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ECONOMIA CIRCOLARE RAPPORTO UNIRIMA 2020 LA PRODUZIONE DI MATERIA PRIMA SECONDARIA DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA E CARTONE

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  • ECONOMIA CIRCOLARERAPPORTO

    UNIRIMA 2020LA PRODUZIONE DI

    MATERIA PRIMA SECONDARIADALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

    DI CARTA E CARTONE

  • ECONOMIA CIRCOLARERAPPORTOUNIRIMA 2020LA PRODUZIONE DIMATERIA PRIMA SECONDARIADALLA RACCOLTA DIFFERENZIATADI CARTA E CARTONE

    REALIZZAZIONE

    ALTHESYS STRATEGIC CONSULTANTS

    COORDINAMENTO DEL PROGETTO

    ALESSANDRO MARANGONIAMMINISTRATORE DELEGATO ALTHESYS

    FRANCESCO SICILIADIRETTORE GENERALE UNIRIMA

    REDAZIONE

    ALESSANDRA ZACCONIANALYST ALTHESYS

    PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

    STRATEGO S.R.L.

    SI RINGRAZIANO LE IMPRESE ASSOCIATEAD UNIRIMA PER IL SUPPORTO ALLA REDAZIONE

    STAMPATO SU CARTA RICICLATAOTTOBRE 2020

  • INDICE

    1. INTRODUZIONE E OBIETTIVI PAG 5

    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    2.1 LA RECOVERED PAPER, STRATEGICA PER L’INDUSTRIA PAG 9

    2.2 LA STRUTTURA DEL SETTORE E L’IMPIANTISTICA PAG 13

    2.3 L’ANDAMENTO DEI MERCATI E DEI PREZZI PAG 15

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    3.1 LA TRASFORMAZIONE DELLO SCENARIO GLOBALE PAG 19

    3.2 LA POSIZIONE DELL’ITALIA NEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI PAG 25

    3.3 QUALE EVOLUZIONE FUTURA DEI MERCATI? PAG 28

    4. LE SFIDE PER IL FUTURO

    4.1 LA RECESSIONE GLOBALE E I MACERI PAG 31

    4.2 QUALE RUOLO DEL COMPARTO DELLA RECOVERED PAPER NELLA RIPRESA? PAG 32

    4.3 UNA STRATEGIA ITALIANA PER LA FILIERA DEI MACERI PAG 38

    ALLEGATO 1 MANIFESTO DELLE ASSOCIAZIONI DEL RICICLO A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE PAG 41

    BIBLIOGRAFIA PAG 44

    ECONOMIA CIRCOLARERAPPORTO

    UNIRIMA 2020LA PRODUZIONE DI

    MATERIA PRIMA SECONDARIADALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

    DI CARTA E CARTONE

  • UNIRIMA Unione Nazionale Imprese Recupero Riciclo Maceri

    Lungotevere Michelangelo, 9 | 00192 Roma www.unirima.it | [email protected] |

    LAVORIAMO PER DARE IMPULSO ALLA CIRCOLARITÀ DELLA NOSTRA ECONOMIA

    UNIRIMA, UNIONE NAZIONALE IMPRESE RECUPERO E RICICLO MACERI, È UN’ASSOCIAZIONE AUTONOMA NATA DALLA FUSIONE DI UNIONMACERI E FEDERMACERO PER DARE VOCE UNITARIA, PROMUOVERE E RAPPRESENTARE LE DUE ANIME DEL SETTORE

    OVVERO “IMPIANTI DI RECUPERO/ RICICLO CARTA” E “COMMERCIANTI DI CARTA DA MACERO”, FAVORENDO ULTERIORI POTEN-

    ZIALITÀ DI AGGREGAZIONE DEL COMPARTO.

    CON IL 90% DELLE IMPRESE ASSOCIATE PER VOLUMI GESTITI SU UN TOTALE DI CIRCA 6,6 MILIONI DI TONNELLATE DI CARTA

    RICICLATE, UNIRIMA È LA PRINCIPALE E PIÙ GRANDE FEDERAZIONE ITALIANA DI QUESTO SETTORE INDUSTRIALE E SI PONE

    PERTANTO COME PUNTO DI RIFERIMENTO DI TALE COMPARTO STORICO DELL’INDUSTRIA “GREEN” ITALIANA E PRINCIPALE IN-

    TERLOCUTORE NEI CONFRONTI DI ISTITUZIONI, SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI SIA A LIVELLO NAZIONALE CHE INTERNAZIONALE.

    UNIRIMA È PRESENTE AI PIÙ IMPORTANTI TAVOLI ISTITUZIONALI:• HA PROPRI RAPPRESENTANTI NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI COMIECO;

    • È SOCIO UNI E COMPONENTE DELLA COMMISSIONE TECNICA “CARTA”;

    • PARTECIPA CON RAPPRESENTANTI DEL SETTORE ALLA COMMISSIONE PREZZI CARTA E CARTONE DELLA CCIAA DI MILA-

    NO;

    • HA FATTO PARTE DELLA DELEGAZIONE TRATTANTE PER IL NUOVO ALLEGATO TECNICO ANCI-COMIECO 2020-2025 ED

    È PRESENTE NEI GRUPPI DI LAVORO DEL CONSORZIO, IN PARTICOLARE SULL’ACCORDO NAZIONALE LA LAVORAZIONE DI

    CARTA E CARTONE E PER L’APPLICAZIONE DELL’ALLEGATO TECNICO CARTA;

    • PARTECIPA AGLI STATI GENERALI DEI CONSORZI DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE;

    • FA PARTE DEL AL TAVOLO DI COORDINAMENTO IN MATERIA DI BARRIERE DI ACCESSO AL MERCATO DEL MINISTERO DEGLI

    ESTERI;

    • INCONTRA REGOLARMENTE LE COMMISSIONI AMBIENTE DI CAMERA E SENATO, NONCHÉ LA COMMISSIONE PARLAMEN-

    TARE DI INCHIESTA SUL CICLO DEI RIFIUTI E SULLE ATTIVITÀ ILLECITE AD ESSO CORRELATE, ATTRAVERSO AUDIZIONI FOR-

    MALI ED INFORMALI;

    • È PRESENTE ALLE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI DEL SETTORE E SUPPORTA GLI EVENTI CHE INTERESSANO LA NOSTRA

    CATEGORIA;

    • FA PARTE DEL COMITATO EUROPEO CEN TC 172/WG2 «PAPER AND BOARD FOR RECYCLING» DEL CEN E DELL’ISO.

    • FA PARTE DELL’ EUROPEAN PAPER RECYCLING COUNCIL – ERPC

    • PARTECIPA DIRETTAMENTE CON PROPRI RAPPRESENTANTI A TUTTI I TAVOLI ISTITUZIONALI DI INTERESSE DEL SETTORE

    RECUPERO/RICICLO.

    UNIRIMA È L’UNICA ASSOCIAZIONE ITALIANA MEMBRO DI ERPA -EUROPEAN RECOVERED PAPER ASSOCIATION, RAMO DI EURIC - EUROPEAN RECYCLING INDUSTRIES’ CONFEDERATION CUI UNIRIMA ADERISCE. ATTRAVERSO TALE PARTECIPAZIONE DIRETTA,

    ANCHE ALLA ENVIRONMENTAL REGULATORY AFFAIRS (ERA/EURIC), UNIRIMA RAPPRESENTA GLI INTERESSI DEL SETTORE E NE

    QUALIFICA L’IMMAGINE PRESSO L’UNIONE EUROPEA E LE ALTRE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI.

    ALLE IMPRESE ASSOCIATE UNIRIMA• INFORMA ATTRAVERSO CIRCOLARI, DOCUMENTI, ANALISI SU AGGIORNAMENTI NORMATIVI, INIZIATIVE E DECISIONI DELLE

    ISTITUZIONI SIA A LIVELLO NAZIONALE CHE COMUNITARIO;

    • FORNISCE ASSISTENZA SU TEMATICHE DEL SETTORE INERENTE LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E SPECIALI;

    • PREDISPONE PARERI ED INTERVIENE IN ADIUVANDUM A SUPPORTO DELLE IMPRESE SU SPECIFICHE QUESTIONI;

    • PROMUOVE E ATTIVA GRUPPI DI LAVORO TECNICI, TAVOLI DI APPROFONDIMENTO ED AGGIORNAMENTO, STUDI DI SET-

    TORE;

    • GARANTISCE LA PARTECIPAZIONE AI TAVOLI ISTITUZIONALI E GRUPPI DI LAVORO PER LA FORMULAZIONE DI PROPOSTE E

    POSIZIONI ASSOCIATIVE IN ORDINE A PROVVEDIMENTI DI INTERESSE PER IL SETTORE;

    • INVIA PUBBLICAZIONI, RAPPORTI, STUDI, RICERCHE E NOTE RISERVATE AGLI ASSOCIATI;

    • ORGANIZZA E PROMUOVE CONVEGNI E SEMINARI SU TEMI DI ATTUALITÀ O INTERESSE PER I SETTORI RAPPRESENTATI.

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    Il rapporto annuale Unirima 2020 si inserisce in un contesto profonda-mente mutato rispetto al precedente, segnato dagli effetti della grave crisi economica indotta dalla pandemia. I suoi forti impatti, sia sulla do-manda che sull’offerta, si innestano su un quadro del settore della reco-vered paper già caratterizzato da diverse criticità, dovute sia al mercato globale che alle peculiarità economiche e normative italiane.Crollo dei prezzi, mancanza di mercati di sbocco e incertezze nelle policy per i materiali recuperati sono solo alcuni dei problemi che il settore si trova oggi ad affrontare. UNIRIMA - Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri - è un’as-sociazione indipendente nata dalla fusione di Federmacero e Unionma-ceri, per dare voce unitaria alle due anime del settore, ovvero “Impianti di Recupero/Riciclo carta” e “Commercianti di carta da macero”. È la prin-cipale associazione di imprese di questo comparto, nonché l’unica a far parte dell’ERPA (European Recovered Paper Association), branca di EuRIC (European Recycling Industries’ Confederation).L’intero settore conta circa 600 impianti ai quali vengono conferite le raccolte differenziate di carta e cartone provenienti sia dai Comuni (ri-fiuti urbani) che da attività commerciali, artigianali, industriali e terziarie (rifiuti speciali) per produrre Materia Prima Secondaria (carta da mace-ro) per le cartiere le cui caratteristiche standard sono definite dalla nor-ma UNI EN 643.

    Le imprese aderenti ad UNIRIMA: - registrano un fatturato complessivo intorno ai 2 miliardi di euro; - rappresentano circa il 90% delle aziende del settore per volumi gestiti, su un totale di cir ca 6,6 milioni di tonnellate di carta riciclata ogni anno; - hanno una distribuzione capillare sul territorio nazionale.

    1.INTRODUZIONEE OBIETTIVIECONOMIA CIRCOLARE RAPPORTO UNIRIMA 2020

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    Il rapporto UNIRIMA punta a fornire una visione d’insieme dell’assetto attuale e delle possibili evoluzioni del comparto. L’analisi si articola in tre parti. Nella prima (Capitolo 2), si traccia il quadro complessivo del settore in Italia, con un focus in particolare sulle fasi di produzione della carta da ma-cero. Segue la descrizione sintetica della sua struttura industriale e quin-di del parco impianti. La situazione del comparto è completata dall’esame dei trend dei prezzi dei maceri nel mercato nazionale. Segue, nel Capitolo 3, la descrizione dei principali fattori caratterizzanti il contesto interna-zionale, considerando l’andamento delle importazioni e delle esportazioni, sia per l’Italia, che per alcuni dei maggiori Paesi: Cina, India, Indonesia, Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito. Da questa disamina emergono con chiarezza le dinamiche dei flussi dei materiali a livello globale e l’evoluzione dell’area competitiva mondiale. Nel quarto e ultimo capitolo, alla luce dell’attuale situazione comples-siva e delle sue criticità, ci si interroga sulle prospettive future. Come la recessione che sta colpendo tutto il mondo impatterà sul comparto dei maceri? Come rilanciare questa filiera strategica per l’industria cartaria? In particolare, quali politiche e misure dovrà metter in campo l’Italia per sostenere e far sviluppare questa parte dell’economia circolare?In conclusione, il rapporto indica alcune proposte di policy per fronteg-giare le molteplici sfide future per il comparto.

    Figura 1.1 Alcune fasi del processo di trattamento della carta

    1. INTRODUZIONE E OBIETTIVI

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    2.1 LA RECOVERED PAPER, STRATEGICA PER L’INDUSTRIA Il settore della carta da macero è storicamente uno dei pilastri dell’e-conomia circolare italiana, data la necessità di materie prime seconde, sia causa della scarsità di risorse forestali che grazie alla progressiva crescita della raccolta differenziata. Si tratta, infatti, di una filiera chiusa, in cui il materiale può essere raccol-to, riciclato e reimpiegato nella produzione di nuovi beni. La produzione cartaria è quindi sia punto di partenza che di arrivo, con la cosiddetta “carta da macero” o recovered paper, che viene impiegata insieme o in alternativa al materiale vergine, la cellulosa. La produzione italiana di carta, infatti, è effettuata per il 57% mediante fibre di riciclo.

    2.IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    UTILIZZATORE E/OCONSUMATORE

    IMPRESA DI WASTE MANAGEMENT ATTIVA SUL CANALE URBANO E/O INDUSTRIALE

    IMPRESA DEL MACERO - SELEZIONE - VALORIZZAZIONE E PRODUZIONE MPS - TRADING

    TRASFORMATORE

    CARTIERA

    MATERIAPRIMA

    REVOVEREDPAPER

    Figura 2.1 - La struttura e il funzionamento della filiera cartaria italiana - Fonte elaborazione Althesys

    ECONOMIA CIRCOLARE RAPPORTO UNIRIMA 2020

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    A monte della filiera, vi sono cartiere e trasformatori che producono e realizzano i prodotti finiti (Figura 2.1). I beni possono poi essere usati da imprese (utilizzatori) e da consumatori finali per una moltitudine di im-pieghi diversi, per esempio, grafici, imballaggi, domestici, igienici, etc. Una volta scartati, i rifiuti cellulosici sono raccolti dalle aziende di waste ma-nagement. Il canale di raccolta può essere urbano, nel caso della raccolta differenziata svolta da imprese di gestione dei rifiuti urbani e assimilati (aziende private e public utility), oppure industriale, se avviene mediante imprese specializzate, molto spesso private. I rifiuti cellulosici raccolti sono quindi conferiti agli impianti (imprese del macero, cioè i riciclatori) che svolgono le selezione e la valorizzazione finalizzate alla produzione di materia prima seconda da inviare alle cartiere, chiudendo il ciclo. Nel 2019, in un quadro di stagnazione dell’economia nazionale, che ha re-gistrato una crescita del PIL dello 0,3%, la produzione italiana di carta e cartone è stata di 8,9 milioni di tonnellate, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Di queste, circa 4,6 milioni di tonnellate sono per imballaggi e i restanti 4,3 milioni altre tipologie di produzioni cartarie (ad esempio, carte grafiche oppure per usi igienico-sanitari). Ad influenzare tale an-damento vi sono, da un lato, la diminuzione dei quantitativi destinati al settore dell’editoria e, dall’altro, l’aumento degli acquisti online con un conseguente incremento degli imballaggi impiegati. Si stima, infatti, che circa il 92% dei prodotti trattati dall’e-commerce sia spedito in imballaggi di cartone ondulato (fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio).Allo stesso tempo, l’export è stato di 3,15 milioni di tonnellate (-4% sul 2018) e l’import di 4,55 milioni (-1,6%), con un consumo apparente di 8,95 milioni di tonnellate (fonte: Assocarta su dati Istat).

    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    Nel 2019, in un quadro di stagnazione dell’economia nazionale, che ha registrato una crescita del PIL dello 0,3%, la produzione italiana di carta e cartone è stata di 8,9 milioni di tonnellate, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Di queste, circa 4,6 milioni di tonnellate sono per imballaggi e i restanti 4,3 milioni altre tipologie di produzioni cartarie (ad esempio, carte grafiche oppure per usi igienico-sanitari). Ad influenzare tale andamento vi sono, da un lato, la diminuzione dei quantitativi destinati al settore dell’editoria e, dall’altro, l’aumento degli acquisti online con un conseguente incremento degli imballaggi impiegati. Si stima, infatti, che circa il 92% dei prodotti trattati dall’e-commerce sia spedito in imballaggi di cartone ondulato (fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio). Allo stesso tempo, l’export è stato di 3,15 milioni di tonnellate (-4% sul 2018) e l’import di 4,55 milioni (-1,6%), con un consumo apparente di 8,95 milioni di tonnellate (fonte: Assocarta su dati Istat).

    Figura 2.2 Andamento CAC Comieco tra 2002 e 2020

    Fonte: Conai

    Carta e cartone raccolte costituiscono circa il 20% della raccolta differenziata complessiva dei diversi materiali provenienti dai rifiuti urbani e assimilati, rimanendo così la principale frazione tra quelle raccolte dai Comuni. Nel 2019 la raccolta differenziata comunale ha superato le 3,5 milioni di tonnellate, equivalente a circa 57,5 chiligrammi per abitante, in crescita di circa 102.000 tonnellate sull’anno precedente grazie all’estensione e al miglioramento delle attività nel Meridione. Il 51% proviene dal Nord Italia, il 24% dalle regioni del Centro e il restante 25% da quelle del Sud1. Nel 2019, il 58% della RD è stato gestito in convenzione con Comieco.

    1 La classificazione è quella usata da Comieco, che considera: Nord (Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Ligu-ria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto-Adige, Valle d’Aosta, Veneto), Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria) e Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).

    Figura 2.2 Andamento CAC Comieco tra 2002 e 2020 Fonte: Conai

    Figura 2.3 - Dati RD carta e cartone 2017-2019, con stime 2020 - Fonte Unirima su dati Comieco

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    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    Carta e cartone raccolte costituiscono circa il 20% della raccolta differen-ziata complessiva dei diversi materiali provenienti dai rifiuti urbani e assi-milati, rimanendo così la principale frazione tra quelle raccolte dai Comuni.Nel 2019 la raccolta differenziata comunale ha superato le 3,5 milioni di tonnellate, equivalente a circa 57,5 chilogrammi per abitante, in crescita di circa 102.000 tonnellate sull’anno precedente grazie all’estensione e al miglioramento delle attività nel Meridione. Il 51% proviene dal Nord Italia, il 24% dalle regioni del Centro e il restante 25% da quelle del Sud 1. Nel 2019, il 58% della RD è stato gestito in convenzione con Comieco.

    Nel 2019 la carta da macero in uscita dagli impianti di recupero/riciclo 2 si è attestata sulle 6,56 milioni di tonnellate, delle quali 1,82 milioni sono sta-te esportate mentre 4,75 milioni sono state usate dalle cartiere italiane per la produzione di nuovi beni.

    Figura 2.3 - Dati RD carta e cartone 2017-2019, con stime 2020 - Fonte Unirima su dati Comieco

    Figura 2.4 - RD carta e cartone e consumo di macero, 1998-2019, Italia - Fonte elaborazione Althesys

    1 - La classificazione è quella usata da Comieco, che considera: Nord (Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto), Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria) e Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).2 - UNIRIMA ha chiesto ed ottenuto di sostituire nell’Allegato Tecnico Anci-Comieco il termine “piattaforma” con il termine “impianto”, inteso come impianto di trattamento rifiuti per la produzione di carta da macero (MPS). Si è infatti ritenuto che il primo avesse una connotazione riduttiva nel descrivere l’attività delle imprese.

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    Le cartiere, aventi una capacità complessiva di 5,06 milioni di tonnellate, hanno impiegato anche 310.000 tonnellate di carta da macero importa-te, con un tasso medio di utilizzo che si è attestato sul 56% nel periodo compreso tra il 1998 e il 2019.Nel successivo grafico in Figura 2.5 si riportano i dati di sintesi del set-tore per l’anno 2019.

    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    Le cartiere, aventi una capacità complessiva di 5,06 milioni di tonnellate, hanno impiegato anche 310.000 tonnellate di carta da macero importate, con un tasso medio di utilizzo che si è attestato sul 56% nel periodo compreso tra il 1998 e il 2019.

    Nel successivo grafico in Figura 2.5 si riportano i dati di sintesi del settore per l’anno 2019.

    Figura 2.5 Dati di sintesi del settore cartario nel 2019

    Fonte: UNIRIMA Figura 2.5 - Dati di sintesi del settore cartario nel 2019 - Fonte UNIRIMA

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    2.2 LA STRUTTURA DEL SETTORE E L’IMPIANTISTICALa filiera italiana della carta si compone di diversi segmenti aventi ca-ratteristiche piuttosto differenziate in termini, ad esempio, di numero di imprese, loro dimensioni e livello di concentrazione e di concorrenza (Fi-gura 2.6). Differenti sono anche le tipologie di operatori, che vanno dalla piccola media impresa, anche a carattere famliare, al grande gruppo in-dustriale multinazionale. La produzione è effettuata da oltre 120 azien-de di medie e grandi dimensioni, con un buon grado di concentrazione. La dipendenza dalla cellulosa importata, materia prima dei processi, rende l’industria cartaria italiana soggetta al trend del mercato internazionale.

    Le imprese dedite alla trasformazione, soprattutto di piccole e medie di-mensioni, sono più di 2.400, hanno diverse caratteristiche proprie delle aziende manifatturiere e un livello di internazionalità medio-basso.

    I maceri sono raccolti in modo differenziato da aziende pubbliche e/o pri-vate del settore della gestione dei rifiuti. Se le prime tendono ad operare nel canale domestico, le private gestiscono tipicamente quello industria-le e sono spesso attive anche nelle successive fasi di selezione, valoriz-zazione e trading. In ogni caso, nella raccolta urbana possono confluire anche i flussi dei rifiuti speciali assimilabili. I diversi criteri di assimilazione presenti nei vari territori possono incidere sul perimetro e sulla consi-stenza del mercato dei materiali provenienti dal canale commerciale e industriale, portando a maggiori quote di mercato delle public utility.

    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    Figura 2.6 - Dati generali della filiera della carta in Italia - Fonte elaborazione Althesys

    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    2.2 La struttura del settore e l’impiantistica La filiera italiana della carta si compone di diversi segmenti aventi caratteristiche piuttosto differenziate in termini, ad esempio, di numero di imprese, loro dimensioni e livello di concentrazione e di concorrenza (Figura 2.6). Differenti sono anche le tipologie di operatori, che vanno dalla piccola media impresa, anche a carattere famliare, al grande gruppo industriale multinazionale. La produzione è effettuata da oltre 120 aziende di medie e grandi dimensioni, con un buon grado di concentrazione. La dipendenza dalla cellulosa importata, materia prima dei processi, rende l’industria cartaria italiana soggetta al trend del mercato internazionale.

    Figura 2.6 Dati generali della filiera della carta in Italia

    Fonte: elaborazione Althesys

    Le imprese dedite alla trasformazione, soprattutto di piccole e medie dimensioni, sono più di 2.400, hanno diverse caratteristiche proprie delle aziende manifatturiere e un livello di internazionalità medio-basso.

    I maceri sono raccolti in modo differenziato da aziende pubbliche e/o private del settore della gestione dei rifiuti. Se le prime tendono ad operare nel canale domestico, le private gestiscono tipicamente quello industriale e sono spesso attive anche nelle successive fasi di selezione, valorizzazione e trading. In ogni caso, nella raccolta urbana possono confluire anche i flussi dei rifiuti speciali assimilabili. I diversi criteri di assimilazione presenti nei vari territori possono incidere sul perimetro e sulla consistenza del mercato dei materiali provenienti dal canale commerciale e industriale, portando a maggiori quote di mercato delle public utility. Tale situazione, come vedremo nel Capitolo 4, si sarebbe potuta ulteriormente accentuare con l’introduzione di disposizioni normative in fase di recepimento della nuova direttiva europea 2018/851.

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    Tale situazione, come vedremo nel Capitolo 4, si sarebbe potuta ulterior-mente accentuare con l’introduzione di disposizioni normative in fase di recepimento della nuova direttiva europea 2018/851.

    Il comparto della raccolta e quello della selezione, valorizzazione e pro-duzione di MPS sono entrambi piuttosto frammentati. Nel 2018, infatti, le prime 110 aziende della selezione e valorizzazione dei diversi materiali vedevano un valore della produzione aggregato di 2,3 miliardi, con un va-lore medio di circa 20,8 milioni di euro. Nel complesso, inoltre, 15 opera-tori pesavano per il 45% del totale 3 .

    Gli impianti di trattamento che ricevono carta e cartoni da raccolte dif-ferenziate comunali sono 364 (Figura 2.7), situati per il 42% nelle aree del Sud, per il 39% in quelle del Nord e per il 19% rimanente nel Centro Italia. La loro distribuzione è piuttosto capillare sul territorio, dato che gli im-pianti si trovano mediamente a 16,2 chilometri dai bacini di raccolta. C’è invece carenza di cartiere nelle regioni meridionali.

    Figura 2.7 - Impianti di trattamento rifiuti di carta e cartone da raccolta differenziata comunale e cartiere in Italia nel 2019

    Fonte Comieco

    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    3 - Fonte: Althesys, WAS Annual Report 2019. L’industria del waste management in Italia.Quadro competitivo, scenari impiantistici, innovazione, Milano, 2019.

    SICILIA

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    2.3 L’ANDAMENTO DEI MERCATI E DEI PREZZIIl mercato dei maceri è attualmente in una fase di profonda crisi, generata dagli impatti congiunti di diversi fattori, sia internazionali che nazionali. A livello globale, hanno contribuito in primis gli impatti dovuti alle politiche restrittive attuate dal governo cinese sulle importazioni dei materiali di recu-pero. Questa situazione ha visto un ulteriore inasprimento a seguito dell’au-mento delle loro raccolte differenziate interne e della guerra commerciale con gli Stati Uniti. Questi eventi hanno di fatto comportato la chiusura del-le importazioni di macero da parte della Cina e il reindirizzamento dei flussi verso altre nazioni asiatiche, come, ad esempio, India e Indonesia. La conse-guente saturazione di tali mercati ha portato ad avere nel 2019 una doman-da debole e incapace di assorbire la sovradisponibilità europea di macero. Ne sono scaturiti cali generali delle quotazioni per le diverse categorie in tutta Europa, che vede ogni anno un surplus di macero rispetto alla capacità del-le proprie cartiere per circa 8 milioni di tonnellate. Quantitativi che, fino al 2017, erano inviati soprattutto al mercato cinese. In Italia, allo stesso tempo, i gestori degli impianti di trattamento a cui sono conferiti i rifiuti di carta e cartone raccolti sia in maniera differenziata dai Comuni (rifiuti urbani) che da attività commerciali, artigianali, industriali e terziarie (rifiuti speciali), ri-schiavano la paralisi completa, a causa dell’assenza di sbocchi per il macero in uscita dagli impianti e del parallelo trend di crescita delle RD di carta e carto-ne. Le quotazioni dei maceri hanno pertanto visto un crollo soprattutto nel 2019. Nel caso del cartone, ad esempio, il prezzo è sceso dell’88% tra gennaio e dicembre 2019, arrivando poi a un valore praticamente nullo nel primo tri-mestre 2020 e toccando così il minimo storico (Figura 2.8).

    Figura 2.7 - Impianti di trattamento rifiuti di carta e cartone da raccolta differenziata comunale e cartiere in Italia nel 2019

    Fonte Comieco

    Figura 2.8 - Andamento prezzo medio (€/ton) franco acquirente del cartone qualità UNI EN 643 1.02.00 e 1.04.02 da agosto 2017 a settembre 2020

    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

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    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    Il crollo dei prezzi della carta da macero si è riflesso anche nell’andamen-to delle aste Comieco. I risultati delle aste sono riportati in Figura 2.9, sia per carta e cartone “sfuso” che per quello “MPS”, a partire dalla prima asta del 24 luglio 2017 a quella del 29 luglio 2020. L’asta MPS carta di di-cembre ha riscontrato un prezzo medio negativo, mentre l’asta “sfuso” carta già a settembre aveva riportato valori negativi.

    La situazione ha visto un brusco mutamento dopo febbraio 2020, con il lockdown per l’emergenza Covid-19. Gli impianti di trattamento rifiuti per la produzione di materia prima secondaria, riconosciuti tra i settori essenziali dell’economia dal DPCM del 22 marzo 2020 e, come tali, rimasti operativi hanno visto crescere la domanda di maceri sul mercato, data la raccolta insufficiente di carta e cartone scesa a causa del lockdown.

    Figura 2.9 - Andamento aste Comieco MPS 1.02 e 1.04, sfuso CER 20.01.01 e 15.01.01 - Fonte: Aste Comieco

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    2. IL SETTORE ITALIANO DELLA CARTA DA MACERO

    I prezzi dei maceri delle qualità 1.02.00 e 1.04.02 (Figura 2.10), ad esem-pio, sono risaliti, passando, rispettivamente, da 0,5 e 5,5 €/ton nel gen-naio 2020 a 47,5 e 72,5 €/ton in maggio. Con la ripertura delle attività i prezzi sono ripresi a scendere (a luglio a 25 e 30 €/ton), poi rimasti sta-bili ad agosto e settembre, salvo che per il cartone (1.04.02) che con la quotazione di settembre ha avuto un incremento di 5 euro/ton rispetto al mese precedente.

    Figura 2.9 - Andamento aste Comieco MPS 1.02 e 1.04, sfuso CER 20.01.01 e 15.01.01 - Fonte: Aste Comieco

    Figura 2.10 - Andamento prezzo medio (€/ton) franco acquirente del cartonequalità UNI EN 643 1.02.00 e 1.04.02 da gennaio a settembre 2020

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  • 3.1 LA TRASFORMAZIONE DELLO SCENARIO GLOBALE Gli impatti della chiusura del mercato cinese per alcuni dei maceri di qua-lità più bassa a partire dal primo gennaio 2017, si sono successivamente sommati a quelli causati dalla guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti. Il con-testo internazionale è così velocemente mutato (Figura 3.1 4).

    Nel 2016 il valore complessivo degli scambi era di 2,4 miliardi di dollari statunitensi, dei quali circa 273 milioni (11%) dovuti alle sole transazioni tra Stati Uniti e Cina. Ben diverso è il quadro solo due anni dopo.

    3.IL QUADROINTERNAZIONALE

    Figura 3.1- Flussi globali import-export di macero 2016 e 2018

    Anno 2016

    Anno 2018

    4 - Fonte UN Comtrade, considerando i dati relativi a “waste, scrap of paper, board,nes (including unsorted)”, in quanto più vicini alla raccolta differenziata.

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    ECONOMIA CIRCOLARE RAPPORTO UNIRIMA 2020

  • 20

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    Nel 2018, infatti, su un valore complessivo di 2,6 miliardi, 343 milioni (13%) erano riconducibili unicamente agli scambi di maceri tra Stati Uniti e India.Nel 2019, sulla scia delle politiche attuate dal governo, la Cina ha poi visto un ulteriore crollo dei materiali importati, con una diminuzione del 36% sull’an-no precedente, passando da 17 milioni di tonnellate nel 2018 a circa 11 milioni nel 2019 (Figura 3.2).

    L’India, oggi primo importatore di maceri a livello globale, ha visto cresce-re l’import del 112% tra il 2015 e il 2019, quando si è attestato sulle 6,55 milioni di tonnellate (Figura 3.3). In particolare, tra gennaio e novembre 2019 l’India ha importato circa il 41% dei maceri misti complessivamente esportati dagli Stati Uniti, pari a circa 1 milione di tonnellate. Facendo seguito a diversi episodi in cui sono stati importati maceri contaminati dalla presenza di plastica e altri materiali da diverse nazioni (tra cui USA, Regno Unito e Australia), anche il governo indiano ha annunciato l’intro-duzione di restrizioni sulla qualità dei maceri importati 6.

    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    quadro solo due anni dopo. Nel 2018, infatti, su un valore complessivo di 2,6 miliardi, 343 milioni (13%) erano riconducibili unicamente agli scambi di maceri tra Stati Uniti e India.

    Nel 2019, sulla scia delle politiche attuate dal governo, la Cina ha poi visto un ulteriore crollo dei materiali importati, con una diminuzione del 36% sull’anno precedente, passando da 17 milioni di tonnellate nel 2018 a circa 11 milioni nel 2019 (Figura 3.2).

    Figura 3.2 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, Cina5

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    L’India, oggi primo importatore di maceri a livello globale, ha visto crescere l’import del 112% tra il 2015 e il 2019, quando si è attestato sulle 6,55 milioni di tonnellate (Figura 3.3). In particolare, tra gennaio e novembre 2019 l’India ha importato circa il 41% dei maceri misti complessivamente esportati dagli Stati Uniti, pari a circa 1 milione di tonnellate. Facendo

    5 I dati di import ed export riportati in questa figura e in quelle successive possono, in alcuni casi, essere leggermente diversi rispetto a quanto riportato nel Capitolo 3 della precedente edizione, a seguito del loro aggiornamento da parte di UN Comtrade e ITC.

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    quadro solo due anni dopo. Nel 2018, infatti, su un valore complessivo di 2,6 miliardi, 343 milioni (13%) erano riconducibili unicamente agli scambi di maceri tra Stati Uniti e India.

    Nel 2019, sulla scia delle politiche attuate dal governo, la Cina ha poi visto un ulteriore crollo dei materiali importati, con una diminuzione del 36% sull’anno precedente, passando da 17 milioni di tonnellate nel 2018 a circa 11 milioni nel 2019 (Figura 3.2).

    Figura 3.2 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, Cina5

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    L’India, oggi primo importatore di maceri a livello globale, ha visto crescere l’import del 112% tra il 2015 e il 2019, quando si è attestato sulle 6,55 milioni di tonnellate (Figura 3.3). In particolare, tra gennaio e novembre 2019 l’India ha importato circa il 41% dei maceri misti complessivamente esportati dagli Stati Uniti, pari a circa 1 milione di tonnellate. Facendo

    5 I dati di import ed export riportati in questa figura e in quelle successive possono, in alcuni casi, essere leggermente diversi rispetto a quanto riportato nel Capitolo 3 della precedente edizione, a seguito del loro aggiornamento da parte di UN Comtrade e ITC.

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    Figura 3.2 - Import ed export di macero, quantità e valore 1992-2019 Cina 5 - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    5 - I dati di import ed export riportati in questa figura e in quelle successive possono, in alcuni casi,essere leggermente diversi rispetto a quanto riportato nel Capitolo 3

    della precedente edizione, a seguito del loro aggiornamen-to da parte di UN Comtrade e ITC.6 - Cole R., Indian government to tighten restrictions on the import of mixed papers, Resource del 27 dicembre 2019

    e Staub C. Details on India’s mixed paper import crackdown, Resource recycling del 14 gennaio 2020.

    Figura 3.3 - Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019 India - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

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    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    Figura 3.2 - Import ed export di macero, quantità e valore 1992-2019 Cina 5 - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    seguito a diversi episodi in cui sono stati importati maceri contaminati dalla presenza di plastica e altri materiali da diverse nazioni (tra cui USA, Regno Unito e Australia), anche il governo indiano ha annunciato l’introduzione di restrizioni sulla qualità dei maceri importati6.

    Figura 3.3 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, India

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Allo stesso modo ha agito più recentemente anche l’Indonesia, che dal 2019 ha introdotto misure restrittive per le importazioni. Il Paese aveva registrato un significativo incremento dei quantitativi importati tra 2017 e 2018 (pur non seguito da un corrispondente aumento in termini di valore), mentre nel 2019 la crescita si è assestata (Figura 3.4).

    6 Cole R., Indian government to tighten restrictions on the import of mixed papers, Resource del 27 dicembre 2019 e Staub C. Details on India’s mixed paper import crackdown, Resource recycling del 14 gennaio 2020.

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    Figura 3.3 - Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019 India - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    Figura 3.4 Import ed export di macero, 2010-2019, Indonesia

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Gli Stati Uniti sono rimasti nel 2019 il primo esportatore mondiale di macero, con circa 16,5 milioni di tonnellate (Figura 3.5). Il dato segna però un calo del 14% rispetto al 2018. La causa risiede principalmente nell’introduzione di restrizioni anche da parte di altre nazioni asiatiche, che hanno ritenuto eccessivi i quantitativi di plastiche miste generalmente contenuti nei maceri importati. Diverse aziende statunitensi del waste management, trovandosi così con pochi acquirenti, hanno aumentato i corrispettivi richiesti alle municipalità (in alcuni casi anche quadruplicati rispetto a quanto richiesto l’anno precedente7).

    7 Corkery M., As costs skyrocket, more U.S. cities stop recycling, New York Times del 16 marzo 2019.

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    Bozza interna riservata

    seguito a diversi episodi in cui sono stati importati maceri contaminati dalla presenza di plastica e altri materiali da diverse nazioni (tra cui USA, Regno Unito e Australia), anche il governo indiano ha annunciato l’introduzione di restrizioni sulla qualità dei maceri importati6.

    Figura 3.3 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, India

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Allo stesso modo ha agito più recentemente anche l’Indonesia, che dal 2019 ha introdotto misure restrittive per le importazioni. Il Paese aveva registrato un significativo incremento dei quantitativi importati tra 2017 e 2018 (pur non seguito da un corrispondente aumento in termini di valore), mentre nel 2019 la crescita si è assestata (Figura 3.4).

    6 Cole R., Indian government to tighten restrictions on the import of mixed papers, Resource del 27 dicembre 2019 e Staub C. Details on India’s mixed paper import crackdown, Resource recycling del 14 gennaio 2020.

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    Figura 3.4a - Import ed export di macero, quantità 2010-2019 Indonesia - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Allo stesso modo ha agito più recentemente anche l’Indonesia, che dal 2019 ha introdotto misure restrittive per le importazioni. Il Paese aveva registrato un significativo incremento dei quantitativi importati tra 2017 e 2018 (pur non seguito da un corrispondente aumento in termini di valore), mentre nel 2019 la crescita si è assestata (Figura 3.4).

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    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    Figura 3.4 Import ed export di macero, 2010-2019, Indonesia

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Gli Stati Uniti sono rimasti nel 2019 il primo esportatore mondiale di macero, con circa 16,5 milioni di tonnellate (Figura 3.5). Il dato segna però un calo del 14% rispetto al 2018. La causa risiede principalmente nell’introduzione di restrizioni anche da parte di altre nazioni asiatiche, che hanno ritenuto eccessivi i quantitativi di plastiche miste generalmente contenuti nei maceri importati. Diverse aziende statunitensi del waste management, trovandosi così con pochi acquirenti, hanno aumentato i corrispettivi richiesti alle municipalità (in alcuni casi anche quadruplicati rispetto a quanto richiesto l’anno precedente7).

    7 Corkery M., As costs skyrocket, more U.S. cities stop recycling, New York Times del 16 marzo 2019.

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    Figura 3.4b - Import ed export di macero, valore 2010-2019 Indonesia - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Gli Stati Uniti sono rimasti nel 2019 il primo esportatore mondiale di macero, con cir-ca 16,5 milioni di tonnellate (Figura 3.5). Il dato segna però un calo del 14% rispetto al 2018. La causa risiede principalmente nell’introduzione di restrizioni anche da parte di altre nazioni asiatiche, che hanno ritenuto eccessivi i quantitativi di plastiche miste generalmente contenuti nei maceri importati. Diverse aziende statunitensi del waste management, trovandosi così con pochi acquirenti, hanno aumentato i corrispettivi richiesti alle municipalità (in alcuni casi anche quadruplicati rispetto a quanto richiesto l’anno precedente 7). A loro volta, le municipalità si sono trovate a scegliere se incre-mentare le tasse oppure fermare il riciclo e inviare i materiali raccolti ad incenerimento o in discarica. È stato questo anche il caso di città come Philadelphia, avente circa 1,6 milioni di abitanti, e di Memphis, con una popolazione di oltre 650.000 abitanti.

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    Figura 3.5 - Import ed export di macero, quantità e valore 1992-2019 Stati Uniti Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Rapporto 2020

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    Bozza interna riservata

    A loro volta, le municipalità si sono trovate a scegliere se incrementare le tasse oppure fermare il riciclo e inviare i materiali raccolti ad incenerimento o in discarica. È stato questo anche il caso di città come Philadelphia, avente circa 1,6 milioni di abitanti, e di Memphis, con una popolazione di oltre 650.000 abitanti.

    Figura 3.5 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, Stati Uniti

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Andamento simile a quello degli USA, in termini sia di quantità che di valore, è quello registrato dal Regno Unito (Figura 3.6). Il Paese è un altro grande esportatore netto di maceri a livello internazionale, con circa 4,3 milioni di tonnellate a fronte di un import di 91.500 tonnellate.

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    Rapporto 2020

    19

    Bozza interna riservata

    A loro volta, le municipalità si sono trovate a scegliere se incrementare le tasse oppure fermare il riciclo e inviare i materiali raccolti ad incenerimento o in discarica. È stato questo anche il caso di città come Philadelphia, avente circa 1,6 milioni di abitanti, e di Memphis, con una popolazione di oltre 650.000 abitanti.

    Figura 3.5 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, Stati Uniti

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Andamento simile a quello degli USA, in termini sia di quantità che di valore, è quello registrato dal Regno Unito (Figura 3.6). Il Paese è un altro grande esportatore netto di maceri a livello internazionale, con circa 4,3 milioni di tonnellate a fronte di un import di 91.500 tonnellate.

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    Figura 3.6 - Import ed export di macero, valore 1993-2019 UK - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    7 - Corkery M., As costs skyrocket, more U.S. cities stop recycling, New York Times del 16 marzo 2019.

  • 23

    Andamento simile a quello degli USA, in termini sia di quantità che di va-lore, è quello registrato dal Regno Unito (Figura 3.6). Il Paese è un altro grande esportatore netto di maceri a livello internazionale, con circa 4,3 milioni di tonnellate a fronte di un import di 91.500 tonnellate.

    Nel 2019 il Regno Unito esportava i propri maceri soprattutto in Cina, con una quota pari al 29% dei quantitativi totali.A seguire, le destinazioni prevalenti erano India (27%) ed Indonesia (8%). L’export ha però visto nel complesso un calo rispetto al 2018, del 6% per le tonnellate e del 27% in valore, espresso in dollari statunitensi. Dopo l’introduzione di limiti alle importazioni in Cina e in altre nazioni asiatiche, la Recycling Association, associazione che raccoglie più di 80 aziende di waste management attive in UK, ha chiesto al governo di avviare una collaborazione per valutare insieme i benefici economici derivanti dalla creazione di nuove infrastrutture per il recupero dei maceri e per indivi-duare le possibili modalità di finanziamento 8.

    Figura 3.4b - Import ed export di macero, valore 2010-2019 Indonesia - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    Rapporto 2020

    20

    Bozza interna riservata

    Figura 3.6 Import ed export di macero, quantità e valore, 1993-2019, UK

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Nel 2019 il Regno Unito esportava i propri maceri soprattutto in Cina, con una quota pari al 29% dei quantitativi totali. A seguire, le destinazioni prevalenti erano India (27%) ed Indonesia (8%). L’export ha però visto nel complesso un calo rispetto al 2018, del 6% per le tonnellate e del 27% in valore, espresso in dollari statunitensi. Dopo l’introduzione di limiti alle importazioni in Cina e in altre nazioni asiatiche, la Recycling Association, associazione che raccoglie più di 80 aziende di waste management attive in UK, ha chiesto al governo di avviare una collaborazione per valutare insieme i benefici economici derivanti dalla creazione di nuove infrastrutture per il recupero dei maceri e per individuare le possibili modalità di finanziamento8.

    8 Sanderson P., China and Indonesia show need for UK paper mill investment says The Recycling Association, REB Market Intelligence del 10 giugno 2020.

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    Rapporto 2020

    20

    Bozza interna riservata

    Figura 3.6 Import ed export di macero, quantità e valore, 1993-2019, UK

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Nel 2019 il Regno Unito esportava i propri maceri soprattutto in Cina, con una quota pari al 29% dei quantitativi totali. A seguire, le destinazioni prevalenti erano India (27%) ed Indonesia (8%). L’export ha però visto nel complesso un calo rispetto al 2018, del 6% per le tonnellate e del 27% in valore, espresso in dollari statunitensi. Dopo l’introduzione di limiti alle importazioni in Cina e in altre nazioni asiatiche, la Recycling Association, associazione che raccoglie più di 80 aziende di waste management attive in UK, ha chiesto al governo di avviare una collaborazione per valutare insieme i benefici economici derivanti dalla creazione di nuove infrastrutture per il recupero dei maceri e per individuare le possibili modalità di finanziamento8.

    8 Sanderson P., China and Indonesia show need for UK paper mill investment says The Recycling Association, REB Market Intelligence del 10 giugno 2020.

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    Figura 3.6 - Import ed export di macero, valore 1993-2019 UK - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    8 - Sanderson P., China and Indonesia show need for UK paper mill investment says The Recycling Association, REB Market Intelligence del 10 giugno 2020.

  • 24

    Tra le maggiori nazioni UE, anche Francia e Germania, viste le criticità del comparto, segnano una riduzione di import ed export (Figure 3.7 e 3.8). La prima ha risentito in particolare della sovradisponibilità di maceri sul mercato europeo, dato che la maggior parte delle esportazioni è diret-ta verso altre nazioni dell’Unione. Nel 2019, infatti, su 2,5 milioni di ton-nellate, oltre 1,1 milioni sono stati inviati in Spagna, mentre poco più di 464.400 tonnellate nel mercato tedesco.

    La Germania, grazie agli investimenti in nuova capacità produttiva a base macero effettuata negli anni, è importatrice netta di maceri, con circa 4,6 milioni di tonnellate importate contro 2,4 milioni di tonnella-te esportate. Nel 2019 il 54% dell’import proveniva da sole tre nazioni: Paesi Bassi (28%), Polonia (16%) e Francia (10%), che segnano, in maniera più o meno marcata, un incremento dei quantitativi inviati in Germania rispetto all’anno precedente.

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    Figura 3.7 - Import ed export di macero, quantità e valore 1994-2019 Francia - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Rapporto 2020

    21

    Bozza interna riservata

    Figura 3.7 Import ed export di macero, quantità e valore, 1994-2019, Francia

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Tra le maggiori nazioni UE, anche Francia e Germania, viste le criticità del comparto, segnano una riduzione di import ed export (Figure 3.7 e 3.8). La prima ha risentito in particolare della sovradisponibilità di maceri sul mercato europeo, dato che la maggior parte delle esportazioni è diretta verso altre nazioni dell’Unione. Nel 2019, infatti, su 2,5 milioni di tonnellate, oltre 1,1 milioni sono stati inviati in Spagna, mentre poco più di 464.400 tonnellate nel mercato tedesco.

    La Germania, grazie agli investimenti in nuova capacità produttiva a base macero effettuata negli anni, è importatrice netta di maceri, con circa 4,6 milioni di tonnellate importate contro 2,4 milioni di tonnellate esportate. Nel 2019 il 54% dell’import proveniva da sole tre nazioni: Paesi Bassi (28%), Polonia (16%) e Francia (10%), che segnano, in maniera più o meno marcata, un incremento dei quantitativi inviati in Germania rispetto all’anno precedente.

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    Rapporto 2020

    21

    Bozza interna riservata

    Figura 3.7 Import ed export di macero, quantità e valore, 1994-2019, Francia

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Tra le maggiori nazioni UE, anche Francia e Germania, viste le criticità del comparto, segnano una riduzione di import ed export (Figure 3.7 e 3.8). La prima ha risentito in particolare della sovradisponibilità di maceri sul mercato europeo, dato che la maggior parte delle esportazioni è diretta verso altre nazioni dell’Unione. Nel 2019, infatti, su 2,5 milioni di tonnellate, oltre 1,1 milioni sono stati inviati in Spagna, mentre poco più di 464.400 tonnellate nel mercato tedesco.

    La Germania, grazie agli investimenti in nuova capacità produttiva a base macero effettuata negli anni, è importatrice netta di maceri, con circa 4,6 milioni di tonnellate importate contro 2,4 milioni di tonnellate esportate. Nel 2019 il 54% dell’import proveniva da sole tre nazioni: Paesi Bassi (28%), Polonia (16%) e Francia (10%), che segnano, in maniera più o meno marcata, un incremento dei quantitativi inviati in Germania rispetto all’anno precedente.

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    3.2 LA POSIZIONE DELL’ITALIA NEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI Da più di quindici anni, l’Italia è esportatrice netta di maceri. Il merito è soprattutto da ricondurre alla capacità delle imprese del settore mace-ro che hanno saputo trovare uno sbocco al “surplus” di carta da macero permettendo così lo sviluppo della raccolta differenziata di carta e car-tone su tutto il territorio.

    Tra 1998 e 2019, mentre le importazioni sono passate da circa 854.000 a 311.000 tonnellate, le esportazioni sono salite da 42.000 a 1.800.000 tonnellate (Figura 3.9). In particolare, a partire dal 2013, il saldo netto si è mantenuto intorno alle 1,47 milioni di tonnellate all’anno.

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    Rapporto 2020

    22

    Bozza interna riservata

    Figura 3.8 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, Germania

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    3.2 La posizione dell’Italia negli scambi internazionali Da più di quindici anni, l’Italia è esportatrice netta di maceri. Il merito è soprattutto da ricon-durre alla capacità delle imprese del settore macero che hanno saputo trovare uno sbocco al “surplus” di carta da macero permettendo così lo sviluppo della raccolta differenziata di carta e cartone su tutto il territorio.

    Tra 1998 e 2019, mentre le importazioni sono passate da circa 854.000 a 311.000 tonnellate, le esportazioni sono salite da 42.000 a 1,8 milioni di tonnellate (Figura 3.9). In particolare, a partire dal 2013, il saldo netto si è mantenuto intorno alle 1,47 milioni di tonnellate all’anno.

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    Figura 3.8 - Import ed export di macero, quantità 1992-2019 Germania - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Rapporto 2020

    22

    Bozza interna riservata

    Figura 3.8 Import ed export di macero, quantità e valore, 1992-2019, Germania

    Fonte: UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    3.2 La posizione dell’Italia negli scambi internazionali Da più di quindici anni, l’Italia è esportatrice netta di maceri. Il merito è soprattutto da ricon-durre alla capacità delle imprese del settore macero che hanno saputo trovare uno sbocco al “surplus” di carta da macero permettendo così lo sviluppo della raccolta differenziata di carta e cartone su tutto il territorio.

    Tra 1998 e 2019, mentre le importazioni sono passate da circa 854.000 a 311.000 tonnellate, le esportazioni sono salite da 42.000 a 1,8 milioni di tonnellate (Figura 3.9). In particolare, a partire dal 2013, il saldo netto si è mantenuto intorno alle 1,47 milioni di tonnellate all’anno.

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    1998

    1999

    2000

    2001

    2002

    2003

    2004

    2005

    2006

    2007

    2008

    2009

    2010

    2011

    2012

    2013

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    USD

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    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    In conseguenza delle difficoltà incontrate dal comparto, nel 2019 si re-gistra però una contrazione sia per l’import, che scende da 400.702 nel 2018 a 311.000 tonnellate (-22%), che per l’export di maceri, da 1,9 milio-ni a 1,8 milioni di tonnellate (-5%) 9.

    Il dettaglio dei flussi, riportato in Figura 3.10, è piuttosto variegato e pare aver subito alcune evoluzioni rispetto al 2018. Stati Uniti, Germania, Francia e Paesi Bassi rimangono i principali partner per le importazioni, pur con quantitativi in calo. L’import dagli USA, in particolare, crolla del 41% sul 2018, passando da più di 164.000 a circa 97.000 tonnellate. Di contro, l’import dall’Austria vede un aumento del 17%, passando dalle 12.000 tonnellate nel 2018 alle 14.100 tonnellate nel 2019. Nel com-plesso, le quantità restano comunque limitate.

    Per le esportazioni, invece, aumentano i quantitativi di macero per tutti i principali partner rispetto al 2018, con l’unica eccezione della Cina. A causa delle misure introdotte a partire dal 2017, questa vede infatti un crollo dell’83% dell’export dall’Italia, passato da 592.500 nel 2018 alle 98.466 tonnellate nel 2019.

    Tra le altre nazioni, Turchia e Vietnam segnano incrementi particolarmente marcati. Le esportazioni verso la prima salgono, infatti, da circa 60.000 tonnellate nel 2018 a 205.500 tonnellate nel 2019 (+243%), mentre i flussi verso la seconda passano da poco più di 114.700 a 203.000 ton-nellate (+77%).

    Rapporto 2020

    23

    Bozza interna riservata

    Figura 3.9 Import ed export di macero, 1998-2019, Italia

    Fonte: Assocarta

    In conseguenza delle difficoltà incontrate dal comparto, nel 2019 si registra però una contra-zione sia per l’import, che scende da 400.702 nel 2018 a 311.000 tonnellate (-22%), che per l’export di maceri, da 1,9 milioni a 1,8 milioni di tonnellate (-5%)9.

    Il dettaglio dei flussi, riportato in Figura 3.10, è piuttosto variegato e pare aver subito alcune evoluzioni rispetto al 2018. Stati Uniti, Germania, Francia e Paesi Bassi rimangono i principali partner per le importazioni, pur con quantitativi in calo. L’import dagli USA, in particolare, crolla del 41% sul 2018, passando da più di 164.000 a circa 97.000 tonnellate. Di contro, l’import dall’Austria vede un aumento del 17%, passando dalle 12.000 tonnellate nel 2018 alle 14.100 tonnellate nel 2019. Nel complesso, le quantità restano comunque limitate.

    Per le esportazioni, invece, aumentano i quantitativi di macero per tutti i principali partner ri-spetto al 2018, con l’unica eccezione della Cina. A causa delle misure introdotte a partire dal 2017, questa vede infatti un crollo dell’83% dell’export dall’Italia, passato da 592.500 nel 2018 alle 98.466 tonnellate nel 2019.

    Tra le altre nazioni, Turchia e Vietnam segnano incrementi particolarmente marcati. Le espor-tazioni verso la prima salgono, infatti, da circa 60.000 tonnellate nel 2018 a 205.500 tonnellate nel 2019 (+243%), mentre i flussi verso la seconda passano da poco più di 114.700 a 203.000 tonnellate (+77%).

    9 Comieco, 25° Rapporto Annuale. Raccolta, riciclo e recupero di carta e cartone. Dati 2019, Milano, 2020.

    0

    200.000

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    800.000

    1.000.000

    1.200.000

    1.400.000

    1.600.000

    1.800.000

    2.000.000

    1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

    Tonn

    ellate

    Import Export

    Figura 3.9 - Import ed export di macero, quantità 1998-2019 Italia - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    9 - Comieco, 25° Rapporto Annuale. Raccolta, riciclo e recupero di carta e cartone. Dati 2019, Milano, 2020.

  • 27

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    L’analisi delle quote dei partner commerciali dell’Italia per i maceri, sinte-tizzata in Figura 3.11, permette di fare alcune considerazioni. Innanzitut-to, nel 2019 l’Indonesia ha scalzato la Cina dalla posizione di primo partner commerciale, passando da un’incidenza del 6% nel 2015 ad una del 22% nel 2019. Al secondo posto, la Germania, che è stata il destino del 13% dei quantitativi complessivamente esportati dall’Italia nel 2019, saliti ri-spetto al 10% del 2018. Seguono Turchia, Vietnam e Austria, cia-scuna con un’incidenza dell’11%, cresciuta più o meno sensibilmente rispetto all’anno precedente.

    Figura 3.9 - Import ed export di macero, quantità 1998-2019 Italia - Fonte UN Comtrade, ITC e stime Althesys

    Figura 3.10 - Flussi import-export di maceri, 2019 Italia - Fonte elaborazione Althesys su dati Comtrade

    PARTNER COMMERCIALI ITALIAIMPORTAZIONI MACERI

    NAZIONE NAZIONE2015 20152016 20162017 20172018 20182019 2019

    TURCHIA 2% 2% 5% 3% 11%FRANCIA 16% 15% 16% 14% 17%

    SPAGNA 6% 5% 5% 3% 3% INDIA 1% 1% 1% 4% 5%

    GERMANIA 10% 11% 11% 10% 13%GERMANIA 18% 18% 22% 16% 17%

    STATI UNITI 20% 23% 18% 41% 31% INDONESIA 6% 6% 8% 18% 22%

    VIETNAM 1% 1% 6% 6% 11%PAESI BASSI 7% 9% 8% 5% 5%

    AUSTRIA 4% 2% 4% 3% 5% AUSTRIA 8% 8% 6% 9% 11%

    ALTRO 15% 18% 17% 10% 15% ALTRO 11% 15% 14% 12% 11%

    ESPORTAZIONE MACERI

    CINA 58% 54% 44% 31% 5%SVIZZERA 9% 6% 7% 5% 3%

    SVEZIA 5% 4% 3% 3% 4% THAILANDIA 3% 3% 5% 7% 9%

    EVENTUALI SCOSTAMENTI RISPETTO ALLA PRECEDENTE EDIZIONE SI DEVONO ALL’AGGIORNAMENTO DEI DATI UN COMTRDE

    Figura 3.11 - Partner commerciali Italia 2015-2019 onte elaborazione Althesys su dati Comtrade

    PAESI BASSI- 16.416 ton

    FRANCIA- 52.202 ton

    USA- 96.987 ton

    ALTRI- 77.997 ton

    ALTRI+ 302.3273 ton

    VIETNAM+ 203.048 ton

    THAILANDIA+ 166.337 ton

    INDONESIA+ 405.698 ton

    CINA+ 98.466 ton

    AUSTRIA+ 197.511 ton- 14.124 ton

    GERMANIA+ 236.171 ton- 52.949 ton

    TURCHIA+ 205.498 ton

  • 28

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    La Cina vede, invece, il proprio peso sull’export passare dal 58% nel 2015, equivalente a circa 1,05 milioni di tonnellate, al 31% nel 2018, cor-rispondente a 592.500 tonnellate, e al solo 5% nel 2019, pari a 98.500 tonnellate.

    3.3 QUALE EVOLUZIONE FUTURA DEI MERCATI? La limitazione delle importazioni cinesi, come visto nei precedenti para-grafi, è stata successivamente seguita anche da altre nazioni asiatiche. Dalla fine del 2019, ad esempio, l’Indonesia ha emanato nuove norme sui materiali importati che hanno introdotto procedure complesse e poco chiare 10. Per porre rimedio a tale situazione, che ha creato nume-rose difficoltà alle imprese esportatrici di carta da macero, UNIRIMA si è mossa presso le istituzioni competenti, per chiedere il ritiro o la sospensione di tali regole che si configurano come una barriera di ac-cesso al mercato (“barrier to entry”). Grazie alla richiesta di UNIRIMA, la questione relativa all’export di carta da macero in Indonesia è stata posta all’ordine del giorno nella riunione del 22 settembre 2020 del MAAC (Market Access Advisory Committee) a Bruxelles.

    UNIRIMA sta anche affrontando la recente questione inerente le re-strizioni applicate dalla Turchia dal 07 settembre 2020 e volte a ri-durre le importazioni di carta da macero fino al 50% dell’attuale loro domanda interna 11.In tale contesto, l’aumento della capacità di trattamento delle cartie-re, meglio ancora se nel più ampio contesto di una politica nazionale di lungo termine, ma soprattutto l’individuazione di nuovi possibili sboc-chi per i maceri ed il contrasto alle barriere commerciali imposte dagli altri Stati, che penalizzano la qualità superiore della carta da macero italiana rispetto altri Stati esportatori, sono le principali modalità per affrontare il problema.

    Rimane, tuttavia, l’incognita degli impatti dovuti alla crisi sanitaria. É infatti ancora difficile fornire una valutazione delle ricadute a livello internazionale e quindi sul comparto nazionale. Le previsioni macroe-conomiche indicano capacità e velocità di ripresa molto diverse tra le varie nazioni.

    10 - Regulation No.84/2019 Indonesian Ministry of Trade. Decree of the minister of trade, the minister of environ-ment and forestry, minister of industry,and head of state police of the republic Indonesia 2020-05-27.

    11 - Si veda la relativa pagina del sito UNIRIMA http://www.unirima.it/2020/09/09/restrizioni-alle-importazioni-da-parte-della-turchia/inerente la circolare del 03/09/2020

    del Turkish Ministry of Environment and Urban Planning

  • 29

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

    Se la Cina è già ripartita e si stima che chiuderà il 2020 con una mode-rata crescita (intorno all’1%), molte altre nazioni registrano dati nega-tivi, con cali del PIL a due cifre, come in Italia. La debolezza dei consumi in molti Paesi europei e la situazione sanitaria ancora drammatica negli USA e in America Latina, lascia presumere una domanda di imballaggi e di carta ancora in flessione nei prossimi mesi e, probabilmente, per buona parte del 2021.

    Fattori congiunturali, imprevisti e imprevedibili, si sommano dunque con difficoltà del comparto preesistenti dovuti ad una overcapacity ormai strutturale. Tutto ciò richiederà non solo un ripensamento del-le strategie delle imprese, ma anche adeguate policy per sostenere in concreto l’economia circolare.

    3. IL QUADRO INTERNAZIONALE

  • Figura 4.1 - Obiettivi di riciclo europei raggiunti e da raggiungere - Fonte Comieco

  • 31

    4.1 LA RECESSIONE GLOBALE E I MACERIIl contesto in cui operano oggi gli attori del comparto dei maceri è in una fase di profondo e drammatico mutamento. La crisi iniziata con la chiusura del mercato cinese alle importazioni di rifiuti cellulosici di qualità inferiore nel 2017 ha visto il suo aggravarsi negli anni successivi, con la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, il rallentamento dell’industria manifatturiera tedesca e l’in-troduzione di limitazioni all’import anche da parte di altre nazioni asiatiche.Il crollo dei prezzi dovuto alla conseguente sovradisponibilità di maceri ha messo in crisi le aziende del settore, che si sono così trovate senza sbocchi per i materiali recuperati. L’importanza primaria del settore cartario italia-no nello sviluppo dell’economia circolare richiede che siano trovate soluzioni anche nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi europei di riciclo al 2030. Il settore, infatti, ha già ottenuto il riciclo dell’80,4% di carta e cartone nel 2009, superando il target 2025 del 75% fissato dalla Direttiva 2018/852/CE. (Figura 4.1)

    Al riguardo, come già visto nel precedente rapporto UNIRIMA, occorrerebbe non solo un ulteriore ampliamento della capacità di produzione nazionale a base macero, ma anche l’aumento dell’export. Il rafforzamento della capaci-tà industriale da sola non permetterebbe, infatti, un maggior assorbimento di maceri derivanti dal costante incremento delle raccolte differenziate.

    4.LE SFIDEPER IL FUTURORapporto 2020

    26

    Bozza interna riservata

    4. Le sfide per il futuro 4.1 La recessione globale e i maceri Il contesto in cui operano oggi gli attori del comparto dei maceri è in una fase di profondo e drammatico mutamento. La crisi iniziata con la chiusura del mercato cinese alle importazioni di rifiuti cellulosici di qualità inferiore nel 2017 ha visto il suo aggravarsi negli anni successivi, con la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, il rallentamento dell’industria manifatturiera tedesca e l’introduzione di limitazioni all’import anche da parte di altre nazioni asiatiche.

    Il crollo dei prezzi dovuto alla conseguente sovra-disponibilità di maceri ha messo in crisi le aziende del settore, che si sono così trovate senza sbocchi per i materiali recuperati. L’impor-tanza primaria del settore cartario italiano nello sviluppo dell’economia circolare richiede che siano trovate soluzioni a livello nazionale, anche nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi europei di riciclo (Figura 4.1). Il settore, infatti, ha già ottenuto il riciclo dell’80,4% di carta e cartone nel 2009, superando il target 2025 del 75% fissato dalla Direttiva 2018/852/CE. Al 2019, tuttavia, il tasso di riciclo è salito di poco, all’80,8%, non ancora vicino all’85% al 2035.

    Figura 4.1 Obiettivi di riciclo europei raggiunti e da raggiungere

    Fonte: Comieco

    Al riguardo, come già visto nel precedente rapporto UNIRIMA, occorrerebbe non solo un ulte-riore ampliamento della capacità di produzione nazionale a base macero, ma anche l’aumento dell’export. Il rafforzamento della capacità industriale da sola non permetterebbe, infatti, un maggior assorbimento di maceri derivanti dal costante incremento delle raccolte differenziate.

    4.2 Quale ruolo del comparto della recovered paper nella ripresa? Il comparto di carta e cartone potrebbe, d’altra parte, avere un ruolo di primo piano in una ripresa economica che voglia far il più possibile leva sulla sostenibilità e la green economy. A tal fine sarà necessario disegnare e attuare politiche nazionali mirate che, tenendo conto delle ca-ratteristiche del settore, dei suoi diversi segmenti (rifiuti urbani e speciali) e delle tendenze in atto nel comparto, possano inserirsi nell’alveo delle misure di rilancio post crisi pandemica.

    Figura 4.1 - Obiettivi di riciclo europei raggiunti e da raggiungere - Fonte Comieco

    ECONOMIA CIRCOLARE RAPPORTO UNIRIMA 2020

  • 32

    4.2 QUALE RUOLO DEL COMPARTO DELLA RECOVERED PAPER NELLA RIPRESA? Il comparto di carta e cartone potrebbe, d’altra parte, avere un ruolo di primo piano in una ripresa economica che voglia far il più possibile leva sulla sostenibilità e la green economy. A tal fine sarà necessario dise-gnare e attuare politiche nazionali mirate che, tenendo conto delle ca-ratteristiche del settore, dei suoi diversi segmenti (rifiuti urbani e spe-ciali) e delle tendenze in atto nel comparto, possano inserirsi nell’alveo delle misure di rilancio post crisi pandemica.

    In primo luogo, è necessario valorizzare al meglio i materiali provenienti dal circuito industriale e commerciale. Oltre la metà delle circa 6,7 milio-ni di tonnellate di carta e cartone raccolte in Italia sono, infatti, rifiuti speciali (rifiuti “simili” secondo la definizione introdotta dal Decreto Le-gislativo del 3 settembre 2020 n. 116, entrato in vigore il 26/09/2020), venendo prodotte dall’insieme delle attività artigianali, commerciali e industriali. Grazie alle modalità di raccolta maggiormente selettive e controllate, si tratta di un flusso di materiali avente una migliore qualità rispetto a quello prodotto dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

    Anche la struttura di costo per ottenere questi maceri (raccolta, tra-sporto, trattamento) è peculiare e i profili economici sono fondamentali per definire adeguate politiche per il settore. I costi della gestione dei rifiuti speciali di carta e cartone, in particolare, sono dati dall’insieme di quelli relativi a tre attività fondamentali:• la raccolta, che include la fornitura di attrezzature per il conferimen-

    to dei rifiuti di carta e cartone;• il trasporto, con automezzi autorizzati ed iscritti all’Albo Nazionale

    Gestori Ambientali, ad impianti autorizzati al trattamento dei rifiuti di carta e cartone;

    • il trattamento dei rifiuti di carta e cartone mediante attività di se-lezione (meccanica e/o manuale), cernita e pressatura nell’impianto autorizzato alle attività di recupero e riciclo per produrre MPS.

    Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito ad un incremento dei quantitativi di rifiuti di carta e cartone gestiti in convenzione Comieco (Figura 4.2). Se nel 2015 e nel 2016, infatti, l’ammontare di maceri gestito da Comieco rappresentava circa il 46,5% della raccolta differenziata complessiva di carta e cartone, nel 2019 la quota sale al 57,6%, con la possibilità che questa raggiunga il 72,1% nel 2020. Fattore principale alla base di tale

    4. LE SFIDE PER IL FUTURO

    Figura 4.2 - RDcarta e cartone gestito da Comieco, 2015-2019 - Fonte Comieco e Unirima

  • 33

    andamento non è tanto l’aumento della raccolta differenziata, quanto la scelta di rientrare in convenzione dovuta al crollo dei prezzi di merca-to dei maceri. Inevitabilmente il ruolo sussidiario del mercato del Con-sorzio riduce gli spazi dei player industriali.

    Allo stesso tempo, un’altra tendenza in atto nel comparto è l’aumento degli scarti non riciclabili derivanti dalla lavorazione dei rifiuti di carta e cartone (CER 19 12 12), che negli ultimi anni è stato piuttosto costan-te (Figura 4.3). Il continuo aumento degli scarti costuisce una criticità rilevante per il settore, incidendo sui costi e sulla qualità dei materiali recuperati.

    La questione di come conciliare obiettivi ambientali e operativi di ritiro dei materiali nella fasi discendenti del mercato con quelli di tutela del-la concorrenza e sostegno dell’industria non trova però facili soluzioni. UNIRIMA, tenendo conto di questi elementi, ha cercato di fornire alcune prime risposte. L’associazione ha partecipato attivamente alla promo-zione del ruolo del settore quale traino dell’economia circolare, favo-rendo lo sviluppo della filiera e degli attori che vi operano, attraverso alcuni interventi svolti nell’ultimo anno.

    4. LE SFIDE PER IL FUTURO

    Figura 4.2 - RDcarta e cartone gestito da Comieco, 2015-2019 - Fonte Comieco e Unirima

    DATI CARTA E CARTONE UNITÀDI MISURA 20172015 20182016 20192020STIMA

    QUOTA GESTITO COMIECO/RD % 45,6%46,5% 42,3%46,5% 57,6% 72,1%

    GESTITO IN CONVENZIONE COMIECO TON/ANNO 1.480.9001.446.150 1.441.7921.488.000 2.023.824 2.450.000

    RACCOLTA DIFFERENZIATA TON/ANNO 3.250.0003.110.000 3.410.3153.200.000 3.512.610 3.400.000

    Figura 4.3 - Andamento quantitativi scarti non riciclabili (CER 19 12 12) tra 2015-2018 - Fonte ISPRA

    ANNO TONNELLATE PRODOTTE CRESCITA %SULL’ANNOPRECDENTE

    2017 11.093.506 2,3%

    2016 10.800.000 2,2%

    2015 10.600.000 2,4%

    2018 11.200.000 1,2%

  • 34

    All’interno del Nuovo Allegato Tecnico Anci-Comieco (ATC) 2020-2025, entrato in vigore dal primo maggio 2020, l’Associazione ha ottenuto im-portanti risultati:

    • l’introduzione del parametro volumetrico 5 mc: Comieco riconosce al Convenzionato il corrispettivo per la raccolta differenziata degli imballaggi cellulosi fino a 5 mc, mentre per attrezzature di raccolta sopra a 5 mc o compattanti, il Consorzio non riconosce alcun corri-spettivo. Nell’ATC si dice infatti:

    “Per i quantitativi di rifiuti di imballaggio cellulosici secondari e ter-ziari conferiti in convenzione e provenienti da utenze non domestiche raccolti su superficie privata tramite un massimo di n. 2 attrezzature per utenza di capienza ciascuna fino a 5 mc e non compattanti o in al-ternativa un numero maggiore di contenitori purché non compattanti e purché il volume complessivo disponibile all’utente per il conferi-mento degli imballaggi non superi il limite predetto, viene riconosciu-to il corrispettivo pieno previsto per la raccolta selettiva. Così come per i quantitativi raccolti, con qualsiasi metodo e strumento, nei cen-tri di raccolta comunali, nei mercati rionali coperti e scoperti, nelle isole interrate ed in generale per i quantitativi comunque raccolti su superficie pubblica. Per i quantitativi di rifiuti di imballaggio cellulosici secondari e terziari conferiti in convenzione e provenienti da uten-ze non domestiche raccolti su superficie privata con attrezzature di capienza superiore a 5 mc ciascuna o compattanti non viene ricono-sciuto alcun corrispettivo ad eccezione delle utenze già servite con tali tipologie di attrezzature posizio-nate prima del 31/12/2019.

    i. 50% del corrispettivo per la raccolta selettiva fino al 30/4/2021ii. 30% del corrispettivo per la raccolta selettiva dal 1/05/2021fino al 30/4/2022iii. dal 1/5/2022 non sarà riconosciuto alcun corrispettivo”.

    • l’introduzione di un importo variabile da applicare alla sola quantità della frazione merceologica similare (f.m.s.) presenti della raccolta con-giunta (CG), determinato dalla combinazione di tre fattori:

    valore medio rilevato dalla CCIAA di Milano per la tipologia 1.02 (escluse eventuali quotazioni negative);franchigia di 15,00 €/t;importo di 20,00 €/t a titolo di contributo da parte del Conven-zionato ai costi di lavorazione del materiale conferito all’impianto.

    4. LE SFIDE PER IL FUTURO

    .

    .

    .

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    Rispetto al precedente ATC, dunque:

    non c’è più il corrispettivo di 13 euro/ton fisso che veniva rico-nosciuto al Convenzionato per la frazione merceologica similare (f.m.s) sempre a prescindere dalla quo-tazione CCIAA;è richiesto al Convenzionato un contributo di 20,00 euro/ton per i costi di lavorazione.

    • l’incremento delle analisi di qualità in ingresso agli impianti di tratta-mento rifiuti al fine di qualificare al meglio i flussi di carta e cartone conferiti in convenzione Comieco. L’Associazione evidenzia infatti un costante incremento negli ultimi anni delle frazioni estranee presenti nelle raccolte differenziati comunali di carta, dato confermato an-che dall’aumento del CER 19 12 12 evidenziato nei rapporti rifiuti spe-ciali dell’Ispra.

    In relazione al cosiddetto “Schema di decreto legislativo recante attua-zione della direttiva (UE) 2018/851, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, e della direttiva (UE) 2018/852, che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio” (Atto 169), UNIRIMA ha evidenziato con chiarezza i danni che avrebbero apportato al settore e al mercato del riciclo le modifiche previste da tale Schema di decreto, chiedendo in tutte le sedi opportune durante le fasi di consultazione, e anche nel corso dell’audizione alla Commissione Ambiente della Came-ra dei Deputati del 26 maggio 2020, modifiche ai commi 8 e 9 dell’art. 1 dell’atto 169 essendo, nella stesura iniziale del testo inviato dal Governo alle Camere a marzo scorso, in palese contrasto con la ratio delle diret-tive europee sull’economia circolare poiché, come riportato nelle dichia-razioni rilasciate dell’Associazione, “le definizioni della direttiva 2018/851 sono tali solo ed esclusivamente ai fini del calcolo degli obiettivi di riciclo e non per affidarne ex-legge la privativa ai Comuni”.

    Sempre nell’ottica di far leva sull’economia circolare come fattore di rilancio economico, UNIRIMA ha anche chiesto di intervenire sulla de-tassazione per i produttori che avviano a recupero i rifiuti attraverso imprese del settore.Tali aspetti, richiesti e supportati da UNIRIMA, sono stati accolti dal Governo poiché il D. Lgs. del 3 settembre 2020 n. 116 pubblicato nella GU dell’11/09/2020, che ha recepito le direttive 2018/851 (rifiuti) e

    4. LE SFIDE PER IL FUTURO

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    4. LE SFIDE PER IL FUTURO

    2018/852 (imballaggi), chiarisce bene la nuova definizione di rifiuti ur-bani e dei cosiddetti “rifiuti simili”, introducendo nell’art. 183 del D. Lgs. 152/06, il punto b-quinquies:

    “la definizione di rifiuti urbani di cui alla lettera b-ter) rileva ai fini degli obiettivi di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio nonché delle relative norme di calcolo e non pregiudica la ripartizione delle responsabilità in ma-teria di gestione dei rifiuti tra gli attori pubblici e privati;”

    II nuovo Decreto Legislativo sopprime il comma 2 lettera g) dell’art. 198 che dava la possibilità ai Comuni, mediante regolamento che ne stabili-va i criteri quali-quantitativi, di assimilare i rifiuti speciali agli urbani ed introduce il comma 2-bis dell’art. 198 che stabilisce che le tutte le utenze non domestiche possono farsi gestire i rifiuti da imprese private autoriz-zate, ribadendo che tali rifiuti (simili) possono essere conteggiati negli obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani:

    «Le utenze non domestiche possono conferire al di fuori del servizio pub-blico i propri rifiuti urbani previa dimostrazione di averli avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l’attività di re-cupero dei rifiuti stessi. Tali rifiuti sono computati ai fini del raggiungimen-to degli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani.».

    Tale impostazione, in linea con quanto stabilito dalla Direttiva 2018/851 chiarisce bene che “rifiuti simili” non significa “rifiuti assimilati” e quindi soggetti alla privativa, ma che tali rifiuti, di cui allegato L-Quater e pro-dotti dalle attività elencate nell’Allegato L-Quinquies, sono tali ai fini del calcolo degli obiettivi di riciclo. Allo stesso tempo, viene sancito il prin-cipio dell’obbligo della detassazione. Inoltre le utenze non domestiche che li conferiscono al di fuori del servizio pubblico e dimostrano di averli avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l’attività di recupero dei rifiuti stessi sono escluse dalla cor-responsione della componente tariffaria rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti (art. 238 comma 10) 12.

    Le Decisioni 2019/665 e 2019/1004 della Commissione Europea han-no sancito le modalità di calcolo degli obiettivi di riciclo stabiliti, rispet-

    12 - Al riguardo, Italia Oggi 25 settembre 2020 “L’impresa del riciclo motore dell’Economia Circolare”,intervento Francesco Sicilia DG Unirima”.

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    4. LE SFIDE PER IL FUTURO

    tivamente, dalla Direttive 94/62/UE come modificata dalla Direttiva 2018/852 e dalla Direttiva 2008/98/UE come modificata dalla Direttiva 2018/850, ora entrambe recepite nel nostro ordinamento con il Dlgs 3 settembre 2020 n. 116. Nel caso specifico dei rifiuti di imballaggi in carta e cartone, UNIRIMA, in linea con la posizione già espressa già da EuRIC e con il dettato normativo, italiano ed europeo, colloca tale punto in usci-ta dagli impianti di trattamento rifiuti, dotati di idonea autorizzazione che svolgono attività di riciclo all’esito della quale i rifiuti, dopo oppor-tuno trattamento, cessano di essere tali e diventano materie prime se-condarie c.d. “carta da macero”, end of waste.

    Anche sul tema dell’End of Waste (EoW) carta, UNIRIMA si è fatta parte attiva per l’emanazione di tale importante norma per il settore della car-ta da macero chiedendo, sin dai primi confronti con il Ministero dell’Am-biente, che il regolamento fosse in linea con quanto previsto dalla norma di settore EN 643. Dopo il parere positivo espresso a maggio 2020 dal Consiglio di Stato, il Decreto che disciplina della cessazione della quali-fica di rifiuto da carta e cartone, ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del D.lgs. 152/06 e che riporta i criteri che devono essere rispettati af-finché i rifiuti di carta e cartone cessino di essere qualificati come rifiuti per poter diventare prodotti da essere immessi nel successivo processo industriale, è stato inviato per l’iter di competenza alla Commissione Eu-ropea 13 ed il 24 settembre 2020 è stato firmato dal Ministro dell’Am-biente. Ora è in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

    4.3 UNA STRATEGIA ITALIANA PER LA FILIERA DEI MACERI Serve, dunque, una vera