E CARLO ASSAPORA LA PESCA… Al salone del gusto di Torino ...bile della gestione del servizio in...

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Mensile di informazione della Provincia Regionale di Enna Anno VII - N. 10 - Ottobre 2004 Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale PT Enna E CARLO ASSAPORA LA PESCA… Al salone del gusto di Torino il principe Carlo di Inghilterra visita il presidio dei prodotti tipici della Provincia di Enna.

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Mensile di informazione della Provincia Regionale di Enna Anno VII - N. 10 - Ottobre 2004

Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale PT Enna

E CARLO ASSAPORA LA PESCA…Al salone del gusto di Torino il principe Carlo di Inghilterra visita il presidio dei prodotti tipici della Provincia di Enna.

Agira Via Vittorio Emanuele,284

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AidonePiazza Umberto,1

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AssoroVia Crisa,28

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BarrafrancaVia S.Rita,3

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CalascibettaP.zza Umberto I

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CatenanuovaPiazza Municipio

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EnnaPiazza Coppola

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Gagliano C.ToVia Roma,196

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LeonforteC.so Umberto,231

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NicosiaPiazza Garibaldi

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NissoriaVia Vittorio Emanuele

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PietraperziaVia San Domenico,5

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RegalbutoP.zza della Repubblica,1

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ValguarneraPiazza della Repubblica

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ennaprovincia

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I comuni

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Gli articolipossonoesseremodificati,corretti,ridotti peresigenze delgiornale.

La IV di copertinada quest’anno èdedicata alleopere grafichedei lettori.Spedisci unacopia dei tuoidisegni oinviaci il filein formato jpegcm 8x11, 300 dpi.

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io...fotografo

autore > Antonio Campagna

titolo opera > senza titolo

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5 Ato acqua: ecco il nuovo gestore

6 Lettera aperta del Presidente della Provincia

8 Slow Food: Enna Con successo

12 E’ nato un nuovo corpo di polizia

14 Spazio autogestito

16 Lo sviluppo delle imprese passa attraverso un

progetto di idee innovative.

18 Un progetto di lavoro per i minori a rischio

18 Assistenza a studenti non vedenti

19 Qualità e ambiente: un binomio DOC

20 40 anni nell’arma

20 Borsa turismo archeologico

21 Un libro dedicato a Padre Ferlauto

22 La Cicerchia: processata e...assolta

24 A scuola si impara a riutilizzare gli RSU

25 Un corso speciale in acqua

26 Un defilèe dietro le sbarre

28 La stagione al castello: un amarcord di emozioni

30 Il Beato Felice sarà canonizzato

31 Pubblica Amministrazione

32 Delibere

34 Struttura organizzativa

Foto di copertina(grafica © Antonio Cascio - Foto: © Antonello Camiolo)

Direttore responsabileDaniela Accurso

RedazioneRossella Inveninato

Hanno collaboratoEnzo Catania

Giovanni CompostoRenato Estero

Rocco LombardoEsmeralda RizzoPierelisa RizzoAndrea Scoto

Margherita Vicari

Referenze fotograficheAntonello CamioloSalvatore Castro

Masters fotoProspero Galvagno

Repertorio fotograficoOasi Editrice S.r.l.

Archivio Enna Provincia

Progetto grafico e impaginazioneAntonio Cascio

Fotolito e stampaVillaggio Cristo Redentore S.r.l.tel. 0935 936869 - 0935 936862

fax 0935 653438

Registrazione del tribunale di Enna n. 90del Registro Periodici Tribunale di Enna

copyright 2004Provincia Regionale di Enna

(tutti i diritti riservati)

Rubriche

Sommario

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a cura di Rossella Inveninato

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Sarà il raggruppamentotemporaneo d’impresa,costituito dalle ditte

Agac spa, di Reggio Emilia, laSmeco spa, di Roma, SiciliaAmbiente spa di Enna e la G.G.Rdi Enna, a gestire il servizio idri-co integrato in provincia di Enna.

Con voto unanime lo ha deli-berato, l’assemblea dei sindaci,presieduta dal capo dell’Am-ministrazione, Cataldo Salerno,che ha accolto la proposta formu-lata dal responsabile unico delprocedimento, Serafino Cocuzza.L’Ato acqua (ambito territorialeottimale) n° 5 continua così adincassare primati lasciandosi allespalle le altre province siciliane.Difatti, dopo essere stato il primoin Sicilia a costituirsi, nel dicem-bre 2001, è stato il primo a bandi-re la gara e ad espletarla. Ilnuovo soggetto, una volta stipu-lato il contratto, si sostituirà ai 20comuni e sarà l’unico responsa-bile della gestione del servizio intutte le sue fasi: dalla captazione,alla distribuzione, ai reflui e alladepurazione.

Il nuovo soggetto dovrà sob-barcarsi gli investimenti pro-grammati dal piano d’ambito edi contro sarà d’ora in avanti ilsolo ad incamerare gli introitiderivanti dalla tariffa, che saràuguale per tutti i comuni appar-tenenti all’Ato. L’obiettivo èquello di industrializzare il setto-re, così come previsto dalla leggeGalli del 94, di superare le fram-mentazioni, di eliminare sprechie di garantire, a tutti i cittadiniun servizio qualitativamentemigliore. La durata dell’affida-mento del servizio è trentennale.L’Ato rimarrà l’organo di gover-no e vigilerà sulla corretta gestio-ne e sul rispetto degli obblighiassunti dal gestore unico.

ATO acqua: ecco il nuovo gestore

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ecco il nuovo gestore

Servizio idrico

del Presidente della Provincia

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L’assegnazione di lavori pub-blici mediante gara costitui-sce uno dei momenti tradi-

zionalmente più delicati della vitaamministrativa degli enti locali. Si deverilevare, a questo proposito, che non-ostante le misure costantemente messea punto dal Legislatore per prevenirefenomeni di irregolarità o di vera e pro-pria illegalità, le aste pubbliche - comeaccade per tutte le procedure di valuta-zione basate su parametri oggettivi everificabili, e paradossalmente proprioper questa ragione - si prestano ad esse-re oggetto di contromisure efficaci daparte di chi riesca, con l’inganno o conintimidazioni oppure con operazioni di

cartello, a mettere sotto controllo e adorientare nel senso voluto una buonaparte se non tutti i dati matematici checonducono alla individuazione dell’of-ferta “migliore”.

Come è noto, in parole molto pove-re il procedimento di gara è essenzial-mente costituito da tre segmenti, deiquali soltanto il primo (espresso nelbando) e l’ultimo (che coincide con laindividuazione del vincitore) ricadonosotto il pieno controllo e la pienaresponsabilità della pubblica ammini-strazione. In mezzo si colloca, invece,un segmento di natura “privatistica”che - anche per ovvie ragioni di liberomercato - non dà alcuna certezza di tra-sparenza e quindi di regolarità e dilegalità. Questo segmento centrale rap-presenta in definitiva un’area opaca,una zona grigia, nella quale possonoessere consumate operazioni di cartello(di rilievo non penale ma gravissime aifini della spesa pubblica) o, peggioancora, artificiose pre-selezioni delleofferte determinate da intimidazioni diditte verso altre ditte (questa voltapenalmente rilevanti), che ugualmentescaricano sulla collettività i costi dellamancata autenticità della concorrenza(che consistono di solito in offertemeno vantaggiose, in una più bassaqualità dei lavori e in peggiori condi-zioni di sicurezza dei lavoratori). Inquesti casi viene anche fortemente lesoil principio della libertà di impresa,poichè sia le aziende “fuori cartello” siaquelle estranee o vittime delle intimi-dazioni vengono di fatto private diogni possibilità di sviluppo.

Di fronte ad eventualità di questotipo, la pubblica amministrazione siritrova impotente, in quanto l’inquina-mento del principio della libera concor-renza viene operato in quella zona “pri-

vatistica” che sfugge al suo controllo edalla sua diretta responsabilità: quandole fatidiche buste, con tanto di ottocen-teschi sigilli di ceralacca, arrivano suitavoli dei dirigenti pubblici, le eventua-li irregolarità o illegalità o addiritturacriminalità sono state già compiute, il“gioco” è stato già fatto e il suo esitopre-determinato.

Che fare? A mio avviso l’area grigiaè destinata a rimanere tale se non siriesce a coinvolgere le imprese in unprogetto di garanzia della libertà diconcorrenza che si colleghi alla garan-zia dei sistemi di sicurezza nei cantierie alla garanzia della corretta esecuzionedei lavori. Un “Protocollo di Garanzia”insomma che deve necessariamentebasarsi sulle capacità di convincimentodei sindacati e delle associazioni degliindustriali e degli artigiani con compitidi prevenzione delle irregolarità e delleillegalità. In questo quadro, ed a questecondizioni, potrebbero risultare efficacile azioni delle forze dell’ordine e dellamagistratura, nel ruolo rispettivamentedi tutela delle imprese potenzialmentevittime e di sanzione delle turbativedella libertà di offerta. Se queste preoc-cupazioni trovano condivisione neisoggetti richiamati, propongo a tutti diincontrarci attorno ad un tavolo e disottoscrivere insieme un “Protocollo diGaranzia” delle imprese e dei lavorato-ri dal quale far derivare, per ciascuno,precisi compiti di prevenzione, destrut-turazione e contrasto di tutte le formedi irregolarità e di illegalità che posso-no inquinare la fase di elaborazione epresentazione delle offerte per l’otteni-mento di appalti di lavori pubblici.

Cataldo Salerno

Lavori Pubblici

Lettera apertaUn “Protocollo di Garanzia” a tutela della

libertà d’impresa, della sicurezza dei lavoratori e della corretta esecuzione dei lavori pubblici

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Enna con successoSlow food:

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a cura di Daniela Accurso

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La Provincia lancia il “madein Enna” in occasione della5 edizione di Slow Food, la

manifestazione che esalta il gusto,ma che invita ad assaporare lenta-mente il mondo. L’idea di Slow foodsi contrappone a quella del Fast Foodche rincorre la vita con frenesia senzaesaltare le piacevolezze del cibo. Unapproccio soft al palato,invece, colti-va il piacere del mangiare con lentez-za e consapevolezza. La fiera delcibo, che ha preso il via lo scorso 21ottobre per concludersi il 25, si ètenuta al Lingotto in cui si sono affol-lati oltre 150 mila visitatori .La regiadi questa vetrina mondiale del gustoha riservato sorprese inedite come lospazio dedicato agli Indios di Kraho,all’olio delle donne berbere, ai for-maggi dei pastori del Tibet e dellaScandinavia. Tutto all’insegna dellediversità, ma con un unico denomi-natore, il biologico. Slow Food, difat-ti, esalta la differenza delle apparte-nenze gastronomiche, legate al terri-torio e dunque i prodotti sono esclu-sivamente di qualità. E così in unvortice di colori e sapori da tutto ilmondo, Enna ha conquistato un pri-mato siciliano: il paniere di prodottipiù numerosi . Sono stati gli espertidegustatori di Slow Food a deciderequali le “chicche” del palato da espor-re nella prestigiosa manifestazione acarattere mondiale.

Con l’olio extra vergine che allun-ga la vita, la pesca protetta nel sac-chetto di pergamena, le cassatela allafarina di ceci e cioccolato, le fave col-

Tori

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Slow Food

tivate nel pieno rispetto del biologi-co, la pasta trafilata al bronzo, percitarne alcuni, il capoluogo più altod’Italia vuole scalare la vetta dellagastronomia di nicchia internazionale.l’agricoltura ennese sta conquistan-do una centralità decisiva nell’opi-nione pubblica perché all’idea dellacoltura si lega la qualità alimentare ela sicurezza. E’ questa la multifunzio-nalità su cui si gioca la partita dell’e-conomia agricola che vede in primopiano l’ente Provincia, insieme con leorganizzazioni di categoria, impe-gnata a promuovere i prodotti dinicchia. Garantire il “madein Enna” a tavola significaoffrire una vasta gamma dialimenti assolutamentebiologici, grazie alla sicu-rezza ambientale. Nel capo-luogo e nei 20 comuni dell’-hinterland, difatti, nonsi registranotassi diinquina-m e n t oatmosfe-rico, poi-chè nonsono pre-senti industrie e aree tecno-logiche. Da un recente stu-dio socio economico del

territorio emerge che il compartoagricolo produce un quarto della ric-chezza e garantisce occupazione adun terzo della popolazione attiva. Lerisorse del territorio ennese sonolegate ai luoghi incontaminati chemettono al bando agenti chimici,assicurando una qualità ottimale peril “mangiar sano”. In sintonia con lapolitica del presidente Salerno sitrova l’assessore provinciale all’agri-coltura, Cinzia Dell’ Aera (nella foto)«La nostra strategia punta ai pro-dotti di qualità con un forte legameterritoriale. Il vero obiettivo –

aggiunge- è quello di difenderel’agricoltura sana dalla omolo-gazione dei prodotti e dagliorganismi geneticamentemodificati. Il percorso intrapre-so è alternativo alla globalizza-

zione degli alimenti».Cereali, legumi,ortaggi, frutta, e,dulcis in fundo, l’o-

lio delle collineennesi, sono ilfiore all’occhiellodella esposizionein cui non sonomancati alimentipreparati secon-

do antiche tradizio-ni culinarie, come le

cassatele di Agira, la “vastedda colsambuco”, i cudduri di Natale diTroina. «Slow food- conclude l’asses-sore- è la vetrina del gusto e dunquerappresenta una adeguata occasioneper mostrare gli alimenti en-nesi,privilegiando la qualità a fron-te di una logica spietata dettata dalmercato globale che mette al bandoi preziosi prodotti di nicchia».

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A cura di Daniela Accurso

E CARLO ASSAPORA LA PESCA…

C’era una volta un princi-pe che, in visita, al salo-ne dai gusti più dispara-

ti, si fermò davanti ad un piccolostand di un imprenditore di unaazienda di un piccolo paese,Leonforte, attratto da un frutto colo-re giallo oro dal profumo inebriante.Sembra una favola, ma invece è real-tà. Francesco Ferragosto, consigliereprovinciale, è il titolare della coope-rativa Valle del Crisa che coltiva laormai famosa pesca nel sacchetto.Per cinque giorni è stato dietro al suobancone orgoglioso di essere allafiera delle magnificenze del palato,per promuovere il suo “gioiello” dicui va fiero. Ha contattato catene didistribuzione, ha elargito dèpliants ebrochures, ha fatto assaggiare lapesca. Esausto, ma soddisfatto, ungiorno prima della chiusura della

Tutti i componentihanno apprezzato il

lavoro e le fatiche del servizioAgricoltura, si sono compli-mentati con l’assessore del-l’Aera che ha coordinato lostaff ed hanno esalato le qua-lità dei prodotti. Bilanciopositivo per l’organismo con-siliare, anche se, secondoBonanno, portavoce del grup-po «occorre approfondire ildiscorso legato all’organizza-zione. Abbiamo tanti prodot-ti da esportare in poco spazioespositivo. Interessante inogni caso l’iniziativa edancor più la partecipazione,selezionata dagli esperti diSlow Food, degli alimenti invetrina».

mostra, è stato ricompensato dallavisita del più atteso personaggio diSlow Food, il principe Carlo diInghilterra. Incredibile, ma vero, hafatto sosta davanti lo stand. Non soloha voluto gustare il frutto, ma ha gra-dito la confezione di pesche che

Ferragosto gli ha offerto. Gratificato,l’imprenditore non lascia però tra-sparire l’emozione, ma resta in trepi-da attesa. Sembra che il principe delGalles non abbia nascosto l’intenzio-ne di ordinare un grosso quantitativodi pesche per Buckingam Palace.

A Slow Food c’era pure la terza Commissione consiliare al completo.

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La III commissione Consiliare “Attività produttive”:foto in alto da sinistra: Paolo Schillaci,Giuseppe Bonanno (presidente), LuigiTosetto; Domenico Bannò (foto a sini-stra), Franco De Luca (foto a destra).

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a cura di Rossella Inveninatoennaprovincia

Ha appena sei mesi di vita,e non solo muove i primipassi, ma già ha conqui-

stato spazio e visibilità in tutto terri-torio. Costituito da un comandante,da un vice, da un tenente, da unispettore e da 3 agenti, di cui unadonna, il corpo di Polizia provinciale,è, dal 24 aprile da quando è stato uffi-cialmente istituito, il braccio operati-vo dell’Ente.

«Nel senso che -spiega il coman-dante Nicola Alleruzzo- siamocostantemente presenti nel territo-rio per verificare il rispetto dellenorme in materia di tutela e salva-guardia ambientale oltre che in tuttigli altri ambiti di competenza dellaProvincia Regionale». Il motto è perloro: favorire sempre e comunque laprevenzione rispetto all’azionerepressiva. Il corpo di Polizia nasce,infatti, dall’esigenza di offrire al citta-dino la possibilità di avere un inter-locutore unico e competente chepossa dare risposte alla sempre piùpressante richiesta di sicurezza e dilegalità, soprattutto, in materia

ambientale e non solo. I compiti delnuovo servizio, che opera in posizio-ne di staff, sono, infatti, ampi e diver-sificati e spaziano dalle funzioni tipi-che della polizia amministrativa aquelle della polizia giudiziaria.

«La nostra attività – sottolinea ilcomandante- riveste una grandeimportanza per la salute e per il pro-gresso civile del territorio. Il nostroruolo, infatti, accresce di giorno ingiorno in corrispondenza anche dellanuova collocazione dell’Ente nelnuovo Ordinamento Costituzionaleche attribuisce nuovi compiti e nuovicampi di azione».

E’ importante in questa fase istau-rare con il cittadino un rapporto difiducia, di cortesia, di disponibilità edi attenzione verso i suoi bisogni.Nell’immaginario collettivo la figuradel poliziotto provinciale dovrà,d’ora in avanti, accomunarsi, a quel-la del carabiniere, del finanziere edell’agente di polizia, e deve esserevista come tutore dell’ordine e dellasicurezza pubblica. “Il debutto” insocietà è stato accolto con curiosità

ed interesse. «Siamo stati accettatipositivamente. La gente comunecomincia ad abituarsi alla nostra pre-senza. Ci riconosce già dalla nostrauniforme, e dal colore delle autovet-ture usate e comincia a considerarciun altro punto di riferimento a tuteladella legalità».

Ottimo anche il rapporto istauratocon le altre forze dell’ordine, con lequali il Corpo lavora con la massimacollaborazione. Una sinergia che saràdi certo un’importante occasione dicrescita professionale. Il bilancio diquesto primo semestre di attività è sen-z’altro positivo. Per il futuro il coman-dante auspica un incremento dell’or-ganico, nuovi locali e l’avvio di unasala operativa. Richieste che sono già alvaglio del presidente della ProvinciaCataldo Salerno il quale ha manifesta-to la sua soddisfazione e la sua fiduciaper il lavoro fin qui svolto e per l’im-pegno e la disponibilità dimostratedagli operatori molti dei quali dotati diun bagaglio culturale e di esperienzache «siamo sicuri inciderà molto sullaqualità dei controlli».

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E’ nato un nuovocorpo di Polizia

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Accertamento e repressione delle violazionipreviste dal Codice della Strada, tutela delpatrimonio stradale provinciale, e rilevazio-ni in caso di incidenti

Accertamento e repressione in materia dirifiuti, acque, patrimonio naturale, riservee zone protette

Vigilanza sull’attività delle autoscuole esugli studi di consulenza per la circolazionedei mezzi di trasporto

Polizia amministrativa in ogni altra materiadelegata o trasferita dalla legge allaProvincia

Funzioni e compiti di polizia giudiziaria previsti dalla legge e dai regolamenti

Funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza peril controllo del territorio, in relazione allespecifiche esigenze locali e nell’interessee la sicurezza dei cittadini

Queste le funzioni della Polizia Provinciale , previste dal regolamentoapprovato dalla Giunta il 20 maggio 2003.

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La sfida di Kore

del Consiglio Provinciale

Il riconoscimento del 4°Ateneo siciliano non rappre-senta il capolinea di un per-corso, ma solo il bivio dalquale ripartire, a condizione

di avere chiara la direzione di marcia.Inizia infatti la grande sfida, quella incui ci “giochiamo tutto”. Se la perdia-mo resteremo una piccola provinciadell’entroterra siciliano destinata allaprogressiva erosione demografica,sociale ed economica. Se la vinciamo,allora avremo la possibilità di acce-dere a quella competizione fra siste-mi territoriali che caratterizza inevi-tabilmente i nostri tempi. Ecco per-ché abbiamo parlato di creare deisatelliti attorno all’Università che, aldi là, della denominazione, abbiano,come proposto dalla Conferenza deiRettori delle Università Italiane neldocumento sulla governance approva-to il 17 giugno scorso, ”compiti dicomitato di riferimento e di consulta-zione per la definizione delle strate-gie e per un confronto sui metodi digestione”. Ecco perché abbiamo par-lato di una solida alleanza fra il siste-ma socio-econimico della provinciaed il sistema universitario, per faredell’aumento dei saperi una prioritàed una decisa svolta verso la qualitàe la meritocrazia.

Terminata la fase di transizione,iscriversi in uno dei corsi di laureadella Libera Università Kore costeràil doppio rispetto alla stessa iscrizio-ne in una delle tre Università Statalisiciliane e la metà rispetto ad unadelle note Università private delresto d’Italia. Questo significa, che ilsistema universitario Kore dovràoffrire al potenziale iscritto non una,

ma diverse motivazioni per convin-cere lo stesso ad optare per l’ateneoennese rispetto a quello Catanesedistante solo 95 km. Cosa sarà ingrado di offrire l’Università Kore per“catturare” lo studente universitario?Un piano di orientamento integratotra Scuola, Università e Mercato dellavoro? Un livello di docenza accade-mico che sappia mettere da parte ilvecchio individualismo per far postoad un nuovo spirito di squadra comeaccade all’Università di Harvarddove non vengono reclutati solo imigliori docenti in assoluto, ma i piùidonei a costruire, insieme agli altri,una squadra omogenea di alto livel-lo? Un sistema in cui la ricerca stimo-li il rapporto imprese-atenei attraver-so il “trasferimento tecnologico”?

E probabilmente non basterannoneanche tali “accattivanti” opzioni aconvincere l’interlocutore, che oggi,da utente-consumatore, è indotto apersonalizzare sempre più la propriadomanda, chiedendo anche servizi dicontesto rispetto a quelli tradizionalierogati dall’Università. Ecco perchénon basterà parlare di Università, madi sistema universitario, in cui oltrealle su citate opzioni saranno deter-minanti i servizi offerti in termini diaccoglienza dello studente, in terminidi momenti culturali connessi, dispazi ricreativi, di socializzazione e,perché no, di sistemi qualitativi dellavita superiori visto che l’esperienzauniversitaria durerà non meno di 5anni. E per finire, non è altrettantolegittimo ipotizzare un sistema checonsenta allo studente di saperecome e dove poter spendere la pro-pria formazione universitaria?

Massimo Grecoconsigliere di A.N.

spazioautogestito

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Lavoro edimmigrazione

Salvatore Notararigoconsigliere dei D.S.

Èindubbio che valori pregnanti come la solidarietà,il dialogo, l’accoglienza, la politica intesa e vissu-ta come servizio e non acquisizione di potere, lagiustizia sociale, la diversità vista come ricchezzae non come paura da esorcizzare, sono alti

momenti di impegno nella ricerca del “bene comune”.A questo proposito ci viene in aiuto la dottrina sociale della

chiesa, la quale ci insegna ed ammonisce che l’uomo e non ilprofitto deve essere il centro ed il fulcro di una visione socio-politica, che a questi valori si ispira e che a questo traguardotende.

Riflettendo un attimo su queste tematiche, non può sfuggircila peculiarità del lavoro, inteso come impegno gratificante sulpiano personale e civile e la opportunità dell’accoglienza dei fra-telli in Cristo, magari dal colore della pelle, dalle tradizioni,dalla lingua e cultura diverse.

Il lavoro spesso non è scelto, è subito se c’è, è accettato se sitrova, in un’area come la nostra dove questo primario impegnopersonale e sociale è vissuto in maniera sofferta e talora con-traddittoria.

La flessibilità, intesa come appannaggio delle aziende permeglio organizzarsi e produrre e non per venire incontro allereali esigenze dei lavoratori, delle donne e delle madri in parti-colare, la precarietà come costante negativa in un quadro nor-mativo carente, sono altrettanti aspetti di una concezione azien-da-centrica di tipo fordista e neoliberista, che rappresenta difatto la più bieca negazione dei diritti e della dignità dei presta-tori d’opera.

Tutto ciò ha certamente ripercussioni negative sulla qualitàdella vita, sugli assetti familiari, sulla programmazione del futu-ro dei giovani, sia in termini di scelte che di certezze.

La immigrazione, nel contesto di precarietà del sistema, èvista da taluni come elemento di turbativa, di conflittualità e disottrazione di spazio operativo e produttivo.

Nulla è più sbagliato e superficiale di un siffatto ragiona-mento, il quale distorce gli aspetti veri del problema, senza tenerconto che la risorsa umana è in sè una ricchezza, a parte il fattoche l’accoglienza è sempre un dovere morale e civico e la soli-darietà è una componente importante della concezione multi-culturale e multietnica da costruire e diffondere tra i popoli.

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a cura di Rossella Inveninato

L’ASI, area di sviluppoindustriale del Dittaino,se opportunamente sup-

portata da strutture di ricerca e diinnovazione tecnologica, dal sistemauniversitario e da una pubblicaAmministrazione moderna ed effi-ciente , può offrire un contributo allosviluppo di nuove attività d’impresanel territorio ennese. La tecnologia,l’innovazione e la ricerca, inoltre,dovranno fungere da ponte tral’Università, i centri di eccellenza e ilsettore produttivo per favorire lanascita di nuove imprese ed accresce-re la loro competitività nel mercatonazionale ed internazionale. E’ quan-to emerge dallo studio, realizzatonell’ambito del progetto Isolatino,che ha messo in rete il sistemaimprenditoriale locale, gli investitoriesterni, il mondo accademico e dellaricerca. Una formula di sviluppo,ipotizzabile e possibile del territoriocondivisa, a tutto campo, dai partnerdel progetto. La Provincia Regionale,capofila di questa iniziativa, che halavorato, in collaborazione con ilParco Scientifico e Tecnologico dellaSicilia, su un’ipotesi di strategia dimarketing, finalizzata all’avvio diuna nuova attività di ricerca indu-striale e di sviluppo precompetitivo,ha individuato, per la sperimentazio-ne, l’area campione di Dittaino, incoerenza con gli obiettivi previsti dalprogetto. E,’ difatti, questa una areaproduttiva a vocazione multisettoria-le che presenta numerosi vantaggi.Primo fra tutti il basso costo per l’ac-quisizione dei terreni che risultaessere tra i più economici delle zoneindustriali del Mezzogiorno d’Italia.Il costo competitivo di acquisto siassocia anche ad altri elementi positi-

vi in grado di incidere in manieradeterminante sulle scelte di localiz-zazione imprenditoriale. Ottimalirisultano, inoltre, i tempi per l’acqui-sizione delle aree, la dotazione infra-strutturale, l’accessibilità, il collega-mento con i principali nodi di smista-mento delle merci ed ancora i costiper l’approvvigionamento idrico edenergetico, e il livello di sicurezza edi legalità della territorio. A verifica-re e toccare con mano i risultati dellasperimentazione sono stati nei giorniscorsi, nel corso di un incontro pro-mosso dalla Provincia, i rappresen-tanti delle delegazioni della regione

Veneto e di Stoccarda, che si sonoimpegnati a mettere a disposizione laloro esperienza maturata nel campodell’innovazione tecnologica e dellaricerca. «L’obiettivo -ha sostenutol’assessore alle Attività Produttive,Nicola Gagliardi- è quello di creare aDittaino degli “incubatori” di ideeper dar vita a progetti altamenteinnovativi e tecnologicamente avan-zati. Occorre investire in questadirezione per non perdere la partitadella competitività». Il lavoro diosmosi messo in campo ha prodottol’elaborazione di alcune proposteconcrete di cooperazione e di svilup-po per il territorio. Tra queste la pre-sentazione di un progetto pilota ditrasferimento tecnologico nell’ambi-to del programma comunitarioInterreg IIIC, e la realizzazione diattività di scambio di giovani laurea-ti e ricercatori tra le varie realtà pro-duttive. Altra ipotesi di lavoro è difavorire la costituzione di Joint–ven-ture tra imprese siciliane e venete, dalocalizzare nell’area di sviluppoindustriale di Dittaino avendo curadi promuovere progetti produttivi adalto contenuto innovativo. «Non homai pensato che il rapporto con ilmondo imprenditoriale veneto sipossa esaurire o tradurre solo neltrasferimento di imprese nellanostra realtà -sostiene il capodell’Amministrazione Cataldo Saler-no - ritengo, invece, che dobbiamoapprendere da loro ed elaborarealcuni modelli di carattere impren-ditoriale e le soluzioni legate allaricerca. In questa direzione giocheràun ruolo fondamentale la nuovauniversità Kore . Metterci in retesignifica condividere problemi, pro-spettive e soprattutto atteggiamentidi fiducia verso il futuro».

passa attraverso un progettodi idee innovative

Lo sviluppo delle impreseE

nna

E’ stata redatta nell’ambito del progetto, acura del Parco scientifico e tecnologicodella Sicilia e dell’Università di Catania,una guida agli investimenti nella provin-cia di Enna allo scopo di :

• Far conoscere la realtà locale

• Presentare in Italia e all’estero gli Enti,le istituzioni e le imprese che a livellolocale sono coinvolte nel processo di svi-luppo e che costituiscono i referenti pernuove imprese interessate ad insediarsi

• Promuovere occasioni di incontro perlo sviluppo di nuovi progetti ed iniziativeimprenditoriali

•Attirare potenziali investitori italiani edesteri

• Incoraggiare joint-venture per l’investi-mento congiunto di partners italiani edesteri

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Sviluppo e tecnologia

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a cura di Rossella Inveninato

Come fare per lasciarsi allespalle un’esperienza nega-tiva e cambiare rotta nella

direzione della legalità e del rispettodelle regole sociali?

Impegno concreto nel mondo dellavoro e una formazione professio-nale adeguata. E’ questa la ricetta,sperimentata, già dallo scorso anno,dall’Amministrazione provincialeche accogliendo l’invito dell’UfficioServizio Sociale Minorenni diCaltanissetta, ha realizzato una ini-ziativa che si traduce nel “tendereuna mano” al giovane, entrato nelcircuito penale. Un messaggio disperanza e di solidarietà verso queigiovani che hanno avuto “una battu-ta d’arresto” nel loro percorso divita, per cause diverse, e che perquesto dovranno essere aiutatisoprattutto a credere nuovamente inloro stessi.

«Si tratta -spiega l’assessore allaSolidarietà Rino Agnello- di un’op-portunità per cercare di ridurre laloro marginalità sociale attraversouna concreta esperienza nel mondodel lavoro». Il progetto che ha visto,già, coinvolti nella prima esperienza,6 adolescenti, tra i 16 e i 19 anni,

Assistenza astudenti

non vedenti

E’stata assicura-ta anche per

quest’anno l’assi-stenza extrascolasti-ca agli alunni conhandicap visivi. Allapresenza del segreta-rio generale dellaProvincia Regionale,Giuseppe Saccone,della dirigente del VIIsettore, GeppinaGatto e del rappre-sentante legaledell’U.I.C.( unioneitaliana ciechi) dellasezione di Enna èstata siglata la con-venzione che con-sentirà, per l’annoscolastico ed acca-demico 2004/2005,la gestione delle atti-vità rieducative edidattiche, a favore di19 studenti disabiliche frequentano lescuole di ogni ordinee grado dellaProvincia o sonoiscritti all’Università.Le attività, che sisvolgeranno pressoil domicilio del dis-abile, saranno pro-grammate in orariextrascolastici.Queste iniziative disolidarietà mettonoin luce il ruolo svoltodall’Amministrazioneprovinciale che, tra isuoi compiti istitu-zionali, assolveanche quello di darerisposte concrete aitanti bisogni espressidai soggetti disagiati.

impegnati inattività lavo-rative diverse,ha consentitoai tutors direalizzare unp ro g r a m m asocio educati-vo mirato alloro recupero sociale e lavorativo.L’iniziativa è stata sostenuta, anche,dalle associazioni di categoria chehanno sensibilizzato gli artigiani e ipiccoli imprenditori ad accoglierenelle loro botteghe i ragazzi.

«Sono interventi che -commentaAgnello- consentono a questi giova-ni, sottoposti a provvedimentidell’Autorità Giudiziaria Minorile,di modificare, attraverso un’espe-rienza lavorativa, la loro situazionepersonale. Sotto l’aspetto educativo,inoltre, l’approccio al lavoro ha per-messo anche di stimolarli al rispettodelle regole». Il riconoscimento eco-nomico al giovane per il raggiungi-mento degli obiettivi prefissati rap-presenta, inoltre, un premio per l’im-pegno dimostrato che può testimo-niare la loro volontà di cambiare nelladirezione della legalità.

Un progetto di lavoroper i minori a rischio

solidarietà

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Rino Agnello

assessoreProvincialealle Politichegiovanili

© A. Cascio

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a cura di Rossella Inveninato

La qualità dei prodotti agroalimentaridipende anche dalla stato di salute del-l’acqua, dell’aria e del suolo. Se l’obietti-

vo da raggiungere è lo sviluppo sostenibile, ilbinomio ambiente e agricoltura diventa imprescin-dibile. Le strategie e gli interventi su i due settoridovranno andare di pari passo. Non si può pensa-re di valorizzare e di incentivare un’agricolturabiologica, espressione del territorio, senza risolve-re le problematiche ambientali. In questa ottica dipanificazione degli interventi è indispensabilel’apporto del mondo scientifico in grado di orien-tare, sulla base di uno studio globale del territorio,le scelte e le strategie future. La ProvinciaRegionale, da tempo impegnata sui temi ambien-tali e sulla valorizzazione dei prodotti, ha aderitoal progetto Archimede, assieme al Cutgana, centrouniversitario per la tutela e la gestione degliAmbienti Naturali e degli Ecosistemi e al comunedi Villarosa. L’iniziativa si concretizzerà con lanascita di un laboratorio di ricerca, nei locali del-l’ex biblioteca comunale di Villarosa, che si occu-perà di recupero, di valorizzazione e di gestionedel patrimonio naturale e culturale di tutto il terri-torio provinciale e non solo.

«Infatti, le attività del centro polifunzionale-spiega l’assessore provinciale all’AmbienteSalvatore Termine- riguarderanno non solo il ter-ritorio locale e regionale ma si estenderanno suscala nazionale ed internazionale e si rivolgeran-no, in modo particolare, ai paesi che si affaccianonel bacino del Mediterraneo. Il laboratorio potràdivenire anche -assicura l’esponente della giuntaSalerno- una palestra di formazione per gli stu-denti specializzati nel settore ambientale». Tuttele produzioni agroalimentari saranno sottopostead una valutazione di qualità in merito non solo altipo di produzione e alle loro peculiarità organo-lettiche ma anche alle caratteristiche fisiche, chimi-che e biologiche dell’ambiente. Una rete di moni-toraggio riguarderà, infatti, l’aria, l’acqua il suoloe il sottosuolo al fine di individuare possibili fontid’inquinamento che potrebbero comprometternela genuinità. Solo i prodotti che supereranno que-sto tipo di valutazione potranno ottenere la certifi-cazione di alta qualità. Per consentire alle imprese,coinvolte nella filiera, di conquistare fette piùampie di mercato, saranno veicolate e inserite suampia scala queste informazioni in modo da incre-mentare ed orientare il flusso turistico sui prodot-ti del territorio.

Qualità ed ambiente:un binomio doc

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ecosistemi

Salvatore Termineassessore Provinciale Territorio e Ambiente

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a cura di Daniela Accursoennaprovincia

Quaranta anni al servi-zio dello Stato, comecarabiniere. Il luogo-

tenente Vincenzo Pace, che lavo-ra presso il comando provincialedi Enna, ha voluto festeggiarel’anniversario.

Pace, per un lungo periodo èstato comandante della stazionecarabinieri di Barrafranca; inseguito ha lavorato presso lasezione di polizia giudiziariadella procura della Repubblicadi Enna, ha svolto indagini erappresentato in molti processila pubblica accusa, su delega delProcuratore capo. La cerimoniaha visto presenti il comandanteprovinciale, Andrea BertozziDella Zonca, il comandante delreparto operativo, VincenzoCubisino, oltre ad ufficiali, ispet-tori e numerosi componentidell’Arma.

Il comandante Bertozzi, haespresso complimenti per la pro-ficua attività del luogotenente eha sottolineato che lavorare per40 anni al servizio dello Statonon è facile. Le intemperie dellavita, i disagi, le preoccupazioni, i

La Provincia Regionale perla prima volta sarà presen-te con un suo spazio espo-

sitivo a due importanti manifesta-zioni legate al turismo archeologico.La prima si tiene a Paestum, dal 18al 21 novembre e la seconda daVenezia dal 26 al 28 novembre.

«Entrambe le iniziative -sottoli-nea l’assessore provinciale alle Areearcheologiche, Gaetano Adamo-vista la caratterizzazione delnostro territorio, rappresentano unmomento di verifica e di sensibi-lizzazione sui temi e le problema-tiche che interessano la valorizza-

zione e la fruizione sostenibile delnostro patrimonio culturale».

Sono, inoltre, una straordinariaoccasione di coinvolgimento e dicollaborazione tra vari enti istitu-zionali, come la Provincia, laSoprintendenza ai Beni culturali, ilmuseo della Villa Imperiale delCasale, la scuola e l’Università, conlo scopo di promuovere il territorioe il suo patrimonio culturale,archeologico e naturalistico, nel-l’ambito di un unico piano di svi-luppo che punti alla crescita cultu-rale ed economica del territorioennese.

sacrifici e le amarezze hanno contraddistinto momenti della suaesistenza, ma la temperanza, la costanza e la volontà, hanno pre-valso, fortificando il carabiniere che si definisce “una quercia “pronto ancora a rappresentare l’Arma nel modo migliore. Il luo-gotenente Pace, proprio per la sua lunga carriera, è stato insi-gnito della medaglia mauriziana e dell’onorificenza di cavaliere,entrambe concesse dal presidente della Repubblica e dellamedaglia d’oro al merito di lungo comando nell’Arma.

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Borsa Turismo Archeologico.La Provincia espone a Paestum e a Venezia

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Un momento dellacerimonia in onoredi Enzo pace

Gaetano Adamoassessore Provincialealle Aree Archeologiche

40 anni nell’Arma

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a cura di Enzo Cataniaennaprovincia

Data la breve distanza tra ilmio paese natale e Troina,praticamente da sempre,

avevo sentito parlare dell’Oasi e dipadre Luigi Orazio Ferlauto, racco-gliendone l’eco durante anche la miaattività di inviato speciale in ogniangolo del pianeta, pure tra guerre erivoluzioni, terremoti ed alluvioni. Inpiù occasioni mi ero perciò ripromes-so di visitare l’Oasi e di parlare alungo con il suo fondatore. Ma l’in-contro,per mille motivi,legati soprat-tutto agli imprevisti della professionegiornalistica, si è potuto verificaresolo nell’agosto scorso, quando unadettagliata e minuziosa visita attra-verso le varie strutture dell’Oasi, piùuna serie di colloqui con padreFerlauto, mi hanno talmente appas-sionato che, ritornato a Milano, hoscritto di getto il libro-intervista“Faccia a faccia con padre Ferlauto-la

voce di chi non ha voce”. Il sottotitolo èchiaramente provocatorio nei con-fronti del mondo della comunicazio-ne: “Il percorso del sacerdote attraversoil bene che non ha fatto notizia”.

Autore ed intervistato, abbiamovoluto chiaramente sottintendere eprovare che, poichè il male solita-mente fa più notizia del bene, perdecenni i massmedia in genere nonhanno dedicato all’Oasi lo spazio cheavrebbe meritato. Padre Ferlauto, nelcorso della lunga intervista riconoscecomunque che la colpa è stata un po’

anche sua poiché sinora ha semprepreferito operare nel silenzio, strate-gia da cambiare poiché è giusto cheanche il bene abbia sempre più pesonella comunicazione. Il libro si com-pone di 5 capitoli.Nel primo, “Nullaaccade mai a caso”, racconto la mialenta “marcia di avvicinamento” apadre Ferlauto. Nel secondo, “Lagenesi dell’Oasi”, che è il capitolo piùcorposo del libro, padre Ferlauto perla prima volta racconta e si racconta a360 gradi. Nel terzo,“Pari dignità” sipone l’accento sul fatto che non pos-sono esserci cittadini di sere A e citta-dini di seri e B e soprattutto gentesana che ha tutti diritti ed il restodella gente che deve conquistarseliuno ad uno, giorno dopo giorno. Nelquarto, “Guardiamo avanti”, padreFerlauto arriva a dire che ciò che èstato fatto è solo “una rampa di lan-cio” di quanto dovrà essere ancorafatto. Infine nel quinto, “I passeggeridell’Oasi”, si racconta di quanti per-sonaggi politici e delle istituzioni,autorità religiose, civili e militari,professionisti affermati e docenti diogni settore, nonché giornalisti efirme famose, hanno lasciato tracciadel loro passaggio scrivendo di pro-prio pugno un “pensierino” su unodegli 8 “libroni d’oro” che padreLuigi Orazio Ferlauto in 50 anni hacollezionato negli uffici della suasegreteria e che, già da soli, costitui-scono un’enciclopedica “Storiadell’Oasi”.

Un libro dedicato a Padre Ferlauto

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Enzo Catania, giornalista professio-nista, già direttore de “Il Giorno”,autore di libri tra cui “La lunga manodella Cia”, “Ustica, un giallo nelcielo”. Catania è nativo di SanTeodoro, nel parco dei Nebrodi, ulti-mo paese della provincia diMessina, ad appena 18 km daTroina. Trasferitosi giovanissimo aMilano per darsi al giornalismo, hacurato inchieste su avvenimentipolitici, d’attualità e costume. Hafirmato reportages ed interviste perrotocalchi stranieri ed ha collabora-to con radio e televisioni.

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La Cicerchia:processata e...assolta

a cura di Rocco Lombardo

ha collaborato Andrea Scotoennaprovincia

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Riflettori puntati sulla cicer-chia grazie ad un convegno,tenutosi dal 1 al 3 ottobre,

organizzato dalla sezione provincialedella Accademia della cucina Dele-gazione locale, con il patrocinio, tragli altri, della Provincia Regionale.

La sede della manifestazione,dedicata ad una leguminosa che dapiù parti si tende a riscoprire e riva-lutare, non poteva essere più adattadella montuosa città isolana che ivolantini turistici definiscono “il bel-vedere della Sicilia” e gli antichiscrittori e poeti considerano la cullae la dimora di Cerere, la benevoladea che fu scelta a nume tutelare deicampi e della vegetazione. La rusticama saporita cicerchia da sempre èstata oggetto di giudizi contrastanti,legati alle sue elevate proprietà nutri-zionali, che ne hanno fatto un cibod‘elezione per i ceti meno abbienti

specialmente nei momenti critici dicarestie, calamità ed eventi bellici,ma pure connessi purtroppo ai peri-colosi effetti morbosi (latirismo) chea certe condizioni il suo consumopuò produrre. Per questo motivo ladelegazione ennese, con un pizzicodi goliardica provocazione, ha impo-stato il convegno sotto forma di pro-cesso.

Illustrati, a cura di RoccoLombardo, pregi e difetti del legume“incriminato”, di cui sono state evi-denziate le qualità senza occultarnele pecche, narrate le fortune altale-nanti e i contestati meriti. Non sonomancati aneddoti istruttivi, dotti rife-rimenti letterari, significative incur-sioni nel mondo del folclore, dellamedicina e della botanica. Le fasi delprocedimento sono state affidate, perl’Accusa a Francesco Sorrentino–Accademico di Napoli Capri – e perla Difesa a Filippo Biondi, farmacolo-go docente dell’università diPalermo.

Come in ogni processo che sirispetti, hanno “deposto” anche alcu-ni testimoni, tra cui Maria GraziaLombardo, docente dell’università diCatania, Andrea Scoto, funzionariodella Provincia regionale , Enza CiliaPlatamone, direttrice dei museiregionali di Gela e Caltagirone,Emilia Leonardi, vice sindaco diLicodia Eubea che alla cicerchia dedi-ca da decenni la “sagra della patacò.”I documentati e favorevoli interventi,hanno fatto propendere il “giudice”Mario Ursino per una sentenza diassoluzione, con l’avvertenza, peral-tro, di ricorrere al gustoso legume,cui alla fine tutti hanno auspicato unroseo futuro di rivalutazione, fatto dicoltivazioni mirate e consumi tran-quilli, in grado di conciliare le esi-genze dei produttori più audaci e deibuongustai più esitanti.

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Forse non tutticonoscono laCicerchia

Il valore agronomico della cicer-chia riguarda la capacità di fis-sare l’azoto atmosferico, la rusti-cità, la capacità di resistenza aglistress termici, tanto da essereconsiderata fonte di geni nelmiglioramento genetico di altreleguminose.Non trascurabile l’apporto diproteine sia per quanto riguardala granella che per quanto con-cerne la biomassa, quest’ultimautilizzabile nell’alimentazione ani-male. Presente nella cicerchia lalisina, un aminoacido essenzialeche si trova percentualmentesuperiore a quella dell’uovo.L’esigenza degli addetti ai lavoriè quella di studiare il germopla-sma locale di cicerchia per sal-vaguardare la biodiversità, lasalute dell’uomo e avviare pro-grammi di miglioramento gene-tico che possano valorizzare lacoltura.La cicerchia deve essere rivalu-tata come prodotto tipico legatoal territorio ed alle tradizioni lo-cali e, pur interessando un limi-tato segmento di mercato, hauna sua ricaduta significativasull’economia dell’area ennese.Oggi più che mai molti prodottiagricoli eccellenti (come il legu-me) rischiano l’estinzione inquanto le martellanti informa-zioni commerciali orientano iconsumatori verso l’acquisto diprodotti agro-alimentari oggettodella grossa distribuzione. Lafarina cicerchia secondo la tra-dizione gastronomia rurale,viene ancora oggi utilizzata percucinare le frascatole (polentasecca), la piciocia (una polentaa base di farine leguminose, conalto valore proteico), le zuppe dilegumi. I piatti tipici sono anco-ra oggi realizzati nella zona diAidone, Leonforte, GaglianoCastelferrrato e Troina.

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A scuola si imparaa riutilizzare gli RSU

a cura di Esmeralda Rizzoennaprovincia

Il riutilizzo degli RSU: il com-postaggio come possibile alter-nativa in favore dello sviluppo

integrato e sostenibile. I rifiuti solidi urbani sono tutti que-

gli scarti che non possono essere rici-clati. La salvaguardia dell’ambienteha visto, nel corso dell’ultimo decen-nio, una costante crescita della sensi-bilità nei confronti della problematicadei rifiuti,con ricadute positive perquanto riguarda l’ecologia che, a pocoa poco, si coniuga con l’economia delterritorio. Piccoli passi verso una civil-tà “consapevole”che dovrebbe coin-volgere in primo luogo le scuole. Unanuova politica di gestione dei rifiuti siinquadra nell’ambito di un discorsopiù allargato che abbraccia l’educa-zione civica, ma anche la cultura del-l’ambiente sano.

Parte da una scuola della provin-cia, l’input a parlare un nuovo lin-guaggio ecologico. L’istituto tecnicoindustriale Majorana diventerà unCentro permanente per la produzionedi compost. Dopo la prima fase speri-mentale prende avvio a novembre laseconda parte del progetto, gestito dal“Majorana” che prevede la creazionedi una rete di compostaggio, diffusanel territorio con il coinvolgimento dialtre 10 strutture scolastiche.

«È necessario sensibilizzare ilterritorio alla problematica dell’e-mergenza rifiuti e dello svilupposostenibile – dichiara Lucia Giuntapreside del Majorana, in occasionedel seminario di presentazione dell’i-niziativa-Bisogna cambiare radical-mente mentalità. La Sicilia è com-missariata da anni per l’inadem-pienza al decreto Ronchi. La scuolapuò e deve fornire agli studenti sti-moli certi,grazie all’acquisizione dicompetenze tecniche specifiche,poiché le tematiche ambientali pos-sono rappresentare realmente occa-sioni di sviluppo e di occupazione».

Il progetto finanziato dall’ufficiodel Commissario delegato perl’Emergenza rifiuti e la Tutela delleacque, nell’ambito delle “Azioni for-mative sul riciclo”è rivolto agli allie-vi delle quarte classi ed è stato con-dotto dalla sezione chimica. Uno trai tanti studenti coinvolti, GianlucaLa Mattina, durante il seminario, ha

illustrato il progetto e la sua direttaesperienza.

Il piano, battezzato, “Impariamo acompostare” è stato realizzato in colla-borazione con partners esterni comela società consortile Rocca di Cerere,GAL terre del Sole, la ProvinciaRegionale e Siciliambiente spa.

L’intervento da parte dei docentiha una durata di 140 ore, suddivisein moduli, riguardanti la civiltà deirifiuti, l’ecologia e l’ambiente,la clas-sificazione e riqualificazione deirifiuti,la raccolta differenziata, il pro-cesso di compostaggio, la gestioneintegrata dei rifiuti,l’animazionesocioeconomica,l’emergenza rifiutiin Sicilia, in Italia ed in Europa, gliimpianti e compost di qualità,il con-testo locale,la comunicazione,le ana-lisi chimiche. Previste, inoltre, attivi-tà di laboratorio e lo stage finale pres-so alcune aziende di settore.

«Gli obiettivi prefissati sono statiraggiunti - fa sapere Francesco Chia-ramonte della Società Rocca diCerere - proprio in occasione dellamanifestazione “Cortili e balconifioriti” l’istituto ha allestito unostand e gli allievi insieme ai docen-ti hanno pubblicizzato le competen-ze acquisite grazie alla produzionedel compost che hanno ampiamenteillustrato e donato ai cittadini».L’innovativo progetto si basa su dueelementi importanti: il patrimonio di

risorse umane già formato da allievie docenti e la logistica organizzata estrutturata (attrezzatura per il com-postaggio e laboratorio analisi).

L’iniziativa non finisce qui, macontinua. In futuro, difatti, gli stu-denti delle quinte classi, affiancati dadocenti esperti, istruiranno i lorocompagni delle terze e quarte classi,in un ciclo di ricambio continuo per ilconsolidamento del Centro perma-nente che si pone come punto di rife-rimento per tutto il comprensoriosud-ovest del territorio ennese.

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Come vive un disabile adEnna? Difficile delineare unquadro definito nei suoi con-

torni. Bisogna riconoscere,però, che glienti locali si sono attivati per potenzia-re i servizi di assistenza e di accoglien-za , anche se manca ancora una visio-ne del disabile come risorsa. Tanti gliambiti su cui lavorare per abbattere ilmuro delle diversità.A livello sporti-vo,in particolare,occorre incrementaregli stimoli propulsivi espressamenterivolti a questa categoria di utenza.

Gli istruttori dell’associazione“EnnaNuoto Murgano” ci provano.L’occasione per lanciare una sfida è l’organizzare due corsi di nuoto perallievi diversamente abili con l’obietti-vo ,a lungo termine, di individuare, inprovincia, un gruppo di atleti da avvia-re verso l’agonismo. In numero supe-riore alle previsioni, 61 allievi, di un’e-tà compresa tra i 4 e i 48 anni, hannopreso parte alle lezioni, con il coinvol-gimento dell’Aias. Un’esperienza signi-ficativa a livello umano oltre che spor-tivo. La attività, difatti, si è svolta conparticolare riguardo agli aspetti disocializzazione ed inserimento neigruppi di attività, in modo da far pre-valere la cultura dell’accoglienza ed ilriconoscimento del valore della perso-na. Secondo una strategia per orientarel’insegnamento non al solo gesto spor-tivo, si mira alll’individuo nella suainterezza psico-fisica.In una prima fasei dilettanti sono stati impegnati adaccettare il luogo, attraverso un perio-do di ambientamento che ha favorito ilpassaggio ad un momento di costruzio-ne e di sviluppo di nuovi schemi moto-

Chi siamo

Fondata nel 1979 con lo scopo di propagan-dare, praticare ed incrementare l’attività sportivaintesa come mezzo di formazione fisica, morale esociale dei giovani, la Polisportiva “Enna NuotoMurgano” si è dedicata, nel corso degli anni, apromuovere in particolar modo l’attività del nuoto;affiliata alla FIN (Federazione italiana nuoto), allaFISD (Federazione italiana sport disabili) all’ACSI(Associazione centri sportivi italiani) e alla UISP(Unione italiana sport per tutti).

Da cinque anni l’Associazione promuove atti-vità di C.A.S. (Centro avviamento sportivo) direttaalla pratica del nuoto; a quest’ultima sono statiavviati più di mille allievi. Svolge attività agoni-stica e pre-agonistica per giovani compresi in unafascia d’età dai 6 ai 18 anni. L’Associazione haorganizzato gare a livello provinciale e regionale,manifestazioni per la promozione del nuoto e atti-vità ludiche in cui soggetti diversamente abilisono stati regolarmente presenti.Dal 1998 colla-bora con il Comune di Enna nell’organizzazione egestione dei corsi di nuoto. Forte di un’esperienzamaturata nel corso degli anni, la Polisportiva“EnnaNuoto Murgano” si è specializzata nellagestione dei corsi di nuoto per utenti diversamen-te abili.

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a cura di Renato Estero

Si ringrazia Renato Estero per avere autorizzato la pubblicazione della fotografie

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Un corso speciale in acqua

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Un corso speciale in acquari acquatici e di capacità sensoriali epercettive specifiche. La seconda fase,invece, ha previsto un lavoro sull’acquisizione del gesto tecnico specificodella disciplina che per svilupparealcune capacità coordinative come ilritmo, l’equilibrio, l’orientamento, ladifferenziazione spazio-tempo. Perogni allievo è stato svolto un lavoroindividualizzato, con la collaborazionedi diverse figure professionali specia-lizzate, come istruttori di nuoto per dis-abili, uno psicomotricista, assistentiper disabili ed figure ausiliarie coordi-nate, con la consulenza di RobertaRusso, fisioterapista specializzata inriabilitazione in acqua.

Soddisfatti utenti, famiglie e opera-tori. Incoraggiati da una esperienzainnovativi, gli organizzatori coltivanouna speranza: la sensibilità verso i dis-abili,che sono tanti nell’ennese, si puòtradurre in un supporto fattivo perchéso possa proseguire nelle attività spor-tive con le adeguate garanzie. In questadirezione potrebbe essere consolidatala sinergia tra disabili,ancora purtrop-po individuati come “diversi”,e nor-modotati, talvolta troppo presi da unavisione egocentrica della vita. Eco dun-que che occorre ripensare ad una stra-tegia che assegni spazi, obiettivi comu-ni e attività ludiche, in modo da orga-nizzare iniziative di socializzazione,integrazione e scambio. Questo è unsistema di offerta attento ai bisogni diuna fascia di utenza che configura ilterritorio come risorsa, servizio edopportunità. L’impegno dell’organiz-zazione, è quello di proseguire e predi-sporre, così come fatto nel passato, per

ogni utente,uno studio volto a rilevarela situazione di partenza e programma-re gli interventi più opportuni per unaefficace azione didattica.

Il lavoro è intenso e mirato, nell’am-bito di un’attività d’équipe, con lacostante consulenza di esperti. Unarealtà considerata “difficile” che puòuscire dalle barriere ideologiche chetalvolta sono ancora più ardue di quel-le architettoniche.

Sete, chiffon, paillettes, cuoio oaddirittura terracotta. Lamoda entra nel carcere con

una sfilata. In passerella le allievedella scuola Ipsia-Ipssar che hannopresentato le loro creazioni a fiancodelle detenute e detenuti che frequen-tano i corsi di formazione professiona-le dell’Anfe Regionale, impegnati acurare il back stage. Dai trucchi e leacconciature, realizzate dalle detenutedel corso di parrucchiera estetista persignora, all’allestimento della saladove si è svolta la sfilata con fiori fre-schi e, autentici capolavori di manifat-tura, i fiori creati con il sapone, realiz-zati dai detenuti del corso manutento-ri per parchi fino ai biglietti di invito,prodotto del corso di grafico illustra-tore. Anche la presentazione è stata untentativo di superare le sbarre.

Un defileèEnn

aa cura di Pierelisa Rizzoennaprovincia

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Affidata a Totuccio, un dete-nuto della casa circondaria-le, che ha affiancato, l’attri-

ce prestata alla scuola, Elisa Di Dio.Elisa è una brava insegnante di Lettereall’Ipsia-Ipssar, con esperienza di tea-tro, che si confermata una straordina-ria intrattenitrice. Con Totuccio costi-tuiscono un duo d’occasione. Lei bion-da e minuta e raffinata, lui bruno, lun-ghi capelli, fisico possente e un tra-

scorso da drag-quens. La sfilata daltema “Profumi e colori del Mondo” èispirata alla moda di tutti i continenti.Tanti abiti diversi così come vario èl’universo carcerario. Un’occasionequasi unica, è la seconda volta in Italiache un carcere ospita una sfilata dimoda. Lo scorso anno a Rebibbia ledetenute avevano sfilato per una firmadi alta moda. Per chi arriva da fuori,alla sfilata sono presenti anche ospiti e

dietro le sbarre

eccezione nell’eccezione, tanti giorna-listi e persino le telecamere. Sembrauna giornata come tante. Ma non-ostante i detenuti fossero tutti ordina-tamente seduti nella sala rosso cardi-nalizio, l’unico luogo di rappresentan-za della casa circondariale, l’adrenali-na è alle stelle. Al di là delle decine diagenti schierati nei corridoi per con-trollare che nulla possa accadere. Leluci, la musica e le ragazze sono unaspecie di ubriacatura destinata a dura-re per giorni. Uno stordimento positi-vo che invade il lungo corridoio chedalla sala polivalente dove si è svoltala sfilata giunge fino alle celle di chi lasfilata l’ha potuta solo sognare. I postia sedere sono limitati e solo alcuni, gliallievi dei corsi professionali, hannopotuto assistervi. Il reinserimento dichi ha sbagliato passa anche da questepiccole grandi emozioni.

Lo sa bene la direttrice della casacircondariale, Letizia Bellelli. Unadonna minuta, ma di carattere, che haalle spalle una esperienza lunga oltreventi anni alla guida di molte carcerisiciliane. «Più che di rieducazione perpersone adulte mi piace parlare diintegrazione e non emarginazione -dice con un accento che tradisce le sueorigini catanesi- Questo è dare oppor-tunità di confronto, non escludere chiè recluso per dare la possibilità diavere consapevolezza delle propriescelte. Certo noi facciamo una piccolaparte. Tocca poi al mondo esternocreare quelle opportunità per reinse-rire il detenuto nella società». Intantole modelle si stanno cambiando in unabiblioteca riadattata a camerino.Assieme a loro Patrizia Consolo e GinaSberna insegnanti dell’ Ipsia-Ipssar,Rina Costa dell’Anfe che assieme alledetenute truccano e pettinano.Aspettano il loro momento. Quando lebrave, seppur non professioniste,modelle lasceranno la scena toccherà aloro raccogliere gli applausi di quelpubblico mentre sfilano, alcune disin-volte altre impacciate, tra due ali di

sedie. Per i detenuti che assistono allasfilata oggi una giornata di riposo. Mahanno lavorato tanto. Per realizzare ibiglietti di invito, i fiori di sapone, iquadri di fiori secchi, allestire la salaguidati dai due insegnanti dell’Anfe,Mario Messina e Salvatore Bognanno.«Ci occupiamo di carcere da più divent’anni -dice Vincenzo Savarino,direttore dei corsi carcerari dell’AnfeRegionale- Seminiamo tanto e anche ipiccoli successi per noi hanno ungrosso valore.

Capita che qualche detenuto cheha frequentato i corsi dentro il carce-re e ha preso la qualifica abbia cam-biato vita mettendo a frutto quelloche ha imparato. Il nostro è un lavoroche punta al reinserimento che hauna duplice validità: didattica esociale». Visti qui, i detenuti, alcunigiovanissimi, confinati, guardati avista, contenuti da sbarre e chiavi, infi-nite chiavi, sembrano tutti ben dispo-sti, per lo meno a riflettere. «Il nostrolavoro è quello di tentare di ridarefiducia nelle istituzioni -diceil direttore coordinato-re dell’area tratta-mentale del carcere,Nuccia Miccichè- Lariposta della comuni-tà esterna è positiva.Questo però devetradursi in unimpegno piùfattivo in ter-mini anche dioccupazione elavoro, l’unicorimedio validoalla possibili-tà di tornare adelinquere. Icorsi profes-sionali rila-sciano degliattestati chevanno poispesi nelmondo del

lavoro. Il mio invito al mondo ester-no è quello che ci si adoperi per crea-re queste occasioni . Dentro il carcerei detenuti sono in un certo senso alsicuro. E’ quando escono che bisognaintervenire. Il successo di questamanifestazione è il frutto della colla-borazione tra la casa circondariale ,l’Anfe regionale, l’Ipsia-Ipssar e tuttal’équipe degli educatori che hannocollaborato senza riserve cos’ì comeil corpo della Polizia Penitenziaria».Intanto le ragazze continuano a sfilare.

Ci sono applausi anche sguardi, masenza intenzione. Un festa come que-sta è un regalo che nessuno vuole rovi-nare. E poi, appena fuori, in quellungo corridoio, li attende un buffetpreparato, con grande professionalità,dagli allievi dello staff alberghierodell’Ipsia-Ipssar guidati dai due inse-gnanti Antonio Sportaro e FabrizioNicolosi. Anche questo è un piccologrande regalo che non si può rischiaredi perdere.

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a cura di Margherita Vicariennaprovincia

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Nel lontano autunno 1936nacque l’idea di creare ungrande teatro all’interno

del castello di Lombardia ,fino adallora adibito a luogo di pena; si deci-se di tentare con la cantante rumenaStella Roman, la quale, durante leprove della “Tosca” emise dei gor-gheggi la cui risonanza fu così perfet-ta che diede, da quel momento, lacertezza di potere allestire un teatrodentro il maniero. Così nel luglio1938, sotto la direzione del maestroGiacomo Armani, si diffusero leprime note dell’Aida, l’opera di Verdiebbe una grande affluenza di pubbli-co. Maria Caniglia, grande sopranodi fama mondiale, che aveva genero-samente elargito agli ennesi il tesorodella sua voce e della sua arte, volleritornare (1939) sulle scene del castel-lo con una superba interpretazionedella “Traviata.” In quella occasione

vennero rappresentate altre opere lacui risonanza fu così grande, anchein campo nazionale, da ottenere unsussidio governativo di mezzo milio-ne di lire (somma assai generosa perquei tempi),per le opere di muraturae per il razionale adattamento dellaplatea, della gradinata e dei servizi.

Il critico Giuseppe Ventura scrive-va, in occasione della stagione liricadel 1947, “Il castello di Lombardia ,annoso rudere isolato come un vec-chio signore austero sul luogo piùincantevole della Sicilia, accoglieoggi, nel suo antico complesso sceno-grafico, le più belle melodie di Verdi,di Puccini.” Nel ricordo delle grandistagioni liriche che richiamavano nel“teatro all’aperto più vicino alle stel-le”tutti gli appassionati della Sicilia edi un vivace passato turistico ed eco-nomico, l’associazione del Teatro del-l’opera città di Enna, presieduta da

Enn

a

La stagione al castello:

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Bruno Grimaldi, ha organizzato lamostra retrospettiva della lirica diEnna, tenutasi, lo scorso mese nellagalleria civica.Centinaia di visitatorihanno ripercorso la illustre storiaattraverso fotografie, opuscoli, mani-festi e locandine fornite dall’Aziendaprovinciale del Turismo e da privaticittadini, impegnati con nostalgia edentusiasmo a reperire i documentinecessari.

Tra i manifesti, un decretoPrefettizio (1954) che autorizzava lefamiglie ennesi ad affittare camereammobiliate ai cantanti, agli orche-strali e al personale che non trovava-no posto negli alberghi. Tra le foto,oltre 150, alcune pose di ennesi, tracui il musicista Francesco PaoloNeglia che scrisse l’opera “Zelia” e ilmaestro Coppola che nel 1883 scrissee rappresentò “Pazza per amore”, unsuccesso nazionale ed internazionale.

Un posto di merito ,tra le bache-che della mostra, ha avuto il violinodel maestro ennese Gaetano Colinainvitato, a suonare con varie orche-stre, durante le stagioni liriche.

Nella Galleria, ha, inoltre, gigan-teggiato una grande scenografia del

castello di Lombardia realizzato dal-l’artista Antonio Cannizzo. Lamostra è stata l’occasione per sottoli-neare che nel cuore degli ennesi èancora vivo il ricordo e la passioneper la cultura lirica. Tutti d’accordosul fatto che le memorabili stagioni alcastello possono ritornare e dunquerilanciare la lirica anche, attraverso igiovani, che con interesse hanno visi-tato la mostra. Da segnalare un’anno-tazione che porta la data del 1949, afirma dell’avvocato Nino Livoti.

Si tratta di una recensione che haanche il sapore di un testamentomorale di cui dovrebbero farsi caricole istituzioni ennesi “A noi basta lacertezza che il castello di Lombardia,illuminato di tutte le sue luci, è unafiaccola di civiltà che accende.Spetterà agli uomini di domani, aigiovani, la responsabilità ed anchel’onere di impedire che si spenga.”

un amarcord di emozioni

Il Beato Felice sarà canonizzato

a cura di Giovanni Compostoennaprovincia

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E’vicina la cerimonia reli-giosa di santificazionedel Beato Felice , la cui

data sarà prossimamente fissata dalVaticano. La tanto attesa notiziaappresa con gioia e soddisfazione aseguito della recentissima promulga-zione del decreto di rito da parte delpapa Giovanni Paolo II , avvenuta aRoma lo scorso aprile, ha fatto velo-cemente il giro del territorio e anchequello della Sicilia, dove il santo fra-ticello ha saputo in vita essere unpersonaggio umile e devoto. Il reli-gioso ha scelto la via della Chiesa,con tutte le sue regole . La sua inten-sa ed infaticabile attività francescanasi tradusse presto in regola di vitacon il celebre motto: “Sia per l’Amordi Dio”.

Indicato ai posteri come “ bisacciaeroica” il Santo ha speso la sua esi-stenza e la sua missionaria penitenzaandando per le case di molti centridella provincia, ma anche fuori, perraccogliere provviste e cibo per ilconvento, lasciando dietro di séun’incancellabile scia di umiltà. Lesue virtù eroiche non sono mai statedimenticate ed oggi ancor più ven-gono ricordate ad onore e merito delmite ed umile cappuccino nicosiano

il quale si ritenne l’asinodel convento, pronto asottoporsi a tutte le fati-che , ad ogni tipo di umi-liazione, ad ogni durosacrificio. A ben ragione il

grande e noto scrittore Iginio Felice,destinatario di lodi dei papi Pio XIe Pio XII ricorda che in il frate è lacarità senza limiti e senza riserve, laobbedienza senza discussione anchein presenza di sacrifici superiori alleumane possibilità, le rassegnazioni atutte le sventure, l’umiltà che ha resogradite le ingiurie anche le più san-guinanti, la penitenza più eroica cheha perfino segnato il suo corpo , lapovertà più squallida che ha rag-giunto il più assoluto distacco daqualsiasi bene terreno.

L’Amministrazione provincialeannuncia l’evento con orgoglio,impegnandosi per la migliore riusci-ta della celebrazione che realizzeràun programma ad hoc. L’augurio èquello della piena collaborazione daparte dei cittadini, dei religiosi, deilaici, delle varie comunità provincia-li, delle associazioni, sodalizi, centriculturali e sociali perché l’ eventopassi alla storia con l’onore chemerita.

Nic

osia

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La più netta separazione tral’attività di indirizzo, svoltadal personale politico, e l’at-

tività di gestione, svolta dai dirigentidegli enti locali, avrebbe dovutoattribuire a questi ultimi ampi margi-ni di autonomia nella gestione delpersonale, nell’organizzazione degliuffici e nella gestione dei negozi perconto dell’amministrazione. A questarafforzata autonomia avrebbe dovu-to però fare da contrappeso una piùchiara responsabilità rispetto al rag-giungimento degli obiettivi, controllisistematici sull’efficienza dellagestione ed una trasparente valuta-zione dei risultati ottenuti.

Il controllo interno sui risultatidella gestione, sebbene sottovalutatonella pratica dalle amministrazionipubbliche a causa di una persistenteprevalenza della cultura giuridico-formale, costituisce la chiave di voltadell’intero disegno di riforma ammi-nistrativa. Se, infatti, è bene che iresponsabili politici godano di unamaggiore discrezionalità nel definirei ruoli dirigenziali, ed è bene che idirigenti dispongano di strumentiflessibili nella gestione degli uffici cuisono preposti, tanto le scelte operatedai primi quanto il lavoro svolto daisecondi deve trovare un metro tra-sparente di valutazione. Dunque,occorre individuare i presuppostiorganizzativi perché la valutazionediventi una prassi. E’ necessario,innanzitutto, rendere confrontabili irisultati conseguiti in termini di qua-lità, economicità ed efficienza perdare vita ad un benchmarking delleprestazioni pubbliche. Nei fatti, dald.lgs. n.29/93, che ha conferito digni-tà istituzionale alla verifica dei risul-tati della pubblica amministrazione,introducendo il metodo della valuta-zione come strumento di tutela del-l’utente, in poi, si è registrata sull’at-

tività d valutazione la latitanza deisoggetti interessati: le attività divalutazione sono state introdotte inquasi tutte le amministrazioni localiesclusivamente nel rispetto formaledei dettati normativi e contrattuali e,comunque, quasi mai i risultatihanno rappresentato uno strumentodi orientamento reale per il cittadinoutente. Il tema della valutazione vaassunto nella sua duplice prospetti-va: interna, come verifica del conse-guimento degli obiettivi e del miglio-ramento economico della gestione;esterna, come sforzo per migliorarela qualità delle attività ed innalzare illivello di soddisfacimento dei biso-gni. In caso contrario, verrebbe depo-tenziata la natura eminentementefunzionale e sociale dell’amministra-zione.

Di conseguenza, il processo divalutazione implica l’adozione diparametri più articolati e complessidella semplice predeterminazione diindici numerici e della misurazionein termini quantitativi dell’azioneamministrativa. Inoltre, la valutazio-ne non deve essere considerata unatto di controllo con finalità sanzio-natorie, ma piuttosto un’occasioneper conoscere l’organizzazione, pervalutare le risorse e le potenzialitàpresenti, per verificare la coerenzatra i fini, strategie ed azione. In quan-to tale, costituisce un supporto neces-sario ai processi decisionali ed assol-ve ad una funzione incentivante,essendo rivolta allo sviluppo, all’ar-ricchimento delle motivazioni e delleprofessionalità. La “sanzione”, cioèla validazione dei risultati raggiuntidall’istituzione, è esercitata dallacomunità rappresentata attraverso idiversi gradi di consenso, di parteci-pazione e di identificazione civicacon l’istituzione.

La valutazione rimane, quindi,

una cultura difficile da sviluppare frale pubbliche amministrazioni cherifiutano di accettare “le sfide chequesto periodo storicopropone”(G.Rolla):

1. la sfida manageriale: l’ammini-strazione si deve autovalutare verifi-cando sistematicamente il propriorendimento, spostando l’attenzionedalle procedure ai processi;

2. la sfida della qualità: le presta-zioni e i servizi pubblici vanno consi-derati nella loro dimensione sia ester-na (il gradimento da parte degliutenti) sia interna (l’efficienza, l’eco-nomicità e la produttività dell’azioneamministrativa). E’ in gioco la valo-rizzazione del carattere funzionaledell’amministrazione come strumen-to per soddisfare i bisogni dei cittadi-ni;

3. la sfida democratica: per attuareil principio per cui la democrazia è illuogo del potere visibile, occorre rea-lizzare un’amministrazione traspa-rente, verificabile e controllabile;

4. la sfida della professionalità:occorre valorizzare i poteri autonomidella burocrazia che, in piena auto-nomia, deve poter gestire le risorse,adottare le misure necessarie perconseguire le finalità istituzionalidell’ente e gli obiettivi programmati-ci della rappresentanza politica;

5. la sfida della responsabilità: èimplicato il conseguimento degliobiettivi, la capacità di fare scelteadeguate alla domanda sociale, in uncontesto economico e finanziario cheimpone di contenere la spesa pubbli-ca e di riprogettare il welfare state.

Tutto ciò presuppone un’organiz-zazione votata alla verifica dei risul-tati e così flessibile da potersi correg-gere tempestivamente.

a cura di Vincenzo Di Natale Pubblica amministrazione

cultura difficileLa valutazione,

da sviluppare

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delibereGiunta Provinciale

Data N°

Variazione al Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) es. 2004

Conferma contributo in concorso spese al Comune di Agira per l’organizzazionedelle manifestazioni relative all’estate Agirina 2003

Modifica della deliberazione della G.P. n.194 del 1/7/2003 relativa alla prosecuzio-ne del rapporto di lavoro con n.4 lavoratori P.U.C. per ulteriori 12 mesi a decorreredal 1 dicembre 2004

Modifica della deliberazione della G.P. n. 195 del 1/7/2003 relativa alla prosecu-zione del rapporto di lavoro con lavoratori P.U.C. per ulteriori 12 mesi

Approvazione progetto rendiconto della gestione anno 2003

Lavori costruzione nuovo Liceo Classico “F.lli Testa” di Nicosia. Perizia di variantee suppletiva

Rinnovo contratto di locazione relativo ai locali siti in Valguarnera S.P. n.4 Km. 6+055(ex casa cantonicra)

Modifica della deliberazione della G.P. n.55 del 19 marzo 2003 relativa alla istitu-zione delle posizioni organizzative ex art.8 del CCNL del 31/3/1999

Variazione al Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) es. 2004

Programma Triennale delle OO.PP. 2004/2006. Atto di indirizzo in ordine alle opereda inserire nell’elenco annuale 2004 e successivi 2005/2006

Revoca deliberazione di G.P. n. 254 del 6 Novembre 2003, avente per oggetto: “Avv.Claudio Scarpulla - rimborso tassa e quote di iscrizione all’Ordine degli Avvocati”

Determinazione somme destinate ai Servizi indispensabili 2° semestre 2004

Modifica Regolamento di gestione LL.LL.PP. approvato con delibera di G.P. n. 118del 28/6/2002 e successive modifiche ed integrazioni

Lavori per l’abbattimento barriere architettoniche e per l’adeguamento alle normeantinfortunistiche di sicurezza degli edifici scolastici di nuova acquisizione in Enna,Leonforte, Nicosia, Aidone, Agira e Valguarnera. Rescissione contratto n. 8633 direp. del 26/10/01

Lavori di salvaguardia sul vallone Cateratte in contrada S. Tomasello.Approvazione atti di contabilità finale e certificato di collaudo negativo per soprav-venuta rescissione del contratto d’autorità, ma con chiusura dei rapporti economi-ci tra Ente appaltante ed Impresa esecutrice

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delibereGiunta Provinciale

Data N°

P.I.T. n. 10 - Presa atto approvazione e finanziamento progetto “PenetrazioneMercati Esteri” - Impegno di spesa

Autorizzazione assistenza mediante ricovero in istituti specializzati di disabili perl’anno scolastico 2004/2005

Autorizzazione assistenza mediante ricovero in istituti specializzati di minori dis-abili per l’anno scolastico 2004/2005

Autorizzazione assistenza mediante ricovero in istituti specializzati di disabili perl’anno scolastico 2004/2005

Autorizzazione assistenza mediante ricovero in istituti specializzati di disabili perl’anno scolastico 2004/2005

Autorizzazione assistenza mediante ricovero in istituti specializzati di disabili perl’anno scolastico 2004/2005

Autorizzazione assistenza di disabili mediante l’erogazione di prestazioni riedu-cative e didattiche per l’anno scolastico e accademico 2004/2005

Lavori di prevenzione incendi lungo le strade aperte al pubblico (L.R. n. 16/96 - art.41)

Misure di contrasto ai reati di abuso e di maltrattamento in danno dei minori -Rimodulazione progetto”

Conferma contributo in concorso spse al Circolo Nautico “Tre Laghi” di Enna perl’organizzazione del XV° Trofeo “Lago Nicoletti” di sci nautico

Variazione al Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.) Es. 2004

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Chi è interessato a sottoscrivere l’appello“RESTITUIRE I BENI ARCHEOLOGICI AL MITTENTE”,può inviare una mail o questo coupon alla redazione diEnna Provincia specificando:

Nome______________________________

Cognome___________________________

Data di nascita_______________________

Professione_________________________

Restituite i beni archeologici al mittente

ennaprovincia

Struttura Organizzativa

1° Settorevice segretario generale: Ignazio MonastraTel. 0935/521214 - Fax 0935/500429 e-mail: [email protected] Garibaldi, 2 - 94100 EnnaArchivio e Protocollo Tel. 0935/521238Gabinetto del Presidente Tel. 0935/521260e-mail: [email protected] del Presidente del Consiglio Tel. 0935/521284e-mail:[email protected] Centro Elaborazione Dati Tel. 0935/521339e-mail: [email protected] Centralino e Servizi Telefonici Tel. 0935/521111Ufficio Affari Generali Tel. 0935/521206Ufficio Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica Tel. 0935/521358Ufficio Contenzioso Tel. 0935/521361Ufficio Contratti Tel. 0935/521319Ufficio Deliberazioni Tel. 0935/521206Ufficio Messo, Pubblicazioni e Notificazioni Tel. 0935/521328Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 0935/521227e-mail: [email protected] Stampa Tel. 0935/521261 - Fax 0935/521308e-mail: [email protected]

2° Settoredirigente amministrativo: Ignazio MerlisennaTel. 0935/521400 - Fax 0935/521406e-mail: [email protected] V. Emanuele, 24 - 94100 EnnaServizio Atti Normativi, Selezione e Concorsi Tel. 0935/521402Servizio Gestione Economica del Personale Tel. 0935/521440Servizio Gestione Giuridica del Personale Tel. 0935/521434Ufficio Contenzioso del Personale Tel. 0935/521401

3° Settoredirigente contabile: Gioacchino GuarreraTel. 0935/521234 - Fax 0935/501299e-mail: [email protected] Garibaldi, 2 - 94100 EnnaServizio Bilancio e Conto ConsuntivoTel. 0935/521239Servizio Gestione Entrate e SpeseTel. 0935/521333Servizio Economato Tel. 0935/521271Servizio Gestione Finanziaria del PersonaleTel. 0935/521270Ufficio Tributi Tel. 0935/521265

4° Settoredirigente amministrativo: Luigi ScavuzzoTel. 0935/521427 - Fax 0935/501024e-mail: [email protected] V. Emanuele, 24 - 94100 EnnaUfficio Agricoltura Tel. 0935/521443Ufficio Artigianato Tel. 0935/521423Ufficio Centro per l’ImpiegoTel. 0935/500827 - Fax 0935/505446Via Chiaramonte, 6 - 94100 EnnaAgenzia Enna SviluppoTel./Fax 0935/504747 Web: www.ennasviluppo.ite-mail: [email protected] Europa e dell’ internazionalizzazione delle PMITel. 0935/521422-26876-502491 - Fax 0935/502493e-mail:[email protected]

5° Settoredirigente Tecnico: Antonino CastanoTel. 0935/521230 - Fax 0935/500429e-mail: [email protected] Garibaldi, 2 - 94100 EnnaServizio Manutenzione Stradale Zona Nord Tel. 0935/521217Servizio Manutenzione Stradale Zona Sud Tel. 0935/521218Servizio Progettazione Opere Stradali Tel. 0935/521221Servizio Espropriazioni Tel. 0935/521306

6° Settore dirigente tecnico: Giovanni PetronioTel. 0935/521161 – e-mail [email protected] Garibaldi, 2 – 94100 EnnaServizio Progettazione, Direzione Lavori e CollaudiServizio Atti Amministrativi LL.PP Tel. 0935/521304Servizio Gare LL.PP Tel. 0935/521215Servizio Espropriazioni Tel. 0935/521306

7° Settoredirigente amministrativo: Giuseppa GattoTel. 0935/521205 - Fax 0935/500202e-mail: [email protected] Garibaldi, 2 - 94100 EnnaServizio Beni Culturali Tel. 0935/521237Servizio Pubblica Istruzione Tel. 0935/521278Servizio Socio Assistenziale Tel. 0935/521344-341Servizio Sport, Turismo e Spettacolo Tel. 0935/521354

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Segretario GeneraleGiuseppe SacconeTel. 0935/521232 - Fax 0935/500429e-mail: [email protected]

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8° Settoredirigente tecnico: Giuseppe ColajanniTel.0935/521213 Fax 0935/503266 e-mail [email protected] Garibaldi, 2 – 94100 Enna Servizio Inquinamento Atmosferico e Tutela delle Acque Tel. 0935/521290Servizio Tutela del Territorio Tel. 0935/521289Servizio Riserve Naturali e Pianificazione del Territorio Tel. 0935/521241Servizio di Protezione Civile Tel.0935/521225-505956 Fax 0935/23201Ufficio Energia Tel. 0935/521225Sala Operativa Tel. 0935/23201e-mail: [email protected]

Settore 9°dirigente amministrativo: Antonella Buscemi Tel. 0935/521229P.zza Garibaldi, 2 – 94100- EnnaServizio Patrimonio iliare Tel. 0935/521321Servizio Autoparco Tel. 0935/521258-521294Servizio Gare per Beni e Servizi Tel. 0935/521331Servizio Economato e Patrimonio Mobiliare Tel. 0935/521271Servizio Vigilanza su Autoscuole e Agenzie di Consulenza Automobilistica Tel. 0935 521303-521358

10° Settore - Liceo Linguistico provinciale paritario Abramo Lincolndirigente scolastico: Aldo Petralia telefax 0935/531917Cittadella degli Studi Enna. www.liceolinguisticoenna.it e-mail preside: [email protected]

11° Settore - Liceo Linguistico provinciale paritario Martin Luther King dirigente scolastico: Giuseppe Sammartino telefax 0935/960360Via Scaletta, 6 Agirae-mail presidenza: [email protected] segreteria: [email protected]

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Cataldo Salernopresidente

Personale, Turismo,Università,Contenzioso

Antonino Pantò

Nicola Gagliardi

•Tutela, valorizzazione e sviluppodelle risorse agricole e zooteniche•Promozione del turismo enogastronomico e rurale•Pari opportunità di genere

Gaetano Adamo

Giuseppe Saccone

segretario Generale

Giovanni Composto

Rino Agnello

Salvatore Termine

Cinzia Dell’Aera

Vincenzo Capizzi

Giunta Provinciale

Assessori

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•Territorio e Ambiente•Parchi e Riserve naturali

•Protezione civile

•Bilancio •Patrimonio•Relazioni finanziarie con

l’Unione Europea

•Servizi Socio-assistenziali•Attività Culturali

•Politiche giovanili e Sport

•Aree Archeologiche e ricostitu-zione del patrimonio archeologico•Beni culturali •Progetti di restauro, riqualifica-zione e fruizione dei beni culturaliprevisti nei P.i.t.

•Pubblica Istruzione e Diritto allo Studio

•Edilizia scolastica

•Infrastrutture e Piani correlati•Personale

•Formazione professionale

•Lavoro e Programmazione eco-nomica •Servizi per l’industria,l’artigianato e il commercio•Rapporti con il Consiglio

Sei in grado di disegnare, creare vignette, caricature a mano libera o conla computer grafica?...Inviane una copiaalla redazione di Enna Provincia e lapubblicheremo per te in questo spazio.

Federico II di Svevia - Alberto D’Italia