Economia e politiche per l’ambiente e la cultura Prof.ssa Carla … · 2018. 3. 29. · I diritti...
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Economia e politiche per l’ambiente e la cultura
Prof.ssa Carla Massidda
Lezione 2 – Il legame tra economia e ambiente
Università degli studi di Cagliari
Dipartimento di Scienze Economiche e
Aziendali
Università degli studi di Cagliari Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali
Introduzione
Condizione di partenza
scarsità di risorse ambientali
Due set di possibili decisioni:
1.Allocazione delle risorse in un dato istante temporale tra usi alternativi 2.Allocazione intertemporale delle risorse
Entrambi i set di decisioni implicano un uso efficiente delle risorse.
Cosa si intende per efficienza?
Introduzione
Nostra definizione di efficienza Efficienza paretiana Nessuno può vedere migliorata la propria posizione senza che per questo stia peggio qualcun
altro: nessuna possibilità applicativa. Miglioramento Pareto-Potenziale: Il miglioramento (beneficio) per i soggetti avvantaggiati è superiore ai costi (diminuzione di
beneficio) sopportati dai soggetti svantaggiati: i benefici connessi a una data azione sono superiori ai costi
Principio su sui si basa l’ABC Per noi: si determina efficienza quando tutti i miglioramenti Pareto-potenziali sono stati sfruttati In riferimento ai due set di decisioni precedentemente, parliamo di: efficienza statica efficienza dinamica
Condizioni per l’efficienza
Quando è possibile raggiungere l’efficienza? L’economia neoclassica presume che i mercati concorrenziali siano
efficienti. Teoria Primo teorema dell’economia del benessere (formalizzazione
della mano invisibile di A. Smith): un equilibrio competitivo è Pareto-efficiente in senso più stretto: un’economia privata di mercato raggiunge l’efficienza
Secondo teorema dell’economia del benessere:
qualsiasi allocazione Pareto-efficiente rappresenta un equilibrio concorrenziale date alcune possibili distribuzioni delle dotazioni iniziali
Condizioni per l’efficienza
Principali condizioni per la validità del primo teorema.
Definizione dei diritti di proprietà
Assenza di esternalità
Assenza di costi di transazione
Assenza di beni dalle caratteristiche di bene pubblico
Perfetta informazione
Imprese e famiglie sono price-taker
Mercati completi con completo sistema dei prezzi
Se una o più delle condizioni su indicate vengono a mancare l’efficienza non viene raggiunta e si parla di “fallimento di mercato”
Se il mercato fallisce si apre lo spazio per l’intervento pubblico nell’economia
Condizioni per l’efficienza
Cause di fallimento dei mercati
Considerando le condizioni su esposte, si può parlare di quattro cause di fallimento di mercato:
asimmetria informativa potere di mercato beni pubblici esternalità
Quale di queste situazioni risulta più interessante dal punto di vista di questo corso? I problemi ambientali di nostro interesse si inquadrano in termini di sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e dei loro servizi ecosistemici dovuto alla presenza di: Esternalità negative Beni pubblici
Fallimento del mercato e problemi ambientali
I problemi ambientali che derivano dalle due cause di fallimento accennate possono essere: A. Inquinamento eccessivo Cerchiamo il livello efficiente/ottimo di inquinamento Messaggio principale: l’efficienza non richiede la totale eliminazione dell’esternalità negativa un livello positivo di inquinamento può risultare efficiente l’efficienza richiede l’internalizzazione dell’esternalità (gli individui nel prendere delle decisioni dovrebbero tenere conto di tutti gli effetti esterni delle loro azioni) A. Eccessivo sfruttamento di una risorsa Cerchiamo efficiente/ottimo livello di sfruttamento delle risorse. Messaggio principale: l’efficienza non richiede il mancato sfruttamento della risorsa un livello positivo di sfruttamento può risultare efficiente
Analisi economica dell’inquinamento
Premessa
L’analisi di questo argomento è volta alla comprensione del seguente principio:
il livello efficiente di inquinamento non è pari zero
Analisi economica dell’inquinamento
Legame tra danno ambientale e attività economica
L’analisi economica sistematica dell’inquinamento risale a Pigou (1920).
Solo dopo gli anni ’50, però, prende piede il “Material-Balance Approach” che inquadra il problema dell’inquinamento in seno alla complessa relazione tra economia e ambiente.
In questo caso, la termodinamica è la chiave di lettura:
nel lungo periodo la massa di flussi da e per l’ambiente è identica, cambia la forma
le emissioni o residui dei processi produttivi rappresentano una parte dei flussi di ritorno dall’economia all’ambiente
spesso la capacità di carico dell’ambiente rispetto a queste emissioni non è sufficiente ad assorbirle tutte
residui, emissioni e altro costituiscono in generale inquinamento
Analisi economica dell’inquinamento
Secondo il principio del MBA, l’inquinamento e il danno a esso collegato dipende da una serie di variabili: la capacità assimilativa dell’ambiente ricevente; il carico già sopportato dall’ambiente ricevente; la localizzazione dell’ambiente ricevente, il carico antropico e le caratteristiche dell’ecosistema; gusti e preferenze delle persone coinvolte.
Analisi economica dell’inquinamento
Il legame tra economia e danno ambientale si può spiegare secondo lo schema seguente: una parte dei flussi delle emissioni inquinanti prodotte dall’attività produttiva è riassorbita dall’ambiente o trasformata in forme non nocive; la restante parte dei residui non viene assorbita o trasformata; questa parte causa un danno all’ambiente nel momento dell’avvenuta emissione (Flow-damage pollution); parte delle emissioni non assorbite si accumula (stock); parte dello stock viene riassorbita dall’ambiente o trasformata in forme non nocive; gli stock non assorbiti sono causa di un danno addizionale futuro (Stock-damage pollution).
Analisi economica dell’inquinamento
Detto ciò, seguono due domande:
1.Come società, dovremmo accettare livelli di inquinamento diversi da zero?
2.In tal caso, quali livelli di inquinamento dovremmo accettare?
Rispondiamo secondo il principio dell’efficienza economica.
Analisi economica dell’inquinamento
Approccio economico al problema dell’inquinamento
Riflettendo sull’origine dell’inquinamento è più facile accettare l’idea che si tratti di un fenomeno dagli effetti parzialmente benefici:
non è possibile produrre beni e servizi senza creare inquinamento (trade-off).
Un risultato noto in questa letteratura è che:
un livello che socialmente efficiente di una esternalità di norma non è pari a zero poiché, oltre certi limiti, il costo marginale per ridurre l’esternalità supera il beneficio marginale connesso alla sua riduzione.
Un modello statico di determinazione del livello efficiente di inquinamento generato dai flussi di emissioni
L’analisi dell’argomento in oggetto distingue due punti di vista:
punto di vista privato: si riferisce a un gruppo di individui facenti parte di una data collettività
punto di vista sociale: si riferisce a tutti gli individui di una data collettività
Le variabili:
BP: beneficio privato BMP: beneficio privato marginale
BS: beneficio sociale BMS: beneficio marginale sociale
CP: costo privato CMP: costo marginale privato
CD: costo del danno CMD: costo marginale del danno
CS = CP+CD: costo sociale CMS = CMP+CMD: costo marginale sociale
CA: costo di abbattimento CMA: costo marginale di abbattimento
Un modello statico di determinazione del livello efficiente di inquinamento generato dai flussi di emissioni
Obiettivo massimizzante
Massimizzare la differenza tra benefici e costi
Obiettivo privato: massimizzare la differenza BP-CP
condizione BMP=CMP
Obiettivo sociale: massimizzare la differenza BS-CS
condizione BMS=CMS = CMP+CMD
L’uguaglianza al margine tra beneficio e costo determina il miglior risultato possibile
Un modello statico di determinazione del livello efficiente di inquinamento generato dai flussi di emissioni
Messaggio
Il privato inquina più di quanto sarebbe socialmente ottimale
Ottimo sociale BMS = CMS =CMP+CMD Ottimo privato BMP = CMP
Soluzione grafica
Un modello statico di determinazione del livello efficiente di inquinamento generato dai flussi di emissioni
Obiettivo minimizzante
Minimizzare i costi aggiuntivi generati dall’inquinamento:
costo del danno
costo di abbattimento
Obiettivo privato: minimizzare i costi di abbattimento
condizione CMA = 0
Obiettivo sociale: minimizzare la somma dei costi
condizione CMA = CMD
L’uguaglianza al margine tra costo di abbattimento e costo del danno determina il miglior risultato possibile dal punto di vista sociale
Un modello statico di determinazione del livello efficiente di inquinamento generato dai flussi di emissioni
Soluzione grafica
Condizione: CMA = CMD
Area a = costi del danno
Area b = costi di abbattimento
Area a+b= costi totali
Un modello statico di determinazione del livello efficiente di inquinamento generato dai flussi di emissioni
Prova del risultato
Per un livello E1 di inquinamento, minore del livello efficiente, ci ritroviamo con un ammontare di costi superiore:
Area a1 = costi del danno
Area a2+b+c = costi di abbattimento
Posto che a = a1+ a2
Area (a + b + c) = costi totali per il livello E1 di inquinamento
Area c = perdita derivante da un livello eccessivo di abbattimento
Strumenti per il controllo dell’inquinamento
Problema Il mercato non è in grado di raggiungere il livello di inquinamento
efficiente o ottimale perciò sembra necessario un intervento da parte dello Stato.
Occorre scegliere il tipo di intervento da attuarsi, poiché esistono
diversi gradi di “incapacità del mercato” di raggiungere l’efficienza da un punto di vista sociale.
In altre parole, non è detto che sia sempre opportuna un’attività di
regolamentazione vera e propria.
Può essere sufficiente “spingere” i mercati in una determinata direzione, raggiunta la quale essi pervengono in modo naturale al livello efficiente di esternalità.
Strumenti per il controllo dell’inquinamento
Le alternative succitate corrispondono all’uso di strumenti diversi da parte dell’autorità governativa:
strumenti senza attività regolamentatrice
strumenti con attività regolamentatrice:
strumenti economici quando sfruttano meccanismi di mercato
strumenti non economici quando non sfruttano meccanismi di mercato
Strumenti per il controllo dell’inquinamento
Schema strumenti A) strumenti senza intervento assegnazione dei diritti di proprietà moral suasion
B) strumenti con intervento
strumenti economici o di mercato tasse sussidi depositi rifondibili permessi di inquinamento negoziabili
strumenti non economici standard (command and control)
I diritti di proprietà: il teorema di Coase
Idea di base: i livelli eccessivi di inquinamento si devono a una
insoddisfacente specificazione dei diritti di proprietà. Il diritto di proprietà si riferisce al diritto all’uso di un bene, quale, per
esempio potrebbe essere il diritto di coltivare cereali sulla terra che si possiede, il diritto di utilizzare la propria casa, il diritto di impiegare le risorse naturali in un modo particolare.
Naturalmente si tratta di diritti il cui esercizio viene regolamentato allo scopo di evitare conflitti.
In un mondo caratterizzato dalla presenza di esternalità negative, dunque, andrebbe riconosciuto e regolamentato anche il diritto a esse relativo, sia che si tratti del diritto di non subire le esternalità, sia che si tratti del diritto di produrle.
I diritti di proprietà: il teorema di Coase
L’idea appena esposta è stata espressa per la prima volta da Ronald Coase ed è al centro del Teorema omonimo.
L’analisi che segue propone una versione semplificata del Teorema in questione. Tale analisi è volta alla comprensione dei seguenti concetti:
se non ci sono costi di transazione, il governo dovrebbe definire e imporre i diritti di proprietà così da ottenere l’efficienza e evitare ogni altro tipo di intervento che peggiorerebbe le cose;
l’efficienza si raggiunge indipendentemente dall’allocazione dei diritti di proprietà, allorché i diritti di proprietà siano chiaramente allocati.
I diritti di proprietà: il teorema di Coase
Caso 1. Diritti di proprietà in mano al produttore (inquinatore)
con CMA e CMD
Tale compensazione deve avvenire sulla base dei CA che l’inquinatore sosterrebbe se dovesse inquinare meno di E0 e sulla base dei minori CD sostenuti dall’inquinato per livelli di inquinamento inferiori a E0.
L’area ABD al di sotto della curva CMA corrisponde
alla minima somma che colui che inquina richiede
per accettare di ridurre le emissioni da E0 ad Eeff .
L’area ABCD sottostante la curva CMD corrisponde
all’ammontare di spesa massima che colui che
subisce l’inquinamento è disposto a sostenere per
ridurre le emissioni E0 ad Eeff .
Poiché ABCD > ABD, rimborsato il produttore della sua spesa ABD, rimane BCD che chi subisce l’inquinamento è ancora disposto a pagare. Perciò l’area BCD rappresenta il surplus che può essere negoziato tra le due parti.
I diritti di proprietà: il teorema di Coase
Caso 2. Diritti di proprietà di chi subisce l’inquinamento
con CMA e CMD
L’area OABM al di sotto della curva CMA rappresenta la massima spesa che l’inquinatore è disposto a sostenere per raggiungere Eeff. L’area OAB al di sotto della curva CMD rappresenta la minima somma richiesta da colui che subisce il danno per accettare un certo livello di inquinamento. Poiché OABM > OAB, rimborsata la vittima di OAB, rimane OBM che l’inquinante è ancora disposto a pagare. Perciò l’area OBM rappresenta il surplus che può essere negoziato tra le due parti.
I diritti di proprietà: il teorema di Coase
Considerazioni conclusive
In entrambi i casi viene raggiunto il livello efficiente di emissioni, ciò che cambia è la distribuzione degli effetti conoscibile solo a negoziazione avvenuta.
Il teorema elimina la necessità di una regolamentazione dell’inquinamento da parte dello stato.
Attenzione Il teorema non si applica come dovrebbe perché crea incentivi perversi in
presenza di: concorrenza imperfetta; costi di transazione; difficoltà a identificare le parti coinvolte; risorse di proprietà comune.
Persuasione morale
Il Governo opera in vario modo da stimolare comportamenti “environmentally friendly”.
Tra economisti vi è molto scetticismo in merito all’efficacia della persuasione a causa del free rider, come esemplificato
Persuasione morale
Nel problema detto di “dilemma del prigioniero”:
non importa ciò che fanno gli altri, se io sono una persona egoista in ogni caso mi trovo avvantaggiato dall’assumere comportamenti “non-environmentally friendly”
Cost effectiveness e cost efficiency
Ricordiamo brevemente che l’efficienza può essere ottenuta attraverso la massimizzazione dei benefici netti oppure attraverso la minimizzazione dei costi totali (CD e CA).
Se l’ottica è quella della minimizzazione dei costi, si parla di strumento cost-effective quando un dato livello di emissioni viene ottenuto al costo minimo.
Un’estensione della cost-effectiveness è la cost-efficiency. Vediamo come intenderla.
Cost effectiveness e cost efficiency
Frequentemente si è in presenza di più soggetti inquinatori per cui il problema è quello di stabilire come distribuire il “carico del target” tra i diversi soggetti.
Il problema si può affrontare secondo l’ottica della minimizzazione dei costi di abbattimento totali. In tal modo, uno strumento è cost-efficient quando riesce a minimizzare i costi di abbattimento totali in presenza di più soggetti inquinanti.
Il principio della cost-efficiency sta alla base del “Least Cost Theorem”: condizione necessaria perché i costi di abbattimento totali vengano minimizzati è che
i costi marginali di abbattimento siano uguali per tutti i soggetti inquinatori
che decidono di abbattere
Le tasse ambientali
La scelta della tassa efficiente: la tassa Pigouviana L’analisi di questo argomento è volto alla comprensione dei
seguenti punti: come scegliere la tassa efficiente, cioè la tassa che mi consente di
condurre il sistema a un livello Eeff di emissioni;
perché le tasse sono efficienti da un punto di vista statico, cioè minimizzano i costi di abbattimento totali in corrispondenza del livello di inquinamento efficiente;
perché le tasse incentivano la ricerca di nuove tecnologie tese alla riduzione dei costi di abbattimento, cioè sono efficienti da un punto di vista dinamico.
Ottica :
Trovare il livello della tassa che minimizza la somma dei CA e CD
L’obiettivo è quello di ottenere un livello di
emissioni economicamente efficiente
Questo risultato può essere ottenuto imponendo una tassa che sia contemporaneamente uguale ai costi marginali del danno e ai costi marginali di abbattimento:
t* = CMD = CMA
CMA CMD
Costi,
benefici
E0 Eeff O
t*
Le tasse ambientali
CMA CMD
Costi,
benefici
E0 Eeff O
t*
a b
c d
e
Costi totali (2a + b + c)
area a: costi del danno
area b: costi di abbattimento
area a + c: costi della tassa
Meccanismo
Per livelli di inquinamento compresi tra E0 ed
Eeff all’impresa conviene abbattere perché i
costi di abbattimento sostenuti sarebbero
inferiori a quelli dovuti al pagamento della
tassa. Infatti:
CA: area b
Tassa: area (b + d)
Viceversa, per livelli di inquinamento
compresi tra 0 ed Eeff all’impresa conviene
inquinare perché i costi della tassa sono
inferiori ai costi di abbattimento.
L’area e rappresenta la differenza tra CA e
costi della tassa per ogni livello di
inquinamento inferiore ad Eeff.
Le tasse ambientali
Le tasse ambientali
Qualsiasi tassa diversa da t* non crea l’incentivo affinché il sistema si attesti a un livello di emissioni efficienti.
Costi totali a + b + c + d + e
Surplus di costo (d + e)
d = parte della nuova tassa
e = parte dei nuovi costi di abbattimento
CMA CMD
Costi,
benefici
E0 Eeff O
t*
a b
c
d e
Le tasse ambientali
Implicazioni derivanti dall’applicazione della tassa
L’impresa paga due volte:
i costi di abbattimento per ridurre le emissioni da E0 a Eeff
il pagamento della tassa per le emissioni prodotte (Eeff)
Lo strumento “tassa pigouviana” viene ostacolato tanto dall’industria, quanto dalle associazioni di categoria.
Si riducono i profitti con conseguente perdita di competitività e posti di lavoro.
Cosa dice la ricerca?
Le tasse ambientali
Possiamo dimostrare che la tassa è uno strumento efficiente dal punto di vista statico e dinamico:
Efficienza statica: sono minimizzati i costi di abbattimento totali
Efficienza dinamica: creano un incentivo all’innovazione tecnologica (non lo vedremo nel dettaglio)
Le tasse ambientali
Si consideri il caso di due imprese che si
presentano CA diversi tali per cui sono
diversi anche i rispettivi CMA (CMA1 e
CMA2):
CMA1 < CMA2
I CMA totali sono dati dalla
somma (linea tratteggiata):
CMAtot = CMA1 + CMA2
Efficienza statica della tassa
Le tasse ambientali
Condizione per un livello di
inquinamento socialmente efficiente:
CMD = CMAtot
Tassa efficiente:
t* = CMD = CMAtot
Le tasse ambientali
La tassa è “cost efficient”: ottiene l’obiettivo dell’efficienza sociale minimizzando i costi di abbattimento totali. in corrispondenza di Eeff, i CMA delle due imprese sono uguali (Least Cost Theorem):
CMA1 = CMA2 NB Uguaglianza dei CMA non implica uguaglianza dei costi di abbattimento totali sostenuti dalle due imprese: confrontare le aree dei triangoli rosso e blu.
I sussidi
Teoricamente il livello di emissioni efficiente può essere
ottenuto anche con il sistema dei sussidi.
Si individuano, però, almeno due problemi
Azzardo morale. Incentivo ad accrescere il livello di
emissioni di partenza in modo da ottenere un elevato
ammontare di sussidi.
Ingresso di nuove imprese. I sussidi elevano i profitti
dell’industria: da un lato si riduce il livello di emissione della
singola impresa, dall’altro si eleva il livello complessivo
dell’industria
I sussidi
S* = sussidio efficiente
In teoria sarebbe possibile per il Governo conferire un ammontare di sussidi pari all’area “a”, sia variando il sussidio unitario “S” a seconda del livello di emissioni, sia con un sussidio “a” lump-sum
Il problema in questo caso è di tipo
pratico: carenza di informazione necessaria all’attuazione del sistema
Il sistema dei depositi rifondibili
Il sistema è organizzato in due momento 1. Deposito (assimilabile alla tassa): di solito si paga all’atto
dell’acquisto di un bene Es. cauzione su bottiglie di vetro
2. Rimborso (assimilabile al sussidio): restituzione del deposito pagato solo se sono rispettate le condizioni imposte per la restituzione
Es. restituzione della bottiglia integra Problemi: Si tratta di un sistema particolarmente adatto per prodotti di largo consumo i quali, se
non “raccolti” in modo appropriato, potrebbero provocare danni ambientali. Costoso il monitoraggio.
Permessi di inquinamento negoziabili
L’analisi di questo argomento è volto alla comprensione dei seguenti punti
Perché i permessi negoziabili sono efficienti da un punto
di vista statico e dinamico
Perché attraverso i permessi si ottiene sempre un dato livello di emissioni anche se vi è incertezza sui CMA
Permessi di inquinamento negoziabili
Schema applicativo: cap-and-trade Occorre una decisione iniziale circa il numero totale di
permessi (cap). Un volta deciso il numero, questo deve coincidere con il target di emissioni stabilito dall’autorità pubblica
Successivamente occorre operare una scelta in ordine all’allocazione iniziale dei permessi tra inquinatori
Vi deve essere perfetta libertà di scambio dei permessi tra imprese al prezzo concordato tra le stesse
Permessi di inquinamento negoziabili
Presupposti perché il sistema funzioni
Nessuna impresa può inquinare in misura maggiore rispetto al numero di permessi posseduto.
Deve esistere un serio sistema di monitoraggio affinché le imprese che inquinano più di quanto non sia loro permesso vengano gravate da pene commisurate al maggior danno creato.
Permessi di inquinamento negoziabili
Efficienza statica
Ipotesi Il rapporto tra permessi ed emissioni è di 1ad 1 Mercati perfettamente concorrenziali Risultati Indipendentemente dalle regole di allocazione dei permessi, il
risultato di efficienza è sempre conseguito Il prezzo di equilibrio del mercato dei permessi è uguale
all’ottima aliquota qualora si fosse utilizzata la tassa Dato che i CMA si eguagliano, è conseguita la minimizzazione
dei costi
Permessi di inquinamento negoziabili
Come viene deciso dal Governo il numero totale dei permessi da accordare alle imprese?
Per rispondere a tale domanda, ritorniamo al modello grafico per noi
usuale dove i CMA sono rappresentati rispetto alle emissioni. Se il Governo conosce la funzione del CMD, il numero efficiente di
permessi può essere stabilito sulla base della condizione di efficienza sociale ormai nota:
CMAtot = CMD
dove
CMAtot = CMA1 + CMA2
Permessi di inquinamento negoziabili
Di nuovo, consideriamo il caso di due
imprese che si presentano CA diversi tali
per cui sono diversi anche i rispettivi CMA
(CMA1 e CMA2):
CMA1 < CMA2
Calcoliamo la somma dei CMA
(linea tratteggiata):
CMAtot = CMA1 + CMA2
Permessi di inquinamento negoziabili
Applichiamo la condizione di
efficienza:
CMD = CMAtot
La condizione determina il numero dei
permessi da introdurre sul mercato:
Eeff
Successivamente si attivano gli scambi
fino a portare il prezzo al livello:
p* = CMAtot = CMD
Permessi di inquinamento negoziabili
Il prezzo di mercato è raggiunto in
corrispondenza dell’uguaglianza tra CMA delle
due imprese:
p* = CMAtot = CMD
p* = CMA1 = CMA2
Lo strumento rispetta la condizione richiesta per la validità del Least Cost Theorem
Perciò i permessi sono “cost efficient” , ovvero ottengono l’obiettivo dell’efficienza
sociale minimizzando i costi di abbattimento totali.
Permessi di inquinamento negoziabili
Leggere la figura:
E1 = numero di permessi utilizzati dall’impresa 1
E2 = numero dei permessi utilizzati dall’impresa
2
Eeff = E1 + E2
Ogni altra soluzione non otterrebbe lo stesso
risultato, per cui solo con CMA1 = CMA2 tutti i
miglioramenti Pareto-potenziali sono sfruttati.
Come si può notare, ancora una volta,
l’uguaglianza dei CMA non implica uguaglianza
nei costi di abbattimento totali sostenuti dalle
due imprese: confrontare aree dei triangoli
Permessi di inquinamento negoziabili
Un’esemplificazione del mercato dei permessi Il meccanismo dello scambio data un’allocazione iniziale dei permessi
Il principio della commerciabilità dei permessi dà luogo a un vero e
proprio mercato. Ciascuna impresa sa che emettere una unità in più genera sempre
un costo, sia nel caso in cui l’impresa utilizzi i permessi in suo possesso (costo opportunità), sia che li acquisti da altre imprese.
Il costo naturalmente è rappresentato dal prezzo di equilibrio del
mercato dei permessi. Tale prezzo è uguale all’ottima aliquota qualora si fosse utilizzato
questo ultimo strumento in luogo dei permessi.
Permessi di inquinamento negoziabili
Un’esemplificazione del mercato dei permessi Supponiamo ora che la distribuzione dei permessi sia già
avvenuta e sia stata a costo zero per le imprese. Alcune imprese si ritroveranno con più permessi di quanti esse
desiderino utilizzarne; in tal caso il valore marginale dei permessi è pari a zero.
Al contrario, le imprese che possiedono una quantità insufficiente di permessi attribuiranno loro un valore marginale molto alto.
Il valore marginale attribuito ai permessi da parte di ciascuna
impresa dipende dai CMA.
Permessi di inquinamento negoziabili
Il mercato dei permessi
Domanda di permessi:
acquisteranno permessi le imprese i cui CMA sono maggiori del prezzo unitario dei permessi,
Offerta di permessi:
vendono permessi le imprese con CMA inferiori al suddetto prezzo.
Equilibrio di mercato:
i CMA delle imprese inquinanti saranno uguali.
Il mercato dei permessi nasce proprio perché differiscono i valori marginali attribuiti loro dalle diverse imprese coinvolte nello scambio.
Permessi di inquinamento negoziabili
Come si evince dalla tabella, data l’iniziale allocazione dei permessi, l’impresa A dovrebbe ridurre le emissioni di 15 e l’impresa B di 25.
Permessi di inquinamento negoziabili
Si considerino le seguenti funzioni di CA e CMA, definite rispetto ai livelli di abbattimento (sapendo che gli stessi costi possono essere espressi rispetto alle emissioni prodotte):
Date tali funzioni, possiamo sapere quanto costa alle due imprese rispettare il vincolo:
Dalla differenza nei CMA appena ottenuta deriva la convenienza allo scambio tra le due imprese.
Permessi di inquinamento negoziabili
Infatti B sarà disposta a comprare 1 permesso, se il prezzo di acquisto dello stesso è inferiore o al massimo uguale a 125.
Viceversa A sarà disposta a vendere permessi se abbattere una unità aggiuntiva ha un costo (CMA) minore o al massimo uguale al prezzo del permesso.
Per questa ragione la curva dei CMA può essere interpretata come la curva di domanda di permessi.
Permessi di inquinamento negoziabili
Permessi di inquinamento negoziabili
Perciò al termine dello scambio la situazione è la seguente: l’interrompersi dello scambio coincide con il raggiungimento dell’equilibrio da parte del mercato dei permessi.
Il sistema degli standard (command-and-control)
L’analisi di questo argomento è volto alla comprensione delle seguenti cose:
inefficienza statica del sistema
vantaggi del sistema
Tipologia di strumento
Standard di emissione: impone un livello massimo di emissioni;
Standard sulla qualità ambientale: impone un livello massimo di concentrazione della sostanza inquinante;
Standard tecnologici: impone una tecnologia environmetally friendly.
Il sistema degli standard
Inefficienza statica
Partiamo dalla definizione di standard ottimale.
E’ ottimale quello standard che fissa il livello di emissioni secondo la regola CMA = CMD e in corrispondenza del quale sia imposta una multa pari all’ottima aliquota applicata nel caso si stesse ricorrendo all’imposizione fiscale per controllare i livelli di inquinamento.
Dunque, perché uno standard sia ottimale occorre:
1. conoscere perfettamente le funzioni di costo (CMA e CMD);
2. un sistema serio di monitoraggio;
3. l’imposizione di una multa a chi non rispetta lo standard.
Si tratta evidentemente di condizioni assai restrittive, tanto che solo casualmente uno standard riesce a ottenere una soluzione socialmente efficiente.
Il sistema degli standard
Caso A: lo standard non
corrisponde al livello
efficiente di emissioni
In entrambi i casi, perché il vincolo sia rispettato è previsto il pagamento di una
multa che solo nel caso B (M*) può essere connotata dall’attributo di efficiente.
Caso B: l’efficienza
viene raggiunta
Il sistema degli standard
Sebbene il caso B sia teoricamente possibile quando, come
nell’esempio sopra riportato, si è in presenza di un’unica
impresa inquinante, nella pratica il caso A è decisamente più
comune.
Questa conclusione si applica a fortiori quando le imprese
coinvolte dall’applicazione dello standard sono più di una.
Per questo lo standard uniforme è uno strumento
inefficiente dal punto di vista statico.
Il sistema degli standard
Questo accade fondamentalmente perché mantenere uno standard per imprese con alti CMA diventa un onere eccessivo. E’ questo il caso dell’impresa 2 rappresentata nel grafico qui di seguito riportato:
Il sistema degli standard
Il grafico rappresenta una situazione nella quale è stato imposto uno standard S, in
corrispondenza del quale ciascuna impresa produce un livello di emissioni pari a ES.
Il totale delle emissioni ottenute, dunque, è pari a 2ES. Tale livello, come prima si
diceva, difficilmente corrisponderà a Eeff.
I costi di abbattimento che derivano dall’applicazione dello standard sono molto alti:
CA1: area a
CA2: area a + b
Notiamo che viene gravata di maggiori costi di
abbattimento proprio l’impresa dai CMA più alti.
Notiamo inoltre come diventi complicato stabilire
l’ammontare della multa in presenza di imprese
con CMA diversi.
Il sistema degli standard
Vantaggi
1. Costi di monitoraggio molto inferiori
Controlli sporadici in luogo dei controlli permanenti necessari con le tasse
Alcuni standard tecnologici potrebbero non necessitare di monitoraggio
2. Sono più adatti quando il livello efficiente di emissioni è molto basso (quasi zero)
3. Sono più adatti nei casi in cui vi sia un’emergenza, esclusi quelli in cui vi sia ciclicità (in tal caso è sempre preferibile la tassa con aliquote variabili a seconda della fase del ciclo: es. emissioni estive diverse da quelle invernali)
Altri vantaggi
Sistema vecchio e noto
Le tasse sono impopolari
Scelta ottima tra tasse e permessi in condizioni di incertezza
Qualora esista incertezza sul reale andamento dei costi di abbattimento, nel caso le curve CMA e CMD abbiano normale andamento, i due sistemi si equivalgono.
Le cose cambiano quando le curve seguono un diverso andamento: l’errore di previsione può generare minori costi di abbattimento e maggiori costi del danno, oppure maggiori costi di abbattimento e minori costi del danno.
Ipotizzando cosi effettivi maggiori di quelli attesi (CMAvera > CMAexp): Caso 1. Curva CMA rigida con normale CMD: preferite le tasse
Caso 2. Curva CMA normale con curva CMD piatta: preferite le tasse
Caso 3. Curva CMA piatta con normale CMD: preferiti i permessi
Caso 4. Curva CMA normale con curva CMD rigida: preferiti i permessi
Scelta ottima tra tasse e permessi in condizioni di incertezza
CMAvera > CMAexp Caso 1. Curva CMA rigida con normale CMD
TASSE PREMESSI
Scelta ottima tra tasse e permessi in condizioni di incertezza
CMAvera > CMAexp Caso 2. Curva CMA normale con curva CMD piatta
Scelta ottima tra tasse e permessi in condizioni di incertezza
CMAvera > CMAexp Caso 3. Curva CMA piatta con normale CMD
Scelta ottima tra tasse e permessi in condizioni di incertezza
CMAvera > CMAexp Caso 4. Curva CMA normale con curva CMD rigida