I/Adulti - Frati Domenicani · del Cardinale Wojtyla prima di entrare in Conclave:...

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INTENZIONI PER L’«ORA DI GUARDIA», cioè la recita del ROSARIO INTERO di 15Misteri (1), con le litanie lauretane, UNA VOLTA AL MESE, nel giorno e ora scelta dal-l’Associata/o e comunicata al Centro del Rosario.

MaGGIO, il mese delle due mamme: la Mamma del cielo e la mamma terrena:in difesa operosa dell’altissimo valore della maternità e della famiglia.

GIUGNO, mese del Sacro Cuore di Gesù e del suo Vicario in terra, il Papa.Il 29 giugno, solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, per noi cattolici è lafesta del Papa.«Pregate anche per me, affinché possa sempre offrire al Popolo di Dio la testimonianza della dottrinasicura e reggere con mite fermezza il timone della S. Chiesa». BENEDETTO XVI (nell’allocuzione duran-te il Concistoro per la creazione di 22 nuovi Cardinali, sabato 18 febbraio 2012).

(1) Nota: i “Misteri della luce” sono un’aggiunta facoltativa: Giovanni Paolo II li propone (non li impone) come «opportu-na integrazione» (non elemento essenziale) «lasciata alla libera valorizzazione dei singoli e delle comunità» (Ros. V. M., n.19). Quindi, se si dicono si fa bene, se non si dicono non si fa male. Cfr. “Madonna del Rosario’’ n. 2/2004, pag. 13, e lanuova edizione 2011 de “Il nostro Rosario’’, pag. 39.

2 Madonna del Rosario N. 3/2012

In copertina: La Madonna porge il Rosario a S. Domenico (nell’antica sacrestia del Santuario di Fontanellato - PR).

I/AdultiEucaristia, Maria, Lourdes (Benedetto XVI) pag. 3Ancora miracoli a Lourdes! » 4Un anno fa la Beatificazione di Giovanni Paolo II » 6Un delitto (p. Renato Vasconi O.P.) » 8Padre Clemente Vismara, apostolo della gioia e del Santo Rosario » 9Il canto della Salve Regina nell’Ordine dei Frati Predicatori » 11Oscar Luigi Scalfaro: il politico dei due Vangeli » 12Vita dell’Associazione - 1º Maggio 2012: pellegrinaggio a Fontanellato (PR) » 14Andiamo a Lourdes! » 16La Spezia: novena e festa della Madonna di Lourdes » 17Paschera S. Carlo (CN): un’esperienza di “deserto” all’inizio della Quaresima » 19Asti: la Legione di Maria e il Rosario » 21Posta e Notizie » 23Sr. Milena: 15 anni come i 15 Misteri del Rosario! » 25Consensi e incoraggiamenti » 26Nuove Zelatrici e Zelatori – Nuovi Associati » 27Ricordiamo i nostri Defunti » 28

II/Ragazzi«Osserva i Comandamenti» (Benedetto XVI) » 2913 maggio 1917, a Fatima » 3113 maggio: Beata Imelda Lambertini (Paolo Risso) » 32Grazie, mamma! » 34Silvio Dissegna: la fede eroica con l’osteosarcoma a 12 anni (Giuseppe De Robertis) » 35Forse Dio ha sbagliato?... » 38Ridete, fa bene alla salute! » 39

IN QUESTO NUMERO:

Madonna del Rosario N. 3/2012 3

IL PAPA E LA MADONNA

EucaristiaMariaLourdes

Non si può contemplareMaria senza essere at-

tratti dal Cristo e non si puòguardare il Cristo senza percepi-re immediatamente la presenzadi Maria. C’è un legame insepa-rabile tra la Madre ed il Figlio, generato nel suo seno per opera dello Spi-rito Santo e questo legame lo sentiamo, in modo misterioso, nel sacra-mento dell’Eucaristia. (...) Il legame della Vergine santa col Figlio, Agnel-lo immolato che toglie i peccati del mondo, si estende alla Chiesa, corpomistico del Cristo. Maria, osserva il Beato Giovanni Paolo II, è «donnaeucaristica» attraverso tutta la sua vita. La Chiesa, considerandola comeil suo modello, «è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con que-sto santissimo mistero» (Ecclesia de Eucaristia, 53). In quest’ottica, sicomprende ancor meglio perché, a Lourdes, al culto della Beata VergineMaria è associato un forte e costante richiamo all’Eucaristia con le cele-brazioni quotidiane, con l’adorazione del Santissimo Sacramento e la be-nedizione dei malati che costituisce uno dei momenti più importanti dellasosta dei pellegrini vicino alla Grotta di Massabielle.

La presenza a Lourdes di numerosi pellegrini malati e di volontari cheli accompagnano aiuta a riflettere sulla benevolenza materna e tenera chela Vergine manifesta verso il dolore e la sofferenza dell’uomo.

BENEDETTO XVI (11-I-2008)

4 Madonna del Rosario N. 3/2012

ANCORAMIRACOLI A LOURDES!

Il 2 marzo u.s. la Comunità dell’Istituto “N. S. delle Grazie” di Nizza Mon-ferrato ha ricevuto dalla Madre Generale, Sr. Ivonne Reungoat, una lettera

rivolta a tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice del mondo, che ha procurato gioiae una forte commozione:

«Carissime sorelle, ho la gioia di comunicarvi una bella notizia: abbia-mo appena ricevuto la lettera del Vescovo di Lourdes, Mons. Jacques Ter-rier, e del Vescovo di Casale Monferrato, Mons. Alceste Catella, attraversocui ci viene comunicata la guarigione “inspiegata allo stato attuale delle co-noscenze scientifiche” della nostra sorella suor Luigina Traverso avvenutaa Lourdes il 23 luglio 1965.

Dopo tanti anni di silenzio, il 19 novembre 2011 il Comitato medico in-ternazionale di Lourdes (CMIL) riunitosi a Parigi ha preso in esame la re-lazione del prof. Franco Balzaretti sulla malattia di suor Luigina che, dagiovane suora, in seguito a vari interventi chirurgici alla colonna vertebra-le, restò completamente paralizzata. Era molto sofferente anche perché sivedeva all'età di trent'anni impedita di svolgere la missione educativa.

Nel 1965 partecipò al pellegrinaggio a Lourdes con l’Oftal. La sua co-munità di Tortona si impegnò a pregare più intensamente per lei e fece lapromessa di vivere in sommo grado la carità fraterna e una fedeltà totale

alle costituzioni per poter accompa-gnare con efficacia di intercessione ilpellegrinaggio della loro consorella.Tutte sapevano che solo un miracoloavrebbe guarito suor Luigina.

A Lourdes lei restò dal 20 al 26 lu-glio 1965. Partecipò a tutte le celebra-zioni adagiata sulla barella, perchénon poteva né camminare, né stare inpiedi. Il 23 luglio, durante l'adorazio-ne eucaristica, al passaggio dell'O-stensorio vicino a lei, avvertì una fortesensazione di calore e di benessere e lavoglia di mettersi in piedi. Immedia-

La guarigione miracolosadi suor Luigina F.M.A.

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tamente riprese a muovere gli arti inferiori che da tempo erano paralizzatie scomparve il dolore che da anni la faceva tanto soffrire.

Suor Luigina tornò a casa felice da Lourdes, non più in barella, ma conle sue gambe, e riprese la sua attività di assistente, insegnante poi di eco-noma per vari anni dell'ex Provincia religiosa “Alessandrina”.

La decisione di aprire il dossier per attestare la guarigione era statapresa il 28 luglio 1966 nella prima riunione del Bureau del ConstatationsMédicales. Lo studio venne approfondito dallo stesso Bureau il 31 luglio1984 e, finalmente il 28 luglio 2010, i medici hanno confermato la guarigio-ne con votazione formale e unanime attestando che “il modo di questa gua-rigione resta inspiegabile allo stato attuale delle conoscenze scientifiche”.

Suor Luigina appartiene alla comunità di S. Salvatore Monferrato (AL)dove è consigliera ed economa della casa. Con lei rendiamo lode a GesùEucaristia e a Maria Immacolata Ausiliatrice che hanno compiuto prodigidi grazia nella sua vita!».

(da “L’Ancora”, 11-III-2012)

UN’ELEVAZIONE DEL GRANDE MISTICO DOMENICANO DEL 1300

PIISSIMA VERGINE,quando arrivo a disperare di Dioe di me stesso...

Otu esultanza del mio cuore, unica speranza e gioia della mia vita, tusai quante volte con l’animo amareggiato, con il cuore turbato, con

il volto rigato di lacrime, quando avevo offeso Dio e mi pensavo desti-nato a essere figlio della geenna, quando da ogni parte ero circondato daforze ostili, allora ho sollevato gli occhi a te, piissima Vergine, e con iltuo aiuto, Vergine beata, sono sfuggito a tutti i pericoli. Altri godanodella propria innocenza, gioiscano della ricchezza dei propri meriti, finda ora esultino della misericordia di Dio. Quanto a me, tu sei miamadre, tu speranza e unico conforto della mia vita! Quando arrivo a di-sperare di Dio e di me stesso, allora penso a te, mi ricordo di te, e il miospirito riprende vita, come emergendo da profondissime tenebre. Tu seimia gloria, mia salvezza, amore e vita.

Beato Enrico Seuze(dall’«Orologio della Sapienza», Libro I, 16)

6 Madonna del Rosario N. 3/2012

1º maggio 2011, un anno fa:

BEATIFICATOIL PAPAdella “preghieraprediletta”Da “Madonna del Rosario” n. 4/2011 riprendiamo questo articolo che ci pare nonabbia perso una sua attualità.

«IL ROSARIO È LA MIA PREGHIERA PREDILETTA! Preghie-ra meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità.

In questa preghiera ripetiamo molte volte le parole che la Vergine Maria udì dal-l’Arcangelo, e dalla sua parente Elisabetta. A queste parole si associa tutta la Chie-sa. Si può dire che il Rosario è, in un certo modo, un commento-preghiera dell’ul-timo capitolo della Costituzione “Lumen Gentium” del Vaticano II, capitolo chetratta della mirabile presenza della Madre di Dio nel mistero di Cristo e dellaChiesa. Difatti, sullo sfondo delle parole “Ave Maria” passano davanti agli occhidell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo. Essi si compongono del-l’insieme dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, e ci mettono in unione vivacon Gesù attraverso – potremmo dire – il Cuore della Sua Madre. Nello stessotempo il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti checompongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e del-l’umanità. Vicende personali e quelle del prossimo, e in modo particolare di colo-ro che ci sono più vicini, che ci stanno più a cuore. Così la semplice preghiera delRosario batte il ritmo della vita umana.

Durante le ultime settimane ho avuto modo di incontrare molte persone, rap-presentanti di varie nazioni e di ambienti diversi, come pure di varie Chiese e co-munità cristiane. Voglio assicurare che non ho mancato di tradurre questi rappor-ti nel linguaggio della preghiera del Rosario, perché tutti potessero ritrovarsi nelcuore della preghiera che dà a tutto una piena dimensione. In queste ultime setti-mane ho avuto, come pure la Santa Sede, numerose prove di benevolenza da partedegli uomini di tutto il mondo. La mia gratitudine voglio tradurla in decine delRosario per poter esprimerla in preghiera, oltre che in un modo umano; in que-

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sta preghiera così semplice e così ricca. Esorto tutti cordialmente arecitarla». Così disse il Santo Padre all’ “Angelus” di domenica 29 ottobre.

* * *Non è stato un intervento isolato: chi non ricorda il primo discorso, pronun-

ciato appena eletto, in quella straordinaria sera del 16 ottobre? «Io ho avuto pauranel ricevere questa nomina, ma l’ho fatto, nello spirito dell’ubbidienza verso NostroSignore e NELLA FIDUCIA TOTALE ALLA SUA MADRE SANTISSI-MA... Mi presento a voi tutti per confessare la nostra fede comune, la nostra spe-ranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa...».

Il mattino successivo, nel suo primo messaggio, indirizzato ai Cardinali e almondo, rinnovò l’espressione del suo amore alla Madonna con queste parole: «Inquest’ora, per noi trepida e grave, non possiamo fare a meno di rivolgere con fi-liale devozione la nostra mente alla Vergine Maria, la quale sempre vive e operacome Madre nel mistero di Cristo, e della Chiesa, ripetendo le dolci parole “Totustuus” (tutto tuo) che vent’anni fa iscrivemmo nel nostro cuore e nel nostro stemmaal momento della nostra Ordinazione episcopale».

Il mercoledì 18 ottobre, due giorni dopo l’elezione, Giovanni Paolo IIvisitò al Policlinico Gemelli l’amico infermo mons. Deskur. «Il Papa si è chinatosu mons. Deskur, lo ha baciato commosso, ha recitato una posta delRosario, si è informato delle sue condizioni, ha invocato su di lui la grazia dellaMadonna ed è uscito» (M. Ponzi, “L’Osservatore Romano” del 19-X-’78).

In quei giorni gli ospiti del Collegio Polacco di Roma ricordarono l’ultima seradel Cardinale Wojtyla prima di entrare in Conclave: sulla terrazza recitava il Ro-sario insieme col segretario, passeggiando tra i vasi di crisantemi bianchi (“Fami-glia Cristiana” 1978, n. 43, p. 12-13).

Molti sono stati colpiti dal particolare della corona in mano al Papa durante lecelebrazioni ad Assisi e Roma, la domenica 5 novembre. Togliamo da “Avvenire” del7 novembre: ad Assisi «ha assistito alla Messa che il Cardinale Oddi, delegato pon-tificio, concelebrava con il Vescovo di Assisi, Mons. Tomassini, e con il ministro ge-

nerale dei Frati Minori conventuali, Padre Bommarco. Il Papaaveva la corona del Rosario chiusa nel palmo di unamano». Così a Roma, nella chiesa domenicana di S.Maria sopra Minerva, «inizia la Messa: Papa Wojtyla sileva lo zucchetto bianco dal capo, tira fuori dalla tascaun rosario di legno e si fa il segno della croce».

* * *«Il Rosario è la mia preghiera pre-

diletta!... Esorto tutti cordialmente arecitarla».

Per il Papa, con il Papa. Sempre!p. L.M. O.P.

8 Madonna del Rosario N. 3/2012

UN DELITTUN DELITTOO (1)

Pensavo al significato della vita dopo aver visto all’obitorio il corpoimmobile di Donatella. Una ragazzina di diciassette anni. Attendevaun bimbo. Succede. Ma la sua mamma aveva deciso per l’aborto. L’af-

fronto di una maternità di quel genere offendeva la sua dignità. Le sem-brava enorme diventare nonna di un bambino dalla paternità ignota. Do-natella non voleva disfarsi della sua creatura ma la mamma era stata irre-movibile. Prima l’onore della famiglia poi un figlio.

Donatella era così giovane. Non poteva rovinarsi la vita. Aveva un fu-turo dinanzi a sé. A nulla servirono le parole di chi ricordò che non si di-strugge il nido che la rondine ha fatto sotto il tuo tetto.

La signora si dimostrava dura, feroce. E poi c’era la Legge. Tutto era inregola. E fu deciso. Donatella si lasciò prendere dall’angoscia e il cuore ce-dette. Qualcosa non aveva funzionato.

La morte della ragazzina sembrò incredibile, assurda. Non si potevamorire a diciassette anni. Era ridicolo. La vita incominciava appena.

E invece Donatella era morta e sul serio!La vestirono con un abitino primaverile, allegro e tenero insieme. Le

pettinarono i lunghi capelli biondi. Vista così sembrava dormire.La mamma si avvicinò a fianco del marito presso il marmo bianco di

quel triste obitorio. Incrociò le mani della sua bambina e vi pose un Rosa-rio di pietre azzurre. Era giusto. Ai defunti si mette sempre un Rosario nellabara. Fu un attimo. Il marito come svegliandosi improvvisamente guardòla moglie, il corpo della figlia, il Rosario e poi come preso da un furore se-greto strappò la corona dalle dita di Donatella. La porse alla moglie allibi-ta: «No – disse l’uomo –, lei non ne ha bisogno. Sei tu che devi pregare. Dilloper sempre questo Rosario. Dillo perché la tua coscienza si illumini e perché tupossa piangere ai piedi di Dio il tuo delitto!».

P. Renato Vasconi O.P. († 28-V-1985)

(1) Da “Il Rosario di Padre Vasconi”, raccolta postuma degli articoli pubblicati dal nostro indimenti-cabile confratello e amico su “Madonna del Rosario” 1980-1985.

San Padre Pio da Pietrelcina, a una penitente che dopo l’asso-luzione chiedeva «un impegno di preghiera e di obbedienza chemi serva per tutta la vita», rispose subito: «Il ROSARIO».

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PadreClementeVismara,apostolodella gioiae del SantoRosario

Il 26 giugno 2011, in Piazza Duomo a Milano, veniva proclamato BeatoPadre Clemente Vismara, del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), per65 anni missionario tra gli altopiani e le foreste della Birmania, oggi Myan-

mar. Padre Clemente Vismara è un missionario morto a 91 anni “senza maiessere invecchiato”, come hanno detto i suoi confratelli di missione. Il Cardi-nale Tettamanzi ha ricordato il motto che ha sorretto la lunga vita di Padre Cle-mente: «La vita è fatta per essere donata» e lui l’ha veramente donata: a tuttie sempre!

La santità di questo missionario ci sembra condensata tutta nella gioia to-tale di amare Gesù negli altri soprattutto nei piccoli orfani, nella devozione allaMadonna specialmente con la preghiera del Rosario.

Clemente Vismara nacque ad Agrate Brianza (oggi provincia di Monza) il 6settembre 1897. Nel Seminario diocesano frequenta il liceo. Dopo il serviziomilitare nella Prima guerra mondiale, nel 1918 rientra in Seminario per lo stu-dio della teologia. Entra nel PIME (allora Seminario Lombardo per le MissioniEstere); ordinato sacerdote nel 1923, tre mesi dopo parte per la Birmania e virimane 65 anni, fino alla morte, 32 dei quali a Monglin, dove fonda partendoda zero tre parrocchie e una quarantina di villaggi cattolici; e 33 anni è a MongPing (distante 200 km.), dove fonda altre due parrocchie e lascia 52 villaggicattolici. In 65 anni di missione torna in Patria una sola volta, quasi costretto,per qualche mese, nel 1957. Muore a Mong Ping il 15 giugno 1988. Il 26 giu-gno 2011, ventitré anni dopo, è proclamato Beato.

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IL ROSARIO, SEMPREIn una vita così movimentata e difficile, ci poteva essere posto per la pre-

ghiera? Ma la vita di Padre Vismara, sempre in movimento e tra difficoltà, è unavita di preghiera! Soprattutto la celebrazione della Messa e la recita, del Rosario.Scrive: «Con poca fatica e vorrei dire per forza di cose tutto è preghiera: a volerfare il contrario è difficile... Mi sforzerò di dire che cosa orgogliosa nel cuore adun prete che celebra... Quando un sacerdote celebra deve regnare il silenzio: èpermesso solo il mormorio dei ruscelli, il sommesso sibilare del vento tra le fogliee l’uomo, il re della natura, zitto e pensoso stia a capo chino davanti al suo Dio».

Dopo la Messa, il Rosario. Scrisse: «Io la Corona del santo Rosario la dicosempre in compagnia. A sera, verso le sei, un mio orfanello tira la campana, tuttigli altri in fila per due entrano in chiesa e anch’io, come tutti, rispondo alle AveMaria che recita un ragazzo a turno di settimana. Per sette giorni si recita ilSanto Rosario in lingua shan, altri sette in lingua musho e altri sette in linguaiko. Se lo recitassi nella lingua di mia madre forse ci capirei di più, mi sembre-rebbe più devoto, ma preferisco pregare in compagnia e alzo anch’io la mia voceforte per farmi sentire dagli uomini e da Dio».

Ecco come si diventa santi. Anche in una vita senza soste, senza como-dità, a volte senza pane, a volte perseguitati. O forse si diventa santi proprioper questo...

Giuseppe Buono(da “Il Rosario e la Nuova Pompei”, n. 2/2012)

“CateChISMO”... Ma cos’è?!...

In chiesa preghiera e un po’ di attenzione

Caro direttore, mi sembra che oggi in molti che pure si professano cristiani siavenuta meno una componente essenziale: l’istruzione, fondamento dellaconvinzione. In queste domeniche stiamo leggendo il bellissimo Vangelo di

Marco. Uno dei punti di riferimento è il tempio di Dio, che per noi è la Chiesa. Oggila “vera” casa è tempio popolato! A chi chiede silenzio per pregare, parecchi ri-spondono di non esagerare, e ti fanno capire che sei all’antica! Ma non è questionedi modernità o di tradizionalismo: in chiesa si entra in silenzio, non chiacchieran-do! Non con la sigaretta in bocca sin sulla soglia. Quanta distrazione! E una voltaentrati, un distratto segno di croce – come a scacciare le mosche –, un sedersi sulbanco e subito a chiacchierare. Perché? Mi pare che non ci possa essere altra rispo-sta: in chiesa non c’è nessuno per chi non crede, e quindi si può fare quel che sivuole. Ma non è così, e allora chiedo silenzio e preghiera. Ricordando che il vero eunico Amico che ci ascolta, senza fretta, è quel GESÙ che ci attende là.

don Angelo Casino (Gravina - BA)(da “Avvenire”, 14-II-2012)

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C’era in quel tempoun certo fra Bernar-do di Bologna, il

quale veniva talmente tormen-tato da un crudele demonio dacui era posseduto, che giorno enotte veniva agitato da orribiliincubi; e così tutta la comunitàdei frati ne veniva disturbata.Senza dubbio la Divina Provvi-

denza aveva mandato questa tribulazione per provare la pazienzadei suoi servi.

Questa tremenda vessazione del sunnominato fra Bernardo, fu lacausa principale che ci spinse a istituire a Bologna il canto dell’an-tifona Salve Regina, dopo Compieta. Da questa casa l’uso si estese atutta la Provincia di Lombardia e infine la pia e salutare usanza si af-fermò in tutto l’Ordine.

A quanti, questa santa lode della veneranda Madre di Cristo,fece versare lacrime di devozione! Quante volte essa commosse gliaffetti di chi l’ascoltava o di chi la cantava, intenerendo la durezzadei loro cuori e infiammandola di santo ardore! E non crediamo chela madre del nostro Redentore si diletti di tali lodi, si commuova pertali preghiere?

Mi riferì un uomo religioso e degno di fede di aver visto spesso invisione, al momento in cui i frati can-tavano Eia ergo advocata nostra, laMadre del Signore in persona, nell’at-to d’inginocchiarsi davanti a suo Fi-glio per impetrare da lui la conserva-zione di tutto l’Ordine. E anche questofatto ho voluto ricordare affinché la devo-zione dei frati che lo leggeranno s’infiam-mi sempre più nella lode della Vergine!

B. Giordano di Sassonia(primo successore di S. Domenico,

1176-1237)

Il canto dellaSalve Regina

nell’Ordinedei Frati Predicatori

(Domenicani)

Le famiglienumerose:“FEDE,CORAGGIO,OTTIMISMO”.BENEDETTO XVI(nei saluti dopo l’udienzadi mercoledì 15 febbraio u.s.)

12 Madonna del Rosario N. 3/2012

La commossa testimonianza dell’Arcivescovo Enrico Masseronialla cerimonia funebre del 31 gennaio u.s.

OSCAR LUIGI SCALFAROil politico dei due Vangeli

Mi è stato suggerito di dare una breve testimonianza del carissimopresidente Oscar Luigi Scalfaro che ormai ha varcato la soglia

della vita eterna.Di solito attorno alla bara di una persona amata che ha segnato la

storia, andiamo alla ricerca di una parola efficace per dire l’identità, ilvolto, la personalità.

In questi giorni due parole sono state ripetute per tratteggiare lapersonalità politica di Scalfaro la coerenza e l’integrità. Io vorreiindicare il contenuto di queste due parole: il presidente Scalfaro fu il

politico dei due Vangeli: delprimo, quello di Gesù, fu te-stimone convinto e convin-cente, nella vita privata enella vita pubblica; del se-condo, la Costituzione ita-liana, fu uno strenuo e intel-ligente difensore e maestroper i giovani.

Ma attorno a questa bara,più che cercare e dire parole,vorrei riascoltare la sua parola,la sua testimonianza straordi-nariamente evocativa dellaParola di Dio.

Me la scrisse il 27 giugnodel 1963, tre giorni primadella mia Ordinazione sacer-dotale, avvenuta in questaCattedrale, per l’imposizionedelle mani del Vescovo Mons.Cambiaghi. Questa è l’unica

Un giovanissimo don Enrico Masseroni nel giornodella sua Ordinazione sacerdotale nel 1963 cona fianco l’on. Oscar Luigi Scalfaro che, amico difamiglia, gli fece da padrino.

Madonna del Rosario N. 3/2012 13

volta che sottraggo al silenzio del segreto questa testimonianza di Scal-faro. Così mi scriveva:

Reverendo e caro Don Enrico,ho disposto ora la spedizione di due cose, come ricordo di questo povero

padrino... è così povero il padrino... che riesce solo oggi, 27 giugno, a ripren-dere la lettera che la serie degli impegni gli ha fatto sospendere alle primeparole.

Desideravo dirle una parola di augurio. È la parola di un uomo non an-cora tanto vecchio, ma al quale il Signore ha avuto la bontà di far fare un po’di esperienza varia e propria e altrui.

Le auguro anzitutto la pace dell’anima: è il dono più prezioso e senza delquale non si riesce a fare nulla: la pace!

Nasce dall’abbandono totale nella volontà di Dio, dal non chiedere nulla,dal dire di sì sempre, nasce dalla preghiera vissuta e diventata vita. Di frateFrancesco fu scritto: “non orans, sed oratio factus”. È la preghiera che fa isanti e aiuta a formare i santi.

Le auguro la semplicità che è un profumato e delicato dono della Ma-donna: è un dono che rende facili le fatiche, accende il sorriso nelle nostrepene, nei limiti, nelle miserie e ci fa passare in mezzo a tante difficoltà...quasi indenni.

Le auguro di voler un bene immenso alla Madonna: non c’è nulla di piùdolce, di più santificante, di più potente.

È Lei, la Madonna, che fa gli apostoli, che fa sorridere i martiri, che fa ub-bidire con gioia quando non si comprende il comando, che dona, ogni giorno,il sacchetto di umiltà necessaria per farsi santi.

Non le auguro onori e applausi, ma le auguro, a mani giunte, di diventa-re santo: e la Madonna è... la fabbrica dei santi. Le auguro di consumare ilsuo cuore nell’amare paternamente leanime per portarle al Signore; le augurociò che la Madonna augura a lei... anchese fosse ignoto a tutti.

La ringrazio dell’onore immenso chemi fa nello scegliermi come padrino.

Auguri ai suoi tutti.Con tanto devoto affetto le bacio le

mani.Devotissimo Luigi Scalfaro

E quando penserà al suo padrino, dicaal Signore che faccia di lui quello che vuolesenza badare... alla sua resistenza! Grazie.

(dal “Corriere Eusebiano”, 4-II-2012)

27 maggio:PENTECOSTELa giaculatoria caraa Don Giussani:

Vieni,Spirito Santo,vieni per Maria.

14 Madonna del Rosario N. 3/2012

Tre rami:a) ROSARIO VIVENTE: ogni giorno una DECINA, cioè 1 Mistero,

1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria al Padre.b) CONFRATERNITA DEL ROSARIO: ogni settimana un ROSARIO

INTERO, cioè 15 decine.c) ROSARIO PERPETUO: ogni mese un’ORA DI GUARDIA, cioè un Ro-

sario intero con le litanie lauretane.

Nota - All’atto dell’iscrizione si riceve la pagellina/ricordo dalla Zelatrice/Zelatore o dal Centro del Rosario di Varazze.

Tutt i inv i tat i ! (1)

Martedì Primo MaggioPellegrinaggio Rosariano interregionale

(Val d’Aosta - Piemonte - Liguria)

a fontanellatofontanellato (parma)

Santuario-Basilica “Madonna del Rosario”retto dai Padri Domenicani

PROGRAMMA

Ore 10,30: raduno delle damine e paggetti del Rosario. Ingresso processiona-le in chiesa, intronizzazione della statua della Madonna di Fatima.

Ore 11,00: S. MESSA solenne concelebrata.Ore 12,00: pranzo al sacco o in ristorante (2).

(1) L’invito è rivolto in primo luogo alle Zelatrici e Zelatori, con particolare cordiale “spinta” aquelle/i che da anni sono un po’ “in sonno”... Non sarebbe bellissimo incontrarci presso la Madonna?...P. Minetti ed équipe del Rosario.

(2) Ristoranti consigliati: 1º Ristorante-Bar Europa (Via Pozzi, 12 - tel. 0521.822.256); 2º Albergo-Ristorante Verdi (Via IV Novembre, 44 - tel. 0521.821.557).

VITAdell’ASSOCIAZIONE

Madonna del Rosario N. 3/2012 15

Dopo pranzo, opportunità di incontro delle Zelatrici e Zelatori col P. Pro-motore e l’Équipe del Centro del Rosario: Fra Alberto, Suor Mi-lena, Rag. G. B. Bassafontana.

Ore 15,30: ORA EUCARISTICO-ROSARIANA. Al termine, rinnovo dell’Atto diaffidamento-consacrazione al Cuore Immacolato di Maria (for-mula nel libretto “Il nostro Rosario”, pag. 57).

DA RICORDARE1) Prendano contatto con FRA ALBERTO specialmente le Zelatrici e Zelatori che or-

ganizzano un gruppo di pellegrini.2) Sui PULLMAN si esponga ben visibile la scritta: “Pellegrinaggio del Rosario -

Gruppo di ...”3) Ragazzi e adulti portino al collo il FOULARD dei “Gruppi del Rosario”: è testimo-

nianza-richiamo per coloro che ci incontrano.4) Ogni pellegrino tenga a disposizione un FAZZOLETTO BIANCO da sventolare al

passaggio della statua della Madonna di Fatima.5) Per ogni informazione rivolgersi sempre a FRA ALBERTO MANGILI - Convento

S. Domenico - Via S. Domenico n. 0 (zero) - 10122 TORINO - Tel. 011.435.77.77 -Cell. 348.545.76.53

16 Madonna del Rosario N. 3/2012

Andiamo a LOURDES!dall’8 al 14 LUGLIO in treNO speciale da NAPolI, con

fermate a lA SPezIA, GeNovA/BrIGNole, vArAzze,SAvoNA, veNtIMIGlIA,

dall’8 al 13 LUGLIO in PUllMaN, in partenza da torINo

COL 44º PELLEGRINAGGIO ITALIANO DEL ROSARIOGUIDATO DAI PADRI DOMENICANI.

QUOTE - ISCRIZIONI - INFORMAZIONI: v. 4ª pag. di copertina.

Com’era felice, S. Vergine, l’anima miaquando avevo la fortuna di contemplarvi!

BERNADETTE

Madonna del Rosario N. 3/2012 17

A LA SPEZIA - Parrocchia S. Pietro Apostolo, 2/11 febbraio

Novena e festadella Madonna di Lourdes

Èstata una grande gioia quando ho saputo che il nostro Parrocodon Sergio Lanzola aveva invitato quest’anno per la Novena inpreparazione alla festa della Madonna di Lourdes il caro Padre Mi-

netti, con il quale esiste un lungo rapporto di amicizia, non solo per-sonale, ma di tutta Mazzetta, sino da quando la parrocchia era retta daiPadri Domenicani.

Mi sono subito riproposta di non perdere nemmeno un appunta-mento. Sono veramente contenta di esserci riuscita, malgrado i tantiimpegni e il grande freddo che ha accompagnato in modo particolarequelle nove giornate e che purtroppo ha certamente ostacolato la par-tecipazione di tante persone più anziane ai bellissimi incontri conPadre Minetti: la recita del Santo Rosario e poi la Messa, con l’omelia.Le sue parole, sempre appassionate e profonde, ci hanno fatto riflette-re quest’anno sull’importanza di recitare bene il Santo Rosario, per farlodiventare un vero colloquio con la Beata Vergine, in cui la preghierapassa dalla bocca ma nasce dal cuore; e l’importanza di porre sempreun’intenzione speciale, sia quando lo si recita in chiesa come atto co-mune dell’assemblea parrocchiale, sia quando lo si recita in famiglia opersonalmente. Idee semplici, ma che fanno del Rosario una delle armipiù potenti in mano ai fedeli cristiani.

Pinuccia, neo Vice-Zelatrice

* * *UN ROSARIO QUASI CANTATO

Il mercoledì che è caduto nella settimana della Novena della Madonna di Lour-des, la nostra catechista ci ha fatto un bel regalo: ci ha portati in chiesa, dovec’era Padre Minetti che, come ogni sera della Novena, recitava insieme ad altrepersone il Rosario. Sono rimasto molto colpito: non riuscivo a capire se PadreMinetti pregava o cantava: sì, sembrava proprio che cantasse! Mi ha fatto amareancora di più questa preghiera: anche se c’erano tante Ave Maria, la mezz’ora èvolata via. Grazie per amare così tanto Maria! Alessandro (III Elementare)

18 Madonna del Rosario N. 3/2012

Èbello pregare con il Rosario, per ringraziare Gesù, Dio e la Madonna. Nonè difficile; basta sapere anche poche preghiere: il Padre Nostro, il Gloria

al Padre e l’Ave Maria. È proprio per questo che Maria l’ha proposto spesso abambini come noi. Giorgia (III Elementare)

* * *

Caro Padre, quest’anno è finalmente tornato tra noi per farci vivere nel mi-gliore dei modi la Novena di preparazione alla Madonna di Lourdes. Che

bello recitare il S. Rosario con lei! Ascoltando le sue omelie, il tempo sembravafermarsi e nella nostra cappella, dedicata alla Madonna di Lourdes e da poco ab-bellita con lo scenario di quel santo luogo, ci sentivamo realmente davanti allaGrotta, a pregare tutti assieme. Grazie! E a presto... Solinda (Rosariante)

Cappelladella Madonnadi Lourdesnell’internodella chiesadi Mazzetta.

DALL’8 AL 14 LUGLIO IL GRANDE APPUNTAMENTO ALLA GROTTA

Zelatrici e Zelatori, che facciamoper il Pellegrinaggio a LOURDES?...

Sarebbe bellissimo se quest’anno partecipasse una folta rap-presentanza di Zelatrici e Zelatori! Ma se questo non è possi-bile per voi personalmente, perché non “muoversi” per invoglia-

re qualche vostro Associato o parente o conoscente?... ProvAteCI,come atto di amore fattivo verso la Madonna! Grazie.

Padre Minetti e Fra Alberto

Madonna del Rosario N. 3/2012 19

PARROCCHIA PASCHERA SAN CARLO - Caraglio (CN)

Un’esperienza di “deserto”all’inizio della Quaresima

Sabato e domenica, 25 e 26 febbraio, sono stati un’occasione pertante persone del Gruppo dei Rosarianti e di Paschera S. Carlo pervivere un momento di “deserto” nella prima domenica di Quaresi-

ma 2012. L’occasione ce l’ha offerta, con la sua tipica generosità ed ilsuo contagioso entusiasmo, Padre Lorenzo Minetti, domenicano dellacomunità di Varazze. Si è iniziato con un bel momento di preghiera (S.Rosario meditato e S. Messa) al sabato pomeriggio, al quale hannopreso parte con viva partecipazione, invitate con gioia dalla ZelatriceCorinna Ribero, molte persone del Gruppo dei Rosarianti del Cuneese,ma anche numerose persone della parrocchia di Paschera. Nell’omeliaP. Minetti ha invitato tutti a vivere la Quaresima con Gesù e come Gesùche è andato per quaranta giorni nel deserto per stare con se stesso, colPadre e per decidere la sua incrollabile fedeltà a Dio, nonostante la pre-senza e le tentazioni del maligno.

La domenica mattina P. Lorenzo ha incontrato i ragazzi delle Ele-mentari e Medie, invitandoli ad essere fedeli, come i pastorelli di Fati-ma, ad un mistero quotidiano del Rosario, cioè a tre minuti di preghie-ra ogni giorno, nel quale coinvolgere tutta la famiglia. Certamente la ri-scoperta della preghiera in famiglia è un’urgenza particolarmente fortein quest’epoca in cui si è persa questa tradizione che, in passato, hadato sostegno e forza a molte famiglie per superare le inevitabili provee difficoltà che la vita presenta. Poi la S. Messa con tutta la comunitàparrocchiale: è stato l’inizio “ufficiale” del tempo quaresimale, anche semolte persone erano già state presenti al Mercoledì delle Ceneri.

Nel pomeriggio un numeroso gruppo di parrocchiani si è ancora ri-trovato per un altro momento significativo di preghiera al Camposan-to per i defunti, ma anche insieme ai cari defunti che dal cielo conti-nuano a intercedere per noi. I misteri della Gloria hanno aiutato tutti acapire ancora una volta che la morte non è l’ultima parola dell’esisten-za umana, ma che oltre la morte c’è ancora vita, anzi la pienezza di vita!

La conclusione della “due giorni” è stata, poi, nella chiesa parroc-chiale con un momento di adorazione e la benedizione eucaristica. Alla

20 Madonna del Rosario N. 3/2012

fine il Parroco don Beppe Pane-ro ha ringraziato vivamente P.Minetti e lo ha “prenotato”, conlargo anticipo, per rivivere que-sta bella esperienza di preghieraall’inizio della Quaresima 2013.

don B. Panero

* * *

Domenica noi ragazzi del cate-chismo ci siamo radunati in

chiesa per accogliere ed ascoltare P.Minetti. È stata un’ora davvero in-tensa e ricca di propositi: abbiamoavuto la possibilità di renderciconto che il Rosario non è un’esclu-siva degli adulti, ma può anche es-sere a “misura” di bambino. PadreMinetti con le sue parole ci ha aiu-

tati a meglio comprendere il significato di un mistero del Rosario, ed è così cheabbiamo promesso di dire ogni giorno la decina insieme ai nostri genitori, perfare più contenti Gesù e la Madonna. Ci ha dato una carica di entusiasmo: luiè davvero innamorato della Madonna!

Un altro aspetto messo in risalto è stato quello del Segno della Croce: P.Minetti ci ha mostrato lo “scacciamosche”, quel segno di croce che spesso, acausa della fretta, ci ritroviamo a fare. Certamente non è bello a vedersi, percui abbiamo deciso di provare a fare sempre il Segno di Croce con calma eserietà, in modo da piacere al Padre Nostro che è nei Cieli.

Grazie P. Minetti per i tuoi insegnamentiLe catechiste e i ragazzi del catechismo

* * *

Caro Padre, le scriviamo due righe perché sentiamo il dovere di ringraziar-la per le belle giornate passate con noi Rosarianti. Sono state molto ricche

di belle parole che conserviamo nel cuore. Ringraziamo anche le Zelatrici e iRosarianti dei paesi limitrofi che hanno accettato il nostro invito e si sono uniticon noi nella preghiera. Un grazie di cuore al caro don Panero per la sua con-tinua e incoraggiante partecipazione.

La Zel. Corinna Riberocon il gruppo dei Rosarianti di Paschera S. Carlo

“Il Dono di Maria”, dipinto di Sr. Costanza Gan-dolfo F.S.P. nella chiesa di Paschera San Carlo.

Madonna del Rosario N. 3/2012 21

AD ASTI - Praesidium Porta Paradisi

La Legione di Mariae il Rosario

Martedì 27 febbraio u.s. si è tenuto ad Asti, presso l’Istituto delleSuore Isnardine, nonché sede del Praesidium Porta Paradisidella Legione di Maria, un incontro di preghiera guidato da

Padre Minetti. Nella secolare cappella di questo antico Ordine mona-stico, l’instancabile Padre ha aperto sull’altare la sacra icona della Ma-donna di Fatima che sempre lo accompagna nella sua opera di evange-lizzazione, e ci ha guidato nella meditazione dei Misteri dolorosi delSanto Rosario.

Erano presenti anche numerose legionarie appartenenti ad altriPraesidium diocesani e alcune Suore domenicane.

In questo ultimo anno sono già 18 le legionarie che hanno aderitoall’Associazione del Santo Rosario, non solo come devote della Madon-

22 Madonna del Rosario N. 3/2012

na ma anche perché il manuale legionario ci invita a promuovere la dif-fusione del Santo Rosario per fare amare Maria da tutti coloro che in-contriamo e per compiere con Maria e per Maria l’opera di espansionedel suo Cuore Immacolato nel mondo.

L’incontro si è concluso con la S. Messa concelebrata con il nostroPadre Beniamino degli Oblati di S. Giuseppe, guida spirituale del Prae-sidium Porta Paradisi.

Padre Minetti ci ha parlato anche con tanto entusiasmo della figu-ra del Servo di Dio SILVIO DISSEGNA, invitandoci a chiedere la sua in-tercessione per ottenere da Dio grazie spirituali e materiali.

La ringraziamo vivamente, caro Padre, dovunque lei arriva non èmai solo... c’è sempre Maria Immacolata che l’accompagna e le dà laforza ed energia spirituale che lei distribuisce a piene mani a tutti.

Un grazie particolare a suor Giusi, suor Franca, suor Orsola (sposacrocifissa di Gesù crocifisso), così vicine alle sofferenze di chi è provatonel corpo e nello spirito.

Piera Airaldi, presidenteZel. Iva Cantamessa, segretaria

DOMENICA 24 GIUGNOa POIRINO-La Lunga (TO)

l’annuale incontro con gli

AMICI di SILVIOper ricordare il 45º anniversario della nascita (1-VII-1967)

di SILVIO DISSEGNA

Nota: per ogni informazione rivolgersi (oltre che a Fra Alberto) al Parroco di Poirino-LaLunga: don Lio De Angelis - cell. 333.385.57.81.

PROGRAMMA: ore 15,00 proiezione sulla vita di Silvio Dissegna;ore 16,00 S. ROSARIO meditato; ore 17,00 S. MESSA concelebrata.

– La visita alla tomba di Silvio dalle ore 9,00 alle ore 19,00 –

Madonna del Rosario N. 3/2012 23

POSTA e NOTIZIE

Da VILLAFRANCA D’ASTI

Avanti sempre,nonostante le difficoltà«Caro Padre, come vede, quest’anno

siamo arrivati un po’ in ritardo... chiediamoscusa. Purtroppo siamo solo più 27 Socieper motivi di salute.Noi manteniamo sempre il nostro impe-

gno nel recitare il Rosario meditato ogni se-conda domenica del mese e voi siete sem-pre ricordati nelle nostre preghiere.Giungano i migliori auguri a lei e a tutta

la redazione. Maria Immacolata porti pace,serenità e tanta forza per continuare il vo-stro apostolato.Cordiali saluti dalla Zel. Giovanna Ca-

nale e Vice Anna Maria Asiliero».

Da RACCONIGI (CN)

Attraverso il Bollettinocoinvolti tutti i famigliari«Carissimi collaboratori del Bollettino

del S. Rosario, grazie del vostro impegnomolto utile ai lettori e grazie per la “Pre-ghiera della malattia” molto saggia, pub-blicata su “Madonna del Rosario” (n.1/2012, p. 10).Quest’anno l’adesione al Bollettino la

voglio dedicare all’anniversario di matri-monio dei miei genitori e componenti dellamia famiglia.Spero di poter partecipare alle belle

gite/pellegrinaggi che avete organizzato».Zel. Margherita Busso

Da TRINO VERCELLESE

Il Rosario nel Laicato domenicano«Rev. P. Minetti, con ritardo (e me ne

scuso) ho il piacere di comunicarle (e conlei a tutti gli associati del nostro Bollettino),che domenica 16 ottobre 2011, in Chieri, al-l’incontro regionale delle Fraternite LaicheDomenicane del Piemonte, abbiamo con-cordato un’importante iniziativa rosariana.Erano presenti 12 Fraternite con 50 confra-telli. Ad una delle quattro domande su cui siera stati invitati a meditare, cioè: “quale

Da GENOVA-PONTEDECIMO

L’intercessionedi SILVIO DISSEGNA«Sono quasi vent’anni che sono abbona-

ta alla rivista “Madonna del Rosario”, laleggo veloce e volentieri, e ringrazio pertutte le cose belle che ci aiutano nella vita ditutti i giorni. La preghiera del S. Rosario èmolto importante.Vorrei aggiungere che qualche anno fa

una sera mi telefona mia cugina dicendomiche suo figlio caduto dalla bicicletta era inospedale. Mi sono rivolta a SILVIO DIS-SEGNA chiedendo la sua intercessione cheè avvenuta efficacemente perché il ragazzosta bene.Ringrazio e chiedo scusa a Silvio per

aver aspettato tanto a testimoniare questogrande dono.Cordiali saluti a lei e tutti i collaboratori

della rivista».Carla Gramegna

24 Madonna del Rosario N. 3/2012

proposta suggerite per poter vivere concre-tamente nella Fraternita?”, la maggioranzaha risposto di voler recitare il S. Rosario.Quindi in tutte le adunanze di Fraternita eper tutto il 2012, la preghiera principalesarà il Rosario.Viva Maria!

Il delegato Giancarlo Tione(consigliere provinciale e Zelatore)

Da VICOLUNGO (NO)

Affidando l’anno nuovoa Maria nostra madre«Rev. Padre e collaboratori tutti, abbia-

mo iniziato a gennaio il nuovo anno conMaria nostra madre, affidando a Lei le no-stre pene e quelle di tutto il mondo, sicuriche Lei sempre ci ascolta e ci consola. Conil S. Rosario in mano, il mondo è ai suoipiedi per onorarla.Auguri a tutti dalla Zel. Eugenia Giardi-

no e associati».Angela Scalvino

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E ANCORA...

– da BUSALLA (GE) una telefonata euno scritto della Zel. Maria Teresa Rossi,intrepida nella sua fedeltà nonostante diffi-coltà d’ogni genere ...

– da BAGNARA CALABRA (RC),l’amico Franco Carbone (quanta nostalgia,caro Franco, delle indimenticabili Novenedell’Immacolata!);– da FOSSANO (CN), sempre sulla

breccia la nostra Zelatrice Capo SalvatriceAvanzato (le cui dimissioni sono accettatecon decorrenza dal 1º gennaio dell’AnnoSanto 2050!!);– da TORINO la nuova Zelatrice

Maria Lucchesi (tutta bella la tua lettera aSuor Milena, cara Maria! E grazie al PadreLorenzo Gilardi S.I. per la bontà del suogiudizio sul nostro Bollettino);– da CHATILLON (AO), Rita Mazza-

relli con una lunga telefonata per ripetereil suo attaccamento alla Madonna del Rosa-rio e al nostro Bollettino (letto anche dalmarito...);– da FOGLIZZO (TO), la Zel. Madda-

lena Chiantalassa (una di quelle Zelatrici– non moltissime... – che meriterebbero undiploma speciale!);– da REGGIO CALABRIA, Grazia

Di Agostino;– da LA SPEZIA, Franca Milani (ri-

cambio affetto e saluti anche a nome deiPadri Bernardino e Candido)– da PIANO QUINTO di Roccaspar-

vera (CN), Maria Ercolano;– e da ALTRE VARIE LOCALITÀ,

scritti, telefonate, espressioni di affetto, ecc.

GRAZIE A TUTTI!Padre Minetti con Fra Alberto,

Sr. Milena e il Rag. G.B. Bassafontana

ANCHE PROCESSIONI E BENEDIZIONI – Nella sua “catechesiitinerante” in Irlanda, Giovanni Paolo II ribadiva che questi esercizi didevozione «onorano Dio e sono utili alla vita cristiana, producono gioiaal cuore e aiutano a stimare di più il culto liturgico»; in particolare leprocessioni e le benedizioni eucaristiche sono da considerarsi «prezio-so elemento dell’eredità cattolica – in pieno accordo con il ConcilioVaticano II». (Dublino, 29-IX-1979).

Madonna del Rosario N. 3/2012 25

SUOR MILENA ZUNINO15 anni come i 15 Misteri

del ROSARIO!

Proprio così: dal 1997 questa super-impegna-

ta Suora salesiana riesce a donare una parte

del suo tempo prezioso al nostro Centro del

Rosario. Un’impareggiabile intensa dedizione apo-

stolica di mente e di cuore di cui beneficiano Zela-

trici, Zelatori, Associati, lettori del Bollettino (oltre,

naturalmente, a noi tre “collaboratori” Fra Alberto,

Rag. G.B. Bassafontana e P.Min.).

Quanto ha contribuito Suor Milena a dare alla

nostra ASSOCIAZIONE quel senso di famiglia

che traspare specialmente nella seconda parte del

Bollettino!

Ci sentiamo veramente uniti, vicendevolmente

incoraggiati, nel medesimo fiducioso amore alla

Madonna e al suo Rosario.

Grazie, cara Suor Milena, grazie, degna figlia di

Maria Ausiliatrice e di Don Bosco!

Con tanta affettuosa stima,Padre Minetti, Fra Alberto e Rag. Bassafontana,

con tutti gli Associati del Rosarioe lettori del Bollettino.

26 Madonna del Rosario N. 3/2012

GRAZIE! dall’équipe del Centro del Rosario: in sede, il Ragioniere G. Battista Bas-safontana con P. Minetti; a Torino, Fra Alberto Mangili; ad Alassio (SV), Suor MilenaZunino F.M.A.

�Da SEZZADIO (AL): «Grazie, Padre, di tutto, e grazie anche ai titolari della tipo-grafia gentilissimi». Zel. Mina Buffa.

�Da TRINO VERCELLESE: «Carissimo Padre, mi congratulo per lo sforzo reda-zionale e finanziario per arricchire sempre più il nostro Bollettino (che sempre aspet-

tiamo con ansia e accogliamo con gioia), passando dal n. 6 del 2011 con 32 pagine ai nu-meri 1 e 2 del 2012 con 40 pagine. Sempre ricco di buoni articoli, che spaziano dalla vitadei Santi alle sempre nuove attualità del S. Rosario, coinvolgendoci nella posta-notizie, neiconsensi e incoraggiamenti; nell’aggiornamento dei nuovi Zelatori e Zelatrici, degli Asso-ciati vivi e defunti (e molto altro...). Così che noi lettori, se pur fisicamente lontani, attra-verso il nostro bel Bollettino ci ritroviamo molto più vicini. Grazie, P. Minetti, Fra Alberto,Suor Milena, Rag. G.B. Bassafontana!». Zel. Giancarlo Tione.

�Da SANT’OLCESE (GE): «Grazie e complimenti: il nostro giornalino è sempre piùinteressante e istruttivo». Battistina Carrossino.

�Da CASTAGNOLE PIEMONTE (TO): «... il bellissimo Bollettino sempre più in-teressante. Ringrazio la Vergine Maria nostra cara mamma e chiedo protezione e sa-

lute per tutti. Un caro e affettuoso saluto e mi affido alle vostre preghiere». Zel. LodovicaScarasso Carena.

�Da S. PIETRO DELGALLO (CN): «Grazie per aver risolto l’equivoco dei Bollet-tini per posta. Ora tutto funziona regolarmente. Grazie! La Madonna vi assista e be-

nedica per il lavoro che svolgete». Zel. Teresa Rosso e Vice Iolanda Tardivo.

�Da S. DAMIANO D’ASTI - Fraz. GORZANO: «Il vostro giornalino sempre moltointeressante e di aiuto spirituale. La saluto con affetto e una preghiera». Zel. Gemma

Omedè in Franco.

�Da RONCO ALL’ADIGE (VR): «Il Bollettino “Madonna del Rosario” è semprepiù interessante e molto atteso». Suor Rosanselma Dalla Brea.

�Da ROCCASPARVERA (CN): «Porgo cordiali saluti a lei e a tutto lo staff del Bol-lettino del Rosario, e vi ricordo tutti nelle mie preghiere». Zel. Lucia Ghibaudo.

�Da TORINO: «... per il Bollettino atteso, che reca conforto e gioia». Olga Cava-lotto Squarzino. � «... per il bel librettino “Madonna del Rosario” che ricevo sem-

pre puntuale e desiderato». Nicolina Soave.

�Da LAGNASCO (CN): «Ricevo molto volentieri “Madonna del Rosario”». Cate-rina Bianco.

�Da VENARIA REALE (TO): «Un particolare ringraziamento per quanto fate pernoi e un augurio sincero per l’anno iniziato». Zel. Carla Ajmone-Catt.

CONSENSI e INCORAGGIAMENTI

Madonna del Rosario N. 3/2012 27

NUOVE ZELATRICI e ZELATORI

NUOVI ASSOCIATIA CUNEO, dalla Zel. Teresina Peano

Tarditi: Cristiana Brugnolo, Teresa Abrate.A SAVIGNONE (GE), dalla Zel. Carla

Prandi Parodi: Maria Celeste Morgavi.A S. MAURIZIO CANAVESE (TO),

dalla Zel. Teresina Cusin: Maria LetiziaMassinetto, Rosario Sattia, Dorotea De Pinto.A LA SPEZIA, dalla Zel. Anna Perinati:

Graziella Biancardi.ANEIVE (CN): Maria Teresa Giordanello.A S. STEFANO MAGRA (SP), dalla

Vice-Zel. Maria Rosa Tribunella: MariannaDejan, Giacoma Corso, Lina Colacci.A FOSSANO (CN), dalla Zel. Margheri-

ta Giraudo: Maria Giusta ved. Origlia.A PASSATORE (CN), dalla Zel. Giusep-

pina Brignone: Anna Maria Pellegrino.A ROCCASPARVERA (CN), dalla Zel.

Lucia Ghibaudo: Carla Giraudo, GiovanniViale (figlio del defunto Dalmazzo Viale).A VARAZZE (SV), dalla Zel. Lina Giu-

sto: Angela Vallarino.APASCHERAS. CARLO (CN), da Suor

Alfredina (di San G.B. Cottolengo): dott. Mi-lena Bellone (Paesana), A. Maria Borlengo(Vezza d’Alba), Marisa Tallone (Caraglio), Sr.Lucia Massa (S. Cott.).

A BORGARO TORINESE (TO): Ales-sandro Rio.Ad ASTI, dalla Zel. Iva Cantamessa:

Resi Lazzarato, Cecilia Sanlorenzo, MarisaCavallo.ABORGO S. DALMAZZO - Parr. Gesù

Lavoratore (CN), dalla Zel. MargheritaViale Occelli: Bartolomeo Ciravegna.A S. DAMIANO D’ASTI-Fraz. GOR-

ZANO, dalla Zel. GemmaOmedè in Franco:Cecilia Molino in Novo.A TORINO - Basilica Mauriziana, dalla

Zel. Graziana Camerano: Franca Fiore,Marcella Robba, Carmelo Ro Lavuri.A GAIOLA (CN), dalla Zel. Giuliana

Barale: Wilma Fantino (sostituisce la defuntamamma Giuseppina Cesana).AFOGLIZZO (TO), dalla Zel. Maddale-

na Chiantalassa: Angela Pane Verga, France-sca Gastaldi Cerutti, Candida Boggio Bertone,Caterina Bertolino Schina.AMEDE (MI): Piera De Pieri.Ad AOSTA, dalla Zel. Rosina Celesia:

Emilia Fosseret, Matilde Grivon, Anna ElisaGuichardaz, Consolata Verduci, Adriana Fer-raris Cossard, Fausto Capurri, Domenica DiBlagio.

A S. TERENZO ALMARE eMUGGIANO (SP), Paola Murgia (1).A TORINO, Maria Lucchesi.A LA SPEZIA, Vice-Zel. Pinuccia D’Amico Marin, segnalata dalla Zel. Anna Perinati.ACEPARANA-BOLANO (SP), Vice-Zel. Sonia Rapallini, segnalata dalla Zel. di Sarzana

e dintorni Elvira Leonardi Poletti.A SARZANA (SP), Parrocchia del Carmine, la giovanissima Giulia Bongiovanni ha accet-

tato con entusiasmo di collaborare come Vice-Zelatrice con la Zel. Elvira Poletti.

(1) «Rev.mi Padri, dopo una vita da Rosariante e molti anni in qualità di Zelatrice seguendo leorme di mia madre e di mia nonna, se pur a malincuore mi trovo ora costretta a lasciare questo impe-gno per motivi anagrafici e famigliari. Cedo il testimone alla signora Paola Murgia di Muggiano (LaSpezia)». Zel. Giuliana Tedeschi.

Un doppio grazie, cara Giuliana! Grazie per il lungo, fedele, meritorio servizio di Zelatrice del Ro-sario; e grazie per il generoso interessamento per il passaggio del testimone. Grazie! Grazie! P. L. Minetti

28 Madonna del Rosario N. 3/2012

Non dimenticate! Ogni mese vengono celebrate due Sante Messe per le Zelatricie Zelatori e Associati del Rosario, vivi e defunti, nella chiesa dei Padri Domenicanidi Varazze, sede del Centro del Rosario di Liguria-Piemonte-Val d’Aosta. La celebra-zione avviene alle ore 9 del 1º e del 3º sabato di ogni mese. Ventiquattro SanteMesse per voi, care Zelatrici e Zelatori e Associati del Rosario!

RELIGIOSE. A Mondovì Carassone (CN): le Suore Domenicane dell’Unione SanTommaso d’Aquino Sr. Angela Maria Colombo (1), Sr. Raffaella Rossi, Sr. Eugenia Fran-co, Sr. Giovannina Margiaria.

ZELATRICI. A Genova: Maria Galati Belziti (2). A Genova Prà-S. Rocco: EmiliaFranzone v. Canepa (3).

ASSOCIATI. A Passatore (CN): Dionisia Pellegrino (4). ACuneo: Severina Ferrero.A San Terenzo (SP): Albertina Marini. A Fossano (CN): Luigi Giachino, Giovanni Borel-lo, Teresina Borello. A Gaiola-Rittana (CN): Giuseppina Cesana. A Venaria (TO): Giu-seppa Castelli, Irene Butera, Orsola Bellavia. APietra Ligure (SV): Teresio Minetti. ARoc-casparvera-Piano Quinto (CN): Dalmazzo Viale. A Chieri (TO): dott. Gino Rossetti,Maria Berrino ved. Rossetti, Paolina Gianella ved. Barberis, Alida Angelini, Maria Cuminoved. Maglioli. AMarentino (TO): Adelina Ronco (sorella di Fra Paolo, missionario dome-nicano in Turchia). A Druento (TO): Agostina Aldezzano, Veronica Marocco. A Varazze(SV): Anna Vernazza Defilippi, Lidia Ravera ved. Rovere. A Foglizzo (TO): Teresa Berta,Antonietta Zanolo. A Chiavari (GE): Rosa Cassanelli.

O Maria, nostra Signora del Purgatorio e Porta del Cielo,dopo questo esilio mostra a noi e ai nostri Morti Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.

O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!

RICORDIAMO I NOSTRI DEFUNTI

(1) Ricordando le quattro Consorelle Domenicane, non possiamo non sottolineare con gratitudinegli speciali “meriti rosariani” di Suor Angela nei lunghissimi anni della sua presenza a Polonghera(CN), grazie anche alla collaborazione assidua e discreta di Suor M. Fedele (la quale, dopo la chiusuradella Casa di Polonghera, ha seguito Suor Angela a Mondovì diventandone in questi anni l’infermieragenerosa, diuturna, di grande carità). P.L.Min.

(2) «Provo a scrivere di questa grande Zelatrice i ricordi che mi affiorano dal cuore. Ripenso allasua scrittura (non la conoscevo di persona) ordinata, solerte nell’avvisare, nell’inviare i nomi di nuoviassociati, godere che altri fossero iscritti nella grande famiglia Rosariana. Grazie cara Maria, Zelatriceardita e devota di Maria e del Rosario!». Suor Milena Zunino F.M.A.

(3) «La dipartita della cara Milietta Franzone Canepa lascia nel gruppo rosarianti di Prà Palmaroun ricordo speciale. Non era una Zelatrice, ma la Zelatrice, sempre presente, una mamma per tutti. Orai nostri pensieri sono legati agli incontri, ai pellegrinaggi a Lourdes, alla sua presenza con il marito, ilcaro Baci Canepa, e noi preghiamo per voi che il Signore e la cara Madonnina vi accolgano nella pacesenza fine». Zel. Alfonsina Maugeri. • «Ciao, Milietta, eri il nostro punto luce in tutti i nostri incontri.Ricorderemo sempre quanto ti era gradita la cartolina da Lourdes, e le parole del caro Padre Minetti.Continua a essere per tutti il punto luce. Che Dio ti benedica». Erminia Cipollina.

(4) «Persona umile e gentile, da tanti anni associata al Rosario, riceveva sempre con gioia il Bol-lettino». Zel. Giuseppina Brignone.

Madonna del Rosario N. 3/2012 29

R.V.:RosarioVivente:ogni giornola tua decina!(Mistero,Padre Nostro,10 Ave Maria,Gloriaal Padre).

Il giovane:«Che devo fareper avere in ereditàla vita eterna?»GESÙ: «Osservai Comandamenti» (Mc 10,17)

Idieci Comanda-menti sono con-dizioni necessa-

rie per “avere in ere-dità la vita eterna”.Essi sono punti di ri-ferimento essenzialiper vivere nell’amo-re, per distinguerechiaramente il benedal male, e costruireun progetto di vitasolido e duraturo.Anche a voi, Gesùchiede se conoscetei Comandamenti,se vi preoccupate di

30 Madonna del Rosario N. 3/2012

formare la vostra coscienza secondo la legge divina e se li mettetein pratica.

Certo, si tratta di domande controcorrente rispetto alla mentalitàattuale, che propone una libertà svincolata da valori, da regole, danorme oggettive e invita a rifiutare ogni limite ai desideri del momen-to. [...] Dio ci dà i Comandamenti perché ci vuole educare alla vera li-bertà, perché vuole costruire con noi un Regno di amore, di giustizia edi pace. Ascoltarli e metterli in pratica non significa alienarsi, ma tro-vare il cammino della libertà e dell’amore autentici, perché i Coman-damenti non limitano la felicità, ma indicano come trovarla.

Non si tratta di compiere gesti eroici né straordinari, ma di agiremettendo a frutto i propri talenti e le proprie possibilità, impegnando-si a progredire costantemente nella fede e nell’amore.

Se seguirete la Parola di Gesù, anche la vostra strada si illuminerà evi condurrà a traguardi alti, che danno gioia e senso pieno alla vita.

BENEDETTO XVI (28-III-2010)

DUE BELLE TESTIMONIANZE

Da LA SPEZIAHo fatto la promessa... – «Caro Padre Minetti, ho fatto la pro-messa di dire una Decina del Rosario al giorno nel dicembre 2010. Sonocontenta di dire la Decina al mattino quando la mamma mi porta a scuo-la. Devo essere sincera, a volte mi dimentico e mi dispiace. Amaggio faròla prima Comunione e chiederò a Maria di essermi sempre vicina. Contanto affetto la piccola rosariante». (Giulia Maria Guastini)

Da SARZANA (SP)Perché pregare? – «La preghiera è un’elevazione dell’anima a Dio,ed è come un nutrimento per lo spirito e per l’anima. Accomuna tutte lereligioni e ci dà la grazia. La preghiera si fa con l’anima e deve venire dalcuore. La preghiera è una comunicazione diretta con il Padre. Alcunevolte serve per chiedere il suo perdono, altre per dimostrare la fede, altreancora solo per adorazione o per la purificazione dello spirito, e ci dà lagioia e la voglia di continuare a credere». (Giulia Bongiovanni)

Madonna del Rosario N. 3/2012 31

13 maggio 1917, a FATIMA

Il 13 maggio 1917,i tre Pastorel-li Lucia, France-

sco, Giacinta, con-dussero le loro greg-gi alla Cova da Iria.Vedendo un lampo,pensarono di torna-re a casa. Un secon-do lampo, ed ecco,videro una Signora,più splendente delSole, tutta vestita dibianco, su di unleccio... La Signoradisse loro di nonaver paura. Che nonavrebbe fatto lorodel male e che veni-va dal Cielo.

Lucia chiese: —E anch’io andrò inCielo? E Giacinta?...e Francesco?

— Sì – rispose laSignora, poi chieseloro:

— Volete voi offrirvi a Dio per sopportare tutte le soffe-renze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per ipeccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversionedei peccatori?

— Sì, lo vogliamo – rispose Lucia a nome di tutti e tre.— Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il

vostro conforto... Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenerela pace nel mondo e la fine della guerra.

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13 maggio - BEATA IMELDA LAMBERTINI

Innamoratadi GESÙ EUCARISTICO

La sua brevissima vita si può riassumere in tre verbi: visse, amò Gesù Ostia,morì per suo amore. Nella chiesa di S. Sigismondo a Bologna si conserva-no le reliquie della Beata Imelda Lambertini, morta all’età di 13 anni. Il

Papa Leone XII la elevò agli onori degli altari nel 1826.Era nata a Bologna verso il 1320 da illustre famiglia. Dodicenne, Imelda

entra nel monastero domenicano di S. Maria di Valdipietra, dove nella pre-ghiera e nello studio si prepara alla consacrazione nella vita religiosa tra le mo-nache di S. Domenico di Guzman. A quel tempo le consuetudini della Chiesanon permettono di ricevere la SS.ma Eucaristia prima dei 14/15 anni. Imeldaperò non si rassegna all’idea di dover aspettare tanto a lungo. Mossa interior-mente dalla certezza che il Signore più vuole dare, più fa desiderare. Innalza lasua preghiera a Lui, certa di essere esaudita.

Alla vigilia dell’Ascensione del 1333, il 12 maggio, al termine della Messa,la giovane aspirante domenicana si intrattiene in amorevole colloquio conGesù, al Quale aspira con tutta se stessa. E il “Dio nascosto” si comunica a leiin modo prodigioso: dal Tabernacolo «un’Ostia consacrata si posa sopra Imel-da... Tutto è inondato di luce. Il sacerdote prende l’Ostia e comunica Imelda».

L’amore ha vinto tutte le resistenze umane; Dio stesso ha risposto al suostruggente desiderio: in quell’istante Imelda muore in un’estasi di amore, fa-cendo della sua giovanissima vita un olocausto a Gesù.

Imelda ha vissuto raccogliendo, per dono singolare di Dio, la sua giovanevita nell’“istante eucaristico”, che riassume tutta la vita di Gesù, Ponteficesommo ed eterno, Adoratore e Vittima di espiazione del peccato, Mediatore eAvvocato che sempre intercede per noi. Questo “istante” del Cristo immolato,ella lo ha accolto nella sua anima tutto intero in una sola volta, chiamata dalsuo invito «Lasciate che i piccoli vengano a me».

La contempliamo così, la piccola Imelda, in questa offerta e, finalmentenell’unione sacramentale che tutto ha portato in lei a compimento. Questo“istante” è stato fatto proprio da Imelda nella sua unica Comunione sacra-mentale che l’ha unita all’offerta sacrificale del Cristo, rimanendone “cristifica-ta”, divinizzata, anzi accolta subito da Lui nella visione beatifica della comu-nione eterna. L’istante eterno del Cristo immolato... e l’istante, nel tempo, diImelda, in una eterna visione di amore.

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Viene così spontaneo prestare a Imelda la preghiera di un’altra “piccola delVangelo”: «Tu, Gesù, puoi prepararmi in un istante a comparire davanti a Te.Allo scopo di vivere in un atto di perfetto Amore, mi offro come vittima di olo-causto al tuo Amore misericordioso, supplicandoti di consumarmi senza posa,lasciando traboccare nella mia anima le onde di infinita tenerezza che sono rac-chiuse in Te, così che io diventi martire del tuo Amore» (S. Teresa di Gesù Bam-bino, “Storia di un’anima”).

Piccola grande Imelda, per la quale rapidamente «tutto è compiuto» (Gv19,30). Non per nulla, il grande Papa S. Pio X l’ha proposta come patrona deibambini che ricevono la prima Comunione, indicandola ai piccoli e ai grandicome modello di ardente fede e amore a Gesù Eucaristico, dell’adorazione a LuiUomo-Dio, presente nel Santo Sacrificio della Messa e in tutti i Tabernacoli delmondo.

In Gesù Eucaristico, il credente trova davvero il suo Sacrificio, ripresentatosull’altare e ogni nutrimento e delizia per la sua anima. A Lui amore, donazio-ne incondizionata di noi stessi, riparazione per gli abusi e i sacrilegi commessida parte di molti contro di lui, consegna fiduciosa di ogni realtà nelle sue mani,soprattutto adorazione perché Lui è Dio.

Imelda Lambertini, venerata come stupendo modello di amore a Gesù Eu-caristico, invita soprattutto i bambini e gli adolescenti a dare un senso alla pro-pria esistenza, rispondendo con prontezza e senza riserve al suo amore chechiama fin da piccoli a vivere per Lui solo.

Come ha scritto in versi semplici di preghiera una “sorella” di Imelda, lagiovane Suor Paolina del Presepio, delle Ancelle adoratrici del SS.mo Sacra-mento (Bologna): «Astro del giorno / che giammai non muore, / tua vita in unistante / racchiude l’Ostia, palpito d’amore: / eterno è quell’istante! / Vivi, oCapo, la vita della Chiesa / in quell’istante solo: / noi adorando, l’anima sospesa,/ vogliamo coglierla a volo».

Paolo Risso

Le reliquie della Beata Imelda Lambertini, conservate nella chiesa di S. Sigismondo a Bologna.

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13 maggio: Festa della mamma

Grazie, mamma!Maggio è il mese della “Festa della mamma”.Una “Festa” da non perdere, ma da tener preziosa come è preziosa

la tua mamma.A lei devi davvero tutto! È lei che ti ha tessuto, ti ha preparato per

nove mesi. Quando eri nel suo seno capriolavi felice come un delfinonel mare. Intanto lei vedeva i fiori anche per te, sentiva scorrere l’acquaanche per te, amava per te. Poi finalmente ti ha regalato al papà, ainonni, a tutto il mondo.

Ti ha dato da mangiare, ti ha curato, ti ha protetto con così tanta at-tenzione che non sopportava che neanche una mosca ti sfiorasse!

Le mamme sono come il girasole: il girasole guarda sempre il sole,le mamme guardano sempre i figli.

Diceva Maria Elena di nove anni: «Spesso la mamma mi guarda comese fossi d’oro. Credo che pensi a me per quasi tutto il giorno. Io dovrei esserlemolto riconoscente».

Già, perché è lei che ti ha insegnato a camminare, a parlare, a riflet-tere. La mamma è stata per te quello che sono le radici per l’albero.

Il bello è che le mamme non smettono mai di voler bene!Racconta Piero, un ragazzo di dieci anni: «Eravamo al mare a Rimini

in vacanza. Io mi sono ammalato e mi è venuta la febbre alta. Mia madre è stataseduta tutto il giorno vicino al mio letto e si preoccupava di me. Quando tuttiandavano alla spiaggia, lei restava in albergo con me».

Le mamme preferiscono i figli a tutte le cose del mondo perché liamano più di tutte le cose. «Se al mondo ci fossero soltanto le madri, non cisarebbe più nessuna guerra, dato che una madre non potrebbe sopportare chesuo figlio spari ad un altro. Ma purtroppo ci sono anche gli uomini privi diogni amore materno, che sono così rissosi!» (Silvia, undici anni).

Ecco qualche pensiero sulla mamma. Sulla tua mamma.Nel giorno della sua “Festa” dille un bel “Grazie!”.Se non ci fossero le mamme, sparirebbero tutti i bambini ed allora il

mondo si fermerebbe.Allora: “Grazie! Grazie!”.

d. Pino Pellegrino (Fossano - CN)

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La fede eroica con l’osteosarcoma a 12 anni

«Mio figlio soffriva atrocementee pregava senza stancarsi mai»La santità per alcuni è un punto d’arrivo. Il coronamento di una vita

spesa al servizio di Dio e dei bisogni dei fratelli. Non è il caso, davverostraordinario, di SILVIO DISSEGNA, un bambino di Poirino, piccolo cen-tro in provincia di Torino, morto a 12 anni dopo aver sconfessato questostereotipo: con la sua vita ha dimostrato a tutti che la strada della santitànon inizia dopo la maturità ma, a volte, comincia a realizzarsi sin dai primianni di vita.

«Silvio è nato in una famiglia umile e molto credente», spiega don Lio, ilParroco di Poirino, che sta seguendo il processo per la canonizzazione delragazzo. «Una famiglia molto unita che condivideva tutto in ogni situazione. Erasostenuto da una fede certa, quasi eroica, senza mai lamentarsi nemmeno neimomenti più dolorosi». Merito della sua famiglia, spiega il religioso: «Sonopersone molto semplici, che hanno sempre vissuto una vita retta. Il loro esempioal giorno d’oggi è raro, perché sono riusciti a trasmettere i veri valori ai figli. Bi-sogna dare l’esempio e pregare, soprattutto in famiglia. Da queste famiglie na-scono i santi». Un esempio di virtù. «Luinon si è mai arreso, ha vissuto in unio-ne con Gesù, dedicando la sua vitaalla Chiesa», conclude don Lio.

DIMOSTRAVAUNA GRANDE MATURITÀ

Noi, della vita di questostraordinario bambino, abbia-mo parlato con la madre, la si-gnora Gabriella.

Com’era Silvio?«Un bambino unico. Non per-

ché era mio figlio, ma perché eradifferente da tutti gli altri ragazzi:sin dalla tenera età ha dimostrato Silvio con la mamma.

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una maturità inusuale. Era molto legato al Signore e un volta disse: “Al SantoNatale mi preparo con l’anima bianca. In questo giorno è nato Gesù e Lui èstato così buono che voglio esserlo anch’io, facendo atti di bontà, pregandocon gioia, aiutando quelli che ne hanno bisogno e rispettando tutti”».

«ERA MOLTO CONTENTO DI STARE CON NOI»

Ci fa un esempio della sua “unicità”?«Ringraziava sempre tutti, anche quando non era il caso o era lui a fare

un favore agli altri. Basta pensare che quando vinceva qualche figurina congli amici, gliele restituiva sempre! Oppure quando non aveva ancora dueanni, durante un pranzo, si accorse che mancava il vino. Senza farsi nota-re da nessuno, scese in cantina, e prese il bottiglione. Mentre stava salendole scale lo ruppe ferendosi il labbro. Non ha mai pianto, neanche quandoè stato portato al pronto soccorso. L’unica cosa che diceva era: “Volevo soloportare il vino a mio papà”».

Don Lio ha detto che è merito della famiglia in cui è cresciuto...«Abbiamo cercato di educare sin da subito i nostri figli secondo i valo-

ri cristiani. La preghiera per noi era fondamentale e ogni giorno pregava-mo assieme, persino nei primissimi, anni di Silvio. Lui era molto contentoe ci teneva compagnia recitando una “coroncina” o qualche Ave Maria».

Eravate molto affiatati...«Sì, oltre a noi genitori Silvio voleva molto bene a suo fratello Carlo, di

cui si prendeva sempre cura con estrema attenzione. Ricordo che quando èarrivato il momento della prima Comunione, Silvio ha chiesto di farla as-sieme al fratello perché gli sembrava difargli un torto! L’ha persino volutosalutare prima di spegnersi. Aquel punto l’ha ringraziato e hachiesto a noi di prenderci curadi lui».

«VOLEVA DIVENTAREINSEGNANTE»

Qual è il ricordopiù bello che ha di suofiglio?

«Ce ne sono tanti!Ma la sua voglia di vi-vere e la sua gioia sonoindescrivibili. Anche duran- Silvio con il fratellino Carlo.

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te la malattia non ha mai perso questa sua caratteristica, persino quandoha capito che stava giungendo al termine la sua vita terrena. Mi viene inmente quando gli abbiamo regalato una macchina da scrivere e lui, per col-laudarla, ha scritto: “Cara mamma, ti ringrazio di avermi messo al mondo,di avermi dato la vita, che è tanto bella! Io ho tanta voglia di vivere!”».

Quali progetti aveva per il suo futuro?«Sperava un giorno di diventare un insegnante e diceva: “Mi piace in-

segnare agli altri; però so fin d’ora che devo imparare tante cose, sforzarmidi studiare, leggere molto... Io penso che fare il maestro dia molte soddi-sfazioni, perché i bambini gli vogliono bene”».

Poi è arrivata la malattia.«L’abbiamo scoperta dopo una partita di calcio. Il dolore alla gamba

non passava e decidemmo così di fare accertamenti. Il bollettino mediconon lasciò speranza: diceva chiaramente che aveva il cancro alle ossa. Percurarlo siamo andati anche a Parigi».

Come reagiva al dolore?«Nei momenti in cui era preso da strazianti dolori diceva: “Signore

Gesù, io soffro come quando Tu trasportavi la croce ed eri picchiato. Iosono qui nel letto con tanto male: le mie sofferenze le unisco alle tue. Stam-mi vicino, Gesù!”, oppure: “Mamma, io sto percorrendo la strada del cal-vario, dopo ci sarà ancora la crocifissione. Sento che così non può durare alungo. Cosa faccio ancora io in questo mondo? Mamma, preparati”. E du-rante la notte non voleva accanto nessuno: “Voglio pregare da solo. Gesùvuole da me molte sofferenze e preghiere”. In queste interminabili ore didolore acuto aveva sempre tra le mani il Rosario e pregava la Vergine Mariasenza mai stancarsi. È morto proprio così, in atteggiamento di preghiera, a12 anni, il 24 settembre 1979».

Giuseppe De Robertis(dal settimanale “VERO”, n. 5/2012)

RIVOLGETEVI A SILVIO! – La causa di Beatificazione del Servo

di Dio SILVIO DISSEGNA, andrà più celermente in porto se po-

tremo riferire di grazie importanti ottenute per sua interces-

sione. Perciò: rivolgetevi al nostro Silvio, pregatelo perché rac-

comandi le vostre intenzioni al Signore e alla Madonna del Ro-

sario, lui che è così vicino a Loro lassù in Paradiso… (p.L.M.)

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FORSE DIO HA SBAGLIATO?...Era estate e faceva molto caldo. Due vecchiotti tornavano a casa

dopo essere stati alla Messa. Nella predica il Parroco aveva inse-gnato che Dio è onnipotente e somma sapienza.

I due si fermarono all’ombra di una grossa quercia e parlavano unpo’ di tutto. A un certo punto, per mettersi a posto il cappello, alza-no gli occhi e vedono pendere dai rami della quercia delle grosse zuc-che, frutto di un seme di zucca cresciuto ai piedi della quercia.

— Che zucche straordinarie! Scommetto che pesano un quintale!Non ne ho mai viste di simili!

— Un quintale, penso di no, ma certamente poco meno! – risposel’altro.

— Ma a te non pare impossibile che una piantina di zucca cosìdebole e sottile possa produrre dei frutti così grossi e pesanti?

— A Dio tutto è possibile; hai già dimenticato la predica delParroco?

— No, no! Ma io mi domando: perché Dio, che può fare tutto, hadato alla quercia, così grossa e robusta, le ghiande, che sono tantopiccole, mentre alla zucca, che è piccola ed esile, ha datofrutti così grossi e pesanti? Dio non avrebbe fattomeglio a fare il contrario?

— Ma! Pare anche a me!— E allora, forse che Dio ha sbagliato?

— Veramente Dio ha da pensare atante cose...

E mentre i due discutevano, guardando le zuc-che che pendevano dalla quercia, ecco che unaghianda cade sul naso di uno dei due vec-chiotti: — Mondo cane! Ha fatto bene Dio afare le ghiande piccole! Altro che il naso.Se era una zucca, povera la mia testa!

E l’altro, sorridendo, concluse: — An-diamo, andiamo; Dio ne sa più di noi. Eglifa tutto bene!

(da “Papa Luciani racconta”, pag. 56)

RIDETE, FA BENE ALLA SALUTE!

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SUORE IN TRATTORIA

Un uomo entra in una trattoriae prende posto a un tavolo vicinoa due suore, anch’esse in attesadi essere servite. Incuriosito, sialza e per sapere a quale Congre-gazione appartengano, domandagentilmente:— Scusate, sorelle, qual è il vo-

stro Ordine?— Minestrone di fagioli.

IL COMPITO DI PIERINO

Tema: «La mia maestra».Svolgimento: «La mia maestra è

una donna. Essa è proprio lei,non come nella 5ª B, che c’è unmaestro che non è lui ma il suosuplente. La mia maestra è anco-ra dell’anno scorso, ma un po’ piùvecchia. Tante volte a me mi dadel somaro perché faccio deglierrori di sbaglio, ma io ci vogliobene lo stesso perché mi impara aleggere e scrivere e fare il conte. Ioprego il Signore che la facci sem-pre vivere finché muore».

CERVELLO

— Papà, cos’è il cervello?— Lasciami in pace, ho altro

per la testa.

ALLA DOGANA

Un signore di mezza età, incompagnia di due belle ragazzebionde, regge una grossa valigiapiena di sigarette di contrabbando.Il doganiere interroga: — Il si-

gnore ha nulla da dichiarare?— Delle belle bionde...Il doganiere guarda ammirato le

ragazze, sorride, e lascia passare.

TRA FANTASMI

— Ehi, hai perso il fazzoletto!— Ma no, è il mio fratellino.

SPORT/NUOTO

Gara di tuffi.Si getta il primo: tutto bene.Si tuffa il secondo e ci resta

secco. Aveva al polso un orologioche spaccava il secondo.

IN CASERMA

Una recluta viene interrogatadal sergente istruttore: — Tu, chefai da civile?— Interprete. Sono poliglotta.— Cioè?— Possiedo cinque lingue.— Perfetto. Andrai all’ufficio

postale a leccare francobolli.

«Quando ridiamo, i muscoli vengono attivati, mentre quando smettiamo di ridere sirilassano. Poiché la tensione muscolare aumenta il dolore, molte persone af,itteda artrite, reumatismi e altri stati dolorosi traggono grande bene+cio da una bellarisata. Lo stesso sollievo prova chi soffre di mal di testa». Dottor William Fry Jr.(ricercatore della Stanford University in California).

Direzione: Centro del Rosario di Piemonte e Liguria, Convento PP. Domenicani, Piazza S. Domenico, 5 - 17019 VARAZZE (SV)- Tel. 019.923.00.10 - Cell. 348.243.58.16 - 019.974.84 (Convento) - Fax 019.935.972 – C.C.P. n. 12931176 -Reg. n. 2138 - 9/2/1971 del Tribunale di Torino - Dir. resp.: P. Giuseppe Marcato O.P. - Direttore: P. L. Paolino Minetti O.P. -Stampa: Edigraph snc - Via Chieri, 64 - 10020 Andezeno (TO) - Tel./fax 011.947.27.24 - Cell. 338.799.25.71 - E-mail: [email protected]

A. 78º – N. 3 – MAGGIO-GIUGNO 2012 • Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbona-mento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB/CN • n. 2/2012

In caso di mancato recapito restituire al mittente, che si impegna a corrispondere la relativa tassa.

Prendete nota anche degli altri appuntamenti 2012:

POIRINO-LA LUNGA (TO): DOMENICA 24 GIUGNO, l’incontro annuale

degli “Amici di SILVIO DISSEGNA”.

FATIMA : dall’11 al 14 SETTEMBRE, 30º Pellegrinaggio Domenicano del

Rosario.

TAGGIA (IM): DOMENICA 23 SETTEMBRE, Pellegrinaggio interregionale (Pie-

monte, Liguria, Valle d’Aosta) al Santuario-Basilica della “Madonna miracolosa”.

PER OGNI INFORMAZIONE: Fra ALBERTO Mangili - tel. 011.435.77.77 - cell. 348.545.76.53

Pellegrinaggio del Rosario

a LOURDES8/14 LUGLIO in TRENO, in partenza da NAPolI, con fermate a lA

SPezIA, GeNovA Brignole, vArAzze, SAvoNA, veNtIMIGlIA.

8/13 LUGLIO in PULLMAN, in partenza da torINo.

QUOTE: in treNO (tutto con cuccette) € 595,00; in PUllMaN € 500,00. (Sono pre-

viste riduzioni per i bambini fino a 10 anni). � SUPPleMeNto per la camera singola

in albergo (sia treno che pullman): € 120,00.

ISCRIZIONI: 1) consigliamo di farle al più presto (si chiuderanno il 15 giugno) �

2) All’atto dell’iscrizione versare l’acconto di € 100; il resto della quota entro il 15

giugno � 3) Per ogni versamento servirsi del mezzo più sicuro, cioè il conto corren-

te postale N. 12931176 intestato a: “Centro Rosario Padri Domenicani” - Varazze (SV)

� 4) Chiedere il modulo di iscrizione e il modulo CCP a Fra AlbeRto (per il pullman),

o a Fra PASqUAle (per il treno).

INFORMAZIONI:a) per il pellegrinaggio in TRENO: Fra PASqUAle Zennaro

(tel. 035.383.24.29 - cell. 333.522.82.42 - bergamo - Convento Frati Domenicani)

b) per il pellegrinaggio in PULLMAN e ogni altra informazione: Fra AlbeRto Mangili

(tel. 011.435.77.77 - cell. 348.545.76.53 - torino - Convento S. Domenico).