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3 Pavia economica Edizione Web Con questo numero di Pavia Economica abbiamo spe- rimentato l’utilizzo del Web come canale di diffusione per la nostra rivista. La scelta non sarà definitiva, infat- ti già dal 2010 riprenderemo la pubblicazione cartacea, ma intendiamo nel futuro affiancare sempre anche una versione online. Già da tempo, infatti, la nostra rivista è presente sul sito camerale, tuttavia da ora sarà inviata alle imprese anche attraverso l’utilizzo della CRM, la mailing list dei nostri associati. Dunque un servizio ancora più diffuso e “su misura” per le nostre imprese, con una Pavia Economica sempre dedicata all’ap- profondimento dell’attività dell’Ente, all’analisi dell’eco- nomia locale e a tutte le novità che riguardano le azien- de. In questo numero, oltre ad una esaustiva intervista al Presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli che fa un po’ il punto sulle azioni intraprese e quelle prossime future da parte della Camera, troviamo alcuni approfondimenti sui temi più importanti del trimestre: una valutazione sull’andamento dell’Accordo di Programma, l’analisi dei dati Excelsior, la settimana della Conciliazione e le novità per le PMI comprese nel decreto anti-crisi. E poi ancora: i premi ai Benemeriti, le novità tra i servizi camerali come il Registro Imprese, la Comunicazione unica, il SIT. Insomma, un numero di fine anno davvero pieno di contenuti interessanti. L’impegno camerale nelle politiche di sostegno e rilan- cio delle imprese e dell’economia, soprattutto in un momento di crisi come questo, significa proprio sottoli- neare quanto solo con un lavoro coordinato e continuo si possa sperare di riemergere dalla difficoltà. La Camera di Commercio è sempre in prima fila con que- sto impegno nella certezza che la vitalità imprenditoria- le della nostra provincia saprà fare il resto. Con questa speranza, colgo l’occasione per inviare a tutti, da parte mia e del personale della Camera, gli auguri per un buon Natale e un sereno anno nuovo. IL CONSIGLIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO Consiglio Giacomo de Ghislanzoni Cardoli Presidente Carlo Arata settore artigianato Marialisa Boschetti settore artigianato Maurizio Lauro Carvani settore trasporti e spedizioni Alberto Cazzani settore industria Gaetano Cerri settore servizi alle imprese Fausto Crevani settore servizi alle imprese Giuseppe Daidone settore artigianato Giacomo de Ghislanzoni Cardoli settore commercio Giorgio Ferraris settore commercio Pietro Ferretti settore commercio Giuseppe Ghezzi settore agricoltura Claudio Gibelli settore cooperazione Luigi Grechi settore artigianato Romeo Iurilli settore commercio Piero Maccarini settore industria Giovanni Merlino settore turismo Roberto Mori settore industria Luigi Negri settore agricoltura Riccardo Ravizza settore credito e assicurazioni Luigi Sanguinetti settore commercio Roberto Sclavi settore industria Danilo Semenza settore servizi alle imprese Luca Matteo Sormani settore servizi alle imprese Mario Spadini ass. di tutela dei consumatori e degli utenti Blandino Taccuso settore artigianato Gianfranco Urrata organizzazioni sindacali lavoratori Collegio dei Revisori dei Conti Dott. Antonio De Vincenzo Revisore effettivo Dott. Roberto Fedegari Revisore effettivo Dott. Mario Antonio Guallini Revisore effettivo Dott. Riccardo Maestri Revisore supplente Dott. Franco Perotti Revisore supplente Camera: un impegno costante per un futuro di crescita di Alessandro Scaccheri Segretario Generale della Camera di Commercio di Pavia EDITORIALE

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Con questo numero di Pavia Economica abbiamo spe-rimentato l’utilizzo del Web come canale di diffusioneper la nostra rivista. La scelta non sarà definitiva, infat-ti già dal 2010 riprenderemo la pubblicazione cartacea,ma intendiamo nel futuro affiancare sempre anche unaversione online. Già da tempo, infatti, la nostra rivista èpresente sul sito camerale, tuttavia da ora sarà inviataalle imprese anche attraverso l’utilizzo della CRM, lamailing list dei nostri associati. Dunque un servizioancora più diffuso e “su misura” per le nostre imprese,con una Pavia Economica sempre dedicata all’ap-profondimento dell’attività dell’Ente, all’analisi dell’eco-nomia locale e a tutte le novità che riguardano le azien-de. In questo numero, oltre ad una esaustiva intervistaal Presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli che faun po’ il punto sulle azioni intraprese e quelle prossimefuture da parte della Camera, troviamo alcuniapprofondimenti sui temi più importanti del trimestre:una valutazione sull’andamento dell’Accordo diProgramma, l’analisi dei dati Excelsior, la settimanadella Conciliazione e le novità per le PMI comprese neldecreto anti-crisi. E poi ancora: i premi ai Benemeriti, lenovità tra i servizi camerali come il Registro Imprese, laComunicazione unica, il SIT. Insomma, un numero difine anno davvero pieno di contenuti interessanti.L’impegno camerale nelle politiche di sostegno e rilan-cio delle imprese e dell’economia, soprattutto in unmomento di crisi come questo, significa proprio sottoli-neare quanto solo con un lavoro coordinato e continuosi possa sperare di riemergere dalla difficoltà. LaCamera di Commercio è sempre in prima fila con que-sto impegno nella certezza che la vitalità imprenditoria-le della nostra provincia saprà fare il resto. Con questasperanza, colgo l’occasione per inviare a tutti, da partemia e del personale della Camera, gli auguri per unbuon Natale e un sereno anno nuovo.

IL CONSIGLIODELLA CAMERA DI COMMERCIO

Consiglio

Giacomo de Ghislanzoni Cardoli Presidente

Carlo Arata settore artigianato

Marialisa Boschetti settore artigianato

Maurizio Lauro Carvani settore trasporti e spedizioni

Alberto Cazzani settore industria

Gaetano Cerri settore servizi alle imprese

Fausto Crevani settore servizi alle imprese

Giuseppe Daidone settore artigianato

Giacomo de Ghislanzoni Cardoli settore commercio

Giorgio Ferraris settore commercio

Pietro Ferretti settore commercio

Giuseppe Ghezzi settore agricoltura

Claudio Gibelli settore cooperazione

Luigi Grechi settore artigianato

Romeo Iurilli settore commercio

Piero Maccarini settore industria

Giovanni Merlino settore turismo

Roberto Mori settore industria

Luigi Negri settore agricoltura

Riccardo Ravizza settore credito e assicurazioni

Luigi Sanguinetti settore commercio

Roberto Sclavi settore industria

Danilo Semenza settore servizi alle imprese

Luca Matteo Sormani settore servizi alle imprese

Mario Spadini ass. di tutela dei consumatori

e degli utenti

Blandino Taccuso settore artigianato

Gianfranco Urrata organizzazioni sindacali lavoratori

Collegio dei Revisori dei Conti

Dott. Antonio De Vincenzo Revisore effettivo

Dott. Roberto Fedegari Revisore effettivo

Dott. Mario Antonio Guallini Revisore effettivo

Dott. Riccardo Maestri Revisore supplente

Dott. Franco Perotti Revisore supplente

Camera: un impegno costanteper un futuro di crescita

di Alessandro ScaccheriSegretario Generale della Camera di Commercio di Pavia

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Presidente, cominciamo

con un bilancio sui suoi

primi mesi di permanenza

alla Camera di Commercio.

“Sono stati senza dubbio mesiimpegnativi. Anche perché hodovuto acquisire la massimaconoscenza e la consapevolezzadel ruolo che la Camera diCommercio ricopre in provincia,soprattutto in un momento comequello che stiamo vivendo, in cuila crisi economica rende necessa-ri luoghi e ruoli di confronto, direidelle ‘cabine di regia’, nei quali laCamera dev'essere presente.Ormai sono da sei mesi in questasede prestigiosa e mi sono resoconto dal di dentro, appunto, diquanti ruoli abbia e che cosasignifichi la Camera di Commercioall'interno dell'economia di unaprovincia”. Un ruolo anche di raccordo.

“Certamente sì, e ciò dev'esseresempre più rimarcato nel rispettodi una collaborazione che siasempre paritaria, per responsabi-lità e funzioni, con le altre realtàpubbliche della provincia, in parti-colare con l'AmministrazioneProvinciale, con il Comune capo-luogo, con l'Università. Ma il rac-cordo che compete alla Camera èanche - e soprattutto - quello contutte le realtà produttive della pro-vincia. Noi abbiamo un consigliocamerale che rappresenta tutte leanime e le sensibilità esistentiall'interno della provincia. Con illoro supporto dobbiamo lavoraretutti, in un'ottica di superamento diquesto stato di difficoltà”. La crisi economica è anco-

ra forte. Gli ultimi dati con-

giunturali non sono del

tutto rassicuranti. Che

cosa ne pensa?

“Abbiamo indubbiamente una crisi

economica mondiale che attanaglia anche la nostraprovincia, la quale, peraltro, già prima di questoperiodo nero era in una fase di deindustrializzazionesignificativa, e quindi aveva già allora bisogno diattenzione. Poi ci è capitata tra capo e collo questacrisi mondiale e ne abbiamo subìto i riflessi. Tuttavia,mi sembra che la provincia di Pavia, essendo un ter-ritorio costellato da piccole e medie imprese, abbiareagito sufficientemente bene. Certo, abbiamo anco-ra un calo del fatturato: l'indice al 30 di settembredenota ancora un'ulteriore riduzione percentuale delfatturato rispetto ai trimestri precedenti, mentre altreprovincie lombarde hanno già dato segni di ripresa.Spero però che questo sia l'ultimo dato negativo eche con i prossimi dati, quelli di fine anno, ci possaessere un'inversione di tendenza”.Cosa può fare concretamente la Camera di

Commercio per aiutare le

aziende pavesi a superare

questo momento difficile di

crisi?

“Applicare nel nostro agire quoti-diano i cardini del programma dilavoro che ci siamo dati per i pros-simi anni. Anzitutto favorendo l'in-novazione nelle imprese. Come?Stando loro vicino nel processo diammodernamento e aggiorna-mento tecnologico, ma soprattuttoprogettuale. Lo scopo è che que-ste aziende, con un cammino diinnovazione accompagnato dauna semplificazione amministrati-va (che è un altro punto cardine

Innovazione, estero, turismo:

il rilancio parte da quinostro servizio

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Intervista al presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli,a sei mesi dalla sua nomina a capo dell’ente camerale.

Uno sguardo a 360 gradi sui progetti in atto e quelli futuri.

dell'azione della Camera) possa-no essere in grado di affrontare ilprocesso di internazionalizzazio-ne, cioè di posizionamento suimercati esteri, che è fondamenta-le in un'economia globale. Quindinoi stiamo cercando di favorirequesti processi, sostenendo lavoglia di uscire dal proprio guscioe andare all'estero che tanteaziende hanno, volendo mettersiin gioco e confrontarsi su un mer-cato mondiale”.Altri progetti in atto?

“Abbiamo poi attuato, in questadifficile fase, una forma innovativadi aiuto, chiamato Sportello SIT.Esso coniuga la capacità di lavorodei nostri imprenditori con unaconoscenza maggiore dei mercatie dei nuovi metodi di posiziona-mento che può derivare dall'esse-re accompagnati da manageresperti. Questi manager sonoquelli che la crisi industriale hareso liberi negli ultimi mesi. InItalia abbiamo, infatti, già oltre 10mila manager che sono statiestromessi dal mercato del lavoroper la riduzione che tante fabbri-che hanno applicato: non vanno acasa solo operai e impiegati maanche i dirigenti... e quindi molti diquesti, che hanno 48, 50 o 55anni si sono domandati se pote-vano essere ancora utili in unasocietà in cui la competizione èsempre più serrata. Ne è risultatoche molti sono disposti a mettersiin discussione ancora una volta,accettando una nuova sfida,accompagnando queste piccole emedie aziende nel processo diammodernamento e di innovazio-ne che è oggi sempre più fonda-mentale”. E la Camera che ruolo svol-

ge in questo incontro?

“La Camera mette in contatto -gratuitamente - le aziende con imanager e li accompagna nellaprima fase di conoscenza recipro-ca. Con un termine preso a presti-to dal regno animale, direi che l’a-zienda e il manager ‘si annusano’a vicenda in questa prima fase,per capire se possono essere utilil'uno all'altra e per comprenderese e come possa essere utileinserire in una piccola azienda un

manager che ha esperienze di grosse aziende. Avolte, questo può essere quel tocco in più che rendenuove e competitive le aziende”.Da qualche tempo, la Camera ha anche

istituito dei premi dedicati all’innovazione

e all’internazionalizzazione delle imprese.

“I premi sono proprio il coronamento di bandi cheabbiamo istituito e realizzato proprio per stimolare iprocessi che dicevo prima in un contesto microeco-nomico come quello della nostra provincia. Questipremi hanno lo scopo di suscitare tali energie esoprattutto per stimolare molti ad uscire dal guscio.Direi che la vasta adesione a questi bandi è la testi-monianza della capacità di essere innovativi ancheda parte di aziende pavesi che capiscono la neces-sità di mettersi in gioco quotidianamente”.Il 2009 è stato anche l’anno del distretto

del vino.

“L’attenzione della Camera verso il settore dell’agri-coltura è sempre stata grande, naturalmente. Adoggi, rispetto alla crisi economica, il settore agricolopare essere quello che meno ne ha risentito. In con-creto si sono potuti pensare dei progetti di sviluppointeressanti. A questo proposito, dobbiamo ricordareche la Camera si è fatta promotrice e ispiratrice dellacreazione di un distretto agroalimentare del vino, conlo scopo e la funzione non solo di esaltare il proces-so che porta sulla tavola un prodotto di alta qualitàcome il vino del nostro Oltrepò, ma anche di sfrutta-re al meglio questa caratteristica del territorio, chefaccia da apripista alla valorizzazione di altre produ-zioni dell'Oltrepò”.Qualche esempio?

“Abbiamo una grande zona collinare vitata, la piùampia d'Italia con un riconoscimento del marchio di

qualità: sono quasi 12 mila ettaridi vigneti. Ciò che forse è manca-to in questi anni è un'adeguatapromozione dei nostri prodottifuori dai confini provinciali, chesono troppo ristretti per soddisfa-re le legittime aspettative deinostri viticultori. Dobbiamo quindifarli conoscere al di fuori dei con-fini provinciali e forse anchenazionali. Ci vuole un percorso dipromozione e valorizzazione delvino ‘made in Oltrepò’ anche inPaesi come quelli della UE oanche oltre, negli USA, dove puòessere apprezzata la nostra qua-lità. Ma questa è solo una fase delprocesso. Noi, infatti, abbiamoanche una fascia ‘costiera’ pia-neggiante dell'Oltrepò, che va dalPo alla Via Emilia, in cui vi sonocoltivazioni orticole di notevolepregio, come la cipolla dorata diVoghera, la patata o il peperone.Queste devono essere valorizzatee inserite in una giusta ottica dipromozione di un territorio interoche, attraverso le sue produzioniagricole e il patrimonio enogastro-nomico che ne deriva, può punta-re a una valorizzazione turistica ditutto il territorio. L'Oltrepò di pia-nura, di collina e di montagna puòessere un grande bacino per cat-turare una richiesta di turismocompatibile con un ambito natura-le sostanzialmente ancora incon-taminato, fruibile da tutte quellemasse di cittadini (penso aMilano, Torino e le altre città dellaPianura Padana) che sono a untiro di schioppo dall'Oltrepò epotrebbero godere di queste bel-lezze naturalistiche”.Analogo discorso, quindi, si

potrebbe fare per il nascen-

te distretto del riso?

“Esatto. Per la Lomellina e ilPavese la Camera di Commerciosi è fatta promotrice di un costi-tuendo distretto di filiera del risoche ha lo stesso scopo.Riconosciuta la valenza e la capa-cità di quel prodotto (ricordo chela nostra è la prima provincia risi-cola, non solo in Italia, ma addirit-tura in Europa), dobbiamo usare ilriso per valorizzare tutte le altreproduzioni tipiche del territorio. Dipiù: ciò non deve avvenire solo in

Di fronte alla crisi economicala Camera di Commercio risponde

“I punti cardine del nostro impegno:favorire l’innovazione nelle imprese,

semplificazione amministrativa,apertura per le aziende all’estero”

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di informazione e di conoscenzaper il turista, affinché capisca ecomprenda da subito quanto c'èdi bello nella nostra provincia”. Come dovrebbe organizzar-

si, secondo lei, questa rete

di sportelli informativi?

“Noi abbiamo in provincia alcunipunti di captazione del turismoche sono fondamentali: pensoalla Certosa di Pavia, con oltreun milione di visitatori all'anno, oa Piazza Ducale a Vigevano, conoltre 500 mila visitatori. Spesso ituristi vengono a vedere laPiazza, prendono un caffè in unodei bar sotto i portici e poi tornanoa casa. Invece Vigevano devediventare la porta di accessodella Lomellina. Così come èmortificante il fatto che il milionedi presenze alla Certosa si tramu-ti in alcune migliaia di bigliettistaccati ai Musei Civici di Pavia.C'è un gap che dev'essere asso-lutamente superato. Ed è qui chesi innesta anche la collaborazionecon tutte le altre categorie: il turi-sta che alla domenica viene aPavia o a Vigevano, deve trovaredegli esercizi commerciali attivi,bar, trattorie, vetrine illuminate,negozi aperti possibilmente.Perché da cosa nasce cosa.Capisco bene che si possanocreare, per le attività commerciali,dei problemi, tuttavia in altri terri-tori e in altre località i negozi alladomenica sono aperti e alla finelavorano molto di più che durantela settimana”.Cambiamo argomento. A

fine settembre si è svolto

alla Camera un convegno

dal titolo “La mobilità̀ di

persone e merci nell’area

pavese a confronto con

Milano e Corridoio 24”. Il

tema è di grande attualità

in questi mesi.

“La Camera di Commercio ha, trale proprie finalità, quella di susci-tare stimoli e incentivi per lo svi-luppo economico territoriale. Peresempio, abbiamo tenuto a finenovembre un convegno sulla con-ciliazione, che è uno strumento dirisoluzione dei conflitti tra impre-se assai economico, efficace erapido. Uno strumento che miglio-

Camera si concentrerà nei prossimi mesi?

“E’ esattamente l’impegno che ci siamo presi. Lacreazione del distretto non si risolve tutta nel pro-muovere il riso o nel promuovere il vino: come hodetto, il vino deve trainare il salame di Varzi e altriprodotti ancora, ma deve soprattutto trainare il per-corso di valorizzazione dei castelli dell’Oltrepò, peresempio. Una cosa che già in Lomellina siamo riu-sciti a fare, e che vorremmo fare anche in Oltrepò, èconvincere i proprietari di questi bei manieri, di que-sti splendidi palazzi storici, ad aprirsi verso un'offertaal pubblico, come avviene in Francia e in Germania”. Trasformarsi in agriturismi?

“Per esempio, ma anche solo in luoghi visitabili. Cisono giardini splendidi chiusi dai cancelli. Nessuno losa. Ci sono luoghi eccezionali che se fossero fruibilida parte del pubblico in modo continuo, seppur con-trollato, potrebbero anche generare degli utili per iproprietari, abbassando i costi vivi per il loro mante-nimento. Quei beni peraltro, lasciatemi dire, nonsono beni solo privati e personali, perché rappresen-tano la memoria storica di un luogo e di una comu-nità, la memoria di generazioni del passato chedev'essere portata a conoscenza delle nuove gene-razioni. Un Paese che si dice essere il quinto o ilsesto tra le economie più avanzate, deve avere una

memoria delproprio passa-to, che è fattodi ruralità, diagricoltura, dicorti e casci-ne. I nostriantenati, tran-ne pochi casi,sono legati

alla terra”.Un legame che si può usare anche come

elemento di marketing?

“Io sono orgoglioso della mia origine agricola e credoche sia un punto importante la preservazione di que-sta memoria storica. E questo è il punto essenziale.Sotto l’aspetto della valorizzazione, poi, attraverso ladiffusione sui mercati dei nostri prodotti agricoli, pos-siamo far sì che il grande pubblico conosca anchequesta attività rurale e questo patrimonio culturale, ecosì possa visitare e infine conoscere dal vivo le bel-lezze del territorio in cui si trova”.A proposito di turismo, è di questi giorni

l’apertura dello IAT, lo sportello di acco-

glienza turistica a Pavia.

“Uno sportello che finalmente sta decollando.Abbiamo lavorato negli ultimi mesi con l’Assessoreprovinciale alla partita, la professoressa RenataCrotti, e con l'Assessore al turismo del Comune diPavia ed anche vicesindaco, Gianmarco Centinaio.Anche questo è un primo passo: lo sportello IAT chesi apre nel Palazzo del Broletto in Piazza Vittoria,dev'essere il primo punto di riferimento, tra altri puntiche dovranno aprirsi in tutta la provincia, come luogo

un'ottica di promozione delle pro-duzioni agricole, ma di recupero evalorizzazione di tutto quello che èl'ambiente rurale della Lomellina edel Pavese. Il discorso vuol esse-re assai più ampio e sistemico.Noi abbiamo alcuni tra i più beicastelli della Lombardia, abbiamodelle cascine storiche di impiantomedievale, abbiamo percorsi divie di fede, segnati da basilichecome Santa Maria Maggiore aLomello, l'Abbazia di Acqualunga,la Pieve di Velezzo, Sant'Albino aMortara... che possono essereottimi biglietti da visita per l'offertaturistica. Un biglietto da visita perincominciare a proporre un pac-chetto turistico che consenta di farconoscere e valorizzare un territo-rio per buona parte ancora incon-taminato, fruibile in tutte le sueeccezionalità”. Con l’Expo questo discorso

assume anche maggiore

pregnanza e urgenza.

“Di sicuro que-st'offerta turisti-ca è rivoltaanche all'immi-nente Expo, edico imminenteperché il 2015è dietro l'ango-lo. Bisognaattrezzarsi edessere pronti per realizzare pac-chetti che possano essere interes-santi ed allettanti per i turisti e pertutti gli operatori, i quali dovrannostabilire con anticipo i loro pianiall'interno dei mesi di questoevento. Ci rendiamo conto che ilmomento difficile non consentiràgrossi investimenti in infrastrutturein provincia, ma siamo certi chepotremo essere in grado - sesaremo coesi e preparati - di cat-turare tanti turisti che se rimango-no nell'area metropolitana milane-se rischiano di far implodere ilsistema. In mezz'ora o poco più,questi turisti possono venire daMilano in Oltrepò o in Lomellinaed apprezzare quanto di bello e dinaturalistico è ancora presentenel nostro territorio”. Il distretto di filiera come

chiave per il rilancio turisti-

co è una risorsa su cui la

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“La creazione del distretto del vinoe in futuro anche del riso

ha lo scopo di promuovere la filiera, ma anche di trainare altri prodotti

e insieme di far conoscere il territorioper renderlo turisticamente attraente”

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ra le condizioni di lavoro per gliimprenditori. Mentre qualche setti-mana prima ci siamo occupati,appunto, di logistica e intermoda-lità. Un convegno seguitissimo emolto interessante. Ma soprattuttoesso ha rappresentato il risultatodi un lavoro iniziato anni fa e cheha portato (a fine novembre) all'i-naugurazione del Polo logisticointermodale di Mortara, forse lapiù grossa opera infrastrutturaleche sia stata realizzata in provin-cia negli ultimi trent'anni”.Un’inaugurazione attesa da

tempo.

“Ricordiamoci che è stato un inve-stimento di quasi cento milioni dieuro, buona parte dei quali dovutialla lungimiranza e alla capacitàdi comprendere quanto fossenecessario questo Polo logisticoda parte della Fondazione Bancadel Monte di Pavia e del suoPresidente, Aldo Poli. Il vederequesto fascio di binari dal quale sidipartiranno molte attività e da cuidiscenderanno altri vantaggi eco-nomici, è stato sicuramente unmomento di legittima emozione edi orgoglio per chi ha creduto inquesto progetto. La Camera diCommercio, a suo tempo, avevapartecipato alla costituzione diquesta società ed è ancora rap-presentata nel consiglio di ammi-nistrazione e dunque ha credutodi organizzare un convegno perfare un punto della situazione.Ebbene, il convegno ha portato ariconoscere come fosse davverostrategico quell’investimento pro-prio a Mortara, che è il puntonevralgico di incontro tra duedegli assi prioritari stabilitidall'Unione Europea: il corridoio5, da Lisbona a Kiev, e il corridoio24, dalla Liguria a Rotterdam.Quest’ultimo, come si intuisce,evita alle navi di circumnavigarela Penisola Iberica: significa ridu-zione dei costi e velocizzazionedelle merci. E Mortara è più vicinaalla Baviera di quanto non lo siaRotterdam; quindi, come dicevo,nel convegno si è rimarcato ilruolo strategico della felice sceltadi Mortara come intersezione tra idue corridoi prioritari per la UE”.Anche la nascita di questo

Polo s’inserisce in un progetto di rilancio

più ampio?

“Sappiamo bene che un fascio di binari non è suffi-ciente per il rilancio dell'economia. Ma consideriamol’aspetto principale della scelta fatta: da oggi puòdiminuire di molto l'utilizzo del trasporto su gomma,con un grande vantaggio per la tutela ambientale ela riduzione dell'inquinamento acustico. La ricadutava a vantaggio ancora della possibilità di utilizzare ilterritorio circostante anche per scopi turistici. Insecondo luogo, ci auguriamo che attorno a questofascio di binari possano sorgere notevoli capannoni

dediti alla logistica e che quindidiano occupazione e rilancio del-l'economia a un territorio che neha bisogno”.Autunno Pavese. L’edizione

del 2009 è stata un po’ il

suo esordio come presi-

dente della Camera. Come

è andata?

“Un indubbio successo, oltre ognipiù rosea previsione: 25 mila pre-senze in quattro giorni sono unrisultato notevole. Mi ha fattomolto piacere, poi, che nelle‘schede sondaggio’ che abbiamochiesto di compilare al pubblico visia stata una maggioranzaschiacciante di giudizi positivi.Inoltre, è per noi importantissimoil gradimento e la soddisfazioneespressa da parte degli operatoripresenti, che hanno lavorato apieno ritmo e sicuramente vendu-to molti prodotti nei giorni dellafiera. Un incentivo a proseguire,naturalmente, e uno stimolo pertutti a realizzare altre manifesta-zioni, anche al di fuori del Palazzodelle Esposizioni, in un'ottica chela Camera persegue pervicace-mente di valorizzazione e promo-zione di tutte le produzioni dellaprovincia, non solo agricole maproduttive e commerciali in ogniambito”.In conclusione, una nota

dolorosa: la scomparsa

dell’ingegner Piero Bellani.

“Una nota davvero dolorosa. Mavoglio qui dedicare un ricordo adun amico che era stato elettovicepresidente della Camera diCommercio non più tardi di unpaio di mesi fa e che ci ha lascia-ti in maniera improvvisa, tantoche la notizia del suo decesso ciha profondamente colpiti, proprioin quanto inaspettata. L'ingegnerBellani era uomo buono, probo ecapace. Ha sempre lasciatoun'impronta di signorilità e di cor-rettezza in tutto il suo operare.Anche in Camera di Commerciolo ricordiamo per quel suo modosignorile di affrontare i problemi,sempre con un sorriso sulle lab-bra, anche quando si affrontava-no le tematiche più difficili. A luiva un sentito e grato ricordo perla sua opera”.

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“Il Polo logistico di Mortaraè stato un grande investimento,

lungimirante e strategico per il futuro:da quel fascio di binari

nasceranno altre opportunitàper aziende che guardano all’estero”

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Il 31 dicembre 2009 scade ilprimo triennio dell’Accordo diProgramma per lo sviluppo eco-nomico e la competitività delsistema lombardo (AdP), sotto-scritto nel 2006 da RegioneLombardia e dal SistemaCamerale lombardo. Si tratta del più importante einnovativo strumento utilizzatonegli ultimi anni dalle Camere diCommercio lombarde nell’ambito

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L’Accordo di programma:

un’esperienza positivaa cura di Alessandro Scaccheri e Danilo Rossini

della loro azione promozionale. Tale accordo ha sancito l´allean-za strategica tra RegioneLombardia e Sistema Camerale edisegna un quadro di collabora-zione ampio, basato sui criteridella sussidiarietà e del partena-riato. Con questa iniziativa con-giunta, Regione Lombardia eSistema Camerale individuanocome prioritaria la sfida dellacompetitività, da affrontare con

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un´azione in cui la Regione si assume il compito diregia e di governo e le Camere di Commercio quel-lo di interpreti dei bisogni e degli interessi economi-ci sul territorio, chiamando anche altri soggetti loca-li a collaborare.Tale collaborazione ha nello sviluppo economico e

nella crescita della competitivitàdel sistema lombardo l’obiettivoforte ed unificante, che guidascelte strategiche, priorità edazioni.Il giudizio della Camera diCommercio di Pavia, in linea conquello di tutto il sistema camera-le lombardo e di RegioneLombardia, è decisamente positi-vo.A partire dal 2007, infatti,

Dalla collaborazione tra Regione e Camere di Commercio lombarde

è nata un’iniziativa innovativa e di successo che può rappresentare

un esempio anche per l’intero sistema camerale italiano

l’Accordo di Programma ha rap-presentato la leva principaleattraverso cui la Camera diCommercio di Pavia è intervenu-ta sull’economia del territorio.Ciò, in quanto tale Accordo con-sente di raddoppiare, o addirittu-ra triplicare, le risorse impegnatedall’ente con quelle messe adisposizione dalla Regione.Tra il 2007 e il 2009 la Camera siè attivata su tutti gli assi di inter-vento previsti dall’Accordo, impe-gnando risorse per una serie dibandi proposti dalla Regione oda Unioncamere Lombardia epresentando autonomamenteproposte progettuali coerenti coni fabbisogni espressi dal sistemaeconomico locale. In questi treanni la Camera ha sviluppatouna intensa attività progettuale,propositiva e realizzativa sul ter-ritorio, generando un ammontaredi investimenti pari a oltre 8 milio-

ni di euro (tab. 1).Operativamente l´Accordo si svi-luppa in un Piano di azione su 7assi di intervento (tab. 2): Innovazione;Internazionalizzazione;Promozione del territorio eambiente;Modernizzazione azione ammini-strativa; Interventi per artigianato e micro-impresa; Promozione attrattività mercatolombardo; Sistema infrastrutturale.

Dall’attivazione dell’Accordosono state approvate iniziative eprogetti per oltre 250 milioni dieuro (oltre il 90% delle risorseprogrammate sul periodo 2006-2009) ed ulteriori approvazionisono in fase di definizione. Ilsistema camerale ha contribuitocon 92 milioni, la Regione

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Tab. 1 Interventi in AdP per città(2006-2009, in milioni di euro)

Milano 58,8

Brescia 15,8

Bergamo 15,7

Varese 12,8

Como 8,9

Lecco 8,4

Pavia 8,4

Mantova 7,6

Monza e B. 6,0

Cremona 5,7

Sondrio 4,7

Lodi 2,8

Indistinto 98,0

TOTALE GENERALE 253,7

Tab. 2 Accordo di Programma 2006-2009Assi di intervento

ASSE 1 Innovazione

Supporto alle singole imprese per processi di innovazione tecnologica, organizzativa e gestionale, al fine di rafforzare le competenze e le capa-

cità del proprio capitale umano e, nel contempo, attivare adeguati strumenti finanziari nella gestione dei processi innovativi.

ASSE 2 Internazionalizzazione

Supporto sia all’impresa (ad es. accompagnamento all’estero, informazioni di programmi di finanziamento comunitari, promozione di forme

aggregate di imprese per la commercializzazione all’estero ecc.) sia di sistema (ad es. promozione di comparti o funzioni specialistiche e di

eccellenza o di sistemi territoriali come i distretti).

ASSE 3 Promozione del territorio e ambiente

Azioni integrate miste pubblico-private di riqualificazione e di marketing territoriale, iniziative a supporto di realtà di eccellenza (come siste-

ma fieristico, turismo, sistema delle culture, trasporti, ricettività ecc.) e interventi in grado di contribuire alla qualità e sostenibilità dello svi-

luppo del tessuto socioeconomico locale.

ASSE 4 Modernizzazione azione amministrativa

Misure finalizzate a favorire la competitività del sistema attraverso adeguati processi di modernizzazione dei rapporti tra Pubblica

Amministrazione, imprese e utenti (ad es. progetti nella logica dell’e-government)

ASSE 5 Interventi per artigianato e micro-impresa

Azioni e interventi specificamente progettati per questo settore (anche trasversali rispetto ai quattro assi precedentemente definiti) da con-

cretizzare tramite strumenti dedicati quali ad esempio la “Convenzione tra Regione Lombardia e Unione Regionale delle Camere di

Commercio della Lombardia per la promozione e lo sviluppo delle imprese artigiane (soprattutto progetti territoriali e di filiera)

ASSE 6 Promozione attrattività mercato lombardo

Promozione e sviluppo di progetti di marketing territoriale, nell’ambito dei quali valorizzare le destinazioni turistiche, le vocazioni agricole

e le filiere agroalimentari della Lombardia e, più in generale, del territorio regionale, riservando particolare attenzione alle specificità locali.

ASSE 7 Sistema infrastrutturale

Misure finalizzate a costruire strumenti di supporto alla programmazione delle infrastrutture.

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Lombardia con 145 milioni eulteriori 13 milioni provengonoda altri soggetti (Province ecc.).Circa 90 milioni di euro di prove-nienza regionale sono stati desti-nati direttamente a progetti loca-li o ad iniziative regionali ma conesplicita ricaduta sulle impresedelle singole province; altri 46milioni (in particolare per le ini-ziative sull’artigianato) hannoriguardato iniziative indistinte alivello regionale e comunque ingran parte con ricadute direttesulle imprese dei vari territori. Leiniziative hanno riguardato pre-valentemente i temi dell’innova-zione, dell’internazionalizzazio-ne e dell’artigianato (tab. 3).Tutte le Camere di commerciolombarde sono state pienamentecoinvolte.Ci sono certamente degli aspettida migliorare ed altri da metterea punto ma è indubbio che gra-zie all’Accordo di programma ilcoordinamento delle iniziative afavore del sistema economico daparte di Regione e SistemaCamerale lombardo ha fatto unsalto di qualità. Tale convergen-za di contenuti e finanziamenti

ha infatti reso gli interventi a supporto dello svilup-po economico locale molto più efficaci. Oggi la condivisione di questa positiva esperienzaha già consentito l’attivazione di un proficuo con-fronto volto alla messa a punto di un nuovo model-lo di accordo di Programma ancora più efficiente efunzionale. Attualmente l’ipotesi allo studio prevedel’accorpamento degli attuali 7 Assi di intervento insoli 3 nuovi Assi (tab. 4) - Competitività delleImprese, Competitività dei Territori, Politiche per leMicroimprese e la Cooperazione - e la definizione dinuove modalità operative tese ad uno snellimentodell’iter procedurale per giungere ad una maggioreefficacia e celerità nella realizzazione degli inter-

venti discendenti dall’AdP a favo-re dell’intero tessuto economicoregionale.

In conclusione, è auspicabile chenei prossimi mesi sia possibilegiungere a una definizione dellenuove modalità di funzionamentodell’Accordo di Programma, checonsentano di dare continuitàoperativa a questo essenzialestrumento a sostegno dello svi-luppo economico del territoriolombardo. Porre impegno in que-sta direzione è utile non solo agarantire condizioni più agevolied efficienti per le azioni di sup-porto alla competitività dellenostre imprese ma anche affin-ché l’Accordo di programma lom-bardo possa diventare unabuona pratica, un modello pertutte le Regioni e per l’interosistema camerale italiano. Unsimile esempio di successo nonpuò e non deve restare ancora alungo un’eccezione nel nostroPaese, che ha bisogno di svilup-pare in tempi brevi la capacità difare squadra, ottimizzando lerisorse pubbliche finalizzate allosviluppo economico.

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Tab. 3 Interventi in AdP per settore(2006-2009, in milioni di euro)

Innovazione 108,6

Internazionalizzazione 58,7

Promozione del territorio e ambiente 29,8

Modernizzazione Pubblica Amm. 3,5

Artigianato e micro impresa 34,5

Marketing territoriale 16,7

Sistema infrastrutturale 1,8

TOTALE 253,7

Tab. 4 Ipotesi nuovo Accordo di ProgrammaAssi di intervento

ASSE 1 Competitività delle Imprese

Comprende tutte le azioni finalizzate ad accrescere la competitività del

sistema delle imprese, attraverso azioni di sostegno a progetti partico-

larmente innovativi promossi dalle imprese e dalle loro aggregazioni. I

filoni di intervento riguardano innovazione tecnologica di prodotto e

di processo, innovazione organizzativa, internazionalizzazione, accesso

al credito.

ASSE 2 Competitività dei Territori

Comprende le azioni tese a migliorare la competitività dei territori,

agendo sulla presenza di servizi e sulle dotazioni infrastrutturali (fisiche

ed immateriali) che favoriscono lo svolgimento delle attività economi-

che, accrescendone il grado di efficienza. Favorisce lo sviluppo dell’at-

trattività dei territori in una logica di marketing territoriale capace di

attrarre nuovi investimenti.

ASSE 3 Politiche per le Microimprese e la Cooperazione

Comprende le azioni rivolte a soddisfare le esigenze specifiche di deter-

minate categorie di imprese (start up, artigiane, cooperative) che richie-

dono un approccio particolare: politiche per il sostegno di nuova

imprenditorialità, per il trasferimento d’azienda, per l’accompagna-

mento in politiche per l’innovazione e l’avvio di presenza sui mercati

internazionali ecc.

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Dati Excelsior 2009:

ancora un anno difficiledi Elisabetta Morandotti

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non ci sono abbastanza elementiper poter davvero sperare chel’uscita dalla crisi si veda comeuna luce in fondo al tunnel.

Conti in rosso per il mercato del

lavoro pavese

Secondo gli imprenditori dellaprovincia di Pavia, nel 2009 ilbilancio occupazionale si chiudein rosso. Un netto disavanzo con-traddistingue il rapporto traassunzioni e fuoriuscite dal cir-cuito del lavoro: a fronte di 3 mila580 entrate (4,1% il tasso) sonopreviste per fine anno 5 mila 40uscite (5,8%) per un saldo nega-tivo di 1.460 unità lavorative chesi perderanno (-1,7%). Il decre-mento occupazionale previstoper la provincia di Pavia nel 2009è notevole e mostra un trend innetto peggioramento negli ultimianni. Tra i settori il dato peggioreè quello dell'industria in sensostretto (-2,6%), che non confermail dato positivo conseguito loscorso anno e continua il proces-so di depauperizzazione dellerisorse umane; seguono a ruota ilcommercio, che contribuisce alladispersione di risorse umane conun dato simile (-2,4%), le costru-zioni (-1,1%) e gli altri servizi (-0,5%). Anche il comparto artigia-no, così tanto importante per l’e-conomia pavese, accusa uncolpo serio al suo budget occupa-zionale: nel 2009 la dispersionedi forza lavoro arriverà addiritturaal -2,2%, pari a 280 persone inmeno rispetto all’anno scorso.Il dato sintetico provinciale è peg-giore del risultato medio registra-to in Lombardia (-1,5%) mamigliore di quello italiano,anch’esso negativo (-1,9%).Analizzando i macro compartisettoriali vediamo che l’industriarinuncia quest’anno a 950 perso-

vuole dire cioè, essere in grado di soppesare l’entitàdella loro capacità di investimento in risorse umane,per capire se l’economia si avvia verso un periodo diripresa concreta oppure se stagna ancora intorno adun prudenziale atteggiamento di attesa.Sapere che gli imprenditori decidono di assumere,rimpinguando i ranghi del loro personale, significache credono in un prossimo recupero dell’economiareale. Al contrario, scoprire che essi si trinceranodietro un indugio circospetto potrebbe indicare che

Lavoro a Pavia: termometro sotto-

zero

Excelsior è l’indagine nazionalerealizzata dall’Unione delleCamere di Commercio Italiane edal Ministero del Lavoro perconoscere da vicino il mondo dellavoro visto dal punto di vistadelle aziende. Una vera e propriacartina di tornasole che rispec-chia le politiche occupazionalidelle aziende italiane, ripresedalla viva voce degli imprenditoriche spiegano le loro intenzioni diassunzione nell’anno. Ma non solo, Excelsior ci dicemolto di più. Si tratta di un’indagi-ne a campione che ritrae anche ilfabbisogno di profili professionalipresso le imprese intervistate, illivello di istruzione richiesto, l’etàe il genere preferiti, l’esperienzache si esige, i contratti offerti, ledifficoltà di reperimento riscontra-te, la necessità di ulteriore forma-zione, ecc.Attraverso il progetto Excelsior,inserito tra le statistiche ufficialicon obbligo di risposta previstedal Programma StatisticoNazionale, vengono interrogatecirca 100 mila imprese con alme-no un dipendente, per conoscer-ne in modo analitico i piani occu-pazionali per l’anno in corso. Idati, in tal modo raccolti, fornisco-no una conoscenza aggiornata,sistematica ed affidabile dellaconsistenza e della distribuzioneterritoriale, dimensionale e perattività economica della domandadi lavoro espressa dalle imprese,nonché delle principali caratteri-stiche delle figure professionalirichieste. In un momento di congiunturacosì sfavorevole, conoscere leintenzioni degli imprenditori intema di assunzioni significa avereil polso del loro reale sentiment;

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Il bilancio occupazionale dell’annochiude i conti in rosso.

Cresce la richiesta di laureatie lavoratori con esperienza.

Inoltre, le aziende pavesi puntano sulla formazione dei neoassunti

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ne mentre i servizi contribuiscononegativamente con -510 unitàlavorative. Maglia nera ai settori: alimentare,tessile e abbigliamento, legno ecarta, con complessivamente 240posti di lavoro in meno; seguonola chimica e la gomma, le indu-strie che lavorano i minerali,quelle dei mezzi di trasporto edell’energia, con -180 persone, equelle della fabbricazione deimacchinari industriali ed elettro-domestici con uno sbilancionegativo tra entrate e uscite di -140 lavoratori. Nei servizi, il com-mercio e le riparazioni raggiungo-no le peggiori performance con340 posti di lavoro bruciati in unanno.

Assunzioni sotto la lente

Delle 3.580 nuove leve che nel2009 entreranno nei ranghi delleaziende pavesi, 2.900 avrannoun posto di lavoro con caratteredi stabilità mentre le restanti 680saranno stagionali.Nell’industria troverà impiego il29% del totale assunti nell’annomentre il restante 71% verràassorbito dal terziario. Nelleimprese più grandi (con almeno50 dipendenti) troverà posto il

49% dei nuovi assunti mentre in quelle più piccole(con massimo 9 dipendenti) farà ingresso il 36% diloro e il restante 15% sarà assunto dalle medieimprese (da 10 a 49 dipendenti).I profili più richiesti nell’ambito delle assunzioni sta-bili sono principalmente ascrivibili alla categoriadelle professioni del commercio e dei servizi(30,5%, il trend è in crescita rispetto agli ultimi anni).Al secondo posto nei programmi di assunzione degliimprenditori vi è la necessità di operai specializzati(17,8%, in questo caso il dato è in linea con quellodegli ultimi anni). Di seguito le professioni tecniche (15%) e a seguirepoi, con la stessa proporzione (12%), gli impiegati ei conduttori di impianti. Scendendo nel dettaglio l’analisi Excelsior ci infor-ma che le professioni più gettonate all’interno dellacategoria prevalente, sono quelle degli addetti allevendite al minuto, seguite dai professionisti dei ser-vizi sanitari e di quelli personali. Tra gli operai i piùricercati sono quelli delle rifiniture edili, mentre fra itecnici, quelli specializzati nell’amministrazione enell’organizzazione guidano la classifica, seguiti daiparamedici.In provincia di Pavia è più significativa (68%) chealtrove in Lombardia (52%) l’incidenza degli inqua-drati come operaio o apprendista e viceversa menorappresentata (32% contro il 48% lombardo) la por-zione di neoassunti inserita come dirigenti, quadri oimpiegati. Si nota però una tendenza verso la con-vergenza del fenomeno pavese con quello rilevatonella realtà regionale, poiché il primo dato è in fles-sione rispetto al recente passato mentre il secondorisulta in crescita.

Conta di più la pratica o la gram-

matica?

L’indagine Excelsior consenteanche di indagare quali titoli distudio gli imprenditori richiedonoai candidati e quale livello diesperienza viene domandato loroe considerato necessario agarantire la padronanza dellevarie professionalità.Nel 2009 cresce la quota di lau-reati richiesta in provincia (9%)rispetto al precedente biennio,così come la quota di diplomati(44%), a discapito della porzionedi new entry che possiedono laqualifica professionale (16%,dato in flessione di dieci puntipercentuali). Le aziende pavesi esigono ilrequisito dell’esperienza di lavorodal 53% dei nuovi candidati nelloro complesso: al 25% è doman-data nella professione per cui siconcorre e al 28% specifica nellostesso settore; così pure al 33%del totale bastano uno o due annial massimo mentre al 20% vienerichiesto oltre il biennio di baga-glio lavorativo già acquisito.Se questo è il comportamentogenerale dichiarato dalle impresepavesi, gli orientamenti si polariz-zano però in considerazione della

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Genere preferito per le assunzioni 2009(% sul totale)

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professione che si va a svolgere,del titolo di studio posseduto edel settore economico a cuiappartiene l’imprenditore intervi-stato. Infatti, l’esperienza diventaindispensabile per il 58% deinuovi tecnici, per il 62% dei neoconduttori di impianti e per il 72%dei nuovi operai specializzati,mentre è richiesta con minor fre-quenza nel caso degli impiegati(49%) e dei commerciali (40%).Gli industriali sono mediamentepiù sensibili alla necessità che icandidati abbiano maturato un’e-sperienza pregressa specifica dilavoro (63%) mentre gli imprendi-tori del terziario lo sono legger-mente meno (48%). Lo confermal’atteggiamento che essi hannoverso i diplomati che devonoavere un background di compe-tenze acquisite sul campo nel57% dei casi per gli industriali,mentre la fetta scende al 46% peril terziario. Le posizioni si inverto-no però se si considerano i lau-reati, per i quali gli industrialichiedono esperienza nel 49% deicasi mentre i manager dei servizilo fanno nel 78% delle frequenze. E ancora, si distinguono gli indu-striali pavesi del cuoio e delle cal-zature oltre a quelli dell’industria

metallurgica e delle costruzioni, che sentono forte-mente il bisogno di esperienza in capo ai loro candi-dati: oltre sette su dieci devono vantarla fino ad arri-vare agli otto su dieci del comparto edile.Excelsior, nel 2009, ci permette di approfondire l’in-dagine anche in relazione al comportamento che gliimprenditori adottano nei riguardi dell’esperienzarichiesta ai laureati triennali. Pare che non ci siaancora un significativo livello di fiducia nel grado di“prontezza al lavoro” degli studenti che hanno termi-nato il primo grado di studi universitari: dai ¾ di loroviene infatti preteso il requisito dell’esperienza lavo-rativa specifica.

Tutti in regola!

Dei 3 mila 580 neo assunti in provincia di Pavia, il38,5% avrà un contratto a tempo indeterminatomentre il 54% sarà assunto a tempo determinato.Rispetto a quanto rilevato mediamente in Lombardiala quota di assunti stabilmente è inferiore (inRegione la percentuale è del 41%) mentre la quotadi precari è superiore in provincia (in Lombardia lapercentuale è del 49%). Di questa fetta di nuoviingressi a Pavia, il 19% ha natura determinata o sta-gionale, il 14% è finalizzato alla copertura di unpicco di attività, l’11,5% è rivolto alla prova di nuovopersonale, il 10% risponde al bisogno di sostituirepersonale assente e il 5% inizierà in apprendistato.Nell’industria pavese molti di più rispetto al datomedio, il 44%, beneficeranno di contratti senza ter-mine, ma anche una porzione più grande, il 21%,sarà soggetta all’evoluzioni del mercato, perchéreclutata per coprire periodi di intensa attività. Nelcomparto dei servizi, si distinguono i trasporti/credi-

to e i servizi alle imprese chegarantiscono un impiego senzatermine a più della metà dei millenuovi reclutati nell’anno. Entro lafine del 2009 sarà assunto concontratto senza scadenza il 36%del totale reclutato nei servizi.

Assumere oggi, che fatica…

Oltre alle connotazioni di qualitàche caratterizzano i programmi diassunzione degli imprenditori,l’indagine Excelsior permette diapprofondire anche alcuni aspetticritici delle politiche occupaziona-li in atto.Esaminiamo per esempio le diffi-coltà incontrate in provincia nelricercare sul mercato le risorsenecessarie.Eccetto l’anno scorso in cui ilfenomeno ha subito una lieverecrudescenza, negli ultimi annigli imprenditori pavesi per i loroprogrammi occupazionali espri-mevano sempre più soddisfazio-ne per i minori problemi di reperi-mento della figura adatta. Seguequesta scia l’andamento del 2009in cui assistiamo ad un ulteriorealleggerimento delle criticità: leassunzioni difficili saranno que-st’anno il 23% del totale (35% nel2008 e 31% nel 2007).

2005 2006 2007 2008 20090,05,010,015,020,025,030,035,040,045,050,0

Assunti con meno di 30 anni(% sul totale)

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L’artigianato evidenzia anche undato migliore: 16%. Le difficoltà diminuiscono soprat-tutto nelle imprese di costruzioni,che registrano percentuali incaduta rispetto all’anno prece-dente e pari al 5,5% delle loroassunzioni (55% un anno fa), e ingenerale nelle micro-imprese(26% contro il 50% dell’annoscorso). Tra le professioni chesono più facili da reperire nel2009 rispetto all’anno precedentetroviamo gli operai specializzati,che passano da un 53% ad unaquota difficoltosa del 16%.La situazione delle nostre impre-se da questo punto di vistaappanna un po’ la tendenzaavuta negli ultimi anni in cui leaziende della provincia avevanorimesso molta fiducia nella quali-ficazione del personale reclutato,giudicandolo sempre più prepa-rato al momento dell’assunzione(in questa chiave poteva essereletta la flessione registrata dalfattore “mancanza di qualificazio-ne”, nelle interviste dell’ultimotriennio, che motivava gran partedelle assunzioni difficili). Nel2009 questa variabile spiega unaquota maggiore di assunzioni dif-ficili, che arriva al 39% (34% nel-

l’anno 2008).Anche la concorrenza tra imprese rimane un ele-mento critico che motiva quest’anno molto più che inpassato la ridotta disponibilità del profilo ricercatosul mercato: nel 2009 è considerato in questo sensoil 37% delle assunzioni stabili contro il 34% dell’an-no precedente. Ancora poco sentito è il problemalegato alle insufficienti motivazioni economico-pro-fessionali che vedeva ridursi - molto di più l’annoscorso – la disponibilità di candidati, per ragionilegate allo status, alla retribuzione e alla carriera.

Non si finisce mai di imparare

Gli imprenditori pavesi mantengono viva la loroattenzione sul tema della formazione: essi ritengonoche 7 assunti su 10 nel 2009 necessitino di affian-camento o abbiano bisogno di seguire corsi. Questaporzione è massima se si tratta di professionistiintellettuali ad elevata specializzazione (oltre il 92%è ritenuto da formare), ma si mantiene comunquesopra la media per professionisti tecnici (81%) ecommerciali (77%).Analogamente, l’atteggiamento rimane invariato sesi fa riferimento all’istruzione delle new entry: gliimprenditori pavesi sono convinti che sia utile farseguire corsi o affiancare personale aziendaleall’84% dei neolaureati reclutati nell’anno e al 71%dei diplomati.Un altro argomento che vede le aziende pavesicostantemente impegnate nell’investimento inaggiornamento professionale del personale in forzaall’azienda, è quello della formazione continua.Il 27% degli imprenditori pavesi è attento a questoaspetto del percorso lavorativo dei propri dipenden-

ti. I dati degli ultimi cinque annivedono costantemente crescerequesto rapporto, anche nelmondo artigiano (25%), anche selievemente sotto-dimensionatonell’industria rispetto al settoreterziario.La sensibilità delle imprese pro-vinciali verso la filosofia del life-long learning cresce con ledimensioni aziendali. Se conside-riamo, infatti, la fascia dimensio-nale più ampia (cioè le aziendecon almeno 50 addetti) questaattitudine aumenta, fino ad acco-munare mediamente 65 impren-ditori ogni 100 (dato che sale al69% nel terziario, con picchi diquasi del 71% nel comparto deiservizi alle imprese, trasporti ecredito). In un anno aumentaanche il numero di persone coin-volte in iniziative di formazioneattivate internamente all’azienda,passando dal 18% del 2006 aoltre il 20% del 2007 fino al24,5% del 2008. Questa porzioneè massima nelle aziende terziarie(32%, ultimo dato del 2008) men-tre è minore, ma stazionariarispetto ad un anno prima, nell’in-dustria (16%).Maggiori informazioni suwww.pv.camcom.it

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Assunzioni di immigrati non stagionali(% su totale)

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Anche quest’anno la Camera diCommercio di Pavia – da tempocostantemente impegnata nellapromozione capillare degli stru-menti alternativi alla giurisdizioneordinaria (cd ADR) – ha aderitoall’appuntamento italiano annualeper la promozione e la diffusionedella conciliazione. Dal 19 al 24ottobre, si è tenuta infatti la sestaedizione della “SettimanaNazionale della Conciliazione”.La conciliazione – come assidua-mente ribadito – è lo strumento,per definizione, alternativo alla giu-risdizione ordinaria per risolvere intempi brevi e a costi contenuti lecontroversie commerciali traimprese e tra imprese e consuma-tori. In vista di tale appuntamento

Settimana della Conciliazione,un’edizione nazionale

l’Unioncamere Nazionale ha messo a punto i materia-li per i vari canali di comunicazione e d’informazionedell’iniziativa. Duplice l’obiettivo generale perseguito da tale attivitàd’informazione: istituzionale, al fine di far conosceresempre di più il Servizio di conciliazione del SistemaCamerale, mettendone in risalto le sue caratteristicheed il suo funzionamento; culturale, per soddisfare ibisogni informativi dei potenziali utenti della concilia-zione, sottolineandone opportunità e vantaggi. Nellospecifico l’attività di promozione del Servizio concilia-tivo delle Camere di Commercio - svolta contestual-mente a livello nazionale e locale - è stata diretta adun pubblico sempre più vasto: piccole e medie impre-

se, consumatori, avvocati e com-mercialisti. Il format ideato a livellocentrale ha previsto una serie diazioni e la realizzazione di un kit distrumenti promozionali utili perinformare i medesimi soggetti suivantaggi e sulle caratteristiche delServizio. La campagna informativa di que-st’anno ha dedicato molta atten-zione alle PMI – che possono trar-re consistenti benefici dall’utilizzodelle procedure conciliative nellecontroversie fra imprese. Ha pun-tato, inoltre, a diffondere a 360° ilmessaggio della ‘gratuità dellaconciliazione’: difatti, il Servizio diconciliazione delle Camere diCommercio è stato offerto gratui-tamente per entrambe le parti -

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La campagna del 2009 ha puntatosulle Piccole e Medie Imprese,

che possono trarre grandi beneficidall’utilizzo di questo strumento.

La gratuità del servizioè uno dei suoi punti di forza

di Maria Lucrezia Pagano

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imprese e consumatori - cheabbiano presentato la domandanella settimana dal 19 al 24 otto-bre 2009, alle seguenti condizioni:per le controversie con un valoremassimo di 50.000 euro; indipen-dentemente dall’esito, positivo onegativo, dell’incontro di concilia-zione; con esclusione delle conci-liazioni in materia di diritto societa-rio. Le spese sostenute dalleCamere di Commercio per gestirei procedimenti di conciliazione ver-ranno rimborsate, attraverso ilcanale di Retecamere,dall’Unioncamere Nazionale –secondo quanto previsto dalTariffario Unico allegato alRegolamento di Conciliazione,adottato uniformemente su tutto ilterritorio nazionale dal 2005.A tal proposito, l’edizione di que-st’anno ha presentato questaimportante novità: al fine di conse-guire un maggiore impatto nell’a-zione promozionale, la procedurautilizzata gli scorsi anni – basatasulle adesioni da parte delle singo-le Camere – è stata sostituita daun’iniziativa svolta a livello nazio-nale. Unioncamere Lombardia èstata chiamata, infatti, a svolgereuna funzione di raccordo tra laRete Camerale Lombarda el’Unione Nazionale. La condivisio-P

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ne di un progetto di sistema in questo caso specificosi potrà tradurre – oltre che in un miglioramento del-l’efficacia e dell’efficienza, conseguenti alla creazionedi economie di scala – anche in un rafforzamento delruolo camerale nel rapporto con le istituzioni e glistakeholders, in quanto i promotori si presentano conun’immagine coerente e comune a tutte le istituzionicoinvolte. In particolare, quest’anno l’adesione dellaCamera di Commercio di Pavia si è incentrata sullaveicolazione del materiale informativo promozionalepredisposto e, per l’appunto, sulle “conciliazioni gra-tuite”. L’Ente camerale pavese, a tal proposito, ha rile-vato l’opportunità che – proseguendo nel solco di unpercorso già attivato negli anni scorsi, al fine di unamaggior promozione dello strumento conciliativo – l’i-niziativa venga estesa ai primi 25 procedimenti depo-sitati anche oltre la Settimana Nazionale, purchè l’i-stanza non sia depositata oltre il 31 dicembre 2009.Tale iniziativa promozionale è stata veicolata per il tra-mite di apposite locandine cui si è data una capillarediffusione grazie all’inserimento nei principali settima-nali locali. E, grazie a tale iniziativa, il Servizio conci-liativo locale sta avendo un ritorno soddisfacente,peraltro ancora in corso. Del resto nell’intervista del 25 ottobre scorso rilascia-ta dal Presidente della Camera di Commercio diPavia, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, al giornalistadella Provincia Pavese che lo interrogava su qualifossero le garanzie offerte dal Servizio di conciliazio-ne, così rispondeva: “Le Camere di Commerciohanno istituito – a seguito delle funzioni di cui sonoinvestite in base alla legge n.580/93 – una rete di ser-vizi di qualità, organizzata sulla base di regole, codicidi comportamento e tariffe omogenee a livello nazio-nale. Da sempre, le Camere dedicano particolare

Convegno “Nuove vie per l’Arbitrato dopo la riforma. L’Arbitrato amministrato”.

La Camera di Commercio di Pavia – in collaborazione con la Camera Arbitrale Nazionale e

Internazionale di Milano – ha organizzato nella giornata di martedì 20 ottobre 2009 alle ore 15.00,

presso la sede del Collegio Nuovo di Pavia in via Abbiategrasso 404, un Convegno gratuito dal tito-

lo “Nuove vie per l’arbitrato dopo la riforma. L’arbitrato amministrato”. Grande è stato il successo

di pubblico che ha quasi completamente riempito l’aula, dovuto in particolare al prestigio dei rela-

tori ed alla preziosità delle loro relazioni.

Difatti, l’evento ha previsto - dopo un saluto introduttivo del Presidente dell’Ente Camerale - le rela-

zioni del Prof. Michele Taruffo e del Prof. Avv. Paolo Benazzo, circa le problematiche aperte dalla

riforma del 2006 e le nuove potenzialità con riferimenti specifici all’arbitrato in materia societaria,

bancaria e finanziaria. Inoltre, tale appuntamento, indirizzato ai professionisti ed agli operatori del

mercato, è risultato finalizzato a diffondere e ad approfondire la conoscenza dell’arbitrato ammini-

strato, offerto dall’Istituzione pavese e la cui rilevanza è incrementata dal riconoscimento conferito

dal nuovo articolo 832 del Codice di procedura civile.

L’arbitrato amministrato è da considerare uno degli strumenti più appropriati ed efficaci di risolu-

zione delle controversie. Tale caratteristica dipende dalla sua capacità di conseguire nel contempo

obiettivi di indipendenza e professionalità da parte degli arbitri, nonché di controllo dei tempi e dei

costi dei procedimenti.

Al riguardo, il Presidente della Camera di Commercio, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, ha affer-

mato: “Auspico che tutti gli strumenti di giustizia alternativa trovino sempre più spazio nella nostra

società. A tal proposito, la Camera di Commercio di Pavia con l’offerta dei propri Servizi arbitrali

e conciliativi vuole essere un punto di riferimento per una gestione sempre più efficace, rapida e

soddisfacente delle controversie commerciali”.

cura alla formazione dei funziona-ri che si occupano della gestionedel servizio e alla preparazioneprofessionale dei conciliatori”. In conclusione, è utile sottolineareche – nell’ambito della Settimana– l’Unioncamere Nazionale, conl’Uncitral ed il Consiglio NazionaleForense, il 22 ottobre scorso haorganizzato un convegno su “Laconciliazione in materia civile ecommerciale”. Intento dell’interes-sante iniziativa è consistito nell’ap-profondire i vantaggi del ricorsoallo strumento di risoluzione stra-giudiziale delle controversie traimprese e tra imprese e consuma-tori e nel porre un punto fermosulle procedure attuate a livellointernazionale. L’importanza dell’iniziativa èmessa in risalto dalla massicciaadesione dei partner alla manife-stazione. Spiccano infatti tra i par-tecipanti all’incontro del 22 ottobreil Primo Presidente della Corted’Appello di Roma, GiorgioSantacroce e il Presidente delConsiglio Nazionale Forense,Guido Alpa. Mentre gli interventiconclusivi sono stati affidati adAngelino Alfano, Ministro dellaGiustizia e a FerruccioDardanello, che è Presidentedell’Unioncamere Nazionale.

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Presso la Camera di Commerciodi Pavia si è svolto, nella giornatadi giovedì 26 novembre 2009, unincontro gratuito dal titolo “La con-ciliazione delle controversie com-merciali: quale ruolo per laCamera di Commercio, quale uti-lità per il mondo delle professioni”.L’interessante iniziativa ha intesoporre, ancora una volta, l’attenzio-ne sulla presentazione dello stru-mento conciliativo camerale - alfine di promuovere la conoscenzadi quest’ultimo nonché dei vantag-gi che esso offre alle parti. Il semi-nario è stato realizzato in collabo-razione con la Camera ArbitraleNazionale e Internazionale diMilano, istituzione con la quale ilconfronto è costante nonché riccodi spunti interessanti - anche sulfronte dell’arbitrato. Tale appuntamento – dedicato agliaspetti positivi della conciliazioneamministrata dalle Camere diCommercio – si è posto proprionell’ottica di creare i presuppostiper un’ulteriore sinergia per diffon-dere, più in generale, gli strumen-ti di risoluzione delle controversiealternativi alla giurisdizione ordi-naria.Da tempo le Camere diCommercio – a seguito delle fun-zioni di cui sono investite in basealla Legge 580/’93 – offrono alleimprese ed agli operatori ilServizio di Conciliazione, per larisoluzione efficace e soddisfa-cente delle controversie commer-ciali. A tal proposito, da sempre leCamere dedicano particolare curaalla promozione del Servizio con-ciliativo camerale, nonché alla for-mazione dei funzionari che sioccupano della gestione delmedesimo. La conciliazione èinfatti uno strumento nel quale ilSistema Camerale investe da annile proprie risorse, convinto della

necessità di dover dare ad imprese, professionisti econsumatori un’opportunità per risolvere le contro-versie commerciali risparmiando tempo e denaro e,soprattutto, cercando di preservare i rapporti d’affaritra le parti. Come noto, la Camera di Commercio di Pavia è stataed è costantemente impegnata nella valorizzazionedegli strumenti alternativi di risoluzione delle contro-versie, in particolare nella diffusione di una ‘culturaconciliativa’ di base. Sinora è stato però questo un difficile percorso, e –mancando, per l’appunto, una ‘cultura conciliativa’ dibase – ad oggi il volume delle conciliazioni svoltesinell’ambito locale rimane ancora circoscritto. Nellaconsapevolezza che la strada da fare è ancoralunga, l’incontro è stato pertanto un’occasione parti-colarmente importante per cercare di proseguire ilcammino insieme alle altre Istituzioni - principalmen-te i Tribunali e gli Ordini Professionali - ed ai profes-sionisti che rivestono un ruolo strategico, essendo iprimi punti di riferimento per i cittadini e per le impre-se nell’ambito dei diversi stadi delle controversie.Peraltro si è sottolineato, anche nel prosieguo, l’im-portante ruolo del professionista, quale consulentedella parte nel procedimento di conciliazione. Venendo al dettaglio dell’iniziativa, per l’appuntodestinata principalmente ai professionisti, dopo i

saluti di importanti personalità,come il Presidente facente funzio-ne del Tribunale di Pavia, CesareBeretta ed i Presidenti degli OrdiniProfessionali di Pavia, sonoseguiti gli approfondimenti sullecaratteristiche della conciliazionee sulle tecniche conciliative,anche alla luce dei recenti svilup-pi normativi; alcuni cenni generalisul Sevizio di conciliazione came-rale e, da ultimo, ha preso la paro-la un conciliatore presso l’Entecamerale pavese. In particolare ilseminario ha costituito l’occasioneper discutere dello schema diDecreto Legislativo in materia dimediazione di recentissimaapprovazione. E’ emerso comequest’ultimo, introducendo - tra lemolte novità - il tentativo obbliga-torio di conciliazione in una plura-lità di settori, abbia gettato sultavolo possibilità di sviluppo dellostrumento conciliativo che sem-brano aprire nuovi scenari. Sulpunto, si è concluso con la spe-ranza che vengano apportati gliindispensabili correttivi in sede didefinizione del provvedimentostesso.In conclusione è emerso, inoltre,l’auspicio di tutti che la conciliazio-ne e la figura del conciliatore trovi-no degna cittadinanza nel nostrosistema e che la soluzione conci-liativa - soprattutto camerale -entrando a regime sia quella giu-sta non solo per l’immediato maanche per il futuro. Al riguardo, il Presidente dellaCamera di Commercio, Giacomode Ghislanzoni Cardoli, ha ribadi-to: “In generale, sono convintoche la strada del potenziamentodella giustizia alternativa è quellagiusta per portare a soluzionel’annoso problema della lentezzadella giustizia civile nel nostropaese”.

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Controversie, risolverlepresto e bene

Il programma del seminario

Saluti delle autorità

La conciliazione: caratteristiche generali dello stru-mentoNicola Giudice, Camera Arbitrale Nazionale eInternazionale di Milano

Le tecniche di composizione dei conflitti e i recenti svi-luppi normativiFrancesca Cuomo Ulloa, CIRC - Università degli Studidi Pavia

L’esperienza dei Servizi di Conciliazione del SistemaCameraleMaria Lucrezia Pagano, Camera di Commercio di Pavia

Conciliatore tra passione e interesseLaura Sambartolomeo, Conciliatore presso la Camera diCommercio di Pavia

Dibattito e conclusioni

Il seminario sulla Conciliazione svoltosi a Pavia, il 26 novembre scorso

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La Camera di Commercio di Pavia

in questo particolare momento dif-

ficile per le imprese resta al loro

fianco sostenendole e supportan-

do la loro capacità competitiva per

aiutarle a superare la critica con-

giuntura economica.

Tante sono le misure messe in

campo dalla Camera per far fronte

alle crescenti richieste del mondo

economico locale: dal bando per la

stabilizzazione dei posti di lavoro

che intende favorire la valorizza-

zione e la non dispersione del

capitale umano in azienda, a

Confiducia, il fondo di garanzia del

credito bancario, erogato tramite il

sistema dei Confidi. Dai bandi che

annualmente finanziano diverse

iniziative (certificazioni di qualità,

partecipazione ad eventi fieristici o

di partenariato) alle iniziative a

favore dell’innovazione, finanziate

sull’Accordo di Programma in par-

tecipazione con la Regione e il

sistema camerale lombardo.

Gli interventi previsti dal cosiddet-to decreto anti-crisi (decreto legge78/2009, convertito nella legge102/2009) e dall'accordo firmato il3 agosto 2009 tra l'AssociazioneBancaria Italiana e le associazionidegli imprenditori, vanno in duedirezioni: dare più tempo alle pic-cole e medie imprese per rimbor-sare i debiti verso le banche (anti-cipazioni su crediti, mutui e lea-sing) e favorire la ricapitalizzazio-ne delle società, attraverso agevo-lazioni fiscali e nuovi finanziamen-ti da parte delle banche.

Sospeso il rimborso dei finanzia-

menti bancari

L'accordo tra l'AssociazioneBancaria Italiana e le associazionidegli imprenditori, firmato il 3 ago-sto con l'intervento del Ministero

dell'Economia, consente alle piccole e medie impresedi chiedere alle banche la sospensione del rimborsodei debiti nella fase più difficile della recessione eco-nomica, in presenza di alcuni requisiti. Le impresehanno tempo fino al 30 giugno 2010 per presentare larichiesta alla propria banca. Il beneficio consiste: a) nell'allungamento fino a 270 giorni delle scadenzedel credito a breve termine riferito ad operazioni dianticipazione su crediti certi ed esigibili;b) nella sospensione per 12 mesi del pagamentodella quota capitale dei mutui;

c) nella sospensione per 12 mesidel pagamento della quota capita-le implicita nel canone dei leasingimmobiliari;d) nella sospensione per 6 mesidel pagamento della quota capita-le implicita nel canone dei leasingmobiliari.La sospensione del pagamentodella quota capitale riguarda lerate che devono ancora scadere,o che sono già scadute da non piùdi 180 giorni (e non sono stateancora pagate, o sono state paga-te solo in parte) alla data di pre-sentazione della domanda disospensione. La sospensione delpagamento non riguarda però gliinteressi, che devono essereregolarmente pagati alle rispettivescadenze nella misura prevista. Inpratica, il beneficio consiste nellariduzione temporanea dell'importoda pagare per le rate dei mutui,dato che per un anno si paganosolo interessi e non si rimborsa ilcapitale. Al termine del periodo disospensione, l'impresa riprenderàil rimborso del capitale, e quinditornerà a pagare le rate "piene",nell'importo originario. La duratacomplessiva del finanziamentorisulterà dunque prolungata di unanno (o sei mesi per i leasingmobiliari).Il beneficio della sospensione delpagamento non deve avere alcuncosto per l'impresa che lo richiede.L'accordo, infatti, prevede espres-samente che la sospensione delpagamento non possa comportarel'aumento dei tassi di interesse(rispetto al contratto originario), nél'applicazione di interessi di mora.Le banche non possono neppureaddebitare alle imprese commis-sioni o spese di istruttoria, nérichiedere garanzie aggiuntiverispetto a quelle già previste per il

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Il decreto anti-crisi:

i vantaggi per le PMIdi Paolo Tonalini - Notaio

Allungate le scadenze dei crediti,sospesi i pagamenti per le quotecapitale dei mutui e dei leasing

mobiliari e immobiliari. Agevolazioni fiscali per le imprese

che intendono ricapitalizzare

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finanziamento originario. Questeagevolazioni si applicano solo allepiccole e medie imprese, cioè alleimprese o società con meno di250 dipendenti, con un fatturatoinferiore a 50 milioni di euro o unattivo di bilancio non eccedente i43 milioni di euro. Sono peròescluse le imprese che, alla datadel 30 settembre 2008, avevanogià debiti in sofferenza, partiteincagliate o ristrutturate, o addirit-tura procedure esecutive in corso.Dopo che l'impresa ha presentatola richiesta di sospensione, labanca apre un’istruttoria richie-dendo le informazioni e racco-gliendo la documentazione neces-saria per valutare la situazionedell'impresa. Se l'impresa è inregola con i pagamenti, la richie-sta si intende accolta, salvo rifiutoesplicito e motivato (che dovrebbeessere limitato a casi eccezionali).In presenza di ritardi nei paga-menti non superiori a 180 giorni, labanca potrà invece concedere lasospensione a propria discrezio-ne, se riterrà presenti le condizioniper la continuità dell'impresa.Sono sempre esclusi dalle agevo-lazioni i finanziamenti che giàbeneficiano di contributi pubblici,sia in conto interessi, sia in contocapitale.

Ricapitalizzare la società

Per favorire la ricapitalizzazionedelle piccole e medie imprese, ilgoverno ha promosso due tipi diagevolazioni, che operano sulpiano finanziario e fiscale.L'aumento del capitale sociale èfavorito anzitutto dall'accordo del3 agosto scorso, siglato tral'Associazione Bancaria Italiana ele associazioni degli imprenditori,che prevede che le banche finan-zino la ricapitalizzazione delle pic-cole e medie imprese medianteprestiti di importo multiplo dellasomma messa a disposizione daisoci per l'aumento di capitale.L'accordo prevede che la bancaconceda il finanziamento per unimporto "multiplo" della sommaversata di tasca propria dai soci.Ciò significa che la banca finan-zierà un importo pari almeno allasomma versata dai soci, e magari

anche del doppio, triplo, quadruplo e così via, adiscrezione della banca. Per esempio, se un socio cimette 100 mila euro, la banca gli potrà concedere unmutuo di almeno altri 100 mila euro, in modo che ilsocio possa sottoscrivere l'aumento di capitale per untotale di 200 mila euro, oppure potrà concedere unfinanziamento di almeno 100 mila euro direttamentealla società. Le condizioni del prestito (tasso di inte-resse, durata, garanzie, etc.), dovranno essere con-trattate con la banca, e dipenderanno dalla situazionepatrimoniale dell'impresa e dei singoli soci.Le società che attueranno l'aumento di capitalepotranno inoltre beneficiare delle agevolazioni fiscaliintrodotte dal decreto anti-crisi (art. 5 comma 3-ter).L'agevolazione consiste nella possibilità di dedurredal reddito d'impresa, per cinque anni, un importo parial 3% degli aumenti del capitale sociale (comunquenon superiori a 500 mila euro complessivi) perfezio-nati tra il 5 agosto 2009 e il 5 febbraio 2010.L'operazione si intende perfezionata con la sottoscri-zione dell'aumento di capitale, cioè con l'assunzioneda parte del socio dell'obbligo di versare la quota di

capitale, e non con la semplicedeliberazione dell'aumento daparte della società.La deduzione fiscale dal redditod'impresa della società avvienenel periodo d'imposta in corso almomento della sottoscrizione del-l'aumento di capitale e nei quattrosuccessivi. L'agevolazione siapplica solo agli aumenti di capita-le sottoscritti da persone fisiche,quindi se tra i soci ci sono dellesocietà non si può tenere contodella quota di aumento del capita-le da loro sottoscritta.L'agevolazione fiscale riguardasolo le società (di ogni genere) enon le imprese individuali.L'aumento di capitale deve sem-pre essere formalizzato mediantemodifica dello statuto o dei pattisociali, con l'intervento di unnotaio. Sono dunque esclusi dalbeneficio i finanziamenti dei socialla società, i versamenti in contocapitale o a fondo perduto esegui-ti dai soci, la destinazione di utili ariserva e il passaggio di riserve acapitale (cosiddetto aumento gra-tuito del capitale). L'aumento dicapitale può avvenire medianteconferimenti in denaro o in natura(immobili, attrezzature, partecipa-zioni, crediti). Le modalità esecuti-ve dell'aumento di capitale sonodiverse secondo il tipo di società,ma sono comunque piuttosto sem-plici.Nelle società di persone, normal-mente, occorre il consenso di tuttii soci. Nelle società di capitali l'au-mento del capitale può esseredeliberato dall'assemblea dei socia maggioranza, secondo le previ-sioni dello statuto, ma ciascunsocio è libero di sottoscrivere omeno l'aumento di capitale. Chinon sottoscrive, naturalmente,vede ridurre proporzionalmente lapropria percentuale di partecipa-zione al capitale sociale, quindiavrà diritto a meno utili e conteràmeno al momento di votare inassemblea. Al momento della sot-toscrizione deve essere versatoalmeno il 25% del capitale, mentrela parte rimanente sarà versatasolo quando gli amministratori nefaranno richiesta, secondo le esi-genze della società.

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Sono imprese lombarde di suc-cesso, quelle che negli ultimi cin-que anni continuano a crescere eche si sono distinte per sviluppoaziendale, innovazione, interna-zionalizzazione, presenza femmi-nile e giovanile nella compaginesocietaria o tra i dipendenti, salva-guardia e valorizzazione del terri-torio di riferimento. A questo proposito è stato indettoun concorso dal Comitato PuntoNuova Impresa, su una iniziativadi Regione Lombardia, Union-camere Lombardia, Formaper,azienda speciale della Camera diCommercio di Milano, Asso-lom-barda, Unione del Commercio delTurismo dei Servizi e delleProfessioni della provincia diMilano. Il concorso, chiamato“Premio Impresa di Successo” hala finalità di promuovere storie diimpresa, attraverso l’operato diimprenditori che abbiano saputodistinguersi per l’avvio e la gestio-ne di imprese “di successo” e cheabbiano usufruito dei servizi offertidalla rete regionale degli SportelliPunto Nuova Impresa. Premiate11 imprese di successo lombarde,alle quali viene conferito un pre-mio monetario di 5.000 euro.Inoltre, ogni Camera diCommercio della Lombardia hamesso a disposizione premiaggiuntivi consistenti in un “pac-chetto voucher” per l’acquisto diservizi reali (formazione, assisten-za personalizzata, consulenza,ecc.) per lo sviluppo di progetti dicrescita, innovazione e internazio-nalizzazione, del valore economi-co di 3.000 euro per le secondeclassificate e di 2.000 euro per leterze classificate. Hanno parteci-pato al concorso 81 imprese. Ecco le tre imprese pavesi pre-miate.

Primo premio: Tenimenti Castelrotto srl di Montecalvo

Verseggia.

Motivazione: il primo premio viene assegnato per lacapacità dell’azienda nel perseguire una costantecrescita in termini di: internazionalizzazione, fatturato,innovazione, rendendola altamente innovativa e com-petitiva, sia a livello nazionale che internazionale.Ottima la fattibilità economica-finanziaria anche comeprospettive future.La storia dell’azienda Tenimenti Castelrotto Torti, cheproduce vini e spumanti di qualità dal 1910, è unastoria di famiglia, di vocazione, di tradizione, di colli-ne dai colori unici e di filari arrivati in queste terredell’Oltrepò Pavese tremila anni fa. Già all’inizio delsecolo Giovanni Torti possedeva i vigneti e avviò l’at-tività. Poi arrivò Enrico, suo figlio, che proseguì l’ope-ra e la consolidò, aprendo la strada verso mercatisempre più interessanti. Oggi è Dino, con la moglieGiusy e le figlie Patrizia e Laura, che tiene le redinidell’azienda di famiglia. Un pool di enologi esperti sioccupa della consulenza tecnica, il resto lo fanno l’e-sperienza e la voglia di continuare a crescere, tenen-

do il passo coi tempi. E i risultati sivedono. A quanto pare, infatti,quei trenta ettari coltivati a uva inlocalità Montecalvo Versiggia, nelcuore dell’Oltrepò Pavese, 60 Kma sud di Milano, e questa famigliacon l’esperienza e la passione peril vino, sono tutto quello che bastaper trasformare una piccola azien-da familiare in un’impresa di suc-cesso. Lo pensa anche la Cameradi Commercio di Pavia, che hainsignito l’azienda TenimentiCastelrotto Torti, del primo premio“Impresa di successo”. Del resto,non c’è terra migliore dell’OltrepòPavese per la produzione delPinot nero e della Bonarda. Questisono i prodotti di punta del territo-rio, e sono l’orgoglio di questa pic-cola grande azienda. “Qui il terre-no è collinoso, formato da calcari,marne e argille – spiega Dino Torti– mentre il clima, mitigato dallecorrenti marittime della Liguria,fresco e ventilato d’estate, rigido easciutto durante l’inverno, è l’idea-le per un buon vino”. Solo la Champagne e laBorgogna hanno una configura-zione collinosa, con borghi e cam-panili a vista, e un succedersi dicolori paragonabile a questo maredi vigneti. Qui si coltivano le viti dapiù di tremila anni e la tradizionedel vino è testimoniata da grandibotti in legno, “più grosse dellecase”, come scriveva Strabone(60 a.C. - 20 d.C.). Fu probabil-mente nel medioevo, quando ini-ziarono a sorgere feudi e castelli,che la qualità dei vini della zonadivenne un motivo di vanto deisignori: all’epoca i feudi con le vitiche davano il vino più buono,valevano più degli altri. E l’appez-zamento su cui risiede adesso laTenimenti Castelrotto Torti, seancora ci fossero feudi, castelli e

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Un premio regionaleper imprese di successo

Ecco la storia delle tre aziende pavesi che hanno ottenuto il riconoscimentonostro servizio

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signori, sarebbe sicuramente unsimbolo di prestigio. Oggi la fami-glia Torti dispone di terre intera-mente coltivate a uve selezionateper la produzione di vini pregiati ela cantina dell’azienda è dotata dimoderni impianti per la vinificazio-ne, la maturazione e l'invecchia-mento di tutti i vini: dalle modernepresse a polmone alle grandi botti,dalle barriques alle modernissimemacchine per l'imbottigliamento el'etichettatura, dalle pupitres allesale 'dormitorio' dove il vino riposain attesa di poter esprimere il suomeglio. Proprio in questa porzionedi Oltrepò Pavese si svolge la ven-demmia più lunga d'Italia: prima siraccoglie il Pinot Nero per gli spu-manti, poi le uve rosse come ilBarbera, la Croatina e il vitignodella Bonarda. L’intera produzionedell’azienda Tenimenti CastelrottoTorti riguarda vini pregiati D.O.C.da vigneti classici: Pinot Nero,Barbera, Bonarda, Croatina,Moscato. In particolare il PinotNero, vinificato in bianco, fermo,vivace, oppure barricato, vinificatoin rosso, o ancora spumantizzatocon metodo Martinotti e MetodoTalento Classico, è il prodotto chegioca il ruolo da protagonista nellacantina dell’azienda. “Il Pinot nero– precisa Patrizia – é uno dei vinipiù difficili al mondo ed è la nostragrande soddisfazione. E’ statoinserito nella prestigiosa lista deivini dell’Unico Hotel al Mondo a 7stelle, l’Al Burj Al Arab di Dubaimeglio conosciuto come “La vela”.Altri importanti riconoscimentiall’azienda Tenimenti Castelrottosono stati conferiti da il GamberoRosso (100 Vini D’Italia), Vinitalydi Verona, Mondial Du Pinot Noirin Belgio e il Wine Excellence UK.E’ nella presentazione dei vini del-l’azienda ai clienti, in Italia e all’e-stero, che Dino ha più bisogno delsupporto di Giusy e delle compe-tenze di Laura e Patrizia. Sono ledue figlie che presentano le carat-teristiche dei vini, il packaging, gliabbinamenti, la storia e la culturada cui nascono questi piccoligioielli di imprenditoria vitivinicolatutta italiana. Solo loro possonodare il valore aggiunto del toccofemminile all’idea imprenditoriale,

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proprio come accade nelle più grandi imprese di suc-cesso. E per svolgere al meglio il loro ruolo, un po’marketing e un po’ comunicazione, Laura e Patriziafrequentano corsi di aggiornamento e di specializza-zione, anche all’estero, visitano fiere nazionali e inter-nazionali, sono attente ai trend del settore del vino. E’grazie a questa strategia di divisione dei settori e dellecompetenze che l'azienda riesce a crescere a ritmocostante e ad essere dinamica, oltre che sempreattenta alle variazioni dei gusti della clientela. Tutte leintuizioni “in rosa” delle donne di casa Torti hannodato i loro buoni frutti. Un esempio è la linea “HelloKitty in Bottiglia” che nasce dal sodalizio imprendito-riale tra Camomilla, il brand italiano licenziatario dellagattina giapponese che fornisce il packaging e l’a-zienda Tenimenti Castelrotto, che ovviamente forni-sce il contenuto eccellente. “Si tratta del primo vinodedicato a Hello Kitty ma made in Italy al 100%.“Sono una coppia ben assortita e il loro è un matri-monio felice – afferma Patrizia - Lei è la gattina dalmuso simpatico nata a Tokyo, simbolo della modagiovane in Giappone, ma conosciuta in tutto il piane-ta, lui è uno dei simboli del Made in Italy, natonell’Oltrepò Pavese, raffinato ed elegante quantobasta”. A metterli insieme è stata Camomilla S.p.A. aziendaleader nel campo degli accessori fondata 25 anni fada Grazia e Maurizio Belloni, che ha deciso di lancia-re i vini di Hello Kitty. I vini della collezione si chiama-no rispettivamente Kitty Angel e Kitty Devil: PinotNero DOC dell’Oltrepò Pavese per Kitty Devil e vinifi-cato in bianco per Kitty Angel. A questi si affiancanole bollicine del Kitty Brut Rosè e dello Spumantedemi-sec Sweet Pink nell’originale formato da 375 ml.L’etichetta è griffata “Hello Kitty styled by Camomilla”.

Ma i vini dell’azienda hanno fattoincursione anche nel mondo dellosport maschile per eccellenza: ilvino ufficiale dell’Inter, con tanto dipackaging dedicato, è deiTenimenti Castelrotto. La squadraha scelto il vino Doc firmato Tortiper la confezione celebrativa delCentenario, composta da una bot-tiglia di Spumante Brut MetodoMartinotti e due bottiglie di PinotNero Doc. Se non bastasse, l'azienda hacompletato l'intero restyling dellasua produzione, con scelte inno-vative, come i vini San Bacchinodotati di etichetta e legenda scrittecon caratteri braille. Insomma nonmanca niente: qualità, attualità,moda e attenzione al sociale. E mentre mamma e papà lavora-no sulla qualità del vino e sullerelazioni umane con la clientela,anche quelle molto importanti, ledue figlie mantengono l’occhiovigile anche sui settori trasversali,come il buon cibo, la moda e tuttoquello che, un giorno o l’altro,potrebbe sposarsi bene con il lorovino, anche in maniera inaspetta-ta. Del resto il claim di casa Torti,la frase che accompagna il nomedell’azienda in tutti i materiali pro-mozionali è: Wine’s Elegance,l’Eleganza del Vino.

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Secondo Premio: Canevari Group di

Rivanazzano

Motivazione: per il buon sviluppoaziendale, considerando che ènata come impresa individuale e,nel breve periodo, ha incrementatonotevolmente il numero del perso-nale dipendente; l’innovazione suweb e per la particolare attenzioneall’occupazione giovanile e femmi-nile. Risultano interessanti anchele previsioni future dal punto divista economico-finanziario. Paolo Canevari è il titolare dellaCanevari Group, azienda specia-lizzata nel settore del commercioelettronico al dettaglio e all’ingros-so e il fatturato annuo dell’impresasi aggira attorno al milione di euro.Secondo la giuria camerale che haassegnato il premio, il merito dellaCanevari è quello di essere unarealtà commerciale estremamentegiovane e dinamica, con grandiprospettive per il futuro: gli 8 dipen-denti dell’azienda hanno un’etàcompresa tra i 18 e i 35 anni e 4 diloro sono donne. L’azienda nascenel 1999 da un’idea di PaoloCanevari sotto il nome di CanevariAntinfortunistica, in concomitanzaal sito internet per il commercio diarticoli antinfortunistici e antincen-dio www.canevarisicurezza.it. Dal 1999 ad oggi la crescita dellaCanevari è stata esponenziale enegli anni la gamma è stataampliata, incorporando la venditadi numerose altre categorie di pro-dotti inerenti l’utilizzo industriale elavorativo in genere. Dal pionieri-stico progetto iniziale di venderearticoli antinfortunistici via internet,nato come una sfida, l’azienda èdiventata il punto di riferimento inmolti settori merceologici del com-mercio elettronico. “I nostri punti diforza – dice Paolo Canevari – sonosenza dubbio il supporto tecnico, ilservizio post-vendita ed il rapportoqualità prezzo”.Nel 2006 la Canevari ha aperto unnuovo canale di vendita ed è natoper questo scopo il sito internetwww.canevaribirra.it, dedicato alcommercio di attrezzature e mate-rie prime per microbirrifici e home-brewer. Anche in questo ambito, lacostante ricerca di prodotti e pro-duttori per offrire alla clientela una

gamma sempre più completa, sta portando il sitowww.canevaribirra.it nella nicchia dei leader di settore.Nel 2007 la Canevari antinfortunistica sigla un accor-do con uno dei più importanti produttori e importatorieuropei di articoli antinfortunistici, e diventa distributo-re unico per tutto il territorio italiano. Per l’Italia questagamma di articoli viene identificata con il marchio BlueLine ed è commercializzata attraverso il sito internetwww.canevariblueline.it. La Blue Line è composta daun vasto catalogo di prodotti di ottima qualità e dalprezzo altamente competitivo e la sua clientela èdistribuita su tutto il territorio italiano: dall’utente priva-to, al rivenditore, dalla piccola alla media e grandeimpresa, dagli enti statali a quelli militari.Ma è solo alla fine del 2007 che nasce una vera e pro-pria azienda chiamata Canevari Group. Pur essendonuova, la neonata impresa è già un marchio afferma-to, che incorpora e gestisce con un marchio unico tresiti di e-commerce di successo: canevarisicurezza.it,canevaribirra.it e canevariblueline.it. Nel 2008 il fatturato aumenta del 25% rispetto al 2007ed è costituito per il 70 % dalle vendite derivanti dalsito canevarisicurezza.it, per il 10% da canevaribirra.ited il restante 20% da canevariblueline.it. Un risultatoottimo, considerando la giovane età dell’azienda e ilfatto che l’impresa si è sviluppata solamente graziealle proprie risorse, senza l’aiuto di finanziamenti o dicapitali provenienti da grandi imprese. Ma qual è ilsegreto di tanto successo in così pochi anni?Risponde Paolo Canevari: “Pensiamo che le ragionidel nostro successo siano quelle di avere creduto, giànel 1999, in un sistema di vendita molto all’avanguar-dia. Oggi, grazie all’esperienza ed il vantaggio acqui-sito nel corso degli anni, vantiamo una grande visibi-lità e riconoscimento del marchio rispetto ai nostricompetitor, soprattutto quando si parla di commercioelettronico”. Il vantaggio acquisito dalla Canevari Group riguardasoprattutto la disponibilità di prodotti, circa 17.000, che

l’azienda riesce a mettere a dispo-sizione dei suoi clienti e i brevitempi di consegna, mediamenteda 3 a 15 giorni lavorativi. Pergestire al meglio tutti gli aspettidella produzione, della vendita edella comunicazione, via via sisono aggiunte all’organico diversefigure professionali: nel 2001 unaddetto per la grafica del sito inter-net, nel 2003 un addetto all’ufficioacquisti, tra il 2005 e il 2007 dueaddetti al magazzino e nel 2008 unaltro addetto al commerciale eduno alla contabilità. Inoltre, nel2007 è stata aperta una nuovasede, dove oggi risiedono gli ufficie il punto vendita per le aziendedella zona.Per quanto riguarda i processi d’in-novazione, la Canevari Group è incostante evoluzione: il principalesupporto alla vendita sono i sitiinternet che, da una parte hanno ilvantaggio dell’abbattimento deicosti e della gestione più snella,dall’altra richiedono un continuosviluppo. Già dal 2004 il sito inter-net è stato corredato di un pro-gramma che permette agli addettidi comunicare con i clienti in temporeale e di capire se ci sono proble-mi di qualsiasi natura. Tutto questoè fondamentale anche per unaforte visibilità dell’azienda nel web,su tutto il territorio nazionale e nonsolo. E’ grazie a questa imposta-zione che nel 2007 la CanevariGroup ha chiuso il primo accordodi distribuzione in esclusiva nazio-nale per un’azienda francese ed ètuttora in fase di definizione di duenuovi accordi di distribuzionenazionale con un’azienda francesee una tedesca. “Quello che ci auguriamo per ilfuturo – dice Paolo Canevari – è diriuscire a creare ulteriori sinergiecon le piccole e medie aziendeproduttrici italiane, mettendolenelle condizione di offrire i propriprodotti, grazie ai nostri siti inter-net, su tutto il territorio nazionale”. Anche per quanto riguarda i com-petitor l’azienda trae grandi van-taggi dalla vendita online, che frut-ta il 99% delle vendite complessi-ve: “I motori di ricerca sono ilnostro migliore sponsor”, è la con-clusione di Canevari.

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Terzo premio: Sant’Ambrogio

Società cooperativa Sociale Onlus

di Vigevano.

Motivazione: il merito dell’impresaè avere avuto nel tempo una note-vole crescita, grazie all’apertura dinuove sedi, alla creazione di nuovefigure professionali - con una pre-senza importante di personalefemminile e giovanile - e alla realiz-zazione di nuovi servizi. Costituitasi nel maggio del 1996nell’ambito della Diocesi diVigevano, per iniziativa di un grup-po di genitori appassionati alle pro-blematiche educative già attivi nel-l’ambito cattolico, la CooperativaSant’Ambrogio rientra nella cate-goria delle cooperative sociali ditipo A e ha sede in via Cilea 3, aVigevano. I suoi scopi sono quellidi attivare, sviluppare e gestire ser-vizi educativi, socio-assistenziali,sanitari e culturali e di “perseguirel’interesse generale della carità,della promozione umana e socialein vista dello sviluppo integrale del-l’uomo, l’integrazione sociale, l’aiu-to e la cura dei soggetti deboli”(dallo Statuto). Sempre affiancan-do le famiglie nell’educazione deifigli e favorendo la loro partecipa-zione alla realizzazione di espe-rienze educative, la cooperativafunziona come realtà che aggregafamiglie sul territorio e le aiuta acondividere esperienze di genito-rialità. Tutto questo avviene attra-verso momenti di dialogo e con-fronto con la comunità locale,ecclesiale e con le altre realtà edu-cative presenti nelle vicinanze diVigevano. La vocazione educativa dellaSant’Ambrogio è l’eredità lasciatadal fondatore, Don TarcisioComelli, nato a Gropello Cairoli nel1932 e ordinato sacerdote nel1957. Lo strumento usato da DonComelli, ancora oggi caratteristicadistintiva della CooperativaSant’Ambrogio, era quello dellacomunità, intesa come comunionedi persone e condivisione di espe-rienze, in seno all’ideale cristiano.Il “problema educativo”, secondoDon Comelli, andava affrontatosoprattutto attraverso la propostadi una scuola cattolica. Lui stessola vedeva come via per realizzare

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un luogo di corresponsabilità educativa, di elaborazio-ne e produzione di cultura cristiana, a cominciare dallefamiglie e dai loro bambini. Partendo da queste premesse, nel giugno 2003 laCooperativa Sant’Ambrogio ha ottenuto laCertificazione di Qualità ISO per l’erogazione di servi-zi educativi, formativi, ludici e ricreativi ed è riuscita acreare un’offerta formativa per i bambini, in un percor-so di crescita unitario, dall’asilo nido alla scuola prima-ria e oggi gestisce direttamente i due asili nido“Coccinelle” e “Coccobrillo”, il centro gioco BabyParking “Ghirogioco”, la scuola d’infanzia “AnnaBandi” e la scuola primaria “Don Tarcisio Comelli”, tuttisituati a Vigevano. L’asilo nido “Coccinelle” si trovaall’interno della Scuola dell’Infanzia Paritaria “AnnaBandi”, in via volontari del Sangue 8 e può accoglierefino a 18 bambini, dai primi mesi a tre anni. All’internodella struttura i bambini possono usufruire di uno spa-zio per le attività didattiche, una mensa, un’area per ilgioco e il movimento e una sala per il riposo pomeri-diano. All’esterno la scuola è dotata di un’ampia zonaverde, attrezzata a gioco. L’asilo nido “Coccobrillo”,insieme al Centro Gioco Baby Parking “Ghirogioco”,sorge all’interno del “Centro per l’infanzia Negrone”, aVigevano in Corso Milano 4 e può accogliere fino a 25bambini, sempre dai primi mesi di vita ai tre anni. Quiampi locali sono destinati al gioco, alle attività didatti-che, al pranzo, al riposo e ai servizi accessori, mentreun giardino riparato e attrezzato con giochi da esternorappresenta la risorsa ”verde”, ideale per giochi all’a-perto e attività a contatto con la natura. La scuola dell’infanzia “Anna Bandi”, situata in viaVolontari del Sangue 8 si rivolge a tutti i bambini dai 3ai 6 anni ed è la risposta al loro diritto all’educazione,proprio come se la immaginava Don Comelli. Per ognibambino o bambina, la scuola dell’infanzia si pone lafinalità di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’au-tonomia, della competenza e della cittadinanza, tuttivalori fondamentali in una prospettiva di educazione alrispetto della comunità e dell’ altro, inteso come “pros-simo”.

A partire dall’anno scolastico2009-2010 è stato attivato il CentroGioco 'Ghirogioco', gestito dallaCooperativa Sant’Ambrogio all'in-terno del 'Centro per l'infanzaNegrone' e riconosciuto dall’UfficioScolastico Regionale come sezio-ne distaccata della scuoladell’Infanzia Paritaria “AnnaBandi”. Infine, la scuola primaria “DonTarcisio Comelli”, situata all’internodel Convento dei Frati Cappucciniin via Bretti 13 è una realtà viva epresente sul territorio di Vigevanoda molti anni. La scuola prende ilnome dal fondatore e garantiscecontinuità al percorso iniziato dallacooperativa: accompagna i bambi-ni e i ragazzi lungo il cammino dellivello primario della formazione,riaffermando la responsabilità deigenitori per l’educazione dei proprifigli.Nell’intero ciclo scolastico sia gliinsegnanti che gli educatori sonotenuti a rispettare alcuni criteri, checostituiscono l’etichetta dellaCooperativa Sant’Ambrogio: qua-lità del servizio offerto, grande pas-sione educativa e motivazione,solida preparazione pedagogica ecompetenza professionale soste-nuta da un continuo scambio econfronto all’interno del team edu-cativo e con altre realtà del territo-rio. Anche la famiglia è chiamata apartecipare attivamente alla vitadella scuola, perché riconosciutacome primo e insostituibile ambitodi crescita del bambino, oltre chesoggetto con cui condividere laresponsabilità educativa, attraver-so il dialogo e il confronto, nelrispetto e nella stima reciproca.Gli altri ambiti operativi dellaCooperativa Sant’Ambrogio sonol’assistenza socio-assistenziale inparticolare a disabili e anziani insituazioni di fragilità e una rete diservizi rivolti alla comunità: i centriestivi e l’animazione parrocchiale,la scuola dei genitori, la formazio-ne del personale in ambito educa-tivo e pedagogico. Punto di meritodella Cooperativa è aver organiz-zato la propria offerta assistenzialecon interventi educativi domiciliari,in modo da preservare il più possi-bile intatto l’ambiente familiare.

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Anche quest’anno la Camera diCommercio ha deciso di prose-guire nell’attività di certificazionedelle imprese turistiche di Pavia eprovincia. Si tratta di un’importan-te iniziativa, che consolida erafforza la visibilità dell’ospitalitàdel sistema turistico pavese. Inproposito ricordiamo che ilSistema Camerale Italiano sioccupa da tempo della certifica-zione di qualità delle strutture turi-stiche dei territori di competenzadelle diverse Camere diCommercio. In particolare - quanto al territoriopavese - negli anni sono statecertificate le strutturericettivo/ristorative e segnata-mente:● agriturismi● alberghi ● ristoranti.Con riferimento alle strutture agri-turistiche, la loro certificazione èstata possibile dapprima grazieall’adesione dell’Ente cameralepavese al progetto nazionaleMarchio di Qualità OspitalitàItaliana che, realizzato in collabo-razione con la società di sistemaIsnart (l’Istituto NazionaleRicerche Turistiche) ha consenti-to l’accreditamento di 5 struttureagrituristiche pavesi; in seguitograzie al progetto“Agroalimentare e qualità: delica-tezze in Lombardia”, coordinatodall’Unioncamere Lombardia, cheha consentito nel triennio 2006-2008 la certificazione di 17 impre-se agrituristiche del territoriopavese. Pertanto, nell’anno in corso, nellaprovincia di Pavia sono stati attri-buiti i riconoscimenti ad un totaledi 22 agriturismi - a garanzia dellaqualità dei servizi offerti.In questo contesto è venuto ad

inserirsi il nuovo progetto pervenutodall’Unioncamere Lombardia, relativo alla certifica-zione - anche per l’anno 2010 - degli agriturismi lom-bardi: tale proposta, prevedendo oltre ai rinnovi perle strutture già certificate anche l’attivazione di unnuovo Bando che permetterà la certificazione di 10nuovi agriturismi della provincia di Pavia, rappre-senta la naturale prosecuzione delle iniziative giàavviate e sperimentate sul territorio. E’ questa un’importante opportunità – ampiamentecondivisa dalle Camere di Commercio della

Lombardia – cui la Camera diCommercio di Pavia ha aderitocon piacere: in particolare al finedi assicurare continuità all’azionedi promozione dell’ospitalità turi-stica di qualità a garanzia dell’u-tente, nonché per consolidarne erafforzarne la visibilità. Peraltro il buon numero delledomande pervenute, nettamentesuperiore ai posti disponibili, è

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L’impegno della Camera:un turismo “certificato”

di Maria Lucrezia Pagano

Agriturismi premiati nel 2009

1. Paideia – Borgo Priolo2. Agriturismo Vanetta Tania –

Campospinoso3. Agriturismo Il Borgo – Canevino4. Granai Certosa – Certosa di Pavia5. Agriturismo Maccarini –

Fortunago6. Castello di Stefanago – Fortunago7. Agriturismo Raimondi – Garlasco8. Agriturismo La Vecchia Stalla –

Giussago9. Agriturismo Sant’Andrea –

Gropello Cairoli10. Cascina Venesia – Mezzanino11. Agriturismo Cella di Montalto –

Montalto Pavese12. Az. Agr. Casa Ré – Montecalvo

Versiggia13. Andi Fausto – Montù Beccaria14. Agriturismo Campalbino – Ponte Nizza15. Agriturismo Corte Montini – Santa Giuletta16. Ca’ Versa – Santa Maria della Versa17. Azienda Agrituristica Sant’Antonio – Stradella18. Agriturismo Cascina Legra – Val di Nizza19. Agriturismo La Collina degli Aceri – Val di Nizza20. Agriturismo La Sorgente – Varzi21. Agriturismo Val Tidone Verde – Zavattarello22. La Casa Dei Nonni – Zenevredo

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indice di sicuro gradimento dell’i-niziativa anche da parte dellestrutture stesse, che aspirano afregiarsi del prestigioso riconosci-mento – a costo zero per loro,purché siano in possesso deirequisiti richiesti ed in regola conil pagamento del diritto annualecamerale.Come già anticipato, anche conriferimento ad alberghi e ristoran-ti, da diversi anni la Camera diCommercio di Pavia realizza -sempre con il supporto tecnico diISNART - il progetto Marchio diQualità Ospitalità Italiana, con l’o-biettivo di realizzare un elementodistintivo a garanzia della qualitàdei servizi offerti anche da talistrutture turistiche pavesi. Aseguito di tale iniziativa, nel 2009sono complessivamente 52 leimprese locali - distinte in 15alberghi e 37 ristoranti - che sifregiano del Marchio di QualitàOspitalità Italiana.La positiva conclusione della pre-cedente edizione ha validamentesupportato la decisione di prose-guire nell’iniziativa di certificazio-ne, al fine di non vanificarne irisultati, continuando così agarantire ai clienti delle strutturericettive e ristorative una valuta-zione obiettiva del servizio offerto. Il tutto nell’ottica di promuovere evalorizzare maggiormente all’e-sterno l’ospitalità turistica pavese,creando occasioni di migliora-mento della sua competitività siadal punto di vista gestionale chepromozionale. Infatti, il proseguirein tale iniziativa potrà generare lapossibilità di far compiere un ulte-riore salto di qualità al gruppo diimprese, che ormai da anni parte-cipano con positivi risultati all’ini-ziativa in questione.Ricordiamo che la nuova edizionedell’iniziativa prevede il rilascio,per l’anno 2010, del Marchio diQualità Ospitalità Italiana a 25nuove strutture (in possesso deirequisiti richiesti ed in regola conil pagamento del diritto annualecamerale), con riferimento alleseguenti categorie turistiche:1. Alberghi2. Ristoranti, limitatamente allecategorie: ‘gourmet’ e ‘tipico’.

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Alberghi premiati nel 2009

1. Il Castello di San Gaudenzio – Cervesina

2. I Diamanti – Garlasco

3. Dreamotel – Montebello della Battaglia

4. Hotel Locanda Montescano – Montescano

5. Albergo San Michele – Mortara

6. Hotel Moderno – Pavia

7. Hotel Rosengarten – Pavia

8. Albergo Ristorante Selvatico – Rivanazzano Terme

9. Hotel Clementi – Salice Terme

10. President Hotel Terme – Salice Terme

11. Hotel Villa Dei Tigli – Salice Terme

12. Antica Torre Viscontea – San Genesio ed Uniti

13. Plaza Hotel – San Martino Siccomario

14. Petit Hotel – San Martino Siccomario

15. Hotel Italia – Stradella

Ristoranti premiati nel 2009

1. Al Melograno – Broni

2. Ponte Sesia – Candia Lomellina

3. Ristorante Bazzini – Canneto Pavese

4. Chierico – Carbonara al Ticino

5. Ristorante Ai Colli Di Mairano – Casteggio

6. Hotel Ristorante Le Gronde – Cava Manara

7. Ristorante Mira – Cergnago

8. Il Castello di San Gaudenzio – Cervesina

9. Trattoria Da Lina – Cervesina

10. Ristorante La Gèra – Confienza

11. Cascina Casareggio – Fortunago

12. Le Rubinie Del Po – Linarolo

13. La Verde Sosta – Montecalvo Versiggia

14. Prato Gaio – Montecalvo Versiggia

15. Locanda Montescano – Montescano

16. Colombi – Montù Beccaria

17. Albergo Ristorante Bottala – Mortara

18. Ristorante Il Cuuc – Mortara

19. Trattoria Guallina – Mortara

20. Antica Osteria Del Previ – Pavia

21. La Locanda Della Tradizione – Pavia

22. Locanda Del Carmine – Pavia

23. Osteria Della Darsena – Pavia

24. Osteria La Torre Degli Aquila – Pavia

25. Ristorante Novecentoundici – Pavia

26. Sapori Piacentini – Pavia

27. Albergo Ristorante Selvatico – Rivanazzano Terme

28. President Hotel Terme – Salice Terme

29. Ristorante Enoteca Il Caminetto – Salice Terme

30. Stazione Di Salice – Salice Terme

31. Antica Posteria Dei Sabbioni – San Martino Siccomario

32. Giannino – San Martino Siccomario

33. Ristorante Sasseo – Santa Maria della Versa

34. Kanaia – Sartirana Lomellina

35. Più e Più La Pizzeria – Torricella Verzate

36. Ristorante Pizzeria Primavera – Vigevano

37. Ponte Rosso – Voghera