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ECOSISTEMA SCUOLA 2001 DOSSIER DI LEGAMBIENTE SULLO STATO DI SALUTE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

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ECOSISTEMA SCUOLA 2001

DOSSIER DI LEGAMBIENTE SULLO

STATO DI SALUTE DEGLI EDIFICI

SCOLASTICI

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Indice:

• Ecosistema scuola 2001: la ricerca

Parte I• Una situazione bloccata

• Lo sfondo• Strutture e servizi: troppa timidezza• Graduatoria dei Comuni “strutture e servizi”• Graduatoria per Regioni• Scuole a rischio: chi le ha viste ?• Graduatoria dei Comuni “scuole a rischio”• Graduatoria per Regioni•

Parte II• Graduatoria generale dei Comuni• Graduatoria generale per Regioni

Parte III• Le scuole denunciano

• AppendiceCriteri per l’elaborazione dei datiIl questionario

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Ecosistema scuola 2001: la ricerca

È passato un anno da quando Legambiente ha lanciato l’allarme sullo stato di salute degliedifici scolastici del nostro Paese. Con la nostra analisi, effettuata su un campione di 6.000edifici scolastici, avevamo segnalato che troppe scuole in Italia si trovano in situazioni dirischio, con strutture senza o con scarsa manutenzione, situate troppo vicine a fontid’inquinamento o addirittura in una zona soggetta a rischio ambientale dichiarato.

Quest’anno abbiamo approfondito l’analisi allargando il campione di ricerca e inserendoaltre fonti e testimonianze dirette delle scuole. Ecosistema scuola 2001 si può quindiconsiderare un’importante verifica dello stato di salute delle nostre scuole.

Per l’analisi sono stati utilizzati i dati forniti dalle amministrazioni dei 103 Comunicapoluogo di provincia sottoposte ad un questionario relativo ad una serie di argomenti:

• strutture: dati relativi all’anno di realizzazione dell’edificio, alla destinazione d’uso perla quale è stato progettato, entità e criteri per la destinazione dei fondi del comunededicati alla manutenzione ordinaria e straordinaria, delega alle istituzioni scolasticheper la manutenzione, interventi che hanno rispettato criteri di ecocompatibilità,situazione dei cortili, dei giardini e delle palestre;

• qualità dei servizi: raccolta differenziata, mense scolastiche, servizi di scuola bus• situazioni di rischio: vicinanza delle scuole a fonti d’inquinamento elettromagnetico,

acustico, atmosferico, o in una zona soggetta a rischio ambientale dichiarato.

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Parte I

UNA SITUAZIONE BLOCCATA

Lo sfondo

La ricerca è stata svolta nel corso del 2000 ed ha coinvolto i Comuni capoluogo diProvincia. Gli edifici scolastici monitorati sono stati quindi quelli di competenza comunale(scuole dell’infanzia, elementari e medie).Sono esclusi dalla ricerca tutti gli istituti superiori (che sono di competenza della Provincia).

Il questionario è stato restituito da 86 comuni su 103, una percentuale del 83,5%, alta esignificativa quindi. Il numero delle scuole che sono state monitorate è di 7.690.Si compone così un quadro generale che può, a tutti gli effetti, considerarsi come indicativodello stato di salute degli edifici scolastici d’Italia.

Tab. n.1 Il campioneCampione 86 comuni capoluoghi di

provincia83,5%

Edifici scolastici monitorati: 7.690

Tab. n.2 Anno di realizzazione degli edificiEdifici realizzati prima del 1940 806 19,87%Edifici realizzati tra il 1940 e il1965 1.231 30,35%Edifici realizzati tra il 1965 e il 1985 1.772 43,69%Edifici realizzati tra il 1985 e il 1999 247 6,09%Ha risposto l’81,4% dei Comuni

Questi dati ci presentano un quadro significativo della scolarizzazione nel nostro Paeseevidenziando l’effetto “Scuola Media dell’obbligo” negli anni sessanta, ed il calodemografico negli anni ottanta, che ha determinato la fortissima riduzione dei doppi turni(v. tab. n.5).C’è da notare, inoltre, che la data di nascita degli edifici è un indizio utile per capire latipologia di problemi che si possono verificare in un determinato territorio. A seconda,infatti, dell’età dell’edificio si pongono problemi diversi di manutenzione (ad es. maggiorincidenza dei prefabbricati con conseguente dispersione energetica), localizzazioni più omeno centrali degli edifici e quindi effetti diversi sulla mobilità urbana.

Tab. n.3 Scuole in affittoEdifici scolastici in affitto 390 5,74%Ha risposto l’88,4% dei Comuni

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E’ questo un capitolo delicato. La percentuale di scuole in affitto è un indicatore importanteper molti aspetti. Innanzitutto incapacità programmatoria o indifferenza al problemadell’Ente Locale, con conseguente sperpero di pubblico denaro, inoltre spesso, gli edifici inaffitto sono nati come abitazioni e non come scuole e pertanto presentano ambienti inadatti.Più facilmente non hanno palestre, e sicuramente hanno più difficoltà ad adeguarsi aglistandard di sicurezza voluti dalla 626.

Qualche osservazione interessante si ricava inoltre dall’analisi dei finanziamenti riferiti allamanutenzione, anche se le risposte ricevute non ci consentono di ricostruire un quadro d’insiemeattendibile.Da segnalare i 16 casi di delega alle singole istituzioni scolastiche per la manutenzione ordinaria(legge 23/96). I Comuni che hanno fatto questa scelta sono Ancona, Avellino, Bergamo, Brescia,Cagliari, Isernia, L’Aquila, Lecce, Lecco, Potenza, Teramo, Torino, Trapani, Treviso. Qui lapercentuale di risposta è stata del 58,1%.I più alti importi di spesa per l’adeguamento alle norme della legge 626 sono quelli delComune di Pescara con £12.000.000.000, del Comune di Varese con £4.550.000.000 e delComune di Brescia con £ 3.326.000.000. Qui la percentuale di risposta è stata solo del29,1%, un dato significativo anch’esso.Il 55,8% dei Comuni investe in progetti educativi rivolti alle scuole, tra questi gli importipiù alti si hanno nel Comune di Cagliari (con un investimento di £ 2.263.496.000), nelComune di Roma (con £ 1.629.000.000) e nel Comune di Catania (con £1.527.000.000).Dall’analisi risulta inoltre che il 15% dei Comuni investe in interventi di manutenzione cherispettano criteri di ecocompatibilità, per una spesa totale di £ 6.292.694.000. Tra questi, gliimporti più alti sono stati stanziati dal Comune di Torino con quasi £ 2.500.000.000 e daiComuni di Ravenna e Taranto con £1.000.000.000. In tutti questi casi però l’interventoecocompatibile consiste nella bonifica dall’amianto.

Servizi e strutture: troppa timidezza

I dati sulle strutture e sui servizi ci restituiscono una fotografia che mostra qualche segnaledi evoluzione positiva, ma anche storici e macroscopici problemi, che richiedono fortevolontà politica e sensibilità culturale.

Il primo dato riguarda l’origine degli edifici. In una fase di riduzione demografica ci sisarebbe aspettati che la priorità degli interventi sarebbe stata dedicata al risanamento diquesto aspetto. Tanto più che questi sono stati anche gli anni della riorganizzazione delsistema scolastico, dovuta al nuovo dimensionamento degli istituti determinato dall’entratain vigore dell’autonomia. In questo campo, se continua a stupire la situazione della Calabriacon il 22,9% e della Sicilia con il 15,6% delle scuole ospitate presso ex abitazioni, in generein affitto, preoccupa la diffusione e la rilevanza del fenomeno in molte altre Regioni: inToscana c’è ancora il 5,1% degli istituti scolastici ricavati da ex abitazioni, in Sardegna è il3,2%, in Liguria il 3%, in Puglia il 3%, in Abruzzo il 2,9% ed in Emilia Romagna il 2,5%.Dati questi che vengono confermati anche in provincia dalle storie raccontate dalle scuole(v. terza parte del Dossier).

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Tab. n. 4 Gli edifici che attualmente ospitano le scuole originariamente eranoAbitazioni 247 7,02%Conventi 92 2,61%Caserme 7 0,20%Scuole 2.993 85%Altro 182 5,17%Ha risposto l’84,9% dei Comuni

Il fatto che le scuole con doppi turni, come dato nazionale, appaia ormai come un fenomenoresiduale, in accoppiata con il dato precedente, dimostra che tale riduzione è più effettodella diminuzione demografica che il risultato di forti politiche di investimento del Paese.Anche perché la media nazionale nasconde la gravità puntiforme del problema in alcunearee, come è confermato dalle denunce raccontate dalle scuole nella Terza parte di questoDossier.I comuni nei quali è ancora alto il fenomeno dei doppi turni sono Catanzaro, con il 70,4%delle scuole organizzate in doppi turni, Pesaro con il 14,5%, Pescara con il 3,57% e ReggioCalabria con il 2,8%.

Tab. n. 5 Doppi turniScuole nelle quali si effettuano doppiturni

89 1,28%

Ha risposto il 90,7% dei Comuni

Due sono invece i dati positivi che emergono dalla ricerca.Il primo riguarda la stabilizzazione di due fenomeni: il servizio di scuolabus, che coinvolgeormai una percentuale ampia e significativa di Comuni, e che ha effetti positivi sullamobilità urbana e relativo tasso di inquinamento atmosferico, e la diffusione dei giardini,che abbiamo voluto distinguere, nella nostra ricerca dai cortili. Qui emergono due aspetti, ilprimo è che oggi i giardini più di ieri sono considerati parti costitutive dell’attività didatticae quindi oggetto di cura e manutenzione da parte degli stessi studenti, il secondo riguardainvece quanto emerge dalle schede restituiteci direttamente dalle scuole (v. parte III), dovesi evince che nella maggioranza degli istituti superiori le aree all’aperto di pertinenza dellascuola sono usate per il parcheggio.Rimane invece alta, e sembra aumentare nelle scuole della provincia, la percentuale diistituti senza palestra, una percentuale superiore anche alle scuole ospitate in edifici che nonsono nati per questa funzione.

Tab. n. 6 Servizi e struttureN° scuole Percentuale

Scuole che dispongono di servizio 3.904 61,49%

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scuolabusHa risposto l’82,6% dei ComuniScuole prive di strutture per lo sportHa risposto l’80,2% dei Comuni

1.165 18,88%

Scuole con giardiniHa risposto l’88,4% dei Comuni

3.184 46,85%

Il secondo dato positivo riguarda la crescita, anche se limitata a numeri troppo piccoli, diazioni ecocompatibili. E’ il caso del cibo biologico nelle mense scolastiche, un dato diparticolare attualità e su cui sta crescendo l’attenzione delle famiglie e che mentre nellapassata inchiesta era risultato addirittura irrilevante quest’anno è arrivato all’8,33%.

Tab. n.. 7 Mensa scolasticaN° di pasti

N° pasti serviti dalle mense 411.561Pasti biologici 34.277 8,33%Ha risposto il 100% dei Comuni

Positiva anche l’esperienza della raccolta differenziata, che coinvolge il 39% delle scuole, incui la carta fa la parte del leone. Rispetto ai dati dello scorso anno si nota una tendenzaall’aumento generalizzata, in particolare della plastica, che è più che raddoppiata (il 17,29%contro il 7% del 1999), ma anche la percentuale delle scuole che effettuano la raccolta dellacarta è in notevole aumento passando dal 27% del 1999 al 38,88%.

Tab. n. 8 Raccolta differenziataN° scuole Percentuale

Raccolta differenziata 2.416 39,16%Carta 2.399 38,88%Plastica 1.067 17,29%Vetro 844 13,68%Alluminio 404 6,55%Organico 772 12,51%

Ha risposto l’80,2% dei Comuni

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Graduatoria dei Comuni relativa alla qualità delle strutture e dei servizi scolastici

In questa graduatoria riportiamo in ordine decrescente i Comuni che prestano la maggioreattenzione alla qualità delle strutture e dei servizi scolastici:

Comune Punt.1 Ferrara 90,272 Brescia 65,653 Mantova 65,364 Biella 65,175 Parma 65,136 Piacenza 63,447 Modena 63,118 Forlì 60,359 Vicenza 60,0710 Lecce 59,0411 Massa 58,7312 Bergamo 58,1113 Arezzo 57,2814 Belluno 57,2015 Ravenna 56,8416 Ascoli Piceno 51,4317 Genova 50,6718 Udine 49,3119 Grosseto 48,7520 Lodi 48,1321 Pisa 47,1222 Reggio Emilia 45,3723 Como 45,0024 Lecco 44,6325 Caserta 44,0426 Trieste 43,4727 Reggio Calabria 43,2628 Cuneo 42,6329 Perugia 42,1130 Padova 42,0331 Teramo 41,9432 Pordenone 41,4033 Cremona 41,2734 Sondrio 41,0735 Nuoro 41,0436 Macerata 39,7637 Verbania 39,5838 Ancona 39,3839 Rovigo 37,5040 Varese 37,3941 La Spezia 36,3242 Firenze 36,2643 Avellino 36,04

44 Pescara 35,4545 Catanzaro 35,3646 Pavia 34,8847 Cagliari 34,4948 Trento 34,0749 Livorno 33,8750 Siena 33,4151 Viterbo 32,2252 Bolzano 32,2253 Novara 32,0854 Imperia 30,7155 Benevento 29,6756 Catania 28,9557 Venezia 28,6558 Verona 27,9559 Torino 27,4360 Salerno 26,9261 Crotone 26,7062 Matera 26,4763 Bari 25,3964 Chieti 25,1265 Isernia 25,0066 Trapani 24,7167 Taranto 22,6868 Latina 22,0669 Treviso 21,7270 Roma 21,4071 Napoli 20,8972 Savona 20,5373 Frosinone 19,1774 Terni 19,0575 Vibo Valentia 19,0276 Foggia 17,8777 Ragusa 16,5378 Milano 15,3579 Siracusa 15,0080 L'Aquila 14,6281 Cosenza 13,0282 Potenza 10,4083 Pesaro 10,2784 Rimini 7,4585 Sassari 7,0786 Prato 4,86

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Graduatoria delle Regionirelativa alle strutture e serviziFriuli 39,01Emilia 33,00Trentino 30,00Liguria 29,43Toscana 27,42Abruzzo 27,11

Lombardia 27,04Campania 25,53Sardegna 23,00Umbria 22,59Veneto 17,03Puglia 16,34Lazio 16,29

Calabria 15,58Piemonte 15,00Marche 14,67Sicilia 10,13

Basilicata 0,00Molise 0,00

Scuole a rischio ambientale

Troppe sono ancora le situazioni a rischio mentre pochi sono gli impegni che si registranoper il risanamento e la soluzione dei problemi (v. la terza parte “Le scuole denunciano”).Ciò è tanto più grave perché è ormai dimostrata l’esistenza di un rapporto tra capacità diapprendimento e qualità dell’ambiente in cui si studia.L’Organizzazione Mondiale della Sanità – Centro Europeo Ambiente e Salute rileva che ibambini che sono “esposti cronicamente a forti rumori, per esempio in prossimità degliaeroporti, possono mostrare difficoltà nell’apprendimento, nell’imparare a leggere enell’acquisire la capacità di risolvere problemi”. Mentre l’esposizione a livelli di rumore chesuperino per “intensità i 55 decibel (dBA) sono correlati a disturbi del sonno e dellacomunicazione e possono interferire negativamente con la capacità di concentrazione”.Non è quindi irrilevante la raccomandazione delle Linee Guida dell’OMS che scuole ed asilisiano collocati lontani da aeroporti, autostrade e siti industriali e che il livello di rumore difondo durante le lezioni sia inferiore a 35 dBA.Dall’indagine svolta risulta evidente la correlazione tra le principali fonti di inquinamento ela produzione di rumore, (questo è vero per le aree industriali), ed in misura ancoramaggiore per gli aeroporti e le strade a scorrimento veloce. Un rischio che coinvolge più del9% delle scuole monitorate.

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Tab. n.9 Scuole che si trovano a meno di un Km daAree industriali 223 4,30%Antenne radio Tv 196 3,78%Aeroporti 47 0,91%Aree militariDiscariche

20120

3,87%0,39%

Ha risposto il 67,4% dei Comuni

Tab. n.10 Scuole che si trovano a meno di 200 m daAree industriali 70 1,35%Elettrodotti 92 1,77%Antenne radio Tv 32 0,62%Aeroporti 8 0,15%Aree militari 48 0,93%Autostrade-superstrade 77 1,48%Discariche - 0,0%Ha risposto il 67,4% dei Comuni

A ciò bisogna aggiungere il risultato di una indagine sempre dell’Organizzazione Mondialedella Sanità – Centro Europeo Ambiente e Salute, dalla quale risulta che “i bambini chevivono in prossimità di strade densamente trafficate corrono un rischio circa doppio dimanifestare sintomi respiratori rispetto a bambini che vivono vicino a strade in cui il trafficoè meno intenso”. L’OMS ha stimato poi che nelle otto maggiori città italiane, si verificanocirca 31.500 e 30.000 casi rispettivamente di bronchite acuta e di attacchi d’asma neibambini di età inferiore a 15 anni. E’ facile dedurre gli effetti sullo studio e sulla “carrierascolastica” dei bambini così colpiti.Un altro aspetto incide sulla relazione tra organizzazione delle nostre città e salute deibambini, ovvero la “mancanza di moto”, che insieme ad abitudini alimentari sbagliate è unadelle cause principali dell’obesità dilagando nei Paesi occidentali. “Ci sono indicazioni –riprende l’OMS – che un aumento generale dell’attività fisica nei bambini, come quello chesi avrebbe incoraggiandone gli spostamenti e le attività di gioco a piedi e in bicicletta, hauna maggiore efficacia rispetto all’attività fisica strutturata o alla pratica di sportcompetitivi”. E l’obesità non è una caratteristica che faciliti le relazioni sociali e lafunzionalità dell’organismo, compresa la capacità di concentrazione e di attenzione.Da qui si deduce l’importanza non solo di attrezzare tutte le scuole con strutture sportive masoprattutto di rendere possibile la realizzazione di percorsi casa – scuola da coprire a piedi oin bicicletta

Tab. n. 11 Scuole in aree a rischio ambientale dichiaratoScuole a rischio ambientaledichiarato

16 0,56

L’indagine di Legambiente rileva quindi un quadro generale a cui è doveroso dedicareattenzione. Nel complesso le scuole che si trovano a meno di 1 km da una fonte di rischiosono il 19,5% del campione, la percentuale è alta se consideriamo che il campione ècomprensivo delle sole scuole dell’obbligo nei Comuni capoluoghi di Provincia. Lasituazione è aggravata dal fatto che nel 6,3% dei casi la fonte d’inquinamento si trova a

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meno di 200 m dalla scuola. Ci sembra lecito sospettare che tale quadro rappresenti solo lapunta di un iceberg, basti pensare che le scuole in aree a rischio ambientale dichiaratorisultano essere solo 16, ma nessun comune piemontese o campano ha risposto a questadomanda, nonostante i recenti casi di scuole colpite da alluvioni. Inoltre è ancora troppo alta(anche se in leggera diminuzione rispetto ad un anno fa) la quota di Comuni che dichiaranodi non sapere se nel proprio territorio ci siano scuole in condizioni di rischio per la salutepur essendo i Sindaci responsabili della salute pubblica. Un dato questo confermato ancheda quanto denunciano le scuole della provincia (v. parte III).La maglia nera per noncuranza ed inadempienza spetta ai Comuni di Bolzano, Trento,Verona, Como, Mantova, Novara, Savona, Firenze, Pisa, Prato, Latina, Viterbo, Foggia,Napoli, Sassari.

Ciò che qui interessa comunque sottolineare è quanto sia rilevante il contesto scolastico siaper la salute degli studenti (e di chi a scuola lavora) sia per la possibilità stessa di sviluppareun equilibrato ed efficace percorso educativo e di apprendimento.

A questo quadro vanno inoltre aggiunti i problemi indoor, che non sono stati toccati dallanostra indagine, come il caso dell’amianto, ancora presente in molte strutture edilizie, ed ilquasi sconosciuto inquinamento da radon.

Il radon, un gas radioattivo presente in natura, si diffonde e si concentra negli ambientichiusi a scarsa ventilazione, a partire dal terreno e dai materiali usati per le costruzioni. Alradon risalgono (studio ANPA – ISS) tra il 5% ed il 20% di tutti i casi di tumori polmonari,risultando così la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta, con cuiperaltro agisce in maniera moltiplicativa e non solo additiva. Si stima inoltre che per ognimilione di persone esposte in media a 25 Bq/m_ durante tutto l’arco della vita si abbiano da600 a 1500 casi di cancro in eccedenza, che aumentano a 2.700 – 5.100 casi perun’esposizione media a 100 Bq/m_. Dallo studio condotto in Italia e che ha coinvolto 19Regioni il livello medio di radon è risultato essere di 75 Bq/m_ (livello medio raccomandatodall’Unione Europea < 200 Bq/m_), distribuito come indicato nella tab. n. 12. Parlare dilivello medio in un’area molto vasta come quella regionale, vuol dire che esistono situazionidi punta molto superiori alla media rilevata. I luoghi di massima esposizione sono quellivicino al terreno, la concentrazione quindi diminuisce dai piani terra ai primi piani e daquesti ai secondi piani, per poi rimanere costante, segno che nei livelli superiori interviene ilcontributo determinato dai materiali da costruzione. Questa configurazione fa sì che lescuole risultino essere un luogo a forte rischio radon sia perché è il luogo dove i ragazzipassano gran parte della loro giornata, sia perché in genere le scuole (soprattutto quelle perl’infanzia e le elementari) sono ad uno o due piani. In un’indagine ANPA – ISS, che havisto la partecipazione di sei Region e che ha interessato asili nido, scuole dell’infanzia escuole elementari, la concentrazione media annuale (v. Tabella n. 13) si discostasensibilmente da quella rilevata per gli edifici generici, tranne che per Toscana ed EmiliaRomagna.

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Tab. n.12 Presenza di radon nelle diverse Regioni italianeValori concentrazioni medie radon Regione

Non rilevato Sicilia, Calabria20 – 40 Bq/m_ Liguria, Marche, Basilicata40 – 60 Bq/m_ Val d’Aosta, Veneto, Trentino, Emilia

Romagna, Toscana, Umbria, Molise, Puglia60 – 80 Bq/m_ Alto Adige, Piemonte, Sardegna, Abruzzo

80 – 100 Bq/m_ Friuli Venezia Giulia, Campania100 – 120 Bq/m_ Lombardia, Lazio

Tab. n.13 Presenza di radon in Italia nelle scuoleConcentrazione Radon(Bq/m3) Regione

112 Sardegna130 – 145 Trentino

156 Friuli Venezia Giulia208 – 183 Alto Adige

49 Emilia Romagna53 Toscana

Graduatoria dei Comuni con scuole a rischio

Questa graduatoria prende in considerazione le situazioni di rischio ambientale: nelleposizioni più alte ci sono i Comuni con un maggior numero di scuole che sorgono in aree arischio.Nel calcolo di questa graduatoria si è tenuto conto del fatto che alcuni comuni non hannofornito i dati richiesti, è stato deciso quindi di attribuire loro una penalità, in quanto cisembra grave noncuranza che un Ente Locale ignori queste informazioni, o, peggio, non levoglia comunicare. Così si è anche evitato di posizionarli sullo stesso piano di quei comuniche effettivamente dichiarano di non avere scuole in situazioni di rischio.

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Graduatoria dei Comuni con scuole a rischio

Comune Punt.1 Cremona 84,752 Pescara 72,503 Modena 57,484 Parma 52,955 Massa 52,046 La Spezia 48,257 Reggio Calabria 47,928 Reggio Emilia 47,229 Lecco 46,6710 Piacenza 43,2811 Trieste 41,4812 Salerno 40,7513 Cagliari 38,9914 Brescia 38,4715 Pordenone 38,4016 Udine 37,1617 Siena 35,1218 Genova 33,3919 Macerata 32,1420 Forlì 31,0521 Bolzano 30,0022 Como 30,0023 Firenze 30,0024 Foggia 30,0025 Latina 30,0026 Mantova 30,0027 Napoli 30,0028 Novara 30,0029 Pisa 30,0030 Prato 30,0031 Sassari 30,0032 Savona 30,0033 Terni 30,0034 Trento 30,0035 Verona 30,0036 Viterbo 30,0037 Vicenza 27,7138 Caserta 26,2839 Sondrio 26,2540 Padova 25,8141 L'Aquila 25,1942 Arezzo 21,9343 Pavia 21,19

44 Treviso 20,7045 Livorno 20,2446 Ferrara 16,6947 Pesaro 16,1848 Avellino 15,6349 Rimini 15,3250 Taranto 15,3151 Perugia 15,1852 Benevento 15,0053 Biella 15,0054 Catanzaro 15,0055 Cuneo 15,0056 Lecce 15,0057 Ragusa 15,0058 Rovigo 15,0059 Siracusa 15,0060 Torino 15,0061 Varese 15,0062 Vibo Valentia 15,0063 Teramo 10,7464 Catania 10,5165 Ascoli Piceno 10,3666 Imperia 6,0767 Frosinone 5,1768 Bergamo 5,0969 Bari 5,0370 Ancona 0,0071 Belluno 0,0072 Chieti 0,0073 Cosenza 0,0074 Crotone 0,0075 Grosseto 0,0076 Isernia 0,0077 Lodi 0,0078 Matera 0,0079 Milano 0,0080 Nuoro 0,0081 Potenza 0,0082 Ravenna 0,0083 Roma 0,0084 Trapani 0,0085 Venezia 0,0086 Verbania 0,00

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Graduatoria delle Regionirelativa alle situazioni di rischio

Emilia 56,49Lombardia 45,17

Friuli 44,73Piemonte 41,38Toscana 40,04Veneto 39,30Marche 35,21Liguria 34,56Trentino 33,15Campania 31,51Puglia 31,25Umbria 30,58Abruzzo 29,28Sardegna 27,53Calabria 27,47Molise 25,00Lazio 23,71Sicilia 21,30

Basilicata 18,44

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Parte II

GRADUATORIE GENERALI

L’ultima graduatoria è generale, integra gli elementi delle due analisi precedenti e fornisceil quadro d’insieme sul livello di attenzione e di investimento del Comune sulla qualità(vivibilità e salubrità) delle proprie scuole.

Dall’analisi risulta che la città che dedica più attenzione agli edifici scolastici è Ferrara.L’ottima posizione è dovuta al fatto che il 99% delle scuole di competenza comunale sonostate progettate come scuole e non con altra destinazione d’uso. Non ci sono istituti in cui sieffettuano doppi turni, tutti gli edifici sono provvisti di un’area verde fruibile, e nelle mensescolastiche sono serviti ben 3.007 pasti biologici al giorno. Inoltre l’89% delle scuoleeffettua la raccolta differenziata dei rifiuti. In merito al rischio ambientale a Ferrara ci sonosolo tre scuole a meno di un km da antenne radio – tv.

Ferrara è seguita da Belluno. Anche nel Comune veneto il 99% degli edifici scolastici estato progettato per ospitare degli studenti, il 92% delle scuole è servito da servizio discuolabus, tutte sono provviste di giardini e tutte praticano la raccolta differenziata deirifiuti. Rispetto al “rischio” il Comune dichiara che non c’è nessuna scuola in questecondizioni.

Da segnalare invece in ultima posizione il Comune di Cremona che nonostante si trovi inmedia classifica nella graduatoria relativa alle strutture e servizi (33° posizione), arriva inprima posizione in quella relativa alle scuole a rischio. Nel Comune lombardo, infatti, cisono scuole in tutte le categorie di rischio considerate dall’indagine.

Nella graduatoria generale invece Cremona è preceduta dal Comune di Pescara, cheraggiunge la 44° posizione nella graduatoria delle strutture e servizi e la 2° posizione inquella di rischio, grazie al fatto che nel Comune abruzzese ci sono scuole in sei categorie dirischio su sette.

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Graduatoria generale

Comune Punt.1 Ferrara 86,792 Belluno 78,603 Ravenna 78,424 Bergamo 76,515 Biella 75,086 Grosseto 74,387 Lodi 74,068 Lecce 72,029 Ascoli Piceno 70,5410 Nuoro 70,5211 Verbania 69,7912 Ancona 69,6913 Mantova 67,6814 Arezzo 67,6815 Vicenza 66,1816 Teramo 65,6017 Forlì 64,6518 Venezia 64,3219 Cuneo 63,8220 Brescia 63,5921 Perugia 63,4622 Crotone 63,3523 Matera 63,2424 Chieti 62,5625 Isernia 62,5026 Trapani 62,3527 Imperia 62,3228 Rovigo 61,2529 Varese 61,1930 Roma 60,7031 Avellino 60,2132 Bari 60,1833 Catanzaro 60,1834 Piacenza 60,0835 Catania 59,2236 Caserta 58,8837 Genova 58,6438 Pisa 58,5639 Padova 58,1140 Milano 57,6841 Como 57,5042 Sondrio 57,4143 Benevento 57,34

44 Frosinone 57,0045 Pavia 56,8546 Livorno 56,8247 Cosenza 56,5148 Torino 56,2249 Parma 56,0950 Udine 56,0851 Potenza 55,2052 Macerata 53,8153 Taranto 53,6854 Massa 53,3555 Firenze 53,1356 Modena 52,8257 Trento 52,0358 Vibo Valentia 52,0159 Pordenone 51,5060 Viterbo 51,1161 Bolzano 51,1162 Novara 51,0463 Trieste 50,9964 Ragusa 50,7665 Treviso 50,5166 Siracusa 50,0067 Siena 49,1568 Reggio Emilia 49,0769 Lecco 48,9870 Verona 48,9771 Cagliari 47,7572 Reggio Calabria 47,6773 Pesaro 47,0574 Rimini 46,0675 Latina 46,0376 Napoli 45,4577 Savona 45,2678 L'Aquila 44,7179 Terni 44,5380 La Spezia 44,0481 Foggia 43,9482 Salerno 43,0883 Sassari 38,5384 Prato 37,4385 Pescara 31,4786 Cremona 28,26

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Graduatorie per Regioni

Graduatoria generale

Piemonte 63,19Molise 62,50Emilia 61,75Veneto 61,13Marche 60,27

Basilicata 59,22Lombardia 59,06

Puglia 57,45Toscana 56,31Calabria 55,95

Sicilia 55,58Umbria 54,00Lazio 53,71

Campania 52,99Friuli 52,86

Liguria 52,56Sardegna 52,27Trentino 51,57Abruzzo 51,09

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Le scuole denunciano

Parallelamente all’indagine presso i Comuni abbiamo avviato un’inchiesta sul campo, inviando allescuole di tutti i comuni un questionario, a cui hanno risposto circa 500 istituti. Di seguito riportiamosinteticamente alcuni casi, storie di ordinario rischio e degrado, primi flash di una foto di gruppoche ci stiamo apprestando a completare. Con qualche messaggio positivo.Qui i guai più gettonati sono l’inquinamento acustico e quello elettromagnetico provocato daantenne radio – tv. Frequenti anche le scuole in area industriale e l’esposizione al rischio sismico,vulcanico – dato prevedibile vista la configurazione del nostro territorio - e quello idrogeologico (equesto dovrebbe essere meno scontato). Non mancano casi di doppi turni, soprattutto nellaprovincia, mentre emerge un dato caratteristico degli istituti superiori che utilizzano le aree libereinterne alla scuola esclusivamente per parcheggio.

PiemonteCome la recente alluvione ha dimostrato, in questa Regione sono numerose le scuole a rischioidrogeologico. La scuola media Pertini di Banchette è stata invasa dallo straripamento della DoraBaltea che ha completamente allagato il piano seminterrato arrivando a lambire il piano terra, dovel’acqua non è entrata per pochi centim. Sono state colpite quattro aule e la centrale termica. Lascuola ha subito danni per diversi milioni di lire ed è stata dichiarata inagibile per 12 giorni, dopo diche le lezioni sono riprese solo grazie all’utilizzo di un sistema di riscaldamento provvisorio.Stessa sorte è toccata alle scuole di Chivasso, Pollein e Wus.Ma non ci sono solo i fiumi. La scuola elementare Alfieri di Torino denuncia la presenza di antenneradio – TV a meno di 200 m e la presenza di un forte inquinamento acustico mentre l’istitutomagistrale Regina Margherita denuncia doppi turni e mancanza di palestra.

LombardiaIn Lombardia prevalgono le segnalazioni da inquinamento acustico. Così è per le Scuole ElementariSandro Pertini e Galileo Ferraris di Milano, che denuncia anche una discarica a meno di unchilometro, e per l’ITA Pastori di Brescia. Con la discarica deve convivere (a meno di 200 m didistanza) anche la scuola elementare Tre Castelli di Milano, mentre la scuola elementare Collodi diOstiglia (MN) dichiara di trovarsi in area a rischio idrogeologico. Infine la scuola elementareBattisti di Lecco si trova a 50 m da un deposito di prodotti chimici tra cui sali di cianuro.Non mancano però le iniziative creative, come nel caso della scuola media Bonvesin de la Riva, diLegnano (MI), che oltre a subire l’inquinamento acustico si è data da fare nella raccoltadifferenziata dei sugheri, come pure la scuola elementare Scarpa di Milano, che oltre ai tappi disughero lavora l’orto, fa giardinaggio e compostaggio.

VenetoIn Veneto compaiono, qui e là, i doppi turni, come nell’IPSAA K. Lorenz, che si trova in areaindustriale e rileva intorno alla scuola fonti di inquinamento acustico ed antenne radio – tv a menodi un km. Peggiore la situazione della scuola elementare Ca’ Nave di Cittadella (PD), che denuncia,oltre ai doppi turni, una strada a scorrimento veloce ed un’area industriale a meno di 200 m, oltrealla mancanza della palestra. La scuola elementare Marconi, di Valdagno (VI), segnala solo un’areaindustriale a meno di un km, e l’istituto comprensivo di Ariano nel Polesine (RO) segnala rischioidrogeologico, antenne radio – tv ed una discarica a meno di un km.

Friuli Venezia GiuliaIn Friuli prevale il rischio sismico, segnalato un po’ da tutte le scuole, a cui si aggiungono altririschi. Per la scuola media Dante Alighieri di Zoppola (PN) si tratta di inquinamento acustico,dovuto al passaggio degli aerei della base militare di Aviano. Per l’istituto magistrale e liceosperimentale Pupati di Sacile (PN) e per la scuola elementare Leonardo da Vinci di Adegliacco

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(UD) il problema viene da antenne radio televisive a meno di 200 m, mentre l’ITC di Tolmezzo(UD) (che è anche privo di palestra) denuncia di trovarsi in prossimità di varie fonti diinquinamento, da quello atmosferico a quello elettromagnetico ed acustico.

LiguriaIn Liguria la scuola elementare Borsi di Genova, ospitata in un prefabbricato, denuncia strutturefatiscenti e finestre che non si chiudono, ma un giardino curato e assenza di fonti di inquinamento.Mentre le scuole medie Centurione e Dante Alighieri, sempre di Genova, denunciano rischio diincendio, prossimità ad un’area industriale e fonti di inquinamento acustico a meno di 200 m.,aggravate dalla presenza di aeroporto e autostrada a meno di un km. Più fortunata la scuolaelementare Palli di Genova che denuncia “solo” fonti di inquinamento acustico a meno di 200 m.

Emilia RomagnaIn Emilia Romagna troppe le scuole che denunciano la presenza di antenne radio – tv a meno di 200m. E’ il caso della scuola elementare di San Prospero (MO), della scuola elementare Venturi diMonteveglio (BO), che si trova anche a meno di un km da una discarica, dell’ITC Pavazzi e delliceo scientifico Sorbelli di Pavullo (MO), che si trova anche a meno di un km da un aeroporto,come la scuola elementare Martiri della Libertà di Carpi (MO).Ma qui non mancano situazioni positive come alla scuola media Cavour di Modena: aule moltoampie, strutture sportive, pasti biologici, raccolta differenziata.

ToscanaA Livorno la Scuola Media Pistelli che nel quartiere popolare di Corea, ha sempre svolto uninsostituibile ruolo culturale e di aggregazione educativa, vive sotto un elettrodotto dove si sonomisurati campi magnetici anche di 0,7 microtesla (sono considerati pericolosi i campi magneticid’intensità superiore ai 0,4 microtesla, livello in cui si ravvisano correlazioni tra esposizione acampi magnetici ed insorgenza di leucemie). La situazione è aggravata dal fatto che da un anno laSM Pistelli ospita una scuola dell’infanzia nei suoi locali. Attualmente l’ENEL ha attivatoprocedure per ridurre l’emissione elettromagnetica, e l’ultima rilevazione dell’ARPAT ha registrato0,2 microtesla.Non mancano le altre fonti di rischio. Nella scuola media Mino da Fiesole a Compiobbi – Fiesole(FI) si lamenta il rumore per la vicinanza di una strada a scorrimento veloce. La scuola elementarePascoli di S. Giuliano Terme (PI) denuncia un elettrodotto a meno di 200 m., la scuola elementaredi Nave (LU) vive a 200 m da antenne radio – tv ed ad un km da una discarica, oltre al rischioidrogeologico costituito dalla vicinanza del fiume Serchio mentre la scuola elementare Solvay diRosignano si trova nelle vicinanze dell’area industriale.Anche qui emergono, casi di doppi turni, come alla scuola elementare Micheloni di Aulla, allamedia Montemagno di Quarrata (PT), agli istituti comprensivi Martiri della Libertà di Cetona (SI) eFerrucci di Larciano (PT).

MarcheQui, oltre al rischio sismico denunciato da numerose scuole, ad Ostra (AN) la scuola mediaMenchetti lamenta il rumore da traffico sotto le finestre e la scuola elementare S. Maria Apparentedi Civitanova (MC) dichiara la vicinanza di un’area industriale. L’istituto professionale Podesti diAncona si trova a meno di 200 m da un’area militare e da fonti di inquinamento acustico e per dipiù è costretto ai doppi turni. Colpito dall’inquinamento acustico è anche l’istituto comprensivoDante Alighieri di Pesaro, che denuncia anche antenne radio – tv a meno di 200 m dalla scuola.La scuola media Dante Alighieri è invece ospitata in un ex convento, mentre l’ITC Corridoni diCivitanova Alta (MC) è impegnato nella cura di un orto botanico.

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UmbriaA Perugia la scuola media Ugo Foscolo vive a meno di 200 m da forti fonti di inquinamentoacustico, mentre il liceo Tacito (TN) è collocato in un’area a dichiarato rischio ambientale, oltre adessere privo di palestra ed altre strutture sportive.

AbruzzoIn Abruzzo non mancano le scuole in area industriale, come la scuola elementare Marinelle di SanSalvo (CH), che è ospitato in un ex asilo nido ed è privo di palestra, come anche l’istitutocomprensivo di Tollo (CH), che è costretto ai doppi turni. A meno di 200 m da antenne redio – tv sitrova la scuola media Verrocchio di Montesilvano (PE).

LazioA Roma la Scuola Elementare Leopardi, che sorge nel Parco Regionale di Monte Mario, si trova aconvivere con 10 tralicci (8 a 30 m dalla scuola, due nello stesso recinto della scuola) chesorreggono 29 emittenti radiotelevisive, telefonia mobile, ponti radio. Tralicci oltre tutto abusiviperché illecitamente costruiti in area demaniale. A questo schieramento si devono aggiungere altridue tralicci di proprietà dei Ministeri della Difesa e degli Esteri. La vertenza è esplosa quattro annifa quando furono rilevati punte di 40v/m nei padiglioni della scuola. Da allora si è fatta moltastrada. E’ stato riconosciuto dalla Regione Lazio e dai Ministeri competenti che il sito di MonteMario non è idoneo, ma il Piano definitivo di delocalizzazione deve ancora essere approvato dallaRegione. ENEL e TIM, gestori dei due tralicci interni alla scuola, hanno iniziato a smontare lestrutture. C’è un sistema di monitoraggio permanente che ha consentito di denunciare Radio Maria,chiusa momentaneamente dall’autorità giudiziaria, e di verificare giornalmente che non si superino i6 v/m. Ma le antenne stanno ancora lì.Altre situazioni drammatiche riguardano le scuole di Cesano, per la vicinanza delle antenne diRadio Vaticana, e di Monte Cavo, Comune che alla sommità del suo colle ospita qualche decina diemittenti. Ad Olevano Romano (RM) il liceo scientifico si trova a meno di 200 m da unelettrodotto, mentre la scuola media di via Tedeschi di Roma si trova a meno di 200 m da antenneredio – tv, come l’istituto comprensivo di via Leonina a Villa Adriana – Tivoli (RM).Nella capitale, ovviamente non mancano segnalazioni di inquinamento acustico, come nel caso delliceo Cavour, ospitato in un ex convento, e delle scuole medie di via Gussone e di piazzaWinckelmann

MoliseIn Molise situazione più tranquilla. Nella provincia di Campobasso l’istituto comprensivo Cuoco diPetacciato dichiara di trovarsi in area a rischio idrogeologico, mentre la scuola elementare Rivera diColle d’Anchise denuncia doppi turni

CampaniaSiamo qui nel regno del rischio sismico e vulcanico. Ma non sono gli unici rischi. Diffuso èl’inquinamento acustico, denunciato dalla scuola elementare di Colliano (SA), dalla media Stabiaedi Castellamare di Stabia (NA), dalla media Torricelli di Casandrino (NA), dalla media Avardi diScafati (SA), dall’elementare di Torre Annunziata (NA) e dal liceo scientifico Colombo diMarigliano (NA), che denuncia anche la presenza di antenne radio – tv a meno di 200 m.. Lasituazione si aggrava poi in alcuni casi come per la scuola media Ariosto di Arzano (NA), che oltrea denunciare l’inquinamento acustico, si trova a meno di 200 m da un’area industriale o alla scuoladi Casapesenna (CE) costretta a vivere a ridosso di un aeroporto, di una discarica e di un’areaindustriale. Aeroporto e area industriale sono anche i problemi per la scuola media Quasimodo diPozzuoli (NA). A Scampia (Napoli), presso il X° Circolo Didattico, l’ARPAC effettuandomisurazioni dell’intensità del campo elettromagnetico ha riscontrato valori di 1,6 micro Tesla nelgiardino della scuola. La scuola elementare di San Sebastiano al Vesuvio (NA) vive a meno di 200

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m da un elettrodotto, come pure la scuola media Ungaretti di Ercolano (NA), mentre l’istitutomagistrale Taddeo da Sessa di Sessa Aurunca (CE) ha antenne radio – tv a meno di 200 m (a menodi un km una discarica, un’area industriale ed una militare), come l’ITC di Vallo della Lucania(SA). Alla scuola media Bosco di Trentola Ducenta (CE) le lezioni hanno la colonna sonora di unastrada a scorrimento veloce che passa a meno di 200 m. Non mancano infine i casi di doppi turni: aCasoria (NA), scuola media Maglione (ospitata in un ex convento) e priva anche di palestra, e allascuola elementare di Padula (SA). In altri casi le scuole denunciano la mancanza di palestre. Istitutocomprensivo di Lacedonia (AV), scuola elementare di Fisciano (SA), mentre alla scuola elementaredi via Madonnelle a Napoli la palestra c’è ma è inagibile.In controtendenza la scuola media Artiaco di Pozzuoli (NA) che utilizza gli spazi esterni perorganizzare un giardino didattico.

PugliaTraffico intenso per la scuola Quasimodo di Bari, che denuncia anche la presenza di amianto,motivo per cui sono stati abbattuti due edifici scolastici. A Palagiano (TA) la scuola Sforza èricavata in un’abitazione, per la quale il comune paga l’affitto, circondata da intenso trafficoautomobilistico, mentre la scuola media Giovanni XXIII denuncia anch’essa l’inquinamentoacustico. Stesso problema per la scuola elementare di Cisternino (BR), per la scuola mediaMastromatteo di Palo del Colle (BA), che si trova a 200 m. da una strada a scorrimento veloce, conun’area industriale a meno di un km, e per l’IPSIAM di Molfetta (BA), colpito anche dalla presenzadi antenne radio - tv a meno di 200 m. Le antenne così vicine sono un problema per numerosescuole, lo denunciano l’IISS Bellisario di Ginosa (TA), che dichiara anche la mancanza di palestra,la scuola elementare Marconi di Casamassima (BA), che si trova anche in un’area industriale e arischio idrogeologico, l’istituto comprensivo di Poggiardo (LE), che è a ridosso di un’area militare,l’istituto comprensivo di Pulsano (TA) e la scuola elementare San Benedetto di San Severo (FG),che è ospitata in un ex convento per il quale il comune paga l’affitto. Per l’istituto comprensivoD’Alessandro di San Nicandro (FG) il problema è dato da una discarica a meno di un chilometro.Non manca infine chi denuncia la presenza di doppi turni, come alla scuola elementare Pappagalo diTerlizzi (BA) e la scuola elementare di Troia (FG).

BasilicataA Potenza la scuola elementare della contrada Bucaletto deve vedersela con il rischio amianto. Nelfabbricato che contiene questo materiale è stata tentata una bonifica, si è provveduto ad incapsularei materiali contenenti amianto senza però eliminarli.Anche qui numerose scuole denunciano l’inquinamento elettromagnetico con antenne radio tv ameno di 200 m: l’istituto comprensivo di Accettura (MT), la scuola media De Luca di Venosa (PZ),la scuola media Granata di Rionero in Vulture (PZ), che ha anche una discarica a meno di un km, el’istituto comprensivo Padre Pio di Pisticci (MT), la cui sede di via Pomarico, priva per altro dipalestra, se la deve vedere invece con la superstrada a meno di un km ed un’area industriale a menodi 200 m. Per il resto il problema emergente sembra essere quello provocato dal traffico disuperstrade vicino alla scuola. E’ questo il caso del liceo scientifico Peano di Marsiconuovo (PZ),della scuola media Rondinelli di Scanzano (MT), e della scuola elementare Albini di Potenza, che èanche collocata a meno di 200 m da un’area industriale.

CalabriaIn Calabria la causa di inquinamento più denunciata è l’inquinamento acustico. Ne parlano, esempre individuando fonti a meno di 200 m, cinque plessi dei sei che costituiscono la scuolaelementare Don Milani di Corigliano (CS): scuole prive anche di palestra ed ospitate, in un caso inuna ex caserma, in altri tre casi in ex abitazioni per le quali il comune paga l’affitto cioè l’ITIVallauri di Reggio Calabria, l’IPSS di Cassano allo Ionio (CS), il liceo scientifico Fermi di BagnaraCalabra, istituto ospitato in un edificio costruito come abitazione. Poi l’istituto magistrale Mesoraca

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(KR), anch’esso ospitato in un’ex abitazione in affitto e privo di palestra; identica la situazione peril liceo scientifico di Petilia Policastro (KR). Ancora più complicata la situazione per altre scuole,come l’elementare Macchina di Bosco di Rende (CS), con una superstrada ed antenne radio – tv ameno di 200 m (anche qui la scuola è senza palestra) e la scuola materna di Mograssino (CS), chevive a meno di 200 m da un elettrodotto, da una superstrada e da altre fonti di inquinamentoacustico. Le strade a scorrimento veloce colpiscono altre scuole, come un altro plesso della giàcitata Don Milani di Corigliano, la scuola elementare di Campora San Giovanni (CS) e la scuolamedia di Palizzi Marina (RC), anch’essa priva di palestra. Non mancano ovviamente le denunce diantenne radio – tv a meno di 200 m dalla scuola. E’ il caso della scuola elementare Don Milani diCassano allo Ionio (CS), del liceo scientifico linguistico di San Giovanni in Fiore (CS), ospitato inun’ex abitazione in affitto (con aule di 10 m_ che contengono in media 18 studenti), della scuolamedia Leonardo da Vinci di Rossano (CS), costretta ai doppi turni, della scuola media Salvemini diPolistena (RC), che si trova anche a ridosso di un’area militare. Un elettrodotto corre a meno di 200m dall’ITI di Lamezia Terme (CZ). Varie scuole infine denunciano il rischio sismico, spessoaccoppiato con quello idrogeologico come la scuola elementare Marincola Pistola di CatanzaroLido, la scuola elementare Fosse di Paola (CS). La scuola media Maiolo di Filadelfia (VV)denuncia infine una discarica a meno di 200 m.

SardegnaPoche le risposte dalla Sardegna. A Nuoro la scuola elementare Calamida denuncia la presenza diantenne radio – tv a meno di 200 m., mentre a Cagliari l’ITC Besta oltre alle antenne a meno di 200mt, dichiara di avere una discarica e un aeroporto a meno di un km.

SiciliaIl rischio vulcanico si presenta in più di un caso: alla scuola media Pulchinotta di S. Agata LiBattiati (CT), che denuncia anche un elettrodotto a meno di 200 m. ed è pure senza palestra,all’istituto comprensivo Manzoni di Santa Venerina (CT), all’ITGCT De Nicola e all’istitutocomprensivo Fermi di S Giovanni La Punta (CT), accompagnato spesso da quello sismico, rilevatoad esempio dalla scuola elementare Judica di Palazzolo Acreide (SR) e dall’istituto comprensivo,Specchi di Sortino (SR) e da quello idrogeologico come nel caso dell’istituto comprensivo diModica (RG), ospitato in un ex convento. Per la scuola elementare di Barrafranca (EN) il problemaprincipale è la vicinanza di fonti di inquinamento acustico, come per la scuola elementare Traina diVittoria (RG), la scuola media Garibaldi di Palermo, ospitata in un’ex abitazione in affitto, la scuolaelementare centrale e l’istituto comprensivo Don Milani di Scicli (RG) e la scuola media Narbonedi Caltagirone (CT), ospitata in un ex convento e a meno di 200 m da una discarica. Numeroseanche le scuole colpite dall’inquinamento elettromagnetico perché con antenne radio – tv a meno di200 m.: la scuola materna Gaia di Avola (SR), l’istituto comprensivo Garibaldi di Agrigento,l’istituto comprensivo di Cinisi (PA) e l’istituto comprensivo di Licata (AG), scuola ospitata in unex convento e priva di palestra. Infine la scuola media Garibaldi di Enna denuncia la presenza ameno di 200 m di un’area militare.Per chiudere, un segnale positivo ci viene dalla scuola elementare Garibaldi di Raffadali (Ag) chedichiara di fruire di pasti interamente biologici.

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APPENDICE

Criteri per l’elaborazione dei dati

L’elaborazione dei dati, e quindi la costruzione delle graduatorie dei Comuni e delleRegioni, è stata realizzata a partire dall’individuazione di alcuni indicatori di qualità.Per la graduatoria relativa alle strutture e ai servizi scolastici, questi indicatori sono statiindividuati prendendo in considerazione le seguenti domande:

1) N° di edifici progettati come scuole2) N° di scuole dove non vengono effettuati doppi turni3) N° di scuole con strutture dedicate allo sport4) N° di scuole provviste di giardini o arre verdi fruibili5) N° di scuole servite dal servizio scuolabus6) N° di scuole che praticano la raccolta differenziata dei rifiuti7) N° di scuole che utilizzano pasti biologici nella mensa scolastica

Per ogni domanda il rapporto tra n° di scuole per categoria e il n° di scuole totali deiComuni che hanno risposto a quella domanda fornisce un quoziente che è moltiplicato perun coefficiente. Sia il coefficiente relativo alle strutture che quello relativo ai rischi èdifferente a seconda dell’importanza della struttura e del servizio o a seconda della gravitàdel rischio.Per ogni graduatoria è stato rapportato a 100 il punteggio massimo raggiungibile per ognigruppo di domande.Nella prima graduatoria è stato utilizzato un coefficiente più alto, quindi è stato dato un pesomaggiore, ai Comuni con scuole che utilizzano pasti biologici, che sono provvisti di areeverdi (che hanno deciso quindi di non utilizzare il cortile della scuola come parcheggio), oancora ai Comuni che utilizzano il servizio di scuola bus e che quindi danno un importantecontributo nella riduzione del traffico nelle ore di punta.

La graduatoria relativa alle situazioni di rischio è stata costruita considerando le seguenticategorie di domande:

1) N° di scuole che sorgono in aree a rischio ambientale dichiarato2) N° di scuole che sorgono a meno di 1 Km da una fonte d’inquinamento (area industriale,

aeroporti, area militare, discarica, antenne radio – tv)3 ) N° di scuole che sorgono a meno di 200 m da una fonte d’inquinamento (area

industriale, aeroporti, area militare, discarica, antenne radio – tv, elettrodotti, autostrade).

Anche in questo caso il coefficiente di rischio non è uguale per tutte le categorie. Il valorepiù alto è stato considerato per quelle scuole in cui la fonte d’inquinamento si trova nelleimmediate vicinanze della scuola, quindi entro i 200 m.

L’ultima graduatoria, quella generale, fornisce un quadro d’insieme sulle condizioni dellescuole del Paese. È stata costruita integrando le due categorie di domande considerando chequella relativa alle strutture e ai servizi fornisce un punteggio positivo, mentre la categoriarelativa ai rischi fornisce un punteggio negativo.

Page 24: Ecosistema scuola 2001 - legambientescuolaformazione.it · ECOSISTEMA SCUOLA 2001 ... I Comuni che hanno fatto questa scelta sono Ancona, Avellino, Bergamo, Brescia, Cagliari, Isernia,

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Quindi, i comuni che si trovano nelle posizioni più alte sono quelli che nel complessoprestano la maggior attenzione alle strutture ed alla salubrità degli edifici scolastici.

Il questionario

Di seguito l’elenco completo delle domande richieste alle amministrazioni comunali.

1. Popolazione scolastica fascia dell’obbligo2. Edifici scolastici3. Esistono edifici costruiti con destinazione d’uso scolastica realizzati prima del 1940?4. Esistono edifici costruiti con destinazione d’uso scolastica realizzati tra il 1940 ed il 1965?5. Esistono edifici costruiti con destinazione d’uso scolastica realizzati tra il 1965 e il 19856. Esistono edifici costruiti con destinazione d’uso scolastica realizzati tra il 1985 ed il 19997. Esistono edifici scolastici in affitto?8. Gli edifici che attualmente ospitano le scuole originariamente erano:

Abitazioni Conventi Caserme Scuole Altro9. Esistono aule inutilizzate nel totale delle scuole?10. Esistono scuole organizzate in doppi turni?11. Ammontare dei fondi statali per la manutenzione degli edifici scolastici relativi all’anno 1999?12. Ammontare dell’investimento suppletivo del Comune nel capitolo manutenzione edifici scolastici relativo all’anno

1999?13. Indicare gli stanziamenti destinati alla manutenzione ordinaria

14. Esiste delega alle singole istituzioni scolastiche per la manutenzione ordinaria?

15. Indicare gli stanziamenti destinati alla manutenzione straordinaria16. Indicare l’importo della spesa per adeguamento norme della legge 62617. Il Comune ha stanziato nel 1999 fondi destinati a progetti educativi per le scuole?18. Esistono servizi di scuolabus19. N° di scuole prive di strutture specificamente dedicate allo sport20. N° di scuole con giardini (area verde fruibile)21. Esistono servizi mensa nelle scuole di competenza comunale?22. Indicare il numero pasti serviti giornalmente23. Indicare il numero di pasti interamente o parzialmente biologici serviti giornalmente24. Esistono scuole interessate dalla raccolta differenziata dei rifiuti?

scuole che praticano la raccolta differenziata della cartascuole che praticano la raccolta differenziata della plasticascuole che praticano la raccolta differenziata del vetroscuole che praticano la raccolta differenziata dell’alluminioscuole che praticano la raccolta differenziata dell’organico

25. Esistono scuole in aree a rischio ambientale dichiarato?26. Indicare il numero degli edifici corrispondenti alle seguenti casistiche:

edifici che si trovano a meno di un Km da aree industrialiedifici che si trovano a meno di un Km da antenne radio tvedifici che si trovano a meno di un Km da aeroportiedifici che si trovano a meno di un Km da discariche

edifici che si trovano a meno di 200 m da aree industrialiedifici che si trovano a meno di 200 m da elettrodottiedifici che si trovano a meno di 200 m da antenne radio tvedifici che si trovano a meno di 200 m da aeroportiedifici che si trovano a meno di 200 m da aree militareedifici che si trovano a meno di 200 m da autostrade/superstradeedifici che si trovano a meno di 200 m da discariche