ECONOMIA EMILIA-R OMAGNA - camcom.it

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E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A Regione Dup, tre miliardi per cittadini e imprese Camere Bilancio sociale una scelta trasparente Ricerca La medicina del futuro a Ferrara è realtà Credito I primi risultati dell'accordo MARZO 2009 Le difficoltà dell'economia si avvertono anche in Emilia-Romagna Il sistema regionale risponde mettendo in campo strumenti e risorse per non perdere occupazione e competitività Primo piano Oltre mille imprese investono in innovazione Uscire dalla crisi insieme

Transcript of ECONOMIA EMILIA-R OMAGNA - camcom.it

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

RegioneDup, tre miliardiper cittadini e imprese

CamereBilancio socialeuna scelta trasparente

RicercaLa medicina del futuroa Ferrara è realtà

CreditoI primi risultati dell'accordo

MARZO2009

Le difficoltà dell'economiasi avvertono anche in Emilia-Romagna

Il sistema regionale rispondemettendo in campo strumenti e risorse

per non perdere occupazione e competitività

Primo pianoOltre mille impreseinvestono in innovazione

Uscire dalla crisiinsieme

Pubb

MARZO 2009 1

Quando il 23 gennaio abbia-mo convocato la primariunione del “tavolo dellacrisi”, ci siamo presi un

impegno: lavorare tutti assieme perun unico obiettivo. Che è quello diuscire dalla crisi più forti e ancheun po’ diversi, migliori. Da allora ci siamo mossi su piùfronti, mettendo in campo azioni erisorse importanti, concordate coni territori e finalizzate, da un lato,a dare risposte immediate all’emer-genza economica e sociale e, dal-l’altro, a costruire le condizioni diuna ripresa che sia duratura e soli-da. Per farcela occorre innanzitut-to una forte coesione sociale e isti-tuzionale e la capacità di guardareoltre gli interessi particolari. Unmetodo di governo non nuovo inEmilia-Romagna, anche quando lacrisi non c’era e crescevano la ric-chezza, le esportazioni, le impresee i posti di lavoro (ricordo che ilprimo patto per lo sviluppo regio-nale è del 2003 e che la concerta-zione tra istituzioni e con le forzesociali è prassi e legge). Oggi siamo obiettivamente in unasituazione di crisi inedita, che avràricadute pesanti nella società e nelsistema produttivo. Per questo larisposta deve avere un respiro stra-tegico, di sistema e deve essere coe-rente a tutti i livelli: dallo Stato,alle Regioni, agli Enti locali. Comeè stato per esempio con l’accordosugli ammortizzatori in deroga,che dà risposte concrete a decine dimigliaia di lavoratori esclusi daqualsiasi protezione sociale. Il “tavolo della crisi” regionale si èriunito più volte e ha concordatotre obiettivi: contrastare i licenzia-menti e salvaguardare la base pro-duttiva; affrontare la questionesociale sul fronte della cassa inte-grazione e del lavoro precario;rafforzare le politiche di investi-

mento su ricerca, innovazione eformazione.Per quanto riguarda il primo obiet-tivo, ci siamo mossi per scongiura-re la chiusura di importanti aziendee il licenziamento di centinaia dilavoratori: basti pensare all’IrisCeramica, alla Perla e alla Gambro,imprese importanti in settori checostituiscono l’ossatura del nostrosistema produttivo. Da parte nostra, abbiamo destinatooltre la metà del fondo socialeeuropeo ad accompagnare i proces-si di riorganizzazione delle aziende,attraverso interventi di formazioneper i lavoratori in mobilità o in cassaintegrazione, per i giovani e i pre-cari. E con l’accordo nazionale, abbia-mo messo a disposi-zione ulteriori 220milioni, oltre ai 300dello Stato, per assicu-rare la rete della cassaintegrazione anche achi non ne ha diritto.Poi abbiamo firmatoun importante accor-do con le banche perfinanziare investimen-ti e garantire subitoliquidità alle aziende. Mentre conle ultime iniziative per la ricercaabbiamo finanziato i progetti diinnovazione tecnologica e nuovetecnologie energetiche per oltre900 imprese. Noi per primi abbia-mo aumentato gli investimenti, pre-visti nel bilancio 2009, del 10% e lerisorse del Fondo per la non auto-sufficienza, rafforzando il sostegnoalle famiglie.Siamo riusciti, istituzioni e forzesociali, a definire un ventaglio diinterventi anti-crisi importante e,sono sicuro, efficace. Starà a noisaper cogliere tutte quelle opportu-nità che anche una fase così diffici-le può offrire, per confermare(anche “dopo”) gli standard dieccellenza raggiunti in passato

Un sistema regionale coesoper uscire dalla crisi

"Dare risposte immediate all'emergenza economica,costruire le condizione di una ripresa duratura"

EDITORIALE

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Necessariauna rispostadi sistemae coerentea tutti i livelli

2 MARZO 2009

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Anno XV - n. 3Marzo 2009Fuori commercio

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi

Coordinamento redazionaleContesto srlBarbara Galzigna Giuseppe Sangiorgi

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Autorizzazione del Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994

In copertinafoto di Meridiana Immagini

SOMMARIO

1 EDITORIALEUn sistema coesoper uscire dalla crisi

4 IN BREVE

6 VANNO E VENGONO

8 PRIMO PIANOOltre mille impresepuntano sull’innovazioneDI NATASCIA RONCHETTI

11 Accordo sul creditoecco i primi risultatiDI SILVIA SARACINO

14 LAVOROAmmortizzatori socialianche per gli “esclusi”DI SARA ZANOLI

16 Un patto di responsabilitàper tutelare il lavoroDI ANTONELLA CARDONE

18 SCENARIDUP, tre miliardi di europer rispondere alla crisiDI SILVIA SARACINO

20 Un piano di carburanteeco compatibileDI THOMAS FOSCHINI

22 POR-FESR

24 CAMEREBilancio SocialeUna scelta di trasparenzaDI GIUSEPPE SANGIORGI

26 RICERCAUn Polo d’eccellenzaper medicine di domaniDI THOMAS FOSCHINI

28 Innovare per vincerela sfida della recessioneDI SARA ZANOLI

QUADERNI&DOCUMENTICongiuntura 1° trimestre

33 INNOVAZIONEIct,ricettaper reggere la sfidaDI GAIA TORZINI

37 FORMAZIONEEcco l’Erasmus per giovani imprenditoriDI GIUSEPPE SANGIORGI

38 FOCUSRimini capitaledell’economia itticaDI SARA ZANOLI

40 INTERVISTAImpegno a tutto campoper imprese e territorioDI GIUSEPPE SANGIORGI

44 TURISMOSpiaggia e parcodiventano un fumettoDI GIORGIA MAZZOTTI

47 ECONOMIA“Spendo meno”i prezzi in tempi di crisiDI THOMAS FOSCHINI

48 In campo risorseper 7,5 milioni di euroDI NICOLETTA CANAZZA

50 EVENTIQuando l’impresalascia un’impronta eticaDI ANTONELLA CARDONE

52 AZIENDELa fabbrica di cioccolatoche parla ferrareseDI GIORGIA MAZZOTTI

55 SPECIALE TRASPORTIINSERTO PUBBLIREDAZIONALE

Mensile dell’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagnae della Regione Emilia-Romagna

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4 MARZO 2009

Un accordo tra l’Emilia-Roma-gna e la Provincia di Bue-

nos Aires è stato siglato dalpresidente della Regione VascoErrani e dal governatore DanielScioli. L’intesa, che rinsaldaulteriormente il legame tra larealtà emiliano-romagnola e la

provincia economicamente piùimportante dell’Argentina, hauna valenza di tre anni e raffor-zerà la cooperazione in campoistituzionale, economico, socia-le, ambientale e universitariotra le due regioni, rivolgendosianche alla società civile e aisoggetti privati. L’accordo èparte di un processo di cono-scenza tra istituzioni locali,rientrando in una politica diamicizia tra Italia e Argentina,che si sta già concretizzandoattraverso due progetti di coo-perazione che vedono l´Emilia-Romagna capofila di diverseregioni italiane e europee chestanno già operando nelle pro-vince argentine. Si tratta dei progetti Urbal III,copatrocinato dalla Commis-sione europea, che mette a con-fronto le esperienze italiane edargentine in tema di welfarecon l’obiettivo di implementarenuove politiche sociali e diFosel, rivolto alla cooperazionein tema di piccole e medieimprese ed al sostegno dellosviluppo locale.

MODENASHOPPINGINGLESEPER REFLEX

Il gruppo emiliano Reflex,leader nel settore dellacomponentistica per auto,veicoli industriali e rimor-chi, ha acquisito la societàinglese Allen group limi-ted, specializzata nellaproduzione e distribuzio-ne di tubi, spirali idrauli-che, pneumatici e cavi

elettrici per i settori auto-mobilistico ed industriale.L’acquisizione dell’ingleseAgl è stata supportata daUnicredit CorporateBanking che ha coordina-to un gruppo di bancheminori (Banca modenese,Cassa di risparmio diTeramo e Cassa di rispar-mio di Vignola) per un’o-perazione finanziaria delvalore di 13,5 milioni dieuro. Reflex Group, cheha sede a Guiglia nellaprovincia di Modena,punta ad un fatturato di55 milioni di euro e unasquadra complessiva dipiù di 300 dipendenti.

FERRARACARICENTO COMPIE 150 ANNI

Un fitto programma dicelebrazioni per il 150 °anniversario dell’apertu-ra al pubblico della Cassadi Risparmio di Cento. L’“Universo Cassa cente-se” (la banca e la Fonda-zione) ha varato un riccoprogramma di iniziative

utili per la comunitàlocale, convegni e work-shop per le imprese, chedal 29 marzo, data uffi-ciale di apertura dellabanca in Palazzo Rusco-ni, si prolungheranno adicembre 2009 quandosarà presentato il librostrenna dei 150 anni.CariCento è fra lepochissime Casse diRisparmio d’Italia adaver mantenuto l’auto-nomia. Oggi Caricentoconta 47 filiali dislocatenelle tre province conti-gue di Ferrara, Bologna eModena.

Un progetto di cooperazione sul welfareUn ponte tra Emilia-Romagna e comunità di Buenos Aires

IN BREVE

CRM“Ciao impresa”Le Camereaderiscono

Anche Unioncamere Emilia-Romagna e le Camere di

commercio della regione hannoaderito nel 2008 al progetto CRM“Ciao Impresa”, avviato nel2003 da Unioncamere italiana.La Customer Relationship Mana-

gement (CRM),strumento dimarketing, è uninsieme di atti-vità e tecnologieper aumentarela conoscenza

dell’utenza e impostare azionidi informazione, comunicazionee di servizio personalizzate uti-lizzando più canali di comunica-zione quali fax, posta tradizio-nale, e-mail e sms. Il sistema camerale emiliano-romagnolo, attraverso l’adesio-ne al progetto CRM in materiadi internazionalizzazione, havoluto rafforzare, sulla base distrategie orientate ad assicurareuna più ampia visibilità alle atti-vità promozionali, le relazionidirette con le imprese.

I presidenti delle Autorità portuali di Venezia, Capodistria(Slovenia), Trieste e Ravenna, hanno sottoscritto una dichiara-zione di intenti che porterà a un accordo di cooperazione trale quattro realtà. L’obiettivo è quello di migliorare il potenzialecommerciale, la qualità e l’efficienza del sistema portuale dell'Alto Adriatico e le infrastrutture collegate. Con la firma le partisi impegnano a collaborare per trovare una linea operativacomune nel rispetto delle specificità di ciascun porto, valoriz-zandone le eccellenze. Grazie all’armonizzazione di politiche eattività comuni, i quattro scali portuali potranno presentarsiinsieme al mercato internazionale come un unico grandehub.struttura fitosanitaria della Regione Emilia-Romagna, cheagisce a livello nazionale in qualità di coordinatore.

MODENAIL GRUPPO PANINICRESCENEGLI USA

Panini Group ha integrato lasua divisione nordamericanacon l’acquisizione di DonrussPlayoff, attiva nel businessdelle sport trading card.Attualmente Donruss sta pro-ducendo anche prodotti uffi-ciali per la Nfl (NationalFootball League). Ad inizioanno, Panini ha siglato unaccordo esclusivo pluriennalecon la National Basket Asso-ciation per la commercializza-zione su scala mondiale di tra-ding card e figurine legate al

Ravenna, Autorità portualiAccordo di cooperazione

con Capodistria Venezia e Trieste

70 mila tonnellate a BarillaIl grano duro per la pasta

è emiliano-romagnolo

IN BREVE

FerraraSIPROtestimonial a Bilbao

BolognaEcco l’archivio storico della Cciaa

Al seminario internazionaleche si è tenuto a Bilbao, in

Spagna, dedicato alla gestionedel territorio industriale nell’eradella conoscenza-Progetto Mitke,finanziato dal Programma diCooperazione Europea InterregIVc., SIPRO Agenzia per loSviluppo di Ferrara, è stata invi-tata ad illustrare le proprie espe-rienze degli ultimi sette anni.L’agenzia basca SPRILUR,responsabile del progetto, hainvitato SIPRO ad essere mem-bro del Comitato di esperti cheper i prossimi 3 anni si occuperàdella supervisione delle attivitàdi MITKE. Insieme a SIPRO gli altri esperticoinvolti a livello europeo sono:il Parco Tecnologico di Bizkaia inSpagna, l’Associazione Europeadelle Agenzie di Sviluppo-Eurada, l’Istituto di Architetturadi Londra.

Èstato firmato a Bologna il nuovo accordo quadro di filie-ra, valido per la campagna cerealicola 2008-2009, che

prevede la consegna all’azienda di Parma di 70mila tonnel-late di grano duro "made in Emilia-Romagna”. A tre annidall’avvio, viene così confermata l’importanza di un model-lo di collaborazione tra agricoltura, industria e istituzioni checoinvolge l’intera filiera: per l’industria molitoria e pastariala Barilla, per l’industria sementiera la Produttori SementiBologna e per il mondo agricolo (produzione e stoccaggiodei cereali) diverse realtà quali la società Cereali Emilia-Romagna, l’Organizzazione Produttori CIAAD GrandiColture, il Consorzio Agrario di Parma, il Consorzio Agrariodi Piacenza e la Società Cooperativa CAPA di Ferrara.Il contratto quadro si articola in singoli contratti tra Barilla ei fornitori firmatari, per un volume totale di circa 70milatonnellate per l´annata 2008-2009. Barilla è oggi il maggio-re utilizzatore mondiale di grano duro per produzione dipasta con oltre 1 milione e 300mila tonnellate di equivalen-ti grano, corrispondenti a circa 1 milione di tonnellate dipasta. Dalla primavera del 2008 è operativo a Parma il piùgrande mulino a grano duro del mondo, integrato con l’an-nesso pastificio.

La Camera di Commercio di Bologna haaperto al pubblico, nei locali appena

restaurati di Palazzo della Mercanzia, il suoarchivio storico del Registro delle Ditte, checontiene i documenti inviati dalle impresealla Camera di commercio dal 1803, annoin cui Napoleone Bonaparte istituì laCamera Primaria di Commercio del dipar-timento del Reno, fino ad arrivare al 1965.Dalla fine del 1300 e fino al 1803, la fun-zione di Palazzo della Mercanzia era esclu-sivamente di Tribunale Mercantile.L’archivio è considerato di valore storicoperché comprende tutte leposizioni relative alle impresecessate da più di quarant’anni.Una raccolta di 2.703 “faldo-ni” di atti originali ed autenti-ci assolutamente unica, che testimonia icambiamenti che hanno attraversato lastoria economica bolognese negli ultimidue secoli attraverso le lettere, i moduli, lecomunicazioni inviate dalle imprese allaCamera di commercio. Accanto a questamole di documenti originali, l’archivioStorico del Registro delle Ditte comprendeanche il Registro dei Fallimenti dal 1899 al1941: quattro libri che raccolgono tutti ifallimenti di attività iscritte a Bologna.

basket americano. A seguito diqueste operazioni Panini haannunciato la nascita della suasussidiaria statunitense: PaniniAmerica Inc che avrà sede inTexas e comincerà a produrreprodotti Nfl da maggio. Adottobre Panini produrrà le pro-prie collezioni Nba a partiredalla stagione agonistica2009-10, fornendo allo stessotempo un significativo suppor-to di marketing a livello ditrade e promozionale, inve-stendo in iniziative TV, stampaon-line e sul punto vendita.

BOLOGNAAFFARI IN CINA PER SIRA

Sira group, azienda gui-data da Valerio Gruppioni(nella foto), leader nellaproduzione di elementiradianti in alluminio, haacquisito il controllodella consociata cineseTianjin Sira AluminumProducts, di cui già dete-neva il 40,4%, acquisen-do il 23,6%, tramite lacontrollata Sira HeatingRadiators, dal socio cine-se Tonghai Aluminumper un investimento di

2,5 milioni di euro. Ora èal 64%, mentre la quotarimanente è di Simest.Gruppioni punta al rad-doppio dei ricavi entro il2011 partendo dai 65milioni del 2008.

REGGIO EMILIAAMA FORNITORE DEL GRUPPO FENDT AGCO

Nuova partnership perAma, primo gruppo inItalia nel settore dei com-ponenti per l’allestimentoe la manutenzione di vei-coli a lenta movimentazio-ne, che è stato scelto daFendt AGCO GmbH persviluppare e produrre ilsistema di sterzo della serie200 dei Trattori Frutteto.Una scelta che conferma illivello tecnologico rag-giunto dalle divisioni pro-duttive del gruppo, primo

in Italia nel settore deicomponenti per l’allesti-mento e la manutenzionedi veicoli a lenta movi-mentazione, macchineagricole e per la cura delverde, fornitore dei princi-pali costruttori europei: ilgruppo produce in 25 sta-bilimenti, con un’organiz-zazione stabile in 18 Paesi,presenta 13 linee di pro-dotto e occupa oltre 1.100addetti.

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È Mastrobuono il nuovo “Mister prezzi” Luigi Mastrobuono è il nuovoGarante per la sorveglianza deiprezzi. Mastrobuono in passato èstato sottosegretario all’Industria,segretario generale di Unioncameree di Confcommercio, vicedirettoregenerale di Confindustria e, dal2003 al 2005, amministratore delegato della Fiera di Bologna.Donatella Prampolini, reggiana,titolare di una catena di supermer-cati, è stata eletta presidente del comitato regionale di coordinamento della FederazioneItaliana Dettaglianti dell’AlimentareConfcommercio (Fida).

Alfredo Santini di CariFeLaurea honoris causaIl presidente della Carife, AlfredoSantini, ha ricevuto dall’Universitàestense, la Laurea Honoris Causain Economia AziendaleManagement e Professioni.“Economia, cultura e società nelferrarese nell’ultimo cinquantennio:luci ed ombre, impulsi e freni” è il titolo della Lectio Doctoralis diSantini che ha ricevuto dal rettorePatrizio Bianchi, il diploma, lamedaglia e il ‘tocco’. “Economia,cultura e società nel ferrarese nel-l’ultimo cinquantennio: luci edombre, impulsi e freni” è il titolodella Lectio Doctoralis di Santiniche ha ricevuto dal rettore PatrizioBianchi, il diploma, la medaglia e il‘tocco’. Profondo conoscitore dellarealtà locale e uomo di cultura cheha contribuito al rilancio dell’Università, Santini ha dedicatoanche numerosi volumi di analisieconomica alla realtà ferrarese epromosso una vasta serie di pub-blicazioni d’arte di valore. AlfredoSantini è stato responsabile dell’uf-ficio studi di Unioncamere regiona-le, segretario generale delle Cameredi commercio di Ferrara eRavenna, e infine alla Fondazionee alla Cassa di Risparmio diFerrara che sotto la sua guida èdiventata un attore innovativo incampo nazionale.Sempre nel mondo del credito,Unipol Banca ha nominato vicedi-rettore area affari FabioColombera a fianco del nuovodirettore generale LucianoColombini. Cariromagna (GruppoIntesa Sanpaolo) ha confermatoSergio Mazzi presidente e IldoCappelli vice. Secondo mandatopure per Giacomo Marazzi allapresidenza della Fondazione diPiacenza e Vigevano.

COMMERCIO

BANCHE

REGIONE Tre nuovi assessori nella Giunta regionale dell’Emilia-Romagna Tre volti nuovi nella Giunta della RegioneEmilia-Romagna. Il presidente Vasco Erraniha affidato la vicepresidenza a MariaGiuseppina Muzzarelli, docente universita-ria e con essa le deleghe relative all’Europa,

alla cooperazione internazionale,alle pari opportunità. Nuovi asses-sori sono Giovanni Sedioli (finoad oggi dirigente del settore spe-ciale sviluppi nell’istruzione-for-mazione tecnica del Comune diBologna), cui sono state assegna-te le deleghe su scuola, formazio-ne, università, lavoro e Gian CarloMuzzarelli, consigliere regionale,che è stato incaricato di program-mazione e sviluppo territoriale,cooperazione con il sistema delleautonomie, organizzazione. “Le dimissioni del vicepresidenteFlavio Delbono – ha dichiaratoErrani – e la scomparsa dell’asses-sore Paola Manzini hanno resonecessario un riassetto dellaGiunta regionale, una compagineche ha dimostrato in questi anniun ottimo affiatamento ed halavorato con grande competenzae qualità al governo dell’Emilia-Romagna. Rivolgo un pensierocommosso e riconoscente a PaolaManzini, ringrazio di cuore LuigiGilli e Flavio Delbono per la lungae costruttiva collaborazione”.L’Assemblea legislativa ha inveceprovveduto alla nomina dei presi-denti di tre commissioni: Marco

Barbieri sostituisce Gian Carlo Muzzarellialla “Territorio Ambiente Mobilità”,Roberto Piva prende il posto di TizianoTagliani alla “Politiche per la salute e politi-che sociali” e Massimo Mezzetti succede aMassimo Pironi alla commissione “TurismoCultura Scuola Formazione Lavoro Sport”. L’Assemblea ha anche nominato NinoBeretta come componente della Giunta peril Regolamento in sostituzione di Gian CarloMuzzarelli, neo assessore.

Staffetta a Bologna: daMaccaferri a Marchesini Maurizio Marchesini, a.d. di Marchesini Group è stato designato all’unanimità presidentedi Unindustria Bologna per il prossimo biennio. L’assemblea diUnindustria Bologna a giugno sancirà di fatto il passaggio di testimone dall’attuale presidenteGaetano Maccaferri a Marchesini. Nei quattro anni successivi allafusione fra Api e Assindustria, èprevista infatti l’alternanza della presidenza MariacristinaGherpelli è invece il nuovo presidente del Comitato PiccolaIndustria di Confindustria Emilia-Romagna per il biennio2009-10. Imprenditrice nel settoreplastico e packaging come a.d. di Ghepi srl, azienda del settore di Cavriago (RE),MariacristinaGherpelli succede a RiccardoCasadei.

CONFINDUSTRIA

6 MARZO 2009

Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G.

Maria Giuseppina Muzzarelli

Giovanni Sedioli

Gian Carlo Muzzarelli

VANNO E VENGONO

Capitani subentra a Senese Cambio al vertice di CePIM spadove Luigi Capitani ha presoil posto di Salvatore Senese alla guida della società checoordina lo sviluppo dell’inter-porto di Parma e fornisce servizidi logistica integrata. Capitaniapproda in CePIM SpA, guidatadal presidente Johann Marzani e dal vice Silvano Milioli, dopo aver ricoperto il ruolo di responsabile approvvigionamentoRefining & Marketing di Eni,gruppo dove è stato venticinque anni.

Cattabiani confermato presidente di Legacoop ERL’ assemblea dei delegati delle Cooperative diConsumatori del Distretto Adriatico ha riconfermatoPaolo Cattabiani (presidente di Legacoop Emilia-Romagna) alla guida dell’associazione e MassimoBongiovanni alla carica di vice. Del nuovo verticefanno parte anche Gilberto Coffari (presidente diCoop Adriatica) Marco Pedroni (che guida CoopConsumatori Nordest) e Mario Zucchelli (numerouno di Coop Estense). Francesco Malpeli il nuovo direttore generale di Legacoop Reggio Emiliadove ha sostituito Mauro Degola, che è andato in pensione. Malpeli è vicepresidente di Ennea, cooperativa di servizi amministrativi di Legacoop Reggio Emilia. Sempre a Reggio Emilia, Giovanni Teneggi,direttore della Confcooperative, è il nuovo coordinatore del TAI, il Tavolodelle Associazioni Imprenditoriali di cui fanno parte Assindustria, Api,Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Confartigianato Imprese,Cna, Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Confcooperative e Legacoop.

Ivan Brini nuovo presidente Gruppo GiovaniNuovo presidente per il GruppoGiovani Unionapi Emilia-Romagna: si tratta di Ivan Brini.Consigliere di amministrazionedell’azienda DI-BI spa di Bibbiano(Re). Unionapi Emilia-Romagnaha scelto il nuovo direttore nellapersona di Giancarlo Palmieri.Nato a Carpi (dove è stato vicesindaco e assessore), Palmieriha ricoperto dal 2006 e fino ad oggi il ruolo di Responsabiledell’Area Economica e Finanziariadi Apmi Modena.

UNIONAPI

COOPERAZIONE

Nomi nuovi ai vertici delle organizzazioni di categoriaIncarico europeo per Luciano Trentini, diretto-re del consorzio CSO di Ferrara, che è statoeletto alla presidenza di Euroasper (associazio-ne europea che raggruppa le principali organiz-zazioni dei produttori di asparago di Germania,Olanda, Spagna, Francia, Grecia e Italia).Trentini è già al timone di Arefhl, l’Assembleadelle Regioni Ortofrutticole Europee.Luigi Bisi presidente di ColdirettiPiacenza, titolare dell’azienda “IlMulino” a Rottofreno, è stato elettovice presidente regionale dell’orga-nizzazione guidata da Mauro Tonel-lo, ferrarese di Codigoro, nominato asua volta vice a livello nazionale. Lastessa organizzazione agricola hachiamato Lorella Ansaloni di Medolla(Modena), che guida le donneColdiretti dell’Emilia-Romagna, a farparte del direttivo nazionale delleimprenditrici agricole. GiovanniPasquali è il nuovo direttore diColdiretti Reggio Emilia dove succe-de a Gianfranco Drigo. Novità anche in Confagricoltura chea Reggio Emilia ha eletto LorenzoMelioli nuovo presidente provincia-le. Melioli, titolare dell’Agriturismo “IlBove” è succeduto a Vincenzo Salatidi cui per anni è stato vicepresidente.Sempre a Reggio Emilia, Annamaria Mora è ilnuovo direttore della Confederazione ItalianaAgricoltori (Cia) in sostituzione del dimissiona-rio Francesco Zambonini. Massimo Spigaroli ha invece lasciato la presi-denza del Consorzio del Culatello di ZibelloDop a Tino Tortini (salumificio Ducale di Color-no). La vice presidenza è andata a MarcoPizzigoni. Cambio al vertice di Terra Sana Italia,l’associazione che coordina otto realtà regiona-li a cui fanno capo oltre 1.000 imprese agricolespecializzate in produzioni biologiche. Il nuovopresidente è Natale Marcomini, che guida ladelegazione emiliano-romagnola e prende ilposto di Vittorio Fulvi di cui era già vice.Alberto Mario Levi presidente della cooperativaModenese Essiccazione Frutta, è stato confer-mato nella carica di presidente di Unaproa(Unione nazionale tra le organizzazioni di pro-duttori ortofrutticoli agrumari e di frutta inguscio). Le Cantine Spalletti Colonna di Palianodi Savignano sul Rubicone hanno scelto MauroZanarini fiduciario della Condotta Slow Food diRavenna come nuovo direttore commerciale.

AGRICOLTURA

Filetti presidente di BolognaCongressiBruno Filetti, presidente dellaCamera di Commercio di Bologna,è stato nominato all’unanimità presidente della stessa società del Gruppo BolognaFiere dedicata alla gestione di sedi prestigiose per l’organizzazione di congressi e di eventi.

SERVIZI

CEPIM PARMA

MARZO 2009 7

Luigi Bisi

Ivan Brini

Lorenzo Melioli

8 MARZO 2009

Un vero e proprio pacchet-to anticrisi rivolto alleimprese. È quello che laRegione ha messo in campo

con tre programmi, nell'ambito delPor-Fesr 2007-2013, per l'innova-zione tecnologica, energetica e perla ricerca: programmi che con uncontributo regionale totale di 65

milioni di euro muove-ranno investimenti per200 milioni, coinvol-gendo 1086 aziende. Irisultati del primobando sono stati pre-sentati dalla Regionenel corso di un conve-gno, alla presenzadelle principali catego-rie economiche. Rivolto alle imprese

con meno di 50 dipendenti, e conun contributo di 30 milioni di eurodi risorse regionali che consentiràdi attivare investimenti per 86milioni, il bando permetterà a 547imprese emiliano romagnole, sulle704 che hanno presentato progetti,di attivare al proprio interno lafigura del temporary manager. È il segnale che nonostante la crisiil sistema produttivo emilianoromagnolo ha tutte le carte in rego-la per continuare a puntare sugliinvestimenti, come sottolinea l'as-sessore alle Attività produttivedella Regione Duccio Campagnoli. “Oggi siamo di fronte a 900 impre-se che hanno chiesto la cassa inte-grazione ordinaria – dice Campa-gnoli – È una situazione che mettein evidenza il punto decisivo daaffrontare: il sistema produttivodella nostra regione non è in crisidi competitività ma si trova adaffrontare le condizioni che sonostate determinate da una bruscacaduta dei mercati internazionali.Questo spiega perché sono leaziende migliori a utilizzare adesso

la cassa integrazione e non quelle chenon ce la fanno. Le capacità di con-fronto con i sindacati escludono perora misure pesanti come i licenzia-menti. Oggi però occorrono provve-dimenti ravvicinati – prosegue Cam-pagnoli – Il primo, condiviso dalleassociazioni di categoria, deve mira-re da subito a un allungamento dellemodalità di utilizzo della cassa inte-grazione ordinaria, che oggi duratredici settimane: questo per noncorrere il rischio che molte impresepossano ricorrere alla cassa integra-zione straordinaria. Il secondoriguarda la necessità di integrare ilreddito dei cassintegrati; il terzo ladefiscalizzazione degli interventidelle imprese che innovano.

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65 milioni di eurodi contributi

per oltre200 milioni

di investimenti

I risultati dei bandi per l’innovazione promossi dalla Regione Emilia-Romagna

Occorre fare un patto per attra-versare la crisi, salvaguardando lecapacità produttive e l'occupazio-ne”. In attesa dei risultati del secondo edel terzo bando per l'innovazioneenergetica e per la ricerca – bandicon cui sono state presentaterispettivamente 145 e 376 doman-de – in 547 aziende entrano dun-que 700 temporary manager, con-sulenti le cui giornate di servizionella maggioranza dei casi supera-no nettamente la soglia minima dei90 giorni. L'età media è di circa 40anni, in un range molto ampio cheva dai 25 ai 60 anni. Sia liberi pro-fessionisti che appartenenti asocietà, i temporary manager sono

Oltre mille impresepuntano sull’innovazione

PRIMO PIANO

MARZO 2009 9

laureati o diplomati, con titoli distudio ed esperienze professionalistrettamente legati alle specifichecompetenze richieste per lo svilup-po del progetto aziendale. Lorocompito sarà quello di riorganiz-zare i processi e il personale, ancheattraverso l'introduzione di nuovistrumenti Ict, ma anche di condur-re azioni di internazionalizzazionee di cambiare le modalità dimarketing. Tra le spese ammissibi-li previste dal bando, oltre allaconsulenza del manager esterno,rientravano anche quelle riferite aicosti dei contratti di trasferimentotecnologico con i centri per l'inno-vazione e i laboratori regionali diricerca, così come con le università

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Duccio Campagnoliassessore alle Attività produttive

della Regione Emilia-RomagnaSotto, catena di montaggio

alla Maserati

Parla l’assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli

Tutelare occupazione e competitività“Siamo di fronte a una crisi dalle caratte-

ristiche nuove, che va affrontata conmodalità e impegni inediti e straordinari,tutti insieme: imprese, sindacato e istituzio-ni. E’ indispensabile mantenere alti livelli dicompetitività per garantire il futuro dell’in-dustria regionale, vera e propria eccellenzadel made in Italy”.Commenta così l’attuale situazione econo-mica regionale Duccio Campagnoli, asses-sore alle Attività produttive della RegioneEmilia-Romagna. “Ovviamente anche l’Emilia-Romagna – haspiegato Campagnoli – risente e risentiràancora nei prossimi mesi della brusca cadu-ta di ordini e domanda sui mercati interna-zionali. Ma in questi anni l’economia pro-duttiva regionale è diventata certamentepiù solida, più specializzata, con un Pil chesupera i 130 miliardi di euro e che negli ulti-mi tre anni ha registrato un incremento del4,7%, ben superiore alla media italiana,insieme a un valore dell’export di oltre 45miliardi. Non vi è quindi sostanzialmenteuna crisi di competitività, ma di domanda. Ilproblema vero è attraversare il tunnel dicrisi senza vedere intaccato il valore e laqualità del nostro sistema produttivo esoprattutto prepararsi all’economia ancorpiù impegnativa e globale che uscirà daquesta congiuntura negativa”.Per questo mantenere i livelli di produttivitàe di occupazione è un obiettivo possibile,come dimostrano gli accordi realizzati sinqui dal sindacato in quasi tutte le aziende indifficoltà e quelli raggiunti con l’impegnodella Regione e degli Enti locali per gover-nare la crisi in grandi e significative imprese

della regione, evitando già centinaia dilicenziamenti. E anche l’accordo sul creditopromosso dalla Regione, che ha coinvolto iprincipali istituti di credito presenti in regio-ne, i consorzi fidi e le camere di commercio,si aggiunge agli strumenti messi in campocontro la congiuntura negativa e le diffi-coltà delle imprese.“Per superare questa fase difficile – diceCampagnoli – occorre evitare che si disper-da il patrimonio produttivo e occupaziona-le. Il metodo utilizzato nelle recenti crisiaziendali andate a buon fine conferma chein Emilia-Romagna si consolida una capa-cità e una possibilità di gestione della crisi inquasi tutte le aziende in difficoltà, grazieanche all’attenzione delle imprese e all’im-pegno responsabile delle organizzazionisindacali. Vincente è stato il metodo di con-fronto ai tavoli istituzionali, per misurarsi inogni situazione con i problemi della crisiattraverso un patto di responsabilità socialeche salvaguardi assieme capacità produttivae lavoro e continui ad investire sul futuro”:“Dal canto suo – conclude Campagnoli – laRegione punta ancor di più a sostenereinvestimenti strutturali per l’innovazione,l’internazionalizzazione, la trasformazioneenergetica e per le piattaforme fondamen-tali dello sviluppo internazionale del sistematerritoriale. Per questo e per non scaricareingiustamente la crisi sull’occupazione si ècreato un vero Patto tra Istituzioni, imprese,banche, sindacati per una strategia e percomportamenti virtuosi in favore degliinvestimenti e del lavoro. L’Emilia-Romagnapuò e deve proporsi di essere ancor piùcompetitiva e innovativa”

L’INTERVISTA

Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G.

10 MARZO 2009

Se saremo capaci di valorizzare ilconcetto di filiera saremo in gradodi supportare le imprese affinchèacquisiscano maggiore massa criti-ca nell'accesso al credito così comenell'internazionalizzazione”. Giudizio positivo anche da parte diUnionapi Emilia-Romagna: “Pos-siamo affermare – spiega a taleproposito il direttore regionaleGiancarlo Palmieri – che in questoquadro di criticità il bando, favo-rendo processi di sviluppo e diinnovazione, assume indiscutibil-mente una rilevanza che considerostraordinaria. Questo per due fat-tori. Il primo è di natura culturale:il bando indica alle imprese la stra-da obbligata da seguire, che è quel-la dell'innovazione. Il secondo sicollega al valore economico: soste-nere i progetti delle piccole impre-se con finanziamenti fino al 40% èun fatto importante perché ladisponibilità finanziaria è tutt'al-tro che scontata. L'introduzione diun profilo professionale alto comequello del temporary manager hapoi una valenza strategica”. Chi innova ora sarà più pronto dialtri a cogliere la ripresa: questo ilmessaggio che arriva dalle associa-zioni economiche e dagli impren-ditori. Ben vengano quindi, perLegacoop, bandi che sostengonoconcretamente l'innovazione.“Ma sono convinto che ora biso-gna strutturare le reti di impresa –osserva Mauro Giordani, direttoredi Legacoop Emilia-Romagna –Per un prossimo bando, invito laRegione a favorire le aggregazioni”. Apprezzamenti arrivano anchedalla Cna. “Il nostro giudizio èpositivo, anche alle luce dei risul-tati ottenuti – dice il segretarioregionale Gabriele Morelli – Comeassociazione di categoria abbiamolavorato in stretto raccordo con laRegione per realizzare questobando che abbiamo voluto fema-mente: con l'ingresso nelle aziendedel temporary manager si introdu-ce il catalizzatore della spintaverso l'innovazione. Il bando dà risposta anche a queldeficit di professionalità che spessosi riscontra nelle piccole imprese ecostringe gli imprenditori a misu-rarsi con un progetto avanzato”

e con le società di ingegneria e dimanagement.A livello territoriale i progettifinanziati provengono in maggio-ranza da aziende della provincia diBologna (28%), seguita da Mode-na (21%), da Reggio Emilia (12%),da Forlì-Cesena (11%). Il 10% deiprogetti arriva invece dal Ravenna-te, il 7% dal Parmense. Ferma al6% la provincia di Ferrara, mentreda Rimini e Piacenza arrivanorispettivamente il 4 e il 2% dei pro-getti ammessi a finanziamento. Perquanto riguarda i settori, la partedel leone la fanno le imprese delmanifatturiero (58%), seguite da

quelle dei servizi (29%) e dalleaziende edili (9%). Più che soddi-sfatte le categorie economiche. “L'utilità di questa misura va inse-rita nella strategia più ampia che laRegione sta seguendo – dice MarioAgnoli, direttore regionale di Con-findustria Emilia-Romagna – Dabandi come questo il messaggioche ricaviamo dalle imprese è posi-tivo, abbiamo la prova provata chec'è la voglia di reagire alla crisi. Sepoi osserviamo i tasti su cui leaziende vanno a pigiare per gliinvestimenti abbiamo una ulterioreconferma che le aziende capisconodove è necessario mettere le mani.

PRIMO PIANO

Bologna28%

Ravenna10%

Ferrara6%Rimini

4%Piacenza

2%

Reggio Emilia12%

Parma7%

Modena21%

Forlì-Cesena11%

Provincia n.domande % risorse %Bologna 151 27,61% 8.051.030,04 27,75%Ravenna 52 9,51% 2.918.834,72 10,06%Ferrara 31 5,67% 1.577.668,15 5,44%Rimini 23 4,20% 906.525,32 3,12%Piacenza 12 2,19% 736.413,14 2,54%Reggio Emilia 64 11,70% 3.495.153,56 12,05%Parma 39 7,13% 2.026.039,16 6,98%Modena 115 21,02% 6.264.168,96 21,59%Forlì-Cesena 60 10,97% 3.033.116,78 10,46%Totale 547 100,00% 29.008.949,83 100,00%

Bando Asse II - Numero domande e risorse divise per province

Bando Asse II - I progetti suddivisi per provincia

PRIMO PIANO

Sta già registrando i primi risul-tati positivi l’accordo anti crisisiglato a fine dicembre daRegione, Consorzi fidi e ban-

che per agevolare l’accesso al creditoalle piccole e medie imprese. L’intesanasce come misura d’emergenza perrispondere al bisogno delle pmi diavere prestiti a breve e medio termi-ne per esigenze di liquidità straordi-naria: pagare imposte, tredicesime,quattordicesime, contributi, anticipidi cassa integrazione. Un salvagenteda un miliardo di euro che vienemesso a disposizione da 48 istituti dicredito (quelli che hanno finora ade-rito all’accordo) e prestato ad untasso vantaggioso, pari all’euribormaggiorato di uno spread massimodi 1,5 punti. A fronte dei finanzia-menti erogati i Consorzi fidi aderen-ti – raggruppati in Unifidi, Fidindu-stria e Coop.ER.Fidi – si impegnanoa concedere garanzie comprese tra il30 e il 50% del finanziamentorichiesto.

Le intese erano state sottoscritte in dicembre per dare una prima risposta alla crisi

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Accordi sul credito,ecco i primi risultati

Ed è proprio dai consorzi fidi chearrivano i primi risultati dell’accor-do. Fidindustria - che riunisce noveconsorzi di garanzia ed è promossoda Confindustria, Api e Camere dicommercio – ha effettuato oltre 150operazioni per complessivi 35 milio-ni di euro di finanziamenti, con unampio raggio di garanzia che va dal30 al 60% dell’importo finanziato.Gran parte di questi finanziamentihanno consentito alle imprese di ade-guare le strutture finanziarie o di sod-

disfare esigenze di liquidità, mentreuna parte minoritaria è stata destina-ta al sostegno degli investimenti. “La richiesta che riceviamo è quelladi una garanzia sempre più elevataper poter fornire maggiore protezio-ne ad un sistema bancario che staattraversando un periodo di diffi-coltà” spiega il direttore EmanuelDanieli. “Fidindustria è in gradodi fornire un ampiospettro di garanzie gra-zie al consistente inter-vento della Regionesulla nostra dotazioneFondo rischi”. Fidindu-stria si sta preparando alanciare un nuovo pro-dotto, una garanzia finoall’80% sia per opera-zioni di investimento che di liquidità:verrà istituita grazie all’intervento inconto garanzia del Fondo Europeodegli investimenti che assorbirà il50% del rischio assunto da

A disposizioneun miliardo di europer prestiti a medio e breve termine

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ACCORDO PER IL CREDITOA FAVORE DELLE IMPRESE DEL COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI

Sottoscritto l’accordo tra Regione Emilia-Romagna, Unioncamere, Cofiter, ABI e Associazioni di Categoria, per la disponibilità di credito alle piccole e medie imprese dell’ Emilia Romagna.

Garanzia compresa fra il 30% e il 50% del finanziamento richiesto

con l’intervento del Consorzio Fidi;

Tasso modulabile in relazione alla classe di rischio dell’impresa.

Scoperto di conto corrente; Credito d’esercizio (pagamento imposte, tredicesime e quattordicesime) Credito di firma, Smobilizzo crediti; Investimenti con possibilità di ottenere contributi in conto interesse a seconda della provincia.

Finalità degli interventi finanziabiliCondizioni a disposizione delle imprese

Sede legale e operativa: Viale Aldo Moro 62 - 40127 Bologna - tel. 051/6377063 - fax 051/6377066 - www.cofiter.it - [email protected] Confidi Terziario Emilia Romagna Soc. Coop.

Cofiter Confidi Terziario Emilia Romagna Soc. Coop.Bologna: 051/370730; Ferrara: 0532/243511; Modena: 059/208280; Ravenna: 0544/278251; Reggio Emilia: 0522/508905

CONFIDI PROVINCIALI - SOCI COFITERAscom Fidi E.R.: 0547/639811; Ascom Fidi Adriatico: 0541/743270; Coop. Gar. Comm. Parma: 0521/228324; Coop. Gar. Comm. Piacenza: 0523/711101; Creditcomm Forlì - Cesena: 0543/34771; Finterziario Rimini: 0541/26022

Foto Gaia Levi

12 MARZO 2009

PRIMO PIANO

Su questo tema si è espresso anchel’assessore regionale alle Attività pro-duttive Duccio Campagnoli: “Lancioun appello alle banche affinché vengarispettato l’accordo che è stato firma-to. Sono fondati gli allarmi che pro-vengono dalle imprese: non ci puòessere una gestione burocratica delcredito”. Per questo “la Regione ces-serà ogni rapporto con le banche chenon rispettano l’accordo”.Intanto anche Unifidi - nato ad otto-bre 2008 dalla fusione di 15 consor-zi regionali e promosso da Cna eConfartigianato con il sostegno del-l’assessorato regionale alle Attivitàproduttive – tira le somme dei primimesi del patto anti crisi. Il consorzioha realizzato dall’inizio dell’annocirca 124 operazioni per finanzia-menti a breve termine (da 6 a 12mesi). Sono nove le operazioni rea-lizzate su prestiti a sei mesi: un tota-le finanziamenti richiesti di oltre duemilioni di euro di cui il 31% circa

coperti dalla garanzia di Unifidi.L’attività del maxi consorzio, il piùgrande in Italia destinato alle impre-se artigiane, si è concentrata soprat-tutto sui prestiti a 12 mesi: 115 ope-razioni realizzate per un totale di 7milioni e 370 mila euro di finanzia-menti richiesti di cui ben il 46%garantiti da Unifidi. “Abbiamo reso il protocollo imme-diatamente operativo grazie a con-venzioni già in essere con alcune ban-che” spiega Daniela Magni, consi-gliere di Unifidi e responsabile dell’a-rea credito di Cna Regionale.“Grazie all’accordo, tutti i nostriconsorzi fidi hanno potuto applicareanche garanzie a breve termine che inquesto momento di crisi vengonorichieste sempre di più”.Per quanto riguarda Coop.ER.Fidi, ilterzo consorzio sottoscrittore dell’ac-cordo ha appena stipulato le conven-zioni con le banche: “prima dell’ac-cordo il nostro statuto prevedeva

Risorse per circa 17 milioni di euro dalleCamere di commercio rivolte a sostene-

re il credito alle imprese attraverso i Confidi.Per far fronte alla crisi del sistema produtti-vo, gli enti camerali scendono in campo conrisorse proprie (tra fondi ordinari e straordi-nari) rivolte soprattutto ad irrobustire l’atti-vità di garanzia fornita dai Consorzi fidi.“L’obiettivo prioritario del sistema camerale,in una fase di instabilità finanziaria – spiegaUgo Girardi segretario generale diUnioncamere Emilia Romagna – consistenell’elevare la garanzia rilasciata dai Confidi,con una funzione integrativa, per far sì chele banche non interrompano il flusso di ero-gazione di credito alle imprese”.Ecco nel dettaglio le iniziative previste per il2009 nei vari territori provinciali, diverse aseconda del numero delle imprese e dei tes-suti economici. Il plafond più sostanzioso èquello bolognese: sotto le Due Torri, laCamera di commercio stanzia oltre 3,5milioni di euro, aumentando il contributoordinario e istituendo un fondo di garanzia

straordinario di un milione di euro. Unfondo da hoc che servirà per dare alleimprese ulteriori garanzie al momento del-l’attivazione o della ricontrattazione deifinanziamenti con le banche.Modena ha incrementato il fondo ordinarioportandolo a quota 1,85 milioni di euro, conun aumento di 150 mila euro rispetto aquanto stanziato nel 2008, e ha attivato unfondo straordinario di 650 mila euro.Anche l’ente di Reggio Emilia ha aumentatole risorse, che con 600 mila euro in più arri-vano a quota 2,5 milioni di euro.Ammontano a 400 mila euro le risorseaggiuntive per il fondo straordinario dellaCamera di commercio di Ferrara (500 milaeuro), che assieme a Provincia (300 milaeuro) e Comune di Ferrara (250 mila euro) ealtri Comuni del territorio destina complessi-vamente un milione 360 mila euro per favo-rire la liquidità alle imprese. “È una rispostadovuta – spiega il presidente Carlo AlbertoRoncarati – vista la situazione di difficoltàpartita da un contesto internazionale”.

Parma e Ravenna hanno invece istituito unnuovo fondo di garanzia. Parma stanzia 1,5milioni di euro (a cui si aggiungono 500 milaeuro dalla Provincia), mentre Ravennamette in campo 700 mila euro. Piacenzaporta a 700 mila euro il fondo ordinario, conun aumento di 300 mila euro rispetto al2008. Le Camere di Rimini e Forlì Cesenasono state le prime a stanziare risorse straor-dinarie per sostenere il credito, con fondivarati già a fine 2008 attraverso assesta-menti di bilancio. Il contributo stanziatodalle due Camere di commercio romagnoleammonta complessivamente a un milione dieuro, quindi 500 mila ognuna. “Abbiamodeciso di farlo – spiega Antonio Nannini,segretario della Camera di Forlì-Cesena –per anticipare il sostegno della liquidità abreve termine, in un momento di bisogno”. Tutte le Camere di commercio dell’Emilia-Romagna hanno incrementato le risorse neibilanci 2009: investiranno complessivamen-te 48 milioni di euro, il 12,2% in più rispet-to al 2008

Tutto il sistema camerale ha incrementato le risorse nei bilanci

Dalle Camere 17 milioni di euro per Confidi Serviranno a potenziare l’attività di garanzia

GLI OBIETTIVI

Fidindustria. “Mi auguro che le ban-che aderiscano in fretta agli accordiproposti – spiega Danieli – se ci chie-dono garanzia noi facciamo la nostraparte, ma loro devono sottoscrivereaccordi che diano il giusto prezzo adoperazioni fortemente coperte dalrischio”. In sostanza, “vorremmoche le banche sottoscrittrici dellascheda prodotto con il nostro consor-zio fossero di più e più convinte nel-l’applicazione dello stesso” aggiungeil direttore di Fidindustria.

MARZO 2009 13

solo garanzie per finanziamenti amedio termine – spiega il segretarioPatrizia Frabetti – quindi abbiamodovuto chiedere alle banche nuoveautorizzazioni per i prestiti a breve”.Già da questo mese, comunque,“metteremo in pratica l’accordo anticrisi con garanzie anche al 50%”spiega Frabetti.Certo, non è tutto rose e fiori: larichiesta di maggiori garanzie siporta dietro anche un aumento delleinsolvenze da parte delle aziende. “Ciesponiamo a un rischio superiore –spiega Danieli – ma cercheremo inogni caso di spendere la garanzia,come abbiamo fatto finora, su quelleimprese che vogliono crescere ohanno serie basi di continuità azien-dale”. Unifidi lancia invece una pro-posta: “le Camere di commerciopotrebbero intervenire con i lorofondi sulle insolvenze registrate daiConfidi” dice Daniela Magni. Messoa punto anche l’accordo in favoredelle imprese del commercio, turismoe servizi con l’impegno di RegioneEmilia-Romagna, Unioncamere,Cofiter, ABI, Associazioni di catego-ria per finanziamenti sia sul creditod’esercizio che a sostegno degli inve-stimenti. Cofiter, infatti, prestagaranzie variabili dal 30 al 50% e,attraverso le convenzioni con il siste-ma bancario, permette l’abbattimen-to degli spread in relazione alle classidi rischio delle imprese, puntando inparticolare ad assicurare un regolareflusso di credito.La Regione, intanto, ha rafforzato ilproprio sostegno alle Garanzie pre-stata da Cofiter e dai Consorzi delcommercio e turismo, anticipando lerisorse previste e sostenendo il pro-cesso di iscrizione al 107 di Cofiterper confermare ulteriormente glispread applicati dalle banche.“Al momento – dice Ottavio Righini,presidente di Cofiter – il problemamaggiore è la rigidità del sistemabancario. Andare al 107 per Cofitervuol dire garantire al sistema banca-rio una minore necessità di patrimo-nio proprio e quindi la decisionedella Regione e, in parte diUnioncamere offre benefici a tutto ilsistema imprenditoriale. Aiutando lostrumento, si aiutano le imprese equesto è l’aspetto più importante inquesto momento”

Il presidente della Cciaa di Piacenza, Giuseppe Parenti

“Contro la recessione necessaria una cura coraggiosa”

“Per combattere la crisi non serve dare soldia questa o a quella azienda, né tornare al

protezionismo”. Quello che ci vuole è “unacura forte e coraggiosa, ad esempio una forteriduzione dell’Iva sui consumi”.È questa la ricetta anti crisi di GiuseppeParenti, presidente della Camera di commer-cio di Piacenza. Parla partendo dai dati chemostrano come anche nel territorio piacenti-no le imprese siano in forte difficoltà: ai primidi marzo la Camera di commercio ha regi-strato circa 1.000 lavoratori in cassa integra-zione ordinaria, 500 contratti a tempo deter-minato non rinnovati, 2.000 interinali senzaposto di lavoro, 5.200 lavoratori, di cui 2.000nel settore pubblico, con un contratto deter-minato in scadenza a giugno 2009. Senzacontare che nel 2008 i fallimenti aziendalisono stati 34, a fronte dei 25 del 2007.Insomma, numeri da bollettino di guerracome si riscontra anche in tutte le altre pro-vince dell’Emilia-Romagna.Come vede la situazione nei primi tre mesidel 2009?La crisi continua ad avanzare, perché si stainnestando una spirale perversa capace dimettere in difficoltà economie ritenute sanesino a poco tempo prima. La deflazione écome una malattia fulminante ed é ben diffi-cile da accettare e da assistere passivamenteai suoi fenomeni perversi. Ma abbiamoanche aziende di prim'ordine pienamenteefficienti, lavoratori capaci che non chiedonoaltro che lavorare. Le materie prime sono tor-nate a buon mercato.Allora perché non si ritorna a produrre ric-chezza e a consumarla?La risposta é semplice: non ci sono soldi equelli che ce li hanno non li vogliono spende-re. Ci aspettiamo un intervento urgente delgoverno: i piani alti della politica dovrebberocapire che da questa situazione non si escecon i pannicelli caldi. Quello che ci vuole èuna cura coraggiosa: ad esempio abbatterel’Iva sui consumi del 50% per sei mesi e del25% per altri sei a livello europeo.In attesa che dal Governo arrivino misurepiù efficaci, quali sono le azioni urgenti chesi possono mettere in atto a livello locale?

Dobbiamo fare il possibile per limitare i danni.Le banche devono sostenere le aziende edevitare di assumere atteggiamenti tropporestrittivi: perché, dopo la fase di eccessifinanziari, non farebbero altro che raddop-piare i danni provocati. Dal canto loro gli entipubblici devono essere più trasparenti: devo-no essere “case di vetro” e dimostrare ai cit-tadini di amministrare in modo oculato lerisorse che da essi provengono. La politica deve capire che le aziende sonouna ricchezza per il territorio intero e quindida salvaguardare anche snellendo le proce-dure e le vessazioni burocratiche a cui sonosempre più sottoposte. Infine, serve unamaggiore sinergia tra aziende e sindacati:devono agire assieme per conciliare le ragio-ni dei lavoratori e delle imprese in modo dadistribuire i sacrifici, salvaguardando la com-petitività di mercato e le possibilità di ripresa.Insomma molti dicono che siamo un popolocapace di dare il meglio nei momenti difficile.E’ giunto il momento di dimostrarlo. Quali sono le vostre previsioni per il 2009?Le previsioni Unioncamere-Prometeia parla-no di una riduzione delle esportazioni e unariduzione complessiva del valore aggiunto siadell’industria che delle costruzioni, a fronte diuna tenuta dei servizi e di un aumento perl’agricoltura. Il valore aggiunto dovrebbe tor-nare a crescere tra il 2010 e il 2011 (+1,2%),anche se quello legato alle costruzionipotrebbe mantenersi in trend negativo. Apartire dal 2010 dovrebbero anche stabiliz-zarsi le unità di lavoro, raggiungendo un +0,7per cento, rispetto al biennio 2008/2009

L’INTERVISTA

14 MARZO 2009

Itavoli tecnici nazionali sono allavoro per definire con esattezza,anche per l’Emilia-Romagna,numeri e risorse che andranno a

tradurre in realtà l’accordo Governo-Regioni sugli ammortizzatori socialiin deroga. Un’intesa siglata lo scorso12 febbraio per contrastare con misu-re straordinarie una situazione eco-

nomica resa altrettantoeccezionale dalla crisii n t e r n a z i o n a l e .

In sostanza, si tratta diun accordo che mettea disposizione 8 miliar-di di euro nel biennio2009-2010, stanziati inparte dallo Stato e inparte dalle Regioni, perfinanziare gli ammor-

tizzatori sociali destinati ai lavora-tori fin’ora esclusi da qualsiasisostegno in caso di perdita dellavoro, i cosiddetti precari: lavora-tori stagionali, collaboratori a pro-getto e gli apprendisti. Una sommache andrà quindi a finanziare lalegge 2/2009, la norma, nata dal“decreto anticrisi” che prevede

diverse tipologie di indennità afavore di queste categorie di lavo-ratori.L’accordo è articolato su tre capi-toli fondamentali: le risorse messea disposizione dai diversi soggetti;l’impegno dello Stato a sbloccare,attraverso il Cipe, una parte delFas da destinare alle Regioni perfinanziare infrastrutture per lo svi-luppo; la nettizzazione dei Fondicomunitari. Per quanto riguarda il primo punto,il contributo delle Regioni è statofissato in 2 miliardi e 650 milioni dieuro a valere sui programmi delFondo sociale europeo. Lo Stato,da parte sua, mobilita i restanti 5miliardi e 350 milioni di euro. Come stabilito nell’accordo, il 6marzo scorso il Cipe ha adottato ladelibera che ha preso atto delladisponibilità delle risorse del Fasda tempo attese da diverse Regioni.All’Emilia-Romagna è stato garan-tito lo stanziamento di 286 milionidi euro, che andranno soprattuttoa finanziare il trasporto su ferro,con interventi relativi alla moder-nizzazione della rete ferroviaria e

al rinnovo del materiale rotabile. Infine l’accordo prevede che alleRegioni venga riconosciuta la net-tizzazione dei Fondi comunitari: inconcreto si tratta della previsione dinon applicare le sanzioni per ilmancato rispetto del Patto di stabi-lità interno in caso di superamentodell’obiettivo di spesa per il 2008,se l’incremento è dovuto a spese inconto capitale correlate a finanzia-menti europei. Un capitolo centrale per la conclu-sione della trattativa che ha porta-to alla firma dell’accordo, è statoquello relativo alla ripartizionedelle competenze nello stanziamen-to dei contributi ai lavoratori. Laconvergenza è stata individuata inuna soluzione che coinvolge tuttigli attori. Il lavoratore infatti avràa disposizione un voucher compo-sto in parte da fondi nazionali e inparte da fondi comunitari. L’Inpsgestirà la parte riguardante i con-tributi, mentre le Regioni gestiran-no le risorse provenienti dai fondicomunitari.I tavoli tecnici avviati dopo la sti-pula dell’intesa stanno lavorando

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Otto miliardi per azioni di sostegno al reddito. Errani: “Una risposta concreta”

Ammortizzatori socialianche per gli “esclusi”

LAVORO

Governo e Regionifirmano l’intesa.

Fondi comunitari:previste deroghe

al patto di stabilità

LA STRATEGIA

All’Archiginnasio la “Lectio Magistralis” di Tito Boeri

“Investire di più sul capitale umano”

MARZO 2009 15

per stabilire, in base alle diverserealtà produttive e alle disponibi-lità finanziarie di ogni territorio, lapotenziale platea di beneficiari e diconseguenza anche il contributoche dovrà dare l’Emilia-Romagna.Si tratta di calcoli basati su stime,che dovranno essere rivisti neltempo, dopo che sarà stilata unasintesi della situazione a livellonazionale. È comunque stabilitonell’accordo che, qualora la quotadi intervento del Fondo socialeeuropeo per ciascuna Regione nondovesse essere sufficiente a coprirela domanda di ammortizzatori inderoga in quel territorio, o in casodi tensioni eccessive sul Fse, ilGoverno si impegni a integrare lerisorse con una quota delle risorsenazionali previste dall’accordo. Alcompletamento del percorsoavviato manca inoltre il via liberada Bruxelles.Soddisfatto dell’intesa raggiunta ilpresidente della Conferenza delleRegioni Vasco Errani: “Questoaccordo – ha detto Errani nel pre-sentare il documento – mette final-mente un punto fermo nelle politi-che pubbliche anti-crisi. Non sitratta di una devoluzione di fun-zioni dalle Regioni allo Stato, né diun anticipo a una riforma degliammortizzatori, ma è un’iniziativastraordinaria per dotarsi, nel bien-nio 2009-2010, di uno strumentonecessario in relazione alla con-giuntura economica”. Il Presidenteha posto anche l’accento sullegaranzie ottenute dal Governo: ilrispetto delle programmazioniregionali sull’Fse e sul Fas; la con-ferma della territorializzazionedegli interventi a vantaggio dellearee sottoutilizzate; l’impegno delGoverno a coprire eventuali esi-genze ulteriori che vadano oltre lerisorse definite nei diversi territori;meccanismi di salvaguardia dellapossibilità di spesa, attraverso unmiglior meccanismo di calcolo delpatto di stabilità interno. “Questaè una risposta nuova e concreta atanti lavoratori con tutele scarse oassenti – ha concluso Errani – chenon penalizza, ma si somma allaconferma delle azioni già in corsonei territori per contrastare la crisie sostenere le basi produttive del

Reddito nazionale più alto, aumentodella produttività, salario maggiore,

migliori condizioni lavorative, allungamentodella vita, e persino riduzione della crimina-lità. Sono alcuni dei vantaggi determinatida una maggiore istruzione e da un’elevataformazione, rilevati empiricamente daglieconomisti. Investire in capitale umanoquindi assicura una rendita, non solo all’in-dividuo, ma all’intera società. È da questapremessa che ha preso il via la Lectio Magi-stralis dell’economista Tito Boeri “Il nuovolavoro e il capitale umano”, organizzata daSpinner 2013 in collaborazione con l’Archi-ginnasio di Bologna alla sala dello StabatMater, lo scorso 5 marzo.All’iniziativa ha preso parte anche l’assesso-re regionale alla scuola, all’università e allavoro Giovanni Sedioli, al debutto pubbliconella sua nuova veste. “Dev’esserci la con-sapevolezza diffusa della centralità dellaformazione – ha detto Sedioli di fronte auna sala gremita fino al limite della capien-za – perchè anche le imprese condividanol’obiettivo della valorizzazione delle risorseumane, già perseguito concretamente dallaRegione attraverso le politiche messe incampo”. In Italia il capitale umano non è sufficiente-mente valorizzato – ha proseguito Boerianalizzando il caso del nostro Paese – e unadelle cause di questa “miopia” è il dualismodel mercato del lavoro, diviso tra chi ha uncontratto a tempo indeterminato e tutti glialtri, i cosiddetti “atipici”. Si tratta di quasi4 milioni e mezzo di lavoratori con contrat-ti a termine di vario tipo, dai collaboratori aprogetto agli apprendisti, fino ai part time“involontari”. Il 20% degli occupati. Unterzo di queste assunzioni riguarda giovanisotto i 39 anni. Un dato che non sarebbe insé problematico – ha spiegato il professorBoeri – se il passaggio da un mercato dellavoro all’altro fosse semplice. Cosi non è.Secondo i dati Istat, in un anno solo unlavoratore su 10 a tempo determinato ha lapossibilità di passare al contratto a tempoindeterminato. Uno su 20 se si tratta di col-laboratore. E nello stesso periodo, l’1% deilavoratori “fissi” rischia di perdere il posto,contro l’8% degli atipici. Due le conse-guenze negative di questa instabilità: lega-

te all’aspetto salariale, e a quello formativo:non si spende tempo e denaro sulla forma-zione dei giovani “in scadenza”. SecondoBoeri lo scarso investimento in formazionederivato dal mercato del lavoro duale è unadelle possibili spiegazioni della difficoltà incui si trova il Paese. Un problema serio,sostiene l’economista, perché non si inne-sca quel circolo virtuoso che consente dipremiare gli investimenti in capitale umano,determinando crescita dei salari e del reddi-to complessivo. Per superare quest’impas-se, Boeri pensa a due riforme “a costozero”: la riforma del mercato del lavoro, equella della contrattazione. Nel primo caso,il professore suggerisce un contratto atempo indeterminato per tutti, con possibi-lità di licenziamento senza giusta causa peri primi tre anni, per incentivare la formazio-ne. Riguardo alla contrattazione, proponeinvece meccanismi più stringenti per legarei salari alla produttività dei lavoratori

16 MARZO 2009

LAVORO

“La crisi è inedita e quindidobbiamo affrontarla, construmenti e impegni ineditie straordinari, tutti insie-

me: imprese, sindacato e istituzio-ni. L’obiettivo in Emilia-Romagnaè la sopravvivenza e il futuro di unaindustria di eccellenza del Made inItaly, a cominciare da quella

metalmeccanica”. Dall’attivo dei delegatimetalmeccanici dellaFiom bolognese del set-tore auto, tenutosi neigiorni scorsi a Bologna,l’assessore regionalealle Attività produttiveDuccio Campagnoli halanciato la sua proposta. “Si può fare - argomen-ta Campagnoli - come

dimostrano gli accordi realizzati sinqui dal sindacato in quasi tutte leaziende in difficoltà, e quelli rag-giunti con l’impegno della Regionee degli enti locali per governare lacrisi in grandi e significative impre-se del territorio, evitando già centi-naia di licenziamenti”. Ora però, reputa l’assessore, è neces-

Dalla Iris alla Simona di Bagno, le iniziative della Regione per tutelare l’occupazione

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In calo gli ordinima resta immutata

la competitivitàdelle imprese

emiliano-romagnole

ha un 3,9 per cento di tutta la cassaintegrazione in Italia, controLombardia e Piemonte che sonooltre il 20, segno che il nostrosistema, comunque, sta reggendomeglio di altri», nessuno sottova-luta o sopravvaluta il problema, egli enti locali, a partire dallaRegione, stanno dando rispostenuove all’emergenza. Perché “i tre quarti delle aziendeche allungano ogni giorno, certo inmodo crescente e preoccupante,l’elenco delle aziende in difficoltànella nostra regione, richiedonoancora cassa integrazione ordina-ria e non straordinaria. Questonon significa – sottolinea Campa-gnoli – che dobbiamo consolarci,ma che siamo ancora di frontesoprattutto agli effetti della cadutadrastica di domanda di investi-menti e consumi, in particolare perauto e costruzioni sui mercatiinternazionali, negli Usa come inRussia e un po’ anche in Cina. Eche non si evince, almeno sinora,una crisi di competitività delnostro sistema produttivo, che perbuona parte è stato ed è protago-

sario un accordo e un impegno piùgenerale. Per questo ci sarannoaltri appuntamenti al Tavolo regio-nale con le associazioni imprendi-toriali e sindacali per attivare glistrumenti derivanti dall’accordoStato-Regioni. “Alle associazioniimprenditoriali proporremo di uti-lizzare questi strumenti per salva-guardare le capacità produttive el’occupazione, evitando il ricorsoai licenziamenti, nelle imprese piùgrandi e anche in quelle più picco-le dell’artigianato, del commercio,della cooperazione nelle quali oggii lavoratori non hanno tutele suffi-cienti. Un patto di responsabilitàsociale e di politiche industriali edel lavoro per governare la crisi,che potrebbe essere un esempioanche nazionale, come invece nonè stato sin qui fatto da parte delGoverno”.In quella che appare ormai eviden-temente come la crisi più dura vis-suta dal Dopoguerra a oggi, l’elen-co delle fabbriche emiliano-roma-gnole che lanciano l’allarme rossosi allarga. Anche se, ricorda l’as-sessore regionale “l’Emilia-Romagna

Un patto di responsabilitàper tutelare il lavoro

Duccio Campagnoliassessore alle

Attività produttive della Regione

Emilia-Romagna

MARZO 2009 17

nista, come ha testimoniato lagrande crescita in export, di unprocesso nuovo, avviatosi proprioin questi ultimi 10 anni di unaricollocazione possibile di unaparte dell’industria italiana, e inparticolare di quella della rete dimedia e piccola impresa comenuova industria e nuova manifat-tura specializzata”. Quindi, conclude l’assessore, “laprima cosa da fare oggi è evitareche questa recessione internaziona-le porti subito anche da noi tagli acapacità produttiva, a occupazionee capacità professionali, che sonoinvece risorse strategiche, assiemeall’innovazione, per investire sulfuturo, quando prima o poi siuscirà dalla crisi con una economiaancora più globale e selettiva. Perquesto chiediamo ora come abbia-mo già fatto a tutti i tavoli di crisiaziendali un impegno delle impresee delle associazioni imprenditorialiper un patto con le istituzioni e sin-dacati; un patto per attraversare lacrisi salvaguardando il più possibi-le lavoro e valore delle imprese. Unpatto che significa quindi, concre-tamente, escludere i licenziamenti enon lasciare soli lavoratrici e lavo-ratori; ma utilizzare invece stru-menti e ammortizzatori sociali checonsentano appunto di attraversa-re la crisi e operare riorganizzazio-ni virtuose.Il caso più recente, dopo l’espe-rienza alla Arcotronics, è quellodell’azienda Simona di San Piero in

Bagno, dove agli annunciati licen-ziamenti si è saputo risponderecon il ricorso alla cassa integrazio-ne straordinaria per due anni, apartire da marzo, come provvedi-mento necessario per la contrazio-ne del mercato e per la necessitàdel Gruppo La Perla di riorganiz-zare e razionalizzare l’insiemedelle proprie attività, sia in Italiache all’estero. L’intesa segue l’ac-cordo firmato in dicembre aBologna per l’intero gruppo sem-pre in Regione per interventi diriorganizzazione e ristrutturazio-ne, con conseguente ricorso allacassa integrazione straordinaria,assicurando quindi le stesse tutelealle lavoratrici della Simona.L’impegno delle lavoratrici dellastorica azienda di abbigliamentointimo della Valle del Savio, delleorganizzazioni sindacali, delle isti-tuzioni e del Gruppo La Perlahanno reso possibile un lungoconfronto tra le parti che ha por-tato alla firma di un’intesa sinda-cale tra l’azienda, le RSU, i sinda-cati regionali e provinciali, laRegione, la Provincia di Forlì-Cesena e il Comune di Bagno diRomagna.Altro caso di chiusura sventata, diproporzioni molto più grandi, èquello della Iris ceramiche. A finefebbraio è stato infatti siglato l’ac-cordo che ha accolto la richiestadi Regione, sindacati ed enti loca-

li per il ritiro della procedura dimessa in liquidazione dell’aziendamodenese. “È un buon accordo - ha commen-tato Campagnoli - Iris Ceramicanon chiude e proseguirà l’attivitàproduttiva. Abbiamo condiviso unnuovo piano industriale, con ilrilancio delle produzioni più inno-vative e il riequilibrio economico,finanziario e produttivo dellasocietà entro i prossimi tre anni”.Confermata l’attività dello stabili-mento di Viano e l’integrazione inun unico polo produttivo di quellidi Sassuolo e Fiorano. Nessunlicenziamento, dunque. L’intesaassicurerà l’occupazione di alme-no 500 lavoratori, con il ricorsoalla cassa integrazione a rotazionee ai pensionamenti. Ora proprietà e organizzazionisindacali dovranno definire i det-tagli dell’intesa, “ma possiamo giàdire che l’accordo rappresenta econferma il principio che inEmilia-Romagna pratichiamo peraffrontare la crisi in atto: un pattotra imprese, sindacati e istituzioniper salvaguardare la capacità pro-duttiva e del lavoro.“L’intesa – ha concluso Campa-gnoli - è anche la conferma che ilsettore ceramico, così strategicoper la nostra regione, ha in sé lerisorse per superare questa crisi econfermare la leadership interna-zionale del settore”

Investimenti pari a circa 3miliardi di euro, per dare unarisposta forte alla crisi economi-ca. Sono le risorse previste dalla

Regione per il Dup, il Documentounico di programmazione che stabi-lisce come investire da qui al 2013 lerisorse straordinarie provenienti daifondi europei (Fesr e Fse) e naziona-

li (Fas) oltre che darisorse regionali, di entilocali e privati. Il Dup èlo strumento con cuil’Emilia-Romagna siprepara ad affrontare lagrave crisi economicain atto. Concepito nel-l’ambito del Quadrostrategico nazionale(Qsn) - che mette asistema tutti i fondi e le

risorse che arriveranno nella regionetenendo conto delle varie specificitàterritoriali – il Dup è stato elaboratoattraverso una programmazionenegoziata che ha dato vita a noveintese su base provinciale. “Abbiamo presentato un program-ma da realizzare in modo integratoin tutte le province dell’Emilia-Romagna – ha spiegato Vasco Erranipresidente della Regione Emilia-Romagna, al convegno di presenta-zione del Dup - per fare due cose:una politica di investimenti in rispo-sta alla crisi, ma anche una politicadi innovazione nei settori dell’am-biente, della mobilità sostenibile,della ricerca e dell’innovazione indu-striale”. Il tutto verrà fatto “con grandedeterminazione – ha sottolineato ilpresidente – e auspico da parte delgoverno un’intesa con le Regioni percostruire una politica nazionale inte-grata di risposta alla crisi, di cui que-sto paese ha urgente bisogno”. In apertura dei lavori il sottosegreta-rio alla presidenza Afredo Bertelli haspiegato che il Dup rappresenta da

18 MARZO 2009

SCENARI

Dalla Regione risorse destinate a imprese e cittadini per rilanciare e sostenere lo sviluppo

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Il documentoè il frutto della

programmazionenegoziata

con le Province

DUP, tre miliardi di euro per rispondere alla crisi

parte della Regione “una scelta nonscontata che permetterà di velocizza-re la spesa, evitare distribuzioni apioggia e realizzare il massimo disinergie e integrazioni possibili suscala regionale”.Il Dup si tradurrà operativamente innove intese provinciali che sarannofirmate entro la primavera. Per ognisingola realtà provinciale l’impegnofinanziario sarà presumibilmentecompreso tra i 100 e i 150 milioni dieuro fino al 2013.

Le risorseI finanziamenti dell’Unione europeaprovengono dai fondi Fesr (Fondoeuropeo di sviluppo regionale) e Fse(Fondo sociale europeo), a cui siaggiungono altre risorse Ue: il Dupintegra infatti alcune azioni finanzia-te dal Psr (Programma di svilupporurale), dal programma Fep (Fondo

europeo della pesca) e dai program-mi della cooperazione territorialeObiettivo 3. Le risorse nazionali provengono dalFas, il Fondo aree sottoutilizzate: neigiorni scorsi il Cipe ha approvato ilDup e si attende nei prossimi mesi ilvia libera alle risorse dal Ministeroper lo Sviluppo Economico. Altrerisorse nazionali provengono da pro-grammi o progetti speciali comequello per il fiume Po. La Regioneinveste nel Dup risorse del propriobilancio e risorse straordinarie perrealizzare programmi settoriali (adesempio il piano d’azione ambienta-le) o per l’attuazione di specificheleggi regionali. È previsto infine uncofinanziamento da parte degli enti edei soggetti locali e soggetti privati.

Gli obiettivi Il Dup è stato costituito attraverso la

definizione di dieci macro obiettiviche riuniscono le priorità regionali:accrescere la coesione territoriale peril superamento degli squilibri; raffor-zare un’economia ed una societàbasate sulla conoscenza; costruire unsistema regionale fondato su retiforti; rinnovare il modello di svilup-po sostenibile, trasformando la tute-la dell’eco-sistema in fattore di coe-sione e competitività; costruire unsistema solidale, continuando nelpercorso di innovazione e qualifica-zione del welfare.Otto sono obiettivi trasversali fonda-ti sui temi cardine dello svilupporegionale - dall’economia della cono-scenza all’ambiente, dalla mobilitàsostenibile alla valorizzazione delpatrimonio culturale e naturale, dalsistema produttivo al welfare – men-tre due sono rivolti alle specificità deidiversi sistemi territoriali regionali. Il primo degli otto obiettivi trasver-sali riguarda la ricerca e l’innovazio-ne e punta a rafforzare la rete dellaricerca e del trasferimento tecnolo-gico, incrementare i livelli di compe-tenze tecniche e scientifiche a partiredal mondo della ricerca e dell’uni-versità e favorire una migliore orga-nizzazione dei processi di ricerca,innovazione tecnologica e organiz-zativa. Prevede un finanziamento

Fesr e Fse pari a 235,3 milioni dieuro. Rientrano in questi finanzia-menti 110 milioni per costruire larete dei tecnopoli, 27 milioni per larete dei poli provinciali per la for-mazione tecnica e 50 milioni perprogetti innovativi delle imprese incampo energetico ambientale. Il secondo obiettivo è incentrato sulcapitale umano: aumentare il livellodelle conoscenze e delle competenzein base alle esigenze del mondo pro-duttivo, attuare percorsi di forma-zione continua e permanente peraumentare le competenze dei lavora-tori anche per percorsi di carriera,mobilità e riqualificazione, potenzia-re il sistema dell’istruzione, forma-zione e lavoro. Le risorse previsteammontano a 558,9 milioni di europrovenienti dall’Fse.Il terzo obiettivo riguarda il sistemaproduttivo e punta a innovare ilmondo delle imprese per aumentar-ne la competitività. Grazie a risorsepari a 69,6 milioni del Fesr verràaumentato il livello di innovazionenelle imprese e verrà incrementato losviluppo di nuove imprese innovati-ve oltre ad ampliare le fonti di capi-talizzazione delle aziende. L’obiettivo quattro promuove lasostenibilità degli insediamenti pro-duttivi: in particolare, le azioni inten-dono raggiungere una produzione eun consumo sostenibile, la qualifica-zione energetica del sistema produtti-vo e dei servizi e la qualificazioneambientale delle aree produttive. Lerisorse ammontano a 87,5 milioni(Fesr e Fas) di cui 40 saranno desti-nati a realizzare aree industriali eco-logicamente attrezzate.Va nella direzione della sostenibilitàanche il programma per la mobilità,contenuto nell’obiettivo cinque. Ifinanziamenti, 130 milioni prove-nienti dal Fas, saranno destinatisoprattutto per una cura del ferro,ovvero il potenziamento del sistemaferroviario attraverso la modernizza-zione e riqualificazione delle rete,anche con l’acquisto di nuovi treni.Verranno inoltre ottimizzati i colle-gamenti tra i sistemi territoriali loca-li e verranno fatti interventi di mobi-lità sostenibile anche in ambito urba-no e produttivo. Il sesto obiettivo punta a innovare equalificare il welfare per migliorare

le qualità della vita delle persone: ilDup prevede un investimento di96,8 milioni dal Fse per attuare poli-tiche formative che favoriscano lastabilità e regolarità del lavoro, lasicurezza, la cittadinanza attiva, lacostituzione di un sistema integratotra servizi sociali e socio sanitari.All’ambiente sono dedicati sia l’o-biettivo sette che l’obiettivo otto. Ilprimo prevede azioni per valorizzarel’ambiente naturale e ottimizzare lagestione idrica e della costa: la dife-sa del suolo e della costa (sia nellagestione dei rischi territoriali chenella tutela degli ecosistemi), la tute-la della risorse idriche, la bonificadei siti inquinati, la salvaguardia e losviluppo della rete ecologica regio-nale. Sono previste risorse Fas pari a24 milioni di euro. L’obiettivo otto,con risorse Fesr pari a 69,6 milioni,punta a valorizzare e promuovere ilpatrimonio ambientale e culturale,anche rendendo più fruibili i servizituristici, attraverso interventi inte-grati che coinvolgano operatoripubblici e privati.Il penultimo obiettivo prevede ilpotenziamento e consolidamentodelle aree Obiettivo 2, le zone cosid-dette svantaggiate (il SistemaAppennino e il Sistema della pianuraorientale) attraverso risorse Fas eregionali pari a 80 milioni di euro.Infine, l’ultimo obiettivo punta apromuovere la qualità, l’attrattività ecompetitività delle città: valorizzarela capacità delle città quali motori disviluppo, l’integrazione sociale, laqualità ambientale e la qualità dellavita. Sono previste risorse Fas pari a73 milioni di euro

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Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G.

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Vasco Erranipresidente Regione Emilia-Romagna

20 MARZO 2009

SCENARI

Sarà più verde il pieno di car-burante in Emilia-Romagna epiù vantaggioso per consu-matori e cittadini.

Le nuove norme approvate dall’As-semblea Legislativa, infatti, preve-dono l’obbligo di vendere carburan-ti eco-compatibili (metano o gpl) intutti i nuovi impianti di distribuzio-

ne (esclusi quelli dellezone appenniniche),che dovranno ancheessere alimentati da unimpianto energetico dafonti rinnovabili per laproduzione di energiaelettrica. Obbligo anche dicisterne più capienti,per ridurre il transitodei mezzi pesanti desti-

nati al rifornimento e abolizionedelle distanze e delle superfici mini-me per favorire la realizzazione dinuovi impianti, così come dell’ob-bligo di avere attività accessorieoltre alla distribuzione di carburan-ti. Prevista quindi una riduzione deitempi di attesa per i consumatori euna semplificazione delle procedureper i gestori.“Un provvedimento atteso e impor-tante per il settore - ha detto DuccioCampagnoli, assessore alle Attivitàproduttive della Regione Emilia-Romagna - che vuole andare a van-taggio di utenti, consumatori, citta-dini e degli operatori della rete didistribuzione di carburanti. Lanuova normativa non solo dà appli-cazione alla disposizione che preve-de il superamento degli obblighi didistanza minima, ma guarda all’ob-biettivo di qualificare ulteriormentela rete con una grande attenzione alrisparmio energetico e alla qualitàambientale grazie al sostegno per ladiffusione di carburanti come meta-no e gpl. Già oggi la regione Emilia-Romagna, con i suoi 124 impianti,

In Emilia-Romagna previsto l’obbligo di vendere metano o gpl in tutti i nuovi distributori

Un pieno di carburanteeco-compatibiled

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In crescital’erogato medio

a fronte di un calo del numero

di distributori

è la prima per distributori di gasmetano e anche per il suo utilizzocome fonte energetica”.Il provvedimento della Regione siinnesta su un settore che già negliultimi anni aveva fatto significativipassi in avanti, soprattutto in ter-mini di razionalizzazione della rete.Dal 2000 al 2007, infatti, l’erogatototale è leggermente cresciuto(+0,62%), a fronte di un calo deidistributori, passati nello stessoperiodo da 2.030 a 1.772. È inveceaumentato l’erogato medio perimpianto, con un incremento del15,27%. Per quanto riguarda ilmetano, dal 2000 al 2006 l’erogatototale in regione è cresciuto del12,03%, passando da 123 a 138milioni di metri cubi. In Emilia-

Romagna gli impianti autorizzatialla vendita di metano sono ora124 (di cui 20 nuovi solo nel 2008),in Lombardia 83, in Veneto 97 e inToscana 69 (fonte Federmetano). Sono poi aumentati, dal 2000 al2006, anche gli impianti che eroga-no GPL, passati da 249 a 265(+6,43%) e il trend di crescita permetano e gpl pare confermatoanche per i prossimi anni. Secondoi dati delle principali case automo-bilistiche, l’utilizzo di metano o gplriduce dall’11% (gpl) al 19%(metano) le emissioni di CO2/km inatmosfera. Dal punto di visto delservizio agli utenti, il 63% degliimpianti regionali è già dotato didispositivi self-service pre-pay e il32% di self service post-pay. La

Impianti di vendita del metano

Fonte: Federmetano

MARZO 2009 21

dotazione di servizi accessori risul-ta in crescita. Ormai diffusa è lapresenza di autolavaggio e bar,mentre per quanto riguarda i servi-zi all’auto, gli impianti attivi su retepubblica e autostradale con servi-zio notturno sono 97, quelli conautolavaggio 318, col gommista 39e con l’elettrauto 82. Infine sono171 gli impianti dotati di serviziigienici per il pubblico. Oltre alle misure per un’ulterioresemplificazione delle regole perrealizzare nuovi impianti, la nuovanormativa prevede che tutti i distri-butori di nuova costruzione debba-no essere dotati almeno dei pro-dotti benzina e gasolio, nonché(esclusi quelli realizzati nelle zoneappenniniche), di metano o GPL. Iserbatoi per benzina e gasoliodevono avere una capacità com-plessiva pari ad almeno 60 metricubi e essere idonei al rifornimentodi almeno quattro tipologie di pro-dotti; al di fuori della zona appen-ninica, qualora l'impianto eroghiGPL, deve essere previsto uno opiù serbatoi per GPL di capacitàcomplessiva pari ad almeno 30metri cubi. L’obiettivo è ridurrenotevolmente il traffico derivantedagli automezzi per il rifornimentodegli impianti. Per favorire ilrisparmio energetico, tutte lenuove piattaforme di distribuzionedovranno essere dotate di unimpianto fotovoltaico, o di altrefonti rinnovabili per la produzionedi energia elettrica, oppure collega-te a centrali alimentate da fonti rin-novabili poste nel territorio delcomune dove ha sede l'impianto.Tutti i fabbricati situati nell'area diun impianto di distribuzione car-buranti devono obbligatoriamenteavere i requisiti di risparmio ener-getico. Per rendere più efficiente larete e ridurre i tempi di attesa deiconsumatori, gli impianti nuovidevono essere dotati di almeno duecolonnine multidispenser a doppiaerogazione per benzina e gasolio e,al di fuori della zona appenninica,di almeno due erogatori di metanoo di GPL. Tutte le nuove piattafor-me devono essere realizzate inmodo che il rifornimento dell'im-pianto e il rifornimento dei veicoliavvengano fuori dalla sede strada-

le. Toccherà ai Comuni determina-re gli indici urbanistico-edilizi perla modifica o la realizzazione diimpianti stradali di distribuzionecarburanti. Diverse anche le normeper la semplificazione delle proce-dure, come l’introduzione dell'eser-cizio provvisorio della struttura inattesa del collaudo sia per i nuoviimpianti che in caso di aggiunta diprodotto; l’eliminazione del collau-do in caso di ristrutturazione par-ziale dell'impianto (sostituito dal-l'asseverazione di un tecnico abili-tato); per le piattaforme dotate diself-service post-pagamento, possi-bilità di rilasciare al gestore dell'im-pianto l’autorizzazione per un pub-blico esercizio di somministrazionedi alimenti e bevande anche inderoga alla programmazione comu-

nale dei pubblici esercizi. Il provve-dimento introduce anche la garan-zia, a favore degli utenti, dell'aper-tura di tutti gli impianti nelle fasceorarie 9-12 e 15-18 dal lunedì alsabato non festivi, così come l’ob-bligo di servizi igienico-sanitari pergli utenti, anche disabili e del relati-vo parcheggio. Per la migliore vivi-bilità degli addetti all’impianto eper la sicurezza degli utenti è previ-sto l’obbligo di installare unimpianto di videosorveglianza a cir-cuito chiuso, da attivare anche al difuori dell'orario del servizio assisti-to e di una pensilina di coperturadelle aree di rifornimento. Un testocoordinato con tutte le disposizio-ni in materia di carburanti pubbli-cato nel Bollettino Ufficiale loscorso 11 marzo

Impianti di vendita del metano

Fonte: Federmetano

IL CASO

Èdisponibile - e scaricabile gratuita-mente dal sito della Camera di Com-

mercio di Ravenna (www.ra.camcom.it)alla sezione “Regolazione del mercato”- la “Guida sul risparmio di carburanti esulle emissioni di CO2 delle autovettu-re”. La guida riporta l’indicazione deiconsumi e delle emissioni di anidridecarbonica di tutti i modelli di automo-

bili, in vendita al 31 marzo 2008, con lagraduatoria dei modelli con minoriemissioni. Inoltre, la legge prevede chei responsabili di punti vendita di auto-veicoli appongano in modo ben visibilesu ciascun modello di autovettura oaffiggano nelle vicinanze della medesi-ma un’etichetta relativa al consumo dicarburante ed alle emissioni di CO2

Dalla Cciaa di Ravenna un’utile guida sulle emissioni di Co2Un vademecum sul risparmio di carburante

POR FESR EMILIA-ROMAGNA 2007-2013 RISORSE IN RETE EMILIA-ROMPOR FESR RISOMAGNA 2007-2013 ORSE IN RETE

POR-FESR

In fase avanzata le manifestazioni di interesse per la crea-zione dei tecnopoli regionali e delle aree ecologicamente

attrezzate. Oltre 1.070 progetti presentati nei bandi dedicatialla ricerca e all’innovazione delle pmi, dei quali 547 ammes-si per un totale di investimenti di 86 milioni di euro ai quali laRegione assicura un contributo di 30 milioni di euro. Grazie aqueste risorse, si affiancheranno alle imprese ben 700 pro-fessionisti per sostenere progetti che si rivolgono in particola-re a innovazioni organizzative, tecnologiche, di marketing, e dipresenza sui mercati esteri (Asse 2).Questo un primo quadro dello stato di avanzamento del Por-Fesr 2007-2013 (http://fesr.regione.emilia-romagna.it) il pro-gramma europeo di sviluppo regionale articolato in quattroassi che per l’Emilia-Romagna mette a disposizione risorsepari a 347 milioni di euro per la crescita della spesa in ricercae sviluppo, la creazione della società della conoscenza e l’af-fermazione di condizioni diffuse di sviluppo sostenibile.Risorse importanti, soprattutto in questa fase difficile dell’eco-nomia, per sostenere la competitività delle imprese.Sul fronte della ricerca, oltre alle manifestazioni di interesseper i tecnopoli (Asse I, attività I.1.1) sono 371 i progetti pre-sentati per le attività di ricerca industriale e di sviluppo speri-

mentale (Asse 1, Attività I.1.2) per un totale di contributorichiesto pari a circa 69 milioni di euro e un valore complessi-vo di investimenti pari ad oltre 159 milioni di euro.Per quanto riguarda l’Asse 3, sono 145 i progetti per la quali-ficazione ambientale delle imprese (attività III.1.2), per untotale di oltre 43 milioni di euro di investimenti previsti. Lerisorse attualmente a disposizione ammontano ad oltre 15milioni di euro e serviranno per promuovere il risparmio e l’au-toproduzione energetica, l’utilizzo di energia da fonti rinnova-bili nell’ottica della riduzione delle emissioni inquinanti.L’Attività III.1.1, che supporta la realizzazione di impianti,sistemi e infrastrutture per l’uso efficiente dell’energia e lavalorizzazione delle fonti rinnovabili in insediamenti produttivi(Aree Ecologicamente Attrezzate, AEA), ha visto chiudersi indicembre la procedura per le manifestazioni d’interesse. Perquesta iniziativa sono a disposizione risorse POR pari a circa40 milioni di euro e l’integrazione con ulteriori risorse regionalidi circa 13 milioni di euro.Sono infine 38 le iniziative di promozione e valorizzazione delpatrimonio culturale e ambientale, per un totale di contributoPOR di oltre 40 milioni di euro e un totale di investimenti dicirca 90 milioni di euro

Lo stato di avanzamento del POR-FESR 2007-2013

Uno strumento importante per sostenere l’economia regionale

Pubb

24 MARZO 2009

Il Valore Aggiunto Sociale distribuito dal siste-ma camerale evidenzia come la ricchezza eco-

nomica creata dalla rete camerale, intesa comesoggetto unitario, venga ripartita fra i differentiportatori di interesse, gli “Stakeholders”, che sipossono dividere in tre categorie: TessutoEconomico Produttivo Regionale, costituito dalleimprese operanti sul territorio, a tutti gli effetti ildestinatario dell’attività; Enti Creditizi, i soggettinei confronti dei quali il sistema camerale haaperto linee di credito e finanziamento; PubblicaAmministrazione, con il quale il sistema regiona-le è interessato da relazioni di natura fiscale e tri-butaria

Gli stakeholders

GLI OBIETTIVI

Oltre i quattro quinti del valore aggiunto sono stati ridistribuiti al tessuto economico

CAMERE

Con il “bilancio sociale disistema”, la rete delleCamere di commerciodell’Emilia-Romagna rea-

lizza un’innovativa operazione di tra-sparenza. Estendendo la sperimenta-zione avviata l’anno scorso con ilprimo bilancio sociale dell’Unioneregionale, un gruppo di lavoro inter-

camerale ha predispostoil consolidato 2007 delsistema, attraverso l’ag-gregazione dei bilancidella struttura regiona-le, delle nove Camereprovinciali e delle cin-que aziende speciali chene costituiscono il“braccio operativo”. La pubblicazione con-densa i risultati dell’atti-

vità svolta nel 2007 dalla rete came-rale ed evidenzia i campi prioritari diintervento. In sintesi, il sistema came-rale in Emilia-Romagna nel 2007 haprodotto un valore aggiunto – la ric-chezza che deriva dalle attività – paria 92,7 milioni, l’82% dei ricavi.

La finalità del lavoro è elevare la tra-sparenza delle informazioni sugliinterventi effettuati e sui servizi offer-ti, raggruppati in tipologie omoge-nee, in modo da favorire il confrontoe la misurazione dei risultati, rappor-tandoli con i relativi costi. “Si tratta di un’esigenza particolar-mente attuale. - dice il presidente diUnioncamere, Andrea Zanlari - Afronte della grave recessione in atto,anche gli enti pubblici devono fare laloro parte, migliorando le prestazio-ni fornite e contenendo i costi. Ciòvale anche per le Camere di commer-cio dell’Emilia-Romagna, impegnatein questa fase a dare il loro apportoai tavoli anticrisi promossi dallaRegione insieme al mondo associati-vo, agli altri enti locali ed alle partisociali”. In pratica, con questo strumentovolontario, viene rendicontato alleimprese ed agli altri stakeholders ilvalore aggiunto e ricostruito l’impat-to sull’economia regionale derivantedalle attività svolte.“In base all’analisi della distribuzio-

Bilancio SocialeUna scelta di trasparenza

La pubblicazione raccoglie i risultati delle attività 2007

della rete cameraleregionale

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ne del valore aggiunto dell’attivitàcamerale su scala regionale – sottoli-nea il Segretario Generale di Union-camere Emilia-Romagna, Ugo Girar-di – oltre quattro quinti delle risorse(l’84,5%) vengono impiegate per ele-vare la competitività del tessuto eco-nomico: in pratica, ad ogni impresaattiva sono restituiti in media 148euro”. Attraverso quali tipologie di inter-venti le risorse ritornano alleimprese? “Il 60% in attività di monitoraggio,promozione e sviluppo dell’econo-mia; il 23% in iniziative per la certi-ficazione e la semplificazione ammi-nistrativa; il 17% in interventi fina-lizzati alla regolamentazione del mer-cato e alla tutela dei consumatori”.Il bilancio sociale mostra che il piùrilevante degli interventi promozio-nali è destinato a potenziare l’attivitàdei Confidi: nel 2007 sono stati messia disposizione oltre 8 milioni e400mila euro a titolo di partecipa-zione ai fondi rischi o di contributi inconto interessi. Si tratta di uno sche-

Macro settori di investimento(valore nominale posseduto in partecipazioni societarie e non)

MARZO 2009 25

ma di intervento potenziato nei mesiscorsi con risorse straordinarieaggiuntive e formalizzato con la sot-toscrizione dei due Protocolli d’inte-sa anticrisi promossi dalla Regioneper contrastare gli effetti della crisifinanziaria, garantendo la continuitànell’erogazione del credito alleimprese. "Il bilancio sociale mostra che gliinvestimenti nella promozione –aggiunge Ugo Girardi – non esauri-scono le iniziative a favore dello svi-luppo del territorio. Sviluppo chedipende anche dagli investimentimessi in campo a favore della sem-plificazione amministrativa, attra-verso i quali ritornano a ogni impre-sa 35 euro e che consentono, attra-verso la dematerializzazione degliadempimenti consentita dalla firmadigitale e dalla posta elettronica cer-tificata, una significativa riduzione dicosti e tempi per gli operatori”. Attraverso la messa in vetrina dellerealizzazioni concrete, il bilanciosociale regionale intende in definitivastimolare una riflessione critica suirisultati raggiunti, sul valore e sul-l’impatto dei programmi portati atermine. Costituisce una scelta di tra-sparenza tanto più sentita in quantole risorse finanziarie a disposizionedegli enti camerali provengono, inmisura prevalente, dallo stesso tessu-to economico a favore del quale essioperano. La pubblicazione evidenza,in particolare, la politica cameraledelle compartecipazioni in enti,aziende e consorzi per lo sviluppodel territorio ed il potenziamento deiservizi: 222 partecipazioni, 116società partecipate per un valorecomplessivo di oltre 109 milioni dieuro, detenute nel 2007 dalleCamere di commercio e dalla loroUnione regionale. Questa forma di investimento si con-centra prevalentemente nel settoredelle infrastrutture (61%), che per

LA SCHEDA

Il Bilancio sociale del sistema cameraleregionale è stato realizzato da una

“cabina di regia”, un gruppo interca-merale, che ha coinvolto Segretarigenerali, dirigenti e responsabili didiverse linee di lavoro (con il supportoscientifico della società Telos Consul-ting), in un ottica di continuo migliora-mento, che si concretizzerà in unaseconda pubblicazione relativa al 2008,in via di impostazione, con ulterioriinformazioni e approfondimenti.Il documento illustra il grado di coe-

renza tra la missione e l’attività opera-tiva quotidiana e può contribuire aprodurre valore aggiunto sui versantidell’efficacia amministrativa e dell’effi-cienza economica. È diviso in quattro sezioni. La prima e laseconda descrivono la determinazione edistribuzione del valore aggiunto delsistema camerale regionale e all’internodelle province, la terza la politica dellepartecipazioni della rete camerale, laquarta infine le performance consegui-te e l’impatto sociale

Il lavoro si concretizzerà in una seconda pubblicazione per 2008Il resoconto allargato: istruzioni per l’uso

natura si presta meglio di altri a taletipologia di intervento, seguito alsecondo posto dal complesso di atti-vità che rientra nella dizione dimarketing territoriale (30%). In par-ticolare, le Camere di Commercio,insieme ad Unioncamere Emilia-Romagna, investono quasi 66 milio-ni di euro in infrastrutture, mediantela partecipazione in 28 strutture,attribuendo un ruolo di primariarilevanza a quelle aeroportuali cherappresentano il 65% del totale. Ilrestante 36% in infrastrutture stra-dali, per la portualità, in centri inter-modali, per la commercializzazionedelle merci e in ulteriori tipologie.Sono invece circa 33 i milioni di euroin partecipazioni all’interno del set-tore del marketing territoriale attra-verso il coinvolgimento di 44 opera-tori del settore (enti-aziende-consor-zi-associazioni).Il 74% delle risorse sono state impie-gate per la promozione e lo sviluppodi fiere, di mostre ed altri eventi simi-li, mentre il 23% è stato destinato afavore dei mercati agroalimentari edei centri commerciali. Il sistema camerale, infine, ha parte-cipazioni per un valore nominale dicirca un milione di euro nel settoredel turismo e della tutela e valorizza-zione delle produzioni locali.La terza voce è quella dei servizi diformazione dove il sistema cameraledell’Emilia-Romagna riversa risorseper circa 5,8 milioni di euro. Al quarto posto in questa scala, è il

settore dei servizi di ricerca: sono 17i soggetti partecipati per un valorenominale complessivo di circa 1,5milioni di euro, soprattutto per orga-nismi ed istituti di cultura e di ricerca(1,2 milioni di euro) ed in misuraridotta per Consorzi industriali, Bic,Asi. Infine, il sistema camerale regio-nale dedica risorse ai servizi di con-sulenza per 20 realtà (valore nomina-le complessivo di circa 2,8 milioni dieuro), attribuendo un ruolo di pri-maria rilevanza agli operatori cheoffrono attività di assistenza e diffu-sione dell’innovazione tecnologica(61% del valore)

Servizi di consulenza Servizi ricercaServizi formazione Marketig territorialeInfrastrutture

3%1%

30%

5%

A lato Ugo Girardi e Andrea Zanlari, segretario e presidente di Unioncamere E.R

26 MARZO 2009

RICERCA

ed etico – di collaborazione tramondo della università e istituzioniregionali, tra mondo della ricerca emondo delle imprese: “Biopharma-net – sottolinea Paolo Pinton, diret-tore di Biopharmanet – è il fruttodella collaborazione di successo frauniversità e Regione. Una rete dilaboratori che unisce le eccellenzesulle scienze della vita, un settore eun mercato certamente strategici. Leimprese, infatti, sia nazionali cheinternazionali, si sono interessate dasubito a noi”.Tra i vari ambiti di ricerca, rilevaPinton, quello potenzialmente piùpromettente riguarda le cellule sta-minali somatiche presenti nei tessutiadulti, utilizzabili sia come farmaco“in sé”, sia come veicolo per testare

altri farmaci, rendendo superfluo, daun lato, l’utilizzo di cellule staminaliembrionali, dall’altro, la sperimenta-zione su cavie: superfluo, meno pro-blematico dal punto di vista etico e,aggiunge Pinton, anche molto menocostoso. Filo conduttore di ogni tipodi ricerca, in ogni caso, resta lapotenziale applicabilità all’industria,sovvertendo in un certo senso quelleche fino a ieri erano le abitudinidell’“accademia”: “L’impostazioneche ci anima – puntualizza Pinton –è quella di chiederci sempre qualisiano le applicazioni possibili dellenostre ricerche a livello industriale”.Grande soddisfazione, in occasionedella presentazione ufficiale diBiopharmanet, è stata espressa dal-l’assessore regionale alle Attività

Chi l’ha detto che l’eccellenzaemiliano-romagnola riguar-da solo – o soprattutto – lameccanica avanzata? La

nuova creatura si chiama Biophar-manet, ed è stata ufficialmente “bat-tezzata” lo scorso 24 febbraio, all’u-niversità di Ferrara. Core business di Biopharmanet, che

si propone di essere ilprincipale laboratoriodi ricerca farmaceuticaattivo in Emilia-Roma-gna, sono appunto lemedicine di domani.Farmaci innovativi com-posti da più molecole, arilascio controllato, piùefficaci e con minorieffetti collaterali.Microtecnologie per

analisi e screening. Pellicole dermi-che per la somministrazione dimedicinali. Trasferimento direttodei risultati della ricerca alla clini-ca. Studio di terapie innovative apartire da cellule staminali e diproteine elaborate, efficaci nellalotta ai tumori e alle malattie neu-rologiche. Sono solo alcuni degliambiti di ricerca di Biopharmanet. Parte della Rete Alta Tecnologiadell’Emilia-Romagna, Biopharma-net può contare su un finanziamentoregionale di 1,74 milioni di euro e su111 ricercatori, di cui 57 appenaassunti. Sede e centro di coordina-mento a Ferrara, Biopharmanet riu-nisce in realtà ben 14 tra diparti-menti universitari e centri di ricercaregionali, e aggrega, in particolare, ilaboratori Asclab, Ergentech,Gebbalab e il centro per l’innovazio-ne Tefarco. Primo passo per la costituzione di unvero e proprio “tecnopolo” dedicatoalle scienze della vita, rappresentaun esempio particolarmente felice –peraltro in un campo, le scienzedella vita, dal grande valore sociale

Taglio del nastro per Biopharmanet, fulcro della ricerca farmaceutica regionale

Un polo d’eccellenzaper le medicine di domanid

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Sede a Ferrara,la struttura riunisce 14 tra dipartimenti universitari e centri di ricerca regionali

MARZO 2009 27

produttive Duccio Campagnoli:“Ringrazio tutti coloro i qualihanno proseguito la loro attivitàscientifica in questi anni – ha dettoCampagnoli nel suo intervento nel-l’aula magna dell’ateneo ferrarese –e, come Regione Emilia-Romagna,siamo orgogliosi di avere dato uncontributo in questo senso. Un rin-graziamento particolare alle univer-sità, per il grande lavoro di relazionee coordinamento”.Le prospettive? “Continueremo suquesta strada – ha assicurato Cam-pagnoli – riteniamo necessario pro-seguire con l’impegno e l’idea diirrobustire ulteriormente l’investi-mento della Regione in ricerca, inquelli che abbiamo chiamato ‘tecno-poli’, vere e proprie infrastrutture alservizio della ricerca industriale.Non solo intelligenza, passione ericerca scientifica, dunque, che perfortuna in Italia non mancano, maanche luoghi attrezzati al servizio diquesto progetto. A fianco dei tecno-poli abbiamo immaginato che siconsolidino piattaforme di ricerca e,tra queste, quelle sulle scienze dellavita che, grazie a Biopharmanet,sono tra le più avanzate e vedonoFerrara nel ruolo di coordinamentodelle diverse realtà”.Perché il punto, in fondo, è proprioquesto: non costruire cattedrali neldeserto, non cedere alla tentazione –e all’illusione – del campanilismo.Quello che chiedono i ricercatori –come ha rilevato anche lo stesso ret-tore dell’università di Ferrara Patri-zio Bianchi – non sono tanto soldipubblici, quanto una politica perla ricerca (pubblica e non solo) chevada nella direzione della conti-nuità, che metta in condizionilaboratori e centri di camminarecon le proprie gambe, in una pro-spettiva di lungo periodo e – inquanto tale – in una logica di mer-cato. A maggior ragione in questadifficilissima fase economica: “Dopola crisi – ha spiegato Campagnoli –ci sarà bisogno di più economiadella conoscenza, di più innovazio-ne e, quindi, di più ricerca.Bisognerà immaginare una nuova

‘manifattura’, che sarà fondatasulla ricerca scientifica. Una nuovadimensione di sviluppo delle capa-cità produttive del nostro Paese”

Quattro anni di impegno, chehanno portato alla nascita di 27

laboratori di ricerca e 24 centri per l’in-novazione. Il risultato? Ben 115 proto-tipi innovativi, 20 brevetti, oltre 500studi e ricerche per nuovi prodotti,metodi e protocolli, 239 contratti dicollaborazione con le imprese e 10nuove imprese spin-off di ricerca. Unagigantesca “macchina di cervelli”, frut-to del primo Programma regionale perla ricerca industriale, l’innovazione e iltrasferimento tecnologico (Prritt) dellaRegione Emilia-Romagna, che si è con-cluso nel 2007. Ora, per la Rete Alta Tecnologiadell’Emilia-Romagna, coordinata daAster, è tempo di fare un salto di qua-lità. Dopo aver costruito l’offerta diricerca industriale – 51 tra laboratori ecentri – la Regione e Aster puntano ariorganizzare questa offerta per rap-portarsi in modo sempre più efficientecon il sistema produttivo. È questa lafase due del Prritt – attivo dal 2004 –che prevede per il biennio 2008-2009un investimento regionale di 15 milionidi euro. Finanziamento che sostienel’aggregazione di laboratori e centri,dando vita alle “officine della ricerca”:da 27 i laboratori diventano 14 – a cuisi aggiungono otto centri per l’innova-zione – specializzati sulle principali filie-re produttive del sistema regionale:alta tecnologia meccanica, ambiente,energia e sviluppo sostenibile, agroali-mentare, edilizia e materiali per lecostruzioni, scienze della vita e salute.

L’approdo dello sviluppo della Retesaranno i tecnopoli, le aree che nellediverse città della regione ospiteranno ilaboratori di ricerca industriale e di tra-sferimento tecnologico di interesse perle imprese. Un’operazione studiatadalla Regione Emilia-Romagna sull’e-sempio delle migliori esperienze realiz-zate in questo ambito a livello europeoin cui verranno investiti ulteriori 100milioni di euro fino al 2013. Punti di riferimento dell’intera opera-zione sono l’accreditamento – labora-tori e centri dovranno essere accredita-ti dalla Regione, dovranno cioè dimo-strare di operare concretamente al ser-vizio delle imprese – e il coinvolgimen-to delle imprese, che grazie alle com-petenze delle università potranno tro-vare nei tecnopoli nuove idee e rispo-ste alle loro esigenze di innovazione.I tempi? Il 30 gennaio scorso si è con-clusa la fase di presentazione delle“manifestazioni di interesse”, a cuiseguirà la fase di negoziazione, termi-nata la quale si conoscerà più nel det-taglio la configurazione che assumeràla nuova Rete Alta tecnologiadell’Emilia-Romagna. Il risultato che laRegione si propone di ottenere vacomunque nella direzione della crea-zione delle “piattaforme di ricerca”dove le imprese troveranno gli interlo-cutori più adatti all’interno della nuovarete di tecnopoli, per fare dell’Emilia-Romagna una regione leader in Europanell’ambito della ricerca industrialepubblica e privata

Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna: al via la “fase due”

Le nuove “piattaforme della ricerca”

L’ANALISI

28 MARZO 2009

pezzi in fase di lavorazione. A questiprogrammi “trasversali” si affianca-no diversi piani di ricerca specifici,realizzati in stretta collaborazionecon le 12 imprese socie del consorzioT3LAB. Il comune denominatore diquesti progetti è rappresentato daitre filoni principali di ricerca dellaboratorio: l’elettronica applicataalla meccanica, la riduzione dei con-sumi energetici attraverso l’ottimiz-zazione degli apparati e il migliora-mento della qualità della vita. Tutte queste attività nascono da unpresupposto che è la ragion d’esseredi T3 Lab, il dialogo costante delmondo della ricerca universitaria conquello dell’impresa, ovvero il trasferi-mento tecnologico per l’innovazione.Non a caso, il laboratorio nasce dal-l’incrocio delle intuizioni diUnindustria Bologna con quelle del-l’università felsinea, per sviluppareprogetti di ricerca industriale, fornire

alle imprese del territorio un luogofisico dove accedere alla ricerca uni-versitaria, fornire un bacino di com-petenze altamente specializzate e atti-vità di aggiornamento del personalee trasferimento tecnologico. “Tuttielementi che in un momento di stabi-lità del sistema economico e impren-ditoriale sarebbero utili a mantenerealti i livelli di sviluppo delle imprese,ma che oggi, alla luce della crisi chesta travolgendo tutti i settori, si rive-lano indispensabili per la sopravvi-venza delle aziende”, ha sottolineatoil direttore di T3LAB RodolfoVignocchi. “Quella che stiamovivendo – ha detto Vignocchi – è unacrisi senza precedenti, che richiedenon solo interventi “paracadute”urgenti e straordinari per il mondoimprenditoriale e per i lavoratori, maanche uno sforzo aggiuntivo per ren-dere l’intero sistema più competitivo.Si devono accelerare tutti quei pro-

RICERCA

T3LAB cresce, e si candida aentrare a pieno titolo nelnuovo “tecnopolo” di Bolo-gna, che sorgerà sulla sede

in via di ristrutturazione dell’exManifattura Tabacchi. Questo l’o-biettivo dichiarato dal Consorzio perla ricerca e il trasferimento tecnologi-co T3LAB – Uno dei laboratori della

Rete Alta Tecnologiadell’Emilia-Romagna,già sostenuto dallaRegione con il PRRIITTa partire dal 2004 – nelcorso della consuetaassemblea annuale. L’incontro è stato anchel’occasione per esporre iprogetti di ricerca aper-ti della struttura, ecalarli nella realtà del

sistema imprenditoriale emiliano-romagnolo, attraverso una discussio-ne sulla centralità dell’innovazionecome strumento di trasformazionedella crisi in opportunità di crescita.Sono stati inoltre inaugurati i nuovilocali del laboratorio, spazi a dispo-sizione dei 12 ricercatori appenaarruolati per sviluppare quattro pro-getti di ricerca trasversale finanziatidalla Regione Emilia-Romagna. Uno di questi, “Casattenta”, è cofi-nanziato dalla Fondazione Cassa dirisparmio di Bologna. Si tratta di unprogetto di domotica avanzata perpersone non autosufficienti che con-sentirà, attraverso sistemi di intelli-genza ambientale, di sviluppare tec-nologie di assistenza. Gli altri tre pro-getti riguardano l’analisi di vibrazio-ni per diagnostica di macchine indu-striali, per rilevare i guasti, ancheminimi, delle apparecchiature; l’otti-mizzazione dei consumi energetici inambienti industriali e l’RFID per lalogistica industriale, la tecnologiadelle etichette ad alta frequenza perriconoscere e identificare automati-camente sia il prodotto finito che i

Cresce T3LAB di Bologna, con una struttura più grande e nuovi importanti progetti

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Innovare per vincere la sfida della recessione

Tra i principalifiloni d’attività,

elettronica applicata,risparmio energetico

e qualità della vita

MARZO 2009 29

cessi di modernizzazione fin’orarimandati per evitare traumi, perchèoggi i traumi ci sono. Le trasforma-zioni devono essere accelerate nonsolo per tamponare l’emergenza, maanche per guardare al futuro, a unmondo migliore, più leggero, intelli-gente e dove il consumo delle risorsesia notevolmente ridotto. Insommala ricerca applicata, il trasferimentotecnologico e l’innovazione, diventa-no centrali per uscire dalla crisi”.“Sono oltre 50 i progetti selezionatida T3LAB sui 370 presentati, chehanno permesso di avviare grandicollaborazioni tra imprese e labora-tori”, ha evidenziato l’Assessoreregionale alle Attività ProduttiveDuccio Campagnoli. “Questo con-sorzio fornisce al sistema produttivoquell’elemento che l’università, sola,non può dare, il trasferimento tecno-logico. Il passo ulteriore dopo forma-zione e ricerca di base. Per questo –ha continuato – T3LAB è un model-lo da seguire: è la risposta affermati-va alla domanda che il decisore poli-tico oggi si pone con insistenza, ovve-ro se sia giusto, in tempo di emer-genze, investire in ricerca industrialepiuttosto che dirottare un quotamaggiore di risorse sul quotidiano”La Regione Emilia-Romagna hainvestito ben 100 milioni di euronella ricerca industriale: un terzo delFondo europeo per lo sviluppo regio-nale è andato al sostegno della ReteAlta tecnologia, al servizio dellaricerca applicata alla realtà industria-le. Una rete che troverà la sua collo-cazione fisica nei tecnopoli, infra-strutture fisiche dedicate, che ospite-ranno attrezzature utili alla ricerca alservizio delle imprese. Il programmasi sta avviando verso la sua primascadenza, con la presentazione delleproposte progettuali, i cui terminisono scaduti lo scorso trenta gen-naio. “A Bologna il tecnopolo – haricordato Campagnoli – sorgerà nel-l’ex Manifattura Tabacchi, ben100mila metri quadrati di stabile dariempire di laboratori. I progetti pre-sentati sono talmente tanti che – haanticipato – se la preoccupazione eradi non riuscire a riempire tutto lospazio a disposizione, oggi si teme dinon averne a sufficienza. È all’inter-no di questa struttura che T3LAB, selo vorrà, potrà confluire”.

IL CASO

“Chi saprà cogliere la sfida posta dalla crisi,sfruttandola come opportunità di crescita

attraverso l’innovazione, ne uscirà vittorio-so”: questo lo spunto di riflessione offerto daPaolo Cominetti, responsabile innovazionedella bolognese Magneti Marelli, impresasocia di T3LAB specializzata in componenti-stica nel settore automotive. La testimonian-za di Cominetti, offerta nel corso dell’assem-blea annuale di T3LAB, è stata utile per capi-re come un’azienda del settore più di tutti“nell’occhio del ciclone” possa reagire, sfor-zandosi di guardare avanti e di immaginare leesigenze del mondo di domani. La riflessione di Cominetti ha preso spuntoda una panoramica della situazione econo-mica e delle sue ripercussioni sull’automoti-ve. Le crisi del settore, storicamente, hannoavuto una durata media di due anni. Il 2010dovrebbe essere quindi l’anno della ripresa,mentre nell’anno in corso verrà “toccato ilfondo”. Saranno i Paesi emergenti, Brasile,Russia India e Cina a trainare il mercato, manel frattempo, la crisi lascerà il segno sumolte aziende che, per risalire la china,dovranno eliminare gli sprechi; puntare sul-l’essenziale, sviluppando solo le attività indi-spensabili; rafforzarsi attraverso l’innovazio-ne operativa, scremare le “core competen-ce”, tenere sotto controllo il mercato e i suoidriver strategici. “Solo le aziende che avran-no gestito al meglio questo periodo di forza-ta austerità potranno cogliere le nuoveopportunità del mercato con prorompentecompetitività”, ha sottolineato il manager. Sono quattro i driver principali individuati peril settore automotive dalla Magneti Marelli:le nuove direttive per l’auto nei diversi Paesi;le vetture low cost; la mobilità cittadina e la

dipendenza dal petrolio, direttamente con-nessa alla necessità di abbattere la CO2. È suquest’ultimo fronte che si innestano gli sfor-zi più grandi di innovazione dell’azienda, cheproduce tra l’altro sistemi elettronici in gradodi aumentare il rendimento dei motori,migliorare la trasmissione, e ridurre la dipen-denza dal petrolio, ad esempio, attraverso latecnologia “Flex Fuel”, per riconoscere lemiscele di benzina e alcool. Una volta definite le tecnologie su cui lavo-rare – ha spiegato Cominetti – si consideranoi fattori acceleranti o deceleranti del mercato.Secondo alcune stime, tra il 2015 e il 2020 cisarà la vera inversione di tendenza tra autocon motori a combustione e auto elettriche.Nel frattempo, la sfida sarà quella di riuscirea sviluppare auto elettriche che consentanodi avere un’alta autonomia di percorrenza.Indispensabile sarà poi sviluppare fonti ener-getiche rinnovabili per alimentarle. Per riuscire ad arrivare a questi obiettivi,Magneti Marelli punta su partner che per-mettano di sviluppare motori ad alte pre-stazioni e accumulatori innovativi. Tra que-sti, c’è T3LAB. “La collaborazione con icentri di ricerca è fondamentale nella primafase di sviluppo dei progetti – ha affermatoCominetti – quando c’è bisogno di idee e difinalizzarle a obiettivi concreti, trasforman-dole in progetti operativi. Una fase chedura in media dai tre ai cinque anni. Il pas-saggio successivo è lo sviluppo del prodot-to, e quindi l’applicazione, di concerto conil cliente. La crisi – ha precisato – alza lapressione sullo sviluppo di nuove tecnolo-gie per il settore dell’automotive e l’inno-vazione operativa è la chiave per uscire vit-toriosi”

Magneti Marelli, come affrontare la crisi dell’automotive

“Come uscire dall’occhio del ciclone”

Pubb

Quaderni&documenti

MARZO 2009 I

CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNAUN ANNO DI DIFFICOLTÀ ASPETTANDO LA RIPRESA

Anche se in misura menoaccentuata rispetto a quanto

sta avvenendo nel resto d’Italia, gliultimi mesi del 2008 hanno segna-to un progressivo deterioramentodel quadro congiunturale cometestimonia la flessione del fatturatodelle imprese dell’industria in sensostretto che ha raggiunto il 4 percento, e il calo della produzionepari al 4,3 per cento. Complessivamente, nel 2008, ilfatturato è mediamente diminuito,rispetto all’anno precedente, dell’1 per cento, la produzione dell’1,5per cento, gli ordini quasi del 2 percento. Il calo riscontrato negli ulti-mi quattro mesi del 2008 ha inte-ressato la maggioranza dei settori.In questo contesto, indicativo è ildato della Cassa integrazione gua-dagni dell’industria: nella primametà dell’anno le ore autorizzatesono aumentate del 33 per centorispetto allo stesso periodo del2007, mentre nel secondo seme-stre l’incremento è stato del 346per cento. Secondo le stime diUnioncamere regionale e Prome-teia, mentre il 2008 si è chiuso conuna riduzione del Pil dell’Emilia-Romagna dello 0,4 per cento, peril 2009 è prevista una diminuzionereale del 2,2 per cento. La risalita èattesa solo per il 2010 quando lacrescita del Pil è stimata intornoallo 0,8 per cento. “Il 2008 è stato a due velocità –sottolinea il presidente di Unionca-mere Emilia-Romagna, AndreaZanlari - Il primo semestre è statodi moderata crescita, mentre nellaseconda metà dell’anno sonoaumentate le difficoltà. Ora il 2009si prefigura particolarmente duro e

solo nel 2010 si ipotizza una ripre-sa. E’ però evidente – sostieneZanlari - che non possiamo aspet-tare inerti tempi migliori. La crisiimpone di agire con iniziative adimpatto immediato per attenuarnegli effetti per essere pronti a ripar-tire quando ci sarà possibile edanche a più lungo termine.L’andamento economico dei pros-simi anni – conclude il presidente -dipenderà dalla congiuntura inter-nazionale, ma anche da quantonoi saremo riusciti a costruire nelfrattempo”.“In questi primi mesi del 2009 –dichiara Filippo Cavazzuti, presi-dente di Carisbo – abbiamo conti-nuato ad erogare credito senzaporre in essere alcuna stretta credi-tizia, pur a fronte di una minoredomanda e ad un aumentato livel-lo di rischio per le banche.Nonostante l’evidente frenatanelle nuove richieste di affidamen-to, non si può ancora parlare dicredit crunch: gli stock di impieghia fine anno erano ancora in cresci-ta. Non faremo mancare il creditoalle imprese che lo meritano. –prosegue Cavazzuti – Il sistemabancario ha tutto l’interesse adadottare un comportamento anti-ciclico, anche se la finanza da solanon è sufficiente per far ripartire lediverse componenti della doman-da: consumi, investimenti edesportazioni. Occorre riprenderefiducia nel futuro. Noi ce la stiamomettendo tutta per poter superarequesta crisi”.“L’impatto della crisi economicasta investendo le imprese di tutti isettori e di ogni dimensione –afferma la presidente di Confindu-

stria Emilia-Romagna Anna MariaArtoni. Si rafforza un clima di diffi-coltà e crescente incertezza. Leaspettative degli imprenditori sonoimprontate ad un forte pessimismocon riferimento a tutti i principaliindicatori.”Solo il 9,7% degli imprenditori –secondo la rilevazione di Confin-dustria su 830 imprese che integral’indagine Unioncamere – preve-de, per il primo semestre 2009, unaumento dei livelli di produzione,mentre il 34% si aspetta cherimarranno stabili e ben il 56% incalo. Per gli ordini totali il 9,9%delle imprese prospetta un aumen-to e il 58,3% una diminuzione: perquelli provenienti dall’estero ilsaldo negativo tra aumento e diriduzione è leggermente migliore,pari a –37%. “La pervasività della crisi – sottoli-nea la presidente Artoni – rendedifficile formulare ipotesi circa itempi di una possibile inversione ditendenza che, nel più ottimisticodegli scenari, è comunque da col-locarsi nel 2010. Le imprese indu-striali dell’Emilia-Romagna stannomostrando volontà di reazione siaper fronteggiare nel breve terminela fase più acuta della crisi, sia perconsolidare la propria capacità pro-duttiva, la competitività di lungoperiodo e l’occupazione. Ricostrui-re il clima di fiducia è, in questomomento, la priorità. Fondamen-tale importanza – conclude laArtoni– rivestono quindi le politi-che economiche, nazionali e regio-nali, in grado di agire sulla fiduciadelle imprese e delle famiglie, sulsistema del credito e a sostegnodella domanda.

Unioncamere Emilia-Romagna:“Reagire alla crisi con iniziativeimmediate e di più ampio respiro”

Confindustria Emilia-Romagna: “Crisi estesa a tutti i settori e le dimensioni. Ricostruire il clima di fiducia con politiche economiche a sostegno del credito e della domanda”

Carisbo: “Non rallentano i finanziamenti alle imprese. Più produttività per far crescere l’economia”

AndreaZanlari

Anna MariaArtoni

FilippoCavazzuti

Quaderni&documenti

II MARZO 2009

Nel quarto trimestre del 2008 sisono aggravati i segnali negativiemersi nei tre mesi precedenti. La produzione dell’industria insenso stretto dell’Emilia-Romagnadel quarto trimestre 2008 è dimi-nuita tendenzialmente del 4,3 percento, a fronte del trend sostan-zialmente stagnante riscontratonei dodici mesi precedenti. In Italiaè stata registrata una situazioneancora più pesante, rappresentatada una flessione del 6,4 per cento. Su base annua l’Emilia-Romagnaha registrato una diminuzionemedia produttiva dell’1,5 percento, in contro tendenza rispettoagli aumenti del 2,1 e 2,3 percento riscontrati rispettivamente

nel 2007 e 2006.Riguardo all’evolu-zione settoriale, il decremento delquarto trimestre ha visto il con-corso della grande maggioranzadei comparti, in un arco compre-so tra il -4,2 per cento delle indu-strie “meccaniche, elettriche emezzi di trasporto” e il -7,0 percento del “trattamento metalli eminerali metalliferi”. L’unica ecce-zione è venuta da un settore anti-ciclico per eccellenza quale l’ali-mentare, che ha chiuso il quartotrimestre del 2008 con una cresci-ta tendenziale dell’1,4 per cento,superiore al trend dello 0,5 percento rilevato nei dodici mesi pre-cedenti. Le industrie meccaniche,

elettriche e dei mezzi di trasportohanno interrotto la loro funzionedi traino della produzione. Ladiminuzione tendenziale del 4,2per cento, di entità mai riscontra-ta in passato, si è sommata al calodello 0,7 per cento registrato neimesi estivi, proponendo una bru-sca inversione del trend positivodell’1,4 per cento. Il settore dellamoda ha accusato una flessionedel 4,8 per cento, che ha consoli-dato la fase recessiva in atto dainizio anno. Rispetto al trend deidodici mesi precedenti c’è statoun peggioramento superiore aidue punti percentuali. Un ulteriore aspetto negativo del-l’andamento congiunturale delquarto trimestre è stato rappre-sentato dal fatto che ogni dimen-sione aziendale è apparsa in sen-sibile diminuzione. La classe fino anove dipendenti ha diminuito laproduzione del 4,3 per cento,discostandosi significativamentedall’andamento già negativo deidodici mesi precedenti (-1,2 percento). Un calo sostanzialmentedello stesso tenore ha riguardatole imprese da 10 a 49 dipendenti(-3,9 per cento), e anche in que-sto caso c’è stato un sensibilepeggioramento del trend prossi-mo alla crescita zero dei dodicimesi precedenti. La grandedimensione da 50 a 500 dipen-denti ha accusato la flessione ten-denziale più elevata (-4,5 percento), in contro tendenza rispet-to alla moderata crescita dello 0,4per cento registrata nei dodici

CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIAARTIGIANATO, COSTRUZIONI E COMMERCIO1° trimestre 2008

Fonte: Prometeia, Aggiornamento del Rapporto di previsione, 25 febbraio 2009

-0,9

-2,4-2,0

-0,4

-3,0

-0,9

2,9

-3,0

-6,3

-8,5

-1,1

-11,4

-6,0

4,7

0,31,2 1,2

0,5

-1,0

-3,4

4,8

-12

-9

-6

-3

0

3

6

Pil Import Export Consumiprivati

I. mach.attr.

I.costruz.

Indeb.A.P./Pil

2008 2009 2010

Lo scenario nazionale

Quaderni&documenti

MARZO 2009 III

mesi precedenti. I segnali negativiemersi nel terzo trimestre, rappre-sentati da una flessione del 2,7per cento, si sono pertanto ampli-ficati. In Italia e nel Nord-est èemersa una situazione sostanzial-mente analoga. Su base annua la piccola impresaha registrato un decremento del2,4 per cento, che ha interrotto lafase di moderata crescita rilevatanel biennio precedente. La mediadimensione da 10 a 49 dipenden-ti è apparsa in diminuzionedell’1,3 per cento e anche in que-sto caso c’è stata una inversionedella tendenza espansiva riscon-trata nei due anni precedenti,caratterizzati da un incrementomedio del 2,1 per cento. Leimprese maggiori, da 50 a 500dipendenti, hanno chiuso il 2008con una flessione produttivadell’1,4 per cento, ma in questocaso è stata interrotta una seriepositiva durata cinque anni, rias-sumibile in un aumento mediodell’1,6 per cento. Il fatturato ha ricalcato quantoemerso nella produzione. Nelquarto trimestre 2008 è sceso ten-denzialmente del 4,0 per cento,distinguendosi negativamente daltrend moderatamente espansivodei dodici mesi precedenti (+0,5per cento). La diminuzionedell’Emilia-Romagna è risultataanche in questo caso inferiore aquella nazionale del 5,3 per centoe nord-orientale del 4,3 per cento.Questo andamento è maturato inun contesto di lenta crescita deiprezzi praticati alla clientela, pari acirca lo 0,5 per cento, sottinten-dendo una flessione reale dellevendite non trascurabile, attornoal 4,5 per cento. La moderata evo-luzione dei prezzi praticati allaclientela, inferiore al trend deidodici mesi precedenti, è anch’es-sa un segnale della sfavorevolefase congiunturale. Le impresecominciano a tenere sostanzial-mente fermi i propri listini, pur dirimanere competitive, anche acosto di azzerare i profitti. Su base annua è stato registratoun decremento medio delle vendi-te dell’1,0 per cento, dopo dueanni caratterizzati da tassi di cre-

scita compresi tra il 2-3 per cento. Come avvenuto per la produzio-ne, la flessione delle vendite relati-va al quarto trimestre è statadeterminata dalla grande maggio-ranza dei settori, in un arco com-preso tra il -3,9 per cento delleindustrie meccaniche, elettriche,mezzi di trasporto e il -6,3 percento di quelle impegnate nel trat-tamento metalli e minerali metalli-feri. L’unico incremento annualedegno di nota, pari all’1,7 percento, è stato rilevato nelle indu-strie alimentari, che hanno confer-mato anche in questo caso la lorosostanziale “impermeabilità” aicicli congiunturali. Per quanto concerne la dimensio-ne d’impresa, è emersa una situa-zione analoga a quella descrittaprecedentemente per la produ-zione, in quanto ogni classedimensionale ha concorso allaflessione generale. Le imprese piùpiccole, fino a 9 dipendenti,hanno accusato nel quarto trime-stre 2008 un decremento del 3,5per cento, in netto peggioramen-to rispetto al trend decrescente (-0,7 per cento) dei dodici mesi pre-cedenti. La situazione appareancora meno intonata se si consi-dera che la diminuzione del fattu-rato è maturata in un contesto di

crescita dell’1,5 per cento deiprezzi praticati alla clientela sulmercato interno, che è quello alquale viene destinata gran partedelle vendite. In questo caso si hauna diminuzione reale attorno al5 per cento. Nella classe da 10 a49 dipendenti la flessione del fat-turato è risultata del 3,3 percento, a fronte dell’andamentomoderatamente espansivo deidodici mesi precedenti (+0,2 percento). Anche in questo casodobbiamo sottolineare una dimi-nuzione reale delle vendite, inquanto i prezzi praticati alla clien-tela, sono aumentati mediamentedello 0,3 per cento. Le imprese da50 a 500 dipendenti hanno regi-strato il decremento più ampiodelle classi dimensionali (-4,7 percento), in netta contro tendenzacon la crescita media dei dodicimesi precedenti (+1,1 per cento).In termini reali, ovvero al nettodell’incremento dovuto ai prezzipraticati alla clientela, c’è statauna flessione prossima al 5 percento. Al basso profilo produttivo e com-merciale non è stata estranea ladomanda, che nel quarto trime-stre 2008 è apparsa in diminuzio-ne tendenziale del 5,8 per cento,in misura mai riscontrata in passa-

to. Questo andamento haampliato i segnali negativi emersinei tre mesi precedenti che eranostati segnati da un decrementodel 2,6 per cento, in linea conquanto registrato per produzionee fatturato. In Italia e nella riparti-zione nord-orientale sono stateregistrate situazioni dai contornipiù accentuati, rappresentate daflessioni degli ordinativi rispettiva-mente pari al 7,2 e 7,0 per cento.Quasi tutti i settori hanno concor-so al decremento generale,soprattutto le industrie del tratta-mento metalli, minerali metalliferi,che hanno accusato una flessionedell’8,8 per cento, più elevata deltrend prossimo alla crescita zero.L’unica eccezione è venuta dalleindustrie alimentari, i cui ordinati-vi sono cresciuti tendenzialmentedello 0,9 per cento, in sostanzialelinea con l’andamento medio deidodici mesi precedenti. Da sotto-lineare il pesante calo del 6,0 percento evidenziato dalle industriemeccaniche-elettriche e dei mezzidi trasporto, in contro tendenzarispetto al trend dei dodici mesiprecedenti (+1,5 per cento). Dellostesso tenore la flessione delleindustrie della moda, che hannopeggiorato di oltre tre punti per-centuali il trend.

4° Trimestre

3,2

2,1

-1,9

-5,1

0,2

-2,6

3,3

2,2

-2,0

0,2

-1,0

-6 -4 -2 0 2 4

Trat. metalli e min. metal.

Ind. alimentari e bevande

Tes., abbi., cuoio, calza.

Industrie legno e mobile

Mec. elet., mez. di trasp.

Altre industrie manifat.

1-9 dipendenti

10-49 dipendenti

50-500 dipendenti

Emilia-Romagna

Italia

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Esportazioni: settori e dimensione 4° trimestre

Quaderni&documenti

IV MARZO 2009

Ogni classe dimensionale ha evi-denziato corposi cali della doman-da. Le imprese fino a 9 addettihanno accusato una flessione del5,4 per cento, che ha consolidatoi negativi andamenti emersi neinove mesi precedenti. Nellamedia dimensione da 10 a 49dipendenti la diminuzione si èattestata al 5,1 per cento, a fron-te del trend di moderata crescitadei dodici mesi precedenti (+0,2per cento). Nelle imprese maggio-ri, da 50 a 500 dipendenti, è statorilevato il decremento più soste-nuto (-6,5 per cento) e anche inquesto caso siamo di fronte ad unandamento in contro tendenzarispetto al trend dei dodici mesiprecedenti (+0,4 per cento).Su base annua gli ordini sonodiminuiti mediamente dell’1,9 percento, e anche in questo caso c’èstato un arresto della tendenzapositiva emersa nel biennio 2006-2007 (+2,3 per cento l’aumentomedio). In ambito settoriale, solole industrie alimentari hanno evi-denziato un aumento annuo, siapure lieve (+0,6 per cento). Neglialtri settori le diminuzioni sonostate comprese tra il -1,1 percento delle industrie meccaniche,elettriche e dei mezzi di trasportoe il -4,7 per cento delle industrie

moda, che hanno peggioratosensibilmente rispetto alla dimi-nuzione dello 0,5 per cento rileva-ta nel 2007. Nell’ambito delle classi dimensio-nali, sono state le piccole impresea registrare il decremento annua-le più sostenuto (-2,5 per cento),dopo due anni di moderata cre-scita. Nella dimensione media, da10 a 49 dipendenti, la diminuzio-ne media annuale è risultata piùattenuata (-1,5 per cento), maanche in questo caso è sopravve-nuta dopo un biennio caratteriz-zato da tassi di crescita superiori al2 per cento. La grande dimensio-ne da 50 a 500 dipendenti haaccusato una flessione del 2,0 percento, che ha interrotto quattroanni di crescita. Le imprese esportatrici sono risul-tate pari a circa un quarto deltotale, rispetto al 19,2 nazionale.In ambito settoriale, la percentua-le più elevata di imprese esporta-trici è stata nuovamente registra-ta nelle industrie meccaniche, conuna quota del 38,9 per cento.Nelle classi dimensionali si confer-ma la scarsa propensione all’ex-port delle imprese più piccole,rappresentata dalle quote del18,9 e 29,4 per cento rilevaterispettivamente nelle dimensioni

fino a 9 dipendenti e da 10 a 49dipendenti, a fronte del 71,3 percento delle imprese da 50 a 500dipendenti. L’incidenza dell’ex-port sul fatturato delle sole azien-de esportatrici si è attestata inEmilia - Romagna al 37,2 percento, vale a dire circa sei puntipercentuali in meno rispetto allamedia nazionale. L’andamento delle esportazioni èstato caratterizzato nel quarto tri-mestre 2008 da un incremento invalore dello 0,2 per cento, mentrein Italia è stato rilevato un calodell’1,0 per cento. L’export hamostrato una maggiore tenuta,rispetto a produzione, ordini edomanda complessiva, ma isegnali di rallentamento sonoapparsi in tutta la loro evidenza. Per quanto concerne l’andamentosettoriale è emersa una situazionepiuttosto differenziata. I cali ten-denziali di legno, moda e “altreindustrie manifatturiere” (includo-no, tra gli altri, ceramico, chimicoe carta-stampa-editoria) sono statibilanciati dagli aumenti riscontratinell’alimentare e nel trattamentometalli e minerali metalliferi. Leindustrie meccaniche, elettriche emezzi di trasporto, sono rimastesostanzialmente al palo (+0,2 percento), a fronte del trend espansi-

vo del 2,3 per cento.Sotto l’aspetto dimensionale, è dasottolineare la battuta d’arrestodelle grandi imprese da 50 a 500dipendenti, il cui export è scesodel 2,0 per cento, invertendo iltrend espansivo prossimo al 2 percento dei dodici mesi precedenti.Nella piccola e media impresal’export è invece cresciuto rispetti-vamente del 3,3 e 2,2 per cento,in miglioramento rispetto all’an-damento medio dei dodici mesiprecedenti. Su base annua leesportazioni sono aumentatedell’1,3 per cento, in rallentamen-to rispetto all’evoluzione mediadel biennio 2006-2007, attestataa circa il 3,5 per cento. Il periodo di produzione assicura-to dal portafoglio ordini si è atte-stato sotto i tre mesi, vale a direun mese in meno rispetto al trenddei dodici mesi precedenti. Subase annua sono stati raggiunti itre mesi e mezzo, in leggero peg-gioramento rispetto all’andamen-to del 2007. In un contesto di basso profilocongiunturale, le ore autorizzatedi Cassa integrazione guadagnidell’industria in senso stretto rela-tive agli interventi ordinari dimatrice prevalentemente anticon-giunturale sono risultate in forteaumento, senza tuttavia toccarelivelli record. All’andamento alta-lenante della prima metà del2008, cresciuta del 33,1 per centorispetto all’analogo periodo del2007, è seguita una secondaparte caratterizzata da una fortetendenza espansiva, che ha com-portato un aumento del 346,1per cento rispetto al secondosemestre del 2007. Le ore autoriz-zate nel 2008 hanno così sfioratoi 3 milioni, vale a dire il 171,3 percento in più rispetto al 2007, che,a sua volta, aveva mostrato unaflessione del 43,3 per centorispetto all’anno precedente. Laquasi totalità dei settori di attivitàha evidenziato incrementi. Quellipiù consistenti sono stati riscon-trati nelle industrie metalmeccani-che e del vestiario-abbigliamento.Le prime sono arrivate a rappre-sentare circa il 55 per cento delmonte ore dell’industria in senso

4 ° Trimestre

Trat. metalli e min. metal.

Ind. alimentari e bevande

Tes., abbi., cuoio, calza.

Industrie legno e mobile

Mec. elet., mez. di trasp.

Altre industrie manifat.

1-9 dipendenti

10-49 dipendenti

50-500 dipendenti

Emilia-Romagna

Italia

Fatturato

-6,3

1,7

-4,9

-3,9

-3,5

-3,3

-4,7

-4,0

-5,3

-4,7

-4,6

Produzione

-7,0

1,4

-4,8

-5,7

-4,2

-4,3

-4,3

-3,9

-4,5

-4,3

-6,4

Ordini

-8,8

0,9

-6,1

-6,0

-6,1

-5,4

-5,1

-6,5

-5,8

-7,2

-6,1

Manifattura: 4° trimestre

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Quaderni&documenti

stretto, rispetto alla percentualedel 41,9 per cento del 2007. La Cassa integrazione guadagnistraordinaria è concessa per fron-teggiare gli stati di crisi aziendale,locale e settoriale oppure perprovvedere a ristrutturazioni,riconversioni e riorganizzazioni.Nel 2008 le ore autorizzate del-l’industria in senso stretto sonoammontate a poco più di 2 milio-ni e mezzo, vale a dire il 28,6 percento in più rispetto al 2007, che,a sua volta, aveva registrato unacrescita del 4,5 per cento. L’aumento generale è stato essen-zialmente determinato dai settorimetalmeccanico e della trasfor-mazione dei minerali non metalli-feri, che assieme hanno rappre-sentato il 62 per cento del monteore dell’industria in senso stretto,rispetto alla quota del 26,7 percento del 2007.

Artigianato ManifatturieroIl quarto trimestre del 2008 haconsolidato la fase recessivaemersa nei nove mesi precedenti. La produzione ha accusato unaflessione del 6,0 per cento rispet-to all’analogo trimestre del 2007,in piena sintonia con quantoavvenuto in Italia (-8,0 percento). Da quando sono in atto leindagini camerali sull’artigianato,vale a dire dal primo trimestre2003, non era mai stato riscontra-to un decremento così elevato. Subase annua è stata registrata unadiminuzione del 3,5 per cento. Le vendite hanno ricalcato ilbasso profilo della produzione,facendo registrare un decremen-to del 4,6 per cento, che è inparte derivato dalla moderatadiminuzione dei prezzi praticatialla clientela. In Italia c’è statauna flessione delle vendite piùsostenuta (-6,1 per cento), che èmaturata, in questo caso, in uncontesto di moderata crescita deiprezzi praticati alla clientela.Il bilancio annuale del fatturato èrisultato deludente. In Emilia-Romagna è stata registrata unadiminuzione del 2,6 per cento,più elevata del calo dello 0,5 percento riscontrato nel 2007. Unanalogo andamento ha caratte-

rizzato il Paese, che ha accusatouna flessione del 4,1 per cento, afronte della diminuzione dello 0,8per cento registrata nel 2007.Al basso profilo produttivo ecommerciale non è stata estraneala domanda, che ha accusato unaflessione del 7,1 per cento, la piùalta dal 2003, largamente supe-riore al trend negativo dell’1,7per cento riscontrato nei dodicimesi precedenti. In Italia è statoregistrato un andamento ancorapiù negativo (-7,6 per cento),anch’esso in sensibile peggiora-mento rispetto al trend (-2,8 percento). Su base annua c’è stata una dimi-nuzione degli ordini pari al 3,4 percento, che in Italia è salita al 4,7per cento. Nel 2007 non c’erastata in Emilia-Romagna alcunavariazione significativa degli ordi-ni, mentre l’Italia aveva accusatouna diminuzione dell’1,0 percento. Per quanto concerne l’export, lepoche imprese artigiane esporta-trici (fenomeno strutturale tipicodelle piccole imprese. la percen-tuale è del 10,2 per cento, afronte del 24,8 per cento dell’in-dustria) hanno destinato all’este-ro nel quarto trimestre 2008

circa il 37 per cento delle lorovendite, in misura leggermentepiù sostenuta rispetto al valorenazionale (34,4 per cento).L’andamento delle esportazioni siè allineato alla situazione dibasso profilo di produzione, ven-dite e ordini, con un decrementodello 0,6 per cento, in controtendenza rispetto al trend positi-vo dei dodici mesi precedenti(+1,1 per cento). Segno oppostoper l’ Italia, che ha registrato unaumento dello 0,5 per cento,comunque inferiore alla crescitamedia dei dodici mesi precedenti(+1,1 per cento). La frenata delquarto trimestre ha raffreddato ilbilancio annuale dell’export arti-giano, determinando in Emilia-Romagna una crescita mediadello 0,8 per cento, inferiore aquella dell’1,2 per cento rilevatanel 2007. In Italia l’aumentomedio annuo è risultato più con-tenuto (+0,6 per cento),anch’esso più contenuto rispettoall’evoluzione del 2007 (+2,6 percento).

Industria delle CostruzioniNel quarto trimestre del 2008l’industria delle costruzionidell’Emilia-Romagna ha accusato

una diminuzione tendenziale delvolume di affari dell’1,7 percento, in peggioramento rispettoal trend già negativo dei dodicimesi precedenti (-0,7 per cento).In Italia è stata registrata unasituazione ancora più dimessa,rappresentata da una flessionedel 3,4 per cento, anch’essa piùnegativa rispetto all’andamentomedio dei dodici mesi preceden-ti (-2,9 per cento).Su base annua è stato registratoin regione un decremento delvolume d’affari dello 0,9 percento, in contro tendenza rispettoalla sostanziale stabilità rilevatanel 2007 (+0,2 per cento). InItalia è stato rilevato un caloannuo più sostenuto (-2,9 percento), che ha amplificato la dimi-nuzione del 2,0 per cento regi-strata nel 2007.La scarsa intonazione del volumed’affari riscontrata in Emilia-Romagna nel quarto trimestre del2008 è stata determinata da tuttele classi dimensionali, soprattuttoquella da 50 a 500 dipendenti cheha accusato una flessione del 2,9per cento, a fronte della sostan-ziale stazionarietà dei dodici mesiprecedenti (+0,2 per cento). Laclasse da 1 a 9 dipendenti ha

MARZO 2009 V

-2,1 -0,6

-3,0 -4,6

-2,6 -4,0

-2,2 -4,0

-6,1 -4,1

-10

-5

0

-2,6 -1,3

-4,0

-6,0

-3,5 -4,1 -2,7

-4,3

-8,0

-4,8

-10

-5

0

-1,9 -1,5 -3,3

-7,1

-3,4 -4,1

-2,9 -4,2

-7,6

-4,7

-10

-5

0

1t08 2t08 3t08 4t08 2008

Emilia-Romagna Italia

Fatturato

Produzione

Ordini

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Artigianato manifatturiero

Quaderni&documenti

VI MARZO 2009

accusato una diminuzionedell’1,5 per cento, che nelladimensione da 10 a 49 dipen-denti è salita all’1,7 per cento. Dall’evoluzione media annualedelle varie classi dimensionali,emerge una situazione caratte-rizzata da diffusi segni negativi.La diminuzione più consistente,pari all’1,3 per cento, ha riguar-dato le piccole imprese da 1 a 9

dipendenti, che in Emilia-Romagna sono caratterizzatedalla forte presenza di artigiani,ovvero tra coloro che sono tra imaggiori protagonisti del decen-tramento produttivo delle grandiimprese. Nel 2007 era stata regi-strata una situazione negativa,ma in termini meno accentuati (-0,3 per cento). Il peggioramentonei confronti dell’anno prece-

dente ha riguardato anche lealtre due classi dimensionali, chehanno ribaltato gli incrementi,comunque moderati, rilevati nel2007. In termini produttivi è stata regi-strata una situazione che ha rical-cato lo scarso dinamismo delvolume d’affari. Nel quarto tri-mestre la percentuale di impreseche ha accusato diminuzioni ha

superato la quota di quelle chehanno invece dichiarato aumenti,confermando la tendenza al ridi-mensionamento che ha caratte-rizzato i primi nove mesi del2008. Su base annua è emersauna situazione più negativa diquella del 2007.

CommercioNel quarto trimestre del 2008gli esercizi commerciali dellaregione hanno registrato undecremento delle vendite pariall’1,5 per cento rispetto allostesso periodo dell’anno prece-dente, in linea con il restod’Italia. È quanto emerge dal-l’indagine congiunturale con-dotta da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione conConfcommercio Emilia-Roma-gna su un campione di oltre 500imprese operanti nel settore delcommercio al dettaglio. Tale andamento delle vendite èstato determinato in maggiormisura dalle imprese di più pic-cola dimensione; in particolarequelle da 1 a 9 dipendentihanno accusato in Emilia-Romagna una diminuzione ten-denziale del 3,3 per cento equelle con un numero di addet-ti compreso tra 10 e 19 hannoregistrato un calo del 2,2 percento. Anche la grande distribu-zione, che in passato avevaspesso “nascosto” le diminuzio-ni delle dimensioni piccola emedia, ha di fatto segnato ilpasso, facendo registrare unincremento pari ad appena lo0,3 per cento.Un andamento non brillante,ma che va ridimensionato inbase al dato annuale: l’evoluzio-ne delle vendite nel 2008 siattesta infatti al -0,7 per cento,un valore ancora significativa-mente migliore del –2,5 % dellamedia italiana. “Queste perfor-mances dell’Emilia-Romagnaper il 2008 – commenta il presi-dente di Unioncamere Emilia-Romagna, Andrea Zanlari –dimostrano la presenza di untessuto imprenditoriale forte ecombattivo, anche nelle diffi-coltà, che va sostenuto attraver-

-0,4

-1,0 -0,7

0,1

-1,3

-2,2

-7,6

-8,2

-0,6

-7,3

0,8 0,7 0,7 0,5

-1,1

-9,0

-6,0

-3,0

0,0

Prodottointerno lordo

Import Export Consumiprivati

Investimentifissi lordi

2008 2009 2010

Scenario regionale: conto economico

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna - Prometeia, Scenario economico provinciale, marzo 2009

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

-2,0

1,2

-1,2

-1,7

-0,9

-4,2

-1,3

-2,8

-3,4

-2,9

-5,0

-4,0

-3,0

-2,0

-1,0

0,0

1,0

2,0

1t08 2t08 3t08 4t08 2008

Emilia-Romagna Italia

Costruzioni: Volume d’affari

Quaderni&documenti

MARZO 2009 VII

so adeguati interventi di siste-ma”.Se per la prima volta anche lagrande distribuzione mostraqualche segnale di difficoltà,non vanno tuttavia trascurati isegnali di fiducia mostrati neiprimi mesi del 2009 dai consu-matori, in una prospettiva dirilancio dei consumi.

“Se infatti la fase critica non si èancora esaurita,– sostiene il pre-sidente della ConfcommercioEmilia-Romagna, Ugo Margini -è anche vero che nei primi mesidel nuovo anno c’è stato unarisalita del potere di acquisto,permesso dalla caduta dei prezzidi energia e di alimentari (conun’inflazione al 3,3% in mediaper il 2008 e all’1,6% a gennaio2009). Questo si sta riflettendoin un recupero della fiducia dellefamiglie (dati della rilevazioneISAE febbraio 2009), che speria-mo possa presto tradursi in unnuovo stimolo per la crescita deiconsumi. Le nostre impresecommerciali stanno facendo laloro parte di sacrifici per soste-nere la ripresa degli acquisti: vain questa direzione un progettoa cui Confcommercio regionalesta lavorando insieme all’Asses-sorato regionale al Commercio”.Tra i settori di attività la soffe-renza maggiore è venuta dalcommercio dei prodotti non ali-mentari, che ha accusato unaflessione del 2,4 per cento, conuna punta del 3,5 per centorelativamente ai prodotti del-l’abbigliamento. Coerentemen-te con quanto visto in meritoalla frenata della grande distri-buzione, ipermercati, supermer-cati e grandi magazzini hannoaccresciuto le proprie vendite diappena lo 0,3 per cento rispettoal quarto trimestre del 2007. Perquanto concerne la localizzazionedei punti di vendita, la diminuzio-ne tendenziale più elevata hainteressato le imprese ubicate nei

comuni diversi da quelli a voca-zione turistica (-3,0 per cento)dove invece c’è stato un calo del2,5 per cento. Andamento analo-go (-0,5 per cento) ha riguardatole imprese plurilocalizzate, in granparte caratterizzate dalla grandedistribuzione.Nel bilancio 2008 delle vendite tra

le classi dimensionali, solo la gran-de distribuzione è riuscita a cresce-re (+1,3 per cento), ma su ritmiinferiori a quelli medi del quin-quennio precedente pari a +3,9per cento. La piccola e mediadistribuzione ha subito un nuovodecremento (-2,5 per cento), cheha consolidato la fase negativa in

atto da inizio decennio.Nell’ambito dei settori di atti-vità, i prodotti alimentari sonodiminuiti dello 0,9 per cento,mentre quelli non alimentarisono scesi del 2,1 per cento,scontando soprattutto il bassoprofilo dei prodotti dell’abbiglia-mento e accessori.

Andamento delle vendite per tipologia dell'esercizio, settore di attività e localizzazione dei punti vendita dell'impresa. IV trimestre 2008 rispetto al IV trimestre 2007 e totale anno 2008

In Emilia-Romagna, a novembre ’08 (ultimodato disponibile) il tasso di incremento del tota-le impieghi è stato pari al +6,2% in flessionerispetto a settembre ’08 (+8,1%) e giugno ’08(+10,5%). Il differenziale positivo di crescitadella regione sul Nord Est e Italia è di +2,4 punti,mentre a settembre 2008 era rispettivamente di+1,7 e +1,3 punti. Per quanto riguarda le com-ponenti della domanda, in Emilia-Romagna ilforte impulso alla decelerazione degli impieghi èprovenuto dalle famiglie con quasi -7 punti per-centuali rispetto a dicembre 2007: questo anda-mento è da attribuire principalmente al forte ral-lentamento della crescita dei mutui che inEmilia-Romagna ha raggiunto a novembre ‘08 il+2,0%. Più marginale è stata la riduzione deltasso di crescita delle imprese con un +7,3%rispetto alla punta del +12% di marzo ’08. Quiil trend riflessivo si è accentuato soprattutto apartire dall’inizio del 4° trimestre 2008: la cresci-ta degli impieghi nella nostra regione è passatadal +10,1% di settembre ’08 al +9,4% di otto-bre ’08 e +7,3% di novembre ’08.Per quanto riguarda le componenti per durata, in

Emilia-Romagna la crescita degli impieghi a breve(comparto dove la domanda proviene principal-mente dalle imprese) è scesa a novembre ’08 al+3,8% (dal +5,8% di settembre ’08), ma con unlivello di espansione superiore all’Italia (+0,2%).Il contributo maggiore alla crescita degli impieghiè pervenuto dal comparto a medio-lungo termi-ne con un incremento a novembre ’08 del+7,7%. A novembre ’08, mentre le aziende piùgrandi della nostra regione mantengono (seppurin decrescita) una domanda di credito ancora ele-vata (+9,2%), le aziende più piccole sono quelleche appaiono più in difficoltà (crescita pratica-mente nulla: +0,2%). In questo contesto di forte difficoltà economica, èil settore manifatturiero che soffre maggiormente,pur con situazioni differenziate sui singoli settori.Il rapporto sofferenze lorde su impieghi eviden-zia in Emilia Romagna sempre a novembre ‘08un valore pari al 2,27%. Le province con il piùalto tasso di rischio sono Ferrara (5,77%) ePiacenza (3,15%); mentre Ravenna (1,46%) eReggio Emilia (1,64%) sono le più virtuose.

Analisi andamento mercato del credito

IV trimestre 2008 Totale anno 2008

Emilia-Romagna Italia Emilia-Romagna Italia

Totale -1,5 -1,5 -0,7 -2,5

alimentari -1,1 -2,2 -0,9 -2,8

non alimentari -2,4 -2,1 -2,1 -3,6

- Abbigliamento ed accessori -3,5 -3,0

- Prodotti per la casa ed elettrodomestici -1,5 -1,8

- Altri prodotti non alimentari -2,5 -1,9

Iper, super e grandi magazzini 0,3 1,1 2,2 1,1

da 1 a 19 dipendenti -2,8 -3,2 -2,5 -4,6

Con 20 e più dipendenti 0,3 1,5 1,3 0,9

Quaderni&documenti

VIII MARZO 2009

Secondo le stime formulatedal fondo monetario inter-

nazionale, nel 2008 il PIL mon-diale è aumentato del 3,4 percento, un tasso di sviluppo che,nel corso degli ultimi anni, èandato progressivamente ridu-cendosi. Le previsioni indicanoche il PIL mondiale crescerà inmisura molto contenuta, +0,5per cento, e che tutte le econo-mie occidentali subiranno unadiminuzione fino al tre percento. All’interno di questo sce-nario internazionale a tintefosche, per l’Italia, nel 2008 lavariazione del PIL è stata nega-tiva e pari a 0,9 per cento, In Emilia-Romagna, nei primidue trimestri la crescita del fat-turato è stata di poco inferioreall’uno per cento, nel terzo sonoiniziati a manifestarsi i segnali dicrisi con una flessione del volu-

me d’affari dell’1,4 per cento,nel quarto, che rileva nettamen-te l’inversione di tendenza, lacontrazione ha raggiunto il 4per cento. La nostra regionecontinua ad ottenere risultatimigliori rispetto al resto d’Italia,ma questo non può essere moti-vo di grande soddisfazione.Ad essere in difficoltà sono leimprese di tutte le classi dimen-sionali, a differenza di quantoaccadeva in altre fasi congiuntu-rali negative quando si registra-va una tenuta delle imprese piùgrandi. Se ci riferiamo ai datirelativi alla totalità dell’anno, nel2008 il fatturato delle impresemanifatturiere dell’Emilia-Romagna è diminuito dell’unoper cento, la produzione dell’1,5per cento, gli ordini di quasi ildue per cento. Dunque l’industria manifatturie-ra chiude complessivamentel’anno con un dato moderata-mente negativo, che sarebbestato peggiore se le impresedell’Emilia-Romagna non si fos-sero dimostrate particolarmentebrillanti sui mercati esteri, inparticolare per i primi nove mesidell’anno. Poi nell’ultimo trime-stre la crescita è stata modestaanche per le imprese più grandi,quelle che esportano di più.Complessivamente circa unquarto delle imprese ha esporta-to, realizzando all’estero il 37per cento del fatturato. In questa fase del ciclo econo-mico così difficile, ci è sembratoimportante integrare le informa-zioni consuntive delle indaginicongiunturali con altre prospet-tiche per comprendere megliocosa potrà accadere nei prossimimesi. Da qui è nata una collaborazio-ne di Unioncamere Emilia-

Romagna e Prometeia per forni-re trimestralmente previsioniaggiornate sull’andamento delleprincipali variabili economiche.Secondo le stime di Prometeia, il2008 si è chiuso con una ridu-zione del PIL regionale dello 0,4per cento, mentre per il 2009 èprevista una diminuzione del2,2 per cento (che sarà sicura-mente rivista al ribasso), conflessioni rilevanti per il commer-cio con l’estero e gli investimen-ti in macchinari ed attrezzature.Dovrebbe andare meglio nel2010, con la variazione del PILche tornerà ad essere positiva,evidenziando una crescita dello0,8 per cento.C’è quindi, in fondo a questeprevisioni, una nota di speranza,ma non possiamo rimanereostaggio della congiunturainternazionale e dei tempi diprogressiva uscita da questafase. Agevolare l’accesso al cre-dito per le imprese, ammortizza-tori sociali per chi perde il lavo-ro, recupero del potere d’acqui-sto per le famiglie: sono questealcune tra le linee d’interventopiù urgenti ed immediate damettere in campo per ridurre glieffetti della crisi sullo sviluppo.Tuttavia, se è vero che i periodidi crisi sono anche opportunitàdi cambiamento, occorre evol-vere secondo modalità nuove;ad interventi di breve periodo ènecessario affiancare azioni cherispondano ad una logica di piùampio respiro, per dare forma esostanza al futuro. Infrastrutture, qualità, innova-zione, formazione delle personee un sistema di welfare che sap-pia adattarsi ai cambiamentisociali, sono alcuni degli aspettiprioritari sui quali occorre agireda subito.

SOFFRE L’ECONOMIA REALEUn 2008 a due velocità, un 2009 di forte difficoltà, un rilancio atteso nel 2010. La crisi impone di agire con iniziative immediate, ma anche di più ampio respiro, per dare forma al futuro

Andrea Zanlaripresidente di Unioncamere Emilia-Romagna

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INNOVAZIONE

Emilia-Romagna e innovazio-ne tecnologica, InformationTechnology e Emilia-Roma-gna. Un binomio sempre più

stretto, che negli ultimi anni ha per-messo alle piccole e medie imprese dicrescere e affermarsi nel territorioregionale. E che, soprattutto, risul-terà fondamentale nei prossimi mesiper tentare di affrontare la crisi eco-nomica che comincia a far sentire isuoi effetti anche nel nostro Paese.Ma che cosa significa davvero per leaziende emiliano romagnole investirenell’Information Technology?Quanto i nuovi strumenti tecnologicipossono trasformare e migliorarel’organizzazione aziendale, favoren-do così lo sviluppo dell’intero tessutoindustriale? Per cercare di dare una risposta aquesti interrogativi, il 3 marzo scor-so, la Regione Emilia-Romagna hapromosso, in collaborazione conMi-crosoft, Unioncamere Emilia-Roma-gna e l’Università degli studi di Fer-rara, il convegno “Sviluppo e inno-vazione del territorio: il caso Emilia-Romagna – La parola ai protago-nisti”.L’incontro è stato anche occasioneper la presentazione del “Libro bian-co”, che illustra i risultati di un’inda-gine effettuata da NetConsulting incollaborazione con Microsoft sulleimprese della regione (e che fa partedel più ampio progetto DestinazioneImpres@). L’indagine ha preso in considerazio-ne 140 realtà aziendali di mediadimensione, rappresentative di tutti isettori, con una prevalenza dell’indu-stria (41,5%), seguita dal settore ser-vizi (25,8%), amministrazioni pub-bliche e aziende sanitarie (19,2%),finanziario (3,5%) e distributivo(10%). I risultati forniscono spuntiinteressanti per capire sia le modalitàdi investimento in IT da parte delleimprese, sia le ragioni delle loro

Un’indagine di Microsoft mostra che le imprese dell’ER investono quasi 2 miliardi di euro

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Ict, ricetta per reggere la sfida

eventuali reticenze. Nel complesso,dalla ricerca emerge che il 41% delleaziende intervistate non investe in ITin modo opportunistico e occasiona-le, ma sulla base di piani a medio ter-mine. Al tempo stesso, però, perquanto la maggioranza delle impresesia interessata a un primo livello diutilizzo di IT, poi, a conti fatti (e inparticolare nell’industria), risultaancora insufficiente il livello di inve-stimenti effettuato in soluzioni ITavanzate.Il che significa, da un lato, che le pic-cole e medie imprese regionali comin-ciano a guardare con interesse aibenefici apportati dall’innovazionetecnologica; dall’altro, però, che nonsi è ancora formata una mentalitàimprenditoriale capace di imporregli investimenti in IT come prioritariper il futuro aziendale.E i risultati della ricerca si compren-dono appieno analizzando il contestopreso in esame. Innanzitutto, bisognaricordare che l’Emilia-Romagna pos-siede un tessuto ricco di imprese: sicontano 13 filiere industriali specia-

lizzate, per un totale di 430milaimprese, dove i fornitori IT (circa10mila imprese) danno lavoro a ben38mila persone. Un mercato poten-ziale di estremo interesse per le dittefornitrici di IT (a partire dalla stessaMicrosoft), che promette di ampliar-si in futuro. I numeri del 2008, delresto, parlano chiaro: in Emilia-Romagna la spesa com-plessiva annua in IT daparte di amministrazio-ni pubbliche, imprese eprivati è stata di 1,8miliardi di euro: unacifra che raccoglie dasola il 9% di quellanazionale. Purtroppo, per quantoriguarda il 2009, le pre-visioni indicate dairesponsabili dei sistemi informatividelle piccole e medie aziende vedonoun generale contenimento dei budget.Se nel 2008, infatti, nel budget IT un79,9% era per la spesa corrente e il20,1% per investimenti in nuovi pro-getti, nel 2009 la previsione è di un

Crescela diffusionedi computere servizi informatici

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costi. Tuttavia il mio auspicio è che lenostre imprese sappiano guardareoltre la situazione congiunturale erispondere alle sfide di oggi attraver-so investimenti in innovazione.L’esempio dell’Emilia-Romagna ciconferma come una collaborazione trail settore pubblico e privato possa aiu-tare le aziende a innovare e ad aumen-tare così la propria competitività”.L’attenzione verso il futuro è confer-mata dall’assessore regionale alleAttività produttive: “Le nostreimprese IT – ha sottolineato DuccioCampagnoli – sono tante, ma sonoancora piccole e dovrebbero aumen-tare di dimensione, a beneficio ditutto il settore. La ricerca confermaanche che l’investimento da partedelle aziende regionali in IT dovreb-be essere maggiore, tanto più ora,quando l’innovazione di prodotto eorganizzativa rappresenta una dellericette concrete e possibili per usciredella crisi rilanciando la competiti-vità”. Una sfida, quest’ultima, che ciauguriamo l’Emilia-Romagna sappiaancora una volta cogliere e realizzarein un futuro non troppo lontano”.In effetti, l’amministrazione pubblicaregionale sta sostenendo e incenti-vando l’innovazione. In particolare,la Regione Emilia-Romagna conside-ra gli investimenti in IT come prioritànell’ambito dei suoi programmi di

agevolazione al credito per investi-menti delle imprese e, recentemente,ha promosso un programma destina-to alle piccole imprese al di sotto dei50 dipendenti, che prevede l’introdu-zione di temporary manager in gradodi spiegare e rendere accessibile l’uti-lizzo di IT.“La Regione Emilia-Romagna ha avvia-to dal 2002 una politica industrialerivolta all’innovazione produttiva –ha detto Patrizio Bianchi, rettoredell’Università degli Studi di Ferrara– che è stata capace di generare piat-taforme tecnologiche che costituisco-no la base di rilancio del sistema pro-duttivo regionale e nazionale”.La testimonianza di tale impegnoemerge chiaramente anche dalle con-siderazioni di Ugo Girardi, Segreta-rio generale di Unioncamere Emilia-Romagna: “Attraverso la diffusionedi strumenti (smart card, firma digi-tale, posta elettronica certificata) perl'invio telematico degli atti, leCamere di commercio hanno contri-buito a diffondere presso le imprese ei loro consulenti la dematerializza-zione degli adempimenti ammini-strativi, con conseguente riduzione ditempi e costi; con l'imminente entra-ta a regime della comunicazioneunica, poi, le innovazioni coinvolge-ranno su grande scala le impreseindividuali e l'artigianato”

85,4% per la spesa corrente e un14,7% per gli investimenti.“Sappiamo che lo scenario attuale –ha spiegato a questo propositodurante il convegno Pietro ScottJovane, amministratore delegato diMicrosoft Italia – spinge più che maile imprese ad avere come obiettivoprimario la riduzione delle inefficien-ze attraverso un drastico taglio dei

INNOVAZIONE

L’ANALISI

Investono, ma senza troppa convinzione.Dall’indagine di Netconsulting e

Microsoft emerge che, nonostante il 41%delle ditte investa in progetti a lungo termi-ne, più del 20% delle aziende destina unbudget annuale per l’InformationTechnology inferiore a 100mila euro; il set-tore finanziario è quello che più degli altri haa disposizione budget consistenti (in media2,2 milioni di euro per il 2008), seguito dalpubblico (circa 750mila euro). Mentre distri-buzione e industria rappresentano il settorea minor volume di spesa per l’IT: in entram-bi i casi l’incidenza è vicina allo 0,4%. Partendo da questo presupposto la ricercaha cercato di individuare gli ostacoli e i vin-coli all’innovazione. La voce “costo troppo

elevato” è stata citata dal 78,6% delleaziende come principale fattore di ostacoloalla realizzazione di progetti IT; un limiteche emerge, in particolare, nella pubblicaamministrazione (segnalato da oltre il 92%degli enti intervistati). Una seconda ragioneche blocca gli investimenti va poi ricercatoall’origine, ossia nel “budget” che legestioni finanziarie delle aziende riservanoagli strumenti informatici, considerato daglistessi tecnici delle aziende non adeguatoalle reali necessità (64,3%). Un’altra barriera all’innovazione è rappre-sentata dalla scarsa percezione del valoredell’IT (dichiarato dal 55% delle ditte)nonché della scarsa cultura in materia delmanagement che guida le aziende. Il che

dimostra quanto sia importante migliorarele conoscenze delle risorse umane nelcampo tecnologico, favorendo lo sviluppodi una vera e propria cultura dell’innova-zione. Per il 43,6% delle aziende, infine, i partnerIT che dovrebbero supportare i loro clientinell’ottenere i benefici derivanti dall’otti-mizzazione, non contribuiscono in modocorretto allo sviluppo dell’innovazione.Una problematica, questa, che aumentaproporzionalmente alla dimensione azien-dale e che può essere risolta soltantomigliorando l’offerta della tecnologia emostrando concretamente i benefici del-l’innovazione nell’attività produttiva quoti-diana delle aziende

Nella mentalità imprenditoriale non sono ancora chiari i rapporti costi-benefici

Costi elevati e scarse conoscenze; ecco gli ostacoli all’innovazione

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FORMAZIONE

Dopo gli universitari, i neo-imprenditori. In oltrevent’anni, il programmaErasmus ha fatto partire

per l’estero un milione mezzo di stu-denti. Ora allarga gli orizzonti.L’Unione Europea ha infatti deciso didare anche alle piccole e medieimprese la possibilità di arricchire ilproprio patrimonio culturale conun’esperienza all’estero.Il progetto“Erasmus per giovaniimprenditori” permette ai candidatiselezionati di lavorare per sei mesiall’estero a fianco di un imprenditoreesperto in uno dei 27 Paesi dell’UE. Ilneo imprenditore potrà acquisire daquello già affermato che lo ospitaconoscenze in materia di costituzionee gestione di una pmi in vari ambiti:fattori chiave del successo; pianifica-zione efficiente; gestione finanziaria eoperativa; sviluppo di prodotti e ser-vizi innovativi; pratiche commercialie di vendita efficaci. Avrà inoltre lapossibilità di informarsi in varietematiche europee: legislazione com-merciale e mercato unico, standar-dizzazione, sostegno alle Pmi.L’imprenditore ospitante potrà inve-ce contare sull’apporto lavorativo edelle idee del neo-imprenditore.Le spese per i costi di vitto e alloggiosaranno coperte grazie al cofinanzia-mento dell’Unione Europea, nelrispetto dei massimali previsti dalprogetto con borsa di lavoro mensileche va da un massimo di 1100 eurose si sceglie la Danimarca a un mini-mo di 560 euro per Bulgaria,Romania e Lituania. “Come il famoso programma Era-smus per giovani studenti Universita-ri - afferma Maive Rute, direttoreresponsabile per la promozione dellacompetitività presso la CommissioneEuropea - l’Erasmus per giovaniimprenditori mira a rafforzare i col-legamenti e le relazioni tra i cittadinidei diversi Stati Membri. Inoltre, rin-

Un progetto che permette ai manager di studiare all’estero per imparare la competitività

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Ecco l’Erasmus per giovani imprenditori

salderà lo spirito di imprenditorialitàin Europa e contribuirà a rinforzarele imprese europee, in un momentocosì difficile stante la crisi economicain atto”. Per partecipare non ci sono limiti dietà, basta dimostrare di aver avviatoun’azienda da non più di tre anni odi voler intraprendere un’attivitàallegando alla domanda un businessplan strutturato. L’imprenditoreospitante, invece, gestisce o possiedegià una azienda affermata nell’Unio-ne Europea.Entrambi devono registrarsi e utiliz-zare il sito web www.erasmus-entre-preneurs.eu per stabilire un contattocon l’organismo intermediario chepreferiscono. Il matching è infatti sostenuto e faci-litato dalle oltre 100 organizzazioniintermediare in tutta Europa (Ios) acui bisogna rivolgersi entro dicem-bre. In regione sono quattro: Union-camere Emilia-Romagna ed Aster aBologna, Ifoa e Centro Servizi Pmi aReggio Emilia.“Il nostro ruolo – dice Stefano Lenzi,referente per Unioncamere Emilia-Romagna – è di facilitare l’incontro

di domanda ed offerta di situazionilavorative ove svolgere i tirocini”. Una volta che le parti interessateavranno raggiunto un accordo suidettagli delle visite (piani di lavoro,compiti, responsabilità) potrà essereintrapreso il soggiorno all’estero.“L’auspicio è che al rientro il neoim-prenditore metta a frutto sul proprioterritorio le esperienzevissute in un contestodiverso e che l’impresaospitante possa averecome partner commer-ciale chi ha accolto. Siprevede – concludeLenzi – che nel 2009-2010 saranno organiz-zati complessivamente870 soggiorni all’esteronell’ambito del pro-gramma. L’obiettivo è di arrivare adun progetto stabile che replichi il suc-cesso dell’Erasmus”.Tutta l’attività è coordinata daEurochambres, l’associazione euro-pea che riunisce una rete di oltre2000 Camere di Commercio in 45Paesi, dando voce agli interessi di piùdi 19 milioni di imprese, per il 90%PMI, con un numero superiore a 120milioni di occupati.Per Ben Butters, direttore dell’UnitàEuropean Affairs di Eurochambres“L’Erasmus for Young Entrepre-neurs rappresenta un innovativarisposta alla doppia sfida di stimola-re l’imprenditorialità e incoraggiarele collaborazioni di lavoro tran-sfrontaliere”

La lista completa degli organismi intermediari è disponibile divisa per Paese e città sul sito web www.erasmus-entrepreneurs.eu È possibile scaricare il documento in Italiano dal sito Ufficiale del progetto: www.erasmus-entrepreneurs.eu/upload/H840-290%20ERASMUS%20Leaf7v%20IT.pdf

Al via il progetto che facilita scambi di esperienze all’interno dell’Unione Europea

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stati proposti i prodotti freschi e sur-gelati, i piatti pronti e le specialitàconservate, ma anche tecnologie,attrezzature e processi di trasforma-zione. Confermata l’alta percentualedi presenza di espositori stranieri,circa il 50% dei 170 totali dispostosu un’area di 7mila mq.Evento centrale nel programma deiconvegni è stato l’appuntamentopromosso dalla Regione Emilia-Romagna dal titolo “La politicadella pesca europea. Il distretto altoAdriatico e i suoi piani di gestione”,in cui si è parlato delle evoluzioni delprogetto Alto Adriatico, a due annidalla nascita del relativo marchio diqualità, proprio all’Mse di Rimini.In evidenza anche i temi dell’acqua-coltura, cui è stato dedicato il conve-gno: “Il futuro è sempre più blu:opportunità e prospettive per l’ac-quacoltura italiana”. L’appuntamento ha sensibilizzatol’attenzione dell’opinione pubblica edegli operatori del mercato dei pro-dotti ittici nei confronti del compar-to dell’acquacoltura italiana e dellesue potenzialità ancora inespresse.

Presenti anche esponenti della gran-de distribuzione organizzata e dellaristorazione collettiva, per avvalora-re le potenzialità del prodotto itticoallevato e la sua capacità di incon-trare il favore della domanda di mer-cato.Molto partecipata all’Mse l’areadimostrativa curata da “Mare inItaly”, con dimostrazioni di cucina abase di pesce. Le lezioni didattiche dicucina, proposte nell’arco di 20-30minuti, hanno coinvolto il pubblicopresente in fiera con gli chef ThomasSchiavi e Simone Nanni.Fra gli eventi di particolare interesseil convegno organizzato da Assoitti-ca e Federpesca “Salubrità al consu-mo dei prodotti ittici”, che ha messo

FOCUS

Archiviata con la soddisfa-zione delle aziende e deglioperatori del settore l’otta-va edizione del Mediterra-

nean Seafood di Rimini, il saloneinternazionale delle tecnologie e deiprodotti della pesca, organizzato daRimini Fiere in collaborazione conla statunitense DBC, da 14 al 17 feb-

braio. Ancora unavolta, con l’Mse, Rimi-ni si conferma capitaledell’economia ittica.Un ruolo cui contribui-sce in maniera determi-nante la Regione Emi-lia-Romagna, che nonsolo patrocina la mani-festazione, ma attra-verso la costituzionedel Consorzio Prodotti

tipici dell’Alto Adriatico e il relati-vo marchio, dal 2007, riunisce lafiliera di tutte le imprese più signifi-cative di pesca, lavorazione e com-mercializzazione di pesce del terri-torio. Una filiera che vale oltre unmiliardo di euro.Nell’ambito dell’esposizione sono

L’Mse si conferma come il principale appuntamento internazionale del settore

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Dal Consorzioal marchio di qualità:il ruolo della Regioneper la valorizzazione

del comparto

Rimini capitaledell’economia ittica

IL CASO

L’Emilia-Romagna è un centro nevralgico del settore dellapesca sportiva, con 44 aziende specializzate, 300 nego-

zi, 200 laghetti dedicati, 575 società di pescatori, 85milalicenze di pesca e 130mila pescatori attivi. Da qui la scelta,premiata da pubblico e operatori, di organizzare a Bologna,per il secondo anno consecutivo, il Fishing Show, il saloneinternazionale della pesca sportiva. Nel 2009 sono stati dedi-cati alla Fiera-Evento ben 15mila metri quadrati di esposizio-ne per 4 giorni, dal 27 febbraio al 2 marzo. Oltre un centi-naio le aziende partecipanti. Il salone si è proposto così,anche quest’anno, come una vetrina commerciale tecnicasull’intero settore, compresa la nautica dedicata alla pescasportiva. Oltre a motori e accessori per la nautica, nei padi-

glioni espositivi hanno trovato spazio l’equipaggiamento, lestrumentazioni, l’attrezzatura, ma anche istituzioni territorialie di categoria dedicate, oltre ai media di settore. Il Fishing Show non si è però esaurito nella sua parte com-merciale. Gli appassionati hanno potuto infatti prender partea incontri, approfondimenti e spettacoli sul mondo dellapesca. Un evento capace, quindi, di dare grande visibilità alsettore, con l’ambizione di rappresentare un momento diproiezione all’esterno di un comparto importante, per poten-zialità e prospettive. “Una rassegna – ha sottolineato l’asses-sore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli –che entra definitivamente nel carnet della Fiera e che fa diBologna un centro importante per la pesca”

Al Fiera District, la seconda edizione del Fishing Show A Bologna protagonista la pesca sportiva

MARZO 2009 39

a fuoco il percorso dei prodotti itticiprovenienti dai Paesi extraeuropei, ilfiltro della filiera ittica nazionale, leproblematiche per catering e mense,fino a un’interessante e originalericerca sugli effetti del consumo deiprodotti ittici sull’uomo.Infine, l’ultima giornata di Mse havisto alla ribalta gli alimenti surgela-ti con una tavola rotonda che haconcluso una due giorni all’insegnadi business meeting, incontri eforum mirati al settore. L’appuntamento “Fresco, forse fred-do, anzi surgelato: alla caccia di unconsumatore sempre più tiepido” haruotato intorno a una ricerca pre-sentata dal professor Daniele Tirelli,docente all’università di Scienzegastronomiche di Pollenza e presi-dente di Popai (Point of PurchaseAdvertising International): il giudi-zio degli italiani sul prodotto surge-lato è molto positivo: il 90% li giu-dica sostanzialmente molto miglio-rati rispetto al passato. Il surgelatopiù gradito in assoluto sono verdure,minestroni e zuppe (20,9%), davan-ti ai “4 salti in padella” (16,5%)

che, pur essendo una marca, vieneassociato a un prodotto. Terzoposto per i bastoncini di pesce(11,6%). Le motivazioni al consu-mo vedono prevalere la volontà diavere prodotti pronti all’uso (63%),la durata di conservazione (58%), ilconsumo fuori stagione (24%), ilfatto che debbano essere solo cuci-nati e scaldati (20%), il costo mode-rato e il tempo risparmiato (14%),l’assenza di conservanti (9%).In tema di novità sul fronte esposi-tivo, l’Mse ha realizzato un catalo-go in cui sono stati segnalati tutti inuovi prodotti lanciati dalle azien-de del settore alimentare ed espostiin fiera. La pubblicazione, stru-mento utile al visitatore per indivi-

LA STRATEGIA

“Saluto il successo di questa manifesta-zione di Rimini Fiera e il piacere di

vederla crescere con la presenza costantedegli operatori e delle imprese”, ha dettoDuccio Campagnoli, assessore regionalealle attività produttive, intervenendoall’Mse di Rimini. “Fra queste – ha sottoli-neato Campagnoli – quelle protagonistedel progetto Alto Adriatico, che è sfociatonella costituzione di un marchio che ne riu-nisce l’attività. Nel quadro dell’esperienzaavviata con il Consorzio Alto Adriatico, siinnesta il ragionamento che ora porta aoperare in termini di distretto di pesca e inparticolare quello che l’Unione Europea hadenominato Sub Area 17, più estesa, scen-dendo fino al Molise per l’Italia e aDubrovnik per la Croazia. Le basi gettatesono solide, la prospettiva è quella dicostruire una pesca responsabile, una flottamoderna e arrivare così a un equilibrio nellagestione delle risorse. All’Mse è nato il pro-getto pilota e ora, nello stesso luogo, vieneaccelerato il piano di gestione del Distrettodi Pesca, vista la mole di progetti svolti e leconoscenze acquisite”.Il marchio di qualità “Prodotto Certificatodell’Alto Adriatico” è un marchio collettivopredisposto dalla Regione Emilia-Romagnache, dal 2007, lo ha registrato a garanziadella qualità certificata del prodotto e vienerilasciato alle imprese della filiera itticaregionale. Questo progetto ha fatto nasce-

re il “Consorzio prodotti ittici dell’AltoAdriatico” che oggi raggruppa 33 imprese,che rappresentano circa l’80% del fattura-to di vendita del prodotto ittico del territo-rio. In base ai dati e le tendenze in atto c’èuna concreta possibilità di sviluppo del con-sumo del pesce dell’alto Adriatico e il pro-getto di qualità regionale “Prodotto certifi-cato dell’Alto Adriatico” va in questa dire-zione. C’è infatti una tendenza all’aumentodell’utilizzo del prodotto ittico, che a livellonazionale – e questo trend si rispecchiaanche in Emilia-Romagna – è passato dai21 chilogrammi pro capite del 2004 ai 30chili del 2007

Il distretto di pesca Alto Adriatico sta diventando una realtàDa Trieste a Dubrovnik, passando per la Riviera

duare e apprezzare gli ultimi lancidel mercato, si è presentata comeun’opportunità per l’espositore dicomunicare in maniera più capillarela propria proposta commerciale.Quest’anno ha anche debuttato il“Premio Innovazione”, studiato daRimini Fiera sia per dare un rico-noscimento al miglior nuovo pro-dotto presentato all’Mse 2009, siaper evidenziare le aziende espositi-ve che investono in ricerca, per aiu-tarle a promuovere le novità. Ilpremio è stato assegnato all’azien-da Chef Pronto service, per Aperi-tapas, uno spiedino di pesce dallapiccola grammatura che unisce latradizione spagnola al gusto roma-gnolo

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delle istituzioni è di sostenere la sfidaquotidiana degli imprenditori perrafforzare la competitività salvaguar-dando i livelli occupazionali. In que-sta fase le imprese hanno bisogno disicurezza nei flussi di credito e aiutosui mercati esteri: per questo stiamointervenendo con ancor maggioredeterminazione. Ma, al di là dellenostre iniziative che, stante la limita-tezza delle risorse non potranno esse-re risolutive, urgono interventi strut-turali a livello nazionale. La Cameranon ha nuove strategie. Continuere-mo a perseguire accordi istituzionalinel segno di quella coesione che con-sideriamo un valore a tutti gli effettiper i riscontri positivi che determinaa favore degli amministrati, cittadinio imprese. Del resto, questa linea,praticata da anni, è risultata appa-gante: in diverse circostanze le asso-ciazioni economiche si sono rivoltealla Camera fidandosi della sua faci-lità di rapporto con le altre istituzio-ni. Abbiamo sempre avuto un forteimpegno sul versante della sinergiacon le altre istituzioni del territoriononché con il sistema associativoSpesso, questa modalità di concepire

i rapporti e l’entusiasmo profusosono stati premiati dai risultati”. Quali sono le priorità al centro diquesto mandato?“Sono le stesse individuate da tempocon piccoli aggiornamenti. Le logi-che d’intervento sono state ispiratealla trasversalità, pur senza trascura-re le specificità economiche del terri-torio, alla sussidiarietà, erogandoservizi solo laddove il mercato non èin grado di offrirli, e alla informa-zione economica, così da fornire alleaziende quelle conoscenze indispen-sabili per accrescere la competitività.L’obiettivo principale resta quello diavvicinare sempre più la Camera alleimprese, facendo in modo che esse lariconoscano come interlocutore serio,

INTERVISTA

Lo attende una fase difficilecollegata ad una crisi glo-bale e profonda. Il mondoeconomico ferrarese si affi-

da ancora a Carlo Alberto Roncaratialla guida della Camera di Com-mercio di Ferrara.Presidente Roncarati, con quale spi-rito affronta questo nuovo mandato?

“Con animo sereno,gratificato per l’unani-mità con cui il Consigliomi ha riconfermato,segno di un apprezza-mento che non può chefarmi molto piacere. E’motivo di soddisfazionee di orgoglio, ed altresìstimolo ad un sempremaggiore impegno, cosìcome i tempi richiedono.

C’ è infatti anche un po’ di preoccu-pazione per la crisi che non risparmiaFerrara. Anzi, l’industria manifattu-riera ferrarese è tra le più esposte,come dimostrano i dati riguardantila cassa integrazione ordinaria estraordinaria relativi al quarto trime-stre 2008 ed il trend che prosegue nelprimo trimestre 2009. L'impegno

Terzo mandato per Carlo Alberto Roncarati, presidente della Cciaa di Ferrara

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"La coesionesoprattutto oggi

è un valoreper cittadinie imprese"

Un impegno a tutto campoper imprese e territorio

LA SCHEDA

Sono ventisette i membri del Consigliodella Camera di commercio di Ferrara,

l’organo di “direzione politica” composto, inrappresentanza dei settori economici da:Carlo Alberto Roncarati, Mauro Ferrari,Mauro Tonello (agricoltura), Marino Fortini,Paolo Govoni, Vittorio Mangolini, RaffaellaToselli, Giuseppe Vancini (artigianato), NicolaBarbieri, Marco Felloni, Gisella Ferri, ClaudioViganelli (industria), Gabriele Breveglieri,Nicola Castaldi, Davide Fiocchi, ValerioMiglioli (commercio), Riccardo Maiarelli,Roberto Marzola, Corradino Merli (servizialle imprese), Rino Ablondi, Antonio Di

Munno (turismo), Fabiano Benazzi (trasportie spedizioni), Mirco Dondi (cooperazione),Giovanni Rizzo (pesca), Marco Berti (creditoe assicurazioni), Paolo Baiamonte (organizza-zioni sindacali), Filippo Massari (associazionidi tutela dei consumatori).Il Consiglio ha eletto la Giunta camerale,l’organo esecutivo. Accanto al presidenteRoncarati, ne fanno parte Corradino Merli(che è stato nominato vice presidente),Mirco Dondi, Mauro Ferrari, DavideFiocchi, Valerio Miglioli, Giovanni Rizzo,Mauro Tonello, Giuseppe Vancini e ClaudioViganelli

La squadra di Largo Castello

MARZO 2009 41

capace ed affidabile. Una Cameracapace di rivelarsi come pubblicaamministrazione amica, quella chetutti, da utenti, vorremmo incontra-re: efficiente, efficace, attenta edisponibile. Un vero valore aggiuntoin grado di supportare lo sforzodelle imprese, che ogni giorno accet-tano con coraggio la sfida del mer-cato e sono chiamate ad essere sem-pre più produttive e competitive”. Su quali capisaldi la Camera diFerrara ha deciso di articolare gliinterventi più significativi?“Innanzitutto, favorire la ricerca e irapporti con l’Università e centri spe-cifici, non soltanto locali, perchè iltrasferimento verso le imprese delleacquisizioni tecnologiche non restiuna chimera. Poi, forte sostegno alcredito attraverso i Confidi, ai qualiviene ogni anno destinato oltre unquarto delle risorse disponibili per lapromozione economica. A loro favo-re è andato anche il recente interven-to straordinario da oltre 1 milione dieuro realizzato congiuntamente aProvincia e Comuni del territorio. Quindi, un’ attività di internaziona-

lizzazione ampia e mirata non sol-tanto alle fiere e alle missioni eco-nomiche, che rimangono importan-ti, ma anche ad un insieme di inizia-tive, assistenza e servizi alle impresecon esperti e tecnici specializzati alfine di scardinare il muro della diffi-denza che molte volte impedisce alleaziende di considerare l’eventualitàdi rivolgersi a mercati esteri. Questosistema, che abbiamo definito“esportare con metodo”, ha riscon-trato l’interesse di ICE, SACE,SIMEST e della stessa Regione Emi-lia-Romagna. Fino alla recente ini-ziativa "Porte Aperte all'Internazio-nalizzazione”.Al centro delle scelte strategichecamerali c’è la tecnologia. “Una grande attenzione è stata riser-vata a qualificare il servizio alleimprese. Abbiamo puntato sullasemplificazione e sull’ efficienza conmaggior rapidità. Così l’obiettivo difar circolare più velocemente leinformazioni e, nel contempo, utiliz-zare meno carta è stato raggiuntocon il passaggio alla telematica ditutti i servizi forniti che riguardano le

Per le iniziative di promozione economi-ca, la Camera di Commercio ha stanzia-

to nel bilancio 2009 oltre 3 milioni di euro,il 24,7% in più rispetto al precedente. Undato significativo come il fatto che l’Ente diLargo Castello incrementerà l’incidenza,rispetto alle entrate totali, delle attivitàdestinate alla promozione e allo sviluppo delterritorio. La percentuale, al 30,7% nel2008 (+ 5 punti) salirà nel 2009, al 36,8%.Per favorire l’accesso al credito delle impre-se ferraresi, la Camera di Commercio mettea disposizione un finanziamento di1.150.000 euro volto ad abbattere, in col-laborazione con i Consorzi e le Cooperativedi garanzia fidi, il costo del denaro per leattività correnti, nonché ad aumentare legaranzie e, con esse, le possibilità delleimprese di ottenere gli affidamenti dagliistituti di credito. Per il sostegno all’innova-zione ed alla realizzazione di progetti diricerca, realizzati in collaborazione con

l’Università, sono stati stanziati 689.000. A supporto del turismo e delle azioni dimarketing territoriale ci sono 398.000euro, da investire in particolare, nell’ambitodel Protocollo d’intesa con la Provincia diFerrara, su iniziative per la commercializza-zione del “prodotto turistico” ferrarese, laqualificazione dell’offerta e la valorizzazio-ne del marchio territoriale “Ferrara Terra eAcqua” e su manifestazioni di tradizione.Grande attenzione è riservata ai progettilegati agli scambi commerciali con l’estero:335.000 euro sono per l’internazionalizza-zione. Sono stati stanziati, inoltre, 25.000euro per la lotta all’abusivismo e alla con-traffazione commerciale, 45.000 euro perla promozione della conciliazione e dell’ar-bitrato. Infine, 130.000 euro, vanno a pro-getti di semplificazione amministrativa periniziative volte al supporto alle attività pro-mosse dai giovani imprenditori, e dalComitato per l’imprenditoria femminile

Oltre 3 milioni di euro: il 24,7% in più rispetto al bilancio precedenteUn bilancio a 360 gradi

società iscritte al Registro delleimprese”. L’innovazione è una parola che puòessere declinata in vario modo.“Insieme al forte impegno pervalorizzare le strutture indispensa-bili alla crescita del Sistema Ferrara– è il caso, ad esempio, dell’Uni-versità, di Ferrara Fiere, del ParcoScientifico per le TecnologieAgroindustriali – abbiamo ritenu-to che la tutela della prosperitàintellettuale dovesse essere incen-tivata. La Camera è inoltre sededell’Associazione per l’Innova-

LA STRATEGIA

Laureato in Scienze Agrarie, Carlo Alberto Roncarati, imprenditoreagricolo, è dal 1998 presidente della Camera di Commercio di Ferrara. Dal 1999 è anche vice presidente di Unioncamere Emilia-Romagna

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INTERVISTA

delle imprese attraverso il “passaggiogenerazionale”; favorisce, pagando-ne la gran parte del costo, l’assunzio-ne di giovani ricercatori presso leimprese in grado di utilizzare il knowhow che deriva dalle loro conoscen-ze scientifiche e molto altro ancora”.La Camera pone attenzione alleimprese femminili e a quelle social-mente responsabili.“C’è un occhio di riguardo che siestrinseca attraverso meccanismi pre-mianti di valutazione dei progetti pre-sentati dalle imprese “rosa” e, allo stes-so modo, per le imprese socialmenteresponsabili, che affrontano percorsietici e di certificazione, necessaria pre-condizione per quella “via alta” dellosviluppo che ci interessa promuovere”.Negli ultimi anni, la Camera haaumentato la collaborazione istitu-

zionale con Provincia e gli Enti terri-toriali.“Il turismo, per il quale la nostra terràè particolarmente vocata vista lanotevole diversificazione dell’offerta,è un banco di prova importante diquesta collaborazione (codificata nel2008 nel Protocollo d’Intesa con laProvincia per gli interventi nel setto-re), che già ha prodotto risultatiapprezzabili quali la condivisionedelle principali iniziative di promo-zione, l’utilizzo congiunto del logo“Ferrara Terra e Acqua”, il sostegnorivolto ad iniziative promosse daconsorzi di imprenditori, all’istituzio-ne di un forum on-line aperto a tuttigli operatori che è allo stesso tempomomento di confronto e di proposta,all’istituzione del servizio last-minuteche si esplica anche attraverso l’in-stallazione di specifici totem touchscreen nei punti strategici delle città;per non parlare della promozione delmarchio Isnart sulla qualità certificataper alberghi, ristoranti e campeggi”.L’agroalimentare è un’ eccellenzariconosciuta. “Pur alle prese con una crisi struttu-rale che in buona parte discendedalla limitata dimensione delleimprese, dalla loro incapacità dilavorare in gruppo e dall’invecchia-mento degli imprenditori, l’agroali-mentare continua ad essere un setto-re importante. Molti prodotti tipicipotrebbero conseguire i “sospirati”riconoscimento DOP e IGP. Moltealtre sono invece le eccellenze ingrado di accrescere l’appeal di un set-tore sinergico al turismo che fa levasu prodotti di grande qualità ingrado anche di apportare diffusibenefici nonostante dimensioni eco-nomiche non enormi. Ci sono poiprodotti che hanno anche la dimen-sione economica, fra questi la pera,su cui la Camera di Commercio hamolto insistito con l’obiettivo dicoordinare e aggregare fra loro glioperatori per raggiungere un mag-gior potere contrattuale e conseguen-ti soddisfazioni economiche. La con-sueta iniziativa del Piatto Estense,che ogni anno celebra un prodottotipico e nel 2009 sarà dedicato allasalama da sugo, non è che una tappadi un percorso promozionale moltoarticolato e ben lungi dall’essereesaurito”

zione che ha per scopo l’individua-zione del fabbisogno delle impreseper sottoporlo all’attenzione diUniversità e Centri di ricerca dovesollecitare risposte utilizzabili diretta-mente. Si è invertita una tendenzache invece vedeva prevalere le sceltedei ricercatori nell’individuare i filonida approfondire”. Il rapporto con l’Università di Ferra-ra va oltre la semplice collaborazione.“La Camera di commercio oltre a farparte del Comitato dei Sostenitoriche contribuiscono a promuovere laricerca con proprie risorse finanzia-rie, supporta diversi altri progetti.Fra questi spiccano i PIL (Progetti diInserimento Lavorativo) volti a favo-rire l’inserimento nelle imprese digiovani neo-laureati; studi e percorsinecessari per assicurare la continuità

LA STRATEGIA

Numerosi i progetti varati per il 2009dall’Associazione per l’Innovazione, il

Tavolo di lavoro permanente costituito daCamera di Commercio (che lo presiede),Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara,Università di Ferrara, Sipro, Ascom, Cna,Confartigianato, Confcooperative, Confeser-centi, Lega delle Cooperative e Unindustriaallo scopo di favorire sempre più l’incontrotra la domanda di innovazione espressa dalsistema delle imprese e le risposte messe incampo dal mondo della ricerca.Tra le attività previste: il sostegno alla rea-lizzazione di progetti di innovazione tecno-logica e organizzativa nei processi, nei pro-dotti, nei sistemi aziendali e interaziendali;un vademecum sui brevetti, al centro anchedella Giornata dell’innovazione in novem-bre; i Pomeriggi dell’innovazione, che, allapresenza di esperti del settore, contribui-ranno a far comprendere alle imprese

come, investendo su se stesse, possanomantenere un elevato grado di competiti-vità sul proprio mercato di riferimento; l’a-nalisi ed il monitoraggio dei fabbisogni edel potenziale tecnologico delle impreseferraresi. Rilevanti i contributi previsti per leimprese (complessivamente oltre 500.000euro) che investano in programmi di trasfe-rimento tecnologico (150.000 euro), adot-tino sistemi di qualità dei processi e dei pro-dotti e di marcatura CE (85.000 euro), can-didino progetti a valere sul ProgrammaOperativo Regionale (POR) FESR 2007-2013 Emilia-Romagna (100.000 euro),ottengano brevetti internazionali per inven-zioni industriali (30.000 euro), puntino aprocessi di aggregazione aziendale, crescitadimensionale e sviluppo delle filiere produt-tive (100.000 euro) o che attuino check upinformatico-gestionali destinati alla produ-zione su commessa (100.000 euro)

Oltre 500 mila euro di incentivi alle imprese ferraresiAssociazione per l’innovazione: il piano 2009

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cana alle t-shirt con i personaggi chedanno un'anima da fumetto adanguille e canocchie, bagnini e tra-svolatori in mongolfiera. L'obiettivo:attrarre l'attenzione delle famiglieper una vacanza a misura di bambi-no, che stuzzica la voglia d'avventu-ra e il piacere di andare alla scoper-ta di una natura ricca e comoda-mente pianeggiante come quella delParco del Delta del Po e delle vallicomacchiesi.“Le risorse turistiche del territorio –spiegano Wilma Dal Cin e SilviaMangiaracina del Servizio turisticodella Provincia – sono i 23 chilometridi spiagge ampie e sabbiose, i 147 sta-bilimenti balneari, un parco attrezza-to per percorsi in bicicletta e valli chesi possono attraversare in barca tra lereti dei pescatori e i fenicotteri”.Forti di un'operazione di marketingdegna di un prodotto dai grandinumeri, gli enti locali uniscono forzee proposte con quelle dell'Unione diProdotto Costa dell'Emilia-Roma-

gna e con un numero crescente dioperatori turistici privati dei lidi diComacchio. Da quest'anno le siner-gie si fanno ancora più forti con ilpatrocinio del Parco del Delta e ilprotocollo d'intesa che vede scenderein campo anche la Camera di com-mercio di Ferrara per la promozionedel turismo del territorio.Dietro gli occhioni sbarrati dellatimida vongola, il battage pubblicita-rio sfodera armi scafate: azioni di co-marketing in partnership con aziendecommerciali affermate (Huggies,

Un cervo che attraversa inbicicletta il Bosco dellaMesola e un fenicotterorosa pronto a tuffarsi con

il salvagente nel mare Adriatico.Sono questi alcuni degli originalitestimonial che a Ferrara si sonoinventati la Provincia e il Comunedi Comacchio per attrarre il turi-

smo familiare sui lidi,ma anche nel parconaturale e nelle valli.Tutto comincia nel 2005quando, anziché punta-re sul solito manifestoda mare e monti, la pro-mozione viene affidataagli animali del luogotrasformati in personag-gi da cartoon grazie alpennello di una disegna-

trice di libri per l'infanzia. Di anno inanno si sono aggiunti uno scrittoreper ragazzi, una compagnia teatrale euna serie di gadget giocosi e coloratiche vanno dalla tovaglietta all'ameri-

TURISMO

Una promozione basata sulla fantasia e sugli animali che popolano l’area

A Ferrara spiaggia e parcodiventano un fumettod

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Lidi, vallie parco naturale

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d'eccezione

Turismo all'aria aperta davvero accessibile per tutti. È questo l'o-biettivo di alcune strutture che aderiscono al progetto “Mare e

natura” nel Delta del Po e che ora sono state inserite tra quelle di“Village for All”, primo network italiano di campeggi e villaggi senzaostacoli. L'organizzazione no profit, che ha come obiettivo l'inclu-sione turistica e la promozione dell'attività sportiva per tutti, ha sti-lato infatti un elenco di strutture per vacanze all'aria aperta pren-dendo in esame barriere architettoniche e servizi accessibili, maanche formazione del personale per clienti dai bisogni speciali eattenzioni a problemi alimentari, come le allergie e le intolleranze.Una decina i villaggi che hanno passato l'esame, distribuiti tra le pro-vince di Brescia, Venezia, Ravenna e appunto Ferrara. Tra questi ulti-mi - con tanto di stelletta per il livello oro - c'è il Camping VillageFlorenz del Lido degli Scacchi, seguito dai Tre Moschettieri e dal vil-laggio turistico Park Gallanti del Lido di Pomposa. Un progettoimportante per portare avanti un'idea nuova di turismo responsabi-

le, sostenibile, etico e accessibile. Proprio in quest'ottica il villaggiodedicato alle vacanze all’aria aperta di Lido degli Scacchi ha poten-ziato un insieme di innovazioni che lo rendono ora luogo ideale divacanza per chi ha problemi di deambulazione. Dal 4 aprile e fino al4 ottobre potranno usufruire di case mobili accessoriate per le loroesigenze disabili, persone con bisogni speciali, anziani e famiglie conbambini. Sono 17 le case attrezzate per persone con disabilità,immerse nelle pineta affacciata sul mare. La spiaggia è raggiungibi-le con passerelle e una carrozzina per il mare. Il personale è forma-to per migliorare l'accessibilità e la qualità complessiva dell'offerta. Adisposizione dei clienti, inoltre, il market con vendita di prodotti perceliaci e per chi soffre di intolleranze alimentari come quella al latto-sio, due ristoranti con possibilità di menu specifici e consegna adomicilio, il bar, la zona mini club, un'area spettacoli, la spiaggia conservizio bar, una piscina e i blocchi di servizi con servizi igienici acces-sibili.

Alcune strutture di "Mare e natura" inserite in “Village for All”, network di villaggi senza ostacoli

Camping e spiagge accessibili

IL FOCUS

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Conad, Mondadori, EdizioniLapis e Cooperativa cartai), inser-zioni su riviste specializzate, ban-ner online, un sito internet accatti-vante (www.parcodeldelta.com) eun libretto promozionale distribuitotanto nelle fiere di settore quanto neicentri commerciali. A fianco di tuttociò l'anno scorso si è aggiunta lapubblicazione di un libro per ragazzi(“La casa del vento”, edizioni Lapis)in vendita tra gli scaffali per giovanilettori, la creazione di sagome di car-tone con l'anguilla sorridente e i suoiamici che vanno a decorare esercizicommerciali, il pronto soccorsopediatrico cittadino, la neonatologiae il reparto di pediatria, il kindergar-den e l'ospedale di Trento. Quest'autunno dalla storia è statatratta una rappresentazione teatrale(“Il viaggio di Alfonso”) in tournéetra scuole e biblioteche del territoriocon gli attori della compagnia “Le

Pagine in scena” dentro al costumeda anguilla, cervo, aviatore, fenicot-tero, vongola e canocchia. Insomma,la promozione punta sulla fantasia esulla promozione indiretta del terri-torio attraverso la personalità fumet-tistica degli animali che lo popolanoe delle figure professionali, che siergono così a protagonisti di simpa-tiche avventure.Ogni anno si aggiunge qualcosa. Ifunzionari pubblici lavorano fianco afianco con gli operatori cogliendoindicazioni e proposte da trasforma-re in strategie di marketing. Comequella della campagna 2009, che staper invadere le pagine di riviste permamme e bambini e di giornalini afumetti puntando un po' più sulmare. Da aprile entra infatti in scenail personaggio di Gino il bagnino,che affiancherà così il pilota di mon-golfiera Ercole e tutti gli altri perso-naggi, stavolta rigorosamente intenuta da spiaggia.Quello che non cambia è lo slogan .Anche quest'anno riviste per ragazzie giornali patinati punteranno sul“Mare e natura, un paradiso perfamiglie”. Verrà ripetuta l'inserzionedi due pagine pubblicitarie per seiuscite consecutive sul Giornalino deiragazzi: una pagina più giocosa eistruttiva si affianca a quella promo-zionale vera e propria. Un'operazio-ne che l'anno scorso – tra maggio egiugno – ha visto arrivare all'ufficioinformazioni di Ferrara 900 coupondi giovani lettori che chiedevano ilcatalogo sul Delta del Po e la t-shirtcon uno dei personaggi disegnati daMaria Sole Macchia. Notevole anchel'operazione fatta insieme al marchioHuggies: 15mila kit colorati distri-buiti a chi acquistava il prodotto intutta Italia e un migliaio di cartolineritornate per avere informazioni sulterritorio dove vivono il fenicotteroPiuma e Camilla l'anguilla.L'operazione ha un costo complessi-vo di 260mila euro, con l'Unioneregionale del Prodotto Costa che si facarico della fetta più cospicua(113mila euro); gli enti Provincia,Comune di Comacchio e Camera diCommercio di Ferrara che concorro-no in parti uguali a mettere insieme93mila euro, mentre i quindici ope-ratori privati stanziano i rimanenti54mila

IL FOCUS

La promozione all'estero

I personaggi colorati che promuovono il Deltadel Po come luogo ideale di vacanza per

famiglie si apprestano a conquistare anche ituristi di Germania e Francia e quelli di Olandae Danimarca. Abituata a percorrere ben 8milachilometri dalle valli di Comacchio per andare adepositare le sue uova fin nel Mar dei Sargassi,Camilla l'anguilla farà ora un viaggio al di làdelle Alpi per far pubblicità al territorio dove vive.Un inserto attacca-stacca con i personaggidisegnati da Maria Sole Macchia verrà inseritonei prossimi mesi sulla rivista tedesca dedicataalle famiglie e sul Journal de Miki francese, ver-sione francofona del nostro Topolino. Il librettopromozionale “Mare Natura: paradiso per fami-glie” verrà inoltre distribuito in Olanda sia con lapartecipazione alla fiera di Utrecht sia organiz-zando attività nei centri commerciali e facendoiniziative didattiche. Per la Danimarca è previstala partecipazione alla fiera di Herning e l'inviodel materiale degli operatori che aderiscono alprogetto

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ECONOMIA

Si chiama “Spendo meno. LaRegione Emilia-Romagna peri consumatori”, ed è l’iniziati-va che, dopo l'accordo per un

chilo di pane comune a 1 euro, allar-ga il pacchetto di opportunità d’ac-quisto a prezzi contenuti su altri ali-menti d’uso quotidiano (carne, pro-dotti da forno, ortofrutta) e consigliutili per gli acquisti. È quanto prevede l’accordo firmatotra Regione e associazioni di catego-ria della distribuzione commercialeal dettaglio e all’ingrosso e dell’arti-gianato. L’iniziativa, che entrerà aregime in primavera, ha l’obiettivodi difendere il potere d’acquisto deiconsumatori e, al tempo stesso,valorizzare i prodotti locali e la loroqualità per diffonderli sempre più. “Questo nuovo accordo - ricordal’assessore regionale al commercioGuido Pasi - è molto articolato, siaper la quantità di prodotti, sia perla platea ampia di associazioni cheaderiscono”. Un risultato importante, sottolineal’assessore, che mostra “la capacitàdi coesione, la volontà di cercareun’intesa in questa regione. Ilnostro impegno non finisce qui:continueremo a lavorare per crearenuovi tavoli e trovare nuovi ade-renti. E per rinnovare le intese,quando arrivano alla scadenza”.L’accordo (siglato da Confcom-mercio Emilia-Romagna, Confe-sercenti Emilia-Romagna, Feder-carni Emilia-Romagna, Fida, Fiesa,Fipe, Fiepet, Anva, Fiva, Fedagro-mercati-Acmo, Associazione pani-ficatori di Bologna, Accda, Ancd-Conad, Cna e ConfartigianatoEmilia-Romagna) prevede due pac-chetti: uno sui prezzi, l’altro perl’informazione sulle iniziative diconvenienza e la qualità dei pro-dotti locali. I punti vendita cheaderiscono verranno identificati daun apposito marchio.

Si allarga l’intesa per contenere i costi dei prodotti alimentari più diffusi

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Per quanto riguarda la carne, lemacellerie che partecipano a“Spesa amica” mettono in vendita,almeno nell’ultima settimana delmese, un pacco di prodotti di carneper famiglie, di qualità garantita, aun costo massimo di 10-15 eurocon uno sconto minimo del 10%sul prezzo normale di vendita.Aderiscono Confcommercio, Feder-carni, Cna. Altra iniziativa è“Carne in tavola”: l’impegno è adapplicare uno sconto (almeno inuna settimana del mese) dal 10 al20% sul prezzo di vendita su unoo più tipi di carne tra pollo, tacchi-no, bovino e suino. AderisconoConfcommercio, Federcarni, Cna.Per i prodotti da forno, ci sarà la“Settimana promozionale”. Per settegiorni al mese i panificatori artigianiche aderiscono metteranno in vendi-

ta un prodotto tipico locale a unprezzo scontato dal 10 al 20% suquello normale di vendita. Aderi-scono all’iniziativa Confcommer-cio, Associazione panificatori diBologna, Confartigianato e Cna.Invece con “Prezzi bloccati neiforni”, i panificatori aderenti s’im-pegnano a vendere tutti i tipi dipane e dei prodotti daforno fino al 30 aprile2009 allo stesso prez-zo di novembre 2008.Aderiscono Confereser-centi e Confartigianato.Prezzi bloccati anchenei bar aderenti aConfcommercio, Con-feresercenti e Confarti-gianato: nei pubbliciesercizi che partecipa-no all’iniziativa il listino prezzi delmese di novembre 2008 non verràmodificato fino al 30 giugno 2009. Con “Ortofrutta in offerta”, infine,i commercianti di Confcommercio eFedagromercati-Acmo si impegna-no a mantenere fisso il prezzo didue specie di prodotti di stagioneper un periodo minimo di un mese,rinnovabile. Perché l’accordo venga applicatocorrettamente, la Regione s’impe-gna a fare informazione per i citta-dini utilizzando tutti i mezzi adisposizione e a monitorare l’an-damento delle iniziative di “Spen-do meno”. Due le attività previste:“Consigli per gli acquisti”, campa-gna di comunicazione di livelloregionale a cura delle associazioniche aderiscono al progetto, cheogni mese approfondirà le temati-che relative a una fascia di alimen-ti. La seconda iniziativa è “Guidaall'ortofrutta di qualità”: nei puntivendita alimentari aderenti, verràdistribuito un opuscolo informati-vo dedicato ai consumatori, inun’ottica di qualità e risparmio

“Spendo meno” i prezzi in tempi di crisi

Difendere il potere d'acquistodei consumatorie valorizzare la qualità dei prodotti locali

Sopra, Guido Pasiassessore regionale al Commercio

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ECONOMIA

1 milione e 550mila euro per assi-stenza tecnica, progettazione, inno-vazione tecnologica e organizzativanelle piccole e medie imprese delcommercio e dei servizi. Altri contri-buti (1,3 milioni) andranno, in base aun’altra delibera di Giunta, alle 12cooperative di garanzia e di Consorzifidi della Regione Emilia-Romagnaper la promozione dell’associazioni-smo e della cooperazione creditizia.Disponibili 600mila euro per l’inte-grazione dei fondi rischi o del patri-monio di garanzia, e 700mila per laconcessione di contributi in contointeressi alle piccole e medie impresedel commercio, servizi e turismo. Dal 2001 la Regione ha concessooltre 55 milioni di contributi per pro-getti di valorizzazione commerciale;risorse che hanno coinvolto oltre6mila imprese generando investi-menti per 453 milioni. Ma come si sono mosse alcune città?La partnership privato/pubblico è lasoluzione scelta da Modena perriqualificare la fascia ferroviaria. Ilprogetto, realizzato dalla StuCambiaMo (società di trasformazio-ne urbana partecipata al 60% dalComune e dal 40% da Acer, l’Azien-da casa Emilia-Romagna) punta acreare le condizioni per attirare atti-vità “sane” in una zona a rischiodegrado. Il tutto con nuovi parcheg-gi, un centro per l’infanzia, un presi-

dio di Polizia municipale, la sededella Croce rossa, una scuola perattività psicomotorie, una sala poli-funzionale e residenze per studentiuniversitari. La riqualificazionedella zona attorno alla stazione fer-roviaria è una priorità anche perBologna (il piano è consultabile suwww.comune.bologna.it/psc). Latrasformazione interessa oltre 32ettari, di cui 13,5 organizzati a super-ficie edificata: il 70% destinata a resi-denza (circa 900 alloggi, di cui circa140 per edilizia sociale) e il resto a usidiversi con il vincolo del 10% perattrezzature collettive. A Piacenza, il Comune ha finanziatouna ricerca per verificare la possibi-lità di riqualificazione attraverso ilrecupero di aree inutilizzate o sottou-tilizzate per generare nuovi flussiciclo-pedonali attorno al centro sto-rico e all’antica via Francigena. A Forlì si punta alla creazione delcentro commerciale naturale alimen-tato da programmi annuali di pro-mozione, animazione ed eventi. Gliinterventi riguardano i conventi diSan Domenico e Sant’Agostino e letre piazze circostanti (destinati acompletare il polo museale), il cam-pus universitario, e il convento diSanta Maria della Ripa dove, estintol’uso militare, si insedieranno nuoveimprese integrate con abitazioni, ortiriqualificati e cortine edilizie ristrut-turate. Nella Rocca di Ravaldino e laCittadella, andranno residenze stu-dentesche e un parco urbano. Fidenza scommette sul riuso pro-duttivo delle aree ex Cip ed exCarbochimica, localizzate nel cen-tro urbano. Novellara (ReggioEmilia) ha trasformato una fabbri-ca dismessa in palasport multifun-zionale riqualificando una zonasprovvista di servizi pubblici men-tre un nuovo centro urbano natura-le è nato attorno all’ex-ospedalerecuperato

In arrivo risorse per i “centricommerciali naturali”. La Regio-ne Emilia-Romagna ha messo incampo circa 7,5 milioni per la

loro riqualificazione e per l’innova-zione delle piccole e medie impresedel commercio e dei servizi.Contributi che produrranno un inve-stimento complessivo di quasi 48

milioni. Una confermadel fatto che il recuperourbano punta semprepiù sui centri commer-ciali naturali in un’otti-ca di salvaguardia deltessuto economico esociale delle città.

“Una rete diffusa dicommercio rafforza ilruolo di aggregazione

sociale e di identificazione collettivacon i diversi ambiti cittadini. Il com-mercio migliora la qualità dei luoghi,ma si sviluppa solo se è assicurato unbuon livello qualitativo dell’ambien-te”, sottolinea Guido Pasi, assessoreregionale al turismo e al commercio.Mantenere vitale il tessuto cittadinoe la qualità di vita dei residentidiventa quindi il criterio guida dellapianificazione territoriale. Attraverso una delibera di Giuntasono stati così concessi alle Province5,9 milioni per interventi locali fina-lizzati alla promozione e all’attiva-zione di centri commerciali naturali e

L’Emilia-Romagna punta sui “centri commerciali naturali”

In campo risorse per 7,5 milioni di eurod

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I contributiprodurrannoinvestimenti

per quasi48 milioni di euro

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50 MARZO 2009

EVENTI

tinua Stefanini - è anche una crisiculturale: in questi anni si sono favo-riti l'individualismo, l'egoismo, ilconsumismo spinto, e questi com-portamenti sono entrati nella cultu-ra dei cittadini”.A questo proposito non usa mezzitermini il segretario confederale dellaCgil, Agostino Megale, intervenutoanch’egli al convegno organizzatosul tema nelle scorse settimane da

Impronta etica: le imprese aderentiall’associazione devono “fare sulserio”, spiega il sindacalista. “Laresponsabilità sociale non può esseresolo una questione di marketing e diimmagine. La Lehmann Brothers(ovvero una delle prime società inter-nazionali a fallire per la crisi) era uncampione di responsabilità sociale,ma allo stesso tempo agiva in manie-ra decisamente poco etica sul merca-to”. Insomma i valori della responsa-bilità sociale non possono essere soloun fiore all'occhiello delle imprese,ma devono essere tradotti in fatticoncreti. “Penso - precisa Megale -alla parità salariale per le donne eall'integrazione dei lavoratori stra-nieri, prima che succedano anche danoi proteste come quelle degli operaiinglesi contro quelli italiani”.Questa crisi “non va considerata solocome tale - commenta Ernesto Olive-ro, fondatore del Sermig-Arsenaledella pace, l'organizzazione torineseche dal 1964 si batte per la pace e lagiustizia nel mondo - ma comeun'opportunità per recuperare valorie ideali che abbiamo accantonato”. Iltimore, però, è che proprio i principidella responsabilità sociale sianosacrificati sull'altare della crisi,“mentre qui stiamo parlando diqualcosa di strategico - aggiungeStefanini - di qualcosa che funziona eche già oggi è possibile fare”. Il pre-sidente di Impronta etica si riferiscealle buone prassi portate avanti dalleimprese socie di Impronta etica. Dalsupporto dato da Unipol a Libera,l'associazione che si batte contro lamafia, al progetto di educazione ali-mentare portato avanti da Nordico-nad; dall'ethical banking di Emilban-ca al progetto di incontro fra anzianie badanti creato da Obiettivo lavoro,le 24 imprese di Impronta etica, con-clude Stefanini, “hanno dato il via acircoli virtuosi innovativi, ma soprat-tutto efficaci”

Un nuovo patto sociale peruscire dalla crisi economi-ca. È la proposta diImpronta etica, l'associa-

zione di imprese nata nel 2001 perpromuovere la responsabilità socialee che oggi è alle prese con la ricercadi teorie economiche ed esempi dibuone prassi che sappiano dare ripo-

ste alla crisi globale inatto. Per trovarle, “dob-biamo anzitutto usciredall'autoreferenzialità -spiega Pierluigi Stefani-ni, presidente dell'asso-ciazione e di Unipol - elavorare insieme alle isti-tuzioni, ai sindacati,all’università, alla societàcivile”.Per promuovere una

cultura imprenditoriale (e non solo)attenta alla persona e all'ambiente,Impronta etica lancia quindi i “cir-coli della responsabilità sociale”,una rete che lavori in modo condivi-so per migliorare la qualità della vitaindividuale e collettiva. “Perché lacrisi che stiamo attraversando - con-

La responsabilità sociale come risposta positiva per affrontare la crisi in atto

Quando l’impresalascia un’Impronta eticad

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Una nuovarete di circoli

attentaalla persona

e all’ambiente

Legacoop regionale lancia l'allarme crisied invita le imprese a salvaguardare l'oc-

cupazione anche attraverso forme di solida-rietà interna, come quella messa in campodai manager di Camst, che hanno accanto-nato il 10% del loro stipendio in un fondoper i lavoratori in difficoltà. Secondo le valu-tazioni del direttivo regionale di Legacoop,“il ricorso agli ammortizzatori sociali daparte delle imprese cooperative dell'Emilia-Romagna, pur non essendo al momentosignificativo, è destinato ad aumentare,come per il resto delle imprese”. Dunque,

occorre “salvaguardare capacità produttive,professionali e occupazione", soprattuttonei settori “più esposti”, come logistica eservizi a merci e persone, "anche con formedi solidarietà interna”. Insomma, “il concor -so coordinato degli strumenti finanziariinterni a disposizione delle cooperative, l'a-zione sul sistema del credito alle imprese svi-luppata dalle autorità pubbliche, l'interventodella strumentazione finanziaria pubblica dilivello regionale e locale debbono sostenerele imprese nella loro attività tanto più in que-sti gravi momenti”

Solidarietà interna per battere la disoccupazioneL’esempio di Camst contro la recessione

IL CASO

Pierluigi Stefaninipresidente

dell’associazioneImpronta etica

e di Unipol

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52 MARZO 2009

AZIENDE

colato e nel 2007-2008 la menzionespeciale della Compagnia del ciocco-lato. Intanto il piccolo laboratorioaperto nella campagna alle porte diFerrara (Cocomaro di Focomorto) siamplia fino a trovarsi, nel corso del2008, a produrre un quarto di cioc-colatini e tavolette in più rispetto

all’anno precedente (+ 26%). Così,dalla fine del 2008, la società Rizzatidecide di investire e allestisce unlaboratorio di 600 metri quadratinella zona artigianale di Ferrara, invia Virginia Woolf 16. Qui uno spac-cio aperto al pubblico va ad affianca-re la vendita diretta nella Bottega delcioccolato, il negozio aperto nel2006 in pieno centro storico.“Tutto comincia – racconta il mae-stro cioccolataio Franco Rizzati –come una sperimentazione dettatada una grande passione”. È il 1997quando lui, ventenne, si inventa iprimi cioccolatini. Lo fa nelle pausedi lavoro, all’interno del ristorantedei fratelli, dove lui fa servizio insala. Finito il lavoro ai tavoli, si ritirain cucina per rilassarsi inventandosiil modo di racchiudere in uno scrignodi zucchero la birra doppio malto delmicroproduttore cuneese Baladin. Inquesto modo crea il cioccolatino allabirra, che resta uno dei pezzi fortidell’Offelleria, ma anche la prima

Un laboratorio di cioccolatoche ogni anno produceoltre una ventina di ton-nellate di tavolette, prali-

ne, cremini, torte tenerine fondenti,frutta di stagione candita, dragès cheracchiudono i semi e i frutti più diver-si, palline, uova di cioccolata. E poitazzine e cucchiaini in puro cioccola-

to per accogliere dessertda gustare fino all’ulti-ma briciola del conteni-tore. Una produzione,insomma, all’insegnadella golosità e così raf-finata da riuscire acompetere con realtà diantiche tradizioni comequelle piemontesi etoscane.

Perché l’Offelleria Rizzati, avviatanel 2002 in un piccolo laboratoriodella provincia di Ferrara, pianpiano si è guadagnata un posto traquelli per intenditori, con una pre-senza costante all’interno del Salonedel gusto di Torino e richieste dei piùselezionati ristoranti, gastronomi erivenditori di tutt’Italia. Nella stagione 2006-2007 arriva ilpremio come miglior emergenteeuropeo della Compagnia del cioc-

Dalla sperimentazione per svago alla produzione artigianale

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La fabbrica di cioccolatoche parla ferrarese

Nata nel 2002come laboratorio

nel 2008 ha aumentatoil fatturato del 26%

rispetto al 2007

I PROGETTI

Ciocco-chioschi da inserire tra i punti diristoro degli acqua-parchi, sul modello di

quello lanciato quest’estate dentro alVillaggio della salute di Castel San PietroTerme (Bologna). È uno dei progetti di espan-sione al di fuori del territorio ferrarese chel’Offelleria Rizzati sta portando avanti peroffrire i propri prodotti di raffinata pasticceriain un ambito diverso, sempre nel segno dellaqualità. In questo caso il dolce di punta esti-

vo sarà la granita al cioccolato, che verràaffiancata al panino con il cremino e alla tortaTenerina accompagnata da un gelato al cioc-colato. Ancora da definire la mappa dei cioc-co-chioschi di prossima apertura, che siaffiancheranno a un paio di nuovi negoziRizzati da aprire sul territorio regionale, sulmodello della Bottega del cioccolato che l’a-zienda gestisce direttamente con un negozioa Ferrara e uno a Treviso.

I progetti di espansione dell'Offelleria RizzatiAll'acqua parco gustando cioccolata

MARZO 2009 53

favetta di cioccolato fondente.All’inizio i prodotti di quelle pause dilavoro vengono offerti alla clienteladel ristorante. Poi la risposta entusia-stica degli avventori induce a concen-trasi di più su questa produzione: ini-zia la vendita al banco delle primeconfezioni. Il consenso del pubblico e– ci tiene a sottolineare Franco – ilforte sostegno dei suoi fratelli (Marcoe Massimo Rizzati) insieme ai duesoci Marco Boni e Mirco Raimondilo spingono a puntare di più sul lavo-ro dell’offelleria. Viene così aperto ilprimo laboratorio di cioccolato, aCocomaro di Focomorto, pochi chi-lometri fuori dalle mura cittadine. Diquesti ultimi mesi il salto nell’unicogrande laboratorio. Il tutto a tempe-rature stabili (tra i 16 e i 18 gradi),con macchinari in grado di creareun’atmosfera protetta che consenteai prodotti scadenze più lunghe senzaaggiunta di conservanti.Dopo aver conquistato la propriacittà e provincia e avere esteso nel-

IL PRODOTTO

La ricerca e l’innovazione si fanno spa-zio sui banchi del laboratorio artigia-

nale Rizzati. L’obiettivo è quello di mante-nere la qualità, ma anche la durata deiprodotti nel tempo senza ricorrere adaggiunte di conservanti. Un obiettivomirato in particolar modo a portare laTorta Tenerina a una conservazione lungafavorendo anche la possibilità di commer-cializzarla in Italia e all’estero. La tortafondente è uno dei prodotti di maggioreriscontro dell’Offelleria Rizzati, che ripro-pone questo dolce a base di cioccolatoche fa parte della tradizione culinaria fer-rarese da almeno un secolo. Fragrante econ un ripieno fondente amaro che rendela parte interna morbida sotto alla crosta,la Torta Tenerina è un prodotto tipico, lacui fama non ha però finora oltrepassatoi confini provinciali. “Uno dei problemi èquello della freschezza – spiega il maestrocioccolataio Rizzati - perché la particolaremiscela di ingredienti non consente unadurata superiore ad alcuni giorni”. Perquesto il laboratorio artigianale ferrareseha avviato già dal 2001 un progetto distudi insieme con l’Università di Piacenza

per riuscire ad allungare i tempi di mante-nimento del prodotto senza addittivi.Pian piano la scadenza della TortaTenerina è stata così prolungata; nel 2007si è arrivati al traguardo di un anno diconservazione. Il segreto? “Il problemadella conservazione – spiega Rizzati – èlegato alla formazione di muffe, che sicreano a causa della presenza di acqua”.Così pian piano dagli ingredienti è stataeliminata tutta la componente acquosaagendo in particolare sul burro. E poi si èintervenuti sul confezionamento, conl’acquisto di un macchinario che eliminal’aria dalla confezione creando un’atmo-sfera protetta, composta da una misceladi azoto e anidride carbonica. A favorirel'offerta di un dolce sempre fragrante c’èanche la confezione in monoporzione da60 grammi, che – per rispondere allediverse esigenze - si affianca a quella daquattro porzioni (150 grammi) e alla tortagrande tradizionale (650 grammi). Ultimascelta: l’eliminazione completa della fari-na dalla torta, che si presta così ad esseregustata anche da chi soffre di intolleranzaal glutine, come i celiaci

Prolungata fino a un anno la scadenza della torta "Tenerina"

Innovare per conservare. Senza additivi

l’ultimo anno il ramo della distribu-zione in tutt'Italia, Rizzati ora siappresta a sbarcare fuori dai confininazionali. “Il grande mercato dell’e-nogastronomia Eataly, – dice Rizzati:ha inserito tra i prodotti da esporta-re in Giappone anche il nostro cioc-colatino alla birra, la favetta e latorta tenerina”– . E mentre i cittadi-ni di Tokyo si apprestano ad gustarepraline e cioccolatini, a Ferrara arri-vano materie prime di qualità, sceltecon cura nei più lontani angoli dellaterra, soprattutto Sudamerica e Africa. La zucca della campagna argillosaemiliana viene invece trasformata inuna confettura per farcire minuscolecoppette di cioccolato amaro, legiuggiole vengono candite insiemecon i chinotti, le arance, i cedri, ipompelmi rosa, ma anche con leciliegie, le olive e la ricotta. Quantoresta sotto alla buccia candita

viene usato per confetture, cheandranno a farcire alcune delle 80varietà di praline. Poi ci sono i pro-dotti realizzati su commissione.Molti, ad esempio, i distillatori diliquori, whisky o grappe che voglio-no avere un cioccolatino con den-tro il loro prodotto, ma anche letavolette calibrate su richiesta delrivenditore che vuole offrire al pro-prio cliente qualcosa di speciale.Così l’Offelleria miscela e assem-bla, separa e confeziona con novedipendenti che sono andati adaffiancare i tre fratelli Rizzati perriuscire a gestire la produzione e lavendita, mentre gli altri due soci sioccupano del ristorante Max, nelcuore di Ferrara. Con la cioccolatache si fa messaggera nel mondo diun’eccellenza della gastronomialocale, resa esportabile grazie a tec-niche innovative

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Inserto pubbliredazionale

SPECIALE TRASPORTI

L’organizzazione, gli aspetti relazionali tra personale eutenza, il costo ed il comfort del viaggio e l’attenzio-ne al cliente ed ancora, l’evoluzione tecnologica, il

livello di affollamento dei mezzi: sono tanti, crescenti e tuttiimportanti gli aspetti necessari per costruire un’ efficienterete di servizi di trasporto urbano ed extraurbano. Con i nuovi Accordi di programma, la Regione Emilia-Romagna ha aumentato le risorse destinate al funziona-mento del trasporto pubblico locale nei nove bacini territo-riali all’interno di una politica per lo sviluppo della mobilità

collettiva che punta all’incremento di nuovi servizi autofilo-viari, della percorrenza dei bus, ad investimenti per un’ef-fettiva “attrattività” del trasporto pubblico, all’integrazionemodale e tariffaria, alla complementarietà fra autolinee eservizi ferroviari, allo snellimento del flusso del trafficourbano, alla tariffazione integrata.In questo scenario in evoluzione, anche in Emilia-Romagna,si distinguono alcune realtà di notevole professionalità, chehanno saputo rispondere alle esigenze ed interpretare consuccesso le sfide del mercato.

Il settore dei trasporti rappresenta un elemento strategico nello sviluppo per la capacità di saper fornire servizi efficienti ed efficaci ad un territorio

in crescita e trasformazione verso uno sviluppo equilibrato.

Mobiltà al servizio di cittadini e territorio

SACA, una cooperativa leader nel trasporto persone

LDal 1972, la Cooperativa bolognese SACA cerca ed offre allaclientela le risposte più appropriate in tema di mobilità, coniu-

gando l’attenzione artigianale frutto della professionalità dei sociall’organizzazione imprenditoriale della struttura.“Ora che la crisi inizia a farsi sentire pesantemente – afferma ilpresidente Daniele Passini - si sente spesso fare riferimento albisogno di una maggiore flessibilità, alla necessità di offrire qua-lità più elevata o di implementare gli investimenti sviluppandosistemi innovativi. L’azione della cooperativa unisce imprendito-rialità e valori: un modello fondato sulla partecipazione demo-cratica della gestione aziendale, dove i soci hanno pari dignità epossono influenzare l’andamento e i risultati della cooperativastessa; questa è la nostra risposta vincente all’esasperazione dellafinanza creativa e dell’economia di carta. Rimanere radicati sul territorio – aggiunge Passini - ci permettedi seguire e allinearci in tempi brevi alle esigenze del mercato.Saca è una struttura che si può vantare di svolgere il maggiornumero di chilometri di trasporto pubblico in sub - affidamentoe di collaborare con le Pubbliche Amministrazioni nell’offrire aicittadini un servizio ottimale. Siamo pronti – conclude Passini,personaggio di spicco del mondo Confcooperative- a trovaresoluzioni nuove per continuare la nostra azione portando perso-ne, intese nella loro interezza, nel mondo del lavoro”.

Saca è una struttura policentrica checopre gran parte delle esi-

genze di mobilità.La Cooperativa è parti-ta dal settore NoleggioAuto con conducente(ha uffici a Bologna,a Modena e ReggioEmilia) dove ha una

clientela fidelizzata nel tempo e dove la qualità del servizio, laprofessionalità, la serietà, la precisione sia della CentraleOperativa che degli autisti sono punti di riferimento per un’of-ferta personalizzata. Nel noleggio Autobus, Saca si caratterizzanell’affiancare alla professionalità dei soci la ricerca della massi-ma sicurezza dei trasporti: nel 2008 sono stati organizzati alcuniincontri aperti alla clientela con dirigenti della Polizia Stradale etecnici di scuole guide per illustrare le normative vigenti in temadi tempi di guida e riposo degli autisti.Il trasporto merci fino a 35 quintali, sempre orientato alle politi-che ambientali, ha visto Saca dotarsi di alcuni mezzi elettrici persvolgere servizi nel centro storico della città, e ha aperto unasezione specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali non peri-colosi. Infine, nel settore delle Linee in sub concessione, tra i pro-getti futuri, Saca punta a partecipare in maniera attiva alla priva-tizzazione delle Aziende Pubbliche, attraverso l’esperienza acqui-sita in questi ultimi dieci anni di comune operatività.

Una panoramica dei mezzi della Saca

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SPECIALE TRASPORTIInserto pubbliredazionale

ATM di Ravenna, pioniera nell’uso del metano per l’alimen-tazione degli autobus, sta sperimentando ora l’utilizzo di

una miscela di idrogeno e metano. I primi test (con percentualicrescenti di idrogeno, fino al 20%) si sono svolti presso i labora-tori Enea di Casaccia. La sperimentazione è stata effettuata su unautobus da 8 metri prodotto dalla Breda Menarini con motoreMercedes, omologato a metano e acquistato con un contributospecifico assegnato dalla Regione. Dai primi dati la sperimenta-zione promette buoni risultati, sia sul versante tecnico cheambientale.La positività dell’utilizzo di una miscela idrogeno e metano con-siste in due aspetti: la possibilità di utilizzare la miscela non modi-ficando le attuali motorizzazioni a metano (a differenza dell’usodel solo idrogeno) e il beneficio in termini di inquinanti, prossimial valore zero. Inoltre la miscela idrogeno metano appare più“performante”. Da qui lo slogan di ATM a presentazione delprogetto: “dài dé gas”, in dialetto romagnolo ma intelleggibile inambito europeo, per significare più efficienza e nel contempodifesa dell’ambiente. Se l’iter della sperimentazione e della suc-cessiva omologazione avrà successo, l’esperienza potrà coinvol-gere non solo il trasporto pubblico ma anche privato, a partire dalparco auto, numeroso in Emilia-Romagna, già alimentato ametano. Anche sul versante del rifornimento dei mezzi sarebbe-ro possibili soluzioni fattibili e vantaggiose: ATM collabora con laMarino Rosetti SpA, nota impresa ravennate operante nell’off-shore, che ha predisposto un modulo per la produzione “espres-so” di idrogeno da biomasse, facilmente collocabile nelle aree didistribuzione carburante.

L’iniziativa, per giungere ad un utilizzo su strada di mezzi alimen-tati a idrometano, sta proseguendo grazie al progetto MhyBus,finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito di Life+, rivolto aprogetti tecnologici per la qualità ambientale. Alla definizione delprogetto MhyBus hanno collaborato la Regione Emilia-Romagna, Aster, Enea ed ATM.La proposta è stata approvata in ambito europeo in quanto rite-nuta fortemente innovativa in tema di riduzione dell’inquina-mento atmosferico. MhyBus, che avrà una durata di 36 mesi, haun budget di spesa di 1.253.159 euro ripartiti tra i partner secon-do il rispettivo livello di coinvolgimento, con un finanziamentodel 50% della spesa.L’obiettivo finale è l’utilizzo della miscela idrogeno e metano nelnormale servizio di trasporto pubblico e la progressiva conversio-ne di tutta la flotta ATM, con una significativa riduzione delleemissioni inquinanti.

Atm Ravenna prova l’idrometano, “Dài de’ gas” efficienza + ecologia

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Si veste di blu il consorzio lughese Coerbusche mette in strada “Coer in auto”, una

nuova società di noleggio che estende in pra-tica al servizio autobus il servizio di minibus, diauto privata con conducente e di mezzi per iltrasporto merci, per collegare piccoli e grandicentri, favorendo la mobilità.“Coer in Auto” nasce dall’esperienza diCoerbus, il consorzio nato nel 1992 dall’incon-tro di una decina di operatori, che si è consoli-dato nel settore ed oggi presenta un patrimo-nio di 14 milioni di clienti, 100 imprese, 600addetti, 500 automezzi, con un fatturato dioltre 50 milioni di euro.I numeri di “Coer in Auto”, società che si col-lega e sviluppa l’operatività di Coerbus in un

settore specifico, sono di rilievo: 27 impreseaderenti, 26 mila euro di capitale sociale, 160automezzi a disposizione di cui: 90 auto, 50minibus e 20 furgoni merci. Il consorzio hasede a Lugo, ma opera in un’area vasta concopertura del territorio romagnolo e oltre:lungo l’asse della via Emilia, da Castel SanPietro Terme a Cattolica, nel lughese, nelleprovince di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini persoddisfare richieste individuali, di gruppo, diimprese ed istituzioni. Il target di riferimentodel servizio è molto vario: oltre ad enti localicome Comuni, Province, Comunità Montane,il servizio si rivolge alle istituzioni pubblicheInps, Inail, Ausl, Hera, al mondo bancario, allegrandi aziende private ed assicura trasferimen-

ti ad aeroporti, alle località turistiche, oltre adesigenze particolari come cerimonie, trasportovip ma anche trasporto merci in centri abitati.L’impegno di Coer in Auto si estende anche alsociale: è previsto anche il servizio di trasportodi persone diversamente abili.“In un momento di crisi generale – diceStefano Blè, presidente di Coer.in Auto - ilCoerbus ha avuto il coraggio di investire in unanuova società”. L’obiettivo è di riorganizzare attraverso l’aggre-gazione di ditte in un unico contenitore perdare risposte più efficaci ai cittadini ed alle isti-tuzioni locali.“Siamo all’inizio di un percorso – precisa Blè -Si dovrà investire in promozione, saranno defi-nite tariffe omogenee per tutti i territori e lapercentuale per le spese consortili. La gestione,l’amministrazione e l’organizzazione sarà svol-ta dal Coerbus e curata per area geografica.Infine dovranno essere valutate possibilialleanze”.

Parata di “auto blu” di Coer in auto all’esterno del Municipio di Lugo dove è stata presentata la nuova società

Società di noleggio con auto blu del consorzio Coerbus

SPECIALE TRASPORTIInserto pubbliredazionale

L’aeroporto di Forlì si confermascalo di primo piano nel panorama

del traffico aereo nazionale ed inter-nazionale, dimostrando di poter farfronte ad importanti flussi di traffico(dai 45.933 passeggeri del 2000 ai778.881 di fine 2008).

Seaf S.p.A., società di gestione dell’ae-roporto, da gennaio 2001 ad agosto2008 ha investito sullo scalo forliveseoltre 16 milioni di euro, realizzandonumerosi interventi di ristrutturazionesia nel settore dell’accoglienza del pas-seggero che in quello tecnico-operati-vo (pista e tecnologie) con prioritàmassima alla sicurezza del volo.Ulteriori interventi, già programmatiper la primavera, interesseranno l’a-rea check-in e quelle dedicate aglispazi commerciali, che verrannoampliati per meglio soddisfare lerichieste dell’utenza ed aumentare lapercezione sul livello di comfort inaerostazione. Dal 29 marzo sono operative 15nuove rotte Wind Jet e Wizz Air checollegano Forlì con tutta l’Europa; èl’inizio di un programma di voli nazio-nali e internazionali che dall’Aeropor-to “Luigi Ridolfi” porteranno a Caglia-ri, Napoli e Lampedusa (oltre alle giàconsolidate Catania e Palermo) per

quanto concerne il territorio naziona-le, ad Amsterdam, Praga, Parigi,Berlino, Cracovia, Bruxelles, Barcello-na, Timisoara, Riga, Varsavia, Katowi-ce e Cluj, per quanto riguarda l’Euro-pa. A questi, vanno aggiunti i collega-menti già attivi da Forlì con Copenha-gen, Odense, Bucarest, Tirana, SanPietroburgo, Kiev, Mosca, Ivano-Frankovsk, Rostov e Samara. Tutti ivoli saranno sugli aeroporti principalidelle città di destinazione.Wind Jet, in particolare, con l’apertu-ra a Forlì della sua terza base operati-va ha fatto del “Ridolfi” il proprioHub Adriatico: sui siti web dell’aero-porto forliairport.com e flyonline.it oattraverso il call center dedicato 199804 804 è possibile acquistare ibiglietti per le nuove destinazioni aprezzi di lancio. Ulteriori sconti si pos-sono ottenere iscrivendosi al ClubSEAF, che informa i propri passeggerisulle offerte in corso attraverso new-sletters mensili.

Aeroporto di Forlì: passeggeri in crescita, nuove rotte e orizzonti

Fer: al via una nuova fase per le Ferrovie Emilia-Romagna

Si occupa di trasporto per le persone, per le imprese e per ilterritorio: si chiama FER (Ferrovie Emilia-Romagna ) ha più

di 800 dipendenti, 340 Km di rete propria e un piano di inve-stimenti in materiale rotabile e in infrastrutture per oltre 400milioni di euro. In realtà FER ha già alcuni anni di vita, ma ècome se fosse nata un’altra volta. Infatti, negli ultimi tempi èmaturato un processo di accorpamento di tutti i rami ferrovia-ri non RFI presenti nella nostra regione che sono confluiti den-tro la FER. Il riferimento è alla Modena -Sassuolo della ATCMdi Modena, ai rami ferroviari della Act di Reggio Emilia e dellaCasalecchio-Vignola dell’Atc di Bologna.Queste realtà, insieme alle ex Ferrovie Padane, alla Suzzara–Ferrara, alla Bologna-Portomaggiore e alla Parma-Suzzaradelle ex Ferrovie Venete costituiscono oggi un’unica impresaferroviaria regionale al posto delle sette che esistevano menodi 10 anni fa. Ogni giorno FER si trova ad organizzare più di430 treni di cui circa 50 merci. Oltre alle proprie linee gestisce,con il tramite del Consorzio Trasporti Integrati, servizi sullarete RFI per oltre 1.600.000 treni/km. Complessivamente,sommando rete regionale e nazionale nel bacino dell’Emilia-Romagna, la FER produce quasi il 25% dei servizi passeggeri.Per quanto riguarda il servizio merci, la società ha realizzatonel 2008, circa 900.000 treni /km. FER sviluppa anche unadivisione di trasporto su gomma, sia per il TPL che per il noleg-gio, con una produzione complessiva di più di 3.500.000 bus/km. Da ultimo FER divisione gomma si è aggiudicata con altripartner (la francese Ratp, Nuova Mobilità e CTT) la gara perl’aquisizione del 49% della Atcm di Modena. FER sta lavoran-do per rinnovare completamente nei prossimi tre anni il pro-

prio patrimonio di materiale rotabile e per adeguare tutta la suarete infrastrutturale con le più moderne tecnologie disponibilisul mercato. In particolare, ha in corso l’acquisizione di 10 con-vogli con locomotori E464 e carrozze a due piani e di due nuovilocomotori merci. Allo stesso tempo è già partita una nuovagara per l’acquisizione di 12 nuovi elettrotreni da utilizzare peri servizi regionali e metropolitani e la ristrutturazione del mate-riale esistente. L’investimento così definito supera i 200 milionidi euro. Una cifra analoga è prevista per il piano di riadegua-mento tecnologico e potenziamento della rete (Centrale diControllo unica, sistemi di sicurezza, proseguimento elettrifica-zione della rete ect. ). Per tutto questo, si può dire che è comese la FER fosse nata una seconda volta.

Treno a due piani di Fer

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Un’immagine dell’aereoporto di Forlì

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AIUTI DI STATO: AUTORIZZATA LA MODIFICA AL REGIME ITALIANODI RICAPITALIZZAZIONE DEGLI ISTITUTI DI CREDITO La Commissione europea ha accettato alcu-ne modifiche del regime italiano di ricapita-lizzazione approvato il 23 dicembre 2008. Lamodifica principale al regime precedente èl'introduzione di un’opzione di remunerazio-ne alternativa con un coupon iniziale più ele-vato ed un livello annuo del coupon più altofino al 2014 in cambio di un prezzo di riscat-to inferiore fissato al valore nominale fino algiugno 2013. È inoltre prevista la possibilitàche lo Stato partecipi alle ricapitalizzazioniqualora vi sia una partecipazione di investi-tori privati pari ad almeno il 30% ed a paritàdi condizioni rispetto a questi. Il regime pre-vede l’obbligo di presentare relazioni allaCommissione per garantire un opportunocontrollo delle misure. La Commissione hariconosciuto il regime modificato relativo agliapporti di capitale come strumento adegua-to, necessario e proporzionato per ristabilirela fiducia dei mercati finanziari e per con-

sentire alle banche italiane di continuare agarantire il credito. Rif.:http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/09/302&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en

INTERNET AD ALTA VELOCITÀ PER RILANCIARE LE REGIONI RURALISecondo la Commissione europea un ade-guato accesso a Internet contribuisce a dimi-nuire l’isolamento e ad aumentare la com-petitività di aziende agricole, soprattutto PMI,nelle zone rurali, grazie all’accesso ai mer-cati internazionali e alla possibilità di svolge-re la propria attività in modo più rapido edefficace. Pertanto la Commissione ha chie-sto agli Stati membri e alle Regioni, compre-se le autorità locali, di valutare la possibilitàdi modificare i propri Programmi di SviluppoRurale per dare il giusto rilievo alle tecnolo-gie dell’informazione e della comunicazionee alla connettività Internet, in particolarenella valutazione intermedia dei Piani diSviluppo Rurale prevista per il 2010. Nel frat-tempo il Parlamento europeo e il Consigliostanno discutendo la proposta dellaCommissione di destinare un ulteriore miliar-do di euro, tramite il piano europeo di ripre-sa economica, per diffondere maggiormente

Internet ad alta velocità in tutte le regionid’Europa.Rif.:http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/employment/ict/index_en.htm

AGEVOLARE L’ACCESSO AI MERCATI GLOBALI DELLE PMI EUROPEEIl Parlamento europeo per promuovere l'inter-nazionalizzazione delle PMI e favorire la com-petitività, la crescita e l’ occupazione chiedemaggiore tutela dalle contraffazioni, marchiod’origine sui beni importati, protezione inter-nazionale di DOP e IGP alimentari, miglioreaccesso alle procedure d’indagine sul dum-ping e norme OMC specifiche e semplificate.Il Parlamento rileva anche la necessità disostenere l’accesso delle PMI ai mercati este-ri, di adottare il brevetto UE e lo statuto dellasocietà europea e finanziare l’innovazione. Chiede, inoltre, alla Commissione di affronta-re in modo esplicito le difficoltà incontratedalla PMI nelle esportazioni, precisando conquali strumenti nazionali ed europei è possi-bile aiutare le PMI a migliorare le loro presta-zioni sui mercati mondiali.Rif.:http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/026-48480-033-02-06-903-20090204IPR48479-02-02-2009-2009-false/default_it.htm

Notizie dall’Unione Europea

FLASH EUROPAUnioncamere Emilia-Romagna A cura di Laura Bertella, Stefano Lenzi, Paolo Montesi e Gianna Padovani

“Business cooperation database”Il servizio Business Cooperation Database èuno degli strumenti più importanti messo adisposizione della rete Enterprise EuropeNetwork da parte della CommissioneEuropea per aiutare le PMI nella ricerca dipartner comerciali in tutta Europa, favorendole opportunità d’incontro tra domanda eofferta nell’ambito della cooperazione inter-nazionale tramite la divulgazione di profili d’impresa da partedei punti della rete.La rete copre attualmente i 27 paesi UE, Novergia, Islanda,Svizzera, Turchia, Israele, ex Repubblica Yugoslava diMacedonia, Armenia, Russia, Cile.Le richieste/offerte di cooperazione (ricerca partner per accor-di di natura finanziaria, commerciale e tecnico-produttiva)sono inserite nel database in base alle informazioni fornite dal-l'impresa tramite la compilazione di un profilo di cooperazio-ne. Esse vengono pubblicizzate nei singoli paesi d’interesse tra-mite gli strumenti di promozione a disposizione del punto loca-le partner del network: bollettini, siti internet, newsletter, semi-nari, e qualsiasi altro strumento in grado di garantire la piu'larga conoscenza delle proposte stesse.L'impresa che ha inviato il profilo di cooperazione riceveràeventuali manifestazioni di interesse da parte di imprese este-re tramite il punto di contatto a cui si è rivolta.

Il successo dell’inserimento della richiestanella BCD dipende dalla selezione fatta daicorrispondenti esteri e relativa promozionetramite gli strumenti sopracitati. Per offrireuno strumento più "attivo" la BCD prevedeanche la possibilità di effettuar e delle consul-tazioni sulla base dei dettagli forniti dall’im-presa nel modulo compilato per verificare se

siano presenti dei possibili partner. Nell’arco del periodo di vali-dità del profilo di cooperazione, l’impresa può dunque riceve-re a scadenza mensile eventuali segnalazioni di profili estericorrispondenti alle specifiche richieste contenuti nella BCD. La proposta di cooperazione vale fino ad un massimo di unanno.Le richieste vengono pubblicate in maniera anonima, citandoil riferimento o la fonte, ma non gli estremi dell'impresa chepropone la cooperazione. Informazioni piu' approfonditenecessarie per avviare i primi contatti diretti debbono essererichieste, dalle imprese interessate alle singole proposte o daglialtri partner della rete Enterprise Europe Network. Per usufrui-re del Business Cooperation Database, basta compilare ilCooperation Profile (preferibilmente in inglese) con le infor-mazioni sull'azienda, la specifica della cooperazione richiesta,la tipologia di partner ricercata e inviarlo ai contatti indicati.Il servizio è completamente gratuito.

60 MARZO 2009

NUOVO PROCEDIMENTO DI INFRAZIONE PER L’ITALIAL’Italia è stata colpita insieme ad altri 9Stati membri (Cipro, Estonia, Germania,Polonia, Portogallo, Regno Unito,Slovenia, Spagna e Svezia) da un nuovoprocedimento di infrazione per non averrispettato la norma sulla qualità dell’ariache l’UE ha fissato per le particelle perico-lose trasportate nell’aria, il cosiddettoPM10. La Commissione è intervenutadopo l’entrata in vigore, nel giugno scorso,della Direttiva 2008/50/CE. Secondoquanto previsto dalla direttiva, entro il 30ottobre 2007, gli Stati membri avrebberodovuto rilasciare nuove autorizzazioni oriesaminare e aggiornare le autorizzazionigià rilasciate a tutti gli impianti industriali inesercizio prima del 30 ottobre 1999. LaDirettiva, inoltre, permette di chiedere, indeterminate situazioni, una proroga limita-ta per conseguire i valori limite fissati per ilPM10. Dai dati trasmessi dagli Stati mem-bri risulta che nei 10 paesi sottoposti allaprocedura d’infrazione un numero elevatodi impianti non dispone ancora delle auto-rizzazioni necessarie.

Nel complesso si tratta di più di 4000impianti sugli oltre 52000 interessati intutta l’UE. Inoltre Italia, Germania, Poloniae Spagna non hanno chiesto proroghe pertutte le zone in cui si registra un supera-mento dei valori limite.Gli altri Stati membri hanno comunicatoalla Commissione che stanno preparandopiani di qualità per l’aria. A Danimarca eIrlanda è stata inviata una lettera di diffida,mentre agli altri otto Stati membri (Belgio,Bulgaria, Grecia, Italia, Paesi Bassi,Portogallo, Slovenia e Spagna), che neavevano già ricevuta una lo scorso mag-gio, sarà fatto pervenire un parere motiva-to, l’ultima fase del procedimento primadel deferimento alla Corte di giustizia.Rif.:http://ec.europa.eu/environment/air/pollutants/stationary/ippc/index.htm

INVITO A PRESENTARE PROPOSTELIFE + La Direzione Generale Ambiente dellaCommissione europea ha pianificato dipubblicare l’invito a presentare proposte2009 per i progetti Life + il 15 Maggio2009. Lo stanziamento previsto per l’invito

a presentare proposte 2009 è di massimo250 milioni di Euro.Rif.:http://ec.europa.eu/environment/life/funding/lifeplus/call/index.htm

INVITO A PRESENTARE PROPOSTEICT POLICY SUPPORT PROGRAMMEObiettivo del bando lanciato nell’ambitodel programma ICT PSP è stimolare l’in-novazione e la competitività attarverso unmaggiore utilizzo e un migliore uso delletecnologie dell’informazione e dellacomunicazione da cittadini, governi eimprese. Possono partecipare al bando lesocietà private e le PMI, le autorità nazio-nali , centri di ricerca e Università. L’invito a presentare proposte lanciatodalla Commissione europea il 29 gennaiosi chiuderà il 2 giugno 2009. Le tematiche previste nel bando si riferi-scono a: ICT per la salute, invecchiamen-to e inclusione, Librerie digitali, ICT per ilgoverno e la governance, ICT per l’effi-cienza energetica e l’Ambiente, Web mul-tilingue, Informazione pubblica, Evoluzio-ne di internet e Sicurezza, innovazioneaperta, esperienza degli utenti e livinglabs. Sono disponibili 99.5 Milioni di euro.Rif.: http://ec.europa.eu/ict_psp

FLASH EUROPA

Bandi comunitarie appuntamenti

Recepimentodel diritto comunitario

Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]

SIDI Eurosportello - CCIAA di RavennaViale L.C. Farini, 14 - 48100 RavennaTel. 0544 481443 - Fax 0544 218731 E-mail: [email protected]

CCIAA di BolognaP.zza Costituzione, 8 - 40128 BolognaTel. 051 6093286 - Fax 051 6093225E-mail: [email protected]

CCIAA di FerraraLargo Castello,6 - 44100 Ferrara Tel. 0532 783812 - Fax 0532 205122 E-mail: [email protected]

CCIAA di Forlì-CesenaC.so della Repubblica, 5 - 47100 ForlìTel. 0543 713524 - Fax 0543 713531E-mail: [email protected]

PROMEC - CCIAA di ModenaVia Ganaceto, 134 - 41100 ModenaTel. 059 208270 - Fax 059 218520E-mail: [email protected]

CCIAA di ParmaVia Verdi, 2 - 43100 ParmaTel. 0521 210241 - Fax 0521 233507 E-mail: [email protected]

CCIAA di PiacenzaPiazza Cavalli, 35 - 29100 PiacenzaTel. 0523 386255 - Fax 0523 334367E-mail: [email protected]

CCIAA di Reggio EmiliaPiazza Vittoria, 1 - 42100 Reggio EmiliaTel. 0522 796236/301 - Fax 0522 796300E-mail: [email protected]

CCIAA di RiminiVia Sigismondo, 28 - 47900 RiminiTel. 0541 363752 - Fax 0541 363747 E-mail: [email protected]

Pubb

MARZO 2009 III

Pubb