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Piemonte Impresa Gennaio 2016 a cura dell’Ufficio Studi Economici Sommario In questo numero Lo scenario aumentano le preoccupazioni per il rallentamento delle economie emergenti, i possibili effetti dell’aumento dei tassi americani e il calo eccessivo del petrolio; Mercato del lavoro aumentano gli occupati, diminuisce (di poco) la disoccupazione, cala il ricorso alla CIG; il Piemonte recupera terreno ma al contrario delle altre regioni del Nord resta al di sotto dei livelli pre-crisi; Export nei primi nove mesi non rallenta la crescita delle esportazioni; molto brillante il mercato americano, non solo per l’automotive; Credito dopo due trimestri incoraggianti, il terzo segna una battuta d’arre- sto, con indicatori stazionari; Clima di fiducia le indagini previsive per il primo trimestre 2016 confermano attese ottimistiche nella manifattura e nei servizi, con indicatori allineati a quelli dei mesi precedenti; Focus: Mahindra Notizie dalle aziende una scheda sulla Mahindra; le prospettive del mercato iraniano; Cygnus, Lisa, Vega, tre successi dell’industria spaziale italiana; A&T Robotic World, a Torino la prima manifestazione sulla robotica indu- striale; brevi su Avio Aero, Acqua Sant’Anna, Centrale del latte, Mi- rato, Salone dell’Aerospazio, EPS.

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PiemonteImpresa

Gennaio 2016a cura dell’Ufficio Studi Economici

Sommario In questo numero

Lo scenario ► aumentano le preoccupazioni per il rallentamento delle economie emergenti, i possibili effetti dell’aumento dei tassi americani e il calo eccessivo del petrolio;

Mercato del lavoro ► aumentano gli occupati, diminuisce (di poco) la disoccupazione, cala il ricorso alla CIG; il Piemonte recupera terreno ma al contrario delle altre regioni del Nord resta al di sotto dei livelli pre-crisi;

Export ► nei primi nove mesi non rallenta la crescita delle esportazioni; molto brillante il mercato americano, non solo per l’automotive;

Credito ► dopo due trimestri incoraggianti, il terzo segna una battuta d’arre-sto, con indicatori stazionari;

Clima di fiducia ► le indagini previsive per il primo trimestre 2016 confermano attese ottimistiche nella manifattura e nei servizi, con indicatori allineati a quelli dei mesi precedenti;

Focus:MahindraNotizie dalle aziende

► una scheda sulla Mahindra; le prospettive del mercato iraniano; Cygnus, Lisa, Vega, tre successi dell’industria spaziale italiana; A&T Robotic World, a Torino la prima manifestazione sulla robotica indu-striale; brevi su Avio Aero, Acqua Sant’Anna, Centrale del latte, Mi-rato, Salone dell’Aerospazio, EPS.

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2015 2016 2015 2016Mondo +2,4 +2,9 Economie Emergenti +4,0 +4,5

Economie avanzate +1,6 +2,1 Asia Orientale +6,4 +6,3

USA +2,5 +2,7 Cina +6,9 +6,7

Giappone +0,8 +1,3 Asia Meridionale +7,0 +7,3

Unione Europea +1,9 +1,9 India +7,3 +7,8

UK +2,4 +2,4 Africa Sub-Sahariana +3,4 +4,2

Area Euro +1,5 +1,7 Sudafrica +1,3 +1,4

Germania +1,5 +1,6 America Latina -0,7 +0,1

Francia +1,2 +1,5 Brasile -3,7 -2,5

Italia +0,8 +1,3 Messico +2,5 +2,8

Spagna +3,1 +2,5 Medio Oriente e Nord Africa +2,5 +5,1

Russia -3,8 -0,7 Commercio Mondiale +3,6 +3,8Turchia +4,2 +3,5

Le previsioni della World Bank

Fonte: Fondo Monetario Internazionale, gennaio 2016

LO SCENARIOOmbre sempre più minacciose si stanno addensando sull’economia mondiale. È significativo leggere la stampa internazionale in queste ul-time settimane: ad eccezione degli inguaribili ottimisti nostrani, il tenore dei commenti è sempre meno positivo. Le previsioni (ultime in ordine di tempo quelle della World Bank) sono state riviste al ribasso. Tre gli elementi di preoccupazione: rallentamento dei paesi emergenti; calo del prezzo del petrolio; crescente instabilità finanziaria.Il rallentamento dei paesi emergenti ha natura strutturale, con caratte-ristiche diverse da paese a paese. Elementi comuni sono il declino della “produttività totale dei fattori” (ovvero dell’efficienza economica) e la riduzione della crescita degli scambi commerciali. Un segnale che il pro-cesso di globalizzazione sta decelerando.La Cina è in frenata. Soprattutto, si riduce il contributo della seconda potenza economica mondiale alla domanda di beni e servizi. A dicem-bre le importazioni sono scese del 7,6% rispetto all’anno scorso; nei primi 12 mesi la caduta è stata del 14,1%. Particolarmente colpiti sono i paesi dell’area asiatica: Giappone, Corea, ASEAN. Ma anche la Germania, fornitrice di macchinari e auto di alta gamma. La Russia è colpita dal calo del prezzo del petrolio ben più che dalle sanzioni. Dopo la marcata flessione del PIL registrata nel 2015 (-3,7%), si prevede che anche il 2016 sarà un anno di recessione (-0,3% le stime più recenti). Notizie ancora più allarmanti provengono dal Brasile, alle prese con una crisi economica ma anche politica (il possibile impeachment del Presidente Roussef) e sociale. Il Brasile, mercato importante anche per FCA, non si risolleverà presto; dopo la caduta del 2015, anche per quest’anno si prevede una nuova contrazione del PIL. Tra le rising star viene spesso citato anche il Sudafrica, emblema di una nuova Africa finalmente incamminata sulla strada dello sviluppo. Come spesso accade, analisi sbrigative non considerano che la lettura delle va-riabili economiche non descrive che gli strati più superficiali della realtà. Alle prese con problemi di stabilità politica, squilibri sociali e conflittualità,

“Preoccupazione perla crescita mondiale”

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il Sudafrica vede minacciate le prospettive di sviluppo di lungo periodo: il “miracolo economico” è probabilmente una chimera. I paesi arabi, e più in generale i paesi produttori di petrolio, sono pesante-mente colpiti dalla discesa del prezzo del greggio verso i 30 dollari/barile: un livello impensabile lo scorso anno. Anche l’Arabia Saudita, il paese più solido e dai costi di estrazione più bassi in assoluto, inizia a sentire la pressione della crisi. Dopo il deficit record di 98 miliardi di dollari del 2015 (15% del PIL), il Governo ha annunciato pesanti tagli alla spesa pubblica, che non potranno che incidere sugli acquisti dall’estero. Non va dimenticato che i paesi produttori sono stati negli ultimi anni tra i più importanti clienti del nostro made in Italy: la nostra industria non può permettersi un calo permanente della domanda dei paesi arabi.Il crollo delle quotazioni del greggio è eccessivo e pericoloso per gli effet-ti che potrà avere sugli assetti finanziari, economici anche sociali e politici dei paesi produttori, a fronte di benefici limitati e temporanei per i paesi consumatori.

L’aumento dei tassi americani e di rafforzamento del dollaro è una ul-teriore incognita. Al di là della modesta entità della manovra (che sarà comunque seguita da ulteriori ritocchi nei prossimi mesi) la svolta della Federal Reserve ha avviato una fase di ridefinizione dei portafogli finan-ziari. I capitali stanno abbandonando i paesi emergenti e questo deflusso proseguirà nei prossimi mesi. Nel suo ultimo rapporto la World Bank rileva come la metà delle 20 maggiori borse dei paesi emergenti abbia regi-strato un calo superiore al 20% rispetto ai picchi del 2015; le valute di tutti i paesi esportatori di commodities e dei paesi emergenti a rischio politico (Brasile, Turchia ecc.) si sono svalutate in misura variabile ma comunque consistente. Ne deriverà un aumento dell’instabilità finanziaria e dell’av-versione al rischio. Venuto meno o indebolito il supporto delle economie emergenti, quale potrà essere nel 2016 il motore dell’economia mondiale? Gli Stati Uniti sono senza dubbio il candidato migliore. La crescita è solida (superiore al 2% in tutti gli scenari previsivi), la domanda interna è robusta, sostenuta dalla bassa disoccupazione (attestata ormai intorno al 5%) e da un mercato immobiliare in piena ripresa; per il mercato automobili-stico il 2015 è stato un anno record e anche per il 2016 le previsioni sono espansive. Certo, il rafforzamento del dollaro penalizzerà inevitabilmente le esportazioni; la domanda interna sembra intanto in grado di compen-sare la flessione dei mercati esteri. Ben diversa è la situazione dell’Europa. I problemi europei sono più politici che economici. Certamente, la cre-scita non è brillante e settori importanti sono ancora in recessione. Primo tra tutti il comparto delle costruzioni, che in quasi tutti i paesi (Italia inclu-sa) stenta a ripartire. Bene invece l’auto, che ha chiuso il 2015 con una crescita a due cifre, sia pure dopo anni di crisi; anche il 2016 dovrebbe essere un anno brillante. Tuttavia, guardando oltre il breve periodo, le preoccupazioni per il futu-ro dell’euro e dell’Unione Europea aumentano. Scenari di dissoluzione dell’euro acquistano credibilità: non più soltanto fantasie di populisti e antieuropeisti.

“Rallentano leeconomie emergenti”

“Le incognite della svolta monetaria americana”

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È opinione diffusa che senza un ulteriore, significativo passo in avanti verso una piena integrazione finanziaria, fiscale e politica né la Mone-ta Unica né l’Unione possano reggere indefinitamente. La divaricazione tra Germania e paesi del Nord-Europa da un lato e paesi mediterranei dall’altro non accenna a ridursi. Il problema del debito greco è stato ac-cantonato ma non certo risolto. La questione dell’immigrazione ha messo a nudo, una volta di più, la de-bolezza e le divisioni della compagine europea e l’incapacità di arrivare a soluzioni condivise. Di fatto l’accordo di Schengen è stato abbando-nato. Anche la vicenda del North Stream 2, il gasdotto che collega Russia e Germania, ha visto gli interessi dei singoli paesi (Germania ma anche Ita-lia, in seconda battuta) prevalere sulla definizione di una strategia ener-getica europea. Per l’Italia, il 2016 si apre con prospettive cautamente ottimiste. Le previ-sioni di consenso stimano una crescita superiore all’1,5%. Come aveva-mo osservato a ottobre, conforta che oggi la ripresa sia trainata anche dalla domanda interna e non soltanto dall’export.

Segnali positivi arrivano dalla spesa delle famiglie e soprattutto dal mer-cato automobilistico, che dopo anni di crisi è tornato a crescere e se-condo le previsioni continuerà a farlo anche nel 2016. Alcuni fattori stan-no contribuendo a migliorare il potere d’acquisto e la fiducia: la bassa inflazione, la riduzione del prezzo dei combustibili (si stima che nel 2015 le famiglie per carburanti, energia elettrica e gas naturale abbiano speso circa 8 miliardi di euro in meno), la politica di bilancio lievemente più accomodante, i piccoli progressi del mercato del lavoro e la discesa del tasso di disoccupazione tra le fasce più giovani della popolazione. Anche dagli investimenti arrivano indicazioni favorevoli. UCIMU-Sistemi per Produrre registra un 2015 decisamente positivo per l’industria italiana della macchina utensile, con incrementi a doppia cifra di produzione e

2015 2016PIL +0,8 +1,2

Consumi delle famiglie +0,7 +1,2

Investimenti in macchinari +2,5 +3,6

Investimenti in costruzioni -1,5 +1,2

Esportazioni +4,6 +3,3

Importazioni +5,8 +3,8

Produzione industriale +1,2 +3,0

Tasso di disoccupazione (percentuale) +12,1 +11,4

Indice prezzi al consumo +0,1 +0,9

Reddito disponibile +1,0 +1,6

Retribuzioni (1) +2,1 +1,9Indebitamento delle Amministrazioni Pubbliche (perc. sul PIL) +2,9 +2,8

Debito pubblico (perc. sul PIL) +132,9 +132,7(1) retribuzioni procapite industria in senso stretto

Fonte: Prometeia, ottobre 2015

Le previsioni per l’italia (tassi di variazione percentuale)

“Italia: la ripresa accelera, ma i rischi restano elevati”

“Europa: pesanole incertezze

monetarie e politiche”

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fatturato, grazie al positivo andamento delle esportazioni ma anche del mercato domestico, a conferma della ripresa degli investimenti avviata già nel 2014. Le imprese si attendono un 2016 positivo. Come già avevamo osservato nel precedente numero di “Piemonte Im-presa”, un eccessivo ottimismo sul 2016 sarebbe tuttavia fuori luogo. La ripresa è ancora debole, non sostenuta da un andamento sufficiente-mente robusto dei fondamentali. La disoccupazione rimane elevata e dai mercati esteri, come si è detto, dovremo attenderci un minore contri-buto nonostante l’euro debole. Il credito alle imprese non è ancora ripar-tito e il sistema bancario è gravato da sofferenze ancora molto elevate. Resta elevata la vulnerabilità del nostro Paese a shock esogeni, di qua-lunque natura: economica, finanziaria, geopolitica. In sintesi, il 2016 si apre con prospettive certamente più favorevoli rispetto allo scorso anno. Ma è prematuro celebrare la fine della crisi.

Per la nostra regione, il 2105 è stato un anno di crescita modesta; il 2016 dovrebbe far registrare una accelerazione, come per il resto del Paese.Ripresa degli investimenti, crescita del mercato automotive, buon dina-mismo dell’export continueranno ad aver un ruolo determinante nel det-tare i ritmi di sviluppo della nostra regione. A proposito dell’auto, va notato che i destini della filiera sono sempre meno legati a quelli di FCA: oltre il 50% della produzione è diretta ad altre case automobilistiche. Sul nostro territorio, secondo i piani ufficiali di FCA a fine 2016-inizio 2017 dovrebbe essere avviata la produzione del nuovo SUV Alfa Romeo a Mirafiori.

2015 2016PIL +0,6 +1,3

Consumi delle famiglie +1,1 +1,4

Reddito disponibile +1,0 +1,9

Investimenti fissi lordi +0,7 +2,5

Esportazioni +9,3 +3,7

Occupazione +1,2 +0,5

Tasso di disoccupazione +10,5 +9,7

Fonte: Prometeia - Scenari per le economie locali, ottobre 2015

Le previsioni per il Piemonte (variaz. perc. a valori concatenati)

“Piemonte: un2016 più brillante?”

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MERCATO DEL LAVORO

I dati recentemente diffusi da ISTAT confermano il trend di progressivo mi-glioramento del mercato del lavoro italiano e piemontese, in atto dalla seconda metà del 2014.Nei primi 9 mesi del 2015, nella nostra regione gli occupati sono stati 1,79 milioni, circa 23 mila in più rispetto all’analogo periodo dell’anno prece-dente, distribuiti nei vari settori, con la sola eccezione delle costruzioni dove la situazione occupazionale si conferma stagnante.Questo dato positivo va tuttavia inserito in un più ampio contesto tempo-rale e territoriale, per rendersi conto che siamo ancora lontani dai livelli del 2008 quando, prima della crisi, il Piemonte contava oltre 50 mila la-voratori in più. Ecco allora che il +1,3% registrato in questi 9 mesi, diven-ta un -3% se confrontato con i dati del 2008 (una percentuale doppia rispetto al -1,4% rilevabile nel Nord Italia considerato nel suo complesso). Il Piemonte da questo punto di vista è la peggiore regioni settentrionali: Lombardia e Toscana hanno già recuperato i posti persi negli anni di crisi, mentre Emilia-Romagna e Umbria sono in dirittura di arrivo.Se da un lato il Piemonte è più indietro rispetto ad altre regioni, dall’al-tro bisogna sottolineare che sta recuperando velocemente: l’aumento degli occupati dell’ultimo periodo (+1,3%) è ben superiore al +0,4% di variazione media del Settentrione nel suo complesso. La crescita degli occupati nei primi tre trimestri dello scorso anno ha in-teressato in maniera proporzionale sia uomini (+12 mila posti, 1,2%) che donne (+ 11 mila posti, 1,5%). Gli uomini hanno trovato per lo più impieghi indipendenti (+17 mila), mentre le donne sono state in maggioranza as-sunte con contratti di lavoro dipendente (+ 9 mila).

L’aumento dei lavoratori ha interessato soprattutto il lavoro autonomo (+20 mila posti, +4,4%), mentre il lavoro dipendente nel suo complesso è aumentato solo dello 0,3% (3 mila posti).Le persone in cerca di occupazione sono state circa 209 mila, 11 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2014 (-4,9%). Di questi, oltre la metà sono ex-occupati. La flessione tendenziale, che ha interessato principal-mente le donne senza esperienze lavorative, è in linea con l’andamento rilevato sia in ambito nazionale che nel Nord-Italia.

Fonte: elaborazione dati Istat

Indicatori del mercato del lavoro in Piemonte (migliaia)

Indicatore gen/set 2014 gen/set 2015 variazione 2015/2014

Occupati 1.768 1.791 1,3%

In cerca di occupazione 220 209 -4,9%

Tasso di disoccupazione 11,1% 10,5% -0,6% pp

“In Piemonte 23 milaoccupati in più”

“Aumentano i lavoratori autonomi e rimangono

stabili i dipendenti”

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Gli inattivi in età da lavoro, nel periodo gennaio-settembre sono diminuiti di 28 mila unità (-3,4%), mentre gli inattivi non in età da lavoro sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto ai primi nove mesi del 2014 (+0,3%).

La disoccupazione diminuisce di 0,6 punti percentuali, e passa dall’11,1% al 10,5%. Si tratta della peggiore performance del Nord, dove il tasso me-dio è dell’8,0% e nessuna altra regione registra valori sopra il 10%. Le più virtuose sono il Trentino Alto Adige (5,2%), il Veneto (7,0%), la Lombardia (7,7%) e l’Emilia Romagna (7,8%). Sul dato nazionale (11,9%) continuano a pesare gli alti tassi registrati in Meridione dove il tasso medio è di poco inferiore al 20%.

La disoccupazione italiana è tanto più preoccupante se inserita in un contesto internazionale, dove i tassi di disoccupazione sono decisamen-te più bassi, soprattutto quello giovanile: 7,0% in Germania, 25,7% in Fran-cia. Più critica la situazione della Spagna che ha un tasso del 47,3%.

Dopo un primo semestre molto positivo, come previsto, le procedure di assunzione sono calate nel terzo trimestre, a causa del forte calo del lavoro parasubordinato conseguente alle restrizioni introdotte dal Jobs Act. Nel complesso comunque sono stati avviati 440.170 contratti, 38.436 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+9,6%), distribuiti prevalentemente tra i cittadini italiani di età superiore ai 35 anni.Il tempo indeterminato è il tipo di contratto che è cresciuto maggiormen-te nel periodo gennaio-settembre (+41,4%, per un totale di quasi 30 mila posti); aumentano anche le assunzioni a tempo determinato (+3,8%, 11 mila posti). Si accentua ancora il calo dei contratti di apprendistato, che totalizza un -22,4% (-3.300 posti).Da segnalare, nei primi 9 mesi del 2015, il calo delle procedure di assun-zione nella pubblica amministrazione (-35,7%, -661 contratti). Aumentano invece i nuovi contratti un po’ in tutti i settori, in particolare nell’industria (+14%, 11.824 procedure avviate) e nei servizi (+9,4%, 15.813 nuovi con-tratti). La variazione positiva delle procedure di avviamento al lavoro si è

“In Piemonte il tassodi disoccupazione più alto

del Nord Italia”

“Cresce l’occupazione col Jobs Act”

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

UE EURO AREA GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA USA GIAPPONE

totale giovanile

Ore di CIG autorizzate dall’INPS in Piemonte

Fonte: INPS

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rivelata direttamente proporzionale all’età dei lavoratori: è infatti mag-giore per gli ultra cinquantenni (+13,7%) e per i 35-45enni (+10,9%), men-tre scende per i 25-35enni (+7,8%) e per i giovani minori di 25 anni (+7,5%).Il ricorso alla Cassa Integrazione è sceso notevolmente nel corso del 2015, sia grazie alla ripresa di molte attività economiche, sia per effetto della nuova normativa nazionale che ha introdotto vincoli e restrizioni all’utiliz-zo degli ammortizzatori sociali.Tra gennaio e dicembre sono state autorizzate dall’INPS 80,5 milioni di ore, con una diminuzione del 31,8% rispetto alle ore autorizzate nel 2014.Il calo delle ore autorizzate interessa uniformemente tutte le province pie-montesi, con la sola eccezione di Asti, dove la richiesta nell’ultimo anno è aumentata rispetto allo scorso anno (+7,8%).

Ore di CIG autorizzate dall’INPS in Piemonte

Fonte: INPS

AREA 2014 2015 VARIAZIONI PESO SUL TOTALE ITALIA

Alessandria 8.874.023 7.538.587 -15,0% 1,1%

Asti 3.117.562 3.361.866 7,8% 0,5%

Biella 4.263.078 2.445.151 -42,6% 0,4%

Cuneo 9.968.427 6.347.068 -36,3% 0,9%

Novara 10.193.428 7.451.565 -26,9% 1,1%

Torino 73.085.476 47.040.723 -35,6% 6,9%

Verbano-Cusio-Ossola 2.512.582 1.950.783 -22,4% 0,3%

Vercelli 5.966.151 4.382.157 -26,5% 0,6%

Piemonte 117.980.727 80.517.900 -31,8% 11,9%

ITALIA 1.052.374.938 677.321.935 -35,6% 100,0%

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Piemonte

EXPORTIn primo piano

Tra il III trimestre 2015 e l’analogo periodo del 2014 le esportazioni piemontesi sono cresciute dell’8,9%. Come nelle scorse rilevazioni, la regione continua a mostrare un grande dinamismo; tuttavia appare sempre più evidente il cambiamento di im-portanza tra i principali mercati di sbocco. Ad imporsi con sempre più vigore sono gli Stati Uniti, che in seguito alla ripresa economica sono diventati una destinazio-ne preferenziale per le imprese. I flussi verso la Germania e la Francia, che nella scorsa rilevazione avevano registrato una dinamica molto debole, sono in ripresa. L’automotive è la componente principale dell’export, ma tutti i settori hanno visto crescere i valori in maniera considerevole. Sensibile è anche l’incremento dei gioielli esportati verso la Francia e la Svizzera. Rilevanti sono persino gli scambi con Polo-nia e Turchia (soprattutto nel settore metalmeccanico), anche paesi asiatici come Hong Kong e Thailandia sembrano essere destinazioni interessanti. A livello merce-ologico è il settore automotive a fare la parte del leone nel panorama regionale, contando per un quarto delle esportazioni totali e registrando una crescita del 22%. Buone le performance per tessile, apparecchi elettronici e alimentare, che riscuo-tono successo sia in Europa che nel resto del mondo.A livello provinciale i trend sono tutti in miglioramento. In alcuni casi si osserva ad-dirittura un nuovo slancio della crescita delle esportazioni. Nel caso di Alessandria e Torino tale performance si traduce in un incremento a due cifre. Ad Alessandria il comparto dei gioielli continua a rappresentare la quota prevalente dell’export. L’astigiano, pur avendo una performance negativa, sta rapidamente chiudendo il gap: è possibile che nel nuovo anno si riveda finalmente il rialzo tanto atteso.

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 33.636 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +8,9% Crescita maggiore rispetto alle altre regioni esportatrici di

riferimento.

QUOTA SU EXPORT ITALIA +11,4% In lieve aumento rispetto allo scorso anno. Quarta regione

esportatrice.

COSA si esporta

merci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

MEZZI DI TRASPORTO

28,0% +22,0%Settore con la migliore performance. La crescita delle esporta-zioni è evidente soprattutto verso USA, Polonia e Svizzera. Ve-dere sezione Torino per ulteriori informazioni (Torino, principale provincia automotive, pesa per l’80,6% sul totale regionale),

MACCHINARI ED APPARECCHI

18,6% +1,9% Forte calo verso la Cina, compensato dalla domanda russa e turca.

ALIMENTARI

9,4% +3,3% La crescita maggiore verso USA e Germania.

TESSILE

7,5% +9,0% Ottime performance a Biella. Esportazioni verso USA in forte aumento.

PRODOTTI IN METALLO

6,8% -3,1% Pesa la riduzione dei flussi verso la Germania.

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DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

54,3% +2,0%Paesi EXTRA UE

45,7% +18,4%GERMANIA

12,8% +1,2% Buone performance per il farmaceutico e l’alimentare.

FRANCIA

12,6% +2,5% Aumentano i gioielli, in calo i mezzi di trasporto.

USA

12,4% +74,9% L’incremento è dovuto in gran parte ai mezzi di trasporto. Tuttavia tutti i settori registrano un rialzo.

SVIZZERA

6,8% +13,3% Dovuto a mezzi di trasporto e gioielleria.

POLONIA

4,6% +5,7%TURCHIA

3,5% +21,6% Crescono i flussi dei mezzi di trasporto e dei macchinari e attrezzature.

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Alessandria

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 4.147 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +10,0%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 12,3% In lieve aumento

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

51,6% +7,5%Paesi EXTRA UE

48,4% +12,8%SVIZZERA

23,0% +21,2% Bene le esportazioni dei gioielli (+150 milioni).

FRANCIA

16,2% +38,0% In forte aumento i gioielli (+186%)

GERMANIA

11,3% -4,1% Pesa la riduzione della domanda per prodotti in metallo.

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

GIOIELLI

31,6% +43,2% Incremento pari a 400 milioni di euro.Le destinazioni sono prevalentemente Svizzera e Francia.

SOSTANZE CHIMICHE

16,3% +16,3% In aumento le esportazioni verso USA e Thailandia.

PRODOTTI IN METALLO

13,4% -17,3% Calano in maniera drastica la domanda tedesca e quella elvetica.

MACCHINARI ED APPARECCHI

10,2% -5,8% Si riducono i flussi verso Cina e Serbia.

In primo piano

Prosegue la ripresa già osservata lo scorso trimestre, continuando ad avere un in-cremento a due cifre (+10,0%). Si cementa ulteriormente il primato della gioielleria come settore maggiormente votato all’export, con una crescita annuale del 43,2%. Come nella scorsa rilevazione i flussi verso la Russia sono molto ridotti. La Svizzera, invece, sta riacquistando importanza dopo il crollo osservato nel 2014.

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Asti

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 1.050 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 -3,6%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 3,1% In calo

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

74,2% -0,7%Paesi EXTRA UE

25,8% -10,9%GERMANIA

20,1% +10,2% Cresce l’alimentare.

FRANCIA

15,4% -6,4% Diminuiscono soprattutto i mezzi di trasporto.

GRAN BRETAGNA

9,9% +9,0% Incrementano i prodotti in metallo e gli apparecchi elettrici.

USA

8,5% +4,6%

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

MACCHINARI E APPARECCHI

25,3% -8,4% Crescono i flussi verso Regno Unito, Germania e Russia. Diminuiscono le esportazioni verso Polonia, USA e Francia.

ALIMENTARE

24,2% +11,3% Aumentano i flussi verso Germania, Usa e Lituania.

MEZZI DI TRASPORTO

16,5% -10,6% In calo la domanda francese, cinese e turca.

In primo pianoLe esportazioni astigiane riducono la forte contrazione osservata negli scorsi trimestri, passando da -9,3% a -3,6%. La causa sono macchinari e apparecchi e mezzi di trasporto, da sempre settori molto sviluppati sul territorio. L’alimentare, invece, ha compiuto un balzo di qualità andando a trovare nuove mete tra cui USA e paesi dell’Est europeo. La Germania riprende parte dei volumi perduti nella scorsa rilevazione, ma lo stesso non è avvenuto con la Francia.

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ImpresaPiemonte

13

Biella

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 1.257 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +8,0%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 3,7% In lieve diminuizione

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

55,8% +65,6%Paesi EXTRA UE

44,2% +11,3%GERMANIA

12,4% -4,7%SVIZZERA

8,8% +3,1%FRANCIA

7,6% +16,4%CINA

6,3% +13,3%

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

TESSILE

77,2% +4,3% Incrementano le esportazioni verso Cina, Svizzera e Romania.

MACCHINARI E APPARECCHI

9,0% +23,3% Aumentano la domanda russa e inglese.

PRODOTTI CHIMICI

6,2% 5,6%

In primo pianoLe esportazioni biellesi continuano ad aumentare, ottenendo un +8% tra il III trimestre 2015 e 2014. A guidare questa performance è al consueto il settore tessile. Il trend è principalmente verso mete meno tradizionali quali Romania, Hong Kong, Corea del Sud e Bulgaria. I forti aumenti e decrementi dei flussi di merci verso molti paesi suggeriscono che l’export sia legato principalmente a poche ma importanti commesse.

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Cuneo

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 4.892 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +7,8%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 14,5% In lieve aumento

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

ALIMENTARE

31,0% +3,6% In aumento la domanda statunitense.

MEZZI DI TRASPORTO

22,0% +36,2% Crescono sensibilmente i flussi verso Polonia e Svizzera.

MACCHINARI E APPARECCHI

15,0% -0,6% In crescita Turchia ed India.

In primo pianoBuona la performance del territorio cuneese, nonostante perda parte dello slancio osservato nelle scorse rilevazioni. Come negli scorsi trimestri le esportazioni dei mezzi di trasporto sono il motore di questo trend. Buoni i risultati dell’industria alimentare che, nonostante perda terreno in Europa, si sta focalizzando su nuovi mercati.

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

66,7% +3,9%Paesi EXTRA UE

33,3% +16,6%FRANCIA

18,23% -1,8% In calo mezzi di trasporto e legno.

GERMANIA

15,5% +0,2% Incrementano i mezzi di trasporto, in calo alimentare e macchinari e attrezzature

GRAN BRETAGNA

6,2% +4,6% Aumentate significativamente le esportazioni di mezzi di trasporto.

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Novara

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 3.422 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +2,3%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 10,2%

In primo pianoLe esportazioni novaresi si indeboliscono rispetto allo scorso trimestre. Rimangono tuttavia positive, in contrasto con il lungo periodo difficile durato fino a giugno 2015. Continua il crollo di prodotti petroliferi verso la Svizzera. Come in precedenza è più che compensato dall’aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti e dalla ritrova-ta forza di molte nazioni europee: Novara è infatti una delle poche province che vede la propria quota di esportazioni europee crescere.

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

60,4% +3,2%Paesi EXTRA UE

39,6% +1,0% GERMANIA

15,4% +2,9% In ribasso i prodotti chimici. Incrementa la richiesta dei prodotti farmaceutici.

FRANCIA

13,1% -0,8% Aumentano i mezzi di trasporto mentre si riduconomacchinari e apparecchi.

SVIZZERA

12,3% -12,5% Crollano le esportazioni di prodotti petroliferi.

USA

7,6% +44,6% I mezzi di trasporto sono il driver di questa crescita.

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

MACCHINARI E APPARECCHI

28,1% -0,3% Aumentano i flussi verso USA, Turchia e Gran Bretagna, diminuiscono verso la Francia.

PRODOTTI CHIMICI

14,4% -0,7% Cala la domanda tedesca, cresce quella giapponese.

TESSILE

11,3% +5,5% Riprendono i flussi di merci verso il resto d’Europa.

COKE E PRODOTTI RAFFINATI

8,0% -20,2% Crolla la domanda svizzera.

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Torino

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 16.959 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +11,5%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 50,4% In lieve aumento

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

48,6% -0,7%Paesi EXTRA UE

51,2% +26,3%USA

18,6% +102,4% Crescita trainata dai mezzi di trasporto, ma tutti i settori sono in significativo aumento.

GERMANIA

11,3% +1,9% In rialzo le richieste di macchinari e apparecchi e prodotti in metallo

FRANCIA

10,1% -3,1%Calano significativamente i mezzi di trasporto. Incrementano i flussi di macchinari e apparecchi, apparecchi elettronici e legno.

TURCHIA

4,9% +25,8% Crescita trainata dai mezzi di trasporto, ma la maggior parte dei settori sono in marcato aumento.

In primo pianoGli Stati Uniti rafforzano ulteriormente la loro importanza come mercato di sbocco principale. Con una crescita tra il III trimestre 2015/2014 pari al 102,4% (ovvero 1.597 milioni) la nazione americana ha superato Germania e Francia che, come il resto dell’Unione Europea, vedono la propria domanda diminuire. Dietro a questo dato storico c’è il settore dei mezzi di trasporto: il 46,2% delle esportazioni proviene da questo comparto, ma crescono a ritmi sostenuti anche i restanti settori, soprattutto il tessile. La Turchia si conferma come interessante destinazione per le imprese torinesi.

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

MEZZI DI TRASPORTO

46,2% +21,3% Crescita maggiore verso gli USA. Calo del 7,5% nella UE.

MACCHINARI E APPARECCHI

20,0% +4,0% Incrementano i flussi verso la Cina e la Turchia, diminuisce la domanda brasiliana.

PRODOTTI GOMMA E PLASTICA

6,2% +2,9%PRODOTTI IN METALLO

5,9% +2,2% In forte crescita la domanda tedesca. Si riducono sensibilmente i flussi verso la Francia.

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Verbano Cusio Ossola

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 458 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +7,0%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 1,4% Invariato

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

63,4% +6,3%Paesi EXTRA UE

36,6% +8,2%SVIZZERA

19,2% +0,5% Buona la performance di alimentare e macchinari e apparecchi. In calo la chimicz.

GERMANIA

16,1% +0,5% In diminuzione macchinari e apparecchi. In aumento i generi alimentari.

FRANCIA

12,8% -6,9% Flessione determinata dalle sostanze chimiche.

AUSTRIA

6,2% +39,1% Forte incremento dei prodotti in metallo.

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

PRODOTTI IN METALLO

30,9% +11,9% Si irrobustiscono i flussi verso Germania e Austria.

MACCHINARI E APPARECCHI

17,0% +8,1% In calo le merci destinate alla Germania.

PRODOTTI GOMMA E PLASTICA

16,1% -3,7%SOSTANZE CHIMICHE

15,6% -12,2% Diminuiscono significativamente i flussi verso la Francia.

In primo pianoContinua il momento di debolezza delle esportazioni verso la Francia, che pare non arrestarsi neanche in questo trimestre. L’Austria incrementa la richiesta di beni. An-che se non si intravede un notevole incremento verso un paese specifico, l’impor-tanza delle esportazioni extra EU è sempre più evidente.

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Vercelli

QUANTO si esporta

TOTALE 2015 (III trim) 1.447 MILIONI DI EURO

VARIAZIONEIII TRIM 2015/2014 +7,5%QUOTA SU EXPORT PIEMONTE 4,3% In lieve diminuizione

COSA si esportamerci più esportate

% suvolumi totali

variazioneIII trim 2015/2014

TESSILE

33,0 +12,6% L’aumento è localizzato soprattutto in USA, Svizzera e Hong Kong.

FARMACEUTICO

8,2% +142,5% Lo scorso anno la quota sulle esportazioni totali era del 3,7%

SOSTANZE CHIMICHE

4,8% -44,9% Forte calo in Francia e Germania.

In primo pianoA livello generale si nota un importante miglioramento delle esportazioni. I settori di riferimento, in particolare il tessile, mostrano tutti un trend positivo. Novità rilevanti tra i settori secondari: il farmaceutico ha più che raddoppiato i beni venduti all’e-stero, passando dal 3,7 all’8,2% sulle esportazioni totali. Inversamente le sostanze chimiche attraversano un momento di forte debolezza ed hanno dimezzato l’im-portanza a livello provinciale. Le esportazioni interne all’UE si mostrano deboli: solo verso Regno Unito e Germania sono cresciute in maniera consistente. Il vero movi-mento si osserva verso Stati Uniti e Hong Kong.

DOVE si esporta

dove si esporta

% sulleesportazioni

totali

variazioneIII trim

2015/2014

EUROPA

52,5% +4,0%Paesi EXTRA UE

47,5% +11,7%GERMANIA

12,6% +8,7% Aumento sensibile del farmaceutico e forte calo delle sostanze chimiche.

USA

9,6% +28,8% Boom del tessile.

GRAN BRETAGNA

5,9% +15,5% Incrementano significativamente alimentare e tessile.

HONG KONG

5,5% +8,7% Incremento della domanda di prodotti tessili.

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ImpresaPiemonte

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Tra il III trimestre 2015 e l’analogo periodo del 2014 gli indicatori risultano essere inferiori alla scorsa rilevazione. Non è ancora il momento quindi, per parlare di una reale nor-malizzazione del sistema creditizio. Tuttavia la performance piemontese risulta essere migliore di quella nazionale. Se gli impieghi alle società non finanziarie si sono ridotti del 2,7%, contro una diminuzione nazionale del 2,5%, quelli alle attività industriali si sono contratti solo dello 0,1% contro un calo italiano dell’1,0%. Le sofferenze nette in Piemonte sono aumentate del 7,9% (contro il 12,7% della media nazionale). A dare fiducia è la riduzione del tasso di decadimento: in Italia aumenta mentre sul territorio locale si registra una lieve riduzione.Il confronto tra i trend dei depositi continua a mostrarsi sfavorevole alla regione. I depositi totali alle attività produttive italiane sono aumentati dell’8,6% mentre quelli piemontesi del 4,2%. Positiva, seppur più moderata, la variazione dei depositi totale residenti italiani (+3,2%) e quelli locali (0,5%). Dalle ultime rilevazioni sul sistema creditizio nazionale della Banca d’Italia, a novem-bre tornano a salire le sofferenze bancarie. Sul fronte del credito, i prestiti al settore privato vedono in novembre una crescita dello 0,6% annuo dopo la flessione dello 0,5% del mese precedente. Nel dettaglio, i finanziamenti alle famiglie sono aumentati dello 0,8% (dopo il +0,5% di ottobre); quelli alle società non finanziarie dello 0,2% (dal -1,2% di ottobre): si tratta, in quest’ultimo caso, del primo dato in aumento dall’aprile del 2012. Per quel che riguarda infine la raccolta bancaria, a novembre si registra un rallentamento del tasso di crescita annua dei depositi, che passa al 2,3% dal 5,3% di ottobre; la raccolta obbligazionaria fa invece segnare una contrazione del 15,6%, dopo il -16,3% di ottobre.A livello settoriale l’attenzione viene subito richiamata dalle forti riduzioni di credito che si stanno osservando nel comparto dei servizi (-6,1%) e in quello delle costruzioni (-5%). La manifattura è l’unico comparto che registra un andamento positivo, sep-

PIEMONTE ITALIADATO

SETTEMBRE 2015VAR %

SET 2015/2014DATO

SETTEMBRE 2015VAR %

SET 2015/2014

Impieghi società non finanzia-rie (Milioni) 50.902 -2,7% 798.663 -2,5%

Impieghi attività industriali 18.235 -0,1% 248.682 -1,0%

Depositi totale residenti (Milioni) 103.554 +0,5% 1.311.865 3,2%

Depositi attività produttive (Milioni) 15.115 4,2% 215.065 8,6%

Sofferenze nette (Milioni) 7.449 7,9% 134.512 12,7%

Tasso di decadimento attività produttive 0,665% -0,009 pp 0,818% +0,034 pp

Sportelli 2.456 -2,8% 30.198 -3,1%

CREDITO

Piemonte

Var. % prestiti alle imprese piemontesi per settore (III trim. 2015/2014)

Fonte: elaborazioni dati Banca d’Italia

0,5%

-6,1%-5,5%

-7,0%

-6,0%

-5,0%

-4,0%

-3,0%

-2,0%

-1,0%

0,0%

1,0%

-0,6% -2,0%

1,7%

-8,0%

10,6%

3,8%

-1,3%

3,2%

-0,6% -0,8%

-10,0%

-5,0%

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

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ImpresaPiemonte

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DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 5.498 -2,0%

Impieghi attività industriali 2.073 5,0%

Depositi totale residenti (milioni) 8.635 0,4 %

Depositi attività produttive (milioni) 1.141 4,4%

Sofferenze nette (milioni) 1.175 9,1%

Tasso di decadimento attività produttive 0,701% -0,059 pp

Sportelli 268 -3,6%

Alessandria

Asti

pur di lieve entità (+0,5%). A differenza di quanto analizzato nello scorso numero, tra il III trimestre 2015 e 2014 l’offerta creditizia ai vari settori manifatturieri risulta essere meno variabile. Ad avere il maggior incremento di finanziamenti è il settore gomma-plastica, i cui crediti sono aumentati del 10,6%. Sia macchinari e apparecchi che me-tallurgia hanno ottenuto nuove erogazioni (rispettivamente +3,8 e +3,2%), così come il cartario (+1,7%). Lieve diminuzione si osserva per i prodotti in metallo e l’alimentare, entrambi in calo dello 0,6%. Il tessile perde lo 0,8%, i mezzi di trasporto l’1,3% e gli apparecchi elettrici il 2%. La performance peggiore appartiene alla chimica, che subisce una flessione dell’8%.Disaggregando i dati per provincia si notano delle situazioni abbastanza differenti.L’unica provincia che gode di una situazione creditizia salutare è Biella, per la se-conda rilevazione successiva registra un calo delle sofferenze lorde. A Cuneo ed Alessandria gli impieghi ed i depositi rimangono stabili, ma le sofferenze crescono in maniera elevata. A Novara e nel VCO si verifica invece una lieve riduzione dei prestiti alle imprese accompagnata da una crescita delle sofferenze a tassi relativamente bassi. Torino peggiora leggermente in tutti gli indicatori, ad Asti invece l’andamento negativo è decisamente più marcato. Infine nel vercellese la situazione è peculiare: gli impieghi generali crescono del 7,4%, quelli verso le attività produttive scendono del 7,3% e la crescita delle sofferenze è tra le più basse osservate. La speranza è che presto anche i prestiti alle imprese tornino ad avere un trend positivo.

DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 2.065 0%

Impieghi attività industriali 700 -4,7%

Depositi totale residenti (milioni) 4.016 3,7%

Depositi attività produttive (milioni) 373 6,4%

Sofferenze nette (milioni) 323 12,9%

Tasso di decadimento attività produttive 0,666% +0,005 pp

Sportelli 160 -0,6%

Biella DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 1.982 +5,6%

Impieghi attività industriali 948 0,2%

Depositi totale residenti (milioni) 3.621 6,0%

Depositi attività produttive (milioni) 583 2,1%

Sofferenze nette (milioni) 347 -3,0%

Tasso di decadimento attività produttive 0,487% -0,180 pp

Sportelli 133 0%

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Novara

Cuneo DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 9.136 -0,4%

Impieghi attività industriali 3.900 0,9%

Depositi totale residenti (milioni) 13.554 2,8%

Depositi attività produttive (milioni) 1.949 8,2%

Sofferenze nette (milioni) 929 14,9%

Tasso di decadimento attività produttive 0,389% -0,035 pp

Sportelli 481 -4,0%

DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 660 -4,6%

Impieghi attività industriali 1.567 -0,9%

Depositi totale residenti (milioni) 8.028 4,9%

Depositi attività produttive (milioni) 1.215 1,1%

Sofferenze nette (milioni) 805 6,3%

Tasso di decadimento attività produttive 0,902% -0,127 pp

Sportelli 197 -3,9%

Torino DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 24.400 -4,7%

Impieghi attività industriali 8.047 -0,7%

Depositi totale residenti (milioni) 59.501 -1,3%

Depositi attività produttive (milioni) 9.173 2,1%

Sofferenze nette (milioni) 3.209 7,0 %

Tasso di decadimento attività produttive 0,734% -0,045 pp

Sportelli 1.006 -2,7%

Verbano Cusio Ossola DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 1.348 -3,5%

Impieghi attività industriali 476 -2,9%

Depositi totale residenti (milioni) 2.595 5,2%

Depositi attività produttive (milioni) 251 17,6%

Sofferenze nette (milioni) 436 6,6%

Tasso di decadimento attività produttive 0,748% -0,477 pp

Sportelli 86 -1,1%

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ImpresaPiemonte

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Vercelli DATOSETTEMBRE 2015

VAR % SETTEMBRE 2015/2014

Impieghi società non finanziarie (milioni) 1.809 7,4%

Impieghi attività industriali 521 -7,3%

Depositi totale residenti (milioni) 3.599 0,5%

Depositi attività produttive (milioni) 426 9,8%

Sofferenze nette (milioni) 225 6,6%

Tasso di decadimento attività produttive 0,785% 0,107 pp

Sportelli 125 -3,2%

CLIMA DI FIDUCIA

INDAGINE I TRIMESTRE 2016 - MANIFATTURA

La consueta Indagine Congiunturale trimestrale, realizzata dall’Ufficio Studi di Confindustria Piemonte su un campione di oltre 900 aziende, non registra particolari novità rispetto alle rilevazioni precedenti, prolungando il trend cautamente favorevole in atto da alcuni trimestri. A dicembre il clima di fiducia rimane positivo, con indicatori sostanzialmente allineati a quelli di settembre. In particolare, restano ottimistiche le attese per pro-duzione/livello di attività e ordini sia nel comparto manifatturiero che nei servizi; stabile il tasso di utilizzo degli impianti.

Nel settore manifatturiero, la maggioranza delle imprese prevede, come negli ultimi tre trimestri, un aumento di produzione e ordini; il saldo ottimi-sti-pessimisti risulta appena al di sotto di quello di settembre. Tengono le esportazioni. Stabile il tasso di utilizzo degli impianti, ormai praticamente allineato alla media storica; il ricorso alla CIG sale di un paio di punti ma resta ben al di sotto dei valori di inizio anno. Degno di nota è l’aumento di qualche punto della quota di aziende con programmi di investimento; era dal 2008 che non si superava una percentuale del 25%.Scendendo più nel dettaglio, per le aziende del campione le attese sui li-velli produttivi rimangono ottimistiche: il saldo ottimisti-pessimisti peggiora di 3 punti rispetto a settembre, passando da +8,6 a +5,8 punti percentuali.

Piemonte industria previsioni

I trimestre 2016 IV trimestre 2015

ottimisti pessimisti saldo ottimisti pessimisti saldo

Occupazione 13,2% 10,9% 2,3% 14,0% 9,0% 5,0%

Produzione 21,7% 15,9% 5,8% 24,8% 16,2% 8,6%

Nuovi ordini 22,6% 18,4% 4,2% 24,5% 17,8% 6,7%

Redditività 11,4% 17,6% -6,2% 12,7% 15,8% -3,1%

Ordini export 21,0% 10,7% 10,3% 22,6% 12,3% 10,3%

Fonte: Ufficio Studi Economici Confindustria Piemonte, gennaio 2016

“Gli investimenti tornano a salire dopo 8 anni”

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Analoga tendenza è riferibile alle previsioni sugli ordini totali. Le attese re-stano positive e il saldo ottimisti-pessimisti perde un paio di punti (da +6,7 a + 4,2 punti percentuali). Sostanzialmente stabile l’occupazione: il saldo passa da +5,0 % a +2,3%. Il 21% delle aziende prevede di fare ricorso alla CIG, una quota lievemente superiore a quella di settembre (18%). Tiene l’export. Il saldo (+10,3 punti percentuali) è immutato rispetto a tre mesi fa. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva (72,5%), rimane attestato sul valore dello scorso trimestre, non lontano dal livello “normale”. In lieve accelerazione gli investimenti: la percentuale di imprese con pro-grammi di un certo impegno sale di circa quattro punti (27,0%); da 8 anni non si superava la quota del 25%. Stabile anche la composizione del carnet ordini: il 23,6% delle aziende ha ordini per meno di un mese, la metà (50,3%) ha ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, il 14,6% per 3-6 mesi, l’11,6% per oltre 6 mesi. Stazionari i tempi di pagamento. La media complessiva è di 91 giorni; sale a 119 giorni per la PA, in calo significativo rispetto ai livelli prevalenti di 2-3 anni fa. È fornitore degli enti pubblici circa il 18% delle aziende manifatturiere.

Il clima di fiducia rimane stabile nella maggior parte dei settori. Le aspettative si rafforzano nei comparti chimico, metallurgico e dell’ae-rospazio. Nel caso della chimica, dopo la flessione dello scorso trimestre, il miglioramento di dicembre riporta gli indicatori su valori in linea con il trend positivo in corso da alcuni trimestri.L’aerospazio è caratterizzato da oscillazioni molto marcate; il dato trime-strale non può quindi essere considerato un indicatore significativo del trend di lungo periodo. La metallurgia negli scorsi anni ha attraversato una crisi profonda; nel 2015 la nostra indagine ha rilevato una stabilizza-zione delle attese, confermata dalla rilevazione di dicembre.Tra i settori che registrano un peggioramento del clima di fiducia vi sono alimentare, prodotti in metallo e industrie manifatturiere varie (gioielleria, giocattoli, articoli sportivi, ecc.). Il comparto alimentare si caratterizza per stagionalità molto marcate. Lo scorso trimestre, le attese erano migliorate sensibilmente in previsione del periodo natalizio; nel primo trimestre dell’anno, viceversa, le stagionalità giocano in senso negativo e il 2016 non fa eccezione. La flessione dei saldi ottimisti-pessimisti è anzi meno marcata rispetto agli anni scorsi.Analoga stagionalità è riferibile al settore delle industrie varie, in parte spiegata dall’influenza della stagione natalizia; anche negli anni scorsi infatti il primo trimestre è stato più “piatto” rispetto a quello precedente. Considerazioni diverse sono applicabili al comparto dei prodotti in me-tallo. Dopo un anno di buona crescita di produzione e ordini, il peggio-ramento delle previsioni è piuttosto brusco e andrà dunque monitorato nei prossimi mesi. Potrebbe infatti segnalare una svolta nel trend positivo oppure essere una semplice pausa. Negli altri settori, gli indicatori sono sostanzialmente allineati a quelli regi-strati a settembre. Questo vale, in particolare, per i comparti automotive, meccanica strumentale, tessile-abbigliamento e gomma-plastica: in tutti i casi prevalgono aspettative ampiamente ottimistiche. L’automotive con-

“In quasi tutti i settoriprevale l’ottimismo”

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ferma i segnali positivi dello scorso trimestre, dopo la flessione di quello precedente. Per meccanica strumentale e gomma-plastica si può parla-re di consolidamento di un trend espansivo in atto da alcuni trimestri. Per il comparto tessile-abbigliamento il 2015 si chiude nel clima di fiducia moderatamente positivo che ha caratterizzato il resto dell’anno, fatte salve le consuete stagionalità. Infine, va segnalata la situazione di perdurante, grave crisi dell’edilizia e del suo indotto. I nostri indicatori non segnalano alcun miglioramento, restando attestati su valori molto negativi, come nei mesi scorsi.

Il quadro provinciale è piuttosto variegato. Verbania, negativa alla rile-vazione di settembre, torna ottimista, con un saldo pari a +6,5%; al con-trario, Vercelli e Cuneo, positive per il quarto trimestre, peggiorano (-6,1 e -4,3%). Nelle altre aree i valori restano buoni: Torino (+4,4%), Novara (+11,4%), Biella (+2,9%), Ivrea (+7,7%) Asti (+6,1%) e Alessandria (+3,8%).

Fonte: Ufficio Studi Economici Confindustria Piemonte, gennaio 2016

Attese sulla produzione nelle province del Piemonte (saldo ottimisti-pessimisti)

3,75%

6,12%

2,88%

7,69%

-4,27%

11,39%

4,43%

6,45%

-6,06%

14,08%

4,76%

15,32%

5,88%

9,37%

16,09%

5,90%

-2,78%

2,27%

ALESSANDRIA

ASTI

BIELLA

CANAVESE

CUNEO

NOVARA

TORINO

VERBANIA

VERCELLI

2015/4 2016/1

“Un quadro provincialea più velocità”

Fonte: Ufficio Studi Economici Confindustria Piemonte, gennaio 2016

Attese sulla produzione industriale (saldo ottimisti-pessimisti)

-30%

-20%

-10%

0%

10%

20%

30%

40%2015/4 2016/1

Metalmeccanica: +11,3% Edilizia e indotto: -18,9% Altri Maninifatturieri: +11,6%

MEDIA PIEMONTESE +5,8%

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INDAGINE I TRIMESTRE 2016 - SERVIZI

Nel settore dei servizi, le previsioni rimangono ottimistiche, con indicatori allineati o appena inferiori a quelli rilevati a settembre. Livelli di attività e ordinativi restano in crescita; rimane marginale il ricorso alla CIG; il tasso di utilizzo delle risorse aziendali rimane elevato. Scendendo nel particolare, le oltre 300 aziende del campione sono mo-deratamente ottimiste sulle prospettive per il prossimo trimestre. Il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli di attività (+7,9%) è lievemente inferiore a quel-lo registrato a settembre (+11,1%). Quasi identico è il saldo sugli ordini totali (+7,3%); a settembre era pari a 8,3 punti.Prosegue il trend di crescita dell’occupazione: il saldo (+11,2%) si rafforza leggermente rispetto allo scorso trimestre (+8,7%). Il ricorso alla CIG è at-testato ai minimi fisiologici (5,3%).Il tasso di utilizzo delle risorse (83,6%) rimane elevato. Scende lievemente la quota di imprese con programmi di investimento di un certo rilievo (21,7%). Non varia in modo apprezzabile la composizione del carnet or-dini: il 13,0% delle aziende ha ordini per meno di un mese, il 32,6% ha ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, il 18,6% per 3-6 mesi e il 35,8% per oltre 6 mesi. Stabili i tempi di pagamento. La media è di 72 giorni: il ritardo sale a 116 per la Pubblica Amministrazione (stabile rispetto a settembre e giugno), con cui ha rapporti di fornitura circa il 45% delle aziende del campione. A livello settoriale, il quadro non è omogeneo. Nei comparti ICT e dei servizi all’impresa prevalgono attese favorevoli; nel caso dell’ICT il miglio-ramento rispetto a settembre è piuttosto marcato. Più caute invece le aziende dei trasporti e del turismo, con saldi lievemente negativi.

Piemonte servizi previsioni

I trimestre 2016 IV trimestre 2015

ottimisti pessimisti saldo ottimisti pessimisti saldo

Occupazione 20,4% 9,2% 11,2% 17,1% 8,4% 8,7%

Produzione 21,7% 13,8% 7,9% 20,5% 9,4% 11,1%

Ordini totali 21,5% 14,2% 7,3% 19,3% 11,0% 8,3%

Ordini export 13,2% 17,2% -4,0% 14,3% 11,6% 2,7%

“Ancora positivitutti gli indicatori”

Fonte: Ufficio Studi Economici Confindustria Piemonte, gennaio 2016

Attese sulla produzione industriale (saldo ottimisti-pessimisti)

-15%

-10%

-5%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

ICT SERVIZI ALLE IMPRESE TRASPORTI COMMERCIO ETURISMO

ALTRI

2015/4 2016/1 Totale servizi 7,9%

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Focus

MAHINDRA

È stato ufficializzato lo scorso 14 dicembre l’accordo tra Pincar, società della famiglia Pininfarina, e il gruppo indiano Mahindra per la cessione della Pininfarina spa, per una cifra stimata intorno ai 33 milioni di euro. Nell’operazione il gruppo indiano ha investito 150 milioni di euro, 25 dei quali sono destinati all’acquisto del 76% delle azioni di Pininfarina spa, de-tenute da Pincar. Le azioni sono state rilevate al valore di 1,10€ da parte della joint venuture tra Tech Mahindra Ltd, a cui è andato il 60% delle azioni, e Mahindra & Mahindra Ltd (M&M), con il restante 40%. Il gruppo indiano ha fatto sapere che verrà lanciata un’OPA sul flottante. Gli indiani garantiranno 20 milioni di risorse per la ricapitalizzazione della società, entro la fine del 2016, e un centinaio a garanzia dei debiti con-tratti dall’azienda torinese, oggi in mano ai 13 istituti bancari che dal 2007 hanno sottoscritto il piano di ristrutturazione del debito della società. Il piano industriale prevede che l’azienda torinese diventi un fornitore di servizi di design e ingegneria di eccellenza in diversi settori: automobilisti-co, aerospaziale, architettonico, dei trasporti e anche beni di consumo. La presidenza rimane in mano a Paolo Pininfarina, nipote del fondatore Battista.

Chi è il Gruppo Mahindra? Il Gruppo Mahindra è un conglomerato indiano, con sede a Mumbai, del valore di quasi 17 miliardi di dollari, presente in oltre 100 paesi, con 11 business units e con 153 uffici in tutto il mondo. La Mahindra&Mahindra, capofila del gruppo, è stata fondata nel 1945 a Ludhiana (Punjab) con il nome di Mahindra & Mohammed. Nel 1948 ci fu il cambio di nome in Mahindra&Mahindra in seguito all’espansione del business nella commercializzazione dell’acciaio con britannici e ameri-cani. Le prime auto prodotte da Mahindra&Mahindra furono le Jeep CKD nel 1947. In seguito, dopo aver ottenuto le licenze di Kaiser Jeep e American Motors, il gruppo ha cominciato a fabbricare veicoli commerciali leggeri e trattori agricoli.Oggi M&M Ltd è uno dei maggiori produttori di SUV, trattori e aerei. Ha stabilimenti in Cina, Stati Uniti e Regno Unito; la sede operativa europea del gruppo è in Italia, vicino a Roma. Nella classifica delle principali imprese indiane redatta dalla rivista Fortu-ne M&M si posiziona al 21° posto. A marzo di quest’anno, M&M ha acquistato il 51% del gruppo francese PSA Peugeot Citroën per 28 milioni di euro. Nel 2010 ha rilevato la casa automobilistica coreana, Ssangyoung Motor, con un’operazione del va-lore di 460 milioni di dollari. L’anima di M&M è Anand Mahindra, presidente e amministratore dele-gato, nipote del fondatore. Nato nel 1955, si è laureato alla Harvard Busi-ness School e, secondo Forbes, ha un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari. La rivista Fortune Magazine lo ha inserito tra i “50 più grandi leader del mondo” e tra i 25 uomini d’affari più potenti dell’Asia. Nel 2013 è stato

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nominato “Imprenditore dell’anno”, sempre da Forbes.La Tech Mahindra Ltd, incorporata nel 1986, è una società ad alta capi-talizzazione operante nel settore dell’information technology. La mossa di acquistare Pininfarina usando la Tech Mahindra Ltd è sta-ta astuta e lungimirante perché permetterà all’azienda di mantenere il suo carattere italiano, che probabilmente si sarebbe perduto se fosse passata sotto il controllo diretto di M&M. Inoltre si è ovviato al fatto che i competitors indiani e internazionali di M&M non si potessero sentissero a loro agio a collaborare con una controllata della concorrenza. Inoltre la Tech Mahindra Ltd può offrire molte sinergie a Pininfarina in termini di software per il design.

FocusNotizie dalle imprese

► IRAN: porte aperte alle imprese italiane► THALES ALENIA SPACE: intensa attività spaziale► FINMECCANICA: finalmente l’accordo con il Kuwait per gli Eurofighter► AVIO AERO: in lizza per il turboelica GE► AVIO: con lei il razzo Vega in orbita► ACQUA SANT’ANNA: investimenti in Giappone e USA► MIRATO: acquista Nidra e Glicemille► CLI: A Torino nasce il terzo polo lattiero caseario► EPS: apre una sede a San Francisco► SALONE AEROSPAZIO: importanti novità per le aziende italiane► A&T ROBOTIC WORLD: a Torino la prima manifestazione sulla robotica

Si aprono le porte per il made in Italy in IranPer rafforzare i rapporti economici tra Iran ed Italia dal 28 al 30 novembre 2015 si è tenuta a Teheran una missione di sistema, organizzata tra gli altri da Confindustria e capitanata dalla presidente del comitato tecni-co di Confindustria Licia Mattioli. Dopo l’accordo sul nucleare, esistono consistenti possibilità per ripristinare le quote di mercato che in questi anni sono state perse a causa delle sanzioni. Il governo iraniano punta su un’impostazione riformista, che si basa sui principi dell’economia di mercato, privatizza società e banche, riduce i sussidi. La prospettiva, per Licia Mattioli e Confindustria, è quella di arrivare ad un export dall’Italia di tre miliardi prima del 2020.Per il periodo gennaio-luglio 2015 il saldo commerciale tra i due paesi è stato di 387 milioni di euro, mentre l’interscambio Italia-Iran ha subito una variazione positiva (+30,1%) rispetto al periodo precedente. Le esporta-zioni italiane in Iran hanno subito un incremento del 13,6% rispetto al 2014. Le importazioni nel periodo gennaio-luglio 2015 dall’Iran verso l’I-

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talia (pari a 287 milioni di euro) hanno registrato un aumento del 97,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e riguardano principal-mente prodotti chimici, materie plastiche, siderurgia e petrolio greggio. Nei primi sette mesi del 2015 l’Italia si è posizionata al nono posto tra i paesi fornitori e al decimo posto tra quelli clienti. Il governo iraniano deve ricostruire gran parte del paese, l’obiettivo è quello di realizzare nei prossimi anni 4 milioni di nuove unità abitative e due nuovi terminal nell’aeroporto della capitale, ma ci sono grandi op-portunità anche per i beni di consumo; ad esempio la moda nei prossimi mesi organizzerà una missione ad hoc.

Nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 2015 è stato lanciato in orbita dalla base di Cape Canaveral il quinto degli undici veicoli cargo Cygnus per rifor-nire di viveri e strumenti tecnici la Stazione Spaziale Internazionale dove, tra gli altri, fino a giugno 2015 ha vissuto e lavorato l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Cygnus, costituita da due componenti: il modulo di servizio ed il modulo cargo pressurizzato (Pcm), è stato realizzato da Thales Alenia Space (joint venture tra Thales e Finmeccanica) negli sta-bilimenti di Torino. Con questo volo è stata lanciata in orbita per la prima volta la versione avanzata di Cygnus, in grado di trasportare fino a 35 tonnellate di mate-riali (la versione precedente ne trasportava 2): rifornimenti e viveri per l’e-quipaggio, parti di ricambio, attrezzature scientifiche e persino qualche oggetto personale per gli astronauti. In questa missione inoltre Cygnus ha ospitato a bordo un altro prodotto della tecnologia made in Italy: la stampante 3D Portable On-Board Printer, la prima stampante europea 3D nello spazio, utilizzabile direttamente per riprodurre e sostituire parti di ricambio ed attrezzature per la stazione spaziale. La stampante è stata realizzata da Altran Italia in collaborazione con Thales Alenia Space e l’Istituto Italiano di Tecnologia.

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Pochi giorni dopo è inoltre avvenuto, dalla base di Kourou (Guyana fran-cese), il lancio del satellite LISA (Laser Interferometer Space Antenna) Pathfinder, una missione realizzata dall’Agenzia Spaziale Europea. Tha-les Alenia Space in questa occasione ha fornito ad Airbus Defence and Space, prime contractor del satellite, il trasponder per la sperimentazione sulle onde gravitazionali di bassa frequenza previste da Einstein nella te-oria della Relatività.

Anche il satellite Jason-3 lanciato dalla base di Vandenberg in California è stato realizzato da Thales Alenia Space. Il satellite, posizionato ad una altitudine di 1.336 chilometri, avrà una vita operativa di tre anni e servirà da ponte ad una missione che consentirà il proseguimento delle misura-zioni ad alta precisione di topografia oceanica. Offrirà la stessa accura-tezza delle misurazioni oceaniche del predecessore, comprese quelle in prossimità di zone costiere, laghi e oceani. Thales Alenia Space riveste un ruolo chiave nel successo delle missioni di altimetria. Recentemente è stato firmato anche un contratto per la costruzione dei satelliti Sentinel 1C e Sentinel 1D per il monitoraggio ambientale.

Il Kuwait ha creato un fondo speciale extra da 10 miliardi di dollari desti-nato alla Difesa. La decisione del Kuwait sblocca così la maxi-commessa da 8 miliardi di euro annunciata a settembre 2015. La firma era attesa per fine dicembre ma, la complessità del contratto e la parte che riguarda l’addestramento dei piloti, hanno allungato i tempi. L’intesa sulla com-messa Eurofighter può valere per Finmeccanica fino a 4 miliardi di euro. Come prime contractor il gruppo ha infatti diritto ad una quota superiore sull’ordine rispetto a quella del consorzio. Oltre che per il controvalore, l’ordine arrivato da Kuwait City è importante anche perché porta a 599 il numero di aerei commissionati, facendo così del programma Eurofighter

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il più grande a livello europeo nel settore industriale militare. Finora sono stati consegnati 444 caccia a sei paesi: Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Austria e Arabia Saudita.

Il gruppo americano General Electric (Ge) ha scelto l’Europa per costru-ire il nuovo motore turboelica per equipaggiare un nuovo velivolo mo-nomotore da 12 posti. L’investimento previsto da Ge potrebbe arrivare ad un miliardo di dollari, di cui 400 milioni destinati alla realizzazione di una fabbrica con 500-1000 posti di lavoro, che diventerà il centro di ec-cellenza del programma, divise in vari impianti in Europa. Lo stabilimento Avio Aero di Rivalta è in competizione con altri paesi europei. A marzo 2016 verrà deciso dove collocare la nuova fabbrica, nel frattempo Ge Aviation ha scelto Torino Rivalta per costruire il centro di sviluppo dell’in-gegneria per il nuovo motore avanzato (in inglese Atp). Il gruppo avrà il compito di lavorare sul progetto e di coordinare l’ingegneria con gli altri insediamenti europei “concorrenti”.

Il 2 dicembre è stato lanciato in orbita bassa il razzo Vega, il lanciatore per piccoli carichi sviluppato e prodotto da Avio attraverso la controllata Elv, di cui è partner l’agenzia spaziale italiana.Il Vega ha portato in orbita un satellite dell’Agenzia spaziale europea per lo studio delle onde gravitazionali. Questo è stato l’ultimo volo di sviluppo tecnologico e industrializzazione. Dal 2016 inizia la fase di mercato libero e l’attività sarà esclusivamente commerciale.Per i lanciatori è un periodo molto florido. Nei primi sei voli hanno avuto accesso allo spazio paesi che non l’avevano. Le prospettive sembrano buone, anche se sta aumentando la concorrenza.Il Vega nel 2016 manderà inoltre in orbita i satelliti per foto ad alta defini-zione di Skybox, società della Google, per migliorare la correttezza di Go-ogle Maps. Avio in più è impegnata nello sviluppo del nuovo e potente lanciatore Vega C e dei motori del nuovo Ariane 6 prodotti dall’industria francese.

L’Acqua Sant’Anna di Vinadio investe sempre più nell’export, ultime con-quiste sono il Giappone e gli USA. Paradossalmente è in ascesa anche la vendita di tè freddo ai cinesi.Da quest’anno diventeranno 16 le linee di imbottigliamento per una ca-pacità produttiva di 3 miliardi di bottiglie all’anno. Alberto Bertone pre-sidente e a.d. dell’azienda precisa: “Esportiamo in Paesi ricchi d’acqua per la qualità della nostra minerale. In Usa o in Giappone i consumatori sono abituati e disposti a pagare la bottiglietta più di una bibita perché la qualità dell’acqua che hanno è scadente e pesante. In questo modo si ammortizzano i costi di trasporto che sono, in proporzione, assai bassi”.

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È nato il terzo polo lattiero-caseario italiano. Entro il primo semestre 2016 dovrebbe venire perfezionata la fusione per incorporazione di Mukki in Clt (Centrale Latte Torino) che a operazione terminata cambierà nome in Centrale del Latte d’Italia (Cli). Centrale del Latte d’Italia avrà un fatturato di circa 200 milioni di euro, cinque stabilimenti produttivi e 430 dipendenti. L’annuncio di questo pro-getto è stato dato il 4 dicembre scorso provocando un exploit del titolo della Centrale del Latte Torino in borsa.

Il gruppo novarese MIRATO ha acquisito due marchi molto noti sul merca-to internazionale: Nidra e Glicemille.Il gruppo, che già vanta un vasto portafoglio di marchi prestigiosi che offrono linee complete di prodotti per l’igiene e la cosmetica, da questa operazione prevede un ricavo lordo di circa 10 milioni di euro. Il bagno-schiuma Nidra, molto conosciuto sul mercato è facilmente riconoscibile sugli scaffali per la forma iconica di una bottiglia di latte; Glicemille è nota per le creme, in particolare quelle per le mani.

Lo scorso novembre si è svolto a Torino il Salone dell’aerospazio. Nato 8 anni fa dalla collaborazione della Camera di Commercio con la Regione Piemonte ha generato notevoli ricadute positive sul territorio. L’industria aerospaziale ed aeronautica in Piemonte oggi conta circa 300 piccole e medie imprese, 15 mila addetti ed un fatturato di quasi 4 miliardi. Nel corso di questa ultima edizione sono emerse notizie importanti.

Un consorzio di imprese aerospaziali (Blue Engineering Design, Pininfarina, Thales Alenia Space, la facoltà di psicologia dell’Università di Torino e Vastalla) si metterà presto al lavoro per progettare e realizzare un mo-dulo abitabile che sarà montato sulla seconda stazione spaziale in via di completamento. Il presidente della Blue Engineering ha comunicato che è già stato firmato il pre-accordo con la Nasa. L’accordo avrà rilevanti ricadute economiche sul territorio e si prevedono un centinaio di posti di lavoro in più.

La Simic di Camerana, azienda con 300 dipendenti ed un fatturato di 100 milioni, sta iniziando i lavori per allestire il prototipo del cuore della mega centrale in Provenza, dove si lavorerà alla fusione a freddo ed ha inoltre già realizzato i tubi dell’anello del Cern.

Finmeccanica in questa occasione ha esibito i suoi modelli spaziali, oltre a veicoli senza piloti ed elicotteri di ultima generazione per elisoccorso ed interventi di protezione civile. Il gruppo, che comprende Alenia Aer-macchi, Selex Es, ha più di 4000 addetti e ricavi superiori a 1,5 miliardi di euro.

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Si chiamerà A&T Robotic World la prima manifestazione italiana dedicata alla robotica industriale e si svolgerà a Torino il 20 e 21 aprile 2016. In Pie-monte il settore della robotica produce il 64% del fatturato italiano e dà lavoro al 68% degli addetti al comparto, da qui la scelta di Torino come sede.Le aziende interessate che hanno confermato la loro presenza come espositori sono i maggiori produttori a livello mondiale: Comau, Kuka Ro-boter, Yaskewa, ABB Robotics Division, Tiesse Robot-Kawasaki, Fanuc.Il mercato del comparto lancia segnali decisamente positivi. In Italia nel 2014 la produzione di robot ha registrato un incremento del 27% rispet-to all’anno precedente, l’installazione di unità un +39,4%. I costruttori di robot industriali da tempo avevano manifestato l’esigenza di una ma-nifestazione che li rappresentasse, un appuntamento di considerevole interesse per il mondo dell’automazione e di tutte le principali filiere in-dustriali: automotive, meccanica, aerospazio, ferroviario, farmaceutica e alimentare.

EPS (Electro Power Systems) con sede a Parigi ma centro di ricerca, svilup-po e produzione a Torino ha aperto una nuova sede a San Francisco, la seconda negli USA dopo quella installata nel Michigan. L’azienda opera nel settore delle energie sostenibili ed è specializzata in sistemi e soluzioni integrate di stoccaggio di energia. EPS ha sviluppato, con un team italia-no, lo sviluppo della prima batteria al mondo ad ossigeno ed idrogeno, un sistema capace di stoccare massivamente energia ad un costo infe-riore a quello di qualsiasi altra soluzione sul mercato. Stocca energia sfrut-tando il solo ciclo dell’acqua senza emissioni in atmosfera e l’impiego di metalli pesanti o tossici. Il prodotto, pre-commercializzato dal 2012, oggi può vantare 579 sistemi installati in 18 paesi.

Ogni utilizzo non autorizzato, includendo senza limiti la copia, distribuzione, trasmissione o qualsiasi altro utilizzo dei dati, non è permesso senza il previo consenso. Confindustria Piemonte non ha alcuna responsabilità, dovere o obbligazione riguardo al contenuto e alle informazioni riportati contenenti errori, imprecisioni, omissioni o ritardi dei dati o per qualsiasi azione presa con il loro utilizzo. Confindustria Piemonte non sarà responsabile per danni speciali, incidentali o consequenziali all’utilizzo dei dati.

Pubblicazione periodicaDirettore Responsabile Isabella Antonetto

Contatti: Ufficio Studi EconomiciUnione Industriale di Torino

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