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Ecocity: Impianto di
cogenerazione nel Comune di Casalecchio di Reno
Servizio Sistemi Ambientali marzo 2005 Sezione Provinciale di Bologna Relazione Definitiva
Il presente rapporto è stato redatto a cura di:
Samantha Arda
Annamaria Benedetti
Bianca Maria Billi
Maurizio Busetto
Franco Ferrari
Pierpaolo Franceschi
Linda Passoni
Silvana Pieromaldi
Vanes Poluzzi
Sergio Ricciardelli
Marina Ridolfi
Silvano Ruiba
Luigi Vicari
1. Premessa 2
2. L’impianto di cogenerazione 3
2.1 Combustibile utilizzato e inquinanti emessi in atmosfera 4
2.2 Sistema di monitoraggio e di contenimento delle emissioni 5
2.3 Ubicazione dell’impianto 7
3. Monitoraggio 8
3.1 I venti 8
3.2 Campagne di monitoraggio 17
4. Stime modellistiche; confronto fra scenari 34
4.1 Confronto fra camini a diverse altezze 34
4.2 Confronto fra teleriscaldamento e caldaie murali 40
5. Conclusioni 47
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1. PREMESSA
All'interno del progetto per la distribuzione di energia termica tramite reti di
teleriscaldamento, già attivata in ampie zone della città e destinata a svilupparsi
ulteriormente soprattutto nell'ambito dei nuovi insediamenti, SEABO S.p.A. aveva
previsto la costruzione di un nuovo impianto di cogenerazione, finalizzato
prevalentemente alla produzione di energia termica, per il servizio delle aree di nuova
urbanizzazione denominate "A" e "B" nel Comune di Casalecchio di Reno. Tale
intervento è consistito nella sostituzione delle centrali termiche condominiali e delle
caldaie autonome concentrando il sistema di produzione dell’energia in un unico punto
maggiormente controllabile relativamente alle emissioni in atmosfera di sostanze
inquinanti.
Al fine di valutare l’impatto sulla qualità dell’aria del nuovo impianto si è ritenuto
opportuno prevedere una serie di attività atte a caratterizzare la situazione ambientale
sia preesistente che dopo la messa in funzione dell'impianto, costituite da:
• analisi della situazione dei venti prevalenti nell’area limitrofa all’intervento;
• monitoraggio ante e post operam delle concentrazioni di NOx in atmosfera:
nelle zone interessate direttamente o indirettamente dalla realizzazione
dell'intervento, sono stati fissati tredici punti in cui posizionare i campionatori
passivi per una durata di due settimane;
• utilizzo di un modello di dispersione di inquinanti in atmosfera finalizzato a:
- confronto fra scenari che prevedono l’utilizzo di differenti altezze dei camini
dell’impianto.
- confronto fra lo scenario che prevede le utenze delle zone A e B servite
unicamente dal teleriscaldamento e quello che si avrebbe se tali utenze avessero
installate caldaie murali singole.
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2. L’IMPIANTO DI COGENERAZIONE
L’impianto di cogenerazione Ecocity di Casalecchio di Reno è costituito da tre sezioni
impiantistiche principali:
1. Sezione di cogenerazione (due cogeneratori a motori endotermici alternativi). 2. Sezione centrale termica (quattro generatori termici formati da corpo caldaia e
bruciatore). 3. Sezione di pompaggio (due gruppi di 5 e 3 pompe di teleriscaldamento).
La sua priorità funzionale è la produzione di energia termica da utilizzare come
alimentazione della rete di teleriscaldamento a servizio di due distinti bacini di utenza,
denominati zona “A” e zona “B”, del Comune di Casalecchio di Reno.
Tale impianto non comporta un’attività emissiva integrativa bensì alternativa a quanto si
sarebbe comunque dovuto impiantare per soddisfare le necessità energetiche ovvero alle
caldaie nei singoli appartamenti delle zone servite. Di fatto la centrale di cogenerazione
concentrerà in un unico punto controllato le emissioni in atmosfera che altrimenti
sarebbero state rilasciate da un considerevole numero di impianti autonomi o
centralizzati con una conseguente capillare diffusione sul territorio di punti di emissione
non controllati o difficilmente controllabili.
La messa in esercizio dell’impianto ha sostituito la tre centrali termiche provvisorie a
servizio della zona A e quattro a servizio della zona B.
Finalità secondaria dell’impianto è la produzione di energia elettrica, destinata in parte
al funzionamento dell’impianto stesso ed in parte al vettoriamento per il suo utilizzo
tramite collegamento in parallelo con la rete di distribuzione pubblica in media tensione.
La sezione di cogenerazione rimane attiva anche nel periodo estivo, durante il quale la
richiesta di calore è ridotta la minimo, in modo da poter comunque produrre ed erogare
una quota di energia elettrica. Solo in casi eccezionali si ricorrerà alla dissipazione in
atmosfera dell’energia termica prodotta.
L’impianto, nella sua globalità, è in grado di generare una potenza di 29980 kW di cui
25940 kW di potenza termica e 4040 kW di potenza elettrica. Il rendimento
complessivo dell’impianto è di 0.87, per cui per generare 29980 kW la potenza
immessa risulta di 34312 kW.
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2.1 COMBUSTIBILE UTILIZZATO E INQUINANTI EMESSI IN
ATMOSFERA
Il combustibile utilizzato per tutte le macchine termiche costituenti l’impianto è
esclusivamente il gas naturale della rete di distribuzione cittadina, alimentata dal
sistema SNAM, di cui si riporta la composizione molare:
Elio ≤ 0.001% Iso-Pentano = 0.010%
Metano = 98.720% Normal-Pentano ≤ 0.01 %
Etano = 0.480% Esani e idrocarburi
superiori ≤ 0.001 %
Iso-Butano = 0.020% Propano = 0.120 %
Azoto = 0.580% Normal-Butano = 0.020%
Anidride Carbonica =
0.050%
I prodotti della combustione completa del metano sono tipicamente anidride carbonica
(CO2 ) e vapor acqueo (H2O). Nella combustione reale si deve tener conto
principalmente dei seguenti fattori:
l’aria con la quale avviene la combustione è costituita al 79 % da Azoto (N2) ed al 21 % da Ossigeno (O2),
le temperature raggiunte in camera di combustione e nel focolare delle caldaie sono tali da favorire la formazione di Ossidi di Azoto (NOx).
Nelle realtà si prevede quindi che l’emissione in atmosfera riguardi i seguenti
componenti:
Monossido di Carbonio (CO), Anidride Carbonica (CO2 ), Ossidi di Azoto (NOx),
Vapor acqueo (H2O).
Fra essi la normativa vigente sottopone a precisi limiti di emissione unicamente CO e
NOx ; in fase autorizzativa sono stati indicati i seguenti limiti di emissione:
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Sezione impiantistica Inquinante Concentrazioni in
emissione (mg/Nm3)
Cogenerazione CO - NOx 300 - 400
Centrali Termiche CO - NOx 150 - 350
La sezione di cogenerazione presenta un’emissione di idrocarburi incombusti (HC), la
quasi totalità dei quali è costituita da gas Metano,
2.2 SISTEMA DI MONITORAGGIO E DI CONTENIMENTO DELLE
EMISSIONI
Fra gli obiettivi primari del progetto è previsto un sistema in continuo di rilevazione dei
prodotti della combustione che provveda al monitoraggio sia delle emissioni dei
cogeneratori che dei generatori termici.
Le analisi relative al contenuto di NOx , O2 , CO dei fumi di combustione saranno
effettuate in conformità a quanto stabilito dal DM 21/12/95 sulla base delle modalità di
esercizio relative alle installazioni in oggetto e sulla base delle caratteristiche delle
sezioni impiantistiche presenti nella centrale di cogenerazione.
Per la sezione di cogenerazione (classificata come impianto industriale in quanto
produce calore ed energia elettrica) è previsto un sistema di misura atto a rilevare le
emissioni di NOx, O2 , CO e temperatura di emissione per ciascun gruppo endotermico,
mentre per la sezione termica (classificata come impianto civile in quanto destinata
unicamente alla produzione di energia per il riscaldamento di utenze abitative) il sistema
di misura rileva O2 , CO e temperatura di emissione per ciascuna caldaia.
Per la sezione cogeneratore le analisi relative ad un gruppo endotermico verranno
effettuate, nel caso di funzionamento di tutti i gruppi, ogni 6 minuti. Nel caso di
inattività di un cogeneratore le misure relative a quello in esercizio raddoppieranno
mentre non saranno effettuate misure per l’apparecchiatura inattiva.
Per la sezione centrali termiche, le analisi relative ad un generatore verranno effettuate,
nel caso di funzionamento contemporaneo di tutti i gruppi, ogni 12 minuti. Nel caso di
inattività di uno o più generatori le misure relative a quelli in esercizio aumenteranno di
conseguenza.
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I dati acquisiti dal sistema di monitoraggio devono essere messi a disposizione
dell’autorità di controllo, qualora ne faccia richiesta.
Il sistema di abbattimento adottato per i due cogeneratori è costituito da depuratori
catalitici che provocano l’ossidazione del CO e degli HC in CO2 e H2O. In particolare
per quanto riguarda il CO il catalizzatore adottato assicura abbattimenti del 90 % circa.
La buona funzionalità del depuratore catalitico è garantita se esso viene utilizzato
correttamente secondo le specifiche tecniche dell’impianto fornite dal costruttore, che
vengono riassunte nella seguente tabella:
Condizioni di esercizio Valore
Temperatura massima fumi uscita
cogeneratore
500 °C
Intervallo di temperatura ottimale per
funzionamento depuratore catalitico
ossidante
350 – 550 °C
Contropressione differenziale non
superiore a quella iniziale di 0.5 kPa
La manutenzione ed il controllo del depuratore catalitico sarà garantita tramite:
• monitoraggio in continuo delle emissioni e della perdita di carico del
catalizzatore;
• pulizia del supporto catalitico con aria compressa nel caso in cui si rilevi una
contropressione allo scarico prima del catalizzatore superiore a 0.5 kPa;
• sostituzione del supporto catalitico all’approssimarsi dei dati delle emissioni ai
valori massimi ammissibili.
Basse emissioni di NOx (< 400 mg/Nm3) verranno garantite grazie al sistema di
carburazione a “miscela magra”, ovvero la miscela di combustione è formata con un
eccesso d’aria rispetto alla quantità di combustibile immesso in camera di scoppio. Per
controllare il funzionamento di tale sistema è prevista una centralina di controllo delle
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emissioni che verifica in tempo reale le percentuali di ossigeno nei gas di scarico e
regola automaticamente la miscela di combustione.
2.3 UBICAZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto di cogenerazione è ubicato in località Ceretolo, nel Comune di Casalecchio
di Reno in un lotto intercluso tra l’autostrada del sole, la ferrovia Bologna-Vignola e lo
svincolo autostradale di collegamento col casello di Casalecchio.
In figura 1 viene riportata l’ubicazione dell’impianto in oggetto, che si inserisce in zona
destinata dal P.R.G. a sito cogenerativo in prossimità dell’asse autostradale.
Figura 1: ubicazione impianto di cogenerazione
L’altezza delle bocche dei camini (13 metri) risulta superiore di almeno un metro
rispetto al colmo di qualunque ostacolo o struttura distante meno di 10 metri ed inoltre a
quota non inferiore a quella del filo superiore dell’apertura dei locali abitati compresi
fra 10 e 50 metri; i camini saranno orientati a nord – est, verso l’asse autostradale.
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La zona urbanizzata più vicina al sito di cogenerazione è il quartiere Ceretolo che si
trova ad una quota altimetrica superore di circa 10 metri rispetto all’impianto. La
distanza delle unità residenziali più vicine al sito di cogenerazione è di circa 100 metri.
Gli abitanti del quartiere hanno espresso perplessità rispetto alla scelta dell’ubicazione
in quanto, non usufruendo dell’energia termica prodotta, l’impianto comporta un’attività
emissiva aggiuntiva rispetto alle emissioni già presenti nell’area di Ceretolo.
3. MONITORAGGIO
Le tre campagne di monitoraggio, effettuate fra il giugno del 2001 e il marzo del 2004,
hanno avuto una durata di due settimane ciascuna.
La prima campagna di monitoraggio, effettuata fra l’11 giugno e il 25 giugno 2001, ha
analizzato la situazione ante operam, in assenza cioè dell’impianto in funzione, mentre
le altre due, una effettuata dal 3 febbraio al 17 febbraio 2003 e l’altra dal 25 febbraio al
10 marzo 2004, hanno analizzato lo scenario ambientale venutosi a creare con la messa
in funzione dell’impianto (28 settembre del 2002).
3.1 I VENTI
Analizzare la velocità e la direzione del vento presente in una determinata area assume
un’importanza fondamentale per la dispersione degli inquinanti in atmosfera; di fatto a
valori bassi di velocità corrisponde una situazione di ristagno degli inquinanti con
conseguente aumento della loro concentrazione, mentre a più alte velocità le sostanze
inquinanti vengono trasportate a maggiore distanza e la loro concentrazione diminuisce.
La direzione prevalente dei venti individua invece le zone che saranno più o meno
interessate dalla ricaduta degli inquinanti stessi.
Non essendo presente sul territorio di Casalecchio di Reno una stazione meteorologica i
dati che vengono forniti per caratterizzare la situazione dei venti presenti nella zona in
esame sono stati rilevati dalla stazione di Borgo Panigale.
In fig.1 viene rappresentato l’andamento storico (dal 1986 al 1995) della direzione e
delle intensità medie dei venti per le stazioni di Bologna Borgo Panigale, San Pietro
Capofiume (Molinella, pianura) e Settefonti (Ozzano Emilia, collina).
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In fig. 2 e fig.3 viene riportato l’andamento storico (dal 1986 al 1995) della direzione e
delle intensità medie dei venti per la stazione di Borgo Panigale per i mesi di Luglio e
Gennaio presi come riferimento per la caratterizzazione dei periodi invernale ed estivo.
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L’analisi climatologica delle rose dei venti precedentemente riportate evidenzia che
durante il periodo estivo la componente principale del vento è in direzione est-ovest
verso ovest; durante il periodo invernale la componente principale è nella stessa
direzione ma verso est. Durante il periodo invernale si riscontra inoltre un’altra
significativa componente proveniente da sud-ovest.
Nelle figure 4 e 5 viene riportata la situazione della direzione dei venti riscontrata
durante le due campagne di monitoraggio post operam effettuate fra il 3 e il 13 febbraio
2003 e dal 25 febbraio al 10 marzo 2004.
Per entrambi i periodi é sostanzialmente confermato l’andamento rilevato in precedenza
durante il periodo invernale che individua come direzione preferenziale dei venti quella
proveniente da ovest-sud/ovest verso est e cioè in direzione opposta all’ubicazione del
quartiere Ceretolo rispetto alla centrale.
Direzione di provenienza del vento nella stazione di Borgo Panigale dal 3 al 16 febbraio 2003
0.010.020.030.0
40.0Nord
Nord-est
Est
Sud-est
Sud
Sud-ovest
Ovest
Nord-ovest
FIG.4
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Direzione di provenienza del vento nella stazione di Borgo Panigale dal 25 febbraio al 10 marzo 2004
01020304050
Nord
Nord-est
Est
Sud-est
Sud
Sud-ovest
O vest
Nord-ovest
FIG.5
Per quello che riguarda invece l’intensità media del vento bisogna considerare che la
stazione di Bologna Borgo Panigale è posta allo sbocco della valle del Reno ed è quindi
influenzata dalla circolazione di valle.
I valori riportati nelle figure 6 e 7 relativi all’intensità media del vento evidenziano, per
la prima campagna di monitoraggio effettuata con l’impianto a regime (3-16 febbraio
2003), un andamento medio della velocità abbastanza moderata tranne nelle prime
giornate di misura dove si evidenzia un’intensità maggiore, praticamente sempre al di
sopra dei 3 m/s, rispetto ai valori delle giornate successive.
I valori relativi all’intensità media del vento per quello che riguarda la seconda
campagna di monitoraggio (25 febbraio-3 marzo 2004), sono nettamente più elevati con
una percentuale di giornate con intensità media superiore ai 5 m/s del 57% contro il solo
7% della precedente campagna.
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Intensità media del vento rilevata nella stazione di Borgo Panigale dal 3 al 16 febbraio 2003
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
5.0
6.0
7.0
8.0
03/02/03
:09
04/02/03
:00
04/02/03
:12
05/02/03
:00
05/02/03
:12
06/02/03
:09
07/02/03
:03
07/02/03
:15
08/02/03
:09
09/02/03
:03
09/02/03
:15
10/02/03
:09
10/02/03
:21
11/02/03
:09
12/02/03
:03
12/02/03
:15
13/02/03
:09
14/02/03
:06
14/02/03
:18
15/02/03
:06
15/02/03
:18
16/02/03
:12
m/s
Intensità media del vento rilevata a Borgo Panigale dal 3 al 16 febbraio 2003
1%
59%
33%
7%
0,50,5>I>33>I>5>5
FIG. 6
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Intensità media del vento rilevata nella stazione di Borgo Panigale dal 25 febbraio al 10 marzo 2004
0123456789
1011121314151617181920
2004
/02/25
:00:0
2004
/02/26
:00:0
2004
/02/27
:02:0
2004
/02/28
:03:0
2004
/02/29
:12:0
2004
/03/01
:12:0
2004
/03/02
:12:0
2004
/03/03
:16:0
2004
/03/04
:17:0
2004
/03/05
:17:0
2004
/03/06
:17:0
2004
/03/07
:17:0
2004
/03/08
:17:0
2004
/03/09
:17:0
2004
/03/10
:17:0
m/s
Intensità media del vento rilevata a Borgo Panigale dal 25 febbraio al 03 marzo 2004
1% 13%
29%57%
0,50,5>I>33>I>5>5
FIG.7
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3.2 CAMPAGNE DI MONITORAGGIO
Le campagne di monitoraggio ante e post operam sono state realizzate con la durata di
due settimane ciascuna, attraverso il posizionamento di 13 campionatori passivi.
In base alla descrizione delle caratteristiche tecniche specifiche dell’impianto e ai limiti
imposti dalla normativa vigente, le indagini del monitoraggio hanno interessato
unicamente il biossido di azoto (NO2). Per tale inquinante una delle fonti principali è
rappresentata dal traffico veicolare.
In generale, l’NO2 si comporta come inquinante secondario, infatti gli ossidi di azoto
vengono emessi in atmosfera principalmente come monossido di azoto (NO) che viene
rapidamente trasformato in NO2 per la presenza di sostanze ossidanti (quali ad esempio
l’ozono).
Per tale inquinante il valore limite previsto per lo Standard di Qualità dell’Aria, secondo
il DM 2/4/2002 n° 60, è di 52 µg/m3 per il 2004 ed il valore limite obbiettivo è di 40
µg/m3 al 2010 entrambi intesi come valore medio annuo.
Le mappe di figura 8 e 9 riportano le ubicazioni dei 13 campionatori passivi ed i
relativi valori di NO2 rilevati nella prima delle tre campagne di monitoraggio effettuata
senza che l’impianto di cogenerazione fosse ancora in funzione.
Le mappe di figura 10 e 11 riportano le stesse informazione visualizzate con
l’inserimento dell’ortofotopiano.
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I dati puntuali sopra rappresentati sono stati elaborati al fine di ottenere una
distribuzione areale delle concentrazioni in atmosfera di biossido di azoto riportata in
figura 12 e 13.
Dalle mappe si osserva che, anche senza la presenza dell’impianto di cogenerazione, la
concentrazione di NO2 è sicuramente più elevata nelle vicinanze dello svincolo
autostradale dell’A1 e decresce rapidamente allontanandosi da esso.
Per quanto riguarda le campagne post operam le stesse informazioni vengono riportate
nelle figure 14-21; in particolare dalla figura 14 alla figura 17 sono riportati i valori
puntuali, mentre nelle successive figure viene riportata la distribuzione areale calcolata.
La tabella riassuntiva finale mette invece a confronto i dati di tutte e tre le campagne di
monitoraggio con i dati rilevati nei medesimi periodi nelle centraline della rete di
monitoraggio fissa della Provincia di Bologna.
Da tale confronto si può affermare che i valori rilevati nella zona del cogeneratore
risultano inferiori a quelli rilevati nelle altre zone del territorio provinciale dalle stazioni
fisse sia prima che dopo l’attivazione del cogeneratore. Nella tabella vengono inoltre
riportati, a titolo di esempio, i superamenti registrati nelle varie zone; bisogna
comunque evidenziare che i limiti normativi sono riferiti a medie annuali, mentre i
valori riportati in tabella riguardano medie settimanali.