Ecco qui il primo numero

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PDF-F Pazzi Delle Fan-Fiction Magazine N°1 ECCO A VOI IL PRIMO NUMERO ! IN QUESTO PRIMO NUMERO POTRETE LEGGERE: KOVU’S STORY “WE ARE ONE” PAST & FUTURE COME TUTTO EBBE INIZIO VIOLENZA E PAZZIA MANGANIMANDO LA NUOVA RUBRICA SUGLI ANIME FAN’S THEORY NALA HA UN PADRE? DEAR ESTHER NON GIUDICATE UN GIOCO DALLA COPERTINA DATA PUBBLICAZIONE : 24/09/2012

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Finalmente, dopo lungo prodigare sono riuscito a completarlo

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P D F - FPazzi Delle Fan-FictionMagazine

N°1

ECCO A VOI IL PRIMONUMERO !

IN QUESTO PRIMO NUMERO POTRETE LEGGERE:

KOVU’S STORY“WE ARE ONE”

PAST & FUTURE

COME TUTTO EBBE INIZIO

VIOLENZA E PAZZIA

MANGANIMANDOLA NUOVA RUBRICA

SUGLI ANIME

FAN’S THEORYNALA HA UN PADRE?

DEAR ESTHERNON GIUDICATE UN

GIOCO DALLACOPERTINA

DATA PUBBLICAZIONE :24/09/2012

Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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IndicePag 3-4 .......................................Manganimando “Il lato fan degli anime e dei manga”

Pag 5 ..........................................Recensione Dear Esther

Pag 6-7 .......................................Fan’s Theory “Al di la dell’ufficiale”

Pag 8-16 ........................................Fan-Fiction

pag 8 ........................................Kovu’s Story “We are one”

pag 9-10 ...................................Past & Future

pag 11-13 .................................Come tu�o ebbe inizio

pag 14-16 ..................................Violenza e pazzia

Pag 17 ....................................... Sezione Giochi

Pag 18 ....................................... Barzelle�e

Pag 19 ....................................... Soluzione Giochi

Pag 20 ....................................... Conta�i

Buona lettura

Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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Recenjohnnist:Curatore Grafico ed enigmistico del giorna-le, addetto alle recensioni di vario genere, che spaziano tra libri, fumetti, giochi e film.

TTB-Kun:È colui che si occupa della parte delle fan-fiction.

Kopa91:Si occupa della rubrica Fan’s Theory, Al di là dell’ufficiale, in cui parla delle teorie dei fans sulle varie domande che non hanno mai avuto fin ora risposta.

Nikiven:Ci parla del mondo degli Anime e Manga, con la sua rubrica ci fa addrentrare in questo mondo pieno di fantasia ed immagi-nazione.

Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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ManganimandoIl lato fan degli anime e dei manga

DRAGON BALL Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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Rubrica Scritta da:Niki Ven

DRAGON BALL GTSIAMO SICURI SIA DRAGON BALL?

TRAMA

A causa di un desiderio sbagliato di Pilaf, che evoca un nuovo drago con delle nuove sfere del drago con le stelline nere, Goku torna bambino e le sfere si spargono in tutto l'universo. Ma i problemi non fini-scono qui: secondo Re Kaioh, se le sfere non verran-no radunate entro un anno dal desiderio la Terra esploderà: così Goku, Goten e Trunks decidono di partire alla loro ricerca, ma Pan prende il posto di Goten e accompagna Goku e Trunks. I tre partono per lo spazio alla ricerca delle sfere del drago. Dopo varie peripezie nell'universo il trio raduna tutte le sfere e incontra un nuovo amico: il robottino Gill.

OPIONIONE

La ritengo un'offesa al grande capolavoro di Toriya-ma! La trama bene o male è abbastanza originale (Goku, Trunks e Pan che compiono un viaggio intorno all'universo per cercare le Sfere del drago dalle stelle rosse non è male come idea). Peccato che il far tornare Goku bambino, il cercare di ricreare le battaglie del primo Dragon Ball, i personaggi che diventano uno peggio dell'altro (Vegeta truzzo coi baffi proprio non si può guardare!) e i continui errori che ci sono all'interno della serie lo rendano una grandissima cavolata e offesa al capolavoro del maestro Toriyama.

Be che dire io mi fermo qui e vi do appuntamento con il prossimo appunto, quando ci sarà.

See you next time!PORCA VACCA a tutti!

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Page 6: Ecco qui il primo numero

Dear EstherLa Tragedia fatta a gioco

Oggi voglio farvi entrare nel mondo di Dear Esther, la tragedia fatta a gioco. Ma non pensiate che il titolo sia questo perché il gioco mi ha deluso, anzi, il "gioco" è magnifico, una trama raccontata attraverso lettere mai spedite e paesaggi mozzafiato.

Ma partiamo dal principio.

Dear Esther (Cara Esther) è stata una mod, pubblicata per la prima volta nel 2008, per Half Life 2, che ha ricevuto un grande numero di premi e critiche positive, creata dalla Software House Indie, Chineseroom .

Nel 2009 Robert Briscoe, Game Artist, riprende la mod e ne trasforma completamente le texture, trasformando così il paesag-gio in qualcosa di magnifico e nostalgico allo stesso tempo.

Nel 2010 infine il gioco viene riproposto indipendentemente, e non più come una mod, con dei paesaggi che sembrano dipinti.

Ma perché ho descritto questo gioco come una tragedia?

Perché in effetti è così, la storia, raccontata tramite la voce del personaggio principale che noi impersoneremo, non ha mai spraz-zi di luce che ci potranno far pensare ad un lieto fine, (per metterla in chiave umoristica si potrebbe quasi dire "Andiamo di bene in meglio" oppure "Finiamo dalla padella alla brace") tutt'altro, e se ci faremo prendere dall'atmosfera miscelata tra paesaggi, musica, composta da Jessica Curry, e le "poesie" che leggeremo, beh, vi posso assicurare che non sarà difficile farci uscire una lacrima di angoscia.

Si potrebbe quasi dire che il gameplay non è che un cammino nella tristezza dei ricordi. Infatti nel gioco noi non faremo altro che camminare, nessuna interazione con qual si voglia oggetto, nessun mostro o persona con cui poter dialogare o combattere, solo noi e un' isola sperduta in chissà quale mare (Si perché il gioco si svolge su un isola). Un enorme discesa nei meandri della mente, una caduta, che porterà il nostro personaggio sempre più sconfortato, arrabbiato, debilitato e stanco della e con la propria vita, verso una fine inevitabile.

Insomma Dear Esther è un gioco, o meglio, una storia fantastica, un gameplay povero ma adatto allo stile, Dear Esther è un modo per rilassarsi e suscitare emozioni. Forse, la vera unica pecca di questo gioco è la qualità delle Texture, che viste da vicino sono completamente pixelate, ma alla fine in questo gioco non conta il dettaglio, ma bensì il panorama.

Qui trovate i requisiti per PC e Mac.

Requisiti di sistema (PC)

Minimo:OS:Microsoft Windows XP / Vista / Vista64Processor:Intel core 2 duo 2.4GHz or higherMemory:1GB XP / 2GB VistaGraphics:DirectX 9 compliant video card with Shader model 3.0 support. NVidia 7600, ATI X1600 or better (Pre-Sandybridge Intel graphics chipsets not yet suppor-ted)DirectX®:9.0cHard Drive:2 GB HD spaceSound:DirectX 9.0c compatible sound card

Raccomandato:OS:Microsoft Windows XP / Vista / Vista64Processor: Quad core 2.4GHz or higherMemory:1GB XP / 2GB VistaGraphics:DirectX 9 compliant video card with Shader model 3.0 support. NVidia 8800, ATI Radeon 2900 pro or better (Pre-Sandybridge Intel graphic chipsets not sup-ported)DirectX®:9.0cHard Drive:2 GB HD spaceSound:DirectX 9.0c compatible sound card

Requisiti di sistema (MAC)

OS: MAC OS X 10.6.7 or higherProcessor: Intel Core Duo Processor (2GHz or better)Memory: 2GBHard Disk Space: At least 2 GB of SpaceVideo Card: ATI Radeon 2400 or higher / NVIDIA 8600M or higher / Intel HD Graphics 3000

Prezzo (steam): Dear Esther 6,99€ Dear Esther+Original Soundtrack 9,99€

Valutazione:

Recensione Scritta da:Recenjohnnist

Informazioni Hardware:Steam

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Page 7: Ecco qui il primo numero

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

Fan’s Theory Al di la’ dell’Ufficiale

Nel Mondo dell’Animazione, così come in quello della Letteratura e dei Fumetti, esistono sempre due versioni:

Quella u�ciale, ideata e strutturata dall’autore o dallo sta� che ha diretto il progetto o l’opera in que-stione, dalle interviste e le dichiarazioni dei diretti interessati.

Quella Non U�ciale, quella dei fans, degli appassio-nati, fatta di idee e teorie personali, di storie parallele e fandom… Ed è questo il mondo che questa rubrica esplorerà.

Andremo dentro il grande mondo delle supposizio-ni, ci immergeremo dentro storie originali, idee che hanno fatto il giro del mondo, grazie anche al vastità della Rete e che hanno fatto la fortuna di forum, siti e fan club della community del Web, oltre ad ali-mentare quotidianamente il Mondo delle Fan Fic-tion.

Il Padre di Nala

La prima Fan’s �eory che tratteremo in questa puntata riguarderà uno dei capolavori più belli dell’Animazione, IL RE LEONE.Da circa un decennio è scoppiata nel web una vera e propria Lion King Mania, un fenomeno mediatico che ha coinvolto non solo fans comuni ma anche artisti, scrittori e persino compositori gra�ci, attraverso Video Editing, Fan Art e nume-rose, numerosissime, Fan Fiction, divenendo ben presto uno dei Fandom più in voga del momento, tanto da ottenere addirittura un sito di fan art tutto suo, il famoso THE LION KING-FAN ART ARCHIVE, fondato alla �ne degli anni novanta da un gruppo di talentuosi artisti amanti del �lm disney.Fin da quando uscì, sul RE LEONE nacquero le più diverse teorie e idee, principalmente rivolte ai personaggi secondari,che il �lm aveva trattato in-

maniera secondaria o poco lineare.

Una delle prime fan’s theory che si fecero largo fu’ quella incentrata su Nala e,in particolar modo, verso il suo ipotetico padre.

Come si nota nel �lm, Nala è un personaggio dal carattere ben delineato: E’coraggiosa,determinata,saggia…Rappresenta la donna moderna, che combatte per avere i propri diritti, che sà farsi valere al di là delle apparenze e che non si sottomette davanti a nessuno.E’ grazie a lei se Simba, fuggito dalle Terre del Branco e del tutto incapace di a�rontare il suo passato, ritorna alla Rupe dei Re e scon�gge il per�do Zio Scar, rivendicando così il trono, ed è sempre grazie a lei se, le Terre del Branco, ritrova-no la pace che avevano perduto da tanto tempo. Un personaggio così dinamico, principale quanto il suo amico protagonista Simba, non poteva non avere la sua cerchia di fans e, al contempo stesso, la sua buona dose di teorie. Da qui ad oggi, ci sono state numerose ipotesi sul padre di Nala, tutte derivate da supposizioni di fans o nate attra-verso fan �ction o web comics, e tutte hanno puntato il dito su vari “pretendenti”. Esploriamo-la insieme,una per una…

Teoria di Scar/Taka

La Prima ipotesi che si fece subito strada fu’ quella che Nala fosse la �glia illegittima di Scar, il fratello minore di Re Mufasa, il legittimo sovrano della Rupe dei Re.Secondo questa teoria, si suppose che Sara�na, la madre di Nala,fosse stata in passato la compagna di Scar e che, dalla loro unione fosse nata Nala. Sebbene all’inizio convincente, presto tale scenario diven-ne del tutto inesistente, dato che Scar era fratello di sangue di Mufasa e,se Nala fosse stata vera-mente sua �glia, questo avrebbe comportato una

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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Page 8: Ecco qui il primo numero

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

Teoria di NiLa Seconda ipotesi,nata nel corso degli ultimi 6-7 anni, vide sulla scena un nuovo candidato, uscito non dal �lm ma bensì dalla serie di libri illustrati THE LION KING- SIX NEW ADVENTURES, usciti un’anno dopo. Nelle storie, si narra l’incontro tra Nala, all’epoca ancora una cucciola, e un giovane leone di nome Ni, un randagio che salva la piccola leoncina dalle grin�e delle tre iene. Sebbene nella trama non si faccia cenno a nessun rapporto passato tra Ni e Sara�na, la madre di Nala, alcuni fan ipotizzarono che Ni non fosse altro che il padre della giovane leonessa,ritornato nelle Terre del Branco per riabbracciare la sua famiglia. Questa teoria ancora trova spazio nel mondo dei Nala Fan’s, ra�orzata anche dal fatto che Ni è classi�cato anche come il presunto padre del fratellino minore di Nala, Mheetu.

Teoria del leone randagioLa terza ipotesi che esploreremo è invece quella più nuova,nata direttamente nel mondo delle Fan Art e nelle Web Comics, in particolare dalle storie di artisti come Savu,autrice de TAKA STORY. Secondo questa teoria, sia Nala che Mehetu sarebbero �gli di un’amore fugace tra Sara�na e un leone randagio,conosciuto durante una battuta di caccia o in un particolare periodo di tempo poco prima della nascita di Simba. Sebbene giovane, questa teoria sta prendendo sempre più piede nel mondo dei TLK FANS,in particolare a quelli fedeli alla trama u�ciale, che cercano di rimanere il più pos-sibile uniti alla storia originale e che cercano di evitare eccessive deformazioni, che provochereb-bero solamente uno stravolgimento dello schema.

Queste sono le tre teorie più importanti riguardo il padre di Nala, ma il web è immenso e non pas-sera troppo tempo prima che un’altra idea riguar-do questo argomento a�ori e si imponga insieme alle altre, tentando di far luce su questo mistero, nonostante la Walt Disney Picture ha continua-mente negato l’esistenza di un padre biologico per la Regina della Rupe dei Re.

E voi, giovani Patiti Fan�ctionati? Cosa ne pensa-te? Quale teoria avvalorate? Oppure, ne avete una tutta vostra? Se è cosi, allora postatele nel nostro gruppo u�ciale di facebook e partecipate attiva-mente alla rubrica.

Perché questa è FAN’S THEORY, qui si esplora ciò che è al di la’ dell’u�ciale e del conosciuto, an-dando verso l’ignoto, il mistero e l’opinione per-sonale.

Quale sara’ la nuova teoria?Rimanete, e lo scoprirete. Alla prossima.

Teoria di Scar/Taka

La Prima ipotesi che si fece subito strada fu’ quella che Nala fosse la �glia illegittima di Scar, il fratello minore di Re Mufasa, il legittimo sovrano della Rupe dei Re.Secondo questa teoria, si suppose che Sara�na, la madre di Nala,fosse stata in passato la compagna di Scar e che, dalla loro unione fosse nata Nala. Sebbene all’inizio convincente, presto tale scenario diven-ne del tutto inesistente, dato che Scar era fratello di sangue di Mufasa e,se Nala fosse stata vera-mente sua �glia, questo avrebbe comportato una

parentela eccessivamente stretta con Simba,tanto da renderli cugini e portando, pertanto, all’incesto.

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Scritto da:Kopa91

Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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Page 9: Ecco qui il primo numero

Storia: Kovu's story, "we are one"Capitolo: 1Universo: Il re leoneRating: VerdeGenere: IntrospettivoStato: In corso

Nome: _Giuly98_

Kovu’s story “we are one”-Sei il prescelto, Kovu. Tu ucciderai Simba, e prenderai il suo posto nelle Terre del Branco-SimbaSimbaSimbaUccidere Simba.Fin da quando era piccolo gli sono state inculcate in testa queste parole.Simba è il nemico, Simba va ucciso.Ma Kovu non ha ancora ben capito chi sia Simba.Sa che è qualcosa di male: è colpa di Simba se tutta la sua famiglia è esiliata nelle Terre di Nessuno, dove il cibo è così scarso….Kovu sa che è colpa di Simba se a pochi passi da lui ci sono le Terre del Branco, ma non ci può andare.Sa che Scar è morto per colpa sua, di Simba, e ora deve pagare.Kovu però non ha mai fatto parte di tutto questo.L’odio gliel’ ha insegnato Zira alla sua nascita.Fosse stato per lui, Simba avrebbe potuto vivere altri cent’anni.Che senso ha la vendetta? Se Simba muore, Scar non tornerà tra i vivi.

Odio- Capitolo I

Non tornerà mai.Che senso ha, tutto quest’odio?Se lo chiede a volte, il piccolo Kovu, ma poi il suo branco torna alla carica come un rinoceronte infuriato.“Tu ucciderai Simba, Kovu. E prenderai il suo posto”E Kovu non ha nient’altro in cui credere.I suoi giorni passano così, alla ricerca di cibo, a fare la lotta, a cercare acqua, ad allenarsi, ad odiare qualcuno che non ha mai visto.Ma poi, improvvisamente, a spezzare l’esistenza monotona di questo cucciolo compare qualcuno di inatteso.Kiara, una leoncina testarda e intraprendente, supera i confini delle Terre del Branco e finisce addosso a Kovu.Lui reagisce immediatamente, come gli è stato insegnato, e attacca guardingo, osservando l’avversaria.Lui non sa chi sia. Non sa che è la figlia di Simba, che è sua nemica.Vede solo una leoncina dal pelo dorato.È la prima volta che si sofferma a guardare il pelo di qualcuno.Il suo è marroncino scuro, e l’inizio di criniera spelacchiata che ha tra le orecchie è di colore nero.“Non è tanto diversa da me”pensa.“È un leone, esattamente come me”.Ed è questo che Zira non vede.Siamo uguali, siamo tutti uguali.Ma Kovu non ha il coraggio di contraddire sua madre.Il giorno del primo incontro con Kiara finì per coincidere con il giorno del primo incontro con Simba.Quest’ultimo è un leone maestoso col manto arancione come la savana al tramonto, una folta criniera rossiccia e un viso gentile.Kovu viene spinto da Zira tra le zampe di Simba, ma lui non lo punisce per aver superato i confini.Si limita a guardarlo con disprezzo. O forse con pietà.“Adesso tu e il tuo cucciolo andate via”dice a Zira, prendendo Kiara per la collottola.Ciao…gli sussurra Kiara.Ciao… risponde Kovu.Il leoncino saluta l’unica amica che abbia mai avuto.Tornando, Kovu riflette.Simba era arrabbiato e preoccupato per qualcosa.Era preoccupato per Kiara.Ma perché? Si chiede. Perché deve avere paura per lei? Non può venire a giocare qui, con me?Ma poi capisce.Ha paura di me, di noi. Avrei dovuto ucciderla. Ecco perché Simba ha avuto paura.Così Kovu apprende di essere un cattivo.“Ma che cosa ho fatto io, per essere un cattivo? Non ho fatto niente. Niente. Hanno scelto loro per me”“Perché sono un cattivo?”E a questa domanda, Kovu non trova una risposta.

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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Page 10: Ecco qui il primo numero

Past & Future

Storia: Past & FutureCapitolo: 1Universo: Il re leoneRating: GialloGenere: GeneraleStato: Completa

Nome: TTB-Kun

Legame- Capitolo 1

dell’imboscata avrebbe potuto fare di più per proteggere Simba.Kiara vedendo il compagno titubare, ribatté al re con tono di rimprovero -Papa! Come puoi dire una cosa simile! Lo sai benissimo che Kovu non...--Suvvia, stavo solo scherzando!- La interruppe Simba scoppiando a ridere -Kovu, lo so che non c’entravi nulla, ora lo so... mi dispiace di non averti creduto subito. Non devi assolutamente preoccuparti per quella storia, ormai è acqua passata. Ora vieni, devo assolutamente parlarti di una cosa importante-Kovu in quel momento avrebbe voluto restare ancora con Kiara, ma proprio lei lo spinse con il muso per spronarlo.-Dai Kovu, non fare il timidone!- Lo punzecchiò la giovane leonessa scoppiando a ridere.-Io non, non....- Balbettò Kovu che era rimasto estasiato dalla risata della sua compagna, era troppo bella per non essere ascolta-ta in silenzio.Dopo un secondo tornò in se e corse giù dalla rupe dove Simba lo stava aspettando.I due si incamminarono e Simba inizio a parlare-Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio, tu Kovu come ti senti adesso?--Sono contento, finalmente posso stare con Kiara e non ho nessun segreto da nascondere--E riguardo a Zira?-Kovu ci pensò un attimo prima di rispondere, poi disse sospirando -Mi dispiace che sia finita così per lei, era mia madre dopotut-to, ma ormai l’odio l’aveva divorata completamente, allo stesso modo in cui tu mi raccontasti, successe a Scar--Vedo che hai capito. L’odio è un sentimento terribile, difficile da estirpare, per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che nasca-Nel frattempo i due leoni avevano raggiunto un albero e Simba fece segno a Kovu di sedersi.I due leoni si misero all’ombra, era ormai pomeriggio inoltrato ma faceva ancora abbastanza caldo.Simba iniziò di nuovo a parlare -Scar e Zira volevano che tu diventassi re. Certo, il loro progetto era alimentato dalla vendetta, però alla fine il loro sogno si realizzerà lo stesso, anche se non nel modo in cui l’avevano immaginato-Kovu rimase inizialmente confuso dalle parole di Simba, ma dopo un attimo capì cosa il suocero gli stesse dicendo. Non ci aveva ancora seriamente pensato da quando si era riunito con Kiara, per tutto il tempo aveva solo pensato a quanto fosse bello stare con la leonessa che amava, ma adesso che Simba glielo aveva ricordato, Kiara era una principessa e la futura regina, e questo faceva di lui il futuro re.Questo fatto rese Kovu leggermente turbato: -Ma.. ma io non sono di sangue reale, non ho legami di sangue con te, e mi stai dicen-do che io sarò...--..Il futuro re- concluse Simba - Certamente Kovu! Non devi neanche portele certe questioni, ci sono vari tipi di legami tra i leoni, i legami di sangue sono molto importanti ma tu con me sei legato da qualcosa di altrettanto importante, l’amore per mia figlia. Vi ho osservati in questo periodo, anche se ero titubante nei tuoi confronti, in fondo sapevo che voi vi amavate moltissimo, sono sicuro che sarai un ottimo compagno per Kiara. Sei un leone forte e coraggioso, e hai un gran cuore- Kovu abbassò lo sguardo e arrossì leggermente sentendosi elogiare in quel modo.Simba sorrise e continuò a parlare: -Queste qualità ti rendono un ottimo compagno, ma sono qualità importanti anche per un grande re, per questo so che sarai all’altezza.-Kovu rispose rimanendo con la testa abbassata -Grazie Simba.. mi fa piacere sentirti parlare così- disse con modo modesto.

Era un giorno di festa alla rupe dei re, la battaglia contro gli esiliati era appena finita e il branco si era allargato accogliendo le leonesse che fino a poco tempo prima erano dalla parte di Zira. Quello stesso giorno Kovu e Kiara divennero ufficialmente compagni, con la benedizione di Rafiki.Simba osservava orgoglioso la figlia ed il leone che lei amava. Dopo aver dubitato di lui, ora era sicuro che Kovu aveva un animo nobile e che sarebbe stato un ottimo compagno per la futura regina. Al termine della “cerimonia” le due coppie reali si recarono sulla cima della rupe dei re, e tutti insieme ruggirono per festeggiare la nuova pace e il loro amore. In quell'istante, una lieve brezza accarezzò la criniera di Simba, quel vento sembrava portare una voce, una voce che diceva - Ben fatto figliolo Siamo un unica realtà!- era lo spirito di Mufasa che sembrava voler sottolineare come fosse fiero dell’operato di suo figlio.Al termine dei festeggiamenti Simba si avvicinò ai due giovani innamo-rati che si stavano facendo le fusa a vicenda.-Kovu, ti dispiace venire un attimo con me, dobbiamo parlare in priva-to. Però… niente trappole questa volta- Disse Simba sorridendo.Kovu si sentì un po’ in imbarazzo. Pensava ancora che il giorno

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicura-mente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai cono-sciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

Dragon Ball, il famoso capolavoro di Akira Toriya-ma del 1984, è impossibile non conoscerlo visto l'enorme successo mondiale che ha avuto, e di cui la mediaset continua a replicare senza tregua la secon-da serie, ovvero la Z.

Si tratta indubbiamente di un validissimo shonen manga (fumetto per ragazzi), dal quale è stata tratta un' altrettanto valida serie televisiva, viene conside-rato tuttora il capostipite del genere ''shonen'', ma ora bando alle ciance, ciancio alle bande, comincia-mo subito con la trama.

gendarie 7 Sfere del Drago (la ragazza guida un Re-nault 5 Turbo). La giovane convince Goku a lasciare la sua casa ed a partire con lei. La ragazza ha notato l'incredibile forza del ragazzino e vuole sfruttare le sue capacità.

OPINIONE

Si tratta senza dubbio di una serie molto appassio-nante e interessante, oltremodo molto divertente, con molti personaggi buffi e scene comiche, senza dimenticare le battaglie, un piccolo classico del fumetto e dell'animazione Giapponese, considerato da molti fan il migliore delle tre serie.

DRAGON BALL ZLA CONTINUAZIONE DI UN MITO

TRAMA

Sono passati cinque anni da quando Goku ha scon-fitto Junior in uno scontro all'ultimo sangue. Goku si è sposato con Chichi e ha avuto un figlio di nome Gohan. Dallo spazio arriva una navicella contenente un individuo dall'aspetto umano di nome Radish. Dopo essere atterrato, questi si reca da Goku, che si trova coi suoi amici sull'isola del maestro Muten, affermando di essere suo fratello. L'extraterrestre riferisce inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan e che il vero nome di Goku è Kakaroth. Goku rifiuta di unirsi al suo fratello malvagio che, furi-bondo, rapisce il piccolo Gohan e lo nasconde nella navicella.

OPINIONE

La seconda serie, la più conosciuta in Italia (ti credo guarda un po' quante volte l'hanno trasmessa), da molti considerata la più bella, ma da altri considera-ta tale fino a un certo punto (fine della saga di Free-ezer). Per quanto mi riguarda la trovo una bella serie, certo ci sono un sacco di cose che cambiano dalla prima: i personaggi più maturi, l'uso dell'aura e dei colpi energetici sempre più frequentemente e sopratutto l'odiosissima trasformazione di Goku da ''bimbo con la coda da scimmia super scemo e super forte ad adulto super figone e super forzuto stile

DRAGON BALLLA PRIMA MITICA SERIE

TRAMA

Son Goku, un ragazzino di 6 anni con una strana coda di scimmia, vive da solo fra le montagne da quando suo nonno Son Gohan è morto. Nonostante la solitudine, è riuscito a sopravvivere senza troppi problemi grazie alla sua enorme forza. Un giorno, mentre è di ritorno dalla pesca, incontra Bulma, una ragazzina di 14 anni intenzionata a ritrovare le leg-

''salvaci tu! Oh eroe!'' rendono la serie un tantino odiosa, ma non per questo inguardabile, consigliato comunque a chi ama il genere sul combattimento.

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Page 11: Ecco qui il primo numero

dell’imboscata avrebbe potuto fare di più per proteggere Simba.Kiara vedendo il compagno titubare, ribatté al re con tono di rimprovero -Papa! Come puoi dire una cosa simile! Lo sai benissimo che Kovu non...--Suvvia, stavo solo scherzando!- La interruppe Simba scoppiando a ridere -Kovu, lo so che non c’entravi nulla, ora lo so... mi dispiace di non averti creduto subito. Non devi assolutamente preoccuparti per quella storia, ormai è acqua passata. Ora vieni, devo assolutamente parlarti di una cosa importante-Kovu in quel momento avrebbe voluto restare ancora con Kiara, ma proprio lei lo spinse con il muso per spronarlo.-Dai Kovu, non fare il timidone!- Lo punzecchiò la giovane leonessa scoppiando a ridere.-Io non, non....- Balbettò Kovu che era rimasto estasiato dalla risata della sua compagna, era troppo bella per non essere ascolta-ta in silenzio.Dopo un secondo tornò in se e corse giù dalla rupe dove Simba lo stava aspettando.I due si incamminarono e Simba inizio a parlare-Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio, tu Kovu come ti senti adesso?--Sono contento, finalmente posso stare con Kiara e non ho nessun segreto da nascondere--E riguardo a Zira?-Kovu ci pensò un attimo prima di rispondere, poi disse sospirando -Mi dispiace che sia finita così per lei, era mia madre dopotut-to, ma ormai l’odio l’aveva divorata completamente, allo stesso modo in cui tu mi raccontasti, successe a Scar--Vedo che hai capito. L’odio è un sentimento terribile, difficile da estirpare, per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che nasca-Nel frattempo i due leoni avevano raggiunto un albero e Simba fece segno a Kovu di sedersi.I due leoni si misero all’ombra, era ormai pomeriggio inoltrato ma faceva ancora abbastanza caldo.Simba iniziò di nuovo a parlare -Scar e Zira volevano che tu diventassi re. Certo, il loro progetto era alimentato dalla vendetta, però alla fine il loro sogno si realizzerà lo stesso, anche se non nel modo in cui l’avevano immaginato-Kovu rimase inizialmente confuso dalle parole di Simba, ma dopo un attimo capì cosa il suocero gli stesse dicendo. Non ci aveva ancora seriamente pensato da quando si era riunito con Kiara, per tutto il tempo aveva solo pensato a quanto fosse bello stare con la leonessa che amava, ma adesso che Simba glielo aveva ricordato, Kiara era una principessa e la futura regina, e questo faceva di lui il futuro re.Questo fatto rese Kovu leggermente turbato: -Ma.. ma io non sono di sangue reale, non ho legami di sangue con te, e mi stai dicen-do che io sarò...--..Il futuro re- concluse Simba - Certamente Kovu! Non devi neanche portele certe questioni, ci sono vari tipi di legami tra i leoni, i legami di sangue sono molto importanti ma tu con me sei legato da qualcosa di altrettanto importante, l’amore per mia figlia. Vi ho osservati in questo periodo, anche se ero titubante nei tuoi confronti, in fondo sapevo che voi vi amavate moltissimo, sono sicuro che sarai un ottimo compagno per Kiara. Sei un leone forte e coraggioso, e hai un gran cuore- Kovu abbassò lo sguardo e arrossì leggermente sentendosi elogiare in quel modo.Simba sorrise e continuò a parlare: -Queste qualità ti rendono un ottimo compagno, ma sono qualità importanti anche per un grande re, per questo so che sarai all’altezza.-Kovu rispose rimanendo con la testa abbassata -Grazie Simba.. mi fa piacere sentirti parlare così- disse con modo modesto.

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicura-mente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai conosciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicura-mente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai cono-sciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

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Page 12: Ecco qui il primo numero

Come tutto ebbe inizioCapitolo 1

dell’imboscata avrebbe potuto fare di più per proteggere Simba.Kiara vedendo il compagno titubare, ribatté al re con tono di rimprovero -Papa! Come puoi dire una cosa simile! Lo sai benissimo che Kovu non...--Suvvia, stavo solo scherzando!- La interruppe Simba scoppiando a ridere -Kovu, lo so che non c’entravi nulla, ora lo so... mi dispiace di non averti creduto subito. Non devi assolutamente preoccuparti per quella storia, ormai è acqua passata. Ora vieni, devo assolutamente parlarti di una cosa importante-Kovu in quel momento avrebbe voluto restare ancora con Kiara, ma proprio lei lo spinse con il muso per spronarlo.-Dai Kovu, non fare il timidone!- Lo punzecchiò la giovane leonessa scoppiando a ridere.-Io non, non....- Balbettò Kovu che era rimasto estasiato dalla risata della sua compagna, era troppo bella per non essere ascolta-ta in silenzio.Dopo un secondo tornò in se e corse giù dalla rupe dove Simba lo stava aspettando.I due si incamminarono e Simba inizio a parlare-Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio, tu Kovu come ti senti adesso?--Sono contento, finalmente posso stare con Kiara e non ho nessun segreto da nascondere--E riguardo a Zira?-Kovu ci pensò un attimo prima di rispondere, poi disse sospirando -Mi dispiace che sia finita così per lei, era mia madre dopotut-to, ma ormai l’odio l’aveva divorata completamente, allo stesso modo in cui tu mi raccontasti, successe a Scar--Vedo che hai capito. L’odio è un sentimento terribile, difficile da estirpare, per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che nasca-Nel frattempo i due leoni avevano raggiunto un albero e Simba fece segno a Kovu di sedersi.I due leoni si misero all’ombra, era ormai pomeriggio inoltrato ma faceva ancora abbastanza caldo.Simba iniziò di nuovo a parlare -Scar e Zira volevano che tu diventassi re. Certo, il loro progetto era alimentato dalla vendetta, però alla fine il loro sogno si realizzerà lo stesso, anche se non nel modo in cui l’avevano immaginato-Kovu rimase inizialmente confuso dalle parole di Simba, ma dopo un attimo capì cosa il suocero gli stesse dicendo. Non ci aveva ancora seriamente pensato da quando si era riunito con Kiara, per tutto il tempo aveva solo pensato a quanto fosse bello stare con la leonessa che amava, ma adesso che Simba glielo aveva ricordato, Kiara era una principessa e la futura regina, e questo faceva di lui il futuro re.Questo fatto rese Kovu leggermente turbato: -Ma.. ma io non sono di sangue reale, non ho legami di sangue con te, e mi stai dicen-do che io sarò...--..Il futuro re- concluse Simba - Certamente Kovu! Non devi neanche portele certe questioni, ci sono vari tipi di legami tra i leoni, i legami di sangue sono molto importanti ma tu con me sei legato da qualcosa di altrettanto importante, l’amore per mia figlia. Vi ho osservati in questo periodo, anche se ero titubante nei tuoi confronti, in fondo sapevo che voi vi amavate moltissimo, sono sicuro che sarai un ottimo compagno per Kiara. Sei un leone forte e coraggioso, e hai un gran cuore- Kovu abbassò lo sguardo e arrossì leggermente sentendosi elogiare in quel modo.Simba sorrise e continuò a parlare: -Queste qualità ti rendono un ottimo compagno, ma sono qualità importanti anche per un grande re, per questo so che sarai all’altezza.-Kovu rispose rimanendo con la testa abbassata -Grazie Simba.. mi fa piacere sentirti parlare così- disse con modo modesto.

Storia: Il re leone - Come tutto ebbe inizioCapitolo: 1Universo: Il re leoneRating: GialloGenere: Azione, Drammatico, SentimentaleStato: Completa

Nome: Miranh

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicura-mente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai cono-sciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

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Page 13: Ecco qui il primo numero

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avanzare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!Il leone se ne andò sogghignando, lasciando da solo il cucciolo accanto al corpo esanime di sua madre.<< Mamma... >> le si avvicinò piangendo, rannicchiandosi sul suo ventre ancora caldo, sperando e pregando di sentirla parla-re ancora.<< Dì qualcosa...per favore mamma... >><< ...A...Ahadi... >><< Mamma!? Oh, mamma...!! >><< ..Piccolo mio.. >><< Non lasciarmi mamma, non lasciarmi solo! Ti prego! >> implorò, strofinando il proprio muso con il suo;<< Ascolta... >> ansimò Neera << promettimi che continuerai ad andare avanti...che continuerai a vivere...per me >><< Nooo...Noooo!! Ti prego mamma! Risparmia le energie...non devi affaticarti! >><< Ahadi, te ne prego... >><< ...No... >><< Ri..ricordi la Rupe dei Re?...Vai...vai lì.. >><< Mamma..?? >><< Chiedi al re di farti entrare nel suo branco...ci sarà chi si prenderà cura di te... >><< No... mamma... >><< Diverrai grande e forte...troverai la tua strada...percorrila senza lasciarti guidare dall'odio... >><< Ma come!! Come potrei non odiare chi ti ha ridotto così??? Come?? >> singhiozzò Ahadi sconfortato, mentre le sue lacrime si univano al sangue della leonessa;<< ...L'odio provoca solo sofferenza... Ahadi...Ti prego...non ridurti a una belva insensibile...Non voglio che tu... faccia questa fine.... Ci saranno momenti in cui potrai sentirti solo o abbandonato...ma ricorda...io sarò sempre con te...anche se non potrai vedermi...sappi che sarò con te...a vegliare sul tuo cammino...Sei il mio più grande conforto...devi vivere.. >><< Oh, mamma... >><< Vieni qui... >> e prese il suo amato cucciolo tra le zampe, scambiando con lui il proprio calore, con molta affettuosità.

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Trascorsero così l'intera notte, senza mai separarsi l'uno dall'altra.Era giunta l'alba. I primi raggi cominciavano ad estendersi su tutta la savana, scaldandola e tingendola di giallo e rosso.Ahadi aprì a stento gli occhi infastiditi dalla luce << E' l'alba >> mormorò.<< Mamma...Mamma?!! >> si alzò di scatto, separandosi dal suo corpo freddo << Oh, no >> la scosse più e più volte...era ormai troppo tardi: << Apri gli occhi...Per favore mamma...Guardami ancora una volta! Mamma!! >> ma non si ridestò più;<< Mamma!!! NOOO! NO! >> .Pianse disperatamente, con gli occhi ormai rossi e gonfi per le innumerevoli lacrime versate. I suoi pensieri furono attraversati da molti ricordi, divenuti lontani: il bellissimo e rassicurante sorriso di sua madre, i suoi occhi luminosi, i suoi insegnamenti, il suo calore...Corse via, senza voltarsi indietro...senza sapere dove stesse andando...Il trauma era stato troppo forte per sopportarlo da solo, ma non vi era nessuno su cui si potesse appoggiare...nessuno su cui con-tare né di cui fidarsi... Il modo attorno a lui divenne un ostacolo, una minaccia da affrontare da solo e le notti si riempirono di incubi difficili da scacciare.La cosa peggiore fu il risentimento nei confronti di quel leone, quella belva egoista, che gli aveva sottratto la gioia...La tristezza svanì e lasciò il posto solo per la rabbia e per l'odio, cambiandolo sia interiormente che esteriormente: il suo sguardo innocente divenne d'acciaio e i suoi modi di fare sempre più bruschi: << Dannato assassino...Dannato mostro...! Hai ucciso mia madre! Mi hai portato via la felicità! E' tutta colpa tua! Tua! Te la farò pagare! >>Questo pensiero divenne ben presto un'ossessione per lui.Il desiderio di vendetta gli aveva riempito la parte del cuore, spezzata dal dolore.E con quanto fiato aveva in corpo gridò: << Vendicherò la sua morte a qualsiasi costo!! GIURO CHE LO UCCIDERÒ'!!! >> .

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Trascorsero così l'intera notte, senza mai separarsi l'uno dall'altra.Era giunta l'alba. I primi raggi cominciavano ad estendersi su tutta la savana, scaldandola e tingendola di giallo e rosso.Ahadi aprì a stento gli occhi infastiditi dalla luce << E' l'alba >> mormorò.<< Mamma...Mamma?!! >> si alzò di scatto, separandosi dal suo corpo freddo << Oh, no >> la scosse più e più volte...era ormai troppo tardi: << Apri gli occhi...Per favore mamma...Guardami ancora una volta! Mamma!! >> ma non si ridestò più;<< Mamma!!! NOOO! NO! >> .Pianse disperatamente, con gli occhi ormai rossi e gonfi per le innumerevoli lacrime versate. I suoi pensieri furono attraversati da molti ricordi, divenuti lontani: il bellissimo e rassicurante sorriso di sua madre, i suoi occhi luminosi, i suoi insegnamenti, il suo calore...Corse via, senza voltarsi indietro...senza sapere dove stesse andando...Il trauma era stato troppo forte per sopportarlo da solo, ma non vi era nessuno su cui si potesse appoggiare...nessuno su cui con-tare né di cui fidarsi... Il modo attorno a lui divenne un ostacolo, una minaccia da affrontare da solo e le notti si riempirono di incubi difficili da scacciare.La cosa peggiore fu il risentimento nei confronti di quel leone, quella belva egoista, che gli aveva sottratto la gioia...La tristezza svanì e lasciò il posto solo per la rabbia e per l'odio, cambiandolo sia interiormente che esteriormente: il suo sguardo innocente divenne d'acciaio e i suoi modi di fare sempre più bruschi: << Dannato assassino...Dannato mostro...! Hai ucciso mia madre! Mi hai portato via la felicità! E' tutta colpa tua! Tua! Te la farò pagare! >>Questo pensiero divenne ben presto un'ossessione per lui.Il desiderio di vendetta gli aveva riempito la parte del cuore, spezzata dal dolore.E con quanto fiato aveva in corpo gridò: << Vendicherò la sua morte a qualsiasi costo!! GIURO CHE LO UCCIDERÒ!!! >> .

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

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Storia: Violenza e PazziaCapitolo: UnicoUniverso: Il re leoneRating: RossoGenere: IntrospettivoStato: Completa

Nome: Recenjohnnist

Violenza e PazziaCosa c'è di male in fondo? Volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e sarem-mo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo.Sin da cucciolo sono sempre stato maltrattato, gli altri cuccioli del branco mi prendevano in giro, con frasi tipo “Ehi autistico perché non ci fai sentire la tua voce?” ed io avendo paura non rispondevo, ma questo non portava nulla di buono, anche se in tutti e due i casi, anche se avessi risposto mi avrebbero menato comunque, ero sempre stato emarginato e messo in parte, considerato, inutile, una nullità che non sarebbe mai servita a nessuno, come se io per loro fossi stato un oggetto con un valore al di sotto dello zero. Nemmeno quando tornavo a casa potevo avere pace, mio padre era sempre frustrato dalla sua vita, era un tipo che si arrabbiava molto facilmente, e quando non poteva divertirsi con mia madre usava me, non scorderò mai quei momenti e quei dolori

Capitolo unico

che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi, o meglio nessuno a parte mio fratello che partecipava al grande evento, anche lui ogni volta che poteva, naturale non avendo uno straccio di compagna su cui sfogarsi usava me, oramai non so quante ferite si sono aperte e chiuse nel mio culo grazie a mio padre e quanto sperma di mio fra-tello io sia stato costretto ad ingoiare, persi il conto a cento.Mia madre, invece, contestava ogni mia singola azione (ogni scusa era buona per menarmi), ogni volta i miei occhi si appannava-no a causa delle lacrime che uscivano per il dolore che lei mi provocava picchiandomi, una volta, mi provocò una cicatrice sull'occhio sinistro, e la volta dopo me lo fece perdere definitivamente.Non ho mai saputo, e forse, non saprò mai perché la mia famiglia mi odiasse così tanto, perché tutti mi odiavano così tanto, forse la mia famiglia mi aveva adottato e non essendo un loro vero figlio aveva deciso in comune accordo di farmi diventare un loro gioco di sfogo, forse i leoncini del branco lo sapevano e mio fratello si era messo d'accordo con loro per rendere la mia vita un inferno. Gli anni passarono e tra botte, violenze sessuali e ferite da rimarginare, riuscì nonostante tutto a crescere forte ed in salute, ero diventato un leone possente, le mie ferite e le mie copulate con mio padre e mio fratello erano diminuite fino a sparire, ma io non potevo dimenticare ciò che la mia infanzia era stata.Quella notte non avevo sonno, tutto il branco era andato ad un caccia notturna per svago, solo la mia famiglia non aveva parteci-pato in quanto famiglia reale, scusate se non vi ho accennato fino ad ora questo particolare, ma non ne vedevo alcuna utilità, comunque, quella notte decisi che dovevo avere la mia personale vendetta.Andai prima di tutto da mio padre, affilai il mio artiglio più lungo e con un solo colpo gli tagliai la gola, il sangue arrivava ovun-que, mi bagnò il viso e tutto il corpo, per fortuna, avendogli tagliato le corde vocali non poté urlare per chiedere aiuto, passai così a mia madre, come era bella, il suo manto sempre messo per bene e mai sporco, i suoi occhi cosi lucenti ispiravano fiducia e coraggio, la potrei quasi definire un angelo con la forca, anche per lei il colpo fu secco e il suo bel pelo marrone si scurì assorben-do il sangue che colava da ogni parte, a lei cavai anche gli occhi, erano delle gemme troppo rare perché rimanessero su un corpo del genere.Infine fu il turno di mio fratello, il cocco di mamma, quello che non aveva mai trovato uno straccio di compagna, con lui fu più difficile, in quanto lo feci svegliare prima, lo volevo avvertire della sua morte così precoce, lui mi saltò addosso, ma era piccolo e magro, direi quasi anoressico, non poteva competere con me, infatti senza accorgersene si ritrovò disteso per terra con una zampa rotta, io mi avvicinai e lo sentì sussurrarmi qualcosa “Ti voglio bene fratello”, io risposi a tono “Anche io te ne voglio” e subito dopo mi bagnai con il suo sangue che gli usciva dalla giugulare tagliata più volte.Dopo di ciò portai i tre cadaveri fuori, e cominciai ad ammassare la carne tagliuzzandola per bene, incominciai dalla pelle, glie la portai via piano piano asportandola tutta in una volta sola, poi fu il turno dei muscoli, devo ammetterlo ero un tipo preciso, non avrei mai strappato la carne cosi a caso, ed infine gli organi interni li ammassai per categoria dagli organi genitali fino alle lingue.Dopo tutto ciò mi incominciai a pulire da tutto quel sangue marcio che mi aveva sporcato, aveva un sapore dolciastro al palato, nulla di eccezionale ma piacevole. Per mio fratello, infine, feci un eccezione, volevo provare la carne della mia stessa razza, ma prima mi sarei divertito con il suo corpo, dopo tutto chi non ha mai desiderato di fare sesso con un cadavere, si insomma di essere un tantino necrofilo.Fu una cosa magnifica, avevo il pieno controllo su di lui ero come un mastro burattinaio che muove i fili e fa fare alle sue

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi,

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Page 16: Ecco qui il primo numero

Cosa c'è di male in fondo? Volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e sarem-mo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo.Sin da cucciolo sono sempre stato maltrattato, gli altri cuccioli del branco mi prendevano in giro, con frasi tipo “Ehi autistico perché non ci fai sentire la tua voce?” ed io avendo paura non rispondevo, ma questo non portava nulla di buono, anche se in tutti e due i casi, anche se avessi risposto mi avrebbero menato comunque, ero sempre stato emarginato e messo in parte, considerato, inutile, una nullità che non sarebbe mai servita a nessuno, come se io per loro fossi stato un oggetto con un valore al di sotto dello zero. Nemmeno quando tornavo a casa potevo avere pace, mio padre era sempre frustrato dalla sua vita, era un tipo che si arrabbiava molto facilmente, e quando non poteva divertirsi con mia madre usava me, non scorderò mai quei momenti e quei dolori

dell’imboscata avrebbe potuto fare di più per proteggere Simba.Kiara vedendo il compagno titubare, ribatté al re con tono di rimprovero -Papa! Come puoi dire una cosa simile! Lo sai benissimo che Kovu non...--Suvvia, stavo solo scherzando!- La interruppe Simba scoppiando a ridere -Kovu, lo so che non c’entravi nulla, ora lo so... mi dispiace di non averti creduto subito. Non devi assolutamente preoccuparti per quella storia, ormai è acqua passata. Ora vieni, devo assolutamente parlarti di una cosa importante-Kovu in quel momento avrebbe voluto restare ancora con Kiara, ma proprio lei lo spinse con il muso per spronarlo.-Dai Kovu, non fare il timidone!- Lo punzecchiò la giovane leonessa scoppiando a ridere.-Io non, non....- Balbettò Kovu che era rimasto estasiato dalla risata della sua compagna, era troppo bella per non essere ascolta-ta in silenzio.Dopo un secondo tornò in se e corse giù dalla rupe dove Simba lo stava aspettando.I due si incamminarono e Simba inizio a parlare-Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio, tu Kovu come ti senti adesso?--Sono contento, finalmente posso stare con Kiara e non ho nessun segreto da nascondere--E riguardo a Zira?-Kovu ci pensò un attimo prima di rispondere, poi disse sospirando -Mi dispiace che sia finita così per lei, era mia madre dopotut-to, ma ormai l’odio l’aveva divorata completamente, allo stesso modo in cui tu mi raccontasti, successe a Scar--Vedo che hai capito. L’odio è un sentimento terribile, difficile da estirpare, per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che nasca-Nel frattempo i due leoni avevano raggiunto un albero e Simba fece segno a Kovu di sedersi.I due leoni si misero all’ombra, era ormai pomeriggio inoltrato ma faceva ancora abbastanza caldo.Simba iniziò di nuovo a parlare -Scar e Zira volevano che tu diventassi re. Certo, il loro progetto era alimentato dalla vendetta, però alla fine il loro sogno si realizzerà lo stesso, anche se non nel modo in cui l’avevano immaginato-Kovu rimase inizialmente confuso dalle parole di Simba, ma dopo un attimo capì cosa il suocero gli stesse dicendo. Non ci aveva ancora seriamente pensato da quando si era riunito con Kiara, per tutto il tempo aveva solo pensato a quanto fosse bello stare con la leonessa che amava, ma adesso che Simba glielo aveva ricordato, Kiara era una principessa e la futura regina, e questo faceva di lui il futuro re.Questo fatto rese Kovu leggermente turbato: -Ma.. ma io non sono di sangue reale, non ho legami di sangue con te, e mi stai dicen-do che io sarò...--..Il futuro re- concluse Simba - Certamente Kovu! Non devi neanche portele certe questioni, ci sono vari tipi di legami tra i leoni, i legami di sangue sono molto importanti ma tu con me sei legato da qualcosa di altrettanto importante, l’amore per mia figlia. Vi ho osservati in questo periodo, anche se ero titubante nei tuoi confronti, in fondo sapevo che voi vi amavate moltissimo, sono sicuro che sarai un ottimo compagno per Kiara. Sei un leone forte e coraggioso, e hai un gran cuore- Kovu abbassò lo sguardo e arrossì leggermente sentendosi elogiare in quel modo.Simba sorrise e continuò a parlare: -Queste qualità ti rendono un ottimo compagno, ma sono qualità importanti anche per un grande re, per questo so che sarai all’altezza.-Kovu rispose rimanendo con la testa abbassata -Grazie Simba.. mi fa piacere sentirti parlare così- disse con modo modesto.

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

Marionette qualsiasi cosa senza che loro si oppongano, ma non feci solo la parte del padrone, ma anche quella del sottomesso, forse tutte quelle violenze avevano svegliato in me un lato del mio io che stavo scoprendo soltanto in quel momento, infine dormii tranquillamente vicino al suo corpo.La mattina seguente, stranamente le leonesse non erano tornate, ma a volte capitava, mi svegliai e decisi che prima di fare cola-zione, mi sarei sfogato un altra volta con mio fratello e poi avrei mangiato la sua carne.Appena venuto, mi venne fame e quindi mangiai le sue carne, naturalmente non riuscii a finirlo tutto quindi il resto lo lasciai li a marcire per gli altri animali.Subito dopo mi misi in cammino, ero un assassino oramai da quelle parti, e se ancora non lo ero lo sarei diventato presto, dovevo rifarmi una nuova vita, forse con un altro nome, ma c'era tempo per pensarci.Camminai notte e giorno, mi fermavo solo quando dovevo dormire o mangiare, il che accadeva molto di rado.Secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno, mi allontanai dalla mia terra natia, da quel posto dove la mia infanzia era stata traviata dalla mia famiglia, ma non c'è bisogno che lo ripeta ancora.Dopo aver viaggiato per molto senza sostare e mangiare, il mio cervello si mise d'accordo con il mio corpo per farmi rimanere senza forze e farmi svenire, quasi morire oserei aggiungere.Poco prima di chiudere gli occhi qualcosa coprì il sole che mi accecava, sentì il mio corpo essere preso e posato a fatica su una superficie dal folto pelo, questo non saprei dire il perché mi fece sorridere.Mi risvegliai sotto un albero circondato da leonesse, mi sentivo in soggezione anche se ciò in fondo mi piaceva, ero sotto l'atten-zione di tutti “Chi siete?” chiesi un po' rintontito “Scusaci” quella voce veniva da fuori, così mi alzai per vedere chi fosse, le leonesse si spostarono subito come spaventate dalla mia persona “Ma non ci siamo potuti presentare, piacere il mio nome e Ni, quale è il tuo nome?”, quel leone mi ispirava fiducia ma decisi di essere cauto “Io non... non lo so, ho perso la memoria” “Beh chiunque tu sia sei il benvenuto da noi” io gli sorrisi e dissi “Grazie” abbassando il volto, inspiegabilmente perché provavo ver-gogna.Quella notte non dormii, pensavo alle sensazioni che avevo provato fino a qualche ora prima guardando e sentendo parlare quel leone, perché? Perché la sua voce mi incantava? Perché il suo pelo mi faceva felice? Perché guardandolo provavo vergogna?Ad un certo punto sentii una leonessa avvicinarsi a me, non riuscii a percepire la sua voce, non aveva proferito parola, l'unica cosa che fece fu, farmi sdraiare a pancia i su e incominciarmi a farmi sentire meglio, leccandomi e massaggiandomi, strano a dirlo, nelle zone genitali, io non reagii ma la lasciai fare, fu piacevole, quasi un piacere ipnotico da cui non mi sarei mai distac-cato.Appena finì leccò tutto lo sperma che era fuori uscito dal mio glande e si mise a dormire vicino a me.La notte passò in fretta ed io dormii saporitamente.Il mattino seguente Ni mi venne a svegliare “Vieni con me” mi alzai e lo seguii “Cosa c'è?” il possente leone si fermò “Ti è pia-ciuto il regalo che ti ho fatto?” “Parli della leonessa di ieri sera? Naturalmente non pensavo che fossi stato tu” Ni mi sorrise “Diciamo che questo è il mio modo per dare il benvenuto, naturalmente ho preferito non chiederti i tuoi gusti sessuali, ma andare a senso, volevo fosse una sorpresa” io rimasi stranito a quell'affermazione, ciò voleva dire che se nel caso io avessi avuto dei gusti sessuali diciamo “diversi” ci avrebbe pensato lui? Beh anche se fosse stato, non ne sarei rimasto sorpreso più di tanto, dopo aver usato il cadavere di tuo fratello per i tuoi sfoghi personali, in quel campo è difficile trovare qualcosa di più inusuale.Passarono diverse settimane, ed io imperterrito continuavo la mia commedia, tutti erano molto gentili con me, e c'era qualcosa in Ni che mi faceva sentire strano, non in senso negativo, al contrario, ogni volta che lo vedevo ero felice, e, oramai da diverso tempo quel leone si era preso la briga di venirmi a svegliare.Mi ricordo che un giorno mi disse “Allora vediamo quanto sei forte?”, io stavo mangiando insieme alle altre leonesse i resti di un animale, se non sbaglio era una zebra “Vuoi lottare contro di me?" "Va bene” mi alzai e mi misi di fronte a lui mentre spiega-va le regole “Sia ben chiaro che questa lotta non è a l'ultimo sangue, vince chi per primo fa restare più di 3 secondi il suo avver-sario con la schiena attaccata alla terra, ed ultimo ma non meno importante non si usano artigli o morsi” “Allora cominciamo” dissi infine io.Iniziai a correre verso di lui, in quel momento potevo sentire il vento che mi accarezzava la criniera e la pelliccia, provavo sen-sazioni mai provate prima, ero sicuro di me stesso e sicuro che l'avrei battuto.Gli saltai addosso, mettendolo schiena a terra, subito lui mi scaraventò via facendomi cadere, provò a bloccarmi, ma io rotolai lontano e mi rialzai, per qualche attimo di secondo ci guardammo e poi, incominciai a correre, e Ni subito dopo di me.Li iniziò la vera lotta, zampate ogni dove sul corpo, anche se non si direbbe io ero più forte di lui, infatti lo avevo immobilizzato diverse volte, sarà forse che ero più giovane, sta di fatto che alla fine riuscì a bloccarlo e batterlo.Ni era stupito dalla mia bravura, mi disse che fino ad allora nessun altro leone lo aveva mai battuto.“Sei stato davvero bravo devo congratularmi con te”.Quella notte andammo a passeggiare, le stelle e la luna illuminavano con la loro luce l'oscurità e Ni era davvero bello sotto quella luce “Ni ti posso chiedere una cosa?” “Certamente” mi rispose lui con un sorriso “Ecco come dirlo? È da un pò di tempo che oramai, guardandoti e sentendo la tua voce, provo qualcosa che non so spiegare, una sensazione che non avevo mai provato prima... tu... tu mi sapresti dire che cosa è?” Ni si fermò “Fermo, vediamo se questo ti riesce a chiarire le idee, su chiudi gli occhi” io eseguii, pensavo che mi avrebbe un pugno così per scherzare o qualche cosa di simile, ed invece qualcosa sfiorò le mie labbra, qualcosa di morbido, aprii gli occhi e vidi che mi stava baciando.A quel punto capii cosa provavo quando lo vedevo, mi ero innamorato. Lentamente allontanai le mie labbra dalle sue “Wow” dissi con voce flebile “Ora capisco” subito guardai Ni con aria preoccupata “Ehi perché fai quella faccia? Non devi

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicura-mente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai cono-sciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi,

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Cosa c'è di male in fondo? Volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e sarem-mo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo.Sin da cucciolo sono sempre stato maltrattato, gli altri cuccioli del branco mi prendevano in giro, con frasi tipo “Ehi autistico perché non ci fai sentire la tua voce?” ed io avendo paura non rispondevo, ma questo non portava nulla di buono, anche se in tutti e due i casi, anche se avessi risposto mi avrebbero menato comunque, ero sempre stato emarginato e messo in parte, considerato, inutile, una nullità che non sarebbe mai servita a nessuno, come se io per loro fossi stato un oggetto con un valore al di sotto dello zero. Nemmeno quando tornavo a casa potevo avere pace, mio padre era sempre frustrato dalla sua vita, era un tipo che si arrabbiava molto facilmente, e quando non poteva divertirsi con mia madre usava me, non scorderò mai quei momenti e quei dolori

dell’imboscata avrebbe potuto fare di più per proteggere Simba.Kiara vedendo il compagno titubare, ribatté al re con tono di rimprovero -Papa! Come puoi dire una cosa simile! Lo sai benissimo che Kovu non...--Suvvia, stavo solo scherzando!- La interruppe Simba scoppiando a ridere -Kovu, lo so che non c’entravi nulla, ora lo so... mi dispiace di non averti creduto subito. Non devi assolutamente preoccuparti per quella storia, ormai è acqua passata. Ora vieni, devo assolutamente parlarti di una cosa importante-Kovu in quel momento avrebbe voluto restare ancora con Kiara, ma proprio lei lo spinse con il muso per spronarlo.-Dai Kovu, non fare il timidone!- Lo punzecchiò la giovane leonessa scoppiando a ridere.-Io non, non....- Balbettò Kovu che era rimasto estasiato dalla risata della sua compagna, era troppo bella per non essere ascolta-ta in silenzio.Dopo un secondo tornò in se e corse giù dalla rupe dove Simba lo stava aspettando.I due si incamminarono e Simba inizio a parlare-Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio, tu Kovu come ti senti adesso?--Sono contento, finalmente posso stare con Kiara e non ho nessun segreto da nascondere--E riguardo a Zira?-Kovu ci pensò un attimo prima di rispondere, poi disse sospirando -Mi dispiace che sia finita così per lei, era mia madre dopotut-to, ma ormai l’odio l’aveva divorata completamente, allo stesso modo in cui tu mi raccontasti, successe a Scar--Vedo che hai capito. L’odio è un sentimento terribile, difficile da estirpare, per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che nasca-Nel frattempo i due leoni avevano raggiunto un albero e Simba fece segno a Kovu di sedersi.I due leoni si misero all’ombra, era ormai pomeriggio inoltrato ma faceva ancora abbastanza caldo.Simba iniziò di nuovo a parlare -Scar e Zira volevano che tu diventassi re. Certo, il loro progetto era alimentato dalla vendetta, però alla fine il loro sogno si realizzerà lo stesso, anche se non nel modo in cui l’avevano immaginato-Kovu rimase inizialmente confuso dalle parole di Simba, ma dopo un attimo capì cosa il suocero gli stesse dicendo. Non ci aveva ancora seriamente pensato da quando si era riunito con Kiara, per tutto il tempo aveva solo pensato a quanto fosse bello stare con la leonessa che amava, ma adesso che Simba glielo aveva ricordato, Kiara era una principessa e la futura regina, e questo faceva di lui il futuro re.Questo fatto rese Kovu leggermente turbato: -Ma.. ma io non sono di sangue reale, non ho legami di sangue con te, e mi stai dicen-do che io sarò...--..Il futuro re- concluse Simba - Certamente Kovu! Non devi neanche portele certe questioni, ci sono vari tipi di legami tra i leoni, i legami di sangue sono molto importanti ma tu con me sei legato da qualcosa di altrettanto importante, l’amore per mia figlia. Vi ho osservati in questo periodo, anche se ero titubante nei tuoi confronti, in fondo sapevo che voi vi amavate moltissimo, sono sicuro che sarai un ottimo compagno per Kiara. Sei un leone forte e coraggioso, e hai un gran cuore- Kovu abbassò lo sguardo e arrossì leggermente sentendosi elogiare in quel modo.Simba sorrise e continuò a parlare: -Queste qualità ti rendono un ottimo compagno, ma sono qualità importanti anche per un grande re, per questo so che sarai all’altezza.-Kovu rispose rimanendo con la testa abbassata -Grazie Simba.. mi fa piacere sentirti parlare così- disse con modo modesto.

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

preoccuparti sei tra amici” “Io ti amo questo è vero, ma so che tu non contraccambi” “Certo questo è vero, ma questo non farà diminuire la nostra amicizia”. Tornammo a camminare e parlare come se non fosse successo nulla “Allora per caso hai ritrova-to la memoria?” io oramai mi fidavo, ma preferii mantenere in piedi la commedia ancora per un pò “Purtroppo no” “Beh finché starai con noi, dovrai avere un nome provvisorio, almeno sarà più facile parlarti” io gli sorrisi “Cosa ne pensi Kumbu?” “D'ac-cordo” “Allora amico mio tu da oggi fino a che non ritroverai la memoria ti chiamerai Kumbu” in realtà non mi piaceva quel nome, ma molto presto la commedia sarebbe finita ,“Io e te questa notte ci divertiamo” intuii subito cosa volesse dire il verbo “divertimento” in quella frase, ma se era questo il mio destino, quello di vivere in un branco di leonesse ninfomani con un capo-branco satiriaco, beh cosa ci potevo fare.I giorni passarono e la mia vita in quel branco aveva preso una svolta, finché un giorno incominciai a notare qualcosa di strano, il mio unico e più caro amico incominciava ad ignorarmi, mi guardava male e non mi parlava più, cosa gli avevo fatto? Perché si comportava così nei miei confronti?Una notte era rimasto sveglio, così decisi che dovevo sapere. Mi avvicinai a lui “Ni perché questi giorni, si insomma, mi stai ignorando?” Ni non mi rispose “Insomma Ni vuoi mantenere il silenzio con me per tutta la vita, dimmi cosa ti ho fatto, ti prego dimmelo” il mio amico si girò verso di me “Kumbu è vero quello che hai fatto alla tua famiglia?” rimasi stupito, come faceva lui a saperlo? “Cosa ne sai tu? Chi te lo ha detto?” lui sospirò “Una leonessa di passaggio, ti ha descritto e mi ha raccontato cosa hai fatto, insomma è vero?” io abbassai il capo “Si è vero, ma tu non sai cosa mi faceva ma mia famiglia, non sai che dolori ho dovuto sopportare fin da cucciolo, sia fisici che psicologici” incominciai ad alzare la voce “Nessuno voleva giocare o stare insieme a me, mio padre e mio fratello mi violentavano ogni volta che potevano, mia madre mi menava, secondo te come ho perso l'occhio? Per sbaglio? No è stata mia madre, me lo ha portato via, secondo te non è un buon motivo per ucciderli” “No Kumbu, non è un buon motivo” Io incominciai ad arrabiarmi “E se avessero trovato un altro cucciolo? E avessero usato lui dopo di me? Io prima o poi sarei comunque scappato, ma non volevo che qualcun altro soffrisse come ho sofferto io” Ni inco-minciò a camminare nella direzione opposta alla mia “Mi dispiace Kumbu ma non posso essere amico di un assassino” “E così allora? Bene” iniziai a correre e gli saltai addosso mettendolo schiena a terra “Cosa vuoi fare Kumbu?” disse con un tono di paura, io non risposi ed incominciai a graffiarlo su tutto il viso, finché con un unico taglio lo sgozzai, infine poco prima di morire gli dissi “Comunque il mio vero nome è Taka”.

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicura-mente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai cono-sciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi,

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Cosa c'è di male in fondo? Volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e sarem-mo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo.Sin da cucciolo sono sempre stato maltrattato, gli altri cuccioli del branco mi prendevano in giro, con frasi tipo “Ehi autistico perché non ci fai sentire la tua voce?” ed io avendo paura non rispondevo, ma questo non portava nulla di buono, anche se in tutti e due i casi, anche se avessi risposto mi avrebbero menato comunque, ero sempre stato emarginato e messo in parte, considerato, inutile, una nullità che non sarebbe mai servita a nessuno, come se io per loro fossi stato un oggetto con un valore al di sotto dello zero. Nemmeno quando tornavo a casa potevo avere pace, mio padre era sempre frustrato dalla sua vita, era un tipo che si arrabbiava molto facilmente, e quando non poteva divertirsi con mia madre usava me, non scorderò mai quei momenti e quei dolori

dell’imboscata avrebbe potuto fare di più per proteggere Simba.Kiara vedendo il compagno titubare, ribatté al re con tono di rimprovero -Papa! Come puoi dire una cosa simile! Lo sai benissimo che Kovu non...--Suvvia, stavo solo scherzando!- La interruppe Simba scoppiando a ridere -Kovu, lo so che non c’entravi nulla, ora lo so... mi dispiace di non averti creduto subito. Non devi assolutamente preoccuparti per quella storia, ormai è acqua passata. Ora vieni, devo assolutamente parlarti di una cosa importante-Kovu in quel momento avrebbe voluto restare ancora con Kiara, ma proprio lei lo spinse con il muso per spronarlo.-Dai Kovu, non fare il timidone!- Lo punzecchiò la giovane leonessa scoppiando a ridere.-Io non, non....- Balbettò Kovu che era rimasto estasiato dalla risata della sua compagna, era troppo bella per non essere ascolta-ta in silenzio.Dopo un secondo tornò in se e corse giù dalla rupe dove Simba lo stava aspettando.I due si incamminarono e Simba inizio a parlare-Sono felice che tutto si sia risolto per il meglio, tu Kovu come ti senti adesso?--Sono contento, finalmente posso stare con Kiara e non ho nessun segreto da nascondere--E riguardo a Zira?-Kovu ci pensò un attimo prima di rispondere, poi disse sospirando -Mi dispiace che sia finita così per lei, era mia madre dopotut-to, ma ormai l’odio l’aveva divorata completamente, allo stesso modo in cui tu mi raccontasti, successe a Scar--Vedo che hai capito. L’odio è un sentimento terribile, difficile da estirpare, per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che nasca-Nel frattempo i due leoni avevano raggiunto un albero e Simba fece segno a Kovu di sedersi.I due leoni si misero all’ombra, era ormai pomeriggio inoltrato ma faceva ancora abbastanza caldo.Simba iniziò di nuovo a parlare -Scar e Zira volevano che tu diventassi re. Certo, il loro progetto era alimentato dalla vendetta, però alla fine il loro sogno si realizzerà lo stesso, anche se non nel modo in cui l’avevano immaginato-Kovu rimase inizialmente confuso dalle parole di Simba, ma dopo un attimo capì cosa il suocero gli stesse dicendo. Non ci aveva ancora seriamente pensato da quando si era riunito con Kiara, per tutto il tempo aveva solo pensato a quanto fosse bello stare con la leonessa che amava, ma adesso che Simba glielo aveva ricordato, Kiara era una principessa e la futura regina, e questo faceva di lui il futuro re.Questo fatto rese Kovu leggermente turbato: -Ma.. ma io non sono di sangue reale, non ho legami di sangue con te, e mi stai dicen-do che io sarò...--..Il futuro re- concluse Simba - Certamente Kovu! Non devi neanche portele certe questioni, ci sono vari tipi di legami tra i leoni, i legami di sangue sono molto importanti ma tu con me sei legato da qualcosa di altrettanto importante, l’amore per mia figlia. Vi ho osservati in questo periodo, anche se ero titubante nei tuoi confronti, in fondo sapevo che voi vi amavate moltissimo, sono sicuro che sarai un ottimo compagno per Kiara. Sei un leone forte e coraggioso, e hai un gran cuore- Kovu abbassò lo sguardo e arrossì leggermente sentendosi elogiare in quel modo.Simba sorrise e continuò a parlare: -Queste qualità ti rendono un ottimo compagno, ma sono qualità importanti anche per un grande re, per questo so che sarai all’altezza.-Kovu rispose rimanendo con la testa abbassata -Grazie Simba.. mi fa piacere sentirti parlare così- disse con modo modesto.

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Introduzione: La Rupe dei Re, l'immensa roccia innalzata sulle Terre del Branco, ove si sono succedute e si succedono ancora le varie dinastie dei leoni, sulle cui spalle grava l'importante compito di mantenere l'equilibrio del Cer-chio della Vita. Prologo

Alle Terre del Branco erano giunti, in cerca d'acqua, una bellissima leo-nessa, Neera, dal manto ambrato e dagli occhi verdi con il suo cucciolo, Ahadi, il quale aveva gli occhi verdi della madre e un manto chiaro, dotato di un ciuffo nero sulla fronte.Dopo essersi dissetati ad una pozza d'acqua, trovarono un posto all'om-bra sotto un albero, dove riposarsi.Ad un certo punto lo sguardo del cucciolo fu attratto dalla vista di una lontana ed enorme roccia innalzata su quelle terre:<< Mamma, mamma! Guarda là >><< Cosa c'è Ahadi? >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi

Simba rise e continuò dicendo: -Sai una cosa? Non è la prima volta che capita una situazione simile nel nostro branco- Quelle parole attirarono la curiosità di Kovu che sollevò lo sguardo di colpo, Simba lo notò, così iniziò a raccontare -Tempo fa quando a governare le terre del branco era mio bisnonno Mohatu, lui aveva solamente una figlia, mia nonna Uru, un giorno, quando era ancora cucciola, mentre giocava si imbatté in un vagabondo, un cucciolo, quel cucciolo si chiamava Ahadi, sicura-mente hai già sentito questo nome, Uru e Ahadi divennero amici e Mohatu alla fine decise di accogliere Ahadi all’interno del branco. Crescendo Uru e Ahadi si innamorarono l’uno dell’altra, e come tu probabilmente sai alla fine furono re e regina delle terre del branco e divennero i genitori di Mufasa e Scar. Un vagabondo era diventato re delle terre del branco- Kovu ascoltava la storia con attenzione; non sapeva che il grande re Ahadi di cui aveva sentito parlare fosse stato in realtà un vagabondo.Intanto Simba si apprestava a concludere la storia -Devi capire Kovu che l’amore è una cosa che può legare profondamente due leoni, ed è un legame che può essere forte tanto quanto un legame di sangue, quindi non c’è motivo di preoccuparsi, tu ormai sei come un figlio per me-Gli occhi di Kovu si illuminarono sentendo quelle parole, il giovane leone si avvicinò al re e lo abbracciò -Grazie Simba farò in modo di non deluderti mai- Gli occhi del giovane si stavano riempiendo di lacrime che però riuscì a trattenere e a non mostrare a Simba. Non aveva mai cono-sciuto il suo padre naturale, ed il suo padre adottivo Scar morì quando era appena nato, quindi sentire quelle parole lo riempì di felicità.I due leoni ripresero la passeggiata parlando dei vari compiti che un re doveva svolgere, e quando fu sera tornarono alla rupe dei re.

che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi,

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SezioneGiochi

Sudoku

Difficoltà: FacileRegole: L’obiettivo del Sudoku è riempire le celle vuote con numeri tra l’1 ed il 9 (un solo numero per cella) in base a queste direttive:

1. Il numero può apparire solo una volta per riga2. Il numero può apparire solo una volta per colonna3. Il numero può apparire solo una volta per regione

Antologia di Enigmi1. Nulla ho di dentro, ma dentro c’è tutto: a tutti largisco gratis del mio segreto la beltà.

2. Il mio nome dirai se non parli. Ma devi parlare?Anche parlando, il mio nome (mirabile cosa) dirai.

3. Danno sempre i numeri e sono spesso in rosso. Chi? 4. Quando c'è non si vede, quando non c'è si vede. Che cos'è? 5. C'è una cosa che nasce grande e muore piccina. Che cos'è? 6. Ci sono quattro sorelle che non si vogliono bene: quando una viene, l'altra se ne va. Chi sono? 7. Qual è la palma che vive in tutto il mondo? 8. Qual è la pianta che vive in tutti i climi? 9. Si spoglia solo quando fa freddo. Chi? 10. Sono tante concorrenti che si battono al pulsante. Chi sono? 11. Quando sono troppo magre, non le accetta nessuno. Chi sono? 12. E' una cosa tutta nera, resta incollata da mane a sera. Che cosa? 13. E' un vivace battibecco. Chi? 14. Scende ridendo e sale piangendo. Che cos'è?

Rebus

Frase: 3, 8, 7

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<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avanzare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!Il leone se ne andò sogghignando, lasciando da solo il cucciolo accanto al corpo esanime di sua madre.<< Mamma... >> le si avvicinò piangendo, rannicchiandosi sul suo ventre ancora caldo, sperando e pregando di sentirla parla-re ancora.<< Dì qualcosa...per favore mamma... >><< ...A...Ahadi... >><< Mamma!? Oh, mamma...!! >><< ..Piccolo mio.. >><< Non lasciarmi mamma, non lasciarmi solo! Ti prego! >> implorò, strofinando il proprio muso con il suo;<< Ascolta... >> ansimò Neera << promettimi che continuerai ad andare avanti...che continuerai a vivere...per me >><< Nooo...Noooo!! Ti prego mamma! Risparmia le energie...non devi affaticarti! >><< Ahadi, te ne prego... >><< ...No... >><< Ri..ricordi la Rupe dei Re?...Vai...vai lì.. >><< Mamma..?? >><< Chiedi al re di farti entrare nel suo branco...ci sarà chi si prenderà cura di te... >><< No... mamma... >><< Diverrai grande e forte...troverai la tua strada...percorrila senza lasciarti guidare dall'odio... >><< Ma come!! Come potrei non odiare chi ti ha ridotto così??? Come?? >> singhiozzò Ahadi sconfortato, mentre le sue lacrime si univano al sangue della leonessa;<< ...L'odio provoca solo sofferenza... Ahadi...Ti prego...non ridurti a una belva insensibile...Non voglio che tu... faccia questa fine.... Ci saranno momenti in cui potrai sentirti solo o abbandonato...ma ricorda...io sarò sempre con te...anche se non potrai vedermi...sappi che sarò con te...a vegliare sul tuo cammino...Sei il mio più grande conforto...devi vivere.. >><< Oh, mamma... >><< Vieni qui... >> e prese il suo amato cucciolo tra le zampe, scambiando con lui il proprio calore, con molta affettuosità.

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

Un tizio è alla stazione in attesa del treno per do-modossola. Non sa cosa fare per ingannare il tempo e sale su una bilancia parlante e inserisce una moneta. "sei alto un metro e settanta , pesi 65 kg e stai aspettando il treno per domodossola". "come fa a saperlo?". Ci mette un altra moneta e la bilancia ripete: sei alto un metro e settanta , pesi 65 kg e stai aspettando il treno per domodossola. allora va a cambiare soldi con monete e riprova la bilancia: sei alto un metro e settanta , pesi 65 kg e a forza di fare il pirla hai perso il treno per domo-dossola.

Un signore aveva un cane che lottava. Un giorno un uomo chiese al padrone il perché vincesse tutte queste gare, il padrone rispo-se "Mi ricordo solo di avergli tagliato la cri-niera"

Una donna molto devota a Dio va da un prete e dice "Don Carmine vi devo parlare".Don Carmine risponede: "Va bene allora andia-mo nel confessionale". La donna inizia a parlare e dice: "Don Carmine sto per sposarmi ad un ateo e ne sono molto fiera". Don Carmine rispon-de: "Come, lei è cosi' devota a Dio ed è fiera di sposarsi ad un ateo?". La dona dice: "si ne sono più fiera di quanto lei pensa". 'Don carmine risponde: "Perchè questa decisione mia cara?" La ragazza fiera dice: "Perchè almeno non dovrò fare più preghiere della sera al mattino!!".

Tra amici: "Come mai tu che eri il più grande esperto di sardine ora studi le balene?" "Perché sono diventato miope!

Ci sono 2 caramelle che giocano in mezzo a un campo e una dice all' altro: "dai scartami".

Ci sono due carabinieri che camminano sulla spiaggia... Ad un certo punto uno dei due, guardando a terra, dice con compassione: "Oh, un gabbiano morto... ". E l'altro, scru-tando il cielo: "DOVE? !?

Che diffrenza c'è tra l'arringa di un avvocato ed una manifestazione pacifista? L'avvocato, mentre rac-conta balle, non distrugge l'aula del Tribunale.

Si è spento l'uomo che si è dato fuoco.

Due giovani sposi stanno passeggiando, tenendosi teneramente abbracciati, sotto il chiaro di luna. Ad un certo punto lei, contemplando il cielo stellato, chiede dolcemente: "Tesoro mio, tu sai dov'è l'Orsa Maggiore?" E lui risponde, leggermente seccato: "Ti prego tesoro! E' una serata troppo bella, non vorrai mica ricominciare a parlare di tua madre!"

Due amici al bar. - Non riesco a capire come Elvira abbia potuto rifiutare la tua proposta di matrimo-nio. - Non le hai detto che tuo zio è ricchissimo? - Certo che l'ho fatto. Ora lei è mia zia...

"Dottore, io e mia moglie abbiamo un figlio con i capelli rossi, mentre nessuno dei due ha questo colore di capelli, come mai?" "Ma voi, quante volte all'anno fate l'amore?" "Una, dottore!" "Allora il problema è risolto: è la ruggine!"

-Che cosa cerca signore?-Il mio cappello!-E' di feltro, marrone e con il bordino più chiaro? -Esattamante!-Allora guardi che ce l'ha in testa! -Oh! Mille grazie, che distratto sono! Se non fosse stato per lei sarei andato a casa senza.

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

Trascorsero così l'intera notte, senza mai separarsi l'uno dall'altra.Era giunta l'alba. I primi raggi cominciavano ad estendersi su tutta la savana, scaldandola e tingendola di giallo e rosso.Ahadi aprì a stento gli occhi infastiditi dalla luce << E' l'alba >> mormorò.<< Mamma...Mamma?!! >> si alzò di scatto, separandosi dal suo corpo freddo << Oh, no >> la scosse più e più volte...era ormai troppo tardi: << Apri gli occhi...Per favore mamma...Guardami ancora una volta! Mamma!! >> ma non si ridestò più;<< Mamma!!! NOOO! NO! >> .Pianse disperatamente, con gli occhi ormai rossi e gonfi per le innumerevoli lacrime versate. I suoi pensieri furono attraversati da molti ricordi, divenuti lontani: il bellissimo e rassicurante sorriso di sua madre, i suoi occhi luminosi, i suoi insegnamenti, il suo calore...Corse via, senza voltarsi indietro...senza sapere dove stesse andando...Il trauma era stato troppo forte per sopportarlo da solo, ma non vi era nessuno su cui si potesse appoggiare...nessuno su cui con-tare né di cui fidarsi... Il modo attorno a lui divenne un ostacolo, una minaccia da affrontare da solo e le notti si riempirono di incubi difficili da scacciare.La cosa peggiore fu il risentimento nei confronti di quel leone, quella belva egoista, che gli aveva sottratto la gioia...La tristezza svanì e lasciò il posto solo per la rabbia e per l'odio, cambiandolo sia interiormente che esteriormente: il suo sguardo innocente divenne d'acciaio e i suoi modi di fare sempre più bruschi: << Dannato assassino...Dannato mostro...! Hai ucciso mia madre! Mi hai portato via la felicità! E' tutta colpa tua! Tua! Te la farò pagare! >>Questo pensiero divenne ben presto un'ossessione per lui.Il desiderio di vendetta gli aveva riempito la parte del cuore, spezzata dal dolore.E con quanto fiato aveva in corpo gridò: << Vendicherò la sua morte a qualsiasi costo!! GIURO CHE LO UCCIDERÒ'!!! >> . Barzellette

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<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

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Antologia di Enigmi

1. Il ladro

2. Il macellaio

3. I conti

4. Il buio

5. La candela

6. Le quattro stagioni

7. La palma della mano

8. La pianta dei piedi

9. L'albero

10. Le vene

11. Le scuse

12. L'ombra

13. Il picchio

14. Il secchio

Rebus

Frase: 3, 8, 7

Una sorpresa svelata

SoluzioniGiochi

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Page 21: Ecco qui il primo numero

Cosa c'è di male in fondo? Volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e sarem-mo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo.Sin da cucciolo sono sempre stato maltrattato, gli altri cuccioli del branco mi prendevano in giro, con frasi tipo “Ehi autistico perché non ci fai sentire la tua voce?” ed io avendo paura non rispondevo, ma questo non portava nulla di buono, anche se in tutti e due i casi, anche se avessi risposto mi avrebbero menato comunque, ero sempre stato emarginato e messo in parte, considerato, inutile, una nullità che non sarebbe mai servita a nessuno, come se io per loro fossi stato un oggetto con un valore al di sotto dello zero. Nemmeno quando tornavo a casa potevo avere pace, mio padre era sempre frustrato dalla sua vita, era un tipo che si arrabbiava molto facilmente, e quando non poteva divertirsi con mia madre usava me, non scorderò mai quei momenti e quei dolori

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi,

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Page 22: Ecco qui il primo numero

Cosa c'è di male in fondo? Volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e sarem-mo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo.Sin da cucciolo sono sempre stato maltrattato, gli altri cuccioli del branco mi prendevano in giro, con frasi tipo “Ehi autistico perché non ci fai sentire la tua voce?” ed io avendo paura non rispondevo, ma questo non portava nulla di buono, anche se in tutti e due i casi, anche se avessi risposto mi avrebbero menato comunque, ero sempre stato emarginato e messo in parte, considerato, inutile, una nullità che non sarebbe mai servita a nessuno, come se io per loro fossi stato un oggetto con un valore al di sotto dello zero. Nemmeno quando tornavo a casa potevo avere pace, mio padre era sempre frustrato dalla sua vita, era un tipo che si arrabbiava molto facilmente, e quando non poteva divertirsi con mia madre usava me, non scorderò mai quei momenti e quei dolori

<< Guarda! Che posto è quello?? >><< Ah, quella? E' la Rupe dei Re >><< La Rupe dei Re? >><< Sì, là vive il re con il suo branco >><< Davvero?? Possiamo andarci un giorno?? >><< Forse...dai adesso riposati >><< Oh..va bene... >> disse Ahadi con un sospiro, sdraiandosi accanto alla madre, mentre continuava a guardare la Rupe con i suoi occhi di smeraldo. Il giorno dopo giunsero in una valle, dove un branco di antilopi si era fermato a brucare l'erba: era il momento di cacciare. La fame e la vista delle numerose antilopi incitarono il piccolo Ahadi a scattare subito avanti, desideroso di catturarne una:<< Fermati, Ahadi!! Aspetta! >> disse Neera, fermandolo in fretta con una zampa.<< Ma mamma, voglio provare a prenderne una! >><< Comprendo il tuo desiderio, ma sei stato troppo precipitoso! Un agguato richiede molta prudenza e concentrazione: senza questi rischierai di patire la fame >><< E come faccio a... >><< La strategia prima di tutto, Ahadi...essa è molto importante ed assicura il successo nella caccia >><< Oh >><< Si deve cercare di avvicinarsi al branco con calma senza essere notati, tenendo il ventre a terra e senza fare il minimo rumore. Aspetta qui e resta nascosto. Per il momento guarda solo come si fa e quando sarai più grande faremo molta pratica >><< Va bene >>Neera si allontanò. Ahadi era rimasto sdraiato su una roccia a guardare la sua leggiadra figura, che si avvicinava lentamente al branco, avanzando nascosta nell'alta erba. Infine scattò in avanti: la caccia era cominciata. Le antilopi avevano iniziato a disper-dersi, la leonessa le accerchiava con agilità spingendole verso l'interno del branco, per individuare la preda più adatta. Ahadi, ammaliato da tanta prontezza, rimase a guardare quella scena con molta attenzione, desiderando di farne parte, di correre al fianco di sua madre, immaginando se stesso come un grande predatore che assapora il sangue caldo della preda appena catturata.Proprio quando la leonessa stava in procinto di catturare un'antilope...<< COSA CI FATE QUI??!! QUESTO E' IL MIO TERRITORIO DI CACCIA!! >>Ahadi sobbalzò alla vista di un enorme leone dallo sguardo minaccioso che giaceva dietro di lui.<< ALLORA??! >> ruggì il leone.Il cucciolo spalancò la bocca senza emettere alcun suono: non sapeva cosa dire, il suo cuore batteva freneticamente dal terrore. Il primo pensiero fu quello di scappare e rifugiarsi dietro a sua madre, la quale si era fermata, dopo aver udito il ruggito del leone, facendo scappare le antilopi:<< Come sarebbe a dire che questo è il suo territorio di caccia??! >> esclamò Neera << ognuno può cacciare liberamente dove vuole! >><< Mi spiace contraddirti, ma per gli stranieri vi sono regole alquanto severe... >> rispose lo sconosciuto;<< Qualunque esse siano, non è un buon motivo per prendersela tanto! >>

<< Ah, davvero? Oltre ad essere una straniera, che invade il territorio di un altro per il cibo, hai anche la faccia tosta di porre obiezioni?! >> ringhiò il leone mentre le girava intorno, senza staccarle gli occhi di dosso.<< Tuttavia... >> disse con un ghigno << sei così affascinante che potrei anche perdonarti >><< Bene! >> esclamò la leonessa << se le cose stanno così possiamo anche togliere il disturbo! Vieni, Ahadi >> .Il piccolo la seguì tremando, ma non fecero in tempo ad allontanarsi che subito il leone balzò davanti a loro.<< Perché tanta fretta? Il tempo non manca, per cui possiamo anche divertirci un po'... Il perdono va pagato! >>Alla povera Neera balzò il cuore in gola.Ahadi non sapeva che fare, gli occhi grigi di quel leone lo terrorizzavano parecchio. Tremava per ciò che quella belva avrebbe potuto fare a lui e a sua madre.<< Spiacente, ma abbiamo fretta!! >> affermò la leonessa con tono deciso, mentre indietreggiava. Ma il leone continuò ad avan-zare verso di lei:<< Non provare a resistermi...non mi piace usare la forza in momenti come questi...ma per quel che mi riguarda la nostalgia del corpo di una leonessa è più forte del controllo stesso... >>Neera tirò fuori gli artigli, pronta a contrattaccare:<< Come puoi affermare certe cose con tanta leggerezza??!! >> gli ringhiò;<< Non ti conviene fare la difficile con me >><< Questo cucciolo dipende da me!! Devo andare a procacciargli il cibo! >><< Bene! Se il problema è questo cucciolo insignificante, lo toglierò di mezzo!! >> ruggì la belva, mostrando le zanne, pronto a colpire il piccolo.<< MAMMAAA...!! >> urlò il povero Ahadi in preda al panico;Neera aggredì il leone in difesa del suo piccolo: << NON TOCCARE MIO FIGLIO!!! >>.Sfuriò tra zanne e artigli una dura e violenta lotta, alternata fra i tentativi del leone di sottomettere la leonessa e la grande resi-stenza di quest'ultima.<< M-mamma...no... >> Le lacrime sgorgarono fuori dagli occhi verdi di Ahadi, che assisteva impotente alla brutalità di quello scontro, dal quale sua madre, purtroppo non ne uscì vittoriosa: la vedeva lì a dimenarsi vana, mentre l'erba si bagnava del sangue delle sue ferite e la vita cominciava ad abbandonarle il corpo.Il leone, che aveva riportato ferite meno gravi dallo scontro, la atterrò ma, viste le condizioni in cui era ridotta, rinunciò all'ac-coppiamento.<< Maledetta...forse a quest'ora non saresti in quelle condizioni se non ti fossi opposta ai miei voleri...E in quanto a te >> disse rivolgendosi al cucciolo << potresti considerarti molto fortunato...o molto sfortunato... >>Ahadi rabbrividì all'ascolto di quelle parole. Il leone continuò a parlare: << Non ho la minima intenzione di sporcarmi ancora le zampe con delle creature insignificanti come voi...ci penseranno la fame o altri pericoli a farti fuori visto che tua madre non potrà più proteggerti d'ora in avanti... >><< D-DEMONIO!! >> urlò il piccolo con il volto rigato dalle lacrime;<< Cosa vorresti fare eh?! >> ruggì il leone << con quel tuo esile corpicino non resisteresti neanche un minuto! Sei solo un essere debole e inerme, ecco cosa sei! Sto già pregustando la tua morte... >>La rabbia si unì alla tristezza di Ahadi, avrebbe voluto punire subito quella belva...Se solo avesse potuto!

che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi,

Vi aspettiamo nel prossimo numero, con tante novità e soprese.

Arrivederci.