E zine giulius Anno 2 N° 12

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e-zine Giulius N. 12 - Dicembre 2014 l’amico degli animali

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Magazine dedicato al mondo degli animali.

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e-zineGiulius N. 12 - Dicembre 2014

l’amico degli animali

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Sommario..............................

Una risata particolare

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Welsh Terrier

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l’amico degli animali

EDITOREDemas Srl - Cir.ne Orientale 469200178 - Roma - Tel. [email protected] - www.demas.it

Giulius E-zine - Giornale On line

Punti VenditaVia Aurelia, 1410 – 00166 Roma

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LEGENDA

Speciale Natale pag 4 - 10Un pet in dono per NataleUn albero di Natale a prova...di gatto!L'albero di NatalePiccoli consigli per le festeAdotta a Natale un "orfano": la campagna WwfEr Presepio

L’esperto risponde pag 12 - 16L'influenza del gattoA colloquio con il veterinarioI consigli per conservare i farmaci veterinari

Omeopatia pag 18Intossicazoni ed abusi alimentari

Razze canine pag 20 Welsh Terrier

Animali in casa pag 22 - 23Salviamo le nostre piante dai gattiAnimali in condiminio

Viaggiando pag 25 - 26Greccio

Curiosità pag 28 - 30Una risata molto particolareUn premio alla memoria del piccioneLa storia di un eroe: il cane Balto

L'angolo della lettura pag 31 - 32Da leggere...per grandi e picciniCitazioni famose sul cane

Pet quiz pag 33

L'influenza del gatto

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Un pet in dono per natale

SPeCiALe NAtALe

Quando si avvicina il periodo di Natale ci si domanda che regalo fare e spunta l’idea di un cane. Ricordiamoci che gli animali non sono giocattoli. Prendere un cane vuol dire assumersi un grande impegno, che durerà per anni. Un quat-

trozampe non si porta a casa al posto di un peluche per poi lasciarlo in un canile o per strada quando si capisce che richiede dedizione. Ogni bambino vorrebbe trovare un cagnolino sotto l’albero. La coppia bambino - cane è sicuramente un legame di successo e crescere con un quattrozampe aiuta a diventare grandi. È dimostrato che i bambini ne sentono il bisogno, perché oggi sono prevalentemente costretti a vivere con poca autono-mia e in spazi ristretti. È naturale che mostrino simpatia istantanea per cuccioli giocherello-ni e con i quali possono instaurare un facile rapporto all’insegna della spontaneità e della libertà. A maggior ragione sognano di avere un cane i ragazzini che soffrono di alcune problemi quali l’isolamento, la difficoltà di rapporto con i compagni di scuola o i piccoli che stanno sempre in compagnia degli adulti e sognano di avere un fratellino. In questi casi un amico peloso può significare la possibilità di colmare una carenza. A spingere il bimbo verso il cane è proprio il desiderio di dare e ricevere affetto. È un animale capace di rispondere, a modo suo, a tutte queste domande ed in grado di essere un compagno ed un amico.

I sacrifici che richiederà avere un cane saranno ampiamente ripagati dalla gioia che por-terà in casa. Il posto migliore dove prendere un amico peloso rimane sempre il canile. Le persone che si occupano dell’adozione dei trovatelli sapranno consigliare l’animale più adatto alla propria situazione. I cuccioli sono irresistibili, ma la scelta di un soggetto già adulto può offrire vari vantaggi. L’animale può subito entrare nella nostra routine di vita, adattarsi velocemente ai nostri ritmi, mentre un cucciolo ha bisogno di essere seguito per essere educato e socializzato. Nel caso la famiglia conduca un tipo di vita che le impe-disca di convivere con un cane, non bisogna dimenticare che anche molti gattini cercano casa. Di tutti i colori e di tutte le età, i micini si adattano bene alla vita d’appartamento, possono essere lasciati soli anche per molte ore e sono decisamente autosufficienti. I bam-bini trovano nel gatto un compagno di giochi instancabile; gli anziani scoprono il piacere di dividere il proprio tempo con un animale che scandisce gli orari della loro giornata, regalando molto affetto senza richiedere troppo impegno di gestione. Oggi ci si può orientare anche verso la scelta di un criceto, un furetto od un coniglietto. Se prendervi cura di un amico peloso non fosse invece possibile per la vostra famiglia, potete sempre regalare a vostro figlio l’adozione a distanza di un cane del canile.

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A. Ciorba

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Un alBero di natale a proVa....di Gatto!

SPeCiALe NAtALe

Piccoli consigli:

• Scegliete bene l’albero: spesso quelli veri sono più pericolosi di quelli finti per un gatto. Se si opta per uno vero sarà bene raccogliere spesso gli aghi che cadono a terra ed evitare che eventualmente possano cadere sulla vaschetta per l’acqua.• Attenzione alle dimensioni. Da evitare alberi troppo alti, potrebbero essere una tentazione per una pericolosa scalata.• Rinforzate la base di appoggio per dare stabi-lità all’albero.• Scegliete un posto idoneo con spazio libero ai lati. Mobili troppo vicini alla parte più alta dell’al-bero potrebbero essere un invito per il gatto a saltar su. • Posizionate un telo di plastica nel luogo dove sistemare l’albero:in modo che sia più semplice raccogliere il materiale che cade da rami e de-cori.• Fissate bene l’albero. Per essere sicuri che l’al-bero non cada al primo tentativo di arrampicata del micio.• Nascondete i cavi. Sarà opportuno nasconde-re i fili elettrici di luci e addobbi vari soprattutto se vi sono in casa dei mici piccoli.• Scegliete decorazioni sicure. Da evitare le de-corazioni in vetro o fatte con parti che si staccano molto piccole. Il decoro ideale per chi ha un gatto è in stoffa o cartone.• Evitate festoni e ghirlande luccicanti che potreb-bero essere mangiucchiate dal gatto.• Mettete pacchi e pacchetti sotto l’albero all’ulti-mo momento e attenti ai nastri.

A. Ciorba

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l’alBero di natale

SPeCiALe NAtALe

Una leggenda america-na racconta di un bam-bino che, alla ricerca

di un ceppo di legno da bru-ciare nel camino, si perse in un bosco la vigilia di Natale. Oltre a tutto iniziò a cadere una fitta nevicata. Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggian-te e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Il piccolo si addormentò ai piedi del tronco e l'albero abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capan-na, che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino. La mattina dopo i compaesa-ni trovarono il bambino che dormiva tranquillo sotto l'abe-te, tutto ricoperto di cristalli che luccicavano alla luce del sole. In ricordo di quel fatto, l'abete fu adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case è addobbato ed illu-minato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno. Da quel-lo stesso giorno gli abeti nelle foreste avrebbero mantenuto, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.

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A. Ciorba

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piCColi ConSiGli per le FeSte

SPeCiALe NAtALe

Sono prossime le festività natalizie e di fine anno. Ci lasciamo alle spalle un 2014 non certo privo di apprensioni nella speranza che il 2015 possa essere migliore per tutti. In ogni caso non dimentichiamoci dei nostri amici animali e teniamo presenti durante

le feste alcuni consigli pratici per non incorrere in eventuali spiacevoli inconvenienti.

ATTENTI ALL'ALBEROL'albero di Natale ha in gran parte sostituito il presepe nelle nostre case divenendo il simbolo più diffuso delle festività natalizie. Luci scintillanti e decorazioni di ogni tipo possono nascondere piccoli grandi trabocchetti per i nostri quattro zampe che possono essere partico-larmente attratti da palline colorate e da fili illuminati, rischiando di rimanere folgorati o di andare incontro ad un possibile soffocamento in seguito all'ingestione di ad-dobbi “indigesti”.

BOTTI DI FINE ANNOGatti e soprattutto cani sono particolarmente sensibili a questi rumori improvvisi e violenti, pos-sono essere colti dal panico e reagire con com-portamenti istintivi, come ad esempio cercare di fuggire il più lontano possibile , esponendosi a seri rischi. Possono così fuggire per strada, ri-schiando di essere investiti da automobili di pas-saggio, oppure provare un impulso improvviso a scappare dall'abitazione scavalcando il balcone o la finestra. Che fare. Teniamo il nostro piccolo amico peloso, seppure per un periodo limitato, in un luogo confortevole e rassicurante, maga-ri facendolo entrare in casa se vive all'esterno; manteniamo un atteggiamento sereno e non pre-miamo cane o gatto con carezze di rassicura-zione, che l'animale potrebbe interpretare come una legittimazione del suo stato di paura. È pos-

sibile comunque prevenire gli stati di ansia, rivolgendosi in anticipo al medico veterinario che potrà consigliare rimedi omeopatici, fitoterapici o farmaci in grado di limitare l'ansia.

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A. Ciorba

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CIOCCOLATA NO GRAZIEVogliamo gratificare i nostri pet con snack, bocconcini, ossa e quanto altro offre il mer-cato? Facciamolo pure. Abbiamo solo l’im-barazzo della scelta. Supermercati e negozi per animali ci propongono un’ampia gamma di doni. Magari possiamo rinnovare la cuccia o il “guardaroba” del nostro cane. Siamo in pieno periodo festivo, ma facciamo attenzio-ne alla cioccolata, che, a determinati quanti-tativi, può risultare tossica per il cane. Se non vogliamo quindi rinunciare a gratificare i no-stri amici pelosi ordiniamo a Giulius leccornie appositamente studiate e realizzate per loro.

OSSA, FRITTI, ECCAttenzione ai bocconcini rubati mentre si cucina o che grazie ad una bella tavola più fre-quentemente imbandita si possono somministrare con troppa generosità. Guardiamoci da ossa, retine degli arrosti, alimenti fritti, carne di maiale cruda, ecc. Sono potenziali pericoli che possono provocare tutta una serie di inconvenienti più o meno seri, talora mortali. Non eccediamo quindi nel voler ricompensare il nostro animaletto e non scordiamoci di tenere a portata di telefono il numero del nostro medico veterinario, informarci se eventualmente va in vacanza e provvedere ad avere a disposizione il numero del suo sostituto.

PIANTE PERICOLOSECertamente non ci si pensa, ma ampio è il numero delle piante che possono esercitare un’azione tossica nel cane e nel gatto. Durante le feste alcune di queste possono essere por-tate in regalo od acquistate dato che piace in questo periodo abbellire la propria abitazio-ne con fiori e piante, talora provenienti da luoghi remoti. L'ingestione di una quantità anche piccolissima di parte di alcune piante ad azione tossica può causare avvelenamenti mortali. Per evitare pericoli teniamo le piante al di fuori della portata degli animali e ricordiamoci che, specialmente i cuccioli, mordono e giocano con qualsiasi oggetto abbiamo alla loro portata.

CANI SMARRITIIl periodo delle festività natalizie spesso coincide con viaggi di piacere o spostamenti pres-so parenti, amici o stazioni di villeggiatura. In questo periodo, così come durante l’estate, cresce anche il fenomeno incivile degli abbandoni. Se ci si dovesse imbattere in un cane smarrito si dovrà avere cura di avvicinarlo con attenzione, senza compiere gesti bruschi, mettersi in contatto con il servizio veterinario della Asl locale. Una volta raccolto e portato al canile si potrà essere risalire al proprietario tramite il tatuaggio od microchip e, qualora non ne fosse in possesso, è il canile il luogo dove i proprietari potranno cercarlo per andare a riprenderlo.

SPeCiALe NAtALe

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SPeCiALe NAtALe

Adottare un animale di una specie a rischio rima-sto orfano. È la campagna lanciata per Natale dal Wwf per dare una speranza di futuro ai pic-

coli di tigre, orango, elefante, orso, lupo, gorilla e tanti altri, rimasti senza genitori a causa dell’opera dei brac-conieri. L'adozione simbolica, proposta come regalo di Natale dal Wwf, consente ai piccoli, grazie alle cure di esperti, di sopravvivere e tornare un giorno in libertà. A chi decide di fare questo regalo solidale, sarà reca-pitato un peluche della specie scelta, realizzato senza Pvc o altri materiali tossici e certificato Oeko-tex, oltre al Certificato di Adozione personalizzato ed a una shop-per. "Gli esemplari adulti di queste specie - denuncia l'associazione ambientalista - sono ancora oggetto di bracconaggio, un crimine che sta portando all’estinzio-ne intere popolazioni e che alimenta un giro di affari illegale di oltre 23 miliardi di dollari. Una volta uccisi i genitori - spiegano gli animalisti - i cuccioli sono lasciati in vita perché di "scarso interesse" commerciale". Ma quando i bracconieri spezzano i legami tra cuccio-li e mamme o altri adulti decidono anche del destino dell’intera specie: le cure parentali sono, infatti, fonda-mentali per la formazione degli esemplari giovani e per la loro sopravvivenza. In tantissime specie il ruolo dei genitori, e soprattutto quello della madre, è importan-tissimo e spesso è esercitato per periodi molto lunghi: negli oranghi le mamme si dedicano ai piccoli anche per 7/8 anni. I cuccioli imparano a conoscere il pro-prio ambiente, a nutrirsi e cacciare, a formarsi nelle di-mensioni relazionali e sociali con gli altri individui della propria specie grazie alle cure delle mamme o di interi nuclei familiari che comprendono altre femmine, come avviene tra gli elefanti, o in vere e proprie aree di gioco che coinvolgono altri subadulti, come nel caso dei lupi. Le cure parentali permettono ai cuccioli anche di impa-rare a difendersi dai pericoli e dalle minacce.

Fonte: ADN KRONOS

a natale adotta Un "orFano"La campagna Wwf per regalare per le specie a rischio

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er preSepio

SPeCiALe NAtALe

Ve ringrazio de core, brava gente,pé ‘sti presepi che me preparate,

ma che li fate a fa ? Si poi v’odiate,si de st’amore non capite gnente…Pé st’amore sò nato e ce sò morto,da secoli lo spargo dalla croce,ma la parola mia pare ‘na voce

sperduta ner deserto,senza ascolto.La gente fa er presepe e nun me sente;

cerca sempre de fallo più sfarzoso,però cià er core freddo e indifferente

e nun capisce che senza l’amore è cianfrusaja che nun cià valore

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Trilussa

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Prof. Alessandro Ciorba

L’eSPeRtO RiSPONDe

l’ inFlUenZa nel Gatto

Gentile dottore, ho dei gattini, che avevano gli occhi chiusi quasi ap-piccicati, scolo dal naso, forse febbre, starnutivano. Il veterinario

mi ha detto trattarsi di un’infezione respiratoria del gatto, nei confronti della quale è opportuno vaccinare. Può darmi ulteriori informazioni su questa malattia. Alice F. (Rovigo)

Le malattie delle prime vie aeree del gatto sono causate da agen-ti infettivi diversi, possono presentarsi in una forma acuta che

spesso va incontro a cronicizzazione e possono colpire gruppi di felini. I principali responsabili di queste forme sono due virus: il calicivirus e l’herpesvirus felino. Di rilievo è il contemporaneo in-tervento di germi.

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L’infezione si trasmette per contatto diretto attraverso secrezioni orali, oculari, nasali ed indiretto attraverso attrezzi, personale ad-detto alla custodia nei gattili, ciotole, ecc. Tra i vari agenti causali il calicivirus felino è il più resistente potendo sopravvivere sino a 10 giorni nell’ambiente esterno: i soggetti maggiormente a rischio sono i gattini, gli animali che vivono in gattili e quelli non vaccinati, i gatti colpiti dal virus dell’immunodeficenza felina: circa l’80% dei gatti che superano l’infezione divengono portatori subclinici (cioè non manifestano sintomi apparenti) per più anni; i portatori sani possono eliminare il virus per 2 settimane in coincidenza con la ri-acutizzazione dell’infezione latente a causa di situazioni stressanti come ad esempio la lattazione, il parto, il trasporto. A scopo esem-plificativo potremmo ricordare come il calicivirus sia responsabile di una sindrome relativamente lieve caratterizzata da scolo nasale ed oculare, ulcere della bocca, del polpastrello e febbre. I gatti colpiti possono anche mostrare inappetenza, starnuti e congiun-tivite. Nonostante questo sia il quadro tipico di malattia, il virus in questione può provocare nel gattino la comparsa di una grave polmonite così come un’infezione inapparente.

L’herpes virus felino, dopo un periodo di incubazione di 2-6 giorni, provoca la comparsa di depressione, inappetenza, febbre, intensi starnuti, abbondante salivazione. Con il progredire della malattia compare una congiuntivite con scolo nasale ed oculare, tosse, dif-ficoltà respiratoria. Nelle gatte gravide è stato segnalato aborto. Il danno indotto dal virus a carico delle vie nasali può predisporre gli animali colpiti alla comparsa di una forma cronica.

L’eSPeRtO RiSPONDe

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Il trattamento delle malattie virali delle vie aeree superiori del gatto consiste soprattutto in un’accurata pulizia degli occhi e del naso. in un adeguato supporto nutrizionale, nella reidratazione, nella somministrazione di vitamine del complesso B, di stimolanti l’appetito e di antibiotici per controllare eventuali, ma frequenti in-fezioni batteriche secondarie. Nei casi cronici la terapia antibiotica potrà essere prolungata per 3-6 settimane.

Per il controllo di questa affezione è consigliata la vaccinazione del gatto con due dosi a distanza di 3-4 settimane a partire dalla 9 settimana di vita e quindi procedere ad un richiamo annuale. Le misure di controllo per prevenire l’introduzione o la diffusione delle malattie respiratorie all’interno delle popolazioni feline di-pendono dalla situazione in cui sono tenuti gli animali.

All’interno di un nucleo familiare le malattie respiratorie sono con-trollabili mediante il rispetto di un programma vaccinale e, quan-do si intende lasciare la casa per un periodo di ferie, sarebbe più opportuno affidare il gatto alle cure di un vicino o familiare nello stesso ambito domestico. Nei rifugi o nelle pensioni i gatti dovreb-bero essere ricoverati in recinti separati, è opportuno lavare e di-sinfettare quotidianamente ciotole, cassette igieniche ed utensili. Il personale che opera all’interno dovrebbe essere provvisto di stivali di gomma, da disinfettare prima di entrare negli ambienti che ospitano gli animali. una buona ventilazione contribuisce a garantire un ambiente non umido ed a ridurre la possibilità di so-pravvivenza degli agenti infettanti.

L’eSPeRtO RiSPONDe

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A cura di A. Ciorba

L’eSPeRtO RiSPONDe

a ColloQUio Con il Veterinario{{ {{

Ho un cane pastore,di taglia grande, di sei anni a cui recentemente è stata diagnosticata l’ artrosi. Volevo sapere quale è la giusta alimentazione.

Grazie

Per far si che la mia bouledogue francese sia premiata, cosa posso darle come ricompensa (crocchette) oppure.............grazie per la risposta.

Il mio gatto si e’procurato una lacerazione sotto la zampa posteriore destra. è sufficiente disinfettare con un prodotto idoneo oppure bisogna fare in un

altro modo? Grazie

Consiglierei l’uso di un mangime di mantenimento o per cani obesi se il cane tende ad ingrassare. Cercherei di fargli fare del moto ed impieghe-

rei a cicli dei condroprotettori In alternativa sono anche disponibili alimenti specificamente studiati per supportare questo problema.

Oggi in commercio si trova un’abbondante varietà di snack per cani. Mi raccomando di non abbondare per non squilibrare l’alimentazione

eccedendo in apporto calorico.

Se si tratta di una ferita non profonda può essere sufficiente disinfettare con acqua ossigenata ed applicare un prodotto anche spray medicato

(attenzione al gatto quando si usa lo spray). Se la ferita ha margini larghi sarà opportuno consultare il veterinario e valutare l’opportunità di appli-care punti di sutura.

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L’eSPeRtO RiSPONDe

ConSerVaZione dei FarMaCi ad USo Veterinario: i ConSiGli

Spesso quando si esce dall’ambulatorio veterinario la cura per il nostro animale è stata iniziata, ma poi dobbiamo proseguirla a casa. Talora lo facciamo un po’ ad occhi chiusi, nel senso che non ci prendiamo cura di leggere le indicazioni sul foglietto

allegato al medicinale, dove è riportata tutta una serie di informazioni anche quelle con-cernenti come conservare correttamente i farmaci , pena la perdita della loro efficacia e il doverli ricomprare nuovamente. Se parliamo di medicamenti sotto forma di compresse basta tenerle in un posto fresco e asciutto, possibilmente al buio, quindi va bene l’arma-dietto dei medicinali o un cassetto. Evitiamo di conservarli in mobili esposti al sole od in prossimità del termosifone. Nel caso in cui si usi l’armadietto dei medicinali assicuriamoci che i farmaci umani siano ben distinti da quelli ad uso veterinario, onde evitare di cadere in qualche equivoco. Vale sempre la regola ferrea di tenere i bambini, eventualmente presenti in casa, lontano dalla portata dei farmaci. Non è male poi farsi un piccolo appunto per quanto concerne la modalità di somministrazione dei farmaci ad uso veterinario nel caso in cui non si ritrovi più la prescrizione veterinaria. Per quanto riguarda i colliri, ricordiamoci che , una volta aperti, dopo un mese circa, il più delle volte non sono più efficaci. Stiamo attenti ai farmaci sia iniziati sia non ancora impiegati che vanno conservati rigorosamente in frigorifero.

Suggerimenti in pillole:

• non esporre mai nessun farmaco ad alcuna forma di calore.• non togliere le compresse dal blister se non prima del loro impiego.• assicurarsi delle modalità di una corretta conservazione del farmaco.• non tenere i farmaci a portata di bambini.• non tenere i farmaci a portata di cani e gatti.• non mescolare medicinali umani e farmaci veterinari.

A. Ciorba

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CURiOSità

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L’azienda Foschi è presente da più di 100 anni nel mondo del Veterinario, fornendo tutte le attrezzature necessarie per curareal meglio i nostri amici animali.

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OmeOPAtiA

intoSSiCaZioni ed aBUSi aliMentari

Molto spesso nella professione veterinaria ci troviamo a dover affrontare situazioni in cui i nostri amici animali hanno problemi dovuti ad abusi alimentari o ad effet-

ti secondari ad eccessivo consumo di farmaci. Gli animali da compagnia fanno una vita spesso sedentaria, legata ai nostri ritmi di vita ed ai nostri orari, sono per la maggior parte steriliz-zati, richiedono maggiori quantità di alimento anche a motivo di una vita monotona. Ci sono animali che pur mangiando alimenti di buona qualità ,ne assumono ,anche per colpa dei proprietari, quantità non adeguate al loro peso ed al loro stile di vita. Altri invece mangiano cibi scadenti, oppure vanno a ripulire residui dai piatti, o, appena ci si distrae, rubano an-che cose poco commestibili dalla spazzatura. Per non parlare delle emergenze che si verificano puntualmente tutti gli anni in occasione delle festività Natalizie, Pasquali, di Ferragosto ecc. In ogni caso avremo disturbi dell’apparato digerente caratteriz-zati da dilatazione gastrica, eruttazione, vomito, addome non comprimibile alla palpazione, irritazione intestinale con spasmi e diarrea. A volte tali situazioni si risolvono in poco tempo con terapia casalinga e dieta opportuna, altre volte invece la sinto-matologia è così marcata da dover ricorrere al ricovero presso una clinica veterinaria. Un altro aspetto sono gli effetti seconda-ri di farmaci o di chemioterapie che causano inappetenza nel soggetto interessato ed ognuno da luogo a situazioni specifi-che. Un rimedio in generale che ci aiuta nei casi di una storia clinica legata ad intossicazioni è la NUX VOMICA, anche se l’ideale è portare l’animale dal veterinario omeopata e trovare ad ognuno il suo rimedio. Questo rimedio derivante dal re-gno vegetale in particolare dalla famiglia delle Loganiaceae, lavora molto bene su vari aspetti, ma in particolare sull’appa-rato digerente. Ci aiuterà ad evitare gastrite e colite cronica, normalizza l’appetito, agendo sia sulla componente spastica a carico di stomaco ed intestino, sia sulla funzionalità epatica.Riduce fenomeni di perversione del gusto, e può essere usato somministrandolo mezzora prima, con funzione preventiva in caso di terapie farmacologiche lunghe o pesanti.

Dr Luca Pecchia Med. Vet.

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RAzze CANiNe

WelSh terrier

Razza ben presente in Inghilterra. Allevato anche in Italia. In Inghilterra è impiegato nella cac-cia alla volpe ed ai selvatici nocivi. Cane di

taglia inferiore alla media, forte, ricoperto da pelo duro, nero-focato o grigio con focature di colore più deciso. È un cane equilibrato, ma orgoglioso e combattivo. Affettuoso e docile con i padroni.

StandardOrigine: Gran Bretagna.Altezza: non oltre i 39 cm al garrese.Peso: 9-9,5 kg.Tronco: dorso corto, buona profondità e lunghezza del torace.Testa e muso: cranio piatto, di ampiezza moderata fra le orecchie. Mascelle possenti, ben sagomate, piuttosto lunghe. Tartufo: nero.Denti: mascelle forti, con perfetta e regolare chiusura a forbice degli incisivi.Collo: di moderata lunghezza e spessore, legger-mente arcuato.Orecchie: a forma di V, piccole, inserite abbastanza alte, portate in avanti e aderenti alle guance.Occhi: piccoli; scuri. Arti: anteriori forti e muscolosi. Posteriori con cosce robuste e muscolose. Spalla: lunga, obliqua, ben aderente al dorso.Muscolatura: solida ed evidente.Coda: ben inserita.Pelo: forte, ruvido, fitto. Colori: preferito il nero-focato o nero grigio - focato.

A. C.

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8in1, marchio leader nel settore degli snack e treats per cani, dopo aver constatato che il sovrappeso e l’intolleranza al glutine sono disturbi in cui possono incorrere, nel corso della loro

vita, anche i nostri amici a 4 zampe ha deciso di produrre la nuovissima linea senza glutine 8in1 Minis, gli snack premio adatti ai cani di tutte le taglie. Attraverso quattro deliziose varietà di gu-sto, Lamb & cranberry, beef & apple, chicken & carrot, rabbit & herbs, l’azienda ha scelto di andare incontro alle necessità degli amici a 4 zampe per il loro benessere garantendo così una dieta equilibrata con prodotti di alta qualità. I 4 prodotti, infatti, sono accomunati da tre im-portanti caratteristiche che li rendono innovativi e allo sesso tempo unici nel panorama degli snack per cani. Innanzitutto sono stati studiati per non contenere glutine, per quei cani che dovessero presentare questa intolleranza, inoltre non con-tengono zuccheri aggiunti, ciò li rende perfetti

alleati nel contrasto di eventuali disturbi come carie e diabete, infine contengono basse quantità di grassi allo scopo di prevenire problemi come obesità e disturbi cardiaci. Ideali per cani di tutte le taglie, gli 8 in 1 Minis lamb & cranberry sono uno snack pre-mio sano e gustoso che, grazie alla presenza di mirtilli rossi, resta un valido aiuto per prevenire le infezioni del tratto urinario. Ideali per cani in sovrappeso, o attualmente

a dieta, gli 8 in 1 Minis beef & apple sono lo snack premio a basso contenuto chilo calorico grazie alla presenza di un ingrediente come le mele. Inoltre sono particolarmente adatti per cani sensibili grazie alla scelta di includere carne di manzo. Dal gusto irresistibile, gli 8 in 1 Minis chicken & carrot permettono invece una facile digestione grazie alla presenza di un ingre-diente come il riso. Inoltre sono particolarmente indicati per cani che soffrono di problemi intesti-nali grazie alle proprietà contenute nelle carote. Grazie alla presenza di carne di coniglio, gli 8 in 1 Minis rabbit & herbs permettono invece di variare la dieta del proprio cane, fornendo una fonte proteica alternativa salutare e gustosa.

8in1 MiniS: la nuova linea di snack premio per cani senza glutineu uuu u u

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SalViaMo le noStre piante dai Gatti

A. C.

Numerosi proprietari di amici pelo-si sono molte volte appassionati di giardinaggio, ma non sempre

la convivenza animale piante è del tutto tranquilla. Il gatto è talora dispettoso, pre-dilige per le proprie funzioni dei bei vasi o anche marcare qualche pianta in bella mostra sul terrazzo o nel giardino. Lo pos-siamo allontanare , ma ciò vale per poco tempo. Per cercare di proteggere le nostre piante , cui dedichiamo il nostro lavoro di fine settimana, potremmo usare dei fogli di plastica per impedire la crescita di erbac-ce attorno alle piante e quindi coprirle con ghiaia decorativa o sassi. Altra accortezza è quella di spargere in giardino delle buc-ce di agrumi in grande quantità oppure del semplice pepe macinato. Alcune pian-te la cui presenza è molto comune in orti e giardini rappresentano dei veri e propri repellenti per i gatti. Se desiderate tenerli lontani, ricorrete ad alcune delle seguenti piante, da posizionare tra le altre: erba cipollina, aglio, citronella, rosmarino, ruta e lavanda. I gatti non apprezzano questi odori. In commercio vi sono anche spruz-zatori che emanano un getto d’acqua ogni volta che il sensore avverte la presenza del gatto che si avvicina. Un ulteriore metodo, semplicissimo cui si può ricorrere è il profilo in metallo di un gatto. In commercio si tro-vano deterrenti per gatti in polvere. Si pos-sono poi acquistare bastoncini di plastica odorosi che, opportunamente posizionati, tengono lontani i gatti da un’area di un me-tro quadrato per una settimana circa.

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ANimALi iN CASA

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aniMali in CondoMinio

A. C.

La norma che ha “liberalizzato” l’ingresso degli animali domestici in condominio è sicuramente una delle novità più rilevanti della riforma entrata in vigore nel Giugno 2013. L’articolo 1138 del Codice civile – così come modificato dalla legge 220/2012 - dispone che «le norme

del regolamento» condominiale «non possono vietare di possedere o detenere animali domestici». Nella stesura finale del nuovo testo dell’articolo 1138 del Codice, però, il termine “animale da compagnia” è stato sostituito con animali “domestici”.

ALTRe dISpoSIzIonIL’accesso degli animali nel condominio, tuttavia, non è fuori da ogni regola. È buona norma rispettare le disposizioni contenute nell’ordinanza del ministero della Salute, entrata in vigore nel 2009, che prevede tra l’altro, l’obbligo, per i proprietari dell’animale, di mantenere pulita l’area di passeggio, di utilizzare il guinzaglio in ogni luogo e – nel caso di animali aggressivi – di applicare la museruola. È sempre prevista la responsabilità civile dei proprietari, in caso di danni o lesioni a persone, animali o cose nonché l’obbligo di stipulare, in caso di animali pericolosi, una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni causati da proprio cane contro terzi.

Bisogna, infine, rammentare che:

• gli animali non possono essere lasciati liberi di circolare negli spazi comuni senza le dovute cautele;• i proprietari degli animali debbono comportarsi in modo tale da non ledere o nuocere alla quiete e all’igiene degli altri conviventi dello stabile;• il condominio, in caso di rumori molesti o di odori sgradevoli per i quali è necessario chiedere la cessazione della turbativa per violazione delle norme sulle immissioni intollerabili può richiedere l’allontanamento dell’animale dall’abitazione;• nel caso di immissioni rumorose è possibile ipotizzare, purché ne sussistano le condizioni, il reato di “disturbo del riposo delle persone”;• gli animali non possono essere abbandonati per lungo tempo sul balcone o nelle abitazioni perché si potrebbe ipotizzare il reato di “omessa custodia”.

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ANimALi iN CASA

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ViAGGiANDO

GreCCiou uu u

Tra poco saremo di nuovo immersi nella magica atmosfera delle festività natalizie e di fine anno. Un periodo del tutto particolare pieno di momenti trascorsi con la famiglia, di feste e di regali e che porta con se un mondo variegato di tradizioni,

anche diverse le une dalle altre, perché differenti sono le nostre abitudini da paese a paese. Una delle usanze più diffuse ed antiche del nostro Paese è rappresentata dal presepe. Questo periodo merita di recarsi nel luogo in cui narra la tradizione sia stata rappresentata per la prima volta la natività di Cristo. È certamente interessante organiz-zare una gita nella cosiddetta “Valle Santa”, quella splendida parte di Sabina formata dalla valle di Rieti e dalle alture che la circondano e che ospita ben quattro santuari francescani. Il convento interessato dalla tradizione del presepe è quello di Greccio. La leggenda racconta che il Santo poverello affidò ad un tizzone acceso lanciato da un fanciullo l’arduo compito di stabilire dove sarebbe sorto il convento. Il tizzone colpì la parete del monte sulla quale si trova oggi il santuario, abbarbicato tra la roccia, all’in-terno di un folto querceto. Dalla terrazza antistante il convento si gode un panorama mozzafiato su tutta la conca reatina. Una volta entrati, attraverso uno stretto corridoio si raggiunge la Cappella di Santa Lucia, ricavata nella grotta nella quale, nella notte di Natale del 1223, San Francesco rievocò il divino mistero della natività del Redentore, istituendo così la sacra rappresentazione del Presepe.

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Buon weekend da Alessandro Ciorba

ViAGGiANDO

In prossimità del Natale Francesco chiama Giovanni Velita, suo grande amico, e gli dice che vuole celebrare l’imminente festività in modo nuovo. Chiede all’amico di procurargli un bue, un asinello e un bambino di terra cotta. Il pio uomo si mette subito all’opera e in mezzo al bosco, nei pressi dell’eremo dove il Poverello passa le sue gior-nate, appronta anche una mangiatoia. La notte del 24 Dicembre vengono convocati i frati dai conventi vicini, i pastori, i contadini e tutto il popolo del piccolo castello di Greccio. Francesco posa la statuetta di terracotta sulla mangiatoia, tra il bue e l’asino, il bosco è illuminato da centinaia di fiaccole e quasi interamente ricoperto di neve. È nato così il Primo Presepe della storia voluto da San Francesco con l’aiuto del Signore di Greccio, Giovanni Velita. Dopo quella prima storica rappresentazione, la tradi-zione del presepe si diffuse successivamente in tutta Italia e poi nell’Europa centrale. Attualmente trai mesi di dicembre e gennaio si svolgono a Greccio suggestive rappre-sentazioni notturne del presepe vivente. Greccio sorge nella parte occidentale della Provincia di Rieti, a 705 mt. s.l.m., alla sinistra del fiume Velino e domina dall'alto la vasta e lussureggiante pianura reatina. È situato a mezza costa della boscosa catena dei Monti Sabini, edificato su speroni di roccia, in un luogo davvero unico.

doVe ALLoggIARe con IL Tuo AMIco cAne o gATToA testimonianza dell’amore e del rispetto per gli animali è possibile soggiornare nelle località menzionate con i nostri amici a quattro zampe. Su Internet potete facilmente trovare gli indirizzi utili.

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Una singolare indagine compiuta dalla Uni-versità della California ha avuto come og-getto la particolare risata delle iene, che

viene emessa da questi animali allorché stanno per attaccare una possibile preda. Secondo i ri-cercatori si tratta di un determinato modo di comu-nicare e non di un verso casuale. In precedenza era stato evidenziato come in base al tono della “risata” si potesse risalire all’età dell'animale che la emetteva. In questa ricerca si precisa come la variazione di frequenza delle note emesse da una iena sia un momento con il quale l’animale trasmette informazioni sul proprio rango sociale. Con questo sistema si definisce all'interno di un branco la precedenza ad alimentarsi e la suddi-visione della preda. In natura questi mammiferi sono predatori notturni che vivono in gruppi che possono variare da 10 a 90 individui. In genere hanno un comportamento cooperativo durante la caccia, ma diventano molto competitivi tra loro al momento di alimentarsi. L'organizzazio-ne sociale del branco è nettamente matriarcale. Le femmine, indipendentemente dalla età, sono ai vertici della piramide sociale. Le informazioni contenute in una risata acquistano un particola-re rilievo per un nuovo maschio che si inserisce in un clan. Attraverso tale suono è in grado di comprendere chi conta all'interno del gruppo. Parte dei 10 differenti suoni registrati dai ricer-catori può trasmettere un messaggio di richiesta d'aiuto. Tale situazione può ad esempio verificar-si quando una iena si trova di fronte ad un leone che vuole sottrarle la preda. In questo evento di-viene fondamentale l’ausilio del branco, che con il suo intervento può anche riuscire a far desistere il leone dalla sua impresa.

CURiOSità

A.Ciorba

Una riSata Molto partiColare

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Il 6 giugno 1944 alle 8.15, il piccione Paddy partì per una missione che non gli lasciava molte speranze. Doveva arrivare, il più presto possibile, in Inghilterra a

portare le prime notizie sullo sbarco in Normandia. Era uno dei più giovani arruolati della Raf, la Royal Air For-ce, e faceva parte di un’unità di 30 messaggeri. Paddy, a un anno di vita, frantumò ogni record, beffando gli artigli dei falchi tedeschi, e coprendo le 230 miglia che lo separavano dalla costa francese alla base militare di Hampshire in appena 4 ore e 50 minuti. Il miglior tem-po possibile per notizie in codice, che non dovevano cadere in mani avversarie, e che non potevano ancora sfruttare tecnologie satellitari. La città natale di Paddy, Carnlough, nella contea di Antrim, Irlanda del nord, ha deciso di ricordare il suo coraggio nei cieli della secon-da guerra mondiale, e di dedicargli una targa. Paddy aveva concluso la sua esistenza, dieci anni più tardi, nel 1954, accudito dal suo proprietario, il capitano Andrew Hugues. Sei anni fa gli era stato dedicato un libro per bambini, «Paddy the Pigeon», ma adesso il suo nome è scolpito sulle mura del porto cittadino a imperitu-ra memoria di quell’eroica impresa. A scoprire la targa è stato il suo anziano istruttore, John McMullan, che ha ricordato come Paddy sin dall’inizio si fosse dimostrato un eccellente allievo. Dalla base di addestramento mi-litare a Ballykinlar, nella contea di Down, era condotto in sottomarino al largo delle coste irlandesi e rilasciato affinché ritrovasse da solo la strada di casa. Poco pri-ma di essere inviato al fronte, Paddy aveva trascorso soltanto tre settimane in un’altra base del sud dell’Inghil-terra, ma gli era bastato per orientarsi per costruirsi una mappa mentale della zona delle operazioni. I tedeschi conoscevano il ruolo delle colombe nello scambio di informazioni tra gli anglo-americani e avevano quindi formato «squadriglie» di rapaci con il compito di intercet-tare gli agenti nemici sul Canale della Manica.

CURiOSità

A. C.

Un preMio alla MeMoria del piCCione CoMBattente

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Balto era un siberian husky di proprietà di Leonard Seppala, vincitore di tutte le più grandi corse di cani da slitta col suo pupillo Togo. Nel Gennaio 1925

scoppiò in Alaska nella cittadina di Nome un’ epide-mia di difterite,ma le scorte di antitossina erano carenti a causa di un epidemia scoppiata nel 1918. Il primo caso di difterite fu segnalato su di un bambino inuit ed in seguito iniziarono a verificarsi molti altri casi simili. Nome fu messa in quarantena. Fu ordinato un milione di fiale di antitossina, ma la scorta più vicina che consisteva in trecentomila unità (9 kg in tutto) si trovava ad Anchorage, la capitale, che distava da Nome più di millesettecento chilometri. Anchorage non era collegata direttamente a Nome, le pessime condizioni climatiche impedivano agli aerei di alzarsi in volo e gli iceberg impedivano alle navi di attraccare. Per risolvere tale problema si decise di usa-re i cani da slitta. L'antitossina che si trovava a Nenana distava seicento miglia da Nome, per l'impresa venne organizzata dunque una staffetta di venti mute di cani. Si alternarono nella corsa vari cani tra cui Togo, il cane più veloce della zona e Balto,che per il fatto di essere arrivato a Nome con l'antitossina fu onorato con un cortometrag-gio girato in quello stesso anno e con una statua nel Cen-tral Park di New York. In seguito purtroppo Balto e gli altri cani finirono nelle grinfie di una persona certamente non amante dei cani. Erano tenuti legati a catena in pessime condizioni igienico sanitarie, maltrattati e costretti ad esi-birsi in un locale. Furono notati da una persona che per acquistarli doveva procurarsi 2000$ in due settimane. Si organizzò quindi una raccolta di beneficenza attraverso la radio e nelle scuole. Così, come Balto aveva salvato dei bambini ora erano dei bambini a salvare lui. Dopo essere stati liberati Balto e gli altri cani furono portati nello zoo di Brookside a Cleveland dove furono curati. Balto arrivò cieco, sordo e artritico all'età di 11 anni, fino al Marzo del 1933. Togo morì invece all'età di 17 anni.

CURiOSità

A.Ciorba

la Storia di Un eroe: il Cane Balto

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L’ANGOLO DeLLA LettURA

Al fine di mantenere le giuste prospettive sull'im-

portanza personale ciascuno dovrebbe avere un

cane che l'adora ed un gatto che l'ignora.

(Derek Bruce)

Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere

che cosa significhi essere amato.

(Schopenhauer)

Chi tiene un cane in casa vive in media più a lun-

go di chi non ne vuole accanto a sé.

(D.Morris)

Dicono che gli animali non hanno un'anima...bè, io

non ci credo. Se avere un'anima significa essere in

grado di provare amore, fedeltà e gratitudine, allo-

ra gli animali sono migliori di tanti esseri umani.

(J. Herriot)

Il cane è la virtù che, non potendo farsi uomo, s'è

fatta bestia.

(Victor Hugo)

Non importa se non avete denaro o possedimenti,

il solo fatto di possedere un cane vi rende ricchi.

(Louis Sabin)

CitaZioni FaMoSeSUl Cane

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pet QUiZ1)c 2)a 3)a 4)c 5)a 6)b 7)c 8)c

Le risposte corrette:

La spondilite è un’infiammazione di :

La proctorragia è un sanguinamento da :

Nel criceto le vertebre cervicali sono :

La campilobatteriosi è causata da :

Il magnesio è contenuto in :

Nel cane il numero dei denti da adulto è pari a :

La maltasi è un :

Il lacrimale è un osso di :

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3

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5

6

7

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milza

retto

7

virus

crusca di grano

42

carboidrato

spalla

cervello

utero

9

fungo

grasso animale

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enzima

arto anteriore

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vertebre

occhio

12

germe

miele

26

amminoacido

Pet QUiz

testa

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