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Di: Fulvio Cacciapuoti Università degli Studi di Napoli Federico II

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Lamina quadrigemina:

PAGE Fulvio Cacciapuoti Il sistema nervoso centrale

Di: Fulvio Cacciapuoti

Universit degli Studi di Napoli Federico IIFacolt di Medicina e Chirurgia

Corso di Anatomia Umana Normale

Direttore: Prof. Giovanni Giordano-Lanza

Anno Accademico 2000/2001

Telencefalo:

costituito da due emisferi che, nella parte intermedia profondamente, sono uniti da una formazione bianca (corpo calloso). Allinterno di ciascun emisfero sono presenti i ventricoli laterali che comunicano con il III attraverso il foro di Monro. I due emisferi sono costituiti da formazioni grigie situate profondamente (nuclei della base). Intorno a questi sono presenti numerosi fasci di fibre che formano la sostanza bianca. La superficie degli emisferi ricoperta dalla corteccia telencefalica. La faccia dorsale convessa, quella ventrale pianeggiante.

Gli emisferi sono separati fra loro dalla scissura interemisferica in cui si addentra un sepimento della dura madre (grande falce cerebrale). Caudalmente il telencefalo separato dal tronco dalla fessura traversa.

In ciascun emisfero si distinguono tre facce:

laterale: in rapporto con la faccia interna della volta cranica

inferiore: in rapporto con le orbite, lo sfenoide, il temporale e loccipitale

mediale: pianeggiante e in rapporto con quella controlaterale.

Sulla loro superficie dorsale si possono distinguere scissure primarie e scissure secondarie; le prime dividono gli emisferi in lobi: le seconde individuano in ciascun lobo delle circonvoluzioni

La scissura di Silvio la principale scissura primaria. Essa divide il polo frontale dal polo parietale.

Nellambito delle scissure primarie distinguiamo:

1) scissura centrale (di Silvio): separa il lobo frontale da quello parietale

2) scissura laterale: separa i lobi frontale e parietale da quello temporale

3) scissura calcarina: lunica che non separa due lobi, ma interamente accolta nel lobo occipitale

4) scissura parietooccipitale: divide il lobo occipitale da quelli parietale, libico e temporale5) scissura limbica: separa il lobo limbico dai lobi frontale e parietale.

Nuclei del telencefalo:

vengono anche denominati nuclei della base e presentano connessioni e significato funzionale differenti. Tra questi vanno ricordati:

1) Il claustro: sottile lamina grigia posta profondamente nella corteccia da cui separata tramite la capsula esterna. Vi si distinguono due territori, il claustro insulare e il claustro temporale. Il suo significato funzionale non noto!2) Lamigdala: formazione grigia a forma di mandorla. In essa si distinguono i nuclei corticomediali e quelli basilaterali.

3) Il corpo striato: un insieme di due nuclei appartenenti al mesencefalo (nucleo caudato e lenticolare costituito, a sua volta, da putamen e pallido.

Corteccia telencefalica:

uno strato di sostanza grigia che riveste gli emisferi. Il suo spessore e la sua struttura presentano valori diversi a seconda dei punti. Si divide in archipallium, paleopallium (qui lo spessore ridotto e si riscontra uniformit neuronale) e neopallium (maggior spessore e maggior eterogeneit cito- mieloneuronale). Nellambito di questultima, definita anche isocortex, si possono considerare una corteccia omotipica in cui tutti gli strati sono ben rappresentati, e una corteccia eterotipica, in cui si distingue un particolare tipo cellulare ben rappresentato. Nella corteccia eterotipica si possono distinguere una corteccia agranulare (aree motrici) in cui predominano le cellule piramidali, e una corteccia granulare (aree somestesiche) in cui prevalgono i granuli. Gli strati della corteccia si distinguono in:

Strato plessiforme o molecolare: nella zona superficiale, presenta una bassa densit di neuroni; le fibre gliali sono abbondanti e addensate al di sotto del connettivo della pia madre.

Strato delle piccole cellule piramidali: si possono trovare elementi piramidali oppure granuli, a seconda delle aree; accoglie anche cellule del Martinotti e del 2 tipo di Golgi.

Strato delle medie e grandi cellule piramidali: segue il precedente senza netta distinzione. Contiene, oltre a quelle gi citate per lo strato precedente, anche cellule fusiformi.

Strato granulare interno: ricco di neuroni identificabili, oltre che con i granuli, anche con le cellule di Martinotti e del 2 tipo di Golgi.

Strato delle cellule polimorfe e fusiformi: formato in prevalenza da elementi corticifughi (il cui neurite abbandona la corteccia). In alcune aree, questo strato risulta essere sdoppiato.

Le fibre della corteccia possono disporsi in maniera parallela o perpendicolare alla superficie della corteccia, andando a costituire i fasci tangenziali e i fasci radiati. Le aree coricali si dividono principalmente in: sensitive (somestesiche primaria, secondaria e terziaria, vie proiettive della sensibilit specifica, area visiva primaria, secondaria e terziaria, area acustica, area gustativa, area vestibolare), efferenti (area motrice, campi visivi, aree del linguaggio, aree soppressorie) ed associative.

Lobi telencefalici:

1) Lobo frontale: la faccia laterale divisa da quella temporale ad opera della scissura di Silvio. Presenta un solco frontale superiore, un solco frontale inferiore ed un solco precentrale anteriore a quello di Silvio. Rappresenta la principale zona della coordinazione del linguaggio. La faccia inferiore (orbitaria) prende rapporto con la volta dellorbita ed , quindi, concava. Presenta il solco olfattivo (con lomonimo bulbo) e, lateralmente a questo, il solco orbitario.

2) Lobo parietale: la faccia laterale presenta la scissura postcentrale e quella parietale. Queste due scissure determinano tre circonvoluzioni: postcentrale, parietale superiore e parietale inferiore (costituita, a sua volta, dal giro angolare e dal giro sovramarginale). Sulla faccia mediale si delinea una grossa circonvoluzione detta lobo quadrilatero.

3) Lobo temporale: la faccia laterale percorsa da tre scissure: temporale superiore, temporale media e temporale inferiore. La faccia inferiore in rapporto con la piramide dellosso temporale; su questa si pu distinguere una circonvoluzione temporooccipitale.

4) Lobo occipitale: presenta le tre circonvoluzioni occipitali superiore, media e inferiore. La faccia mediale unarea di forma triangolare, detta cuneo. La faccia inferiore ha forma triangolare e viene suddivisa in due circonvoluzioni (laterale e mediale) dalla scissura collaterale. Tale scissura delimita anche la circonvoluzione paraippocampica, meno grigia rispetto alle altre.

5) Lobo dellinsula: la scissura circolare ne segna i limiti e, a sua volta viene suddivisa in tre porzioni, di cui una superiore, una anteriore ed una posteriore. Tutte queste sono unite in basso da una piega di passaggio (plica falcata). La porzione posta superiormente alla plica prende il nome di limen insulae.

6) Lobo limbico: costituito da una grossa circonvoluzione limbica a sua volta divisa in una circonvoluzione callosa (del cingolo) e in una circonvoluzione dellippocampo.

Ventricoli laterali:

sono delle cavit irregolari presenti a livello degli emisferi telencefalici. Non comunicano tra loro aprendosi invece nella cavit del 3 ventricolo tramite i forami di Monro. Che sono delimitati dalle colonne del fornice in avanti e dallestremit anteriore dei talami corrispondenti in dietro. Si spingono, in avanti, nel lobo frontale, e in basso in quello temporale. Ciascun ventricolo laterale presenta 3 recessi (o corni):

Corno anteriore: scavato nel lobo frontale; presenta una parete laterale, una mediale e una volta (assume forma triangolare). La parete laterale costituita dalla sporgenza della testa del nucleo caudato. La parte mediale formata dal setto pellucido. La volta delimitata dalle radiazioni del corpo calloso. Al limite posteriore is visualizza il forame interventricolare (di Monro) che, come gi detto, si apre nella cavit del 3 ventricolo.

Corno posteriore: si presenta come una cavit conica che si spinge verso il polo occipitale. Presenta una parete laterale, convessa in fuori, e una parete mediale che presenta un rilievo superiore ed uno inferiore. Il rilievo superiore costituito dalle fibre del forceps major del corpo calloso; il rilievo inferiore rappresentato dal calcar avis corno inferiore: si spinge nel lobo temporale degli emisferi telencefalici. Si presenta sotto forma di una sottile fessura che si allarga posteriormente. Si distinguono una parete superiore ed una inferiore.

Parete centrale: il punto dincontro dei tre corni del ventricolo laterale.Diencefalo:

sito tra il mesencefalo (posto caudalmente) e il telencefalo (situato dorsalmente). una formazione mediana simmetrica, ricoperta dal telencefalo lateralmente e dorsalmente. Al suo interno posto il III ventricolo (continuazione rostrale dellacquedotto mesencefalico di Silvio). Si distinguono cinque facce: dorsale, ventrale (od ipotalamica), posteriore e due facce laterali. La faccia dorsale corrisponde alla tela coroidea superiore. Nella parte posteriore si trovano labenula e lepifisi. La faccia ventrale od ipotalamica si trova davanti ai peduncoli cerebellari, ed formata dallipotalamo. Dallavanti allindietro, nellipotalamo si riconoscono rispettivamente il chiasma ottico, il tuber cinereum ed i corpi mammillari. Le due facce laterali sono costituite dai talami ottici limitati, in avanti, dalla capsula interna e indietro dal nucleo caudato. In esso si distingono possono cinque strati, a seconda della posizione:

1) Subtalamo: i cui nuclei sono il subtalamico, la zona incerta, il nucleo del corpo tegmentale e il nucleo dellansa lenticolare.

2) Ipotalamo: zona sopraottica, infundibolotuberale, mammillare.

3) Epitalamo: trigono dellabenula, nucleo dellabenula, commessura abenulare, stria midollare del talamo, epifisi, commessura posteriore, organo subcommissurale.

4) Talamo: nucleo anteriore, mediale, ventrale, reticolare, della linea mediana.

5) Metatalamo: distinto in genicolati mediali e genicolati superiori.

Sistema limbico:

sito tra diencefalo e telencefalo ed ha funzione di memorizzazione e regolazione degli stati emozionali. Comprende vie e centri sia del diencefalo che del telencefalo. Si divide in:

1) Circolo del corpo calloso (giro del cingolo): segue il rostro, il ginocchio, il corpo e lo splenio del corpo calloso.

2) Circolo dellippocampo: vi si notano luncus anteriormente e il subiculum superiormente.

3) Ippocampo: si distingue una parte dorsale ed una parte ventrale. La prima (detta corno di Ammone) comprende fimbria, alveo, solco fimbriodentato e fascia dentata; la seconda poco sviluppata e comprende sia la stria tecta che la stria mediale.

Strutturalmente, lippocampo formato da vari strati: ependima, alveo, stratum oriens, strato piramidale, strato lacunoso e strato molecolare.

Cervelletto:

un organo impari e simmetrico posto nella regione infero-dorsale della scatola cranica. Contrae rapporti con loccipitale (fosse cerebellari), con il telencefalo ed il tronco (attraverso i peduncoli cerebellari superiore, medio e inferiore). Ha laspetto di un cuore di carta da gioco e presenta una faccia superiore ed una faccia inferiore. Risulta costituito da due lobi laterali ed un verme centrale. A loro volta i lobi sono divisi in lobuli per la presenza di tre scissure: primaria, postero-superiore e orizzontale. Si distinguono cos quattro lobuli che, in senso antero-posteriore, sono: il lobulo centrale, il quadrangolare, il semilunare superiore e il semilunare inferiore.

La sezione sagittale del cervelletto ci consente di osservare una parte dorsale, in cui si distinguono il culmen, il monticulus ed il declive, ed una parte ventrale che presenta il folium, il tuber, la piramide e luvula. A seconda del periodo di formazione, si possono distinguere tre zone del cervelletto che sono larchicerebellum, il paleocerebellum e il neocerebellum.

Il cervelletto risulta costituito da una parte di sostanza grigia, che costituisce la corteccia, ed una pi interna costituita di sostanza bianca. La componente bianca presenta sia fibre afferenti, sia fibre efferenti, sia fibre di associazione. Queste ultime si raccolgono in due sistemi commessurali che sono la commessura anteriore e la commessura posteriore.

I nuclei propri del cervelletto sono di quattro tipi: del tetto, globoso, emboliforme e dentato.

La corteccia divisa in tre strati che, dallesterno verso linterno, sono: molecolare (cellule stellate, dei canestri e fusiformi), gangliare (cellule del Purkinje) e granulare (grandi e piccoli granuli).Arterie cerebrali (poligono arterioso di Willis):

le arterie vertebrale e carotide interna si occupano della vascolarizzazione dellencefalo. Larteria vertebrale origina dallarteria succlavia. La cerebrale anteriore e la comunicante posteriore entrano a far parte del circolo arterioso di Willis. Questultimo si costituisce per lanastomosi di rami dellarteria vertebrale e della carotide interna. costituito da: le due cerebrali anteriori, unite fra loro dal ramo comunicante anteriore anteriormente, e dalle due cerebrali posteriori unite alle precedenti tramite i due rami comunicanti posteriori, allindietro. Il circolo arterioso cos costituito si organizza intorno alla sella turcica dello sfenoide e, in avanti, prende rapporto con il chiasma ottico. Larteria cerebrale media (Silviana) il pi voluminoso dei vasi cerebrali. Penetra nella scissura laterale che percorre dal basso verso lalto per terminare con il nome di arteria del giro angolare. Larteria coroidea anteriore un vaso di piccolo calibro che raggiunge il corpo genicolato laterale per terminare nella regione dei ventricoli laterali.

Vene cerebrali:

le vene cerebrali si distinguono dalle arterie per il maggior calibro e perch decorrono sulla superficie delle circonvoluzioni senza addentrarsi nei solchi. Le loro pareti sono molto sottili, prive di fibre muscolari lisce e valvole e molto anastomizzate. Si distinguono in:

1) vene superficiali (o delle circonvoluzioni): a seconda della posizione che occupano, si considerano vene cerebrali interne, vene cerebrali esterne e vene cerebrali inferiori. Le interne e le esterne, a loro volta, comprendono vene ascendenti e discendenti. Le inferiori vengono distinte in anteriori e posteriori.

2) vene profonde: provengono dai nuclei della base, dai ventricoli laterali e dal centro semiovale. Le profonde vanno a costituire due grossi tronchi che prendono il nome di vene cerebrali interne (a dx e a sx) e vena magna (di Galeno).

3) vene della base: si presentano come due tronchi voluminosi (dx e sx) che si portano dalla sostanza perforata anteriore alla grande vena cerebrale.

Il poligono venoso cerebrale risulta pi complesso di quello arterioso per la presenza di numerose anastomosi che stabiliscono numerosi circuiti collaterali.

Lamina quadrigemina:

una struttura di forma laminare grossolanamente quadrangolare, situata dorsalmente al mesencefalo e costituita fondamentalmente da quattro sporgenze, i tubercoli quadrigemelli (o collicoli) separati da due depressioni perpendicolari tra di loro, che vanno a costituire il solco crociato.

I tubercoli si distinguono in superiori ed inferiori. Quelli superiori sono pi appiattiti e voluminosi di quelli inferiori, inoltre si pongono in rapporto con lepifisi.

I tubercoli superiori si distinguono in sei strati (di sostanza grigia) tra cui sono poste le lamine (di sostanza bianca):

1) STRATO ZONALE

2) STRATO GRIGIO SUPERFICIALE

3) STRATO FIBRE OTTICHE

4) STRATO GRIGIO INTERMEDIO

5) STRATO BIANCO CENTRALE

6) STRATO GRIGIO PROFONDO

I tubercoli inferiori invece sono meno voluminosi e formati solamente da un nucleo centrale (nucleo del tubercolo quadriremello inferiore).

Meningi:

si tratta di involucri connettivali membranosi che avvolgono il nevrasse e si prolungano a rivestire il primo tratto dei nervi encefalici e spinali. Si distinguono in encefaliche e spinali a seconda che avvolgano lencefalo nella scatola cranica o il midollo nel canale vertebrale. Si distinguono 3 lamine concentriche che, dallesterno verso linterno, sono:

1) dura madre: una lunga guaina tubulare di connettivo lamellare con fibre elastiche e vasi sanguigni. In basso termina a fondo cieco, a livello della 2 o 3 vertebra sacrale, andando a formare il cono durale. La superficie esterna separata dal periostio del canale attraverso lo spazio epidurale.

2) aracnoide: una sottile membrana quasi trasparente in cui si possono distinguere 2 strati, uno viscerale ed uno superficiale. Tra il foglietto viscerale e lo strato precedente presente lo spazio subaracnoidale dove circola il liquido cefalorachidiano.

3) pia madre: la pi interna delle meningi ed aderisce fortemente al midollo spinale. una sottile membrana biancastra con alcune macchie sulla sua superficie dovute alla presenza di vasi sanguigni e pigmento.

Vasi e nervi della dura madre encefalica:

la dura madre encefalica riceve i suoi rami arteriosi dalle arterie meningee anteriori che provengono dalle etmoidali e dallarteria meningea media che deriva dalla mascellare interna. La meningea media penetra nel cranio attraverso il foro spinoso, decorre sulla squama del temporale e lungo il margine anteriore del parietale dividendosi in due rami, uno anteriore ed uno posteriore. frequente lesa in conseguenza di traumi cranici dando luogo a ematomi extradurali che determinano fenomeni di compressione a carico dellencefalo. Irrorano la dura madre anche larteria piccola meningea e larteria meningea posteriore. Le vene si organizzano invece in una zona superficiale (che si accompagnano alle corrispondenti arterie) ed in una zona profonda (che confluiscono nella rete superficiale).

Liquido cefalorachidiano (liquor):

si trova nel canale centrale del midollo spinale e nelle cavit encefaliche dalle quali passa nello spazio subaracnoidale (attraverso i fori di Magendie e di Luschka). un liquido incolore di aspetto limpido con reazione alcalina. Risulta isotonico rispetto al plasma sanguigno e difficilmente coagulabile a caldo. La parte corpuscolata costituita da linfociti, rari monoliti e cellule ependimali. La quantit totale di circa 100-130 cc ed aumenta in et avanzata. Il suo compito quello di proteggere il nevrasse ponendosi tra le superfici ossee e lencefalo.

Il prelievo del liquido cefalorachidiano, per lo studio della sua composizione chimica e per la diagnostica clinica, viene effettuato mediante una puntura eseguita a livello della regione lombare, fra 3 e 4 o fra 4 e 5 vertebra, dove cio si ha un grande accumulo di liquor.

Vie ottiche:

dei fotorecettori presenti sulla retina raccolgono gli stimoli visivi e, attraverso vie complesse, li convogliano alle aree visive corticali del lobo occipitale. Queste sono costituite da una gran quantit di neuroni, molti dei quali localizzati a livello della retina. I fotorecettori sono neuroni altamente specializzati nei quali, per effetto della luce, inizia una complessa serie di reazioni chimiche e chimicofisiche che si traducono nella produzione di un impulso nervoso. Si distinguono due tipi di fotorecettori: i coni, concentrati nella zona maculare della retina (in numero di circa 5 milioni) ed i bastoncelli che occupano le restanti regioni (circa 100 milioni). Nei fotorecettori sono presenti i pigmenti retinici, ciascuno dei quali ha una capacit di assorbimento per particolari lunghezze donda. La rodopsina il pigmento dei bastoncelli, nei coni, invece, il principale pigmento la iodopsina. I fotorecettori si mettono in contatto sinaptico con particolari cellule bipolari, che possono essere distinte in due categorie: monosinaptiche che ricevono lafferenza da un unico cono ed inviano il loro assone a prendere contatto con una cellula multipolare; multisinaptiche il cui dendrite si collega pon pi fotorecettori e il cui assone prende contatto con una o pi cellule multipolari. I circuiti nervosid della retina sono complicati dalla presenza di neuroni a funzione associativa, quali le cellule orizzontali (che stabiliscono contatti tra gruppi di fotorecettori) e cellule amacrine. Questi ultimi neuroni determinano la formazione di circuiti associativi fra i neuroni multipolari.

Il nervo ottico, costituito da circa un milione di fibre mieliniche, si trova nella cavit orbitaria ed rivestito da involucri meningei. Lo spazio perineurale del nervo ottico in comunicazione con lo spazio subaracnoidale intracranico e risente delle variazioni pressorie del liquido cefalorachidiano. Poco dopo essere entrate nella cavit cranica, le fibre dei due nervi ottici si incrociano in corrispondenza del chiasma ottico.

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