Economia delle Aziende Pubbliche Evoluzione della Pubblica Amministrazione nella riforma Brunetta...
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Economia delle Aziende Pubbliche Evoluzione della Pubblica Amministrazione nella
riforma Brunetta (D. Lgs. 150/2009) parte 1
Università degli Studi di TriesteFacoltà di Scienze Politiche
Corso di laurea magistrale in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche
Perché proporre una lettura manageriale del decreto 150 ?
La norma da interpretare
Le motivazioni da cogliere
Le motivazioni da cogliere: le spinte che hanno alimentato la riforma
RIFORMAD. 150/09
Imparare dalle esperienze estere
Capitalizzare sugli errori delle riforme precedenti
Individuare attori nuovi e riqualificare quelli vecchi
Recuperare proposte di riforma avanzate da più parti nel tempo
Definizione ed introduzione di strumenti di gestione
Spostare l’asse da controllo ad accompagnamento
Un paradigma in filigrana: una catena di senso
Per migliorare la nostra PA servono: La pressione sui risultati La pressione si esercita solo se c’è
trasparenza La trasparenza richiede la misurazione
delle performance
La riforma sul solco delle riforme precedenti
Walter Lippmann 1937: “Solo coloro che vogliono migliorare la
sorte dell’umanità credono di dover disfare l’opera dei loro predecessori”
Non è il nostro caso: Come le riforme precedenti anche questa
si colloca nel solco del New Public Management e della Public Governance
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New Public Management acronimo NPM: è uno stile di governance (termine di derivazione anglosassone non meramente e
direttamente traducibile con governo) emerso nei primi anni ottanta gestione di settori pubblici complessi e non direttamente limitabili alle dinamiche di mercato, in quanto i
portatori di interessi (stakeholders) sono di natura plurima e comprendono istituzioni, onlus, privati, imprese e altri ee.pp. in rete: convergere di interessi disomogenei per natura e finalità in equilibrio dinamico (collaborative public management)
stile o paradigma di gestione del settore pubblico, sull'esempio delle pp.aa. anglosassoni, per integrare il diritto amministrativo e le pratiche gestionali tradizionali di un e.p. con una metodologia più orientata al risultato (l'interesse pubblico), mutuata dal settore privato e mirata ad un maggior coinvolgimento nella gestione della cosa pubblica, per consentire:
- una maggiore elasticità ed economicità nelle prestazioni richieste- una riorganizzazione delle burocrazie e dei bilanci in modo più efficiente- un ruolo che prediliga le funzioni di coordinamento e controllo, alleggerendo le funzioni di diretta
erogazione delle prestazioni di servizi alla cittadinanza, che se compiute tramite gli iter previsti dal diritto amministrativo sono spesso più costose a parità di efficienza
- una separazione tra indirizzo e controllo, di competenza dell’organo politico, e gestione, prerogativa del management[
- un'organizzazione per processi e per obiettivi;- una misurazione delle performance e il controllo sui risultati, anche tramite balanced scorecard- una semplificazione delle procedure per agevolare l’accesso ai servizi- il ricorso all’innovazione tecnologica- una attenzione sempre maggiore alla qualità Il cambiamento postulato dal NPM dovrebbe investire così tutto il sistema, compreso il rapporto tra
politica e pubbliche amministrazioni, costituendo in sostanza un abbandono del dirigismo centralista delle organizzazioni pubbliche
non vi è un modello uniforme di NPM, poiché ogni Stato lo declina in modo diverso, fermo restando il nucleo minimo costituito dalla introduzione nel settore pubblico dei meccanismi del mercato e della competizione tramite il ricorso alla contrattualizzazione e alla managerializzazione (Governance without government). Nell'Unione Europea il NPM troverebbe un ancoraggio nel principio di sussidiarietà
scheda di valutazione bilanciata (balanced scorecard - BSC)
strumento di supporto nella gestione strategica dell'impresa che permette di tradurre la missione e la strategia dell'impresa in un insieme coerente di misure di performance, facilitandone la misurabilità
rendere coerenti le quattro diverse prospettive di valutazione delle performance dell'impresa:
- la prospettiva finanziaria (financial perspective). Da questo punto di vista la domanda chiave è: per avere successo dal punto di vista finanziario, come dovremmo apparire ai nostri azionisti? Gli obiettivi sono quelli economici finanziari, misurati dai tradizionali indicatori di performance e redditività
- la prospettiva del consumatore (customer perspective). La domanda chiave è: come dovremmo apparire ai nostri consumatori? L'obiettivo è il miglioramento dell'offerta e del servizio per il cliente
- la prospettiva interna dell'impresa (business process perspective). La domanda cui è necessario rispondere è: per soddisfare i consumatori, in cosa dovremmo eccellere? L'obiettivo è il miglioramento dei processi core
- la prospettiva di innovazione e apprendimento (learning and growth perspective). La domanda chiave è: Come manterremo le nostre capacità di apprendimento e miglioramento? L'obiettivo è l'apprendimento e sviluppo organizzativo.
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public governance Le aa.pp. sono sempre più impegnate a sviluppare iniziative e ricerche
sulla governance pubblica. Creare valore significa implementare strumenti di pianificazione, programmazione e controllo in un'ottica di miglioramento continuo.
Il concetto di public governance differisce a seconda della visuale che si assume. Esistono tre profili ricorrenti
1) Sul piano soggettivo, la governance si caratterizza per il coinvolgimento di tre categorie di attori nella formulazione delle politiche e nell'erogazione dei servizi, e cioè poteri pubblici, imprese private e il cd. terzo settore. 2) In secondo luogo, la governance wave nasce come una risposta all'indebolimento dello Stato (in particolare del modello di Stato-nazione accentrato, troppo distante dai bisogni dei cittadini e dunque incapace di elaborare una risposta differenziata per le variegate esigenze dei cittadini). 3) Rappresenta una nuova tecnica di cura dell'interesse comune attraverso il coordinamento e il coinvolgimento di tutti gli stakeholders e mediante un processo di redistribuzione del potere decisionale. Infatti, sotto il profilo degli strumenti adoperati per effettuare tale redistribuzione, viene favorita l'auto-organizzazione attraverso l'implementazione di strutture reticolari e orizzontali, caratterizzate da relazioni di collaborazione (anziché di gerarchia) e improntate alla massima informalità e alla ricerca del consenso di tutti gli stakeholders nell'elaborazione e nell'attuazione delle decisioni.
Il susseguirsi delle riforme e le loro chiavi di lettura
CAVOUR BASSANINICASSESEGIANNINI1853 1975 1993 1997-99
Evoluzione
controlli
t
2009BRUNETTA
L’intuizioneLe tre E
La semplificazione
ed i controlliLa m
isurazione e la gestione
della performance e la pressione
sui risultati
Il confronto tra New Public Management, Public Governance e decreto 150/09
Le leve della riforma
New public management
Public governance
D.LGS 29/93 D.LGS286/99*
Decreto 150/09 e dintorni
Decentramento X X
Competizione nel settore pubblico
X
Meccanismi tipo mercato
X X X
Privatizzazioni X
Valutazione risultati e performance
X X X X
Limiti di cassa X
Le riforme degli altri paesi Le riforme in Italia
*"Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attivita' svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59"
Il confronto tra New Public Management , Public Governance e decreto 150/09
Le leve della riforma
New public management
Public governance
D.LGS 29/93
D.LGS286/99
Decreto 150/09 e dintorni
Gestione delle risorse umane
X X
Etica X XContratti di performance e di risultato
X X
Miglioramento della regolamentazione
X X
Gestione del cambiamento
X X
Tecnologia di informazione e comunicazione
X X X
Relazioni con i cittadini
X X X X
Le riforme degli altri paesi Le riforme in Italia
Le risposte del decreto 150 a ciò che non aveva funzionato nelle riforme precedenti
Che cosa non aveva funzionato nelle riforme precedenti
Le risposte del Decreto 150/09
Riforme tecniche e non culturali: norme senza accompagnamento ma solo con controllo
Sistema ad incastro di soggetti e strumenti per creare cultura nuova
Il dirigente pubblico: tra ruolo passivo nelle riforme e rifiuto della funzione datoriale
Il dirigente posto al centro del processo di innovazione
Confusi i compiti con gli obiettivi Proposta una definizione precisa di obiettivi nell’ambito del ciclo di performance
Sistemi di valutazione del personale solo per gestire la premialità, che premialità non era
Riconosciuto al sistema di valutazione un ruolo centrale per la gestione della premialità e per lo sviluppo delle risorse umane
Controllo della qualità inesistente Prevista l’introduzione di standard di qualità, carte dei servizi e class action
Organismi di controllo interno costituiti pro forma
Rivisitata la governance prevedendo OIV “accreditati”
Sistemi di misurazione insufficienti Definendo i contenuti dei report si obbliga, pur lasciando libertà nell’azione, a sistemi di misurazione più mirati
Focus sulle Amministrazioni centrali, lasciando le altre facoltizzate ad adeguarsi alle prescrizioni
Raggio di azione più ampio in partenza e eliminazione delle facoltizzazioni per le pp.aa. locali
I cittadini al centro dell’attenzione solo a parole
Ruolo fondamentale dei cittadini per creare pressione sui risultati (civil audit, trasparenza e rendicontazione)
Incuranza della caduta dei valori etici Riscoperto il valore di integrità, trasparenza e accountability*
due accezioni o componenti fondamentali: 1. da un lato il dar conto all’esterno e in particolare al complesso degli stakeholder, in modo esaustivo e comprensibile, del corretto utilizzo delle risorse e della produzione di risultati in linea con gli scopi istituzionali; 2. dall’altro, l’esigenza di introdurre logiche e meccanismi di maggiore responsabilizzazione interna alle aziende e alle reti di aziende relativamente all’impiego di tali risorse e alla produzione dei correlati risultati. L’accountability investe tutte le operazioni dell’azienda, anche se è nata specificamente con riferimento alle informazioni economico-finanziarie e patrimoniali consuntive.
IL MODELLO EMERGENTE dall’analisi degli altri paesi
RIPENSARE IL RUOLO DEI DIPENDENTI
PUBBLICI
RIPENSARE IL RUOLO DEI CITTADINI
VALUTAZIONE DEI RISULTATI
SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E
CONTROLLO
SISTEMI DI RENDICONTAZIONE
DELLE PERFORMANCE
SISTEMI DI QUALITA’
FATTORI ABILITANTI
SISTEMI DI BILANCIO
LEVE DEL CAMBIAMENTO
FATTORI PROPULSIVI
SISTEMA DI VALUTAZIONE
La proposta del nuovo decreto 150: una serie di valori a sistema
Trasparenza Accountability Misurazione della valutazione Premiare il merito Soddisfazione dell’utente e qualità dei servizi Integrità come valore per combattere la
corruzione Il rispetto delle pari opportunità Il valore organizzativo del riforma a «costo
zero»
Nelle riforme precedenti i valori c’erano ma non erano a sistema:
qualità dei serviziMeritocraziaValutazione del personaleTrasparenzaEtica ed integrità
Nella riforma attuale gli stessi valori sono a sistema
Misurare, controllare e gestire dimensioni diverse:
Soddisfazione del cliente/ Stakeholder
Processi
Capitale intellettuale
Qualità
Accountability
Aspetti economici finanziari