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    FINANZAINPILLOLE

    Introduzioneagli investimentinanziari

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    La prima regola: non perdere denaro.La seconda: non dimenticare mai la prima.

    (W. Buett)

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    MoneyFarmFinanza in Pillole Introduzione agli investimenti nanziari

    Tutti i diritti riservati 2015 MoneyFarm SIM S.p.a.I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati.

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    loro andamento e sono quindi valide soltanto al momento della loro espressione.Tali opinioni sono maturate con la massima professionalit, in base alle informazioni e alle

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    Indice

    Premessa .................................................................................................. . 4

    CAPITOLO I Aspetti emozionali .................................................. . 5

    CAPITOLO II Lorizzonte temporale .......................................... . 8

    CAPITOLO III Costi e regime scale .......................................... . 11

    CAPITOLO IV La scelta del consulente nanziario ............... . 13

    Bibliograa e fonti ................................................................................ . 16

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    Premessa

    Negli ultimi anni, si assistito al susseguirsi di vari studi di ricercaattinenti leducazione nanziaria dai quali il pi delle volte emerso

    uno scenario poco confortante, caratterizzato, soprattutto tra igiovani, da una scarsa competenza in materia nanziaria.

    Lindagine svolta dal FINRA Investor Education Foundation1, tra il2009 e il 2011, ha dimostrato come Paesi quali Stati Uniti, Germa-

    nia, Olanda, Svezia e Italia, nonostante le rispettive dierenze ela presenza di mercati nanziari sviluppati, abbiano una ridotta

    conoscenza in materia nanziaria. Solo il 30% degli intervistati

    negli USA ha saputo rispondere correttamente alle tre domande sui

    concetti base come i tassi dinteresse, linazione e la diversicazione.

    E il dato italiano risultato similare.

    Per questo, consapevoli che investire i propri risparmi in manieraadeguata non aare semplice, abbiamo pensato di mettere insiemeuna serie di contributi che aiutino a capire meglio la nanza e i suoi

    strumenti e ad arontare in maniera consapevole linvestimento.

    1. A. Lusardi,Financial Literacy Around the World (FLAT World), FINRA Investor Education Foundation, 2013, p. 2. Link al testo

    http://www.finra.org/web/groups/foundation/@foundation/documents/foundation/p240590.pdfhttp://www.finra.org/web/groups/foundation/@foundation/documents/foundation/p240590.pdf
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    CAPITOLO I

    Aspetti emozionali

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    Sul mercato nanziario paga un approccio razionale e non emotivo

    e per questo in genere consigliabile evitare il Fai da te.Gli studi di nanza comportamentale hanno dimostrato come le

    decisioni degli individui, di fronte allincertezza e al rischio, siano

    fortemente condizionate dallirrazionalit.

    Ad esempio, le ricerche sul fenomeno dellavversione alla perditamostrano come le persone avverse al rischio si tengano fuori dasituazioni percepite come rischiose, sebbene si trovino di fronte adue possibili alternative: quella di guadagno e quella di perdita.In una situazione di gioco rischioso del tipo 50 e 50 (come adesempio nel lancio di una moneta con testa o croce) ci sono le stesse

    probabilit di guadagno e di perdita ma molti individui attribuiscono

    maggiore importanza a una perdita di X Euro piuttosto che a unguadagno della stessa entit2. Questo accade perch gli individui

    avversi alle perdite hanno una percezione due volte e mezzo pi

    acuta della perdita rispetto al guadagno. Relativamente agliimprenditori, stato constato che lavversione alla perdita pu cau-sare unavversione a contrarre debiti, anche quando questi potreb-

    bero avere eetti collaterali nanziari positivi per lazienda.In questo caso, quella che per alcuni pu sembrare prudenza, per lananza comportamentale la manifestazione di un atteggiamento,

    frutto di una visione distorta dei fatti, che chiaramente pu nuocerealle nanze personali.

    Il pericolo insito in tale comportamento ancora pi evidente se si

    guarda al fenomeno dellavversione alla perdita certa3.Di fronte a una perdita certa di denaro (nota e quanticabile) molti

    decidono di non fermarsi a tale perdita ma di rischiare di perdereancora, nella speranza di poter recuperare il danno.

    2. M. Mather, N. Mazar, M. A. Gorlick, N. R. Lighthall, J. Burgeno, A. Schoeke, D. Ariely,Psychology and Aging, Ulrich

    Mayr, PhD, 2012, Vol. 27, No. 4, pp. 801 816. Link al testo

    3. D. Kahneman, A. Tversky,Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk, Econometrica, 1979, Vol. 47, No. 2, pp.263-292. Link al testo

    http://www.usc.edu/projects/matherlab/pdfs/MatherMazaretal2012.pdfhttp://www.jstor.org/discover/1914185?sid=21105525137973&uid=3738296&uid=4&uid=2http://www.jstor.org/discover/1914185?sid=21105525137973&uid=3738296&uid=4&uid=2http://www.usc.edu/projects/matherlab/pdfs/MatherMazaretal2012.pdf
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    Supponiamo che un individuo abbia perso in un gioco rischioso 79Euro e sia costretto di fronte a due alternative:

    A accettare la perdita e pagare i 79 Euro;

    B arontare una nuova scommessa pi rischiosa per provarea recuperare quanto perso.

    Scegliendo lalternativa B lindividuo ha l80% di probabilit di

    dover sopportare una perdita di 100 Euro (dunque maggiore rispettoa quella gi nota) e solo il 20% di probabilit di non dover sorire

    alcuna perdita.

    Quale sar la sua scelta? La perdita certa di 79 Euro o il rischio di

    una nuova scommessa?

    Ebbene secondo diversi studi, stato appurato che una buona partedelle persone sceglierebbe lalternativa rischiosa sebbene la perditaattesa di 100 Euro (con una probabilit di vericarsi molto alta) sia

    maggiore di quella certa, pari a 79 Euro.

    Questo perch pi facile sperare che il titolo recuperi il suo valorenel tempo piuttosto che prendere atto di una perdita di denaro.Lavversione alla perdita certa da parte di un trader, un investitoreo uno scommettitore si manifesta quindi quando dopo aver persodel denaro, in una condizione pericolosa, si sceglie lalternativarischiosa nonostante, a livello statistico, la perdita attesa derivantedalla situazione rischiosa risulti maggiore di quella certa.

    Gli esempi summenzionati sono solo due tra i numerosi bias4descritti dalla nanza comportamentale. Sucienti, tuttavia, a far

    riettere su quanto lemotivit possa incidere sul risultato dellinve-stimento.

    4. Predisposizione a un errore di tipo cognitivo, come ad esempio eccessivo ottimismo o ducia nella proprie capacit.

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    CAPITOLO II

    Lorizzonte temporale

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    Investire, come da denizione su vocabolario Treccani, signica

    trasformare il risparmio in capitale. Si capisce subito che si trattadi qualcosa che necessita di tempo e che costringe, per averemigliori performance, a una visione di medio-lungo periodo.

    Inoltre, data la vulnerabilit dei mercati nanziari, chiaro che perridurre i rischi correlati allinvestimento, uno dei fattori da consi-derare proprio quello dellorizzonte temporale.

    Per questo riteniamo che un investitore debba considerarsi al paridi un piccolo imprenditore e debba quindi guardare al futuroevitando, ad esempio, di basare una scelta dinvestimento solo suirendimenti ottenuti in passato.Esistono vari strumenti nanziari dinvestimento che si dierenziano,

    tra le altre cose, per la durata. Si passa dai pi noti e diusi BOT a

    3, 6, 12 mesi no a forme dinvestimento come i BTP con orizzonti

    temporali pi lunghi a 20, 30 anni.

    A questi si sommano poi svariati prodotti nanziari con altrettante

    svariate scadenze a breve, medio o lungo termine, oltre a quelli che

    invece non hanno una scadenza prestabilita ma che in genere sonoprottevoli nel medio lungo termine.

    La regola per cui maggiore lorizzonte temporale dellinvestimentomaggiore il rendimento ottenibile vale sempre in tutti casi, ma valida soprattutto quando si investe sui mercati nanziari previa

    sottoscrizione di azioni, obbligazioni, fondi comuni, ETF etc.

    In questi casi, la performance dellinvestimento fortemente legataal fattore temporale. Sono determinanti tre aspetti: il momento incui si entra sul mercato, ossia il periodo in cui si sottoscrive linve-stimento, la durata dellinvestimento e il momento in cui si vende,quindi quando si porta a termine linvestimento.

    Tuttavia, ancor prima di sottoscrivere linvestimento, fondamen-tale considerare la propria situazione patrimoniale nella sua

    globalit, evitando di cedere alla tentazione di frammentarementalmente i propri investimenti in base a obiettivi specici.

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    Fattori trasversali come let dellinvestitore non devono mai essere

    trascurati alla sottoscrizione dellinvestimento perch indicano il

    tendenziale orizzonte temporale a disposizione e di conseguenzauna ricchezza implicita.

    Per questo necessario rilevare le caratteristiche personali e patri-moniali dellinvestitore anch si possa scegliere il giusto orizzonte

    temporale e livello di rischiosit.

    Inoltre, a ciascuno il suo veicolo dinvestimento. Ogni approcciogestionale che sia di tipo attivo, passivo, alternativo etc. ha i suoipotenziali beneci ma, ad esempio, la scelta di uno strumento

    singolo (unazione o unobbligazione singola) rischia di non essere

    adatta a un investitore privato poich richiede uno sforzo informa-tivo notevole.

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    CAPITOLO III

    Costi e regime scale

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    I costi di un investimento sono variabili in base allo strumentonanziario scelto e ad altri fattori come la gestione. Vi possono

    essere costi di gestione, di transazione, denaro-lettera e commis-sioni di performance.

    Nel caso dei fondi comuni importante ad esempio considerare lacommissione di gestione, le performance fee e gli eventuali costi dientrata e uscita.

    Nel caso degli ETF lindicatore utilizzato nellambito del risparmiogestito per la valutazione dei costi complessivi annui il TER cheinclude le fee di gestione pi altre spese di tipo marginale: costi

    amministrativi, di custodia, di revisione, le spese legali e di regi-strazione. Lammontare del TER dipende dallindice che il fondoreplica, dalla struttura dellETF e dalla politica di prezzo attuatadallemittente.Per questo motivo gli ETF di emittenti diverse (pur replicando lostesso indice) possono avere costi signicativamente diversi.

    In genere, sui mercati Europei, il costo medio annuo dello 0,35%

    (0,17% in media per gli ETF obbligazionari e lo 0,40% medio perquelli azionari).

    Per quanto riguarda laspetto scale, dal 1 luglio 2014 laliquota sulle

    rendite nanziarie stata portata al 26% per le azioni, le obbliga-zioni, i fondi comuni, i pronti contro termine. passata dall11all11,50% per i fondi pensione e PIP (Piani Individuali Pensionistici),

    mentre sono rimasti soggetti allaliquota del 12,5% i titoli di Stato

    italiani (ed equiparati) e i titoli di Stato stranieri, purch inseriti

    nella White List.

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    CAPITOLO IV

    La scelta del consulentenanziario

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    Data linnegabile complessit dei mercati, la gestione dei risparmi

    non certo lattivit pi indicata per il fai da te. La gura del consu-lente di ducia diventa determinante, oltre che per le sue compe-tenze, per la sua estraneit a condizionamenti di tipo emotivo che

    possono ingannare e indurre a scelte sbagliate.

    Solo un consulente nanziario indipendente pu cucire addosso

    al risparmiatore linvestimento pi consono alle sue peculiarit ed

    esigenze. Operando al di fuori di banche o altri istituti nanziari, il

    consulente indipendente viene pagato esclusivamente dal clientee non riceve alcuna retrocessione per i prodotti nanziari venduti.

    Per questo la sua consulenza libera da qualsiasi conitto dinteressi,

    quasi scontato invece nel caso di promotori e sportellisti bancari.Conitto dinteressi che in questi ultimi casi porta inevitabilmente

    a una consulenza viziata dai diversi ritorni che il consulente o pro-motore ottiene dalla vendita di alcuni prodotti nanziari, a discapito

    della soluzione dinvestimento che meglio si adatta al risparmiatore.

    Ma non tutto. Il consulente nanziario infatti, deve saper essere

    come il medico di famiglia sostiene Meir Statman non solonanza ma anche comprensione degli aspetti personali5. Statman,esperto di nanza comportamentale e membro dellAdvisory

    Board di MoneyFarm, sostiene infatti che il consulente nanziario

    debba ricoprire un ruolo simile a quello di un medico che ha ilvantaggio di conoscere il proprio assistito, la sua storia clinica e lasua personalit.

    Allo stesso modo, il consulente nanziario (ilfnancial physician)

    dovrebbe conoscere il proprio cliente, non solo riguardo le aspetta-tive di rendimento, gli investimenti passati o le conoscenze inambito nanziario, ma anche la sua capacit di reagire alle continue

    oscillazioni di mercato.

    5. M. Statman,Financial Physicians, AIMR Conference Proceedings, 2002, p.5. Link al testo

    http://www.cfapubs.org/doi/pdf/10.2469/cp.v2002.n4.3211http://www.cfapubs.org/doi/pdf/10.2469/cp.v2002.n4.3211
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    Non si potr quindi prospettare a un cliente la soluzione ottimale

    se non si considera, ad esempio, che alla prima turbolenzapotrebbe abbandonare la strategia suggerita dal consulente perpaura di ulteriori cali o, per contro, per eccesso di euforia.

    La consulenza nanziaria rappresenta dunque una guida utile sia

    alla sottoscrizione che durante il periodo di vita dellinvestimento.Un supporto, che pu rivelarsi determinante per la buona riuscita

    dellinvestimento.

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    Bibliografia e fonti

    D. Kahneman, A. Tversky,Prospect Theory: An Analysis of Decision

    under Risk, The Econometric Society, 1979.Link al testo

    A. Lusardi,Financial Literacy Around the World (FLAT World), FINRAInvestor Education Foundation, 2013.

    Link al testo

    M. Mather, N. Mazar, M. A. Gorlick, N. R. Lighthall, J. Burgeno, A.

    Schoeke, D. Ariely,Psychology and Aging, Ulrich Mayr, PhD, 2012.Link al testo

    M. Statman,Financial Physicians, AIMR Conference Proceedings,2002.

    Link al testo

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    http://www.jstor.org/discover/1914185?sid=21105525137973&uid=3738296&uid=4&uid=2http://www.finra.org/web/groups/foundation/@foundation/documents/foundation/p240590.pdfhttp://www.usc.edu/projects/matherlab/pdfs/MatherMazaretal2012.pdfhttp://www.cfapubs.org/doi/pdf/10.2469/cp.v2002.n4.3211http://blog.moneyfarm.com/http://blog.moneyfarm.com/http://www.cfapubs.org/doi/pdf/10.2469/cp.v2002.n4.3211http://www.usc.edu/projects/matherlab/pdfs/MatherMazaretal2012.pdfhttp://www.finra.org/web/groups/foundation/@foundation/documents/foundation/p240590.pdfhttp://www.jstor.org/discover/1914185?sid=21105525137973&uid=3738296&uid=4&uid=2
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