E zine giulius Anno 3 N° 5

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e-zine Giulius N. 5 - Maggio 2015 l’amico degli animali Speciale Natale Qui Demas I vantaggi dell'e-commerce (seconda parte) L'esperto risponde Problemi dentali del coniglio Razze feline British Longhair Inglese a pelo lungo Curiosità Le balene cantano durante la caccia Razze equine Il Murgese Angolo gatto La dea gatta

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Magazine dedicato al mondo degli animali.

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e-zineGiulius N. 5 - Maggio 2015

l’amico degli animali

Speciale Natale

Qui DemasI vantaggi dell'e-commerce

(seconda parte)

L'esperto rispondeProblemi dentali del coniglio

Razze felineBritish Longhair

Inglese a pelo lungo

CuriositàLe balene cantanodurante la caccia

Razze equineIl Murgese

Angolo gattoLa dea gatta

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Sommario..............................

l’amico degli animali

EDITOREDemas Srl - Cir.ne Orientale 469200178 - Roma - Tel. [email protected] - www.demas.it

Giulius E-zine - Giornale On line

Punti VenditaVia Aurelia, 1410 – 00166 Roma

Tel. +39 06.66.90.120LUN - VEN 09.00-13.00/14.00-18.00 / SAB 09.00-13.00

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LUN - SAB 09.00-19.00 Orario continuato

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LEGENDA

Alimentazione pag 4 La mela: un frutto dalla tante virtù

Prevenzione pag 6 Olio di Neem: prevenzione naturale

L'esperto risponde pag 10 - 20 I problemi continui del cane anzianoL'emocromoProblemi dentali del coniglioUna parassitosi particolareLa zecca, un ospite decisamente indesideratoI carboidrati utili, inutili o dannosi?

Angolo cane pag 22 - 23Frankie, il cane che individua il tumore alla tiroideComunicazione vocale del cane

Angolo gatto pag 26- 27Il primo mese di vita del gattoLa dea gatta

Razze feline pag 29British Longhair - Inglese a pelo lungo

Curiosità pag 31 - 32 Un gatto famoso: " Colazione da Tiffany e Orangey"Le balene cantano durante la caccia

L'angolo della lettura pag 35Il libro: "La curiosa storia del gatto"

Qui Demas pag 37Giulius pet shop: scopri tutti i vantaggi dell'e-commerce (seconda parte)

Animali da ridere pag 38 - 41

Pet quiz pag 42

Alimentazione

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Prevenzione

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Angolo cane

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LA MELA: Un frutto dalle tante virtù

la mela vanta diverse proprietà curative tanto da poterla considerare una vera e propria “farmacia” della salute. Ormai è possibile mangiarla in ogni periodo dell’anno grazie alla globalizzazione dei mercati. Il segreto delle proprietà benefiche della mela risiede

in gran parte in una fibra solubile, la pectina. Una mela di media grandezza se mangiata con tutta la buccia contiene circa 4 grammi di fibre. L’85% del peso della mela è rappre-sentato da acqua, dal 9 al 12% da zuccheri di vario tipo come il fruttosio. La mela contiene vitamine come la A, B1,B2,C, PP, sali minerali e oligoelementi (calcio, fosforo, potassio, iodio, magnesio, zolfo, silicio, ferro, rame). Da sottolineare la quasi totale assenza di grassi e il modesto apporto calorico.

La pectina rallenta l’assorbimento degli zuccheri ed è di aiuto nel tenere sotto controllo la glicemia e contribuisce a diminuire il così detto colesterolo nocivo e ad incrementare quello buono. Così la mela è certamente indicata come frutto da consumarsi in numerose malattie metaboliche. La pectina, mangiata cruda, contribuisce ad aiutare la risoluzione di problemi come la diarrea. In caso di stipsi la mela cotta è certamente di aiuto. La mela ha anche una certa azione diuretica. Il contenuto in vitamine del gruppo B è di ausilio per combattere stan-chezza e inappetenza; quello in vitamina A favorisce la secrezione del muco intestinale.

Dalla ricerca italiana viene anche un’altra notizia di sicuro interesse e cioè che questo frutto contiene una sostanza antiossidante, che, in aggiunta a vitamina C e pectina, sarebbe in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare e lo sviluppo di determinati tumori. Ulteriori studi statunitensi hanno indicato come la renetta sia la varietà con maggiore “potere”.

Ma le portentose capacità della mela non finiscono quindi. Altre indagini, infatti, condotte da ricercatori della Cornell University hanno messo in evidenza come la quercitina, un’altra sostanza ad azione antiossidante presente nella mela, giochi un ruolo nella lotta alle ma-lattie neurodegenerative. Mentre da studiosi francesi giunge la notizia che in questo frutto è contenuto un particolare gruppo di flavonoidi capaci di aumentare la densità ossea. In considerazione di ciò non facciamo mancare la Mela sulla nostra tavola.

A. Ciorba

ALimentAzione

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" LA novità MondiALE pEr L'igiEnE orALE dEL cAnE E dEL gAtto"

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no per quanto riguarda l'igiene orale del cane e del gatto, aggiunge ai suoi 13 prodotti il nuo-vo ed esclusivo Fresh Breath Drops.

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Con sole tre gocce al giorno introdotte nell'ac-qua da bere del cane e del gatto Fresh Breath Drops è in grado di eli-minare al 100% l'alitosi

dell'animale in una settimana se utilizzato secondo le istruzioni. La sua formulazione e composizione top secret è a base di soli ingredienti naturali come la clorofillina.

Il prodotto di formato tascabile sarà disponibile solo nei negozi specializzati da maggio 2015. Considerando che l'80% dei cani ed il 70% dei gatti manifesta segni di affezioni orali e ali-tosi Fresh Breath Drops sarà il prodotto più richiesto degli ultimi anni, presentato ai negozi con un accattivante espositore da 12 pezzi da collocare vicino alla cassa di vendita.

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PRevenzione

l’olio di Neem è estratto dai semi dell’Azadirachta Indica, albero sacro dell’India. Le sue proprietà sono conosciute sin dall’antichità. è infatti utilizzato in India da più di 5000 anni in tutte le sue parti, frutto, foglie, semi, radici, corteccia e perciò è stato denominato anche

“il sollievo dei malati”, “l’albero della salute” o la “Farmacia del villaggio”.

Le sue caratteristiche di impiego sono state lungamente studiate e così si è potuto mettere in evidenza come svariate siano le sue proprietà: antipiretiche, antimalariche, antinfiam-matorie, diuretiche, ipoglicemiche, antireumatiche, spermicide, ecc. Tra queste spicca la possibilità di un suo efficace impiego nella lotta biologica contro moltissimi parassiti esterni. L’osservazione della natura ha fornito un’indicazione in merito. In India, i passeri aggiungono foglie di Neem ai loro nidi, e ,dal momento che non se ne cibano e che si è notata l'assen-za di molti parassiti usualmente presenti nei nidi, tale constatazione empirica ha avvalorato questa asserzione.

L’azione di contrasto ai parassiti esterni è da mettere in relazione con i vari componenti dell’olio di Neem come ad esempio i limonoidi tra cui soprattutto l’azadiractina, una sostanza contenuta nei semi. L’azadiractina nei confronti degli insetti agisce principalmente come rego-latore di crescita alterando lo sviluppo degli insetti a livello di larva, influendo sul principale ormone coinvolto nel controllo della muta. Induce, inoltre, una riduzione della fecondità degli adulti e della fertilità delle uova. Gli studi compiuti fanno ritenere che l’azidaractina intervenga sugli insetti togliendo loro lo stimolo ad alimentarsi.

L’olio di Neem è da considerarsi un multicomplesso per cui risulta difficile che si possa svi-luppare una resistenza nei suoi confronti da parte di parassiti ed insetti. Indagini di natura tossicologica hanno messo in evidenza come l’olio di Neem non sia tossico e quindi ai normali dosaggi d’impiego sia dotato di ampia sicurezza e maneggevolezza d’uso. Tali caratteristiche ne facilitano l’uso con risvolti positivi sia nei confronti dell’ambiente sia delle persone che lo utilizzano. Questo olio dimostra anche una certa resistenza nei confronti dei lavaggi. Rispetto ai rimedi antiparassitari di natura chimica l’utilizzo del solo olio di neem necessita di trattamenti più frequenti.

A. Ciorba

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i più sensibili, del tutto complementare a un’alimentazione sana e naturale che è la mission FOR-ZA10. Una linea composta da prodotti che rispettano e proteggono cute, mantello e la delicata sfera sensoriale del cane, grazie all’utilizzo di materie prime provenienti da agricoltura biologica per garantirne salute e benessere al 100%. Tutti i prodotti sono certificati ICEA e non vengono utilizzati o commissionati test invasivi su animali per sperimentare o sviluppare i prodotti e i relativi ingredienti. Non contengono materie prime di origine petrolchimica o animale o sostanze di sintesi con azione nociva, né tensioattivi chimici aggressivi in grado di distruggere il film idrolipidico protettivo del pelo. Tutte le profumazioni sono naturali, molto delicate per non infastidire il sensibile olfatto del cane.Sette formulazioni diverse studiate dai nostri esperti per garantire igiene e protezione a cute e man-tello in modo completamente naturale con sostanze biologiche certificate. Uno straordinario mix di avvolgenti olii naturali di Neem, di Mandorle dolci, di Ribes Nero, di Oliva e tutti i benefici dei fitoestratti di Aloe e Calendula sapientemente miscelati con Timo, Rosmarino, Lemongrass, Origano e acqua distillata di Rosa Damascena.Tutti i prodotti NON contengono etossilati, sililconi, parabeni, propellenti, petrolati e tante altre sostanze nocive frequentemente presenti nei detergenti di uso comune. Vai a visitare il nostro sito www.forza10.com, nella sezione prodotti troverai un'area tutta dedicata alla pet care, per prendervi cura del vostro cucciolone a 360°.

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ecOBIO deTergeNTeCUCCIOLIPer idratare e ammorbidire il pelo, contribuisce a mantenere inalterate le difese cutanee del cucciolo e a donare protezione al delicato derma del cane in accrescimento, favorendo la riepitelizzazione.

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A. Ciorba

L’eSPeRto RiSPonDe

i proBLEMi cognitivi nEL cAnE AnZiAno

Gentile Professore,ho un cane di razza pastore tedesco, che ormai può definirsi an-

ziano. Può darmi qualche consiglio su come regolarmi nei suoi con-fronti. Grazie

Assunta G. (Cosenza)

è sempre maggiore il numero dei cani che ormai sta vivendo la così detta terza età. Ciò si può imputare in gran parte alle migliorate condizioni di

vita per quanto attiene la nutrizione, le cure veterinarie, le misure di preven-zione adottate, l’ambiente domestico. Si ritiene che il 25 – 45% dei cani viven-ti in Europa abbia un’età superiore ai 7 anni. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dall’incremento delle situazioni patologiche correlate con l’età, tra cui dobbiamo considerare i problemi cognitivi.

• I vari momenti fisiologici del cane mutano in funzione della razza e dell’età. I soggetti di peso superiore ai 40 Kg sono da considerarsi senior verso i 6-7 anni di età. Le alterazioni comportamentali nei cani anziani con deficit cogni-tivo sono rappresentate da: minore partecipazione alla vita della famiglia, modificazioni del ciclo sonno/veglia, cambiamenti nelle attività svolte, diso-rientamento all’interno della casa, modificazioni nei rapporti con i membri della famiglia, modificazioni nella memoria.

• Questi mutamenti non sempre sono percepiti da un proprietario di cane in quanto avvengono in maniera progressiva e talora sono collegati ad un quadro clinico generale. Ciò è soprattutto vero quando si parli di disturbi neurologici e di soggetti anziani.

Il cane geriatrico sente meno lo stimolo della sete, beve meno acqua, può aversi costipazione ed il cane defeca dentro la casa. Lo stesso evento può verificarsi in seguito al comparire di una grave artrosi od artrite. Problemi re-nali possono indurre il cane ad urinare in maniera impropria. La diminuzione di vista, udito e olfatto può indurre nel cane sonno prolungato, aumento della aggressività, aumento dell’ansia.

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L’eSPeRto RiSPonDe

• Analogamente a quanto si prospetta per l’uomo che invecchia anche per il cane è nociva la mancanza di esercizio mentale. Per mantenere reattivo un cane senior sono da ritenersi importanti sia i giochi fisici sia quelli men-tali. Sarebbe così utile sottoporre il cane alle seguenti situazioni:

• Stimolazione mentale attraverso l’uso di giocattoli, giochi in cui il cane deve trovare un oggetto nascosto, attività di esplorazione durante le passeggiate.

• Intensificare da parte del proprietario il tempo dedicato al cane.

• Fare incontrare il cane con altri individui della sua specie (interazione sociale).

• Stimolare le capacità visive consentendo al cane di poter guardare fuori dalla finestra o da un balcone. Se ciò non è possibile e le assenze da case sono prolungate si può lasciare acceso un televisore.

• Il declino cognitivo può essere contrastato anche con un adeguato sup-porto nutrizionale. Si rivela utile in questa fase della vita del cane un’ali-mentazione che abbia come fondamento i seguenti fattori nutrizionali: mi-nore apporto calorico, adeguato apporto di antiossidanti e di acidi grassi essenziali, trigliceridi a media catena.

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L’eSPeRto RiSPonDe

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l’emocromo è un esame di laboratorio completo del sangue, che determina la quan-tità delle cellule (leucociti o globuli bianchi, eritrociti o globuli rossi, e piastrine), i livelli dell’ematocrito e dell'emoglobina, oltre ad altri parametri. è sempre il primo

test richiesto nei controlli di routine. Cerchiamo di capire a cosa si riferiscono alcuni dei parametri inseriti in questo tipo di esame:

erITrOcITI O gLOBuLI rOSSISono le cellule più numerose del sangue (e di tutto il corpo), contengono l’emoglobina, una proteina ferrosa che si lega alle molecole di ossigeno e le trasporta ai diversi organi e tessuti del corpo. Gli eritrociti vivono circa 120 giorni e sono prodotti dal midollo osseo.

LeucOcITI O gLOBuLI BIANchISono le cellule del sistema difensivo, che aumentano in casi di infezione (attacco dell’or-ganismo da parte di agenti patogeni).

Dal momento che esistono vari tipi di globuli bianchi nell’emocromo completo sono indi-cati nella formula leucocitaria come:• Neutrofili• Eosinofili• Basofili• Linfociti• Monociti

pIASTrINeSi tratta delle cellule più piccole del sangue umano, che hanno la funzione di favorire la coagulazione in caso di emorragie.

emOgLOBINAè la principale proteina costitutiva dei globuli rossi, contiene ferro. Nell’esame emocro-mocitometrico completo o emocromo sono valutati altri valori o indici che sono ricavati dai parametri sopra riportati.

Tra i principali:• Ematocrito: misura la concentrazione delle cellule del sangue MCV (indica il volume medio dei globuli rossi.• MCH e MCHC: misurano la concentrazione di emoglobina nei globuli rossi. • RDW: indica la variabilità del volume degli eritrociti.

A. Ciorba

L’EMocroMo: un tESt FondAMEntALE dEL SAnguE

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CURioSità

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L’eSPeRto RiSPonDe

Il coniglio nano è un animale estremamente delicato e non dovrà essere mai trascurato: sarà quindi necessario per chi se ne prende cura avere conoscenza della corretta gestione di questo animale.

In questi animali l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale, oltre che per il corretto funzionamento dell'apparato gastro-enterico, anche per un costante consumo dei denti, caratterizzati dal fatto di essere a crescita continua. una corretta gestione alimentare è importante per la prevenzione di patologie, in particolar modo di quelle dentali, così dette da malocclusione, caratterizzate cioè da un accrescimento eccessivo ed irregolare dei denti. Questa situazione può essere alla base di problemi più gravi, causando lesioni a guance e lingua, oltre a provocare forte dolore all'animale che , in conseguenza di ciò, non si alimenterà più, andando incontro a deperimento fisico fino anche alla morte.

In ambito domestico sarà quindi opportuno offrirgli un'alimentazione che rispecchi il più possibile quella naturale, somministrando alimenti ricchi in fibra e in sostanze mine-rali. è da tenere presente che il coniglio è un erbivoro stretto e che la sua dieta si deve basare quasi esclusivamente sul consumo di erba e fieno, che dovranno essere sempre a disposizione. A queste si aggiungono verdure e frutta che dovranno essere somministrate con parsimonia, in quanto, essendone il coniglio ghiotto, tenderà a consumare princi-palmente questi alimenti, che, oltre a poter esser causa di obesità e di altre patologie, non svolgeranno una funzione importante nel consumo dei denti.

Dr. G. Deli medico veterinario

proBLEMi dEntALinEL conigLio

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L’eSPeRto RiSPonDe

Nei negozi si trovano in vendita anche pellets specifici per questi animali, che, non rien-trando nella normale dieta del coniglio, si potranno utilizzare ad esempio per premiare l'animale. Attenzione anche in questo caso a non eccedere onde evitare eccessivo au-mento di peso (essendo molto calorici) ed errato consumo dei denti. Prodotti che invece risulteranno essere pericolosi per i conigli e che non dovranno mai esser dati loro sono: miscele di semi, biscotti, dolciumi, pane, prodotti per cani e gatti.

cosa importante sarà quindi che fin da piccolo il coniglio riceva una dieta appropriata. Se un coniglio non è alimentato correttamente, grazie all'aiuto del medico veterinario, si potrà intervenire, a seconda dei casi, con la modificazione graduale della stessa o mediante correzione della lunghezza dei denti, anestetizzando il paziente ed utilizzando strumentazioni appropriate. Questo intervento dovrà comunque essere sempre seguito da una correzione dell'alimentazione, onde non vanificarne l'efficacia. Nel caso in cui il problema si ripresenti e non siano stati sufficienti gli interventi sopra menzionati, si potrà procedere all'estrazione dei denti “problematici”. Un coniglio senza denti ovviamente non potrà tagliare e sminuzzare il fieno e gli altri alimenti: dovrà quindi essere aiutato sminuzzandoglieli in frammenti per facilitarne l'assunzione.

Clicca qui e guarda il video

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la trombiculosi provoca una dermatite a carattere stagionale, causata dall’infestazione da parte delle larve di un acaro ambientale, la Neotrombicula autumnalis. Si tratta di un ectoparassita temporaneo della cute, che svolge il proprio parassitismo esclusiva-

mente allo stadio larvale. Gli adulti conducono vita libera nel terreno, dove si nutrono di materiale in stato di decomposizione; qui avviene l’accoppiamento e la deposizione delle uova, dalle quali schiudono le larve, che, nel periodo autunnale, attaccano i vertebrati omeotermi, fissandosi a grappoli sulla loro cute (in particolare le pieghe cutanee dei padi-glioni auricolari, gli spazi interdigitali, la regione perianale ecc.), dove causano una der-matite pruriginosa legata in parte all’azione proteolitico-irritativa, correlata alla liberazione di enzimi lisanti i tessuti cutanei, ed in parte probabilmente all’attività allergizzante dei loro prodotti salivari. Tali larve hanno un caratteristico colore rosso-arancione e dimensioni tali (circa 250-500 m di lunghezza) da rendersi visibili anche ad occhio nudo.

La condizione parassitaria è estremamente sensibile ai comuni antiparassitari, quali pro-dotti spot-on oppure soluzioni per spugnature a base di specifici principi attivi.

Prof. Andrea Spaterna - Ospedale Veterinario Universitario DidatticoScuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria - Università degli Studi di Camerino

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Numerosi modi di dire (ad esempio “appiccicarsi come una zecca”) ben rappresentano la tenacia con cui le zecche si aggrappano allo strato cutaneo dei loro ospiti. In effetti questi sgraditi artropodi hanno la capacità di aderire per molte ore fino ad alcuni giorni o ad-

dirittura settimane a pelli o pellicce di vari animali e dell’uomo. Le zecche si nutrono del sangue dell’ospite per poter alimentare il proprio ciclo vitale. Visivamente una zecca adesa alla cute, e ma-gari già rigonfia di sangue, si presenta come una piccola e scura lenticchia. Nella maggior parte dei casi la loro presenza comporta un semplice fastidio senza gravi conseguenze. In alcuni sfortu-nati casi, però, la loro capacità di veicolare microorganismi o sostanze neurotossiche comporta il rischio, per l’animale o l’uomo che ne subisce il contatto, di contrarre malattie infettive anche gravi o paralisi addirittura ad esito letale. Le persone più anziane, debilitate o quelle affette da malattie croniche, sono più esposte al rischio di complicanze spiacevoli. Nelle persone sane il decorso delle infezioni è invece più frequentemente benigno, talvolta addirittura senza sintomi evidenti.

gli ospiti preferiti della varietà “dura” (zecche rivestite da uno scudo dorsale chitinoso) sono i cani ed altri animali domestici. Le varietà di zecche molli colpiscono invece preferibilmente gli uccelli. L’uomo è ordinariamente un ospite occasionale, transitorio. In Italia il periodo in cui maggiore è il rischio di subire l’attacco di una zecca nelle zone ricche di vegetazione, habitat naturale di questi artropodi, è quello caldo, compreso tra maggio e ottobre. Le zecche sono discretamente resistenti ai pesticidi ed hanno in natura pochi antagonisti; ciò facilita la loro diffusione.

In una Circolare del Ministero della Salute sono descritte con precisione le malattie trasmesse dalle zecche nel nostro paese, insieme a importanti misure atte a prevenire lo sviluppo di tali malattie. Nella tabella 1 sono riassunte alcune caratteristiche delle principali malattie che possono essere trasmesse dalle zecche. Si tratta di infezioni non frequenti. La febbre bottonosa del Mediterraneo si manifesta, ad esempio, nel nostro paese con circa mille casi all’anno. Il tempo di incubazione dall’inoculazione è variabile e dipende dal microorganismo responsabile. Può andare da poche ore ad alcune settimane.

Dr A. Mozzone - Medico chirurgo

LA ZEccA, un oSpitE dEciSAMEntE indESidErAto

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Clicca sul titolo e guarda il video

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Come rimuovere la zecca dopo che si è individuata la sua presenza? Sovente si sente consi-gliare di cospargere la zecca con olio, vaselina, alcool, ammoniaca o addirittura con etere per “soffocarla” e produrne il distacco dalla pelle. Queste pratiche non sono consigliate anzi si possono rivelare controproducenti. Infatti il contatto con queste sostanze può indurre nella zecca un rigurgito che incrementa il passaggio dei possibili agenti infettanti nel corpo della persona attaccata. Il miglior modo per rimuovere la zecca è invece quello di afferrarla saldamente con una pinzetta avendo cura di estirparla dalla cute con un movimento non brusco ma deciso di trazione associata ad una delicata rotazione. Provvedere in modo tem-pestivo alla rimozione della zecca è importante perché il rischio di trasmissione di infezioni è tanto maggiore quanto più lungo è il tempo di contatto della zecca con il suo ospite. Dopo la rimozione, la cute va attentamente ripulita utilizzando un comune disinfettante. Nella tabella 2 sono riassunte le precauzioni consigliate per evitare infestazioni da zecche.

Dopo aver subito l’attacco di una zecca, in caso di comparsa di malessere o sintomi quali eritema, febbre, cefalea, stanchezza, è naturalmente indispensabile ricorrere alle cure del medico il quale è in grado, con la visita e la richiesta di esami specifici, di individuare la pos-sibile forma di infezione che si sta sviluppando e prescrivere l’opportuna terapia antibiotica e sintomatica necessaria.

L’eSPeRto RiSPonDe

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Dr.ssa Debora Guidi, DVM SNT, Scuola di Nutrizione Trainerwww.scuolanutrizionetrainer.it – www.novafoods.com

L’eSPeRto RiSPonDe

i cArBoidrAtiutiLi, inutiLi o dAnnoSi?

Icarboidrati sono i principali componenti energetici dei vegetali ne costituiscono il 60-90% della sostanza secca, sono importanti per diverse ragioni, forniscono la struttura carboniosa per la sintesi ad esempio di aminoacidi, del dNA e del rNA, sono una fonte importante di

energia sono indispensabili per il buon funzionamento dell’apparato gastro-enterico come le fibre e coniugati insieme a proteine o lipidi divengono componenti strutturali dei tessuti.

Tutti gli animali quindi presentano un fabbisogno metabolico di carboidrati e questa necessità au-menta in alcune situazioni come la gravidanza, per lo sviluppo fetale, l’allattamento, per la sintesi di lattosio. Questa necessità può essere soddisfatta con la produzione endogena utilizzando le proteine oppure con l’assunzione alimentare diretta di carboidrati. L’amido è il principale car-boidrato presente nei mangimi, i cereali come granturco, grano, riso sono le sue fonti principali, anche la patata è ricca di amido per questo frequentemente usata ma essendo un tubero e non un seme non è classificata all’interno dei cereali.

L’amido è una fonte energetica ”economica”, importante per il processo di estrusione (crocchet-te) e una volta cotto è digerito sia dal cane che dal gatto e questo permette un” risparmio” non solo delle aziende ma anche da parte dell’organismo delle proteine che vengono quindi usate per altri scopi. Quanto ne occorre? Ad oggi, a differenza di altri principi nutritivi, non viene sug-gerito un requisito minimo, massimo o dose raccomandata per questo macronutriente ne dalle due principali organizzazioni di alimentazione AAFCO e FEDIAF ne dall’NRC.

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Crancy Italian Way Quello che scegliamo noi, è quello che scelgono loro. Perché nutrirli solo di cibo, quando puoi nutrirli anche di certezze? Giuntini seleziona i migliori ingredienti italiani, niente OGM, coloranti ed aromi artificiali. Ricette genuine, gustose e controlli di filiera per offrire loro solo il sapore della sicurezza. Giuntini: naturale e sincero, come il vostro amore.www.giuntinipet.it

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AngoLo CAne

secondo un gruppo di ricercatori della Università dell’Arkansas (USA) il cane Frankie è in grado di riconoscere un campione di urina di una persona con tumore alla tiroide. è stato capace di fare una diagnosi in 30 casi su 34 esaminati. Non è la prima volta che un

cane da prova di poter segnalare soggetti affetti da tumore.

Non vi sono evidenze scientifiche che attestino che il cane sia in grado di fiutare le molecole sprigionate da tumori, ma vari episodi riportati dalla cronaca internazionale che evidenziano come il fiuto di un cane possa individuare un uomo affetto da tumore. Non sembra ipotizza-bile poter addestrare un esercito di cani da sguinzagliare per le corsie degli ospedali. Si può invece studiare il pool di composti chimici che i cani percepiscono trovandosi di fronte a patolo-gie tumorali con lo scopo di creare un naso elettronico in grado di simulare l’olfatto canino. Per non disperdere però questo potenziale patrimonio costituito dalle grandi capacità olfattorie del cane, negli USA si sta pensando di riutilizzare cani impiegati in Iraq e Afghanistan per scovare bombe per una diagnosi precoce di cancro nell’uomo.

C. A.

FrAnkiE, iL cAnE chE individuA iL tuMorE dELLA tiroidE

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AngoLo CAne

Il cane utilizza una varietà di suoni per comunicare con noi e con verso il mondo ester-no. La comunicazione vocale può quindi essere suddivisa in cinque gruppi di suoni che, si articolano nel modo seguente:

1- Suoni infantili: pianto, guaito e mugolio; 2 - Suoni di avvertimento: abbaio e ringhio; 3 - Suoni di stimolazione: ululato; 4 - Suoni di separazione: lamenti; 5 - Suoni di appagamento: mugugni.

A. C.

coMunicAZionE vocALE nEL cAnE

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Maltofos eMaltoveg:due aiuti naturali contro i boli di peloMaltofos è l’appetitoso alimento complementare che contiene la più alta concentrazione di malto, il quale agisce direttamente sulla cheratina del pelo facilitandone la digestione. Aggiunto al cibo o somministrato direttamente, grazie alla presenza di vitamina C, di FOS e all’alta appetibilità, Maltofos aiuterà il transito intestinale favorendo l’eliminazione naturale dei boli di pelo inghiottiti.E da oggi alla linea Care si aggiunge una grande novità: Maltoveg, l’alternativa 100% vegetale contro i boli di pelo, senza proteine di origine animale e senza ogm.

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I gatti, com’è noto a chiunque abbia la fortuna o possibilità di esserne proprietario, sono dei veri “specialisti” nella toelettatura. Essi, solitamente, mal sopportano di essere lavati e prefe-riscono pensare autonomamente alla propria pulizia, leccandosi e pulendosi accuratamente.

Questa pratica, però, non è esente da rischi: capita frequentemente, infatti, che il pelo che essi inghiottono metta a repentaglio la loro salute e il loro benessere in quanto si possono formare, nello stomaco o nell’intestino, i cosiddetti boli di pelo (detti anche tricobezoari).

ATTeNzIONe AI SegNALI: I BOLI pOSSONO eSSere perIcOLOSIMa cosa sono, nel concreto, questi boli? E perché possono essere realmente pericolosi? Un bolo è una piccola “matassa” di pelo che il gatto ingurgita meccanicamente durante la normale attività di pulizia, nelle fasi di muta, durante la socializzazione con altri gatti per lo scambio di odori e feromoni oppure per turbe comportamentali dettate da noia, ansia o cambiamenti. Normalmente gli ammassi di pelo ingurgitati in piccola quantità vengono espulsi mediante le feci oppure, se raggiungono una certa grandezza a livello gastrico, tramite vomito. Nei casi più gravi, però, i boli di pelo portano a vere e proprie occlusioni intestinali. Per questo è fondamen-tale prestare attenzione a segnali anomali come rigurgiti saltuari, tosse, stitichezza e diminuzione dell'appetito che possono avvertire della presenza di questi boli. E, per prevenire il problema, è consigliabile spazzolare e pettinare regolarmente l’animale in modo particolare durante i già ricordati periodi di muta.

mALTOFOS e mALTOVeg, due prezIOSI AIuTI NATurALI…Ma quando ciò non dovesse bastare, potrà essere molto utile somministrare al proprio animale un prodotto che contribuisca a migliorare il transito intestinale, favorendo quindi la fuoriuscita naturale dei boli di pelo venutisi a creare. Proprio per far fronte a tale condizione la Linea care di Orme Naturali offre maltofos, un delizioso mangime complementare in pasta che, aggiunto al cibo o somministrato direttamente, favorirà l’eliminazione naturale dei boli di pelo inghiottiti e aiuterà a riequilibrare la normale flora intestinale, coadiuvando l’animale nel mantenimento della regolarità delle funzioni gastroenteriche. maltofos contiene selezionati ingredienti come vi-tamina C, FOS e la più alta concentrazione di malto, il quale agisce direttamente sulla cheratina del pelo facilitandone la digestione. E da oggi alla linea care si aggiunge una grande novità: maltoveg, l’alternativa 100% vegetale contro i boli di pelo, senza proteine di origine animale e senza ogm.

…per gATTI…mA NON SOLO!maltofos e maltoveg non sono pensati esclusivamente per i gatti: la loro azione, infatti, sarà molto utile anche per altri animali dal pelo lungo come ad esempio conigli e furetti. maltofos e maltoveg sono disponibili in comodi tubetti: la loro alta appetibilità e la comodità di sommini-strazione sono due ulteriori elementi che li rendono una scelta valida per contribuire al benessere e all’energia degli amici animali.

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iL priMo MESE di vitA dEL gAtto

A. C.

Dopo la nascita le reazioni dei gattini sono alquanto limitate e sono funzionali fondamen-talmente solo agli stimoli termici, tattili ed olfattivi. Si muovono poco, possono fare piccoli spostamenti spostandosi sulle zampette con un movimento di tipo natatorio. Sino alle tre

settimane di vita dipendono solo dal latte della madre, che si occupa di tutto e da loro calore, igiene, protezione.

gli occhi si aprono tra il secondo ed il sedicesimo giorno; generalmente intorno ai 7 – 10 giorni, nella razza siamese non è raro che i gattini nascano con gli occhi già aperti. I denti co-minciano a spuntare intorno ai 14 giorni. Intorno alla terza settimana di vita il senso della vista aiuta il gattino a muoversi verso la madre ed iniziano a spostarsi dalla cuccetta. entro la quarta settimana assumono definitivamente la posizione eretta ed in questo periodo iniziano a mani-festare la capacità di rigirarsi in aria e ricadere sulle quattro zampe. Questo è anche il periodo nel quale i gattini iniziano a nutrirsi di alimenti solidi ed in cui si inizia la fase di svezzamento.

AngoLo gAtto

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A. C.

si ritiene che il gatto sia stato addomesticato intorno al 2000 a.C. nell'antico Egitto. Il gatto domestico dell'antico egitto discendeva dal gatto selvatico africano. Gli Egizi amavano la sua presenza e le sue doti di cacciatore di topi. dal 1567 a.c. il gatto divenne un animale

sacro. Nell'antico Egitto, uccidere un gatto era un reato punibile con la morte. Durante scavi archeologici sono stati ritrovati dipinti di gatti eseguiti con grande accuratezza di particolari: il manto marrone-rosiccio, a macchie o tigrato, le orecchie larghe, il corpo dotato della stessa raffinata agilità dell'attuale Siamese.

Nell'antico Egitto i gatti non erano semplici animali da compagnia, ma i rappresentanti sulla terra della dea gatta Bastet, divinità protettrice della fertilità e delle gioie terrene (la danza, la musica e la sessualità) e dea della salute. Ogni anno milioni di persone affollavano il tempio di Bastet, situato nella città di Bubasti, per venerare la dea con canti e danze.In realtà per gli antichi Egizi moltissimi animali erano sacri, ma nessuno era amato quanto il gatto. I sacerdoti tenevano sempre qualche micio nei loro templi. per ottenere un favore dalla dea Bastet, era sufficiente offrire del pesce particolarmente prelibato ai suoi rappresentanti terreni.

Alla morte i gatti erano mummificati e i loro corpi sepolti in una necropoli destinata a loro. Du-rante gli scavi archeologici sono stati rinvenuti migliaia di gatti mummificati, prova inconfutabile della venerazione attribuita a questi felini nell'antico Egitto.

AngoLo gAtto

LA dEA gAttA

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Soggetto di struttura robusta, con testa grande e tonda, occhi espressivi, pelo lungo e morbido.Di carattere tranquillo,equilibrato e socievole, ama essere coccolato e accarezzato. Si adatta bene alla convivenza con altri gatti e con i cani. Grazie al carattere docile, convive facilmente con i bambini.Questi gatti devono essere spazzolati ogni settimana, usando una spazzola di setole. Durante la muta si deve usare una spazzola o un guanto con denti di gomma per rimuovere i peli morti. Il Britsh Longhair è caratterizzato da una grande varietà di colori e tipi di mantello. Il più comune e noto rimane comunque il blu (colori uniformi, multicolori, tortie, tigrati, argentati, colourpoint.

Paese D'orIgINe: Gran Bretagna.

staNDarD• Categoria: Pelo Semi Lungo.• Corporatura: da media a grande (maschi da 5 a 6 kg, femmine da 4 a 5 kg); petto ampio, spalle possenti e schiena corta e muscolosa.• Testa: rotonda e massiccia ,guance piene; collo corto e robusto; naso corto e dritto, stop poco pronunciato; mento forte e ben pronunciato.• Orecchie: piccole, larghe alla base e den distanti.• Occhi: tondi e grandi.• Arti: corti e dritti, con zampe tonde e robuste.• Coda: di lunghezza media e con punta arrotondata.• Mantello: semi-lungo, denso.

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Audrey Hepburn lo chiama "povera creatura senza nome" o più semplicemente “Gatto”, ma il gattone a pelo rosso è stato invece uno dei protagonisti più famosi del film che ha fatto piangere e sognare intere generazioni di ragazze degli anni

Sessanta, ma che ci emoziona ancora oggi. In “Colazione da Tiffany” infatti, è la star del gran finale, tenuto stretto tra le braccia di Audrey Hepburn e di George Peppard, che si scambiano un dolce bacio d'amore solo dopo aver ritrovato “Gatto” e lo riparano dalla pioggia che scende sui loro volti.

“gatto”, si chiamava in realtà “Orangey”, era un esemplare rosso tabby, ed è stato uno degli attori del mondo animale più noti. Infatti nella sua lunga carriera, ha vinto per ben due volte il patsy, picture Animal Top Star of the year, ovvero l'Oscar degli animali di hollywood. La seconda volta fu proprio con Colazione da Tiffany, nel 1962, mentre la prima risale al 1951 con la pellicola “Rhubarb”, in italiano “Il gatto milionario”, dove interpreta il ricco gatto ereditiero che acquista una squadra di baseball. Si racconta che Orangey sul set fosse un lavoratore instancabile, capace di resistere fino a 7-8 ore di riprese, molto più degli attori umani. era una star e quindi dal carattere non facile: mordeva, graffiava e si nascondeva da chi non amava, tanto che il suo proprietario e addestratore cinematografico, dovette assoldare due guardie del corpo per controllare che Orangey non fuggisse dal suo camerino.

CURioSità

C. A.

un gAtto FAMoSo "Colazione da Tiffany e orangey"

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ènoto da tempo come le balene megattere siano in grado di emettere suoni simili ad un canto. Questo canto è particolarmente frequente nel periodo della riproduzione allorché il maschio è in competizione per le femmine. Secondo studiosi nordame-

ricani l’emissione di questo canto non si limita al periodo della riproduzione, ma si ha anche quando le megattere vanno a caccia. I ricercatori hanno tenuto sotto osservazione 10 megattere nelle acque costiere lungo l’Antartide occidentale nel corso di un anno. Tramite ventose attaccate alle balene hanno utilizzato multisensori non invasivi è stato possibile registrare i movimenti subacquei ed i vocalizzi emessi. Le megattere cantavano più frequentemente durante la stagione riproduttiva, ma anche in altre occasioni, come ad esempio mentre scortavano la prole lungo le rotte migratorie. Le ragioni del canto non sono ancora del tutto comprese ed ulteriori studi sono necessari,ma appare chiaro che il canto nelle zone di riproduzione è molto diverso in quanto a durata e struttura rispetto a quello che è emesso in altri luoghi e circostanze.

CURioSità

C. A.

{{ {{LE BALEnE cAntAno durAntE LA cAcciA

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uu uu uu oBESità

Dr.ssa Debora Guidi, DVM SNT, Scuola di Nutrizione Trainerwww.scuolanutrizionetrainer.it – www.novafoods.com

l’obesità e il sovrappeso sono comuni non solo nella specie umana, ma anche tra gli animali. Essa infatti colpisce tra il 25 e il 45% dei cani ed è in continuo aumento. La responsabilità maggiore del loro sovrappeso è quasi sempre da imputare ai proprietari

che gestiscono sia l’accesso al cibo che l’attività fisica del loro beniamino. L’obesità, pur-troppo, è una patologia molto frequente anche nei nostri animali da compagnia.

Con un aumento di peso pari o superiore al 15-20% in più rispetto al normale un animale può essere considerato obeso. Tutto ciò comporta un aumento di rischio delle patologie dell'apparato cardiovascolare in quanto il cuore, già indebolito dall'infiltrazione lipidica, è sottoposto a un carico maggiore di lavoro per irrorare una massa più abbondante di tessuto. Altre patologie che possono insorgere sono l'iperinsulinemia, l'intolleranza al glu-cosio e il diabete.

Le conseguenze fisiche dovute all'eccesso ponderale possono contribuire all'intolleranza nei confronti dell'attività fisica e del calore, ai problemi articolari e locomotori e allo svi-luppo di artrite, l’integrazione degli alimenti con sostanze condroprotettive come la perna canaliculus (cozza verde della Nuova Zelanda) ne riducono il rischio.

Ci sono diversi fattori che possono contribuire all’insorgenza dell’obesità; età, razza, stato riproduttivo, patologie endocrine, livello di attività, composizione e appetibilità della dieta, ambiente e stile di vita ecc.

è consigliato in questi animali un piano alimentare che porti ad un dimagramento dello 1-2% a settimana, può essere utile offrire più piccoli pasti al giorno per gestire meglio la fame e aumentare il dispendio energetico.

L’alimento utilizzato deve essere completo e bilanciato formulato in modo d’ apportare una riduzione calorica ma non una riduzione di proteine, vitamine, minerali, questo per non avere delle carenze. è consigliata una riduzione di lipidi e carboidrati un aumento invece delle proteine e della fibra.

In questi animali lo stress ossidativo è molto elevato per cui è consigliato un apporto mag-giore di vitamine antiossidanti (vit E,vit C) o di altre sostanze con la stessa attività come i bioflavonoidi.

Può essere utile integrare l’alimento con “attivatori del metabolismo”, in grado da favorire un miglior utilizzo dei grassi, glucidi e proteine come l-carnitina, cromo, zinco ecc. Seb-bene l’obesità nei nostri animali può essere curata, la prevenzione deve essere sempre l’obiettivo primario.

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deScrIzIONe

"La curiosa storia del gatto" è un’affettuosa biografia felina. Il gatto porta con sé una storia esoti-ca e misteriosa che si snoda lungo leggende, letteratura e vicende umane: venerato come una di-vinità, Bastet, nell’Antico egitto, è stato successivamente oggetto di disprezzo e persecuzione negli anni della caccia alle streghe, quando era visto come una creatura infernale, simbolo di cattiva sorte. Il racconto della Swan parla di gatti coraggiosi e sprezzanti del pericolo, come Oscar, un gatto marinaio della Seconda guerra mondiale, e Mourka, che rischiò la vita e le zampe per attra-versare le linee nemiche e consegnare importanti messaggi durante la Battaglia di Stalingrado.

La storia del micetto per il quale John Keats si azzuffò col garzone di un macellaio, quella del gatto ingrato che mangiò le corde del liuto del suo padrone e di quello che leccò via le lacrime dalle guance di Florence Nightingale. Il capitolo sulla modernità include anche i gatti nei media, dagli attori felini di Hollywood ai personaggi da cartone animato come Tom, Garfield e gli altri. Ancora oggi il mondo è diviso tra chi ama e chi odia i gatti, nei secoli molti affascinanti ed eccentrici personaggi storici, furono ossessionati (nel bene e nel male) dai gatti, nell’arte, nella scienza e nella letteratura, dagli scrittori Samuel Johnson e sir Walter Scott, ai Primi ministri inglesi Horace Walpole e Winston Churchill, passando per detrattori quali Alessandro Magno, Cesare e Napoleone.

Autore: Madeline Swanedizioni: Odoya edizioniprefazione a cura di Gianni Ippoliti

LA curioSA StoriA dEL gAtto

AngoLo DeLLA LettURA

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pEt quiZ1)a 2)c 3)a 4)c 5)b 6)b 7)b 8)a

Le risposte corrette:

Il varicocele è una patologia che colpisce il sistema vascolare di :

L'emangiosarcoma è :

Nel canguro le vertebre cervicali sono :

L'encefalitozoonosi è causata nel coniglio da :

L'arnica è usata prevalentemente per le sue proprietà :

Nel gatto la durata della gravidanza è mediamente pari a giorni :

La mioglobina è un :

Il trapezio è un muscolo di :

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