’ la trasformazione della medicina, da professione anonima a professione animata (tale che si va specificando) nel credere alla missione del medico e dello scienziato quale concreatore del mondo e dell’uomo stesso, a fianco di Dio: sacerdoti, quindi, oltre che uomini di scienza. (Ma) la fonte non può essere che l’amore, quello stesso che ha indotto Dio a crearci e, il che è molto di più, a incorporarsi con noi.

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(Per ora) ci si ammala e si muore perché non si conosce, perché siamo ignoranti…Ma questo non significa che siamo rassegnati. Noi crediamo alle parole di Cristo “guarite gli ammalati” perciò ci impegniamo a capire, a cercare e a trovare. (pag.186) Amare quindi per conoscere, conoscere per amare sempre più.

(pag. 561) Nel Cristo ogni intelligenza e ogni nostra abilità, (quando amiamo come Lui ci ha amati) “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” ( 1 Gv 3,16) (pag.469) I cristiani sono un popolo nuovo; sono l’anima del mondo perché

beneficiano di Cristo….del mondo sono la forza vitale come l’anima lo è del corpo. (pag. 425) La storia bimillenaria lo dimostra: è il Cristo, vissuto nei cristiani, che fagocita le barbarie e le trasfigura in libertà. (pag.116) Cristo è cultura, anzi è supercultura perché avvolge, stringe e responsabilizza la personalizzazione, il costume, il vivere sociale, il riflettere, il filosofare, il vivere asceticamente, insomma l’umano nella sua totalità integrale.

(pag.319) La lettura del Vangelo, trasparente di umanesimo spontaneo, di religiosità dolce e liberatoria. ..cultura-cristianesimo che ammorbidisce ogni cinismo… Relegare la conoscenza di Cristo fuori dal contesto umano…equivale a tradire l’uomo, le sue aspettative, buttandolo fuori dalla sua storia..di Dio fatto uomo (che vuole fare l’uomo come lui) (pag.386) Il Vangelo è l’oasi di goduria per uomini sostanziati di umanesimo, uomini seri, uomini veri. (pag. 214) Andiamo dunque a dilettarci nel Vangelo, l’aiola più semplice, la più obiettiva, la più leggibile e, per chi è libero, la più umana e fragrante, la più severa e coerente e, per questo,la più convincente. (pag. 212-213) …non possiamo accettare la faciloneria del non credere, affidandosi pigramente al torrente ignobile dell’agnosticismo…è abominevole pigrizia mentale…è antitesi alla dignità (umana) perché ciascuno è dotato di intelletto. (pag. 379) L’uomo razionale aborre il nulla…cerca d’istinto la verità…ed eccoci al Vangelo…il Vangelo è Cristo stesso “via, verità, vita”, un patrimonio, un tesoro incalcolabile e tutto assumibile, nel senso di potersene impadronire trovandovi il ricostituente per “rifare se stessi”

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(pag. 220) (Scorrendo il Vangelo ci rendiamo conto che Gesù) ebbe consuetudine con gente di ogni classe e ceto e soprattutto bisognosa di un medico vero. Tutto questo gli dette occasione per rivelare con gradualità e misura proporzionate alle capacità intellettuali dei suoi ascoltatori, la sua natura divino-umana, quello che Egli è, in quanto architetto, demiurgo, che con il Padre ha creato tutto e ha emanato tutte le leggi di natura perché, interpretandole, l’uomo avesse la gioia e l’onore di riconoscersi il concreatore. (pag. 380) Il Vangelo ha uno stile umanistico-didattico…ci si offre spontaneo, maturo e mite.. tutto e sempre da leggere e da assimilare, perché sempre risolutivo…(Anche)… le problematiche attuali sono sfidate dal Vangelo con una lucidità chiaroveggente. (pag. 236) Avvaliamoci di Gesù…nostro amico!

(pag.345) Tutto con Lui si può vincere, anche i nostri difetti, anche il nostro discutibile carattere; anche il terrore della morte che è come il battesimo del volare: prima la tremarella con il batticuore e poi l’ebrezza dello spazio infinito. (pag. 138) (Ecco perché possiamo affermare che) la civiltà migliore è quella occidentale, perché impregnata dell’uomo-Dio, della sua dottrina sulla libertà e sull’amore, dottrina che

ci provoca e ci stimola in continuità. (pag. 139) La venuta di Cristo è l’unica, autentica svolta radicale e rivoluzionaria della vicenda umana. Senza Cristo, non potrebbe esserci sviluppo umano, perché Cristo, uomo-Dio, è la radice di noi uomini. (pag. 387) Tutta la cultura desiderabile da qualsiasi uomo che vuol essere se stesso è nel Vangelo, come seme di rigogliosa pianta per qualsiasi ragione e desiderio. Vita e morte sono gli estremi dell’essere…ma nel Vangelo trovano la semplicità di risposte dettagliate, esaustive e affascinanti. Risposte a misura d’uomo e nobilitanti, tali da trasformarci nel Cristo, perché Egli, se lo leggiamo, ci prende e ci conduce a essere come Lui: contemplativo e insieme operativo. Egli, senza costrizione. Ci india e cioè ci traduce nel massimo di noi stessi: l’identità con Dio.

(pag.596) Chissà se il grandissimo artista- l’arte è istinto imitativo dell’infinito- della Cappella Sistina che vi dipinse la “Creazione dell’uomo”, in quella tensione del dito di Dio che trae a sé l’incerto dito dell’uomo, non intendeva adombrare il fenomeno della sinapsi o connessione tra intelletto divino-umano.

(pag. 391) La creazione è il fatto più provvidenziale e più necessario della storia. (pag. 465) E Dante Alighieri, nella Divina Commedia:questa è una condensazione di storia, di teologia, di ascetica, di morale, di psicologia, di filosofia, di scienze umane, insomma di quella civiltà liberale che di cristianesimo è impregnata come un motore ingolfato di carburante.

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(pag.187) I Padri della Chiesa ci parlano di Gesù quale rivelazione umana del Dio invisibile… (ma già) i filosofi greci hanno sfiorato la verità…(e) la sapienza di Dio (Gesù Cristo) ha ispirato i patriarchi e i profeti ebraici. (Così è stata preparata) l’attesa della cultura universale.

(pag.273) Altri, prima di noi, ha gettato su plinti radicati nella roccia, la struttura, seria e concreta, della cultura. Su quella struttura (è necessario) costruire nuovi sviluppi con adeguata competenza e creatività ispirata. (Tale) sviluppo nasce da una ragionata immersione nel centro calamitante dell’esistere: il Cristo, la cui figura storica è di tale vastità che nessun intelletto- nessuna massa di intelletti- è riuscito, riesce e riuscirà a esplorarla interamente come una

sorgente inesauribile che, per quanto tu beva, mai riuscirai a fare inaridire. Ce n’è per tutti, prima e dopo di noi. (pag. 463) … il nodo ormai indissolubile tra il tutto Dio e il tutto uomo… è reale come la vita di Cristo e la successiva derivazione da Lui della cultura e della civiltà di cui tutto il mondo gode e verso la quale tutte le altre tensioni non possono che confluire. Dio è il bene, e il bene si diffonde. (pag. 424) Del resto, quale uomo non gode, magari marginalmente, della civiltà dell’amore da Lui innescata? (pag. 380) …tutti, volenti o nolenti, siamo maturati alla logica del Vangelo del quale siamo figli per civiltà, se non per convinzione. (pag. 381) L’unica civiltà (che io, Don Luigi Verzè conosco) è quella che risulta dalla consapevolezza da parte dell’uomo del suo vero valore umano-divino, quella annunziata nel concreto dalla irruzione di Dio nella nostra realtà umana. (pag.429) Io credo che questa sia l’epoca di un progressivo e più consapevole avvicinarsi a Dio. Inevitabilmente, il progresso scientifico-intellettuale finirà per incontrarsi con il Creatore e con la sua rivelazione: il Cristo. (pag. 437) Siamo creati a somiglianza di Dio. (Dunque) la partecipazione conoscitiva umana, quella di Dio, (è) per concedere (all’uomo) la conoscenza del conoscibile…Una scienza-conoscenza teo-antropologica… (pag. 440) Sulle ali della teologia e della filosofia, noi pretendiamo di esplorare l’ultrafisica e addirittura le profondità di Dio…(Dio) ce la riversa utilizzando la mediazione proteica del Dio-uomo, Cristo Signore… La tensione dell’uomo all’onnipotenza…non è più solo la naturale tensione inoculataci da Dio nell’atto creativo, ma è anche la sua cristificazione… L’insegnamento di Cristo “Se credete in me niente vi sarà impossibile”(Cfr. Gv 14,12) E’ l’intima logica del progresso, della conoscenza e della verità… (perché) siamo stati deificati da Cristo. (pag. 443) (Il Signore) ci stupisce per le sue meraviglie di natura, di scienza e d’ispirazione; ci stupisce con le stesse opere delle nostre mani.

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(pag. 253) La crisi abissale della cultura moderna sta nell’oblio delle sue radici….La nostra cosiddetta civiltà…è fragile…consiste nell’oblio delle ragioni ultime dell’uomo, che ne svelano la sacralità e che affondano nella somiglianza con Dio… (pag.255) Su quello che siamo realmente e intimamente, la cultura di oggi dice poco. La nostra conoscenza progredisce sul…nostro essere genomico che è soltanto una

componente che non sussiterebbe senza le componenti psicologica e spirituale. (pag.482) Un mondo che ragiona di tutto, elusa la vita eterna…quasi nessuno parla della risurrezione di questo mio corpo, del quale avrò inseparabile bisogno per essere me stesso in Dio. (pag. 483) Altrimenti, Signore, a che è stato creato questo mio corpo se non può stare con te? Fai entrare nella tua gloria questo baco fatto farfalla, nella tua luce vivrò di luce infuocato d’amore.

(pag. 420) L’ateo si proclama tale perchè intravede…vorrebbe essere come Dio. Come potremmo altrimenti spiegare l’esistere, la vita che perpetuamente si rinnova…e poi il dono del Figlio, Dio-uomo, …una cambiale mai in scadenza dalla quale attingere saggezza, speranza, sicurezza?

(pag.425) Voi tutti, che cercate …la ragione dell’esistere, che rifiutando di essere effetto di un caso, acutizzate lo sguardo nelle stelle e lo dilatate nell’orizzonte tempestato di gioielli e di multiformi delizie, che dall’ecosistema si incontrano felici nell’eco

del cuore, scioglietevi nell’amore infinito di Dio… (pag.391) Dio è divina provvidenza. Come madre amorosa lascia la sua creatura camminare da sola, proteggendola però dall’annientamento. Senza Dio non si può spiegare né capire l’uomo con tutti i suoi

perché, Dio pro-vidente è amore purissimo, gratuito: ripara, progetta, crea, protegge la sua creazione quale oggetto del suo incontenibile amore. (MA) Dio non è tenuto( a rendere ragione a noi ) dei tempi e dei modi dell’accedere a Lui da parte di ogni individuo. …Dio folgora con la verità quando e chi vuole (pag.241) E’ scritto nel Vangelo (Gv.15,16) “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” .

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(Tuttavia ) (1 Tm.2,4) “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (in quanto) gli uomini, buoni e cattivi, sono tutti di Dio e nessuno Egli esclude dal suo amore. Is. 46,9-10“ Io sono Dio…Il mio progetto resta valido…io chiamo l’uomo dei miei disegni…L’ho progettato, così farò”

(pag. 351) Qualche volta Dio assume l’iniziativa anche da solo (perché attraverso un genio o un santo l’umanità riparta); (Oppure Egli agisce in altro modo, ad esempio… ) come il genoma può venir mutato da un solo gene, (così l’uomo) può venire lentissimamente modificato da Dio. …il Creatore ama ogni uomo come idea unica curata nella sua mente di sommo artista. (pag. 353) Il DNA di Cristo esiste in ogni individuo e si sviluppa con l’età, nell’autonomia e nella libertà. Che tu dorma o sia sveglio, il seme cresce, vegeta e fruttifica.

(A ciascuno la fatica della ricerca) (pag.89) …la conquista di Cristo è un lavoro rigorosamente personale, senza pressioni dogmatiche e senza arbitrii interpretativi….Cristo va creduto sorseggiandolo senza interruzioni. (pag. 122) E’ un programma pensato da Dio proprio per compiere in ciascuno la sua immagine fecondata dalla immersione realistica-biologica in noi dell’uomo-Dio (Cristo) come soltanto il Creatore può fare e ha fatto con l’Incarnazione.

(pag.149) La dannazione dell’epoca in cui viviamo è… che la parte del mondo socialmente più evoluta grazie al cristianesimo, non è ancora in grado di contrapporre convinzioni cristiane vissute…si è svuotata della sostanza cristiana che è il valore uomo, come rivelatoci dalla Incarnazione e si è abituata a riempire quel vuoto di denaro, …contrabbandandolo come valore assoluto.

(pag. 398) Dio è padrone di tutto, anche della ricchezza. Se ci si spende per fare le opere di Dio, per il bene della terra, si accumulano tesori al sicuro “nel cielo…dove ladri non scassinano e non rubano” (Mt. 6,20) (pag. 399)Dio ci accompagna in tutto ciò che la nostra libertà e retta intelligenza può produrre, ispirandosi a quel Dio che ci ha dato l’intelligenza anche a vantaggio dei nostri simili.

(pag. 150) Il cristianesimo ha in se stesso incommensurabili e inalterate risorse di pensiero, di storia, di santità, di inventiva, per contrapporsi a qualsiasi uragano: si chiami islamismo, razzismo, massimalismo, ateismo più o meno professato, radicalismo o agnosticismo. ..Solo che le formidabili risorse cristiane sono dagli stessi cristiani largamente ignorate e superficialmente insegnate …troppo poco appartengono al nostro vissuto culturale, religioso, pratico.

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(pag. 201) (Eppure)queste nozioni la gente le ha nel cuore…Invece di parlare del Verbo incarnato, è più comodo lasciarsi portare dall’onda della giustizia sociale, della globalizzazione, della pace, della fraternità. Tutte nozioni buone, (pag.202) ma senza la nozione della Incarnazione, (sono) senza significato e senza amore. (Ma)…chi ama Dio…non può non rigurgitare di indomabili iniziative per

Iddio e per i fratelli… (pag.449)… Voi siete il sale della terra….voi siete la luce del mondo” (Mt. 5,13-14) (Dunque noi credenti in Cristo )“ facciamo in modo di non essere insipidi… avviamoci con tutte le nostre risorse intellettuali…a studiare che cosa è l’uomo in sé per attivare l’amore di Dio. Mettiamoci insieme con tutti… (pag.351) Il Verbo ha preso carne umana senza superficiale denominazione di razza o religione. E’ necessario il dialogo con tutti (pag.411) La scienza del Vangelo può sempre…fare il miracolo (Mettiamoci insieme), soprattutto con i non cattolici, a parlare dell’uomo quale oggetto dell’amore di Dio. Uniamoci con gli ebrei e con gli intellettuali mussulmani. Troveremo intesa, perché ormai tutti ci rendiamo conto o che ci salveremo tutti o tutti periremo, e che l’unico modo di salvarci è quello di convenire sul perché esistiamo e su quali valori minimi possiamo coesistere… (pag.150) (a cominciare

dall’eliminazione) del pragmatismo della forza, ovverosia la guerra, …il più esiziale e incivile dei metodi anticristiani. (pag.409)Gesù insegna, dando alle sue parole ampia credibilità, (perché tale è stata la sua testimonianza vissuta di uomo-Dio) Lc 6,37-38 “…perdonate e vi sarà perdonato…con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi…” (pag.490) Mt 5,43-48”Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori…” (pag.256) (Abbiamo bisogno di ) …uno “schieramento culturale” ( umanisti, antropologi, biologi, neurologi, psicologi, filosofi) che porti avanti

contemporaneamente, concordemente e armoniosamente, tutti gli aspetti somatici psichici e spirituali dell’uomo, che lo studi e lo rilanci nella sua totalità, …perché l’uomo, la sua intelligenza, è prima della razza, della lingua, della religione, dello Stato. L’individuo viene subito, subito dopo Dio. (pag. 258) Poi verrà la verità: Cristo… (pag.357) è qui nel mondo (perché) Dio ci offre ancora e per sempre se stesso, materializzato nel Figlio. (pag.259) Dunque..conoscere l’uomo per riconoscervi il Cristo. (pag. 357) Una carne (quella dell’uomo) divinamente illuminata, cui si deve un’applicazione analogamente illuminata di cervelli motivati a esplorare i meccanismi genomici e proteomici che ne sostengono le attività psico-intellettuali e la tensione ultraterrena.

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La continuità del Cristo, siamo noi persone pensanti e operanti (pag.359) (chiamati a) “guarire” nella dimensione di rilancio dell’uomo, tutto intero, compresa la sua divinizzazione.(pag.347) Cristo rimane incompiuto se noi non assumiamo l’incarico di continuarlo e non agiamo di conseguenza. (pag. 350) Cristo è tutto da scoprire e poi è ancora tutto da attuare.

(pag. 351) Il Figlio del Padre s’è fatto uomo con il preciso scopo che noi lo imitiamo nella mentalità, nel comportamento, nelle opere. (Sal 92,6-7) “Come sono grandi le tue opere, Signore; quanto profondi i tuoi pensieri! L’uomo insensato non intende e lo stolto non capisce” (pag. 158) La nostra deve essere un’educazione alla autonomia, alla intraprendenza personale, alla iniziativa e quindi una prova della convenienza di dedicare la propria vita a rinnovare metodi, cultura, scienza nel nome di Dio e per amore dei nostri simili, con il risultato di ottenere la realizzazione piena della nostra libera

personalità umana e cristiana, scevra da uno stampo unico. …Non lasciamoci condizionare…badiamo a prepararci a cieli nuovi e a terre nuove, vale a dire seria cultura filosofica, antropologica, teologica….(pag. 256)(per arrivare) alla conoscenza dell’uomo integrale, del suo valore e del suo realistico futuro: l’acquisizione di un modello umano unico per tutti.

(pag. 192) Tutta l’umanità deve raggiungere quella maturità culturale e civile indispensabile per conoscere la verità e liberamente accettarla o respingerla. (pag. 254-255) La cultura moderna, per ripartire con buone prospettive di progresso, deve raccordarsi con la Bibbia, con i Vangeli, con i Padri della Chiesa e tutti i grandi del pensiero

cristiano sulle cui radici si sviluppò una vegetazione lussureggiante d’arte e di letteratura: da Dante Alighieri a Petrarca, Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo Buonarroti…Parliamo dell’uomo, del prodotto di un umanesimo vero che germoglia dall’uomo stesso, dalla sua intima coscienza, dalla sua conformazione psicologica, dalla progressiva cultura acquisita, dalle istanze che incessantemente lo spingono perché ne acquisisca di nuova, sia in termini di conoscenza, che in armonia di valori, in saggezza di scelte, che in aspirazione alla trascendenza.

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(pag. 354) L’Europa d’oggi,(appare come ) rincretinita perché immobilizzata nel suo stesso tessuto organico, malata di entropia o degradazione energetica. Una Europa di sedicenti cristiani, mummie senza espressività creatrice, perché bacati e sforacchiati da calcoli politici, in cui si perdono i veri valori metafisici, quelli che fanno la vera storia, dall’Europa al mondo. L’Europa rifiorirà quando si riconoscerà nella sua radice genetica: il Cristo (pag. 361) (poiché ) Cristo è la leva che rialza l’umanità dal suo imbarbarimento ricorrente.

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