e-mai: lospecchio ... · Piccola curiosità: Conclave, come si ottengono le fumate bianche e nere I...

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Periodico della comunità cristiana santenese Dio è Padre di tutti gli uomini, di tutti si prende cura. Giovanni Paolo II sito: www.parrocchiasantena.it e-mai: [email protected] ANN0 XXXI NUMER0 2 • APRILE 2013 Papa Francesco I l neo eletto Papa è l’argentino Jorge Mario Bergoglio, cardinale arcive- scovo di Buenos Aires, che si è imposto il nome di Francesco I. Nato in una famiglia di origine piemontese a Portacomaro Stazione, frazio- ne di Asti, porta un cognome diffuso e presente anche a Santena. Non sarebbe il primo caso in cui un prelato con lega- mi santenesi assume incarichi importanti nella gerarchia cat- tolica. Certo quello del card. Bergoglio è unico nel suo caso, perché nessun altro da queste terre è mai divenuto Sommo Pontefice. L’unico altro Papa piemonte- se fu San Pio V, al secolo Antonio Ghislieri (in religione fra’ Michele, domenicano) di Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, che fu elevano al soglio pontificio nel 1566. Anche lui un religioso, come Bergoglio, che però è un gesuita. Con stretti legami a Santena fu invece l’arcivescovo di Torino Carlo Broglia, figlio di Giovanni Broglia dei Signori di Santena, che divenne arcive- scovo di Torino nel 1592 e vi morì nel 1617. La mamma apparteneva a una nobile fami- glia del titolo di Ponticelli in Santena. L’arcivescovo Broglia fu un pastore in aura di santità, riformatore secondo i dettami del Concilio di Trento e zelan- te uomo di preghiera e spiri- tualità. Il cognome Broglia resta ancora nella toponoma- stica santenese attuale. Il legame tra Santena e l’attuale pontefice è dunque tutto da dimostrare. Quello con l’arcivescovo Broglia è un dato di fatto. Lo zelo e la dedizione di quest’ultimo sia certo di ottimo auspicio per quanto papa Francesco farà, nella Chiesa e per la Chiesa, secondo il cuore di Dio. Ma conosciamo un pò meglio il nuovo Pontefice (fonte: Vatican Information Service): il cardinale Bergoglio, gesuita, Arcivescovo di Buenos Aires, è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Ha studiato e si è diplo- mato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed è entrato nel seminario di Villa Devoto. L’11 marzo 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù, ha com- piuto studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in f ilosof ia presso la Facoltà di Filosofia del collegio massimo «San José» di San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di letteratura e di psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fe e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore di Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 ha studiato teolo- gia presso la Facoltà di Teologia del collegio massimo «San José», di San Miguel, dove stesso anno ha ricevuto nella cattedrale di Buenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani del cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e del vescovo di Mercedes-Luján, monsignor Emilio Ogñénovich. Il 3 giu- gno 1997 è stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del cardinale Quarracino. È autore dei libri: «Meditaciones para religiosos» del 1982, «Reflexiones sobre la vida apostólica» del 1986 e «Reflexiones de esperanza» del 1992. Era Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non possono contare su un Ordinario del loro rito. Gran Cancelliere dell’Università Cattolica Argentina. Relatore Generale aggiunto alla 10ª Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001). Dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato Presidente della Conferenza Episcopale Argentina. Dal B. Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino. Era Membro delle Congregazioni: per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; per il Clero; per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica; membro del Pontif icio Consiglio per la Famiglia e della Pontif icia Commissione per l’America Latina. Auguri al neo eletto. don Mauro Grosso Massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stes- sa Casa e parroco della parroc- chia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si è recato in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superio- ri lo hanno destinato al colle- gio del Salvatore, da dove è passato alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba come direttore spiri- tuale e confessore. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello ha conseguito la laurea. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1970-71 ha compiuto il terzo probandato ad Alcalá de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 ha fatto la sua professione perpetua. È stato maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel (1972-1973), professore presso la Facoltà di Teologia , Consultore della Provincia e Rettore del Collegio Massimo. Il 31 luglio 1973 è stato eletto Provinciale dell’Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni. Fra il 1980 e il 1986 è stato rettore del Collegio “Beata te che hai creduto”: con lo sguardo a Maria, modello di fede Vivere con Maria l’Anno della Fede L ’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI, costituisce per la Chiesa un particolare momento di grazia. La lette- ra d’indizione dell'Anno della Fede di Papa Benedetto XVI così presenta il ruolo della Vergine Maria in questo percorso di rinnovata comprensione della fede: “Per fede Maria accolse la parola dell’Angelo e credette all’an- nuncio che sarebbe divenuta Madre di Dio nell’obbedienza della sua dedizione. Visitando Elisabetta innalzò il suo canto di lode all’Altissimo per le meraviglie che compiva in quanti si aff idano a Lui. Con gioia e trepidazione diede alla luce il suo unico Figlio, mantenendo intatta la verginità. Confidando in Giuseppe suo sposo, portò Gesù in Egitto per salvarlo dalla persecuzione di Erode. Con la stessa fede seguì il Signore nella sua predicazione e rimase con Lui fin sul Golgota. Con fede Maria assaporò i frutti della risurrezione di Gesù e, custodendo ogni ricordo nel suo cuore, lo trasmise ai Dodici riuniti con lei nel Cenacolo per ricevere lo Spirito Santo” (Porta fidei, 13). Tutti gli avvenimenti evangelici, in cui Maria compare, ce la presentano come una donna che di fede ne ha avuta molta. Dall’annuncio dell’ Arcangelo Gabriele, alla nascita di Gesù, dal suo fuggire in Egitto, alla sua vita familiare con Gesù e Giuseppe, da quando ha avuto i primi sentori delle difficoltà in cui si trovava Gesù, alla sua crocifissione e risurrezione: è stato un continuo atto di fede. E questo ci fa capire che la fede non è un vestito che oggi te lo metti e domani te lo puoi togliere, che puoi cambiare a pia- Magnificat non è che una citazione continua della Parola di Dio. Pian piano ha messo insieme tutto quello che vedeva in Gesù con le profezie, per cui ogni giorno, si può dire, cresceva nella conoscenza di suo Figlio. Non per nulla dice l’Evangelista: “Maria meditava tutte queste cose nel suo cuore”. Le custodiva, come una mamma custodisce il suo bambino, lo protegge, si ricorda di ogni particolare a suo riguardo e non si allontana un solo attimo da lui. Vivere con Maria l’Anno della Fede, significa riscoprire il proprio cammino di discepoli del Signore. E’ in questo modo che noi vogliamo vivere il prossimo mese di maggio dedicato a Maria: Lei camminerà per le nostre strade, la porteremo nelle nostre famiglie e tra le nostre case. Guardiamo a Maria per imparare come amare e seguire il Signore. Guardiamo a Maria per imparare come dev’essere vis- suta la nostra fede e come deve essere amata la Chiesa. A lei affidiamo i nostri Pastori, in particolare il Papa emerito Benedetto, che ricordiamo con gratitudine, e il nuovo Papa Francesco, che con entusiasmo ci invita a fissare il nostro sguardo su Gesù. Chiediamo a Maria di Nazaret di sostenerci tra le prove della vita che incontriamo nel cammino di ogni giorno. Questa è la preghiera che rivolgo al Signore per inter- cessione di Maria e per tutti voi, carissimi santenesi. Vedi programma dettagliato del mese mariano a pag. 2 don Nino cimento, a seconda degli umori e degli avvenimenti: per Lei è stata la sua vita, il suo vivere quotidiano, il modo di comportar- si con tutti e con Dio, il suo respiro, il suo cibo perenne. Fede vuol anche dire cercare di conoscere sempre meglio Dio, come noi siamo capaci, attraverso le Sacre Scritture, gli avveni- menti quotidiani, le sofferenze, gli imprevisti e i silenzi di Dio. E Maria, doveva conoscer bene la Sacra Scrittura. Tutto il

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Periodico della comunità cristiana santenese

Dio è Padre di tutti gli uomini,

di tutti si prende cura.

Giovanni Paolo II

sito: www.parrocchiasantena.it e-mai: [email protected] ANN0 XXXI NUMER0 2 • APRILE 2013

Papa FrancescoIl neo eletto Papa è

l’argentino Jorge MarioBergoglio, cardinale arcive-scovo di Buenos Aires, che siè imposto il nome diFrancesco I.

Nato in una famiglia diorigine piemontese aPortacomaro Stazione, frazio-ne di Asti, porta un cognomediffuso e presente anche aSantena. Non sarebbe il primocaso in cui un prelato con lega-mi santenesi assume incarichiimportanti nella gerarchia cat-tolica. Certo quello del card.Bergoglio è unico nel suocaso, perché nessun altro daqueste terre è mai divenutoSommo Pontefice.

L’unico altro Papa piemonte-se fu San Pio V, al secoloAntonio Ghislieri (in religionefra’ Michele, domenicano) diBosco Marengo, in provincia diAlessandria, che fu elevano alsoglio pontificio nel 1566.Anche lui un religioso, comeBergoglio, che però è un gesuita.

Con stretti legami a Santenafu invece l’arcivescovo diTorino Carlo Broglia, figlio diGiovanni Broglia dei Signoridi Santena, che divenne arcive-scovo di Torino nel 1592 e vimorì nel 1617. La mammaapparteneva a una nobile fami-glia del titolo di Ponticelli inSantena. L’arcivescovo Brogliafu un pastore in aura di santità,riformatore secondo i dettamidel Concilio di Trento e zelan-te uomo di preghiera e spiri-tualità. Il cognome Brogliaresta ancora nella toponoma-stica santenese attuale.

Il legame tra Santena el’attuale pontefice è dunquetutto da dimostrare. Quellocon l’arcivescovo Broglia è undato di fatto. Lo zelo e la

dedizione di quest’ultimo siacerto di ottimo auspicio perquanto papa Francesco farà,nella Chiesa e per la Chiesa,secondo il cuore di Dio.

Ma conosciamo un pòmeglio il nuovo Pontefice(fonte: Vatican InformationService): il cardinaleBergoglio, gesuita, Arcivescovodi Buenos Aires, è nato aBuenos Aires il 17 dicembre1936. Ha studiato e si è diplo-mato come tecnico chimico, mapoi ha scelto il sacerdozio ed èentrato nel seminario di VillaDevoto. L’11 marzo 1958 èpassato al noviziato della

Compagnia di Gesù, ha com-piuto studi umanistici in Cile enel 1963, di ritorno a BuenosAires, ha conseguito la laureain f ilosof ia presso la Facoltà diFilosofia del collegio massimo«San José» di San Miguel.

Fra i l 1964 e i l 1965 èstato professore di letteraturae di psicologia nel collegiodell’Immacolata di Santa Fe enel 1966 ha insegnato le stessematerie nel collegio delSalvatore di Buenos Aires. Dal1967 al 1970 ha studiato teolo-gia presso la Facoltà diTeologia del collegio massimo«San José», di San Miguel, dove

stesso anno ha ricevuto nellacattedrale di Buenos Airesl’ordinazione episcopale dallemani del cardinale AntonioQuarracino, del NunzioApostolico Monsignor UbaldoCalabresi e del vescovo diMercedes-Luján, monsignorEmilio Ogñénovich. Il 3 giu-gno 1997 è stato nominatoArcivescovo Coadiutore diBuenos Aires e il 28 febbraio1998 Arcivescovo di BuenosAires per successione, alla mortedel cardinale Quarracino.

È autore dei libri:«Meditaciones para religiosos»del 1982, «Reflexiones sobre lavida apostólica» del 1986 e«Reflexiones de esperanza» del1992. Era Ordinario per i fedelidi rito orientale residenti inArgentina che non possonocontare su un Ordinario delloro rito. Gran Cancellieredell’Università CattolicaArgentina. Relatore Generaleaggiunto alla 10ª AssembleaGenerale Ordinaria del Sinododei Vescovi (ottobre 2001). Dalnovembre 2005 al novembre2011 è stato Presidente dellaConferenza EpiscopaleArgentina.

Dal B. Giovanni Paolo IIcreato e pubblicato Cardinalenel Concistoro del 21 febbraio2001, del Titolo di SanRoberto Bellarmino. EraMembro delle Congregazioni:per il Culto Divino e laDisciplina dei Sacramenti; peril Clero; per gli Istituti di vitaconsacrata e le Società di vitaapostolica; membro delPontif icio Consiglio per laFamiglia e della Pontif iciaCommissione per l ’AmericaLatina.

Auguri al neo eletto.don Mauro Grosso

Massimo e delle Facoltà diFilosofia e Teologia della stes-sa Casa e parroco della parroc-chia del Patriarca San José,nella Diocesi di San Miguel.Nel marzo 1986 si è recato inGermania per ultimare la suatesi dottorale; quindi i superio-ri lo hanno destinato al colle-gio del Salvatore, da dove èpassato alla chiesa dellaCompagnia nella città diCordoba come direttore spiri-tuale e confessore.

Il 20 maggio 1992 GiovanniPaolo II lo ha nominato Vescovotitolare di Auca e Ausiliare diBuenos Aires. Il 27 giugno dello

ha conseguito la laurea. Il 13dicembre 1969 è stato ordinatosacerdote. Nel 1970-71 hacompiuto il terzo probandatoad Alcalá de Henares (Spagna)e il 22 aprile 1973 ha fatto lasua professione perpetua.

È stato maestro di novizi aVilla Barilari, San Miguel(1972-1973), professore pressola Facoltà di Teologia,Consultore della Provincia eRettore del Collegio Massimo.Il 31 luglio 1973 è stato elettoProvinciale dell’Argentina,incarico che ha esercitato persei anni. Fra il 1980 e il 1986 èstato rettore del Collegio

“Beata te che hai creduto”: con lo sguardo a Maria, modello di fedeVivere con Maria l’Anno della Fede

L’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI, costituisceper la Chiesa un particolare momento di grazia. La lette-

ra d’indizione dell'Anno della Fede di Papa Benedetto XVIcosì presenta il ruolo della Vergine Maria in questo percorso dirinnovata comprensione della fede:

“Per fede Maria accolse la parola dell ’Angelo e credette all ’an-nuncio che sarebbe divenuta Madre di Dio nell ’obbedienza dellasua dedizione. Visitando Elisabetta innalzò il suo canto di lodeall ’Altissimo per le meraviglie che compiva in quanti si aff idano aLui. Con gioia e trepidazione diede alla luce il suo unico Figlio,mantenendo intatta la verginità. Conf idando in Giuseppe suosposo, portò Gesù in Egitto per salvarlo dalla persecuzione diErode. Con la stessa fede seguì il Signore nella sua predicazione erimase con Lui f in sul Golgota. Con fede Maria assaporò i fruttidella risurrezione di Gesù e, custodendo ogni ricordo nel suo cuore,lo trasmise ai Dodici riuniti con lei nel Cenacolo per ricevere loSpirito Santo” (Porta fidei, 13).

Tutti gli avvenimenti evangelici, in cui Maria compare, ce lapresentano come una donna che di fede ne ha avuta molta.Dall’annuncio dell’ Arcangelo Gabriele, alla nascita di Gesù,dal suo fuggire in Egitto, alla sua vita familiare con Gesù eGiuseppe, da quando ha avuto i primi sentori delle difficoltà incui si trovava Gesù, alla sua crocifissione e risurrezione: è statoun continuo atto di fede.

E questo ci fa capire che la fede non è un vestito che oggi telo metti e domani te lo puoi togliere, che puoi cambiare a pia-

Magnificat non è che una citazione continua della Parola diDio. Pian piano ha messo insieme tutto quello che vedeva inGesù con le profezie, per cui ogni giorno, si può dire, crescevanella conoscenza di suo Figlio.

Non per nulla dice l’Evangelista: “Maria meditava tutte questecose nel suo cuore”.

Le custodiva, come una mamma custodisce il suo bambino,lo protegge, si ricorda di ogni particolare a suo riguardo e nonsi allontana un solo attimo da lui.

Vivere con Maria l’Anno della Fede, significa riscoprire ilproprio cammino di discepoli del Signore. E’ in questo modoche noi vogliamo vivere il prossimo mese di maggio dedicato aMaria: Lei camminerà per le nostre strade, la porteremo nellenostre famiglie e tra le nostre case.

Guardiamo a Maria per imparare come amare e seguire ilSignore. Guardiamo a Maria per imparare come dev’essere vis-suta la nostra fede e come deve essere amata la Chiesa. A leiaffidiamo i nostri Pastori, in particolare il Papa emeritoBenedetto, che ricordiamo con gratitudine, e il nuovo PapaFrancesco, che con entusiasmo ci invita a fissare il nostrosguardo su Gesù. Chiediamo a Maria di Nazaret di sostenercitra le prove della vita che incontriamo nel cammino di ognigiorno. Questa è la preghiera che rivolgo al Signore per inter-cessione di Maria e per tutti voi, carissimi santenesi.

Vedi programma dettagliato del mese mariano a pag. 2don Nino

cimento, a seconda degli umori e degli avvenimenti: per Lei èstata la sua vita, il suo vivere quotidiano, il modo di comportar-si con tutti e con Dio, il suo respiro, il suo cibo perenne.

Fede vuol anche dire cercare di conoscere sempre meglio Dio,come noi siamo capaci, attraverso le Sacre Scritture, gli avveni-menti quotidiani, le sofferenze, gli imprevisti e i silenzi di Dio.

E Maria, doveva conoscer bene la Sacra Scrittura. Tutto il

lo Specchio�N° 2 • APRILE 2013� PAGINA 2 COMUNITA’

Anno della FedeMese di Maggio 2013“Io Credo... Noi Crediamo”

con Maria, rinnoviamo la Nostra Fedeore 20,30 Rosario e Santa Messa

Apartire dal Conclave 2005, per meglio distinguere il colore delle fumate, è stata utilizzataun’apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, oltre la stufa tradizionale dove vengono bruciate

le schede delle votazioni. Tale apparato installato a fianco della stufa tradizionale, è dotato di unoscomparto con sportello, nel quale, – a seconda del-l’esito della votazione – sono inserite delle cassettecontenenti fumogeni di differente composizione, lacui accensione è avviata da una centralina elettroni-ca, per la durata complessiva di alcuni minuti,durante il corso della bruciatura della schede.

Per l’ottenimento di fumate nere la composizionechimica del fumogeni è costituita da: perclorato dipotassio, antracene e zolfo; per la fumata bianca:clorato di potassio, lattosio e colofonia. La colofo-nia, detta anche “pece greca”, è una resina naturaledi colore giallo ottenuta dalle conifere. Anticamenteper produrre il colore nero si usava il nerofumo o il catrame, e per il fumo bianco, fili di paglia.

Le canne fumarie della stufa e dell’apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condottoche, dall’interno della Cappella Sistina, sfocia in prossimità del colmo della copertura dell’edificio. Permigliorare il tiraggio, la canna è preriscaldata mediante resistenze elettriche ed è dotata di un ventila-tore di riserva. (Tratto da: Vatican Information Service)

Piccola curiosità: Conclave, come siottengono le fumate bianche e nere

I cristiani dicono che il matrimonio è un sacramento.

Cosa vuol dire?

…ed il 4 vien da sé …7-8-9 giugno: 4a “Festa in Famiglia”

Giorno Luogo

1 mercoledì Via NapoliCroce Rossa

2 giovedì Via Compans, 78Famiglia Mosso

3 venerdì Via Compans, 40Fam. Chiesa Giacomo e Matteo

8 mercoledì Via Sambuy, 56Famiglia Genero Lorenzo

9 giovedì Via Campini, 13Fam. Kalay e condomini

10 venerdì Via SambuyChiesa Borgo Taggia

15 mercoledì Via P. Amedeo, 15Famiglia Carnà Capece

16 giovedì Via P. Amedeo, 58Fam. Ciccarelli Tinaglia

Giorno Luogo

17 venerdì Via Tetti Giro, 23Famiglia Crispino

22 mercoledì Via Tetti GiroChiesa di Tetti Giro

23 giovedì Via Gamenario, 1Famiglia Cavaglià

24 venerdì Via AvataneoChiesa di San Rocco

29 mercoledì Via De Gasperi, 30Famiglia Natoli De Palo

30 giovedì Piazza Forchino, 2/cCortile Ambulatori Medici

31 venerdìVia Milite Ignoto

“Scuola Materna S.Giuseppe” e fiaccolata finale

Cos’è un sacramento? La domanda potreb-be sembrare superflua, perché i cristiani

sanno fin dal tempo del primo catechismo cos’èun sacramento. Ma molti lo hanno dimentica-to. Cerchiamo di ricordarlo con parole com-prensibili. Il sacramento è un gesto straordina-rio che fa passare la vita di Dio nella nostravita. La donna nella gravidanza fa passare lasua vita nella vita del figlio; qualcosa di simileavviene nel sacramento: attraverso un semplicegesto (l’acqua che scorre nel battesimo, le paroledel consenso nel matrimonio, ecc…) Dio cirigenera come suoi figli e ci comunica la suastessa vita. I cristiani sanno che, nel giorno delmatrimonio, Dio sarà presente, anche se i duepromessi sposi si saranno dimenticati di invi-tarlo. Dio non può dimenticare i suoi figli nelmomento in cui decidono di passare dalla vitadi singoli alla vita di coppia e di famiglia. Dio sipresenta e fa loro questo discorso.

Si rivolge prima all’uomo e gli dice: “La donnache hai al fianco, emozionata, con l’abito da sposanon è tua; è mia. Io l’ho creata. Io le ho voluto beneda sempre; ancor prima di te e ancor più di te. Perlei non ho esitato a dare la mia vita. Quando l'haiincontrata l'hai trovata bella e te ne sei innamorato.Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellez-za, è il mio cuore che ha messo dentro di lei la tene-rezza e l’amore, è la mia sapienza che ha formato lasua sensibilità e la sua intelligenza e tutte le qualitàbelle che hai trovato in lei. Da questo momentopotrai godere tutte le sue belle qualità che ti hannoaffascinato, ma nello stesso tempo diventerai respon-sabile della sua vita e della sua salvezza. Me ladovrai restituire più viva e più bella di quando tel’ho affidata. Spero di averla messa in buone mani.

Al termine della vita, quando comparirai davantia me, la prima domanda che ti farò sarà la seguente:cosa nei hai fatto della persona che ti avevo fattoincontrare, di cui ti avevo fatto innamorare e chehai accolto nella tua vita? Cosa ne hai fatto? L’haidelusa, svuotata, impoverita, hai fatto il deserto,oppure me la riporti più bella e splendente di quan-do te l’avevo affidata?” E non si potrà risponderea Dio: “Chiedilo a lei. E’ adulta e vaccinata!”. ConDio non si scherza in amore, perchè per Luiamare non è bamboleggiare, ma è dare la vita.

Forse non si pensa che l’amore sia un fattocosì impegnativo. Troppi pensano che l’amoresia gioia, piacevolezza, emozione intensa, e lo è;ma si dimentica che l’amore ha sempre duefacce: è gioia, ma è anche responsabilità.

Per questo il Signore aggiunge: “Non basta chetu goda del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispon-dere ai suoi bisogni, ai suoi desideri. Ti renderaiconto che ha bisogno di tante cose: ha bisogno di casa,di vestito, di serenità, di gioia, di equilibrio, di rap-porti umani, di affetto e tenerezza, di piacere e didivertimento, di presenza umana e di dialogo, direlazioni sociali e familiari, di soddisfazioni nellavoro e di tante altre cose. Ma dovrai renderti contoche ha nostalgia soprattutto di Me, e ha bisogno ditutto quello che aiuta e favorisce questo incontro conMe: la pace del cuore, la purezza dello spirito, la pre-ghiera, la Parola, il perdono, la speranza e la fiduciain Me, la Mia vita. Sono Io e non tu il principio, ilfine, il destino di tutta la sua vita!”

Il dono nuziale di Dio: amare da Dio.Dio non si ferma a questa proposta. E’ sua

abitudine largheggiare con la sua creatura nelmomento in cui le chiede qualcosa. Non silascia mai vincere in generosità. Agli sposi cheaccettano la sua proposta promette di fare unregalo di nozze che durerà per tutta la vita. E'un dono che non figura mai nella lista dei regalidi nozze. Non solo perché nessuno ci pensa, masoprattutto perché si tratta di un dono che Luisolo può fare: dona agli sposi la sua capacità diamare. Dice: “Col tuo amore potrai fare molto perlei, ma è sempre troppo poco. Io ti rendo invececapace di amare da Dio. E' questo il mio dono dinozze: un supplemento di amore che trasforma epotenzia il tuo amore di creatura e lo rende capacedi produrre le opere di Dio nella donna che ami.

Sono parole per te misteriose, ma le capirai unpoco alla volta. Ti assicuro che non ti lascerò maisolo in questa impresa. Sarò sempre con te e farò dite lo strumento del mio amore, della mia tenerez-za. Io continuerò ad amare la mia creatura, che èdiventata tua sposa, attraverso i tuoi gesti diamore, di attenzione, di impegno, di perdono, didedizione. In una parola: ti renderò capace diamare come io amo, perché ti darò una forza nuovadi amare che è il mio stesso amore”.

Le stesse parole il Signore le rivolge alladonna. Alla donna Dio affida l’uomo. Ancheper lei è avvenuto quello che era avvenuto nel-l’uomo: un giorno lo ha incontrato e lo ha tro-vato così bello e affascinante da innamorarsene.Era il momento in cui Dio glielo affidava comeuna realtà preziosa da custodire e da amare, pertutto il lungo cammino della vita.

Conclusione.Nel momento in cui lui e lei si diranno “sì”, il

“sì” mormorato in quel momento ha un duplicesignificato. E’ un “sì” rivolto a Dio, al quale sidice: “accetto di amarla\o insieme a Te, con il tuoamore, per realizzare insieme il progetto che haiconcepito su di lei\lui”; ed è un “sì” rivolto allasposa\o alla quale si dice: “ti accolgo nella miavita e prometto di avere cura di te per tutta la vita,per sempre. Con lo stesso amore e la stessa attenzio-ne e dedizione di Dio”.

P. Giordano Muraro

Non c’è il 2 senza il 3 edil 4 vien da sé, ed ecco

la quarta edizione della Festain Famiglia!

La saggezza popolare ciaiuta a capire le azioni incisivee quelle da tralasciare, la Festain Famiglia sta crescendo indi-candoci che l’intuizione di 4anni fa era corretta.

La Festa quest’anno si pre-senta sempre ricca con il con-corso di disegni coordinato daSilvia Lisa dedicato ai nostribimbi delle scuole materne eprimarie sul tema: La MiaFamiglia a Santena.

E’ più ricca per gli stand coni giochi e le iniziative delnostro territorio.

E’ più ricca anche perché lecomunità cristiane di Santenae Cambiano si stanno cono-scendo e hanno iniziato unlavoro insieme che vede nellaFesta un primo momento dicollaborazione.

E’ più ricca perché conti-nuiamo a parlare di famiglia elo facciamo pensando al nostroterritorio con una prospettivavivace. Il tema quest’anno sarà:Vivere La Mia Città in

Famiglia.Lo svilupperemo pensando a

quanto possiamo impegnarci oisolarci per essere vitali nellenostre famiglie. Quest’anno ciesorteranno Don AndreaSciortino, direttore di FamigliaCristiana e Luigi Lombardi,presidente del ForumAssociazioni FamiliariPiemonte.

E poi la musica con il 38°Piccolo Coro Festival e MusicaInsieme, per dare spazio a tuttala musica di ogni età.

E poi il teatro con: UnGenio in Famiglia, preparatoda attori in erba con la regia di

Marina Biello.E’ più ricca perché continue-

remo a celebrare gli anniversaridi matrimonio.

E’ più ricca perché continue-remo a pregare per la famiglianel mese di maggio con laMadonna Pellegrina.

E’ più ricca perché... ognunopuò esprimersi con la suafamiglia.

E’ più ricca perché abbiamodesiderio di parlare di famiglia!

Quindi non ci resta chericordare le date da segnare sulcalendario: il 7, 8 e 9 giugno2013.

Buon divertimento!

Domenica 9 giugno alle ore 10,00 in ora-torio si celebra la festa degli anniversari

di matrimonio. Tutti gli sposi che desideranopartecipare a questa celebrazione sono pregatidi iscriversi presso l’Ufficio Parrocchiale.

E’ una bella occasione per ringraziare insie-me il Signore e per affermare sempre più ivalori della famiglia e del matrimonio cristia-

no. Segue un piccolo rinfresco con la consegnadella pergamena ricordo a tutte le coppie disposi e di un fiore a tutte le signore.

Per chi lo vorrà ci sarà la possibilità di con-dividere il pranzo in Oratorio con le delizieche ciascuno avrà voglia di preparare. Bastafarlo presente in ufficio parrocchiale.

Festa degliAnniversari di Matrimonio

ore 10,15: S. MESSA Solenne per tutta la comunitàdi Case Nuove celebrata da don Giovanni Cherubin eprocessione con la statua della Madonna per le vie delBorgo.

ore 15,00: Grande Caccia al Tesoro per le vie delBorgo. Torneo di Carte (Gara di Pinacola)Sottoscrizione a Premi (estrazione ore 17,00). Gara diTorte: chi vuole partecipare è pregato di portare letorte presso la Chiesa di Case Nuove entro le ore15,00 di domenica. Sarà premiata la torta “più ...” e latorta “più ...”

MERENDA PER TUTTI

8a FESTA di CASE NUOVEDomenica 26 maggio 2013

Per non dimenticareSu Decreto del Sig. Prefetto di

Torino, Giovedì 25 Aprile,ore 11, sarà intitolato il ponte sulBanna a Giuseppe Musso “Lasò”,Carabiniere e Partigiano. Fu tru-cidato il 29 Ottobre 1944, nelcorso della guerra di liberazionedell’Italia dal nazi-fascismo. AGiuseppe è stata concessa laMedaglia d ’Argento al valorMilitare alla memoria, dalPresidente della RepubblicaItaliana.

Tutti gli uomini sono nati da una donna etutti sono passati dall’utero materno. Nel

Te Deum si canta: “non hai avuto orrore di pas-sare attraverso l ’utero di una donna”. Questosignifica che attraverso Gesù, che è vero Dio evero uomo, l’infinito è entrato nel ventre di unadonna. Una visione che lascia trasparire tutta lasacralità, dolcezza e mistero della maternità. Seguardiamo tutti in faccia, a qualsiasi latitudinee longitudine, comprendiamo che tutti hannouna mamma e nessuno ha chiesto il per-messo di venire al mondo. SoltantoUNO ha chiesto il permesso di venireal mondo e che cos’è successo? Chel’Angelo del Signore portòl’Annuncio a Maria. E quelladonna di 15 anni è stata messa incima al Duomo di Milano eognuno di noi può dire: quella èmia mamma. Ciascuno nel direquesto deve abbassare il capo per-ché nessuno è degno di guardarequella donna perché tutti ci dob-biamo convertire.

La Madonna è un modello diaccoglienza per tutte le mamme,anche per quelle per cui la gravi-danza costituisce un momento diprova. La diagnostica prenatale tesa adindividuare bambini malformati da soppri-mere con l’aborto è razzismo, mentre al mondoc’è posto per tutti, sani e non sani. Tutti quelliche sono venuti al mondo hanno una mamma equindi il punto qual è? L’accoglienza, di cui laMadonna è il paradigma con il suo sì ha dettosì alla vita. Quando non accogli ti schieri con la

morte e purtroppo una donna che non dice sìalla vita vivrà un tormento per tutta la vita. Ledonne vanno aiutate e non lasciate sole. InItalia con la legge 194 sono stati fatti 6 milionidi aborti. Questi 6 milioni di persone che man-cano hanno una notevole ripercussione econo-mica: significa che in Italia manca una genera-zione e mezza e il mercato è fermo perchémanca l’utenza. Madre Teresa di Calcutta disse:

“l ’aborto creerà più danni della bombaatomica”.

Accogliere il figlio è un atto diintelligenza, perché rispetta laprofonda struttura biologica delladonna, ed è un atto di libertàperché rispetta il desiderio di

comunicare la felicità che è impres-so al fondo di tutti noi. La mater-nità (e la paternità) è il più grandebene che ci è donato e chiede diessere riconosciuto, custodito evenerato: ne va di mezzo l’esistenzaumana e la sua continuità. Il Centro di Aiuto alla Vita Nascente

in occasione della “Festa dellamamma” offrirà piantine di fiori da

donare alla propria mamma raccogliendoofferte per sostenere le mamme in difficoltà

che per paura della gravidanza sono tentate dirifiutare il figlio sopprimendolo con l’aborto.

Ringraziamo fin da ora quanti vorrannodonare il loro contributo e porgiamo i nostriauguri a tutte le mamme!

Aiutiamo la vita nascente con il 5‰ nelladichiarazione dei redditi - costa niente. Il codi-ce fiscale del CAV è 90006320015.

lo Specchio�N° 2 • APRILE 2013 � PAGINA 3COMUNITA’ e NOTIZIE

Sabato 11 e Domenica 12 maggio “Regala un fiore alla Mamma”

Festa della Mamma (e del Bambino)

Roma 12 maggio 2013 - Bus Santena/Roma

Marcia Nazionale per la Vita

Venerdì 10 maggioore 22,30 - partenza da

Santena, (incrocio viaCirconvallazione/via Asti)

Sabato 11 maggioore 8,00 - arrivo presso

l’albergo Casa NostraSignora, deposito bagagli

ore 9,00 - convegno pressoAteneo Regina Apostolorum

ore 19,30 - cena buffetpresso l’Ateneo

ore 21,00 - Adorazione

Eucaristica, nella Basilica deiSS. Apostoli

ore 22,30 - rientro pressoCasa Nostra Signora, albergofuori Roma

Domenica 12 maggioore 8,00 - ritrovo al Colosseoore 9,30 - partenza della

Marcia per la Vita ore 11,30 - arrivo a Castel

Sant’Angeloore 12,15 - Angelus e S.

Messa in San Pietro

ore 14,30 - partenza viag-gio di ritorno

Comprende: bus, pranzobuffet (sabato), pernottamen-to colazione: € 110,00, (stu-denti e giovani € 60,00)

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Gli attacchi alla vita umana innocente sono sempre più numerosi e nuovi strumenti dimorte minacciano la sopravvivenza stessa del genere umano: Ru486, Ellaone, pillola del

giorno dopo ecc.Da oltre trent’anni una legge dello Stato (la 194/1978) regolamenta l ’uccisione deliberata del-

l ’innocente nel grembo materno e i morti si contano a milioni.La MARCIA è il segno dell’esistenza di un popolo che non si arrende e vuole affermare il

primato del bene comune sul male e sull’egoismo facendo prevalere i diritti di chi non ha vocesulla logica dell’utilitarismo e dell’individualismo esasperato e sulla legge del più forte.

Intenti: chiamare a raccolta tutti gli uomini di buona volontà per difendere il diritto alla vita.

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Nosiglia ai giovani a Santena:“Senza Dio non potete essere felici”Mercoledì sera 3 aprile,

l’Arcivescovo CesareNosiglia ha incontrato alTeatro Elios oltre un centinaiodi giovani di tutta l’Unitàpastorale 57, cui appartengonole dieci parrocchie di Santena,Cambiano, Trofarello, Poirino,Villastellone, Valle Sauglio,Moriondo, Favari, Marocchi eLa Longa. Tema dell’incontro:il ruolo dei giovani nellaChiesa e il Sinodo dei giovaniche l’Arcivescovo ha indetto indiocesi per gli anni 2012-2014.

«La gioia è al centro dellanostra fede – ha spiegato mons.Nosiglia ai presenti – IlVangelo è una buona notizia:quella di Cristo risorto. Nonfatevi rubare la speranza. Lasperanza umana è esaltata dallafede nella risurrezione. La morteè l ’antisperanza. Dalla risurre-zione di Cristo nasce una spe-ranza certa: la fede cristianaparla di vita, non di morte. Eccola buona notizia!». Ecco alloral’iniziativa del Sinodo diocesa-no dei giovani: «Il Sinodo èun’iniziativa che ho voluto per-ché i giovani tornino a essereprotagonisti della speranza».Ma cosa significa questo? Inche modo?

«La fede deve diventare rela-zione: non basta una conoscenzaintellettuale di Cristo – ha spie-gato l’Arcivescovo – Gesù ècerto in ciascuna delle persone cheincontriamo, nei poveri, in chiamiamo. Ma col Signore biso-gna incontrarsi, parlare, anchediscutere. Non basta fare dellecose. Ci vuole una relazione sin-cera, profonda con lui. È impor-tantissimo il servizio agli altri,ma l’amore per Gesù Cristo è ciòche fonda tutto il resto. La nostrafede è una persona, non uninsieme di dogmi o di regolemorali da osservare».

Quindi mons. Nosiglia haincalzato i ragazzi: «Voi giova-ni dovete dare ragione dellavostra vita. Dovete prendere laparola. E allo stesso tempo ascol-tare chi vi precede, chi ha piùesperienza di voi. Ciascuno devemetterci del proprio. Voi comegiovani dovete mettere nellavita della Chiesa il vostro entu-siasmo. Dateci una mano perrendere la Chiesa sempre piùbella, sempre più viva! Ma comeportare frutti in questo senso?Camminando insieme comeUnità pastorale. E soprattuttocon attenzione a tutti i giovaniche sono “extra”, che non fre-quentano le parrocchie. Bisogna

avere il coraggio di dire ciò incui crediamo. Solo così potremoinvogliare chi incontriamo acercare la vera felicità. Perché chinon possiede Dio nel cuore, è

senza senso della vita. Quandola discoteca chiude, quando gliamici non sono più intorno… èil vuoto. Ma attenzione che dasoli non combiniamo niente.Bisogna collegarsi insieme. Siaccende certo una luce, ma…questo non basta. Dobbiamoessere Chiesa, tutti insieme».

A giudicare dai commentidei giovani presenti, la serata èstata davvero interessante: «Mihanno colpito le risposte detta-gliate che il vescovo ci ha dato esoprattutto l ’umiltà di mettersial livello dei giovani», com-menta Pietro Maggio.Concorda Elena Bevilacqua:«È impressionante la sua sem-plicità e la forza dell’annuncioe quante energie vengono speseper i giovani dalla diocesi, comeper l ’organizzazione delSinodo». Così anche per IvanoArduini: «Anche a me colpisce ilmodo di parlare semplice e diret-to del nostro vescovo: riesce adare l ’immagine della Chiesavicina alle questioni della vitadi tutti i giorni». MentreAlessia Murabito rileva che «illinguaggio del vescovo è sem-plice ma non banale. C’era inte-resse e un’aria familiare non da“riunione”».

Fabio Parola scende ancora

più in profondità: «Stasera mi èmolto piaciuto sentire la vogliaprofonda dei giovani di farequalcosa, anche se non si sa benecosa, ma sentire che la Chiesadei giovani c’è ed esiste, e che amio parere è proprio quella sucui bisogna puntare!! Idee inno-vative, più vicine a loro chemagari persone adulte nonpotrebbero neanche immagina-re». Il riferimento è certo allapresentazione che don LucaRamello, neo direttoredell’Ufficio diocesano per lapastorale giovanile, ha fattodei materiali del Sinodo e

delle iniziative collegate (chesono visitabili collegandosi alsito www.upgtorino.it).Soddisfatta anche NovellaTesio: «Mi ha colpito la vogliadel vescovo che i giovani metta-no del loro nella Chiesa e nonabbiano paura di testimoniarela loro fede negli ambienti in cuivivono. E la necessità di unafede vissuta e non solo teorica».Gloria Villa invece pensa che«abbiamo bisogno di persone checi ricordino l ’importanza delnostro ruolo e la responsabilitàche Dio ci ha dato nei confrontidegli altri. E il nostro vescovoha dimostrato di essere per noiun’ottima guida per questanostra missione così importante».

Riflette pure StefanoBertero: «Una delle cose che miha colpito di più è il fatto cheancora una volta ho capito chetutti possiamo rendere laChiesa migliore, contribuendosempre di più alla sua aperturaverso il mondo e soprattuttoverso coloro che non credono e chesono “contro”, facendo proposte edando suggerimenti. Un’altracosa bella è stato vedere come ilvescovo ci abbia incoraggiato adandare oltre ai pregiudizi e allecritiche cercando di guardare lavita con gioia e speranza ecapendo che ciò che conta allafine di tutto è colui in cui credia-mo, cioè Cristo». Dentro al coroancora Francesco Maggio:«Mi ha sicuramente colpito lacapacità del vescovo di saperparlare con e per i giovani,sapendo far capire di puntaremolto su di loro e di voler tra-smettere fiducia e voglia di met-tersi in gioco con la propriafede!».

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lo Specchio�N° 2 • APRILE 2013� PAGINA 4 ASSOCIAZIONI

Gente di Casa NostraProponiamo la pubblicazione di alcuni nostri personaggi, noti e non, ai nostri lettori

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Curiosità toponomasticheLe strade di Santena

Silvio DissegnaSquarci d’azzurro “Prime avvisaglie”

Dal libro di don Bellezza: Viaggi a Parigi. Continuiamo la rubrica sui toponimi, illu-strando la biografia dei personaggi cui

sono dedicate le vie di Santena .Emilio Visconti Venosta

(piazza). La piazza è dedicataal marchese Emilio ViscontiVenosta (Milano 1829 - Roma1914), diplomatico e uomopolitico, più volte ministrodegli esteri.

Studiò al Liceo classicoGiuseppe Parini a Milano esuccessivamente frequentò lafacoltà di giurisprudenza aPavia, poi intraprese la politicaprima con i repubblicani e poicon i cavouriani. Sposò MariaLuisa Alfieri di Sostegno,parente sia di Vittorio Alfieri sia di Cavour. LuisaAlfieri ereditò la Villa Cavour dalla madre mar-chesa Giuseppina Alfieri, ultima discendentedella famiglia Benso di Cavour (nel 1947 il com-plesso fu lasciato in eredità alla città di Torino dalmarchese Giovanni Visconti Venosta).

Discepolo di Mazzini, prese parte a tutte lecospirazioni anti-austriache fino alla sollevazionedi Milano il 6 febbraio 1853, di cui aveva previstol’insuccesso e che lo spinse a porre termine allasua affiliazione mazziniana. Continuandocomunque la sua propaganda anti-austriaca, reseun buon servizio alla causa nazionale; infastiditodalla polizia austriaca, fu quindi obbligato nel1859 a rifugiarsi a Torino e, durante la guerra conl’Austria di quell’anno, fu nominato da Cavourcommissario del Re nelle forze garibaldine.

Eletto deputato nel 1860, accompagnò Fariniin missioni diplomatiche, fu quindi inviato aLondra e Parigi per ragguagliare i governi inglesee francese sulla situazione italiana. Divenne mini-stro degli Esteri nel 1863 nel governo Minghetti;in questa veste nel 1864 sottoscrisse la “conven-zione di settembre” con la Francia sulla “questioneromana”. Caduto Minghetti, fu nominato di

nuovo ministro degli esteri da Ricasoli. Il gover-no Ricasoli finì, ma Visconti Venosta ridivenne

ministro degli esteri nel governo Lanza-Sella;mantenne il dicastero anche nel successivo gover-no Minghetti, fino alla fine del governo dellaDestra, nel 1876.

Nel 1886 fu nominato senatore. Risale allostesso anno la sua nomina a Presidentedell’Accademia di Brera, carica che ricoprì perben due mandati, fino al 1897. Nel 1894, doposedici anni di assenza dalla politica attiva, fu scel-to come l’arbitro italiano nella disputa del maredi Bering; nel 1896 accettò un’altra volta il dica-stero degli esteri nel governo Di Rudinì. Si ritirònuovamente a vita privata nel maggio 1898,ritornando però in carica nel maggio 1899, sem-pre come ministro degli esteri, nel secondogoverno Pelloux, e vi rimase anche nel successivogoverno Saracco, fino alla caduta di questo nelfebbraio 1901.

Prudenza e sagacia, insieme ad una ineguaglia-bile esperienza in politica estera, gli consentironodi assicurare all’Italia la massima influenza possi-bile nelle questioni internazionali, guadagnandosila stima unanime delle diplomazie e governieuropei.

(6.continua) Marco Osella

Amaggio del 1978 il primario dell’Ospedaledi Moncalieri avverte i genitori che Silvio

ha «una macchia al bacino sinistro», trovata dopolunghe ricerche, con scintigrafia.

Si decide di fare un prelievo e, dopo le analisi,il triste verdetto: «neoplasia ossea» (cancro dell’os-so). È il sabato 13 maggio. Papà Ottavio confidaa don Luigi: «Non c’è più niente da fare: è untumore dei più brutti».

Il lunedì 15 maggio don Luigi gli porta unquadro della Madonna. Silvio gli dice candida-mente: «Sono tanto contento di ricevere la Cresima;temevo, ed invece …». Silvio ha costantemente lafebbre. Ci si mette subito in comunicazione conl’ospedale «Gustave Roussy» di Villejuif (Parigi),dove c’è ancora una speranza di salvarlo.

L’appuntamento è per il 13 giugno, dal Prof.

Ayat. Nel frattempo, il 21 maggio, Silvio ricevela Cresima assieme ai suoi compagni di scuola.Entra nella chiesa di S. Maria Maggiore in car-rozzella: tutta la gente lo guarda commossa, tuttisanno del suo male, umanamente inguaribilenella quasi totalità dei casi.

Alla funzione ho la fortuna di partecipareanch’io e di imporre, con il celebrante don PieroGiacobbo (vicario episcopale e nativo diTernavasso) e con il prevosto don Vincenzo Pansa,le mani sui cresimandi per invocare lo SpiritoSanto. Ritengo questo fatto una grande grazia.

Il 1° giugno don Luigi e alcuni amici di Silviocon i loro genitori gli fanno visita al Becchio.

La domenica 4 giugno Silvio chiede per laprima volta di ricevere la Comunione a casa.Don Luigi lo accontenta e lo farà praticamenteogni giorno (tranne le sette parentesi dei viaggia Parigi) fino al 22 settembre dell’anno seguen-te, antivigilia della sua morte.

Primo viaggio a Parigi (13 giugno 1978).Il 13 giugno (giorno dedicato a S. Antonio di

Padova, tanto caro ai veneti) si parte per Parigiin aereo, perché Silvio non si sente di affrontareil viaggio in treno. Febbre costante e dolori acutial bacino lo accompagnano.

Questa data del 13 giugno Silvio la ricorderàsovente. A far da guida a Silvio si offreMariangela Scalenghe, pratica della capitalefrancese. Silvio viene visitato dal prof. Ayat, cheassieme ai suoi medici collaboratori decide dicominciare subito la chemioterapia.

Il sabato 17 giugno il professore informa ilpapà che Silvio è molto grave e le speranze disalvarlo sono poche. Si tenterà, ad ogni modo, ilpossibile e l’impossibile.

(Continua)

La riscoperta delle proprie radici:Famiglie Bergoglio

Come Associazione “LeRadici La Memoria”

non possiamo che essereanche noi orgogliosi del fattoche le origini del Santo Padredebbano essere ricondottealla nostra Regione: e sesiamo certi di condivideretale sentimento con moltialtri piemontesi, noi santenesiabbiamo un motivo in più persentirci fieri, in quanto nellanostra cittadina vivono moltefamiglie che portano lo stessocognome di “Papa Bergoglio”.

Chi ci segue, certo ricordal’ultimo nostro lavoro, finaliz-zato a ricostruire, nell’ambitodell’emigrazione piemontesein Argentina, l’esodo verso la“Merica” di numerose fami-glie santenesi (i Gaude, iTesio, ed, appunto, iBergoglio), che ebbero aseguire la medesima stradadegli antenati di papaFrancesco. Il nostro intendi-mento era quello di nondimenticare e non far dimen-ticare i sacrifici di questinostri antenati, che furonocostretti ad emigrare in un

Paese - allora - lontanissimo,con la quasi certezza del nonritorno in Patria. Ed il fattoche il discendente di unafamiglia di questi emigrati siastato eletto al Soglio

Pontificio, in qualche modopremia e nobilita le fatiche digenerazioni di queste fami-glie, i cui membri dobbiamosentire sempre quali nostricompatrioti, anche se vivonolontani dall’Italia.

In questi giorni sono incorso, sia qui in Italia che inArgentina, ricerche presso gliarchivi parrocchiali e comu-

nali per accertare le effettiveorigini del Papa, e, così, even-tualmente anche la parentelacon i Bergoglio di Santena.Ma ciò, in realtà, non è cosìimportante, in quanto la

stima, l ’affetto el ’ammirazione per papaFrancesco certo non derivanodal vincolo di consanguineità,ma dai valori che, sin dall’ini-zio del suo pontificato, ilSanto Padre ha dimostrato dirappresentare, anche con ilproprio esempio di vita.

il direttivoFoto archivio “Le Radici La Memoria”

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E’ mancata CatterinaGili, persona molto

conosciuta e stimata nellanostra città, dove aveva ini-ziato e poi gestito per oltresessant’anni, attività commer-ciale con molta competenza, edisponibilità a dialogare e aconsigliare. Molti anni fa eradiventata collaboratrice stret-ta di Domenica Berruto, laquale era Zelatrice del locale“Gruppo del Rosario”, legato alCentro del Rosario con sedenel Convento dei PP.Domenicani a Varazze.

Alla morte di Domenica,avvenuta nel 2005, Catterinane ereditava l’impegno e lemansioni diventandoZelatrice, e continuava adorganizzare la partecipazionedel Gruppo santenese ai dueraduni-pellegrinaggio annualidei Rosarianti presso i santuaridedicati alla Madonna, situatiin Liguria, Piemonte e Valled’Aosta. Provvedeva a distri-buire agli iscritti il periodicoMadonna del Rosario editodal Centro, contenente le date

I rosarianti ricordano Catterina Gilidei raduni e altri appuntamen-ti, compreso quello annuale diPoirino con Silvio Dissegna.

Negli ultimi anni avevaanche istituito il “Rosario delLunedì”, da recitarsi in grottaogni primo lunedì del mesealle ore 15,30. A lei, la rico-noscenza e il ringraziamentodel Gruppo per l’attività svol-ta, e in suo ricordo i contatticon Padre Minetti e FraAlberto saranno tenuti dallafiglia Gianna e dalla sorellaConcetta, intenzionateentrambe a continuare l’operadi Catterina.

Carlo Smeriglio

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lo Specchio�N° 2 • APRILE 2013 � PAGINA 5NOTIZIE

L’autrice, nativa diCeresole d’Alba, ma

nostra concittadina per moltianni, che già conosciamo per isuoi due libri “Io vengo daCeresole” e “Lettera a miofiglio”, ha presentato recente-mente la sua terza opera“Frittelle di f iori di gaggia”: “Iteneri fiori delle acacie o robinie,in piemontese gaggie, - è specifi-cato nelle prime pagine - com-paiono quasi all ’improvviso eondeggiano penduli al vento diprimavera per una quindicina digiorni finché, come spesso accadenei periodi di fioritura, un vio-lento acquazzone li colpisce e nefa strage. In questo breve lasso ditempo potreste invitare gli amicia gustare le frittelle la cui ricetta,ormai ingiallita, fa parte del mioarchivio culinario”, ed è appun-to quanto ha fatto l’autrice

Frittelle di fiori di gaggiaDonne amiche mie. Autrice: Ines Ceratto

incontrando le amiche prove-nienti da città e regioni diverseche non rivedeva da tempo.

Ciascuna in questo simpati-co pomeriggio ha raccontatoun poco della propria vita per-

ché - dice l’autrice – “io neconosco solo una parte, ma sonocerta che ognuna riserverà dellesorprese perché la vita ha lati chealtri non sanno e che, a volte,nella fretta del vivere il quoti-diano non riusciamo a vedere eneanche ad immaginare”.

Come per i precedenti, lostile lineare e capace di rendereefficacemente gli stati d’animoparla al cuore, anche questo èun libro di sentimenti: il valoredell’amicizia che ci accompa-gna per tanti anni della nostravita. “Queste pagine le dedico allemie amiche, a quelle di lungadata. A quelle conosciute negliultimi anni, a quelle che hannoattraversato la mia vita ancheper un breve periodo: tutte mihanno lasciato qualcosa, o inse-gnato qualcosa, di loro conservoun bel ricordo. Sono comparse nelmomento in cui ne avevo bisognoe qualcuna, poi, si è allontanataper intrecciarsi ad altre vite, manon importa, abbiamo vissutomomenti meravigliosi”. Da qui ilsottotitolo “Donne amiche mie”.

A ogni amica l’autrice attri-buisce un termine che ne qua-lifica l’identità, come leggeretepoi: Lucia è “la metodica”,Carla “la consulente spirituale”,Elia “il desiderio di un padre” ecosi via, in un ritratto affet-tuoso e solidale.

E, per finire, leggiamo dalpensiero del Nobel Marquez.“La vita non è quella che si èvissuta, ma quella che si ricordaper raccontarla”. Il libro è edito da:www.apostrofoeditore.

Fra le squadre che fanno il loro esordio in quest’annatasportiva l’Under 15 maschile rappresenta sicuramente

uno degli esperimenti più interessanti. Il team allenato da Domenico D’Angelo e Fausto Di Sciullo

nasce dalla fusione dell’Under 13 del San Luigi Santena e dauna parte della squadra mista del Villastellone Volley. L’esordioin campionato UISP è stato all’insegna dell’esperienza e dellacrescita tecnico-tattica.

Nonostante tutto, i risultati positivi non si sono fatti atten-dere, infatti in molte partite del girone di ritorno si sono vistiset entusiasmanti dove il buon livello tecnico del gioco ha por-tato i ragazzi a giocare alla pari con le prime del girone strap-pando punti utili alla classifica e al morale. “I ragazzi sonoseguiti dal punto di vista atletico dalla dottoressa SicariMonica, esperta di medicina riabilitativa del CTO di Torino”.

In questa fase dell’anno si sta puntando ad incrementareulteriormente il livello tecnico dei singoli che all’interno dellerodate dinamiche di gioco dovrebbero consentire un ulteriorepasso in avanti nella crescita del team, atteso alla prova dellaCoppa Piemonte UISP al suo inizio nella metà di aprile.

il presidente

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Musical inedito sulla nascita di Roma al Teatro Elios

La quinta C della ScuolaCavour ha pensato ad

un modo originale per salutarela Scuola Elementare,portando in scena al tea-tro Elios un musicalcompletamente inedito.“Il sogno della cittàeterna”, tra storia e leg-genda, rievoca la nascitadi Roma, dai re diAlbalonga fino alla sfidamortale tra Romolo eRemo. Si porta in scena unospettacolo che non solo vuolelasciare un ricordo della classee passare il testimone ai piùgiovani, ma concretizza ancheun progetto didattico. Sistrappano dai libri di storiaquei nomi che fanno parte deinostri lontani ricordi scolasti-ci, fondamentali per l’originedella cultura a cui appartenia-mo, portandoli, in carne edossa, su un palco. Un modoper vedere i loro volti, sentirele loro voci e provare le loroemozioni, andando oltrel’immaginazione e rendersiconto che una parte di ciò cheè stato in loro continua anco-ra a vivere, in noi.

Ecco allora che i venti alun-ni coordinati dalle maestreAnna Falbo e FrancescaGaleotto, con la collaborazio-ne di Giacinta Chiesa edElena Bernardini, danno vitaai personaggi della vicenda,

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interpretando le parti e lecanzoni scritte appositamenteper loro. Il tutto attraverso

sette scene che, simbolica-mente, rappresentano i settecolli sul Tevere. Un lavoro cheha coinvolto non solo i ragaz-

zi e le docenti, ma anche igenitori, impegnati per la pre-parazione dei costumi, delle

scenografie, delle luci, alloscopo di confezionare unospettacolo rigorosamente

“made in Santena”.L’ingresso alla serata è aofferta libera, l’interoincasso sarà destinatoalla Scuola diSantena. “Il sognodella città eterna”,

testi di Flavio Vasile, musichedi Fausto Boniello, venerdì 24maggio ore 21,00 al TeatroElios.

Ogni attività (sportiva,musicale, ricreativa, cultu-

rale) organizzata all’internodel nostro Oratorio, deverispettare specifiche direttivepreviste dalla legge italiana;queste vengono garantite esvolte per noi dalla formaassociativa del “Circolo”.Tesserarsi non costa molto.La tessera costa: Adulti €5,00; Ragazzi € 3,00 (f ino a15 anni compiuti nel 2013). Tesseramento e informazionipresso il bar di Villa Tanarivolgersi a Matteo, don Nino,don Martino o don Mauro.

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(Nota bene): Coloro che desideranoverificare le offerte possono richie-derlo in ufficio parrocchiale e consul-tare il registro Amministrativo.

Offerte in suffragio di:(totale € 2.645,00)

Isabello Pancrazio; Rossi Atti-lio; Pinna Tullio; Sacchetto An-na; Di Gaudio Gandolfa ved.Filippone dalle famiglie del con-dominio; Bergoglio Anna ved.Migliore; Bergano Anna ved.Caschino; Leone Donato; EliaMaria ved. Razzetti; GaudeMaria ved. Razzetto; MaestroPierluigi; Negro Maria ved.Gaude; Racca Lucia ved. Peri-netto; Sacco Cecilia ved. Latino;Negro Maria ved. Gaude daicompagni di leva; Allemandi Er-nesto; Gili Catterina ved. Ap-pendino; Gili Catterina ved.Appendino dalle compagne diclasse 1937; Cagno Claves; Cu-riale Giuseppe; Rubatti Pietro;Occhetti Battista.

Offerte per il Battesimo, Ma-trimoni ed anniv. Matrimonio

(totale € 200,00)

Offerte per opere parrocchiali:(totale € 545,00)

4 persone o famiglie hannochiesto l’anonimato; in onore diSanta Margherita e di SantaFrancesca.

Offerte per lo specchio:(totale € 175,00)

4 persone o famiglie hannochiesto l’anonimato; foto peranniversari; in suffr. Sacchet-to Anna; Villata Irene; GiliCatterina.

2°ANNIVERSARIO

Tosco Giacomo

Paletta Vincenzo

3°ANNIVERSARIO

Delli Gatti Lorenzo

Pivetta Paolo

4°ANNIVERSARIO

Sagula Damiano

5°ANNIVERSARIO

Gambino Anna Mariaved. Tosco

Pinna Tullio Cavaglià Matteo

Di Gaudio Gandolfaved. Filippone

Dondoua Vivianeved. Appendino

Allemandi Ernesto

Germano Antoniettain Di Benedetto

Leone Donato Rubatti PietroMaestro Pier Luigi

Nuovi figli di Dio con il Battesimo7, Calocero Ettore; 8, Trimboli Giuseppe; 9, Avataneo Gabriele; 10, Bosetto Rebecca; 11,Ornago Carlotta Maria; 12, Lannunziata Giulio; 13, Barbera Simone; 14, Di GanciGiulia; 15, Coluccio Viola.

prossimo numero “lo specchio” uscirà il 31 maggio 2013

Ritornati alla casa del Padre:21, Sacco Cecilia ved.Latino anni 84; 22,Allemandi Ernesto anni 81;23, Guelfo Balbo anni 85;24, Cagno Cleves ved.Doglio anni 84; 25, GiliCatterina ved. Appendinoanni 76; 26, CurialeGiuseppe anni 83; 27,Occhetti Battista anni 69;28, Rubatti Pietro anni 68;Cavaglià Giovanni anni 87.

ONORANZE TRASPORTI FUNEBRI

Servizio continuo 011 949.18.89 - 011 949.27.69

Nei Comuni - Ospedali - Cliniche - Case di cura non esistono vincoli che condizionano le famiglie nella scelta dell’impresa

di SEGANTIN MARCO e BALOCCO PAOLOUff.: Via Cavour, 41 - Abit. Via Cavour, 77

SANTENA

I Gemelli snc

P.L.AUTORIPARAZIONI

di Procida Lucio

Via Trinità, 66 - SANTENA (TO)Tel. e Fax 011 94.92.886

P.L.� Ricarica Climatizzatori� Servizio Pre Revisioni� Servizio Revisioni� Sostituzione Cristalli in Sede

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TRASPORTI EONORANZE FUNEBRE

Rostagno GiovanniSANTENA - CAMBIANO

PECETTO - CHIERI (TO)TROFARELLO

DIURNO - NOTTURNO - FESTIVOTel. 011 944.02.54

VolontariCercasi

per la pulizia della chiesa parrocchialepresentarsi in ufficio

parrocchiale il venerdìmattino dalle ore 9 alle 11

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Il Giornale è semprealla ricerca di

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del nostro periodico. Presentarsi in ufficio

parrocchiale.Grazie per la tua disponibilità

Le foto dei nostri defunti o anniversari - In ufficio parrocchiale sono archiviate le foto dei defuntie anniversari che vengono pubblicate su “Lo Specchio”; chi desidera ritirarle, dopo la pubblicazione, è pregato difarlo con sollecitudine, in orario di Ufficio, perché, dopo un certo tempo, le foto verranno cestinate.

Avviso ai Lettori - Coloro che sono interessati alla pubblicazione della foto in occasione dell’anni-versario di un proprio parente defunto, solo fino al 5° anniversario, sono invitati a versare un’offerta minima di10 €, utile per il sostegno al giornale.Le foto devono essere consegnate esclusivamente alla persona che operanell’ufficio parrocchiale di via Cavour. La Redazione si riserva la pubblicazione, nel numero successivo, sesul numero in corso non vi è più spazio. la redazione

Lo Specchio. Periodico dellacomunità cristiana santenese.Anno XXXI - N. 2 aprile 2013 Aut. Trib. To n. 4302 del 4/2/1991Direttore responsabile: don Nino OliveroRedazione: don Nino, don Mauro,don Martino, Aldo Viarengo, MarcoOsella, Angela Ciccarelli, GiuseppeTassone.Hanno collaborato:il CAV, Caritas, Gruppo Comunità,don Lio, Carlo Smeriglio, ElioMigliore. Redazione presso il CentroCulturale, p.za Martiri - Santena. Articoli per il numero successivoentro il 14 maggio 2013per posta elettronica (e-mail): [email protected] la pubblicità telefonare al numero 333 755 97 95Tariffa pubblicitaria a modulo (45 x 45 mm) € 20,83 più IVA.Impaginazione/Fotocomposizione in proprio: [email protected] Stampa: Soc. Tipograficaianni s.r.l. Santena (To).Stampato in 4.700 copie. Distribuzione gratuita. Sono gradite le offertedi sostegno e la collabo-razione al giornale.Il giornale si riserva di rifiutarequalsiasi articolo, foto o inserzione.

la Parrocchia diSantena equella diCambiano, in collaborazionecon Lo Specchio, propongono dueviaggi.Se vuoi il programmadettagliato, vaisul sito per scaricarlo:www.parroc-chiasantena.it

P. S.: affrettate-vi,i posti sonolimitati.

Negro Mariaved. Gaude

Tosco Maddalenaved. Villata

Le Parrocchie di Santena e Cambianoorganizzano un pellegrinaggio di tre giorni

3 - 4 - 5 giugno a RomaUdienza Papale presieduta da Papa Francesco,

Jorge Mario BergoglioProgramma e iscrizioni nei propri

uffici Parrocchiali oppure telefonando al num. 333 755 97 95

Festa alla Trinità la domenica 26 maggioore 9,00 Santa Messa alla Cappella

Comune di Santena e la Parrocchia organizzano perdomenica 12 maggio “Festa dei Popoli”

ore 10,30: Santa Messaore 13,00: Pranzo presso struttura dalla ProLoco in piazzaore 15,30: Spettacolo per tutti nel Teatro Elios

Seguirà un momento di musica e merenda condivisa per tutti ipartecipanti.Sarà in distribuizione un programma dettagliato.

Telefono della Parrocchia 011 945 67 89