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eBook Lezioni Mencarini

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lezioni su fotografia e special

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Lezioni di Marcello Mencarini

Volume a curadi Serena GroppelliGrafica: Camilla Giannelli

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Special e Fotografia di scena

Fotogiornalismo e

Fotografia di scena

Alcuni punti chiave ABC del fotografo di scena

Istruzioni per la

compilazione dei metadati

Sommario5

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Lezione 1

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Special

Il committente è il giornale, non il produttore. Lavoro di tipo giornalistico, dove il fotografo è incari-cato di andare su un set o su una produzione teatrale per documentarla con occhio indipendente. E’ un po’ l’equivalente del critico: il fotografo è al servizio del pubblico, non della produzione. E’ un reportage dello spettacolo fatto con occhio indipendente.

Fotografia di scena

Il fotografo è pagato dal teatro (o dalla casa di produzi-one cinematografica) per produrre il materiale che sarà utilizzato dall’ufficio stampa, dalla grafica pubblicitar-ia dall’archivio storico ecc… Il fotografo è quindi al servizio della produzione che deve uscirne al meglio, senza errori o immagini “brutte”.Il fotografo di scena riprende le immagini con gli occhi del regista e della macchina da presa, senza uno sguardo indipendente.

Special e Fotografia di scena

Lezione 1

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Lezioni di Marcello Mencarini A.A. 2011 Accademia alla Scala - Milano

Dario Argento:

Io penso che il fotografo di scena dovrebbe essere il più fedele possibile al film, e non aggiungere elementi suoi, ovvero inventarsene un altro. Spesso, nella consuetudine di questo lavoro, il fotografo realizza i suoi scatti dopo che la ripresa è già avvenuta, e ciò comporta delle alterazioni che impediscono alle fotografie di essere fedeli alle illu-minazioni e anche al gusto della sequenza concepita dal regista. Il fotografo di scena, in tal modo, simula una situ-azione originaria, ma la foto ne risente: gli attori si mettono in posa, e la situazione sembra quasi un fotoromanzo. Io invece chiedo al fotografo di scena che i suoi scatti siano esattamente il film. Questo comporta che gli scatti siano effettuati proprio mentre giriamo, con attori, senza, con la troupe, evitando così la pantomima successiva delle pose e delle situazioni imbarazzanti da fotoromanzo […]Chiedo al fotografo di scena che i suoi scatti siano esat-tamente il film.

Di solito il backstage è più un lavoro da “special”, anche se in alcuni casi possono essere richieste immagini di back-stage anche dalla produzione. In quel caso però saranno sempre immagini nelle quali la produzione ne esce al meg-lio. Dello special fanno parte anche le prove, l’allestimento,

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le foto in camerino e i ritratti (anche buffi). Meglio crearsi delle serie tematiche da “portarsi appresso” in tutti i lavori che si fanno (es: la linguaccia di Einstein!), un progetto personale da costruire nel tempo.

La vera differenza, dunque, la fa il committente e il fotografo deve raccontare quello che vede tenendo sempre presente chi gli chiede di raccontarlo (es: una produzione vorrà evitare immagini relative agli errori, un giornale vorrà proprio quelle!)

Quando si lavora per un giornale occorre inoltre scat-tare tenendo presente l’impaginazione, soprattutto la copertina e la doppia pagina, con immagini che ab-biano spazi liberi nei quali inserire anche dei testi.

Il Blimp e la riduzione del rumore

Si mette intorno alla macchina fotografica per attutire il rumore dello scatto. E’ indispensabile nei concerti di musica classica e in caso di fotografie sui set se si è in presa diretta (esiste anche per le telecamere).

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Ci sono 3 tipi di rumore:

- Specchio che si alza/abbassa: il rumore è eliminabile mettendo il live-view (il rumore dello specchio è circa il 50% del totale)- Otturatore che si apre/chiude- Otturatore che si ricarica

Mettendo un tempo lungo che posticipa la ricarica dell’otturatore e tenendo premuto il tasto di scatto si blocca la ricarica finchè il tasto non viene rilasciato: in caso di “pianissimo” di un’orchestra – ad esempio – aspetto che aumenti il volume dell’orchestra per rilasciare il tasto.

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Diritti, privacy e copyright

Diritto di cronaca: se faccio una foto in un posto e il proprietario non vuole, non posso usarla, ma se in quel luogo è successo qualcosa allora posso utilizzarla per diritto di cronaca. Sono esclusi solo 6 casi (tra cui le immagini relative all’identità sessuale) che vedremo più avanti.

I diritti delle foto d’autore vanno agli eredi fino a 70 anni dopo la sua morte.

I metadati (tra cui in particolare la DATA e il ©) sono indispensabili per la tutela dei diritti delle immagini.

Il Direttore del giornale è responsabile di quello che viene pubblicato (di più per quanto riguarda la copertina che deve essere approvata personalmente da lui e un po’ meno per quanto riguarda i contenuti interni), ma è sempre bene specificare nella fattura o nella bolla di consegna quali siano le responsabilità reciproche (che non vengano usate per diffamazione ecc…), perché il fotografo non vende l’immagine al giornale, bensì il diritto di riproducibilità di quelle immagini, ad esclusione delle responsabilità che spet-

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tano appunto al Direttore del giornale.

Per i minori serve l’autorizzazione scritta di entrambi i genitori.

Verificare che le redazione web alle quali si mandano le immagini siano registrate in tribunale come pubbli-cazioni.

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Link e siti utili

http://www.ipse.com/ Le principali risorse italiane e straniere sull’informazione on-line, i siti di giornali, periodici, radio, tv, agenzie di stampa ed editori, i portali generalisti, tematici e locali, le concessionarie di pubblicità e le società di consulenza web.

http://it.wikipedia.org/wiki/Fotografia_time-lapsecos’è il time-lapse?

http://www.blackarchives.it/

http://www.memoriadelleimmagini.it/homemovies/?p=490Sul tema del fotografo come portatore delle memorie famigliari e quotidiane a Bologna esiste l’Archivio nazionale del film di famiglia che è interessante da tenere sott’occhio.

http://www.massimosestini.it/Massimo Sestini

http://www.blackarchives.it/portfolio.php?uid=19Mauro Vallinotto

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Lezione 2

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Lezione 2

Microriassuntino della lezione precedente

- Il fotografo di scena è al servizio della produzi-one: le immagini servono quasi esclusivamente all’ufficio stampa e all’archivio della produzione. Deve dare della produzione la stessa immagine che ha pensato il regista.

- Il fotografo di special è al servizio del lettore. Anche la tecnica di ripresa e l’attenzione sui soggetti/episodi è differente, pur svolgendosi nello stesso luogo.

Le novità

Il fotogiornalismo ormai è fatto sempre più spesso da fotoamatori... perché un fotoamatore sul luogo del delitto c’è sempre, il professionista non è detto!!

Fotogiornalismo e Fotografia di scena

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Esempi- Il primo viedoamatore passato alla storia è stato A. Zapruder, che ha ripreso l’assassinio di Kennedy: le immagini vennero sequestrate dalla CIA e poi acquistate da “Life” l’anno successivo, che le utilizzò come fotogrammi.[nota di colore così me la tiro un po’: Zapruder (http://www.storieinmovimento.org/) è anche una rivista di storia contemporanea edita da un giovane gruppo di ricercatori di Parma, tra i quali secoli fa ha collaborato pure la sottoscritta…]

- le foto di Abu Ghraib sono scattate da soldati con compattine e cellulari (la stampa non aveva ovvia-mente accesso a certi spazi) ma sono così forti e così contrastanti con l’immagine che l’esercito voleva dare che viene vietato l’uso di macchine fotografiche e telecamere ai soldati.

- lo tsunami del 2005, la metropolitana di londra del 2005, le torri gemelle ecc... sono tutte immagini di dilettanti.

La fotografia di moda, di scena, lo special ecc invece sono attività specialistiche, nelle quali il fotoamatore non trova spazio: servono attrezzature complesse e

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costose, contatti, professionalità, competenze ecc…

N.B.: quando si lavora per i giornali occorre tenere presente per quale testata si sta lavorando e non di-menticare che le foto saranno impaginate. Spesso c’è una doppia pagina in apertura e occorre ricordarsi che ci sarà una piega al centro della foto.

Quando si fa uno special si è giornalisti che raccontano per immagini: valgono per noi le stesse domande che si deve fare il buon reporter:

- chi- come - dove- quando- perché

Le foto devono mantenere anche un’uniformità di temperatura, colore e di editing. Serve alternare scatti orizzontali e verticali per facilitare l’impaginazione e qualche scatto utile alla pagina doppia: gli scatti che riteniamo più importani, è bene farli sia in verticale sia in orizzontale. E’ fondamentale fotografare anche gli ambienti: le facciate dei teatri, gli interni pieni e vuoti ecc…

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Occorre inoltre tenere presente che verranno inseriti testi e didascalie.

Attrezzatura:

- obiettivi luminosi (2:8)- grandangolo per fotografare nei camerini o negli ambienti ampi- tele: 70/200 e il 300 (o un moltiplicatore di focale), sempre 2:8- esposimetro spot: oggi non è più indispensa-bile, le nuove macchine l’hanno incorporato- flash: nelle foto di scena non si usa. Può essere utile in caso di ritratti/camerini o altri ambienti ma fare attenzione che, se non si è molto bravi, vengono fuori delle schifezze- cavalletto: piccolo e leggero ma fondamentale- blimp: nonostante il live-view averlo permette l’accesso a molti più spazi/eventi.

Approfondimenti sul blimp

Quello originale costa moltissimo, pesa una tonnellata (ha anche il tubo per coprire l’obiettivo) ma puoi sal-tarci sopra che non si rompe e non senti nemmeno un

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“click”! Ne esistono anche versioni più economiche (http://www.robgalbraith.com/bins/content_page.asp?cid=7-3408-3436) ed è possibile costruirlo fai-da-te (http://www.picturedujour.com/2008/05/30/how-to-make-a-sound-blimp-for-your-camera/67)

L’errore di parallasse

Nella Rolleyflex l’obiettivo sopra serviva per la messa a fuoco ma la vera inquadratura la faceva quello sotto: quindi, più ci si avvicinava al soggetto, più aumentava l’errore di parallasse.

Per questo motivo è stato inserito uno specchio inter-no che rilfette l’immagine su di un prisma che rimanda agli occhi l’inquadratura reale che si va a fotografare: più la macchina fotografica è professionale più il miri-no rimanda l’immagine esatta.

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Le compattine a pellicola, invece, avevano ancora due obiettivi, ecco perché spesso c’erano gambe e teste tagliate!Oggi anche le compatte hanno un sensore che tras-ferisce al monitor l’immagine completa e l’errore di parallasse è pressoché scomparso (ma c’è un po’ di ritardo nello scatto che penalizza le foto d’azione/sport). Inoltre con i moderni visori (e con il live-view) è cambiata anche la posizione con cui si fotografa: non più con la macchina all’occhio ma più giù, o comu-nque staccata.

Altre amenità e approfondimenti

- I quotidiani ormai sono in ritardo rispetto a internet e vanno nella direzione del settimanale di approfon-dimento: anche la pubblicità investe di più sul web e sulla telefonia rispetto a prima.

- POM (Petite Oeuvre Multimediale) parte dalle fotografie che però vengono montate come se fossero slideshow con l’aggiunta di audio. Molti fotografi ormai girano con un microfono esterno con cui integrare quello interno alla macchina fotografica.In Italia purtroppo c’è ancora molta resistenza verso la

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multimedialità… in realtà dobbiamo imparare a mettere “l’oggetto-fotografia” in uno spazio nuovo…

Link e siti utili

http://www.mediastorm.com/train/resources.htmlhttp://www.mediastorm.com/training/an-apollo-legendhttp://www.blackarchives.it/http://inmotion.magnumphotos.com/cos’è il time-lapse: http://it.wikipedia.org/wiki/Fotografia_time-lapse

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Lezione 3

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Lezione 3

a. come accreditarsi

Contattare l’ufficio stampa del teatro o della produzi-one per avere accesso alle prove e/o alla prima.L’ufficio stampa gestisce le relazioni con giornalisti e fotografi.Sia il free lance sia l’inviato di una testata devono ac-creditarsi presso l’ufficio stampa: è più facile ottenere gli accessi se sei parte di un’organizzazione strutturata o di un periodico… di fotografi indipendenti ce ne sono ormai moltissimi…Di solito si ottiene l’accesso alla prova generale che è quasi identica alla prima per scene/luci/costumi, ad esclusione della concertistica… ecco perché molt-issimi direttori sono sempre fotografati in maniche di camicia!

- pubblicista: devi dimostrare di avere 2 anni di pub-blicazioni e un tot di foto pagate (in lombardia 70, ma il numero è variabile da regione a regione)- giornalista: 2 anni di praticantato e il superamento di

Alcuni punti chiave ABC del fotografo di scena

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un esame scritto e orale. L’esame può essere ripetuto al massimo tre volte.

b. l’editing delle immagini

Cercare di mantenere sempre il più possibile la propria indipendenza di “sguardo fotografico”: anche quando l’ufficio stampa dà delle indicazioni, queste vanno ris-pettate senza però perdere una visione personale (detta in soldoni: un conto è fotografare il logo dello spon-sor, un altro è perdere la propria visione dell’evento per seguire solo le indicazioni che vengono date).Tenere presente che le foto che si scattano vengono inviate a giornali diversi: ogni testata/periodico ha un suo stile e una diversa modalità di impaginazione. Più si ha chiaro l’utilizzo che verrà fatto delle fotografie che scattiamo meglio è, perché possiamo tenere presente le differenze di impaginazione, i diversi stili ecc….NB: o sei veramente MOLTO bravo in photoshop, o è meglio toccare le foto il meno possibile, per evitare pasticci con le tipografie che stampano…

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c. archiviazione e catalogazione

www.iptc.org è il sito dell’International Press Teleco-munication Counsil, che ha creato un catalogo molto completo per l’archiviazione di foto/articoli/eccet-era, nel quale indica i campi necessari/indispensabili all’archiviazione:

- autore (meglio indicarsi con il nome in caratteri maiuscoli/minuscoli)- descrizione (che non serve per trovare l’immagine ma, dopo che l’ho trovata, mi dice che cosa rappre-senta.) Alla descrizione aggiungere sempre: ©, autore, anno di scatto- parole chiave: in inglese e in italiano- stato del copyright: con aggiunto autore (e agenzia) e data, se no il copyright NON E’ VALIDO.- Iptc description: città, stato, data, breve discrizione…

Es: se devo vendere la foto di Moravia a casa sua a Roma non metto nelle kyw “Roma” ma “Moravia”! Perché mi serve sapere che lui è ritratto in casa sua (quindi lo metto nella descrizione) ma se faccio una ricerca per un servizio su Roma non mi interessa che

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esca fuori il ritratto di Moravia. Quando compilo le parole chiave devo chiedermi “per cosa potrebbe ser-vire questa foto?”. Inoltre è sempre meglio non in-serire mai nelle parole chiave qualcosa che non si vede nell’immagine. Conviene sempre indicare anche se la foto è orizzontale o verticale, se è un ritratto inserire “portrait”, ecc…

E’ inoltre indispensabile fare sempre almeno una copia di backeup del proprio archivio e aggiornarla costante-mente (quando perdi quasi un tera di roba ti scoccia, garantisco).

d. come vendere le mie immagini

Nei giornali/riviste ci si rivolge al picture editor, che è deputato a vedere le foto a differenza dell’art direc-tor che cura l’impostazione generale dell’immagine e coordina l’intero servizio.Posso proporre un servizio che ho già fatto oppure portare un book di circa 20 immagini (con cd per las-ciarne copia) e propormi come fotografo collaboratore.Su www.ipse.com ci sono tutte le testate del mondo, è consigliabile consultarlo per inviare/proprorre i pro-

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getti fotografici (soprattutto all’estero che ci sono più possibilità). Iprezzi variano molto in base al numero delle foto e alle testate.

e. il copyright

Argomento molto complesso che varia da paese a paese ed è passibile di diverse interpretazioni.Distingue tra foto d’autore e foto non d’autore (come se si autoscattassero!!) Questa distinzione è propria della legge italiana e sostiene che le foto non d’autore siano quelle in cui il fotografo non ci mette nulla di suo. In queste il © decade dopo 30 anni dalla morte di chi le ha scattate, mentre nel caso delle foto d’autore dopo 70 anni: al termine di queste due scadenza le fotografie possono essere riprodotte liberamente.Immagini orfane: sono quelle di cui non si conosce l’autore. Perché un’immagine non sia considerata tale deve essere indicato ©, autore, anno.Se questi dati non sono indicati posso usarla libera-mente ma se l’autore se ne accorge può rivendicarla o rivendicarne i guadagni. Il © è relativo alla RIPRODUCIBILITA’ dell’immagine, che è cedibile. Non posso invece cedere (legalmente) la paternità dell’immagine.

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Esistono tre livelli di copyright:

- diritto dell’agenzia- diritto del fotografo- diritto del soggetto fotografato

NB: decadono i diritti del fotografo ma non quelli del soggetto fotografato.

www.creativecommons.itinvece che impedire l’utilizzo della mia fotografia dico che può essere utilizzata anche gratis ma con dei limiti.

Es: non può essere manipolata, oppure non puoi venderla, eccQuesto permette all’immagine di circolare ed essere veicolata ma con dei limiti scelti dall’autore.

More info su: http://it.wikipedia.org/wiki/Copyright http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_e_fotografia

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f. la privacy

Al sito www.garanteprivacy.it si può scrivere per quesiti, informazioni, domande.

Tenere presente che il diritto di cronaca VINCE su quello della privacy: se sono in un luogo privato ma c’è un omicidio posso fotografare.

Ci sono due modelli di liberatoria differenti:model release è un contratto tra il fotografo e il fotografato property release è contratto tra il fotografo e il proprietario del luogo.

In entrambi i casioccorre specificare data/luogo/momento/motivazione/utilizzo degli scatti.

In caso di personaggio pubblico fotografato in luogo privato, anche se il servizio è autorizzato, conviene sempre e comunque far firmare la liberatoria.

Prima potevo fotografare liberamente ma non pubbli-care le immagini. Oggi non posso nemmeno fotogra-

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fare se non dopo aver chiesto il consenso al soggetto. Inoltre, quando fotografo immagini relative ai “dati sensibili” il consenso deve essere scritto.I dati sensibili sono quelli relativi a:

- origine razziale/etnica- convinzioni religiose/politiche/filosofiche/ altro genere - opinioni politiche- adesione ai partiti/sindacati/associazioni religiose/filosofiche/politiche/sindacali- stato di salute- vita sessuale

In teatro gli attori firmano un contratto con la pro-duzione in cui cedono l’immagine e accettano di essere fotografati. Nonostante questo alcuni vogliono solo il fotografo ufficiale del teatro o quello di fiducia e co-munque vogliono vedere le immagini prima che queste escano.

g. il photocall

Gioia e delizia dei fotografi ai festival italiani. E’ l’angolo dedicato alle foto che si fanno agli attori/

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registi durante le conferenza stampe, i festival ecc… alla Biennale di Venezia sono “dedicati” nel senso che hanno riservato i posti davanti ai fotografi delle agen-zie più importanti. Tutti gli altri sono “liberi”, tanto che c’è gente che si accampa a prendere posto anche 2/3 ore prima, come alle sfilate.

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Lezione 4

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Lezione 4

Istruzioni per la compilazione dei metadatiQueste note sono state scritte da Monica Di Giacinto, autrice del volume Catalogazione per professionisti, edito da Apogeo nel 2006. Questo testo è protetto da una licenza Creative Commons (Attribuzione-Non commer-ciale - Non opere derivate 2.5 Italia).

CAMPI IPTC maggiormente utilizzati

(N.B. I campi qui elencati sono solo una piccola parte del set IPTC Core per una spiegazione più completa si rimanda al sito www.phototag.it)

I nomi dei campi IPTC possono cambiare da un soft-ware all’altro. Qui si usa il nome che hanno nelle ver-sioni più recenti di Photoshop, ma se in altri software molto diffusi viene usato un nome diverso, è stato ag-giunto anche questo. Il campo è lo stesso, cambia solo il modo di chiamarlo, per esempio: Provider corri-sponde a Credit, Creator corrisponde a Byline, De-scription corrisponde a Caption.

Creator (Byline) Nome del fotografoLocation Località dove è stata fatta la fotoCity Città dove è stata fatta la fotoState/Province Provincia della città dove è stata fatta la foto

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Country/Territory Stato della città dove è stata fatta la foto Headline Titolo (va messo in tutte le foto che fanno parte un servizio che vanno catalogate con lo stesso titolo)Description (Caption) Descrizione di quello che si vede nella fotoKeywords Parole chiaveInstructions Istruzioni per chi acquista e utilizza la fotoProvider(Credit, Credit Line) Il fornitore della foto, cioè Blackarchives (non serve compilarlo, viene messo in automatico dal software dell’agenzia)Copyright Notice ©nome del fotografo / ev. nome dell’agenzia, oppure: ©anno dello scatto – nome del fotografo / ev. nome dell’agenzia

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REGOLA GENERALE: USARE PREFERIBIL-MENTE LA LINGUA INGLESE o, se ci si rivolge a una clientela italiana, la doppia versione inglese/ital-iano, in particolare nei campi Descrizione e Keywords

Creator (Byline) : In questo campo va scritto il nome del fotografo (nome e cognome, o pseudonimo).

Location: Non è un campo obbligatorio. Qui va in-serito il nome della località dov’è stata scattata la foto. Tra i campi che servono per descrivere il luogo dello scatto (Location, City, State/Province, Country/Ter-ritory), quello della Location è il più specifico, cioè quello che dà l’informazione più dettagliata. Alcuni es-empi: potrebbe essere il nome di un’area o di un quar-tiere all’interno di una città, (Manhattan, per es.), o il nome di un posto più o meno noto: un’azienda, un ente, un sito archeologico o architettonico (la Valle dei Templi, La Basilica di San Pietro, il Teatro La Fenice ecc.), o un ambiente naturale (Grand Canyon, Lago di Garda, Parco della Maremma, Monte Bianco, un lito-rale, un’isola ecc.).

City: Qui va inserito il nome della città dov’è stata scat-tata la foto. Se invece lo scatto è stato realizzato fuori da un contesto urbano, il campo si lascia vuoto e sarà

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sufficiente quanto scritto nel campo Location.

State/Province: Non è un campo obbligatorio. Qui va indicata la provincia della città e/o della località dove è stata fatta la foto. Nel caso di una repubblica federale come gli USA, si metterà invece lo Stato corrispon-dente (California, Colorado, Nevada ecc.). E’ meglio scrivere il nome per esteso, evitando sigle che potreb-bero non essere conosciute dagli stranieri.

Country/Territory: Non è un campo obbligato-rio. Qui va sctitto il nome della nazione dove è stata scattata la foto, o del territorio (area geografica sotto l’autorità di un altro governo: per esempio le Isole Sa-moa sono un territorio degli USA). Non usare sigle o abbreviazioni, qui il nome va scritto per esteso (Italy, Italia e non ITA).

Headline: E’ il titolo della foto, che ne indica breve-mente il contenuto.

E’ obbligatorio compilare questo campo, se la foto fa parte di un reportage: tutte le foto di uno stesso servizio devono avere il medesimo titolo.

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Il campo Headline non va confuso con il campo Ti-tle, che corrisponde invece al nome del file e che non serve compilare. Nella versione italiana di Photoshop entrambi questi campi si chiamano “Titolo”: nel pan-nello FileInfo quello che corrisponde a “Headline” precede la “Descrizione”.

Description : Questo campo (detto anche Caption), vi-ene usato per descrivere cosa appare nella foto. Se nel-la scena sono ritratte delle persone, In una foto gior-nalistica la descrizione deve comprendere i loro nomi e titoli (“Publisher and writer Dave Eggers”; “Actor Bill Murray” ecc.) e in ogni caso i loro ruoli se si sta svolgendo un’azione (per es. “receiving the Academy Award for Best Actor”). Se la foto riguarda un paesaggio, un luogo geografico, una città ecc., nella descrizione si forniranno indica-zioni che riguardano quella località, senza per questo tralasciare di inserire eventualmente le stesse infor-mazioni anche nei campi Location , City ecc.

Se il contenuto riguarda un evento di cronaca o un fatto preciso, nel campo Description si fa precedere la descrizione vera e propria da luogo e data. Es.: Roma, piazza San Pietro, 16 giugno 2002. Canon-izzazione di Padre Pio da Pietrelcina.

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La descrizione, oltre che alla ricerca, deve poter servire come didascalia. In teoria dovrebbe poter essere copia-ta e pubblicata tale e quale sotto la foto nell’impaginato del giornale. Per questo vanno seguite alcune regole:

•Usare il tempo presente per descrivere l’azione (e i tempi passati solo per spiegare i retroscena).

•Evitare la forma verbale passiva e preferire l’attiva (meglio “Oprah Winfrey intervista Michelle Obama” che “Michelle Obama è intervistata da Oprah Win-frey”).

•Iniziare con una lettera maiuscola la prima frase e le frasi dopo i punti. Scrivere con le iniziali maiuscole i nomi propri di persone e di luoghi. Evitare di scrivere tutto maiuscolo (a parte le sigle).

•Usare una punteggiatura corretta.•Se viene ritratto un gruppo, elencare i personaggi procedendo da sinistra a destra ed eventualmente in-dicandone la posizione (primo a sinistra ecc.).

Per quanto riguarda il contenuto:

• Seguire la classica regola del giornalismo, quella delle

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5W+H: Who, What, When, Where, How. Cioè spie-gare Chi, Cosa, Perché, Quando, Dove e Come.

•Essere accurati, specificando e accertando nomi e fatti.

•Identificare i personaggi principali e, se c’è, descrivere il loro ruolo nell’azione ripresa dalla foto.

•Fare una descrizione breve e precisa di ciò che ac-cade, evitando di esprimere giudizi e di usare aggettivi se non è necessario o, se lo è, controllando ciò che si afferma.

•Eventualmente, aggiungere informazioni utili che non si possono dedurre direttamente. Per esempio, in-vece di limitarsi a scrivere “29 aprile 2005. Lien Chan, leader del partito nazionalista di Taiwan (il Kuomint-ang), in visita a Pechino”, aggiungere: “E’ la prima vis-ita ufficiale di un esponente del Kuomintang in Cina negli ultimi sessant’anni, segno di una storica apertura dopo la recente sconfitta elettorale che ha determinato il passaggio del partito all’opposizione”.

•Notare eventuali particolari importanti.

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In questo campo si possono inserire fino a 2000 carat-teri, ma una descrizione così prolissa è inutile e potreb-be essere troncata da certi software.

L’ideale è essere esaustivi, ma concisi.

Qui non servirebbe inserire anche il copyright. Per questa informazione è previsto un altro campo speci-fico, ma molti preferiscono aggiungere in coda alla descrizione anche: ©seguìto dal nome del fotografo/agenzia

Keywords : mettere le keywords è la fase più difficile, ma anche la più utile della catalogazione. Bisogna mettere in questo campo tutte le parole che un photo editor potrebbe usare per cercare in un motore di ricerca quello che è rappresentato nell’immagineUna keywords può essere una parola o un’espressione composta di più parole.

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REGOLE GENERALI:

• Usare la lingua inglese e agiungere eventualmente an-che la traduzione italiana.

• Partire dalla caption per estrarre le parole rilevan-ti (nomi dei personaggi, loro attività e ruoli, animali, cose, eventi ecc.).

• A partire da queste, aggiungere altre parole più ge-neriche e/o più particolari (dog : animal > pet > chihuahua, chiuaua).

• Ricordarsi di aggiungere sempre anche i sinonimi e i principali modi di dire alternativi (chihuahua, chi-uaua).

• Aggiungere delle parole associate, in modo da defini-re in generale l’argomento (attore > cinema; scrittore > letteratura).

• Annotare particolari della persona se risultano significativi ed evidenti, come per esempio colore e ac-conciatura dei capelli, espressioni facciali o posizioni, capi d’abbigliamento e loro dettagli o marchi.

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Lezioni di Marcello Mencarini A.A. 2011 Accademia alla Scala - Milano

• Annotare anche animali e oggetti se ben evidenti.

• Indicare i periodi di tempo solo se ben evidenti e in particolare per le foto di luoghi (alba, tramonto, notte, estate, inverno ecc.).

• Aggiungere il nome del luogo, ma solo se il luogo è ben riconoscibile nell’immagine. Ad esempio se la foto ritrae Woody Allen in piazza San Marco, nelle keywords si scriverà “Venezia” e “piazza San Marco” solo se la piazza fa da sfondo evidente e riconoscibile, non se si tratta di un primo piano. In quest’ultimo caso questi dati andranno riportati solo nei campi Location e City.

• Aggiungere il verbo o i verbi che descrivono l’azione o le azioni rappresentate nella foto. In inglese usare la forma in –ing (in italiano si userebbe l’infinito).

• Aggiungere i concetti astratti, se ce ne sono, suggeriti dal contenuto della foto (rabbia, gioia alllegria felicità, amicizia, dolore, tristezza, ecc.). E’ meglio non esag-erare mai con questo tipo di keywords e metterle solo se il concetto è davvero molto evidente. Nel dubbio, evitare.

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Lezioni di Marcello Mencarini A.A. 2011 Accademia alla Scala - Milano

• Infine, aggiungere le parole chiave adatte a descrivere lo stile della foto (bw, vertical e così via). Volendo si può inserire anche il tipo di inquadratura/scena, usan-do le espressioni contenute nell’elenco* riportato sotto (è la terminologia standard stabilita dall’IPTC).

• Cercare sempre di attribuire a foto simili lo stesso gruppo di parole chiave

COSE DA EVITARE METTENDO LE KEYWORDS:

Evitare le parole irrilevanti: è controproducente ag-giungere troppe parole non pertinenti che confond-erebbero la ricerca.

Evitare di catalogare foto simili in modi diversi.

Evitare gli errori di ortografia. Una keyword sba-gliata è una keyword inutile!

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TERMINOLOGIA DA USARE PER DEFINIRE IL TIPO DI SCENA (IPTC Scene):

headshot (A head only view of a person (or animal/s) or persons as in a montage.)

half-length (A torso and head view of a person or persons.)

full-length (A view from head to toe of a person or persons)

profile (A view of a person from the side)

rear view (A view of a person or persons from the rear)

single (A view of only one person, object or animal)

couple (A view of two people who are in a personal relationship, for example engaged, married or in a ro-mantic partnership)

two (A view of two people)

group (A view of more than two people)

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general view (An overall view of the subject and its surrounds)

panoramic view (A panoramic or wide angle view of a subject and its surrounds)

aerial view (A view taken from above)

under-water (A photo taken under water)

night scene (A photo taken during darkness)

exterior view (A photo that shows the exterior of a building or other object)

interior view (A scene or view of the interior of a building or other object)

close-up (A view of, or part of a person/object taken at close range in order to emphasize detail or accentu-ate mood. Macro photography.)

action (Subject in motion such as children jumping, horse running)

performing (Subject or subjects on a stage perform-

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ing to an audience)

posing (Subject or subjects posing such as a “victory” pose or other stance that symbolizes leadership.)

symbolic (A posed picture symbolizing an event - two rings for marriage)

off-beat (An attractive, perhaps fun picture of every-day events - dog with sunglasses, people cooling off in the fountain)

movie scene (Photos taken during the shooting of a movie or TV production)

CAMPI A CUI DARE PARTICOLARE ATTENZIONE:

Instructions: In questo campo si possono specificare una o più istruzioni rivolte a chi acquista e utilizza la foto. Per esempio:

• Special fee• Limitazioni territoriali (solo per l’Italia ecc.)• Divieti, come News magazines OUT e altre restrizioni.

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• Oppure informazioni che riguardano alcune caratteristiche tecniche dell’immagine: dettagli sulla scansione ecc.• Permessi aggiuntivi o crediti ulteriori in caso di pubblicazione.

Crediti Line: (Credit, Provider) : In questo campo va specificato chi rappresenta il fotografo. Non è neces-sariamente il proprietario della foto o il suo autore: per esempio, se il fotografo è rappresentato da un’agenzia, va inserito qui il nome di quest’ultima.

Copyright Notice: Questo campo serve per identifi-care l’attuale proprietario (o i proprietari) del copyright. Qui si mettono i nomi del fotografo e dell’agenzia che lo rappresenta, in questo modo:

©Mario Rossi / Blackarchives

volendo, si può aggiungere anche l’anno dello scatto:

©2009 Mario Rossi / Blackarchives

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Questa piccola dispensa contiene il resoconto delle lezioni di Marcello Mencarini tenute nel corso dell’anno accademico 2011 presso la Scuola di Arti e Mestieri dello Spettacolo del Teatro alla Scala di Milano.Tutto il resoconto delle lezioni è stato redatto da Serena Groppelli, allieva del corso Fotografi di Scena 2011.

Volume a curadi Serena GroppelliGrafica: Camilla Giannelli