Ed. 7 n°1299 ≈ Parrocchia San Pio X ≈ Loano ≈ Domenica 19 … · 2017-11-18 · giocato a...

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Chi volesse ricevere tutte le settimane sulla propria email il Toto a colori, mandi l’indirizzo di posta elettronica a: [email protected] Ed. 7 n°1299 ≈ Parrocchia San Pio X Loano Domenica 19 Novembre 2017 __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ “SEI STATO FEDELE NEL POCO, PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE.” La penultima domenica dell’anno liturgico dedicato a S. Matteo, ci racconta la famosa parabola dei talenti. Ad ognuno viene consegnato un bene in base alle sue capacità. Ad ognuno viene richiesto di far fruttare il bene (i talenti ricevuti). Fin da bambini abbiamo imparato ad ascoltare questa parabola. Ci è stato detto, tante volte, che ad ognuno di noi sono stati dati talenti diversi, che rispecchiano le caratteristiche fondamentali della nostra vita. Uno degli esempi più chiari, della diversità dei talenti, sono i vari ordini religiosi, nati dal carisma del fondatore (i suoi talenti) e seguiti da quanti si riconoscono in quei carismi: la preghiera contemplativa, lo studio della Parola di Dio, la carità verso i più bisognosi, l’educazione dei giovani, l’annuncio missionario del vangelo… È chiaro che quei carismi non si escludono a vicenda, ma si integrano l’uno con l’altro. Un esempio semplice e chiaro può essere S. Teresa di Gesù Bambino, che ha trascorso metà dei suoi 24 anni di vita in un monastero di vita contemplativa, ma ha dedicato ogni preghiera e ogni attimo della sua esistenza alle missioni: la chiesa ha riconosciuto questa sua volontà di dono proclamandola patrona delle missioni, insieme a S. Francesco Saverio che ha percorso le Indie per proclamare il vangelo. Torniamo alla parabola dei talenti e al rendiconto finale. Il padrone che torna e vuole fare i conti, per chi è stato operoso ha una sola soluzione: “Bene servo, buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Mentre per il servo “malvagio e pigro” ha una soluzione drastica: “Gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Vale la pena di domandarci: dove ho messo i miei talenti? Oggi è la prima Giornata Mondiale dei Poveri, voluta da Papa Francesco per sottolineare la predilezione di Gesù per i poveri. Certo è difficile improvvisare iniziative per coinvolgere le comunità e le persone ad un cambio radicale di mentalità. Ma farsi qualche domanda è utile e lecita: perché la finanza e tutte le imprese danno la precedenza agli utili e alla ricchezza e Gesù dà la precedenza ai poveri? Questo amore preferenziale per i poveri è giusto? Che male hanno fatto i ricchi? Anche i ricchi hanno le loro povertà? È giusto che i ricchi possiedano il 99% dei beni della terra? Una prima risposta equilibrata ce la darà il vangelo di Matteo della prossima domenica, festa di Cristo Re: ho avuto fame, e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero in carcere e siete venuti a visitarmi… Buona Domenica Don Luciano

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Chi volesse ricevere tutte le settimane sulla propria email il Toto a colori,

mandi l’indirizzo di posta elettronica a: [email protected]

Ed. 7 n°1299 ≈ Parrocchia San Pio X ≈ Loano ≈ Domenica 19 Novembre 2017 __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

“SEI STATO FEDELE NEL POCO, PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE.”

La penultima domenica dell’anno liturgico dedicato a S. Matteo, ci racconta la famosa parabola dei talenti. Ad ognuno viene consegnato un bene in base alle sue capacità. Ad ognuno viene richiesto di far fruttare il bene (i talenti ricevuti). Fin da bambini abbiamo imparato ad ascoltare questa parabola. Ci è stato detto, tante volte, che ad ognuno di noi sono stati dati talenti diversi, che rispecchiano le caratteristiche fondamentali della nostra vita. Uno degli esempi più chiari, della diversità dei talenti, sono i vari ordini religiosi, nati dal

carisma del fondatore (i suoi talenti) e seguiti da quanti si riconoscono in quei carismi: la preghiera contemplativa, lo studio della Parola di Dio, la carità verso i più bisognosi, l’educazione dei giovani, l’annuncio missionario del vangelo… È chiaro che quei carismi non si escludono a vicenda, ma si integrano l’uno con l’altro. Un esempio semplice e chiaro può essere S. Teresa di Gesù Bambino, che ha trascorso metà dei suoi 24 anni di vita in un monastero di vita contemplativa, ma ha dedicato ogni preghiera e ogni attimo della sua esistenza alle missioni: la chiesa ha riconosciuto questa sua volontà di dono proclamandola patrona delle missioni, insieme a S. Francesco Saverio che ha percorso le Indie per proclamare il vangelo. Torniamo alla parabola dei talenti e al rendiconto finale. Il padrone che torna e vuole fare i conti, per chi è stato operoso ha una sola soluzione: “Bene servo, buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Mentre per il servo “malvagio e pigro” ha una soluzione drastica: “Gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Vale la pena di domandarci: dove ho messo i miei talenti? Oggi è la prima Giornata Mondiale dei Poveri, voluta da Papa Francesco per sottolineare la predilezione di Gesù per i poveri. Certo è difficile improvvisare iniziative per coinvolgere le comunità e le persone ad un cambio radicale di mentalità. Ma farsi qualche domanda è utile e lecita: perché la finanza e tutte le imprese danno la precedenza agli utili e alla ricchezza e Gesù dà la precedenza ai poveri? Questo amore preferenziale per i poveri è giusto? Che male hanno fatto i ricchi? Anche i ricchi hanno le loro povertà? È giusto che i ricchi possiedano il 99% dei beni della terra? Una prima risposta equilibrata ce la darà il vangelo di Matteo della prossima domenica, festa di Cristo Re: ho avuto fame, e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero in carcere e siete venuti a visitarmi…

Buona Domenica Don Luciano

Oggi è la Giornata Mondiale dei Poveri

Martedì 21 novembre: Festa della Presentazione della Beata Vergine Maria ore 16.30: S .Messa alla Presentazione

Mercoledì 22 novembre: ore 16.30 incontro degli adulti sul vangelo di Marco ore 21.00 incontro del gruppo biblico sulla Genesi

Venerdì 24 novembre: 1° incontro Diocesano Giovani con Don Tony Drazza, assistente nazionale Giovani, ore 19.30 ad Alassio San Giovanni ore 21.00: cantoria

Sabato 25 novembre: ore 14.30 canti Catechismo – ACR Scout–gruppo Chierichetti–laboratori-merenda

Domenica 26 novembre: Solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo

In Sacrestia ci sono le marmellate delle Sorelle Clarisse

Il pellegrinaggio in Terra Santa sarà dall’8 al 15 marzo 2018: in Sacrestia troviamo il programma dettagliato

Le offerte raccolte nelle due cassette vicine all’acqua benedetta, sono per sostenere Don Carlos nei suoi studi a Gerusalemme (finora abbiamo raccolto circa 2435,10 euro) GRAZIE

Continuiamo a scrivere articoli per il giornale di Natale e li inviamo a [email protected]

Chi a casa ha dei vestiti della Prima Comunione e non li usa più può portarli in Parrocchia per i Chierichetti

____________________________________________________________________ DIVENTARE SANTI

Carissimi amici e lettori del giornalino di san Pio X. E' mai possibile nei temi moderni diventare santi? Questa domanda può sembrarci ovvia e scontata, Soprattutto essa ci può apparire molto vecchia, perché troppe volte ci è già stato detto che tutti siamo chiamati a diventare santi. E' mai possibile oggi raggiungere una vita buona e serena? Certo, spesso abbiamo sognato una vita così, spesso abbiamo sognato che la nostra vita ritrovasse quella freschezza e quella novità che aveva al principio, quella spensieratezza della nostra infanzia che oggi ricordiamo con nostalgia. Ma questo sogno è spesso infranto davanti alle fatiche che oggi affrontiamo quotidianamente, davanti all’invincibile debolezza, davanti alle cadute di ogni giorno, e non crediamo che sia possibile cambiare più di tanto il corso della nostra vita. Invece il Vangelo ci dice che è possibile cambiare. “Beati voi “, dice il Vangelo di Gesù ( Mt 5,1- 12 ): “Voi che siete poveri , afflitti, indifesi; voi che cercate giustizia, che siete perseguitati…..”. “Beati voi, rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”, perché davvero raggiungerete quella vita buona e serena che fin da piccoli abbiamo sognato. Ma proprio una tale promessa ci appare molto lontana ed irrealizzabile, soprattutto nei momenti difficili della nostra vita quotidiana. Eppure dallo scetticismo si può uscire, lo possiamo guardando alla storia della chiesa e dei cristiani che ci hanno preceduti: possiamo uscirne dallo scetticismo ricordando i Santi cioè quegli uomini e donne che in tutta la loro vita hanno creduto al Vangelo di Gesù. Pensiamo al primo degli Apostoli : Pietro a Giovanni, il discepolo amato tanto da Gesù, a Paolo, il primo grande missionario, Agostino, il cantore della sete di Dio; san Gerolamo lo studioso delle Sacre Scritture, a Francesco il poverello che viveva in perfetta letizia, a san Domenico, il predicatore appassionato del Vangelo. A Caterina, donna di grande forza e dolcezza e ancora più, dei tempi nostri, a Madre Teresa che si definiva la matita nelle mani di Dio, e ancora tantissimi altri che non sto ad elencarli perché non finirei mai. Ebbene tutti questi uomini e donne della storia cristiana ci testimoniano che è davvero possibile diventare santi, e raggiunger una vita buona e serena. E’ quello che auguro a tutti voi. Pace e gioia nel Signore Accolito Lucio Telese

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Ciao a tutti!!

Venerdì sera abbiamo passato una serata diversa dal solito, ma divertente. Siamo

andati ad Albenga all’incontro diocesano dei giovanissimi! Ci siamo incontrati con più di

40 ragazzi provenienti da tutte le Parrocchie della Diocesi. Dopo un primo momento di

saluti e abbracci, abbiamo spizzicato golosi snacks e poi ci siamo sistemati in salone.

Per conoscerci tutti abbiamo fatto una specie di “speed date” presentandoci in 30

secondi alla persona che ci capitava di fronte. E’ stato molto divertente! Dopo abbiamo

giocato a Sarabanda e Intesa Vincente divisi in 4 squadre: ha vinto la squadra “

Guccigang”. L’attività di gruppo finale invece si è basata sul Vangelo dell’anno: la vedova

dona al Tempio “TUTTO QUANTO AVEVA PER VIVERE”. Ognuno ha scelto un ambito

tra Famiglia, Sport, Studio e Reazioni in cui sente di poter dare tutto se stesso,

condividendo poi la motivazione con chi aveva scelto il suo stesso ambito. Dopodichè

siamo andati in Cappella e abbiamo attaccato i bigliettini con le motivazioni formando il

simbolo della Diocesi. Dopo alcuni canti siamo tornati ognuno a casa propria con una

bella esperienza nel cuore. Nonostante ciò ci siamo visti anche ieri per fare gruppo e

parlare dello spettacolo di Natale. Vi ricordiamo che il 25 Novembre è il giorno della

colletta alimentare. Al prossimo sabato. Un abbraccio.

Il gruppo

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Altre culture: LA REGINA DELLE API (Fiaba indiana)

C'era una volta una coppia che desiderava ardentemente un figlio ma non riusciva ad averne. Un giorno il marito andò in un campo a tagliare del bambù. All'improvviso udì una vocina che lo implorava di non fargli del male. Dove sei?, chiese l'uomo. In questa canna!, rispose la vocina. L'uomo aprì la canna di bambù e trovò un bambino piccolissimo, con il volto da ranocchio. Lo portò a casa e con la moglie si affezionarono subito al bambino, anche se non era molto bello. Lo chiamarono Bambù. Passarono gli anni e Bambù crebbe. Diventò un bravissimo ragazzo che aiutava il padre nel lavoro. Il giorno del suo diciottesimo

compleanno, i genitori gli diedero un abito e una spada e lo mandarono al mercato a vendere il riso e a comprare delle stoffe. Bambù attraversò la foresta ed ad un tratto si accorse di essere seguito. Gli si parò di fronte un leone affamato. Bambù gli disse: “Non ho niente da darti, oggi. Ripassa domani”. Ma il leone gli rispose: “Ma io so già cosa mangiare: tu!” Allora Bambù gli disse: “Vattene via, altrimenti ti infilzerò con la mia spada!” Il leone, intimorito, scappò via. Bambù era quasi uscito dalla foresta, quando incontrò un'ape che gli chiese di salvare la sua regina. La regina era una bellissima ragazza, piccolissima, con due ali argentate, che era rimasta impigliata in una ragnatela. Bambù la salvò, ed allora la regina gli regalò tre semi di melone. “Questi semi ti aiuteranno a realizzare quello che vuoi. Basterà che tu lo desideri!” Bambù andò al mercato e concluse i suoi affari. Poi tornò verso casa ed attraversando la foresta rincontrò il leone, ancora più feroce ed affamato. Bambù desiderò di ucciderlo con la spada di suo padre, ed ecco che di colpo riuscì a farlo. Un seme di melone era svanito nel frattempo dalla sua tasca. Bambù scoprì che i semi erano prodigiosi. Ascoltò il suo cuore e desiderò di essere un bel giovane e di rivedere la regina delle api. I due semi sparirono e Bambù diventò un bellissimo ragazzo: di fronte a lui giunse la regina delle api, che ingrandì fino a diventare una vera ragazza. I due tornarono a casa, si sposarono e vissero felici e contenti.

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