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Giganti Fragili GLI SPETTACOLI DI TEATRO-SCIENZA

DELLA COMPAGNIA L’AQUILA SIGNORINA

TIPOLOGIA TARGET E COSTO DEGLI SPETTACOLI GIGANTI FRAGILI è un repertorio di spettacoli teatrali creati dalla Compagnia L’aquila Signorina di Bologna e dedicati alla biografia di grandi scienziati o, come nel caso di Dante Alighieri, a scoprire la Scienza nell’opera di un grande della letteratura.

Le rappresentazioni incluse nel repertorio vengono effettuate direttamente nelle sedi degli Istituti Scolastici (Auditorium o Aula Magna) e la Compagnia è totalmente autonoma per la parte tecnica e di allestimento.

I testi teatrali sono originali e uniscono alla recitazione o alla narrazione dal vivo con uno o due attori l’utilizzo di parti cinematografiche realizzate ad hoc, di documenti d’archivio e di immagini multimediali.

Gli spettacoli sono rivolti agli studenti del triennio della Secondaria Superiore e richiedono di norma 2 ore di lezione tra spettacolo e discussione.

La Compagnia L’aquila Signorina fornisce agli insegnanti e agli studenti i testi degli spettacoli e i materiali di approfondimento anche in vista di tesine per l’Esame di Stato.

Immagini video e fotografiche degli spettacoli sono visibili su www.terzadecade.it o sul canale di YouTube: http://it.youtube.com/user/signorinevideo.

Il costo finito di una rappresentazione è di 660 € (IVA al 10% e spese incluse) senza differenze tra gli spettacoli. Anche in caso di Auditorium molto capienti, consigliamo di limitare il pubblico del singolo spettacolo a non più di 200 studenti. Per numeri maggiori o in caso di sale a capienza ridotta, suggeriamo di effettuare due rappresentazioni in una sola mattina; sul prezzo della seconda si concorderà con Voi un sensibile sconto. Gli spettacoli disponibili per l’A.S. 2013/2014 (si vedano le schede allegate) sono:

1. (Matematica): DANTE E LA MATEMATICA di Bruno D’Amore 2. (Fisica): LIGHT UP THE HOUSE ! - La scienza di M. Faraday 3. (Scienze della Terra): ALFRED WEGENER - Fine tra i ghiacci

4. (Probabilità): PROBABILMENTE … DE FINETTI ! – Per Bruno de Finetti 5. (Fisica): LISE MEITNER - Microfisica inquieta

6. (Matematica): ALAN TURING - L’attributo dell’intelligenza 7. (Scienze della Vita): BARBARA McCLINTOCK - Il gene non è una cosa

Il periodo in cui possiamo rappresentare va da novembre 2013 a maggio 2014. Se interessati, Vi consigliamo di prenotare presto e, comunque, entro fine 2013 per non rischiare di avere problemi di calendario. Per contatti potete rivolgerVi al numero 3479672372 (Gabriele Argazzi) o scrivere a: [email protected] L’aquila Signorina ha sede in Via Provinciale Superiore, 20 a Molinella (40062 - Bologna)

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UN ORIENTAMENTO INTERDISCIPLINARE Il progetto GIGANTI FRAGILI nasce per portare sulla scena la Scienza e ha come interlocutore privilegiato il pubblico delle Scuole. Nello scorso Anno Scolastico sono stati circa 15.000 i ragazzi coinvolti nelle nostre rappresentazioni, grazie alla fiducia e all’entusiasmo di tanti Docenti.

Il nostro obiettivo è quello di fornire una risorsa culturale e didattica che utilizzi il linguaggio della recitazione o del racconto teatrale per proporre gli argomenti scientifici in chiave storica. Crediamo che questo approccio possa integrare la prospettiva fornita dai libri di testo delle materie scientifiche, la cui impostazione risente spesso dello scarso interesse degli autori per lo sviluppo storico della Scienza. Solo la conoscenza di come si giunga a determinate scoperte evidenzia infatti la provvisorietà dei modelli di spiegazione e può far scattare nei giovani la consapevolezza che la ricerca non si basa su passive ‘osservazioni’, ma sulla fiducia degli scienziati nelle loro premesse. Essa non accumula verità, ma reinterpreta e riscrive, procedendo in base a teorie audaci e, spesso, controintuitive

Tra i possibili approcci quello delle biografie ci è sembrato il migliore, dato che dà spazio alla dimensione emotiva, evidenziando i temi morali, il contesto socio-politico e le mode scientifiche con cui i protagonisti che via via abbiamo scelto dovettero confrontarsi. La biografia è anche un buon punto di osservazione per approfondire le sfumature del metodo scientifico, che nei nostri testi cerchiamo sempre di definire come un campo dove le competenze tecniche si intrecciano alle influenze culturali più diverse e dove per giungere alle grandi scoperte la creatività è importante quanto il rigore.

Il repertorio di GIGANTI FRAGILI vuole offrire un’occasione per mostrare gli argomenti scientifici in una luce differente e ai ragazzi uno strumento di approfondimento interdisciplinare, magari per una tesina per l’Esame di Stato. La Scienza fa parte a pieno titolo della Cultura e vale la pena farla dialogare con la letteratura, l’arte o la filosofia, che peraltro si confrontano da decenni con concetti (la relatività, il principio di indeterminazione, il caos) nati entro il dibattito scientifico.

Del ritardo della Scuola Italiana nell’adottare un approccio storico alla Scienza si è accorto da tempo anche il MIUR, che nel profilo culturale dei nuovi Licei richiede ai futuri diplomati di saper […] collocare il pensiero scientifico, la storia delle sue scoperte e lo sviluppo delle invenzioni tecnologiche nell’ambito più vasto della storia delle idee; rivolgendosi non solo agli studenti dei Licei Scientifici, ma anche a quelli del Classico, invitati a saper collocare il pensiero scientifico anche all’interno di una dimensione umanistica. CHI SIAMO L'AQUILA SIGNORINA/TERZADECADE è nata nel 1994 a Bologna come Compagnia rivolta alla sperimentazione nel linguaggio teatrale. Attiva anche come organizzatrice di rassegne di spettacoli in Emilia Romagna, la Compagnia ha prodotto, nei primi dieci anni di attività, diversi spettacoli di avanguardia ospitati in importanti teatri.

Dal 2006 la Compagnia ha scelto di dedicarsi ai temi e ai protagonisti della storia della Scienza, creando il repertorio “Giganti Fragili”, di cui fanno parte anche il fim ‘Nello specchio di Galois’ (2008) e lo spettacolo ‘L’uomo amplificato’ (2007) dedicato al Lev Termen, inventore del primo strumento musicale elettronico.

Gli attori e direttori artistici stabili della Compagnia sono:

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Barbara Bonora, classe 1968, è laureata in D.A.M.S. Spettacolo con una tesi di ricerca sulmimo francese Eliane Guyon. Dopo un breve percorso come ricercatrice in Storia del Teatro Contemporaneo presso l’Università di Bologna, dal 2000 si è dedicata come regista al lavoro della Compagnia, per la quale cura anche le ricerche tematiche e iconografiche.

Gabriele Argazzi, classe 1968, proviene da studi di filosofia e si è formato come attore lavorando col Tam TeatroMusica di Padova e con la compagnia Teatri di Vita del regista Andrea Adriatico. Cura la drammaturgia degli spettacoli della Compagnia e realizza la parte multimediale delle produzioni di teatro-scienza.

CON CHI ABBIAMO LAVORATO ISTITUTI SUPERIORI E LICEI

Emilia Romagna Liceo Roiti di Ferrara (dove Giganti Fragili è Progetto d’Istituto dall’a.s. 2010/2011), Istituto Bassi-Burgatti di Cento/Fe, Liceo Levi Civita di Codigoro/Fe, Liceo Cevolani di Cento/Fe, Liceo Minghetti di Bologna, Itis Belluzzi di Bologna, Istituto Alberghetti di Imola/Bo, Liceo Scientifico da Vinci di Casalecchio di Reno/Bo, Liceo Giordano Bruno di Budrio/Bo, Liceo Righi di Bologna, Liceo Wiligelmo di Modena, Liceo Formiggini di Sassuolo/Mo Liceo Righi di Cesena, Liceo Ricci-Curbastro di Lugo/Ravenna, Liceo Einstein di Rimini, Liceo Mattei di Fiorenzuola D'Arda/Piacenza, Liceo Ulivi di Parma,;

Marche: Liceo Costanza Varano di Camerino/Macerata; Provincia di Trento

Liceo Rosmini di Rovereto, Liceo Russell di Cles, Istituto Marie Curie di Pergine Valsugana, Istituto De Gasperi di Borgo Valsugana;

Veneto Liceo Fracastoro di Verona, Liceo Maffei di Verona, Liceo Leonardo da Vinci di Cerea/Vr, Liceo Cotta di Legnago/Vr, Istituto Guarino Veronese di San Bonifacio/Vr, Liceo Copernico di Verona, Liceo Medi di Villafranca di Verona, Istituto Bolisani di Isola della Scala/Vr, Liceo Canova di Treviso, Istituto Marie Curie di Garda e Bussolengo/Vr, Liceo Giorgione di Castelfranco Veneto/Treviso, Liceo Cornaro di Padova, Liceo Curiel di Padova, Istituto Veronese di Chioggia/Venezia, , Istituto Majorana-Corner di Mirano/Ve, Liceo Galilei di Dolo/Ve, Liceo Dal Piaz di Feltre/Belluno, Liceo Pigafetta di Vicenza,

Lombardia Liceo Torricelli di Milano, Liceo Berchet di Milano, Liceo Fermi di Desio/Mi, Istituto Galilei di Crema/Mi, Liceo Vico di Corsico/Mi, Istituto Majorana di Desio/Mi, Istituto Majorana di Cesano Maderno/Monza e Brianza, Istituto Iris Versari di Cesano Maderno/MB, Istituto Beretta di Gardone Val Trompia/Brescia, Liceo Camillo Golgi di Breno/Bs, Istituto Meneghini di Edolo/Bs, Liceo Grazio Cossali di Orzinuovi/Bs, Liceo Mascheroni di Bergamo, Istituto Turoldo di Zogno/Bg, Istituto Einaudi di Dalmine/Bg, Liceo Federici di Trescore Balneario/Bg, Istituto Decio Celeri di Lovere/Bg, Liceo Leibniz di Bormio/Sondrio, Istituto Pinchetti di Tirano/So, Istituto Vanoni di Menaggio/Como, Liceo Novello di Codogno/Lodi, Istituto Bachelet di Oggiono/Lecco, Istituto Bertacchi di Lecco, Liceo Manzoni di Lecco, Istituto Viale dei Tigli di Gallarate/Varese, Istituto Legnani di Saronno/Va, Liceo Ferraris di Varese, Liceo Galilei di Ostiglia/Mantova;

Piemonte: Liceo Carlo Alberto di Novara, Liceo Galileo Galilei di Alessandria; Friuli Venezia Giulia: Liceo Majorana di Pordenone, Istituto Pujati di Sacile/Pn

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UNIVERSITÀ: Università di Bologna

• Rappresentazione di “Lise Meitner – Microfisica Inquieta” nell’Aula Absidale di Santa Lucia (11 marzo 2008) per la mostra ‘Nobel negati alle donne di Scienza’ organizzata dal Prof. Silvio Bergia e dal gruppo ‘Scienza Giovane’ di Unibo;

• Rappresentazioni di “Probabilmente…de Finetti !” in occasione dell’ Open Day della Facoltà di Statistica di Bologna (6 maggio 2009) e per l’ avvio dei corsi della stessa Facoltà (10 novembre 2009) nell’Aula 1 di Via delle Belle Arti a Bologna.

Università di Camerino (Mc) • Rappresentazione di “Alan Turing – L’attributo dell’intelligenza” (27 aprile 2011)

nell’ambito della rassegna ‘Happy Numbers 2011’ organizzata dal Dipartimento di Matematica e Informatica (Prof. Toffalori) di UniCam

Università Cattolica di Brescia • Rappresentazione (12 e 13 marzo 2012) di “Probabilmente … de Finetti” e “Alan

Turing – L’attributo dell’intelligenza” in occasione della ‘Settimana della Matematica 2012’ organizzata dal Dip. di Matematica (Proff. Marzocchi e Paolini).

Università di Bari ‘Aldo Moro’ • Rappresentazione di “Alan Turing - L’attributo dell’intelligenza” (5 ottobre 2012)

presso la Sala degli Affreschi di Palazzo Ateneo per il convegno ‘L’indecidibilità della Vita’ (Dott.ssa Petrocelli – Dip. di Matematica).

RASSEGNE E FESTIVAL SCIENTIFICI

• Festa della Matematica di Castel San Pietro Terme (“Alan Turing” ottobre 2007) • Festival della Scienza di Genova (“Barbara McClintock”2008) • Scienza in Piazza 2008 (“Barbara McClintock”) Teatro di Casalecchio di Reno/Bo • Biennale TuttoInGioco di Civitanova Marche (“Probabilmente…de Finetti !”-

agosto 2009) • La notte dei Ricercatori 2009 - Bologna (rappresentazione di “Probabilmente…de

Finetti !” alla Sala dell’Ulisse di Palazzo Poggi a Bologna grazie alla collaborazione del Dipartimento di Matematica di UniBo:)

• Novembre 2009. Convegno Nazionale di Didattica della Matematica di Castel San Pietro Terme (BO). Evento inaugurale con il Prof. Bruno D’Amore “Matematica, stupore e poesia”.

• FestivalScienza di Cagliari III Edizione (“Barbara McClintock” e “Probabilmente…de Finetti !”- novembre 2010)

• FestivalScienza di Cagliari IV Edizione (“Alfred Wegener – Fine tra i ghiacci”- novembre 2011)

• Matematica: il grande spettacolo - Parco Oltremare di Riccione 24 marzo 2012 (“Dante e la Matematica di Bruno D’Amore”)

• Festival Math&Co di Porto Sant’Elpidio (“Alan Turing”) - 9 novembre 2012 • Museo della Scienza di Camerino/Mc. Doppia rappresentazione di “Alfred Wegener

– Fine tra i ghiacci” per la mostra “Continenti alla Deriva” (novembre 2012) • Festival Non TemiAmo la Matematica (“Probabilmente … de Finetti !”) a Ravarino

(Modena) il 13 aprile 2013

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Dante e la Matematica di Bruno D’Amore

Durata 95 minuti – Tecnica usata: dialogo teatrale per attore e attrice

con intermezzi in forma di conferenza

Dopo diversi anni di collaborazione con Bruno D’Amore (uno dei massimi esperti mondiali in didattica della matematica e ideatore del Convegno Nazionale di Matematica di Castel San Pietro Terme), L’aquila Signorina presenta alle Scuole la riduzione teatrale del suo ultimo libro “Dante e la Matematica”, pubblicato da Giunti nel 2012 come riedizione dell’ esaurito “Più che ‘l doppiar delli scacchi s’immilla”.

Il libro è articolato su una collezione di episodi romanzati della vita di Dante Alighieri (1265 – 1321) liberamente ricostruiti dalla fantasia di D’Amore nel tentativo di indagarne il rapporto con la logica, la geometria e la matematica del tempo, partendo sia dalle terzine della Commedia, sia da suggestive ipotesi sulle conoscenze che il Sommo Poeta dovette probabilmente possedere visti i luoghi dove completò la sua formazione. Dopo il debutto dello spettacolo, avvenuto al festival “Matematica il Grande Spettacolo” (Parco Oltremare di Riccione, 24 marzo 2012) e dopo avere ottenuto dall’autore la licenza di dare ad esso una forma rappresentabile senza la sua presenza abbiamo cominciato a proporre la pièce alle Scuole Superiori a partire dallo scorso anno scolastico, ottenendo subito un grosso riscontro. “DANTE E LA MATEMATICA di Bruno D’Amore” si divide tra i toni brillanti dei quattro dialoghi recitati tratti da vari capitoli del libro e gli intermezzi che ricalcano, con alcune variazioni, le coinvolgenti considerazioni che D’Amore propone abitualmente al pubblico e che compaiono nel libro in forma di note. L’obiettivo è mostrare quel Dante scanzonato e intraprendente che, nel ritratto biografico voluto da Bruno D’Amore, incarna l’intellettuale che non conosce la separazione tra il sapere umanistico e scientifico, ma li integra e li fa dialogare liberamente, trasformandoli in sublime poesia.

Argomenti scientifici richiamati o sviluppati dal testo teatrale Altro che principio del terzo escluso ! Dante Alighieri studioso di dialettica a

Bologna e il metateorema dello Pseudo-Scoto. Scacchiere, angeli (tanti, ma tanti …) e l’infinito ‘in potenza’ di Aristotele Dante e il sistema numerico posizionale indo-arabo La Vista Nova e l’impossibile quadratura del cerchio: ma solo con riga e compasso !

50 repliche scolastiche nell’A.S. 2012-2013 !!!

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Light Up The House ! La scienza di Michael Faraday

Durata: 90 minuti Tecnica usata: teatro d’attore con parti di

fiction cinematografica

Michael Faraday (1791 – 1867) viene di solito indicato come lo scienziato ‘baconiano’ per eccellenza, che procede a individuare le leggi della natura unendo l’abilità tecnica alla capacità di gestire estese campagne di osservazioni con rigore e imparzialità. Tuttavia già John Tyndall, l’amico della maturità e suo primo biografo, osservò che se è vero che

Faraday esprimeva scetticismo per le ipotesi fisico-matematiche, anche per via delle lacune di una formazione scolastica improvvisata, i suoi risultati furono il frutto di una vena speculativa poco meno che audace. Il richiamo nostalgico della Natürphilosophie all’unità delle forze della natura fu da lui trasformato in un’indagine serrata sulle condizioni della loro mutua convertibilità entro una fisica del continuo. Il suo radicale empirismo consistette semmai nel ripudiare gli idoli di cui non poteva avere esperienza. Così fu per gli atomi o per l’azione istantanea a distanza e così fu – con sensibilità visionaria - per l’etere, che Faraday propose di sostituire con il concetto di campo di forze, inteso come condizione di ogni azione elettromagnetica. Nemmeno Maxwell fu mai tanto audace. LIGHT UP THE HOUSE ! ricostruisce gli sviluppi dell’idea guida della polarità indotta, che lega in un tutto le ricerche fisiche e chimiche di Faraday e lo fa affidandosi ai dialoghi fra lo scienziato e la pittrice Harriett Jane Carrick Moore, che fu la sola a cui permise di ritrarre il suo laboratorio. Le parti di raccordo della narratrice dal vivo collegano il pensiero di Faraday al suo e al nostro tempo e spiegano il ruolo della fede in Dio, dell’amore per la potenza sintetica delle immagini, della dedizione verso l’idea di una scienza aperta, così come la veicolava al pubblico delle sue celebrate conferenze nell’Auditorium della Royal Institution.

Argomenti scientifici richiamati o sviluppati dal testo teatrale Le scoperte di Faraday: l’induzione magneto elettrica, le leggi dell’elettrolisi, la

costante dielettrica, il diamagnetismo, la rotazione magneto ottica o effetto Faraday L’idea del campo di forze

Altri argomenti storico-culturali implicati nel testo teatrale

Storia della scienza e epistemologia La polemica contro la Royal Society in Inghilterra: “The decline of Science” di

Charles Babbage e la leggendaria nascita, nel 1833, del termine scientist Kant, Shelling e Coleridge: la Natürphilosophie come alternativa al meccanicismo

dell’École Polytechnique.

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Alfred Wegener Fine tra i ghiacci

Durata: 85 minuti - Tecnica usata: teatro d’attore con parti di fiction cinematografica

Alfred Lothar Wegener (1880 – 1930), l’uomo che rinnovò profondamente il modo di intendere le Scienze della Terra con quello straordinario manifesto multidisciplinare che è “Sull’origine dei Continenti e

degli Oceani”, non fu solo il contestato alfiere della ‘teoria dello spostamento dei Continenti’, ma anche un fenomenale metereologo e paleoclimatologo. E se i geologi suoi detrattori lo ritrassero come un visionario col brutto vizio di invadere il campo altrui, la sua biografia ci mostra invece uno scienziato pragmatico e avventuroso (insieme al fratello Kurt stabilì, nel 1904, un record mondiale di volo in pallone), che raccoglieva dati con pazienza prima di avanzare congetture. Uno dei progetti più ambiziosi cui si dedicò fu quello di descrivere il clima della Groenlandia, dove si recò per due volte prima della Grande Guerra (nel 1905 e nel 1912) e una terza volta, nel 1930, a capo della prima grande spedizione tedesca oltre il circolo polare artico. Fu durante questa missione che, a soli 50 anni, perse la vita. Una tragedia di cui pochi conoscono i dettagli. Lo spettacolo segue perciò il doppio binario dell’emozionante racconto dal vivo della Spedizione Wegener da parte di due attori e dell’esposizione dei passaggi più sottili dell’argomentazione portante della Teoria della Deriva, affidata alla parte cinematografica. E’ la presenza in video della moglie di Wegener, Else, a condurci attraverso la vita e la dottrina del marito, testimoniando di un legame che fu assai intenso.

Argomenti scientifici richiamati o sviluppati nel testo teatrale Geologia La geologia in Europa e in America all’alba del ‘800: Eduard Suess vs. James Dana La geofisica e lo spinoso problema della ‘isostasia’ Il concetto di ‘migrazione dei Poli’ La teoria dello ‘Spostamento dei Continenti’

Altri argomenti storico-culturali implicati nel testo teatrale Storia della scienza e epistemologia Wegener e la geologia come moderna scienza sperimentale Il ‘mobilismo’ come nuovo paradigma geologico

Storia e Società L’esplorazione polare dall’estemporaneità alla Scienza: l’idea degli Anni Polari

Internazionali

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Probabilmente … de Finetti !

Durata: 80 minuti

Tecnica usata: teatro d’attore con videoproiezioni* Che cos’è la probabilità ? L’incertezza è una proprietà del mondo o della nostra conoscenza ? Queste sono le domande alle quali il matematico italiano Bruno de Finetti (1906 – 1985) cercò di rispondere, combattendo la sua battaglia contro il dogmatismo e un certo modo acritico di intendere la parola ‘verità’. De Finetti lavorò sull’idea che la conoscenza probabile, quella che ci guida nella credenza che “uscendo di casa

vedremo come sempre le stesse strade o le stesse case” abbia un fondamento soggettivo e tragga la sua forza dal fatto che può permetterci di decidere in condizioni di incertezza. «La probabilità non esiste», scriveva de Finetti, intendendo dire che è una tentazione fallace voler credere che gli accadimenti abbiano la proprietà di essere intrinsecamente ‘probabili’ o ‘improbabili’. I teoremi del calcolo della probabilità non sono leggi della natura, ma solo strumenti mediante i quali un individuo può dare delle valutazioni coerenti sul fatto che un dato evento avvenga o meno. Partendo dal concetto di probabilità soggettiva, la nostra narrazione teatrale passa in rassegna i territori sui quali Bruno de Finetti piantò la sua bandiera (matematica, finanza, didattica, filosofia, economia, persino la politica …), sottolineando il valore anticonformista del suo pensiero e del paziente intento di insegnare agli italiani cosa voglia dire ‘pensare’.

Argomenti scientifici richiamati o sviluppati nel testo teatrale Matematica, economia Il teorema di Bayes e l’inferenza bayesiana La teoria della probabilità: concezioni ‘frequentista’ e ‘soggettiva’ Critica della teoria neoclassica del liberismo economico

Altri argomenti storico-culturali implicati nel testo teatrale Storia della scienza e epistemologia Che cosa si deve veramente intendere con ‘induzione’ Pragmatica della verità: la verità come ‘intersoggettività’

Storia e società Il pragmatismo italiano del primo ‘900 e le Riviste Una lettura della crisi del ’29: il ‘tragico sofisma’ del libero mercato Far capire la matematica: che cos’è la ‘matematica per deficienti’ ?

* L’uso delle fotografie del Prof. de Finetti è stato gentilmente concesso dalla figlia Fulvia

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Lise Meitner Microfisica inquieta

Durata: 80 minuti - Tecnica usata: teatro d’attore con parti di fiction

cinematografica

‘Microfisica inquieta‘ è un vero e proprio film inframezzato da commenti narrativi dal vivo. Vi si ripercorrono alcune settimane, quelle dell’estate 1945, nella lunga vita della fisica austriaca Lise Meitner (1878 – 1968). E’ il 6 agosto quando Lise ascolta alla radio l’annuncio che le atomiche di Truman sono state lanciate sulle città giapponesi, mostrandole quale sia stata l’applicazione più immediata della sua grande intuizione. E’ a lei, infatti, che dobbiamo

l’interpretazione fisico-matematica della fissione nucleare (anche se non fu premiata con il Nobel, che venne attribuito al solo Otto Hahn), vero atto di nascita dell’era atomica. Il testo teatrale segue la scienziata mentre, esule in Svezia a causa delle persecuzioni naziste, si interroga sul futuro dell’amata Germania. Un ritratto che ci svela una donna tormentata e contraddittoria. Con un’unica, lucidissima, certezza: «Io, che sono portata ad avere continui sensi di colpa, sono scienziata senza nessun senso di colpa».

Argomenti scientifici richiamati o sviluppati nel testo teatrale Chimica e fisica Il secondo principio della termodinamica e la sua interpretazione statistica Gli elementi chimici artificiali I modelli atomici La funzione d’onda e il principio di indeterminazione La fissione nucleare e sua spiegazione fisico-matematica

Altri argomenti storico-culturali implicati nel testo teatrale Storia della scienza e epistemologia Il dibattito sull’atomismo. Boltzmann e Mach Protagonisti della Meccanica Quantistica e sue interpretazioni La tavola periodica di Mendeleev come programma di ricerca L’ipotesi di Fermi sui ‘transuranici’: un errore contagioso

Storia e società: Le donne e l’Università in Europa nei primi decenni del ‘900 Gli scienziati tedeschi durante il nazismo e il ‘brain drain’ verso gli USA Il progetto Manhattan e l’atomica del Führer La denazificazione nella Germania postbellica L’uso politico dei premi Nobel

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Alan Turing L’attributo dell’intelligenza

Durata: 65 minuti

Tecnica usata: teatro d’attore con videoproiezioni «Mi propongo di affrontare il problema se sia possibile, per ciò che è meccanico, manifestare un comportamento intelligente.» In questo modo il matematico britannico Alan Mathison Turing (1912 – 1954) esponeva, nel 1948, il suo punto di vista intorno ai nascenti studi

sull’Intelligenza Artificiale. La vita eccezionale, ma non certo fortunata, di questo Superboy della logica, che fu protagonista della decifrazione dei messaggi nazisti codificati con la macchina ‘Enigma’ e che, parallelamente a John Von Neumann, contribuì a ideare l’architettura logica degli odierni computers, verrà utilizzata per capire in che modo l’idea di ‘macchina calcolatrice universale’ abbia rivoluzionato il modo di pensare la matematica. Nel 2012 le celebrazioni del centenario della nascita di Turing hanno coinvolto tutto il mondo, con convegni incontri, articoli e spettacoli in cui si è celebrato il genio visionario di colui che è ormai riconosciuto come il vero padre dell’odierno personal computer; che disegna, suona, traduce le lingue e gioca a scacchi. Esattamente come lui aveva previsto e sperato

Argomenti scientifici richiamati o sviluppati nel testo teatrale Informatica e logica matematica La macchina di Turing Caratteristiche dei calcolatori ‘Bombe’ e la decifrazione del codice Enigma L’architettura dei calcolatori secondo John Von Neumann

Altri argomenti storico-culturali implicati nel testo teatrale

Storia della scienza ed epistemologia Il teorema di Gödel e l’idea dell’ incompletezza dei sistemi formali L’equivalenza tra computazione umana e computazione meccanica in ‘Sui numeri

computabili’ di Alan Turing Può una macchina pensare ? Il ‘test di Turing’ e l’ipotesi dell’Intelligenza

Artificiale forte Calcolatori analogici e calcolatori digitali. La teoria dell’informazione di Shannon L’EDVAC di Von Neumann e l’ACE di Turing: due progetti di calcolatore digitale a

confronto Storia e società La battaglia dell’informazione durante la Seconda Guerra Mondiale Il maccartismo negli Stati Uniti e i suoi riflessi in Europa. La condizione degli

omosessuali nell’immediato dopoguerra

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Barbara McClintock Il gene non è una cosa

Durata: 65 minuti Tecnica usata: teatro d’attore con videoproiezioni

‘Il gene non è una cosa’ ripercorre la vita della genetista Barbara McClintock (1902 – 1992), alternando la videointervista a un’ immaginaria biografa alla recitazione dal vivo, in cui è la stessa scienziata a parlare di sé. Spartiacque del racconto è il Simposio di Cold Spring Harbor del 1951, in cui Barbara, genetista affermata, ma esclusa dalla carriera accademica, annunciò che certi

pezzetti di cromosoma, i ‘trasposoni’, erano in grado di spostarsi da un luogo all’altro del genoma, attivando o disattivando i geni funzionali. La fredda accoglienza riservata a questo risultato (rifiutato fino agli anni ’70, quando le cose mutarono, portando la McClintock al Nobel nel 1983), è indagata alla luce del divorzio fra la biologia cellulare e una biologia molecolare che si sentiva vicina a decifrare il segreto della vita: la struttura del DNA. Seguendo il suo stupore per il modo con cui il genoma dei viventi risponde all’ambiente, lo spettacolo amplifica l’inno di Barbara alle differenze, rivelando i rischi di posizioni meccanicistiche e dogmatiche come quella assunta da Francis Crick nel suo ‘Dogma Centrale’ della genetica.

Argomenti scientifici richiamati o sviluppati nel testo teatrale Biologia e genetica Cromosomi e divisione cellulare Il mosaicismo I trasposoni Il DNA e il Dogma Centrale di Francis Crick

Altri argomenti storico-culturali implicati nel testo teatrale Storia della scienza e epistemologia L’influsso di ‘What is life ?’ di Erwin Schrödinger e l’ingresso dei fisici nella

biologia. Luria, Delbruck e la biologia molecolare L’idea di genoma dinamico e la contrapposizione fra visioni olistiche e riduzioniste

in biologia Il progetto genoma: in che cosa è simile e in che cosa è molto diverso il DNA umano

rispetto ad altri viventi Evoluzione e ereditarietà: può il caso promuovere la complessità ?

Storia e società Quale carriera per le scienziate ? Il prezzo scottante dell’indipendenza.