È pronta la prima Casa Ninna Mamma 56° Zecchino d’Oro Rai ... · La canzone che ci riporterà...

17
3 Trimestrale Aut.n. 3039 del 23 gennaio 1963 del Tribunale di Bologna Anno L Poste Italiane Spa Sped. in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) Art. 1 comma CN/BO ottobre/dicembre 2013 La Città dello Zecchino pg. 06 56° Zecchino d’Oro Rai Uno, 19-23 novembre È pronta la prima Casa Ninna Mamma Inserto: Il poster dei 50 anni del Piccolo Coro! pg.15 !

Transcript of È pronta la prima Casa Ninna Mamma 56° Zecchino d’Oro Rai ... · La canzone che ci riporterà...

3Trimestrale Aut.n. 3039 del 23 gennaio 1963 del Tribunale di BolognaAnno L Poste Italiane Spa Sped. in A.P. – D.L. 353/2003(conv. In L. 27/02/2004 n.46) Art. 1 comma CN/BO

ottobre/dicembre2013

Piccolo Coro “Mariele Ventre”

dell’Antoniano di Bologna

da 50 anni la voce dei bambini.

La Cittàdello Zecchino

pg. 06

56° Zecchino d’Oro Rai Uno, 19-23 novembre

È pronta la prima Casa Ninna Mamma

Inserto:Il poster dei 50 anni del Piccolo Coro!

pg.15

!

Organo trimestraledell’Antoniano dei Frati MinoriAttività sociali, culturali,formative, comunicazione.

Autorizzazione nº 3039del 23 gennaio 1963del Tribunale di Bologna

Direzione e amministrazione:via Guinizelli 3, Bolognatelefono 051 3940211

[email protected]

Direttore ResponsabileFr. Alessandro Caspoli, ofm

Redazione:Cinzia Del VecchioCaterina FabbroCristina FermaniManuela GargiuloArianna LandolinaMauro PicciaiolaAngela SenatoreLetizia Zanasi

Fotografie:Archivio AntonianoRamiro Castro XiquesMichela Zucchini

Grafica:

Jona Sbarzaglia

3

Editoriale

Seguici su

www.antoniano.it

www.zecchino.org

Facebook: Antoniano di Bologna

Official e Zecchino d’Oro Official

Twitter: @antonianoBO

@zecchinodoro

“Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da tra-sportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bru-ciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo inte-resse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si com-piace della verità”.

Prima Lettera ai Corinzi 13, 1-6 “Il Signore ti benedica e ti custodisca,mostri a te il suo voltoe abbia misericordia di te.Rivolga verso di te il suo sguardoe ti dia pace.”

vita e di bisogno. In particolare la carità francescana ha natura e forma di servizio educativo, culturale, solidale e cerca di utilizzare efficacemente e con compe-tenza le strutture, le conoscenze sociali e culturali e i media, per realizzare lo scopo fondante dell’attività apostolica dei Frati Minori. La carità, espressione della fede cristiana, è il fondamento del-le attività, lo stile che vuole contraddi-stinguere chi opera all’Antoniano. Queste riflessioni sono alla base del-la visione di sviluppo della comunità e delle attività dell’Antoniano. Si tratta di uno sviluppo che vuole coinvolgere un numero crescente di persone, attraverso attività e servizi realizzati da operatori, volontariato, donatori e dagli sponsor.Tra le persone coinvolte ci siete anche voi, che ci sostenete ogni giorno, che ci seguite, voi, a cui vanno il mio grazie e la mia benedizione, attraverso le parole di San Francesco d’Assisi:

Abbiamo lavorato a lungo per declina-re la mission dell’Antoniano, ci siamo confrontati alla ricerca dell’ispirazione che lo ha sostenuto in questi 60 anni di attività, ed ecco quello che abbiamo visto, quello che ogni giorno scegliamo di essere. L’Antoniano è testimonianza francescana attraverso una carità che non è solo assistenza amorevole, ma è promozione e sviluppo per la crescita della persona nelle diverse condizioni di

fr. Alessandro Caspoli, ofm.

Numero Verde 800.200.302

4

Sommario

3

pag. 12Speciale Volontari:La storia di LucaVolontari per un giorno… importante.pag. 15Inserto: 50 Anni del Piccolo Coro “Mariele Ventre”

pag. 6Parole di nota:Città dello Zecchino:a Bologna si può!pag. 8Solidarietà: È pronta la prima Casa Ninna Mammapag. 11Solidarietà: Il tuo lascito ad Antoniano onlus 8

ottobre/dicembre2013

pag. 19Speciale volontari:3 buoni motivipag. 20Solidarietà:Centro San Ruffillo:un semplice orto o qualcosa di più?pag. 22Solidarietà:Pergamene solidali di Antoniano onluspag. 24Testimonianze:Backstage / 1Con gli occhi di Letizia

pag. 26Testimonianze:Backstage / 2Dietro le quinte dell’AntonianoPag. 28Testimonianze:Capita.Il ricordo di un tempo solidoPag. 30Agenda

6

26

5Zecchino d’Oro Official @zecchinodoroSeguici su: www.zecchinodoro.org

Parole di nota

All’inizio di tutto, quando La Città del-lo Zecchino era ancora soltanto un disegno favoloso nelle nostre menti speranzose, qualcuno di noi era un po’ dubbioso rispetto alla riuscita di alcu-ne delle idee che avevamo deciso di mettere in pratica. Perché pensare le cose in grande a volte fa paura e to-glie il fiato. E invece poi la realtà ti sor-prende, spiccando il volo oltre la più utopistica delle immaginazioni.C’è un momento in cui il tempo si fa immobile e ci si ferma dalle fatiche organizzative a respirare, riuscendo a guardare i bambini divertirsi ed appas-sionarsi. In quel momento, mentre gli ingranag-gi della macchina organizzativa fun-zionano alla perfezione, in un baleno, ogni preoccupazione cade ed appare limpido il senso degli sforzi.

Potremmo raccontare centinaia di aneddoti, microscopiche floride gocce di una piccola grande storia, concepita da quintali di entusiasmo e da chilo-metri di passione. Quello che resta, ogni anno, è difficile da riportare per intero: impegno in-tenso, un abbraccio, una canzone.La canzone che ci riporterà sempre a questa edizione de La Città dello Zec-chino è Il coccodrillo come fa. Perché in effetti, oltre al legame indis-solubile che noi dell’Antoniano avre-mo sempre con questa celebre hit del-lo Zecchino d’Oro, il brano ha assunto per tutti noi una nuova veste, un ruolo inaspettato. È stata infatti la colonna sonora di un flash mob che ha coinvol-to circa cinquecento persone.Ora, provate a immaginare cinquecen-to persone, tra adulti e bambini, che

cantano e ballano Il coccodrillo come fa sotto la Torre degli Asinelli guidate da una voce al megafono. Manca il re-spiro in effetti a pensarci e averlo vis-suto davvero, nonostante tutti i timori che tale sbalorditiva iniziativa potes-se provocare, regala un’indescrivibile sensazione di appagamento.Un appagamento che è già terra fe-conda per la prossima edizione e nu-tre la passione di un sogno in conti-nua maturazione. Forse perché avere passione significa migliorarsi anche quando tutto va per il meglio e frasi come “l’anno prossimo faremo in que-sto modo…”, “l’anno prossimo faremo anche…”, “dobbiamo ricordarci per l’anno prossimo di…”, dette a manife-stazione ancora in corso, ne sono una prova schiacciante. Il segno tangibile ed inequivocabile di una manifesta-zione che in otto edizioni è cresciuta non solo nei cuori di chi ogni anno la-vora allo scopo di rinnovarla e miglio-rarla, ma anche nei cuori di chi non smette di affollarla. Mentre ne scrivia-mo, continuiamo a guardarci indietro e tutto torna alla mente. Colore nei capelli, colore nel viso, urla

di gioia mentre si vola da un albero fino a terra in sicurezza e libertà, a te-sta in giù appesi ai tessuti aerei, sor-risi e risate, corse in mountain bike, musica ovunque, un autobus che è un teatro e un teatro che con il Capitano Galileo ti può portare lontano, perso-naggi strani, favole che diventano rea-li, un fuoco che non brucia.La città dello Zecchino si è conclusa con un cielo nuvoloso di cui nessuno si è accorto, perché il Parco della Mon-tagnola non ha avuto bisogno del sole per essere illuminato.Un evento che restituisce la città a chi la sa vivere davvero e dà agli adulti il ruolo più importante: quello di essere per i bambini, che non possono esse-re solo il nostro domani ma devono essere il nostro oggi. La Città dello Zecchino non è un “evento speciale”, o non dovrebbe esserlo. È una dimen-sione alla quale dovremmo tendere 365 giorni all’anno: lo sguardo aperto, i confini lontani, la curiosità di vivere e scoprire. Questa propensione che a volte si perde diventando adulti è il vero “tesoro da trovare” e soprattutto da tutelare.

di Cinzia Del Vecchio e Cristina Fermani

76

Città dello Zecchino:a Bologna si può!

8 9

Una storia che continua. Il collegamen-to settimanale con la nostra cooperante Valentina Gianni non smette di emo-zionarci: in particolare c’è un traguardo che abbiamo tagliato da poco e che non vediamo l’ora di condividere con te. La prima Casa Ninna Mamma a Chissano è pronta! Click dopo click “abbiamo scat-tato” i momenti più importanti e, spinti da questa grande notizia, ora vogliamo ripercorrerli con te. L’album di Casa Nin-na Mamma racconta proprio il percorso che stiamo facendo insieme, per aiutare le mamme e i bambini del Mozambico.

di Arianna Landolina

È PRONTA LA PRIMA CASA NINNA MAMMACon l’album di Casa Ninna Mamma ripercorriamo insieme

le tappe che ci hanno portato fino a qui!

E MENTRE SFOGLI L’ALBUM CASA NINNA MAMMA…C’è una foto che ti piace più delle altre? Scrivi un’email ad [email protected] ed indicaci la tua preferita: con una donazione di 4 euro, arriverà direttamente a casa tua! Un piccolo quadro che ti ricorderà il bel gesto che hai fatto, ogni volta che lo guarderai.

!

1° dicembre 2012 • La posa delle fondamenta è la prima grande emozione che regala il progetto ‘Casa Ninna Mamma’.

27 gennaio 2013 • A questa, purtroppo, segue una grande paura: il fiume Limpopo straripa e causa decine di vittime, migliaia di sfollati in tutta la provincia di Gaza.

16 febbraio 2013 • Noi, però, non ci diamo per vinti e continuiamo con i lavori alla Casa Ninna Mamma a Siaia.

19 marzo 2013 • Anche le persone del luogo hanno a cuore la nostra causa: la signora Serafina, che vive a Xai Xai, vicino all’ospedale, mette il suo pozzo a completa disposizione della struttura. Un gran bel regalo.

23 aprile 2013 • Intanto, passo dopo passo, ci avviciniamo ad altri traguardi: la Casa Ninna Mamma a Chissano è quasi pronta…

Solidarietà

10

5 luglio 2013 • Ed ecco la foto più attesa dell’album: la prima Casa Ninna Mamma a Chissano è pronta ad accogliere le mamme mozambicane!

20 giugno 2013 • ..e non è l’unica! Anche quella a Chongoene sta prendendo forma, perché sono già stati acquistati i materiali, tutto è sul posto, anche gli operai. Non resta che dare il via ai lavori!

!

!Le foto che hai visto raccontano un percorso intenso, che parla di aiuto e sensibilità, ma siamo solo all’inizio dell’album. Per poterlo continuare, fai una donazione con il bollettino allegato, specificando nella causale “Casa Ninna Mamma - Costruiamo un tetto per nascere”. A te basta un gesto di un minuto per salvare chi ogni giorno in Mozambico sogna di vivere un minuto in più.

Grazie di cuore, perché stiamo creando questo album insieme a te.

Fare un lascito testamentario ad Antoniano onlus

Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato

un donatore di Antoniano onlus

Richiedi la guida ai lasciti testamentari. Saremo lieti di inviartela a casa.

cognome nome

indirizzo civico

CAP città prov

cell. tel./cell

e-mail

In rispetto alle normative previste dal D. L. 196/03, in materia di raccolta, trattamento e gestione dei dati personali, l’An-toniano dei Frati Minori della Provincia Minoritica di Cristo Re, si fa garante rispetto alle informazioni raccolte che saran-no registrate, custodite ed utilizzate esclusivamente per promuovere l’informazione e le iniziative dell’Antoniano stesso. I dati forniti non saranno mai utilizzati a fini commerciali. Titolare del trattamento dei dati personali è la Provincia Minoritica di Cristo Re, nella figura del suo Legale Rappresentante Costantino Tamagnini, ofm. via G.Guinizelli, 3 - 40125 Bologna. Cod. Fisc. e P. IVA 01098680372. - Tel. 051.3940206/216 - Fax. 051.341844 e-mail [email protected] Autorizzo al trattamento dei miei dati personali da parte dell’Antoniano dei Frati Minori.

firma

CHILUVANE

NHACUTSE

Mattone su mattone, giorno per giorno, in provincia di Gaza si cerca di realizzare un sogno per le mamme e i bambini del Mozambico: creare luoghi stabili come le Case Ninna Mamma, costruzioni capaci di durare nel tempo ed accogliere i neonati e le loro mamme. Vogliamo costruire 5 case, con l’obiettivo prossimo di realizzarne altre 5, ma senza il tuo aiuto non saremo in grado di farlo.

Mappa delle Case Ninna Mamma in Mozambico. Case verdi: case attualmente in costruzione; Case trasparenti: case che vorremo realizzare presto.

Con il lascito testamentario permetti ad Antoniano di continuare ad aiutare grandi e bambini che vivono in povertà e fai un gesto che dura per sempre.

Solidarietà

Speciale volontari

Luca Torricelli è un volontario dell’Anto-niano e dà il suo aiuto alle persone che accogliamo al nostro centro San Ruffillo a Bologna. Molte hanno perso tutto da un giorno all’altro, altre vivono questa realtà da tempo, alcune hanno problemi di salu-te, altre esperienze negative passate che le hanno segnate a vita, che si ripercuotono sul loro presente, ma tutte vivono delle dif-ficoltà e hanno qualcosa che le accomuna: sono sole. Lo sono un po’ meno da circa 6 mesi a questa parte, da quando Luca va a far loro compagnia una sera a settimana, solitamente il giovedì o la domenica. Lui e un altro volontario fanno la spesa, la porta-no al centro e qui cucinano per loro. A volte sono cibi semi-pronti, altre piatti più ela-borati, a seconda del tempo che riescono a ritagliare nella loro giornata, ma sempre servono gli ospiti e mangiano con loro, in-sieme, una tavolata tra amici.

“Ho fatto e continuo a fare questa scelta ogni giorno, perché mi sento meglio. Fa-cendo stare bene gli altri, aiutandoli, mi sento bene. In più, facendo un volontariato di questo tipo, mi avvicino a problematiche che potrebbero capitare a chiunque, da un momento all’altro, perché a volte non di-pendono nemmeno dalla persona. Ed è in questi trascorsi di vita che mi immedesi-

mo, perché in questo modo ho un contatto con la realtà che solitamente non vivo, ma che rappresenta uno spaccato importante della nostra società. Con esso mi relaziono, creo rapporti umani: se ripenso alle prime volte in cui ho fatto visita a San Ruffillo, ricordo gli ospiti che mi accoglievano in modo molto gentile, ma erano restii all’a-prirsi a me. Oggi è tutto diverso, pensate che, oltre a cucinare e mangiare con loro, spesso io e l’altro volontario restiamo an-che dopo cena con gli ospiti, a chiacchie-rare, proprio per il gusto di stare insieme. Posso infatti dirvi di aver stretto legami veri e propri solo con il passare del tempo, perché è questo che mi ha permesso di far-mi conoscere, assicurare loro che possono fidarsi di me, fargli capire che ero e sono lì per dargli una mano. E finché ne avrò la possibilità, non smetterò di farlo.”

“Vi racconto il mio perché”

LA STORIA DI LUCA

Volontari per un giorno… importante

12

Luca Torricelli, volontario dell’Antoniano di Bologna per il centro d’accoglienza San Ruffillo

Il centro d’accoglienza San Ruffillo dell’Antoniano di Bologna.

I volontari della Volkswagen Financial Services Italia, con pennelli e colori alla mano, gli strumenti per fare un regalo

13

Ecco come una giornata di volontariato aziendale è diventata un regalo a forma di cortile per i bambini colpiti dal sisma in Emilia

Grazie di cuore a tutti i volontari che hanno partecipato, perché in una giornata hanno fatto una grande differenza per i bambini di San Giovanni in Persiceto, un bellissimo regalo per tutto l’anno che verrà.

14 Speciale volontari

La scuola è cominciata solo da qualche settimana e la campanella della ricreazio-ne ha ripreso a suonare ogni mattina, ma c’è qualcuno che ha pensato a questo mo-mento già dal mese di giugno. I protagoni-sti della storia che stiamo per raccontarvi sono gli alunni della scuola elementare Quaquarelli di San Giovanni in Persiceto e al centro di tutto il racconto c’è un regalo.

E così, il 29 giugno 2013, i dipendenti del-la Volkswagen Financial Services Italia, pennelli e colori alla mano, si sono messi all’opera e in una sola giornata hanno tra-sformato un cortile spoglio nello spazio ideale per trascorrere le ricreazioni! Ecco, quindi, le immagini del gazebo e le panchi-ne colorate, i giochi e i fiori disegnati sul cemento, come un grande prato, quello che da tempo sognavano gli alunni di San Gio-vanni. Un’esperienza che insegna quanto l’unione fa la forza.

Ma andiamo con ordine. A distanza di ol-tre un anno dal sisma che colpì l’Emilia, i bambini seguono regolarmente le lezioni all’interno di moduli provvisori, ma senza uno spazio verde in cui giocare. L’arrivo del terremoto ha infatti portato con sé tanti problemi, ma alcuni si possono affrontare “colorando” i ricordi più grigi, insieme.

Fiori disegnati come un grande spazio verde

Un cemento ‘colorato per giocare’

Un gazebo colorato per i bambini

Seguici suwww.antoniano.it www.zecchino.org

Facebook: Antoniano di Bologna

Official e Zecchino d’Oro Official

Twitter: @antonianoBO

@zecchinodoro

Sabrina Simoni,

Direttrice del Piccolo Coro “Mariele Ventre”

dell’Antoniano di Bologna

Picc

olo

Coro

“M

arie

le V

entr

e”

dell

’Ant

onia

no d

i Bol

ogna

da 5

0 an

ni la

voc

e de

i bam

bini

.

Solidarietà

Il Piccolo Coro dell’Antoniano nasce nel 1963. Quell’anno partecipano allo Zec-chino d’Oro cinque bambini di Bologna che, dopo la bella esperienza della tra-smissione televisiva, rimangono profondamente legati all’Antoniano e alla giova-ne maestra con la quale hanno studiato le canzoni, Mariele Ventre.

Proprio Mariele decide allora di fondare, con il sostegno dei frati francescani del convento di Sant’Antonio, la scuola di canto che viene denominata Piccolo Coro dell’Antoniano, con riferimento dapprima all’esiguo numero di bambini che la frequentano e in seguito alla giovanissima età dei coristi (3-11 anni).

In un’armonia non solo musicale, ma affettivamente partecipata, il Piccolo Coro cresce con Mariele e Mariele cresce con il coro conferendogli quella impronta unica che nel giro di un decennio lo rende celebre nel mondo.

Da Luciano Pavarotti ad Andrea Bocelli, da Richard Attemborough a Peter Ustinov, il Piccolo Coro ha incontrato negli anni i maggiori protagonisti della scena mu-sicale italiana. Alla fine del 1995, con la scomparsa di Mariele Ventre, il Piccolo Coro dell’Antoniano aggiunge al suo nome quello della sua indimenticata “mam-ma”, diventando Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna.

A dirigerlo, da allora, Sabrina Simoni. Il Piccolo Coro non si distingue solo per l’imponente produzione musicale, per le partecipazioni televisive e per l’attività concertistica, ma anche - e soprattutto - per la promozione di quei valori di so-lidarietà e di attenzione all’infanzia che caratterizzano il suo repertorio e sono impegno fondante dell’Antoniano stesso.

19

LA STORIA DI LUCA TI HA COLPITO? IL ‘REGALO’ PER I BAMBINI DELL’EMILIA TI HA EMOZIONATO? Se queste esperienze ti incuriosiscono e vuoi sapere di più su come diventare volontario, visita il nostro sito www.antoniano.it o chiamaci allo 051 3940220risponderemo a tutte le tue domande!

intanto per te… LA PICCOLA GUIDA DEL VOLONTARIO, con i primi 3 buoni motivi per fare questa esperienza!Impegnarsi gratuitamente per gli altri è una scelta che può dare una svolta alla propria vita, scopriamo insieme “i perché”:

1. PERCHÉ FACENDO DEL BENE, SI RICEVE DEL BENE. Aiutare spontaneamente, senza pressioni esterne, questa la scelta che ogni volontario fa quando inizia l’esperienza. In cambio di cosa? Di bene. Un bene puro e pieno quello che viene trasmesso alle persone aiutate, tale e quale a quello che si riceve dopo l’operato;

2. PER CONOSCERE PERSONE NUOVE, ognuna con il suo percorso di vita, interessi e motivazioni diverse che l’hanno portata ad intraprendere l’esperienza. Persone che forse non avremmo mai incontrato, diventano così dei veri e propri compagni d’avventura! Un’occasione che accomuna, unisce e, chissà, può portare anche alla nascita di una bella amicizia;

3. PER MIGLIORARSI NEL LAVORO. Un approccio solidale verso chi ha bisogno cambia l’approccio che adottiamo nel quotidiano verso le persone che lavorano con noi. Uno spirito sensibile, benefico, di gruppo e costruttivo migliorerà sicuramente l’aria che si respira nell’ambiente lavorativo. Una cosa non da poco, non è così?

e non è tutto! Per conoscere gli altri buoni motivi per fare volontariato, ti basta un semplice “click”: visita il nostro sito www.antoniano.it e scopri “i perché” degli altri volontari dell’Antoniano che hanno fatto questa scelta. Una scelta che riconfermano ogni giorno, quella di aiutare chi ha bisogno, aiutando così anche se stessi.

!

Speciale volontari

Speciale volontari

Solidarietà

20

La differenza, infatti, a San Ruffillo la fanno gli ospiti del centro: sono loro che curano questo pezzetto di terra, seminano e ne rac-colgono i frutti, per poi condividerli. Ogni sera, a cena, quando si riuniscono attorno alla tavola, mangiano ciò che hanno raccol-to, il “frutto” di un lavoro fatto insieme.Ed ecco che il momento del pasto acquista un valore aggiunto, quel qualcosa in più che porta ognuno di loro a sentirsi impor-tante, capace e soprattutto parte di una fa-miglia. Una sensazione che non provavano da tempo, una consapevolezza che deside-rano da sempre, uno dei passi che li avvici-na alla ricostruzione della loro vita.

Questo quello che volevamo assicurare quando abbiamo realizzato il centro d’ac-coglienza San Ruffillo, questo l’obiettivo che continuiamo a prefissarci per il futuro: un centro che risponda alle richieste d’aiu-to di anziani cui la pensione non basta più, ma anche di giovani, persone che hanno perso il lavoro, che si ritrovano in strada spesso per motivi indipendenti dalla loro persona. Come superare le difficoltà?

Cosa vedete in questa immagine? A prima vista può sembrare un semplice pezzo di terra, con qualche ortaggio e albero da frut-to qua e là, ma non è così. In queste foto c’è molto di più, provate a guardare meglio.Siamo al centro d’accoglienza San Ruffil-lo a Bologna e quello che vediamo è l’orto che oggi accerchia la struttura. Sono alberi, piante, frutta, verdura e fin qui nulla di di-verso dagli altri orti.

21

Centro San Ruffillo: un semplice orto o qualcosa di più?

L’EMERGENZA CALDO l’abbiamo superata così,restando aperti!

I 4 passi con cui aiutiamo chi ha bisogno

A luglio abbiamo lanciato un appello: ave-vamo bisogno di 4.000 euro per coprire le spese dei nostri servizi nel mese agosto. La previsione era infatti quella di offrire 2000 pasti alla nostra mensa e non ce l’avremmo mai fatta senza l’aiuto di persone vicine. Oggi possiamo dire di aver raccolto oltre 6.000 euro e aiutato le centinaia di persone rimaste sole in strada a Bologna, obiettivo raggiunto. Purtroppo questo accade ogni estate, perché molti servizi per chi vive in povertà ad agosto chiudono e il numero di uomini, donne, anziani soli, con problemi di salute, aumenta. Sono persone che hanno perso tutto o non hanno mai avuto nulla e An-toniano nel periodo estivo è stato aperto per loro, per esserci sempre.

La mensa dell’Antoniano aperta tutta l’e-state Grazie alle donazioni ricevute, al so-stegno di persone come te, ce l’abbiamo fatta. Ogni dono è stato fondamentale per permetterci di accogliere le tante persone in cerca di un pasto, di aiuto. Grazie di cuo-re a chi ha superato l’estate insieme a noi.

L’orto del centro d’accoglienza San Ruffillo

L’orto curato dagli ospiti del centro San Ruffillo

Il centro d’accoglienza San Ruffillo a Bologna

La mensa dell’Antoniano aperta tutta l’estate

!

!

» Fai una donazione con il bollettino allegato, specificando nella causale il progetto da te scelto» Fai una donazione on-line su aiutaci.antoniano.it» Fai una donazione tramite conto corrente bancario IBAN IT 96 C 05034 11750 000000000222

Per questo, continua ad aiutare chi ha bisogno! Presto arriverà l’inverno e le persone che vivono in strada dovranno affrontarlo. Ce la faranno solo con il tuo aiuto:

Se vuoi avere più informazioni e aggiornamenti sul progetto, chiama lo 051 3940220, risponderemo ad ogni tua domanda!

22 Solidarietà

Pergamene solidali di Antoniano onlus Il modo per festeggiare 2 volte

Il battesimo di tuo figlio? La comunione? La cresima di un tuo parente o amico? Ti stai per laureare? Sposare?

NON FARLO,senza prima aver pensato che in quel giorno così bello della tua vita, scegliendo le pergamene solidali di Antoniano onlus, puoi essere felice tu e rendere felici altri, nello stesso momento. Così potrai festeggiare 2 volte!

Le pergamene di Antoniano onlus sostengono chi ha bisogno in Italia e nel mondo. Puoi scegliere il progetto di solidarietà in cui credi di più e sostenerlo secondo le tue possibilità.

Ricorda che, scegliendo le pergamene solidali di Antoniano onlus, aiuterai chi ha bisogno; i nostri progetti, infatti, hanno un unico obiettivo: tendere la mano ai bambini e alle persone in difficoltà. Puoi farlo anche tu, scegliendo le pergamene dell’Antoniano.

Una scelta che rende felice molti.

Ecco un esempio di pergamena solidale che sostiene i progetti di Antoniano onlus: guarda, puoi personalizzarla come più ti piace!

Noi penseremo alla pergamena da regalare ai tuoi ospiti, tu potrai personalizzarla con una frase o anche una foto e scegliere il formato che preferisci. Così:

Vuoi fare le bomboniere con Antoniano onlus? Scopri la collezione di Cuorematto. Visita il sito www.cuorematto.orgLe bomboniere solidali Cuorematto contribuiscono a sostenere i progetti di Antoniano onlus per i bambini, le famiglie e le persone in difficoltà in Italia e nel mondo. Scegliere una di queste proposte significa scegliere di aiutare chi ha bisogno.

Come ordinare le tue pergamene? Chiedi a Matilde! Scrivi a [email protected] oppure chiama lo 051 3940220, sarà lei a darti tutte le informazioni che desideri e realizzare le pergamene nella forma che vuoi tu!

Da quando ho iniziato a fare lo stage all’Antoniano, ho sempre preso l’autobus n° 33 su Viale Antoniano Aldini, scenden-do alla fermata di Porta S. Stefano e poi facendo un pezzo a piedi.Il mio lavoro consiste nel fare la rassegna stampa interna, ovvero devo aprire tutti i notiziari dell’Antoniano, che sono nella mia cartella, leggerli, capire di che cosa parlano (se dello Zecchino d’Oro o di al-tro) poi archiviarli per data e argomento.All’inizio le mie tutor mi hanno dato delle attività per capire quali fossero le mie ca-pacità; ad esempio mi hanno fatto mette-re a posto degli oggetti, come dei vasetti di ceramica o cose simili. All’inizio non ri-uscivo a prenderli in mano, perché avevo paura che mi cadessero, allora li mettevo a posto uno alla volta; poi ho imparato. Mi hanno anche insegnato a sistemare le anagrafiche, che sono delle schede con scritti i nomi di persone che vogliono del-le informazioni sulle attività dell’Antonia-no: le devo mettere in ordine alfabetico,

fotocopiarle e archiviarle. Mi hanno fatto anche scrivere una frase sulla speran-za, che è stata stampata su dei fogli che ho messo dentro a delle buste insieme a una chiavetta USB, con una foto in bianco e nero dei bambini del Piccolo Coro per i suoi cinquant’anni: la busta è stata data a tutte le persone che lavorano all’Anto-niano. Questa per me è la condivisione: condividere qualcosa con qualcuno, per esempio anche con un amico/a, una cosa personale, che non diresti ai tuoi genitori.Nei notiziari che ho letto ci sono scritte tutte le cose che fa l’Antoniano, sono pro-prio tante.In uno c’era scritto che l’Antoniano aiuta le mamme che aspettano un bambino o una bambina in Mozambico, in Zimbabwe e in Congo. Fanno doni grandi e piccoli per aiutare i loro figli a crescere, a man-tenerli sani, a vivere in posti accoglienti, ad andare a scuola… programmano anche delle feste a scuola con le maestre.L’Antoniano poi organizza anche dei con-

certi, degli spettacoli teatrali, dei labo-ratori musicali per bambini insieme a cantanti famosi che sono chiamati Kids Stage. Qui è venuto a cantare John Grant, un cantautore di Denver cresciuto a New York. Il suo primo cd, Queen of Denmark, è stato valutato da una prestigiosa rivista musicale come un ottimo album d’esordio.Anche in Montagnola, che è un parco nel centro della città di Bologna, l’Antoniano fa delle cose. Prepara giochi e laboratori per bambini, e durante l’estate ha organiz-zato i campi estivi per chi restava in città, per far divertire i piccoli e fargli fare tan-te cose belle. Per i bambini ci sono molte attività all’Antoniano. Ci sono i bambini del Piccolo Coro, che provano quasi tutti i giorni, e a volte devono essere cambiati con degli altri, nuovi, perché sono diven-

tati troppo grandi. Poi ci sono i bambini di Antoniano Insieme, che sono impegnati nella riabilitazione, che può essere attra-verso la musica, oppure con la fisiotera-pia o con la logopedia: possono giocare e divertirsi, applicarsi e migliorarsi, e adesso hanno uno spazio nuovo, più gran-de e strutturato meglio per i loro bisogni rispetto a quello precedente. L’Antoniano offre anche dei posti per dormire alle per-sone che non hanno una casa e che vivono in strada. Ci sono servizi diversi a secon-da dei bisogni delle persone: c’è la men-sa, un dormitorio, un centro d’accoglienza dove possono andare anche di giorno e c’è un appartamento dove possono vivere.Non tutte queste cose sono all’Antoniano. Ma l’Antoniano si preoccupa che tutto fun-zioni.

di Letizia Zanasi

Con gli occhi di Letizia

24 25

La speranza è un sentimento di fiducia,

è un aiuto per le persone in difficoltà,

serve per superare le proprie difficoltà

nel fare le cose. La speranza è una delle

cose oggettive della tua vita.(Letizia Zanazi, borsa lavoro uffici Antoniano, marzo-luglio 2013)

Testimonianze

26

Dietro le quinte dell’Antoniano

San Ruffillo - orto

Teatro ragazzi

Il cinema teatro Antoniano Piccolo Coro “Mariele Ventre” diretto da Sabrina Simoni

Riprese televisive

Centro d accoglienza Rostom

Sala montaggio

Centro d ascolto

Foto di Ramiro Castro Xiques

Laboratori teatrali

Danza modern-jazz

Antoniano Insieme - musicoterapia

Danza classica

Attrezzeria_1

Studio televisivo

Corsi musica rock

Radio Tau

Studio di registrazione

Attrezzeria_2

Regia viedeo

Costumeria

Cucina

Mensa

28

di Angela Senatore

Il ricordo di un tempo solido

29

Chiudeva i suoi scritti in maniera perfetta, Padre Berardo.Che si trattasse di un trattato storico, un articolo di critica letteraria o il libro dello Zecchino d’Oro, le chiusure erano sempre piene, rotonde.La sua prosa era rigorosa, quasi tecnica, lucidissima, affilata come una lama, poi in fondo arrivavano queste chiusure forte-mente empatiche, dense.Ho sempre pensato che Padre Berardo so-migliasse alla sua scrittura.La sua immagine pubblica coincideva con la sua prosa: pianificatore astuto, lucido stratega che concedeva all’interlocutore ben poche possibilità di reazione.E tuttavia chi lo ha conosciuto davvero sa di quale grande tenerezza fosse capace. Di quale pienezza di sentimento. Di quanto amasse avere intorno una famiglia sempre aperta, sempre inclusiva, con un culto tut-to francescano dell’ospitalità.Di quanto amasse condividere certe sue

passioni, come quando - rientrando da una trasferta di lavoro - proponeva di abbando-nare l’autostrada per visitare una remota chiesina, illustrandola al piccolo pubblico di operatori di ripresa o di avvocati e com-mercialisti con un narrare così vivo e inten-so da conquistare anche chi era totalmente digiuno di storia dell’arte.O di quanto certi guizzi di ironia lo diver-tissero, come quella volta in cui invitò il nostro tuttofare Luigi a seguirlo in riunio-ne con un presidente della Rai in visita all’Antoniano, assegnando a quell’incontro - pressoché segreto e probabilmente stra-tegico - il valore aggiunto, e un po’ surre-ale, di un convivio a tre. Padre Berardo ha incarnato lo spirito del proprio tempo, un tempo solido, di cui molti di noi possono solo sentir raccontare. Da quella solidità è nato l’Antoniano. Un racconto a cui giorno dopo giorno cerchiamo di aggiungere una nuova pagina, come lui avrebbe fatto, con affetto e gratitudine.

Nato a Montecuccolo di Pavullo nel Frignano (Modena) il 5 agosto 1922, Padre Berardo Rossi (al secolo, Fernando) entrò nell’Ordine nel 1937. Studioso, scrittore, giornalista, storico, critico d’arte, autore televisivo e radiofonico, visse la grande avventura dell’Antoniano, fin dalla posa della prima pietra, nel 1953. Incoraggiò e sostenne l’idea di Mariele Ventre di fondare il Piccolo Coro dell’Antoniano che seguì incessan-temente con attenzione, costanza e affetto fino al 2003. Fu direttore dell’Antoniano dal 1961 al 2000, lasciando formal-mente la carica solo dal 1982 al 1991, anni in cui fu ministro provinciale della Provincia di Cristo Re dei Frati Minori dell’E-milia Romagna.

Testimonianze

3 Bologna | Parco della Montagnola | Lettura animata | Ma quante ne racconta il vento10 Bologna | Cinema Teatro Antoniano | Teatro Ragazzi | Pippipirata17 Bologna | Cinema Teatro Antoniano | Teatro Ragazzi | Processo alle verdure19-23 Bologna | dall’Antoniano, in diretta su Rai Uno | 56° Zecchino d’Oro 24 Bologna | Cinema Teatro Antoniano | Teatro Ragazzi | Zorba e il gatto29-30 Bologna | Villa Leona | Vendita di Natale a sostegno di Antoniano InsiemeTutti i week-end, da venerdì a domenicaBologna | Cinema Teatro Antoniano | Film in proseguimento di prima visioneOgni sabato e domenicaBologna | Cinema Teatro Antoniano | “Schermi e Lavagne”

1 Bologna | Villa Leona | Vendita di Natale a sostegno di Antoniano Insieme1 Bologna | Cinema Teatro Antoniano | Teatro Ragazzi | L’acqua e il mistero di Maripura8 Bologna | Cinema Teatro Antoniano | Teatro Ragazzi | Il brutto anatroccolo in: le galline15 Bologna | Parco della Montagnola | Lettura animata | Le avventure di Tom Sawyer e Hucleberry Finn22 Bologna | Parco della Montagnola | Lettura animata | Salgari e i suoi personaggi24 dall’Antoniano, su Rai Uno | Vigilia di Natale con lo Zecchino d’Oro25 dall’Antoniano, su Rai Uno | Natale con lo Zecchino d’Oro26-27 Bologna | Parco della Montagnola | Lettura animata | Il canto di NataleTutti i week-end, da venerdì a domenicaBologna | Cinema Teatro Antoniano | Film in proseguimento di prima visioneOgni sabato e domenicaBologna | Cinema Teatro Antoniano | “Schermi e Lavagne”

30

4 Bologna | Piazza Maggiore | Concerto del Piccolo Coro “Mariele Ventre”6 Bologna | Parco della Montagnola | Lettura animata | Le avventure del Barone di Munchausen13 Bologna | Parco della Montagnola | Lettura animata | Il bosco incantato20 Bologna | Parco della Montagnola | Lettura animata | I tre moschettieri24-27 Bologna | Antoniano Insieme | Vintage e non – Vendita di abiti e piccolo collezionismo 27 Bologna | Cinema Teatro Antoniano | Teatro Ragazzi | Cenerentola e l’albero magicoTutti i week-end, da venerdì a domenicaBologna | Cinema Teatro Antoniano | Film in proseguimento di prima visioneOgni sabato e domenica dal 12 ottobreBologna | Cinema Teatro Antoniano | “Schermi e Lavagne”

OTTO

BRE

NOVE

MBR

EDI

CEM

BRE

Seguici su www.antoniano.it Antoniano di Bologna Official @antonianoBOper essere sempre aggiornato sulle iniziative del Piccolo Coro, sulla stagione teatrale, sul cinema, sui progetti onlus e sui corsi di Musica, Danza, Teatro e Yoga!

Seguici su www.zecchino.org Zecchino d’Oro Official @zecchinodoroper notizie, curiosità, giochie tutti gli aggiornamenti sulla 56esima edizione dello Zecchino d’Oro

Seguici su www.montagnolabologna.it Montagnola Bologna @montagnolaBOper saperne di più sulle attività dell’Antoniano all’interno del Parco della Montagnola. Con il patrocinio di:

TEATRO RAGAZZI

ALL’ANTONIANO E IN MONTAGNOLA2013/2014

BIGLIETTERIA TEATRO ANTONIANO Cinema Teatro Antoniano - via G. Guinizelli, 3 - 40125 Bologna

tel. 051.3940212 · [email protected] di apertura: venerdì 16.00-19.00

domenica (nelle giornate di spettacolo) 15.00-16.00Biglietto unico: 6,00 €

Per info: www.antoniano.it

LE LETTURE DELLA DOMENICAALLO SPAZIO VERDE NEL PARCODELLA MONTAGNOLA

GLI SPETTACOLI DELLA DOMENICAAL CINEMA TEATRO ANTONIANO

SPECIALE NATALEALLO SPAZIO VERDE NEL PARCODELLA MONTAGNOLA

… scopri la nuova

collezione su

www.antoniano.it

oppure chiamaci

051/3940204

I tuoi auguricon Antoniano onlus