ECTOPARASSITOSI Ectoparassitosi in senso stretto ... ANNO/4_3°file.pdf · Erisipela •...

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78 ECTOPARASSITOSI Malattie cutanee causate da ectoparassiti (piccoli animali) che dall’esterno arrivano sulla pelle 1) Ectoparassitosi in senso stretto: i parassiti vivono sulla pelle 2) Ectoparassitosi in senso lato : i parassiti causano danni cutanei con meccanismi diversi (morsi, punture ecc.) a. Scabbia b. Pediculosi a. Scabbia Dermatite parassitaria contagiosa provocata da un acaro Sarcoptes scabiei var.hominis Si caratterizza per il prurito intenso, più evidente di notte, e lesioni patognomoniche (cunicolo e vescicola perlacea) L’acaro femmina gravida scava nello strato corneo una galleria (cunicolo)nella quale depone le uova. Vive in un’estremità di questa galleria detta vescicola perlacea acaro Cunicolo cordoncino grigio-brunastro, appena rilevato, diritto o tortuoso, di pochi millimetri Cunicolo Piccoli rilievi cupoliformi, lucidi e tesi, a contenuto inizialmente limpido Vescicole perlacee I cunicoli e le vescicole perlacee sono più evidenti alla superficie laterale delle dita, alla regione flessoria dei polsi, alla cute dell’asta e nei bambini alla pianta dei piedi Nella malattia conclamata sono presenti lesioni da grattamento (escoriazioni lineari, croste ematiche), e da papule e noduli (risposta infiammatoria dell’ospite) nelle zone caratteristiche

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• ECTOPARASSITOSI Malattie cutanee causate da ectoparassiti (piccoli animali) che dall’esterno arrivano sulla pelle 1) Ectoparassitosi in senso stretto: i parassiti vivono sulla pelle 2) Ectoparassitosi in senso lato : i parassiti causano danni cutanei con meccanismi diversi (morsi, punture ecc.)

a. Scabbia b. Pediculosi

a. Scabbia

• Dermatite parassitaria contagiosa provocata da un acaro Sarcoptes scabiei var.hominis

• Si caratterizza per il prurito intenso, più evidente di notte, e lesioni patognomoniche (cunicolo e vescicola perlacea)

L’acaro femmina gravida scava nello strato corneo una galleria (cunicolo)nella quale depone le uova.Vive in un’estremità di questa galleria detta vescicola perlacea

acaro

Cunicolo

cordoncino grigio-brunastro, appena rilevato, diritto o

tortuoso, di pochi millimetri

Cunicolo

Piccoli rilievi cupoliformi, lucidi e tesi, a contenuto

inizialmente limpido

Vescicole perlacee

I cunicoli e le vescicole perlacee sono piùevidenti alla superficie laterale delle dita, alla

regione flessoria dei polsi, alla cute dell’asta e nei bambini alla pianta dei piedi

Nella malattia conclamata sono presenti lesioni da

grattamento (escoriazioni lineari, croste ematiche),

e da papule e noduli (risposta infiammatoria

dell’ospite) nelle zone caratteristiche

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Scabbia norvegese o scabbia crostosa

• Presenza di vaste aree eritematose con squamo-croste grigiastre che possono coprire anche tutta la superficie cutanea (eritrodermia)

• Prurito scarso o assente • A differenza della scabbia comune gli acari sono numerosissimi e vivono liberi

sulla superficie cutanea (altissima contagiosità) • Soggetti anziani, immunodepressi ecc. nei quali la risposta dell’ospite è quasi

assente e l’acaro può moltiplicarsi con grande libertà

Croste ematiche e papule

Noduli

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Scabbia norvegese: diagnosi differenziali - Psoriasi : nella psoriasi le squame sono pluristratificate e di colore bianco argenteo - Eczema : sono presenti vescicole nelle forme acute, papule in quelle croniche e il prurito è intenso Contagio della scabbia

• Per via diretta (rapporti sessuali o dormendo nel letto di pazienti) • Più raramente per via indiretta (indumenti ecc.) • Periodo di incubazione : 1-6 settimane • N.B. : al di fuori dell’ospite umano l’acaro sopravvive una settimana circa

Terapia della scabbia

• Benzil-benzoato al 25-30% (irritante!) • Permetrina 5% • N.B. : qualunque medicazione va tenuta per 12-24 ore; quindi doccia

strofinando sulle lesioni e ripetere la medicazione per 2-3 volte. • Cambiare ogni giorno la biancheria personale e le lenzuola • E’ indispensabile la disinfestazione della biancheria personale al di fuori

dell’ospite umano l’acaro sopravvive una settimana circa • E’ consigliabile il trattamento di tutto il nucleo familiare

b. Pediculosi

• Affezioni pruriginose causate dai pediculi, insetti senza ali, parassiti dei mammiferi, ospite-specifici

• I pidocchi che parassitano l’uomo sono : Pediculus humanus capitis Pediculus humanus corporis Phtirus pubis

P.humanusP.humanus capitiscapitisPh.pubisPh.pubis

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Terapia

• Malathion, permetrina in polvere, lozione o gel in unica applicazione da ripetere dopo 7-8 giorni

• E’ consigliabile l’uso del pettine fitto (e aceto caldo) per allontanare le uova • N.B. : il trattamento preventivo con insetticidi non solo non previene, ma

può anche indurre resistenze

Lendini, segni di grattamento e sovrainfezione batterica

Pediculosi del pube

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• Prurito Peculiare sensazione a tutti nota che sollecita il grattamento

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• PIODERMITI

• Infezioni cutanee da batteri piogeni • I batteri sono di solito di origine esterna, ma possono far parte anche della

flora residente (rottura dell’equilibrio tra normale flora, epidermide, stato immunitario)

• Possono interessare la cute glabra e gli annessi cutanei • I germi piogeni possono impiantarsi su preesistenti dermatosi provocando una

“piodermizzazione”

Le più importanti sono: • Impetigine volgare • Sindrome combustiforme

stafilocococcica

• Erisipela • Gangrena streptococcica• Flemmone

PIODERMITI PIODERMITI

Localizzazione epidermo-dermica

Localizzazione dermo-ipodermica

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a. Impetigine • Infezione causata da streptococchi e stafilococchi • Frequente, preferisce i bambini, le aree scoperte e il periodo estivo (maggiore

possibilità di traumi) • E’ contagiosa e determina piccole epidemie negli asili e nelle scuole • Complicanze: diffusione delle lesioni per autoinoculazione, linfoadenopatia,

febbre, glomerulonefrite (ceppi nefritogeni di straptococco)

b. Erisipela

• Dermo-ipodermite eritemato-edematosa a limiti netti (segno dello scalino!), acuta e febbrile causata da streptococco beta emolitico. Si associa a linfangite e linfoadenopatia regionale

• Le forme recidivanti (frequenti) possono determinare danno dei linfatici con conseguente linfedema

• Preferisce il volto e gli arti • Possibili complicazioni: impegno renale e miocardico

Inizia con piccole lesioni arrossate su cui compaiono elementi vescicolosi e poi pustolosi che si rompono facilmente

con la formazionedi croste giallastre

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a. Follicolite

• Infezione del follicolo o del suo infundibolo (ostiofollicolite) • Pustole a contenuto lattescente, centrate da un pelo, con alone eritematoso • Alla rottura consegue fuoriuscita di pus e formazione di croste giallastre

Terapia delle piodermiti

• Antibiotica topica : nell’impetigine e nella follicolite localizzate è sufficiente da sola (mupirocina, acido fusidico, gentamicina, attenzione alla sensibilizzazione da antibiotici topici ). Nelle forme molto acute essudanti sono di aiuto impacchi astringenti/disinfettanti (ad es. permanganato di potassio)

• Antibiotica sistemica : è necessaria nelle impetigini e follicoliti estese e nell’erisipela. Si usano di solito beta lattamici o tetracicline

• N.B. per prevenire la diffusione dell’impetigine: lavare la cute 2-3 volte al giorno con sapone disinfettante e raccomandare al paziente di non scambiare gli asciugamani con gli altri membri della famiglia

• Follicolite• Foruncolo • Favo

• Patereccio

• Idrosoadenite

PIODERMITI DEGLI ANNESSI PIODERMITI DEGLI ANNESSI

Annesso pilo-sebaceo

Perionichio

Gh. sudoripare apocrine

Causate sempre da stafilococchi. Le più importanti sono

Follicolite della barba (sicosi)

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• MICOBATTERIOSI

• a. Tubercolosi cutanea • b. Micobatteriosi atipiche

1) Tubercolosi cutanea a. Tubercolosi cutanea

• Comprende numerosi quadri clinici a decorso cronico • Oggi è rara, anche se tende a ripresentarsi sia per il fenomeno

dell’immigrazione sia per la immunosoppressione acquisita • I quadri di maggiore interesse sono il lupus volgare e la tubercolosi verrucosa

b. Lupus volgare

• Colpisce solitamente il volto e si presenta come una placca rosso-brunastra a superficie crostosa con aree di ulcerazione e altre di riparazione cicatriziale. Per le ulcere con conseguenti cicatrici si hanno mutilazioni (naso, orecchie)

• La diascopia mette in evidenza i lupomi, piccoli noduli giallo-brunastri colore zucchero caramellato o gelatina di mela.

c. Tubercolosi verrucosa

• Lesione verruciforme ipercheratosica che compare in genere sul dorso delle mani di persone esposte professionalmente al contagio, come macellai, veterinari, anatomo-patologi.

• Il centro può andare incontro ad atrofia.

Lupoma color zucchero caramellato

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Terapia della tubercolosi cutanea Polichemioterapia che si avvale della rifampicina, isoniazide ed etambutolo 2) Micobatteriosi atipiche

• Causate più spesso dal M. marinum, colpiscono prevalentemente frequentatori di piscine o coloro che usano immergere le mani senza guanti negli acquari

• La lesione è un nodulo di colore rosso-brunastro che può ulcerarsi e suppurare. Le lesioni possono disseminarsi lungo il decorso di un vaso linfatico

• La diagnosi differenziale va posta con altre lesioni nodulari infettive, quali le micosi profonde

• Il M. fortuitum, batterio

ubiquitario (presente nel suolo, acque salate e stagni) è responsabile di

Ascessi postiniezione (manifestazioni più frequenti )

Ascessi su cicatrici chirurgiche

Ascessi da mesoterapia e liposuzione (manifestazioni più rare)

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• MICOSI SUPERFICIALI 1) Dermatofitosi (tinee)

• Causate dai dermatofiti • Micosi superficiali più comuni e più importanti per la loro contagiosità • Quadro clinico polimorfo in base alla localizzazione dell’infezione, alla specie

fungina in causa e alla risposta dell’ospite

CandidosiCandidosi

Pitiriasi Pitiriasi versicoloreversicoloreDermatofitosiDermatofitosi

((tineetinee) )

Tinea cruris

Tinea barbae

Tinea pedisTinea unguium

Tinea capitis

Tinea corporis

Classificazione in base alla localizzazione dell’infezione CONTAGIO DELLE DERMATOFITOSI CONTAGIO DELLE DERMATOFITOSI

T.mentagrophytesT.mentagrophytes

M.canis

M.canis

Dagli animali(specie zoofile)Interumano

(tutte le specie)

Dall’ambiente (tutte le specie)

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a Tinea corporis • Dermatofitosi comune • Preferisce l’età infantile e il sesso femminile • Causata di solito da ceppi zoofili e quindi contagio da animali • Successivamente contagio interumano

Lesione eritemato-squamosa anulare con margini netti arrossati, rilevati, ricoperti da squame o

vescicole e centro più chiaro o del colore della pelle normale

TINEA CORPORISTINEA CORPORIS Lesioni multiple (diffusione-autocontagio)

Infezione da Infezione da M.canisM.canis

Diradamento del pelo nel micino

T.corporisnella padrona

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Tinea corporis :Diagnosi differenziali - Pitiriasi rosea Comune dermatosi eruttiva cutanea autorisolutiva, preceduta di qualche settimana da infezione delle prime vie aeree (si prospetta un’eziologia virale). Colpisce tronco, collo e parte prossimale degli arti. L’esordio è segnato dalla comparsa della “chiazza madre” lesione rosea, ovalare a limiti netti con fine desquamazione e collaretto squamoso periferico Dopo 5-10 giorni dalla comparsa della chiazza madre segue l’eruzione a gittate successive di piccole lesioni ovalari con fine collaretto desquamativo - Eczema Le lesioni dell’eczema hanno limiti sfumati e non sono figurate (manca la morfologia anulare)

Pitiriasi rosea

Ezema nummulare

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b. Tinea capitis Dermatofitosi del cuoio capelluto Colpisce quasi esclusivamente i bambini Causata di solito da miceti zoofili (M.canis)

c. Tinea barbae

Dermatofitosi della regione della barba Colpisce adulti di sesso maschile

Chiazze con capelli tronchi a prato falciato

Chiazze suppurative

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d. Tinea pedis Dermatofitosi dei piedi Colpisce giovani ed adulti che praticano attività sportive o fanno uso

continuativo di scarpe con azione occlusiva In costante aumento Causata quasi sempre da miceti antropofili

e. Tinea cruris

Dermatofitosi della regione inguino-crurale che si estende in basso sulla coscia Preferisce giovani sportivi (ciclisti, motociclisti ecc.) Riconosce la stessa eziologia ed epidemiologia della tinea pedis, a cui spesso

consegue per autocontagio

T.pedis interdigitale

T.pedis plantare

Grosse chiazze con centro lievemente

arrossato e squamoso e margini netti rilevati a forma di festone rosso vivo

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f. Tinea unguium E’ spesso una diffusione della tinea pedis (stessa eziologia ed epidemiologia)

Preferisce unghie dei piedi (1° dito) Importante serbatoio di dermatofiti che vengono “sparsi” nell’ambiente

2) Pitiriasi versicolore Comune micosi non contagiosa dovuta al Pityrosporum ovale, lievito lipofilico che fa parte della flora saprofitaria dell’uomo (presente in oltre l’85% dei soggetti adulti a livello delle aree ricche di ghiandole sebacee, come ad esempio il torace). La maggiore attività delle ghiandole sebaceee e sudoripare, il caldo-umido, una predisposizione familiare favoriscono il passaggio del P.ovale da saprofita a patogeno.

La lamina ungueale appare ispessita, “tarlata”, rugosa, di

colore giallo-brunastro o biancastro

Piccole lesioni che si riuniscono formando chiazze più grandi di

forma bizzarra. “Pitiriasi” perché le

chiazze sono ricoperte da squamette tipo forfora

“versicolore “ per il colore giallastro, caffè- latte, camoscio o

rosso (nel periodo invernale e primaverile) e biancastro dopo

l’esposizione al sole

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3) Candidosi cutanee

• Causate da miceti levuriformi del genere Candida, solitamente da C.albicans saprofita del cavo orale, intestino, vagina e pelle

• Non sono di solito contagiose • Fattori favorenti : ipersudorazione, macerazione, umidità, obesità, diabete,

stati di immunodepressione

Diagnosi differenziali

Vitiligine

Lesioni non desquamanticon alone ipercromico

Ipomelanosi idiopatica guttata (“a coriandoli”)

Lesioni atrofiche agli arti degli anziani (fotoesposizione)

INTERTRIGINI DA CANDIDAINTERTRIGINI DA CANDIDA

grandi pieghe grandi pieghe

piccole pieghe piccole pieghe

Lesioni satelliti

CANDIDOSI MUCOSECANDIDOSI MUCOSE1) ORALI1) ORALI

mughetto

glossite atrofica (protesi dentarie!)

CANDIDOSI MUCOSECANDIDOSI MUCOSE2) Genitali 2) Genitali

Balanopostite

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Terapia delle micosi • Topica : derivati azolici, terbinafina in crema e lozione • Sistemica : griseofulvina, derivati azolici (itraconazolo e fluconazolo),

terbinafina. • N.B. : la terapia sistemica è indispensabile per la tinea capitis e

consigliabile nella tinea corporis estesa, t. unguium e t.pedis • INFEZIONI DA HUMAN PAPILLOMA VIRUS (HPV)

• Gli HPV sono virus a DNA, di cui si riconoscono circa 100 tipi, che inducono lesioni cutanee e mucose denominate (1) verruche e (2) condilomi

• Le infezioni da HPV sono contagiose 1) Verruche volgari

• Lesioni papulo-nodulari ipercheratosiche con superficie irregolare, con vegetazioni

• Preferiscono bambini e si localizzano più frequentemente alle mani e alle altre zone scoperte

• Sono per lo più da HPV 2 1) Verruche plantari

• Placche a superficie rugosa ipercheratosica , simile ad un callo con punteggiature bruno-rossastre

• Dolorose • Zone sottoposte ad attrito (talloni ,

avampiede ecc.) • Eziologia: HPV1, HPV2 • Diagnosi differenziale con il callo: i calli

hanno superficie uniforme e i dermatoglifi non si interrompono in corrispondenza della loro superficie

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1) Verruche piane • Papule lievemente rilevate lisce, di

colore roseo o giallastro • Volto e dorso mani • Eziologia: HPV3 e HPV10

2) Condilomi acuminati

• Lesioni papulose o masse vegetanti rilevate di colorito roseo

• Colpiscono mucosa genitale ed anale • Trasmissione sessuale • Il loro sviluppo è favorito dalla

gravidanza e dai difetti dell’immunità • Eziologia: HPV6,11, 30,43

2) Condilomi piatti

• Papule lievemente rilevate lisce, di colore della mucosa o roseo (possono essere subclinici e svelarsi solo con applicazione di acido acetico)

• Eziologia: HPV16,18,31-33 • Ruolo nella displasia e i carcinomi ?

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Terapia delle infezioni da HPV • Verruche volgari e plantari: applicazione di acido salicilico (o altri

emollienti/cheratinolitici) al 10-20%. Nei casi resistenti asportazione con DEC o azoto liquido o laser

• Verruche piane: applicazione di acido retinoico o courettage • Condilomi: applicazione di imiquimod o podofillina Nei casi resistenti

asportazione con DEC • MOLLUSCO CONTAGIOSO

• Eziologia: Poxvirus • Trasmissione per contatto interumano diretto o

attraverso oggetti contaminati • Negli adulti trasmissione sessuale • Papule solitarie o multiple, emisferiche,

ombelicate, lucide • HERPES SIMPLEX

• Agente eziologico: HSV, virus a DNA di cui si conoscono 2 tipi antigenici: HSV1 e HSV2

• Dopo l’infezione primaria il virus rimane latente nei gangli dei nervi sensitivi per riattivarsi in seguito a temporanee diminuzioni delle difese immunitarie (infezioni ricorrenti)

• Vescicole riunite a grappolo che si rompono dando origine a croste a grappolo che si rompono

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• HERPES ZOSTER

• Dovuto al virus varicella-zoster rappresenta la riattivazione sporadica dello stesso virus che persiste in fase di latenza nei gangli spinali

• Eritema, vescicole (che possono confluire in bolle) e pustole a disposizione metamerica più frequentemente al torace e al volto (area del trigemino)

• Complicazione: nevralgia postzosteriana Terapia delle infezioni erpetiche

• Herpes simplex: aciclovir per uso topico. Nei casi con numerose recidive e/o con complicanze e negli imnunodepressi aciclovir per os, utile anche per prevenire le recidive

• Herpes zoster: aciclovir per os (800 mgx5/die) o per e.v. Il tempestivo inizio della terapia può prevenire la comparsa della nevralgia postzosteriana

• Vescicole che si rompono facilmente lasciando piccole erosioni raggruppate

• Maschio: glande e lamina prepuziale

• Femmina : grandi e piccole labbra

Herpes simplex dei genitali (HSV2) Herpes simplex dei genitali (HSV2)

• Localizzazioni più comuni: labbro e regione periorale

Herpes simplex (HSV1)Herpes simplex (HSV1)