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innovazione digitale si realizza la- vorando con le persone e solo se esse vengono considerate parte integrante della trasformazione. Lo sanno bene le persone di Intesa, so- cietà del Gruppo IBM, che dal 1987 ac- compagnano i loro clienti nel percorso di trasformazione dei processi aziendali, aiutandoli a comunicare e a collaborare in rete in modo sicuro, integrando digi- talmente i loro processi con quelli dei business partner nazionali ed internazio- nali (clienti, fornitori, banche, PA) in un’ottica di azienda estesa. Con «digitalizzazione» non si intende solo la scansione di un documento carta- ceo; si tratta di gestire processi «nativa- mente digitali», o digitalizzabili. La scansione di un documento lo rende me- ra immagine ma la dematerializzazione che interessa il percorso della trasforma- zione digitale e, lato sensu, il futuro stes- so (quando non il presente) della nostra vita, riguarda la possibilità intrinseca di catalogare i dati ed elaborarli a scopi di business. Intesa non si occupa solo della demate- rializzazione sic et simpliciter, bensì del- lo studio di processi nativamente digitali, che si possano adattare all’infrastruttura organizzativa già presente e che abilitino, al tempo stesso, nuove opportunità di in- cremento delle performance del business grazie al controllo e all’analisi dei dati di- gitali disponibili in real-time. Oggi l’Agenda Digitale è una delle sette iniziative prioritarie individuate nella più ampia Strategia EU2020, che ambisce a creare le condizioni per un’e- conomia competitiva, con un più alto tasso di occupazione, e che punta alla crescita intelligente, sostenibile e solida- le dell’Unione Europea grazie al poten- ziale offerto dalle tecnologie dell’infor- mazione e della comunicazione. Intesa, che proprio nel 2017 festeggerà i 30 anni, ha maturato la consapevolezza che in tema di «digitale» è necessario muoversi lungo un percorso equilibrato su molteplici dimensioni e la componen- te umana, unitamente a processi e tecno- logie, riveste tutt’oggi un ruolo chiave. L’azienda del Gruppo IBM mette a di- sposizione dei propri clienti una vasta serie di skill e soluzioni per favorire la gestione e l’interscambio sicuro di dati elettronici a supporto dei processi azien- dali in molti settori e mercati. Fornisce servizi di gestione documentale, fattura- zione elettronica e conservazione sosti- tutiva, elaborando annualmente oltre 800 milioni di pagine. Offre molteplici solu- zioni di firma elettronica a supporto dei diversi processi di firma dei documenti digitali, de visu oppure da remoto, così come una grande varietà di soluzioni ge- stite in modalità SaaS (Software as a Service, ndr), anche in Cloud. Partendo da questi elementi, l’azienda si è presentata all’appello di una serie di progetti di trasformazione digitale, che la vedranno protagonista nei prossimi mesi e anni. Tra i più attuali, la fatturazione elettronica tra privati, in vigore da gen- naio 2017: è partita ufficialmente la fat- tura B2B (Business to Business, ndr) di- sciplinata dal decreto legge n. 127 del 2015, che andrà a semplificare gli adem- pimenti dei soggetti titolari di partita IVA, i quali avranno l’opportunità di scambiare fatture in modalità elettronica con i propri clienti e business partner tra- mite il Sistema di Interscambio, già adot- tato per la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione. In questo ambito, i servizi offerti da Intesa risulta- no assolutamente strategici. Servizi che si integrano più in generale nella galassia dei progetti EDI (Electro- nic Data Interchange, ndr), che rappre- sentano da tempo una grande opportu- nità per le aziende interessate ad acquisi- re maggiore efficienza nella gestione in- tegrata dei processi di «supply chain» di- gitale e conseguente dematerializzazio- ne degli archivi cartacei. A ciò si unisce la forte attenzione alle tematiche relative a SPID (Sistema Pub- blico di Identità Digitale, ndr), al rego- lamento europeo eIDAS (Electronic Identification and Signature, ndr) e, non ultimo, al progetto Industria 4.0, un al- tro importantissimo tassello nel progetto di trasformazione digitale promosso dallo Stato, sostenuto da corposi incen- tivi rivolti alle imprese italiane, per con- sentire al nostro Paese di riguadagnare terreno in tema di digitalizzazione dei processi; tutti ambiti che vedono Intesa al centro della scena. Di questo e di altro parla Emilio Baselice, Direttore Genera- le di Intesa. Domanda. Chi è Intesa? Risposta. Intesa è un’azienda del Gruppo IBM, fondata nel 1987, che oggi conta circa 150 professionisti specializ- zati in vari ambiti dell’universo digitale. La sede principale è a Torino, con filiali a Milano e Roma ed una rete di esperti che operano direttamente sul territorio nazio- nale ed internazionale. Intesa è un’azien- da caratterizzata da un’anima tecnologi- ca che presta una forte attenzione al con- testo di norme a cui i servizi digitali de- vono necessariamente render conto; ne- gli anni abbiamo acquisito le certifica- zioni fondamentali per operare nei più 16 SPECCHIO ECONOMICO I ntesa, società del Gruppo IBM che si occupa di digitalizzazione dei processi aziendali, affianca le imprese passo dopo passo nel progressivo percorso di trasformazione digitale EMILIO BASELICE: INTESA ( GRUPPO IBM ) , COSÌ LA TRASFORMAZIONE DIGITALE CAMBIA LE REGOLE DEL GIOCO L’

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innovazione digitale si realizza la-vorando con le persone e solo seesse vengono considerate parteintegrante della trasformazione.

Lo sanno bene le persone di Intesa, so-cietà del Gruppo IBM, che dal 1987 ac-compagnano i loro clienti nel percorso ditrasformazione dei processi aziendali,aiutandoli a comunicare e a collaborarein rete in modo sicuro, integrando digi-talmente i loro processi con quelli deibusiness partner nazionali ed internazio-nali (clienti, fornitori, banche, PA) inun’ottica di azienda estesa.

Con «digitalizzazione» non si intendesolo la scansione di un documento carta-ceo; si tratta di gestire processi «nativa-mente digitali», o digitalizzabili. Lascansione di un documento lo rende me-ra immagine ma la dematerializzazioneche interessa il percorso della trasforma-zione digitale e, lato sensu, il futuro stes-so (quando non il presente) della nostravita, riguarda la possibilità intrinseca dicatalogare i dati ed elaborarli a scopi dibusiness.

Intesa non si occupa solo della demate-rializzazione sic et simpliciter, bensì del-lo studio di processi nativamente digitali,che si possano adattare all’infrastrutturaorganizzativa già presente e che abilitino,al tempo stesso, nuove opportunità di in-cremento delle performance del businessgrazie al controllo e all’analisi dei dati di-gitali disponibili in real-time.

Oggi l’Agenda Digitale è una dellesette iniziative prioritarie individuatenella più ampia Strategia EU2020, cheambisce a creare le condizioni per un’e-conomia competitiva, con un più altotasso di occupazione, e che punta allacrescita intelligente, sostenibile e solida-le dell’Unione Europea grazie al poten-ziale offerto dalle tecnologie dell’infor-mazione e della comunicazione.

Intesa, che proprio nel 2017 festeggerài 30 anni, ha maturato la consapevolezzache in tema di «digitale» è necessariomuoversi lungo un percorso equilibratosu molteplici dimensioni e la componen-te umana, unitamente a processi e tecno-

logie, riveste tutt’oggi un ruolo chiave.L’azienda del Gruppo IBM mette a di-

sposizione dei propri clienti una vastaserie di skill e soluzioni per favorire lagestione e l’interscambio sicuro di datielettronici a supporto dei processi azien-dali in molti settori e mercati. Fornisceservizi di gestione documentale, fattura-zione elettronica e conservazione sosti-tutiva, elaborando annualmente oltre 800milioni di pagine. Offre molteplici solu-zioni di firma elettronica a supporto deidiversi processi di firma dei documentidigitali, de visu oppure da remoto, cosìcome una grande varietà di soluzioni ge-stite in modalità SaaS (Software as aService, ndr), anche in Cloud.

Partendo da questi elementi, l’aziendasi è presentata all’appello di una serie diprogetti di trasformazione digitale, che lavedranno protagonista nei prossimi mesie anni. Tra i più attuali, la fatturazioneelettronica tra privati, in vigore da gen-naio 2017: è partita ufficialmente la fat-tura B2B (Business to Business, ndr) di-sciplinata dal decreto legge n. 127 del2015, che andrà a semplificare gli adem-pimenti dei soggetti titolari di partitaIVA, i quali avranno l’opportunità discambiare fatture in modalità elettronicacon i propri clienti e business partner tra-mite il Sistema di Interscambio, già adot-tato per la fatturazione elettronica versola Pubblica Amministrazione. In questoambito, i servizi offerti da Intesa risulta-no assolutamente strategici.

Servizi che si integrano più in generalenella galassia dei progetti EDI (Electro-

nic Data Interchange, ndr), che rappre-sentano da tempo una grande opportu-nità per le aziende interessate ad acquisi-re maggiore efficienza nella gestione in-tegrata dei processi di «supply chain» di-gitale e conseguente dematerializzazio-ne degli archivi cartacei.

A ciò si unisce la forte attenzione alletematiche relative a SPID (Sistema Pub-blico di Identità Digitale, ndr), al rego-lamento europeo eIDAS (ElectronicIdentification and Signature, ndr) e, nonultimo, al progetto Industria 4.0, un al-tro importantissimo tassello nel progettodi trasformazione digitale promossodallo Stato, sostenuto da corposi incen-tivi rivolti alle imprese italiane, per con-sentire al nostro Paese di riguadagnareterreno in tema di digitalizzazione deiprocessi; tutti ambiti che vedono Intesaal centro della scena. Di questo e di altroparla Emilio Baselice, Direttore Genera-le di Intesa.

Domanda. Chi è Intesa?Risposta. Intesa è un’azienda del

Gruppo IBM, fondata nel 1987, che oggiconta circa 150 professionisti specializ-zati in vari ambiti dell’universo digitale.La sede principale è a Torino, con filiali aMilano e Roma ed una rete di esperti cheoperano direttamente sul territorio nazio-nale ed internazionale. Intesa è un’azien-da caratterizzata da un’anima tecnologi-ca che presta una forte attenzione al con-testo di norme a cui i servizi digitali de-vono necessariamente render conto; ne-gli anni abbiamo acquisito le certifica-zioni fondamentali per operare nei più

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Intesa, società del Gruppo IBM che si occupa di digitalizzazionedei processi aziendali , affianca le imprese passo dopo passonel progressivo percorso di trasformazione digitale

EMILIO BASELICE: INTESA (GRUPPO IBM), COSÌ LA TRASFORMAZIONE DIGITALE

CAMBIA LE REGOLE DEL GIOCO

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svariati contesti e diventeremo a breveoperatori in ambito eIDAS e SPID.

D. Perché un’azienda dovrebbe av-viarsi alla trasformazione digitale?

R. In questo momento il mercato stavivendo una fortissima trasformazione,legata alla modalità con cui gli utenti sistanno abituando ad accedere ai servizi,sempre più improntata su logiche e devi-ce digitali. Il mobile, il cui utilizzo crescein modo esponenziale, sta di fatto diven-tando il più diffuso punto di accesso al-l’universo digitale. Ciò ha conseguenzeimpattanti sul business di molte imprese:le barriere all’ingresso dei mercati, nuovio consolidati, si abbattono grazie allenuove modalità di vendere prodotti e ser-vizi in una logica estremamente più frui-bile e semplice per i clienti finali. Lasemplificazione è il driver che consenteanche ad aziende meno strutturate, o star-tup, di sottrarre fette di mercato ai playerconsolidati. Per questo motivo molte im-prese sono soggette a forti pressioni peravviare il processo di trasformazione at-traverso il quale mantenere o riguadagna-re vantaggio competitivo grazie ai bene-fici che la digitalizzazione può offrire.

D. Dove la trasformazione digitale èun rischio, dove un’opportunità?

R. Può essere un rischio nel momentoin cui si decide di non rivedere il propriomodo di interpretare il termine «trasfor-mazione», mantenendo una logica tradi-zionale con un approccio alla digitalizza-zione fatto a silos e non in ottica di pro-cesso esteso. È un’opportunità nel mo-mento in cui si decide di imparare unalingua diversa, una lingua che i propriclienti ora sono più abituati a parlare: lelogiche digitali apportano vantaggi note-voli, perché consentono ai decisoriaziendali di acquisire informazioni inmaniera più reattiva, e alle imprese direagire molto più rapidamente agli im-pulsi che provengono dal mercato.

D. Come si è trasformata Intesa neglianni?

R. Intesa ha da 30 anni nel proprioDNA la trasformazione digitale, che na-sce con l’EDI e poi si evolve nel corsodegli anni nella fornitura di servizi perl’interscambio e la digitalizzazione didocumenti e processi in svariati settori.Da qualche tempo stiamo vivendo ancheuna forte trasformazione interna, che ciha portato a rivedere le nostre infrastrut-ture secondo logiche IaaS (Infrastructureas a Service, ndr) che, da un lato, garan-tiscono maggiore flessibilità e possibilitàdi essere più rapidi nell’ideazione e svi-luppo dei servizi per i nostri clienti, dal-l’altro ci assicurano ritorni economici,che abbiamo in parte reinvestito nel ca-pitale umano ed in parte nella trasforma-zione dei processi interni. I benefici deri-vanti da questa operazione di efficienta-mento sono stati sin da subito misurabiliin termini di profittabilità dell’azienda,che è aumentata in modo significativonel corso del 2016. Parallelamente, ci ha

zienda, in un’ottica a 360 gradi. Il secon-do suggerimento è approntare una tra-sformazione agile: alcuni clienti pensanoche la via migliore sia quella di trasfor-mare i «legacy», ma in realtà ciò può ri-sultare poco efficace per più motivi. In-nanzitutto gli interventi sui sistemi «le-gacy» richiedono tempi molto lunghi e larapidità con cui il mercato si evolve po-trebbe non essere coerente con i tempi ri-chiesti dalla trasformazione di un siste-ma consolidato; in più, ciò che può andarbene oggi, domani potrebbe essere giàsuperato. Un approccio agile alla trasfor-mazione digitale produce risultati in gra-do di modulare l’azienda con rapidità se-condo logiche più aderenti a quelle chesono le dinamiche del mercato. Il terzosuggerimento è quello di lavorare moltosul capitale umano, i dipendenti, per farsì che il primo elemento di cambiamentosia proprio l’organizzazione stessa, che ècomposta prima di tutto da persone. I ri-torni di investimento che derivano dallatrasformazione sono molto rapidi, nel-l’anno solare si hanno già i primi risulta-ti in termini di migliori performance dibusiness, al pari di una contestuale ridu-zione dei costi relativi ai processi digita-lizzati. La trasformazione produce van-taggi notevoli non solo da un punto di vi-sta economico, ma soprattutto nella ca-pacità di controllare il proprio businessgrazie alla possibilità di effettuare sceltepiù consapevoli, rapide e coerenti con itempi del mercato.

D. Uno sguardo al futuro?R. Già a partire dal 2017 prevediamo

ci possa essere una spinta ancora più for-te alla trasformazione digitale: fino adoggi abbiamo visto solo i primi cenni diquesto passaggio epocale e chi vorrà ri-manere nel mercato dovrà assolutamenteinnovarsi digitalmente; questo creeràuna forte energia positiva. Riteniamo chele tematiche legate alla fatturazione elet-tronica e ai portali di B2B Collaboration,così come tecnologie più innovative e ri-voluzionarie come la «blockchain» pos-sano semplificare enormemente gliscambi digitali nel mondo B2B, all’inter-no di «supply chain» estese. Un ruolopredominante sarà inoltre rivestito daitemi legati al mondo IoT (acronimo del-l’inglese «Internet of Things», ndr), os-sia alle capacità degli oggetti tecnologicidi raccogliere, analizzare e ridistribuiredati ad altri sistemi in modo del tutto au-tonomo ed automatico. Infine, sarà do-minante la tematica degli «analytics»: latrasformazione digitale abilita infatti laproduzione di una grande quantità di da-ti digitali e ne rende possibile l’analisi inreal-time. Lo step successivo che già siintravede sarà quello del «predictive»:nuove tecnologie che consentono nonsolo di analizzare grandi volumi di dati,ma anche di correlarli con le esperienzepregresse e di indicare ai dirigenti d’a-zienda le strategie migliori per anticiparele evoluzioni del business. n

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Emilio Baselice, Direttore Generaledi Intesa (Gruppo IBM)

consentito di acquisire maggiori compe-tenze digitali: nell’ultimo anno siamocresciuti del 15 per cento assumendonuove risorse dal mercato. Questo è unchiaro esempio di come la trasformazio-ne digitale apporti benefici tangibili.

D. Quali sono gli asset su cui fa affida-mento Intesa?

R. In primo luogo la competenza nor-mativa, driver fondamentale per trasfor-mare un’azienda nel rispetto delle rego-le, che sempre più hanno origine a livel-lo internazionale e vengono poi recepitelocalmente dai singoli Paesi. Il secondoasset è quello dell’esperienza nell’ambi-to della gestione dei processi, che Intesaha sviluppato nel tempo, operando neipiù svariati settori. Terzo asset è quellodel presidio delle tecnologie, che con-sentono la trasformazione dei processida tradizionali a innovativi, come richie-sto dalle nuove logiche di mercato.

D. Come trasferite questi asset ai vo-stri clienti?

R. Progettiamo la trasformazionemantenendo un approccio «light», basa-to su un substrato digitale che si appog-gia sui «legacy» del cliente. Intesaquindi non interviene sui sistemi infor-mativi già consolidati in azienda, bensìvi appoggia un sistema digitale, basatosu una logica molto agile e modulare,definendo nel contempo gli elementinecessari per la trasformazione dei suoiclienti.

D. A che tipologia di aziende sono ri-volti i vostri servizi?

R. Sono soprattutto aziende di fasciamedio-alta nei settori Industrial, Auto-motive, Distribuzione, Utility, Trasporti,Banche, Assicurazioni e Sanità ma le no-stre soluzioni sono molto flessibili e mo-dulari: con i servizi offerti in modalitàCloud riusciamo a servire anche le im-prese di dimensioni più contenute, cosìcome gli studi professionali.

D. Ha dei suggerimenti da dare alleimprese interessate alla digitalizzazione?

R. In primis è importante avere unachiara strategia che abbracci tutta l’a-

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ranco Tafini, Security Solution Lea-der di Intesa (Gruppo IBM), spiegain questa intervista l’importanza delrispetto della normativa e della si-curezza identitaria nel percorso di

trasformazione digitale.Domanda. Quanto conta la normativa

in questo contesto di profonda trasforma-zione?

Risposta. Conta molto. La digitalizza-zione deve rispettare delle regole, che nonsono solo nazionali ma travalicano l’Italiaper giungere in Europa e nel mondo. De-ve esservi una rispondenza agli obblighiimposti dalla normativa e la garanzia dicompliance nel tempo. Nel momento incui un’azienda decide di migrare da un si-stema che si basa sul cartaceo–spesso de-finito come tecnologia «legacy», ossiaconsolidata e testata ma difficilmente inlinea con un mercato veloce e attuale–de-ve farlo seguendo la normativa, quindiper ogni singolo documento o processoche viene digitalizzato bisogna garantireche la digitalizzazione risponda a quelliche sono gli obblighi imposti dall’Auto-rità preposta e dal Garante. La complian-ce nel tempo sta a significare che la nor-mativa è in continuo mutamento: è oppor-tuno e necessario mantenere un presidiodei principali tavoli di lavoro nazionali edinternazionali, un costante rapporto con leistituzioni, con il Garante e con i vari stu-di legali, per rimanere costantemente ag-giornati e garantire che il documento o ilprocesso digitale risponda ai requisiti ri-chiesti dalla legge.

D. In che modo le aziende possono ga-rantirsi l’implementazione di un ecosiste-ma digitale correttamente strutturato e le-galmente a norma?

R. Attraverso la governance dell’interoprocesso, non solo gestendo i singoli sot-to-processi: questo significa che, dal mo-mento in cui un’azienda si appoggia ad unfornitore di tecnologia per trasformare unproprio processo in digitale, com’è il casodella fatturazione elettronica, della gestio-ne documentale interna e dei sistemi di ar-chiviazione, questi processi non devonovivere l’uno separato dall’altro, ma devo-no essere in grado di parlarsi, e per farequesto tipo di attività è necessario avereun presidio e un controllo dell’intero pro-cesso digitale. Se noi identifichiamo, peresempio, il sistema della fatturazione elet-tronica, il saper ricevere dai propri forni-tori fatture già in un formato strutturatoche possa in automatico entrare all’inter-no del sistema informativo senza neces-sità di dover fare manualmente il «dataentry», che costituirebbe un punto di rot-tura, garantiamo che i dati trasferiti sianoesattamente quelli corretti per poter gesti-re ed archiviare la fattura in azienda; è unesempio di processo end-to-end.

D. Digitalizzando un processo, cosa c’èda considerare sul tema dell’identità e deidati personali?

R. Questo è un altro punto fondamenta-le, nel momento in cui si passa ad un siste-ma digitale i dati sono più esposti. L’ar-chiviazione e la protezione dei flussi cheessi generano, soprattutto quando ci si ri-volge verso l’esterno dell’organizzazione,diventano strategiche, ma non tutte le im-prese sono in grado di garantire l’incolu-mità dei propri dati. Ciò potrebbe esporrele aziende a rischi molto elevati con rica-dute negative sul business; da questo pun-to di vista la normativa è molto stringente.

D. Importante è anche l’interoperabilitàinternazionale. Corretto?

R. Bisogna pensare al fatto che la go-vernance dell’intero processo e la rispon-denza agli obblighi normativi sono ormaiesigenze di business che si relazionano adun mercato via via più globale. Sono sem-pre più numerose le aziende che vendonoall’estero o all’estero fanno approvvigio-namento di materie prime; ne consegueche l’interoperabilità e lo scambio dei do-cumenti digitali anche con altri Paesi de-ve essere garantita in quanto rappresentauno degli elementi chiave che decreta ilsuccesso o l’insuccesso di un’azienda.

D. Da un lato la spinta alla trasforma-zione per rimanere competitivi sul merca-to, dall’altro la necessità di garantire pie-na rispondenza alla componente normati-va. Quali sono gli strumenti a disposizio-ne delle imprese per avere un corretto ap-proccio alla trasformazione?

R. Sempre più spesso le aziende ci rife-riscono: «quello che ci manca è la capa-cità di unire la vision dell’azienda nel me-dio-lungo periodo, come effettuare lescelte tecnologiche più appropriate per ilnostro business ed il relativo innesto nel-l’organizzazione». Ossia, ciò attiene allanecessità di trasformarsi in tempi brevima con la necessità di mantenere nel tem-

Franco Tafini, Security SolutionLeader di Intesa (Gruppo IBM)

po la validità dei processi digitali che si èdeciso di adottare. Ecco perché Intesa haun approccio anche consulenziale neiconfronti delle imprese, con le quali defi-nisce innanzitutto quello che è un sistemaintegrato per poi effettuare la scelta tecno-logica più adatta allo scopo. L’esperienzamaturata in settori di mercato anche moltodifferenti tra loro e che spesso afferisconoa quadri normativi specifici, è un valoreaggiunto imprescindibile nel momento incui si analizza un processo digitale in otti-ca end-to-end.

D. Ci faccia un esempio di un caso pra-tico in cui le tecnologie si sono adeguatead un mutevole scenario di mercato e dicome la normativa è stata da voi corretta-mente reinterpretata.

R. Un esempio è quello relativo alleprocedure di sottoscrizione dei contrattionline che oggi possono avvenire intera-mente in digitale, senza la presenza di do-cumenti cartacei. La diffusione di societàche offrono i loro prodotti e servizi onlinerappresenta l’esempio emblematico di co-me il mercato si evolva. La richiesta delcliente finale è, sempre più, quella di averela possibilità di completare la fase di ac-quisto comodamente da casa, oppure inmobilità, senza l’onere di recarsi presso ilpunto vendita. Stiamo assistendo ad uncambiamento che investe moltissimeaziende di servizi, le quali, non vendendoprodotti fisici, basano i loro proventi sullanecessità di sottoscrivere contratti di servi-zi con i propri clienti. Storicamente questeprocedure hanno sempre richiesto la com-presenza fisica delle persone coinvolte(cliente e fornitore del servizio) per l’e-spletamento della pratica e la certificazio-ne dell’identità del firmatario, oppure incaso di richiesta di servizio da remoto (adesempio dal PC), la stampa dei documentidigitali e successiva spedizione a mezzoposta per il completamento dell’iter di sot-toscrizione già citato. Oggi però il mercatorichiede la digitalizzazione anche di talipassaggi ed una fruizione che diviene viavia più mobile. La tecnologia innovativache Intesa mette a disposizione dei propriclienti offre la possibilità di impiegare si-stemi di firma elettronica e riconoscimen-to che consentono al cliente finale di com-pletare la procedura di sottoscrizione delcontratto interamente online, al 100 percento in digitale ed in ottemperanza agliobblighi normativi. Questo sistema riducedrasticamente i tempi di completamentodella fase di sottoscrizione, eliminando leincombenze burocratiche ed i costi corre-lati ad una gestione dei documenti carta-cei. Inoltre, in alcuni casi, il processo haregistrato anche delle ricadute immediatesul business, con incrementi fino al 25 percento del numero di sottoscrizioni dei nuo-vi contratti online andati a buon fine. n

DIGITALE: LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO

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